28.09.2016 EMERGENZA MIGRANTI Kornelia Ninova: lo stanziamento permanente dei migranti minaccia l’equilibrio del Paese Il Governo sta predisponendo un cambiamento della composizione etnica sul territorio nazionale, tramite lo stanziamento permanente dei migranti nelle varie municipalità del Paese. Lo ha dichiarato il leader del Partito Socialista Bulgaro (BSP) Kornelia Ninova, secondo la quale l’esecutivo di Sofia mostrerebbe una notevole dose di cinismo nell’affermare che questo stanziamento permanente può aiutare a risolvere i problemi demografici della Bulgaria. Ninova considera invece il Governo di Boyko Borissov incapace di affrontare il problema dei migranti, e questa dinamica starebbe diventando pericolosa. Ninova ha ricordato le parole di Ghinka Chavdarova, direttrice dell’Associazione Nazionale delle Municipalità Bulgare, che ha proposto alle città con indici demografici più preoccupanti di integrare in maniera permanente i migranti. “L’autorità statale si è tirata indietro e si nasconde dietro le municipalità, con il rischio di creare dei ghetti. Stanziare in maniera permanente i migranti rappresenta un pericolo”, ha concluso Kornelia Ninova. La pressione migratoria in Bulgaria ha raggiunto un livello critico La pressione migratoria in Bulgaria ha raggiunto un punto critico. Lo riferiscono i media citando fonti all’interno dell’Agenzia per i Rifugiati. L’indiscrezione troverebbe conferma nel rapporto ufficiale del Ministero dell’Interno, secondo cui dal 22 settembre, i centri per i migranti erano già pieni al 98 per cento. Nei giorni scorsi sono stati occupati gli ultimi 102 posti rimanenti, raggiungendo la quota di 5.190 unità, in altre parole la capacità massima determinata dall’Agenzia per i Rifugiati. Il numero totale di migranti presenti in questo momento sul territorio della Bulgaria si attesterebbe a 14.132 unità. PRESIDENZIALI I bulgari considerano importante il voto del 6 novembre Per il 61 per cento dei cittadini bulgari, le elezioni presidenziali di novembre costituiscono un evento di grande rilevanza. Questo è quanto emerge da un sondaggio del centro di rilevazioni statistiche Exacta Research Group, che ha coinvolto più di mille persone ed è stato effettuato dal 5 al 12 settembre. Solo il 50 per cento degli intervistati però ha dichiarato di voler andare a votare, con un 40 per cento che si recherà alle urne anche per il referendum sul sistema politico, che si terrà in contemporanea.