News ccib 29 03 2017

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29-03-2017 ELEZIONI PARLAMENTARI Il partito Dost non riconosce il risultato delle elezioni Il partito Dost ha intenzione di contestare i risultati delle elezioni politiche di domenica scorsa. Lo ha dichiarato il leader della formazione, Lyutvi Mestan, durante una conferenza stampa. “Il partito Dost non riconosce le elezioni tenutesi il 26 marzo come corrette e trasparenti, in rispetto della Costituzione e della legge elettorale”, ha sottolineato Mestan. Secondo il leader del Dost, le procedure di voto si sono tenute in violazione dei diritti dei cittadini bulgari. Il Dost ha ottenuto il 2,86 per cento delle preferenze, restando dunque fuori dal Parlamento vista la soglia di sbarramento fissata al 4 per cento. Il Dost è stato al centro delle polemiche nelle ultime settimane di campagna elettorale, per via del sostegno manifestato dalle autorità turche nei confronti della formazione politica. Gli altri partiti bulgari e le istituzioni nazionali hanno denunciato tentativi di ingerenza da parte di Ankara. Gli osservatori internazionali rilevano problemi nello svolgimento del voto Una limitazione al numero di seggi elettorali nei Paesi fuori dall’UE e la proibizione di usare altri linguaggi oltre al bulgaro sono alcuni dei problemi registrati dagli osservatori internazionali durante le elezioni in Bulgaria di domenica 26 marzo. È quanto scritto nei rapporti preliminari dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) e dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE). Secondo gli osservatori, molte delle raccomandazioni della Commissione di Venezia e del Consiglio d’Europa non sono state prese in considerazione all’interno del codice elettorale bulgaro. Durante la campagna elettorale, alcuni partiti avrebbero inoltre utilizzato una retorica xenofoba e offensiva nei confronti delle comunità rom e turca. EMERGENZA MIGRANTI La Commissione UE è pronta a sostenere Sofia per il controllo delle frontiere esterne La Commissione Europea è pronta ad esaminare le necessità di lungo periodo della Bulgaria per il controllo effettivo delle frontiere esterne dell’UE e per lo stanziamento di fondi addizionali. Questo il contenuto di una lettera inviata dal Presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker, al Capo dello Stato bulgaro Rumen Radev. La missiva di Juncker, secondo la stampa bulgara, sarebbe una risposta alle sollecitazioni fatte da Radev alle istituzioni europee. Il Presidente bulgaro ha più volte invocato l’adozione di un piano d’azione comune dell’UE alla crisi migratoria e per avere più fondi nella protezione delle frontiere della Bulgaria che sono anche frontiere esterne dell’UE. EUROSTAT


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