News CCIB 31.05.2019

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31-05-2019 DIMISSIONI Tsvetan Tsvetanov lascia tutti gli incarichi di partito Il capo gruppo al Parlamento del partito conservatore Gerb, Tsvetan Tsvetanov, ha rassegnato le proprie dimissioni da tutti gli incarichi all’interno della formazione politica. Tsvetanov ha rivestito il ruolo di vice presidente di Gerb, forza politica di governo del premier Boyko Borissov. Le dimissioni di Tsvetanov sono state accettate dallo stesso Borissov dopo un colloquio di oltre tre ore tra i due. Il premier ha ringraziato l’ex capo gruppo al Parlamento per il lavoro svolto negli anni. “Abbiamo costruito un modello politico funzionante, che ha sempre seguito l'interesse pubblico di ogni insediamento, ogni comune, ogni regione, della Bulgaria e dei nostri concittadini”, ha scritto su Facebook Tsvetanov. Il politico è sotto indagine da parte della Commissione per la lotta alla corruzione per sospetti acquisti di immobili. INFRASTRUTTURE Lavrov, l’estensione del Turkish Stream aumenterebbe la sicurezza energetica della Bulgaria Il progetto del gasdotto Turkish Stream ha creato notevoli opportunità di cooperazione: estenderlo alla Bulgaria aumenterebbe la sicurezza energetica del paese balcanico. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in un'intervista alla rivista International Life. Tuttavia, ha aggiunto il capo della diplomazia russa, la dolorosa esperienza di South Stream dimostra che la Commissione europea deve prima garantire con fermezza che Bruxelles non boicotterà i piani esistenti. La sezione terrestre del Turkish Stream attraverserà i territori di Turchia (per circa 180 chilometri) e Grecia. La prima parte della condotta è mirata a soddisfare la crescente domanda di gas del mercato turco, mentre la seconda dovrebbe trasportare il gas naturale nell’Europa meridionale e sud orientale. Entrambe le sezioni avranno una capacità di 15,75 miliardi di metri cubi di gas l’anno. In totale, il progetto dovrebbe arrivare a costare 11,4 miliardi di euro. Si prevede che diventi operativo entro la fine del 2019. DEMOGRAFIA Tre quarti dei bulgari vivono nelle grandi città Il 73,7% dei bulgari vive nelle grandi città. In sei città con oltre 100 mila abitanti si concentra oltre un terzo della popolazione. “Pertanto, il nostro compito principale è fermare lo spopolamento di intere regioni e creare buone condizioni di vita nei piccoli centri abitati, migliorando la connettività e la mobilità delle persone”, ha dichiarato il ministro dello Sviluppo regionale Petya Avramova. Parlando alla conferenza internazionale di architettura SHARE Sofia, il ministro, ha aggiunto che una sfida per tutti i soggetti coinvolti nel


processo di investimenti è l'eccessiva urbanizzazione, fenomeno che si osserva non solo in Bulgaria. UNIONE EUROPEA Sofia è pronta a ospitare il quartier generale dell’Ela Alla scadenza dei termini per presentare le candidature, sono quattro le città che si contendono la sede della nascitura Ela, l’Autorità europea del lavoro. Si tratta di Riga (Lettonia), Nicosia (Cipro), Bratislava (Slovacchia) e Sofia (Bulgaria). Mentre per le due agenzie europee ricollocate nell’Ue all’indomani del referendum della Brexit, l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) e l'Autorità bancaria europea (Abe), si era assistito a una dura competizione tra i grandi Paesi europei, stavolta Italia, Germania, Francia e Spagna sono rimasti a guardare. Segnali che potrebbero sottintendere un accordo a porte chiuse per dare la sede dell’Ela a uno Stato più piccolo e in posizione periferica rispetto a Bruxelles. La Commissione ritiene che Sofia corrisponde ai criteri di valutazione, mettendo a disposizione, tra l’altro, tre edifici per la sede della nuova struttura. Equilibrio geografico, disponibilità di uffici in tempi rapidi, accessibilità della sede e strutture educative adeguate per i figli del personale sono i criteri selettivi da applicare alle città candidate. Tra gli altri criteri ci sono anche l'accesso al mercato del lavoro, alla sicurezza sociale e all'assistenza medica sia per i bambini sia per i coniugi dei membri del personale. Sulla base della valutazione della Commissione, i rappresentanti degli Stati membri, riuniti nell'ambito del Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti), terranno una discussione il 5 giugno. La decisione finale sulla sede della nuova autorità sara presa di comune acordo dai ministri Ue per le questioni sociali a Strasburgo il 15 giugno prossimo.


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