31-10-2018 PARLAMENTO Tsaceva annuncia modifiche alla legge sulla cittadinanza bulgara Un gruppo di lavoro al Parlamento bulgaro è stato formato per redigere modifiche alla legge sulla cittadinanza bulgara entro la fine di quest'anno. Lo ha annunciato il Ministro della Giustizia Tsetska Tsaceva. Il Ministro ha ammesso le “difficoltà” con l'Agenzia per i bulgari all'estero per quanto riguarda i certificati di identità e di origine. Da maggio 2017 fino alla fine di giugno 2018, il ministero della Giustizia ha proposto alla vicepresidenza della Bulgaria di negare la cittadinanza bulgara in 750 casi per vari motivi, tra cui 96 persone con precedenti penali. La legge sarà modificata in due direzioni, vale a dire la concessione della cittadinanza bulgara basata sull'origine, tramite disposizioni da adeguare, e la concessione della cittadinanza bulgara per gli investimenti. "Mi è stato assicurato dal Ministero dell'Economia che forniranno un'opinione per conoscere l'effetto reale di quegli investimenti, cioè se si creano veri posti di lavoro", ha spiegato Tsaceva. IMMIGRANTI Fermati quarantasette illegali vicino a Slivnitsa Il Ministero dell'Interno ha comunicato che quarantasette stranieri illegalmente soggiornanti in Bulgaria sono stati fermati nel centro abitato Herakovo vicino alla città di Slivnitsa, situata a 25 km dal confine con la Serbia. Il gruppo era composto di ventiquattro uomini e ventitré minorenni. Quattro dei catturati si sono identificati come pakistani e gli altri come cittadini afghani. BULGARIA-AZERBAIGIAN Zaharieva riceve oggi l’omologo Mammadyarov Il Ministro degli Esteri, Ekaterina Zaharieva, riceve oggi l’omologo azero Elmar Mammadyarov. Secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri di Sofia, l’incontro di oggi sarà dedicato a impostare l'inizio del dialogo strategico tra i due paesi con focus sulle forniture di gas azero alla Bulgaria. Ad accompagnare nella visita in Bulgaria Mammadyarov, ci sono rappresentanti del parlamento azero e i ministri dell’Energia e dei Trasporti di Baku, rispettivamente Parviz Shahbazov e Ramin Guluzade. ASPETTATIVA DI VITA NELL’UE Forte divario tra Ovest e Est, la Bulgaria e la Romania sono i fanalini di coda I cittadini delle regioni più orientali nell'UE hanno ancora oggi un'aspettativa di vita più bassa della media europea e di molto inferiore a quella delle regioni con l'aspettativa più alta, localizzate principalmente in Spagna e Italia.
Lo si evince dagli ultimi dati diffusi da Eurostat. Nel 2016, ha specificato l'ufficio statistico UE, l'aspettativa di vita di un neonato nella UE era di 81 anni. L'aspettativa di vita più alta nell'UE è stata registrata nella regione spagnola della Comunidad de Madrid (85,2 anni), seguita da La Rioja e Castilla y León e dalla Provincia Autonoma di Trento (84,3 anni). Al quinto posto, la regione francese dell'Ile de France (84,2 anni). In fondo alla classifica, con l'aspettativa più bassa nella UE, le regioni bulgare Severozapaden (73,3 anni), Yugoiztochen e Severen tsentralen (74.4 anni); le regioni romene del Sud-Est (74.4 anni) e del Nord-Est (74.6 anni) e la regione ungherese Észak-Magyarország (74.6 anni). I dati Eurostat mostrano che esiste una differenza di quasi dodici anni nell'aspettativa di vita tra le regioni al top nella Ue e quelle in fondo alla classifica, tutte localizzate nell'Europa centro-orientale. A livello nazionale, i dati Eurostat indicano che è la Spagna il Paese con la più alta aspettativa di vita (83,5 anni, +2.4 rispetto al 2007), mentre Bulgaria (+2,2 anni), Lituania (+3,9) e Lettonia (+4,3 anni) hanno registrato l'aspettativa di vita più bassa nel 2016, con 74,9 anni. Poco meglio fanno la Romania (75,3 anni nel 2016), l'Ungheria (76,2), la Slovacchia (77,3), la Polonia e l'Estonia (78), la Croazia (78,2) e la Repubblica ceca (79,1). Sopra l'attuale media UE si collocano invece la Slovenia (81,2 anni di aspettativa di vita), Grecia (81,3) e Austria (81,8). Fra i Paesi balcanici per i quali sono disponibili dati, in testa per aspettativa di vita Kosovo (78,6) e Albania (78,5), seguiti da Montenegro (76,5), Serbia (75,7) e Macedonia (75,4). Fra le ragioni che spiegano il ‘gap’ tra aspettativa di vita tra Ovest ed Est, una delle più importanti sarebbe il numero maggiore di forti bevitori e fumatori, ma anche ambienti meno sani e più inquinati, che favoriscono malattie croniche, cancro, diabete e malattie cardiache, ha segnalato Zoltan Massay-Kosubek, della Ong European Public Health Alliance (EPHA), citato dall'Economist in un articolo che analizza la cesura tra aspettativa di vita nell'Europa occidentale in quella orientale, paragonandola a una ‘Cortina di ferro’ relativa allo stato di salute.