NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA ANNO VII - N°50 - 2016
PRIMO PIANO
“TTIP, NO A PASSI INDIETRO SULLA QUALITÀ DEL CIBO” SPECIALE PAGINA 8
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Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma
LE ULTIME TAPPE DEL TOUR DELLA CONSAPEVOLEZZA
Roberto Moncalvo - PRIMO PIANO
SOMMARIO
Coordinatori regionali Valle d'Aosta Erik Verraz Piemonte Maria Chiara Bellino Lombardia Francesca Toscani Veneto Luca Motta Trentino A.A. Barbara Battistello Friuli V. G. Vanessa Orlando Liguria Ester Perri E.Romagna Maria Adelia Zana Toscana Simon Querci Umbria Silvia Zoppitelli
Marche Michela Fabiano Lazio Maurizio Ortolani Abruzzo Mauro Pasquale Del Ponte Molise Antonio D'Onofrio Campania Alessandra Nobilione Basilicata Lino Sivolella Puglia Teresa De Petro Calabria Pietro Sirianni Sicilia Ignazio Manzone Sardegna Michele Arbau
Contatti Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel +39.06489931 redazione@campagnamica.it www.campagnamica.it IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma Editore e proprietario Fondazione Campagna Amica
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“TTIP, no a passi indietro sulla qualità del cibo”
SPECIALE
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VENDITA DIRETTA QUANDO È OBBLIGATORIO FARE LO SCONTRINO
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Il Presidente denuncia i nodi critici del negoziato in corso sul Trattato transatlantico ribadendo la necessità di tutelare i prodotti Made in Italy
PRIMO PIANO - Roberto Moncalvo
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SULLA QUALITÀ DEL CIBO”
Unione Europea non può rinunciare agli elevati standard di qualità raggiunti nell’agroalimentare ma al contrario bisogna guardare alle domande che vengono dal mercato sia in Europa che in Usa ed innalzare il livello di sicurezza dei prodotti perché se è vero che per i nostri consumatori è “inaccettabile la carne trattata agli ormoni, il pollo varechinato, piuttosto che la carne clonata è altrettanto vero che anche negli Usa cresce solo la domanda di prodotti Made in Italy legati al territorio con forte natura identitaria e garantiti dal punto di vista della sicurezza alimentare ed ambientale”. L’appello viene dal presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, in riferimento ai nodi critici del negoziato sul Transatlantic Trade and Investment Partnership, (TTIP), l’accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziato tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America.
Le ultime tappe del Tour della Consapevolezza 2016
FONDAZIONE - Ermanno Coppola Le regole d’oro per vendere nei Mercati di Campagna Amica
FONDAZIONE - Redazione Nuovi accreditati
FOCSIV - Giulia Pigliucci "Abbiamo riso per una cosa seria", tutto il buono del made in italy
FONDAZIONE - Domenico Murrone Anche gli agricoltori tedeschi preferiscono la filiera corta
FONDAZIONE - Redazione Arriva dal mare Adriatico il primo sushi a miglio zero
LETTO PER VOI - Stefano Masini Banalizzazione del biologico, l’antidoto è la filiera corta
FILIERA COLTA - Toni De Amicis Mercati aperti. Perché i Mercati di Campagna Amica devono essere più inclusivi e distintivi
Il presidente Moncalvo
Presidente Roberto Moncalvo Direttore Generale Toni De Amicis
“ TTIP, NO A PASSI INDIETRO
“No a carne agli ormoni e pollo alla varechina, più tutele contro gli agro pirati” RISCHIO OGM NEL PIATTO
Direttore Responsabile Paolo Falcioni
Nodi critici non di poco conto, dalle fettine agli ormoni al pollo alla varechina che rischiano di finire nel piatto dei cittadini italiani e dell’Unione, ma anche carne e latte provenienti da animali clonati come la pecora Dolly che sono liberamente ammessi negli Usa come la coltivazione di Ogm, fino alla presunzione statunitense di continuare a sfruttare impropriamente i nomi dei più prestigiosi prodotti alimentari italiani, dal Chianti al Marsala ma anche Provolone o Parmesan. Per la prima volta le esportazioni agroalimentari Made in Italy in Usa hanno superato nel 2015 i 3,6 miliardi di euro con un aumento record del 20 per cento ma a crescere sono stati soprattutto i prodotti “Doc” garantiti da precisi disciplinari a partire dal vino Made in Italy che è il prodotto italiano più apprezzato dagli americani con 1,3 miliardi.
Coordinamento editoriale Massimiliano Paoloni Pamela De Pasquale Elisabetta Montesissa Redazione Silvia Bosco, Ermanno Coppola, Marina Faraone, Alessandra Gioggi, Pietro Hausmann, Rolando Manfredini, Giovanni Manfroni, Stefano Masini, Daniele Taffon, Carmelo Troccoli
In copertina Mirella Nardoni, titolare dell’omonima azienda agricola, Pontinia (Latina)
SONO DIVENTATI OLTRE 10.000 I PUNTI DI CAMPAGNA AMICA
TRA FARMERS MARKET, AZIENDE AGRICOLE, AGRITURISMI, BOTTEGHE, RISTORANTI E COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE CON NOI CONDIVIDONO LE RAGIONI, GLI OBIETTIVI, I VALORI VALORI EE UN UN UNICO UNICO SISTEMA SISTEMA DI DI CONTROLLO. CONTROLLO.
STOP ALL’ITALIAN SOUNDING
Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 130 – Roma Impaginazione: Studio Polpo
“In questo contesto – continua Moncalvo – si pone un evidente problema di tutela delle denominazioni dei prodotti Made in Italy sul mercato statunitense dove il cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding vale 20 miliardi di euro”. “I negoziati – conclude Moncalvo – riguardano però anche con l’obiettivo di garantire un miglior accesso al mercato americano in diversi settori, risolvendo parallelamente la questione delle barriere non tariffarie (ovvero quelle norme tecniche e le restrizioni sanitarie e fitosanitarie che secondo la Coldiretti ostacolano il commercio ad esempio per l’olio di oliva e l’ortofrutta)”.
Questo notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete dei Punti di Campagna Amica È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte Prima di gettare questo notiziario nella raccolta della carta, dallo a un amico interessato a conoscerci
Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano
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LE PECULIARITÀ DELL'OFFERTA A KM ZERO PASSANO ANCHE PER LA GARANZIA DI QUALITÀ E DEL VERO PRODOTTO MADE IN ITALY
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l “Tour della Consapevolezza” ha fatto tappa anche in Molise. I vertici nazionali di Fondazione Campagna Amica si sono dati appuntamento nel capoluogo molisano per spiegare e promuovere la filiera corta dell’agroalimentare, illustrandone le peculiarità e incentivando produttori e consumatori a rafforzare la filiera a chilometri zero, garanzia di qualità e genuinità del vero prodotto Made in Italy. Oltre alla visita al mercato di Campagna Amica del capoluogo, appuntamento clou della giornata è stato l’incontro che si è tenuto presso la Camera di Commercio del Molise in piazza della Vittoria a Campobasso, dal tema: “Campagna Amica: Expò, la ricaduta e le prospettive in Molise”. I lavori, moderati dal direttore regionale della Coldiretti Molise, Saverio Viola, si sono aperti con i saluti del presidente della Cciaa, Paolo Spina, e del sindaco di Campobasso, Antonio Battista, cui è seguita una relazione introduttiva del presidente regionale della Coldiretti Molise, Tommaso Giagnacovo. Sono poi intervenuti il direttore nazionale di Campagna Amica, Antonio De Amicis, su “il dovere di crescere”, Roberto Weber, dell’Istituto Ixè, che ha parlato dello “scenario della domanda/offerta”, e a seguire il coordinatore regionale Campagna Amica, Antonio D’Onofrio, che ha illustrato le prospettive della Fondazione in Molise. È stato poi dato spazio alle testimonianze di tre innova-
Sempre aperti, anche con la pioggia
tive imprese molisane aderenti a Campagna Amica (Società Agricola Fattoria Rosa Srl di Bonefro, Istituto Tecnico Agrario L. Pilla di Campobasso e O.P. Pesca San Basso di Termoli) che hanno raccontato la loro esperienza di filiera corta e alla testimonianza degli chef che hanno collaborato per Expo. A seguire, l’intervento della responsabile nazionale di Campagna Amica, Elisabetta Montesissa, su “la correttezza imprenditoriale e le nostre regole” e quello di Ermanno Coppola, dell’area sicurezza alimentare e produttiva Coldiretti, su “La qualità come prerequisito”. Infine, l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Vittorino Facciolla, che ha parlato del Psr e delle risorse per la filiera corta. L’incontro si è concluso con un dibattito e con la consegna degli attestati alle aziende che hanno partecipato ad Expo. Il confronto-incontro a Campobasso
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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
IN UN MERCATO DALLE REGOLE NON SEMPRE CORRETTE, LA NOSTRA RETE DEVE ESSERE UN MODELLO DI TRASPARENZA
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a fatto tappa anche in Trentino Alto Adige il Tour della Consapevolezza, all'interno del percorso che Fondazione Campagna Amica ha realizzato in tutti i territori regionali, incontrando le realtà agricole, istituzionali e di struttura Coldiretti, per capitalizzare l'entusiasmo creato da Expo e per alimentare la crescita di quell'entusiasmo in progetti territoriali ma anche globali. Lo spirito è quello di far diventare attori protagonisti, del nostro presente e soprattutto del futuro, gli agricoltori, aumentando sempre più la consapevolezza in loro ma anche nel consumatore. I vertici di Fondazione Campagna Amica, il direttore di Coldiretti Trentino Alto Adige, i presidenti Un momento dell'incontro
provinciali insieme alla struttura Coldiretti Trentino Alto Adige hanno incontrato i rappresentanti dei Comuni, che da sempre appoggiano l'avvicinamento tra cittadini e scelta consapevole della spesa favorendo la crescita e la moltiplicazione dei Mercati Contadini, le aziende che hanno partecipato a Expo 2015, il Consiglio Agrimercato, le aziende di altre categorie che hanno collaborato alla realizzazione della settimana Trentino Alto Adige ad Expo 2015. Di particolare interesse sono stati gli interventi dell'Assessore del Comune di Trento con delega per le politiche economiche ed agricole, tributi
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Un dettaglio della platea
e turismo Roberto Stanchina e Luigi Stefani Assessore del Comune di Mezzocorona, portando il valore dell'esperienza dei Mercati Contadini dalla parte del cittadino sottolineando la volontà di crescere insieme. I temi affrontati sono stati molteplici: dall'analisi della nuova domanda di cibo a filiera corta e km 0 alla correttezza imprenditoriale e sicurezza della rete, dalla qualità dell'offerta del cibo alle nuove proposte organizzative territoriali, insomma il focus del vero ruolo dell'agricoltore come guardiano del territorio come difensore naturale della terra e di chi la abita. Altro momento importante è stato dato alle aziende che hanno portato il nostro territorio nell'esposizione mondiale, premiate con l'attestato di partecipazione direttamente dal direttore nazionale Tony De Amicis (Erika Caldera, Moira Donati, Daniela Devigili, Andrea Paternoster, Andrea Facci, Lorenzo Benoni, Massimo Scalet, Riccardo Reppucci, Paolo Passerini, Nicoletta Delladio, Graziano Lozzer, Michela Luise, Mauro Capra e Giorgio Capra). Un grazie lo dedichiamo a tutti quelli che negli anni hanno saputo credere che tutto questo potesse essere il giusto orientamento e che ancora oggi ci sostengono. È un lavoro lungo, difficile e tortuoso che porta solo giovamento in questo turbinio di scorrettezza. La nostra è una battaglia che deve essere vinta per noi, ma soprattutto per chi dopo di noi avrà in mano il futuro.
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SONO OLTRE 2 MILIONI E MEZZO ALL’ANNO I VISITATORI DEI NOSTRI MERCATI SULL’ISOLA. I FARMER’S MARKET CREANO COMUNITÀ
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sardi visitano i mercati di Campagna Amica quasi due volte all'anno. Sono infatti oltre 2.500.000 i cittadini che ogni anno fanno la spesa nei gazebo gialli, che spendono una media di 7,5 euro, per un totale di quasi 12milioni di euro all'anno. È quanto emerso martedì nel corso della tappa sarda del Tour della consapevolezza, l'iniziativa voluta dalla Fondazione Campagna Amica che prevede 19 appuntamenti in tutta Italia per capitalizzare il grande entusiasmo suscitato dall'Expo e prendere coscienza delle enormi potenzialità generate dalla nuova domanda di cibo locale. All'incontro che si è tenuto nell'agriturismo su Grabiolu a Siamanna, hanno partecipato il direttore della Fondazione Toni De Amicis, la responsabile nazionale Elisabetta Montesissa ed Ermanno Coppola dell'area sicurezza, oltre al presidente e direttore di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba e una ottantina di aziende agricole. Anche nell'isola la rete di vendita diretta, tracciata e controllata più grande d'Europa, è ormai una realtà affermata che conta 450 aziende accreditate e 27 mercati in tutto il territorio. Il merito di questo successo è quello di mettere in contatto diretto chi produce e chi consuma i prodotti agroalimentari coltivando cosi gli stessi interessi per consumatori, cittadini e produttori agricoli. Campagna Amica infatti promuove la cultura e l'alimentazione made in Italy, garantendo non solo più valore all'agricoltore ma anche al consumatore (che compra prodotti di qualità con i sapori di una volta, freschi, coltivati nel proprio territorio e certificati sull'origine da chi li coltiva), e all'ambiente (meno imballaggi e meno km). Merito della crescita esponenziale e dell'affidabilità acquistata dal marchio Campagna Amica dal 2009 (anno della nascita) è dovuta al rispetto delle regole e della severità dei controlli. “Dobbiamo garantire – ha ammonito Ermanno Coppola ai produttori – cibo sicuro, autentico, di qualità ed etico. Le frodi alimentari per 6 italiani su 10 sono più gravi di quelle fiscali. È uno dei reati più temuti che dall'inizio della crisi i sequestri di cibo e bevande adulterate è aumentato del 248%”. “Il target a cui ci rivolgiamo è molto esigente, attento ed informato. È molto vicino a quello che abbiamo incrociato in Expo: pensa globale e mangia locale con grandi aspettative nei nostri confronti” ha spiega-
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Tutto esaurito per il Tour di Campagna Amica
to il direttore Toni De Amicis che ha poi mostrato il percorso che dovrà percorrere Campagna Amica per consolidare la sua affidabilità e reputazione e continuare a crescere. “Dobbiamo incrementare la gamma dei prodotti in vendita, diversificare la tipologia e promuovere eventi culturali facendo emergere ancora di più il legame con il territorio e la storia della propria terra di origine”.
CAMPAGNA AMICA PREMIA 34 “PALADINE” DELLA FILIERA CORTA. CON LORO SI COSTRUIRÀ UNA NUOVA ANNATA DI SUCCESSI
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nnovative, dinamiche e con tanta voglia di crescere, ma soprattutto protagoniste della filiera corta e pilastri del progetto economico e sociale che Coldiretti ha portato avanti con successo ad Expo Milano 2015. Sono 34 le aziende agricole abruzzesi che sono state premiate al termine del Tour della consapevolezza di Campagna Amica, che ha fatto tappa in Abruzzo nella Vineria Ciavolich di Miglianico al per sviluppare al meglio la rete della filiera corta coinvolgendo direttamente nella progettazione futura le imprese aderenti al circuito a marchio, con particolare riferimento a quelle protagoniste dell’esposizione universale. È da loro, infatti, che Coldiretti e Campagna Amica sono ripartite per un 2016 che dovrà essere ricco di successi e nuova progettualità. Un momento dell'incontro
L'intervento di Ermanno Coppola
La premiazione delle aziende protagoniste ad Expo
Gargarella, Patrizia Garofalo, Sandro Polidoro, Paolucci Vini, Giovanni Scè, Pier Carmine Tilli. L’AQUILA: Massimiliano Aloisio, Rinaldo D’Alessio, Svetlana Kashina, Eugenio Milonis. PESCARA: Melania Chiappini, Antonella Ciarcelluto, Ciavolich Giuseppe di Chiara Ciavolich, cooperativa Plenilia, Gabriele Maiezza, Giuseppe Scorrano, Società agricola D’Alesio, Azienda agricola Forcella, Società agricola Savini Cristina e Nicola Maria Luisa, Edoardo Speranza, Enisio Donato Tocco, Simonetta Vadini, Camillo Zaccagnini.
Expo a cui ha preso parte anche Coldiretti Sardegna “dove oltre a dimostrare al mondo intero che sappiamo allevare e trasformare e commercializzare in sicurezza il porcetto, consentendoci di ottenere il via libera alla vendita del suino anche oltre i confini sardi, abbiamo saputo rappresentare al meglio l'agricoltura e i prodotti agroalimentari dell'isola perché lo abbiamo fatto a più voci e da diverse angolature, sapendo coinvolgere tutte le realtà espressione del nostro comparto più importante”. “La nostra filosofia – ha concluso Battista Cualbu – è quella di non cullarci ma cercare di migliorarci sempre. Dobbiamo anche essere bravi nel riconoscere che Campagna Amica oggi è una delle grandi novità degli ultimi anni. I nostri mercati non si limitano alla sola vendita, ma sono diventati un luogo di socialità ed aggregazione importante per la vita delle nostre comunità”.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
TERAMO: Azienda agrituristica Mercurio Costantino e Dante; Francesco Bilanzola, Filiberto Cioti; Luisa Forese, Roberto Fracassa, Società agricola San Vincenzo di Di Bernardo Milva.
Ecco le aziende premiate alla presenza dell’assessore all’agricoltura Dino Pepe e del sindaco di Miglianico Fabio Adezio per il contributo offerto in questi anni alla valorizzazione e alla promozione in Abruzzo della filiera corta e per il sostegno offerto a Coldiretti nell’ambito del successo targato Expo. CHIETI: Angelica Bottari, Piero Colangelo, Sergio Del Casale, Nicoletta Di Sciascio, Fattoria Ale, Mirko
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Al Tour hanno partecipato il direttore nazionale di Campagna Amica Toni De Amicis e il suo staff, il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo Giulio Federici, i presidenti di Coldiretti Chieti Sandro Polidoro e di Coldiretti Pescara Chiara Ciavolich, oltre ai direttori di Coldiretti Teramo e L’Aquila Massimiliano Volpone e di Coldiretti Chieti Gabriel Battistelli e a numerosi dirigenti territoriali. Presenti anche il sindaco Fabio Adezio, che ha portato i saluti della comunità di Miglianico, e l’assessore regionale all’agricoltura Dino Pepe che ha evidenziato l’importanza e i risultati della filiera corta.
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IL CONSUMO DI PRODOTTI A KM ZERO È INARRESTABILE. UN TREND DESTINATO A CRESCERE ANCORA E A PREMIARE LA NOSTRA RETE
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appa in Campania per il ciclo di incontri sulla filiera corta e le eccellenze agroalimentari italiane, a cura di fondazione Campagna Amica/Coldiretti. Ha avuto luogo presso Eccellenze Campania a Napoli il convegno che ha visto la partecipazione dei vertici nazionali di Campagna Amica. "Le abitudini di consumo – ha spiegato Toni De Amicis, direttore di Campagna Amica – si spostano sempre più verso i prodotti locali. Un trend che continuerà a crescere per un tempo indefinito e che dimostra un cambiamento culturale ormai radicato nel rapporto tra consumatori e cibo". Ha aperto i lavori il direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda. Le relazioni presentate sono state: "Il dovere di crescere" a cura di Toni Il direttore Loffreda introcude
De Amicis, direttore Fondazione Campagna Amica; "La correttezza imprenditoriale" di Elisabetta Montesissa, responsabile nazionale Campagna Amica; "La qualità come pre-requisito" di Ermanno Coppola, responsabile area sicurezza alimentare e produttiva di Coldiretti; "Analisi sulla qualità dei prodotti agroalimentari campani" di Antonio Limone, direttore Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno; "Psr 14/20, opportunità per la filiera corta" di Antonio Falessi, coordinatore comitato scientifico centro studi AgriSmart/Coldiretti Campania. Ha voluto portare il suo contributo alla discussione anche Filippo Diasco, direttore generale Politiche agricole e forestali della Regione Campania. Ha con-
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Un dettaglio della platea
cluso i lavori Vittorio Sangiorgio, vicepresidente di Coldiretti Campania. Durante la mattinata sono stati presentati cinque esempi di innovazione e di agricoltura multifunzionale: "Grano e termoterapia" (azienda agricola La Casa di Angiù, Salerno); "Dal bisturi all'abbacchiatore" (azienda agricola Il Cortiglio-Rocca Normanna, Avellino); "Fast food a km zero" (paninoteca Breaday, Caserta); "PeperonGino: la ricerca fa bene" (cooperativa Arca, Napoli); "L'olio che non dice bugie" (azienda agrituristica Masseria Frangiosa, Benevento). Infine sono stati consegnati gli attestati alle circa duecento aziende agricole che hanno partecipato direttamente ad Expo Milano 2015 durante le settimane dedicate alla Campania nel padiglione nazionale Coldiretti. Due riconoscimenti particolari sono stati assegnati agli agrichef Gennaro Granata (Caserta) e Amelia Salamone (Salerno) per il grande lavoro svolto ad Expo. Campagna Amica premia le aziende
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
NON SOLO MERCATI LOCALI, I PRODOTTI DELL’ISOLA POSSONO ANDARE ALLA CONQUISTA DEI CONSUMATORI ITALIANI ED EUROPEI In Sicilia, in una sala gremita di imprenditori, dirigenti, direttori e collaboratori si è concluso il tour della Consapevolezza di Campagna Amica. È emersa da parte di tutti la volontà di “riscatto”, la volontà di uscire dai confini della Regione per “esportare” il made in Sicilia attraverso la rete di Campagna Amica. Si può davvero dire che hanno saputo esprimere un grande orgoglio imprenditoriale, la volontà di cogliere le opportunità offerte dal Psr, ma anche di creare insieme qualcosa di nuovo che sappia rappresentare al meglio la qualità delle produzioni. Non solo quindi mercati locali, ma la necessità di portare i prodotti siciliani in tutta Italia e anche in Europa, proprio facendo rete per ottimizzare le forze e le risorse. La platea ascolta con attenzione
Un momento dell'incontro
la. Uscire dai confini regionali – è stato ribadito – canalizzando gli sforzi utilizzando la rete rappresenta una occasione di crescita e sviluppo. I nuovi mercati sono da affiancare a quelli già rodato che hanno modificato il volto dell'agricoltura siciliana. Il rispetto delle regole è stato un altro elemento di totale condivisione che ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, la completa adesione ai principi chiari di Campagna Amica. Le conclusioni, affidate al presidente regionale Alessandro Chiarelli, hanno tracciato la storia delle conquiste che la Legge di Orientamento ha permesso e l’esigenza di non dimenticare lo sforzo che si è fatto per raggiungere risultati importanti da parte di Coldiretti. Il dibattito con i produttori
Un passaggio significativo, da parte degli stessi imprenditori, sulla importanza della qualità e del rispetto delle regole. Affidabili, hanno puntato sulla qualità e soltanto grazie ad un investimento continuo sono riusciti ad affiliare migliaia di consumatori. Sono i produttori Coldiretti siciliani che hanno partecipato alla tappa conclusiva del tour della Consapevolezza che si è svolta a Palermo. Una tappa importante perché ha permesso di indicare gli obiettivi su cui lavorare. In primo luogo è emersa l'importanza della rete Campagna amica come viatico per esportare l'Iso-
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FONDAZIONE - Ermanno Coppola
LE REGOLE D’ORO PER VENDERE NEI MERCATI DI CAMPAGNA AMICA Ecco un vademecum alla commercializzazione diretta dei prodotti agricoli nella rete a marchio Dai principi generali ai requisiti delle strutture, i consigli utili per non incorrere in errori
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pesso viene richiesto alla Fondazione di chiarire se alcuni prodotti, freschi, non trasformati o trasformati (es. carne, vino, pasta, biscotti, ecc.) possono essere oggetto di vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli nei mercati di Campagna Amica. Giova ricordare che la vendita diretta, sotto il profilo amministrativo, è disciplinata dall’articolo 4 del D.Lgs. n. 228 del 2001, il quale dispone che “Gli imprenditori agricoli, singoli e associati, iscritti nel Registro delle imprese di cui all’articolo 8 della legge 29/12/1993, n. 580, possono vendere direttamente al dettaglio, in tutto il territorio della Repubblica, i prodotti provenienti in misura prevalente dalle rispettive aziende, osservate le disposizioni vigenti in materia di igiene e sanità. Pertanto, i prodotti che l’impresa realizza, sia quelli non trasformati che quelli derivanti da attività di trasformazione (ossia a seguito dell’esercizio delle attività con-
nesse a quelle di coltivazione o di allevamento) possono essere venduti dall’impresa medesima nei Mercati Campagna Amica, se rispondenti ai requisiti previsti dal Regolamento d’uso del marchio Campagna Amica (“agricoli e italiani”). Infatti, ogni attività di trasformazione di prodotti propri
Occorre rispettare il regolamento d'uso del marchio ha senz’altro natura agricola. Ciò, naturalmente, nel rispetto delle specifiche disposizioni igienico-sanitarie, innanzitutto di quelle recate dal Reg. (Ce) 852/2004 e dalla relativa normativa nazionale di attuazione. In particolare, il citato regolamento comunitario contiene le misure e le condizioni necessarie per controllare i pericoli e garantire l’idoneità al consumo umano di un prodotto alimentare tenendo conto dell’uso previsto.
I nostri mercati sono entrati nella quotidianità delle persone
Esso stabilisce una serie di principi: • la responsabilità principale per la sicurezza degli alimenti è a carico dell’operatore del settore alimentare; • è necessario garantire la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare, a cominciare dalla produzione primaria; • è importante il mantenimento della “catena del freddo” per gli alimenti deperibili (in particolare a base di carne, latte, uova, ecc.), che necessitano di refrigerazione e non possono essere detenuti, trasportati o commercializzati a temperatura ambiente pena l’alterazione dei requisiti di sicurezza e un possibile rischio per il consumatore. L’allegato I del Reg. (Ce) 852/04 indica i requisiti generali in materia di igiene per la produzione primaria e le operazioni associate, quali trasporto, magazzinaggio e manipolazione di prodotti primari sul luogo di produzione o presso uno stabilimento di lavorazione, a condizione che ciò non alteri sostanzialmente la loro natura. Esso stabilisce essenzialmente i seguenti criteri: • i prodotti primari devono essere protetti da contaminazioni, tenendo conto di tutte le trasformazioni successive cui saranno soggetti; • gli operatori del settore alimentare devono rispettare le pertinenti disposizioni legislative comunitarie e nazionali relative al controllo dei rischi nella produzione primaria e nelle operazioni associate, comprese da un lato le misure di controllo della contaminazione derivante SEGUE A PAGINA 15
"La legalità e la trasparenza trovano fondamento anche nel corretto comportamento in termini di adempimenti di carattere fiscale. La facoltà, prevista dalla legge a determinate condizioni, di non emettere lo scontrino o la ricevuta non comportano necessariamente l’esercizio della stessa. Di conseguenza, posto che non vi è nessuna differenza sostanziale (in termini di imposte), sarebbe una buona prassi l’emissione dello scontrino". Domenico Buono - Ufficio Assistenza Tributaria Coldiretti
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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
LA REGOLA
Decreto Presidente Repubblica n. 696 del 1996
Articolo 2 - Operazioni non soggette all'obbligo di certificazione (scontrino o ricevuta): C) le cessioni di prodotti agricoli effettuate dai produttori agricoli cui si applica il regime speciale previsto dall’articolo 34, primo comma del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 e successive modificazioni. SE SEI UN IMPRENDITORE AGRICOLO CHE FA VENDITA DIRETTA, PER CAPIRE MEGLIO QUANDO È OBBLIGATORIO FARE LO SCONTRINO FISCALE, LE COSE DA RICORDARE SONO POCHE MA IMPORTANTISSIME:
VENDE PRODOTTI ACQUISTATI DA TERZI
VENDE PRODOTTI PROPRI
• PER I PRODOTTI CHE HAI ACQUISTATO DA ALTRE IMPRESE AGRICOLE: DEVI SEMPRE EMETTERE LO SCONTRINO (PERCHÉ SEI IN REGIME FISCALE NORMALE) • PER I PRODOTTI DELLA TUA AZIENDA: SE NON FANNO PARTE DELLA TABELLA A, DEVI SEMPRE FARE LO SCONTRINO (PERCHÉ SEI IN REGIME FISCALE NORMALE) • PER I PRODOTTI DELLA TUA AZIENDA : SE FANNO PARTE DELLA TABELLA A, PUOI ANCHE NON FARE LO SCONTRINO (SOLO SE SEI IN REGIME FISCALE SPECIALE)
IVA - REGIME SPECIALE AGRICOLO Il regime speciale agricolo si applica ai produttori agricoli, ma SOLO per i prodotti PROPRI e presenti nell’ELENCO di cui alla Tabella A – prima parte – DPR n. 633 del 1972 (IVA)
ELENCATI NELLA TABELLA A
NON ELENCATI NELLA TABELLA A O
REGIME SPECIALE
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SCONTRINO
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REGIME NORMALE
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SCONTRINO
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REGIME NORMALE
SI
SCONTRINO
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Ermanno Coppola - FONDAZIONE
TABELLA A
PARTE PRIMA ALLEGATA AL DPR N.633 DEL 1972
Prodotti agricoli e ittici: 1) Cavalli, asini, muli e bardotti, vivi; 2) animali vivi della specie bovina, compresi gli animali del genere bufalo, suina, ovina e caprina; 3) volatili da cortile vivi; 4) conigli domestici, piccioni, lepri, pernici, fagiani, rane ed altri animali 5) carni, frattaglie e parti di animali di cui ai numeri 3 e 4; 6) grasso di volatili; 7) pesci freschi (vivi o morti); 8) crostacei e molluschi, compresi i testacei; 9) latte e crema di latte freschi non concentrati ne' zuccherati; 10) burro, formaggi e latticini; 11) uova di volatili in guscio, fresche o conservate; 12) miele naturale; 13) bulbi, tuberi, radici tuberose; 14) fiori e boccioli di fiori, recisi, per mazzi o per ornamenti; 15) ortaggi e piante mangerecce, esclusi i tartufi, freschi, refrigerati; 16) legumi da granella, secchi, sgranati, anche decorticati o spezzati; 17) radici di manioca; 18) frutta commestibili, fresche o secche, o temporaneamente conservate; 19) scorze di agrumi e di meloni; 20) spezie; 21) cereali; 22) semi e frutti oleosi; 23) semi, spore e frutti da sementa; 24) barbabietole da zucchero; 25) radici di cicoria, fresche o disseccate; 26) coni di luppolo; 27) piante, parti di piante; 28) carrube fresche o secche; noccioli di frutta;
Inserto a cura di Domenico Buono e Raffaella Cantagalli
29) paglia e lolla di cereali; 30) barbabietole da foraggio; 31) vimini, canne comuni, canne palustri e giunchi, greggi: 32) alghe; 33) olio d'oliva; 34) cera d'api greggia; 35) mosti di uve; 36) vini di uve fresche con esclusione di quelli liquorosi ed alcoolizzati; 37) sidro, sidro di pere e idromele; 38) aceto di vino 39) panelli, sansa di olive ed altri residui dell'estrazione dell'olio di oliva, 40) fecce di vino; tartaro greggio; 41) prodotti di origine vegetale per la nutrizione degli animali; 42) tabacchi greggi o non lavorati; 43) legna da ardere; 44) legno rozzo, anche scortecciato o semplicemente sgrossato; 45) legno semplicemente squadrato; 46) sughero naturale greggio e cascami di sughero; 47) bozzoli di bachi da seta atti alla trattura; 48) lane in massa sudice o semplicemente lavate; 49) peli fini o grossolani, in massa, greggi; 50) lino greggio, macerato, stigliato; 51) ramie' greggio; 52) cotone in massa; cascami di cotone; 53) canapa (cannabis sativa) greggia, macerata, stigliata; stoppa e cascami di canapa; 54) abaca greggia; stoppa e cascami di abaca; 55) sisal greggia; 56) olio essenziale non deterpenato di mentha piperita.
SEGUE DA PAGINA 15 dall’aria, dal suolo, dall’acqua, dai mangimi, dai fertilizzanti, dai medicinali veterinari, dai prodotti fitosanitari e dai biocidi, nonché il magazzinaggio, la gestione e l’eliminazione dei rifiuti e d’altro lato le misure relative alla salute e al benessere degli animali nonché alla salute delle piante che abbiano rilevanza per la salute umana, compresi i programmi per il monitoraggio e il controllo delle zoonosi e degli agenti zoonotici. Per quanto concerne le strutture e i locali per la commercializzazione dei prodotti attraverso la vendita diretta è utile fare riferimento all’allegato II, capitolo III del Reg. (Ce) 852/04, recante i requisiti applicabili alle strutture mobili e/o temporanee (quali padiglioni, chioschi di vendita, banchi di vendita autotrasportati), ai locali utilizzati principalmente come abitazione privata ma dove gli alimenti sono regolarmente preparati per essere commercializzati e ai distributori automatici. Vediamo ora quali sono i requisiti di strutture mobili, locali e distributori automatici per la vendita di alimenti • Le strutture debbono, per quanto ragionevolmente possi-
I nostri mercati sono il punto di incontro tra produttori e consumatori
fine si richiedono materiali lisci, lavabili, resistenti alla corrosione e non tossici, a meno che gli operatori alimentari non dimostrino all’autorità competente che altri materiali utilizzati sono adatti allo scopo. • Si devono prevedere opportune misure per la pulizia e, se necessario, la disinfezione degli strumenti di lavoro e degli impianti. • Laddove le operazioni connesse al settore alimentare prevedano il lavaggio degli alimenti, occorre provvedere affinché esso possa essere effettuato in condizioni igieniche adeguate. • Deve essere disponibile un’adeguata erogazione di acqua potabile calda e/o fredda. • Devono essere disponibili atIl fascino del km 0 trezzature e impianti appropriati per il deposito e l’eliminazione in condizioni igieniche di sostanze pericolose o non commestibili, nonché dei rifiuti (liquidi o solidi). • Devono essere disponibili appropriati impianti o attrezzature per mantenere e controllare ade"La legalità e la trasparenza trovano fondamento anche nel corretto comportamento in termini guate condizioni di temperatura di adempimenti di carattere fiscale. La facoltà, prevista dalla legge a determinate condizioni, dei cibi. di non emettere lo scontrino o la ricevuta non comportano necessariamente l’esercizio della stessa.es• I prodotti alimentari devono sere collocati in modo da evitare, Di conseguenza, posto che non vi è nessuna differenza sostanziale (in termini di imposte), sarebbe per quanto ragionevolmente posuna buona prassi l’emissione dello scontrino". sibile, i rischi di contaminazione. Domenico Buono - Ufficio Assistenza Tributaria Coldiretti
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bile, essere situate, progettate e costruite - nonché mantenute pulite e sottoposte a regolare manutenzione - in modo tale da evitare rischi di contaminazione in particolare da parte di animali infestanti. In particolare, ove necessario, devono essere rispettate le disposizioni che seguono. • Devono essere disponibili appropriate attrezzature per mantenere un’adeguata igiene personale (compresi impianti igienici per lavarsi e asciugarsi le mani, attrezzature igienico-sanitarie e locali adibiti a spogliatoi). • Le superfici in contatto col cibo devono essere in buone condizioni, facili da pulire e, se necessario, da disinfettare; a tal
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Giulia Pigliucci - FOCSIV
FONDAZIONE -Redazione
"ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA" TUTTO IL BUONO DEL MADE IN ITALY La campagna promossa da Focsiv, Coldirettie Campagna Amica su tutto il territorio nazionale Con il ricavato saranno finanziati interventi a sostegno dell’agricoltura familiare e contro il caporalato
Pavia di Udine (UD) – L’Azienda Agricola “Oche Selvatiche” L’azienda agricola Oche Selvatiche è una realtà attiva da molti anni grazie all’impegno della famiglia Stefanutti. Franco e Emanuela lavorano fianco a fianco, offrendo un servizio che parte dall’allevamento di animali di bassa corte per arrivare alla trasformazione delle carni, al loro confezionamento
in tranci e alla produzione di vini e farine. All’interno dell'azienda i suini vengono allevati nel modo più naturale possibile, allo stato brado, al fine di ottenerne delle carni sane e saporite. Nel punto vendita aziendale è possibile trovare anche i prodotti di trasformazione di granaglie come la
farina rossa da polenta e l'orzo decorticato, oppure il vino prodotto nella loro vigna.
Crespina Lorenzana (PI) – L’Agriturismo Campagna Amica “La Serra” Una fattoria didattica nel bosco, con diversi percorsi attrezzati all’interno di un recinto di 25 ettari con tanto di cartellonistica per passeggiate e attività didattiche. E’ così che nel 2010, Stefania e la sua famiglia hanno deciso di valorizzare e rendere fruibile ai più piccoli una parte importante della loro azienda e così quel bosco, il lago e il prato, dove la fauna e la flora sono diversificate, rendono questo angolo di campagna, un vero e proprio paradiso naturale. Oltre ai
percorsi da seguire, l’azienda organizza anche i laboratori per insegnare a fare il pane e a scoprire il viaggio del chicco di grano dalla pianta alla
tavola, oppure a riconoscere le erbe del bosco e studiare flora e fauna delle 4 stagioni. Qui nel bosco si studiano anche le abitudini degli animali che vi abitano, come l’asina Maggi e le caprette Nutella e Mollica e si scopre quanto tempo impiega un’ape per fare il miele e quanti fiori ci vogliono. Chiude il ciclo dei laboratori, la raccolta dell’uva e delle olive. L’asinella Maggi, infine, ha un compito speciale: aiutare chi ne ha bisogno attraverso la pet therapy.
Mercato di Campagna Amica a Mantova – Capitale del Gusto Per tutto il 2016 la campagna mette le radici nella città di Mantova, capitale italiana della cultura. La casa dell’agroalimentare mantovano sarà Piazza Broletto, sede di sede di Mantova capitale del gusto, la rassegna promossa da Coldiretti Campagna Amica e Comune di Mantova in collaborazione con il Consorzio Latterie Sociali Virgilio e la scuola di cucina Peccati di Gola. L’enogastronomia, come espressione del
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lavoro quotidiano degli imprenditori agricoli locali, è un tassello importante della cultura della città e contribuisce a definirne l’identità. Il mercato si svolge ogni prima e terza domenica del mese, in concomitanza con l’apertura gratuita dei musei e il mercatino dell’antiquariato di piazza Sordello, per creare un percorso ideale che spinga i visitatori a percorrere tutto il centro storico, scoprendo in ogni piazza un evento
differente. Le aziende partecipanti, una quindicina, proporranno le loro produzioni a “chilometro zero”, offerte a prezzi scontati ai possessori della Mantova Musei Card. Molte le iniziative in programma, dal GiardinOrto, esposizione di piante aromatiche e fiori commestibili, ma anche degustazioni, laboratori e momenti di approfondimento dedicati al cibo e al vino, con interviste ai produttori, casi aziendali e tavole rotonde.
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
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l riso è il cereale più consumato nel mondo, è la base dell'alimentazione di circa la metà della popolazione mondiale, soprattutto di quella che vive nelle aree più povere del mondo. Un chicco di riso non solo sfama, ma è un alimento ricco di minerali, come il mais ha tutti gli aminoacidi essenziali, ed è facilmente assimilabile e digeribile. Può crescere nelle più svariate condizioni ambientali, dove la temperatura media stagionale è superiore a 30°C e in zone dove questa supera appena i 17°C. La sua coltivazione rappresenta, quindi, la più diffusa attività economica del Pianeta, anche se solo meno 10% della produzione mondiale entra nel commercio globale: la gran parte serve all'autoconsumo ed è, per questo, marginale nelle transazioni internazionali.
ITALIA LEADER EUROPEO L’Italia è il principale paese produttore di riso in Europa, con un superficie coltivata di circa 236.000 ettari, oltre il 90% di questa è compresa nelle provincie di Vercelli, Alessandria, Novara, Pavia Lodi e Milano, nei territori a cavallo dei fiumi Sesia e Ticino. La restante parte è coltivata nelle provincie di Ferrara, Rovigo, Verona, Mantova e Oristano. Nel mondo sono conosciute alcune decine di migliaia di varietà di riso, caratterizzate da specifiche forme, colori, sapori e tipi di utilizzazione, sono noti varietà di riso a granello tondo o lungo, di colore variabile dal bianco al giallo, al rosso o al nero, di sapore neutro o aromatico. Tuttavia, c'è una varietà di riso che ha delle proprietà straordinarie ed innovative: i suoi chicchi si trovano nei pacchi della Campagna "Abbiamo
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Perbellini e Fassari testimonial della campagna
RISO per una cosa seria" di FOCSIV - Volontari mondo. Il 14 e 15 maggio sono stati offerti da 4.000 volontari, per una donazione minima di 5 euro, in 1.000 piazze, parrocchie e Mercati di Campagna Amica. Se ne sono prodotti solo 106.000 chili ed è un riso speciale, poiché grazie al suo acquisto alcune aziende agricole italiane, a conduzione familiare della Coldiretti, hanno evitato di svendere il proprio prodotto a un prezzo inferiore al vero valore di mercato.
IN DIFESA DEI PIÙ DEBOLI E ancora, sarà possibile realizzare, grazie ai Soci della FOCSIV, 38
interventi di agricoltura familiare nelle aree più povere del mondo, sostenendo 114.248 famiglie di contadini affinché possano rimanere sulla propria terra senza abbandonarla, la possano coltivare in modo naturale, ne possano salvaguardare le biodiversità e migliorare la propria qualità della vita e di quella delle loro comunità. Non solo, grazie all'SMS Solidale 45594 sarà possibile anche costruire in Puglia il Villaggio Solidale con Coldiretti, nel quale si potrà dare ospitalità agli immigrati sottraendoli allo sfruttamento del caporalato, garantendo loro un regolare contratto di lavoro per la raccolta stagionale del pomodoro nelle imprese agricole Coldiretti.åQuel riso, scelto 14 anni fa dalla FOCSIV e, oggi, condiviso con la Coldiretti e Campagna Amica sancisce l'alleanza tra agricoltori italiani, contadini delle aree più povere del mondo ed i consumatori consapevoli per il diritto al cibo e la dignità di chi lavora la terra, contro l'abbandono della terra, il caporalato e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi.
IL PAPA DALLA PARTE DEI PICCOLI PRODUTTORI “Le economie di scala, specialmente nel settore agricolo, finiscono per costringere i piccoli agricoltori a vendere le loro terre o ad abbandonare le loro coltivazioni tradizionali. I tentativi di alcuni di essi di sviluppare altre forme di produzione, più diversificate, risultano inutili a causa della difficoltà di accedere ai mercati regionali e globali o perché l’infrastruttura di vendita e di tra-
sporto è al servizio delle grandi imprese. Le autorità hanno il diritto e la responsabilità di adottare misure di chiaro e fermo appoggio ai piccoli produttori e alla diversificazione della produzione. Perché vi sia una libertà economica della quale tutti effettivamente beneficino, a volte può essere necessario porre limiti a coloro che detengono più grandi risorse e potere finanziario”.
Papa Francesco Enciclica Laudato Si’, N.129
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ANCHE GLI AGRICOLTORI TEDESCHI PREFERISCONO LA FILIERA CORTA Da Pistoia in Germania per far conoscere anche all’estero il vero extravergine toscano. A tutte le latitudini grandi vantaggi per i produttori che fanno commercio di prossimità
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nche gli agricoltori tedeschi amano la filiera corta. È la consapevolezza che si portano a casa i produttori pistoiesi di Campagna Amica che hanno partecipato alla 12esima edizione del Toskanischer Markt, il mercato toscano che si svolge a Reutlingen, nel sud della Germania: vino, olio, salumi, conserve, formaggi, tante piante e altre specialità pistoiesi sempre più gradite ai consumatori tedeschi. “Ormai qui ci conoscono e acquistano le nostre specialità 'senza assaggio'”, spiegano i produttori presenti. Toskanischer Markt dura tre giorni ed ha un suo 'gemello' a Pistoia dove ogni due anni si svolge il Mercato Svevo, con i piccoli produttori agricoli tedeschi della regione di Reutlingen, che portano i loro prodotti. Svoltasi ad aprile, inaugurata alla presenza dell'assessore comunale di Reutlingen, Alexander Kreher, e delle associazioni coinvolte, l'edizione 2016 del Toskanischer Markt “è andata bene, anche oltre le più rosee aspettative Alla fine della secon-
da giornata – commenta Giuseppe Marini dell'azienda agricola Marinifarm, produttore di olio extravergine, vino e vinsanto – avevamo quasi terminato olio e vino”. Un proficuo rapporto tra produttori italiani e consumatori tedeschi, ma pure un utile confronto tra le problematiche e le opportunità delle imprese agricole italiane e tedesche, che non sono poi tanto diverse.
L’edizione 2016 è andata oltre le più rosee aspettative “Siamo andati a visitare le aziende agricole dei nostri colleghi tedeschi – spiega Giuseppe Bartolomei, titolare de Il Podere del Tordo, produttore di vino – e anche loro, come succede in Italia, hanno trovato nella vendita diretta la via giusta per continuare a produrre guadagnandoci: in azienda o nei mercati, a piccoli dettaglianti o nelle fiere, i prodotti è meglio venderli direttamente. In questa attività trovano il pieno
appoggio delle autorità locali”. I contadini tedeschi, quindi, hanno problemi analoghi a quelli italiani, con margini risicati se si vende a grossisti e piccola distribuzione. Anche se si vive e lavora in contesti molto differenti, emerge che i consumi di prossimità hanno la stessa valenza positiva a tutte le latitudini: benefici per i produttori agricoli, che hanno maggior reddito; per i consumatori, che hanno prodotti genuini al giusto prezzo; per il territorio, che viene maggiormente preservato. Le aziende pistoiesi che hanno fatto conoscere il vero made in Tuscany al Reutlingen Toskanischer Markt sono: Società agricola Savigni, Podere del Tordo di Bartolomei Giuseppe, Lepori Giovanni, Società agricola F.lli Giugni, Soc. Cooperativa Agricola Agrimercato di Pistoia, Azienda agricola Marini Giuseppe, Agriturismo Biancospino e poi Podere Monaverde ed alcuni artigiani di pasta e pane e l'Osteria Toscana a cura dell'associazione Stammtisch. Il tutto sotto il cappello del Comune di Pistoia e di Campagna Amica Pistoia. I nostri produttori al Toskanischer Markt
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IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
Redazione - FONDAZIONE
ARRIVA DAL MARE ADRIATICO IL PRIMO SUSHI A MIGLIO ZERO L’iniziativa lanciata da Campagna Amica Abruzzo, con le imprese ittiche della Coldiretti Al ristorante Casamaki di Pescara ricette ispirate all’Oriente con prodotti 100% italiani
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iso italiano e pesce crudo rigorosamente dell’Adriatico. Altro che global, il sushi diventa local. Anzi, “made in Italy”. Una novità che piacerà a tutti, soprattutto ai consumatori più attenti alla qualità e agli appassionati della liera corta che, pur strizzando l’occhio all’Oriente, possono gustare un prelibato sushi a miglio zero grazie ad una iniziativa di Campagna Amica Abruzzo in collaborazione con la federazione provinciale di Coldiretti Pescara e il Coldiretti Giovani Impresa Pescara. Così, nel sushi bar Casamaki di Pescara, ristorante accreditato a Campagna Amica nel piatto, tra sashimi e uramaki è possibile assaggiare anche un menu rigorosamente locale con prodotti a filiera corta: tartare a miglio zero con gambero rosa, triglia e merluzzo battuti al coltel-
Il concetto di stagionalità non riguarda solo frutta e verdura lo; roll dell’Adriatico con triglia in tempura, crema di zucchine, tartare di gambero rosa, sgombro e merluzzo pescati direttamente in Adriatico da imprese aderenti a Campagna Amica, purea di crauto rosso; campagna in tempura a base di peperone di altino, zucchina, cipolla e crauto delle campagne pescaresi. Insomma, il primo sushi a miglio zero.
UN MENU DEDICATO “Grazie ad un accordo con il ristoratore, sulla carta è stato inserito un menu realizzato esplicitamente con materia prima regionale o, al
massimo, italiana – dice Giovanni D’Alesio, vicepresidente di Coldiretti Pescara – la rete di Campagna Amica fornirà così il pesce freschissimo, le verdure appena raccolte e il riso, che dovrà essere di una particolare varietà piemontese che lascia i chicchi, una volta cotti, distinti e lavorabili a mano. Un modo semplice per conquistare anche quei consumatori più attenti alle novità che però non vogliono rinunciare alla qualità e alla sicurezza del made in Italy, ancor più se si tratta di pesce crudo”. “L’obiettivo è valorizzare il prodotto locale ma anche – dice Giuseppe Scorrano, delegato di Coldiretti Giovani Impresa Pescara – sensibilizzare i consumatori al concetto di stagionalità, che non riguarda solo frutta e verdura. A ciò si aggiunge la certezza e la qualità di un prodotto del territorio, anche se si tratta di pesce".
PROMUOVERE I CONSUMI Soddisfazione ed entusiasmo da parte della presidente di Coldiretti Pescara, Chiara Ciavolich. “Il primo sushi a miglio zero non poteva che nascere in una città come Pescara dove la cultura del pesce è forte e particolarmente sentita – commenta la Ciavolich – Coldiretti ancora una volta attraverso la rete di Cam- pagna Amica è riuscita a soddisfare le esigenze più particolari garantendo l’origine e il made in Italy anche in un piatto come il sushi che non è tradizionalmente legato alla nostra cucina. Una novità che, nel suo piccolo, conferma anche il trend che ha visto ultimamente una ripresa dei consumi ittici, sia in valore che in quantità”.
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LETTO PER VOI - Stefano Masini
Toni De Amicis - FILIERA COLTA
BANALIZZAZIONE DEL BIOLOGICO, L’ANTIDOTO È LA FILIERA CORTA Il libro di Paltrinieri e Spillare punta l’attenzione sui risvolti sociali del fenomeno bio Un metodo che rappresenta un correttivo piuttosto che una vera alternativa al sistema
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l saggio di Roberta Paltrinieri e Stefano Spillare (L’Italia del biologico. Un fenomeno sociale dal campo alla città) contiene una serie assai suggestiva di stimoli e riflessioni su un tema di attualità o, forse, si potrebbe meglio dire, di moda, in ragione della sempre più avvertita aspettativa di aderire a stili di vita sostenibili. In effetti, la storia del movimento biologico è iniziata come reazione a sistemi agricoli fortemente intensivi a seguito della cosiddetta rivoluzione verde che ha programmato l’impiego di fitofarmaci e fertilizzanti al fine di aumentare le rese produttive; ma il rischio che corre, oggi, quel movimento è di una evidente banalizzazione per aver accettato molteplici compromessi con modelli produttivi da riconoscere non più alternativi. Gli Autori segnalano, anzitutto, l’approdo al mercato con le stesse soluzioni economiche, logistiche e di marketing, con l’obiettivo di raggiungere economie di scala adeguate, magari rinunciando alla stessa consapevolezza dei benefici ambientali. Anche il prodotto biologico che troviamo, ormai, sugli scaffali sembra assumere la natura di merce.
IL 30% VIENE DALL’IMPORTAZIONE Così che la scelta del metodo biologico risulta piuttosto un correttivo che non una vera alternativa al sistema di produzione di prodotti di genere a base delle cosiddette commodities e, cioè, prodotti senza passaporto e lontani dalle nuove esigenze dei consumatori. Del resto i dati forniti da Ismea sul mercato del biologico sono da interpretare senza alcun frainten-
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direttamente.
LA GARANZIA DI CAMPAGNA AMICA
Roberta Paltrinieri, Stefano Spillare L’Italia del biologico. Un fenomeno sociale, dal campo alla città Edizioni Ambiente 2016, 192 p. 20,00 € dimento: nei negozi specializzati e nella grande distribuzione organizzata si stima che sul totale delle referenze vendute circa il 30 % sia da ricondurre a prodotti di importazione. Allora, quale potrebbe essere, secondo gli Autori, il senso di una nuova rotta? Quello di ritenere il biologico non soltanto un metodo quanto, su basi rinnovate, un movimento in grado di leggere l’esperienza della cittadinanza di un consumo consapevole e partecipato. Si parla, in proposito, di post biologico in relazione al recupero di prossimità con i luoghi e la riduzione dell’impronta energetica; di legame personalizzato con il consumatore attraverso l’eliminazione di forme di intermediazione dello scaffale; di fiducia e conoscenza attraverso la responsabilità che il produttore assume
Tanto che, accanto a pratiche biologiche, in un disegno di costruzione di un modello sostenibile di agricoltura, potremmo trovare anche altri sistemi a dimensione locale capaci di introdurre esperienze di agricoltura sociale, di partecipazione nelle campagne, orti, fattorie didattiche e sopra tutto farmer market: “il movimento post biologico si propone, in questo senso, di andare oltre un modello meramente burocratico di certificazione la quale non viene più ritenuta garanzia unica di sicurezza” (pag. 101). Ecco, allora, che la reazione alla convenzionalizzazione del biologico ha origine e forza nella filiera corta e nella rete di Campagna amica – a cui viene dedicato un ampio paragrafo e una serie di suggestive citazioni sul ruolo fondativo dell’esperienza della vendita diretta nel nostro Paese - in grado di assicurare salubrità del cibo, rispetto dell’ambiente, sostegno all’economia locale, promozione del lavoro, valorizzando trasparenza e qualità dei percorsi di acquisto. Tutte tendenze, bisogni e aspettative che non trovano più il riferimento esclusivo nell’agricoltura biologica, ma in ogni metodo che adotti un programma di produzione rilocalizzato, in modo da cogliere uno dei punti di forza dei nostri mercati: vale a dire la partecipazione civica del consumatore, che non appare più come una vittima, costretto ad acquistare alimenti a scatola chiusa, ma disponibile ad ascoltare la storia del cibo che produciamo.
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MERCATI APERTI PERCHÉ I MERCATI DI CAMPAGNA AMICA DEVONO ESSERE PIÙ INCLUSIVI E DISTINTIVI
l trend (favorevole) della nuova domanda di cibo locale sta aprendo in Italia (ormai da un decennio) nuovi spazi di mercato sempre più evidenti. E con sempre maggiore frequenza si vedono moltiplicare i soggetti che tentano (legittimamente o meno) di intercettare questa nuova domanda di consumo con proposte spesse volte solo fintamente “made in Italy”. Noi con la nostra rete dei mille mercati di Campagna Amica siamo forse una delle poche eccezioni. Abbiamo conquistato un posizionamento sicuramente credibile ed importante. Ma purtroppo non ancora all’altezza delle potenzialità che il mercato ci prospetta, né tantomeno esaustivo delle potenzialità che il tessuto delle nostre aziende agricole può offrire. Ed allora lo sforzo, l’impegno e tutta la determinazione di cui siamo capaci deve andare – con ancora maggiore forza – in due chiare direzioni. La prima è quella di aumentare il numero delle imprese che partecipano ai nostri mercati. Se vogliamo intercettare nuove fette di opinione pubblica e se vogliamo coinvolgere nuovi consumatori, dobbiamo realizzare più mercati nelle tante aree metropolitane non ancora presidiate. La seconda direzione è quella che ci indicato l’esperienza Expo, dove abbiamo verificato che se ai nostri prodotti agricoli abbiniamo la somministrazione di cibo e ci leghiamo eventi culturali, la no-
stra offerta diventa enormemente più emozionale e quindi anche più attrattiva. Ergo: diventa fortemente distintiva! E noi sappiamo bene che è la distintività la nostra vera forza, quella che ci permette di esprimere tutta la diversità rispetto ai nostri potenziali concorrenti della distribuzione organizzata e del commercio di vicinato. Ma per poter bancare questo valore aggiunto, i nostri punti vendita e i nostri mercati devono essere sempre di più attrattivi, coinvolgenti e inclusivi; con più banchi, con più tipologie produttive e più attività connesse. Come? Declinando – per esempio – il binomio cibo-cultura con iniziative e appuntamenti che danno vita a piccoli eventi , magari avvalendosi anche di tutti quei partner che avendo interesse a legarsi al nostro “brand”, ci amplificano e ci supportano nella loro realizzazione. Pensiamo ai ristoratori di “ Campagna Amica nel piatto”, agli Agrichef di Terranostra, alla rete degli “street food”, alle aziende che producono mezzi tecnici o strumentazioni per l’alimentazione, alle Scuole alberghiere piuttosto che alle Associazioni no-profit o ai consorzi di tutela… Insomma, pensiamo a tutti quei soggetti che nel corso di questi sette anni ci hanno conosciuto e apprezzato in ogni provincia del nostro paese e che oggi possono ricavare maggiore visibilità nel creare sinergie con una rete così virtuosa come la nostra.
Servono più banchi, tipologie produttive e attività connesse
Stagionalità, freschezza e qualità nei mercati a km 0
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