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La Torre Marina si trova in un’area industriale in corso di riconversione (Terminal Rinfuse Italia), tra l’abitato storico di Vado Ligure e il tracciato dell’autostrada A10, non distante dalla futura piattaforma terminalistica Maersk. The Torre Marina is located in an industrial area undergoing redevelopment (Rinfuse Italia Terminal) between the old part of the town of Vado Ligure and the A10 motorway, not far from the future Maersk terminal platform.

sp1o ------------torre MARINA ------------vado ligure


Pier Paolo Tamburelli

Torre a scacchi in paesaggio con ciminiere a strisce

foto di / photos by Giovanna Silva

courtesy of John Baldessari

John Baldessari, “Violent Space Series: Two Stares Making a Point but Blocked by a Plane (for Malevich)”, 1976.

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ohn Baldessari produce Violent Space Series: Two Stares Making a Point but Blocked by a Plane (for Malevich) nel 1976. In una fotografia di scena di un film sconosciuto in cui compaiono due uomini vestiti di nero che guardano verso l’alto, Baldessari ricava un grande quadrilatero bianco. Gli uomini sembrano osservare stupiti la figura. Anche il titolo rafforza questa impressione: Two Stares… Ovviamente la figura geometrica non appartiene alla scena originale, allo stesso tempo non è del tutto astratta. Anzitutto, nonostante le apparenze non si tratta di un quadrato. Il quadrilatero è costruito a partire dalla foto originaria. È interamente definito dal suo contesto: il suo lato inferiore coincide con il parapetto della terrazza su cui si muovono i due uomini. Tutta la geometria del quadrilatero dipende da questo primo lato: i lati verticali del quadrilatero sono ricavati costruendo le perpendicolari al primo lato nei punti in cui interseca i bordi della foto, il lato superiore è dato dalla parallela al lato inferiore nel punto in cui il lato verticale sinistro incontra il bordo superiore della foto. La figura che si determina non è un quadrato: i lati sono in proporzione 10 a 11, quasi un quadrato. La bianca figura geometrica è decisamente meno astratta di quanto appaia. Il quadrilatero bianco è scoperto nel suo contesto, la sua apparizione provoca un qualche stupore, ma non c’è nulla di veramente estraneo, nulla di radicalmente altro. Nessuna rivendicazione neoplatonica, nessuna geometria esoterica. L’omaggio a Malevicˇ non è privo di una beffarda ironia. La nuova torre di Sp10 a Vado Ligure è un prisma a base rettangolare di 25 m, alto 45 m (13 livelli). All’esterno, la torre è uniformemente rivestita in alluminio: una trama di quadrati bianchi e neri di 1 m di lato si stende su tutta la superficie dell’edificio annullando qualsiasi differenza nell’uso dei livelli all’interno. L’edificio è stato completato al grezzo (struttura, facciata, corpi scala e ascensori) ed è quindi pronto per le opere di finitura interna (destinazione direzionale). La torre si inserisce nel piano di ristrutturazione urbanistica dell’area industriale del Terminal Rinfuse Italia (ex Italiana Coke). La lavorazione siderurgica nell’area è terminata negli anni Ottanta, mentre la movimentazione del carbone è cessata al termine del secolo. L’edificio

si trova in una minuscola porzione pianeggiante lungo la linea di costa ligure, nello spazio compreso tra l’abitato storico di Vado e il tracciato dell’autostrada A10, prossimo alla prevista nuova piattaforma terminalistica. La nuova torre è molto meno radicale di quanto sembri. Si inserisce nel contesto senza troppa prepotenza, adattandosi a un territorio ostile, in cui gli edifici industriali sono stati ammucchiati senza troppi complimenti nel poco spazio pianeggiante compreso tra le montagne. In questo paesaggio, in cui le pendici scabre dell’Appennino Ligure fanno da sfondo alle fabbriche, ai depositi, alle funivie e ai montacarichi, è difficile immaginare elementi d’ordine. La nuova torre non prova a imporre nuove gerarchie, non si cimenta in nessuna volonterosa (e suicida) opera di ricucitura urbana. Solamente scopre nel paesaggio circostante una famiglia di oggetti a cui apparentarsi. Gli scacchi bianchi e neri delle sue facciate si avvicinano circospetti alle monumentali strisce bianche e rosse delle ciminiere della centrale termoelettrica di Vado. La nuova torre scopre anche un tono con cui accostarsi agli oggetti circostanti, senza imitarne la voce (Dem Tier beikommen wird nicht, wer den Tierlaut nachahmt *), senza inventarsi una strampalata epica d’occasione, senza voler improvvisamente mutare l’identità del territorio circostante. Prova a fare amicizia con i suoi scontrosi vicini adottandone le abitudini ruvide, ma senza esasperarle, correggendole quel tanto che basta a renderle urbane. In tutto questo la sua bellezza mantiene una cifra inconfondibilmente ligure, fiera e beffarda, misurata e difficile. Anche parlarne bene risulta difficile: da subito lo spazio per l’encomio è stato sottratto dai suoi stessi autori. Forse la torre di Sp10 si compiace un po’ delle sue cattive compagnie (le ciminiere, i depositi, i mercantili), ma in fin dei conti, a Vado Ligure, altro non c’è. In questo senso, appare come un intervento esemplare per larghi tratti di paesaggio italiano, pezzi di territorio di cui sarebbe saggio accettare la compromissione, senza vagheggiare impossibili ritorni al passato, senza dilungarsi in analisi che hanno come obiettivo solamente il non-riconoscimento dell’evidenza. Per questi pezzi di territorio, Sp10 propone di lavorare senza perder troppo tempo,

Ingeborg Bachmann, Rede und Nachrede, in Anrufung des Grossen Bären COME NOTA

La torre è un edificio per uffici di tredici piani a pianta libera, con un nucleo centrale di cemento armato (corrispondente al sistema di ascensori e scale) e una struttura di carpenteria metallica (travi, pilastri, solette

di lamiera) a cui è “aggrappata” la facciata continua di moduli di alluminio. Un parallelepipedo puro, leggermente staccato dal suolo. A terra, un porticato pubblico circonda l’atrio d’ingresso.

The tower is an thirteen-storey free-plan office building with a central core of reinforced concrete (corresponding to the system of lifts and stairs) and metal structural work (girders, pillars, sheet metal plates) onto which

the continuous façade of aluminium modules is “fastened”. A pure parallelepiped, slightly detached from the ground. At ground level, a public hall surrounds the entrance hall.

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La facciata continua avvolge unformemente l’edificio, come un’enorme tenda a scacchi appesa. È costituita dalla ripetizione di un modulo-tipo prefabbricato di circa 100x100 cm, che ha quattro tipologie che si alternano: un pannello fisso con vetro-camera, leggermente riflettente (serramento), un pannello di lamiera (elemento in alluminio), un pannello di lamiera apribile con meccanismo telescopico (elemento in alluminio) e un pannello con solo il telaio per gli affacci del porticato e sulla copertura (bucatura). Questo involucro è assicurato alla retrostante struttura in acciaio e giuntato in opera. The continuous façade cloaks the building uniformly, like an enormous chequered curtain. It consists of the repetition of a basic prefabricated module measuring around 100 x 100 cm, in four alternating types: a fixed panel with slightly reflecting double-glazing (window), a sheetmetal panel (aluminium element), a sheet-metal panel that can be opened with a telescopic mechanism (aluminium element) and a panel with just the frame for the views onto the arcade and the roof (openings). This shell is secured by the steel structure behind it and assembled on site.

ma anche senza far finta di non vedere, con un buon senso che si discosta poco dall’ovvio e che si attiene a un rigoroso principio di economia. Sp10 propone di accettare senza discutere il paesaggio complicato in cui viviamo e propone di fare quel che si può nell’Italia incerta di questi anni: lavorare umilmente, accettando suggerimenti ovunque se ne possano trovare, anche nelle strisce delle ciminiere di una centrale a carbone.

Chequered Tower in Landscape with Striped Chimneys

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ohn Baldessari produced Violent Space Series: Two Stares Making a Point but Blocked by a Plane (for Malevich) in 1976. In this work Baldessari placed a large white quadrilateral inside a still from an unknown film in which two men appear dressed in black and looking upwards. The men seem to be staring at the shape in astonishment. The title itself reinforces this impression: Two Stares… Obviously the geometric figure was not part of the original scene, but at the same time it is not wholly abstract. In the first place, despite appearances, it is not a square. The quadrilateral is constructed from the original photo. It is defined entirely by its context: its lower edge coincides with the parapet of the terrace on which the two men are standing. The whole of the quadrilateral’s geometry depends on this first side: the vertical sides of the quadrilateral have been formed by constructing perpendiculars to the first side at the points where it intersects the edges of the picture, while the upper side is a line running parallel to the lower side from the point where the left-hand vertical side meets the upper edge of the photo. The resulting shape is not a square: the sides are in a ratio of 10 to 11, almost but not quite a square. The blank geometric figure is decidedly less abstract than it appears. The white quadrilateral is discovered in its setting, its apparition causes some amazement, but there is nothing truly extraneous about it, nothing radically other. There is no sense of neoplatonic assertion, no esoteric geometry. The homage to Malevich is not devoid of mocking irony. Sp10’s new tower at Vado Ligure is a prism with a rectangular base of 25 m on a side and a height of 45 m (13 levels). On the outside, the tower is uniformly clad in aluminium: a grid of black-and-white squares 1 m on a side extends over the whole surface of the building, cancelling out any difference in the use of the levels on the inside. The building has been left in its shell state (structure, façade, stair and lift blocks) and is therefore ready for the works of internal finishing (for office use). The tower is part of the plan of urban redevelopment of the industrial area of the Rinfuse Italia (ex-Italiana Coke) Terminal. Steelworking ended in the area in the 1980s, while the handling of coal ceased at the end of the century. The building is

located on a tiny piece of flat land along the Ligurian coastline, in the space between the historic town of Vado and the layout of the A10 motorway, near to a planned new terminal platform. The new tower is much less radical than it looks. It is set in context without too much imposition, and adapts to a hostile territory where the industrial buildings have been crammed without much ceremony into a small area of flat ground between the mountains. In this landscape, where the rugged slopes of the Ligurian Apennines form a backdrop to factories, warehouses, cableways and elevator hoists, it is hard to imagine any elements of order. The new tower does not try to impose new hierarchies, does not make any over-eager attempts at urban repair (which would be doomed to fail). It simply finds a family of objects that it can relate to in the surrounding landscape. The black-and-white checks of its façades create a circumspect approach to the monumental red-andwhite stripes of the smokestacks of Vado’s thermal power station. The new tower also finds a tone in which to establish a relationship with the surrounding structures, but without imitating their voice (Dem Tier beikommen wird nicht, wer den Tierlaut nachahmt *), and without expressly inventing an absurd epic-like solution, and without aiming at any unexpected and sudden kind of change to the identity of the area. It tries to “make friends” with its cantankerous neighbours by adopting their coarse habits, but without exaggerating them, and by rectifying them just enough to make them urbane. In all this its beauty maintains an unmistakable Ligurian manner, proud and scornful, measured and difficult. It is hard even to praise this structure: any space for praise has been removed by its designers. Perhaps Sp10’s tower takes just a bit delight in its bad company (the chimneys, the warehouses, the merchant ships), but then there is nothing else at Vado Ligure. In this sense, it appears to be an exemplary intervention for broad stretches of the Italian landscape, pieces of territory that it would be wise to accept have been compromised, without dreaming of impossible returns to the past, and without dwelling on analyses whose sole objective is a non-recognition of the evidence. For these pieces of territory, Sp10 proposes getting to work without wasting too much time, but also without pretending not to see, with a common sense that diverges little from the obvious and follows a rigorous principle of economy. Sp10 argues that we should accept without too much argument the complicated landscape in which we live and do what can be done in the uncertain Italy of today: by working humbly and taking suggestions from anywhere they may be found, even from the stripes of the smokestacks of a coal-fired power station. * “Non domerà l’animale, chi ne imita il verso” / “You will never tame an animal by imitating its call”, da / from Ingeborg Bachmann, Rede und Nachrede, in Anrufung des Grossen Baren, 1956 [ed. it. Discorso e diceria, in Invocazione all’Orsa Maggiore, SE, Milano 2002].

Fronte est / East elevation

Fronte ovest / West elevation

Fronte nord / North elevation

Fronte sud / South elevation

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Progetto / Project Torre Marina Progettisti / Architects Sp10 architetti associati: Carlo Bagliani, Vittorio Caponetto, Antonio Norero, Valter Scelsi Gruppo of progettazione / Project team Jacopo Avenoso, Sara Grignani, Nicola Lunardi, Alberto Marcenaro, Raffaella Parodi, Alessandro Perotta, Raluca Solomon, Andrea Spinetti

Strutturisti / Structural engineer Bruno Ballerini Impianti / Mechanicals systems Studio FBF Realizzazione delle strutture / Structures works Edilstrade Building, Olindo Liberalon (responsabile di cantiere / site supervision)

Rivestimenti e strutture metalliche / Facings and metal structures Stahlbau Pichler; Christian Rigliaco, Luca Bolzanin (responsabili del progetto / project managers), Giorgio Lazzarotto (responsabile di cantiere / site supervisor) Direzione lavori / Supervision of works Sp10 architetti associati Committente / Client Torre Marina srl

Timing 2009 – 2011 Superficie coperta / Building footprint 620 mq / sqm Superficie costruita / Built area 8354 mq / sqm + 5994 mq / sqm (parcheggi / parking) Altezza / Height 45 m altezza (13 piani) / 45 m (13 floors) Budget 15.000.000 euro Luogo / Location Vado Ligure (Savona)

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1 Porticato pubblico / Public hall 2 Atrio / Entrance hall 3 Reception 4 Locale di servizio / Service space

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Pianta del piano terreno / Ground-floor plan

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Pianta del piano tipo (uffici) / Typical-floor plan (offices)

0 1

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Sezione / section

dettaglio loggia (ultimo piano) / detail of the LODGE (LAST FLOOR)

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