EDITORIALE
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ostenibilità è la conditio sine qua non per la quale una qualsiasi società del futuro possa esistere. Mai come negli ultimi decenni ci siamo dovuti rendere conto della limitatezza delle risorse naturali disponibili e di come infine dipendiamo sempre da esse. È per questo che ogni politica che voglia essere efficace sul lungo periodo deve tenere conto di questo importante, ormai quasi inevitabile, parametro. Nonostante gli scenari distopici che si possono proiettare sul futuro in base a dati esistenti oggi, noi vogliamo lanciare una sfida ai nostri lettori, alla società e a un modo di pensare consolidato. Si pensa spesso infatti, anche erroneamente, al concetto di sostenibilità come a una realtà legata a un immaginario di decrescita o ancora peggio di depressione, da contemplare solo quando non si possa più pensare di sfruttare un determinato ecosistema senza comprometterne il benessere ad esso interno. In questo noi vediamo una sfida. Ed è una sfida che vogliamo raccogliere e vi proponiamo di farlo con noi, perché molti tra i progressi scientifici d'oggi ci stanno facendo capire che non è vero che stiamo sfruttando all'esaurimento le nostre risorse, quanto piuttosto che lo stiamo facendo in un modo sbagliato e soprattutto obsoleto. In questo primo numero parliamo dei Big Data (p. 22), e di come la rivoluzione da essi apportata ci stia aprendo scenari tutti nuovi sulla ridistribuzione e miglioramento delle risorse. Parliamo di sostenibilità di modelli culturali e alimentari (vedi p.6, La Strada del Barolo e p.16, Dieta mediterranea: sostenibile su tutti i fronti? Wheat Case), e di sostenibilità
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Qualcosa che è anche per noi e non solo per ciò che è esterno a noi. Facciamolo insieme.
a cura di: Giovanni Rabuffetti
nel settore dell'architettura (p. 42, Torino guarda su, e p. 46, Confronto ai vertici, su due tra i rifugi di montagna più interessanti del mondo intero). Senza fermarci alle parole vi facciamo vedere in anteprima alcuni “scatti rubati” all'interno del cantiere di Expo 2015, realtà d'eccezione che della sostenibilità alimentare ha fatto il suo baluardo assoluto. Questo nostro primo numero parla di smartness per la sostenibilità e per il turismo e nel farlo, in questo primo numero, vi vogliamo richiamare un po' per questioni di gola (vedi anche p. 76, Smart Drink, ovvero come gustare al meglio bevande già di per sé deliziose) sia per questioni affettive. Quale luogo è infatti migliore dell'Italia, il nostro Paese che sta vivendo un momento di grande riscatto e cambiamento, per cominciare un viaggio insieme e per raccontarvi perché crediamo che il turismo
sia in fondo una realtà intrinsecamente sostenibile. Ma ancora di più: nella sostenibilità (con un occhio particolare, in questo numero, legato al turismo) vi è la concreta possibilità di conoscere meglio noi stessi. É quindi qualcosa che è anche per noi e non solo per ciò che è esterno a noi. Perché, come ci ricorda il codice etico della associazione di ecoturismo EcoTurismoItalia (vedi La totalità dei fattori nel turismo 2.0, p. 52) questo è un approccio che permette di conoscere meglio se stessi in quanto si impara a tenere conto della totalità dei fattori che ci circondano ogni giorno, senza focalizzarci troppo su alcuni perdendone di vista altri. La nostra è una rivista aperta. Diversi argomenti, settori, tecnologie, volti e approcci, riuniti sotto l'unica idea di un modo di vivere più sostenibile, oggi tutto da costruire. Facciamolo insieme.
Per questa prima copertina di SOSCulture per l’ambiente abbiamo preso in prestito un’opera del contemporaneo e noto fotografo tedesco Bernhard Lang, il quale fa della zenitalità un elemento distintivo della sua poetica. Lang ha, con tale linguaggio, fotografato diversi soggetti tra cui molte coste e spiagge. Uno di questi scatti è stato da noi utilizzato (con il permesso dell’autore) per realizzare un fotomontaggio: il mare che sembra sommergere la spiaggia è postumo. Sempre le nostre copertine avranno
un tone of voice lievemente distopico e critico, in accordo con “sos”, che è sì l’abbreviazione di “sostenibilità” ma è, forse con più forza, inteso anzitutto come una richiesta di aiuto.
In copertina
Lang, Bernard. Scatto AV Adria 009, 2013. Postprodotto col permesso dell’autore.
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per iniziare
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Sommario editoriale
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Strada del Barolo: eredità sostenibili
di Giovanni Rabuffetti
Qualcosa che è anche per noi e non solo per ciò che è esterno a noi. Facciamolo insieme.
di Pietro Cedone
Un esempio virtuoso di come bellezza e sostenibilità possono fare squadra donando ai turisti un’esperienza nuova, che va persino oltre la sola sensorialità del vino.
cover story
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tecnologie
tecnologie
14 di Pietro Cedone
Quando una spolverata non è quel che basta
di Pietro Cedone
Modello di salubrità e sostenibilità in tutto il mondo. Ma potrà andare avanti per sempre? E come? Tra sperimentazioni varietali e import per perpetrare i benefici del grano.
dalle istituzioni
intervista
di Carlo Colombo
Direttive UE su Ecoturismo ed ecologia Un’indagine sull’avanzamento dei lavori in Italia.
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La totalità dei fattori ne turismo 2.0 di Giovanni Rabuffetti
Big Data per il turismo intelligente
Dieta mediterranea: sostenibile su tutti i fronti? Wheat case
Come nel nostro paese ci si muove capendo che i beni culturali vanno resi sostenibili. Perchè a un certo punto la gloria del loro passato non può più bastare.
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di Carlo Colombo
Una visione per lo smart tourism nelle maggiori città italiane e nel mondo
tecnologie
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macro
di Giovanni Rabuffetti
Confronto ai vertici
Torino guarda su A breve lo skyline di Torino sarà arricchito di un nuovo dettaglio d’alta quota. L’inno alla sostenibilità di Renzo Piano sarà inaguruato il dieci maggio.
Sui due versanti del Monte Bianco due approcci all’idea di sostenibilità.
Come ogni aspetto della visita turistica è tenuto in considerazione nella nuova era del turismo: si parlano ambiente, tecnologia e condivisione.
rubriche di Giovanni Rabuffetti
Spiaggia in mare!
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Bagnasciuga affollati e ingegneria marina, prospettive per salvare il turismo balneare e le coste che lo ospitano
di Carlo Colombo
App Economy non si scarica La sfida per la smartness tra tecnologia e burocrazia.
reportage
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di Carlo Colombo
L’Austria respira (a Milano) Clima austriaco a Milano. Sarà l’aria dei propri boschi che l’Austria riprodurrà nel suo padiglione Expo 2015. Non a caso, il nome scelto da Vienna per lo spazio espositivo è Breathe. Se tra maggio e ottobre 2015 vi trovate nella città meneghina, venite qua per una boccata d’aria tutta nuova.
rubriche
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di Pietro Cedone
La totalità dei fattori nel turismo 2.0
rubriche
attualità
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attraverso la lente di di Carlo Colombo
Smart App Ad ogni viaggio corrisponde un gusto e un sapore proprio. Beviamo e conosciamo più di quanto sapremmo con svariate travelguides. Ma come beviamo?
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di Carlo Colombo
Smart Drink Tutto quello di cui abbiamo parlato fin’ora te lo godresti meglio con la giusta app. Provale con noi.
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di Pietro Cedone
Eventi...eno
Progetto grafico e redazionale
Laboratorio di Artefatti e Sitemi Complessi
Cinque imperdibili momenti legati al mondo vinicolo, ad ogni latitudine del paese.
Pietro Cedone 833833 Carlo Colombo 835306 Giovanni Rabuffetti 833526 Sebastian Forero Hernandez 833576
CDLM Design della Comunicazione Politecnico di Milano Anno accademico 2014-2015 Professor Mauro Panzeri Professor Pierantonio Zanini Cultore Marco Moro
Stampa Tipografia Scotti 20872 Cornate d’Adda (MB) via Berlinguer, 47 info@ascotti.com 039 692 7071
Immagini e testi del presente elaborato sono ad esclusivo uso didattico.
di Carlo Colombo
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SEZIONE
STRADA DEL BAROLO: EREDITÁ SOSTENIBILI
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Le langhe: uniche eppure trine Le langhe sono fondamentalmente tre, e ognuna di esse ha meravigliose “capacità” di donare il meglio della propria terra, ciascuna in modi differenti: così nascono le varietà di eccellenze vinicole che le tre zone sanno dare. Tre esempi: Barolo Vielli (Bassa langa), Erbaluce (Alta Langa) e Gavi Pisè (Langa astigiana).
Un esempio virtuoso di come bellezza e sostenibilità possono fare squadra donando ai turisti un’esperienza nuova, che va persino oltre la sola sensorialità del vino.
a cura di: Pietro Cedone grafica: Pietro Cedone
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anghe: da secoli si dà questo nome al sistema di colline che dal sud del Piemonte si dirigono verso nord-est, cercando l’incontro con la pianura padana. Le Langhe costituiscono un’area geografica a forma di poligono irregolare del perimetro di circa 200 chilometri, suddiviso in tre distinte catene collinari, di cui l’orientale è compresa tra le due Bormide (di Spigno e di Millesimo), la centrale tra la Bormida di Millesimo ed il Belbo, l’occidentale tra il Belbo ed il Tanaro. La zona del Barolo appartiene a quest’ultima
Vista delle Langhe tra le due Bormide
catena, con Alba che ne è la capitale. Anticamente, i suoi abitanti venivano chiamati Langenses e appartenevano ad una tribù ligure con sede sul versante settentrionale dell’Appennino, a nord di Genova. Ad essi si riferisce la celebre Tavola di bronzo di Genova che sancisce la delimitazione dei confini di pascolo, fatta nel 117 a.C., tra i Genuates ed i Langenses, nominati per la prima volta in un documento storico. Si suole distinguere, altimetricamente, l’Alta Langa e la Bassa Langa: fanno parte della
prima i rilievi sud-orientali, molti dei quali prossimi ai 900 metri; la seconda, più fertile, digrada verso il Tanaro, coi celebri vigneti del Barolo, dove dalla celebrità e preziosità di questo vino sono nate tante idee, tra cui la associazione “Strada del Barolo e grandi vini di Langa” che fa parte di quell’insieme di ottime idee che i piemontesi hanno avuto per promuovere ed esaltare al meglio uno dei loro fiori all’occhiello, rinomato in ogni dove del mondo.
durante un itinerario suggerito dal sito La Strada del Barolo e grandi vini di Langa della assocazione. Difatti, sul sito dell’ente, è un percorso segnalato che attraversa le è possibile consultare e scegliere tra decine colline della Langa del Barolo, abbraccia le di itinerari suggeriti, dei quali vengono cantine produttrici e le aziende agricole per illustrate le caratteristiche peculiari e una offrire ai turisti la possibilità di incontrare lunga serie di informazioni utili. Oltre a ciò, quello che i piemontesi definiscono come “il grande attenzione e rilievo vengono dati alle re dei vini” nei territori che sono la sua culla. suggestioni storiche dei luoghi visitabili. É un progetto nato nel 2006 a partire dalla intuizione della Unione La volontà della associazione è quella di di Comuni Colline di Langa e del Barolo e creare un unico, grande circuito dalla Enoteca regionale enogastronomico e culturale del Barolo. Tra i più interessanti da noi visti c’è Il progetto è nato nel 2006, e ancora oggi sicuramente la Cantina Josetta Saffirio di è motivo di grande attrazione per via della Monforte d’Alba, a Cuneo. Interessante sua funzione di condensatore di tradizione, come, oltre a delle radici ben affondate cultura e soluzioni per la sostenibilità. nella tradizione vinicola dell’intera zona, Lungo questi undici anni di esistenza, questa sia una di quelle cantine che spicca La strada del Barolo si è espansa fino a anche per l’attenzione che, da ormai qualche contare, ad oggi, circa un centinaio di soci: generazione, viene nutrita per la voglia è interessante notare come gli associati non di investire in soluzioni a basso impatto siano solamente le cantine ma, insieme con Il Catsello di Grinzane Cavour e Camillo Cavour, Hayez, 1858 (part.). ambientale. esse, anche strutture non direttamente legate alla produzione vinicola quali alberghi, musei e così via. Il motivo di questa composizione Associazione Tergeo: di cosa si tratta? eterogenea risiede nel fatto che la volontà della associazione è quella di creare un unico, grande circuito enogastronomico e culturale L’associazione Tergeo nasce da una scientifico. Tale comitato, insieme con capace di dipingere l’intero immaginario di idea della unione italiana vini. tergeo, organizza incontri e seminari sensazioni ed emozioni che le Langhe - come É un progetto di raccolta, rivolti ai produttori vinicoli. pochi altri posti al mondo - suscitano nei qualificazione e divulgazione di Ad oggi, lungo il 2015 ne sono stati turisti. soluzioni innovative, tecnologiche tenuti quattro e l’ultimo, a titolo di Un esempio di questa eterogeneità? Basti e gestionali, per migliorare la esempio, è riguardato le strategie pensare che da qualche anno è stato inserito sostenibilità dell’impresa vitivinicola. di concimazione organica con alta negli itinerari il Castello di Grinzane Cavour, Tergeo, che ad oggi coinvolge 170 efficienza agronomica per ridurre gli considerato uno dei più celebri esempi di aziende su tutto il territorio nazionale, input di CO2 nella produzione di vino. architettura medievale piemontese. opera già da oltre un anno e mezzo Rimandiamo al sito della associazione: Si tratta di un castello da noi visitato con il supporto di un comitato tecnico Www.Uiv.It/tergeo/.
6 acidity yeast style tannin acidity alcohol spice fruit flower herb oak inorganic
MINERALITY GRAPHITE WET ASPHALT
WHITE FLOWERS
JAMMY
VIOLET
HOT
BITTER
BARNYARD
PERFUMED
BURN
HARSH
SMOKY
THIN
LAVENDER
LEGS
AGGRESSIVE
EARTHY
CLIFF EDGE
UNCTUOS OILY PETROLEUM
ROSE
PLASTIC
CITRUS BLOSSOM
TAR
SPICY
GERANIUM
RUBBER
MUSKY
DIESEL
BRIGHT
SMOKY
SMOKY
STEMMY
CHARCOAL
STALKY
TOBACCO
VEGETAL
TOASTY
PEPPER JAMMY
ANISE
RIPE
CLOVE
JUICY
CAT’S PEE
SPICY
FLAMBOYANT
ASPARAGUS
CLOVE
FLESHY
GREEN
NUTTY
PLUMY
CINNAMON NUTMEG SAFFRON GINGER
LEATHERY
HOLLOW
ANGULAR
MUSKY
MELLOW
POWERFUL
FLESHY
SHORT
GRIPPY
BRIGHT ASTRINGENT AUSTERE
ACCESSIBLE
AUSTERE
CLEAN
ANGULAR
RIGID
DELICATE
DELICATE
RACY
MUSCULAR
ELEGANT
ELEGANT
TART
FIRM
POLISHED
BODIED
EDGY
STRUCTURED
REFINED
FINESSE
THIN
COARSE
LEAN
LEATHERY
ANGULAR
CHEWY
CLOSED
ZIPPY
CHOCOLATE
POLISHED
NERVE
GRASSY
COCONUT
RED FRUIT
ZESTY
SILKY
COMPLEX
SAGE
CARAMEL
DARK FRUIT
LIVELY
SMOOTH
FULL BODIED
VANILLA
GRAPEY
FRESH
ROUND
BUTTERY
BERRY
CRISP
OPULENT
CHEESY
FIRM
DILL
CASSIS
DELICATE
VELVETY
BISCUIT
POWERFUL
CREAMY
CITRUS
SOFT
VOLUPTUOS
CREAMY
CONCENTRAED
EUCALYPTUS JALAPENO DILL BELL PEPPER
FALBBY
GOOSEBERRY
STONE FRUIT
QUINCE
MELON
FALLEN OVER
APPLE
FLAT
SUPPLE
SOUR
BUTTERY
TIGHT
DENSE
SOFT
OPULENT
MELLOW
RICH
SPINELESS FLABBY
Quando una spolverata non è quel che basta
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Come nel nostro paese ci si muove capendo che i beni culturali vanno resi sostenibili. Perchè a un certo punto la gloria del loro passato non può più bastare. a cura di: Pietro Cedone grafica: Pietro Cedone Pulizia della Porta del Paradiso durante il restauro compiuto da Opificio delle Pietre Dure lo scorso inverno, Firenze.
QUANDO UNA SPOLVERATA NON É QUEL CHE BASTA
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’attenzione nei confronti della tematica dei beni culturali ha assunto a partire dagli Anni ‘80 una dimensione progressivamente crescente e, parallelamente a ciò, anche l’intervento pubblico nel settore della cultura nel suo ruolo di azione di politica culturale funzionale ad assicurare il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica e sociale del Paese. Ora, però, la riconducibilità dei beni culturali alla categoria economica dei beni pubblici puri alla quale sono sottese numerose esternalità, non solo positive, ma anche negative, ha fatto sì che il peso finanziario
non più considerati patrimonio pubblico improduttivo”. In questo percorso si inserisce la Borsa dei beni culturali e del turismo sostenibile, concepita come concreta occasione d’incontro tra la cultura e l’economia in funzione dell’esigenza di conciliare lo sviluppo economico con la limitatezza delle risorse naturali che costituiscono una risorsa esauribile, al fine di precluderne uno sfruttamento irrazionale che, in quanto tale, comporterebbe un inesorabile arresto dello sviluppo. L’attenzione alle logiche della sostenibilità nella gestione di una risorsa trova il suo presupposto nella riflessione che essa sarà tale solo se, una Si è superata l’idea del bene cultruale inteso volta conosciuta la sua capacità di meramente quale costo sociale, a favore di una concezione dello stesso quale veicolo di riproduzione, non si eccede nel suo risorse economiche sfruttamento oltre dell’intervento pubblico, necessario per la una determinata soglia. loro fruizione, fosse spesso troppo elevato, Un esempio significativo di ciò si può dunque, inefficiente da un punto di vista riscontare nelle procedure di visita e economico. Ciò ha comportato l’esigenza di individuare Opificio delle Pietre Dure: di cosa si tratta? vie alternative, o parallele, che, tenuto conto del fattore economico connaturato alla elementi che interagiscono con la L’Opificio delle Pietre Dure è un Istituto tutela, alla gestione e alla valorizzazione conservazione dell’opera, e si può autonomo del Ministero dei beni e del patrimonio culturale, consentano di parlare di conservazione preventiva. delle attività culturali e del turismo, arginare le esternalità negative, come, ad L’individuazione degli aspetti peculiari la cui attività operativa e di ricerca si esempio, avviene con l’erogazione di incentivi di ogni situazione e il sapervi esplica nel campo del restauro delle finanziari volti a coinvolgere gli investitori rispondere in maniera specifica, opere d’arte. privati e realizzare forme di interazione tralasciando ciò che secondario, è L’Istituto ha origini composite, frutto tra pubblico e privato proprio in quei determinante. di una antica e illustre tradizione e settori considerati poco appetibili poiché L’intervento diretto sull’opera e di una moderna e articolata attività, antieconomici costituendo così delle forme sull’ambiente che l’accoglie annovera già evidenti nella sua insolita di sussidiarietà. la Climatologia e Conservazione denominazione, nato per volere Così, di recente, in linea con l’interpretazione Preventiva tra le discipline “ attive” di Ferdinando I de’ Medici, come che configura l’impegno nel settore dei beni del processo di restauro. manifattura per la lavorazione di culturali espressione di un processo dinamico arredi in pietre dure, l’Opificio venne e non più meramente conservativo, dunque trasformando la sua attività lavorativa statico, il ruolo pubblico è stato affiancato, in negli ultimi decenni del secolo XIX, in misura sempre maggiore, da una significativa attività di restauro, prima dei materiali presenza del privato volta ad assicurare prodotti durante la sua plurisecolare una concreta valorizzazione del patrimonio storia, per poi ampliare la propria culturale. Si tratta di realtà presenti in modo competenza verso materiali affini. alquanto omogeneo sul territorio nazionale, Uno dei settori in cui tale ente con casi di spiccata eccellenza e competenza eccelle è quello della Climatologia e nell’ambito della conservazione e tutela dei Conservazione preventiva. beni culturali. La disciplina della climatologia si basa Pur non prescindendo dal fatto che i beni sullo studio delle componenti fisiche culturali si caratterizzano per essere non dell’ambiente in cui è conservata riproducibili e ad offerta rigida, si è superata un’opera d’arte. Il rilevamento dei l’idea del bene culturale inteso meramente parametri climatici fondamentali di quale costo sociale, a favore di una temperatura, umidità e luce sono concezione dello stesso quale veicolo diretto il primo passo per la valutazione o indiretto di risorse economiche, nell’ottica ambientale. di quella concezione “economica produttiva A questo segue l’analisi di tutti gli e quindi imprenditoriale dei beni culturali, Due delle maggiori opere su cui O.P.D ha da poco operato. Sopra: L’incredulità di S. Tommaso, Verrocchio, 1442. Sotto: La Pala di San Zeno, Mantegna, 1501.
FASE A
FASE B
FASE C
FASE D
Attesa per la stabilizzazione del microclima e visione audiovisivo
Attesa
Passaggio nella zona filtro dopo la stabilizzazione del microclima
Inizio visita
Fine visita
Uscita dalla cappella e sosta nella zona filtro Fine visita
Uscita dal CTA Ingresso del gruppo successivo
Attesa per la stabilizzazione del microclima e visione audiovisivo
«La tentazione è credere che le tecnologie potranno, un giorno, sostituirsi appieno alla nostra abilità. Laser, spettrometrie, nanotecnologie, impacchi... tutto ci aiuta, nulla sostituisce le nostre mani. Un restauratore deve avere una sensbilità simile a quella artistica.»
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QUANDO UNA SPOLVERATA NON É QUEL CHE BASTA
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La Porta del Paradiso che torna a splendere É un’operazione di restauro che ha inizio nel 1978, ed è stato un evento cruciale nella tanto qualificata attività di restauro e tutela dei beni culturali che fa dell’Italia un’eccellenza nell’ambito: cruciale anche per la fruttuosa collaborazione tra l’Opificio delle Pietre Dure e il CNR. Le due poderose ante dal peso di quaranta quintali ciascuna, alte cinque metri e larghe un metro e mezzo di cui questa impresa del Ghiberti è composta, sono costituite da una unica gettata bronzea. Il portale costituiva il punto focale della vita religiosa cittadina: per questo fu soggetta agli stress derivanti dalla funzione d’uso e da puliture intenzionate a mantenere la preziosa doratura dei rilievi. Doratura che reca in sé un fattore di fragilità, dovuta al binomio bronzo-oro, che forma un legame chimico instabile. A ciò si aggiunse, nel dopoguerra, il crescente inquinamento atmosferico per cui la doratura prese a offuscarsi ulteriormente e sopratutto continuarono a generarsi dal bronzo sali instabili che affioravano in superficie forando la pellicola aurea.
Quando i lavori per il restauro ripresero nel 1996, il punto più critico fu capire come trattare con la presenza sotto l’ oro di ossidi instabili quali cloruri e solfati. Questi sali ciclicamente solubilizzano e ricristallizzano, creando di conseguenza una serie di minuscole ma diffuse protuberanze nella pellicola aurea, che dietro la pressione dei microcristalli si aprono in tanti piccoli crateri, mettendo a nudo la sottostante superficie bronzea. Fu qua che, in anni recenti, prese piede la virtuosa collaborazione tra l’OPD e il CNR per trovare un metodo per lasciare “in loco” i pesanti e delicati rilievi per effettuarne la pulitura. Già esisteva la tecnica della pulitura laser, ma ne serviva una tipologia particolare ancora non esistente: alla fine degli anni Zero ci si adoperò quindi per creare un innovativo laser per la pulizia di materiali metallici, i quali presentano difficoltà ben diverse rispetto ai materiali lapidei poiché questi sono pessimi trasmettitori di calore e quindi non possono fondere.
Non va dimenticato quello che si potrebbe pensare come un altro lato della medaglia di tutto ciò che riguarda la tutela dei beni culturali: si parla della loro fruizione attiva, magari anche con possibilità nuove rese fattibili dalla tecnologia che si rende promotrice di un ampliamento dell’esperienza di fruizione. Un caso interessante di chi ha compreso come questo possa essere possibile è quello del Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, che ha sede vicino a Latina. Quello che chi di dovere ha compreso è che la presenza di nuove tecnologie sul mercato favorisce l’intensificarsi di esperienze all’interno di scenari espositivi museali sempre più significative, arricchendo il patrimonio di ogni percorso culturale e portandolo verso quel concetto di infotainment in grado di avvicinare le diverse tematiche e target di pubblico sempre più disomogenei. Si ritiene che questa presa di coscienza sia un piccolo ma significativo esempio che le strutture espositive possono prendere in considerazione per comprendere come oggi la fruizione di opere d’arte e manufatti stia mutando insieme con la tecnologia.
Operazione di pulitura al mercurio su una delle parti del portale
Ghiberti, Porta del Paradiso, Battistero di Firenze, ingresso est. 1430 circa. (part.)
Dal discorso di Anita Mongelli, presidente O.P.D., alla fine del restauro de La porta del Paradiso Questo intervento, “pratico” quanto poco rispettoso dell’integrità della porta”, ha tuttavia offerto delle facilitazioni quando si è trattato di avviare il restauro attuale, consentendo di svitare ed estrarre dal telaio le formelle a suo tempo cadute. Il laborioso intervento, in corso da fine Anni Novanta, è stato determinato dai risultati
di una campagna diagnostica, che ha dimostrato come il rivestimento aureo, applicato all’origine al bronzo con la tecnica dell’amalgama di mercurio, non aderisse più al bronzo ma ad uno strato di ossidi, alcuni molto aggressivi, che cristallizzando sotto l’oro avevano determinato prima il sollevamento dello stesso sotto forma di “bolla”, e quindi, con l’espulsione del cristallo minerale, l’aprirsi di minuscoli ma diffusi crateri nell’oro.
Mai ci saremmo accorti di ciò, pur con tutte le nostre macchine, senza la sensbilità umana: la tentazione è credere che le tecnologie potranno, un giorno, sostituirsi appieno alla nostra abilità. Laser, spettrometrie, nanotecnologie, impacchi...tutto ci aiuta, nulla sostituisce le nostre mani. Un restauratore deve avere una sensbilità simile a quella artistica. Firenze, 28 novembre 2014
BIG DATA PER IL TURISMO INTELLIGENTE
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Smart City e Smart Tourism: cosa sta cambiando?
a cura di: Giovanni Rabuffetti illustrazioni: Sebastiàn Forero
Vista aerea di Shangai
Una visione per lo smart tourism nelle maggiori città italiane e nel mondo
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econdo i moderni studi di urbanistica il turismo sulle città è un’attività sempre più in grado di trasformare l’organizzazione cittadina. La connessione tra turismo e urbanistica è complessa e si può ricondurre a molteplici fattori, ma per capirne le ottiche è sufficiente partire da un unico presupposto. La città è infatti il luogo fisico dove i desideri dei turisti — estemporanei — e i bisogni degli abitanti — di lungo termine —si intersecano. Ciò significa che esse devono affrontare domande differenti, per certi aspetti anche contrapposte, e devono offrire servizi e strutture adeguate per entrambe le utenze al fine di mantenere al meglio le due realtà.
destinazioni turistiche perchè il turismo genera molti introiti, ma il turismo è raramente considerato in un’ottica che contempli gli aspetti di potenziale intrusione. A partire dagli anni ‘80 però si è iniziato ad applicare il paradigma della sostenibilità anche al settore del turismo e si è andato affermando un nuovo modello, più responsabile e più rispettoso delle comunità locali. Nel frattempo negli ultimi decenni le città sono diventate una tra le categorie di destinazioni per il turismo preferite, generando un nuovo modo di viaggiare che può essere definito come “turismo urbano”. Le città sono oggetto di attenzione turistica perché sono «La città è il luogo fisico dove i desideri luoghi in cui si possono vivere molte esperienze dei turisti e i bisogni degli abitanti si contemporaneamente. intersecano» Il turismo urbano nella Si può comprendere come come un carico sua concezione moderna è nato negli anni eccessivo di turisti possa compromettere Settanta e si riferisce sia ai viaggi verso le l’equilibrio di una città, influenzandone città sia al tempo speso, che è generalmente anche la qualità della vita. inferiore rispetto a quello impiegato per altre Oggi le città tendono a promuoversi come destinazioni di villeggiatura — per esempio il
mare o la montagna. Le città sono percepite come ottime destinazioni per per un turismo estemporaneo che contempli un grande numero di attrattive. Il turismo è inoltre un vero e proprio motore per l’economia, specialmente in Italia. Qui infatti esso ricopre il 9% del PIL, con 130 miliardi di euro lordi in entrata ogni anno. Negli ultimi anni la domanda turistica è cambiata e migliorata, anche grazie a Internet e alle nuove tecnologie, e le città hanno rivisto le loro strategie per coltivare l’attrattività e per promuovere la loro immagine anche in una dimensione più “virtuale”. Si può dire che in questo momento il paradigma smart city per questo settore si stia evolvendo verso un’ottica basata sull’efficienza dei servizi, sulla resilienza, sulla sostenibilità e equità sociale. Ciò che risulta chiaro è il bisogno di cambiare il nostro attuale modello di sviluppo per migliorare la qualità della vita cittadina. Il pensiero delle smart city vuole quindi oggi cambiare gli stili di vita sia dei cittadini sia dei turisti.
Smart city è la dimensione verso la quale ogni città di oggi vorrebbe andare. Da un punto di vista dell’urbanistica non è ancora chiaro quale sia il modo di raggiungere questa nuova dimensione e in che cosa realmente consista. La stessa idea alla base del concetto di smart city per la quale la città dovrebbe servirsi delle tecnologie più all’avanguardia per migliorare la propria condizione interna presuppone che questa idea sia in continua evoluzione. Al giorno d’oggi le domande più diffuse nella gestione delle città sembrano essere: com’è possibile diventare una smart city? Quali sono i fattori strategici per guidare la città verso questa nuova dimensione? Come si può promuovere la smartness di una città? Per rispondere a queste domande, ovvero per guidare il sistema urbano verso una nuova dimensione, è necessario pensare a un rinnovamento nei processi di pianificazione urbana e ridurre l’entropia diventa lo scopo principale dell’urbanistica in ottica smart city. Le città devono essere pensate come unità complesse e dinamiche, e per minimizzare la loro produzione di entropia devono essere governate e controllate in ogni fase del loro sviluppo.
di energia, attraverso l’innovazione e con Nonostante ci si stia avvicinando a una tecnologie in grado di supportare la gestione, il concezione multidisciplinare si possono controllo e il funzionamento delle città. ancora individuare due ottiche abbastanza L’approccio smart city si basa sull’assunto distinte, una industriale e una più scientifica che la tecnologia è parte del sistema e non è e teorica. La prima tende a pensare a una semplicemente un elemento aggiuntivo per il città equipaggiata da sensori, mentre la compimento di attività urbane su ogni livello seconda studia metodi e tecniche per (economico, sociale e fisico in primis). governare il sistema urbano in un’ottica In quest’ottica una città intelligente è una sostenibile (e gli urbanisti si inseriscono in città che spende meno risorse in un modo questa seconda visione). migliore, attraverso l’utilizzo dell’innovazione «La popolazione delle città turistiche è da considerarsi come una risorsa, che tecnologica, senza ridurre la qualità e la aumenta attrazione e competitività » quantità dei servizi per i cittadini e per le aziende. È in grado In futuro dovremo iniziare a pensare in di monitorare i fenomeni che accadono, maniera olistica, in modo da lavorare al crescono, si sviluppano, si muovono e meglio con le tecnologie più moderne e il terminano al suo interno, perché è una città capitale sociale e umano delle città. sensibile. La popolazione delle città turistiche è Certamente le definizioni e gli approcci al da considerarsi anche come una risorsa, concetto di smart city non hanno raggiunto come un fattore in grado di aumentare la ancora una visione comune e la smart city competitività e la capacità di attrazione del sembra essere più un modo di etichettare territorio. Il ruolo attivo delle popolazioni alcune tendenze moderne che non un vero locali può essere importante anche perché approccio strutturato alle tematiche della è in grado di cambiare il destino e gli usi di vita urbana. una città, anche per esempio in termini di In un’ipotetica definizione del concetto di successo come meta turistica. smart city rientrano In questo senso il turismo può rappresentare «Ridurre l’entropia cittadina diventa lo componenti sia uno dei settori principali dove si possono testare le possibilità date dal paradigma delle scopo principale dell’urbanistica in ottica tecnologici sia sociali. Nei decenni passati gli smart city. Dall’altro lato la competizione tra smart city» approcci alla questione le città deve anche basarsi sull’abilità che Le città con alti livelli di disordine interno sono stati molto eterogenei, rifacendosi ha ogni città sul livello amministrativo per sono più difficili da ripensare in ottica smart, a discipline scientifiche differenti ma attrarre turisti e investimenti per migliorare e progettare al loro interno processi di sempre molto influenzati dalle loro radici i propri servizi e infrastrutture, risultando urbanistica sostenibile diventa più complicato. ideologiche. Oggi tuttavia si cerca di pensare convincente sul piano dell’amministrazione Il paradigma di smart city emergente sembra in un’ottica interdisciplinare. Si cerca di per il turismo e l’impiego di nuove tecnologie. evidenziare che, dal punto di vista di un combinare le capacità tecnologiche alle Se le rivoluzioni di Big Data e Open Data urbanista, la sfida principale consista nel questioni di innovazione sociale e di pensare rappresentano un’occasione per accelerare rendere le città più efficienti nella fornitura alle città smart come a tessuti urbani che, l’avvento delle città del futuro, ma per quanto dei servizi, nella la riduzione dell’impatto specialmente attraverso tecnologie moderne, riguarda specialmente il contesto italiano sono ambientale (specialmente nelle emissioni supportano il benessere di tutti i cittadini che strumenti che sembrano ancora essere lontani inquinanti), e nel controllo del consumo vi abitano. dall’usabilità pratica in diversi campi.
Dati sul turismo in Italia Classifica dei paesi con il maggior numero di turisti all’anno 1 2 3 5
87,4 millioni 69,8 millioni 60,7 millioni 47,7 millioni
9.4%
È stato l’aumento di visitanti internazionali negli ultimi 5 anni. 2009 - 43,6 millioni di turisti in arrivo 2013 - 47,7 millioni di turisti in arrivo È la percentuale dell’apporto da parte del turismo al PIL con 147 miliardi di euro
2,5 millioni di persone impiegati dal turismo, pari al 10,9% dell’occupazione nazionale
Destinazioni smart per il turismo Le Smart Tourism Destination (STD) sono quelle città o aree che utilizzano tecnologie smart per rapportarsi con il turismo in entrata. Parte delle tecnologie più all’avanguardia in questo settore si identificano con applicazioni smartphone dedicate. Esse si distinguono nelle categorie descritte qui a lato.
BIG DATA PER IL TURISMO INTELLIGENTE App “information-centered” che permettono al turista di aumentare la sua esperienza con la ricezione di informazioni interessanti per la destinazione (attraverso tecnologie come QR codes, guide virtuali o mappe interattive).
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App “tourist-centered” pensate per aumentare l’esperienza turistica ponendo il focus sull’utente e sulla sua esperienza complessiva. Tra queste applicazioni molte usano la Realtà Aumentata.
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App “tourist-engaging” permettono ai turisti di avere un ruolo attivo come “sensori urbani” nel monitorare le inefficienze in specifici servizi e situazioni. Questo è il campo in cui rientrano anche le tecnologie di social media e Big Data.
Le tre tipologie di applicazioni sopra elencate evidenziano il ruolo predominante delle tecnologie, specialmente quelle social e mobile, nel nuovo settore del turismo, in cui il viaggiatore può richiedere servizi speciali e al contempo può essere coinvolto nella vita cittadina. Smart city e Smart tourism possono quindi essere considerati come due concetti profondamente connessi se pensiamo alle componenti tecnologiche che permettono alle due realtà di sussistere. Il turismo smart è stato definito come un modo di viaggiare “pulito, verde, etico e di qualità in ogni livello della catena dei servizi” (Organizzazione Mondiale del Turismo, 2009). Questo è un tipo di turismo in grado di rapportarsi con i bisogni di breve termine generati dalla crisi economica e anche quelli di lungo termine riguardanti la sostenibilità dello sviluppo, della diminuzione della povertà e mitigazione dei cambiamenti climatici. In quest’ottica di smart city il turismo smart si
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riferisce all’utilizzo delle tecnologie innovative applicate al turismo, come già detto prima, in cui la preferenza è data al numero e alla qualità di applicazioni disponibili per l’uso turistico della città. Al contrario dell’ottica smart per le città, il turismo deve considerare la dimensione temporanea dell’esperienza: i turisti non sono residenti fissi. Ciò si riflette sia sui loro comportamenti sia sui consumi, che devono essere sostenibili e controllati, in modo che il sistema urbano non ecceda una soglia di sopportazione. Inoltre il turismo è un’attività complessa, e il concetto smart applicato al turismo deve anche considerare le forniture dei servizi e l’efficienza della destinazione. La diffusione di tecnologie come l’Internet of Things (IoT, l’”Internet delle Cose”), il cloud computing, l’analisi di informazioni ad alta velocità e il data digging intelligente ha certamente trasformato il settore del turismo, ma ancora c’è una mancanza di
coordinazione tra i vari livelli (per esempio il livello amministrativo pubblico e quello dell’industria privata). Le città turistiche soffrono ancora del carico eccessivo generato dall’attività turistica (Venezia in Italia potrebbe essere l’esempio più significativo) e hanno difficoltà anche sul piano della gestione di questi fenomeni. Il turismo smart riguarda quindi sia la domanda sia la fornitura di servizi e deve considerare i comportamenti turistici tanto quanto il settore privato (quello degli operatori in particolare) e le pubbliche amministrazioni (i decision makers). La domanda è cambiata più velocemente dell’offerta, specialmente per quanto riguarda il livello dell’amministrazione. La futura destinazione smart per il turismo dovrà essere il luogo dove questi tre aspetti si uniscono, supportati dalla tecnologia che arricchisca l’esperienza complessiva di turismo e che aumenti la competitività delle città.
Dati statistici vs Big Data È ancora difficile parlare di smartness a livello ed eterogenea a livello tecnico Digital divide e pratico per il settore del turismo perchè non e amministrativo. Smartness in Italia: esistono ancora prassi consolidate dal tempo. Non mancano tuttavia alcuni segni che Nord vs Sud La difficoltà tradizionale nel governare lasciano intravedere dei buoni progressi l’attività turistica in aree urbane è data dalla annche solo nel medio periodo. disponibilità limitata di dati per “misurare” Nel 2013 l’Italia ha supportato l’atto il fenomeno in tutte le sue componenti costitutivo del G8 degli Open Data a favore (disponibilità, domanda, preferenze, dell’utilizzo di questi per tutti i cittadini di comportamenti, spesa, produttività etc.). ogni appartenenza sociale. La tecnologia Per quanto degli Open Data «Le istituzioni italiane riguarda il caso coniugata in questo lavorano ancora con italiano i dati modo vuole favorire l’approccio statistico, il quale attualmente l’utilizzo di dati disponibili pubblicamente raccolti basa il reperimento di dati su Secondo studi dell’Istat i comuni sono elaborati in modo da consentire un numero di parametri italiani si stanno orientando verso da organi a chiunque di farne il paradigma della smartness ben preciso» istituzionali tesoro per migliorare con alcune differenze in termini in maniera ancora molto eterogenea, Tra la propria vita inc ittà o quella dei propri di successo. Al Nord si trovano questi si annoverano l’Istat, la Camera del concottadini ora i comuni più virtuosi mentre Commercio, Banca d’Italia, Enit e Censis In linea con ciò le regioni italiane stanno al Sud le grandi città fanno solo per citarne alcuni, e lavorano con il iniziando ad utilizzare anche dispositivi ancora fatica ad essere motore tradizionale approccio statistico, che basa il digitali per raccogliere informazioni secondo di sviluppo e innovazione per il reperimento dei propri dati su un numero di l’innovativa maniera dei Big Data. I frutti territorio. Questo problema è da parametri ben preciso. di questo sforzo ancora non sono molto ascriversi principalmente a una L’Istat (l’Istituto Nazionale per la Statistica) evidenti sul piano pratico, ma la direzione crisi economica che ha colpito di è quello che ha pratiche attualmente intrapresa lascia sperare che in poco tempo si più i comuni del centro-sud, ma più consolidate, e si occupa di fornire possano vedere i primi risultati, migliorando anche da una cultura che nel Nord informazioni utili a migliorare la gestione le pratiche amministrative. è generalmente meno restia ad delle sistemazioni per i turisti. In Italia lo strumento dei Big Data è abbracciare i cambiamenti derivanti L’Istat lavora in due modi. ancora difficile da controllare, e le dall’uso delle nuove tecnologie. Raccoglie annualmente a livello municipale istituzioni subiscono l’effetto del data il numero degli stabilimenti, dei posti letto, deluge (il “diluvio di dati”, ovvero quando delle camere e bagni disponibili in hotel si riesce ad accumulare una sufficiente associate a un apparato digitale, quello e sistemazioni simili, che vengono poi mole di informazioni, ma che rimangono costituito dai pc, tablet, smartphone, GPS, classificate con le tipiche “stelle”, da una a troppo complessi per essere analizzati carte elettroniche eccetera. Anche i social cinque, e del numero di stabilimenti e posti con gli strumenti disponibili). I Big Data media giocano un ruolo in questa moderna letto per altri alloggi collettivi. cambieranno radicalmente i metodi di rivoluzione. Si sta andando sempre più Raccoglie inoltre ogni mese, sempre raccolta e analisi dati; i fenomeni non sono verso un Internet delle persone e delle distribuendo i dati a livello cittadino, più studiati su dati ottenuti in maniera cose, in cui ognuno può condividere informazioni sugli arrivi e sulle notti passate mirata, ma diventano entità che producono opinioni sulle proprie esperienze – anche in loco dai turisti nelle varie sistemazioni, grandi quantità di turistiche – e in cui divise nelle categorie di cui sopra. I dati sono dati in tempo reale. molti degli oggetti «Con i Big Data i fenomeni organizzati in base al Paese di provenienza Le sfide sono di uso comune diventano entità che dei turisti e per regione nel caso di quindi mutate. sono connessi producono grandi quantità turisti italiani. Dalla tradizionale reciprocamente di dati nella dimensione del Ugualmente sono raccolte informazioni sui difficoltà raccolta attraverso la rete prezzi delle sistemazioni turistiche. dati si è passati a una e sono in grado di tempo reale» L’organizzazione amministrativa regionale sfida consistente interagire tra loro. è relativamente indipendente dallo Stato nell’avere la capacità di distinguere e La sfida lanciata al turismo dall’avvento di per quanto riguarda il settore turismo e può processare informazioni che vengono queste moderne tecnologie sta nel riuscire lavorare con una buona autonomia. Ciò ha raccolte in immense moli tramite l’utilizzo di a sfruttarle nel migliore dei modi, il che portato a una frammentazione del tipo di dati tecnologie smart e dei dispositivi digitali più consentirebbe di rendere i viaggi meno che pervengono all’Istat. Per questo motivo moderni. inquinanti, le permanenze più piacevoli, l’analisi dei dati può richiedere molto tempo Il turismo non è escluso da questa e migliorare situazioni economiche. Si e ha una struttura variabile, il che lascia rivoluzione. Le azioni quotidiane di chiunque potrebbe rendere definitivamente il turismo, trasparire come la situazione sia dispersiva oggi possono essere tracciate perché sono in una parola, sostenibile.
FONTANA DI TREVI
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Spiaggia in mare! Ingegneria marina e bagnasciuga affollati. Quali le prospettive per salvare il turismo balneare e le coste che lo ospitano a cura di: Giovanni Rabuffetti grafica: Sebastian Forero
L
’importanza delle zone costiere nell’industria del turismo ed il bisogno di proteggerne le risorse non solo è vitale per l’economia di molte nazioni, ma rappresenta un dilemma crescente per molte località e regioni italiane.
Le spiagge sono diventate sinonimo di turismo e con le attuali previsioni di cambiamenti climatici e di crescita dei livelli del mare esse sono in grave pericolo di erosione a livello globale.
Costruzione di isole artificiali a Dubai, Emirati Arabi
Erosione, arretramento.
Dune stabilizzate
Dune mobili Berme
Ripascimento naturale
Barra sabbiosa
Ambiente rico di vita
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SPIAGGIA IN MARE!
Tipi di sabbia importabili per spiagge Sabbia fine È la tipologia più gradevole ma è problematica. Viene facilmente rimossa da vento e acqua.
Ghiaia risetto Un compromesso. Utilizzabile in contesti di venti e correnti d’acqua deboli.
periodo. Infatti se esse inizialmente avevano Un caso studio interessante per l’Italia si trova contribuito a a riportare nel luogo parte del nell’area di Marina di Massa, in Toscana. turismo perso (le opere erano state finanziate In questa zona è stato costruito un porto da enti turistici locali, stabilimenti balneari industriale negli anni Venti del Novecento, e altri privati con interessi nel turismo della la cui presenza, a causa di una scarsa fase di zona), non risolvevano il problema alla radice progettazione iniziale, è andata ad intaccare e le spiagge continuavano ad erodersi. i fenomeni di sedimentazione che andavano In realtà il rifornimento di sabbia sulle ad alimentare le spiagge vicine. A partire dai «Il rifornimento di sabbia può spiagge può essere un sostenibile decenni successivi, essere un metodo sostenibile metodo per conservare appena è stato per preservare siti turistici quei siti esposti a possibile notare esposti a rischio ambientale» condizioni ambientali le conseguenze (preferibilmente naturali) che ne dell’opera umana, sono stati fatti degli possano compromettere l’esistenza o interventi per preservare le spiagge che si qualità nel lungo periodo, a patto che i stavano assottigliando per il mancato apporto progetti di conservazione siano progettati di nuova sabbia ad alimentarle. consapevolmente. I provvedimenti presi erano principalmente Due tra gli errori più comuni e banali che si costituiti dall’importazione di sabbie commettono generalmente nel fare simili provenienti da altri luoghi e da depositarsi interventi sono l’errata scelta del tipo di sulla costa. Queste pratiche tuttavia si sabbia da importare e il prelevamento della sono rivelate non sostenibili nel medio
Pietrisco La miglior soluzione per salvaguardare spiagge in contesti più estremi. È pesante e resistente. sabbia da zone sottomarine in prossimità delle coste. Se si importa sabbia eccessivamente sottile infatti, sebbene essa sia generalmente più apprezzata dai turisti, si rischia che essa venga trasportata via troppo facilmente da vento e correnti. Le sabbie sottili di bassa qualità inoltre possono dare la sensazione al turista che si trovi sopra di essa che il luogo sia polveroso e poco pulito, quindi provocando ipoteticamente un effetto negativo di ritorno nella situazione complessiva. Spiagge estese e costituite da sabbie più “pesanti” costituiscono anche una migliore protezione per l’ambiente dagli impatti delle tempeste e aumentano anche gli utili in entrata che poi possono essere eventualmente reinvestiti in interventi di protezione e miglioramento ambientale. Si può in quest’ottica dire che il turismo da spiaggia possa rendersi sostenibile da sé, previa una progettazione consapevole.
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anche se in certi casi queste opere possono nel medio-lungo periodo accelerare l’erosione. L’intervento dell’uomo nella modificazione o creazione di nuove spiagge sulle coste non è da considerarsi comunque necessariamente distruttivo o irreversibile. Specialmente gli interventi di ingegneria più leggera si stanno rivelando sostenibili nel tempo, e addirittura le sperimentazioni con lo stabilimento di spiagge artificiali sulle coste in prossimità di importanti costruzioni o attrazioni turistiche per la protezione di questi artefatti si sono rivelate doppiamente positive, in quanto le nuove spiagge andavano a proteggere siti d’interesse civile e allo stesso tempo costituivano nuove attrazioni di tipo turistico. Si deve in ultima analisi ricordare che comunque è necessario spendere molto tempo ed energie per una fase di progettazione consapevole degli interventi, che riesca a tenere conto di tutti i fattori coinvolti in questo settore (ambientali, economici, sociali, culturali etc.) in modo da rendere i lavori sostenibili in ogni senso. Inoltre gli interventi devono essere anche soppesati sul piano estetico e su quello della percezione. Trovandosi infatti in siti turistici è importante che i visitatori abbiano una percezione estetica positiva degli elementi spiaggia di Mondello, Palermo. Italia inseriti artificialmente, in quanto se ciò non dovesse accadere si può andare ad intaccare il prestigio turistico della zona e quindi per ovviare a problemi di tipo ambientale si potrebbero provocare danni sul piano economico e danneggiare la popolazione locale. Si può dunque dire che esista un messaggio Integrated coastal zone management (ICZM): da condividere tra tutte le governance delle metodi per conservare le coste e lo sviluppo del turismo zone costiere in pericolo nel mondo. In luce predisposte naturalmente all’erosione che poi di quanto detto finora questo messaggio I fattori che influenzano la sostenibilità nella è stata resa più rapida dall’opera dell’uomo, verte su tre punti: il controllo dell’erosione, governance delle zone costiere possono si dovrebbe considerare, visto l’innalzamento l’attenzione fisica per il paesaggio e essere di natura economica, istituzionale, del livello del mare e l’avanzamento l’implementazione di misure urbanistiche biofisica e legale. dell’acqua, come ultimo rimedio la parziale per la regolazione e il miglioramento della Nonostante il dibattito sulla ICZM negli ultimi ritirata in territori più interni alla costa delle pressione del turismo. trent’anni non esistono ancora delle linee zone abitate dall’uomo. Come hanno dimostrato alcuni casi salienti guida predominanti a livello globale per È il caso per esempio di alcune parti della nel mondo una consapevole gestione quanto riguarda come intervenire su alcuni città americana di di questi aspetti problemi di massima. «Conservare la qualità dello New Orleans, per assicurato Il compito e responsabilità più alta di chi scenario naturale e facilitarne ha la quale ulteriori la generazione controlla le zone costiere è di conservare il godimento da parte interventi di di un ambiente la qualità dello scenario naturale nel suo del pubblico» ingegneria pesante complessivamente stato originario quanto il più possibile e per la conservazione del territorio delle coste attraente per i visitatori. di facilitarne il godimento da parte del potrebbe risultare controproducente e in Con la creazione di un network tra gli enti pubblico attraverso attività ricreative che si ultima istanza condannare alla sommersione che si occupano della gestione delle coste nel possano conciliare con l’esigenza primaria di del territorio urbano più vicino al mare. mondo si potrebbe anche iniziare un’analisi conservazione.Le coste si evolvono in base a Le opere di conservazione del territorio transnazionale dei problemi e conseguenze fattori e processi naturali e antropocentrici costiero spesso sono giustificate in base a dell’erosione e costruire un pool di Il turismo potrebbe apparire a volte fattori socio-economici, specialmente in esperienze per il management che aiuti al incompatibile con la conservazione quei casi in cui sono presenti comunità che meglio nella presa di decisioni efficienti a delle coste. dipendono da attività praticate sulle spiagge, partire dal breve periodo. Addirittura per alcune zone del mondo,
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Cassificazione dei posti turistici secondo la OMT
Classificazione fatta per la Organizzazione Mondiale del Turismo dei posti turistici, secondo il suo attrativo per i turisti.
COVER STORY
Siti architettonici, archeologici. Ad es. Atena, Roma, Barcelona.
Cttà di valore artistico e culturale. Ad es. Parigi, Firenze.
SPIAGGIA IN MARE!
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Città commerciali. Ad es. New York, Milan, Tokyo.
Località dedicate allo svago e alla ricreazione. Ad es. Las Vegas, Ibiza.
Parchi nazionali, aree protette e monumenti naturali. Ad es. Yosemite (Stati Uniti)
La questione del turismo di massa Capire come i viaggiatori possano influire sugli ecosistemi delle loro destinazioni Il turismo costituisce una risorsa estremamente importante in molte economie del mondo, ma esso, specialmente se di massa, può rappresentare un fattore di disturbo per la sostenibilità ambientale e sociale dei territori che lo ospitano. È opportuno diversificare le destinazioni turistiche e migliorare sia l’impatto sul territorio, sia le prestazioni di servizi turistici.
Turismo e viaggi internazionali Il termine turismo - una parola relativamente recente (risalente al 1711) - deriva dal latino tornare e dal greco tornos che significa “movimento attorno ad un punto centrale” e descrive viaggi per piacere, svago, tempo libero, attività culturali o devozionali. L’Organizzazione Mondiale del Turismo definisce i turisti come persone “che viaggiano e soggiornano in località al di fuori del loro ambiente abituale per non più di un anno consecutivo per svago, affari o altro”. Il turismo moderno viene praticato in diverse categorie di località: siti architettonici, archeologici ed artistici; città di riconosciuto valore artistico e culturale; città commerciali; località sede di strutture dedicate allo svago e alla ricreazione (tra cui il gioco d’azzardo); parchi nazionali, aree protette e monumenti naturali; santuari, monasteri, templi e altri luoghi religiosi e devozionali; città in cui si trovano le istituzioni internazionali; località di mare, lago, campagna, montagna, terme
complessiva del 6,6% rispetto all’anno precedente, con un fatturato del turismo internazionale che ha raggiunto i 693 miliardi di € (919 miliardi dollari USA), corrispondenti a un aumento del 4,7%. Il 40% di tali arrivi si sono verificati in Europa: il turismo produce il 5% del PIL della UE (€ 266 miliardi), una percentuale in continuo aumento, che diventa il 10% del PIL e il 12% dell’occupazione totale se si somma alle attività correlate dell’indotto. È stato però registrato un rallentamento del turismo nel 2008 e 2009 a causa di alcuni fattori negativi come la crisi finanziaria e la recessione economica, oppure di eventi eccezionali quali epidemie (per esempio, l’influenza aviaria), minacce terroristiche, conflitti locali, e catastrofi naturali (lo tsunami nell’Oceano Indiano del 2004, le ceneri dell’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull in Islanda). Negli anni seguenti è comunque lentamente tornato a crescere. turismo «Il turismo internazionale è importante e, Ilinternazionale è in alcuni casi, essenziale per l’economia di importante e, in alcuni molti Paesi.» casi, essenziale per l’economia di molti Paesi. I primi cinque Paesi e stazioni di villeggiatura; persino aree note in ordine di classifica sia per numero di arrivi per le qualità culinarie ed enologiche; e città di turisti internazionali (da 44 a 78 milioni con cliniche e Istituti che offrono eccellenti a seconda del paese) e fatturato turistico cure mediche o nuove tecnologie biomediche (variabile tra 39 e 104 miliardi di dollari USA) (turismo sanitario). sono Francia, Stati Uniti, Cina, Spagna e Italia, Nel 2010, sono stati registrati in tutto seguiti da Regno Unito, Turchia, Germania, il mondo 940 milioni di arrivi turistici Malaysia, Messico, Australia e Hong Kong. internazionali, corrispondenti ad una crescita
Ma il turismo è importante anche per i piccoli Paesi (come i piccoli stati-isole: Bahamas, Fiji, Maldive, Seychelles, ecc.), Paesi con aree di natura incontaminata o siti naturali e paesaggi attraenti (Kenya, Sud Africa, altri Paesi africani, Paesi nordici, Paesi alpini e mediterranei, Stati Uniti, Australia, Brasile), città di particolare significato religioso (Roma con la Città del Vaticano, Gerusalemme, La Mecca, Città del Messico ecc.), aree in cui le rovine di antiche civiltà si sono conservate (Vicino Oriente, Europa mediterranea, Messico e Meso-America, Perù, parti dell’Asia orientale). Si stima che il turismo contribuisca il 5% del PIL, grazie alla fornitura di beni e servizi collegati al turismo (ospitalità, organizzazione, trasporti, vitto e alloggio, divertimento, shopping), creando così opportunità per l’occupazione nel terziario e nelle strutture amministrative connesse con il turismo.
Il punto d’incontro tra turismo e sostenibilità Abbiamo fin qui visto gli effetti nefasti di un turismo di massa incontrollato su settori ambientali ed economici.Sono tuttavia da contemplare anche gli effetti sulle caratteristiche sociali e culturali delle destinazioni sono i fenomeni di distorsione culturale e di aumento dei prezzi, soprattutto per quel che riguarda popoli indigeni e comunità locali tradizionali. I costi esterni dovuti al trasporto, congestione, sovraffollamento, produzione di rifiuti, problemi sanitari, attività ricreative (anche illecite), possono erodere e influenzare pesantemente le entrate economiche. La situazione è spesso aggravata dalla competizione del turismo con l’urbanizzazione, l’agricoltura e l’industria pesante per l’occupazione e l’utilizzazione dei migliori spazi, peraltro sottratti alle foreste o altri habitat naturali.
politiche economiche e di crescita in atto, al In tempi recenti, è emersa quindi la necessità fine di mitigare alcuni degli impatti negativi di spingersi verso un turismo sostenibile, economici e sociali del turismo di massa. ovvero un modo di viaggiare che “preveda Due obiettivi principali possono essere la gestione delle risorse in modo tale che le evidenziati: esigenze economiche, sociali ed estetiche • l’inversione del processo di concentrazione possano essere soddisfatte mantenendo del turismo in un numero limitato di l’integrità culturale, i processi ecologici destinazioni mediante le sua diffusione essenziali, la diversità biologica e i sistemi viventi” (Organizzazione «Il turismo è sostenibile se si tiene conto Mondiale del Turismo). delle comunità che vivono nelle aree di desSi ritiene inoltre tinazione degli spostamenti» indispensabile la in diverse città-siti-aree, con conseguente conservazione delle tracce, monumenti e aumento della diffusione spaziale e manufatti delle civiltà umane. Il turismo temporale di flussi turistici diversificati; può essere considerato sostenibile se nella • la realizzazione di ‘pacchetti’ turistici sua pianificazione tiene conto della capacità integrati, che siano attraenti per il cliente ma di carico ecologico e socio-culturale, compatibili per i residenti, con particolare coinvolgendo le comunità che vivono riguardo alle attività ricreative e culturali. nell’area di destinazione degli spostamenti. Il settore turistico deve essere integrato nelle
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DIRETTIVE UE SU TURISMO ED ECOLOGIA
Direttive
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coturismo e turismo ecologico. Due nomi per indicare un unico concetto, ovvero un modo di viaggiare incentrato su un impegno ambientale e sociale. Se secondo l’inventore dell’ecoturismo, l’architetto messicano Hector Ceballos-Lascurain, viaggiare in maniera ecologica significava muoversi «in aree naturali relativamente indisturbate o incontaminate con lo specifico obiettivo di studiare, ammirare e apprezzare lo scenario selvaggio» oggi questo concetto assume significati molto più ampi.
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su turismo ed ecologia
Una breve indagine sull’avanzamento dei lavori in Italia. Cosa abbiamo scoperto? a cura di: Giovanni Rabuffetti
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Si intendono oggi con questi termini anche aspetti legati al rispetto delle comunità locali ed al loro sviluppo economico, oltre che alla soddisfazione del turista; si intende un turismo che minimizzi i suoi impatti, che abbia una visione più biocentrica che non antropocentrica e che rispetti l’ambiente senza modificarlo per propria convenienza. Le istituzioni ufficiali europee si stanno muovendo per normare regolamenti in materia di turismo ecologico tramite diversi strumenti, primo fra tutti quello dell’Ecoetichetta.
CHE COS’É L’ECOETICHETTA?
partecipazione, proporzionale al volume di vendita. La domanda deve contenere tutti i documenti, i certificati e le schede tecniche utili a stabilire che il prodotto rispetta i criteri stabili. L’utilizzo del marchio deve sottostare a un contratto ed è permesso per il solo prodotto richiedente, infatti è rilasciato per il prodotto e non per l’azienda. Sono previste delle agevolazioni particolare per chi richiede l’Ecoetichetta per un prodotto di un’azienda già registrata EMAS. L’Ecoetichetta, o Ecolabel nella dicitura della qualità dei dati e della corretta L’Ecoetichetta si applica oggi anche al inglese, è un marchio europeo usato per interpretazione dei risultati; inoltre deve settore del turismo. certificare il ridotto impatto ambientale dei essere effettuata un’analisi dell’inventario Dalla fine degli anni novanta sono in prodotti o servizi offerti dalle aziende che che, per ogni fase di vita del prodotto, atto in Europa sistemi di etichettatura ne hanno ottenuto l’utilizzo. cataloghi tutti i flussi di materia e energia ecologica per le strutture turistiche che La certificazione può essere richiesta, su coinvolti nella produzione, in modo da hanno l’obiettivo di incentivare la presenza base volontaria, da qualunque impresa definire un bilancio di materia e di energia. sul mercato di servizi ecologicamente o azienda appartenente ai 27 Stati La stima dell’impatto deve considerare tutti sostenibili, sia per quel che concerne dell’Unione europea e anche in Norvegia, i processi relativi al prodotto e deve essere i servizi ricettivi che quelli correlati Islanda e Liechtenstein. fatta anche in termini di contributo al all’offerta turistica, quali le attrazioni, i L’Ecoetichetta aiuta siti storici, archeologici e monumentali, i quindi il consumatore Il rispetto dell’ambiente dev’essere certificato parchi a tema, le spiagge e i porti turistici, a distinguere i souvenir e altro. attraverso una serie di criteri definiti per ogni prodotti che sono Per il settore turismo la verifica di categoria di prodotto. Ora si applica oggi certificati come compatibilità sul prodotto avviene anche al turismo ambientalmente mediante controlli predisposti a cura delle compatibili. organizzazioni e/o istituzioni promotrici del Il prodotto esibente il marchio si può così surriscaldamento, al problema dell’ozono, marchio ecologico. Tale verifica differenzia diversificare dai concorrenti sul mercato, all’eutrofizzazione, all’acidificazione, alla le Ecolabel da altri marchi apposti ai singoli per la caratteristica di manterene elevati tossicità per l’uomo e per l’ambiente. prodotti in base ad autocertificazione. standard ambientali. L’Ecolabel non si Per l’assegnazione del marchio Ecolabel Secondo le normative internazionali, la applica atualmente a oggetti farmaceutici e l’azienda deve inviare domanda e visita sul posto, effettuata ad intervalli alimentari, settori per il quale è in corso di documentazione al comitato preposto, regolari ma variabili in Europa (1-4 anni) studio un’estensione del marchio. a seconda delle Il rispetto dell’ambiente dev’essere É un marchio europeo usato per certificare convenzioni adottate, certificato attraverso una serie di criteri il ridotto impatto ambientale dei prodotti o è obbligatoria definiti per ogni categoria di prodotto, per controllare servizi delle aziende che lo utilizzano valutati sulla base di un’analisi di vita dei l’adempimento prodotti, sui costi di smaltimento, sugli il quale si avvale dell’ISPRA (Istituito degli impegni assunti dall’impresa che imballi e sui consumi, secondo procedure Superiore per la Prevenzione e la Ricerca ha richiesto l’attribuzione dell’etichetta normate nella ISO 14040. Queste procedure Ambientale) per la verifica tecnica e le ecologica. prevedono la determinazione da parte del prove di laboratorio. I costi per l’adesione produttore del grado di approfondimento sono fissati e comprendono una quota necessario per l’analisi, la garanzia istruttoria più un canone annuale di
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STATO DELL’ ECOTURISMO IN ITALIA
Il trattato di Lisbona ha inserito il turismo In Italia le aziende aderenti a questo tipo fra le attività economiche rilevanti per di iniziativa sono circa 400, suddivise l’attività della Commissione Europea fra il Fiore Europeo, l’ecolabel promossa nell’ambito delle politiche dell’Unione. dall’Unione Europea, che a fine 2007 Compatibilmente con gli indirizzi contava circa 160 imprese in tutt’Europa strategici regionali consolidati riguardanti e 70 in Italia, e l’Ecolabel promossa da la qualificazione dell’offerta turistica, anche in Italia le istituzioni si stanno L’Italia è il Paese dell’UE in cui muovendo verso la costruzione di un è stato assegnato il maggior processo condiviso di sviluppo del turismo numero di Ecolabel turistici sostenibile. A partire dalla seconda metà degli anni ‘90 diverse importanti iniziative − Ecolabel Legambiente Turismo, che conta oggi più di compresa − in Italia e in Europa hanno 300 strutture certificate. esteso questo processo di miglioramento L’Italia è il Paese dell’Unione Europea in cui della qualità ambientale ad un’ampia è stato assegnato nel complesso il maggior gamma di strutture ricettive di zone numero di ecolabel turistici. costiere, aree interne, città d’arte, parchi Un terzo delle imprese aderenti a naturali e altre In Italia le aziende aderenti alle Ecolabel per strutture che adottano misure per il turismo sono circa 400, suddivise fra il ridurre l’impatto marchio promosso dall’Unione Europea e delle proprie attività quello promosso da Legambiente Turismo sull’ambiente e per promuovere il territorio circostante. Legambiente Turismo si trova in EmiliaAl momento, nell’ambito dell’Unione Romagna, dove l’iniziativa è nata nel 1997 Europea le Ecolabel nel settore turismo estendendosi poi a quasi tutte le regioni contano oltre 3000 imprese certificate. del paese. Esistono inoltre altre iniziative
a diffusione più ristretta promosse da enti pubblici e privati. Seguendo linee guida nazionali, per ora ancora abbastanza libere, alcune regioni italiane hanno ora iniziato ad strutturare dei “Piani regionali di sviluppo del turismo sostenibile e competitivo”, articolati in diverse fasi che prevedono azioni di diverso tipo a seconda dei differenti contesti ed esigenze regionali. Gli obiettivi di carattere generale di queste iniziative provvedono principalmente alla valorizzazione ambientale degli enti preposti alla gestione dei territori nelle destinazioni turistiche, con la concessione di contributi a favore dei Comuni luoghi di interesse turistico; e alla valorizzazione ambientale del prodotto/processo produttivo delle imprese turistiche, con la concessione di contributi a favore di singole organizzazioni operanti nel settore turistico con sede nei Comuni luoghi di interessi turistici. Grazie alle direttive provenienti dagli enti regionali i gestori delle strutture ricettive sono messi nelle condizioni di fare un’autovalutazione sui requeisiti richiesti per ottenere la certificazione ambientale. L’impresa che ottiene in Italia il marchio Ecolabel ha molti vantaggi. Tra questi rientrano per esempio la riduzione dei costi di gestione della struttura, il riconoscimento europeo della capacità di ridurre gli sprechi e gli impatti negativi sull’ambiente e la promozione a livello comunitario della struttura.
Il Trattato di Lisbona Il Trattato di Lisbona, noto anche come Trattato di riforma, è il trattato internazionale firmato il 13 dicembre 2007 che ha apportato ampie modifiche, tra le altre, anche ai comportamenti europei in materia di ecologia. Con questo trattato viene riconosciuto ufficialmente che l’Europa è la prima destinazione turistica mondiale, e affinchè essa possa mantenere questo primato viene incoraggiato dalla Commissione un quadro di azioni coordinate nell’ottica di accrescere la competitività e la capacità di crescita sostenibile del turismo europeo. Il turismo rappresenta la terza maggiore attività socioeconomica dell’UE e, secondo le stime, genera più del 10% del PIL dell’UE, fornendo circa il 12% dell’occupazione totale. Il turismo è quindi un settore
importante sia per i cittadini sia per le imprese europee, in quanto produce un effetto positivo sulla crescita economica e sull’occupazione dell’UE. Il trattato di Lisbona ha riconosciuto l’importanza del turismo conferendo all’UE la facoltà di sostenere, coordinare e completare l’azione dei paesi dell’UE in questo settore. La definizione e la precisazione delle competenze dell’UE consente di delineare un quadro d’azione più coerente. Il trattato sancisce che le azioni specifiche dell’Unione nel settore dovrebbero mirare a incoraggiare la creazione di un ambiente propizio allo sviluppo delle imprese e a favorire la cooperazione tra i paesi, in particolare attraverso lo scambio di pratiche considerate all’avanguardia.
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PER UN TURISMO SOSTENIBILE
Il turismo europeo ha sperimentato una situazione economica difficile a causa della crisi economica e finanziaria del 2008, che ha avuto un impatto non trascurabile sulla domanda di prestazioni turistiche. La situazione è stata poi aggravata da alcuni episodi imprevedibili come l’interruzione del traffico aereo provocata dalle nuvole di ceneri vulcaniche dovute all’eruzione
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dell’ecosostenibilità e del rispetto delle culture locali. Perchè se le condizioni economiche o sistemiche possono variare anche in maniera repentina, il patrimonio ambientale, turistico e culturale presente in Europa costituisce una base consistente sulla quale basare il turismo del futuro.
del vulcano Ejyafjöll nel 2010, che ha determinato un elevato numero di arrivi di turisti annullati e considerevoli perdite per le compagnie aeree, il settore alberghiero e le altre attività connesse al turismo. Tenuto conto di questi fattori si può comunque affermare che sussistono ancora le condizioni per instaurare un turismo italiano ed europeo ispirato ai principi
UN NUOVO QUADRO D’AZIONE 1 - Stimolare la competitività nel settore turistico, e a tal fine occorre: • sviluppare l’innovazione nel turismo, ad esempio facilitando l’adattamento del settore e delle sue imprese all’evoluzione del mercato delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dell’innovazione • migliorare le competenze professionali nel settore, attraverso la promozione delle opportunità offerte dai vari programmi dell’UE, come Leonardo e i programmi Erasmus per giovani imprenditori; • cercare di ovviare alla stagionalità della domanda, ad esempio facilitando un meccanismo di scambi turistici volontari tra i paesi dell’UE, soprattutto durante la bassa stagione e per alcuni gruppi chiave della società, nonché incoraggiando lo sviluppo di un meccanismo volontario di scambio di informazioni on line per un migliore coordinamento delle vacanze scolastiche tra i paesi dell’UE; • promuovere una diversificazione dell’offerta turistica in particolare promuovendo e dedicando maggiore attenzione al patrimonio comune dell’Europa e integrando nelle strategie turistiche il patrimonio «naturale»; • contribuire a un miglior coordinamento delle attività di ricerca sul turismo e consolidare i dati socioeconomici sul turismo a livello europeo.
2 - Promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e di alta qualità, a tal fine occorre: • sviluppare un sistema di indicatori per la gestione sostenibile delle destinazioni, che potrebbe contribuire a creare un marchio per promuovere destinazioni turistiche sostenibili; • organizzare campagne di sensibilizzazione per i turisti europei sulle destinazioni, comprendenti informazioni sulle modalità di trasporto e sui rapporti con la popolazione locale; • sviluppare un marchio europeo per il turismo di qualità, basato sulle esperienze nazionali esistenti, inteso ad aumentare la sicurezza e la fiducia dei consumatori; facilitare l’identificazione dei rischi legati ai cambiamenti climatici per proteggere l’industria turistica europea da investimenti in perdita ed esplorare le possibilità di sviluppo di offerte turistiche alternative; • proporre una carta del turismo sostenibile e responsabile; proporre una strategia per un turismo costiero e marino sostenibile; stabilire o rafforzare la cooperazione tra l’UE, i principali paesi emergenti e i paesi del Mediterraneo per la promozione di modelli di sviluppo turistico sostenibile e responsabile e lo scambio di pratiche ottimali.
3 - Consolidare l’immagine e la visibilità dell’Europa come insieme di destinazioni sostenibili e di alta qualità, a tal fine occorre: • sostenere la creazione di una «marca europea», in stretta collaborazione con i paesi dell’UE, che possa completare gli sforzi promozionali nazionali e permettere alle destinazioni europee di distinguersi meglio dalle altre destinazioni internazionali; • promuovere l’Europa come una destinazione turistica sostenibile e di qualità attraverso il sito web «visiteurope.com» e in occasione di grandi eventi internazionali o nelle fiere e nei saloni turistici più importanti; • rafforzare la partecipazione dell’UE nelle sedi internazionali.
4 - Massimizzare il potenziale delle politiche e degli strumenti finanziari dell’UE per lo sviluppo del turismo, a tal fine occorre: • migliorare l’integrazione e il coordinamento del turismo nelle altre politiche dell’UE, come la politica dei trasporti, della concorrenza, del mercato interno, della fiscalità, della tutela dei consumatori, dell’ambiente, dell’occupazione e formazione, dello sviluppo regionale e rurale. • promuovere e mobilitare strumenti e programmi comunitari di sostegno al turismo, come il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo per la pesca.
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TORINO GUARDA SU
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Renzo Piano, l’archistar che non vive come I: Qualcuno si ricrederà? un’archistar, il «genovese di Parigi» che mostra al mondo l’eccellenza italiana e non RP:«Le voci dissonanti le ascolto, ben ha sbagliato quasi mai - come scrive Enrico vengano se servono a migliorare; ma un Arosio in Piccoli incontri con grandi architetti architetto non può agire seguendo l’indice di (Skira) – ha la natura del costruttore leggero, gradimento: fa quello che ritiene giusto. Ho elegante, che rifugge il gesto eclatante ma sempre amato i centri storici, ho un’idea di lascia sempre il segno, con rara misura e città che piaceva a Mario Fazio: non qualcosa gusto. Il grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino di imbalsamato, ma in trasformazione e la sarà accostato ai tanti lavori firmati in grandi trasformazione può creare disturbo. Bisogna città, da Parigi e Sydney a Berlino, da Osaka a “intensificare” la città in certe zone, come New York. d’altra parte previsto dal piano regolatore. O Londra, dove ha firmato l’altissima London L’idea di espandersi a macchia d’olio è Bridge Tower a Southwark, la piramide di insostenibile, crea nuove pessime periferie». vetro che la gente «L’aspetto più importante è quello sociale: chiama The Shard, la scheggia. il grattacielo dialogherà con la città, I: Architetto, è soddisfatto?
il piano terra è ampiamente accessibile e inserito nel parco»
RP: «Sì, questo edificio troverà il suo spazio a Torino: l’architettura vive di tempi lunghi e deve far parte del paesaggio, dei riti quotidiani e ne ha le possibilità, lo si vedrà col tempo: sono giorni importanti, si libera la vista, si scoprono trasparenze prima invisibili. Il grattacielo è innovativo, ha un fortissimo contenuto tecnologico. Dal punto di vista energetico, ad esempio, è un edificio sensibile alla luce naturale, l’illuminazione si accende quando serve e si spegne progressivamente quando la luce del giorno se ne va. Ci sono pozzi per il geotermico, pannelli fotovoltaici: a Torino c’è abbastanza sole, va sfruttato». I: Dal punto di vista della cittadinanza che impatto avrà?
A breve lo skyline di Torino sarà arricchito di un nuovo dettaglio d’alta quota. L’inno alla sostenibilità di Renzo Piano sarà inaguruato il dieci maggio. a cura di: Carlo Colombo fotografie: Carlo Colombo
V
iene inaugurato il dieci maggio il nuovo grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino, l’edificio progettato da Renzo Piano. L’edificio che ospiterà a breve tutti i duemila dipendenti del centro direzionale torinese della superbanca è considerato tra i più ecosostenibili al mondo.
RP: «L’aspetto più importante è quello sociale: il grattacielo dialogherà con la città, il piano terra è ampiamente accessibile e inserito nel parco, con le scale mobili dell’atrio si sale verso spazi disponibili a tutti. È coronato da una serra pubblica che si raggiunge con ascensori indipendenti e a 160 metri una terrazza panoramica è aperta a chiunque: farà in modo che l’edificio sia adottato dalla gente, apparterrà anche a loro». Vista del palazzo Intesa San Paolo
Per realizzarlo ci sono voluti quasi cinque anni di lavoro e un investimento di mezzo miliardo. La torre taggiunge l’altezza di 166 metri, poco meno della Mole antonelliana, simbolo della città. La sommità raggiungibili in trenta secondi di ascensore ospita una
serra bioclimatica con alberi di alto fusto, aperta al pubblico, come diverse delle areee creative distribuite su 38 piani (44 compresi i livelli interrati), a partire dall’auditorium. Intervistiamo l’autore di questo colosso del Piemonte.
I: E gli uffici?
I: Vox populi: una lettera a Specchio dei Tempi confronta il grattacielo con The Shard e dice che non ha una silhouette altrettanto accattivante. RP: «Ma lo Shard è il doppio di altezza! È ovvio che diventi via via più sottile. E poi Torino è una città diversa. Anche 40 anni fa col Beaubourg - la “gioiosa macchina urbana” - c’era stata qualche critica. Un architetto celebra, anzi rappresenta un cambiamento; a Parigi fu museale, poi a Berlino nel ‘92 ci fu Potsdamer Platz e ora lavoro al campus della Columbia University ad Harlem e non sono mai passeggiate. Fatalmente il cambiamento è oggetto di critiche. Non le eludo, ma un medico non dice al paziente quello che vuole sentirsi dire, dice la verità, scelta dal piano regolatore».
Cos’è una serra bioclimatica?
Si tratta, solitamente, di uno spazio chiuso posto in aderenza all’edificio, separato dall’ambiente esterno mediante ampie superfici vetrate e copertura trasparente od opaca a seconda delle esigenze. Il vetro permette alla radiazione solare di entrare e impedisce alla radiazione emessa dalle superfici opache (muretti e pavimenti) di uscire, provocando un aumento di temperatura interna (effetto serra). Il calore viene poi trasmesso all’ambiente adiacente mediante un muro accumulatore (serra ad accumulo), attraverso delle aperture nella parte inferiore e superiore della parete (serra a scambio convettivo) o mediante superfici vetrate (serra a scambio diretto). La serra bioclimatica in cima al Palazzo Intesa San Paolo
I: Insomma, il grattacielo è uno spicchio di città verticale, più che un simbolo di potere. RP: «Se qualcuno ha paura che sia un simbolo di potere deve tranquillizzarsi. Venga a vedere: per 20 metri è un passaggio pubblico e della sommità ho già parlato. Vedere la città dall’alto è anche un regalo alla gente. Le torri sono per natura simboli di potere, d’accordo. Ma costruire in verticale
RP: «La banca occupa i piani centrali. Al penultimo c’è una sala destinata a mostre d’arte e attività culturali e ristorante. L’edificio “parla” alla città. Normalmente in cima si mettono impianti o funzioni prestigiose per il committente. Qui invece ci sono una serra e una terrazza, luoghi aperti a tutti». Renzo Piano, 78 anni
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Confronto ai vertici
Refuge du Goûter, Monte Bianco, versante francese.
a cura di: Giovanni Rabuffetti ilustrazioni: Sebastiàn Forero
Refuge du Goûter
Bivacco Gervasutti
Capacità: 120 persone
12 posti letto
autonoma
autonoma
autonoma
da portare
X mt2
30 mt2
3.817 m.s.l.m.
2835 m.s.l.m.
non c’è
PC interno
45.851094 N 6.830403 E FRANCIA
45.5233.64 N 7.0047.09 E ITALIA
Capacità
Energia
Sui due versanti del Monte Bianco due approcci all’idea di sostenibilità
Aqua
D
ue casi di speciale interesse, progettati e realizzati nell’ultimo decennio sul confine tra Italia e Francia, dimostrano che le idee di sostenibilità stanno prendendo piede anche nel contesto dell’alpinismo. Il settore è caratterizzato da un forte legame con le tradizioni, ma la modernità sembra ora permearlo.
Bivacco Gervasutti, Monte Bianco, versante italiano.
Dimensioni
Bivacco Gervasutti: in Italia, nel comune di Courmayeur, in val Ferret.
Elevazione
Wifi Refuge du Goûter: situato nel comune di Saint-Gervaisles-Bains, Francia.
Localizzazione
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TECNOLOGIE
Il rifugio finito, con i tipici rivestimenti in acciaio inox e le celle solari.
CONFRONTO AI VERTICI
La via francese all’alpinismo ecosostenibile
Avanguardia di ecosostenibilità in un progetto tutto italiano
Il rifugio del Gouter è situato sul versante francese del Monte Bianco a 3.817 m. L’inizio della sua storia risale al 1906, quando in prossimità della sede odierna fu costruito un piccolo rifugio dotato di sette posti letto. L’attività del primo storico rifugio dura per quasi un secolo, ma all’inizio del nuovo millennio alcuni danneggiamenti dovuti a cause naturali ne compromettono l’usabilità. Inizia quindi un progetto di rinnovamento che culmina nel 2012, con l’inaugurazione della sede odierna. Essa è situata 200 metri a sud rispetto alla posizione originale, e dispone di ben 120 posti letto. Autonoma per gli aspetti di gestione dei rifiuti, di produzione dell’acqua e di elettricità, la struttura è concepita per essere duratura e indipendente in modo anche da rispettare l’ambiente che la circonda.
Situato nel comune di Courmayeur in val Ferret, il Bivacco Giusto Gervasutti si trova a 2835 m d’altezza. L’odierna struttura rimpiazza un vecchio rifugio ivi collocato nel 1923, una capanna in legno denominata Bivacco di Fréboudze che fu servibile per solo vent’anni. Una struttura sostitutiva è stata poi in funzione fino all’inizio del 2010, quando la Sezione Universitaria del Club Alpino Italiano ha fatto partire un progetto per il rinnovamento. La nuova costruzione è in funzione dal 10 ottobre 2011, ed è stata pensata dallo studio italiano di architettura LEAP. Deve il suo nome al celebre alpinista friulano Giusto Gervasutti, il quale ha aperto la strada di scalata più interessante e difficoltosa al Monte Bianco accessibile proprio da questo rifugio.
La struttura interna in legno, visibile durante la costruzione.
Le unità funzionali lasciano il luogo di fabbricazione complete di allestimenti interni e accessori.
La storia dei rifugi Il Club Alpino Francese acquista il capanno nel 1942, struttura che era appena stata soggetta a miglioramenti voluti da privati.
Nel 1923 fu sistemata una piccola capanna in legno denominato Bivacco di Fréboudze. Rimase servibile per circa una ventina d’anni.
L’installazione finale richiede semplici e rapide operazioni, utili a connetere i moduli tra loro e ad ancorarli al basamento metallico.
Il trasporto in loco di ogni unità avviene per mezzo di normali elicotteri.
Prima fase di costruzione: viene montata l’impalcatura per sostenere la struttura lignea interna.
Nel 1906 viene costruita una piccola capanna, un rifugio dotato di 7 posti letto.
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Nel 1962 termina un piano di rinnovamento quinquennale organizzato dal CAF. Il rifugio conta ora 72 posti.
La capanna subisce danneggiamenti naturali e nel 1948 viene sostituita da una struttura più moderna a pochi metri di distanza dal luogo originale. Viene intitolata all’alpinista Giusto Gervasutti, scomparso due anni prima sulla scalata adiacente.
Viene inaugurata nel 2012 la struttura ancora in funzione oggi. Nonostante la sua ampiezza — ha 120 posti letto — la visita è consentita solo su prenotazione, in modo da controllare le visite alla via normale per la vetta.
La Sezione Universitaria del Club Alpino Italiano affida un progetto di rinnovamento allo studio italiano di architettura LEAP. Il nuovo Bivacco entra in funzione il 10 ottobre 2011.
Giusto Gervasutti Alpinista friulano soprannominato Il Fortissimo, che tra gli anni trenta e quaranta fu una tra le personalità di punta del movimento europeo. È ricordato per la sua caparbietà e polivalenza, qualità che gli consentirono di realizzare scalate fino ad allora impensabili. Il suo spirito d’innovazione lo portò a precorrere i principi di quello che è l’alpinismo moderno, che unisce la scuola tecnica e di pensiero dolomitica a quella occidentale. Incentrò buona parte della sua attività sul massiccio del Monte Bianco, luogo dove trovò anche, sfortunatamente, la morte.
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TECNOLOGIE
CONFRONTO AI VERTICI
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Anatomia di un rifugio componibile Ridurre l’impatto ambientale in un percorso frequentatissimo Il progetto del Rifugio del Gouter incarna sfide sia umane sia tecniche. La costruzione ha degli importanti aspetti innovativi per quanto riguarda il fronte del rispetto ambientale, che pur convivono con una struttura davvero imponente, pronta ad ospitare molte decine di persone. Il rifugio è alto dodici metri. Lo si riconosce senz’altro per la caratteristica forma ovoidale, Di questa scelta si deve in parte riconoscere il valore estetico, per il quale la struttura esterna arrotondata consente una migliore integrazione nell’ambiente circostante, ma gli aspetti tecnici in questo caso la fanno da padrone. Il rifugio infatti è aerodinamico. I venti d’alta montagna cambiano in maniera repentina e possono raggiungere velocità di centinaia di kilometri orari. La violenza di questi fenomeni fa si che non si possa prescindere dal contemplarli nella fase di progettazione. L’aerodinamismo rende anche possibile minimizzare le strutture di sostegno, in modo che si possa essere invasivi il meno possibile sul contesto circostante. Il livello di base del rifugio è in parte ancorato direttamente al versante, in parte invece poggia su impalcature di sostegno, così formando un’intercapedine. In questo spazio, e in quello che sta tra un lato del rifugio e la montagna, viene accumulata naturalmente neve. Per evitare che la massa critica di questo solido possa compromettere l’equilibrio del rifugio spingendolo verso valle, essa viene sciolta, ma ancora una volta per una causa di sostenibilità. Il rifugio infatti utilizza l’acqua ricavata da questo processo per essere completamente autonomo dal punto di vista dei rifonimenti. L’autonomia rispetto ai servizi della valle esiste anche sul piano energetico — il rifugio trae la sua energia da grandi pannelli solari — e dal punto di vista della gestione dei rifiuti.
Il locale mensa del Refuge Gouter, al primo piano dell struttura.
Modulo mensa, con sellini estraibili che permettono di variare la quantità di persone sedute a tavola risparmiando spazio. I moduli progettati dallo studio d’architettura LEAP sono liberamente componibili. Il Bivacco ha, nell’ordine da montagna verso valle: un modulo servizi, un modulo ingresso, due moduli con letti e il modulo mensa.
Modulo letti, a castello, con supporti riponibili a parete. Ogni modulo ospita tre letti.
Modulo servizi, una piccola stanza che include un lavamani e toilette. Modulo di ingresso, che include il telefono d’emergenza e un piccolo terminale con connessione a Internet via satellite per rimanere aggiornati sulle condizioni ambientali e trasmettere dati di funzionamento.
Know-how ambientali di settori diversi confluiscono nell’alpinismo Il Bivacco è frutto di un progetto moderno partorito dalle menti di LEAP, uno studio di architettura all’avanguardia tutto italiano. Ha una struttura molto leggera, essendo cavo all’interno ed essendo le sue pareti costruite con strati di materiali leggeri e naturalmente isolanti. Le forme ed il metodo con il quale è stato realizzato derivano da esperienze di settori della nautica e aeronautica. Si nota infatti l’aerodinamismo della struttura — che come già visto può smorzare la forza esercitata dai forti venti invernali — e le forme circolari delle finestre, che danno ai vetri una maggiore resistenza. Il rifugio produce l’energia elettrica di cui necessita con unità fotovoltaiche e con accumulatori di ultima generazione. Al suo interno è attiivo un sistema computerizzato di autodiagnosi e di rilevamento dati ambientali, che consentono di prevedere necessarie riparazioni tramite l’invio via satellite. Secondo le parole dello studio LEAP, che è un’attività che si dedica in toto a progetti che ripensino l’abitabilità alpina, il Bivacco è un “prefabbricato concepito per abitare a impatto zero”. Sul luogo del rifugio infatti non sono mai stati preparati cantieri, la fabbricazione è avvenuta interamente a valle e a monte è stato fatto solamente l’assemblaggio. Il Bivacco è una struttura reversibile e la si può facilmente rimuovere o ricollocare in caso di necessità. La modularità risulta vantaggiosa anche in caso si debba intervenire per interventi di riparazione. Si può infatti asportare il singolo componente o modulo e ripararlo a valle. Il design lungimirante ha coinvolto anche lo studio degli spazi interni, i quali sono realizzazti con materiali all’avanguardia per resistenza e igiene, risolvendo così al contempo due tra i problemi tradizionali dei rifugi alpini.
Le proporzioni tra i due rifugi sono qui realistiche. Si può notare la differente invasività nei confronti del territorio.
I corridoi tra le stanze del Refuge.
Gli interni delle stanze del rifugio.
Interni del Bivacco, modulo ingresso.
Fotografia del modulo letti.
La vista sulla valle così come si presenta nell’ultimo modulo del Bivacco, adibito a mensa.
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TECNOLOGIE
Strato esterno in acciao inox
Strato isolante in fibra di legno
Struttura interna in legno
Suporto alla base in acciaio
CONFRONTO AI VERTICI
Struttura interna in legno e materiali
Tecnologia al servizio dell’ambiente
Un’altra tra le caratteristiche più curiose del Refuge è la sua struttura interna. Nonostante l’aspetto futuristico della scelta dei materiali per il rivestimento esterno — acciaio inox e superfici fotovoltaiche — la struttura interna è fatta interamente in legno. Questo materiale è infatti largamente impiegato nella tradizione alpina per le sue qualità di resistenza e soprattutto di bassa conduzione del calore, caratteristica che permette di non disperdere le energie impiegate per il riscaldamento. Lo stesso attributo è valso l’impiego del legno nello strato isolante che sta tra gli interni e il rivestimento esterno in acciaio. Vi è poi un ultimo foglio sintetico posto tra il legno e l’acciaio che garantisce un’ulteriore protezione contro il vento, le intemperie, l’umidità e gli scarti di temperatura particolarmente forti che si verificano durante tutto l’anno. La composizione a più strati consente anche di minimizzare gli effetti della dilatazione e compressione termica dei materiali, dovuta all’esposizione costante al sole e alle gelate notturne.
Si può dire che il modello del Bivacco ripensi in toto le relazioni tra uomo natura e artificio. Anche grazie alle sue dimensioni contenute, entra in simbiosi simbiosi con l’ambiente e lavora in un regime di completa sostenibilità energetica.
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Strato interno misto in legno trattato e materiali sintetici.
Struttura interna di sostegno in ferro.
Rivestimento esterno in sandwich composito, di resina e fibra di vetro.
Living Ecological Alpine Pod
Sistema di produzione idrica I sensori esterni sono connessi a internet, per registrare e trasmettere dati relativi a condizioni ambientali e meteorologiche.
Mappa che illustra la temperatura superficiale. Nelle parti più esposte all’illuminazione diurna sono collocati i moduli abitabili, in modo da impiegare meno energie per il riscaldamento.
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Alla base è posto un sistema in grado di sciogliere la neve e di depurarla, per renderla come acqua utile per i servizi interni.
LEAP è lo studio italiano a cui è stato appaltato il progetto del Bivacco Gervasutti. L’azienda mette in campo una strategia innovativa per la realizzazione di bivacchi e rifugi alpini che coniuga tradizione e modernità. Le installazioni progettate da questo studio migliorano i classici rifugi alpini, equipaggiandoli con tecnologie moderne, miglirandone l’igiene e la sostenibilità.
I vantaggi del fotovoltaico L’energia prodotta tramite gli impianti fotovoltaici è assolutamente pulita, in quanto ricavata in modo semplice attraverso una conversione fisica dell’energia della luce solare. Non c’è alcuna combustione e nessuna reazione di carattere chimico prende parte al processo. Da ciò deriva l’assenza totale di emissioni inquinanti. I benefici ambientali ottenibili dall’adozione di impianti fotovoltaici sono anche proporzionali alla quantità di energia prodotta, supponendo che questa vada a
sostituire dell’energia altrimenti fornita da fonti convenzionali. Per produrre un kilowattora elettrico vengono bruciati mediamente l’equivalente di 2,56 kWh sotto forma di combustibili fossili e di conseguenza emessi nell’aria circa 0,53 kg di CO2. Si può dire quindi che ogni kWh prodoto dal sistema fotovoltaico eviti l’emissione di 0,53 kg di anidride carbonica.
Il fabbisogno di energia elettrica è interamente coperto dall’attività delle celle fotovoltaiche incorporate nell’involucro esterno e da un microgeneratore eolico. Gli apparecchi installati risolvono tutti i bisogni primari: illuminazione, cottura, climatizzazione, chiamata di soccorso. È presente anche un computer, funzionante da sistema di autodiagnosi e di rilevamento di dati ambientali, e da e-book on line per gli ospiti del rifugio.
Anche l’illuminazione, interamente gestita da luci led, è volta all’ottimizzazione energetica. Ogni luce è controllabile singolarmente, ed è temporizzata nel caso sia dimenticata accesa. In caso di bisogno di energia extra si può attivare un sistema di turbine estraibili che producono elettricità grazie alle costanti e forti correnti aeree.
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Quanto e per quali motivi i turisti sono stati attirati dalle città d’arte italiane. Italia
amici e parenti), si stima per il turismo nelle città d’arte italiane un impatto economico generato dalle spese realizzate sul territorio di italiani e stranieri pari a circa 18 miliardi e 447 milioni di euro (per alloggio, ristoranti e locali di divertimento, biglietti di ingresso a musei e monumenti, shopping, trasporti locali, ecc), il 25,3% dell’impatto complessivo stimato per la destinazione Italia ovvero poco meno di quello calcolato per il turismo nelle località balneari (26,2%).
Venezia rappresenta certamente un caso da evidenziare. Ogni veneziano che abita nel centro storico ha “in carico” 353 turisti e mezzo, ben 247 dei quali sono visitatori mordi-e-fuggi, che non pernottano in città. Numeri da toglier l’aria, che ogni residente sperimenta quotidianamente, ma che vengono ora certificati da una ricerca del Cesdoc, il Centro studi dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Venezia, partendo dai 14,5 milioni di “escursionisti” stimati nel 2013, accanto a 6,2 milioni di arrivi turistici in città, paragonati ai 58 mila residenti nel centro storico (71 mila con Murano e Burano).
abitanti
turisti
58mln
46mln
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37%
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Venezia
Attrattiva italiana: benefici e concentrazione. A maggio 2014, le città d’arte italiane hanno retto bene alla minaccia della crisi facendo registrare alle strutture ricettive alberghiere e complementari una media del 50,4% di camere vendute, più elevata del 42,5% della media europea e con un recupero rispetto al difficile 2013 (+4,3% per le strutture ricettive in città). Tra pernottanti in strutture ricettive e vacanzieri del circuito parallelo delle abitazioni private (seconde case di proprietà o in affitto, abitazioni di
L’appeal delle città d’arte italiane, dati 2014
32,8
10 5,7
Il caso veneziano: 353 turisti per ogni abitante
a cura di: Pietro Cedone grafica: Pietro Cedone
’Italia è senza alcun dubbio uno dei paesi più amati e visitati del pianeta. A tale proposito, fa specie notare come, nel 2014, gli Stati Uniti siano stati visitati da circa 62.700.000 turisti e l’Italia da 46.100.000. É un dato significativo dell’interesse turistico riscosso del nostro paese se si pensa che gli italiani sono circa 59.830.000 mentre gli statunitensi sono 320.000.000: mediamente, in Italia, arriva più di un turista per ogni singolo abitante.
Il turismo culturale è un prodotto di punta per la domanda internazionale: a scegliere le città d’arte italiane è il 37% dei turisti stranieri che soggiornano nel nostro Paese. L’appeal del patrimonio culturale muove da solo in media il 32,8% di questi turisti, mentre tra le altre motivazioni di visita emergono la possibilità di fare shopping (5,2% dei turisti europei, 8,8% degli altri turisti stranieri), l’offerta enogastronomica locale (10,1%) e la presenza di una cornice naturalistica di pregio (5,7%). Internet svolge un ruolo primario nella fase di scelta della destinazione, incidendo sul 42,8% dei turisti stranieri, soprattutto in qualità di fonte di informazioni (24,6%) oltre che di offerte (14,2%), mentre i social network e le recensioni on line influenzano rispettivamente il 4,8% ed il 4,1% della domanda. Fondamentale anche il tradizionale passaparola: per quasi 1 turista su 3 è decisivo il consiglio offerto da parenti ed amici (27,2%). Quanto detto mette in luce che certamente l’Italia non può fare a meno degli introiti che provengono dal settore turistico, visto il fatto che esso fa circa il 10% del Pil nazionale. Malgrado ciò, la domanda che viene da porsi è:«Nonostante ciò, tutto questo ha degli effetti negativi sulla vita quotidiana dei residenti? Il turismo di massa ha effetti negativi?»
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Come ogni aspetto della visita turistica è tenuto in considerazione nella nuova era del turismo: si parlano ambiente, tecnologia e condivisione.
LA TOTALITÁ DEI FATTORI NEL TURISMO 2.0
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La totalità dei fattori nel La totalità turismo 2.0 dei fattori nel turismo 2.0 52 ##
37,5
32,8% 14% 10% 5,7% 37,5%
Patrimonio culturale Shopping Offerta enograstronomica Cornice naturale Altro
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EcoTurismo come possibile modello di business e il paradigma ecoturistico
L’EcoTurismo è un’area del turismo sostenibile che promuove il viaggiare sostenibile dal punto di vista sociale, economico ed ambientale. In accordo con la dichiarazione del Quebec in cui l’EcoTurismo viene definito, esso può:«contribuire a alleviare il fenomeno della povertà e aiutare a promuovere la protezione ambientale delle aree in cui è praticato».
Dal codice etico de EcoTurismoItalia
Mercato turistico Turismo culturale Turismo rurale Turismo naturalistico Turismo balneare Viaggio d’affari Turismo benessere
EcoTurismo Turismo d’avventura
Turismo
Dimensione sociale
Conservazione ambientale
Il fenomeno dell’EcoTurismo come possibile risposta Come muoversi davanti a una situazione del genere? Non sorprende che proprio l’Italia, in forza di quanto esposto finora, sia uno dei paesi in cui la ricerca a delle soluzioni sia più messa in atto. É da qua che nasce il cosiddetto EcoTurismo, forma di turismo sostenibile. É un problema che la stessa Unione Europea ha avvertito, al punto da finanziare sei progetti di turismo sostenibile in tutta Europa, con l’assegnazione di fondi per la loro realizzazione. Uno di questi è EcoDots, presentato dall’Associazione Le Città Invisibili, che, a partire da ViaggiVerdi, mira a creare una piattaforma per promuovere il turismo sostenibile in Europa, Europe Green Travel, capace di funzionare come catalizzatore per una comunità di strutture ricettive, tour operator, itinerari e comunità locali accomunati dall’orientamento ecologico, che condivide visioni e valori simili e standard concordati di sostenibilità. Ma in che cosa consiste l’EcoTurismo? L’EcoTurismo è un modo responsabile di viaggiare in aree naturali, conservando l’ambiente e sostenendo il benessere delle popolazioni locali. Questa definizione di EcoTurismo dell’International Ecotourism Society - è tra le maggiormente condivise nel mondo e presuppone la promozione di uno sviluppo sostenibile del settore turistico. Secondo questa prospettiva, più biocentrica che antropocentrica, l’ecoturista deve accettare l’ambiente nella sua realtà senza pretendere di modificarlo o adattarlo a sua convenienza.
LA TOTALITÁ DEI FATTORI NEL TURISMO 2.0
L’EcoTurismo è un approccio secondo occupazionale. cui il turismo, se gestito in maniera L’EcoTurismo, dunque, è un modo responsabile e secondo un approccio di viaggiare che supera i modelli di ecologico, può diventare uno strumento turismo consumistico permettendo di conservazione, protezione e una migliore conoscenza di se stessi e addirittura promozione della natura. degli altri e un maggiore rispetto per I parchi naturali e il modo di gestire le l’ambiente. Dato che oggi il turismo relative aree protette sono un esempio è la principale attività economica di tale principio: gli introiti ricavati del globo si cerca di sviluppare una dalle visite viene «L’ecoturismo è un approccio secondo cui infatti reinvestito in nuovi progetti il turismo [...] può diventare strumento di salvaguardia di conservazione, protezione e promozione ambientale. della natura.» In un viaggio ecoturistico diventa importante maggior attenzione all’interazione tra limitare gli impatti negativi sulla natura viaggiatori e comunità ospitanti, per per preservarne la biodiversità e i favorire un vero rispetto delle diversità processi ecologici: il tutto, ovviamente, culturali, ed una disponibilità di deve essere fatto anche nel rispetto adattamento ad abitudini e modi diversi dell’ambiente socio-culturale presente dai propri. Si cerca di ridurre al minimo affinché anche le comunità ospitanti i danni dell’impatto socioculturale ed possano trarre, da tale movimento, ambientale prodotto dai flussi turistici dei benefici di carattere economico e e di rispettare ed incoraggiare il diritto delle comunità locali a decidere sul turismo nel proprio territorio, e con Cos’è Europe Green Travel? queste stabilire rapporti continuativi di cooperazione solidale. Europe Green Travel rappresenta Dunque, l’EcoTurismo può fungere il punto di incontro tra viaggiatori come acceleratore per una migliore responsabili e piccole e medie imprese distribuzione del flusso turistico nel del settore dell’ospitalità che stanno nostro paese invogliando i visitatori investendo in un futuro migliore. non solo a visitare luoghi nuovi e, Per fare questo, è stato creato un per indole dell’EcoTurismo, naturali: network di alloggi sostenibili e la proposta è quella di una nuova itinerari “verdi” in Italia, Austria, tipologia di esperienza. Più lenta, più Svizzera, Germania, Slovenia e Serbia, “semplice” eppure potenzialmente promuovendo altresì la domanda di più conscia di tutti i fattori che turismo sostenibile espressa in Europa sono in gioco in un dato luogo: non e coinvolgendo quelle piccole strutture solo la propria sete turistica da ricettive, i b&b e gli agriturismi che soddisfare, ma anche la realtà locale condividono visioni di ecoturismo, al da tenere in considerazione e da cui, fine di aumentare la loro visibilità sul potenzialmente, venire addirittura mercato e di divulgare un sistema di buone pratiche. arricchiti.
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Guide, approvvigionamenti, servizi, quando possibile, dovranno essere "acquistati" in loco, si preferiranno strutture di proprietà e gestione locale. Per riuscire nel suo intento, l'operatore deve possedere una profonda conoscenza sia delle regioni in cui svolge le sue attività, sia del funzionamento dell'economia locale. Solo basandosi sulla conoscenza profonda del territorio, della popolazione locale, responsabilizzandola e coinvolgendola attivamente allo svolgimento dell'attività turistica potrà affermare di fare vero Ecoturismo.
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Ecoturismo vuol dire viaggiare per la voglia di scoprire, conoscere, confrontarsi e condividere la
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vita di un territorio che porta con sé natura, cultura, vita quotidiana delle comunità
Un viaggio ecoturistico è innanzitutto un’esperienza di vita, un’opportunità di crescita per l’ospitato e l’ospitante. locali. Un viaggio Ecoturistico è innanzitutto un’esperienza di vita, un’opportunità di crescita per l’ospitato e l’ospitante. Lo scambio di informazioni è di fondamentale importanza e perché sia autentica deve essere curata da guide e operatori locali. Ecoturismo vuol dire avere un atteggiamento di rispetto, che si integra e non disturba né la popolazione locale, né il suo ambiente.
Una delle maggiori associazioni di EcoTurismo in Italia è sicuramente EcoTurismoItalia la quale ha, tra le sue caratteristiche più interessanti, il codice etico da sottoscrivere volendo diventare soci. La “totalità dei fattori” emerge bene
da tale documento: viene dichiarato, per esempio, che l’EcoTurismo deve nel miglior modo possibile sostenere l’economia locale. Grande attenzione è anche data alla figura dell’operatore turistico: esso, oltre ad essere una figura perfettamente preparata in merito «La proposta è quella di una nuova tipologia al territorio in cui fa da guida, ha anche di esperienza [...] più lenta, più “semplice” un ruolo attivo nel eppure potenzialmente più conscia di tutti i fattori che sono in gioco in un dato luogo» dare lavoro a chi condivide i suoi
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L'atteggiamento del viaggiatore individuale può spesso avere un effetto devastante sulla natura e gli abitanti del luogo visitato. Un viaggiatore può, ad esempio, acquistare manufatti che utilizzano materiali ricavati da animali in via di estinzione, raccogliere fiori rari o semplicemente sporcare e danneggiare, può comportarsi in maniera irrispettosa degli usi e delle tradizioni degli abitanti del luogo anche solo per pura incoscienza o impreparazione. Il lavoro di un operatore di ecoturismo non è solo far conoscere le bellezze della località, ma anche trasmettere al viaggiatore maggior coscienza dell'importanza e dell'impatto che il suo comportamento potrebbe creare durante la visita.
obiettivi e opera secondo i suoi stessi criteri. A proposito della figura dell’operatore turistico, è interessante la vivacità con cui nascono associazioni legate all’approccio eco del turismo: un esempio è Italy Guides Network, servizio con piattaforma web che permette di individuare, in base alle proprie esigenze, una guida turistica in un certo luogo.
Ecoturismo come memorie nei luoghi: la GEA e il Risorgimento La GEA (Guide Escurionistiche Aspromonte) è un’associazione calabrese di guide escursionistiche che interpretano in modo interessante l’approccio all’ecoturismo: insieme al rispetto per l’ambiente e la società che risiede nelle zone dell’Aspromonte, ciò che è più interessante è narrare, lungo le camminate, vicende storiche riguardo quei tali luoghi. Tra gli anni Novanta e i primi del Duemila, la GEA ha “riportato alla luce” un sentiero che, pare, Garibaldi abbia battuto assieme ai Mille durante il Risorgimento. Il sentiero del Brigante può essere definito un vero e proprio itinerario tematico di lunga percorrenza.
Ritratto di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Matera 1858 (part.) Sfondo: punto panoramico de Il Sentiero del Brigante
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Realtime travel data
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Una piattaforma innovativa: Intelligent Transport System
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Ontologia e Semantica condivise
Offerta turistica
Turismo “esperienziale” e Destination Management Organization
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Transit data
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TECNOLOGIE
scambio casa e molto altro. Alla base di queste iniziative troviamo l’idea della condivisione, non solo delle spese ma anche degli spazi e delle conoscenze. Cambiano le mete, ma soprattutto le modalità di spostamento e di fruizione. Tra chi accoglie e chi viene ospitato può crearsi uno scambio che arricchisce entrambe le parti. Da questa idea è nato Adotta un turista, il concorso giunto quest’anno alla sua seconda edizione, che ha lo scopo di
Cruscotto per la visualizzazione dei flussi turistici Nell’ambito del progetto di Ricerca InMoto, grazie alla collaborazione con un operatore telefonico, è stato possibile estrarre dati anonimizzati e aggregati sugli utenti registrati sulla rete mobile. Attraverso algoritmi e infrastrutture dedicate, si esegue l’analisi della grossa mole di dati stimando in modo automatico la classificazione degli utenti. Si riesce così a quantificare il numero di turisti per una zona definita e ad osservarne il comportamento: presenza, permanenza e spostamenti sul territorio del centro-sud Italia. Il cruscotto rende disponibili queste informazioni ad un operatore attraverso una semplice interfaccia. L’utente del Cruscotto ha a dispozione dati statistici e dati dinamici.
Dati statistici Dati statistici
Dati dinamici Dati dinamici
Densità Densità 0 0 Densità <10 Densità <10 Densità 11-50 Densità 11-50 Densità 50-200 Densità 50-200 Densità 201-500 Densità 201-500 Densità 501-1000 Densità 501-1000 Densità 1001-5000 Densità 1001-5000 Densità >5000 Densità >5000
L’approccio solidale nel turismo eco: turismo solidale e sostenibile La sharing economy, letteralmente “economia collaborativa”, negli ultimi anni ha investito tanti campi della vita e dell’economia. Il ruolo importante viene giocato dal web, che aumenta le possibilità di entrare in contatto anche con persone
Percorsi (dai ai meno Percorsi (dai piùpiù ai meno utilizzati) raggiungere utilizzati) perper raggiungere una certa meta. una certa meta. Permanenza (dalle Permanenza (dalle piùpiù corte lunghe) corte allealle piùpiù lunghe) in in dato luogo. unun dato luogo.
L’utilizzo del cruscotto è indirizzato ad amministrazioni pubbliche o organi di controllo territoriale che possono utilizzare questi dati per: - Misurare e valutare le politiche di promozione turistica e del territorio - Organizzare in modo efficiente i servizi di mobilità
Rispetto alle classiche rilevazioni, questo meccanismo di monitoraggio dei flussi turistici permette di: - Avere una stima sempre aggiornata sulla presenza turistica - Semplificare la raccolta delle informazioni
fisicamente lontane, ma molto spesso si traduce in incontri reali e nella condivisione di pratiche e beni della vita quotidiana, dalle baby-sitter alla
pulizia della propria strada. Il settore turistico non è da meno: viaggiare in tempo di crisi è possibile, grazie a car-pooling, couchsurfing, allo
Adotta un turista Adotta un turista è un premio on line, aperto a tutti, ideato da Ecobnb e da IT.A.CÁ, in occasione della fiera IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori: festival del turismo responsabile. Si tratta di un concorso volto ad incentivare le persone a provare la bellezza della economia collaborativa preminadole. Ecco come funziona:
Step 1 Un utente A conosce luoghi escursioni su due ruote e propone il proprio biketour. Step 2 Un utente B seleziona e vota l’itinerario proposto dall’utente B e chiede opsitalità.
what I need = what you have
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LA TOTALITÁ DEI FATTORI NEL TURISMO 2.0
sharing
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Step 3 L’utente B (e altri) partecipiano all’itinerario proposto dall’utente A. Step 4 L’utente A vince un weekend per due persone poichè il suo tour è una delle proposte più votate.
what you need = what I have
i need... Il principio della sharing economy: l’identità tra il bisogno di un utente e ciò che un altro può offrire, grazie a cui si può evitare l’industria.
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Viaggiare responsabilmente si impara a scuola
Quest’anno, a giugno, si terrà la IV edizione de Una gita responsabile, attività formativa promossa dalla associazione IT.A.CÁ. Si tratta di una attività svolta nelle scuole di una regione che, ad ogni edizione, viene selezionata. Quest’anno tocca al Trentino Alto Adige nuovo territorio incluso fra le tappe del Festival IT.A.CÀ con i suoi parchi naturali e paesaggi spesso poco noti. Il coinvolgimento nella preparazione del viaggio è una sfida fondamentale per tutti i ragazzi perché possano imparare a cercare informazioni, organizzare gli aspetti logistici del viaggio e acquisire maggiore consapevolezza sul contesto, sulla storia, sulla società e sulla natura della meta della gita scolastica.
mettere in contatto persone distanti tra loro e di dar luogo a incontri reali, attraverso un’offerta di ospitalità. “Adotta un turista” è un premio on line, aperto a tutti, ideato da Ecobnb in occasione di IT.A.CÀ, festival del turismo responsabile. Un esempio di nascita recente che illustra lo spirito della sharing economy è Warming Showers. Si tratta di un servizio che è nato nel 1993, quindi ben prima degli smartphone e quant’altro, ma che con l’affermarsi della sharing economy è stato valorizzato in quanto ne rispecchia gli ideali. Consiste nella possibilità, per i cicloturisti di venire ospitati gratuitamente da altre persone con la stessa passione. É un sistema analogo a quello del couch surfing. L’iscrizione è gratuita e permette di inserire nella piattaforma tutte le informazioni necessarie ad offrire ospitalità: ubicazione e dimensioni dalla casa, presenza o meno di wifi gratuito,
“Una gita responsabile” è un concorso che vuole sensibilizzare i giovani delle scuole di II grado sulle tematiche del turismo responsabile e promuovere nelle scuole del territorio un’adeguata cultura del viaggio, rispettosa delle identità locali e protesa alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. Il concorso intende raccogliere, valorizzare e premiare le proposte di viaggi di istruzione e/o attività didattiche già realizzati (o da realizzare) e attuati secondo i principi del turismo responsabile come descritto nella Carta Etica del Turismo Scolastico. Un membro IT.A.CÁ che prepara gli studenti dell’Istituto G. Galilei di Bologna alla pianificazione della “gita responsabile”, 2013.
disponibilità di cibo e di “doccia calda” (da qui il nome della piattaforma). Una mappa interattiva, navigabile anche da mobile, grazie alla app per iPhone e iPad e per Android, consente di conoscere in tempo reale chi è il Warm Shower più vicino e contattarlo per chiedere ospitalità. Il sito, che ha compiuto vent’anni, è attivo in tredici lingue. In sintesi, sembra che davvero nella economia collaborativa vi sia, da un lato, la possibilità di rendere più “sostenibile” il turismo da un punto di vista economico per le tasche di chi viaggia, aggirando parte delle aziende tradizionali (trasporti, hotel eccetera) ma anche, e forse, sopratutto, la possibilità di riscoprire l’essenza dell’ospitalità, quella che nella antica Grecia veniva chiamata xenia, parola che indicava un rapporto di cordialità e reciproca possibilità di arricchimento personale di ospitante e ospitato.
Europa Smart L’Europa per ora è una delle aree più interessanti: secondo uno studio della società di consulenza IHS Technology pubblicato nel luglio 2014 le “città intelligenti” erano 21 a livello globale e l’area più fiorente era appunto la regione EMEA (cioè quella formata da Europa -Medio Oriente – Africa). Un panorama destinato a cambiare, dato che entro il 2025 il numero totale salirà a 88 e la fetta più grossa sarà rappresentata dall’Asia Pacifico. Ma è un settore che vale la pena tener d’occhio, visto che si parla di investimenti pari a 12 miliardi di dollari che verranno sbloccati nei prossimi dieci anni per il finanziamento di queste opere.
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REPORTAGE
L’AUSTRIA RESPIRA (A MILANO)
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L’Austria respira (a Milano) Clima austriaco a Milano. Sarà l’aria dei propri boschi che l’Austria riprodurrà nel suo padiglione Expo 2015. Non a caso, il nome scelto da Vienna per lo spazio espositivo è Breathe. Se tra maggio e ottobre 2015 vi trovate nella città meneghina, venite qua per una boccata d’aria tutta nuova. a cura di: Carlo Colombo fotografie: Carlo Colombo
Una delle porte di accesso (ancora “imballate) al Padiglione
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Il viale di ingresso del Padiglione con la suggestiva composizione tipografica formata da caratteri disposti a diverse profonditĂ lungo la via
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L’AUSTRIA RESPIRA (A MILANO)
N
on un padiglione nel senso comune, ma una fitta foresta naturale: questo è il contributo dell’Austria a Expo Milano 2015. Il respiro diventa per “breathe.austria” esperienza sensoriale, un modo per rendere l’aria, mezzo di sostentamento primario, qualcosa di realmente percepibile. La purezza dell’aria, così come le foreste naturali sono due peculiarità dell’Austria che sottolineano la validità del concetto. Componente essenziale della salubrità del cibo e della salute umana, l’aria è anche un indicatore dell’equilibrio ecologico . Si parte da questo elemento, notoriamente eccellente in Austria, per dare ai visitatori l’opportunità di ritrovare i lati più conosciuti del Paese scoprendone allo stesso tempo nuove sfaccettature. Klaus K. Loenhart del team Terrain di Graz ha ideato uno spazio in cui architettura, natura, cultura e ricerca si fondono in un unico viaggio esperienziale. Klaus K. Loenhart del team Terrain di Graz ha ideato uno spazio in cui architettura, natura, cultura e ricerca si fondono in un unico viaggio esperienziale. All’interno del Padiglione è riprodotta in scala ridotta una foresta austriaca che fornisce 62,5 chilogrammi di ossigeno fresco ogni ora, senza filtri né condizionatori, che, in un clima ideale sono sufficienti per 1.800 persone, donando benessere e assorbendo CO 2 . 54 gli alberi ad alto fusto e 12.000 le piante boschive e da boscaglia piantati nella corte interna. Dall’inizio dei lavori, nel dicembre
2014, nel grande lotto di 2.000 metri quadri non solo è stata completata la struttura grezza del Padiglione, ma è anche stato piantato un bosco. Sono stati portati sul sito 2.000 metri cubi di strati minerali, sono state usate idroseminatrici per spruzzare a pressione speciali substrati, in modo che anche con fianchi sterili è stato possibile ottenere un’affidabile consolidazione del paesaggio. Una volta poste a dimora le piante da boscaglia sono stati piantati cespugli, felci, muschi e piante rampicanti provenienti dalle foreste federali, con piante tipiche dei boschi austriaci. Il punto più alto del Padiglione era stato raggiunto già a dicembre 2014, quando è stato piantato un carpino che rappresenta la cima più alta del bosco. Si tratta di un albero di quasi dodici metri, che sovrasta non solo l’edificio austriaco, ma la maggior parte delle costruzioni nell’area di Expo Milano 2015. Negli ultimi tempi la crescita del bosco antistante era visibile di giorno in giorno: 54 gli alberi ad alto fusto e 12.000 le piante boschive e da boscaglia piantati nella corte interna. Ora è il turno degli allestimenti interni: se ne occuperanno nove aziende innovative provenienti da tutta l’Austria. In un Padiglione che vuole imitare un bosco, nel team all’opera sul cantiere ci sono anche dieci giardinieri e architetti del paesaggio già al lavoro per la piantumazione. “Solo” otto invece gli operai edili necessari per la costruzione del massiccio edificio sul lato frontale, che ospita l’area gastronomica, quella espositiva, i locali delle infrastrutture
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Il futuro viale di ingresso
Il futuro viale di ingresso, procedendo all’interno del Padiglione Una delle torri dell’impianto di ventilazione
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Un’altra parete “didattica” e un biologo all’opera per l’individuazione della giusta percentuale di umidità che deve essere presente in una certa area del Padiglione
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RUBRICHE
Eventi... Eno
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li eventi segnalati sono eventi enogastronomici che, si ritiene, siano da non perdersi qualora siate in viaggio per il Bel Paese. La selezione è ristretta: cinque suggerimenti mirati, cinque modalità suggerite per arricchire quella che è l’esperienza attorno alla tradizione e cultura enogastronomica
Cantine Aperte, 2014 (Udine)
Terroir Marche, vini e vignaioli bio in fiera
a cura di: Pietro Cedone
Ascoli Piceno, Piazza del Popolo
QUANDO: 1-2 LUGLIO 2015
INGRESSO: Libero, seminari a numero chiuso
Cantine aperte Vinissage. Vini biologici, biodinamici e naturali.
DOVE:
DOVE:
INGRESSO:
Vino d’Altura: da Ovidio al futuro
QUANDO: 30-31 GIUGNO 2015
Asti, Palazzo dell’Enofila
QUANDO:
Dal 1993, l’ultimo weekend di giugno, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le loro porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati di vino. Cantine Aperte è diventato nel tempo una filosofia, uno stile di viaggio e di scoperta dei territori del vino italiano, che vede, di anno in anno, sempre più turisti, curiosi ed enoappassionati avvicinarsi alle cantine, desiderosi di fare un’esperienza diversa dal comune. É possibile entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell’affinamento. Rimandiamo al sito della iniziativa per scoprire, in ogni regione italiana, le cantine associate.
Si tratta di un evento aperto al pubblico degli enoappassionati. É realizzato dal comune di Asti in collaborazione con Associazione Officina Enoica, e si tratta della più importante vetrina del Piemonte che raduna vini naturali provenienti da agricoltura biologica e biodinamica. Un appuntamento davvero da non perdere per tutti gli enoappassionati; un viaggio, attraverso degustazioni, abbinamenti gastronomici e momenti culturali, alla scoperta di quei vini, che dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, vengono prodotti nell’assoluto rispetto della natura, del territorio e della biodiversità. Un attento lavoro in vigna e un costante impegno in cantina basato sul massimo rispetto per la naturalità dell’uva.
Terroir Marche, 2014.
in tutto il Paese
Libero
Libero, no prenotazione
Si tratta di vini provengono da uve prodotte secondo il metodo biodinamico, formulato negli anni ’20 del secolo scorso dall’austriaco Rudolf Steiner, il fondatore dell’antroposofia. I tre principi della biodinamica sono: Uno: mantenere la fertilità della terra, liberando in essa materie nutritive;
DOVE:
italiana, diversificati nelle latitudini del paese. Per appassionati del settore ma anche per specialisti: dalle degustazioni “per puro piacere” a seminari dal sapore decisamente più tecnico per chi è del mestiere.
INGRESSO:
Cos’è il vino biodinamico?
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cinque imperdibili momenti legati al mondo vinicolo, ad ogni latitudine del paese.
4-27 LUGLIO 2015
Wine and the City, 2014
EVENTI... ENO
DOVE: Asti, Palazzo dell’Enofila
QUANDO: 4-27 LUGLIO 2015
INGRESSO: Libero, no prenotazione
Vino d’Altura, 2014
Rudolf Steiner, inventore della biodinamica. Ritratto del 1920.
Due: rendere sane le piante in modo che possano resistere alle malattie e ai parassiti; Tre: produrre alimenti di qualità più alta possibile. La biodinamica è una pratica agricola che favorisce un modo di lavorare in vigna e in cantina in costante ascolto
dei ritmi naturali, capace di rispettare profondamente l’ambiente, gli esseri viventi che abitano il fondo agricolo e gli uomini che ne acquisteranno i prodotti.
Cantine Aperte, 2014 (Zibello)
Un evento rivolto per lo più a esperti del settore:si parlerà del futuro della viticoltura abruzzese con interventi tecnici, informativi e di politica vitivinicola. Ideato dalla D.M.C.(Destination Management Company) “Cuore dell’Appennino”, l’evento coinvolge la Camera di Commercio dell’Aquila, l’associazione Fabbricacultura e Slow Wine, la guida dei vini di Slow Food. Uno dei temi più interessanti del dibattito prende spunto dall’osservazione del fenomeno, piccolo ma significativo, dello spostamento delle vigne dalla costa verso l’entroterra. È questa una zona dove i vini hanno raccolto lodi e apprezzamenti fin dall’antichità, quando a celebrare con i suoi versi la bellezza dei vigneti della Valle Peligna e la fertilità di questa terra era proprio il poeta Ovidio. vInterverranno al dibattito esponenti delle istituzioni come l’assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo Dino Pepe, del mondo del vino come Nicola Dragani, presidente enologi d’Abruzzo e il curatore della guida Slow Wine Fabio Giavedoni. Ma anche rappresentanti delle imprese, viticoltori ed esperti di viticoltura. Concluderà il pomeriggio una degustazione per celebrare il neonato “Consorzio Vignaioli terre dei Peligni” con i prodotti del “Consorzio Terra Viva”. L’ingresso è libero.
Undici vignaioli, settanta vini da degustare, cinque laboratori del gusto condotti dalle firme più autorevoli della critica enologica italiana e internazionale nella splendida cornice di Palazzo dei Capitani, uno dei luoghi simbolo di Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno. Sabato 1 e domenica 2 luglio andrà in scena la prima edizione di Terroir Marche, Vini e vignaioli bio in fiera: un evento nato dalla volontà di un gruppo di vignaioli che si impegnano per la promozione e la valorizzazione della vitivinicoltura biologica/ biodinamica marchigiana, la difesa del territorio e dei beni comuni, la diffusione di culture e pratiche per una economia sostenibile e solidale. Un percorso di degustazione che attraversa da nord a sud i territori più vocati delle Marche, leggendoli attraverso i suoi vini. Si ritiene che il vino debba essere un prodotto agricolo e non industriale fatto nel modo più naturale possibile. Il vino nella sua essenza più viva, risultato di una irripetibile dinamica fra natura e cultura: questo è Terroir Marche. “Prima ancora dei singoli vini o delle diverse cantine- afferma il presidente del consorzio Federico Pignati – per noi viene il territorio con i suoi caratteristici tratti naturali, storici ed enogastronomici.
Vino d’Altura, 2014. Conferenza dei professori G. Salimbeni e P. Arduzzi
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RUBRICHE
Smart App É
evidente che la tecnologia, soprattutto quella cheap, alla portata di tutti sta rivoluzionando il nostro modo di gurdare e vivere esperienze. Il mondo delle app che è nato con l’avvento degli smartphone si configura come
SMART APP
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Vivino
Tutto quello di cui abbiamo parlato fin’ora te lo godresti meglio con la giusta app. Provale con noi.
PREZZO:
a cura di: Carlo Colombo
iOS
un’opportunità di guardare le cose grazie a un second screen. Abbiamo pensato che il percorso che abbiamo proposto in questo numero potesse essere supportato da alcune applicazioni o strumenti digitali. Ve li proponiamo in questa rubrica.
(riferimento: p.4)
Free con possiilità di versione PRO
COMPATIBILITÁ:
Wanderio (riferimento: p.52)
PREZZO:
Enjoy (riferimento: p.60)
Free
COMPATIBILITÁ:
Moves (riferimento: p.20)
Sito Internet
PREZZO: Free
COMPATIBILITÁ: iOS, Android
Enjoy è il servizio di car sharing di eni. Il servizio enjoy è attivo attualmente nel Comune di Milano, nel Comune di Roma, nel Comune di Firenze e ora nel Comune di Torino. Con enjoy puoi scegliere l’auto che vuoi tu, dove vuoi tu, puoi guidarla per tutto il tempo che ti serve e lasciarla dove ti è più comodo (purché sia all’interno dell’area di copertura del servizio). Paghi solo l’effettivo utilizzo e nelle tariffe è tutto compreso, anche il rifornimento. Per il comune di Milano, inoltre l’accesso è libero in Area C e la sosta è gratuita sulle strisce blu e libera su quelle gialle per residenti.
EXPO 2015 App (riferimento: p.62)
PREZZO: Free
COMPATIBILITÁ: iOS, Android
Expo Milano 2015 Official App è la guida ufficiale di Expo Milano 2015. Questa App consente di partecipare in prima persona, anche in mobilità, al più grande Evento mai realizzato sull’alimentazione e sulla nutrizione.
Wanderio è una applicazione web che rende finalmente completa la tua esperienza di viaggio online. Wanderio si occupa di ogni singola tappa del tuo viaggio, dalla porta di casa fino alla destinazione finale. Grazie al confronto di voli, treni, traghetti e servizi di collegamento quali taxi, bus e navette, hai la possibilità di creare il tuo itinerario su misura e prenotarlo completamente online. Puoi scegliere il tragitto che preferisci in base al prezzo, alla durata del viaggio e alle emissioni di CO2. L’iniezione di capitale permetterà al team di Wanderio di lavorare alla nuova release per fare crescere il prodotto che attualmente è capace di valutare le offerte formulate da mille compagnie aeree, 3mila aziende di trasporto pubblico e oltre 20mila attori privati e condivisi, coprendo più di 700 aeroporti.
PREZZO: Free con possiilità di versione PRO
COMPATIBILITÁ: iOS, Android
Gli utenti non odiano a prescindere di essere localizzati e tracciati. Odiano che questi dati siano diffusi senza la loro autorizzazione e che qualcuno possa andare a curiosare sulle loro attività. Se questi dati non sono condivisi verso l’esterno, quindi, possono diventare anche utili. L’applicazione Moves, per esempio, è molto utile per lo sport. Grazie all’utilizzo del GPS, l’applicazione comprende quando l’utente cammina, corre o va in bici. In questo modo durante la giornata traccia automaticamente tutte queste attività sommando il carico di lavoro di giorno in giorno.
Soccership (riferimento: p.26)
PREZZO: Free
COMPATIBILITÁ: iOS, Android
Soccership permette a ogni tifoso di seguire le partite della propria squadra con la giusta compagnia ovunque ci si trovi proponendo ai tifosi “in trasferta” di conoscere altri tifosi della stessa squadra con cui condividere il momento della partita trovandosi in un locale.
Tutto quello che bisogna fare è scattare una foto dell’etichetta di un qualsiasi vino per scoprire prezzi, voti, recensioni, consigli sull’abbinamento con il cibo e raccomandazioni da una comunità di oltre 4 milioni di amanti del vino. L’app consente di scoprire tante informazioni sul vino in pochi secondi, con possibilità di segnalare i vini più buoni e quelli meno buoni. Puoi anche condividere le tue esperienze e ricevere consigli personalizzati su determinati vini. Inoltre, puoi scoprire dove comprare i vini più votati nei negozi che si trovano nelle vicinanze. Scatta una foto, e l’app riconosce e salva i vini. Se un vino non è presente nel database, basta effettuare una segnalazione e verrà caricato nei giorni successivi. Aggiungi i vini ai Preferiti per assicurarti ottime esperienze future e sapere dove acquistare i vini con la nostra funzione Nei dintorni. Ottieni suggerimenti personalizzati sulla base dei tuoi gusti e collegati coi tuoi amici di Facebook, Twitter e Gmail o tra i tuoi contatti e fatti ispirare dalle loro esperienze col vino. Naviga per cercare vini, voti e recensioni di oltre 4 milioni di utenti, metti like e commenta i loro voti.
78
SMART DRINK
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Water Filter Pitcher Soma Water Filter Pitcher è la filtrazione dell’acqua resa semplice e bella. Progettato per dare un aspetto magnifico alla vostra tavola e per adattarsi perfettamente al vostro frigorifero, la brocca contiene dieci tazze di pura, rinfrescante acqua filtrata. É facile da riempire e le caratteristiche del filtro unico di Soma fatto di cocco carbone e rivestimento a base vegetale che rimuove il cloro e migliora il gusto. E per ogni filtro Soma acquistato, dell’acqua potabile viene donato alle persone bisognose attraverso Soma senza scopo di lucro, col progetto Charity: water.
MENU
Beer Foamer MENU
The Beer Foamer è il prodotto adatto ad ottenere l’esperienza di consumazione di birra più simile a quella del pub senza uscire di casa. Il dispositivo Denser aumenta in modo significativo il gusto e le sfumature di sapore, come se la birra fosse appena uscita dalla spina. Normalmente, gli appassionati di birra conoscono metodi per ottenere una schiuma superficiale perfetta. Denser è fatto per questo. Serve, quindi, a separare il processo di schiumatura da quello di colata.
Si tratta di una innovativa brocca per l’ottenimento di un sempre perfetto tè ghiacciato, grazie al tè di ogni possibile infusore.
SPIEGLAU
MENU
Craft Beer Glasses
Tea Stick Utilo
I bicchieri di birra Spiegelau Craft sono stati approvati da un gruppo di esperti di degustazione di mastri birrai e professionisti del settore. Concentrandosi sul piacere della birra, i membri del workshop di degustazione hanno testato più forme di vetro per trovare il miglior vetro per l’India Pale Ale, Birra di grano e Stout. A parere degli esperti, la particolare forma del bicchiere offre con successo la complessità degli aromi al naso, la consistenza della birra, l’equilibrio e l’intensità del sapore al palato. Rimanendo fedele allo spirito della maestria bavarese artigianale, sono stati creati questi bicchieri, funzionali e unici, per portare fuori il meglio di birre artigianali complesse.
I prodotti Blomus prendono spunto dall’idea di purezza. Sono il risultato di una combinazione armoniosa tra forma e funzione che è molto un riflesso dei nostri stili di vita moderni. Blomus prende accessori per la casa di tutti i giorni e li trasforma in oggetti belli e lussuosi, oggetti progettatia con l’uso di linee semplici e materiali di qualità superiore. Se si troveranno nel vostro salotto, sala da pranzo, bagno o spazio esterno, gli accessori Blomus per la casa non solo avranno un impatto positivo sul l’aspetto generale dei vostri spazi, ma anche sulla qualità della vita grazie al loro alto grado di funzionalità.
Tea Pitcher
Acquisiti On-line MENU-NORMAN ARCHITECHTS www.norm.myshopify.com
SPIEGLAU www.spiegelau.com
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Attraverso l’obiettivo di 80
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Corinne Vionnet, composizione di scatti fotografici in postproduzione, Roma 2013
a cura di: Carlo Colombo
Corinne Vionnet N
oi viaggiamo, vediamo monumenti, scattiamo fotografie. Incorniciando siti turistici di massa nei nostri schermi, noi creiamo souvenir fotografici parte integrante dell’esperienza di turista. Attraverso lunghe ricerche online di immagini legate a famosi monumenti nel mondo, analizzando moltitudini di siti web, l’artista svizzero-francese Corinne Vionnet ha creato delle composizioni tramite migliaia di scatti fatti da turisti, ne è nata una serie denominata Photo Opportunities. Intessendo insieme numerose prospettive fotografiche e esperienze, l’artista ha costruito la sua propria interpretazione impressionistica - strutture eteree che galleggiano delicatamente in una nebbia onirica di cielo blu.
Quello che a prima vista può sembrare un dipinto impressionista, è in realtà una composizione di circa 100 scatti del Colosseo di Roma, fatti all’incirca dalla stessa distanza in punti diversi del suo perimetro. “Quando visitiamo un posto famoso, noi abbiamo già un’idea di quello che vedremo,” dice l’autrice. Vionnet ha incominciato il suo progetto nel 2005 con la torre di Pisa, seguita da più di 40 altri luoghi iconici, tra i quali ci sono il Golden Gate, la Tower of London, e il Taj Mahal. Una volta raccolti gli scatti, li sistema su diversi layer di Photoshop e la composizione è pronta. Attraverso il cambio di luce e tempi, lei eleva dei semplici scatti a opere d’arte.
I lavori di Corinne Vionnet saranno esposti dalla Galleria PAC di Milano dal 12 al 23 giugno 2015