- Codice Mazzaro 1 - 28pag.

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2015, v130 NORME TECNICHE DI PREVENZIONE INCENDI “CODICE”

Progettazione sicurezza antincendio

Mazzaro Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica


Il nuovo “Codice” è fondamentalmente strutturato ma può essere perfezionato…. Il “Codice” riporta le metodologie di progettazione della sicurezza antincendio finalizzate al raggiungimento degli obiettivi primari della prevenzione incendi che ricordiamo sono (art. 13 D.Lgs. 139/2006): -sicurezza della vita umana; -incolumità delle persone; -tutela dei beni e dell'ambiente. Le soluzioni progettuali previste dalle metodologie di progettazione della sicurezza antincendio del “Codice” allineano il panorama normativo italiano ai principi di prevenzione incendi internazionalmente riconosciuti. Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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Parole chiave del “Codice” Il documento è basato sui seguenti principi: Generalità Metodologie di progettazione applicabili a

tutte le attività

Semplicità e modularità Soluzioni progettuali semplici, realizzabili, comprensibili, per le quali è più facile la manutenzione; scomposizione in moduli delle soluzioni progettuali

Flessibilità Proposizione di molteplici soluzioni progettuali prescrittive o prestazionali, possibilità di elaborazione di soluzioni progettuali autonome da parte del progettista

Standardizzazione ed integrazione

Linguaggio in linea con gli standard internazionali con unificazione di consolidati concetti e preesistenti disposizioni della prevenzione incendi

Inclusione Le diverse disabilità (es. motorie,

sensoriali, cognitive, ...), temporanee o permanenti sono parte integrante della progettazione

Contenuti basati sull'evidenza il Codice è basato sulla applicazione della ricerca scientifica nazionale ed internazionale nel campo della sicurezza antincendio;

Aggiornabilità Strutturato in modo da essere facilmente aggiornabile per seguire il continuo avanzamento tecnologico e delle conoscenze tecniche. Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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Uso della lingua Nel documento è impiegato il seguente linguaggio:

Prescrizioni cogenti

deve essere realizzato..., sia installato...l’altezza è (“dovere” al modo indicativo o congiuntivo esortativo; i

Indicazioni non obbligatorie il progettista può scegliere modalità tecniche diverse, ma le deve dimostrare nella documentazione progettuale: dovrebbe essere realizzato..., generalmente , di norma si installa...

Suggerimenti(valutazioni

o modalità aggiuntive)

può essere installato...

Operatore AND la congiunzione “e” collega condizioni che devono essere contemporaneamente valide: sia una che l'altra...

Operatore OR la congiunzione “o” collega condizioni che possono essere alternative o anche contemporanee: l'una, l'altra, entrambi le condizioni...

Operatore XOR nei casi in cui una condizione deve necessariamente escluderne altre (es. “o l'una o l'altra”), ciò viene esplicitamente segnalato nel testo. Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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Campo di applicazione [1/2] Progettazione, realizzazione e gestione della sicurezza antincendio delle attività di cui al decreto di adozione. In generale sono le attività dell’All.I DPR 151/11: – svolte all'interno di opere da costruzione – con presenza anche occasionale e di breve durata di occupanti. – con esclusione delle attività di “energia”

Nelle attività non soggette può essere applicato per analogia. Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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Campo di applicazione [2/2]

*

Senza distinzioni!

È applicabile ad attività

1957

nuove ed esistenti garantendo il medesimo livello di sicurezza 2014

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Generalità

Ipotesi fondamentali del documento

• In condizioni ordinarie, l'incendio di un'attività si avvi da un solo punto di innesco.

– E’ escluso,pertanto, l’incendio dolo o eventi estremi (es. catastrofi, azio terroristiche, ...)

• Il rischio di incendio di un'atti non può essere ridotto a zero.

– Le misure antincendio sono selezionate per minimizzare il rischio di incendio, in termini di probabilità e di conseguenze, entro limiti considerati accettabili.

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Struttura del “Codice” Il documento si compone di quattro sezioni • Sez. G Generalità

Principi generali per tutte le attività: termini e definizioni, modalità di applicazi strumenti per la valutazione del rischio delle attività.

• Sez. S Strategia antincendio Insieme delle misure antincendio di prevenzione protezione e gestionali, da applicare a tutte le attività per ridurre il rischio incendio

• Sez. V Regole tecniche verticali misure antincendio complementari a quelle della sez. Strategia ,destinate a specifiche attività (es. scuole, ecc ...)

• Sez. M Metodi Descrizione di metodologie di progettazione antincendio volte alla risoluzione di specifiche problematiche Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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Metodologia di progettazione Strategia antincendio Misure antincendio

Obiettivi di sicurezza antincendio Sicurezza della vita umana, incolumità delle persone, tutela dei beni ed ambiente.

Livelli di prestazione

Soluzioni conformi

Soluzioni alternative

I Resistenza al fuoco

Valutazione del rischio di incendio

a. minimizzare le cause di incendio o di esplosione; b. garantire la stabilità delle strutture portanti per un periodo di tempo determinato; c. limitare la produzione e la propagazione di un incendio all'interno dell'attività; d. limitare la propagazione di un incendio ad attività contigue; e. limitare gli effetti di un'esplosione; f. garantire la possibilità che gli occupanti lascino l'attività autonomamente o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; g. garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza; h. tutelare gli edifici pregevoli per arte e storia; i. garantire la continuità d'esercizio per le opere strategiche; j. prevenire il danno ambientale e limitare la compromissione dell'ambiente in caso d'incendio.

II III

...

Reazione al fuoco Compartimentazione

Soluzioni conformi: soluzioni progettuali prescrittive, di immediata applicazione, che non richied valutazioni tecniche

es. “La distanza deve essere pari a 5m

Esodo Controllo dell'incendio Controllo di fumi e calore

Per ciascun livello di prestazione si hanno le:

... ... ... ... ...

Rivelazione ed allarme Gestione della sicurezza antincendio

Soluzioni alternative: soluzioni progettuali prestazionali, alternative al soluzioni conformi, richiedon valutazioni tecniche secondo metodi ammessi (G2.6)

Operatività antincendio

es. “La distanza deve essere calcolata

Sicurezza degli impianti

imponendo irraggiamento massimo dal focolare verso l'obiettivo pari a 12,6 kW/mq

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Metodologia generale di progettazione Progettare la sicurezza antincendio significa individuare le soluzioni tecniche finalizzate al raggiungimento degli obiettivi primari della prevenzione incendi, in relazione al rischio di incendio presente nell'attività.

Gli obiettivi primari della prevenzione incendi si intendono raggiunti se le attività sono progettate, realizzate e gestite in modo da: a. minimizzare le cause di incendio o di esplosione; b. garantire la stabilità delle strutture portanti per un periodo di tempo determinato; c. limitare la produzione e la propagazione di un incendio all'interno dell'attività; d. limitare la propagazione di un incendio ad attività contigue; e. limitare gli effetti di un'esplosione; f. garantire la possibilità che gli occupanti lascino l'attività autonomamente o che gli Ministero dell’Interno stessi siano soccorsiDipartimento in altro modo; dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica g. garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni


Metodologia generale di progettazione Valutazione del rischio di incendio per l'attività Il progettista valuta il rischio di incendio per l'attività e le attribuisce tre tipologie di profili di rischio:

• Rvita, profilo di rischio relativo alla salvaguardia della vita umana; • Rbeni, profilo di rischio relativo alla salvaguardia dei beni economici; • Rambiente, profilo di rischio relativo alla tutela dell'ambiente dagli effetti dell'incendio. seguendo le indicazioni successiva trattazione

fornite che saranno oggetto di

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una


Metodologia generale di progettazione Strategia antincendio per la mitigazione del rischio 1. Il progettista mitiga il rischio di incendio applicando un'adeguata strategia antincendio composta dalle misure antincendio di prevenzione, di protezione e gestionali definite nel documento. 2. Le misure antincendio di prevenzione, di protezione e gestionali sono raggruppate in modo omogeneo nei capitoli compresi nella sezione Strategia antincendio. 3. Per ciascuna misura antincendio sono previsti diversi livelli di prestazione, graduati in funzione della complessitĂ crescente delle prestazioni previste ed identificati da numero romano (es. I, II, III, ...)

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Metodologia generale di progettazione Strategia antincendio per la mitigazione del rischio 4. Il progettista applica all'attività tutte le misure antincendio, attribuendo i livelli di prestazione delle singole misure antincendio in funzione degli obiettivi di sicurezza da raggiungere e della valutazione del rischio dell’attività. 5. La corretta selezione dei livelli di prestazione delle misure antincendio conduce alla riduzione del rischio di incendio dell'attività ad una soglia considerata accettabile!!!

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Metodologia generale di progettazione

Attribuzione dei livelli di prestazione alle misure anti 1. Effettuata la valutazione del rischio di incendio per l'attività e stabiliti i profili di rischio Rvita, Rbeni ed Rambiente, il progettista attribuisce alle misure antincendio i relativi livelli di prestazione. 2. Per ciascuna misura antincendio della sez.”Strategia antincendio” sono forniti al progettista i criteri per l’attribuzione* dei relativi livelli di prestazione. ( * più avanti ne vedremo un esempio)

3. Il progettista può attribuire livelli di prestazione differenti da quelli proposti. In tal caso è tenuto a dimostrare il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza antincendio impiegando uno dei metodi di progettazione della sicurezza antincendio previsti (METODI ORDINARI) (per consentire la valutazione di tale dimostrazione da parte del CNVVF è ammessa l'attribuzione di livelli di prestazione differenti da quelli proposti solo nelle attività con valutazione del progetto!) Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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Metodologia generale di progettazione

Trasformazione dei livelli di prestazione in soluzioni proget 1. Per ogni livello di prestazione sono previste diverse soluzioni progettuali che garantiscono il raggiungimento del livello di prestazione richiesto. 2. Le soluzioni progettuali sono di tre tipologie: a) soluzioni conformi in deroga

b) soluzioni alternative

c) soluzioni

solo per le attivitĂ con valutazione del progetto secondo il procedimento di deroga di cui al DPR 151/11

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Metodologia generale di progettazione

Trasformazione dei livelli di prestazione in soluzioni proge SOLUZIONI CONFORMI

SOLUZIONI ALTERNATIVE

SOLUZIONI IN DEROGA

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Metodologia generale di progettazione

Trasformazione dei livelli di prestazione in soluzioni proge Applicazione di soluzioni conformi Il progettista che sceglie le soluzioni conformi non è obbligato a dettagliare ulteriori valutazioni tecniche.

Applicazione di soluzioni alternative Il progettista che sceglie le soluzioni alternative è tenuto a dimostrare il raggiungimento del collegato livello di prestazione, impiegando uno dei metodi di progettazione della sicurezza antincendio ammessi per ciascuna misura antincendio. Al fine di consentire la valutazione di tale dimostrazione da parte del C.N.VV.F. è ammesso l'impiego di soluzioni alternative solo nelle attività con valutazione del progetto. Applicazione di soluzioni in deroga Se non possono essere efficacemente applicate né le soluzioni conformi, né le soluzioni alternative, il progettista può ricorrere al procedimento di deroga come previsto dalla normativa vigente. Il progettista che sceglie le soluzioni in deroga è tenuto a dimostrare il raggiungimento dei pertinenti obiettivi di prevenzione incendi impiegando uno dei metodi di progettazione della sicurezza antincendio. Tutte le disposizioni del “Codice” possono diventare oggetto di procedimento di deroga. Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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Metodologia di progettazione Strategia antincendio Misure antincendio

Obiettivi di sicurezza antincendio Sicurezza della vita umana, incolumità delle persone, tutela dei beni ed ambiente.

Livelli di prestazione

Soluzioni conformi

Soluzioni alternative

I Resistenza al fuoco

Valutazione del rischio di incendio

a. minimizzare le cause di incendio o di esplosione; b. garantire la stabilità delle strutture portanti per un periodo di tempo determinato; c. limitare la produzione e la propagazione di un incendio all'interno dell'attività; d. limitare la propagazione di un incendio ad attività contigue; e. limitare gli effetti di un'esplosione; f. garantire la possibilità che gli occupanti lascino l'attività autonomamente o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; g. garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza; h. tutelare gli edifici pregevoli per arte e storia; i. garantire la continuità d'esercizio per le opere strategiche; j. prevenire il danno ambientale e limitare la compromissione dell'ambiente in caso d'incendio.

II III

...

Reazione al fuoco Compartimentazione

Soluzioni conformi: soluzioni progettuali prescrittive, di immediata applicazione, che non richied valutazioni tecniche

es. “La distanza deve essere pari a 5m

Esodo Controllo dell'incendio Controllo di fumi e calore

Per ciascun livello di prestazione si hanno le:

... ... ... ... ...

Rivelazione ed allarme Gestione della sicurezza antincendio

Soluzioni alternative: soluzioni progettuali prestazionali, alternative al soluzioni conformi, richiedon valutazioni tecniche secondo metodi ammessi (G2.6)

Operatività antincendio

es. “La distanza deve essere calcolata

Sicurezza degli impianti

imponendo irraggiamento massimo dal focolare verso l'obiettivo pari a 12,6 kW/mq

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Metodologia di progettazione Livelli di prestazione per la misura antincendio Livelli di prestazione (performance requirement) specificazione oggettiva della prestazione richiesta all’attività per realizzare la misura antincendio

Ad esempio, reazione al fuoco

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Metodologia di progettazione

Criteri per l’attribuzione dei livelli di prestaz

Analisi del rischio → Attribuzione livelli di presta Per ogni misura antincendio sono specificati i criteri di attribuzione del livelli di prestazione

Ad esempio, reazione al fuoco per materiali installati nelle vie d'esodo:

*

profilo di rischio ne parliamo fra poco...

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Metodologia di progettazione Scegliere le soluzioni progettuali

Livello di prestazione → Scelta soluzioni progettua Per ogni livello di prestazione sono specificate soluzioni conformi e soluzioni alternative

Ad esempio, reazione al fuoco per materiali installati nelle vie d'esodo: Soluzione conforme

Soluzione alternativa

per il livello di prestazione per III il livello di prestazione III

Devono essere impiegati i materiali del Sono ammesse soluzioni alternative. gruppo GM2 (es: classe 1 IM, B-s2,d0 ...)Deve essere dimostrato il raggiungimento del livello di prestazione con uno dei metodi ammessi al paragrafo ... Le soluzioni alternative possono essere ricercate dimostrando ad esempio la ridotta produzione di fumi e calore, la precoce rivelazione dell'incendio e rapido controllo tramite impianti di protezione attiva.

oppure Soluzione in deroga Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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Metodi di progettazione ORDINARI

Impiegabili per: • verifica delle soluzioni alternative • verifica del livello di prestazione attribuito alle misure antincendio per dimostrare il raggiungimento dell’obiettivo di sicurezza antincendio Metodi

Descrizione e limiti di applicazione

Applicazione di norme o documenti tecnici

Il progettista applica norme o documenti tecnici emanati da orga internazionalmente riconosciuti nel settore della sicurezza antincendio. Tal applicazione deve essere attuata nella sua completezza, ricorrend soluzioni, configurazioni o componenti richiamati nelle norme o nei documen tecnici impiegati, evidenziandone specificatamente l'idoneità per cia configurazione considerata.

progettista applica i metodi dell'ingegneria della sicurezza Ingegneria della sicurezza antincendioIl secondo procedure, ipotesi e limiti indicati nel presente documento.

oppure AVANZATI

an

Impiegabili per la verifica delle soluzioni in deroga Metodi

Descrizione e limiti di applicazione

progettista applica Ingegneria della sicurezza antincendioIl impiegando ipotesi e

i metodi dell'ingegneria della sicurezza a limiti previsti dalla regola dell'arte na internazionale, secondo le procedure di cui alla normativa vigente.

Prove sperimentali

Il progettista esegue prove sperimentali in scala reale o adeguatamente rappresentativa... Le prove sperimentali sono condotte secondo protocolli condivisi c Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del nazionale dei Vigili del fuoco. Le prove sono svolte alla presenza di rappresentanza qualificata del Co nazionale dei Vigili del fuoco su richiesta del responsabile dell'attività. Le prove devono essere opportunamente documentate...

Analisi e progettazione secondo giudizio esperto

L'analisi secondo giudizio esperto è fondata sui principi generali di preven incendi e sul bagaglio di conoscenze di soggetti esperti del settor sicurezza antincendio.

*

È il metodo tradizionale

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Progettazione attività non normate VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO • Individuazione dei pericoli di incendio attraverso l’indicazione di elementi che permettono di individuare i pericoli stessi presenti nell'attività. • Descrizione delle condizioni ambientali nelle quali i pericoli sono inseriti. • Identificazione e descrizione del rischio di incendio caratteristico della specifica attività tramite attribuzione dei profili di rischio Rvita, Rbeni ed Rambiente Adozione di tutte le misure antincendio che compongono la strategia antincendio per contrastare il rischio di incendio

Progettazione antincendio attività non normata Valutazione del rischio di incendio Attribuzione dei livelli di prestazione alle misure antincendio

Obiettivi di sicurezza antincendio? OK

Selezione delle soluzioni progettuali più adatte alla natura ed alla tipologia d’attività

Selezione delle soluzioni conformi

Selezione delle soluzioni alternative

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Progettazione attività non normate …. per una migliore comprensione:

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Progettazione attività normate Per le attività normate, la valutazione del rischio di incendio generale è implicitamente effettuata dal normatore, attraverso la definizione dei profili di rischio e dei livelli di prestazione. I livelli di prestazione da garantire per ciascuna misura antincendio sono determinati nelle regole tecniche verticali (RTV) per ciascuna tipologia di attività in funzione di parametri oggettivi (es. numero degli occupanti, quota dei piani, quantità di sostanze e miscele pericolose, ...).

Nelle RTV possono essere descritte eventuali soluzioni progettuali aggiuntive o sostitutive di quelle dettagliate nella sezione Strategia antincendio, oppure semplici prescrizioni aggiuntive, specifiche per la tipologia di attività.

Progettazione antincendio attività normata

Applicazione regola tecnica verticale

*

Determinazione livelli di prestazione per le misure antincendio

Selezione delle soluzioni conformi

Il progettista è comunque tenuto a svolgere valutazione del rischio limitatamente agli aspetti peculiari e specifici dell'attività oggetto di progettazione antincendio

Selezione delle soluzioni alternative

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Valutazione del progetto antincendi Ai fini della valutazione del progetto da parte del CNVVF, il progettista deve garantire tramite la documentazione progettuale:

l'appropriatezza degli obiettivi di sicurezza antincendio perseguiti, delle ipotesi di base, dei dati ingresso, dei metodi, dei modelli, degli strumenti normativi selezionati ed impiegati a supporto dell progettazione antincendio;

Ad esempio: appropriata applicazione delle soluzioni conformi, ...

la corrispondenza delle misure di prevenzione incendi agli obiettivi di sicurezza perseguiti secondo indicazioni del presente documento;

Ad esempio: previsione di adeguato sistema di vie d'esodo per soddisfare l'obiettivo di sicurezza della vita umana, ...

la correttezza nell'applicazione di metodi, modelli, strumenti normativi.

Ad esempio: assenza di grossolani errori di calcolo, corrispondenza tra i risultati numerici dei calcoli e le effettive misur e antincend

Il progettista assume piena responsabilità in merito alla valutazione del rischio di incendio riportata nella documentazione progettuale relativa all'attività.

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Riferimenti

Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

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Grazie per l'attenzione Domande?

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