ISOLA.TI

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Ludovica Aringhieri Bianca Cartacci Carlotta Di Sandro Federica Frino

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Siamo quattro amiche e neo architette che, dopo aver affrontato un intenso percorso universitario insieme presso l’Università degli Studi di Firenze, hanno deciso di mettersi di nuovo in gioco. Durante questo periodo in quarantena ci siamo spesso interrogate su come poter dare il nostro contributo. È così che “ISOLA.TI” prende forma. L’idea tenta di rispondere in maniera positiva e provocatoria ad una situazione di innegabile disagio: crediamo fortemente che l’architettura possa generare bellezza, opportunità e, soprattutto, soluzioni semplici a situazioni complesse. Abbiamo sentito parlare spesso di proposte per la terraferma, ma perché non spostarsi in acqua? Consapevoli sin da subito che la nostra idea sarebbe, forse, risultata azzardata, abbiamo comunque deciso di tentare, rompendo i soliti schemi. In un momento in cui sarebbe stato facile abbattersi, abbiamo deciso di reagire con ottimismo ed entusiasmo. Come concretizzare l’isolamento se non con un’isola? Anziché le classiche postazioni balneari in spiaggia o al lago, saranno, infatti, delle isole ad accogliere i nuclei di persone. Lo scopo primario è recuperare quei posti persi in spiaggia dagli stabilimenti balneari a causa del distanziamento imposto dal Covid o incrementare la capienza di spiagge di dimensioni ridotte. Ma non solo, anche integrare quei luoghi più o meno inaccessibili per natura, come le scogliere, punteggiare i laghi balneabili e sfruttare i litorali caratterizzati per la maggior parte da acqua bassa. Pensiamo ad esempio a contesti come la costa ligure, il litorale livornese o il Lago di Garda. Negli ultimi anni la saturazione delle spiagge è diventata un problema reale, per questo, vista la situazione attuale, potrebbe essere il momento giusto per riscoprire ognuno la bellezza della propria Regione. In particolar modo, nel caso di Regioni che non sono bagnate dal mare, sarebbe finalmente l’opportunità di apprezzare laghi e bacini balneabili che, grazie a delle nuove “isole”, potrebbero diventare più attraenti e più facilmente usufruibili. Il trucco è il cambio di prospettiva: isolamento come occasione. Occasione di ritrovare il contatto con se stessi, focalizzandosi sulla propria persona e sulle proprie necessità. Occasione di ricercare una sintonia ormai perduta con la natura, fuggendo dalla frenesia della società odierna. L’isola si concretizza in una piattaforma galleggiante di dimensioni 3 x 3 m, ancorata al suolo e accessibile attraverso delle piccole imbarcazioni che dalla riva raggiungono la piattaforma scelta oppure raggiungibili a piedi, nel caso di acqua bassa. Abbiamo studiato 3 tipologie per assecondare diverse esigenze: la più semplice è priva di ogni arredo o copertura, per una giornata dinamica tra tuffi e abbronzatura, le altre due prevedono un comfort più elevato con lettini, poltrone ed elementi di copertura di vario genere.

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La struttura delle piattaforme è pensata in compensato marino o similare, rivestita da listelli di legno o wpc (eventualmente sostituibili dalle diverse richieste e casi di utilizzo e locazione) e sostenute da cubi galleggianti sostenibili realizzati utilizzando una parte di plastica seconda vita. Gli arredi sono parte integrante della piattaforma e, insieme alle superfici, sono impermeabili e igienizzabili a fine giornata. Ogni piattaforma può essere studiata in base alle richieste della clientela, prevedendo materiali e attrezzature in linea con lo stile architettonico e filosofico della committenza. L’aspetto interessante e,̀ a nostro avviso, la flessibilità delle piattaforme. Ogni piattaforma è pensata per 2/3 persone, ma in caso di famiglie più numerose è possibile unire due o più moduli. Inoltre, finita la situazione di emergenza, esse saranno ancora utilizzabili con la stessa funzione, in modo che tutti gli sforzi dei “progetti covid” non vadano persi, anche al livello economico, ma anzi, possano dare uno slancio in più allo stabilimento balneare, rendendolo più invitante. Inoltre il vantaggio di unire le piattaforme apre nuovi scenari: dal parco acquatico per i più piccoli, ad uno spazio polifunzionale per spettacoli di vario genere che abbraccia l’arte in tutte le sue forme, alle proiezioni cinematografiche, e perché no, ad un’area lounge per gustarsi un aperitivo al tramonto. Ecco, quindi, che si vengono a creare dei veri e proprio “isolati” da vivere. “Isola.ti” può sembrare un’idea semplice in relazione alla sua forma e alla sua natura, ma questa semplicità è proprio la sua forza: la piattaforma non ha la pretesa di proporsi come una novità assoluta, ma di essere un’architettura immediatamente percepibile, in linea col suo tempo: in questo momento in cui è necessario creare nuove postazioni, l’”isola” viene in aiuto. Inoltre, terminata questa fase drammatica, l’unione delle varie isole e la loro trasformazione in “isolati” andrà di pari passo con il recupero del valore dello stare insieme. Questo è il momento di creare cose semplici. Oltre che un progetto architettonico, c’e,̀ quindi, anche un forte concetto alla base: abbiamo pensato la società pre-coronavirus come un puzzle, un puzzle che poi si è disgregato perché messo in crisi dal virus: le piattaforme sparse in acqua rappresentano i vari tasselli. Una qualità di questo progetto, come abbiamo detto, è la flessibilita,̀ per cui i pezzi del puzzle, nella fase giusta, cioè quando si potrà tornare ad apprezzare la bellezza della condivisione, potranno essere assemblati in due o più piattaforme. Del resto i Paesi del Nord Europa, da sempre attenti alla filosofia green, hanno dimostrato, già molto prima del coronavirus, che progetti del genere non solo funzionano da un punto di vista tecnologico, ma sono fortemente apprezzati dalla popolazione, diventando poli aggregativi che aprono la possibilità di vivere in maniera sostenibile e in linea con la natura.

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CONCEPT

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+ Spazio spazio sicuro

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+ Spazio

per scogliere incacessibili

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+ Spazio

per laghi e bacini balneabili

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+ Spazio

per argini

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TECNOLOGIA

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TIPOLOGIE di isola

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ISOLATI

altri possibili utilizzi post-covid

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VISTE

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HANNO PARLATO DI ISOLA.TI:

Il Corriere Della Sera La Repubblica Sky Arte Professione Architetto La Nazione Artribune Radio 105 RTL Radio2


CONTATTI

isolatiproject@gmail.com Ludovica Aringhieri Email: aringhieriludovica11@gmail.com Cell: 333 7443149 Bianca Cartacci Email: biancacartacci19@gmail.com Cell: 320 9050467 Carlotta Di Sandro Email: disandro.carlotta@gmail.com Cell: 329 5797374 Federica Frino Email: fefrino@gmail.com Cell: 320 9263445

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