Diritto d’asilo e i pretesti per una serie di misure “difensive”
UE: Accordo solo su politiche di contrasto Fulvio Vassallo Paleologo Dietro i progetti di integrazione dei migranti, rilanciati a livello europeo e nazionale, ma destinati a rimanere solo sulla carta, si nasconde un futuro di sfruttamento e di discriminazione. Se non si aprono vie legali di ingresso, sia per motivi economici (di lavoro), che per richiedere protezione, la maggior parte delle persone che attraversano il Mediterraneo sarà ancora costretta a ricorrere alle organizzazioni criminali per entrare in Europa. Ed una volta arrivati qui, nel paese di destinazione, attraverso canali irregolari, si resterà consegnati ad uno stato di perenne irregolarità e di esclusione dall’accesso ai diritti fondamentali. La Commissione Europea insiste con un voluminoso Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione per il periodo 20212027, tutto ciò malgrado il fallimento del c.d. Patto europeo
sulle migrazioni del 23 settembre 2020, bocciato dai regimi sovranisti che imperversano in Europa.
riguardo la Raccomandazione dell’Unione europea sui soccorsi in mare, approvata sempre lo scorso 23 settembre.
Mentre si profila il ridimensionamento delle politiche europee a politiche intergovernative, anche sulle fondamentali questioni di bilancio legate al contrasto della pandemia da Covid-19, si continua ad investire sui controlli di frontiera e sulle politiche di respingimento, con una difesa strenua delle prassi di polizia e dei push back (respingimenti) praticati da Frontex nel Mediterraneo. Si veda al
Sembra che solo su queste politiche di contrasto della mobilità migratoria - in accordo con i paesi terzi che non rispettano i diritti umani e si prestano a caro prezzo per bloccare le partenze - l’Unione Europea riesca a trovare uno straccio di accordo. In violazione del diritto di asilo e delle norme europee in materia di protezione internazionale, ormai negata a tutti coloro ai quali si impedisce di fatto persino il raggiungimento delle frontiere esterne dell’Unione. Mentre proprio i paesi di Visegrad hanno violato le normative europee in materia di immigrazione e asilo, ma non accettano per questo di essere
LeSiciliane - Casablanca 18