“Affari” Umanitari e Militari
La NATO e i nuovi gioielli di morte Antonio Mazzeo
INCHIESTA
La NATO organizza nuovi sistemi di controllo mondiale. La base di Sigonella. Scelta come main base e centro di comando e controllo dei velivoli senza pilota che possono operare dall’Oceano Atlantico al Medio Oriente, dal Baltico sino al Sudafrica. Fondi a pioggia dalla NATO, Agenzie ONU, forze armate, e organizzazioni militari, per ristrutturare, potenziare, realizzare misure di difesa attiva e passiva (recinzioni, torri di guardia, videosorveglianza, misure di sicurezza per il rilevamento di intrusi, ecc.), realizzate con i più avanzati standard internazionali di sicurezza, specialmente con quelli stabiliti dallo US Department of Defense. E fra infrastrutture scolastiche e avamposti militari, mentre tutto il mondo è distratto dal COVID gli affari mortali o di controllo militare proseguono in un silenzio tombale. Cinque droni per le prossime guerre della NATO. Sono i Phoenix del nuovo sistema di “sorveglianza terrestre” AGS, gioielli di morte del complesso militare-industriale statunitense, schierati da qualche mese nello scalo di Sigonella. La stazione aeronavale siciliana è stata scelta, infatti, come main base e centro di comando e controllo
dei velivoli senza pilota che possono operare dall’Oceano Atlantico al Medio Oriente, dal Baltico sino al Sudafrica. Per l’ambizioso e costosissimo programma dell’Alleanza Atlantica sono in corso imponenti lavori infrastrutturali che cambieranno il volto di Sigonella. In cantiere la realizzazione di 14 edifici in una
LeSiciliane - Casablanca 45
superficie complessiva di 26.700 metri quadrati, per ospitare centrali radio, uffici, caserme, hangar e officine di manutenzione dei droni NATO. I lavori per la stazione AGS sono stati affidati nel maggio 2018 all’Astaldi S.p.A. di Roma, una delle maggiori società di costruzioni italiane con interessi un po’ in tutto il mondo, da