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Attilio Bolzoni spiega Matteo Messina Denaro

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Mahsa e le Altre

Mahsa e le Altre

Secondo, perché nessuno nella Procura di Palermo si sarebbe infilato in un groviglio come questo. Perché, semplicemente, non sono stupidi. Sono lucidi, sono bravi, non lo avrebbero fatto.

Io credo piuttosto che ci sia stata una trattativa dentro la mafia. La latitanza trentennale di Matteo Messina Denaro era ormai cosa invisa. Ritengo sia stato spronato a consegnarsi, a mettere fine ad una situazione che non era più utile a nessuno e che si trascinava in maniera stantia.

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Era il momento di chiudere una stagione.

Matteo Messina Denaro collaborerà?

Assolutamente no. Non collaborerà mai. Ha pochi mesi di vita, quattro sorelle, un fratello, la figlia, il figlio segreto, la madre...non ha motivo di collaborare. Perché dovrebbe?

E viste le circostanze secondo me non credo neanche che nei covi saranno rinvenute grandi cose: gli inquirenti hanno trovato la tavola già ben apparecchiata.

Come si fa ad impedire una narrazione distorta del "personaggio" Messina Denaro? Come si fa ad evitare che fra i giovani diventi un mito, come è successo con Riina, ad esempio?

Il rischio di una mitizzazione c’è, me ne rendo conto. Ho visto l’altro giorno che sono già in vendita dei montoni stile MMD. Come si fa a smitizzare? Io credo semplicemente presentando Messina Denaro per quello che è. Basta entrare nell’intimità, ad esempio, per scoprire che non ce l’ha di ferro. L’anagrafe è democratica: anche lui, che ha una certa età, usa il Viagra, come molti.

Ma soprattutto, quel che più conta a mio avviso, è che il grande capomafia, il super latitante che tutti immaginavano come il capo dei capi dopo Totò Riina, teneva appiccicato sul muro un poster del Padrino! Un’immagine di Marlon Brando! Un mafioso vero che ha il mito del mafioso di carta, del finto mafioso.

Ma che quaquaraquà è? Bisogna pur spiegarlo ai ragazzi, no?

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