Un modo Esclusivo di vivere la Casa n . 0 4 • E d i t o r E C a l l E i d o s . i t • w w w. c a s a i n m e n t e . i t / l i v i n g
da Bradbury Building a Blade runner storia del Bradbury Building ripensare lo spazio sistema economia opinioni di alessandro vardanega Come in una bolla di sapone alvar aalto saloni del mobile 2010
r i v i s ta d E l s E t t o r E C a s a • m a g g i o / g i U g n o
2010 • anno 5
intervista all’architetto massimo Broglio Pannelli Fonoassorbenti...e anche il rumore è musica la certificazione Energetica degli edifici Professione fantasia Cerca la funzionalita’ e troverai il design tra terra e cielo...l’attico
Photo Elisa shebaro
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maggio - giugno 2010
Perfetta armonia tra forma e contenuto
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θ (Phi) = b_ ln (r/a)
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Spaccato di una conchiglia di un Nautilus con le cavità disposte secondo una spirale logaritmica che riproduce alla perfezione il progetto delle galassie e ci dimostra come la Sezione Aurea (Phi) sia l’espressione matematica della bellezza e dell’eleganza della natura. La spirale logaritmica segue una crescita esponenziale stabilita dalle leggi fisiche dell’universo, come dimostra la formula della Sezione Aurea. Entrambe sono celate in ogni angolo della Terra: semi, fiori, frutti, persino gli animali e gli esseri umani. Tutto, in natura, segue questo schema, frutto di una particolare sequenza matematica, sequenza che non ha un punto di inizio, ma prosegue infinitamente sia verso l’interno che verso l’esterno. Per la sua proprietà di crescita, perfettamente armonica, la spirale logaritmica è stata anche chiamata, nel corso dei secoli, la “curva della vita”.
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Rivista di informazione del settore casa Maggio / Giugno 2010 ANNO V N.04 Iscrizione Tribunale di Vicenza n. 1217 SOcIETà EDITRIcE: Calleidos www.calleidos.it info@calleidos.it DIRETTORE RESpONSAbIlE: AnnaMaria Tonini DIRETTORE EDITORIAlE: Stefano Battistella stefano.battistella@calleidos.it DIREzIONE, REDAzIONE GRAFIcA E ImpAGINAzIONE: Calleidos hANNO cOllAbORATO: Anna Feracin AnnaMaria Tonini Beatriz Arman Elisa Shebaro Enrico Ruffato Ilaria Moro Leonardo Canal Mara Capitanio Maria Vitella Simona Cecconato Stefano Battistella STAmpA: Industrie Grafiche Vicentine S.p.A. E’ vietata la riproduzione anche parziale del contenuto pubblicitario senza autorizzazione dell’editore. L’editore non è responsabile del contenuto pubblicitario stampato ed è sollevato in qualsiasi caso da responsabilità civile o penale nei confronti dei lettori o di terzi. REDAzIONE: TEL. 0445 560709 - 624978 FAX 0445 1920319 WEb: www.casainmente.it/living
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editoriale
06 Dal Bradbury a Blade Runner… soluzioni di arredo
32 Ripensare lo spazio 58 Cerca la funzionalita’ e troverai il design abitare il nuovo pRomoZione Di pRimaVeRa /eState SU tUtti i mobili bagno
Pav i m e n t i - R i v e s t i m e n t i - A rre d o b a g n o
Una linea nel tempo...1998 - 2010
27 Tra terra e cielo...l’attico. 37 Cumerlato certifica la prima CasaClima a Thiene 40 Le terrazze:in armonia con l’architettura 42 ...abitare secondo natura... 44 Lanificio Cazzola 46 Residence Mimose 49 Fred Building: alti livelli per un concept inedito 50 Residence Bacchiglione
Saloni del mobile 2010 SARCEDO (Vi) via i° maggio 13/15 - 36030 - lUngo StRaDa nUoVa gaSpaRona tel. 0445.344262 - Fax 0445.346007 e-mail: lineaceramica@hotmail.it
incontro
28 Intervista all’Architetto Massimo Broglio
Linea Ceramica
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Professione fantasia
Cumerlato certifica la prima CasaClima a Thiene
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personalita’
24 Sistema economia opinioni di Alessandro Vardanega designer e design
10 Alvar Aalto 14 Come in una bolla di sapone 34 Professione fantasia materiali e tecnologie
16 Pannelli Fonoassorbenti...e anche il rumore è musica 55 LIFECLASS
Giardin in armon
libreria
62 Ritratti e autoritratti di design 62 Il design in 100 oggetti 62 Mauro Galantino 63 Déco 63 Grande atlante dei giardini 63 Great escapes Mediterranean
In questo mese di MAGGIO, diamo u tipi di giardino, per capire e valorizz attorno alle nostre abitazioni.
Residence Bacchiglione
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arredoin Stefani Top legno
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oltre casa 4
08 Storia del Bradbury Building 20 Saloni del mobile 2010 52 Giardino in armonia 60 Fiere Italia 2010 turismo per casa
64 in Sardegna
Libreria
Teatro Vicenza
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Un Giardino che viene pensato e co Feng Shui, è composto secondo le r e dell’armonia e, posto vicino ad uno può influire positivamente sul flusso d esso attraverso la benefica presenza roccie, sentieri, ponticelli e padiglioni. In molti casi, ove non sia possibile nel giardino, si può ricorrere a eleme distese di sabbia che con la loro appunto il movimento dell’acqua, inte proposito con il giardino Zen giappone Con il Giardino Feng Shui si va ad equ ed armonizzare le energie dell’Acqu Legno, l’energia della Terra, l’energia d del Fuoco.
Il Giardino che viene pensato e co metodo Biodinamico, prende forma essere vivente attraverso il dialogo de tratte dalla geometria sacra, manten rispetto della vita. Mettere in armonia i quattro elementi Aria – Fuoco”, riuscire a favorire ed eq disporre della conoscenza dell’influen Pianeti e dello Zodiaco fa nascere il tiene conto del solo aspetto estetico, caratteristiche che servono ad un e essere in armonia e in dialogo con persone e con l’ambiente circostante.
no nia
contenuti
Dal Bradbury a Blade Runner…
Storia del Bradbury Building
Alvar Aalto
Come in una bolla di sapone
Pannelli Fonoassorbenti... e anche il rumore è musica
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Intervista all’Architetto Massimo Broglio
Ripensare lo spazio
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Errepi
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Impianti Fotovoltaici Le terrazze: in armonia con l’architettura
...abitare secondo natura...
Lanificio Cazzola
Fred Building: alti livelli per un concept inedito
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Dal Bradbury a Blade Runner… Questo mese vi proponiamo in copertina una foto di Elisa Shebaro, una fotografa italo-americana che ci riporta alla memoria “Blade Runner”, uno dei più celebri film di fantascienza, liberamente ispirato al romanzo “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” (Do Androids Dream of Electric Sheep?), anche noto in Italia come il Cacciatore di Androidi di Philip K. Dick, oggi considerato uno dei maggiori scrittori statunitensi, non solo nell’ambito fantascientifico della seconda metà del Novecento.
L’estrema cura e ricercatezza delle immagini e degli effetti, la particolare ambientazione, le innovative atmosfere create, le sofisticate e coinvolgenti musiche di Vangelis, hanno rapidamente reso questo film un cult-movie, che ha fatto scuola e ha segnato una svolta irreversibile nella successiva produzione di film di fantascienza, facendogli valere la sistematica citazione tra i primi 10 più bei film di sempre. Interamente ambientato a Los Angeles, tra le varie location venne utilizzato il Bradbury Building, che rimase aperto anche durante le riprese.
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La copertina di maggio - giugno riprende alle spalle della modella, l’atmosfera dell’interno di questo magnifico “edificio”, anche se il termine edificio non ne avvalora pienamente l’aspetto artistico e, soprattutto, la storia che lo caratterizza.
Vi invitiamo a leggere con attenzione l’articolo che gli dedichiamo per capire quali retroscena ci siano
editoriale
fin dalla sua ideazione, in perfetto stile cyberpunk del film, articolo segnalato da Elisa Shebaro, la quale, vivendo a Los Angeles oltre che a Vicenza, ci può raccontare al meglio le sensazioni provate scattando le foto all’interno del Bradbury Building.
Particolare rilievo vogliamo dare, in questo numero, anche alla manifestazione che si è tenuta presso il nuovo complesso realizzato dall’impresa Immobiliare Cumerlato, alla quale, in presenza dell’assessore comunale thienese Giuseppe Zuccolo e del fondatore di CasaClima Norbert Lantschner, è stata consegnata la certificazione energetica Casa Clima, per la prima volta, nella città di Thiene.
Ancora, questo mese, oltre al piacevole incontro concessoci dall’Architetto Massimo Broglio, CASAINMENTE living way si arricchisce con la nuova rubrica “personalità” che propone il pensiero di personaggi di spicco del nostro panorama artistico, culturale ed imprenditoriale.
Photo: Elisa Shebaro www.elisashebaro.com Location: Bradbury Building Hair Stylist: Anh Co Tran Make-up: Amber Griffin Model: Lisa Jayasekera Dress: Heike Jarick
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Storia del Bradbury Building Il Bradbury Building, costruito nel 1893, e’ considerato uno dei migliori capolavori architettonici del Sud California. Il drammatico cortile centrale, costruito con muri di mattone lucido, con ornamenti in ghisa di ferro francese, con mattonelle e scale realizzate in marmo belga e ringhiere di legno lucido, è inondato dalla luce dell’enorme lucernario dei cinque piani di edificio soprastanti. La storia è drammatica, come la stessa architettura, e racconta di Lewis Bradbury, un minerario milionario, divenuto imprenditore e proprietario immobiliare quando, nel 1892, decise di costruire un edificio di cinque piani sull’incrocio di Third e Broadway. I progetti, sviluppati da un architetto molto conosciuto del tempo, Sumner Hunt, delusero però Bradbury, che voleva qualcosa di unico. Credendo nelle potenzialità di un progettista oscuro e sconosciuto, Bradbury chiese al trentaduenne George Wyman di creare il disegno per la realizzazione del suo edificio. All’inizio, Wyman declinò l’offerta ma poi, ripensandoci, decise di tentare chiedendo consiglio a suo fratello…scomparso però da sei anni. Così, tramite una seduta spiritica, ebbe conferma dal fratello, che gli indicò di accettare l’incarico per mezzo di un tenebroso messaggio che diceva: “Accetta Bradbury Building. Ti farà diventare famoso”. Incorraggiato dal messaggio dall’oltretomba, Wyman decise di disegnare l’edificio ispirandosi all’Edward Bellamy, una storia di fantascienza “Looking Backward”, pubblicata nel 1887, che descriveva la civiltà utopica dell’anno 2000. Nel libro, appunto, una delle visioni immaginate dall’autore assomiglia all’interno della Bradbury Building.
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oltre casa
“Un vasto salone di luce, che riceve luce non solo dalle finestre poste in ogni lato ma anche dalla cupola, punto in altezza di circa un centinaio di piedi... le pareti affrescate con tinte dolci, pastose per ammorbidire senza assorbire la luce che si espande dall’interno”. Tratto da Edward Bellamy “Looking Backward”.
Appunti: o “Blade Runner” (1982) e’ uno dei molti film famosi, girato al Bradbury Building. o Alla fine del progetto ideato da Gorge Wyman, il Bradbury Builiding, si disse che il suo ideatore aveva esaurito la sua creatività nello sforzo di creare qualcosa di unico; il Bradbury dunque è il migliore lavoro che Wyman è riuscito a progettare. o Dedica ai lettori di living way: dovete comprendere che, negli USA, non esistono palazzi antichi, come invece l’Italia è piena. Per gli Americani, un edificio del 1800 è antico, e, purtroppo, non essendo sempre provvisti dei fondi necessari per mantenere questi palazzi, vengono spesso distrutti. Per fortuna il Bradbury Building è stato rinnovato, ristrutturato e rinforzato per raggiungere quegli standard di aggiornamento dei criteri moderni di costruzione. Ecco che, ancora oggi, è un capolavoro che si può vivere.
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Photo: Elisa Shebaro
Alvar Aalto Alvar Aalto (1898-1976) nacque a Kuortane in Finlandia e studiò architettura al Politecnico di Helsinki dal 1916 al 1921. Capace architetto e designer di mobili, oggetti in vetro e illuminazione. Iniziò la propria carriera lavorando come designer di esposizioni e cominciò a dedicarsi alla progettazione di mobili nel 1925. Soleva realizzare mobili tramite la piegatura e l’incollaggio del compensato, tecnica che usò per la realizzazione di molti articoli, incluso le creazioni della serie di fama mondiale Paimio, collezione originariamente creata per un sanatorio nella zona finlandese di Paimio.
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Alvar Aalto pendant lamp - Artek
designer e design
Carrello bar Paimio – design Alvar Aalto
Nel 1927 vinse la competizione per la costruzione del palazzo della Cooperativa dell’Agricoltura del Sud-Ovest di Finlandia e si trasferì nella città finlandese di Turku. Nel 1928 divenne membro del Congr&egraves Internationaux d’Architecture Moderne. Nel 1929 si occupò del design dell’Esposizione del Settecentesimo Anniversario di Turku e aprì un laboratorio sperimentale per la lavorazione del compensato col designer Otto Korhonen, direttore tecnico di una fabbrica di mobili della zona. Nel 1933 completò la costruzione del sanatorio per la tubercolosi situato in una fitta foresta nella zona di Paimio, circa ventinove chilometri ad Est di Turku. Oltre alla progettazione dell’edificio si occupò dell’interior design dell’intero sanatorio che fu arredato con una collezione di mobili che creò appositamente per lo scopo e chiamò Paimio, come il luogo del sanatorio. Nel 1935 con Harry Gullichsen (un economista), Maire Gullichsen (una professoressa di arti visive, design e architettura) e Aino Marsio (una professionista in architettura e design), fondò la compagnia Artek dove continuò a sviluppare la tecnica per la produzione dei mobili in compensato di legno, che aveva già usato per la creazione della collezione Paimio.
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Poltrona Paimio - design Alvar Aalto
designer e design Nel 1936 costruì la propria casa nel Munkkiniemi di Helsinki partendo dal principio in base al quale il punto di inizio nella determinazione dello stile di una costruzione dovrebbe essere l’aspetto naturale del paesaggio che la ospiterà. In seguito usò questa teoria con successo nella progettazione di molte altre costruzioni. L’edificio dell’Industria Comunitaria di Sunila ne costituisce un ottimo esempio. Nel 1939 disegnò il padiglione della New York World’s Fair. Dopo la Seconda Guerra Mondiale costruì il dormitorio per gli studenti del MIT (Massachusetts Institute of Technology). Nel 1957 ricevette una medaglia d’oro dal Royal Institute of British Architects (RIBA) e nel 1958, anno in cui rinunciò al ruolo di direttore dell’Associazione Finlandese degli Architetti, vinse numerose competizioni. Nel 1960 costruì gli edifici centrali di Seinajoki and Rovaniemi e, nel 1963, divenne presidente dell’ Accademia di Finlandia. Il lavoro di Alvar Aalto venne esposto nel Regno Unito all’Exhibition of Finnish Design tenuta a Londra nel 1933 e in Francia all’Esposizione Parigi 1937.
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Vaso Savoy – design Alvar Aalto
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Come in una bolla di sapone Le sedie sferiche di Eero Aarnio Se pensiamo ai miti degli anni ’60 come Valentina, Barbarella, James Bond, l’immagine che si presenta alla mente è spesso inserita in un ambiente adeguato, tipicamente Sixties. E, forse ancora più spesso che i vestiti dai colori sgargianti e gli impermeabili di plastica, queste icone appaiono in uno spazio futuribile, seduti all’interno di una poltrona sferica, appoggiata a terra o che pende dal soffitto. Anche tali poltrone sono miti di quegli anni: e, come tutti i miti, non si scordano.
Ball Chair, la sedia Palla, e Bubble Chair, la sedia Bolla, nacquero rispettivamente nel 1963 e nel 1968 dalla creatività del designer finlandese Eero Aarnio (classe 1932). L’autore, che aveva studiato all’Institute of Industrial Arts di Helsinki, si impose all’attenzione del grande pubblico pochissimo tempo dopo la sua entrata nel campo del design con Ball Chair, una sedia a sezione di sfera realizzata in vetroresina, su supporto a terra. Capace di coniugare l’estetica con la comodità, Ball Chair consentiva di isolarsi in uno spazio “altro” pur restando nella stessa stanza, inoltre parzialmente riparati dai rumori esterni; ma, con una veloce rotazione, permetteva anche di tornare velocemente “nel gruppo”.
L’idea per la sedia nacque per necessità pratiche: abbisognando di una “sedia comoda” dopo un trasloco, Aarnio realizzò dei progetti che alla fine lo portarono alla “Palla”. Ma con tale creazione si era anche inserito perfettamente nello stile “spaziale” di quegli anni. Ball Chair, che divenne subito disponibile in vari colori, così da permettere diversi abbinamenti e di “fare arredamento” diversificato, iniziò poi a subire nuove modificazioni, fino a far nascere una nuova creazione.
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designer e design
Bubble Chair, la sorella minore di Ball Chair, nacque nel 1968, anno in cui Aarnio fu anche premiato con l’American Industrial Design Award. Volendo diffondere luce nella Ball Chair, Aarnio pensò di rendere trasparente il guscio della sedia. Ricevuta risposta affermativa per il globo, si sentì rispondere dai tecnici che lavoravano l’acrilico che però non era possibile creare similmente il supporto. Il designer dispose dunque che la sedia fosse appesa al soffitto con l’ausilio di un anello d’acciaio. Vedendola volteggiare sospesa, dotata di una trasparenza totale, che permetteva l’ingresso della luce da ogni angolo, e dalla capacità di suggerire sensazioni di isolamento ancora più marcate grazie alla mancanza di appoggio, “…il nome venne da sé”. Vi furono inseriti poi dei cuscini (solitamente grigi o bianchi, per sottolineare ulteriormente la sensazione di immaterialità e di luce), e una nuova tappa della vita della sedia sferica iniziò. Bubble Chair e Ball Chair apparvero all’interno di film, videoclip, riviste e fumetti. Il mito era inarrestabile. Le filiazioni ad ogni modo non si fermarono: sulla scia del successo di Bubble Chair nacquero ad esempio Tomato Chair, questa volta su una seduta composta da tre sfere, o Pastil Chair, simile ad una pietra scavata e levigata. Rielaborando perfettamente la frase di Mies Van der Rhoe “less is more”, Aarnio aveva creato un oggetto che, come tutti i grandi capolavori di design, non passa mai di moda in nessun ambiente.
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Pannelli Fonoassorbenti... e anche il rumore è musica Il primo argomento che è opportuno sviscerare nell’ambito delle infrastrutture utili a modulare, indirizzare o assorbire un suono, riguarda una sostanziale differenza, la cui non sufficiente sottolineatura, induce facilmente a confondere isolamento acustico e fono-assorbenza. Per isolamento acustico si intende la capacità, insita in una struttura, di minimizzare un suono: ci troviamo quindi nella sgradevole sfera del rumore. Calpestii condominiali, urti accidentali, attività industriali; ogni luogo e attività che genera rumore potrebbe necessitare di un intervento atto ad isolarne l’acustica.
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materiali e tecnologie La fono-assorbenza riguarda invece la possibilità di migliorare l’acustica di un luogo, rendendola confortevole alle orecchie che ascoltano: siamo, prevalentemente, nel settore musicale, ove un non corretto utilizzo di strutture fonoassorbenti può far degenerare in rumore qualsiasi suono, in modo indipendente dalla fonte, anche fosse, quest’ultima, la miglior fonte sonora a disposizione. In generale, ciò che interviene a disturbare il suono è il riverbero, il peggior nemico dei progettisti di auditorium, sale cinematografiche e musicali; addentrandoci in un più intimo ambiente casalingo, ogni stanza in cui è presente una fonte sonora (radio, tv, computer) potrebbe essere dotata di strutture fono-assorbenti. Nel sistema “casa”, infatti, sia l’isolamento acustico che la fono-assorbenza rappresentano due esigenze vive e costanti nella continua ricerca della tranquillità e del comfort, due aspetti dell’abitare quotidiano a cui sempre meno famiglie ritengono di poter rinunciare. Tutti gli aspetti che riguardano l’isolamento acustico possono essere distinti a seconda della direzione del rumore: vogliamo isolare un ambiente dall’esterno verso l’interno o viceversa? Siamo noi la sorgente del suono, o vogliamo evitare che rumori fastidiosi provenienti dall’esterno disturbino la nostra quiete? A differenza dell’isolamento, si parla di fono-assorbenza nei soli casi in cui desideriamo ricondurre il suono emesso da una qualsivoglia sorgente (radio, impianto stereo, tv) al miglior grado di acustica ottenibile. Non si tratta quindi di impedire al suono di superare determinate barriere fisiche, ma di riuscire a distribuirlo in modo omogeneo nell’ambiente, assorbendo contemporaneamente i suoi più noti nemici, quelli che vengono in gergo chiamato disturbo di fondo ed effetto eco. Nel settore, a far la voce da padroni sono i pannelli fonoassorbenti, gli unici strumenti in grado di garantire i livelli minimi di riverbero e il più elevato assorbimento del suono prodotto. Per ambienti quali sale di registrazione o poligoni di tiro sono indispensabili (anche per legge), mentre per gli ambienti domestici rappresentano una commodity sempre più in voga tra in consumatori e sempre più consigliata da architetti e designer all’atto della progettazione (o ristrutturazione) di un appartamento o di una casa. Poliuretano e melammina sono i composti tipici utilizzati nella realizzazione dei pannelli fono-assorbenti, l’estetica dei quali si è andata col tempo evolvendo, visto il maggior utilizzo sia in luoghi pubblici che privati. L’utilizzo di isolanti e di pannelli fonoassorbenti consente di trasformare il rumore in... musica per le nostre orecchie, permettendoci di rispettare, oltre al buon costume quotidiano, anche le normative vigenti.
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materiali e tecnologie
Dunque, a compendio di questa breve disamina, è utile ricordare le normative atte a regolare e sanzionare comportamenti e usi impropri di sorgenti sonore: • L. 447 del 26 Ottobre 1995 Legge Quadro sull’inquinamento acustico; • DPCM 14 Novembre 1997 relativa alla “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”; • Decreto del Ministero dell’Ambiente del 16 Marzo 1998 sulle “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”;
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• D. Leg. n. 194 del 19 agosto 2005 relativo alla “Attuazione della direttiva 2002/49/CE per la determinazione e alla gestione del rumore ambientale”.
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Saloni del mobile 2010 Suggestioni italiane in numero sempre crescente Le novità presentate all’edizione 2010 dei Saloni del Mobile di Rho, anche questa volta, hanno stupito con la loro capacità di essere sempre qualcosa “di più” che semplici complementi d’arredo. Anzi, hanno addirittura oltrepassato i confini del campo nel quale normalmente tendiamo ad inserirle, quello dell’oggettistica. Ad osservare l’evento, ora che si è concluso, possiamo affermare che le ispirazioni italiane non sono state al di sotto delle aspettative: le proposte del Bel Paese hanno dimostrato una volta ancora che l’eredità classica, l’attenzione alla Natura come primaria fonte di ispirazione, ma anche la conoscenza profonda delle nuove tecniche produttive e dell’utilizzo di nuovi materiali siano sempre tre colonne portanti del Made in Italy.
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Gli stand dei Saloni del Mobile, inoltre, sono stati pensati e progettati per non essere semplici sale espositive, ma vere esperienze extra-oggettuali. E così, ecco che il marchio Kartell ha presentato uno spazio che traeva spunto più dalle innovative scelte di curatela museale che da quelle relative all’esposizione fieristica: grandi ambienti dotati di supporti in alluminio, sopra i quali svettavano le opere della ditta. Tutte, per questa edizione, rigorosamente nere. Se la varietà cromatica è sempre stata una caratteristica del brand Kartell, il nero non ha fatto eccezione, esprimendosi in moltissime variazioni sul tema: la sedia Masters di Philippe Starck e la famiglia di sedute Audrey in alluminio pressofuso di Piero Dissoni sono state due delle sue punte di diamante. Eccezione da non dimenticare invece i pezzi della serie “Invisibles”, una poltrona completamente trasparente dalle forme squadrate e dagli spessori importanti, firmata Tokujin. La firma Meritalia invece si è concentrata sulla Natura, attraverso la voce creativa di Gaetano Pesce. Il designer ha creato l’opera La Fiorita, un divano dedicato alla primavera, che ha continuato il viaggio nelle quattro stagioni che era iniziato l’anno scorso con l’imbottito Montanara, celebrante l’inverno.
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Pesce ha firmato anche Senza Fine, una serie sperimentale di sedute originata dall’estrusione in continuo di un cordolo di silicone disposto su di uno stampo, che permette alla persona che lo utilizza di modificarlo fino a quando non consideri soddisfacente la forma raggiunta. Senza Fine è quindi destinato ad essere sempre, in ogni suo esemplare, un pezzo unico, nel quale la sedia è scomparsa per diventare “non-sedia”. Less is More, direbbe Van der Rhoe. Ma l’opera ricorda anche l’attenzione più alla natura umana che a quella dell’oggetto. Rimanendo sul tema della natura umana, inoltre, Meritalia ha concluso le sue esposizioni con la sensuale Origine del Mondo, firmata da Italo Rota, la quale, omaggiando il famoso quadro di Gustave Courbet, riprende le forme dell’organo sessuale femminile e ricostituisce il legame tra ricerca di sicurezza nel mondo e amore per madre natura. L’Italia non si è mai dimenticata di quanto vale la vegetazione: i nostri parchi e giardini lo dimostrano. Infatti, oltre al marchio Meritalia, anche la ditta Bonaldo ha dato il suo contributo.
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oltre casa Nei suoi stand è apparsa la libreria Babel, disegnata da Mario Mazzer, struttura a cinque piani dalla forma tronco-conica, scavata in modo asimmetrico per creare vani bifronte dove riporre oggetti, libri, quotidiani e riviste. La superficie, rigata irregolarmente, ricorda il tronco di un albero. La base circolare consente un facile inserimento in ogni ambiente, e la sua presenza scultorea conferisce monumentalità ed artisticità. Il tavolino Pebble invece è stato disegnato da Matthias Demacker partendo da forme morbide, come quelle dei sassi levigati dal mare trovati sulla spiaggia dal designer. Anche il tavolino inoltre sfrutta la sua estetica per scopi pratici: le aperture nella sua struttura permettono di riporre libri, riviste o altri oggetti di uso quotidiano. Conclude il gruppo – ma si potrebbe continuare – il brand Selva, che è rimasto sul tema della natura e dello spazio abitativo presentando delle esposizioni corredate di preziosi pavimenti in legno e soluzioni d’insieme accurate ed eleganti, in linea con la politica di “lifestyle totale” che contraddistingue la sua produzione. Le linee Philipp Selva Home, Selva Timeless Beauty ed Epoca by Selva si sono distinte per la loro capacità di coniugare maestria artigianale e sapiente mix di stili. Due sale dedicate alla zona living e una alla camera da letto erano inoltre impreziosite da eleganti scelte di illuminotecnica.
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I Saloni del Mobile hanno riconfermato la volontà – e la possibilità – italiana di uscire dalla crisi del Paese, mantenendo come punti fermi le peculiari attenzioni al particolare di classe, al miglioramento dello stile di vita, all’arte oltre che al mestiere. Il marchio italiano dimostra di sapere sempre che nella difficoltà non ci si risparmia ma ci si migliora.
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Sistema economia opinioni di Alessandro Vardanega Presidente Vardanega, qual è il polso dell’economia dal Suo osservatorio? Tutto il territorio veneto, caratterizzato da una manifattura avanzata e fortemente internazionalizzata, attraversa un prolungato periodo di crisi, che in questi primi mesi dell’anno sembra comunque stabilizzarsi e offrire un quadro di maggiore fiducia agli imprenditori. Purtroppo non si è invece stabilizzato, come sembrava, il quadro finanziario internazionale e questo fa temere che l’uscita definitiva dal periodo di recessione non sarà immediata. Quali sono i settori più critici e le zone che hanno risentito maggiormente di questa situazione di crisi e quali invece le eccellenze che il nostro territorio può vantare sui mercati nazionali e internazionali? Si tratta di una crisi che molti hanno definito ‘anticiclica’ perché spesso colpisce imprese che negli ultimi anni hanno investito e innovato, in una fase di mercati in crescita, e poi si sono trovate ‘a metà del guado’ quando si è registrato un brusco rallentamento. In generale, sono stati particolarmente toccati molti comparti del metalmeccanico, del sistema casa (dal mobile all’edilizia) fino ai beni di consumo. Hanno tenuto meglio settori come alimentare e vinicolo ed i servizi. Si è parlato negli ultimi mesi delle possibili tensioni sociali che potrebbero scatenarsi a causa della disoccupazione e dell’incertezza lavorativa che coinvolgono centinaia di persone. Secondo Lei è un timore esagerato? Ci sono segnali di questa preoccupazione nel nostro territorio? Nonostante questo difficile quadro di riferimento le imprese e la comunità trevigiane hanno dimostrato una buona capacità. Un risultato ottenuto grazie all’impegno degli imprenditori, delle loro Associazioni, del Sindacato, degli Amministratori locali e del grande e generoso mondo del volontariato attivo nella nostra provincia. E occorre ricordare l’importante iniziativa del Ministro Maurizio Sacconi, che ha favorito l’utilizzo estensivo degli ammortizzatori sociali anche nelle imprese più piccole. A ben vedere, in questi difficili mesi l’agire della nostra comunità ha posto in evidenza alcuni dei comportamenti auspicati dal Santo Padre nell’Enciclica Caritas in veritate, confermando, in un contesto nuovo, i valori di fondo che animano il nostro capitalismo ‘popolare’, fondato su una diffusa cultura del “rischio”, sulla dimensione personale e dunque sulla responsabilità individuale. Come nella parabola dei “talenti” dobbiamo tutti sentirci impegnati a tutelare e valorizzare questa coesione sociale che è il vero grande tesoro che la nostra provincia custodisce.
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Come si è mossa Unindustria Treviso? La rapidità e l’impatto della crisi hanno portato l’Associazione ad attivare subito delle iniziative ‘difensive’, soprattutto in materia di accesso al credito per le imprese e di ricorso agli ammortizzatori sociali a sostegno dell’occupazione. Accanto a questa azione di ‘pronto soccorso’ sono proseguite le iniziative di più lungo periodo per le nostre imprese, specie di piccola dimensione. Mi riferisco ad aree strategiche come l’innovazione, l’internazionalizzazioni e le aggregazioni, con la creazione di strumenti flessibili e disponibili anche per le imprese meno strutturate. Per il credito abbiamo attivato una Task Force che consente, con le massime garanzie, di valutare punti di forza e di debolezza della situazione di ogni impresa e di intraprendere le azioni necessarie di supporto.
personalità
Alessandro Vardanega Presidente Unindustria Treviso
Continua poi l’impegno di Unindustria Treviso per il capitale umano, nella scuola e nelle iniziative di formazione e aggiornamento delle competenze anche in chiave di riqualificazione per nuove opportunità di lavoro. A livello nazionale e internazionale sono stati rilevati segnali di ripresa, anche se occupazionale. Ci sono anche qui? Per il 2010 non si possono avere illusioni di una ripresa che ci riporti ai livelli precedenti alla recessione, ma ci dovrebbe essere comunque una risalita lenta, a macchia di leopardo, con sempre più imprese che consolidano le posizioni o che registrano anche incoraggianti segnali di crescita. Particolarmente premiate le aziende che hanno saputo mantenere un adeguato equilibrio finanziario e quelle che hanno investito in innovazione e nel potenziamento della propria rete commerciale. Quali sono i settori e i posti di lavoro nei quali investire per il futuro? E’ prevedibile che ci saranno settori che procederanno piano (come quello legato alla casa, dove si dovrà attendere il 2011/2012 per cogliere in pieno gli effetti positivi del Piano Casa) e settori e aziende che invece si riprenderanno più velocemente. I dati congiunturali rilevano complessivamente una ripresa, sia pure cauta, degli investimenti e grande attenzione alle strategie dell’internazionalizzazione, tradizionale punto di forza della nostra economia, soprattutto in direzione di aree, dalla Cina al Brasile, che hanno ripreso un trend di sviluppo significativo. 25
L.C. Riproduzione riservata
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Intervista all’Architetto Massimo Broglio Architetto Broglio, i Suoi progetti si identificano nell’avere una struttura attenta ai particolari e alla modernità; vuol spiegarci come nasce nella Sua mente un progetto e come viene poi sviluppato? Le dirò, il mio lavoro non lo faccio con la volontà di progettare edifici “alla moda”. Mi identifico nelle parole di Livio Vacchini, scomparso qualche anno fa, il quale, in occasione di una lezione al Politecnico di Milano, raccontava come ogni giorno si recava nel suo atelier di Lugano con l’unico scopo di creare un “capolavoro”. Questo concetto, in cui si rispecchia il mio modo di essere come persona e come professionista, inevitabilmente mi impone di dedicare molto tempo allo studio della storia dell’architettura e dei suoi maestri, nella ricerca ossessiva di forme nuove che continuo a manipolare fino ad arrivare a quello che sarà il progetto
finale, che presento all’utente con la grande convinzione che esso funzionerà! I miei progetti nascono in questo modo, passando attraverso l’ascolto ed il confronto con i miei interlocutori; tuttavia, per me, l’obiettivo rimane sempre quello di cercare di fare un “capolavoro”. Balza agli occhi la grande attenzione che pone anche nelle finiture, sempre accurate; come avviene la scelta del loro utilizzo? La scelta dei materiali è di volta in volta diversa a seconda del cliente, del contesto, del budget e della tipologia che devo ideare. Agli inizi della mia carriera mi capitavano sempre clienti “tirati” e, quindi, ho lavorato per anni con la necessità di realizzare edifici con pochi mezzi ma 28
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incontro che fossero comunque “interessanti”. Questa motivazione ha fatto sì che ho approfondito sempre molto la mia ricerca, con la conseguenza di utilizzare materiali e finiture tra le più disparate e, anche oggi, sebbene non sia più mosso dalle stesse necessità dei primi anni della mia carriera, continuo a proporre soluzioni intellettualmente efficaci e dal costo accessibile. Mi corregga se sbaglio, Architetto, ma anche dal punto di vista delle colorazioni, le Sue costruzioni si differenziano dalle altre. Quanto conta la scelta del colore “giusto”? L’utilizzo del colore è sempre stata una delle peculiarità di tutta la mia produzione architettonica. Da sempre propongo improbabili abbinamenti cromatici per dare identità e carattere agli ambienti, sia che questi siano residenze, oppure uffici o spazi commerciali o di ritrovo. Il colore negli edifici lo uso con la precisa volontà di accentuare l’astrattezza dell’architettura mentre, negli interni, lo utilizzo per creare situazioni di benessere psico-emotivo quali tranquillità, calore, dinamicità e serenità. Passiamo ora al mercato immobiliare, che sappiamo essere fermo o quasi, ma che alla qualità reagisce in modo positivo; cosa pensa si potrebbe fare, secondo lei, per incentivarlo? Il mercato immobiliare è fermo, come del resto molti settori dell’economia, ma ci si è mai chiesti il perché? Io ho provato a darmi una risposta, guardandomi un po’ attorno. Obiettivamente mi chiedo se era necessario costruire
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tutto quello che è stato finora edificato e la risposta, a parer mio, è negativa. Le nostre periferie sono piene di edifici anonimi dove la qualità architettonica è stata completamente trascurata per la legge del “fare”. Fortunatamente, comincio a vedere proposti degli esempi alternativi convincenti, dove architetti - lontani dai meccanismi della mera speculazione - stanno proponendo interessanti alternative tipologiche, simili alle housing dei Paesi Bassi; sono convinto che, questo nuovo trend, migliorerà sia il rapporto con il territorio che la qualità della vita di chi si andrà ad insediare in questi nuovi contesti abitativi. Ecco perciò estrinsecata
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nella realtà la dimostrazione del vero compito di un progettista: pensare in termini di chi abiterà le case e non solamente di chi le venderà; ciò farà sì che chi progetta e realizza in ragione della qualità avrà grosse soddisfazioni, a prescindere dall’andamento dell’economia. Architetto Broglio, oltre a seguire la fase di progettazione, Lei cura anche l’allestimento e la predisposizione dell’arredamento interno. La si può definire una figura professionale “a tutto tondo”? Professionalmente sono nato come progettista di
incontro interni, mentre la laurea in architettura è stato il punto di arrivo di un lungo percorso professionale, che mi ha visto progettare veramente di tutto. I miei progetti partono sempre dagli interni e, anche negli interventi fatti in ambito immobiliare, pongo sempre molta attenzione alla dimensione dei locali, simulando a tavolino varie ipotesi di layout distributivo. Oltre agli interni residenziali, progetto negozi di abbigliamento sparsi in tutto il mondo per il marchio Transit e per il nuovo marchio Men at work, oltre ad uffici, locali, bar, ristoranti ed alberghi. In questo momento sono alle prese con gli allestimenti di un locale che si inaugurerà a breve a Fara Vicentino, dove la sfida è quella di integrare in un unico contesto uno spazio bar con ristorante, lounge bar, nightly bar per più di 500 persone. Da alcuni anni, inoltre, ho iniziato ad occuparmi di design progettando rubinetterie, lampade e complementi di arredo. Architetto Broglio, ripensando al Suo excursus lavorativo, quale progetto realizzato finora, Le ha dato maggiore soddisfazione? Sono tanti i progetti che mi hanno dato grande soddisfazione; ma tra tutti ce ne è uno a cui sono particolarmente legato, che riguarda l’ampliamento di una normalissima casa degli anni ‘70, che ho realizzato nella zona Campagne di Zanè per una giovane coppia e le loro bambine. In questo contesto ho progettato una scatola di vetro e acciaio sospesa su pilots dove, con un budget ridotto, ho creato un bellissimo rapporto con il paesaggio circostante che, a seconda degli umori, può essere escluso o vissuto dall’interno della casa. Un’ultima domanda, Architetto: i Suoi interlocutori si configurano maggiormente nell’ambito del settore privato o delle imprese? Collaboro indifferentemente sia con le imprese che con i privati. Tuttavia, i lavori eseguiti per committenze private mi danno la grande possibilità di sperimentare nuove soluzioni e materiali che, il più delle volte, reinterpreto ed adatto nei miei progetti di housing. Questo è sicuramente uno dei motivi del perché le mie case hanno avuto un buon successo e riscontro positivo nelle vendite, in quanto quello che progetto è espressione sempre e solamente di chi vi abiterà, il tutto realizzato con grande senso di responsabilità, perché il fine ultimo dell’architettura è quello di mettere l’uomo nella condizione di condurre un’esistenza felice.
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Ripensare lo spazio È ripensare la vita Gli spazi abitativi prendono forma nella mente del progettista, in base alle diverse esigenze, gusti e tendenze. Ma le proposte che poi ne scaturiscono, oltre a tenere conto di tutto questo, devono fare poi i conti anche con le effettive dimensioni di cui si dispone. Lo scopo principale che ci poniamo al momento della progettazione è quello di personalizzare e ripensare l’ambiente in relazione a chi ci dovrà vivere. il rapporto che si instaura col cliente, quindi, è di reciproca stima e apertura, proprio perchè le esigenze e le abitudini, unite ai gusti - e perché no, anche ai sogni – del committente sono il punto di partenza del processo creativo. In definitiva, anche se l’aspetto iniziale dell’ambiente è quello di una semplice porzione composta da alcuni metri cubi di spazio, la condizione necessaria per la sua trasformazione sta nell’avere giuste idee sul loro utilizzo. Il progetto che presentiamo in questo numero è l’esempio di come uno spazio può essere trasformato completamente, se il progetto nasce da intuizioni mirate alla valorizzazione.
vasca, una soffitta che fungeva da ripostiglio e due camere nella zona notte. Di queste, una risultava troppo grande e l’altra troppo piccola. La trasformazione (2) è stata totale: partendo dall’esigenza strutturale di rifare il tetto, abbiamo proposto di aprire la soffitta sul living, venendo a creare così un soppalco che poteva contenere uno studio e un’ulteriore zona relax. Con questa soluzione, si è data forma ad una zona giorno spaziosa e perfettamente in linea con le esigenze della famiglia giovane e dinamica di oggi. Nella zona notte le due camere sono state impreziosite e abbiamo ricavato un’utile guardaroba con lavanderia, mentre il bagno è stato reso più funzionale dall’installazione di una doccia. Il fulcro del living si è individuato nella scala contenitore, che delimita l’ingresso e, allo stesso tempo, contiene la grande mensola per la tv. La cucina ha trovato la sua nicchia naturale nello spazio che prima occupava la scala, ed è stata divisa in due spazi da un piano snack che serve anche da piano lavoro.
La situazione (1) di partenza presentava una suddivisione degli ambienti molto classica, con l’ingresso diretto in una cucina e una zona pranzo (separate dalla zona televisione), un bagno dotato di
Le viste d’insieme qui presentate sono solo alcune delle tante che sono servite a far prefigurare le nostre idee per risolvere questo spazio; la scelta del colore bianco invece è servita a focalizzare l’interesse dell’osservatore sugli effettivi spazi.
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Come siamo soliti ribadire, la funzionalità dello spazio ha la priorità assoluta nel nostro modo di progettare, ed è determinata dalle esigenze, dalle abitudini, dalle qualità ergonomiche e da fasi di lavoro ben precise. Normalmente nella nostra pratica creativa i gusti personali di colori, gli stili di arredo o lo mode decorative si inseriscono solo in un secondo momento, in un tessuto già dotato di perfetta funzionalità. Da questo momento inoltre ogni valorizzazione estetica sarà possibile, senza inficiare la vivibilità degli spazi: si potranno inserire mobili di serie o d’artigianato, divani moderni o classici, pareti colorate o perlinate; d’altra parte c’è chi preferisce vestirsi di rosso, chi di nero, chi compra la macchina bianca e chi la vuole gialla! L’importante è che l’acquisto iniziale si adatti perfettamente nelle forme e alle esigenze. La personalizzazione sarà un altro passo importante per rendere l’abitazione comoda, aderente alle necessità personali e accogliente per l’ospite. Ma le finiture sono un altro capitolo di un lavoro nel quale nessuna fase deve essere meno brillante dell’altra.
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Professione fantasia Fragile ma resistente, solido ma leggero, il cristallo ha mantenuto inalterato nei secoli il suo fascino e la sua straordinaria ecletticità. Con esso è nuovamente di scena l’innovazione, l’originalità e le idee molto chiare, anzi, trasparenti. Una trasparenza data dal vetro e dalle sue lavorazioni, una luminosità che il cristallo assicura ponendo l’accento sull’essenzialità delle linee e sulla solidità combinata al design. Con questa vocazione alla leggerezza, Glas Italia ci propone dei complementi d’arredo di indubbia classe, dai poliedrici utilizzi, oggetti di minimo ingombro, ma che conferiscono una sofisticata distinzione alla parete che ha il favore di ospitarli. Glas si è affidata alla consolidata esperienza di designers come Piero Lissoni, Jean-Marie Massaud e Lorenzo Arosio per produrre e distribuire nei migliori showroom complementi in cristallo destinati a lasciare la traccia nell’ampio e sofisticato panorama del design.
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Possono sembrare dei comuni paralellepipedi in vetrò fumè, invece Angelo e Angela (J.M. Massaud) hanno un cuore speciale, accolgono infatti al loro interno due sculture in ceramica in forma organica, disponibile in bianco oppure in laccato platino. Sono dei veri e propri vasi e come tali posso contenere acqua.
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Non solo utile e non solo minimalista: con Tutti Frutti Lissoni ci regala una piccola occasione di colore (e non) con un portariviste a forma di rivista aperta, prodotta da Glas in versione trasparente extralight (mm 10) oppure in versione colorata.
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Idem per On Air porta CD, una lastra di vetro tagliata a getto d’acqua creata per riordinare i nostri CD. Otticamente leggero ed estremamente semplice nelle linee, On Air, disegnato da Lorenzo Arosio, è una teca che fa dei CD un pretesto per fare design, per dare forma alle necessità , per dare colore alla trasparenza... e che design sia! 36
Foto gentilmente concesse da Arredamenti Rossi Schio
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Cumerlato certifica la prima CasaClima a Thiene La certificazione energetica e l’innovazione del valore per gli edifici residenziali. Anche a thiene si inizia ad affrontare con i fatti il tema del risparmio energetico con il 1° edificio certificato casaclima. Il merito va riconosciuto alla Cumerlato Immobiliare, la quale, ci si auspica, abbia dato avvio ad un processo virtuoso di innovazione nel mercato immobiliare residenziale nel territorio. la cerimonia di certificazione si è svolta lo scorso 3 maggio all’interno di una delle abitazioni del cantiere di via delle Betulle, con la presenza del fondatore di casaclima Norbert Lantschner, dell’assessore comunale Giuseppe Zuccolo, dei progettisti e alcuni dei fornitori come il Gruppo stabila, Diquigiovanni, Pavingross, Viero Ferramenta, l’impresa edile Baraldo, la VlR avvolgibili e Free clima. l’evento ha rappresentato l’occasione per una riflessione sul valore della certificazione energetica, sia in termini locali che nazionali. le costruzioni dagli anni ‘60 perseguono un processo votato al ribasso qualitativo e al maggior consumo energetico; questo trend deve essere assolutamente invertito. c’è la necessità di informare meglio le amministrazioni e l’opinione pubblica sul tema della sostenibilità, per farne comprendere meglio i vantaggi, individuali e sociali. Ma per fare questo servirebbero dei piani energetici regionali, campagne di comunicazione efficaci e cittadini che al momento però mancano. occorrono immobiliari illuminate che fanno seguire i fatti alle parole, sostenute dal mercato e dalle istituzioni. Giustina Cumerlato, dell’omonima società immobiliare, in un intervista a tVA Vicenza ha dichiarato: “siamo fieri di essere i primi a certificare una costruzione in CasaClima a Thiene, perché è la conferma che la qualità non è una questione di dimensioni aziendali, ma di filosofia e stile imprenditoriale. Abbiamo scelto CasaClima piuttosto che un altro certificatore perché è l’unica agenzia riconosciuta a livello nazionale e che garantisce la miglior trasparenza nei confronti del cliente acquirente. Volevamo i più esperti e severi certificatori e vi assicuro che li abbiamo trovati”. Ringraziamenti sono arrivati alla cumerlato da parte dell’assessore allo sviluppo economico Giuseppe Zuccolo che ha dichiarato che la propria presenza è il riconoscimento del comune per l’impegno dimostrato dall’immobiliare nei confronti di un tema così importante per la comunità, quale il risparmio energetico. Ammirazione è stata espressa anche da Norbert Lantschner e da alcuni fornitori i quale hanno evidenziato che, chi sceglie di costruire secondo il vademecum casaclima, lo fa superando la necessità imposta dalla legge. “Una certificazione CasaClima, ha un valore per il cliente superiore alla certificazione energetica di legge e questo l’acquirente dovrebbe saperlo. La certificazione CasaClima non riguarda solo l’isolamento termico, ma anche l’alta insonorizzazione, l’assenza di elettrosmog, il riscaldamento tramite sistemi alternativi, i materiali edili ecocompatibili, il generale comfort abitativo e le condizioni di salubrità”. complimenti anche da parte nostra! 37
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La certificazione Energetica degli edifici Uno strumento a tutela del patrimonio ambientale e sociale, ma anche del costruttore e dell’acquirente. Affrontare in modo razionale il problema dell’energia è ormai un imperativo che non riguarda solo gli specialisti. O si imbocca senza indecisioni la strada di un processo virtuoso, capace di coniugare comfort e risparmio energetico, o l’habitat, il territorio, il clima e lo stesso sistema economico in cui viviamo, sono destinati progressivamente a collassare. Una realtà che vuol dire non solo capire, ma anche fare. Concretamente e subito. Riguarda tutti: chi fa le leggi, chi governa, chi lavora in questo campo e, sempre di più, il semplice cittadino. Parole e frasi quali sostenibilità, risparmio energetico, dispersione termica, energie rinnovabili ecc.. sono ormai entrate nel lessico comune. Ma portare nel nostro quotidiano ciò che queste parole sottendono, utilizzandole per vivere diversamente da come si è comunemente fatto sinora, il passo è ancora lungo. Naturalmente devono essere gli amministratori pubblici, privati e chi opera nel settore a sensibilizzare e ad attivare l’opinione pubblica affinché capisca il valore del risparmio energetico; per fare questo servirebbero dei piani energetici regionali e cittadini che al momento però mancano. Lo Stato, le Regioni e le Province Autonome predispongono programmi, interventi e strumenti, volti all’attuazione omogenea e coordinata delle norme in vigore, alla sorveglianza e all’attuazione delle norme, alla realizzazione di studi che consentano adeguamenti legislativi nel rispetto delle esigenze dei cittadini e dello sviluppo del mercato. Alla promozione dell’uso razionale dell’energia e delle fonti rinnovabili anche attraverso la sensibilizzazione e l’informazione degli utenti finali. Il settore dell’edilizia è responsabile infatti di oltre il 40% del consumo totale di energia (riscaldamento, produzione di acqua calda, raffreddamento, illuminazione ed uso di elettrodoemstici e gadgets elettronici vari). L’industria delle costruzioni ha un
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forte impatto ambientale a causa dell’altissimo consumo energetico, delle sue emissioni nell’atmosfera, dell’inarrestabile consumo del territorio e del diffuso utilizzo di materiali di origine petrolchimica che determinano gravi problemi di inquinamento durante tutto il loro ciclo di vita. L’obiettivo europeo è definito nella formula 20-20-20, vale a dire entro il 2020 di sostituire almeno il 20% della produzione di energia con fonti rinnovabili, di aumentare del 20% l’efficienza energetica ossia ridurre del 20% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. IL QUADRO NORMATIVO Per quanto concerne il contenimento energetico degli edifici, l’8 ottobre 2005 è entrato in vigore il decreto n. 192 del 18 agosto 2005 sul rendimento energetico in edilizia, in attuazione della direttiva 2002/91/CE. La maggior novità introdotta dal decreto è l’obbligo di rilascio, a partire da gennaio 2006 (dal 1 luglio 2009 per le singole unità immobiliari, nel caso di trasferimento a titolo oneroso), del certificato energetico per gli edifici di nuova costruzione. L’attestato energetico dovrebbe pertanto rappresentare un incentivo all’adozione di tecnologie e accorgimenti costruttivi rivolti al risparmio energetico e uno stimolo per il costruttore e per il venditore a qualificare il proprio prodotto sensibilizzando
abitare il nuovo l’acquirente o il locatario ad apprezzarne il risultato. La caratterizzazione dell’edificio rispetto al consumo di energia è richiesta in termini assoluti con l’indicazione dei valori della prestazione energetica e in termini relativi con l’inserimento in classi di merito. Gli obiettivi sono: fornire un giudizio oggettivo sull’impatto energetico dell’edificio, consentire la confrontabilità con i limiti di legge e con le prestazioni di altri edifici e fornire informazioni sulla possibilità di miglioramento. In Italia, la prima misura d’avanguardia è stata adottata dalla Provincia Autonoma di Bolzano, con l’introduzione dell’ormai noto strumento di certificazione “CasaClima”. Il rendimento energetico di un prodotto, nonché la sua sostenibilità, dipendono dall’uso e dalla quantità di energia consumata durante tutta la “vita” dell’edificio, dalla produzione allo smaltimento. Questo è uno dei temi di maggiore attualità, vista la recente direttiva EU n. 32/2005 relativa alla progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia. L’applicazione della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia, a partire dal 2006 comporterà un risparmio stimato in circa 40 Mtep (milioni di tonnellate equivalente petrolio) entro il 2020. L’articolo 7 della direttiva dispone che sia emesso un attestato di certificazione energetica nella fase di costruzione, compravendita o locazione di un edificio di metratura superiore a 50 m2.
L’ESPERIENZA CASACLIMA La certificazione energetica ora è diventata obbligatoria in tutto il paese, ma l’obiettivo è quello di diffondere un nuovo modello costruttivo e forse il miglior punto di partenza resta sempre l’esempio di CasaClima. Il modello CasaClima prevede tre classi energetiche in linea con la direttiva europea 2002/91/CE: Classe Oro, con indice termico inferiore a 10 KWh/m2; Classe A, con indice termico inferiore a 30 KWh/m2; Classe B, con indice termico inferiore a 50 KWh/m2. La CasaClima di Classe A è il punto di riferimento tecnico, poiché il consumo di 30KWh/m2 o 3 litri di gasolio (ogni 10 KWh/m2 equivalgono ad un litro di gasolio o un m3 di gas necessario per riscaldare un m2 di superficie abitabile) è il punto di intersezione tra la curva dei costi aggiuntivi di costruzione e la curva del risparmio sui costi di riscaldamento: e cioè una casa in perfetto equilibrio “economico-energetico”. Il progetto CasaClima è quindi la prova tangibile della convenienza economica delle case a basso consumo. CasaClima esprime due tipologie di classificazione energetica: una si riferisce al livello di isolamento termico dell’edificio, mentre l’altra fornisce un indice dell’efficienza energetica della parte impiantistica. Infine CasaClima rappresenta un vero e proprio vademecum con precise indicazioni su isolamento termico, forma edificatoria, alta insonorizzazione, assenza di elettrosmog, sfruttamento dell’energia solare, riscaldamento tramite sistemi alternativi, materiali edili ecocompatibili, generale comfort abitativo e condizioni di salubrità.
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abitare il nuovo
POLEO dI SChIO...
Proseguono le proposte immobiliari della ditta Il Castellaro Immobiliare S.p.A. nella nuova area urbanizzata di Poleo di Schio. L’edificio che vi presentiamo è di tipo tri-familiare, pensato e progettato per avere il massimo confort abitativo, con: - Ampi giardini di proprietà; - Distribuzione ottimale degli spazi interni; - Struttura antisismica; - Isolamento termico con rivestimento a cappotto; - Isolamento acustico sia orizzontale che verticale; - Impianto di riscaldamento radiante a pavimento; - Impianto fotovoltaico; - Impianto solare termico; - Finiture e scelte dei materiali di qualità elevata. Completano l’intervento le finiture esterne quali studio cromatico delle facciate, travi a vista, rivestimenti con l’utilizzo di materiali pregevoli ed ecocompatibili, mai lasciate al caso o al semplice gusto personale, ma pensate in perfetta armonia con la natura e il verde circostante che avvolge l’area.
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Lanificio Cazzola A Schio, una nuova importante rinascita architettonica
SChIO...
Il lanificio Cazzola, edificio risalente al 1860 e rimasto produttivo fino agli anni ’90 del secolo scorso, oggi ritorna a vivere attraverso il recupero funzionale effettuato dalla Zermiglian Costruzioni. Schio, già scrigno contenente preziose testimonianze di Storia del Lavoro del nostro Paese, è arricchito ora da un nuovo complesso abitativo, culturale e commerciale, sito nel quartiere del S. Cuore.
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ZERMIGLIAN COSTRUZIONI
Via Belfiore, 13 - SCHIO (VI) Tel. 0445.671104 - Fax 0445.671237 www.zermigliancostruzioni.it - info@zermigliancostruzioni.it
abitare il nuovo L’antico lanificio, che nelle vesti di ospedale militare ospitò anche Hernest Hemingway durante la Grande Guerra, è stato ristrutturato nel pieno rispetto delle sue caratteristiche architettoniche e storiche: Zermiglian Costruzioni ha però anche tenuto in considerazione la possibilità di ottenere spazi vivibili ed adatti a qualunque esigenza dei diversi futuri inquilini. Ed ecco che gli ambienti dell’opificio sono stati trasformati in monolocali, bilocali e trilocali, dalle finiture ottenute accostando elementi tradizionali e naturali quali il mattone, la pietra, il legno. Con la stessa attenzione alla ricerca di una soluzione che coniugasse tecniche moderne con materiali tradizionali, gli appartamenti hanno poi visto l’aggiunta di tetti in legno con travi a vista, soffitti mansardati, pavimenti dai materiali pregiati e terrazzini con parapetto. La re-interpretazione degli spazi inoltre non si è fermata alle strutture interne abitative, che, anzi, sono state inserite in un progetto di ampio respiro, volto a tenere conto delle tradizioni alle quali l’opificio è legato. All’interno dei suoi 40.000 metri quadri infatti trova posto anche un museo, affascinante testimonianza del passato che non lascia il luogo. Infine la roggia, che garantiva energia alla fabbrica, è diventata una passeggiata, che si collega poi alle piste ciclabili poco distanti. Un’intelligente espansione verso l’esterno degli spazi recuperati, riletti in un’ottica contemporanea, ma senza perdere di vista quello che significa mantenere i legami con le radici del paese di Schio.
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Residence Mimose Gli spazi di un tempo con la tecnologia di oggi
THIENE...
Nel cantiere della ditta F.lli Munaretto di Giuseppe s.r.l. di Thiene, importante realtà dell’Alto Vicentino, operante da oltre cinquant’anni nel settore delle costruzioni in ambito civile, artigianale e industriale, sta prendendo forma il progetto “Mimose”, un’elegante struttura bifamiliare costruita su tre piani – dei quali due fuori terra – con metrature ampie e finiture di pregio. “Mimose” sorgerà in una splendida zona semicentrale e di nuova urbanizzazione, a cinque minuti dal centro di Thiene, accanto al futuro Parco Sud. L’architettura, resa confortevole da finiture di pregio e dalle ampie metrature sarà ispirata allo stile inglese, dotata di una ampia vetrata fronte giardino e di un bow windows. E’ questo uno dei particolari tra i più interessanti del progetto: infatti, tale dettaglio del piano terra renderà estremamente luminosa la zona giorno e darà la possibilità di un arredamento ricercato ed originale. La zona notte invece, composta di tre camere tutte doppie, sarà realizzata con una copertura mansardata in legno con travi a vista. Di queste, la camera principale sarà collegata, inoltre, al bagno padronale. L’altro bagno, quello comune, sarà dotato sia di vasca che di piatto doccia. L’intero nucleo abitativo sarà completato, sempre nella zona notte, da una magnifica terrazza di 40 metri quadrati, nella quale sarà presente un solarium che si affaccerà sulle montagne dell’altopiano. I locali di servizio saranno ricavati nel piano interrato, completamente destinato a zona relax, con taverna e relativo bagno di sevizio, mentre il garage doppio sarà ubicato al piano terra ed avrà accesso diretto dalla zona giorno. 46
F.llI muNarETTo dI gIusEppE
Filiale: Via Carlo Del Prete, 19 - THIENE (VI) Tel.0445.372219 - Fax 0445.383607 Sede: Via Val Cismon, 58 - THIENE (VI) Tel. 0445.381382 - Fax 0445.381384 www.munaretto.it - info@ munaretto.it
abitare il nuovo Per il complesso “Mimose” non sarà trascurato alcun dettaglio, dai serramenti realizzati in PVC con vetro a doppia camera isolante, alle pavimentazioni che vedranno una copertura alla veneziana nella zona giorno, listoni di legno nella zona notte e ceramiche di prima qualità nei bagni, dotati anche di sanitari sospesi. L’edificio, sicuro e comodo, sarà predisposto per l’impianto di allarme e per la motorizzazione di basculanti di accesso al garage, in modo da consentirne l’apertura in automatico. L’attenzione alla struttura e al risparmio energetico però non saranno trascurate affatto: “Mimose” sarà realizzato con struttura in cemento armato con caratteristiche antisismiche e dettagli costruttivi rivolti alla ricerca del massimo confort abitativo e isolamento acustico e termico: un cappotto esterno isolante ed un pacchetto di copertura con doppio isolamento, mentre per la parte impiantistica è previsto un impianto di riscaldamento a pavimento con utilizzo di caldaia a condensazione ad alta efficienza il tutto, inoltre, predisposto per un eventuale impianto a pannelli solari e fotovoltaici.
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I M P I A N T I F O T O V O L T A I C I
Via dell’Elettronica, 12/A - THIENE (VI). Tel.0445.069278 - Fax 0445.381739 www.solarglobe.it - info@solarglobe.it
abitare il nuovo
Fred Building: alti livelli per un concept inedito
LIMITROFI THIENE...
in contesto precollinare di prossima realizzazione edifici con standard superiore che includono, ad esempio, oltre alle normali dotazioni, i pannelli fotovoltaici e il sistema di recupero dell’acqua piovana. Gli appartamenti sono dotati di giardino e taverna, gli attici hanno ampi terrazzi e piscina idromassaggio. Anche questo edificio corona l’attenzione che l’azienda ha sempre riservato ai contenuti di design e all’impegno rivolto alla ricerca tecnologica, abbinando tecniche costruttive innovative ed accostamenti inediti. 49
SACCARDO GROUP
Via dell’Elettronica, 12 - THIENE (VI) Tel. 0445.362678 www.saccardogroup.it - info@saccardogroup.it rendering: www.rendermedia.it
abitare il nuovo
Residence Bacchiglione
ThIENE... via Bacchiglione (dietro i Carabinieri) Appartamenti bicamere indipendenti Aree esterne private Certificazione in classe B Isolamento temoacustico Riscaldamento a pavimento Zona di pregio 50
Via Monte Grappa, 2/E - THIENE (VI)
MUNARETTO MANLIO SPA
Tel. 0445.362011
www.munaretto-manlio.it - info@munaretto-manlio.it rendering: www.rendermedia.it
oltre casa
Giardino in armonia In questo mese di MAGGIO, diamo un accenno ad altri tipi di giardino, per capire e valorizzare questo Spazio attorno alle nostre abitazioni. Un Giardino che viene pensato e costruito secondo il Feng Shui, è composto secondo le regole dell’equilibrio e dell’armonia e, posto vicino ad uno spazio domestico, può influire positivamente sul flusso del Ch’i entrante in esso attraverso la benefica presenza di acqua, piante, roccie, sentieri, ponticelli e padiglioni. In molti casi, ove non sia possibile collocare l’acqua nel giardino, si può ricorrere a elementi simbolici come distese di sabbia che con la loro texture richiamano appunto il movimento dell’acqua, intervenendo poi a tal proposito con il giardino Zen giapponese. Con il Giardino Feng Shui si va ad equilibrare, alimentare ed armonizzare le energie dell’Acqua, le energie del Legno, l’energia della Terra, l’energia del Metallo, l’energia del Fuoco. Il Giardino che viene pensato e costruito secondo il metodo Biodinamico, prende forma per divenire un essere vivente attraverso il dialogo delle piante, le forme tratte dalla geometria sacra, mantenuto e curato con rispetto della vita. Mettere in armonia i quattro elementi, “ Terra - Acqua – Aria – Fuoco”, riuscire a favorire ed equilibrare le energie, disporre della conoscenza dell’influenza della Luna, dei Pianeti e dello Zodiaco fa nascere il Giardino, che non tiene conto del solo aspetto estetico, ma di tutte quelle caratteristiche che servono ad un essere vivente per essere in armonia e in dialogo con sé stesso, con le persone e con l’ambiente circostante.
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di Zanella Giuseppe, Roberto & C. snc
Malo (VI) - Via Vittorio Veneto, 120. Tel. 0445 637053 - Fax 0445 639056 E-mail: vivaizanella.np@libero.it Vendita diretta di piante a medio alto fusto - arbusti da siepe e da fiore piante da frutto e da orto - rose - progettazione, realizzazione e manutenzione giardini Consulenza giardini fai da te - giardini zen feng-shui Consulenza per giardini naturali a Carattere biologiCo e biodinamiCo
ForniTura e poSa di paVimenTi e riVeSTimenTi CeramiCa e legno arredo bagno STuFe e CamineTTi Via Capovilla, 52 - 36030 VILLAVERLA (Vicenza) S.S. Vicenza -Thiene Tel.0445.350216 Fax 0445.357224 www.pavingross.it info@pavingross.it
materiali e tecnologie
LIFECLASS Il nuovo valore della qualità LIFECLASS è un marchio depositato, ideato per comunicare in una sola parola l’idea di cultura del benessere e del relax. Un marchio sul quale fare riferimento per concedersi tutto il piacere desiderato nel momento, nel luogo e nel modo desiderato, che propone progetti a pacchetto pensati per trasformare qualunque tipo di locale domestico in una vera SPA. I progetti LIFECLASS permettono al cliente di coronare, anche in uno spazio di soli 3 x 3 metri, questo sogno: con proposte di servizi diversificati, tra i quali un pacchetto inclusivo di vasca idromassaggio, sauna e cyclette, od un altro che offre tapis roulant, doccia multifunzione e bagno turco, LIFECLASS
cambia il modo di vivere la propria abitazione. Il marchio però aggiunge, alla celebrazione del lusso, anche quella del valore del risparmio e dell’ottimizzazione dei costi. Perché “la SPA in casa” è anche un progetto che raggiunge ogni tipo di disponibilità economica: questo grazie ad un engineering consapevole, che si basa su norme produttive fondamentali per la competitività dei prodotti. Un’attenta selezione dei professionisti, marginalità contenute, scelta dei componenti modulari già industrializzati e collaudati con conseguente riduzione dei costi di prototipazione, l’eliminazione di fronzoli non funzionali, lo sviluppo di progetti proiettati alla qualità e al design senza
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LIFECLASS
Via Lago Trasimeno, 48 - SCHIO (VI) Tel. 0445.576747 www.lifeclass.it - info@lifeclass.it
materiali e tecnologie
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sprechi, l’ottimizzazione di tutte le fasi logistiche e di finanziamento, l’uso di materiali innovativi ed un basso impatto ambientale fanno degli angoli relax LIFECLASS un investimento che si può definire a tutti gli effetti eurosostenibile. La volontà di ottenere un rapporto qualità/ prezzo di alto livello nasce da un’imposizione etica del marchio: il benessere, nella vita di una persona, è un diritto. La qualità non deve dipendere dal censo, ma dall’apertura mentale di chi propone questo tipo di servizio e dalla capacità di trovare soluzioni bilanciate nella fase di produzione del prodotto. Dunque i prodotti LIFE CLASS si mantengono esclusivi e di nicchia, senza perdere nulla dello stile, ma perdendo “zavorra” nel prezzo. Ovviamente, non si può parlare di classe senza considerare l’ambiente nel quale il cliente viene accolto: un ambiente che è di classe quanto la sauna che LIFECLASS propone per la casa. L’idea vincente è rendere lo showroom del marchio parte integrante del processo di scelta per migliorare lo stile di vita che si associa ai prodotti legati al benessere. Eliminata l’idea del semplice punto vendita, tale salone è stato pensato come vero e proprio “luogo di esperienza sensoriale”. Al cliente vengono offerte musica raffinata, profumi, sapori inebrianti, arredamento elegante, angoli relax, oltre che, naturalmente, la possibilità di “vivere” il prodotto prima dell’acquisto. Periodicamente, poi, hanno luogo minicorsi di fitness, di rilassamento, massaggi e degustazioni. Il catalogo dei prodotti LIFECLASS è in costante aumento, grazie alla continua evoluzione nella ricerca da parte dei progettisti; per ognuno di essi potrà essere richiesto un preventivo gratuito e, nel caso di acquisto, sarà possibile effettuare un pagamento rateizzato. La filosofia del marchio LIFECLASS prevede dunque accortezza nella filiera di progettazione e produzione, ma non risparmio sul materiale; garanzia di lusso e qualità, ma non inaccessibilità dei prezzi; espansione delle sale da esposizione e vendita, ma dotate di un assaggio di quello che la propria personale beauty spa domestica potrà offrire. In altre parole - e per usare quelle dei titolari del marchio stesso – il lusso dove conta, il risparmio dove serve.
Cerca la funzionalita’ e troverai il design “Look for the functionality and you will find the design” Quando si entra per la prima volta all’interno di un ufficio viene percepito quel luogo come biglietto da visita che identifica lo stile della società o della persona che ci lavora. E’ per questo che anche l’ufficio deve essere studiato e progettato per rispondere a precisi canoni che vanno oltre all’aspetto puramente estetico, ma che sono sinonimi di professionalità, accoglienza ed eleganza. Nel luogo di lavoro si passa molto tempo perciò l’ambiente andrebbe curato e arredato per stimolare la mente; dovrebbe ricordare a ognuno la propria casa, con oggetti personali, foto, immagini e rispecchiare la propria personalità. L’ambiente dovrebbe trasmettere la “vision” aziendale, efficienza, successo e professionalità. La sala reception, luogo di ingresso della proprietà, va curata con dettagli, dai vasi alle lampade e ai colori che completano il tutto dando forma ed emozione a prima vista. La sala riunioni, come pure l’ufficio operativo, non è solo uno spazio dove posizionare scrivanie e classificatori, ma deve essere strutturato per delle persone che ci andranno a lavorare. Per questo motivo l’interior designer è una figura che può aiutare a dare forma e qualità allo spazio in questione avendo un ruolo di intermediazione tra ricerca e produzione. Spesso capita di non essere in grado di innovare o cambiare ma è essenziale saper organizzare gli ambienti creando armonia. L’interior Paola Gonella e Fabia Costa aiutano le persone a gestire i cambiamenti. Pensano, progettano oggetti e soluzioni che prendono forma grazie all’esperienza preziosa dell’ artigiano: Modec arredamenti, figura che realizza le loro idee e progetti. Seguiamo i nostri clienti sia nell’aspetto puramente estetico che in quello globale pianificando il budget, gli acquisti e con un occhio di riguardo alla qualità dei materiali utilizzati.
Fabia Costa
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Produzione artigianale di mobili e arredamenti su misura Via dell’Industria, 2 - 36013 Piovene Rocchette (VI). Tel. 0445.622333 Email: MODECD00@modecarredamenti.191.it
Paola Gonella - Contract e design Via Ortigara 10/D - 36030 Centrale di Zugliano (VI) Mobile 349.7622955 - Tel. 0445.1925431 Email: gpemotionaliving@gmail.com
Interior designer Via Astico, 27 - 36013 Piovene Rocchette (VI) Mobile 349.2688268 - Tel. 0445.650847 Email: costafabia@yahoo.it
soluzioni di arredo
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Fiere Italia 2010 maggio
giugno luglio
settembre
ottobre
5/7 - cernobbio - proposte - Tessuti d’arredamento, tendaggio 21/24 - milano - CHIBIDUe - bigiotteria, accessori moda 22/24 - roma - amBIente - casalinghi, oggettistica 24/05 - 02/06 - roma - moa Casa - bagno e cucina
8/10 - milano rho - pero - eIre - expo ItalIa real estate - mercato immobiliare 10/20 - napoli - FIera Della Casa - arredamento
6/8 - firenze - pIttI ImmagIne / FIlatI - filati, fibre, tessuti a maglia
3/6 - milano rho - pero - maCeF salone InternazIonale Della Casa - casalinghi 9/12 - bologna - sana - Salone del naturale 16/20 - verona - aBItare Il tempo - giornate int. dell’arredo 18/26 - monza - mIa - arredamento 28/9 - 2/10 - bologna - CersaIe - ceramiche arredobagno 29/9 - 2/10 - verona - marmomaCC - marmo, pietra, design e tecnologia
2/10 - padova - CasasUmIsUra - arredo e complementi 2/10 - genova - salone naUtICo InternazIonale - nautica 13/16 - verona - zow - complementi accessori 14/16 - rimini - sUn - arredamento per esterni 20/22 - milano rho - pero - smaU - macchine per ufficio 21/24 - bologna - saIe - industria edilizia 21/24 - milano - DesIgn-In-tHe-CIty - arredamento
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novembre
20/23 - rimini - sIa gUest - ospitalità 25/28 - Torino - restrUCtUra - recupero
oltre casa
Lunedì 3 Maggio 2010
Lunedì 17 Maggio 2010
Michele Calgaro / Alex Sipiagin Duo
Robert Bonisolo / Renato Chicco Duo Maria Pia De Vito / Roberto Cecchetto Duo
Alex Sipiagin – tromba, flicorno Michele Calgaro – chitarra
Robert Bonisolo – sax tenore Renato Chicco – pianoforte
Lunedì 24 Maggio 2010 Maria Pia De Vito – voce, live electronics Roberto Cecchetto – chitarra, live electronics
Dalle ore 20 a notte fonda... Nel suggestivo Foyer del Teatro, allestito per l’occasione, appuntamento con la grande Musica: tre lunedì, tre incontri favolosi con alcuni tra i piu importanti jazzisti internazionali. Il tutto deliziato da un raffinato buffet accompagnato da cocktail, birra e vino... Tutto questo è Happy Theatre! in collaborazione con
INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
buffet libero / consumazione bevanda euro 5,00 / inizio concerti ore 22.00 / infotel 380.7978888 / cercaci su Facebook e Twitter Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza
comune di Vicenza
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Ritratti e autoritratti di design
Il design in 100 oggetti
Che cos’è oggi la professione di designer? Per rispondere a questa domanda, questo libro descrive le vicende di tre generazioni di designer, dai Maestri alle tendenze del Nuovo Design. Le biografie si incrociano con l’autobiografia, le esperienze personali con quelle di interi movimenti, come Alchimia e Memphis, di cui Andrea Branzi è stato uno dei protagonisti. Viene così analizzato il “sistema dinamico” del design italiano, nel quale queste esperienze si collocano, con riflessioni sul ruolo di una nuova didattica e sul design come professione di massa. Conclude il percorso un’autobiografia, che sottolinea aspetti salienti della ricerca professionale e teorica di Andrea Branzi. Questo passaggio dal ritratto all’affresco di gruppo, dalla biografia all’autobiografia, alla teoria fa di questo libro un lavoro sperimentale che, come scrive il suo autore, non porta a risultati garantiti, ma apre lo sguardo a scenari, che testimoniano la peculiarità del design italiano, mai unitario ed omogeneo, ma fatto di variazioni e differenze che sono la sua originalità e la sua ricchezza.
Domitilla Dardi, docente di storia del disegno industriale alla facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, e Federico Motta Editore presentano “Il design in 100 oggetti”: una selezione di prodotti cult, testimoni dello spirito del tempo che li ha generati. Un percorso lungo un secolo che ha visto la trasformazione di semplici oggetti, come una bottiglia, una sedia o un cavatappi, in veri e propri cult dell’immaginario comune. Un volume dal forte impatto grafico, che lascia spazio a immagini di repertorio uniche e dal fascino immortale, sapientemente corredate da schede esplicative che chiariscono le motivazioni della scelta. Tra i protagonisti più celebri ci sono la Sedia Thonet 14 e la Fiat 500, la bottiglietta della Coca-Cola e la poltroncina Vanity Fair di Poltrona Frau, ma anche la Vespa di Piaggio, la Ferrari Testarossa e il modello Easy Rider di Harley Davidson, la Singer 15K o l’intramontabile Olivetti Valentine, firmata da Ettore Sottsass, fino alla Lampada Caboche di Foscarini o l’iPhone. Insomma, cento oggetti che hanno segnato, seguito oppure anticipato l’evoluzione del design internazionale dalla fine dell’Ottocento fino ai nostri giorni, diventando icone riconosciute e riconoscibili da tutti.
Andrea Branzi Marsilio Editore
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Domitilla Dardi Federico Motta Editore
Mauro Galantino Opere e progetti Silvia Milesi Electa Editore
In questa monografia, dedicata a Mauro Galantino, vengono presentati circa quaranta progetti e opere costruite scelti fra una vastissima produzione che copre vent’anni di attività. Il regesto illustrato comprende 128 opere e testimonia l’intensità di un lavoro ampio e articolato che va dai piccoli incarichi privati alle grandi opere pubbliche, includendo le oltre sessanta partecipazioni a concorsi nazionali e internazionali. L’impegno nella verifica dei fondamenti disciplinari e dell’eredità del Moderno e la ricerca ostinata di un proprio metodo progettuale in grado di tenere insieme la forma dello spazio, la sociologia dell’abitare e le logiche costruttive, lo hanno portato a utilizzare l’attività professionale, quella dell’insegnamento e dell’analisi critica di opere contemporanee come strumenti indispensabili per la costruzione di una logica compositiva complessa. I suoi disegni e schizzi sono rivelatori di un pensiero che utilizza in modo compiuto il linguaggio del segno grafico fino a diventare veri e propri testi, opere che anticipano con precisione la forma del costruito. Seguendo in ordine cronologico i progetti di concorso, dalla risistemazione di piazza Fontana a Milano fino a quello vinto di recente per il complesso d’ingresso alla città di Venezia, è possibile ripercorrere un percorso individuale fortemente orientato alla ricerca della forma e al tempo stesso in dialogo con riflessioni e discipline trasversali.
libreria
Déco
Duncan Alastair Electa Editore
Il periodo fra le due guerre, la grande Depressione, l’era del jazz, dell’automobile e del grattacielo, gli anni del fermento artistico e sociale nelle grandi citta d’Europa e d’America: l’Art déco accompagna l’avvento del mondo moderno e determina una nuova estetica che abbraccia gli stili decorativi più raffinati del Novecento. Nelle sue forme più pure il déco nasce a Parigi da un’idea di lusso e ricercatezza che, negli anni venti, si esprime spesso attraverso l’uso di materiali esotici e pregiati. Il fenomeno coinvolge successivamente i designer modernisti d’Europa e d’America che sperimentano l’uso del metallo e della plastica. Dall’ispirazione a modelli estetici e artigianali di altre culture - dall’antico Egitto all’antichità classica del Mediterraneo, agli imperi coloniali in Oriente e in Africa emerge così nelle arti decorative. Quell’insieme di stili che oggi rientrano nell’accezione più ampia di “Art déco”. Con un apparato iconografico di oltre 1000 immagini, il volume di Alastair Duncan rappresenta un’opera completa sulle arti decorative del periodo fra le due guerre. Oltre a testi di inquadramento storico e artistico, il libro offre un repertorio di più di quattrocento voci ordinate alfabeticamente, con le maggiori personalità nell’ambito dell’arte, della grafica e del design, le scuole più influenti, le esposizioni che hanno promosso le creazioni degli oggetti déco e le case che li hanno prodotti.
Grande atlante dei giardini in Oriente e Occidente
Great escapes Mediterranean
Una puntuale mappatura geo-storica che inizia con il giardino di Roma antica e si conclude con le ultime tendenze lanciate dai garden designer: questi i temi affrontati in oltre 300 pagine, corredate da più di 350 immagini che illustrano l’evoluzione delle diverse culture artistiche legate al giardino, presentate in sequenza cronologica e in modo orizzontale attraverso i cinque continenti. Al pari di altre discipline, come l’architettura o la pittura, anche l’arte dei giardini vanta un’origine antichissima come spazio carico di significati e simbolismi, che affonda le proprie radici nel necessario bisogno dell’uomo di rapportarsi con la natura, “addomesticandola” secondo il proprio sentire, nei luoghi del proprio vivere. Lo studio scientifico dell’evoluzione del giardino, disciplina definita e istituzionalizzata nel corso del XX secolo, ha messo in luce le differenze e le influenze che hanno indirizzato verso stili e mode diversi il rapporto dell’arte dei giardini con le altre arti, nelle diverse epoche. Questo atlante intende guidare il lettore in un viaggio attorno al mondo alla ricerca dei giardini, tra i tanti che si sono conservati fino a oggi, che maggiormente hanno caratterizzato un’epoca, sancito un cambiamento di gusto o rappresentato un modello, evitando la consueta separazione tra Oriente e Occidente.
Il Mediterraneo è un mare ricco di storia e mitologia sul quale si affacciano ben tre continenti e 21 nazioni differenti. Ognuna di queste diverse culture è comunque benedetta da un clime mite e soleggiato e da una fauna e flora tipiche. Angelika Taschen ha scoperto il meglio di questi paesi. Sfogliando il libro troviamo l’elegante Eden-Roc sulla Costa Azzurra, lo stiloso Monte Carlo Beach, l’hotel Stella Maris a nord di Portofino al quale si accede solo via mare o trekking e tutti i begli alberghi della costa di Amalfi. Aggiungete i piccoli alberghi della piccola isola croata di Lopud, l’esclusivo Perivolas a Santorini e infine l’Hotel Nord-Pinus a Tangeri che si affaccia sullo stretto di Gibilterra. I migliori includono l’Hotel Le Corbusier a Marsiglia, Casadelmar in Corsica, l’Hotel Torre di Cala Piccola all’Argentario, la Locanda di Barbablù a Stromboli, gli straordinari hotel nelle masserie di Apulia e l’Orloff Resort nella piccola isola greca di Spetses.
Filippo Pizzoni, Lucia Impelluso Electa Editore
Reiter Christiane Taschen
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in Sardegna
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casa investimento
Numero Verde 800 900 295 www.casainvestimento.it
turismo per casa Il programma Casa Investimento nasce dal desiderio di offrire un prodotto all’avanguardia, che sfrutti appieno le possibilità che oggi un investimento immobiliare consente. Gli immobili che rientrano nel programma Casa Investimento sono il risultato di un’attenta ricerca delle migliori condizioni di mercato effettuata a più livelli. - ricerca delle location che presentano particolari condizioni di rivalutazione a breve e medio termine - strutture realizzate a regola d’arte, per garantirne il valore sia dal punto di vista estetico che qualitativo - prezzo assolutamente competitivo, grazie ad accordi diretti con le imprese costruttrici - studio di soluzioni di finanziamento con mutui particolarmente vantaggiosi - gestione dell’immobile, della manutenzione alla cura delle affittanze
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Soluzioni per acquariofilia ed assistenza a domicilio Alimentazione integrata per tutti gli animali domestici Prodotti per l’ornitologia amatoriale e professionale Moduli per l’habitat ed il trasporto PIOVENE ROCCHETTE (VI) - Via Thiene, 86. Tel. 0445.550210
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