Casainmente living way n.01 febbraio/marzo 2010

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r i v i s ta d E l s E t t o r E C a s a • f E b b r a i o / m a r z o 2 0 1 0 • a n n o 5

n . 0 1 • E d i t o r E C a l l E i d o s . i t • w w w. c a s a i n m e n t e . i t / l i v i n g

Un modo Esclusivo di vivere la Casa l’eleganza ha un colore solo, il bianco la fotografia di come sarà... le terrazze: architettura dinamica design ricercato e strutture d’avanguardia architetto diego Peruzzo: l’arte dell’architettura. Philippe starck & Kartell Gaetano Pesce: design contemporaneo b&o per il living Plastiche trasparenti? sì grazie! il colore è luce, la luce è energia: il colore è energia. zaha Hadid a Padova mostra di architettura Curiosità dell’abitare nel mondo

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febbraio - marzo 2010


Perfetta armonia tra forma e contenuto

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θ (Phi) = b_ ln (r/a)

TM

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Spaccato di una conchiglia di un Nautilus con le cavità disposte secondo una spirale logaritmica che riproduce alla perfezione il progetto delle galassie e ci dimostra come la Sezione Aurea (Phi) sia l’espressione matematica della bellezza e dell’eleganza della natura. La spirale logaritmica segue una crescita esponenziale stabilita dalle leggi fisiche dell’universo, come dimostra la formula della Sezione Aurea. Entrambe sono celate in ogni angolo della Terra: semi, fiori, frutti, persino gli animali e gli esseri umani. Tutto, in natura, segue questo schema, frutto di una particolare sequenza matematica, sequenza che non ha un punto di inizio, ma prosegue infinitamente sia verso l’interno che verso l’esterno. Per la sua proprietà di crescita, perfettamente armonica, la spirale logaritmica è stata anche chiamata, nel corso dei secoli, la “curva della vita”.

editoria e grafica www.calleidos.it


Rivista di informazione del settore casa Febbraio / Marzo 2010 ANNO V N.01 Iscrizione Tribunale di Vicenza n. 1217 SOcIETà EDITRIcE: Calleidos www.calleidos.it info@calleidos.it DIRETTORE RESpONSAbIlE: AnnaMaria Tonini DIRETTORE EDITORIAlE: Stefano Battistella stefano.battistella@calleidos.it DIREzIONE, REDAzIONE GRAFIcA E ImpAGINAzIONE: Calleidos hANNO cOllAbORATO: Simona Cecconato AnnaMaria Tonini Stefano Battistella Anna Feracin Ilaria Moro Mara Capitanio Enrico Ruffato STAmpA: Industrie Grafiche Vicentine S.p.A. E’ vietata la riproduzione anche parziale del contenuto pubblicitario senza autorizzazione dell’editore. L’editore non è responsabile del contenuto pubblicitario stampato ed è sollevato in qualsiasi caso da responsabilità civile o penale nei confronti dei lettori o di terzi. REDAzIONE: TEL. 0445 560709 - 624978 FAX 0445 1920319 WEb: www.casainmente.it E-mAIl: info@casainmente.it VOIp: casa in mente - calleidos pER INSERzIONI pUbblIcITARIE: 0445 560709 - 348 5122499 info@calleidos.it

DIFFUSIONE GRATUITA AREA URbANA cENTRAlE VIcENzA E cOmUNI DI cINTURA: Vicenza Costabissara Caldogno Dueville Torri di Quartesolo Quinto Vicentino Bolzano Vicentino Monticello Conte Otto Monteviale AlTO VIcENTINO: Isola Vicentina Villaverla Montecchio Precalcino Malo S.Vito di Leguzzano Marano Vicentino Thiene Sarcedo Breganze Fara Vicentino Salcedo Zugliano Zane’ Carre’ Torrebelvicino Schio Santorso Piovene Rocchette Chiuppano Caltrano Cogollo del Cengio Velo d’astico AlTOpIANO DI ASIAGO: Asiago Gallio Roana

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editoriale

06 L... come Living Way soluzioni di arredo

10 L’eleganza ha un colore solo, il bianco 12 Il design a gradini 14 La fotografia di come sarà... 16 PANTA REI...e tutto scorre... 18 Catellani & Smith presentano la nuova collezione ECO-LOGIC LIGHT

L... come Living Way Rossi Arredamenti

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abitare il nuovo

22 Iniziative immobiliari di qualità 24 Le terrazze: in armonia con l’architettura 26 Lineare contemporaneità 28 Design ricercato e strutture d’avanguardia 30 Una spaziosa classe B 32 Estetica e funzionalità fra storia e modernità 34 Residence Robinie incontro

Catellani & Smith presentano la nuova collezione ECO-LOGIC LIGHT

Errepi

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36 Architetto Diego Peruzzo: l’Arte dell’Architettura. designer e design

40 Philippe Starck & Kartell 44 Gaetano Pesce: design contemporaneo 46 I love design - Poltrona Egg

Residence Robinie

materiali e tecnologie

48 Plastiche trasparenti? Sì grazie! 52 B&O per il Living 54 Il colore è luce, la luce è energia: il colore è energia. 58 Impianti fotovoltaici

Free Clima

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Plastiche trasparenti? Sì grazie!

B&O per il Living

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libreria

60 La mia CasaClima 60 HADID, Complete Works 1979-2009 60 Zaha Hadid 61 Phaidon Atlas dell’architettura mondiale del XXI secolo 61 Harry Bertoia - Decisi che una sedia non poteva bastare 61 Tadao Ando - Musei oltre casa 4

62 Teatro Comunale città di Vicenza 64 Zaha Hadid a Padova - Mostra di architettura 66 Fiere Italia 2010 turismo per casa

70 in Sardegna 72 Curiosità dell’abitare nel mondo

Fiere Italia 2010

Salone del mobile

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contenuti

L’eleganza ha un colore solo, il bianco

La fotografia di come sarà...

Il design a gradini

PANTA REI ...e tutto scorre...

3B

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3B

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14

Iniziative immobiliari di qualità

Le terrazze: in armonia con l’architettura

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Architetto Diego Peruzzo: l’Arte dell’Architettura

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Lineare contemporaneità

Design ricercato e strutture d’avanguardia

Una spaziosa classe B

Estetica e funzionalita’ fra storia e modernità

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30

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Philippe Starck & Kartell

Gaetano Pesce: design contemporaneo

I love design Poltrona Egg

Pavingross

Linea Ceramica

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Il colore è luce, la luce è energia: il colore è energia.

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Impianti fotovoltaici

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Libreria

Teatro Comunale città di Vicenza

Zaha Hadid a Padova Mostra di architettura

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Stefani

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in Sardegna

Oko

Etnika

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Curiosità dell’abitare nel mondo

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The Pocket

Ideeperlospazio

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L... come Living Way

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Volevamo raccontarvi la casa in un modo più dinamico e incisivo, in grado di cogliere gli aspetti sempre più differenziati della contemporaneità progettuale sia di interni che strutturale. Per questo abbiamo deciso di rinnovarci nella grafica e nei contenuti. La trasformazione inizia dal logo e dal formato della rivista, prosegue con l’organizzazione visiva delle informazioni - sintetizzate da titoli, sommari e griglie di immediata lettura - arriva al concept delle rubriche, rinominate per l’occasione. Abitare il nuovo: presenta opere, strategie e luoghi di un nuovo modo di progettare e produrre, nella nostra realtà; trovano così confronto le idee, lo stile e la professionalità delle imprese presentate. Soluzioni di arredo: ampio focus sui problemi comuni dell’arredamento d’interni, ma anche approfondimenti per realizzare un sapiente incrocio di oggetti, colori, luce e mobilia. Incontro: dedicato a protagonisti che, a loro modo, hanno contribuito a rendere più dinamico il settore casa e a coloro che si distinguono dando un concreto apporto al modo di vivere contemporaneo. Designer e design: celebra i grandi personaggi per renderli noti al pubblico, anche presentando i prodotti che hanno creato e per i quali sono stati riconosciuti. Materiali e tecnologie: temi d’attualità per essere informati su ciò che la tecnologia permette per quanto riguarda il risparmio energetico ed il corretto utilizzo


editoriale delle fonti rinnovabili, nonchè una rassegna di materiali e delle tecniche per il loro utilizzo, vecchi o nuovi, che siano. Libreria: trovano spazio libri e cataloghi di mostre per avvicinare al settore casa sia coloro che lo conoscono poco ma hanno volontà di approfondirlo, sia coloro che sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo ed alternativo. Oltre casa: propone cultura, informa su rassegne e fiere per non perdere le opportunità di incontro fra arte, hobby e design contemporaneo. Turismo per casa: dedicato ai cultori del viaggio, a chi cerca la propria casa anche in luoghi diversi da quelli di origine; proposte e soluzioni convincenti, dotate di un’abilità significativa paritaria o anche più funzionali rispetto alle abitazioni locali principali; non per ultime, spazio a curiosità relative a creazioni alternative. I nostri inserzionisti riconoscono l’evoluzione di casainmente di questi ultimi 4 anni e grazie anche alla loro professionalità percorriamo con concretezza una nuova via dove gli attori del settore casa si incontrano in un virtuoso scambio di opinioni che contribuisce a dare informazione al pubblico, sempre più qualificata e approfondita. Benvenuta Living Way!

casaInmente living way

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arredamenti

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anche quest’anno acquisti 2 ambienti e


Cucina ernestomeda - modello elektraVetro - design Pietro arosio

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v a i g ra t i s in v a ca nza in u n ce n t ro b e n e s s e re n e l p a rco n a z i o n a l e d e ll o St e l v i o .


L’eleganza ha un colore solo, il bianco E’ il colore della neve ma anche simbolo di purezza, luce, freschezza. In casa regala una raffinata eleganza.

È luminoso ma in verità è senza tinta. Innocuo e neutrale solo all’apparenza, in realtà nasconde una volontà forte e decisa, in alcuni casi addirittura “una scelta impattante e aggressiva”. Di tendenza nell’arredamento, il bianco è uno di quei colori - anche se in realtà è acromatico - che pur dividendo designer, architetti e stilisti riesce a essere una chiave di lettura in ogni occasione. Colore trasformista per eccellenza, casual e grintoso. Una “Casa in bianco” dove oggetti tra loro molto diversi convivono armoniosamente creando un equilibrio composito, cadenzato dal giustapporsi del monocromatismo bianco con i rimanenti componenti dell’arredo. Per un buon risultato bisogna riservare una grande attenzione ai materiali e giocare sapientemente sulla lucentezza di un marmo o di una laccatura, sull’opacità di un laminato o di una tinteggiatura, sulla materialità di un tessuto ruvido, sulla preziosità di un damasco monocroma, sulla delicatezza di un merletto o di un lino ricamato. 10

Una tinta speciale e controversa. Una “summa”, per sua stessa natura, non solo di significati ma anche - più concretamente - di tutti i principali toni che l’occhio umano riesce a cogliere. Un non colore che aumenta la percezione dei volumi, al contrario del compagno e rivale nero che sembra rendere più piccole le superfici e dà un senso di leggerezza. Per usarlo come unico colore richiede molta attenzione: può essere estremamente elegante e rivelare una forte personalità, ma può facilmente risultare banale.


soluzioni di arredo Non tutti l’apprezzano. Se, da un lato, gli stilisti lo propongono come colore di tendenza, dall’altro, il bianco nell’arredamento, viene considerato spesso troppo freddo e difficile da mantenere pulito. Certo, il total white è poco adatto per una casa dove vivono dei bambini, ma i nuovi materiali, che richiedono una minima manutenzione, oltre ai tessuti antimacchia, consentono di goderne non solo il fascino ma anche di sfruttarne la capacità di raddoppiare la luminosità di un ambiente e di allargarne visivamente i volumi. Una cucina tutta bianca sembrerà sicuramente più spaziosa e un candido divano dalle linee morbide avrà un aspetto incredibilmente soffice. Se anche le pareti sono bianche, un armadio incolore potrà mimetizzarsi facilmente, soprattutto se scelto con ante scorrevoli e prive di maniglie. L’algida neutralità di questo “colore non colore” non vi stancherà mai e, quando avrete voglia di cambiare atmosfera, vi basterà vivacizzarlo con tende e cuscini coloratissimi.

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soluzioni di arredo

Il design a gradini La scala è un elemento determinante per dare carattere ad un ambiente. Un dettaglio estetico che si sviluppa in senso spaziovolumetrico, che si snoda tridimensionalmente nella casa, quindi la disegna, la scolpisce e talvolta ne diventa il punto di richiamo dell’occhio del visitatore. La scala riflette ed integra l’ambiente che la circonda mantenendo la funzione primaria di salita e discesa in modo agevole e sicuro e, proprio per questa ragione, che la sua progettazione diventa impegnativa. Sono molte le variabili da considerare per progettare una nuova scala, non solo lo spazio a disposizione (in particolare quello di accesso e quello di sbarco), ma anche le norme tecniche e i regolamenti, il carattere scenografico e decorativo che si vuole conferire e i materiali che verrano utilizzati per la realizzazione. Ricordiamo che una scala è costituita da una “pedata”, ossia la larghezza di un gradino che può variare da 28 a 32 cm, mentre la sua altezza, detta “alzata” è solitamente compresa fra 16 e 18 cm: importante è che la pendenza, normalmente variante fra 30° e 37°, sia costante per permettere un percorso più comodo. Questo rapporto altezza, larghezza ed inclinazione è fondamentalmente basato sulla lunghezza del passo medio di una persona comune e sulla velocità normale di un agevole percorso. Per la sicurezza, la ringhiera e la balaustra devono essere alte almeno 110 cm e, fra le colonnine, non ci devono essere più di 10 cm di spazio libero. E se la scala si prolunga per più di 15 alzate, deve avere un pianerottolo di sosta. Nel caso di una scala lineare esiste la possibilità di usufruire dello spazio sottostante allestendolo e arredandolo in modo personalizzato ottenendo dei vani capienti, porta TV o librerie talvolta vestite di ante lineari e in perfetta sintonia con l’atmosfera dell’ambiente. La realizzazione di una scala, che sia artigianale, perciò a misura con l’intervento manuale per le accurate rifiniture, o che sia la realizzazione di un oggetto di design con l’ulilizzo di vari materiali, legno, vetro, acciaio e giochi di alzate-pedate, costituisce comunque una perfetta sintesi fra estetica e funzionalità. 12

3B di Ballardin a Thiene (VI) ci propone la scala a chiocciola della SERIE INOX DESIGN di Estfeller, uno straordinario binomio di faggio laccato naturale e acciaio inox, che compone il corrimano a sezione rotonda, le colonnine, i tondini elicoidali di protezione e i distanziali della colonna centrale. Questa combinazione di elementi conferisce a questa scala un aspetto moderno ed elegante.


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Porte / Serramenti in PVC e legno / Scale / Pavimenti in legno Via Europa, 85 - Thiene (VI). Tel.0445.381183 - info@3bserramenti.it


La fotografia di come sarà... Personalizzare un’abitazione e arredarla quindi secondo precise esigenze e gusti, fondendo la struttura a disposizione con volumi e percorsi funzionali che riflettano il gusto e il piacere di vivere la casa di chi ci abiterà è un impegno e un piacere che comincia già dal progetto. Si parte col risolvere lo studio dell’arredamento inteso come volumi e percorsi, che devono rispettare le abitudini e dove si prevedono eventuali pannellature o abbassamenti utili a determinare gli spazi; dopo di che si stabiliscono le posizioni degli impianti e poi, si affronta la scelta delle finiture, pavimento chiaro o scuro, lucido o opaco, porte interne, serramenti esterni... Il progetto viene eseguito in scala e quando si tratta di considerare e valutare i volumi, da parte del cliente, ci si aiuta col metro, col centimetro da sarta, a spanne... per simulare percorsi ed ingombri si spiegano scatoloni e si incolla il nastro adesivo al pavimento o alle pareti; ma quando si devono decidere gli abbinamenti di materiali e toni di colore nell’insieme dell’ambiente ci si deve affidare principalmente all’immaginazione. E sono proprio inerenti a questa fase del percorso progettuale le immagini che vi presentiamo in questo numero. Sono le ‘viste’ tridimensionali che realizziamo durante lo studio del progetto e che possono a pieno titolo definirsi le foto di come sarà l’ambiente dopo...

In questo piano terra dedicato alla zona giorno abbiamo prima risolto le divisioni fondamentali degli spazi, dedicando il posto adeguato alla cucina, dove abbiamo incassato le colonne e previsto pannelli semitrasparenti scorrevoli a divisione dal pranzo e alla zona relax e tv e, di conseguenza, stabiliti gli impianti, al momento della scelta delle finiture, abbiamo proposto più soluzioni per alcune zone e nel contempo abbiamo vestito di materiali diversi pavimenti, pareti e gli stessi mobili. Le immagini selezionate sono una porzione già scremata che ha, come comune denominatore, il colore delle travi a soffitto e il colore bordeaux alle pareti.. 14

IDEEpErlospazIo

Cell. 347.7265516 - Tel. 0445.1888022 www.ideeperlospazio.it - info@ideeperlospazio.it


soluzioni di arredo angolo pranzo

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Tavolo e sedie bianchi con pavimento in gres porcellanato grigio opaco, con pareti bordeaux sulle quali spiccano le colonne appese bianche con mensole in vetro retroilluminate.

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Tavolo e sedie bianchi, su pavimento bianco lucido, marmo o veneziana, con pareti bordeaux e bianche con nicchie orizzontali illuminate da led incassati sopra e sotto.

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angolo relax

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L’atmosfera calda e accogliente di questa soluzione è data dal legno chiaro, protagonista di questa immagine. Lo troviamo a pavimento in listoni posati a 45° che non si interrompono neanche sui gradini tra un piano e l’altro, sulla boiserie del mobile attrezzato per la televisione, che ha i contenitori e i pensili in finitura laccato lucido bianco, e nelle mensole della parete libreria dove si sfruttano le spalle in cartongesso.

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E se invece… il pavimento fosse un gres porcellanato grigio opaco con fughe impercettibili... sarebbe così... col mobile bianco e le pareti neutre...

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La raffinata texture del marmo bianco lucido rende l’ambiente elegante ed esclusivo, l’inserimento del rovere grigio nel mobile tv lo fa risaltare e la parete dedicata ai libri diventa un piano colorato per l’esposizione dei quadri.

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soluzioni di arredo

PANTA REI ...e tutto scorre... (Eraclito) Per unire, separare o dividere parzialmente, le porte scorrevoli sono la miglior soluzione di design e glamour. La porta scorrevole a scomparsa è di impiego sempre più diffuso in quanto salvaspazio per eccellenza; infatti, con il passare degli anni, sono sempre più numerosi gli utenti che, in caso di ristrutturazione della propria casa, prediligono la porta scorrevole a scomparsa, pur avendo ampie quadrature, per sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione, per caratterizzare l’arredamento o per distribuire in modo più uniforme la luce se gli ambienti sono piccoli. Sono attualmente molto utilizzate nell’arredamento delle nostre case e possono essere a scomparsa con una o due ante oppure scorrevoli esternamente e anche in questo caso a una, due o più ante. Vengono spesso scelte per separare grandi ambienti come la cucina ed il soggiorno, per esempio, e per renderli comunicanti; la dimensione naturalmente è molto variabile (cm 70, cm 80, cm 90 fino a raggiungere il metro e oltre). Le porte scorrevoli a scomparsa sono utilizzate un po’ in tutti gli ambienti della casa, camere da letto, chiusure per cabine armadio, bagni e ripostigli (immagine schema). In questo caso l’anta è agganciata ad un binario situato all’interno del telaio della porta che, in fase di apertura, rientra nello spessore del muro. Il vano metallico in cui “scompare” si chiama controtelaio e può essere inserito in una parete rifinita ad intonaco o tamponato fra pannelli di cartongesso. Questa tipologia di scorrimento può essere applicata solo se la parete ha uno spessore sufficiente per accogliere il controtelaio e nel caso di pareti portanti è sempre il caso di verificare la fattibilità dell’operazione con un tecnico specializzato. Il controtelaio infatti è costituito da fianchi in acciaio sostenuti da una lamiera zincata a grecatura verticale, prodotto in misure standard in duplice versione per muri in laterizio e muri in cartongesso.

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La porta che si sviluppa all’esterno del muro, scorre parallela alla parete, anche in questo caso agganciata ad un binario, che, diversamente dalle porte a scomparsa, è affisso esternamente alla parete e spesso coperto da una veletta in finitura conforme al colore o materiale dell’anta stessa. E’ un sistema vantaggioso perchè non costringe a modifiche strutturali del muro e non richiede particolare manutenzione. Può essere installata ovunque e l’unica avvertenza, naturalmente, è quella di lasciare sgombra la parete a lato della porta, per permettere un agevole scorrimento. In questo modo, aperta o chiusa che sia, l’anta rimane sempre visibile e può diventare uno straordinario complemento d’arredo come nel caso di interni in stile moderno e minimalista.


DRIVE a wall sculpture of light and shadow

Porta scorrvole con binario telescopico 17

3B SERRAMENTI Via Europa , 85 - Thiene (VI). Tel. 0445.381183 info@3bserramenti.it


Catellani & Smith presentano la nuova collezione ECO-LOGIC LIGHT La quinta fonte di luce creata dall’uomo è la tecnologia LED che segue le sorgenti luminose ad incandescenza e fluorescenza, alogena e agli ioduri. LED è l’acronimo di Light Emitting Diode (diodo ad emissione luminosa) ed è una fonte di luce che Enzo Catellani ha interpretato con essenzialità e per la quale ha creato e brevettato nuove applicazioni, che gli hanno permesso di esprimere nuove forme e concetti senza limiti. Ama definirla “ecological light” in quanto riduce le emissioni di CO² ad 1/5, ottenendo un risparmio energetico pari a 4/5. Non ha costi di manutenzione e la sua durata è pressoché illimitata. La sua nuova collezione nasce così, e, a parer suo, questo è già sufficiente per amarla. La sorprendente scoperta è la qualità della luce che emana: una luce zen, meditativa e rilassante, che abbassa, oltre ai consumi, la tensione nell’ambiente illuminato. È una luce lunare e magnetica della quale non si può fare a meno, ottenuta con linee semplici ed eleganti, steli sottili e materiali pregiati di indiscutibile raffinatezza. “Luce” non significa semplicemente illuminare le mura delle nostre abitazioni, bensì assecondare le diverse attività e i bisogni dell’uomo all’interno di uno spazio. L’obiettivo è semplice e straordinariamente complesso: rendere la luce un elemento capace di migliorare la qualità della vita. 18

Gonella luce

Viale Stazione, 13 - ALtE CECCAtO - tel. 0444 696087 Via Btg. Monte Berico, 38/40 - VICENzA -tel. 0444 54669 info@gonellalucesrl.191.it


soluzioni di arredo Ecological light è un nuovo modo di concepire la luce per accompagnare le persone nelle loro attività quotidiane, assecondandone gli stati d’animo e contribuendo al loro benessere. Qualsiasi atmosfera è frutto dell’illuminazione che la crea, e qualsiasi spazio cambia aspetto ed effetto su di noi al cambiare della luce che lo illumina. Il mondo intorno a noi è vivo solo perchè illuminato, magari in penombra ma illuminato. La totale mancanza di luce è il buio profondo, l’assoluta mancanza di sensazioni visive, un mondo immateriale, il nulla.

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soluzioni di arredo

La luce disegna lo spazio, senza ingombrare; crea atmosfere, fasci luminosi e la funzionalità della casa deriva anche dall’illuminazione specifica in quanto risultato di un accurato progetto illuminotecnico che, sempre, dovrebbe integrare quello relativo all’arredamento. Mille sono le lampade che ogni giorno si illuminano negli showroom Gonella Luce di Alte Ceccato e Vicenza. E ognuna di esse esprime tutta la passione, la sperimentazione, la ricerca per progettare la LUCE dei vostri spazi vitali. Ogni oggetto o sistema luminoso, tecnico o decorativo, in acciaio o in vetro di Murano viene accuratamente pensato, scelto e proposto non solo per illuminare, ma anche per stimolare i sensi. Materiali, colori, forme e sorgenti luminose (alogene, LED, basso consumo) sono dosati per offrire risultati estetici ed illuminotecnici personalizzati alle vostre esigenze.

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Da 50 anni GONELLA LUCE mette a disposizione la propria esperienza per offrire alla clientela privata e ai professionisti consulenza ed assistenza nella realizzazione di impianti di illuminazione su misura, scenografici o semplicemente confortevoli.


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s A n to r s o ( v i ) v i a l e e u ro p a , 2 9 . te l . 0 4 4 5 . 1 7 4 2 6 4 2 - C e l l . 3 4 7 . 5 3 8 8 2 7 4 - e r r e p i a r r e d i @ l i b e ro. i t

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Iniziative immobiliari di qualitĂ

Finiture di pregio - Ampie metrature - Impianto di riscaltamento a pannelli radianti PossibilitĂ di personalizzazione - Chiavi in mano

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ARC A.D.I.A.

Via Lago di Garda, 18 - SCHIO (VI) Tel. 0445.566766 - Fax 0445.576954 www.arcadiaprogettazione.it - info@arcadiaprogettazione.it


abitare il nuovo Il Residence Pievebelvicino, situato in un luogo dedicato a tutti coloro che vogliono godersi un luogo di serenità, immersi nel verde. Un progetto concepito in modo unitario in tutte le sue fasi: dallo studio di fattibilità, alla progettazione e alla realizzazione dell’opera. Sono in fase di completamento le pratiche per la costruzione delle prime unità residenziali i cui lavori stanno presumibilmente per iniziare. L’esperienza maturata in oltre quindici anni di attività nel settore dell’architettura e dell’edilizia, consente allo Studio ARC.A.D.I.A. di formulare proposte e fornire soluzioni per soddisfare ogni esigenza del committente. La particolare cura dei dettagli progettuali e costruttivi, un’accurata Direzione dei Lavori e un puntuale Coordinamento dei cantieri, sono da sempre fattori irrinunciabili a garanzia di iniziative immobiliari di qualità.

La prevenzione dei rischi (tecnici, economici e finanziari, legali, ecc.) nel settore delle costruzioni richiede la pianificazione e l’attivazione di specifiche azioni di controllo, variabili in funzione dell’intervento e dei suoi obiettivi, del contesto, delle tecnologie utilizzate nonché della strategia organizzativa adottata. Il successo di un intervento, a livello edilizio o infrastrutturale, dipende infatti dal contributo di tutte le parti che intervengono nel processo e dalla loro efficace integrazione. Tra i servizi vantati figurano: studi di fattibilità, progettazione architettonica ed urbanistica, direzione dei lavori, coordinamento dei cantieri, predisposizione iter amministrativo/autorizzativo, pratiche catastali, certificazione/qualificazione energetica degli edifici, perizie, sicurezza cantieri, consulenza sulla scelta e personalizzazione degli ambienti, assistenza in sede di rogito notarile e/o stipulazione mutui. Lo Studio ARC.A.D.I.A. interviene nei due fondamentali momenti della realizzazione dell’opera, la progettazione e la costruzione, affiancando i progettisti (architetti/strutturisti/ impiantisti) e le imprese di costruzioni che collaborano con i committenti e gli acquirenti, per prevenire e ridurre al minimo gli eventuali possibili guasti o difetti che potrebbero manifestarsi nel corso degli anni successivi alla costruzione. Opera nel settore della progettazione architettonica residenziale, direzionale, industriale, commerciale, urbanistica e di riqualificazione urbana, sia in Italia che all’estero. Il raggiungimento dello scopo sociale è dunque affidato a figure professionali da tempo presenti nel campo immobiliare e di consolidata esperienza maturata nel settore. Lo Studio si avvale dell’operato di un team interdisciplinare di professionisti, tecnici ed imprese di provata competenza ed affidabilità, coordinati dallo Studio stesso e con i quali sono state da tempo avviate reciproche intese di collaborazione.

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Le terrazze: in armonia con l’architettura

Casanova Costruzioni, marchio leader nella realizzazione di immobili di qualità, propone a Schio limitrofi, una nuova iniziativa che pensa prima di tutto al Vostro benessere. Nel nuovo piano urbano di lottizzazione adiacente ad un parco verde attrezzato in un contesto di assoluta tranquillità, “Le Terrazze” esprimono l’abitazione moderna senza compromessi.

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costruzioni casanova

Via Lago di Lugano, 15 - SCHIO (VI) Tel. 0445.576969 E-mail: info@costruzionicasanova.it


abitare il nuovo La costruzione è stata progettata con una struttura a telaio in cemento armato nel rispetto della normativa antisismica e una muratura perimetrale con eccellenti caratteristiche di isolamento termico. L’impianto di riscaldamento radiante offre un sensibile risparmio sui consumi e la dotazione di pannelli solari termici è in grado di garantire fino all’80% annuo della produzione d’acqua calda sanitaria. Un sistema di schermatura a frangisole integrato nelle ampie vetrate a sud, migliora il comfort termico durante la stagione estiva. L’utilizzo di specifici materiali da costruzione, abbinati a scelte progettuali bioclimatiche, garantiscono ottimi livelli di coibentazione termica ed acustica ed un’elevata qualità dell’abitare. Meno consumi, più risparmio, per garantire più valore al Vostro investimento nel tempo.

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Lineare contemporaneità

Soluzione al Piano Terra

Soluzione al Piano Primo

VISITE IN CANTIERE: Tutti i giorni previo appunatamento tel.0445.362809

26 PROGETTO Arch. Matteo Munaretto

MATTEO AssOciATi architettura & design Via S. Rosa, 45 - ZANè (VI). Tel. 0445.362809

iMPREsA EsEcuTRicE

RAsOTTO GREEnbuildinG

Via Cittadella, 3 - DUEVILLE (VI). Tel.0444.590170


abitare il nuovo In una laterale di Via Santa Rosa sorge questo complesso immobiliare di sole 5 unità completamente autonome. La semplicità e la pulizia della composizione costituiscono un chiaro riferimento all’architettura contemporanea dalla quale vengono ripresi alcuni caratteri quali la semplicità delle forme e la chiarezza del disegno planimetrico uniti ad una riduzione formale nella scelta dei colori e dei materiali. I prospetti sono caratterizzati dall’equilibrio che si crea nel rapporto tra superfici continue ed elementi filtranti come i parapetti realizzati in lamiera stirata e dei frangisole che permettono di modulare a piacimento la luminosità data dalle grandi aperture vetrate. Proprio le ampie vetrate unite alle ripartizioni interne creano una compenetrazione degli ambienti interni con quelli esterni ricreando in ogni singola stanza la possibilità di un’uscita verso l’esterno grazie alle ampie terrazze.

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Design ricercato e strutture d’avanguardia

La Saccardo Group, rappresentata da Giancarlo Saccardo, è attiva con successo nel mercato immobiliare e vanta una variegata gamma di servizi a disposizione dei propri clienti. Vengono impiegate tecnologie costruttive d’avanguardia, con possibilità di personalizzazione, in modo da assicurare la realizzazione di prodotti unici, studiati nei dettagli sulla base delle necessità e dei gusti del cliente. La ricerca continua di materiali sempre più evoluti si rende evidente fin dall’analisi del capitolato, non più sinonimo di “base”, bensì di una ricerca sempre più affinata nell’ambito del design per arrivare ad una nuova modalità di operare. 28

SACCARDO GROUP

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Un partner d’eccezione, con il quale la Saccardo Group collabora al fine di migliorare sempre di più il prodotto che propone, è rappresentato dallo Studio Massimo Broglio, di Thiene. Un esempio concreto riguarda la scelta della collezione in gres porcellanato City, di Lea Ceramiche, disegnata da Diego Grandi, vincitrice del prestigioso concorso Good Design bandito dal Chicago Athenaeum, che corona l’attenzione che l’azienda ha sempre riservato ai contenuti di design e all’impegno rivolto alla ricerca tecnologica, abbinando tecniche costruttive innovative ed accostamenti inediti.

Per passare poi alla scelta dei bagni firmati da Philippe Starck, creati con la semplice genialità del suo ideatore teso a migliorare la qualità della vita di tutti i giorni. Alcune delle unità immobiliari create dalla Saccardo Group sono già predisposte alla domotica, con tecnologia rivolta al solare e al fotovoltaico. Sul piano delle terrazze viene prevista, se richiesta, la realizzazione della piscina, o, in alternativa, del bagno turco.

GINGER E FRED: ai limitrofi di Thiene, in contesto precollinare su palazzina in costante rapporto con il paesaggio, prestigiosi appartamenti bicamere e tricamere indipendenti con giardino e taverna, attici con ampi terrazzi e piscina idromassaggio. SURPRISE: a Schio, località Magrè in zona signorile, in ristrutturazione di un edificio inserito in contesto verde attrezzato di giardini e terrazze con utilizzo di materiali tecnologicamente avanzati, appartamenti di design in piccolo contesto.

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Una spaziosa classe B

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abitare il nuovo Proponiamo, a thiene, un signorile intervento edilizio dalla evidente qualità costruttiva. sarà infatti dotato di certificazione energetica casaclima classe B, di isolamento acustico come previsto dalle normative vigenti, di pannelli solari termici. Potrete trovarvi graziose villette, che dispongono anche di una utile zona hobby, spaziosi appartamenti situati in un contesto di poche unità e un attico prestigioso. Quest’ultimo si sviluppa su un unico livello ed è direttamente collegato al garage tramite un ascensore di proprietà esclusiva. luminosissimo, dalle grandi vetrate completamente apribili sui lati sud e nord, presenta una magnifica vista sui monti circostanti. la spaziosa zona giorno si apre da un lato sulla cucina-pranzo, dall’altro verso un’area lettura-studio. e’ dotato di ripostiglio-lavanderia, taverna e terrazza esterna che costituisce una idelae continuazione degli spazi interni.

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Estetica e funzionalità fra storia e modernità

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In zona ex Lanificio Cazzola, a Schio, nelle vicinanze del centro, in un contesto storico tranquillo e suggestivo, con viste panoramiche e architetture del passato, complesso residenziale direzionale che unisce il pregio ambientale alla qualità costruttiva. Cura particolare è stata prestata agli interventi di ristrutturazione e di recupero di questo antico edificio storico della città, reinterpretandone gli spazi, per conservare quelle tradizioni cui è legato.

Disponibili appartamenti monolocali, bilocali e trilocali per residenze dal carattere tradizionale, in cui si coniugano funzionalità e buona organizzazione. La progettazione verte sull’attenzione al contesto ambientale circostante, nonché alla realizzazione di unità dagli spazi vivibili, finalizzati a soddisfare le esigenze della clientela.

Le finiture accuratamente studiate prevedono l’accostamento di elementi tradizionali naturali quali il mattone, la pietra, il legno e ampie superfici vetrate. Tetti in legno con travi a vista, soffitti mansardati, pavimenti in legno, soppalchi a travatura a vista, nelle soluzioni degli attici, con terrazzini con parapetto e materiali di prestigio per pavimenti e serramenti che, nel loro insieme, creano un’elegante progettazione. Una scelta di vivere contemporaneo, in armonia con la tradizione ed il rispetto dell’ambiente.

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Residence Robinie

RESIDENCE ROBINIE Thiene via delle Robinie. Immobile di soli 5 appartamenti completamente indipendenti, con giardini o scale private. L’operazione immobiliare si distingue per una grande opportunità residenziale e per la qualità della costruzione: - Impianto di riscaldamento a pavimento - Serramenti con vetrocamera con alto coefficente di isolamento termoacustico - Pavimenti e murature con isolamento termoacustico - Pavimenti in ceramica o legno di prima scelta - Colonne di scarico di tipo silenziato 34

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Architetto Diego Peruzzo: l’Arte dell’Architettura. Allora, come procede l’edilizia in questo momento in cui tutti parlano di crisi? Bisogna distinguere subito l’edilizia dall’architettura. La crisi sta frenando l’avidità del settore edilizio (nel 2008 è stato realizzato un ammontare di cubatura edilizia in Italia superiore ai 300 milioni di metri cubi, di cui il 40% invenduto) che ha progressivamente invaso la geografia dei nostri paesaggi locali omologandone i caratteri. In questi ultimi dieci anni in Italia si è perpetrato il più grande scempio edilizio pianificato ed, incredibilmente, nessuno ne ha parlato in termini di offesa al patrimonio

paesaggistico, di rischi ambientali o di qualità delle trasformazioni. “Architettura contro la crisi” è il titolo della relazione che ho tenuto in vari convegni di presentazione del “piano casa”, dove, appunto, partendo da questa legge l’architettura diventa “motore” delle trasformazioni e ci spinge a concepire progetti legati molto al contesto, progetti che contribuiscono a contrastare l’emergenza ambientale. E’ questo il ruolo ecologico di chi esplora e dà forme al futuro. E’ il ruolo dell’architettura contro la crisi. Fra poco si potranno vedere gli esiti di questi progetti.

Al giorno d’oggi la qualità è la sostanza che premia i lavori. Lei cosa ne pensa? E’ chiaro che la produzione incessante dell’edilizia ha realizzato edifici di bassa o pessima qualità costruttiva e da oggi in poi saranno solo le costruzioni ecologiche, certificate e a basso impatto ambientale ad avere un mercato, ma quello che ci dovrà interessare di più sarà la qualità dell’architettura e cioè come un edificio si inserisce nel suo contesto, sia esso storico, urbano o paesaggistico. Di questo dovremmo continuare a parlare, incessantemente, di come un progetto

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Architetto diego peruzzo

diego.peruzzo@libero.it


incontro cercherà di trovare un ruolo, una funzione, una immagine, dentro l’ambiente dove andrà a solidificarsi, luogo per luogo, contesto per contesto. Oltre la qualità costruttiva ci vorrà la qualità del pensiero dell’architettura. Lei è conosciuto anche per i suoi progetti particolari. come nascono queste particolarità? Bisogna essere intrisi di passione, di storia dell’architettura e attraversare i luoghi del progetto fino in fondo, fino alle loro interminabili leggende, alle storie degli uomini che in quei luoghi hanno vissuto e costruito. Poi tutto diventa più chiaro e si sente il “battito d’ali” dietro di se’ e la “cosa” si materializza e prende forma; per questo vale la pena di vivere, per incontrare un altro battito.

L’architettura è un’arte, come la pittura, la scultura. ci può spiegare come vive il momento in cui sta progettando? Il momento è quello del “battito d’ali” di cui ho appena detto, ma è della contaminazione con l’arte che voglio parlare. L’architettura è l’arte del costruire e, siccome sono nato in mezzo all’arte, il titolo dell’intervista mi sembra appropriato: “L’Arte dell’Architettura”. Sono un architetto strappato al mondo dell’arte e si vede guardando le mie architetture: citazioni, colorismo, spiazzamento semantico, reade-made, contestualità e tutto ciò che consente di andare oltre il mondo arido dell’edilizia dei “tecnici”. L’architetto è un creatore ed un artista, non appartiene al mondo della disciplina secca, rigida ed asettica. E’ più vicino all’universo artistico che a quello tecnico. Sono un fautore, un insistente fautore, della mescolanza dell’arte

contemporanea con l’architettura, l’arte serve a dare un’aura artificiale alla vita. Incontrando le mie architetture tra il magma caotico delle città e delle periferie sembra di stare in un labirinto libero dove ancora esistono margini per la vita ed il pensiero. il progetto che Le ha dato maggiore soddisfazione? A questa domanda molti architetti rispondono in coro che il miglior progetto è quello che arriverà domani, il prossimo incarico sarà il migliore, ma dire ciò a me sembra una banalità. Il progetto a cui sono più legato è la “casa del cantante”, un edificio appollaiato in cima ad un crinale dei colli vicentini dove compaiono delle facciate che mantengono le forometrie centrali e altre dove una serie di aperture di diverse dimensioni si impaginano liberamente, ma in realtà sono necessarie all’interieur della casa.

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incontro Le aperture seguono un ritmo dettato dalla posizione delle note in uno specifico spartito musicale (Scarlatti). Arrivo alla composizione architettonica attraverso il canto, la musicalità e mi accorgo di trovarmi dentro all’esperienza compositiva di Carlo Scarpa che disegnava sopra libretti d’opera. Così facendo, attraverso il “canto” della “casa del cantante”, mi sono trovato dentro alle esperienze europee più avanzate di quegli anni; eravamo nel 1993-1994. Credo per questo sono stato scelto nel 1996 da Marino Folin e con altri 24 architetti italiani ad esporre al Padiglione Italia alla VI Biennale di Architettura di Venezia. Un’esperienza generazionale incredibile e ancora oggi viva. Il luogo che più L’ha ispirata? La cappella di Ronchamp nella sommità di una collina prima dei Vosgi in Francia, un’opera del 1950 di Le Corbusier . Vi sono salito per primo una mattina di giugno di tanti anni fa, attraversando un fitto bosco, poi, in un attimo, sono arrivati giapponesi, tedeschi,

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americani, olandesi e qualche italiano. Un pellegrinaggio architettonico verso una chiesa rinata dalle pietre della vecchia chiesa bombardata nel 1944 e la si può spiegare solo con le parole di Le Corbusier: “Qui ho realizzato l’architettura come cosa plastica o meglio ho creato lo “spazio ineffabile” là dove ogni valutazione delle dimensioni diventa difficile e si entra nel campo dell’impercettibile”. Bisogna sedersi sul prato ed aspettare che tutto sembri vero. Lei recentemente ha scritto anche un libro; per finire, ci parla di questo? E’ un viaggio attraverso i miei progetti e si incomincia guardandoli da una copertina “bucata”, una sorta di “voyeurismo” architettonico, sbirciare attraverso fori il mondo delle architetture possibili, puntando l’occhio e direzionandolo sull’architettura, dimenticando, per un momento, l’immenso magma edilizio che ci circonda. E’ ovvio che ci vuole una buona dose di coraggio per, come si dice, “sbattere il mostro

in prima pagina”, ma io ho sempre pensato che l’avanzamento di una ricerca deve essere dibattuto negli ambienti della vita culturale del territorio perché l’architettura ha bisogno di scambi, di accelerazioni, di interminabili silenzi, di visioni delle trasformazioni dei luoghi, di opinioni, di rapporti personali, di illusioni, di qualche sconfitta, di solide certezze e, naturalmente, di libri. Il libro finisce con un epitaffio: ”Tante parole, poche opere, molte, moltissime omissioni”, di fatto il libro omette il lascito culturale dei maestri dell’architettura, una sorta di “benevola uccisione” dei maestri che molto mi hanno accompagnato nel mondo dell’architettura. Molti autodidatti, sempre più di successo, trovano oggi strade spianate davanti a loro, non hanno legacci, non sono discepoli di nessuno, ma io credo che questa non sia strada ed ancora oggi dico che in viaggio nell’architettura con il maestro ha più fascino e più seduzione. Poi arriva il momento in cui bisogna ammazzare i maestri, ma per fare questo bisogna prima averli avuti e amati.


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Philippe Starck & Kartell

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designer e design

Nato il 18 gennaio 1949 a Parigi, Philippe Starck è considerato il numero uno dei designer europei. Ancora studente al Notre Dame of Saint Croix in Neully, crea una società di strutture gonfiabili finanziata dall’attore francese Lino Ventura. Nel 1970 crea il sistema luminoso “Easy Light”, prima delle sue realizzazioni ad essere edita. Nel 1981, l’incontro con Jean-Louis Costes, permette a Starck di concepire, tre anni dopo, la ristrutturazione del famoso Café Costes, in Place des Innocents, nella prima circoscrizione di Parigi. Geniale autodidatta, l’uomo che ha, in definitiva, creato il design francese (prima di lui non vi erano grandi nomi in questo settore). Ha detto di se stesso e della sua formazione: “... mio padre era un inventore, disegnava aerei e la sola eredità che mi ha lasciato non è stata una grande somma di danaro, come generalmente avviene con l’aviazione - per me è stato il contrario - ma mi ha lasciato l’idea che uno dei mestieri più belli che si possa fare è un mestiere creativo. Con la creazione si può effettuare una ricerca interiore e lavorare su sé stessi. E creando degli aerei, mi ha insegnato delle cose preziose: per far volare un aereo occorre crearlo, ma per non farlo cadere occorre essere rigorosi”. Insomma, dopo un ottimo ingresso nel mondo del design ed essere ben conosciuto dagli addetti ai lavori, Starck è venuto all’onore delle cronache più popolari per avere collaborato nel 1982 alla realizzazione dell’arredamento di alcune stanze degli appartamenti privati del Presidente Mitterrand al Palazzo dell’Eliseo. Ma, a parte questo lavoro che si aggiunge a molti altri progetti ed allestimenti, Starck è noto e stimato in patria e fuori per le sue qualità di designer, di intelligente e colto autodidatta, di poetico creatore libero da conformismi, - considerato “enfant terrible” -, ma dalla controllatissima professionalità.

Dal modo di concepire di Starck, si comprende che non ha senso dare un’età ai suoi mobili ed ai suoi oggetti di design. Opere recenti derivano da disegni magari rimasti in gestazione per anni. Una seconda ragione di essere di Starck come designer è l’idea del servizio. Un oggetto di Starck è leggero, economico in materia ed energia dalla produzione al consumo, passando dal packaging al trasporto. Starck ha la coscienza di essere diverso, di avere “sfondato” per un puro bisogno di esprimersi. Sue caratteristiche sono il gusto del gioco e del divertimento; ama meravigliarsi e meravigliare gli altri, anche tramite le sue opere architettoniche.

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È vincitore di importanti premi quali il Grand Prix National de la Création Industrielle (1988) e l’Honor Award dell’American Institute of Architetcts nel 1992, per il Paramount Hotel di New York. È titolare di un’importante attività didattica. Nel 2000 ridisegna l’intera collezione della Emeco, l’azienda americana considerata un American classic, che produce la leggendaria Navy chair, la sedia in alluminio rifinita a mano concepita per la Marina statunitense che si ritrova nei film di Hollywood, nei bar newyorkesi, nelle ville di Frank Gehry. In una recente intervista, parlando del suo lavoro, ha tenuto a precisare: “...Questo lavoro, fatto per ragioni prettamente estetiche o culturali, non ha senso. Le belle sedie si possono trovare dovunque, le belle lampade sono dovunque, i bei tavoli sono dovunque, ce ne sono già abbastanza. non può essere diversamente.

Oggi tutto il lavoro estetico e culturale è divenuto inutile, l’urgenza di agire non è più là. Oggi l’urgenza è di tipo politico, occorre lavorare sulla ridefinizione della produzione, sulla ridefinizione del rapporto uomo e materia perché l’uomo possa ritrovare il proprio spazio senza essere attanagliato, asfissiato, ricoperto da un mucchio di cose futili, generalmente portatrici di simbolismi estremamente dubbi.

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Se guardate per strada, come laggiù, vedrete che tutte le macchine, tutte le automobili, tutto quello che ha un motore, gli scooter, le moto, da qualche tempo gli scooter un po’ meno - e forse in parte grazie a me - portano solamente segni maschili, di machismo, è ridicolo. Perché una macchina deve avere gli ‘attributi’? non ha senso. Una macchina è un oggetto di servizio che dovrebbe essere intelligente. Ma è per questo, l’uomo non potendo essere più intelligente ci resta male.


designer e design

L’intelligenza è femminile, l’intelligenza moderna è femminile, e la macchina non è moderna, non sarà mai femminile. Vedete quindi che è possibile lavorare continuamente sulle domande: ‘Questo oggetto deve essere maschile o femminile? questo oggetto merita d’esistere o esiste soltanto per dimostrare al proprio vicino che si è pieni di soldi? o per mostrare che si è più potenti?’ Dietro e davanti gli oggetti acquistati ci sono molte brutte cose. Le case generalmente vengono costruite per dimostrare che nella vita si è raggiunto il successo, piuttosto che per vivere felici al loro interno. Ci sono miriadi di cose come queste da decifrare. E questo è un po’ il mio lavoro”. Tra le sue innumerevoli creazioni, ricordiamo gli inconfondibili oggetti disegnati per Kartell dove colore, leggerezza e utilità diventano inconfondibile design. Lo stesso Claudio Luti, alla guida di Kartell, afferma che la collezione Ghost, disegnata da Starck, - ossia la serie di sedie in policarbonato trasparente e colorato - rappresenta una rivoluzione del mondo del design portandovi il concetto delle trasparenze con 150 mila pezzi prodotti l’anno. Essendo un prodotto industriale, realizzato in larghi numeri, il rapporto qualità prezzo che offre Kartell è sempre il risultato vincente e garantisce un design “democratico”, molto apprezzato in questo momento di crisi internazionale. Le Ghost sono le prime sedie al mondo ad essere completamente trasparenti, unendo ad un design essenziale una struttura di eccezionale resistenza e straordinaria impalpabilità delle linee. Grazie ad un’attenta e meticolosa ricerca dei nuovi materiali, antigraffio e antiurto, la genialità di Starck riesce ancora una volta a combinare leggerezza, solidità e stile in un unico oggetto, e alla portata di tutti.

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Gaetano Pesce: design contemporaneo Gaetano Pesce, un architetto-artista-designer stabilitosi a New York City. Portano la sua firma diverse commissioni realizzate nell’ambito dell’architettura, della pianificazione urbana, dell’interior ed exibition design, industrial design e dell’editoria. In più di 40 anni di carriera, Pesce ha ricevuto commissioni per lo sviluppo di progetti pubblici e privati negli Stati Uniti, Europa, America Latina e Asia, da residenze a giardini e uffici.

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designer e design

L’esteso corpo di lavoro di Pesce – riconoscibile per le sue qualità emotive e tattili, per lo sfrenato uso del colore e per l’insistenza sui materiali innovativi di costruzione sviluppato attraverso le nuove tecnologie – è stato descritto dal prominente critico di architettura Herbert Muschamp come “l’equivalente architettonico di un brainstorm”.

BRACCIOLO L73 W38 H48 cm

Nato a La Spezia nel 1939, frequenta gli studi presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Venezia. Vive a Padova, Venezia, Londra, Helsinki, Parigi e, dal 1980, si stabilisce a New York. Pesce ha lavorato come conferenziere e docente presso molte prestigiose istituzioni in America e all’estero, inclusa la Cooper Union a New York.

SEDUTA CORTA L144 W73 H38 cm

In 28 anni, è stato eletto membro dell’Istituto d’Architettura e Studi Urbani a Strasburgo. Gaetano Pesce ha lavorato anche in Italia, Germania, Belgio, Giappone, Stati Uniti e Brasile, che ha influenzato l’internazionalismo del suo approccio. SCHIENALE CORTO L107 W38 H73 cm

SEDUTA LUNGA L214 W73 H38 cm

SCHIENALE LUNGO L144 W38 H73 cm

Il suo lavoro multidisciplinare, che comprende arte e performance, è stato il soggetto di numerose pubblicazioni ed esibizioni e gli ha assicurato l’esposizione delle sue opere nelle collezioni permanenti di musei siti in Francia, Finlandia, Italia, Portogallo, Inghilterra e Stati Uniti.

MENHIR L73 W38 H127 cm

Nel 1996, è stato onorato con una retrospettiva sulla sua carriera al Centro Georges Pompidou a Parigi e la pubblicazione del Catalogo Gaetano Pesce: Il tempo delle questioni. Nel 1993, Gaetano Pesce è stato il destinatario del Chrysler Award per Innovazione e Design. Un aspetto distintamente figurativo e una qualità “hand-crafted” caratterizza le commissioni più note di Pesce. Tra queste ricordiamo il progetto per Les Halles (1979) e il Lingotto Fiat Factory a Torino (1983); la Children’s House per il Parco della Villette a Parigi (1985); l’Hubins Apartment a Parigi (1986); l’Organic Building a Osaka (1989-1993); la Galleria Mourmans a Knokke-le-Zoute, Belgio (1994) e la residenza Shurman a New York (1994).

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designer e design

I love design - Poltrona Egg Il primo periodo della sua attività si svolse in patria, durante il quale vinse il primo premio al concorso dell’Akademisk Arkitektforeningen per una «casa del futuro» progettata con F. Lassen (1929). Successivamente si trasferì in Svezia, dove si occupò soprattutto di design di tappezzerie e stoffe. Tornato in Danimarca partecipò a numerosi concorsi, ottenendo nel 1961 il Grand Prix d’Architecture et d’Art. La caratteristica più rilevante dell’architettura di Jacobsen consiste in un perfetto equilibrio fra le istanze perseguite dai movimenti d’avanguardia degli anni venti (De Stijl, Bauhaus) e la tradizione costruttiva e formale dell’architettura danese. Ne deriva una mediazione interessante fra la purezza volumetrica e la netta caratterizzazione delle superfici, ottenuta grazie all’uso del mattone a vista e del legno strutturale, del tetto inclinato, del dimensionamento delle finestre in piccoli pannelli quadrati; tutti elementi che riuscì ad elaborare anche grazie alla stretta amicizia con Gunnar Asplund.

Le più interessanti opere di questo periodo sono il complesso di Bellavista presso Copenaghen (1930-1935) che comprendeva un nucleo residenziale, un teatro, i bagni, con eleganti cabine e chioschi, un ristorante; la Casa Stelling a Copenaghen (19371938) e i municipi di Aarhus (1939-1942, in collaborazione) e di Sollerod (1940-42).

Il periodo successivo a quello del conflitto mondiale, caratterizzato da un pressoché totale isolamento, fu per Jacobsen di grande incertezza e solo con il progetto delle case a schiera Soholom (1946-1950) egli confermò la sua posizione di primo piano tra gli architetti danesi suoi contemporanei. Opere successive sono la scuola di Munksgard (1952-1956), il palazzo Jespersen (1955) e il palazzo SAS (1959), ambedue a Copenaghen, e il municipio di Rodovre (1955), nei quali è evidente un avvicinamento alla lezione di Mies van der Rohe.

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Negli ultimi anni, ormai architetto di fama internazionale, ricevette numerosi incarichi all’estero: il St. Chaterine College a Oxford (19601964), il palazzo del parlamento di Islamabad, in Pakistan (1962), una casa di cura, il municipio e un teatro a Castrop-Rauxel, in Germania (1966-1967), gli uffici della HEW ad Amburgo (1970) e l’ambasciata danese a Londra (1970-1977).


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Plastiche trasparenti? Sì, grazie!

Per un continuo miglioramento delle tecnologie di processo e prodotto per la creazione di manufatti, laddove qualità quali la grande facilità di lavorazione, l’economicità, la colorabilità, l’isolamento acustico, termico, elettrico, meccanico (vibrazioni), la resistenza alla corrosione e l’inerzia chimica, nonché l’idrorepellenza e l’inattaccabilità da parte di muffe, funghi e batteri, rendono le materie plastiche più vantaggiose rispetto ai materiali metallici e non metallici. 48

In questo contesto non scenderemo nello specifico tecnico, ma parleremo delle materie plastiche trasparenti sulla base dell’uso che ne viene fatto, all’interno delle nostre abitazioni. Esistono diverse plastiche trasparenti, quelle più note al consumatore sono il Metacrilato, il Policarbonato e il Polistirolo Compatto. Scopriamole nel dettaglio.


materiali e tecnologie

Il MetacrIlato. A temperatura ambiente è un liquido incolore, infiammabile, irritante, dall’odore caratteristico. Data la sua elevata tendenza a polimerizzare spontaneamente, viene conservato con aggiunta di tracce di composti stabilizzanti, capaci di inibire la reazione di polimerizzazione. Il suo principale impiego è la produzione del polimetilmetacrilato, o PMMA, il materiale più conosciuto ed usato, disponibile in 56 colori di serie oltre a quelli ottenibili su specifica richiesta e disponibile con diverse finiture. Completamente riciclabile, questa materia viene spesso utilizzata in sostituzione al vetro per le sue caratteristiche di resistenza agli urti, lavorabilità e leggerezza, nonché per la sua eccezionale capacità di trasmettere la luce. Prodotto in lastre di diverse dimensioni e spessori, per ottenere effetti speciali, le lastre di metacrilato possono essere anche laccate, serigrafate e stampate in digitale. Dai più conosciuto come plexiglas, perspex o plex, è il prodotto da cui ricaviamo i nostri arredi ed oggetti. Una curiosità: plexiglas è il nome del marchio tedesco che ha portato il metacrilato in Italia, nulla più. Viene usato per la realizzazione di oggetti ed arredi, ma in realtà è un materiale che si presta ad innumerevoli tipi di lavorazione, per cui troverete espositori, targhe, totem, scatole, urne, insegne luminose, fino ad arrivare a parabrezza per imbarcazioni o ciclomotori e addirittura barriere antirumore. Lavorato meccanicamente a freddo o stampato a caldo l’uso che se ne fa sembra essere infinito. Permette la creazione di manufatti, luminosi e non, di grande valore estetico e resistenti nel tempo. Il suo grado di trasparenza supera il 90%, più del vetro, è infatti totalmente privo di quel riflesso verdino che noterete lungo il perimetro di una lastra di vetro.

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AMBITI D’APPLICAZIONE: arredo zona notte, arredo zona giorno, scocche per sedie, arredo negozi (abbigliamento e calzature), arredo saloni di bellezza, espositori per negozi, oggettistica d’arredamento, arredo per esterni, arredo navale, attrezzature elettromedicali, protezioni per macchinari, edilizia, caravan, contract. Il PolIcarbonato. Oggi famoso nel mondo dell’interior design grazie alle sedie disegnate da Starck e prodotte da Kartell, ma fino a qualche anno fa se si parlava di policarbonato si stava parlando di lastre alveolari utilizzate per le coperture o di lastre compatte per uso industriale. In effetti ciò che Kartell sta facendo è l’uso appropriato di questo materiale: la produzione industriale mediante stampaggio. Il policarbonato è più resistente del metacrilato, sia agli urti che ai graffi, ma non si presta a nessun tipo di lavorazione oltre allo stampaggio industriale. Ma vediamo meglio di cosa stiamo parlando. E’ un tecno polimero dalle elevate proprietà fisiche, meccaniche, tecnologiche. Molti credono sia solo alveolare, ma viene prodotto e commercializzato anche in lastre compatte. Il Pca Policarbonato alveolare si presenta come una lastra rigida prodotta in estrusione, insensibile agli agenti atmosferici in quanto protetta da raggi U.V. da un lato contro l’ingiallimento, ideale per la realizzazione di maxi cartelloni per esterni, stand fieristici, pareti divisorie, disponibili in varie misure personalizzate. Facili da tenere pulite (in molti casi è sufficiente la pioggia), in caso di forte imbrattamento si può usare una soluzione acquosa di sapone neutro. Il suo impiego è ideale per tutte le soluzioni in cui si richiede contemporaneamente un elevato isolamento termico, un ottimo passaggio di luce, un rapporto favorevole peso proprio/resistenza meccanica, sicurezza e resistenza massima e stabilità nel tempo delle caratteristiche fisico/meccaniche, rendendolo così decisamente superiore a molti materiali sintetici.

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aMbItI DI aPPlIcaZIonE: Edilizia industriale: per la realizzazione di shed, lucernari, pensiline, controsoffittature trasparenti. Arredo urbano: coperture di passaggi pedonali, cabine, pensiline, pareti divisorie e parapetti. Edilizia Sportive: vetrate isolanti con ottima resistenza agli urti, controsoffitti, pareti divisorie. Le lastre in Policarbonato compatto offrono una combinazione ed un bilancio di caratteristiche ineguagliabili: robustezza, eccezionale trasparenza, leggerezza, flessibilità, resistenza alla fiamma, disponibili in varie misure e colorazioni.


materiali e tecnologie

Le lastre in Policarbonato Compatto sono trasparenti come il vetro, pesano la metà e sono 250 volte più resistenti agli urti. Sono praticamente indistruttibili e presentano, inoltre, migliori proprietà di isolamento termico ed acustico rispetto al vetro. Il Policarbonato Compatto è l’unico materiale in grado di riunire in sé trasparenza e resistenza. aMbItI DI aPPlIcaZIonE: Grazie alle loro molteplici proprietà le lastre in Policarbonato Compatto si prestano a svariati impieghi quali: vetrate di sicurezza, parapetti, lucernari, tunnel per l’edilizia, cartelloni pubblicitari, insegne luminose, segnali stradali, schermi per lampade, schermi per quadri elettrici, schermi di protezione per lavorazioni meccaniche, contenitori infrangibili. Il PolIStIrolo coMPatto. Paragonabile per le sue caratteristiche al PVC compatto. La superficie, lucida da un lato e opaca dall’altro, lo rende perfettamente idoneo alla stampa, ma non solo: si può utilizzare nei casi in cui si voglia un supporto leggero, di dimensione contenuta e costo ridotto rispetto ad altre materie plastiche. E’ termoformabile e lavorabile con i principali utensili. E’ un materiale idoneo per tutte le applicazioni d’interni. La trasparenza elevata (indice di trasmissione luminosa superiore al 90%) lo colloca sul mercato come uno dei prodotti alternativi al vetro. Conosciuto anche come Kristal, si sta parlando di quello che ognuno di voi ha nel proprio box doccia, goffrato o con le goccioline, anche se è stato venduto come plex, in realtà parliamo di un prodotto di bassissimo livello e prezzo, di facile rottura e che, nel tempo, tende ad ingiallire. aMbItI DI aPPlIcaZIonE: Vetrate, schermature, mobili da cucina, display, contenitori per cosmetici, solo per uso interno. come poter distinguere i tre prodotti? Tolto il polistirolo compatto, che non è paragonabile agli altri due, si possono notare le seguenti differenze. Innanzitutto il prezzo, il policarbonato costa circa un 30% in più del metacrilato. Segue il colore e la flessibilità: qui dovrete essere più attenti, il policarbonato, ha un riflesso grigio che il metacrilato non ha, inoltre non ha la stessa brillantezza ed è più flessibile a parità di spessore.

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B&O per il Living

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La danese Bang & Olufsen è leader di mercato nella produzione di apparecchi tecnologici che coniugano, oltre ad un elevato standard di qualità, un design innovativo e all’avanguardia. I prodotti Bang & Olufsen riscuotono più successo di altri in particolare perchè frutto di progetti dei migliori designer. Bang & Olufsen è quindi certamente una scelta d’elite e questo fa sì che i prezzi degli articoli lievitino vertiginosamente. Bang & Olufsen non è neppure molto presente sul mercato dell’usato. Bang & Olufsen, quindi, è la scelta di chi privilegia sicuramente la parte estetica a quella puramente tecnica (proprio per questo fa storcere il naso ai tecnologi puri). Non per questo però il marchio trascura gli aspetti prettamente tecnici.


materiali e tecnologie

Tra le caratteristiche particolari dei prodotti Bang & Olufsen c’è quella che permette al televisore di auto-aggiustare la qualità dell’immagine a seconda della luce presente nella stanza. Alcuni modelli hanno la base motorizzata per far “girare” lo schermo tramite il telecomando. Il design, come sempre per i prodotti Bang & Olufsen, è curatissimo e anche tra gli altri dispositivi audio-video rimane sempre viva la stessa filosofia: coniugare prestazione e bellezza.

Una delle ultime novità è il BeoVision 1046, un nuovo televisore LCD con retroilluminazione a LED da 46 pollici di diagonale. Si tratta di uno schermo realizzato da Samsung che monta la medesima tecnologia del modello da 40 pollici, quindi un sistema con refresh rate 200/240 Hz e supporto Full HD. Lo spessore del pannello si aggira sui 7 cm. Il sistema di altoparlanti è basato su tre unità: due laterali e un basso centrale. Sono supportati gli standard Dolby Digital 5.1, DTS 5.1, DTS Digital Surround, Neo:6, Pro-Logic II. Non mancano due porte HDMI integrate. Da rilevare la possibilità di cambiare il pannello anteriore in pochi secondi grazie ad un comodo sistema di attacchi magnetici, e, quindi, di personalizzare cromaticamente il proprio televisore. La distribuzione dovrebbe iniziare in primavera.

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Il colore è luce, la luce è energia: il colore è energia. “I medici di Atlantide avevano capito la totale interazione che vi e’ tra il fisico, la mente, le emozioni e l’anima o gli aspetti subconsci dell’essere umano. Avevano capito che era stupido e completamente inutile cercare di curare i sintomi di una malattia, senza capirne le cause che stavano alla radice. Avevano capito, ad esempio, che molte malattie e molte situazioni di squilibrio derivavano da fattori cementati nella mente subconscia del paziente. Le diagnosi sulle cause dei sintomi della malattia venivano eseguite da psichici molto esperti, che erano in grado di leggere nell’anima (o nella memoria akashica) del paziente, e anche da medici molto esperti negli aspetti fisiologici e psicologici dell’essere umano. Quando la diagnosi era stata fatta e tutti erano d’accordo,

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il paziente era pronto per essere curato. La cura consisteva nell’applicare le terapie con i colori o con i suoni, od entrambe. La terapia veniva studiata a lungo prima, ed erano state sviluppate delle combinazioni idonee per la cura di molte malattie.” Il Sole emana Luce e senza Luce non esiste Vita. Se prendiamo un prisma e lo interponiamo fra un raggio di luce solare ed un piano riflettente bianco, vedremo scomporsi la luce solare nei colori fondamentali: Rosso, Giallo, Blu. Le scoperte di Einstein sulla scomposizione della luce e sui fasci di energia hanno confermato la teoria cromoterapica. La cromoterapia appartiene a quella categoria di “medicine


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inspiegabili” i cui risultati, anche se documentati, non ottengono conferme dalla scienza “ufficiale”. Si possono azzardare teorie per spiegare i risultati favorevoli tra cui quella in cui entri in gioco una forte componente psicosomatica, ma evidentemente c’è dell’altro. Comunque sia, questa “nuova terapia” ha illuminato parte di questo sentiero scientifico ancora oscuro. Infatti, la cromoterapia, o terapia del colore, è un metodo terapeutico che usa i differenti colori per far sì che le “vibrazioni”, possano penetrare nell’organismo a varie profondità causando variazioni biochimiche nelle cellule e nel sangue. L’assunto di base che regola la cromoterapia è che la malattia sia un’alterazione della vibrazione specifica che caratterizza la materia. Il corpo umano è un insieme energetico-elettromagnetico in cui le differenti parti “vibrano” in un tutto armonico pur mantenendo le loro identità energetiche. Ogni organo o insieme di organi, ha una sua specifica vibrazione. Quando una di queste parti è esposta ad una irradiazione colorata

avviene un assorbimento di onde elettromagnetiche, di frequenza oscillatoria diversa secondo il colore, e le cellule, composte da atomi, entrerebbero in risonanza vibratoria con le frequenze delle onde luminose recuperando il loro equilibrio. In particolare si sono trovate connessioni importanti fra onde luminose e ghiandole endocrine. Alcuni ricercatori hanno stabilito che il metodo migliore per avere benefici dal colore sia esporsi ai raggi solari il più nudi possibile (il sole contiene l’intero spettro di colori) in modo che il nostro corpo possa assorbire i colori di cui ha bisogno, respingendo gli altri. Forse anche per questo motivo durante il periodo estivo il nostro umore cambia radicalmente in positivo. La cromoterapia è utilizzata da millenni dall’umanità (famosi sono ad esempio i giardini pensili di Babilonia). A Damanhur l’impiego terapeutico del colore viene sovente abbinato a suoni e profumi (fono-cromo-auro-terapia): dall’integrazione di suoni, colori ed aromi si sviluppa armonicamente il riequilibrio tra corpo e mente.

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La cromoterapia viene anche utilizzata come uno degli strumenti di pronto intervento in caso di febbri, allergie ed infiammazioni, con l’uso di strisce di tessuto naturale colorate (breviterapia). “Il paziente poteva stare in piedi, seduto o sdraiato sulla piattaforma, a seconda delle sue condizioni. Se doveva essere curato con i colori, veniva messo un cristallo del colore appropriato nel proiettore laser e un’immagine olografica veniva proiettata verso il paziente, in modo che il colore potesse circondare e permeare completamente tutta la sua aura. Se era necessario più di un colore, questa procedura veniva ripetuta per ogni colore necessario. Il tempo di esposizione veniva precalcolato. La ragione per cui il paziente veniva messo sopra la piattaforma trasparente era perché niente potesse impedire che la sua aura fosse circondata da tutte le parti dal colore proiettato.

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Se era necessario, allo stesso tempo veniva usata anche la terapia dei suoni. Altrimenti, però, la terapia dei suoni precedeva o veniva dopo quella dei colori. Bisogna dire che queste terapie non venivano però sempre usate per tutte le malattie. Possedevano molte altre tecniche di guarigione. Queste, diciamo, erano due metodi tra i più usati, perchè avevano un’alta percentuale di successo.” La cromoterapia ha origini antichissime; le medicine tradizionali hanno sempre attribuito grande importanza all’influenza dei colori sulla salute e sullo stato d’animo dell’uomo. Egizi, Romani e Greci praticavano l’elioterapia (esposizione alla luce solare diretta) per la cura di diversi disturbi. In India la medicina ayurvedica ha sempre tenuto conto di come i colori influenzino l’equilibrio dei chakra, i centri di energia sottile che vengono associati alle principali ghiandole del corpo. Anche i Cinesi affidavano il proprio benessere fisico all’azione delle varie tinte: il colore giallo serviva a rimettere in sesto l’intestino, il violetto ad arginare gli attacchi epilettici.


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In Cina, addirittura, le finestre della camera del paziente venivano coperte con teli di colore adeguato e il malato doveva indossare indumenti della stessa tinta. Negli ultimi anni la cromoterapia ha avuto un notevole sviluppo grazie ai numerosi studi scientifici che evidenziano l’influenza dei colori sul sistema nervoso, immunitario e metabolico. La cromoterapia usa dunque i colori per aiutare il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. I colori possono essere assorbiti dal nostro organismo in diversi modi: - attraverso le irradiazioni luminose fatte con speciali apparecchiature e filtri; - attraverso gli alimenti, ossia mangiando cibi con il loro colore naturale; - attraverso la luce solare poichÊ questa luce racchiude nel suo spettro tutti i colori;

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attraverso l’acqua solarizzata, ossia irradiata con un’irradiazione luminosa di un preciso colore che la carica di quella energia; attraverso gli abiti; attraverso il bagno, quindi con acque colorate con essenze naturali o luci speciali; attraverso la meditazione, seguendo precise tecniche; attraverso la visualizzazione e la respirazione; attraverso il massaggio con speciali prodotti e pigmenti colorati.

Il colore viene studiato anche per rendere cromaticamente gradevoli gli ambienti a seconda della funzione (locali per pratiche di armonizzazione, sale da pranzo, luoghi di riposo e via dicendo), senza contare che colore e luce sono complementari e non bisogna mai dimenticare di considerare i due fattori insieme. Alcuni brani tratti da Joseph Whitfield: Il tesoro di El Dorado, Ed. Mediterranee-Roma

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Impianti fotovoltaici Una semplice spiegazione sul loro funzionamento

Il motore dell’impianto Il Sole. Una fonte inestimabile di energia, il nostro miglior amico ha permesso lo sviluppo della vita sulla Terra e genera una quantità di energia incredibile (78 Biliardi di Watt - 78.000.000.000.000.000 W). Il Sole si estinguerà tra circa 5 miliardi di anni, quindi lo possiamo giustamente considerare una fonte energetica eterna. Sin dai tempi di Archimede e dei suoi specchi usati per incendiare le navi romane l’uomo cerca di usare la sua energia. Persino Einstein affrontò il problema, vincendo il premio Nobel per lo studio sull’effetto fotoelettrico nel 1921. Finalmente nel 1963 vengono realizzati i primi moduli fotovoltaici commerciali ed una nuova era si apre. Il Sole diventa una fonte energetica rinnovabile. I moduli fotovoltaici “Quando una radiazione elettromagnetica investe un materiale può, in certe condizioni, cedere energia agli elettroni più esterni degli atomi del materiale e, se questa è sufficiente, l’elettrone risulta libero di allontanarsi dall’atomo di origine.” In parole semplici, quando un raggio di sole raggiunge una cella fotovoltaica genera il rilascio di un elettrone. I moduli fotovoltaici o pannelli sono composti da diverse celle fotovoltaiche in serie. E così un pannello fotovoltaico produce energia elettrica in tensione continua (quella che usiamo quotidianamente è alternata). Esistono due tipi di pannelli: monocristallini e policristallini. I monocristallini hanno un grado di purezza maggiore, generano più energia (efficienza variabile tra il 14 e il 17%) ma costano anche di più. I policristallini invece sono ottenuti dal riciclaggio di materiale elettronico e sono più economici ma meno performanti (efficienza variabile tra il 11 e il 14%). Quanto dura un pannello? Tutti i pannelli Yuraku sono garantiti a 10 anni per produrre il 90%, a 25 anni l’80%. I pannelli hanno anche un’altra caratteristica: sono resistenti agli urti. E’ fondamentale, pensate ai danni che le grandinate possono provocare. Il dispositivo di conversione di corrente L’energia che arriva dai pannelli deve essere convertita da corrente continua a corrente alternata. La rete elettrica nazionale, così come la stragrande maggioranza degli elettrodomestici, funziona solo con corrente alternata. Ma l’inverter non fa solo questo. Infatti esso possiede il dispositivo che consente di estrarre dai pannelli solari la massima potenza disponibile in qualsiasi condizione meteorologica. Questo è molto importante perché permette di generare energia anche col cielo nuvoloso od in presenza di ombre sui pannelli.

Abbiamo cercato di spiegare in parole semplici e comprensibili un processo particolarmente complesso, che trasforma la luce in energia elettrica.

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Via dell’Elettronica, 12/A - THIENE (VI) Tel.0445.069278 - Fax 0445.381739 www.solarglobe.it - info@solarglobe.it


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infissi a risparmio energetico con possibilitĂ di detrazione fiscale 55%


La mia CasaClima

Progettare, costruire e abitare nel segno della sostenibilità a cura di Norbert Lantschner, Raetia 2009 CasaClima è sinonimo di comfort, efficienza, sostenibilità ed è un riferimento per tutti coloro che scelgono la qualità dell’abitare. Il libro affronta con un linguaggio comprensibile ed immediato le principali tematiche relative alla progettazione, costruzione e gestione di una CasaClima. Uno strumento formativo e di consulenza indirizzato in primo luogo ai committenti affinché possano operare delle scelte consapevoli in ogni fase del processo edilizio. Allo stesso tempo le informazioni, i suggerimenti e le soluzioni tecniche proposte a regola d’arte si offrono come utile riferimento per progettisti, imprese artigiani e per tutti coloro che sono impegnati a vario titolo nella realizzazione di edifici energeticamente efficienti di qualità. CasaClima non è solo volontà di vivere il sogno della sostenibilità ma anche il risultato di competenza e di soluzioni intelligenti.

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HADID, Complete Works 1979-2009

Zaha Hadid

Un libro di grande formato per raccogliere trent’anni di lavoro di una delle più affermate archistar del momento, Zaha Hadid, l’architetto anglo-irachena vincitrice nel 2004 del prestigioso Pritzker Prize. “Il merito non è mio, è dello studio. Davvero. La formula vincente è il team. E il lavoro duro” afferma con generosità Zaha, affiancata dal socio Patrick Schumaker e da duecentocinquanta architetti di ogni nazionalità che formano la ‘task force’ del suo studio londinese ubicato in un’ex edificio scolastico del XIX secolo nel quartiere centrale di Clerkenwell. Il volume è uno di quelli di difficile collocazione nello scaffale (cm 30,8 x cm 39 di altezza), ma in grado di raccogliere in ordine cronologico e con un imponente apparato iconografico accompagnato da testi criticodescrittivi, l’intera produzione di Zaha Hadid dagli esordi dell’architettura dipinta, che già annunciava in nuce gli sviluppi in quella costruita, sino all’ultimo grande progetto per l’aeroporto di Zagabria, con una significativa appendice relativa agli allestimenti e ai progetti di design, affrontati con la stessa intensità e con l’instancabile ricerca verso forme appartenenti a una nuova geometria, lontana da quella euclidea che è stata la base dell’architettura occidentale per oltre due millenni. Innumerevoli le tipologie affrontate e ‘scardinate’, dal punto di vista della tradizione canonica, dal segno fluido dell’architettura dello studio Zaha Hadid Architects, proiettata verso l’universo delle forme nella sua totalità, malleabili dal punto di vista parametrico secondo un processo di correlazione e confronto in grado di produrre nuovi spazi vivibili assunti come “luoghi dove le persone si sentano bene”.

Catalogo della mostra organizzata nell’ambito della IV edizione della “Biennale Internazionale di Architettura Barbara Capocchin” presso la sala del Palazzo della Ragione a Padova, questo libro, curato dallo studio Zaha Hadid Architects, rispecchia fedelmente l’idea dell’allestimento della mostra nell’originale soluzione editoriale dalla doppia faccia (il libro ha due inizi e copertine) l’uno dedicato alla presentazione del lavoro dello Studio con un approfondimento sul recente MAXXI romano, prima opera in Italia di Hadid, l’altro riferito all’allestimento di Padova ed esteso al “Tavolo dell’architettura”, una scultura urbana di legno pensata per ospitare le serigrafie dei progetti partecipanti alla premiazione della Biennale d’architettura Padovana e ubicato in piazza Cavour in modo da creare un diretto rapporto tra il pubblico più vario e una selezione di temi offerti da una serie di progetti contemporanei. Tra i due inizi del libro si innesta la parte centrale composta da una serie di agili “libri nel libro”; si tratta di fascicoli orizzontali indipendenti, ottenuti tagliando la pagina in tre parti orizzontali per fare corrispondere ogni sezione alle isole tematiche organizzate nel percorso espositivo della mostra, tese alla definizione del complesso programma del “parametricismo” che lo studio Zaha Hadid Architects porta avanti nei suoi lavori. “Il parametricismo ripudia le figure ideali, quali cubi, cilindri, semisfere e piramidi e privilegia le splines (strisce flessibili), o i blobs (bolle) e le superfici NURB. Tutti gli elementi dell’architettura diventano parametricamente malleabili” (Patrik Schumaker). “Grappoli e puzzle, campi e sciami, paesaggio e topografia, onde, conchiglie e bozzoli, linee, fasci e reti, ricerca parametrica” diventano i temi di un percorso progettuale in divenire.

di Philip Jodido, Taschen 2009

catalogo della mostra di Padova Palazzo della Ragione a cura di Zaha Hadid Architects, Electa Editore 2009


libreria

Phaidon Atlas dell’architettura mondiale del XXI secolo di AA.VV., Phaidon Editore 2009

Più di mille edifici, declinati per tipologie tra le più varie, dalla casa monofamiliare allo stadio olimpico, selezionati in tutto il mondo con la caratteristica di appartenere obbligatoriamente al nuovo millennio. Un ricco panorama della migliore produzione architettonica internazionale di meno di un decennio presentato nella stessa forma del fortunato “Phaidon Atlas of Contemporary World Architecture”, pubblicato nel 2004, di cui questo volume costituisce un valido aggiornamento per addetti del settore, studenti e studiosi, ma anche per chiunque voglia avvicinarsi al mondo dell’architettura degli ultimi anni con occhi da profano. La selezione, curata dalla redazione di Phaidon con la collaborazione di esperti internazionali, presenta seicentocinquantatré architetti distribuiti in ottantanove paesi, introdotti da quattro carte geografiche del mondo che, rielaborando i dati della London School of Economics, offrono una panoramica globale delle tendenze e dei cambiamenti dello scenario dell’architettura. Si vede ad esempio nella mappa Collegamenti internazionali tra progettisti e progetti presentati, come l’Europa sia ancora il “centro del mondo” per quanto riguarda il progetto di architettura, seguita da Giappone e Stati Uniti (nelle polarità New York - Los Angeles). Suddivisi per aree geografiche i progetti sono presentati due per ogni pagina, corredati da fotografie e colori, disegni e da una breve scheda descrittiva accompaganta da informazioni specifiche sulla committenza, la dimensione (superficie), e, quando non sono riservate, il costo dell’opera e le sue coordinate geografiche, così da potere individuare ogni edificio con Google Earth.

Harry Bertoia Decisi che una sedia non poteva bastare a cura di Gilberto Ganzer, Silvana Editoriale Editore 2009

Catalogo dell’omonima mostra organizzata a Pordenone, nella terra natale di Arieto Bertoia (1915-1978) che solo dopo avere raggiunto nel 1930 il padre Giovanni e il fratello Oreste, emigrati a Detroit, prese il nome di Harry, il volume ne ricostruisce la storia, in cui si uniscono, miscelano e interagiscono diverse attitudini e sensibilità creative. La passione per i metalli scandita da un percorso inventivo e sperimentale caratterizza l’approccio all’arte di Bertoia che solo in un secondo tempo si estenderà all’industrial design. Prima, collaborando con Charles Eames e Eero Saarineen, per poi procedere da solo con Knoll per una nuova linea di sedie. Da questa esperienza, ma soprattutto dalla sinergia tra arte e design, nasce la sedia Diamond del 1951, un oggetto simbolo intramontabile e ‘senza tempo’ ancora oggi in produzione. Una sorta di sedia scultura in tondino di acciaio piegato che come affermava il suo autore: “è attraversata dallo spazio [...] guardandola bene si noterà che è fatta soprattutto d’aria come una scultura”. Ma nonostante il successo della sua collezione per Knoll, Harry già nel 1953 torna alla sua passione originaria: la scultura. Questa è declinata sia in installazioni all’interno di grandi architetture, sia in opere indipendenti, legate a stimoli provenienti dal mondo artistico del tempo e da invenzioni sensoriali come le sound sculptures sviluppate negli anni ‘60. Vere e proprie opere ambientali a coinvolgimento diretto che testimoniano la validità di un metodo basato sulla poliedricità creativa a cavallo tra arte e design.

Tadao Ando - Musei a cura di Luca Molnari Skira Editore 2009

Un libro dedicato ai musei progettati e costruiti da Tadao Ando e redatto a stretto contatto con questo maestro dell’architettura giapponese contemporanea. Un libro che ha volutamente lasciato spazio alla lettura proposta dall’autore delle opere raccolte (quattordici musei distribuiti tra Giappone e Stati Uniti) e che sintetizza nei temi-capitoli “i gradi di complessità implicati nel progetto dello spazio collettivo”. Le relazioni tra esposizione museale e ambiente; il museo come frammento del paesaggio; il dialogo tra arte e architettura; il museo come elemento urbano e come luogo di possibili sperimentazioni di nuove condizioni culturali e simboliche, sono le categorie tematiche scelte da Ando e commentate da una serie di concisi e densi testi appositamente organizzati dal progettista. Ogni museo è ampiamente illustrato con grandi fotografie a colori e disegni di progetto, oltre che con testi descrittivi di Ando. Luca Molinari coglie con precisione il senso di questi edifici, ricchi di invenzioni compositive e accomunati dal fatto di sintetizzare e rappresentare il senso dello “spazio pubblico contemporaneo come di un luogo che consenta un’esperienza personale del vuoto e della sua ricchezza, senza per forza essere assillati dalla centralità della funzione primaria”. Emerge nel confronto dei diversi musei il concetto di “percorso come strumento di esperienza dello spazio e, insieme, sulla relazione necessaria con gli elementi naturali (luce, oscurità, acqua) e con il paesaggio in cui l’edificio è inserito, con decisione”.

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Teatro Comunale città di Vicenza d a l

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f e b b r a i o

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m a r z o

24/02/2010 ore 20:30 - concerto da camera - Michelangelo String Quartet

violini: Mihaela Martin, Stephan Picard viola: nobuko imai violoncello: Frans Helmerson Pëtr il’ic cajkovskij (1840-1893) Quartetto n.2 in fa maggiore op. 22 Robert Schuman (1810-1856) Quartetto n.1 in la minore op. 41 Dmitrij Dmitrevic Sostakovic (1906-1975) Ottavo quartetto in do minore op.110 27/02/2010 ore 20:30 - leon sPierer & la classe di esercitazioni orchestrali del conservatorio di vicenza

Rassegna de “i concerti della Domenica” della Società del Quartetto di Vicenza J. Brahms akademische Festouverture op. 80 W. a. Mozart Sinfonia in re magg. n. 35 K 385 F. Schubert Sinfonia n. 3 in re magg. D 200 02/03/2010 ore 21:00 - 05/03/2010 ore 21:00 - serata ravel – de Falla - Malandain Ballet | Biarritz (Francia)

direzione artistica: Thierry Malandain coreograFia: Thierry Malandain mezzosoPrano: Rosario Mohedano direttore: nicolas Brochot orchestra del teatro olimPico 04/03/2010 ore 20:30 - concerto da camera - Ricordando Vanna Velo Hüllweck

tenore: Marcello nardis PianoForte: andrea Bacchetti Robert Schuman (1810-1856) -‘‘Liederkreis’’ op. 24 su testi di Heinrich Heine -‘‘Der arme Peter’’ op. 53 n. 3 su testi di Heinrich Heine -‘‘Dichterliebe’’ op. 48 su testi di Heinrich Heine 62

teatro comunale di vicenza

Viale Mazzini, 39 - Vicenza (Vi) Tel. 0444 327393 www.tcvi.it - info@tcvi.it


oltre casa

09/03/2010 ore 21:00 - concerto sinFonico - Orchestra Sinfonica abruzzese

clarinetto: Fabrizio Meloni direttore: da definire Maurice Ravel (1875-1937) ‘‘Pavane pour une infante défunte’’ per piccola orchestra aaron copland (1900-1990) concerto per clarinetto e orchestra d’archi Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) Sinfonia n. 3 in la minore op. 56 ‘‘Scozzese’’ 14/03/2010 ore 20:30 - Paolo Fresu e steFano Benni Rassegna de “i concerti della Domenica” della Società del Quartetto di Vicenza voce: Stefano Benni tromBa: Paolo Fresu Presentano LeGGenDe Di MaRe e Di ciTTa’, parole e note da vivere attraverso la voce di un narratore di eccezione e di una tromba incantatrice 15/03/2010 ore 20:30 - concerto da camera - Manuel Barrueco chitarra: Manuel Barrueco archi: cuarteto Latino americano violini: Saul Britàn, aròn Britàn viola: Javier Montiel violoncello: alvaro Britàn carlos Guastavino (1912-2000) Las Presencias n. 6 “Jeromita Linares” per chitarra e quartetto d’archi Michael Daugherty (1954) Bay of Pigs Miguel de aguila (1957) Boliviana augustin Barios (1885-1944) La catedral Gabriela Lena Frank (1972) inca Dances per chitarra e quartetto d’archi - Tango Sensations per chitarra e quartetto d’archi - Milonga del angel per chitarra e quartetto d’archi - Muerte del angel per chitarra e quartetto d’archi

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Zaha Hadid a Padova Mostra di architettura

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L’architetto ZAHA HADID, ospite d’onore della quarta edizione della Biennale internazionale di Architettura “Barbara Cappochin”, a Palazzo della Ragione, a Padova, la mostra monografica il cui progetto porta la sua firma. Irachena di nascita e naturalizzata a Londra alla fine degli anni ‘70, la Hadid e’ stata la prima donna a vincere nel 2004 il Premio Pritzker, che equivale al Premio Nobel per l’architettura. L’esposizione farà conoscere i numerosi e innovativi progetti di uno gli interpreti più significativi nella scena mondiale del decostruttivismo in architettura. Sarà una vera e propria grande installazione la mostra personale di Zaha Hadid. Moltissimi i progetti realizzati in tutto il mondo, tra gli ultimi in corso quello rivoluzionario per il MAXXI di Roma, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo che sarà ultimato proprio alla fine di quest’anno. Zaha Hadid sperimenta nuovi concetti di spazio, che intensificano il panorama urbano esistente nella ricerca di un’estetica visionaria comprendente tutti i campi del design, passando dalla dimensione urbana ai prodotti, dagli interni all’arredamento. Fondamentale, per lei, è il rapporto tra architettura e paesaggio che, combinandosi assieme, portano a risultati inaspettati in termini di dinamismo delle forme. Dopo Mario Botta (2003), David Chipperfield (2005) e Kengo Kuma (2007), Zaha Hadid allestirà la sua mostra personale per la Biennale, in uno dei monumenti piu’ famosi di Padova, nonche’ degli edifici simbolo della città. Oltre all’importante valenza storica, il Salone di Palazzo della Ragione, infatti, riveste una notevole importanza anche da un punto di vista artistico e architettonico: e’ infatti decorato con uno stupendo ed elaborato ciclo di affreschi e si ritiene che il suo tetto sia il piu’ largo in Europa costruito senza il supporto di colonne. Il Palazzo stesso, dunque, e’ per Zaha Hadid un’importante occasione per realizzare un progetto di design “a forte impatto”. Accettando la sfida di intervenire nel rispetto delle caratteristiche contestuali e architettoniche, la Hadid vede il Salone come un campo sul quale le coordinate esistenti dello spazio (le aperture delle porte) agiscono come forze in movimento. Questo “campo di forze” e’ tradotto dall’architetto con la creazione di un mondo di forme ondulate: un paesaggio fatto di blocchi,


oltre casa basamenti e segni sul pavimento; guidati proprio dalle geometrie dei blocchi, sarà possibile, per i visitatori, apprezzare gli affreschi e le sculture presenti al Salone. I blocchi definiti dalle regole della continuità e della rottura generano isole distinte tra loro, ognuna di queste isole (lines\bundles\networks - waves\shells\cocoons - aggregations\clusters\jigsaws - fields landscape&topography - parametricism), definisce le morfologie concettuali che sottendono l’intera esposizione. I basamenti diventano non solo parte integrante dell’opera dell’architetto, ma all’occorrenza posti a sedere per i visitatori. Anche i segni sul pavimento divengono elementi costitutivi dell’intero allestimento, agendo come segnali visivi che indicano la direzione nella visita alla mostra che si sviluppa sui complessivi 2.500 metriquadri di area del Salone. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 1° marzo 2010. Porta sempre la firma di Zaha Hadid il progetto del “Tavolo dell’architettura” che esporrà le serigrafie di tutti i progetti partecipanti alla quarta edizione del Premio Internazionale di Architettura “Barbara Cappochin”. La Biennale, giunta alla quarta edizione, si propone di promuovere la qualità dell’architettura come obiettivo che, oggi piu’ che mai, tocca non solo le dimensioni del costruire e dell’abitare, ma anche lo stesso vivere nelle città. L’iniziativa e’ promossa dalla Fondazione “Barbara Cappochin” e dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Padova insieme alla Regione del Veneto e al Comune di Padova, in collaborazione con l’Unione Internazionale degli Architetti (U.I.A) e il Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (C.N.A.P.P.C.).

ZAHA HADID

fino al 1/3/10 Palazzo della Ragione Padova, Piazza delle Erbe Orario di apertura della Mostra: tutti i giorni tranne i lunedi’ non festivi dalle ore 9.00 alle ore 18.00 ingresso libero

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la ricerca indica che stare seduti a tavola con la famiglia rappresenta il luogo ideale per lo sviluppo del linguaggio e l’evoluzione delle abilità sociali. i seggiolini dotati di sedile completamente regolabile e pedana forniscono al bambino una seduta ed una comodità ottimale per spostare il peso del corpo in modo naturale. i bambini non sono fatti per stare seduti a lungo su una sedia. diventano irrequieti, scomodi e rigidi. Gli esperti in medicina concordano che lo sviluppo fisico dei bambini è favorito se si consente loro di muoversi liberamente, senza i limiti rappresentati da una sedia. “se il bambino resta seduto troppo a lungo, si può danneggiare lo sviluppo della sua colonna vertebrale e della schiena” (Johnson e Blascoe 1997, casses, 1996). durante la crescita del bambino è naturale lasciarlo sedere in una sedia della sala da pranzo o sullo sgabello della cucina al momento dei pasti e rilassarsi sul divano la sera. Tuttavia gli sgabelli da cucina, le sedie e gli altri mobili sono tipicamente progettati per gli adulti e non necessariamente questo tipo di sedia soddisfa le esigenze di supporto della schiena e di sviluppo e comodità del bambino. la sedia Tripp Trapp consente la regolazione per la seduta ottimale del bambino, in modo che sia sempre seduto a tavola all’altezza giusta, con i gomiti appoggiati all’altezza del tavolo e con un ottimo sostegno per i piedi. È la posizione perfetta e comoda che consente al bambino di interagire con voi e con il resto della famiglia seduta a tavola in cucina o in sala da pranzo. studiata specificamente per bambini in tenera età e ai primi passi, Tripp Trapp offre sicurezza, sostegno e regolabilità insuperabili per il bambino, con caratteristiche che risultano impossibili per altre sedie disponibili e da adulto.

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turismo per casa Il programma Casa Investimento nasce dal desiderio di offrire un prodotto all’avanguardia, che sfrutti appieno le possibilità che oggi un investimento immobiliare consente. Gli immobili che rientrano nel programma Casa Investimento sono il risultato di un’attenta ricerca delle migliori condizioni di mercato effettuata a più livelli. - ricerca delle location che presentano particolari condizioni di rivalutazione a breve e medio termine - strutture realizzate a regola d’arte, per garantirne il valore sia dal punto di vista estetico che qualitativo - prezzo assolutamente competitivo, grazie ad accordi diretti con le imprese costruttrici - studio di soluzioni di finanziamento con mutui particolarmente vantaggiosi - gestione dell’immobile, della manutenzione alla cura delle affittanze

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Curiosità dell’abitare nel mondo

Cubic Houses (Rotterdam, Netherlands)

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turismo per casa

Abbiamo voluto fare una selezione di edifici bizzarri, che potreste trovare lungo il percorso dei vostri viaggi. Tra costruzioni anonime, qua e là spuntano anche realizzazioni di architetti consacrati. Lasciamo a voi lettori il giudizio, in quanto pensiamo che spesso i criteri di valutazione possono essere opposti rispetto a quelli che circolano sulle riviste nazionali specializzate e nel mondo accademico. Alcune strappano un sorriso, altre sfidano la gravità, ma di sicuro destano l’attenzione del passante, regalando così un argomento in più da raccontare, uno scatto fotografico curioso che, tra i tanti ormai che si sprecano con le macchine digitali, può rimanere vivo ogni volta che si racconta un viaggio.

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Wozoco Apartments (Amsterdam, Holland) Erwin WurmHouse Attack (Vienna, Austria)


turismo per casa

The Basket Building (Ohio, United States) The Crooked House (Sopot, Poland)

Kansas City Public Library (Missouri, United States)

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