Anno I - Numero 00 - 23 ottobre 2011
VENTO DI CRISI...
AIROH JT BICOLOR
85 VESPA FLAG ITALIA
85 ,00
BRACCIALINI COLOR MACHINE
GREX RF1 MOD. ARGENTO
155 ,00
,00 MOMO NEW FIGHTER 2011
180 ,00
KAPPA BUBBLE BABY
80 ,00 KAPPA KV2 NERO
49 ,00
60 ,00 ARMADA NUEVA FLOWERS ROSA
36 ,00
2
In questo numero
Anno I - Numero 00 - 23 ottobre 2011
VENTO DI
CRISI... AIROH JT BICOLOR
BRACCIALINI COLOR MACHINE
155 ,00
85 ,00 VESPA FLAG ITALIA
85 ,00
GREX RF1 MOD. ARGENTO
MOMO NEW FIGHTER 2011
180 ,00
KAPPA BUBBLE BABY
80 ,00 KAPPA KV2 NERO
49 ,00
60 ,00 ARMADA NUEVA FLOWERS ROSA
pag. 2 La vignetta della settimana pag. 3 Editoriale pag. 4 Il caso, nel caso, nel caso... pag. 5 Conferenza Stampa “Domenicale” pag. 6 Casoria microcefala pag. 7 Via capri soffocata dalla prostituzione e dal degrado pag. 8 Il Comune tra spese di sponsorizzazione e Patrocinio pag. 9 RC Auto: Bene l’Antitrust pag.10 Centrale Biomasse pag.11 ...La “monnezza” ritrovata pag.12 Stadio... San Mauro...Pensaci Tu! pag.15 “Scherza con i fanti, ma la lascia stare i Santi..”
pag.16 Indignati o infiltrati? pag.17 Arte e recitazione pag.19 Il primo istituto di partecipazione popolare a Casoria: pag.20 L’epopea del Gandhi pag.21 Napoli: Work in progress pag.22 Echi di Cronaca pag.23 La dimensione Europea del dirigente scolastico pag.24 Lo spettro della crisi economica pag.27 Randagismo: cosa fare? pag.28 CattiviK “Le cronache del consiglio comunale”
pag. 30 Salva con nome (rubrica di musica e cinema)
36 ,00
La vignetta della settimana
Domenica - 23 ottobre 2011
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RI E D I TO
3
ALE
Pasquale D’Anna
direttore@ildomenicaledicasoria.it
I DIVERSAMENTE ONESTI
N
on occorre che Stella e Rizzo del Corsera vengano a Casoria per andare a mettere il naso nei contratti di consulenza e nei nuovi contratti ai Dirigenti. La vicenda è piuttosto chiara. Lo stesso Assessore Casillo aveva preso le distanze dal Sindaco Carfora all’indomani delle polemiche scatenate dall’opposizione. E’ del tutto evidente che queste distanze appaiono un po’ fuori luogo. I Dirigenti nominati fanno parte della politica, perché sono espressione dei partiti, delle loro dirette diramazioni, e, scorrendo i nomi dei nuovi Dirigenti si ha la netta impressione che tranne qualcuno, siano tutti riconducibili al leader dell’API Casillo. In un consiglio comunale infuocato, lunedì 17 ottobre, si siamo diversi. è capito in maniera chiara ed incontrovertibile lo spirito e la ratio che ha dato impulso a queste scelte, spirito che è in palese contrasto con le elementari regole del pluralismo politico e dell’ opportunità. Orbene, cari lettori, non siamo tra quelli che condannano la pratica dello spoil system, ma considerata la congiuntura economica, i tagli previsti ai comuni di piccole e grandi dimensioni, riteniamo che una maggiore attenzione sarebbe stata d’uopo. Sono seguiti a questi provvedimenti, una serie di atti e di delibere (di alcune di queste daremo notizia in un articolo successivo), di “difficile” interpretazione, per non dire che sono assolutamente viziati da illegittimità palesi, come quella del contributo di 20.000 Euro ad una Onlus che non si capisce bene come abbia speso questi danari pubblici. Ma questi non erano gli scudieri della legalità? Coloro i quali lottavano senza macchia e senza paura contro lo spettro della camorra? Ricordo nitidamente le arringhe lucide e passionali del mio amico Raffaele Bene, le prediche e i sermoni della Consigliere Marro (oggi Assessore al Welfare, alla Cultura e alla Pubblica Istruzione). Ebbene, gli inizi sono sconfortanti. La variazione al bilancio recita in modo inequivocabile una farsa che è andata in scena per tanto tempo: sacche diffuse di potere da privilegiare, orticelli da tenere fertili per i prossimi appuntamenti elettorali e “contentini” a qualche consigliere
“malpancista”. Poca razionalità e assoluta mancanza di visione strategica sulle grandi scelte che invece erano state sbandierate in campagna elettorale. Noi comunque non vogliamo prestare il fianco ai mestatori di professione, non avremo mai pregiudizi, non faremo mai sterili polemiche, non useremo mai il non detto, mai il sospetto rispetto al giudizio politico, mai la questione morale.... insinuazioni e poi solidarietà pelose. I fatti, questi interessano ai cittadini, e i fatti oggi dicono che questa Amministrazione ha iniziato con il sottrarre 800.000 Euro dalla disponibilità della spesa pubblica per destinarli altrove. Una cifra ingente che non andrà a beneficio dello stato sociale, delle famiglie in difficoltà, delle scuole e della cittadinanza in generale. La “diversità” tanto sbandierata qualche mese fa dagli esponenti del centrosinistra rispetto alla coalizione di centrodestra si è persa nei meandri e nelle pieghe di un film già visto. I toni esasperati, le accuse e gli inciuci ai danni del centrodestra dimenticati ben presto da parte dei paladini della legalità. Secondo quelle accuse il centrodestra e il suo candidato a Sindaco Iodice erano portatori di chissà quali oscuri interessi. Non si offenda nessuno, tutti sanno che vi sono esponenti autorevoli del centrosinistra che fanno di queste pratiche d’inciucio velenoso il loro pane quotidiano. Nei social network, nelle discussioni era tutto un fiorire di accuse e sospetti nemmeno troppo velati, la questione morale al centro della vittoria di Carfora. Adesso mi sembra che la banda degli onesti, sia diventata piuttosto quella dei DIVERSAMENTE ONESTI…C’è qualcuno che vorrebbe comparire poco (ma non ci riesce), perché tutto preso a rigovernare il futuro della nostra città. Noi diciamo a questo qualcuno che in ogni futuro c’è un passato che non può essere messo in disparte, perché questo qualcuno è stato attore protagonista (sigh) e spettatore del degrado in cui versa la nostra Città, ci auguriamo che possa dimostrarci che le nostre paure sono infondate, l’inizio non promette nulla di buono…
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POLI
Era proprio il caso?
Kalimero
I
Il caso, nel caso, nel caso...
l primo atto monocratico del neo eletto sindaco di Casoria, il dottor Vincenzo Carfora, subito dopo l’insediamento, è stato quello di nominare ad intuito personam, ai sensi del comma 1 dell’art. 110 del TUEL, otto dirigenti a tempo determinato. Anzi no, uno è stato sottratto alla gestione per essere dedicato esclusivamente alla direzione dell’ufficio di staff del sindaco. Senza voler entrare nel merito dei requisiti dei prescelti, la c.d. riforma Brunetta prevede che l’Ente può stipulare contratti dirigenziali a tempo determinato nella misura dell’8% dei dirigenti previsti in pianta organica che, nella fattispecie, è di nove unità (staff compreso); quindi a conti fatti il Sindaco ne avrebbe potuto nominare uno solo. Inizia così il caso “Dirigenti” ed il dottore dal dissenso manifestato dall’opposizione e da approfondimenti della materia (richiamo scritto dei revisori dell’Ente, richiesta di convocazione di un C.C. da parte dell’opposizione, interrogazioni consiliari a risposta scritta, atti di indirizzo allegati al riequilibrio di bilancio dalla stessa maggioranza, interrogazioni alla corte dei conti) si rende conto, più o meno subito, di aver commesso un errore amministrativo; non solo, capisce anche che è l’unico a sedere sul banco degli imputati in quanto le nomine sono state fatte con decreto sindacale ed è l’unico esposto ad un eventuale condanna da parte della magistratura contabile. Fin qui nulla di male, infatti, si dice chi non lavora non sbaglia, e da persona perbene qual è, ammette l’errore e pare essere disponibile a porvi rimedio. Tutti si aspettano una revoca in autotutela degli otto decreti sindacali. Ed invece no il sindaco difende la scelta. Perché? Cosa si nasconde dietro la nomina dei dirigenti? A questo punto della storia, i componenti della giunta, che sulla questione dirigenti lo avevano più volte scaricato (senatore compreso), intervengono e gli fanno credere di voler ridistribuire la responsabilità votando all’unanimità un atto di indirizzo. Sì, avete capito bene la giunta vota un atto d’indirizzo al sindaco, non una delibera con tanto di parere tecnico e contabile, ma un atto che sostanzialmente dice secondo noi per
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TICA
risolvere il tuo problema, se vuoi, devi fare come ti diciamo, devi nominare in aggiunta a quelli già nominati un altro dirigente. Ma come vi chiederete, dalla nomina di un dirigente possibile per legge se ne nominano prima otto e poi, per risolvere la questione, da otto si passa addirittura a nove? Scene di ordinaria follia a cui i cittadini di Casoria sono abituati. In questo contesto si inserisce un nuovo caso, quello del P.D.. Il PD, partito di maggioranza con A.P.I., F.L.I. e Noi di Arpino, in fase di approvazione del riequilibrio di bilancio, invita il Sindaco, attraverso un atto di indirizzo allegato alla delibera di consiglio, ad attuare regole trasparenti ed elementari per gestire la cosa pubblica; tra queste vi è la riorganizzazione della macchina comunale con una riduzione dei settori e la valorizzazione delle risorse interne. Voi vi aspettereste che la giunta, ed in particolare l’assessore al personale, proceda la sua azione nella direzione indicata dal suo partito ed invece insieme all’altro assessore del PD votano un atto di indirizzo al Sindaco che non solo è contro legge, ma va addirittura nella direzione opposta alla proposta del partito. Nello stesso partito gli assessori non dialogano con i consiglieri e viceversa. La controversa vicenda emerge prepotentemente proprio durante l'acceso dibattito in Consiglio Comunale sulla nomina dei dirigenti, dove assistiamo impietriti alla nascita di un altro caso, quello della Maggioranza. Ma come? Il PD, partito di maggioranza, resosi conto dell'errore commesso dal sindaco ed avallato dalla giunta (assessori in quota PD compresi), presenta un atto di indirizzo nel quale chiede la revoca delle nomine illegittime; l'atto viene messo a votazione e, udite udite, viene bocciato (otto voti a favore e undici contrari). I partiti del cambiamento e cioè A.P.I., Italia dei Valori (legalità esclusa) e F.L.I. hanno votato contro. Il tutto grazie ad una parte dell'opposizione (i soliti mercenari) che, in soccorso al Sindaco e al Senatore, hanno abbandonato l'aula consiliare. Possibile? Ma non avevano chiesto loro il Consiglio Comunale sui Dirigenti? Carfora non ha più la maggioranza o la maggioranza è cambiata? Insomma, era proprio il caso?
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5 Sonia Tabacco
s.tabacco@ildomenicaledicasoria.it
Conferenza Stampa di presentazione de “Il Domenicale di Casoria”
G
rande festa, sabato 15 ottobre, per la conferenza stampa di presentazione del nostro settimanale, tenutasi nella Biblioteca dell’ISIS Andrea Torrente in via Duca d’Aosta. A fare gli onori di casa e a presentare i relatori il Prof. Giovanni De Rosa, dirigente scolastico dell’Istituto, che ha introdotto con parole di encomio l’iniziativa, sottolineando l’importanza dell’ampliamento del contesto comunicativo della nostra città, che si finalizza non solo al recupero della stessa identità di Casoria, ma costituisce un viatico al recupero delle tradizioni, della cultura ed alla creazione di un’opinione pubblica più consapevole e avvertita. Iniziative come il Domenicale di Casoria non possono che far bene alla città - ha affermato Gianni de Rosa- perché ogni progetto comunicativo rappresenta un impegno di responsabilità verso la collettività e per la nostra stessa memoria. Alla Conferenza erano presenti alcuni rappresentanti della giunta Carfora, non il Sindaco al quale è stato recapitato di persona l’invito, ma che non ha presenziato, colleghi giornalisti degli altri settimanali di Casoria, le telecamere di Unicachannel, che hanno trasmesso un estratto della conferenza al Tg del 17 ottobre, gli inserzionisti che hanno scelto il nostro settimanale per la pubblicazione della loro pubblicità e tanti tantissimi amici. Dopo gli onori di casa del Prof. De Rosa, dalla caporedattrice Sonia Tabacco sono stati presentati alcuni punti d’ispirazione del progetto giornalistico ed i criteri di scelta della realizzazione grafica, in quanto il nuovo formato ha la scopo di abituare l’utenza ad una lettura facile e veloce. Il Domenicale di Casoria sviscererà tematiche in modo completo ma anche continuativo affinché si riescano a comprendere determinati meccanismi che il più delle volte possono essere oscuri ai più. Tutto questo da un giornale che tratta molteplici temi, come la storia, le tradizioni, le scienze, la letteratura, l’economia, il cinema, il teatro, l’arte, la politica sociale, la musica. L’intervento del caporedattore puntualizzato sulla veste grafica elegante, di veloce e di semplice consultazione, ha indotto l’attenzione sugli elementi costitutivi
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del settimanale: le vignette satiriche che avranno spazio anche in copertina, le rubriche, le inchieste sul territorio ed i suoi malori e la pagine della satira che sarà posizionata, ha puntualizzato il relatore, sempre alla ventottesima e ventinovesima pagina, in modo da garantire la facile consultazione al lettore più curioso ed interessato all’argomento. Pagine preparate e dedicate anche con l’aiuto della stessa cittadinanza che avrà la possibilità di sottoporre alla redazione domande, segnalare eventi e iniziative, esternare dubbi, fornire pareri e suggerimenti. L’obiettivo è stato quello di porre il lettore nelle condizioni di sapere discernere e determinare un equilibrio fra i diversi tipi d’informazione. In sostanza, portare il lettore al gusto di partecipare a tutto ciò che lo circonda. La redazione della pagina è affidata a giornalisti, professionisti di vari settori, ma soprattutto giovani interessati alla scrittura che hanno deciso di collaborare seguendo la loro passione e, ovviamente, dar voce alle loro idee. Ha terminato il Direttore de “ Il Domenicale di Casoria” Pasquale D’Anna che ha ringraziato tutti i presenti sottolineando che in un momento di congiuntura economica così delicata questo giornale ha visto il favore di tanti hanno creduto nel progetto ad esso connesso. Ha ringraziato la redazione, che con tenacia e perseveranza ha deciso di affrontare questa sfida soprattutto per il bene della città - perché se l’ingrediente principale della democrazia è il pluralismo, coloro che beneficeranno di questa nostra iniziativa saranno principalmente i cittadini perché più voci fanno la differenza e la differenza consiste nello scindere i fatti dalle opinioni - ha concluso il Direttore. Sono seguiti gli interventi del prof. Palladino che si è complimentato con tutti, augurando buon lavoro e auspicando la lettura dei settimanali di estrazione locale anche all’interno delle aule scolastiche; si è poi avvicendato al tavolo il dott. Riccardo Musto, che in rappresentanza dell’Ordine dei Giornalisti della Campania ha portato i saluti e le congratulazioni del Presidente Ottavio Lucarelli e del Vicepresidente Mimmo Falco, confermando l’impegno dell’Ordine a sostenere il giornalismo locale come eccezionale bacino di formazione anche di giovani aspiranti alla professione di giornalisti. Oggi IL DOMENICALE viene distribuito in 21 edicole tra Casoria ed Arpino. Energico, giovane, arioso il Domenicale di Casoria è partito e, consentiteci un piccolo momento di autoreferenzialità, ha spaccato.... !! Speriamo di entrare nei cuori dei casoriani e di divenire punto di riferimento per tanti. Domenica - 23 ottobre 2011
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COST
UME
Mario Romano mario.romano65@dmail.com
Casoria microcefala
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el 1951 gli abitanti di Casoria erano 19.786 e sebbene il suo territorio fosse molto esteso, la città si collocava, ex aequo con Caivano, solo al terzo posto per popolazione dei comuni a Nord di Napoli, dietro Afragola e Frattamaggiore. Nel decennio successivo la popolazione passa 26.277 abitanti. E’ un significativo incremento, però in linea con il generale incremento demografico che non muta la graduatoria precedente né la sostanziale compattezza della comunità. La grande trasformazione ha luogo negli anni sessanta. Casoria è al centro dei piani di sviluppo industriale del Mezzogiorno. Vengono impiantate grandi fabbriche e con esse si spostano gli uomini. Si dà inizio ad un’intensa e ininterrotta cementificazione del territorio, senza controllo e senza scrupoli, con la giustificazione di far fronte alle domanda di case delle operose famiglie. Anche quando si tratta di edilizia destinata a famiglie che non hanno alcun rapporto diretto con la città. Al censimento del 1971 Casoria raggiunge il primato della popolazione nell’area a Nord di Napoli. I suoi abitanti più che raddoppiano e giungono a quota 54.785. E’ il boom. Ma com’è la città? A prima vista e al confronto con le confinanti cittadine essa appare moderna, con le splendide fabbriche e i suoi altissimi edifici. Ma la comunità? Se il suo centro storico è spopolato, soffocato dalla nuova conurbazione, abbandonato all’incuria, sono però le famiglie casoriane a gestire la cosa pubblica. Questo però senza che la popolazione originaria, a conti fatti, riesca a caratterizzare con la sua identità la grande e nuova comunità che si è formata. Il rapido declino industriale non aiuta inoltre il processo d’integrazione o se si vuole l’incontro. L’associazionismo laico latita ed è quasi inesistente. I pochi circoli e luoghi di aggregazione degli operai volgono prima in circoli sportivi e poi spariscono insieme ai suoi anziani iscritti. Quello religioso si muove solo entro le mura del vecchio centro storico, anche perché l’edilizia religiosa tarda a riconfigurarsi sul nuovo territorio. La città continua a crescere in popolazione nei decenni successivi fino ad arrivare agli 81.888 abitanti del 2001. Si tratta, però d’incrementi percentualmente sempre più modesti e gli ultimi dati sembrano
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registrare un calo. Casoria appare oggi una città disarticolata. Sia da un punto di vista sociale che urbano. Con propaggini (vedi Arpino) assolutamente slegate, che forse giustamente rivendicano la certificazione della loro autonomia. Il declino economico, cominciato negli anni ottanta, ha invertito le direttrici salutate con entusiasmo durante il boom degli anni sessanta e presenta ora spinte centrifughe. Fa eccezione la scuola. Molto tardivamente Casoria si è dotata di scuole superiori e tuttavia il Torrente e il Gandhi, pur tra mille problemi, hanno il merito di aver posto un freno all’emigrazione scolastica e possono costituire un luogo d’incontro su cui costruire l’identità cittadina. In tal senso può essere salutato con favore l’interesse della politica cittadina verso la scuola, che ha prodotto e continua a produrre personale politico e amministrativo, purché esso non si trasformi in esclusivo interesse elettorale. Fino ad ora l’amministrazione cittadina è stata appannaggio delle antiche famiglie politiche dell’originaria comunità, che si è mossa entro confini dimensionali da paese, con spicci sistemi clientelari, non dotando la città di una macchina organizzativa efficiente e moderna. Una città dal corpo enorme, ma dalla piccola testa. Microcefala. E’ maturato quindi un assoluto, o quasi, disinteresse della stragrande maggioranza della sua popolazione, che per tre quarti non è di origine casoriana e non è mai stata legata da rapporti identitari. Ne è prova che agli ultimi due ballottaggi per l’elezione dei sindaci è andato a votare poco più del 40% degli aventi diritto. Pur nel rispetto dell’antico lignaggio cittadino, occorre forse insistere sull’idea di modernità che Casoria ha incarnato negli anni sessanta, permettere al sangue della città di fluire lungo tutte le sue grandi e recenti arterie. Creare una rete articolata, che faccia interagire la scuola con il territorio per favorire nuove spinte associazionistiche. Cercare il suo cuore pulsante altrove, così anche simbolicamente si potrebbe pensare di spostare il municipio nella parte più moderna della città. E con esso le sue principali strutture di servizio. Seguire l’esempio coraggioso del CAM, il museo di arte contemporanea, che ha collocato la sua ansia di modernità nella periferia.
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CRON
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ACA
Vincenzo Russo
vincenzo.ru@libero.it
Via Capri, soffocata dalla prostituzione e dal degrado
La rabbia dei residenti: “E’ una situazione insostenibile e nessuno parlaâ€? “Alle tre del pomeriggio via Capri e via Procida sono giĂ piene di prostitute al lavoro, quando ritorno a casa con mio figlio piccolo, sono costretto ad osservare rapporti sessuali in pieno giorno, le aree delle aziende in zona diventano parcheggi per grossi camion e coppiette alla ricerca di intimitĂ â€?. La denuncia arriva da un cittadino di Casoria che si chiama Massimo. Abita in un palazzo residenziale in via Capri. Una situazione di assoluto degrado, in una zona periferica della cittĂ , a pochi metri dai centri commerciali Uci Cinema e Media World che fanno da contorno a una situazione ricca di mille problematiche. Ragazze nigeriane, costrette a prostituirsi, che fuggono dalla carestia e dalle guerre dei loro paesi, per ridursi ad essere merce, schiavizzate da criminali senza scrupoli. Massimo mi scrive: "sembra che le istituzioni e gli assessori competenti si siano dimenticati di noi, forse troppo impegnati in altre faccende, ma devo far sentire la mia voce, perchĂŠ non accetto che non si intervenga a far rispettare le leggi. Mi rifiuto di credere di essere considerato diversamente da un qualunque altro cittadino Casoriano solo perchĂŠ vivo in un quartiere periferico. PerchĂŠ nessuno interviene?“ Bisogna affrontare il grave problema della prostituzione con urgenza, per una cittĂ che dice di guardare al rinnovamento e alla legalitĂ . La prostituzione è una questione sociale che coinvolge tutti i cittadini, la società è responsabile di questo fenomeno, sono responsabili i clienti che con la loro richiesta stimolano un mercato sempre piĂš ampio. Bisogna fermare lo stupro di massa che si consuma ogni giorno, in pieno giorno, in maniera pubblica ai danni di tante prigioniere del sesso: centinaia di minorenni e donne straniere vittime dei loro persecutori, portate in Italia con promesse di lavoro, per poi ritrovarsi a “battereâ€? in strada,
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in un tunnel di odio e sfruttamento. Una situazione insostenibile, aggressioni, risse, rapporti sessuali in pieno giorno, una situazione di degrado che i residenti di Via Capri non possono piĂš tollerare. Troppe le denunce poche le risposte. Nella zona manca anche l’illuminazione, non ci sono fogne, quasi tutti i servizi sono inesistenti. Una situazione da terzo mondo, fino ad oggi, nessuna amministrazione è stata capace di dare risposte concrete. Ora, i residenti, chiedono maggiore attenzione e risposte al sindaco Enzo Carfora e all’assessore Mariano Marino che in passato si era fatto “paladinoâ€? e promotore di iniziative per risolvere i problemi della zona. Ora che governano la cittĂ , non possono piĂš trovare alibi e scusanti. Ci aspettiamo che nella riunione di martedĂŹ 25 ottobre, del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, finalizzata a un’analisi delle problematiche sulla sicurezza pubblica si parli anche del fenomeno prostituzione. Le chiacchiere e le promesse volano con il vento, ora bisogna agire, bisogna mettere in campo iniziative e dare risposte concrete. In questi primi 100 giorni abbiamo visto ben poco, quasi nulla, si è parlato solo di dirigenti, quella “nuova stagione politicaâ€? tanta attesa e decantata quando inizierĂ ?
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POLIT
ICA
Pellegrino Mazzone pelle.mazzone@virgilio.it
Il Comune tra spese di sponsorizzazione e Patrocinio Un atto della giunta Carfora illegittimo e senza copertura di spesa
U
n argomento di grande attualità è l'attività di patronage svolta dagli Enti Locali. L'intero settore viene penalizzato in modo particolarmente pervasivo con l'introduzione di limiti di spesa ed altri vincoli. L'oggetto specifico della presente trattazione è l'art. 6 della L. 122/10“ Riduzione dei costi degli apparati pubblici “ che introduce numerosi vincoli , fra i quali spicca il comma 9 dell'art. 6, di grande interesse ed attualità per gli Enti locali, per le problematiche emergenti dal divieto di effettuare spese di sponsorizzazione a decorrere dall'anno 2011. Per contratto di sponsorizzazione si intende: un contratto atipico, di natura patrimoniale e a prestazioni corrispettive con il quale un soggetto si obbliga di consentire ad altri l'uso della propria immagine pubblica e del proprio nome, per promuovere un marchio o un prodotto dietro corrispettivo. Per accordo di Patrocinio si intende un accordo che regola i rapporti tra un Ente ed un soggetto privato, generalmente un associazione, fondazione, comitato il quale si propone di svolgere una particolare attività sul territorio finalizzata a raggiungere i propri scopi statutari. Di recente, vista l'importanza della materia, sia la sez. regionale della Corte dei Conti della Lombardia (deliberazione n. 1075 del 23.12.2010) che quella della Puglia (parere n. 162 del 15.12.2010) sono orientate per la non applicazione del divieto alle spese effettuate a seguito di concessione di patrocini. Infatti, secondo le Corti Regionali dei Conti di Lombardi e Puglia , il giudizio di merito tra erogazioni vietate ex comma 9 dell'art 6 della L. 122/2010 (sponsorizzazioni) e consentite (accordi di patrocinio) si debba svolgere seguendo un metro “ teleologico “: la finalità per la quale il contributo è erogato diviene quindi lo strumento per determinare ciò che è ancora consentito. Il divieto di spesa per sponsorizzazioni non può ritenersi operante nel caso di erogazioni ad associazioni che erogano servizi pubblici in favore di fasce deboli della popolazione, oppure a soggetti privati a tutela di diritti costituzionalmente riconosciuti , quali i contributi per il c.d. Diritto allo studio, insomma quando vi è sussidiarietà, cioè un'attività propria dell'ente svolta da soggetti terzi in forma sussidiaria.
Volendo approfondire la problematica “ sul campo”, recentemente la Giunta Comunale di Casoria, e precisamente con la delibera n. 61 del 15.09.2011 ad oggetto “Contemporary art Museum: concessione contributo“ su proposta della onnipresente assessore Marro”, ha concesso alla Onlus International Contemporary Art center un contributo per un importo massimo di 20.000,00 €. Non volendo entrare nella legittimità della delibera, anche se farebbe bene il Sindaco Carfora a nominare al più presto gli Organi di Controllo Interno ed in particolare l'ORA (Organo della Regolarità Amministrativa), il preambolo della delibera de quo ci lascia alquanto perplessi: “Nel piano seminterrato esteso circa 3500mq dell'edificio di proprietà comunale…” parliamo di un Museo istituzionalizzato dal Comune o di una Galleria privata? ed in entrambi i casi si rispettano tutti gli adempimenti igienicosanitari? e le prescrizioni in materia di sorvegliabilità dal momento che la Onlus in questione ha la sede della propria attività in un locale seminterrato? Le risposte le lasciamo agli organi preposti. Sicuramente si deve evidenziare che la delibera 61 non ha copertura di spesa , infatti non è deliberato a quale capitolo è imputata la spesa. Nel merito , invece , vista la trattazione ci vogliamo entrare . La ratio della delibera è la sussidarietà orizzontale ex art. 118 della Costituzione, cioè lo svolgimento da parte di un privato di un'attività propria del Comune, ma non si specifica quale sarebbe l'attività propria del comune, infatti nella Delibera manca “ il metro teleologico” cioè la funzione del Comune, quell'elemento che differenzia una sponsorizzazione nuda e cruda data ad un Museo-Galleria privata ed un patrocinio dato in forma sussidiaria, non si capisce quale sia la competenza del Comune ( se non quella di pagare V. Sgarbi ). E senza la specifica funzione per legge si ritiene che sia una sponsorizzazione e quindi non dovuta. Certamente la città di Casoria ha bisogno di iniziative culturali, ma la Giunta Carfora ed in primis l'assessore Marro, nel rispetto della normativa e della Giurisprudenza contabile, dovrebbero prestare più attenzione a tutte le forme di associazionismo laico e cattolico presenti sul territorio e non soltanto ad una parte politica .
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Domenica - 23 ottobre 2011
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ast. Mo B
Gianni Bianco
gianni.biancogb@libero.it
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.!
Domenica 16.10.2011 - Firme raccolte 503 Si replica Domenica 23.10.2011 Villa Comunale di Arpino ore 10,00 - ore 13,00.
RC AUTO: BENE L’ANTITRUST DA ANNI DENUNCIAMO L'INCONTROLLATO AUMENTO DELLE TARIFFE RC AUTO
L
a cosa importante quando si scrive di un problema che interessa l’intera collettività è la trasparenza. Per trasparenza s’intende quel flusso d’informazioni che necessariamente servono a chiarire le idee al lettore. Nel precedente articolo si è parlato di diminuzione d’incidenti stradali e di mortalità causata dagli stessi. Si riportano due tabelle, sono Previsione Federconsumatori su dati ASPAS (Fonte dati Istat). Mi permetterò di sostenere ancora qualche riflessione sull’argomento, supportato da verità, verità nascoste, non esprimerò opinioni personali, non servono, anche se sarei tentato di conoscere l’opinione di un rappresentante nazionale o regionale dell’Ania (associazione che rappresenta il settore assicurativo), chissà che non ci sarà in futuro qualche sorpresa. RC AUTO: BENE L'ANTITRUST. DA ANNI DENUNCIAMO L'INCONTROLLATO AUMENTO DELLE TARIFFE RC AUTO CHE, DAL 2001 AD OGGI, HA RAGGIUNTO IL +98%. Come denunciamo da tempo immemorabile il rincaro delle tariffe rc auto, di anno in anno, ha raggiunto livelli incredibili. L’antitrust dichiara un aumento del 25% tra il 2009 e il 2010, ma le percentuali si fanno impressionanti se consideriamo i rincari a partire dal 2001. Per assicurare la propria vettura
i costi sono cresciuti di ben il 98% dal 2001 al 2011, di cui il 30% solo negli ultimi 2 anni (i costi in dettaglio sono indicati nella tabella che segue). Addirittura, confrontando i rincari con le tariffe applicate nel 1994 si raggiunge un incremento di oltre il +186%! Una crescita continua ed irrefrenabile, confermata anche dai dati ti quest’anno che, secondo l’O.N.F., registreranno una nuova crescita media di oltre il +12%. Tale crescita è inaccettabile, per di più non ha alcuna giustificazione. Questo appare evidente e lampante guardando ai dati relativi all’incidentalità, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Quest’ultima, infatti, dal 2001 ad oggi è diminuita del 22%. È il momento di porre un freno a quest’andamento. Dopo la denuncia anche da parte dell’Antitrust ora ci aspettiamo risposte ed interventi immediati per incrementare la trasparenza e soprattutto la competitività in questo settore, nel quale, purtroppo, è ancora estremamente limitata. Questo attraverso il potenziamento del ruolo degli agenti plurimandatari, indispensabile per un abbattimento dei costi e con la modifica del meccanismo del bonus malus.
AUMENTI POLIZZE RC AUTO Costo annuo in Euro Var.% su 2001 ANNO 2001 667,50 ANNO 2002 741,50 11% ANNO 2003 777,46 16% ANNO 2004 799,23 20% ANNO 2005 822,40 23% ANNO 2006 868,00 30% ANNO 2007 903,00 35% ANNO 2008 946,00 42% ANNO 2009 995,00 49% ANNO 2010 1179,00 77% ANNO 2011 1321,00 98%
Incidenti stradali, morti e feriti in Italia Anni 2001-2010 Var. % rispetto al 2001 Persone coinvolte negli incidenti Morti Feriti 2001 263.100 _ 7.096 373.286 2002 265.402 1% 6.980 378.492 2003 252.271 -4% 6.563 356.475 2004 243.490 -7% 6.122 343.179 2005 240.011 -9% 5.818 334.858 2006 238.124 -9% 5.669 332.955 2007 230.871 -12% 5.131 325.850 2008 218.963 -17% 4.725 310.745 2009 215.405 -18% 4.237 307.258 2010* 205.012 -22% 4.106 290.134
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Domenica - 23 ottobre 2011
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A L INTAI C RO PO C
Ernesto Valiante
geom.ernestovaliante@libero.it
CENTRALE BIOMASSE IN POLITICA LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
S
ono trascorsi circa quattro mesi dall’insediamento del sindaco Canfora e della Giunta alla guida del comune di Casoria. In questo periodo, l’assenza di rilevanti provvedimenti politici, non consente di esprimere una corretta valutazione sulla gestione “Res pubblica” dell‘attuale maggioranza di centro sinistra. L’esperienza c’insegna che, un’attenta analisi politica si può esplicitare solo, quando Sindaco e Giunta dimostreranno le “proprie” peculiarità in materia d’amministrazione in linea con le promesse fatte in campagna elettorale. Ciò premesso, in ogni caso è doveroso fare alcune considerazioni di carattere etico politico sulla condotta del sindaco e della giunta comunale. Il sindaco Canfora ha dichiarato, in data 10/10/2011 a mezzo stampa, di aver risolto, dal suo insediamento, i problemi della centrale di biomasse, estensione della raccolta differenziata, adeguamento degli istituti scolastici, oltre a presentare alla regione Campania i progetti del PIU EUROPA. Ora, senza nulla togliere al sindaco e alla sua compagine governativa, ci sembra veramente VELLEITARIO affermare che tutto questo sia stato possibile ottenerlo, badate bene, in meno di quaranta giorni utili, chiaramente, al netto del tempo occorso per l’insediamento ufficiale del Sindaco, designazione degli assessori, nomine dei dirigenti, l’elezione del presidente del consiglio, il periodo estivo ecc.ecc. Evidentemente, ma nessuno se n’è accorto, siamo di fronte ai mitici SUPEREROI creati da Stan Lee e Jack Kirby che, con i loro super poteri ed in quattro e quattrotto, riescono a risolvere
Domenica - 23 ottobre 2011
tutto e l’impossibile di tutto. Viceversa, sarebbe stato preferibile che il sindaco, con la sua proverbiale onestà intellettuale, avesse ricordato ai cittadini che per fortuite coincidenze, inaspettatamente si è trovato al posto giusto e al momento giusto, a definizione d’iter procedurali naturali e conseguenziali, frutti della programmazione e del lavoro svolto dalla precedente amministrazione di centro destra. Diversamente, possiamo affermare che per l’ennesima volta siamo alla presenza di un’operazione volgare tesa alla deformazione della verità. Per dirne una in particolare e cioè quella relativa alla sospensione della realizzazione della centrale di biomasse, il Sindaco unitamente agli assessori CASILLOTIGNOLA e MARINO, per magnificare l’opera dell’esecutivo di centro sinistra, non solo si è limitato a propagandare l’avvenimento con comunicati stampa, ma ha addirittura indetto in pompa magna, una conferenza stampa sull’argomento. Disgraziatamente per loro, a SBUGIARDALI, ci ha pensato il responsabile della società ARIN. Basti ascoltare attentamente la registrazione dell’intervento del dott. Maurizio Barracco, quando legge il comunicato della società e che di seguito è riportato: il C.d.A, visto il mutare delle condizioni degli scenari economico e finanziari sia nazionale che internazionale, ma soprattutto considerando l’intervento sia veramente eco-compatibile con le norme di riferimento e però considerando le richieste della popolazione soprattutto quelle provenienti dalla frazione di Arpino, decide nella seduta del
6 settembre, di revocare il nostro investimento della centrale biomasse, invitando la struttura a provvedere a tutti gli adempimenti del caso e prima di tutto alla comunicazione verso la regione e la conferenza dei servizi che ci aveva dato le autorizzazioni. In parole povere, la centrale di biomasse non si realizzerà solo ed esclusivamente per motivi economici e finanziari dell’ARIN e per le contestazioni dei cittadini di Arpino. NON FINISCE QUI ! dopo le formalità dei saluti cerimoniosi alle rappresentanze Istituzionali, il dott. Baracco aggiunge un commento a titolo personale in merito ai futuri programmi della società, durante il quale, dice testualmente: abbiamo convertito una parte dell’investimento nel potenziamento del potabilizzatore esistente…….è un acquedotto alternativo rispetto a quello proveniente da Serino utilizzato nell’emergenza, fondamentale per la città di Napoli e qui RINGRAZIO ANCHE LA PRECEDENTE AMMINISTRAZIONE che ci ha consentito quell’investimento ecc. ecc, ma il dolce è giunto alla fine dell’intervento quando, tra le risate dei presenti, ha rimproverato severamente l’Assessore della Polizia Locale per il traffico caotico della Città. Se l’intenzione del Sindaco e della sua squadra era quello di far GOL (così com’ è stato riportato in un recente articolo pubblicato in data 16/10/2011 su un giornale locale), stante ai fatti, invece, si è trattato di un clamoroso AUTOGOL. In politica, contrariamente a quanto si pensi, le bugie hanno le gambe corte. Per gli altri argomenti si rimanda ai prossimi appuntamenti.
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A CRON
CA
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ElleCci
… La “monnezza” ritrovata
V
ia Campanariello, Rampa di inversione cavalcavia pressi IKEA, Via Boccaccio, Circunvallazione esterna uscita Casoria per via Marconi, tutti luoghi dove i nostalgici di SACCHETTO SELVAGGIO possono divertirsi al lancio della busta o respirare l’aria amena che viene fuori dai cumuli, ma cosa si stà facendo? No, Casoria è pulita! Le strade del Centro cittadino sono pulite, o sembrano? Sono tutte illazioni inutili? O no?! Perché ci poniamo tanti interrogativi , dove sta il solerte Assessore, che fa proclami a destra e a manca? sarà anche Lui arrivato alla conclusione che è meglio un uovo oggi che una gallina domani ? perché non si puliscono questi siti non solo dai rifiuti ma anche dalle erbacce in un contesto, come quello casoriano indolente e menefreghista, che invoglia gli “SCOSTUMATOS” al deposito incontrollato?! Se da un lato è vero che i cittadini non seguono le regole, dall’altro conti fatti crediamo che l’unica soluzione sia quella dei controlli o della video sorveglianza che proprio il responsabile del settore ambiente (il su citato Assessore Tignola) dovrebbe far partire con una certa solerzia. Un’ efficiente rete di telecamere potrebbe sicuramente cogliere in fragranza di reato i “criminali” (perché è l’unico modo per definirli) che sistematicamente e senza scrupoli compiono scempi a danni della nostra salute. L’Amministrazione forse non si è reso conto di quello che c’è di “nuovo” per le strade e di quanto sia importante SANZIONARE i trasgressori con multe salate. Le foto allegate mostrano cumuli di immondizia in vari posti della Nostra Città,
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addirittura in Via Boccaccio pur di depositare spazzatura hanno letteralmente abbattuta una rete da cantiere, messa li forse per scoraggiare quanti volessero depositare illegalmente. Uno scempio che continua ormai da troppo tempo, che ha esasperato i cittadini e che sistematicamente viene occultato e trascurato. L’assessore Tignola forse sta facendo come l’ex governatore della Regione Campania che faceva pulire i salotti buoni della città per lasciare poi le periferie terra di nessuno. Al Sig. Sindaco diciamo invece, di provvedere al più presto una rete di video sorveglianza unico mezzo deterrente per il gravoso problema dei rifiuti. Assessore si dia una mossa invece di fare la vittima dietro il facile paravento del “mal comune mezzo gaudio” solleciti provvedimenti più mirati, l’installazione delle telecamere, visto che i controlli non li fate, come si evince dalle immagini allegate e squadre di sorveglianza in pianta stabile nei punti nevralgici. Nei pressi dell’Ex Carrefour pacchi di pasta ed altri generi alimentari in bella mostra…… ma tanto ci vuole a mandare due vigili??? Ci faccia un penserino…. O glielo hanno proibito ?? Assessore ci faccia ricredere!!!!
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CRON
ACA
Valerio Cresci
vcresci@gmail.com
Stadio…. San Mauro…pensaci tu!
I
l problema dello stadio San Mauro nasce dal fallimento del Casoria ,squadra della nostra cara amata città che ha militato anche in Serie c, e dall’ incapacità delle varie amministrazioni che si sono avvicendate dagli anni 90’ ad oggi. E pensare che per tutto il periodo degli anni 80’ in serie C e C2 giocavano Casoria, Afragolese, Frattese e Grumese ,uscite di scena tutte insieme, chi prima, chi dopo. Purtroppo allo stato attuale lo stadio San Mauro è solo una struttura abbandonata dove abbondano le erbacce e si annidano gli animali .A poterne usufruire per ultimi sono state le squadre giovanili della SSC Napoli che hanno però poi scelto di andar via da Casoria per allenarsi e giocare le loro partite momentaneamente a Marano ed in futuro forse a CastelVolturno, dove il presidente del Napoli Aurelio De Laurentis ha in mente di avviare un progetto importante per far crescere la sua “Scugnizzeria”. La questione del martoriato stadio casoriano viene sfruttata in ogni campagna elettorale, come punto chiave di un progetto di rinascita, per poi diventare invece lettera morta, con l’estrema conseguenza che lo Stadio diventi sempre più fatiscente ed abbandonato a se stesso. Anche il nuovo assessore allo sport aveva inizialmente puntato molto sulla ristrutturazione e riqualificazione dello stadio San Mauro e sul possibile ritorno di una squadra di calcio tutta casoriana, ma fino ad ora nessuna buona nuova. La rabbia di chi, è appassionato di calcio, nel vedere squadre come il Chievo (piccolo quartiere della tanto civile e antirazziale Verona) e il Novara in serie A, è tanta. Andando a dare
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Domenica - 23 ottobre 2011
uno sguardo anche alla serie B possiamo trovare squadre di città con meno di 25.000 abitanti, soltanto 1/4 della popolazione casoriana. Ci viene raccontato che il problema del ritorno del calcio a Casoria siano esclusivamente la mancanza degli sponsor, ma credo sia une della tante bugie dette da amministratori sterili, che a causa della loro conflittualità e dell’invisibile, ma palese instabilità politica, fanno puntualmente scappare eventuali investitori. Importanti sponsor della SSC Napoli sono Tufano e Lete, due aziende di famiglie casoriane doc. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, a Casoria abbiamo persone che rivestono ruoli importanti nel settore calcistico: uno su tutti, Luigi Cafarrelli, responsabile del settore giovanile della SSC Napoli. Guardiamo in faccia alla realtà, il problema dello stadio San Mauro e dell’inesistenza di una squadra di calcio in una città grande ed importante come Casoria è dovuta soprattutto alle continue bugie delle amministrazioni che vedono, e hanno visto in passato, questa situazione come una noia o una rogna a cui poter non badare, invece di pensarla come potenziale veicolo di rinascita della città. Dobbiamo quindi per il momento “accontentarci” della squadra partenopea in serie A e in Champions League e delle grandi soddisfazioni che ci sta dando, sperando un giorno però di poter tornare ad incitare e ad esultare per un gol della viola casoriana. Ma noi aspettiamo, tanto la speranza è l’ultima a morire, lo stadio al massimo verrà abbattuto e di viola a Casoria resterà solo la tunica dei preti in tempo di quaresima. …Almeno quella speriamo ce la lascino.
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A CRON
Emiliana Cresci
emiliana.cresci@yahoo.it
CA
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“Solidarietà dai genitori degli alunni del Sacro Cuore che stanno organizzando una nuova raccolta di fondi...”
“Scherza con i fanti, ma lascia stare i Santi…”
P
roprio un anno fa la nostra città festeggiava Santa Giulia Salzano, canonizzata da Benedetto XVI il 17 ottobre 2010 e beatificata già nel 2003; proprio Santa Giulia Salzano aveva fondato nel 1905 la Congregazione e l’Istituto delle Suore Catechiste del Sacro Cuore; ed è proprio a proposito di un “Cuore Sacro” che si torna a parlare di una delle scuole più antiche della Città. Nella notte tra il 5 e il 6 ottobre 2011, infatti, è stato rubato il cuore d’oro incastonato nella statua del Cristo che si trova all’ultimo piano dell’edificio. Ad accorgersi della sparizione è stata la madre di uno degli alunni che, nel varcare i cancelli dell’istituto, ha alzato, come ogni mattina, lo sguardo verso la statua, e ha scoperto così che il cuore d’oro mancava. Le suore dell’Istituto hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine inoltrando una denuncia con la speranza che si possa risalire agli autori di questo empio gesto e recuperare il cuore. Sono passati un po’ di giorni, ma le indagini sono ancora aperte, si attendono nuovi sviluppi e si cerca un qualunque indizio o una qualunque testimonianza che potrebbe aiutare le forze dell’ordine a risolvere il caso che ha lasciato la città sbigottita. Il cuore, simbolo della missione di evangelizzazione di Santa Giulia Salzano, fu realizzato fondendo alcuni oggetti d’oro donati dai bambini dell’istituto nel 1965; molti di quei bambini, oggi uomini e padri di famiglia, ancora ricordano quell’importante evento.
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I ladri, che hanno agito indisturbati, si sono avvalsi di attrezzi adatti e sicuramente di una scala professionale oltre ad arnesi da scasso. Devono aver studiato il colpo in ogni piccolo dettaglio dato che, nonostante la statua affacci su una piazza, nessuno ha visto o si è accorto che accadeva qualcosa di strano. Fin dalle prime ipotesi avanzate dalle autorità locali, si è sostenuto che si possa trattare di esperti in furti di arte sacra (nutriamo dubbi in merito!). Sicuramente i malviventi erano dei buoni conoscitori del luogo, sapevano che quel cuore era d’oro, contrariamente a molti dei nostri stessi concittadini, che fino all’esecuzione del furto ignoravano il prezioso materiale di cui era composto. Sicuramente con la crisi attuale e le convenienti tariffe di acquisto e di scambio dell’oro, questo cuore ha costituito una tentazione troppo forte. Ma il furto di un oggetto sacro caro a tutta la cittadinanza casoriana diventa ancor più aberrante se si pensa che molte famiglie avevano contribuito alla sua creazione, sacrificando i loro risparmi come atto votivo. Tutto ciò non merita calcoli di ricavo, merita solo di essere definito “gesto di una tristezza inaudita”, che travalica i confini dell’empietà. E’ un po’ come se quel cuore fosse stato staccato alla città…e l’immagine che c’è ora, l’immagine di un buco nero al posto del cuore, sembra la metafora dei nostri tempi, quasi a voler indicare il vuoto e l’incertezza in cui versa la nostra società, in cui versano soprattutto i rapporti degli uomini tra loro e con Dio.
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LITA’ ATTUA
Luca Tramici
l.tramici@gmail.com
Indignati o infiltrati?
S
abato, 15 Ottobre: gli “indignati” di tutto il mondo si sono dati appuntamento nelle maggiori piazze per protestare contro gli abusi della finanziaria, il precariato e le ricette anti-crisi della politica. Da ogni parte del globo, dall’Australia alle Americhe, migliaia di persone hanno manifestato il loro dissenso, affollando strade, riunendosi davanti banche e istituti finanziari, tutto in forma calma e pacifica. Anche nel nostro paese, nella capitale romana, si è tenuta la manifestazione mondiale, organizzata giorni prima attraverso la rete, e pianificata con un corteo e con un percorso prestabilito. La marcia ha avuto inizio a mezzogiorno, è partita da Piazza della Repubblica per poi arrivare a Piazza San Giovanni, una sfilata attraverso i luoghi della contestazione; i ministeri e le banche. La partecipazione delle persone è stata alta, si sono dati appuntamento gruppi da tutta Italia, molti giovani, ma anche anziani e donne; Tutto inizialmente è filato liscio, si intonavano cori contro il governo, sul problema crisi e caro vita, si ballava e si cantava, finché dal nulla sono spuntati gruppi di persone, circa 150 unità, vestiti di nero coperti da bandane e passa montagna. Muniti di manganelli e sfollagente, hanno dato il via ad una strumentalizzazione a proprio piacimento, accantonando i reali motivi della manifestazione. Ma analizziamo ogni singolo episodio e facciamo una disamina dell’accaduto. Un elemento importante sarebbe sapere perché
• • •
non siano state ripiegate più forze dell’ordine sul territorio, nonostante tutti sapessero che nella città si sarebbero riversate migliaia di persone; perché le forze dell’ordine, seppur mescolate tra i manifestanti non sono riusciti a sedare le prime avvisaglie di scontri; perché ai cosiddetti black bloc è stata affidata la possibilità di devastare e distruggere tutto, indisturbatamente sotto gli occhi della “madama”, perché i superiori hanno impartito l’ordine di non reagire; e perché i facinorosi indossavano gli stessi scarponi, possedevano trasmittenti e armi contundenti simili a quelle in uso dalle forze di polizia. Fornire le risposte a queste domande purtroppo è quasi impossibile, possiamo solo aggiungere questi episodi agli infiniti misteri che avvolgono questo paese, ma una riflessione a freddo possiamo formularla: Qualche giorno fa sono stati varati dei tagli alla sicurezza, come previsto dal ddl stabilità, e a finire nel mirino dei politici sono proprio le forze dell’ordine che vedranno sottratti al proprio stipendio, straordinari, compensi pubblici e addirittura la benzina per circolare e garantire la sicurezza per le città. E se fosse l’ennesimo tentativo di creare tensione, in modo da insabbiare i reali problemi della nazione? Vi lascio con una frase del maestro Pier Paolo Pasolini: “Nulla è più anarchico del
potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economico, che sfugge alle logiche razionali”.
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ME
U COST
Rosaria Ascolese
“Casoria ha di nuovo un teatro....”
rosaria.ascolese@libero.it
Arte e recitazione
“Il Teatro Ateneo apre le danze”
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enerdì 14 ottobre 2011 si è inaugurato il primo teatro a Casoria: Il Teatro Ateneo. Prende il nome dalla scuola “ Danza Ateneo “ (unica scuola riconosciuta dal comune di Casoria ) dove si può imparare l’arte della danza e da quest’anno quella della recitazione. L’inaugurazione è stata un vero successo, hanno partecipato esponenti della politica, della danza e della recitazione che insieme a tutti gli invitati hanno assistito alle esibizioni delle bambine della scuola in un balletto di danza moderna, all’esibizione di una professionista del flamenco Dominga Andjas e di tutti gli altri allievi accompagnati dai loro maestri. Hanno partecipato alla serata anche artisti come Antonio Fiorillo, attore casoriano che abbiamo potuto ammirare sia in TV che al cinema, ma soprattutto in teatro con tantissimi spettacoli come “ Miseria e nobiltà “ tanto per citarne uno; Raffaele
Esposito, altro noto attore di cinema e teatro che, che ha lavorato in film come “ O’ Professore “ e in spettacoli come “ Il ventaglio di Goldoni “; Enzo Attanasio, attore e direttore di alcuni laboratori
teatrali presso il Teatro di Roma a Portici ( questi ultimi due ospiti citati saranno gli insegnanti di recitazione del nuovo corso istituito dalla scuola. Il teatro e le sale di danza sono situate nella stessa struttura, ma predisposte in maniera parallela così da non incontrarsi mai. La sala del Teatro è stata allestita in modo classico, proprio come quelle dei più famosi teatri, può
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ospitare fino a 100 persone ed è una sala molto calda e accogliente. Il presidente, ideatore e direttore artistico della “ scuola/ teatro “ Antonio Avolio ha dichiarato al nostro giornale che quest’iniziativa è nata dalla sua passione per l’arte, ma soprattutto da un’esasperazione data dal fatto che ad oggi tutte le scuole di danza specializzate nelle varie discipline, siano soggette ad organizzare i loro saggi presso terzi, facendo gravare sul costo degli iscritti non pochi spiccioli, facendo dell’arte un discorso venale. E’ per questo che il presidente Avolio ha pensato di creare questo spazio al fine di dare la possibilità ai suoi iscritti di poter partecipare ai saggi gratuitamente. I suoi obiettivi sono di divulgare l’arte a Casoria, dando a tutti la possibilità di usufruire del teatro stesso per qualsiasi tipo di iniziativa, soprattutto proposte da giovani con tanto spirito di intraprendenza e voglia di fare.
Domenica - 23 ottobre 2011
A GIOV
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NI
Pasquale Lucchese napoledano@libero.it
Il primo istituto di partecipazione popolare a Casoria: Il Forum della Gioventù
S
crivere un articolo sul Forum della Gioventù di Casoria, per chi ha ricevuto l'onore e l'onere di coordinarlo non è facile. Dietro l'angolo si annida il rischio di scivolare in una sorta di conflitto d’interesse. E si sa quanto sia insidioso parlare in Italia di conflitto d’interesse. Per ovviare ad un simile possibile imbarazzo, in soccorso mi si è materializzata l'immagine di Marzullo con il suo proverbiale "si faccia una domanda e si dia una risposta". Né Marzullo, né i lettori mi rimprovereranno se non mi farò una sola domanda …
Che cosa è il Forum della Gioventù?
Il Forum della Gioventù è un istituto di partecipazione popolare, la cui disciplina è prevista dal Testo Unico sugli Enti Locali. Se correttamente interpretato, un'amministrazione locale può farne un’infrastruttura fondamentale per la realizzazione di una politica organica di azioni a favore della gioventù, deciso insieme agli stessi giovani.
Qualche cenno sulla genesi del Forum...
Lo spartiacque decisivo, nella storia del Forum di Casoria, è rappresentato dalla data del 15 dicembre 2010, allorché il Consiglio Comunale decretava il "disco verde" per le modifiche, imposte dalla Regione Campania, allo Statuto approvato due anni prima, ma cui non si era potuto dare seguito anche per le note vicende legate al contenzioso del Cpr3, oltre che per l'intervenuta modifica normativa. Lo Statuto così approvato prevedeva una composizione del Forum in parte per nomina, ed in parte elettiva. L'amministrazione dell'epoca (alla quale va riconosciuto il merito di esser stata la prima nella storia di Casoria a nominare due Assessori alla Gioventù) ha proceduto, in tempi relativamente brevi rispetto a quelli consueti dell'amministrazione pubblica, nel completamento dell'iter per la composizione dell'assemblea, organizzando anche le elezioni per la componente non nominata, che si sono svolte tra 15 e il 17 aprile 2011, e che hanno riguardato circa 15000
giovani casoriani di età compresa tra i 16 e i 29 anni. Con l'amministrazione in carica si è avuto il completamento del percorso, con l'elezione del coordinatore e della Giunta del Forum.
Quali i programmi e i progetti che ha il Forum della gioventù?
Le linee d’indirizzo programmatico, che intendiamo perseguire, si fondano su una precisa e più moderna concezione delle politiche giovanili. Se fino adesso queste erano state considerate e trattate come l'organizzazione di attività per lo più ricreative, oggi devono esser interpretate come delle vere e proprie politiche di sviluppo, e quindi d’investimento sulla “risorsa giovani”, e soprattutto sulla loro qualità di cittadini a tutto tondo. Proprio per questo, riteniamo nostro dovere far sentire la voce dei giovani, provando ad influenzare le scelte dei decisori politici, su tutte le tematiche che riguardano la vita di una comunità. Questo risultato si può ottenere, se riusciremo a colmare la distanza tra giovani ed istituzioni, ancora troppo sconfortante. La nascita del Forum si presenta come una vera e propria sfida se solo si considera che in altre realtà esso sia finito per risolversi in un vero e proprio fallimento. Le possibilità di riuscita, rispetto agli obiettivi ambiziosi di cui abbiamo parlato, è legata imprescindibilmente alla necessità, per tutti i protagonisti del Forum, di lavorare serenamente al riparo dalle polemiche, legate alla matrice politica, impressa al Forum da coloro i quali si sono impegnati a realizzarlo. Premesso che era inevitabile che all'origine del Forum ci fosse un intervento di un decisore politico (il quale ovviamente non può non avere un orientamento preciso), e posto che alcuni componenti del Forum hanno una chiara provenienza militante (come peraltro previsto dallo Statuto), sarà compito dei protagonisti di questa avventura riuscire a sbiadire quel marchio iniziale, e dare una forma stabilita nell'ambito di una libera discussione, ad un istituto che è dei cittadini, e che come strumento dei cittadini deve essere vissuto ed interpretato.
Via F. Petrarca 97 - Casoria Tel: 0817577336 - 0811586580 e-mail: amimpiantisas@virgilio.it www.amimpianti.com Suggerimenti, critiche, segnalazioni, scrivere a: redazione@ildomenicaledicasoria.it
Domenica - 23 ottobre 2011
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SCUO
LA
Marzia Luciano
marzialuciano@libero.it
L’epopea del Gandhi La storia del Liceo Polispecialistico dal 2000 ai giorni nostri
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a nostra città vanta un istituto statale che consente a centinaia di studenti una scelta fra tre indirizzi formativi di liceo: classico, scientifico e delle scienze umane. La storia del Polispecialistico Gandhi inizia nel 2000, quando il liceo classico, che fino ad allora era sede distaccata dell’istituto “Durante” di Frattamaggiore, divenne autonomo. Nell’a.s. 2003/2004 furono annessi i due indirizzi aggiuntivi: ed è qui che inizia l’epopea del liceo, tuttora in corso. In origine, l’istituto aveva un’unica sede, quella sita in Via Aldo Moro; nell’a.s. 2006/2007, necessitando di nuove aule, la malandata struttura di Via Torrente ospitò alcune classi del liceo. Quando, però, nell’a.s. 2007/2008, l’edificio fu dichiarato non agibile e gli alunni furono “sfrattati”, il liceo Gandhi restò privo di sedi. Seguirono, quindi, settimane di proteste e l’edificio scolastico di Via Torrente fu occupato. La Provincia propose di ospitare dodici classi del liceo nella sede dell’ITC Torrente, in Via Duca D’Aosta, oppure al Madrinato S. Placido.
Domenica - 23 ottobre 2011
Data la mancanza di fondi per il pagamento dell’affitto del Madrinato e l’ubicazione non agevole dell’istituto Torrente, fu posticipata la chiusura della sede di Via Torrente a Gennaio, così scongiurando il ricorso a doppi turn. All’anno nuovo dodici classi furono, poi, dislocate al Madrinato. Intanto, un’ala dell’edificio di Via Torrente venne ristrutturata, l’altra venne occupata da alcune classi. Neanche nell’a.s. 2008/2009 mancarono i disagi: fu annunciato che il liceo sarebbe stato smembrato in più sedi, di cui una prevista nel comune di Casavatore, con grande malcontento di alunni e genitori. Il successivo a.s. 2009/2010 fu vissuto con discreta tranquillità dagli studenti, che si barcamenavano tra la sede di Via Torrente, quella di Via Pio XII nel Madrinato S. Placido, quella di Casavatore e quella di Via Aldo Moro, nella quale era stata, finalmente, avviata una parziale ristrutturazione del plesso. Nuovi problemi sorsero, però, nell’a.s 2010/2011, quando furono dichiarate non agibili
la sede del Madrinato e parte di quella in Via Aldo Moro, occupata da alcune classi, e nuovi dissensi furono espressi, finché si giunse ad un compromesso che consentì l’utilizzo di nove aule della sede di Via Aldo Moro all’istituto. Tutte le classi del liceo effettuarono, inoltre, due rotazioni: una settimanale e l’altra occasionale. Attualmente, il Gandhi vive una situazione di precaria stabilità, diviso in tre sedi, di cui una malridotta, provvista di nove aule decadenti e senza palestra. Ciononostante, gli alunni continuano a difendere il proprio diritto allo studio e ad un’efficiente struttura scolastica, impegnandosi a dare il meglio di sé con ottimi risultati e portando in alto il nome del liceo che, a dispetto delle carenze strutturali, è fornito di un validissimo corpo docenti. L’auspicio è che qualcosa cambi, finalmente, e che la nostra città possa avere una scuola “normale” e che eviti disagi all’utenza, come, purtroppo, fino ad oggi è accaduto.
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O CALCI
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Pasquale Lucchese napoledano@libero.it
Napoli: work in progress Una “maratona” calcistica lunga tre giorni
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a fortuna di scrivere di questa “tre giorni” del Napoli, dopo che ambedue i match appartengono ormai agli annali degli almanacchi, non va sottovalutata. Anche perché le due sfide interne contro Parma e Bayern Monaco sono imprescindibilmente legate l'una all'altra. Nelle dichiarazioni di tutti i protagonisti, dal presidente De Laurentiis, a quelle di mister Mazzarri, si evince che la sconfitta contro gli emiliani, e ancor più la prestazione scialba e senza mordente nell'anticipo di sabato, sia in buona parte figlia di un approccio mentale sbagliato. Il pensiero al martedì europeo, alla super sfida contro lo squadrone teutonico ha giocato un ruolo decisivo. Insomma, con la testa i nostri ragazzi erano già alla Champions' League. Sempre dalle dichiarazioni di società e mister è ormai evidente che si sia data priorità alla qualificazione (d'oro) in Champions, piuttosto che al campionato. Ricordare le parole di Galliani, uno che di Champions e scudetti se ne intende, circa i punti persi in campionato per “colpa” della manifestazione europea è, senza dubbio, un'ottima strategia difensiva! In effetti, da quel che emerge in questo breve, ma intensissimo, scorcio di stagione, il Napoli ha già perso per “responsabilità europee” dai 4 ai 6 punti. Il campionato fortemente livellato, con una classifica corta e senza nessuna apparente schiaccia-avversarie, in qualche modo ha attenuato questo aspetto. Un lungo preambolo dal sapore vagamente polemico che nasconde un paio di interessanti spunti, ed una considerazione tutta personale. Il primo: una squadra forte e consapevole pienamente delle sue capacità può
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anche avere la testa “altrove”, ma liquida l'impegno precedente, soprattutto se abbordabile, senza troppi patemi. Chiaro che il calcio non sia una scienza esatta: gli episodi e tante altri varianti possono condizionare una partita, e magari sovvertire pronostici, ma se si scende in campo con la “testa altrove” e senza la giusta convinzione e cattiveria, i rischi di brutte figure aumentano. Il secondo: la necessità di avere una panchina più forte. E' evidente che il mercato azzurro risulti fortemente condizionato dal tetto ingaggi, ma è pur vero che la crescita esponenziale prevederebbe giocatori di caratura internazionale, capaci di infondere ai nostri quella mentalità fondamentale per superare questi step con maggior facilità. Considerazione personale: nessun processo, solo uno sprono, un monito. Il Napoli è un cantiere aperto, o per dirla in chiave moderna e tanto cara al presidente un “work in progress”. Si sbaglia e si cresce, purché da quelli che sono errori si sappia ricavarne il meglio. La sconfitta contro i ducali e il pareggio contro i bavaresi (9 vittorie in 10 match, 1 gol al passivo e 25 all'attivo prima di arrivare a Fuorigrotta) in un San Paolo che ha fatto registrare il tutto esaurito, ed un incasso da record, vanno in archivio, e ora avanti con il tour de force, avanti con la crescita, avanti Napoli......
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22 ADDIO PADRE PISCOPO Salutiamo il transito terreno di monsignor Mauro Piscopo, parroco della chiesa di S. Benedetto Abate, personalità di rilievo della città di Casoria e pilastro della fede cristiana per tutta la comunità. La lunga malattia non ha mai spento la sua immagine di luce come punto di riferimento di tutti i cittadini casoriani. Il Direttore de “Il Domenicale di Casoria e la redazione, partecipano al dolore della Famiglia Piscopo e del fratello Enzo Piscopo.
NEWS DAL COMUNE “PIU EUROPA” Riapertura termini formazione short-list di esperti per l’affidamento di incarichi professionali Si rende noto che sono riaperti i termini per la presentazione delle domande di partecipazione all’avviso pubblico per la formazione di una short-list di esperti per l’affidamento di incarichi professionali di assistenza al rupa per le attivita’ di gestione e rendicontazione nell’ambito del programma “Piu Europa”. Avviso Formazione albo fornitori per affidamento in economia. Il Dirigente V Settore Pubblica Istruzione al fine di poter ricorrere a procedure selettive per l’acquisizione in economia, di forniture, lavori e servizi, intende procedere alla formazione dell’ALBO dei fornitori ai sensi del Regolamento per la gestione dell’albo fornitori, delibera di C.C. n. 18/2005. Bando per la concessione contributi integrativi ai canoni di locazione annualità 2009-2010-2011 Il Dirigente del V° Settore Politiche Sociali comunica che, la Giunta Comunale ha approvato con Delibera n° 69 del 4 ottobre 2011, i Bandi di concorso per la concessione dei contributi integrativi ai canoni di locazione ( legge n° 431/1998 – art.11 ) per le annualità 2009–2010–2011.
Nomine dirigenti. Enzo Carfora “ostaggio” della sua maggioranza. Lo scorso 17 ottobre, durante l’incontro dell’assise cittadina, alcuni Consiglieri di maggioranza hanno messo sotto scacco il Sindaco Enzo Carfora. All’ordine del giorno il consiglio comunale doveva discutere della questione delle nomine dirigenziali ed erano attese polemiche da parte dei membri dell’opposizione. Sulla presunta illegittimità delle nomine, con un colpo di teatro, si sono aggiunti tre esponenti del Partito Democratico: Balsamo, Laezza e Marigliano. Questi tre dissidenti hanno “osato” alzare la voce presentando un documento di indirizzo che poi si è trasformato in una vera mozione di revoca dei dirigenti. Il Pd ancora non riesce a trovare una leadership forte e c’è qualcuno che paventa singole aspettative di potere. Serpeggia l’idea che i tre “fuoriusciti” decidano di appoggiare l’amministrazione dall’esterno. Sembra che, ancora una volta, queste nomine dirigenziali, siano calate dall’alto e che la base non sia stata neanche consultata, non rappresentano il volere dei partiti ma dell’esponente più forte. Il Partito Democratico, imbarcatosi con il Tommaso “MaiAmato”, si ritrova a dover rimediare alle fratture create. La nave che doveva salpare verso una Nuova Casoria già si sta arenando. Tuttavia anche alcuni esponenti della minoranza non riescono a trovare una giusta quadratura, i consiglieri Capano, Pugliese, Cerbone, Ferrara e Esposito sostengono di aver sollevato la questione sui dirigenti già nel mese di luglio e si sono rifiutati di affrontare la mozione proposta dal PD di Vincenzo Russo
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Sonia Tabacco
s.tabacco@ildomenicaledicasoria.it
LA DIMENSIONE EUROPEA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
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diminuire il numero degli aspiranti alle prove scritte. Una prova dura, un momento in cui, oltre alle conoscenze “ tout court “ bisognava far prevalere doti di determinazione, scelta dei tempi, la freddezza del chirurgo davanti ad un’operazione da compiere in tempi brevi. Se queste doti non sono di molti non bisogna darne la colpa agli altri ; sono finiti i tempi in cui il concorso constava di una prova scritta ed una orale, adesso le prove sono svariate, una preselettiva, due scritte, una prova orale da sostenere in parte in lingua straniera. Le competenze richieste ai nuovi dirigenti si inseriscono in un’ottica europea ; bisogna agire da manager, avere doti di leadership, carisma, conoscenza del contesto e delle nuove tecnologie, essere proiettati verso una scuola non più chiusa nell‘autoreferenzialità, ma con un occhio sempre attento a ciò che accade intorno, ai cambiamenti, alla richiesta degli alunni e della famiglie, alla dimensione sociale della nuova scuola. Per la prima volta un concorso nazionale di cosi vasta eco trova una normativa nuova per la sua attuazione; non siamo sicuri che la gestione basata sul merito e sulla correzione con il lettore ottico, che assicura invero ampi margini di obiettività, possa risultare gradita a molti. Si attendono gli inevitabili ricorsi ed il proliferare degli Azzeccagarbugli all’uopo reclutati.
opo molte incertezze il 12 ottobre, in 400 scuole sparse in tutta Italia, si è svolta la prova preselettiva per il reclutamento di 2386 dirigenti scolastici. Già l’evento, in un periodo di profonda crisi economica, desta qualche perplessità ; ma tant’è , anche i dirigenti vanno in pensione ed evidentemente serve nuova linfa. Le modalità del concorso, molto voluto da questo governo, sono assolutamente innovative rispetto al passato; considerato l’alto numero di partecipanti, specialmente per la Campania, ( in lizza 6000 aspiranti ), nel bando di concorso si è previsto il ricorso ad una prova preselettiva . La suddetta prova verteva sulla conoscenza di otto aree tematiche e chiaramente, nelle intenzioni degli organizzatori, doveva rappresentare uno spartiacque necessario per l’accesso alle prove scritte. Dai dati forniti dal Formez sulle prime regioni dove già è avvenuta la correzione delle prove con il lettore ottico, risulta un imbarazzante numero di non ammessi, gli ammessi sono in percentuale vicini al 15, 20%. Questi risultati sono umilianti per tanti docenti che si sono impegnati, che hanno trascorso l’estate con le “sudate carte“ sotto l’ombrellone o chiusi nell’afa delle proprie abitazioni, ma rappresentano gli obiettivi ai quali erano tesi gli sforzi degli organizzatori: far
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Cosa ci riserverà il futuro?
Francesco Pagliuca pagliuca86@hotmail.it
Lo spettro della crisi economica
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no spettro si aggira per il mondo: è lo spettro della crisi economica. Più che uno spettro, quella della crisi è una realtà che costringe a tirare la cinghia a milioni tra studenti, lavoratori, disoccupati e pensionati. Nel mondo globalizzato nessuno è immune dal contagio di un “virus” che seppur infetta paesi lontani da quello in cui si vive, coinvolge tutti i paesi industrializzati. L’ origine del crac risale alla metà degli anni 2000 si è diffusa rapidamente a macchia d’ olio. In principio furono i mutui subprime a decretare la frattura nel fragile equilibrio dell’economia americana: seguì nel 2008 il collasso di importanti istituti di credito, la stagnazione economica, la chiusura di fabbriche e licenziamenti in blocco. La crisi che colpiva l’opulenta America nell’arco di poco tempo non risparmiò il vecchio continente lasciando dietro di se le prime vittime. Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia sono nell’ordine i paesi colpiti le cui economie mal hanno retto l’impatto degli eventi. In questo quadro dominato da un’instabilità sociale ed economica si inseriscono le vicende di cronaca che in questi giorni risaltano all’attenzione dell’opinione pubblica. Stanchi di dover subire le ripercussioni di un dissesto che non è stato da loro determinato, milioni di manifestanti in centinaia di città del mondo hanno dato vita a movimenti di piazza con l ‘intento di difendere i propri diritti. Bersaglio della protesta sono proprio coloro che vengono additati come i principali responsabili della situazione che si è creata e che vede ogni giorni che passa ingrossare le fila di quanti perdono il lavoro e la speranza di un futuro occupazionale. Noi la crisi
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non la paghiamo è il coro che da più parti si leva per ribadire che quanto fin ora è stato bruciato in termini di capitali e risorse non si intende saldare con manovre “lacrime e sangue”. Risposte, inefficaci e inappropiate, sono state date a più riprese dai governanti europei e dei singoli stati con il risultato che la stabilità è lungi dall’esser raggiunta. La crisi infatti ha colpito le fasce più deboli e quelle che per la prima volta si affacciano al mondo del lavoro. Le nuove generazioni, laureati e giovani in cerca di impiego, rappresentano la fetta più ampia di coloro che subiscono questa situazione. Insieme a questi ultimi, anziani e disoccupati, si sono visti decurtare pensioni e sussidi e in parallelo hanno registrato un aumento del costo della vita e dei servizi.I motivi della protesta sono quindi molteplici e tutti sono accomunati dalla mancanza di una prospettiva nell’immediato e per il lungo periodo .Partiamo dai giovani. I ragazzi di oggi sono in possesso di un livello di conoscenze e formazione professionale superiore a quello dei loro padri. Nonostante ciò essi a differenza dei loro genitori e nonni non hanno facile accesso all’ impiego Si preferisce ad essi manodopera poco qualificata e a basso costo con meno esigenze e diritti. Tutela dei diritti è la seconda nota dolente. Lavoro precario e facilità con la quale si può essere licenziati uniti a stipendi ridotti all’osso e a orari di lavoro massacranti sono l'altro prezzo insopportabile da pagare. Stanchi di dover rispondere solo ai loro doveri e di dover rinunciare sempre ai loro diritti, i giovani non possono costruirsi una famiglia,comprare casa,affrancarsi dai genitori, intraprendere un percorso
di vita. Di contro chi sono coloro che hanno beneficiato e continuano a godere dei vantaggi della crisi? I soliti noti sono riusciti in questo periodo a sfruttare a loro vantaggio il momento di stallo. Governanti che non rispondono ai loro sbagli restano incollati alle stessa poltrona da cui hanno determinato il default, banchieri e speculatori protagonisti della bolla finanziaria sono rinvigoriti dai denaro che nelle loro tasche è stato veicolato dai governi vittime e sotto scacco della finanza. Sono questi personaggi,gli stipendiati d’oro, che non rinunciano ad un centesimo della loro retribuzione che restano impuniti. Cosa si chiede a questi ultimi e quali mosse possono essere adottate?La parte più gravosa deve essere pagata da coloro che hanno causato questo dissesto è che sono i veri responsabili della crisi. Le priorità di qualsiasi società avanzata,affermano i manifestanti,deve essere l'uguaglianza, il progresso, la solidarietà, la libertà di accesso alla cultura il benessere e la felicità delle persone.L'obsoleto modello economico vigente blocca la macchina sociale in una spirale che si consuma in se stessa arricchendo i pochi e precipitando nella povertà e nella scarsità il resto.Il diritto alla casa, al lavoro, alla cultura, alla salute, all'istruzione, alla partecipazione politica, al libero sviluppo personale, e il diritto a una vita sana e felice sono le proposte alternative messe sul piatto del dialogo. Se come società impariamo a non affidare il nostro futuro solo al profitto economico e i benefici che non riguarderanno un vantaggio per tutti, non si potranno eliminare gli abusi e le carenze di cui tutti che ci affligono.
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Francesco Pizzolorusso
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Il viaggiatore edonista
a cosa più difficile per colui che ama andarsene in giro per sagre è la fase preliminare. Come scegliere l’appuntamento giusto? Oggigiorno, di manifestazioni che si fondano sulla promozione di prodotti tipici locali ce ne sono innumerevoli, troppe vien da dire, quindi la selezione va fatta riferendosi a pochi ma basilari criteri, che sono in verità irrinunciabili per l’escursionista non sprovveduto. Il parametro principale è quello di scegliere quelle sagre dove si celebrano prodotti legati alle produzioni alimentari tradizionali del luogo ed evitare, evidentemente, quelle dove il connubio è improbabile e, spesso, ridicolo, tipo sagra dei porcini in costiera amalfitana. L’autunno, per essere in tema con la stagione in corso, è il periodo delle castagne e la Campania ne vanta la maggiore produzione in Italia, con circa un terzo della produzione nazionale. Non si contano, pertanto, in questi giorni, nella nostra regione le sagre dedicate a questo frutto, prelibatissimo sin dall’antichità per le sue peculiari caratteristiche, che vanno dall’essere un fonte di farina per il pane all’essere ingrediente base per dolci. Ovviamente, tenendo fede al criterio di cui dicevamo poc’anzi, dobbiamo avere un atteggiamento drastico e scartare tutte le offerte che appaiono palesemente incoerenti per non incorrere in spiacevoli sorprese, come quella di scoprire che l’ambito cartoccio che stiamo consumando nella piazza del paese dove ci siamo diretti è stato acquistato altrove e poi spacciato come prodotto locale. Cosa che in tempi di globalizzazione è un
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evento frequente, se è vero, come è vero, che al supermercato sotto casa si trovano agli cinesi e limoni tunisini più facilmente delle arance siciliane. Dopotutto è facile: in questo caso basta riflettere sul fatto che il castagno cresce in collina o in montagna fino ad un’altezza di 1.000-1.200 metri; che questo tipo di paesaggio boschivo è tipico dell’Irpinia e… siamo a cavallo, decidiamo per una trasferta a Bagnoli Irpino, dove dal 28 al 31 ottobre si terrà la 34^ Sagra della Castagna e del Tartufo a cui è collegata la Mostra Mercato del Tartufo nero. Ubicata in una valle a ridosso dell’Altipiano del Laceno, in provincia di Avellino, a circa 8 chilometri dalla omonima stazione sciistica, Bagnoli è una ridente cittadina che vanta origini medievali. Da Napoli si raggiunge facilmente percorrendo l’autostrada A16 fino ad Avellino est ed imboccando poi la statale 7. La manifestazione è eccellente; in stand e taverne disseminate lungo tutto il paese si possono provare, ovviamente, piatti a base di castagne e tartufo, ma anche insaccati di maiale, ottimi formaggi di pecora e… Aglianico a volontà. Unico neo, la folla. Negli ultimi anni questa sagra ha preso così tanto piede che ormai vi giungono pullman di torpedoni da tutta la Campania, ma anche dal Basso Lazio, dal Molise, dalla Puglia e dalla Lucania. Perciò, un consiglio: se decidete di andarci di sabato o di domenica, anticipatevi sin dal mattino, altrimenti saranno dolori per trovare un posto dove parcheggiare alle sette di sera, dopo due ore di viaggio sulle spalle.
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A SOCI
Alberto Simonetti
simonettiumberto@libero.it
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Trovatelli4000 Associazione No Profit http://adozioni.altervista.org/volontariato/ E-Mail: info.adozioni@gmail.com Fax: 19305676
Randagismo: c osa fare?
C
i siamo imbattuti nei volontari di questa Associazione una sera di luglio tornando a casa. Con un amico notammo una vettura ferma e un cane sul ciglio della strada, pensammo bene di fermarci e chiedere se avessero bisogno di qualcosa, ci risposero che il cane era lì ormai da ore e non si muoveva, notammo che respirava a fatica ed era sofferente, così manifestammo la nostra disponibilità a dare una mano e i primi soccorritori ci comunicarono che erano dei Volontari dell’Associazione Trovatelli 4000 e avevano già allertato il Comando di Polizia Locale. La cosa attirò la nostra curiosità non poco e decidemmo di documentarci sulla questione. La “mission” dell’Associazione Trovatelli 4000 è, come cita il loro slogan, quella di Salvaguardare gli animali e sconfiggere il randagismo dalle Strade della nostra città e non solo. Quello dei Volontari è un impegno costante, sia dal punto di vista fisico che economico, visto che, spesso, si accollano spese di veterinari e/o medicinali senza alcun tipo di contributo pubblico o convenzione. La cosa strana è che, nonostante la presenza di un’Associazione molto attiva sul territorio cittadino, si debba ancora usufruire di servizi esterni al Comune. Infatti, i cani, per i quali viene richiesta assistenza, vengono prelevati da un’Associazione/Azienda (non si
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sa bene cosa sia), e per ogni prelievo viene pagata uno “scomodo” (in danari ovviamente), che, invece, potrebbe essere dato all’Associazione Trovatelli 4000 o servire per creare un luogo dove poter custodire, anche con l’aiuto del Volontariato, i tanti animali feriti, ammalati o abbandonati. La legge che regolamenta tutto ciò è la n. 281, - Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, a tale D.L. và affiancata la Legge Regionale del 24 Novembre 2001 n° 16 che, all’art. 14, descrive le modalità per poter accedere ai finanziamenti Regionali da parte di Comuni ed Associazioni, per la costruzione o ristrutturazione di canili esistenti. A questo punto ci chiediamo come mai non si è mai pensato a costruire un rifugio per cani Comunale, invece di pagare profumatamente altri per l’espletamento di tale servizio. I canili costruiti dai Comuni possono, in virtù delle leggi esistenti, essere affidati ad Associazioni regolarmente registrate e costituite. All’attuale amministrazione chiediamo di pensare alla costruzione di un rifugio per cani perché potrebbe essere finanziato, non gravare sul bilancio Comunale e soprattutto darebbe a queste persone, che amorevolmente accudiscono e s’impegnano per i cani abbandonati, la possibilità di seguirli in tutte le fasi, dalla cura all’adozione!
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S AT I R
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CattiviK
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orniamo con piacere ad ascoltare i commenti dei nostri due cari amici rinchiusi nel manicomio criminale di Noncirestachepiangere alla luce di un soffertissimo consiglio comunale.
Le Cronache del Coniglio Comunale Gianni: Hai visto quello che è successo nel Consiglio Comunale di Lunedì? Pinotto: Purtroppo ero in viaggio verso la Luna, ma raccontami quello che è capitato, i miei amici marziani mi hanno detto che c'è un po' di maretta in città. Gianni: Ma che corbelleria, tutto sotto controllo, Comandosempreio ha ben saldo il potere nelle sue mani e non lo molla, solo qualche scaramuccia con il Partito dei Decelebrati. Ma tu lo sai come sono quelli, fanno la voce grossa e poi mettono la retromarcia. Pinotto: Ed il Presidente Vorreifareilsindaco che cosa ha fatto? Gianni: E cosa deve fare? Urla sbraita si dimena, suda ma non conclude niente! Pinotto: Povero Vorreifareilsindaco mai una soddisfazione, sempre in mezzo ad urlare e mai una proposta concreta. Gianni: Ma la cosa più bella non te l’ho ancora raccontata, questa volta il Sindaco Iosonoquapercaso se l’è vista brutta, solo grazie ai consiglieri di opposizione che hanno abbandonato l’aula se l’è cavata. Pinotto: Com’è possibile non erano loro che avevano chiesto di convocare questo Consiglio Comunale? Gianni: Quanto sei ingenuo, prima avevano chiesto di discutere poi hanno capito che se il Partito dei Decelebrati usciva dalla maggioranza c’era più spazio per loro. Molti sono pronti già da un po’ a fare il grande salto. Pinotto: Capisco questa è la questione del Terzo Pollo? Gianni: Ma quale terzo Pollo qui si parla di molti polli, ci sono quelli del Nuovo Partito Scialacquatori Italiani con il consigliere Tengofamiglia che cerca un posto al sole per il padre, poi è nota l’intenzione dell’ex Sindaco Facevobenesestavoacasa pronto a sostituire il Presidente, ed i bisognosi Chimicapisceèbravo dell’Unione Dei Cialtroni e Stosempreconchivince di Forza Spendaccioni che vogliono a tutti i costi mettere il becco nella marmellata. Pinotto: Che babele ma Comandosempreio che cosa ne pensa? Gianni: E mica è fesso, lui li tiene alla porta, li fa un po’ sbavare solo per mettere pressione al Partito dei Decelebrati, tanto lo sa che chi tradisce una volta è pronto a rifarlo sempre. Pinotto: Sono proprio curioso di vedere come va a finire. Gianni: Questa è proprio una bella domanda, come andrà a finire...? E chi lo sa staremo a vedere, a Noncirestachepiangere ogni giorno se ne inventano una nuova mentre tutti i cittadini sono rinchiusi nel manicomio dove almeno si mangia e si beve gratis. Nel frattempo noi ci facciamo quattro risate pensando alle loro sventure che sicuramente non sono le nostre. Perché è sempre bene ricordarlo che queste sono storie di fantasia che nella realtà non accadono, anzi la satira spesso supera i limiti della più fervida immaginazione. Buon divertimento ed alla prossima, se avete ancora il piacere di leggerci.
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PREMIAZIONE ALUNNI MERITEVOLI ANNO SCOLASTICO 2010 - 2011 XVIII EDIZIONE
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Amalia Vettoliere amypig@alice.it
Salva con nome I quattro brani della nostra play list: Elvis & America U2 Bono incise il pezzo improvvisando le parole e cantandole una sola volta. Come in una folgorazione. Forse è per questo che la band non ha mai eseguito il brano dal vivo. Things Have Changed Per molti merita anche un Nobel. Lui, intanto, si è guadagnato un Oscar con una canzone amara e emozionante, scritta per il fil Wonder Boys. Five Years David Bowie Cosi, nel 72, Bowie introduce Ziggy Stardust al pianete terra. Le immagini sono da inferno e lui canta come un vero soulman. Alla chitarra c’è il povero Mick Ronson Video Killed the radio stars The Buggles Inizia l’era di MTV e la canzone dei Buggles sembra un editto. Previsione (in parte) smentita, ma il brano
Ecco la top ten di questa settimana:
1 Lady Gaga – Judas 2 Jennifer Lopez – On the floor 3 Jovanotti – le tasche piene di sassi 4 Alexandra Beat – le tasche piene di sassi 5 Vasco Rossi – Eh gia’
6 Jessie j – Price tag 7 The Black Eyed Peas – Just can’t get enough 8 Katy Perry – Et 9 Adele – Set fire to the rain 10 Rihanna – s&m (è diventato un classico).
This Must Be the Place Titolo originale: This Must Be the Place Nazione: Italia Anno: 2011 Genere: Drammatico Durata: 118' Regia: Paolo Sorrentino Sito italiano: it.cinema.yahoo.com/this-must-be-the-place Cast: Sean Penn, Frances McDormand, Tom Archdeacon, Shea Whigham, Seth Adkins Produzione: Indigo Film, Lucky Red, Medusa Film Distribuzione: Medusa Data di uscita: 14 Ottobre 2011 (cinema)
C
heyenne, rockstar in “pensione” vive una vita tranquilla a Dublino. La morte del padre con cui non aveva più rapporti da diverso tempo, lo scuote e lo fa uscire dal torpore in cui si era trovato per un pensionamento di fatto anticipato. Ritorna quindi a New York. Nella grande mela attraverso la lettura di alcuni scritti riesce a ricostruire la vita del padre degli ultimi trent’anni. Anni dedicati a cercare un criminale nazista rifugiatosi negli States. La rockstar decide cosi, di proseguire le ricerche del padre e, quindi, di cercare un novantenne tedesco che il padre aveva invano inseguito per circa un trentennio. L’ultima opera del regista napoletano Paolo Sorrentino è sicuramente un film che farà discutere gli appassionati e i fan dell’autore di “ Le conseguenze dell’amore”. Il regista gioca con un film fatto di sottotrame mai risolte, e, soprattutto dirige un immenso attore: Sean Penn. La narrazione del film è incentrata su questo personaggio, rockstar in pensione che chiaramente gravita attorno ad una fotografia bellissima fatta di paesaggi sconfinati, di motel e di grandi strade. Insomma, tutto il corollario degli stereotipi americani condito da esplosive inquadrature dello schermo. Un commento musicale da togliere il fiato: la musica di David Byrne dentro e fuori dallo schermo. Per chi ama Paolo Sorrentino e ne ha seguito tutto il percorso questo è senz,altro un film da vedere e rivedere più volte.
Domenica - 23 ottobre 2011
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