Anno I - Num er o 19 - 18 m ar z o 2012
PA R E N T O P O L I A C A S O R I A
“LE RIDICOLE BUGIE DELL’ ASSESSORE M A R RO ”
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Domenica - 18 marzo 2012
Periodico settimanale a diffusione gratuita Anno I n. 19 - 18 marzo 2012 Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 4925 del 28/09/2011 Direttore responsabile: Pasquale D’Anna direttore@ildomenicaledicasoria.it Caporedattore: Sonia Tabacco s.tabacco@ildomenicaledicasoria.it Redazione: Via G. Marconi, 80026 Casoria (NA) redazione@ildomenicaledicasoria.it Stampa: Tuccillo Arti Grafiche Via dell’Indipendenza,37 80021 Afragola (NA) graficatuccillo@libero.it Edito da: Associazione Culturale Kasauri Casoria (NA) associazionekasauri@libero.it Progetto grafico ed impaginazione: Sonia Tabacco Questo numero è stato chiuso in redazione
Giovedi 15 marzo 2012
La vignetta della settimana
Domenica - 18 marzo 2012
RIA E D I TO
LE
Gianni Bianco
gianni.biancogb@libero.it
A . P . I . - A l l ea n z a p e r l ’ I n ga n n o
G
uardando la penosa situazione politica di Casoria, dell’amministrazione Carfora, penso sia giusto approfondire delle cose che nel precedente articolo “Il Bluff ” avevo solo accennato. Ricordate lo slogan delle elezioni Amministrative della scorsa primavera “Il vento sta cambiando” e il mare di chiacchiere sul quale spirava? Tutto svanito, bonaccia. A parte le inadempienze e le incapacità amministrative, elevate oggi all’ennesima potenza, si sta generando un effetto clonazione con le nomine di Casoria Ambiente, Cimitero e altro, che ricalca nella strategia la precedente amministrazione Ferrara. Tutto finalizzato a una suggestione mediatica e diventa, di fatto, l’apertura della campagna elettorale per le prossime elezioni politiche. La lottizzazione in atto, che farebbe sbiancare l’inventore Cencelli, è adottata per grado di parentela e valore dimostrato in campo. In pole position l’Api di Casillo, segue l’Api di Carfora, per arrivare ai fedeli Alleati per gli incarichi: Fli – Idv – Noi di Arpino. Discorso a parte il Partito Democratico che dichiara pubblicamente, con un documento a firma Orlando (Commissario provinciale) e Amoroso (Segretario cittadino), l’uscita dalla maggioranza. Restano i residui del Pd in giunta, l’accoppiata Tignola - Gagliardi e l’unico Consigliere Rosa Sosio, eletta nelle fila del Pd, ma sostenuta adeguatamente alle elezioni comunali dall’allora candidato sindaco dell’Api Enzo Carfora. Il Vicesindaco Sergio D’Anna, non dimentichiamo ex capogruppo Pdl in Consiglio comunale durante l'amministrazione Ferrara, assesta colpi da maestro. Con un solo consigliere eletto, non manca mai all’appello nel Paniere Istituzionali d’incarichi e postazioni. Il perché è facile intuirlo. Il partito di Fini, che D’Anna rappresenta a livello locale, è uno dei tre gruppi, insieme con Api e Udc, del futuro Partito della nazione ed è chiaro che salvaguardarne il patrimonio elettorale è un chiaro investimento per il domani da parte dell’Assessore Casillo. Se a questo si aggiunge il dialogo “stretto” tra l’amministrazione e gli ex socialisti, oggi Udc, è facile comprendere quale sia la strategia, compresa la pressione politica nei confronti del consigliere Polizio e del Commissario cittadino Tizziani. Chiuso il discorso con il Partito della Nazione o il Grande centro, passiamo al Movimento Noi di Arpino. Anche in questo caso l’investimento “politico” sulla premiata ditta MarinoRapullino (ex socialisti), garantisce un ritorno elettorale, è avvenuto in altre circostanze e probabilmente questo sarà l’impegno da assolvere per l’ingresso del Movimento al ballottaggio
dell’anno scorso che ha garantito: consigliere, assessore, presenze negli organismi politici e amministrativi. Sganciata dall’orbita elettorale, ma pur sempre importante, l’Idv di Casoria è da sempre un alleato fedele di Casillo, grazie alla presenza fisica oltre che politica della coppia Marrazzo-Boemio (ex socialista), sul nostro territorio. Quale sarà il destino dei due assessori in quota Partito Democratico Tignola e Gagliardi, sostenuti a questo punto dalla sola consigliere Sosio, indipendente? Con tutta probabilità resteranno, ma solo nelle vesti di Guest star, fino alle elezioni Politiche. Intanto al Comune di Casoria avviene un fenomeno che non si era mai visto prima. Una fila di elettori, passati e acquisiti, sosta tra i corridoi, sulle scale e nell’atrio della sede comunale in attesa dell’onnipotente Assessore Casillo. La fila s’ingrossa ogni giorno di più ed è costituita da rappresentanti di tutti gli strati sociali: professionisti, artigiani, imprenditori, disoccupati, giovani e meno giovani di ambo i sessi. Discorso a parte per i consiglieri della minoranza in attesa di adoperarsi “Per il bene della città” Per costoro, a oggi, è in atto il riscaldamento prima dell’ingresso in campo poi si vedrà. L’uscita del Pd dalla maggioranza, intanto, rende concrete sempre di più le loro attese. “…Si è assistito ad un imbarazzante balletto di nomine e di incarichi basati sul bilanciamento degli interessi delle fazioni politiche di maggioranza a danno di quelli dei cittadini: molti eletti nello schieramento relegato all’opposizione si son o affannati a saltare immediatamente sullo sgangherato carro del vincitore che per garantirsi la sopravvivenza non ha esitato ad imbarcare questa pletora di mercenari che sono soliti confondere artatamente i loro vantaggi con quelli della città…”, mi fermo. Qualcuno potrà immaginare che questo sia il mio pensiero, è vero, ma egregiamente esposto dall’allora consigliere di opposizione oggi assessore alla cultura Luisa Marro in un editoriale a sua firma del 23 aprile 2011 dalle pagine del settimanale di area “L’Altro Lato”. Immagino sia ancora l’opinione dell’assessore alla Cultura dell’attuale amministrazione e solo per dovere di cronaca desidero puntualizzare che il numero del settimanale allora socialista, oggi Api, aveva in prima pagina il candidato Sindaco del centrosinistra sorridente e in jeans con il titolo: “Carfora - L’uomo giusto, il Sindaco per Casoria”. Una domanda mi è girata nella mente in più occasioni in questi giorni e non è detto che un giorno non la possa fare al diretto interessato: “Quale sarebbe stato il risultato elettorale al primo o al secondo turno
se nel chiedere in giro i consensi per la propria elezione Enzo Carfora avesse avuto l’onestà di dichiarare che il primo assessore in giunta in quota Api sarebbe stato Tommaso Casillo?" Effetto matrioska e all’orizzonte urbanistico già s’intravedono segnali non certo positivi per la città di Casoria. Dalla lettura dei giornali e dalle dichiarazioni di consiglieri di opposte fazioni, di assessori, si parla di Puc, di Più Europa del “Piano Casa”, quest’ultimo strumento che dovrebbe con tutta probabilità consentire una nuova colata di cemento sul nostro territorio sostituendo ai manufatti in rovina nelle aree dismesse, metri cubi di cemento per civili abitazioni di natura popolare per meglio dire. Il numero? Potete immaginarlo, viste le dimensioni delle aree, vecchie e nuove. Casoria, città cementificata al 90%, 83.000 anime, una densità di 7000 abitanti per Kmq, reticoli di strade disegnate quando di abitanti la città ne contava quindicimila, un Centro storico fatiscente dove problemi strutturali legati al sottosuolo ancora sono irrisolti. Le condizioni delle periferie, a completare il tutto, sono da terzo mondo. La circoscrizione di Arpino, trentamila abitanti, vive gli stessi problemi di Casoria a oggi ha stesse soluzioni, cioè niente. Quale impatto avrebbe in città un aumento considerevole di abitanti sul traffico? Di quale qualità della vita parlano il Sindaco e l’Assessore Casillo dalle pagine dei giornali se Casoria diverrà di qui a poco un megaparco da novantamila abitanti? Con tutta probabilità si eleggerà in futuro un amministratore di condominio non più un sindaco nella nostra città. La scelta del “Piano Casa”, sarebbe l’ultimo colpo, quello finale, di una devastazione territoriale che da trent’anni si pratica sul territorio di Casoria. Il rinnovamento della classe dirigente, il rilancio dell’ente, una nuova stagione di sviluppo e occupazione, insomma una rivoluzione copernicana nella città di Casoria, sono state le argomentazioni che hanno convinto la maggior parte dei cittadini di Casoria a votare al secondo turno Carfora. Complimenti Sindaco, davvero, per l’abilità mostrata nel convincere gli elettori durante la campagna elettorale, al primo e al secondo turno. A distanza di quasi un anno possiamo dire con certezza che il passaggio all’Api, dell’accoppiata Carfora-Casillo, non è significato l’adesione in città degli ex socialisti al partito di Rutelli, al grande centro o al Partito della nazione, ma alla creazione di un gruppo che nell’acronimo Api ha mistificato il suo vero significato: Alleanza per l’inganno.
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Domenica - 18 marzo 2012
Pasquale D’Anna
direttore@ildomenicaledicasoria.it
L e b u g i e h a n n o l e ga m b e c o rte !
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’Assessore Marro ha perso un’altra buona occasione per tacere, cosa che in verità gli suggeriscono anche molti suoi colleghi e sodali, ma che proprio non deve essere una sua prerogativa. Nel suo articolo di domenica sul periodico locale l’Altrolato, l’Assessore Marro parla di “volgarità”, riferendosi al nostro settimanale per le notizie che riportiamo, come se registrare gli accadimenti di quest’amministrazione e denunciarli ai cittadini sia un esercizio di volgarità. Presa da una smania incontrollabile di scrivere e rispondere a destra e a manca, evidentemente perde quella lucidità necessaria per l’uso di termini adeguati al ruolo che oggi ricopre. Ma andiamo avanti, stavolta, snocciola una serie di bugie e menzogne verso il sottoscritto: “è suo (riferendosi a me) il capolavoro “ben documentato” della locazione dei locali in Via Campanariello, che sono costati a partire dal gennaio 2009 un affitto di ben 4000 euro al mese”. Deve essere stata veramente consigliata male l’Assessore, se afferma cose di una tale gravità senza un’adeguata lettura degli atti, dimostrando palesi limiti, considerando soprattutto che l’argomento evidenziato riguarda la delega di Assessore che ricopre da almeno otto mesi. Il contratto in questione (questo sì documentato e che riportiamo di fianco all’articolo) è stato stipulato in data 19 dicembre 2007 al numero di protocollo 971, l’incarico di Assessore mi è stato conferito un anno dopo, l’errore è davvero grossolano e senz’altro ridicolo. Sarebbe opportuno che qualcuno spiegasse alla prof.ssa Marro la differenza tra respon-
sabilità amministrative e responsabilità politiche, cose che una persona investita del ruolo di Assessore dovrebbe sapere e la colpa è tanto più grave se si immagina che la stessa ha ricoperto l’incarico di Consigliere comunale dal 2008 al 2011. Quindi, se c’è in questa storia un “capolavoro” è da attribuire alla palese inadeguata preparazione politico - amministrativa dell’Assessore Marro. Per la diffusione di questa notizia, evidentemente falsa, che nel corso dell’articolo prefigura un danno per l’Ente da me causato e un vantaggio per un terzo, mi vedo costretto mio malgrado, in difesa del mio onore e della mia dignità professionale, a rivolgermi alle sedi competenti per l’accertamento di responsabilità del Direttore dell’Altrolato unitamente all’autore dell’articolo. Posso solo dire che l’attivazione in città di un asilo nido, le opportunità lavorative per otto ragazzi, il risparmio attraverso un finanziamento regionale ed ancora, finalmente, l’utilizzo di una struttura locata in modo approssimativo precedentemente alla mia esperienza amministrativa, sono fatti e non opinioni. Ancora oggi ringrazio, per il sostegno ricevuto all’epoca dei fatti i: Prefetti di Arzano, il Sindaco di Casavatore Sollo e il Direttore del Distretto Sanitario Russo, tutto questo chiaramente documentato nei verbali di Ambito, ed anche qui ci troviamo in presenza di fatti e non opinioni. Appare evidente, che in questi mesi il Domenicale è riuscito grazie ad una Redazione straordinaria ad entrare stabilmente nelle
case dei cittadini, si è cercato in un modo veramente goffo e ridicolo di drenarne il consenso attaccando la mia persona…fatica sprecata! Meglio concludere qui questa incresciosa questione, con l’idea ferma che la cosa più importante dell’esperienza politica di ognuno di noi è l’opinione che si lascia nella propria comunità. Sinceramente continuare a parlare a questo punto dell’infausta sortita dell’Assessore Marro sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, l’episodio è sconcertante e si commenta da solo, personalmente poi, sono abituato a confrontarmi con persone che hanno contezza di quello che dicono, di quello che scrivono e soprattutto di quello che fanno. Ringrazio la redazione e i tanti amici che hanno voluto testimoniarmi la propria solidarietà, soprattutto quelli che hanno idee politiche diverse dalle mie. Insieme, anche a loro, negli anni abbiamo dimostrato, con l’impegno politico o riportando le verità e qualche opinione dalle pagine dei giornali, di avere a cuore la nostra città, il suo destino, il suo futuro. Purtroppo, negli ultimi anni, anche a livello nazionale, vi sono persone che credono che per fare politica sia sufficiente sgambettare da un convegno all’altro, le cose non stanno proprio cosi…Speriamo ritorni in politica la passione e con essa un sereno giudizio, non inutili pregiudizi che diventano ancor più gravi quando si mortifica la verità attraverso ricostruzioni fantasiose che tornano indietro come un pericoloso boomerang…buona domenica a tutti/e…
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Domenica - 18 marzo 2012
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uesta è la copia del contratto a cui si fa riferimento nell’articolo e che prova in modo incontrovertibile le bugie dell’Assessore Marro. Se ancora ve ne fosse bisogno, questa costituisce l’ennesima prova di come ci sia una consistente fetta di questa maggioranza che si nutre esclusivamente di menzogne ed è maestra a mettere in moto la lubrificatissima “macchina del fango”, cosi come è stato fatto in campagna elettorale. La città gradirebbe sicuramente che le energie spese per inseguire falsità e notizie infondate fossero impiegate per risolvere i problemi della comunità …ma forse bisognerebbe iniziare a cambiare gli uomini e anche qualche donna.
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IC POLIT
Vincenzo Russo
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Domenica - 18 marzo 2012
vincenzo.ru@libero.it
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Ag g i u n g i u n p o st o a t avo l a . I n ca ri c h i a d a m i c i e p a re nt i
ggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più, purtroppo non parliamo del famoso recital ma della spartizione delle poltrone da parte dei politici di casa nostra. Ai bambini, fin da piccoli, siamo abituati ad insegnare questa canzoncina per ricordare il senso della condivisione, ma a Casoria i politici per i loro parenti condividono fin troppo. È da sempre che gli uomini si dividono in chi va alla ricerca del potere e chi invece usa quel potere per servire alle pubbliche necessità. In questi ultimi giorni i politici che governano la nostra città vanno alla ricerca del solo potere, tessendo le loro tele, inserendo amici, conoscenti e parenti nei posti chiave dell’amministrazione. Nelle ultime settimane sono stati affidati gli incarichi del cda di Casoria Ambiente, del PIU Europa, nell’organo di controllo e gestione, e sono stati scelti i componenti del consiglio del consorzio cimiteriale. Ma chi sono questi “fortunati”? Semplice, persone collegate in vario modo agli esponenti della maggioranza di governo. Nel cda di Casoria Ambiente si notano due nomi legati alla politica dei partiti, Ferdinando Del Prete, (Pd) sostenuto e voluto dal “cavallo di troia” del partito democratico, e Diego Musto (Api), figlio “d’arte”. Designati anche i componenti del consiglio consortile cimiteriale, in rappresen-
tanza del comune di Casoria sono stati scelti: Sossio Salma, dipendente dell’Asl, fedelissimo dell’assessore Tommaso Casillo; Annalisa Genovese voluta da un consigliere di maggioranza, ed infine Giuseppe Vacchiano, giovane nipote del vice sindaco Sergio D’Anna. In questi giorni sono stati nominati nell’organo di controllo e di gestione: Capone Luigi, Di Paolo Cinzia, Chianese Antonio, quest’ultimo, da sempre sostenitore del sindaco Carfora, è legato sentimentalmente alla consigliere del Pd Rosa Sosio. Oggi i suoi stessi “compagni” del Pd gli hanno voltato le spalle. A Casoria i “padroni” della politica hanno imposto un circuito vizioso al punto che possono lavorare solo i parenti dei politici, inserire un conoscente, un parente, o affidare un incarico all’amico è diventato una cosa normale. Pensate sia finita qui? No, purtroppo le parentele continuano, se guardiamo alle nomine dei consulenti del PIU Europa, per i progetti di riqualificazione urbana, grandi opere e infrastrutture, sono stati scelti: l’architetto D’Anna, figlio del dott. D’Anna, noto medico, ex militante della Margherita, l’architetto Ermelinda Clarino, candidata nelle liste dell’Api nelle scorse elezioni, figlia dell’ingegnere Giuseppe Clarino, e infine l’Architetto Francesco Crispino vicino ad alcuni politici di maggioranza. Dopo aver reso
noto, sul mio blog, i nomi dei “fortunati”, un lettore ha commentato: “Non ci sono più parole per descrivere la tenuta morale, etica della coalizione di governo guidata dal dott. Enzo Carfora. I fatti e le nomine di questi giorni sono chiari, inequivocabili, sotto gli occhi di tutti, continuano a mortificare la meritocrazia, non è possibile che la nostra classe politica trasmetta il messaggio ai giovani casoriani che per un posto di lavoro non serva studiare, non serva imparare una professione, ma rivolgersi agli assessori, al sindaco oppure ai consiglieri di questa maggioranza. Tutto quello che sto assistendo mi da nausea, come si puo’ pensare di amministrare la città in questo modo.” Da queste parole emerge chiara la delusione e l’amarezza di uno dei tanti cittadini di Casoria, disilluso dalle promesse fatte dal sindaco Carfora. Questa maggioranza si è messa in luce per l’incapacità nel dimostrare lealtà al mandato ricevuto. La politica non è una professione con la quale mantenere la famiglia e costruirsi una posizione sociale, la politica è amore per la polis, per il bene comune e per la vita sociale che trova la sua radice profonda nella giustizia. Intanto pare che alcuni consiglieri di minoranza intendano rivolgersi alla Procura della Repubblica per denunciare questo ultimo scempio politico. Buona legalità a tutti!
Domenica - 18 marzo 2012
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Sonia Tabacco
ISTA TERV
s.tabacco@ildomenicaledicasoria.it
I l D o m e n i ca l e i nte r v i st a i l d ot t . C a r l o Ti z z i a n i n e o e l et t o S e g ret a ri o P rov i n c i a l e A m m i n i st rat i vo d e l l ’ U D C .
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n primis complimenti per la sua nomina a Segretario Provinciale Amministrativo dell’UDC. È una grande attestazione di stima e di merito nei suoi confronti da parte del neo eletto Segretario Provinciale Mocerino. R) Certo mi sento onorato del delicato incarico conferitomi che mi vede inserito, tra l’altro, nella direzione provinciale dell’UDC. Tale riconoscimento gratifica me ed il gruppo che rappresento per i cospicui sforzi profusi negli anni in favore del partito. Ci fa una sua analisi su ciò che sta accadendo a Casoria? Dopo nove mesi, la città è nell’immobilismo totale, la spaccatura del PD, la mancanza di polso del Sindaco Carfora e l’incombente presenza di Casillo, hanno determinato uno stallo dal quale non si riesce ad uscire. Pensa che il Sindaco sia capace di coordinare una squadra e che si stia impegnando realmente a cambiare le sorti della città? R) Allo stato dei fatti il Sindaco Carfora non ha dato segnali concreti da cui desumere una sua chiara presa di posizione. Dico questo con sincero rammarico e poiché stimo la persona Carfora, credo che la permanenza della situazione di stallo improduttivo da lei sottolineata, stia arrecando gravi danni alla sua immagine personale oltre che alla città. Mi consenta di osservare che non reputo corretto parlare di spaccatura del PD stante la posizione della sua segreteria provinciale e di quella cittadina che, in sostanza, stanno chiedendo a gran voce semplicemente l’attuazione del programma elettorale e l’adozione di scelte condivise. Per questi motivi l’UDC guarda con interesse all’azione politica che il PD sta mettendo in campo. Quale potrebbe essere la futura maggioranza che appoggia Carfora? R) Il Sindaco, come ho detto prima, sembra che voglia procedere con gli attuali elementi
poiché non ha mai dato vita ad un serio tavolo di confronto politico, condizione assolutamente necessaria, unitamente ad un azzeramento della giunta in carica, per poter ipotizzare una diversa maggioranza di governo. Del resto Casoria è l’esempio vivente di quanto sia deficitaria l’attuale legge elettorale delle amministrative. Basti considerare che l’amministrazione Ferrara vinse ottenendo la minoranza dei consiglieri e che quella attuale governa sebbene due terzi degli elettori casoriani abbia votato per il centro-destra. L’UDC è il primo partito a Casoria, ha ottenuto una grandissima affermazione alle scorse elezioni amministrative, si avvale di presenze qualificate e di giovani propositivi e capaci. Cosa auspica per il futuro? R) Auspico un ritorno della politica con la P maiuscola che difenda con passione le proprie idee, si confronti e avvii soluzioni sui grandi temi che interessano la città, il tutto amministrando la cosa pubblica nell’ottica di privilegiare meriti e competenze specifiche. Anche a livello nazionale sta prevalendo la linea moderata, ma decisa, sempre tenuta dall’UDC che tiene conto del bene della collettività anche se le relative scelte possono risultare, a volte, impopolari. Come l’Italia anche Casoria deve guardare al futuro delle nuove generazioni cui va consegnata una città produttiva e moderna. Mirando a quest’obiettivo l’UDC valuta con attenzione le iniziative ed i comportamenti di tutte le altre forze politiche, essendo ovvio che determinati risultati non si possono raggiungere da soli. Bisogna purtroppo registrare la fastidiosa sensazione che si avverte quando s’invitano altri soggetti a confrontarsi sulle reali problematiche amministrative, soggetti che sembrano finanche temere tali confronti come nel caso dell’API. Penso a tanto giovani che si affacciano alla politica e cercano di farne parte attiva. Come fanno a capire chi votare alla luce delle alleanze territoriali che solitamente si
discostano dall’imprinting nazionale. Come si fa a sapere chi sono i politici che meritano la fiducia? R) domanda insidiosa questa poiché si rischia di fare apologia di se stessi. Le elezioni amministrative consentono di dare fiducia ad una persona, come ha dimostrato l’elezione di Enzo Carfora contro ogni pronostico del primo turno. I giovani verifichino le qualità personali e le reali capacità della persona che chiede loro il voto, l’adeguatezza del suo tenore di vita alle sue condizioni economiche, il suo operato pregresso e chiedano sempre al loro candidato di illustrare con precisione gli obiettivi che si propone. Alla luce dei consensi che ha sempre ottenuto dai casoriani, pensa ad una sua futura discesa in campo, come candidato a Sindaco di Casoria? R) Chi fa politica propone la propria visione amministrativa e si adopera affinchè prevalga nel rispetto delle regole. La politica non è assimilabile alle manifestazioni non competitive che vanno di moda oggi e, pertanto, negare che mi sentirei onorato di farmi carico della pesante responsabilità di guidare la mia città sarebbe solo una squallida affermazione di ipocrita modestia. Mi sia consentito però di porre due condizioni essenziali consistenti nel rappresentare una coalizione coesa con un preciso programma di governo ed in grado di esprimere il nome del candidato sindaco almeno sei mesi prima della tornata elettorale. Gli elettori devono avere un quadro chiaro di obiettivi, persone ed alleanze per poter serenamente ponderare il voto che andranno ad esprimere. Ringraziamo Il dott. Carlo Tizziani per la disponibilità, rinnovandogli gli auguri per la recente nomina.
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TI EVEN
Domenica - 18 marzo 2012
Marzia Luciano
marzialuciano_@libero.it
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Marzo, il mese delle donne e della loro continua riaffermazione
l giorno 10 del c.m, in occasione della ricorrenza della festa della donna, presso la Sala Convegni dell’I.S.I.S. Andrea Torrente della nostra città, si è tenuto il primo appuntamento riguardante il progetto intitolato “Marzo Donna”, organizzato dal comitato “Noi donne & territorio” e supportato dai ragazzi del Forum della Gioventù di Casoria e dagli studenti del Liceo Gandhi di Casoria. L’incontro ha avuto come scopo quello di trattare tematiche attuali e molto sentite quali il ruolo che la donna ricopre nella società, la sua valorizzazione nel nostro territorio, le violenze a cui è spesso sottoposta e la questione inerente alla differenza di genere, il tutto arricchito dalla presenza di rappresentanti istituzionali e non. E’ scaturito un lungo ed interessante dibattito il cui uditorio era prevalentemente composto da giovani e personaggi di spicco della nostra città, tutti ugualmente partecipi del momento di confronto e di acuta riflessione. A fare gli onori di casa è stato il dirigente scolastico Prof. Giovanni De Rosa, che ha esaltato l’importanza della trattazione dell’argomento e del superamento della conflittualità tra i sessi che spesso sussiste a causa di un’elevata ristrettezza mentale. La parola è poi passata alla giornalista Rosaria Capacchione, moderatrice del dibattito, che si è prevalentemente soffermata, nel corso del suo intervento, sulla differenza di trattamento che avviene, soprattutto nel mondo lavorativo, tra gli individui di sesso maschile e femminile, nonostante questi posseggano le stesse capacità. Brillante e commovente è stato l’intervento dell’attore e Direttore artistico del teatro “Il Primo” di Napoli Arnolfo Petri, che ha letto, con grande pathos e partecipazione, la lunga e triste lettera di addio ai suoi cari scritta da Maria Concetta Cacciola, dalla quale è emerso il tremendo dolore di una donna che ha giustificato il suo
suicidio ed il conseguente abbandono dei figli, a cui era indissolubilmente legata, come l’atto estremo di fuga dalla vita infelice che viveva: dopo aver denunciato il marito per attività mafiose, infatti, era minacciata dai suoi familiari, che le rendevano impossibile l’esistenza. Correlato a questo tema, incisivo è stato il discorso di Angela Uliano, la quale ha speso parole giuste e molto significative sulla difficoltà delle tante donne oggigiorno oggetto di violenze e soprusi che temono fortemente la ribellione e la denuncia di tali maltrattamenti a causa di eventuali ritorsioni; esaltando l’antiviolenza, dunque, ha sottolineato l’importanza delle istituzioni in questo contesto, invitandole ad agire per combattere questo fenomeno purtroppo crescente. E’ seguito l’ intervento di Assunta Pagliuca, finalizzato a presentare un video realizzato da alcuni alunni del Liceo Polispecialistico Gandhi che ha riscosso grande apprezzamento tra il pubblico per la profondità e l’accuratezza con cui è stata trattata la questione della donna nella società moderna e lo stato di mercificazione cui è spesso ingiustamente destinata. Numerosi, poi, sono stati gli interventi delle rappresentanti delle principali sigle sindacali quali CGIL, UIL, CISL e UGL che hanno presenziato l’evento; dopodichè le esponenti del Forum della Gioventù Simona De Martino ed Ilaria Sisto hanno fornito una presentazione e descrizione dell’organismo di partecipazione a cui appartengono, invitando, poi, i giovani a consultare la loro sede per altre eventuali informazioni. Hanno colto l’occasione anche per esortarli alla partecipazione del concorso “Crea un Logo per il tuo Forum”, la cui scadenza è stata prorogata al 30 Marzo e che mette in palio un computer portatile. Dulcis in fundo, ha preso la parola la Consigliera Regionale PDL del
Lazio Chiara Colosimo, che ha tenuto un discorso catturante e molto vivace fondato sulla consapevolezza dell’uguaglianza che deve sussistere, anche in politica, tra uomini e donne; la venticinquenne ha, inoltre, condannato l’atteggiamento errato di quanti considerano la donna come un contenitore bello d’aspetto, ma poco valutato per i suoi contenuti: il sesso femminile non è solamente questo, è anche e soprattutto bellezza spirituale. A conclusione dell’incontro, la Prof.ssa Sonia Tabacco ha presentato uno dei progetti che il Comitato Noi Donne & Territorio ha intenzione di seguire: la “limitata” attenzione che viene data alla “toponomastica femminile”: su centinaia di strade in Campania, quelle dedicate a donne che hanno fatto la storia dell’Italia o che hanno avuto un ruolo di spicco a livello internazionale sono ben poche, ragion per cui ha proposto di dedicare tre strade a personaggi femminili rilevanti, una donna della storia casoriana, una italiana, influente anche all’estero, un’altra straniera, influente anche in Italia. La Professoressa, ha presentato un accurato report, con dati e percentuali, sulle strade di Napoli e Casoria, ed ha proposto l’apertura di un canale di comunicazione con l’amministrazione sull'argomento Toponomastica suggerendo di far introdurre, tra i criteri da seguire per la scelta dei nominativi, anche uno che tenga conto delle differenze di genere nella scelta dei nominativi. In questo modo si potrà incidere in maniera strutturale e duratura sulla questione.
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Domenica - 18 marzo 2012
RAMPELLI (PDL): DANTE, GIU´ LE MANI DALLA DIVINA COMMEDIA MONTI ADOTTI UNA UNA MISSIONE `ARMATA´ DI POESIA, LETTERATURA, ARTE E CULTURA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI INTERVENGA PRESSO L´ONU Mozione a difesa dell'autonomia italiana in materia culturale scolastica "A questo centro di ricerca dal nome impronunciabile che avrebbe la pretesa di cancellare `La Divina Commedia sulla base di deliranti accuse di razzismo sarebbe quasi da rispondere con un verso dantesco: `non ti curar di loro ma guarda e passa´...La questione è talmente assurda che non meriterebbe quindi neppure di essere commentata se non fosse che questo centro `vanta´ lo status di consulente del Consiglio d´Europa (che è cosa diversa dal Consiglio europeo) e delle Nazioni unite. Ed proprio questo status che, a mio parere, rende gravissimi il giudizio e l´interferenza del Consiglio d´Europa e delle Nazioni Unite sulla Divina Commedia e sulla formazione scolastica. Gli italiani hanno dovuto già subire le intromissioni dell'Unione europea sulle tradizioni alimentari italiane, dalla mozzarella di bufala alla pizza al forno. Sul Sommo Poeta nessuna tolleranza. L'Onu rimanga al suo posto, il ministro degli esteri, Terzi di Sant´Agata, una volta tanto, prenda l'iniziativa e faccia sentire le sue vibrate proteste verso le Nazioni Unite chiedendo di radiare questi pseudoconsulenti profumatamente pagati dalla comunità internazionale per dileggiare la cultura italiana e la civiltà europea di cui è baricentro. Stavolta facciamo entrare noi gli xenofobi colpevoli di "attentato alla bellezza" in un 'porto italiano', per processarli e condannarli senza pietà. Il presidente Monti prenda il rimbalzo e commissioni la stampa in tutte le lingue del pianeta della Divina Commedia e vada a distribuirle, con la portaerei Garibaldi, a tutte le nazione del mondo. Una `missione armata´. Di arte, letteratura, cultura cristiana e occidentale. La sua lettura può aiutare i governi a dare un'anima all'umanità". E´ quanto dichiara il deputato del PdL, Fabio Rampelli, componente della Commissione Cultura, a commento delle accuse rivolte alla Divina Commedia da un centro di ricerca accreditato presso il Consiglio d´Europa e l´Onu, sulle quali il deputato presenta una mozione.
M A RZO DO NN A
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PROGRAMMA
I N C O N TR O DI B AT T I TO U N ’ I D E A P E R I L C A M B I AM E N TO
10 m arzo 2012 ore 9 , 3 0
SAL A CO NF ERENZ E IS IS A ND R E A TOR R E N T E V ia Duc a D’Aost a,6 3 C asor ia ( N A)
M E S S A A S U F F R A G I O D E L L E D O N N E V I T T IM E D I V I O L E N Z A E C A D U T E S U L L AV O R O
18 m arzo 2012 ore 1 2 , 0 0
CH IES A S .M A RIA FRA NC ES C A DEL L E CI N QUE PI AGHE Via Nazion ale delle Pug lie - C asor ia ( N A)
D O N N E , L AV O R O E F O R M A Z I O N E
21 m arzo 2012 ore 17 , 3 0
S EDE C GIL - AF R AGOLA Via Puc c in i, 5 - Afra gol a
Domenica - 18 marzo 2012
L’
VEN INTER
TO
11
“di Francesco Polizio”
Le pro spettive d i svil uppo p e r l a c ittà d i C a s o ria
L
a piaga della disoccupazione, giovanile e femminile, in ambito comunale, emerge in maniera drammatica in considerazione dell'immobilismo che ha conosciuto la città di Casoria nell'ultimo ventennio. Dal 1992 ad oggi, dopo la stagione delle opere pubbliche e della messa in ordine dei conti pubblici che aveva consentito sviluppo ed occupazione, si è assistito alla manipolazione della vita pubblica con la devastazione del territorio resa possibile dalla voracità della speculazione edilizia e dalla inefficienza della pubblica amministrazione che ha coperto abusi di ogni genere. Il territorio non è stato vissuto come risorsa per creare occupazione accogliendo interventi produttivi, ma come occasione per speculare e creare edifici residenziali multipiano da parte di famelici imprenditori. Dopo l'esperienza dello scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche ed un'opaca e poco lungimirante esperienza commissariale, alle amministrative del Maggio 2008 si immaginava di porre ordine nella macchina comunale e di avviare un salutare processo di pianificazione territoriale. Dopo un primo tempo positivo, l'esperienza Ferrara si avvitò su se stessa autoesaltandosi senza più pensare a realizzare il programma presentato in campagna elettorale e dimenticato nel corso della legislatura amministrativa.
L'esperienza Ferrara si concludeva con lo scioglimento del consesso civico attraverso le dimissioni della maggioranza del consiglio comunale. Le elezioni amministrative del Maggio 2011 potevano segnare un cambiamento di rotta ma la realtà ha fatto saltare le illusioni e si assiste allo sfaldamento della maggioranza uscita vittoriosa dalle elezioni. Allo sfaldamento della maggioranza fa da contraltare la frammentazione della variegata minoranza. Sia la maggioranza che la minoranza pagano le contraddizioni di una campagna elettorale vissuta più sui contrasti personali che sull'impostazione di programmi e scelte per la città di Casoria. Di fronte al quadro politico-amministrativo sfilacciato una classe dirigente, politica e burocratica dovrebbe misurarsi sulle questioni vere che sono e rimangono: lo sviluppo, l'occupazione, il riordino della macchina comunale, la pianificazione territoriale, l'uso del territorio, la qualità della vita, la salvaguardia dell'ambiente, la lotta all'evasione ed alla speculazione. Invece si assiste alla vergogna di una spartizione delle nomine in Casoria Ambiente S.p.a., nel consorzio cimiteriale e nell'organismo di controllo gestione che offende la politica ed è sintomo del degrado della vicenda amministrativa.
E' inutile prendersela con Casillo che fa il suo gioco ed impone la sua logica che è quella di sempre: occupare le poltrone a qualsiasi costo, senza pensare alla città. Emerge che il Sindaco Carfora conta poco o niente e si piega alla logica dei numeri praticando quella che viene definita la corruttella della sopravvivenza. Per mantenere salda la truppa della pseudomaggioranza, Casillo assegna le prebende dosando le presenze per mantenere in piedi una pseudocoalizione che non regge se non per le continue violazioni di legge e regolamenti. L'imbonitore Casillo ha buon gioco a superare il moralismo di facciata di Italia dei Valori che si accontenta di quello che passa il convento ed è sufficiente la nomina di un parente per tener a bada Futuro e Libertà del variopinto D'Anna. Noi di Arpino ed API seguono pedissequamente le scorrerie del “Capotribù” non avendo margini di autonomia. Carfora balbetta, strizza l'occhio a destra ed a sinistra, recupera allo scopo qualche consigliere PD elargendo qualche presenza anche a qualche fiancheggiatore PD; segue il “Capotribù” che riannoda il rapporto con Girasole (ad entrambi non è possibile perdonare l'avanzata della speculazione edilizia sul territorio) che sostiene gli assessori PD che non hanno ormai più credito per aver scelto la poltrona rispetto alla politica ed al buon senso.
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’ ALITA ATTU
Francesco Pagliuca
Domenica - 18 marzo 2012
pagliuca86@hotmail.it
Passeggiando per Casoria
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asseggiando per le strade di Casoria e osservandone il confusionario e amorfo tessuto edilizio, frutto di una spregiudicata e approssimativa programmazione urbanistica, mi è sempre venuto in mente questo paragone: scatoloni di cemento che schiacciano l´umanità sottostante. Ho sempre pensato che una città debba offrire ai suoi abitanti la possibilità di esser vissuta per incontrarsi e coltivare da un lato un´identità "comune" e dall´altro poter percepire come proprio ciò che li circonda. Parto da questo inciso per proporre una riflessione su come, seguendo questo modello di città sostenibile, una parte del nostro territorio possa far da volano al rilancio del contesto urbano. Nonostante la promiscuità territoriale con la vicina Napoli, che fa di Casoria una propaggine del capoluogo dal quale mal si differenzia e di cui subisce l´influenza negativa della grande metropoli, il vantaggio di una realtà mediopiccola come la nostra sta proprio nel poter fungere da "laboratorio" per attuare progetti di questo tipo. Mi riferisco ad un piano per la riqualificazione del centro storico. Per muoversi in quest´ambito le misure da approntare dovrebbero muoversi lungo tre direttrici strettamente collegate tra di loro. Non basta,
Alberto Simonetti
come spesso si pensa, rifare qualche strada o installare nuovi lampioni. Il rischio che si corre quando si adottano misure scollegate tra di loro è quello di sperperare soldi per opere che da sole restano lettera morta. Il progetto invece deve essere più ambizioso e tendere all´obiettivo di migliorare la qualità dell´ambiente e la vita degli abitanti. A ciò si aggiunge che la nostra città ha la fortuna di possedere un patrimonio storico-artistico che si snoda proprio tra le vie del centro antico rappresentato dalle chiese sorte sul territorio nel corso dei secoli. Ecco quindi i punti cardine: lavoro, itinerario turistico, tutela del territorio. Partiamo da quest´ultimo punto. Sono convinto che il centro storico vada pedonalizzato, soprattutto in una città come la nostra, dove le strade sono piccole e il passaggio continuo di auto e mezzi pesanti contribuisce a peggiorare le condizioni del manto stradale, a inficiare la stabilità degli edifici, a peggiorare la qualità dell´aria. Questo non vuol dire che un´intera area deve essere incarcerata all´interno di un perimetro inviolabile finendo vittima di se stessa. Questo è invece il primo passo di una serie di provvedimenti che devono essere adottati in modo che siano complementari tra di loro. Punto secondo, il
lavoro. In una congiuntura economica caratterizzata da contrazione della domanda e ad una riduzione della produzione industriale, sappiamo che sono sempre più richieste figure professionali nel settore primario e dei servizi. Investire sulla formazione dei giovani e dar loro l´opportunità di poter aprire botteghe e laboratori , puntando alla creazione di un polo locale per lo sviluppo dell´ artigianato e dei servizi per l´accoglienza dei turisti . Inoltre, facendo leva sulla tradizione culinaria, diffondere taverne ed esercizi commerciali dove promuovere e far degustare le pietanze tipiche della gastronomica locale. Da un lato si garantirebbe il rilancio delle attività commerciali nella zona del centro, dall´altro si favorirebbe l´occupazione. Come ultimo tassello, il turismo. Bisogna creare, per coloro che vengono nella nostra città, itinerari che permettano la visita del patrimonio artistico diffuso sul territorio. Da un lato quindi possibilità per il turismo, che porta ricchezza che contribuisce al benessere del territorio, garantendo ricchezza e sviluppo. Dall´altro rendere l´intera area posta nel cuore di Casoria un´oasi, libera da traffico e inquinamento, dove potersi riappropriare di ciò che è stato deturpato dall´incuria e dall´abbandono.
SOCIALE
simonettiumberto@libero.it
La Giornata Mondiale del Rene
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iovedì 9 Marzo sì è tenuta presso il Laboratorio di Analisi Favin di cui è Responsabile la Dott.ssa Anna Caccavale, “La giornata mondiale del rene, voluta ed organizzata grazie ad un progetto di sinergie di vari specialisti del settore, tra cui il Dott. Paolo Frattolillo Dirigente ASL NA3 Sud, specialista in Nefrologia, il Dott. Salvatore Marino del laboratorio di analisi “ASA” del Dott Luigi de Vito specialista in ipertensione arteriosa, del Dott. Domenico Femiano, Coordinatore di Cittadinanza Attiva di Casoria, il tribunale dei diritti del malato, l’AIAS di Casoria e la Società Italiana di Nefrologia che hanno fortemente voluto tale avvenimento nella Nostra città. La risposta della cittadinanza è stata mas-
siccia, l’affluenza al laboratorio, sito in Via Manzoni 105 a Casoria che ha dato la sua disponibilità all’espletamento della tappa casoriana della Giornata Mondiale del Rene è stata enorme. Si è cercato con il fondamentale aiuto dei Volontari del Soccorso di Croce Rossa di Casoria e di quelli del “Corpo Nazionale Volontari di Protezione Civile Le Aquile” che hanno collaborato con il fine di evitare disagi ai tanti accorsi per sottoporsi agli esami previsti, di supportare l’iniziativa che si annovera tra quelle che si dovrebbero effettuare più spesso, visto che molto spesso gli anziani per effettuare tali esami devono aspettare settimane se non mesi. A dare ancora più importanza alla manifestazione la presenza del Sindaco di Caso-
ria, Dott. Vincenzo Carfora il quale si è intrattenuto con gli organizzatori dimostrando la propria approvazione a tali iniziative e la presenza del Dott. Mario Mingo Consigliere Provinciale della Unione Nazionale mutilati in servizio della Provincia di Napoli. Sono in cantiere altre iniziative simili ci dice il Dott. Femiano di Cittadinanzattiva, tutte a favore della popolazione del nostro comprensorio.
Domenica - 18 marzo 2012
LIBRI
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Cristian Iorio
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QU ELLI CH E C R E D O N O AN C O RA !
rande successo per la presentazione del libro dell’on. Giorgia Meloni “Noi Crediamo. Viaggio nella meglio gioventù d’Italia” presso l’Istituto di Cultura Meridionale, con tanta affluenza (soprattutto giovanile) e vera partecipazione da parte delle centinaia di persone presenti. Il pomeriggio di lunedì 12 marzo ha dato l’opportunità di smentire ogni dubbio, per chi ancora ne avesse, sulla figura umana e politica di Giorgia Meloni. Tema centrale dell’evento, come deducibile dal titolo del libro, la realtà giovanile, circondata da migliaia di esempi positivi e negativi. Aperto dagli interventi dell’avvocato Gennaro Famiglietti, presidente dell’Istituto, e di Alessandro Iovino scrittore e storico, e moderato dal giornalista Germano Milite, l’incontro ha dato prova dei valori su cui l’azione politica della Meloni si fonda, tra i quali fondamentale è l'amore per la Patria. Come ripetuto più volte, l’esempio di persone che hanno sacrificato la loro vita pur di permettere l’unificazione della nostra Italia, come Goffredo Mameli, rappresenta-
no per l’ex ministro un esempio da seguire, “uomini che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo” pur di raggiungere il loro obiettivo. Ed è questo il messaggio che la Meloni lancia alle nuove generazioni: benchè molto spesso siano catalogati e inquadrati come sbandati e senza valori, i giovani di oggi non sono diversi dai giovani di ieri; ma semplicemente hanno dovuto, devono e dovranno affrontare situazioni poco confortevoli, se non disastrose, causate proprio dalla incapacità dell'azione politica di quanti, figli di generazioni precedenti, oggi così tanto (ci) criticano. L’affondo è chiaro: via tutti coloro che hanno fatto solo i loro interessi, che non hanno prodotto nulla, che danno un'immagine della politica come mero interesse personale. I giovani devono credere nelle loro possibilità, incoraggiati dai modelli positivi, che anche Giorgia propone; devono credere nell’azione della politica, devono credere in quei valori su cui la società futura si spera poggi le proprie basi: spirito di sacrificio e meritocrazia. Emblematico
il riferimento ad un campione dello sport, Pino Maddaloni, medaglia d’oro di Judo alle Olimpiadi del 2000, che gestisce una palestra nel quartiere di Scampia, presso la quale offre lezioni gratuite ai bambini della zona. E’ questa l’Italia migliore, l’Italia che si spera possa essere quella del futuro. Ma che sia anche uno Stato che non nasconda per decenni le verità storiche, in particolare le stragi subite dai propri connazionali, per difendere i crimini di rappresentanti di un’ideologia vicina: il riferimento alle Foibe è chiaro ed evidente. Un episodio storico troppo spesso trascurato, isolato ma, in modo ancor più grave, molto spesso sottovalutato o non conosciuto. Allora l’invito di Giorgia Meloni è da cogliere a volo. Per una volta ci si rende conto che non sono parole destinate a volare al vento, ma parole in grado di far partire una rivoluzione. Una rivoluzione fatta da persone che credono. Che credono nel proprio Paese, nelle proprie capacità e nel proprio futuro.
Domenica - 18 marzo 2012
Domenica - 18 marzo 2012
IC POLIT
“La Redazione”
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L ’A MORE (P ER L A P O L ITIC A) AI T E M P I D E LL A CRISI (DELLA P O L ITIC A): C H IA RA , G I O R GI A, E L’ESP ERI E N Z A D I U N A C O M UN I TA ’ UM AN A E P O L ITIC A
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i vuole un certo coraggio, di questi tempi. Ci vuole coraggio, nel dichiarare in pubblico, e con la sfrontatezza tipica degli innamorati, la propria passione per la politica, declinata in tutte le sue forme; vissuta con uguale intensità, e con il medesimo spirito di servizio, tanto nei panni del militante quanto in quelle del rappresentante di una Istituzione, per strada ad attaccare manifesti di notte, come nei cosiddetti “palazzi del potere”. In un tempo come il nostro, nel quale la stessa politica ha preferito abdicare al suo ruolo, nascondendosi dietro la crisi economica, proclamare un sentimento positivo nei suoi confronti può sembrare un gesto sconsiderato, prima che impudico. Una sconsideratezza, che non potrebbe non risultare aggravata dalla circostanza che, a questa dichiarazione d’amore, si accompagna per giunta la rivendicazione orgogliosa di un’appartenenza ad una parte politica, storicamente considerata “scomoda”, alle nostre latitudini. Ci vuole un certo coraggio, decisamente. Tanto ne sembra richiesto, che le possibilità di imbattersi in un personaggio sufficientemente sconsiderato, da tentare l’impresa, appaiono alquanto ridotte. Eppure, quello che non si immaginerebbe, date le premesse, capita in due diverse, consecutive occasioni pubbliche, nel corso delle quali il nostro percorso viene intercettato da due figure femminili, che rispondono al nome di Chiara e Giorgia. Due figure femminili minute e delicate, dalle quali all’apparenza non ci si aspetterebbe che esprimano una forza, tale da rovesciare completamente tutte le nostre considerazioni iniziali. E da sgombrare il campo da pregiudizi, teorie in odore di obsolescenza, assiomi triti e ritriti
propri del “politically correct”. Chiara Colosimo, consigliere regionale del Lazio, approda a Casoria il 10 marzo scorso, per partecipare al convegno “Marzo Donna”, organizzato dal comitato “Noi donne & territorio” e supportato dai ragazzi del Forum della Gioventù di Casoria. Chiara prende la parola dopo una lunga serie di interventi, nel corso dei quali vengono ribaditi i capisaldi del femminismo (moderato) “classico”, così come tramandati anche alle giovani generazioni di donne. E con la naturalezza propria dei suoi venticinque anni spariglia le carte in tavola. Parla di maternità e matrimonio, delle possibili forme di conciliazione tra questi e il lavoro, come vero orizzonte di conquista per le battaglie femminili. Parla della sua esperienza politica, e controbilancia da sola le numerose prese di posizione a favore dell’antipolitica. Parla del suo partito, e non sfugge alla riflessione critica su di esso. Dimostra il suo spirito di servizio, e la sua capacità di interpretare le esigenze dei cittadini, facendo propria la riflessione sulla necessità di rendere capillari le strutture antiviolenza. Ed i cenni di assenso, prima timidi, poi sempre più convinti, che donne, di solida tradizione politica a sinistra, fanno al suo intervento, rappresentano il più ufficiale dei riconoscimenti alle sue qualità. Incontriamo Giorgia Meloni due giorni dopo. Presenta a Napoli “Noi crediamo”, il libro nel quale racconta le storie di giovani che hanno avuto successo, e parla anche della sua esperienza da Ministro, il più giovane nella storia repubblicana. L’unico ministro che, poco dopo le dimissioni del Governo Berlusconi, uscì dal portone principale di Palazzo Chigi, a testa alta, ed incurante della folla che le gridava
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insulti. Giorgia intona un inno alla politica, esalta l’impegno civile, esorta i giovani a “gettare il cuore oltre ogni ostacolo”, a credere ancora, nei valori, nella loro patria, nelle loro possibilità. E a seguire l’esempio dei giovani ribelli che inseguirono il sogno di fare l’Italia. E ci riuscirono. Due donne che indubbiamente suscitano curiosità. E l’esigenza di saperne di più, circa la loro formazione, la loro provenienza. Ed allora, scopriamo che la loro “eccezionalità”, oltre che del talento naturale, è figlia di un percorso, umano e politico, condotto all’interno di una Comunità, che è nata a Roma e pian piano si espande in tutt’Italia, che ha scritto pagine importanti, nella storia non solo e non tanto della destra, ma anche e soprattutto della politica italiane. Una Comunità che ha sempre esaltato la dimensione “spirituale” della politica. Che si è dimostrata molto spesso in anticipo sui tempi, parlando prima di tutti di “patto generazionale”, rifiutando la logica degli opposti estremismi, affrontando una seria riflessione critica sulla prospettiva culturale della propria parte politica; ma anche introducendo per prima alcuni innovativi spunti di cultura ambientale, fino ad arrivare alla strutturazione di percorsi metapolitici, perché consapevole che una visione del mondo può essere veicolata tramite diverse strutture. Una Comunità che, soprattutto, è riuscita da incidere profondamente e positivamente su tutte le realtà, nelle quali e per le quali ha operato. Questa Comunità è radicata, da qualche anno, anche sul nostro territorio. Alla luce degli incontri di cui abbiamo parlato, questo dato non può che confortarci.
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TI EVEN
Marzia Luciano
Domenica - 18 marzo 2012
marzialuciano_@libero.it
B uon c om pl ean n o , C h arl es Di c ke n s!
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l 29 Febbraio scorso, in occasione del bicentenario della nascita di Charles Dickens, si è tenuta, presso la Biblioteca comunale della città di Casoria, una manifestazione in cui è stata esaltata la figura del celeberrimo scrittore e giornalista britannico, commemorandone il ricordo attraverso la lettura di alcuni suoi racconti di fantasmi poco noti al pubblico. L’evento, intitolato “Maurizio Ponticello incontra i fantasmi di Charles Dickens”, è stato organizzato dall’assessore alla cultura Luisa Marro, moderato dalla professoressa Caterina Lerro ed arricchito dall’intervento del sindaco, il Dott. Vincenzo Carfora. Durante l’incisiva introduzione ad opera della Prof.ssa Lerro, nel corso della quale è stata esibita una presentazione in Powerpoint e sottolineata l’importanza interna-
Charles Dickens, ripercorrendo la sua vita, soffermandosi sugli esordi, i rapporti familiari, le sue influenze e l’importanza delle opere, sottolineando lo stretto legame dell’autore con il gotico ed il mondo dei fantasmi da lui raccontati e spesso descritti con grande minuzia, risultato di una vita di ossessioni ed inquietudini. L’accurata lettura, poi, dei suoi racconti è stata oggetto di attente ed oculate riflessioni che hanno permesso all’uditorio, composto da numerosi giovani, di comprendere appieno la figura immortale di uno dei pilastri della letteratura inglese, il tutto reso possibile dall’indiscussa professionalità di un esperto in materia quale Ponticello, che ha saputo coinvolgere il pubblico presente e renderlo partecipe di una celebrazione così elevata.
ATTUALITA’
“di Carmine Mondola”
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zionale dell’evento, registrato sul sito web www.dickens2012.org, la professoressa ha colto l’occasione per fornire un excursus sulla personalità e le opere di Charles Dickens, gli aspetti grafici della sua produzione, le sue abitudini ed i molteplici punti di contatto riscontrabili con il presente. La parola è immediatamente passata a Maurizio Ponticello, imprenditore, relatore, giornalista e scrittore nonché esperto di misteri napoletani, autore di “Napoli, la città velata” e “I misteri di Piedigrotta”, vincitore dei premi nazionali “Masaniello” e “Domenico Rea” e del premio internazionale “Emily Dickinson”. Lo scrittore, anche vicepresidente dell’associazione dei giallisti napoletani “Napolinoir”, dopo una breve presentazione, ha fornito un quadro esauriente del sommo
’espressione “Cittadinanzattiva”, da non confondere con l’appartenenza politico-ideologica o con la militanza partitica, in realtà riguarda la tutela dei diritti fondamentali di tutte le persone, la partecipazione alla vita della comunità, l’adempimento del ruolo di interlocutori nelle decisioni fondamentali di essa ed il suo scopo è di creare spazi più ampi di partecipazione e responsabilità al benessere della comunità. Cittadinanza attiva opera tra pubblico e sociale, è un soggetto che può e deve impegnarsi per l’interesse generale ed ha come obiettivi primari la denuncia delle ingiustizie, lo stimolo ad attivare le coscienze e modificare i comportamenti. Cittadinanzattiva di Casoria, grazie al nuovo coordinatore il dott. Domenico Femiano, apre un nuovo ciclo d’interventi e di iniziative a favore del cittadino. E’ costituita da cittadini attivi impegnati nella difesa e nel controllo dei diritti delle persone, senza alcuna discriminazione. La sua missione è di promuovere un processo di responsabilizzazione civica affermando il protagonismo democratico dei cittadini e dei consumatori. Formata da diverse reti:
•sanità, con il Tribunale per i diritti del malato •politiche dei consumatori, tutela dei diritti dei cittadini, in quanto consumatori ed utenti dei servizi pubblici e del funzionamento degli stessi. •scuola, formazione civica e sicurezza nelle scuole •attivismo civico Cittadinanzattiva di Casoria è stata distinta in dipartimenti, affinchè vengano individuate e trattate con maggior efficacia le Aree su cui agire ed avanzare proposte concrete. Attraverso queste reti si propone di offrire ad ogni cittadino informazione e consulenza sui servizi e sulla tutela sociale; si attiva al monitoraggio del funzionamento dei servizi ponendosi a colloquio con i cittadini-utenti ed i dirigenti, rapportandosi con l’amministrazione su problemi di carattere organizzativo, funzionale e relazionale. Dopo l’iniziativa dell’otto marzo “La giornata del rene” l’undici di marzo presso la villa comunale di Casoria è stato allestito un gazebo per la distribuzione di materiale informativo e per il rinnovo delle iscrizio-
ni a Cittadinanza. Promuovere la partecipazione civica, La costruzione di un movimento davvero policentrico, con pari opportunità e responsabilità, l’apertura all’innovazione nell’incessante ricerca di strumenti di cambiamento concreto della realtà,la piena libertà d’iniziativa e il principio e la speranza di poter cambiare la realtà in cui si vive, questi i fondamenti di Cittadinanzattiva di Casoria. SE VUOI AIUTARCI AD AIUTARE? DIVENTA UN CITTADINATTIVO, ADERIRE A CITTADINANZATTIVA E’ FACILE. LA QUOTA ASSOCIATIVA L’ANNOANNUA E’ ESIGUA.
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Domenica - 18 marzo 2012
AN GIOV
“di Raffaele Nocera”
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Noi Giovani dell’UDC
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rmai è dal mio ritorno a Casoria, ad inizio 2010, dopo aver conseguito la Laurea in Management a Milano presso l’ Università L.Bocconi e qualche esperienza lavorativa, che mi occupo attivamente di politica sul territorio e sono membro del Direttivo Provinciale giovanile dell’ Udc e Coordinatore Giovanile a Casoria, attualmente il 1° partito per numero di voti in città. Noi, Giovani dell’ UDC, abbiamo costituito un ottimo gruppo, formato da tanti giovani professionisti stufati da come stanno andando le cose a Casoria, e non ci risparmiamo neanche nel nostro stesso partito e se c’è qualcosa che non va, lo diciamo e ne discutiamo ai Direttivi di partito, non apparteniamo a nessuna corrente e non siamo “persone di nessuno”. Come in tutti i grandi partiti, anche nell’Udc, partito del 14,23%, che ha portato all’ elezione in Consiglio Comunale di due giovani: Dott. E. Polizio ed A. Capano, con cui abbiamo sempre un ottimo confronto, possono esistere varie “anime”, ma sono convinto che con l’imminente Congresso che porterà all’ elezione di un Segretario e di un Direttivo, che mi auguro e mi batterò per questo: sia formato in buona parte da Giovani, si possa finalmente rendere il partito unito in tutto e per tutto. Inoltre l’ UDC Casoria, proprio in questi giorni, ha ottenuto un grandissimo risultato: due dei dirigenti del nostro partito: Dott. C.Tizziani, è stato nominato Segretario
Amministrativo Provinciale e l’ On. F. Polizio è stato nominato Responsabile Provinciale del Tesseramento. Un passo in avanti, riguardo alla politica giovanile sul nostro territorio, è di sicuro stato fatto il 15 dicembre 2010, con l’ istituzione del Forum dei Giovani, dove come UDC siamo presenti nella mia persona come membro di Giunta, M.Porcaro segretario e membro di Giunta, e F.Saporito e Dott.V. Esposito come membri dell’ Assemblea; abbiamo proposto e partecipato a tutte le decisioni ed i progetti inseriti nel Documento Programmatico,in particolare:un azione positiva per i giovani: una short list per incarichi professionali comunali per valorizzare i Professionisti tra i 18 e 35 anni,un incontro mensile presso l’ InformaGiovani con un consulente di Finanza Agevolata per far conoscere i contributi Europei per l’ avvio di nuove attività e l’organizzazione di un ciclo di manifestazioni per una corretta conoscenza del riciclo dei rifiuti.I manifesti apparsi in città nei scorsi giorni, a mia firma,volevano sottolineare il lavoro che stiamo svolgendo, condannare le sterili polemiche interne ed infine volevano essere un incentivo all’ Amministrazione a dare al Forum, sempre più, la necessaria importanza, infatti condanniamo fortemente, ciò che è successo nei giorni scorsi, cioè che un membro della nostra Amministrazione, affermi:“Non so cosa sia questo Forum dei
Giovani e nemmeno l’ Informagiovani “. E’ palese, purtroppo, che quest’ amministrazione è in seria difficoltà e sarebbe “ bello “,che esistesse ancora per una volta, un Partito che come l’ Udc nella scorsa amministrazione, con un atto di estrema responsabilità,nonostante sia in Maggioranza, comprenda che in questo contesto politico venutosi a creare non si riesce più ad amministrare Casoria facendo il bene dei cittadini. Infine, il Coordinamento Giovanile UDC necessita delle partecipazione di tutti e chiunque abbia voglia di partecipare e contribuire lo aspettiamo presso la nostra sede in città in Via Carducci n. 1 o può contattarmi via email: udcgiovani@hotmail.it e siamo anche su Facebook con l’ account ed il gruppo: UDC Giovani Casoria Infine invito a chi voglia partecipare, ogni giov. dalle ore16 alle 19 presso l’Univ. Suor Orsola agli incontri pubblici della Scuola Europea di Alti studi Politici organizzata dall’ On.Ciriaco De Mita che si propone di offrire un'alta formazione nel campo dell'analisi e della programmazione strategica delle scelte relative alla vita collettiva. Raffaele Dott. Nocera Coordinatore Giovanile Udc Casoria
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Emiliana Cresci
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emiliana.cresci@yahoo.it
“ To r n a a S u r r i e nt o ” a s p a s s o n e l t e m p o
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110 anni dal presunto lancio (1902), il Teatro Trianon, in collaborazione con la Fondazione Bideri e con la direzione artistica di Federico Vacalebre, ospita una mostra documentaria sulla celebre canzone napoletana “Torna a Surriento”. La mostra, intitolata “Surriento & Surrender”, racconta la storia internazionale di una canzone della tradizione partenopea. La nota canzone, seconda solo a “O sole mio”, ha sullo sfondo una leggenda. Il 15 settembre 1902, il Presidente del Consiglio dei Ministri, l’on. Zanardelli giunse a Sorrento per una breve visita, accolto da una popolazione entusiasta. Le cronache dell’epoca raccontano che per celebrare l’evento e per ingraziarsi il ministro affinchè risolvesse alcuni problemi della città (tra cui l’esigenza di un ufficio postale), il sindaco convocò i fratelli De Curtis che in poche ore composero “Torna a Surriento”. Zanardelli ascoltò il brano eseguito da una studentessa del conservatorio di Napoli, Maria Cappiello, ne chiese la replica e commosso promise l’ufficio postale. Per la mostra, la Fondazione Bideri (Istituzione no profit costituita nel 1995 in memoria di Ferdinando e Rosa Bideri) attinge al suo ampio fondo documentaristico, continuando la sua attività di promozione e valorizzazione della cultura napoletana, in questo caso della cultura napoletana nel mondo. I versi della canzone, in realtà, dedicati a una ragazza, nel 1894 esistevano già; esiste, infatti, uno spartito di quell’anno, edito dalle edizioni Bideri e il brano ascoltato quel giorno dal ministro fu solo adattato sul testo originale. E solo nel 1904, la canzone fu presentata al pubblico dalla Bideri
e da lì intraprese il suo giro nel mondo. Il percorso della mostra si sviluppa in vari ambienti del teatro: l’atrio, il foyer e la mediateca Enrico Caruso. Nell’atrio si apre la sezione intitolata “la canzone” in cui viene tracciata la
storia del brano attraverso i vari supporti fonografici dagli inizi del ‘900 ad oggi. La seconda sezione “I fratelli De Curtis” è dedicata agli autori della canzone che rivivono attraverso documenti autografi, ritratti e foto che ne rivelano la produttività compositiva e artistica (l’uno pittore e musicista, l’altro strumentista e compositore). “Torna a Surriento nel web”
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è una sezione multimediale interattiva in cui vedere e ascoltare, tramite un monitor touch screen, le varie versioni presenti in rete (da Frank Sinatra a Noa, che l’ha tradotta in ebraico e interpretata di recente a Sanremo con Finardi), come ad esempio l’interpretazione di Bono Vox degli U2 che la canticchia per le strade di New York. Scendendo nel foyer del teatro sono presenti la quarta e la quinta sezione della mostra, dedicate a Beniamino Gigli e a Elvis Presley, i due principali interpreti di “Torna a Surriento” nel mondo. Del primo ad esempio sono esposte anche locandine di alcuni dei concerti tenuti negli stati uniti con Ernesto De Curtis, in qualità di “eminent italian composer”. La mediateca Caruso, infine, ospita la parte più corposa della mostra con tutte le altre sezioni dedicate a “le canzoni dei fratelli De Curtis”, alle numerose collaborazioni che videro protagonisti i fratelli De Curtis e i principali autori napoletani loro coetanei come Bovio, Murolo e moltissimi altri. Ma interessante è anche la sezione “Torna a Surriento nel cinema”, poiché ricco è l’elenco di film che hanno usato in un modo o nell’altro la canzone, fino ai giorni nostri quando Pedro Almodovar la inserisce nel film “La mala educacion” rivedendone il testo e intitolandola “Jardinero”. La mostra “Surriento & Surrender” è visitabile gratuitamente al teatro Trianon tutti i giorni, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,30. Una mostra godibile, ma soprattutto fondamentale per recuperare una memoria storica, quella memoria che ha definito nel tempo la nostra identità..
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CA MUSI
Domenica - 18 marzo 2012
Eduardo Paola edu80@libero.it
P e r N i na Z il l i “L’am o re è f emm i n a”
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ina Zilli è la vera rivelazione di questi ultimi anni: giovane, piena di talento e con una grande passione per la musica anni ‘50 e ‘60. Dopo l’album d’esordio “Sempre lontano” del 2010, che contiene oltre al brano sanremese “L’uomo che amava le donne”, la hit “50 mila”, colonna sonora del film “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetec, Nina Zilli è tornata con un nuovo lavoro discografico, uscito in concomitanza con la recente partecipazione al Festival di Sanremo con il brano, scritto insieme a Roberto Casalino “Per Sempre”. Il pezzo, tra i più attesi della manifestazione canora, ha riscosso tantissimi consensi e le ha assicurato la partecipazione al prestigioso Eurovision Song Contest, il vecchio EuroFestival ideato proprio in Italia negli anni ’60. Sempre attenta al look, la Zilli ha sfoggiato, durante le cinque serate sanremesi, degli splendidi e raffinatissimi abiti firmati dalla stilista inglese Vivienne Westwood e delle acconciature molto anni ’60, in linea col suo “personaggio”. La Zilli, da sempre innamorata delle sonorità afro/black, blues, soul, reggae e beat, che hanno caratterizzato soprattutto il primo album, per questo nuovo lavoro dal titolo “L’amore è femmina” ha invece virato verso un sapore più italiano, man-
tenendo però uno stile allegro e scanzonato. La cantante piacentina è dotata di una sconfinata cultura musicale, che si evince tutta
nei suoi brani, i quali sono il risultato di una contaminazione di generi musicali e di artisti che sono da sempre punto di riferimento della Zilli, come Etta James, Temptations, Mary Wells, tutti grandi nomi che hanno inventato il pop quando ancora esisteva solo
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la musica jazz, ma anche artisti italiani come Dalida, Adriano Celentano, Caterina Caselli, Mina, Caterina Valente. L’album “L’amore è femmina” si avvale di collaborazioni eccellenti, come quella di Carmen Consoli con il brano “Quest’estate” e quella di Pacifico con un pezzo da un respiro molto vicino all'elettronica dal titolo “Per le strade”, che si distacca dalle ambientazioni che contraddistinguono il resto dell’album. Poi, passate le prime due tracce, ci si apre ad un mondo in bianco e nero, in cui la penna di Nina è protagonista assoluta, dove il suo cantato si fa più tratteggiato e dove il punto di forza diventano le aperture ariose degli incisi. Molto belli anche il travolgente R&B/rock “Anna” e il pezzo esistenzialista e molto blues “La casa sull’albero”. Impegnata per la promozione dell’album, Nina è in giro con una serie di showcase nei vari punti Fnac sparsi per l’Italia. Recentemente ha fatto tappa anche a Napoli, dove si è esibita unplugged in diversi brani e ha autografato le copie dell’album ai numerosissimi fan che hanno affollato la saletta del megastore. In attesa del nuovo tour che porterà la Zilli in tutt’Italia, possiamo seguirla e ammirarla in tv nello Show di Giorgio Panariello ogni lunedì sera.
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Domenica - 18 marzo 2012
LI NAPO
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Pasquale Lucchese napoledano@libero.it
I l l u s i o n e s v a n it a
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i eravamo illusi. Ci avevamo creduto. Risvegliarsi da un piccolo sogno fa male. Molto. Scriverne è quanto di più autolesionista mi si possa chiedere. Mi tocca. E' vero: l'ho scritto spesso: questa era la coppa da goderci, senza assilli, senza patemi, senza eccessive aspettative. Eppure fa male. Molto. Aver superato quel girone di ferro è stato di per sè un autentico miracolo: essere tra le prime 16 d'Europa non è roba da poco. Ma questa riflessione non attenua il rammarico, il dolore sportivo. Certo, il sorteggio degli ottavi non ci arrideva. Evitavamo le due imbattibili spagnole, ma anche le più abbordabili, per beccare una inglese, in crisi, ma ricca sempre di vecchi marpioni. E, come se non bastasse, a farci fantasticare una partita di andata quasi da incorniciare. Si andava a Londra con due reti di vantaggio, entusiasmo, illusioni e speranze. Prima mezz'ora molto bella. Dominiamo, li teniamo lontani dalla nostra “tre quarti”; ci manca però il guizzo vincente. Troppa frenesia, troppa ricerca di inutili e dannosi personalismi. Poi, l’inesperienza e la mancanza di cattiveria agonistica si fanno, ancora una volta, sentire. Maggio subisce un colpo, zoppica, e anziché crollare a terra, e chiedere la sostituzione, cammina per il campo, non contrasta Sturridge, che ha tutto il tempo per crossare. Drogba si inventa un anticipo degno del talento che possiede, e porta i Blues, immeritatamente in vantaggio.
Il Napoli nei 15 minuti finale del primo tempo regge, e rientra negli spogliatoi sotto di un gol. Inesperienza, solita mancanza di cinismo e cattiveria, e anche qualche giocatore, cui va il nostro plauso, non adatto a certi palcoscenici. La ripresa si apre male, Campagnaro regala un corner agli inglesi, un errore davvero assurdo, anche perché di testa, e sui calci da fermo loro sono temibilissimi. Il loro capitano ultratrentenne Terry anticipa lo stesso argentino e ribalta la questione qualificazione. Il Napoli riesce a reagire subito, e si getta in avanti, trovando la rete con Inler, l'eroe di Villareal. Sembra fatta. Se fossimo la grande squadra che aspiriamo ad essere, addormenteremmo il match, sfrutteremmo il momento per chiudere i conti. L'occasione ci capita, la sprechiamo, e poi spariamo. Letteralmente spariamo. Subiamo i londinesi, e ci rintaniamo nella nostra metà campo, senza riuscire ad uscire. Sempre da un corner, sempre con un colpo di testa il Chelsea trova per un'ingenuità, l'ennesima, dei nostri, il penalty del 3-1. In avanti siamo confusionari, poco incisivi, la buona prima frazione di gioco è solo un ricordo. Si va ai supplementari, ma il Napoli appare ormai timoroso. Basterebbe un gol. Ma il gol, sul finire dei primi 15 minuti supplementari lo segnano loro. Il resto è melina, arbitraggio pessimo, Napoli sulle gambe e privo di idee. Il sogno è finito. L'illusione è svanita. E' stato bello, ma fa male.
Il 3-1 dell'andata ( e forse il non aver chiuso a doppia mandata in casa il discorso qualificazione è il vero rammarico) aveva regalato aspettative enormi, e assolutamente, sia chiaro, legittime. Resto dell'avviso che non si qualifica la squadra più forte, ma di certo quella con maggiore esperienza: quella che ha Terry, Lampard e Drogba, campioni “vecchi”, ricchi di esperienza. Paradossalmente non possiamo neanche dire di aver sofferto lo stadio, come a Monaco ad esempio, né il loro forcing, perché nel primo tempo se una squadra meritava era la nostra. Anche dopo il 2-0, siamo riusciti a riorganizzarci, a meritare il 2-1. Poi il vuoto, il nulla. Forse è stata la paura del traguardo quasi raggiunto, forse le gambe tremanti, forse la loro maggiore tenacia: fatto sta che la sensazione è quella di aver buttato un'occasione. Sarebbe bellissimo poterla rigiocare, magari con Maggio, magari con i tre tenori più vivi, più vivaci. Non è possibile. Chiudiamo questa entusiasmante esperienza, che ci ha fatto naufragare in mille emozioni, con un bagaglio di esperienza accresciuto, e la speranza che tante lezioni siano state imparate. Ora rimbocchiamoci le maniche, dimentichiamo Londra, le simulazioni di Drogba, i gufi, i blues, a cui sportivamente auguro di incrociare una delle due spagnole, e ritorniamo laddove stasera, immeritatamente (?) siamo usciti.
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T SPOR
Domenica - 18 marzo 2012
Valerio Cresci
vcresci@gmail.com
A spasso nel calcio
The best is yet to come
M
ercoledĂŹ 14 Marzo- La partita non comincia oggi, è iniziata al San Paolo quando la Curva A espone uno striscione che recita: â&#x20AC;&#x153;Crotone, Sora, Tempio Pausania, Cosenza, Gela, Skutari, Alzano, Trevisoâ&#x20AC;Ś Se cerchi nel cassettoâ&#x20AC;Śdi queste partite non trovi un biglietto!!! Restate a casa Londra la meritiamo noi!!!â&#x20AC;? Striscione che ti fa arrabbiare perchĂŠ oltre al danno di non aver potuto fare il biglietto(se non rischiando la pelle almeno) ora câ&#x20AC;&#x2122;è anche la beffa. Ti fa rabbia essere deriso da chi crede di essere proprietario del Napoli e di Napoli ma, per fortuna, câ&#x20AC;&#x2122;è il fragoroso 6-3 contro il Cagliari a distrarti. Quindi se non eri presente nel campionato del1999/2000 ad Alzano, del 2001/2002 a Crotone e del 2002/2003 a Cosenza (perchĂŠ purtroppo avevi solo 12-13 anni) ,ma sei presente fisicamente allo stadio dagli ultimi giorni del vecchio Napoli, passando per la serie C, la serie B e la fantastica cavalcata degli ultimi anni, ma soprattutto sei non sei membro di nessun gruppo di tifo organizzato, ecco che la tua unica soluzione per vedere la partita è il divano di casa. Ed è qui che comincia la grande attesa, stranamente non hai fame, lâ&#x20AC;&#x2122;ansia ti assale e cominci a prendertela con le unghie della tua mano. La televisione non ti aiuta, anzi! Iniziano tutti gli speciali, ti passano davanti agli occhi i bellissimi momenti vissuti, i goal, la prima volta in Champions a Manchester contro il City, la fantastica trasferta allâ&#x20AC;&#x2122;Allianz Arena, la magica notte di Villareal. Alle 19.30 sei giĂ sintonizzato, incollato al divano, ti chiudi in
una bolla immaginaria cercando di estraniarti, di non sentire niente e nessuno intorno a te, aspettando di cantare il leitmotiv del momento: THE CHAMPIONS!!!!I giocatori finalmente scendono in campo per riscaldare i loro muscoli e in sottofondo si sentono i tifosi del Napoli che iniziano ad intonare i cori senza sosta. Il tempo scorre velocemente e dopo poco le squadre sono in campo. La formazione del Napoli è quella titolare, la classica di Mazzarri. Il Chelsea invece si presenta un poâ&#x20AC;&#x2122; diverso rispetto alla partita del San Paolo, con una formazione fatta da piĂš senatori (vedi Terry e Lampard) e meno scommesse. Pronti via! Il Napoli inizia bene, col giusto piglio e la giusta aggressivitĂ , ma in alcuni casi sbaglia sotto porta, facendoti arrabbiare come un matto, in altri è Cech a salvare la porta. Proprio come allâ&#x20AC;&#x2122;andata, alla prima reale occasione, Drogba mette in rete la palla del vantaggio dei Blues, ma spesso il Napoli si rialza dopo aver subito il gol ed il risultato è ancora utile per passare il turno quindi sei arrabbiato ma fiducioso.Eppure la reazione sperata non arriva, anzi sembra che la squadra abbia accusato il colpo, non riesce a vincere un rimpallo e per dipiĂš in un contrasto di gioco Maggio si fa male ed esce. Per fortuna arriva il fischio dellâ&#x20AC;&#x2122;arbitro, le squadre rientrano negli spogliatoi e speri che Mazzarri dia una scossa alla squadra. Ma non è cosĂŹ. Inizia il secondo tempo ed il Napoli con unâ&#x20AC;&#x2122;altra grave disattenzione difensiva su palla alta subisce il raddoppio. Con questo risultato passa il Chelsea. Sei tramor-
tito sul divano, dispiaciuto, imprechi e speri. E la speranza è lâ&#x20AC;&#x2122;ultima a morire. Dopo il secondo goal, gli azzurri reagiscono: ricominciano ad attaccare, pressare alto e lottare su ogni pallone. Il Napoli torna a giocare da Napoli e Inler con un bel tiro da fuori gonfia la rete-GOOOAAAAALL!-Cadi dal divano ed inizi ad urlare come un forsennato e saltellare come un pazzo indiavolato. La partita trova un certo equilibrio e in alcuni momenti i giocatori in campo rallentano un poâ&#x20AC;&#x2122; il ritmo, credi che il Napoli possa farcela facendo girare palla e contenendo gli attacchi del Chelsea. Ci riesce per dieci minuti, poi Dossena in area tocca la palla con la mano ed è rigore. Tira Lampard:3-1. Si va ai supplementari, si deve soffrire per altri trenta minuti. Trenta minuti di incubo, il Chelsea è stanco ma fa valere la sua esperienza in Champions segnando il 4-1 con Ivanovic. Il Napoli non si riprende, non crea attacchi concreti ed è poco lucido. Lâ&#x20AC;&#x2122;arbitro fischia: è la fine! Purtroppo dobbiamo abbandonare questa bellissima avventura, anche se a testa alta, ma comunque con enorme dispiacere.Non ci resta però che applaudire questa squadra per le emozioni che ci ha dato finora ed incitarli a riprendere il cammino verso il terzo posto in campionato. Se questa era la nostra prima apparizione in Champions, allora come sarĂ la prossimaâ&#x20AC;Śâ&#x20AC;ŚTHE BEST IS YET TO COME (IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE)!
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LI NAPO
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Amalia Vettoliere amypig@alice.it
L a c rime N apulitane
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utto era pronto. I festeggiamenti, i botti, le bandiere, le sciarpe, i sogni, persino gli animi erano pronti a godersi una delle emozioni più forti; erano pronte le mie parole, i titoli, le immagini, le clip video, era pronta una città intera. E se poi ti va storta? Che fai poi? Come la affronti la delusione, l’amarezza, la rabbia, la tristezza? Come fai a trattenere le lacrime, per paura che ti considerino “malato”? E’ semplice, non lo fai. Le lacrime escono da sole, qualcuno le tratterà, qualcun altro non ce la farà, ma le sensazioni saranno le stesse per tutti. Ci sarà il parente di turno che ti dirà di fregartene, in fondo è solo una squadra di calcio… beh, fosse così facile! Non lo è, per niente! Perché quando sei ad un passo dal sogno, da quel sogno, proprio non trovi la forza di svegliarti. E allora provi a pensare ad altro, provi a sentire parole confortanti, provi a darti un contentino: “Però usciamo a testa alta!”; ma ti accorgi che nemmeno questo basta. Allora decidi di trovare un motivo per questa sconfitta, e pensi: inesperienza? Poca lucidità? Troppa emozione? Sfortuna? Cosa è stato? Sinceramente, io non lo so! Non conosco la ragione, se ce n’è una, che spieghi l’uscita del Napoli dalla Champions. Una partita talmente indecifrabile è stata per me, che mi è difficile inquadrarla nel modo giusto, soprattutto quando la partenza ti fa credere davvero nell’impresa storica; pensi che sei con un piede dentro i quarti di finale, e ci credi talmente tanto che nemmeno ti arrabbi
troppo a quel goal mancato, fino a che… pouff! La magia comincia a svanire: incassi un goal, poi ne prendi un altro, e lì sembra davvero dura. Ma ecco che si rivede un barlume di speranza, Inler ci sa illudere, proprio come a Villareal, e speri che il risultato sia lo stesso, lo interpreti come un segno del destino che sia stato proprio lui a segnare, e vai avanti. Ma ecco che arriva uno sbaglio, uno sbaglio grandissimo, di certo non voluto, ma che ci costa un altro goal, che riporta tutto a zero. A questo punto non sai se sperare che finisca quanto prima, o che qualcuno dei tuoi prenda quel pallone e lo butti in porta, ma ti resta poco tempo per decidere; la partita finisce e supplementari siano. Quei cinque minuti sono i più lunghi che avresti mai potuto vivere: si ricomincia, abbiamo trenta minuti, dobbiamo crederci! E ci crediamo si, fino a che non arriva il quarto ed ultimo goal di un Chelsea sicuramente più determinato. A quel punto non c’è tecnica o gioco che tenga, bisogna segnare e speri fino all’ultimo secondo che le tue preghiere possano servire a qualcosa, e invece no! Finisce li… finisce la gara, finisce la sofferenza, finisce la speranza! Sei stremato, senza forze, vedi quelle immagini che mostrano uno Stamford Bridge in festa, e quel settore ospiti ancora pieno di tifosi azzurri, andati fin lì per scrivere la storia, che si ritrovano a scrivere delle loro “lacrime napulitane”. Vedi quel Pocho disperato, che ti fa una tenerezza incredibile, guardi i volti intorno a
te, e non riesci a vedere niente, se non tristezza e delusione. Ora c’è poco da fare, devi solo aspettare che il tempo passi e si porti via questa delusione grossa quanto uno stadio, quello stadio che ora resterà nella memoria calcistica di ognuno di noi come lo stadio del sogno svanito. Sarà la mia poca “esperienza” nell’affrontare queste emozioni , sarà che in questa Champions sono stata abituata male, sarà semplicemente che ci credevo davvero, ma quella di ieri sera, sarà una serata che rimarrà impressa, proprio come un tatuaggio sulla pelle. Una canzone napoletana famosa recita così: “Pe' nuje ca ce chiagnimmo 'o cielo 'e Napule, comm'è amaro stu ppane!” , questa sera tutti i napoletani del mondo piangeranno il cielo di Napoli, e sarà amaro qualsiasi tipo di pane mangeranno. Questa sera sarà triste e piena di “lacrime napulitane”! Domani sarà un altro giorno e si andrà avanti, a testa alta, senza paure e senza rimpianti, con un’esperienza alle spalle e la consapevolezza di essere stati grandi nonostante tutto! Perché la passione, quella, non perde mai! ORA PIU’ CHE MAI FORZA NAPOLI!
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’ ALITA ATTU
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Luca Tramici
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Maradona e l’ultimo dribbling al fisco
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l pibe de oro torna a far parlare di sé, questa volta nulla legato alla sua vita spericolata, ma lo fa attraverso un’intervista con un preciso e conciso messaggio destinato all’Italia e al suo popolo, i napoletani: «Voglio chiarire con il fisco e tornare in Italia». E’ un Maradona, sereno ma allo stesso tempo arrabbiato quello che parla dalla sua villetta di Dubai, «Non sono un evasore, ho sempre pagato le tasse, almeno quelle che conoscevo», una notizia che ha creato scalpore tra gli addetti ai lavori, che prontamente hanno rigirato la notizia ai vari giornali, ma per altri riascoltare, rileggere quel nome ha evocato sentimenti e ricordi. Un amore verso Napoli che non ha mai cessato di esistere: «Mi hanno impedito di tornare ad abbracciare la mia Napoli e i miei amici – continua l’antico ragazzino di Lanùs – Vorrei trovare un accordo e discutere insieme al mio legale, Angelo Pisani, dei dettagli della mia pratica» . Maradona e il fisco, una questione legata ai suoi gli ultimi anni di permanenza all’ombra del Vesuvio. all’epoca la Guardia di Finanza determinò evasione la sottoscrizione di due contratti congiunti l’uno al calciatore stesso e l’altro ai suoi diritti d’immagine, ma Diego allora non prese provvedimenti. Vista la legge che prevede l’aumento della mora con il passare degli anni, una senten-
za della Corte di Cassazione il 17 febbraio 2005, condannò il giocatore al pagamento di 31 milioni di euro, con 3000€ d’interessi accumulati al giorno, attualmente la cifra si aggira attorno ai 40 milioni di euro. Vari i pignoramenti eseguiti quando il calciatore faceva visita al nostro paese, celebre il pignoramento del suo orecchino poi battuto all’asta per 25mila euro e dei suoi due Rolex. Una vicenda quella dell’evasione già ben nota nel mondo dello sport, basti ricordare gli atleti come Valentino Rossi, l’ex campione di sci Alberto Tomba, e il ciclista Marco Cipollini, ma ovviamente quando si nomina il nome Maradona, la notizia si allarga su altri fronti e cade negli equivoci, invidia o gelosia? A Napoli c’è chi già ha proposto di risolvere la situazione; organizzare una partita al San Paolo e pagare il biglietto con lo scopo di donare il compenso e sistemare la questione, una dimostrazione di eterno amore verso chi per loro non è un semplice calciatore ma un vero
e proprio Dio. Lo stesso amore contraccambiato e uno sguardo verso il Napoli odierno, «Il Napoli - dice Diego - può essere la sorpresa della Champions League. Può competere, può andare avanti come ai vecchi tempi, come quando c’ero io. Anche se forse noi avevamo qualcosa in più», scherza. Maradona termina l’intervista rivolgendo un pensiero verso i più bisognosi, «Andrò a Scampia» sì perché insieme alle sue figlie sta costituendo una fondazione per aiutare i più deboli e i più bisognosi, «Verrò ad abbracciare i bambini del quartiere» E’ quello che ci auguriamo caro Diego, di ritrovarti nella nostra amata città, magari risalendo di nuovo quegli scalini del San Paolo come quel 5 luglio del 1984, e di scandire ancora una volta il tuo nome.
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’ ALITA ATTU
Sonia Tabacco
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A PEP P E DI ANA
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er ricordare il sacrificio di Don Peppe quattro proiettili, due alla testa, uno in faccia do parlava Diana, lunedì 19 marzo, saranno chiu- e uno alla mano, Peppe morì all'istante. dei tanti se tutte le scuole della Campania; perché il Lo conoscevo da quando ero piccolissima, ragazzi ai 19 marzo deve essere ricordato nella nostra era il mio Caposcout, padrino di cresima di quali era vicino gli brillavano gli occhi…gli regione come una “ricorrenza d’impegno ci- mia sorella, grande amico di famiglia, un fra- si illuminava il viso. Mai un cenno di stanvile”. Diciotto anni fa, infatti, veniva ucciso tello…. umano come pochi! Era un uomo chezza, mai un cedimento, sempre a sostenella sua sacrestia il prete che ha offerto la energico, pratico, risolutivo, si spostava in gno dei suoi collaboratori, Marino, Rosanna, sua vita alla lotta della criminalità organizza- continuazione da un centro di aggregazione Enzo, Giacomo, sempre all’ascolto di tutti, ta del territorio casertano; l’uomo che affer- giovanile all’altro, instancabilmente, per es- con il suo gran sorriso. Un uomo della genmò che la religione cristiana era incompatibi- sere sempre vicino ai giovani, per lui linfa te che per la sua gente e per i suoi giovani le con tutti i tipi di mafia e che spronò il suo vitale. Era un caposcout scrupoloso e un in- è morto ammazzato. Si sa, la camorra annipopolo a ribellarsi ai soprusi dei camorristi. segnate amorevole, un vero testimone d’im- da dove c’è ignoranza, il suo unico obiettivo Il suo fu un insegnamento ricco di significa- pegno civile. I suoi ragazzi, la gioventù del è lasciare lo status quo, lasciare consolidate ti che dobbiamo trasmettere con forza alle suo paese, erano il suo punto di forza, per loro certezze ed abitudini della malavita. Peppe, nuove generazioni. Egli ha spinto i giovani a ha lavorato al cambiamento, a loro ha sempre invece, si spinse dove altri non avevano vovivere liberi dalle mafie e a fare di questa idea trasmesso i valori fondamentali dell’impegno luto osare, in quella terra erosa dall’illegalidi libertà uno dei valori fondanti della nostra civile; per garantire loro un futuro più giusto tà e dai soprusi; voleva istruire i giovani ai società. e dignitoso si è consumato il suo sacrificio. valori della legalità, della giustizia ,dell’imGiuseppe Diana (Don Peppino) era nato Quando veniva a casa, sempre “in borghese” pegno sociale, farli uscire dall’era dell’ingana Casal di Principe da una famiglia di pro- (come diceva mia mamma contestandone la no, dal buio del crimine, allontanarli dalle prietari terrieri. Nel 1968 entrò in seminario, scelta e l’assenza del collarino bianco) rac- lusinghe della malavita, affrancarli dal loro successivamente intraprese gli studi teolo- contava le sue avventure scoutistiche e quan- stato di figlio di ….detto….. La sua morte è gici nel seminario di Posillipo. Qui diventata emblema di vita, PER AMORE DEL MIO POPOLO NON TACERÒ Siamo preoccupati si licenziò in Teologia biblica e poi la crudeltà della sua ucciAssistiamo impotenti al dolore di tante famiglie che vedono i loro figli finire miseramente vittime o mandanti delle organizzazioni si laureò in Filosofia alla Federico sione, la violazione di un della camorra. II. Nel 1978 entrò nell'Associazioluogo sacro e di un uomo Come battezzati in Cristo, come pastori della Forania di Casal di Principe ci sentiamo investiti in pieno della nostra responsabilità di ne Guide e Scout Cattolici Italiani simbolo della sua comuniessere “segno di contraddizione”. (AGESCI) dove fu caporeparto. Nel tà ha rappresentato l’acme Coscienti che come chiesa “dobbiamo educare con la parola e la testimonianza di vita alla prima beatitudine del Vangelo che è la povertà, come distacco dalla ricerca del superfluo, da ogni ambiguo compromesso o ingiusto privilegio, come servizio sino al dono marzo 1982 fu ordinato sacerdote della barbarie camorristica di sé, come esperienza generosamente vissuta di solidarietà”. successivamente divenne Assistente ed ha suscitato l’apice dello La Camorra ecclesiastico del Gruppo Scout di sdegno da parte di tutti. E’ La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella Aversa e Assistente del settore Foustata la vera sconfitta delsocietà campana. lard Bianchi. Nel settembre 1989 fu la camorra. Di lui resta il I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree sussidiate, assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo; tangenti al venti per cento e oltre sui lavori edili, nominato parroco della parrocchia ricordo vivo tra coloro che che scoraggerebbero l’imprenditore più temerario; traffici illeciti per l’acquisto e lo spaccio delle sostanze stupefacenti il cui uso di San Nicola di Bari in Casal di l’hanno conosciuto, quelproduce a schiere giovani emarginati, e manovalanza a disposizione delle organizzazioni criminali; scontri tra diverse fazioni che si abbattono come veri flagelli devastatori sulle famiglie delle nostre zone; esempi negativi per tutta la fascia adolescenziale della Principe, suo paese natio e segreli che allora erano i suoi popolazione, veri e propri laboratori di violenza e del crimine organizzato. tario del vescovo della diocesi di ragazzi oggi sono padri e Precise responsabilità politiche Aversa, monsignor Giovanni Gazmadri che raccontano di È oramai chiaro che il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l’infiltrazione del potere camorristico a tutti i livelli. La Camorra riempie un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche è caratterizzato da corruzione, lungaggini e za. Insegnò al liceo Peppe e come aver conosciuto il prete che favoritismi. caporeparto del Gruppo Scout fu ha offerto al suo popolo il La Camorra rappresenta uno Stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d’intermediari che sono punto di riferimento nella vita di sacrificio più grande per la piaga dello Stato legale. L’inefficienza delle politiche occupazionali, della sanità, ecc; non possono che creare sfiducia negli abitanti dei nostri paesi; un preoccupato senso di rischio che si va facendo più forte ogni giorno che passa, l’inadeguata tutela dei tanti giovani che amò più della sua lasciare la speranza di un legittimi interessi e diritti dei liberi cittadini; le carenze anche della nostra azione pastorale ci devono convincere che l’Azione di tutta la Chiesa deve farsi più tagliente e meno neutrale per permettere alle parrocchie di riscoprire quegli spazi per una “ministerialità” di liberazione, di promozione umana e di servizio. stessa vita. Venne ammazzato Alle cambiamento; perché è Forse le nostre comunità avranno bisogno di nuovi modelli di comportamento: certamente di realtà, di testimonianze, di esempi, per essere credibili. 7.30 del 19 marzo 1994, giorno del stato ucciso un uomo, ma suo onomastico, nella sacrestia della non il suo messaggio di coImpegno dei cristiani chiesa di San Nicola di Bari a Casal raggio, che vivrà per semIl nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno. Dio ci chiama ad essere profeti. di Principe, mentre si preparava a pre! Riportiamo la lettera - Il Profeta fa da sentinella: vede l’ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dio (Ezechiele 3,16-18); - Il Profeta ricorda il passato e se ne serve per cogliere nel presente il nuovo (Isaia 43); celebrare la Santa Messa. Due killer di denuncia scritta da don - Il Profeta invita a vivere e lui stesso vive, la Solidarietà nella sofferenza (Genesi 8,18-23); - Il Profeta indica come prioritaria la via della giustizia (Geremia 22,3 -Isaia 5) lo affrontarono con una pistola caliPeppe Diana contro la criCoscienti che “il nostro aiuto è nel nome del Signore” come credenti in Gesù Cristo il quale “al finir della notte si ritirava sul monte a pregare” riaffermiamo il valore anticipatorio della Preghiera che è la fonte della nostra Speranza. bro 7.65. ed esplosero contro di lui minalità organizzata. NON UNA CONCLUSIONE: MA UN INIZIO Appello Le nostre “Chiese hanno, oggi, urgente bisogno di indicazioni articolate per impostare coraggiosi piani pastorali, aderenti alla nuova realtà; in particolare dovranno farsi promotrici di serie analisi sul piano culturale, politico ed economico coinvolgendo in ciò gli intellettuali finora troppo assenti da queste piaghe” Ai preti nostri pastori e confratelli chiediamo di parlare chiaro nelle omelie ed in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa; Alla Chiesa che non rinunci al suo ruolo “profetico” affinché gli strumenti della denuncia e dell’annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà, dei valori etici e civili (Lam. 3,17-26). Tra qualche anno, non vorremmo batterci il petto colpevoli e dire con Geremia “Siamo rimasti lontani dalla pace… abbiamo dimenticato il benessere… La continua esperienza del nostro incerto vagare, in alto ed in basso,… dal nostro penoso disorientamento circa quello che bisogna decidere e fare… sono come assenzio e veleno”.
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VIK CATTI
Domenica - 18 marzo 2012
CattiviK
G l i o r r o r i d e l l ’o p p o s i z i o n e Gianni: Tu parli sempre male della maggioranza ma hai visto cosa combinano quelli dell'opposizione? Pinotto: certo non sono mica fesso, il quadro è veramente desolante. Gianni: adesso che il Partito dei Decelebrati ha preso coraggio per uscire dal governo della città mi sarei aspettato una qualche iniziativa forte dell'opposizione, ed invece sono tutti lì in silenzio ad aspettare che ComandoSempreIo li chiami per sostituire i fuoriusciti. Pinotto: veramente sconcertante, un consigliere comunale mi ha raccontato che nella riunione che hanno tenuto nessuno, tranne i soliti noti, ha voluto firmare la mozione di sfiducia. Gianni: questo mi sembra un comportamento “responsabile”, forse avranno pensato che non sarebbe corretto andare alle urne dopo nemmeno un anno lasciando tutti i problemi insoluti! Pinotto: a me sembra invece che nessuno voglia lasciare la poltrona. L'opposizione è il covo dei veleni, tutti sospettano di tutti e si lanciano accuse reciproche. Questo fa il gioco di ComandoSempreIo che nel frattempo continua a fare i suoi comodi senza avere nessuna maggioranza consiliare e nemmeno un opposizione seria che contrasti le sue malefatte. Gianni: lo abbiamo sempre detto, queste sono le condizioni ideali per il “mostro della palude” che sguazza nei pantani. Ma almeno quelli dell'opposizione hanno dato le loro giustificazioni. Pinotto: ma quali motivazioni? Molti di loro sanno che non verranno rieletti quindi sperano di arraffare il più possibile e poi se ne parla. Nel frattempo la città affoga senza uno straccio di Governo. Gianni: non essere pessimista, vedrai che ComandoSempreIo caccerà il suo asso nella manica! Pinotto: e quale sarebbe? Ha già distribuito tra i suoi sodali tutti gli incarichi di governo e non ha niente per ingolosire i transfughi che vorrebbero passare in maggioranza! Gianni: voteranno atto per atto e su ogni questione troveranno i soggetti che hanno convergenze di “Interessi”. Mi sembra molto semplice. Pinotto: questo è veramente deludente per quelli che hanno creduto nel progetto del centro destra! Significa che non c'è mai stata una coalizione antagonista ma solo un cartello elettorale per raccogliere voti. Gianni: e di che ti stupisci, credi veramente che le cose sarebbero state differenti se avessero vinto loro? Avrebbero avuto gli stessi problemi, forse anche di peggio. Siamo una città sfortunata! Pinotto: e come sempre alla fine NonCiRestaChePiangere.
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Domenica - 18 marzo 2012
AL ATTU
Gelsomina D’Anna
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ITA’
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MONTI INTERPRETE DELLA NUOVA SATIRA
I
l giovane scrittore pescarese Francesco De Collibus con un esilarante libro , uscito il 1 marzo, ha inaugurato una nuova stagione nella satira sui personaggi politici. Sulla chiave dell’esagerazione, ha dato vita ad un prodotto culturale collettivo, poiché alla stesura hanno partecipato più persone. La novità è rappresentata dal titolo e dal nome del personaggio che lo ispira :” Monti ha fatto pagare l’ IVA a Chuck Norris.” Il nostro primo ministro è notoriamente un personaggio austero; dopo l’era berlusconiana, caratterizzata da una satira feroce a causa dei vari scandali di cui si era reso protagonista il nostro ex premier, si avvertiva nell’aria un clima di attesa; la situazione era molto pesante dopo il 12 novembre 2011 e gli italiani erano ormai consapevoli che si andava incontro ad un periodo di sacrifici e di austerità. Monti è apparso da subito come colui che poteva, per la sua enorme competenza, mettere in atto quelle riforme strutturali di cui il nostro Paese ha indubbiamente bisogno, inoltre il suo compito, non proprio istituzionale né scritto, era anche ripristinare un’immagine più sobria dell’Italia all’estero. Questo personaggio, così insolito, è stato rivisitato dai nostri autori, con l’evidente scopo di renderlo più umano e ironizzare su quel-
lo che stava succedendo . I diritti d’autore di questo libro, edito da Aliberti, saranno devoluti ad Emergency, con un evidente scopo umanitario. Qui di seguito vedremo come il nostro premier diventa oggetto di esilaranti battute, a partire dalla più tenera età: Monti da piccolo si divertiva a mettere a posto i giocattoli / La crisi del ’29 fu risolta annunciando che nel ’43 sarebbe nato Monti/ Da bambino sgridava i suoi genitori per averlo lasciato giocare cinque minuti di troppo / Studente puntiglioso, a scuola si correggeva i compiti da solo perché non si fidava della maestra / Monti non è nato; è uscito strofinando tre volte un bancomat / Da piccolo giocava a Monopoli, ma faceva vincere sempre le banche. Numerose e molto divertenti le battute su Monti leader internazionale , con evidenti riferimenti a scandali degli ultimi anni: Quando Monti va in un hotel, sono le cameriere a molestarlo/ Monti regala la gioia di vivere agli emo/ Monti se si gratta, vince/Quando Monti guarda un film porno, sono gli attori a fare fantasie su di lui…/Monti è talmente sobrio che lo usano per calibrare l’alcotest. Sul filo dell’ esagerazione: L’atro giorno ho scoperto la mia ragazza a letto con Monti e mi sono tranquillizzato/Se vi muovete davan-
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ti all’immagine di Monti, lui vi segue con lo sguardo/Monti è così puntiglioso che spedisce le cartoline per raccomandata/ Monti in chiesa fa le offerte con la carta di credito. Per la tracciabilità/ Monti chiama gratis all’estero perché ha molto credito internazionale / Monti è talmente pacato che se lo mandi a fare in culo, lui se lo segna sull’agenda/ Con Monti il PIL non solo cresce, ma diventa più folto e luminoso / Per risparmiare sulla bolletta della luce, Monti la notte gira per casa con gli occhiali a infrarossi. Infine non mancano i riferimenti biblici e metafisici: MONTI C’E’/ Se porgi una Bibbia a Monti, lui te la autografa/Monti non si crede Dio per non sminuirsi/Se Giuda bacia Monti, si innamora/Quando Monti apre la capote della macchina, smette di piovere/ Ieri Monti è stato investito da un motoscafo. Mentre passeggiava. Ancora con il sorriso sulle labbra, possiamo dire che questo libro da vita ad una satira nuova, finalmente lontana dalle volgarità che hanno caratterizzato il periodo precedente, dimostrando che si può ridere anche avendo un primo ministro sobrio ed austero.
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ICA RUBR
Gennaro Crispino
Domenica - 18 marzo 2012
Invitiamo i lettori ad inviare le loro eventuali richieste di pareri in merito a quesiti giuridici all ‘indirizzo di posta elettronica dell’avv Crispino : gennarocrispino@libero.it
gennarocrispino@libero.it
STALK… IN(G) PROGRESS
R
ispondiamo ad una richiesta di “aiuto” inviataci da una ns. amica lettrice, di cui riassumiamo il contenuto: “..da qualche mese ho troncato una relazione sentimentale che avevo intrapreso da un paio di anni…. Dopo la fine della relazione, vi sono state le solite schermaglie da parte del mio ex, consistenti in continue telefonate, appostamenti, liti, scenate di gelosia, pietosi tentativi di riconciliazione. Pensavo che tali reazioni fossero dovute alla recente fine della storia ed alla turbolenza che caratterizza tale fase, purtroppo, però, i suoi comportamenti molesti sono diventati sempre più frequenti ed oppressivi: telefonate nel pieno della notte, appostamenti sotto casa, scenate per strada sfociate in offese e minacce alla mia incolumità. Anche la mia famiglia è stata coinvolta…. Per timore sono stata costretta ad abbandonare l’abitazione nella quale vivevo da sola e ad andare a vivere a casa di un amica. Non so cosa fare? Come posso difendermi?” Mia cara, la tua esposizione è tristemente chiara. E’ triste sotto vari profili: sia perché certe vicende umane si connotano di per sé di tristezza e le reazioni dei suoi protagonisti spesso trascendono la volontà e sfociano in disperazione mista a follia; sia perché i fatti che tu racconti, frequenti e, spesso, pure “latenti”, già di per sé gravi, non raramente sfociano in gravi episodi di violenza. Non è facile rispondere alla tua richiesta. Le vie legali non sempre sono il miglior rimedio. Capita, infatti, che una denunzia “intempestiva” possa arrecare più danni che benefici nel senso di inasprire ulteriormente i rapporti umani, non garantendo, al contempo, una risposta pronta ed adeguata. Nei fatti esposti, tuttavia, mi preme evidenziare due aspetti. Le molestie e le minacce descritte appaiono gravi nonché reiterate e frequenti. Spesso, quando l’autore di esse non riscontra alcuna ade-
guata reazione da parte della vittima, invece che desistere, come avvinto da un delirio di onnipotenza “accelera” nel suo percorso criminoso. Proprio la reiterazione e la frequenza, assumo rilievo anche sul piano della tutela giudiziale. Le condotte narrate, infatti, possono ricondursi alla fattispecie prevista e punita dall’art. 612 bis del codice penale. Il reato di atti persecutori, nel gergo comune meglio noto col termine stalking – dall’inglese to stalk, fare la posta –, punisce la condotta di chi, reiteratamente, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita. La pena prevista è la reclusione da sei mesi a quattro anni ed è aumentata fino alla metà in particolari casi (fatto commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa; fatto commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità ovvero con armi o da persona travisata). Il delitto è punito a querela della persona offesa a meno che non ricorrano particolari casi, indicati dallo steso art. 612 bis c.p., in cui si procede d’ufficio. Differentemente dalla generalità dei reati punibili a querela, in cui il termine per la proposizione della stessa è di tre mesi, in questo caso il termine è di mesi sei. La fattispecie mira senza dubbio a tutelare la libertà morale, come facoltà del soggetto di autodeterminarsi, prevenendo e punendo adeguatamente quelle condotte persecutorie e di interferenza
nella vita privata di una persona. Al fine di fornire una risposta concreta alla nostra amica, occorre rilevare che nel caso di specie, il legislatore ha approntato dei rimedi più celeri e flessibili delle abituali misure cautelari. La persona che si ritiene offesa da una condotta che può presentare gli elementi del reato di cui all’art. 612 bis c.p., sino a quando non presenta formale querela, può avanzare richiesta di ammonimento nei confronti del molestatore. La richiesta è trasmessa senza ritardo al questore il quale, assunte se necessario informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, se ritiene fondata l’istanza ammonisce oralmente il soggetto nei cui confronti è stato richiesto il provvedimento e lo invita a tenere una condotta conforme alla legge. Se il soggetto ammonito continua a molestare la sua vittima, si procede contro di lui d’ufficio e la pena è aggravata. Pertanto, concludendo, poiché i fatti esposti dalla ns. amica sono suscettibili di configurare il delitto di atti persecutori (vi sono, infatti minacce e molestie, reiterate nel tempo, che hanno provocato disagio e l’hanno costretta a cambiare casa, modificando così le proprie abitudini di vita) in via d’urgenza puoi presentare richiesta di ammonimento alle forze di polizia, esponendo brevemente i fatti che mi hai narrato, in modo da ottenere una prima forma di tutela. Se tale rimedio dovesse rivelarsi insufficiente, puoi senz’altro sporgere querela al fine di ottenere la punizione dello “stalker”, sottolineando bene i vari episodi di minaccia in modo da indurre il P.M. all’adozione di una misura cautelare nell’attesa della definizione del procedimento.
“La presente esposizione, non vuole essere un parere legale ma solo un conciso approfondimento dei temi oggetto delle Vs. richieste di chiarimenti in modo da consentire una migliore conoscenza delle materie giuridiche per tutti i lettori”.
Domenica - 18 marzo 2012
CIN MEDI
A
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Pina Savorra
pinacaribe@hotmail.it
Il dolore e la mente
I
l dolore è un’esperienza spiacevole che implica la consapevolezza di sensazioni nocive, di senti-menti negativi e avversi associati ad un danno tissutale in atto o potenziale (IASP,1994). E’ un’esperienza privata soggettiva e le informazioni possono venire solo dal sofferente. Rappresenta il più comune segnale di alterata omeostasi, ci da informazioni di rischio per l’incolumità fisica e mentale, si manifesta come risposta a un evento acuto o una patologia profonda e induce una serie di comportamenti adattativi e difensivi fondamentali per la sopravvivenza. E’ un vissuto sensoriale ed emozionale, un’esperienza psicofisiologica integrata o neuropsicologica pluridimensionale che si traduce nel vissuto tangibile di minaccia, paura, preoccupazione, bisogno d’aiuto e a volte, passività e rinuncia. Ma il dolore è uguale per tutti? Le statistiche insegnano che il significato attribuito al dolore influenza la soglia stessa della percezione e della capacità di tollerarlo. Diversi fattori influen-zano il modo di soffrire: l’età, il sesso,
la razza, il credo religioso, i livelli culturali ed economici, il vissuto e lo stato emotivo di quel momento, il significato attribuito alle cause reali o presunte di pa-tologie, cioè l’importanza della memoria nella percezione del dolore. Certo è che l’essere umano, è sempre stato afflitto dal dolore, così come ci testimonia la storia. Infatti, dagli scritti e dalle incisioni antiche rinvenute, si è potuto osservare che quando non si riusciva in alcun modo a lenire il dolore, ci si rivolgeva alla donna, la grande Madre con ruolo di sacerdotessa e magica guaritrice con unico e grande potere del conforto. Successivamente i medici/sacerdoti subentrarono nel difficile compito di salvazione dai “demoni” che avevano penetrato il corpo procurando sofferenza e dolore. Nel 131 e 200 d.C. , con Galeno, si può iniziare ad intravedere la “terapia del dolore”. Tuttavia per secoli e secoli il dolore e la malattia furono considerati una punizione, un peccato che doveva essere espiato per ottenere il perdono divino. Solo dopo il 1960 gli studiosi
arrivarono a una maggiore comprensione dei meccanismi del dolore pur conservando lati totalmente oscuri. Possiamo differen-ziare tre tipi di dolore, quello nocicettivo, neuropatico e quello psicogeno diversi per natura e tutti invalidanti per la persona, indipendentemente dalla causa. Una “cefalea tensiva”, una “gastrite ner-vosa”, una “colite spastica” ma anche “un’ipertensione arteriosa” rappresentano un alto numero di patologie lamentate dai pazienti che affollano gli ambulatori di medicina di base. Oggi, il sintomo dolore/ sofferenza è quello che maggiormente impegna la pratica medica generale e la psicologia clinica ed è per questo che medici e psicologi insieme possono e devono lavorare in sinergia, per poter meglio concentrarsi su terapie che inquadrano l’essere umano in un’ottica biopsicosociale.