Il Domenicale di Casoria N°11

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Anno I - Numero 11 - 22 g en n aio 2012

CRISI AL COMUNE INIZIA DELLE

IL GIRO POLTRONE

CAMPAGNA ACQUISTI AL VIA...!!


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Domenica - 22 gennaio 2012

In questo numero pag. 2 La vignetta della settimana

pag.20 Riceviamo e Pubblichiamo

pag. 3 Editoriale

pag.21 Napoli (di Lucchese) pag.22 Buon Compleanno Sic

pag. 5 Casoria: quando la politica è malata pag. 6 Il 13 gennaio 2012 , un giorno da

pag.23 Costa Titanic

pag.24 L’ottuagenario Eco

dimenticare!!! pag. 7 Linea dura del Partito Democratico.....

pag.25 Contagio da Emotrasfusioni...

pag. 8 Intervista al Consigliere Nicola Laezza

pag.28 CattiviK pag.29 Arpino Il cambio rotta del C88

pag.11 Forte contro i deboli, deboli con i forti pag.12 Intervista al nuovo coordinatore di

Cittadinanza Attiva

pag.30 A volte si è un pò “Immaturi”

pag.13 Comunicati Stampa pag.15 All’Amministrazione Comunale di Casoria ADESSO BASTAAAAA – A

pag.29 Poesia

pag.30 Sospesi nel nulla! pag.31 Necrologi

TUTTO CE’ UN LIMITE – pag.16 Anno nuovo di rifiuti? No, grazie! pag.17 Cattive maestre pag.19 Parola d’ordine: “Occupy LiberAzione”

Periodico settimanale a diffusione gratuita Anno I n. 11 - 22 gennaio 2012 Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 4925 del 28/09/2011 Direttore responsabile: Pasquale D’Anna direttore@ildomenicaledicasoria.it Caporedattore: Sonia Tabacco s.tabacco@ildomenicaledicasoria.it Redazione: Via G. Marconi, 80026 Casoria (NA) redazione@ildomenicaledicasoria.it Stampa: Tuccillo Arti Grafiche Via dell’Indipendenza,37 80021 Afragola (NA) graficatuccillo@libero.it Edito da: Associazione Culturale Kasauri Casoria (NA) associazionekasauri@libero.it Progetto grafico ed impaginazione: Sonia Tabacco Questo numero è stato chiuso in redazione

Giovedi 19 gennaio 2012

Per suggerimenti, critiche, segnalazioni, scrivere a: redazione@ildomenicaledicasor i a . i t

La vignetta della settimana Iniziate il riscaldamento... dovete entrare in maggioranza...


Domenica - 22 gennaio 2012

RI E D I TO

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Pasquale D’Anna

direttore@ildomenicaledicasoria.it

IL DISTRETTO SCOLASTICO Una pagina di storia, non solo di Casoria. “Ennesima figuraccia della giunta Carfora che con uno scellerato atto di indirizzo dispone la chiusura dello storico Distretto guidato dal Prof. Palladino per far “posto” agli anziani del Centro Sociale. L’Assessore Luisa Marro fa un ulteriore pessima figura (come donna di scuola) inciampando nella sua ormai consueta superficialità e inadeguatezza... ottiene in questo modo in un sol colpo due risultati disastrosi ( anche per questo ci vuole abilità), chiudere il Distretto e condannare gli anziani del Centro ad una ennesima stagione di precariato.”

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lunni Meritevoli (18 ediz.), Premio Distrettuale (25 ediz), Corso di Giornalismo (9 ediz.), sono solo le più popolari fra le attività svolte dal 29° Distretto Scolastico; attività imitate, ammirate e apprezzate, che hanno visto la presenza dei Provveditori agli Studi che negli ultimi trenta anni si sono avvicendati, i quali hanno lodato l’operosità indiscutibile, il lavoro intenso e significativo, dell’équipe distrettuale. Arzano, Casavatore, Casoria costituiscono la vasta platea che ormai considera il Distretto Scolastico un punto di riferimento, cui ricorrere per qualunque problema sia socio-culturale che organizzativo-educativo. Corsi di lingua straniera, di alfabetizzazione informatica, di didattica multimediale assieme a Conferenze di servizio, cui hanno partecipato Ispettori e Dirigenti Ministeriali, oltre esperti di alto livello, hanno formato docenti, non docenti, dirigenti, genitori, alunni. Seminari sulle Pari Opportunità, sull’Orientamento Scolastico e Professionale, i cui atti sono stati pubblicati e distribuiti alle scuole, tenuti da esperti e docenti universitari, hanno coniugato teoria e progettualità didattica, formando cen-

tinaia di docenti. Le tante educazioni, suggerite dal Ministero, alla pace, alla legalità, alla solidarietà, alla salute, alla diversità, alla tutela dell’ambiente, assieme all’educ. alimentare, proposta dalla Regione Campania, sono state occasione di crescita, attraverso approfondimenti e

riflessioni con gli enti preposti all’educazione/formazione. La “lettura” è stata promossa non solo portando sul territorio i tanti “progetto lettura” proposti dal MIUR, ma anche attraverso la presentazione di scritti di autori locali e di grandi nomi del firmamento letterario, tra cui Michele Prisco e Dacia Maraini; G.B. Basile, patrimonio di un’élite, è stato portato sulla scena a Casoria, a vantaggio di giovani e meno

giovani. Non lesinando mai tempo e impegno, il Distretto Scolastico ha posto la scuola al centro dell’attenzione, fungendo da raccordo interistituzionale non solo con i tre comuni del territorio, ma anche con Provincia, Regione, ex Provveditorato, Ministero, Associazioni culturali e di categoria, forze del mondo civile e dell’industria, convinto che, solo attraverso il dialogo, le diverse istituzioni potessero prendere coscienza dei bisogni dell’universo scuola; gli EE. LL. sono stati sempre coprotagonisti delle tante iniziative para/ extra/interscolastiche dall’ampia valenza culturale, pedagogica e di sicura ricaduta sociale. Il Distretto Scolastico, attraverso il presidente prof. Palladino e la vicepresidente. prof. ssa Caso, per la collaborazione con l’Unicef e con la Scuola Strumento di pace (E.I.P.), è stato premiato più volte presso il Ministero dei Beni Culturali e dal Presidente della Repubblica con la medaglia d’argento per l’instancabile impegno nel proporre agli studenti tematiche di forte spessore valoriale in occasione dei Premi Distrettuali. Il nostro territorio è stato l’unico della continua a pag. 4


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RI E D I TO

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segue da pag. 3

periferia nord a vivere l’esperienza di rete con OP, OT, OL , guidati dal coordinatore prof. Palladino; il DS si è battuto per il rispetto dei diversamente abili in collaborazione con l’AIAS e con gli enti preposti all’assistenza scolastica ed educativa, e, sempre con l’obiettivo del pieno esercizio del diritto allo studio, ha lottato per gli adulti, desiderosi di formarsi, di aggiornarsi, di riqualificarsi, ottenendo centri territoriali adeguati a rispondere alle esigenze dell’educazione permanente e ricorrente; lo sport, attraverso i Giochi della gioventù e svariati convegni con il Provveditorato è stato valorizzato nella sua piena dignità formativa; il “Maggio dei monumenti” (8 edizioni) ha focalizzato l’attenzione sui beni monumentali di Casoria; “La scuola in piazza” ha mirato a porre sotto gli occhi di tutti la polivalente operosità delle scuole; con la rivista culturale “Schegge”, letta e apprezzata, hanno collaborato dirigenti e docenti…… Il Distretto Scolastico, dunque, istituito dal DPR 416/74 tra gli Organi collegiali

della scuola, la cui presenza a Casoria fu voluta, ha risposto appieno al suo mandato istituzionale, come tutti hanno potuto constatare.

Il D. leg.vo 233/’99, proponeva “una riforma degli organi collegiali territoriali della scuola”, consistente tra l’altro, nel sostituire i Distretti Scolastici con un organo collegiale, simile ma denominato Consiglio Scolastico locale o territoriale. Tale riforma, mai attuata, afferma anche, com’è tipico del nostro stato di diritto, la legittimità (art. 8) dell’esistenza dei Distretti Scolastici nella loro configurazione attuale fino a quando non subentreranno i nuovi organi riformati; infatti, il 29° Distretto Scolastico ha continuato a lavorare, avendo tuttora anche docenti distaccati; tuttavia, un provvedimento della G.E. del Comune di Casoria toglie i locali al distretto. Con pochi soldi, grazie all’impegno e all’abnegazione del

presidente Palladino, della vicepresidente Caso e dei consiglieri in carica, il Distretto Scolastico ha potuto funzionare, ma senza locali e senza alternative, non può che chiudere. Ne siamo consapevoli? E’ giusto, ci chiediamo, che 7 persone decidano a nome dell’intero consiglio comunale, arrogandosi il diritto di privare anche Arzano e Casavatore, di un ente che con la sua funzione di stimolo è stato un elemento trainante non solo per l’universo-scuola ma per la crescita culturale e civile del territorio! A chi giova depauperare questo ricco patrimonio di cultura e di esperienza, accumulato dal Distretto Scolastico e vanto della nostra città? Non essendovi stata alcuna riforma e finché non vi sarà la riforma, i Distretti Scolastici che hanno ancora voglia di lavorare, restano in carica a pieno titolo, secondo la vigente normativa dello stato italiano, ma dove? I locali fatiscenti, le cui mura si sbriciolano per l’umidità e per la muffa, al di sotto del livello stradale, passerebbero agli anziani! Bene! Per accelerarne la morte e favorire un decremento della popolazione, sono l’ideale!!! Possibile che non vi siano altri locali da recuperare? Possibile che chi ha preso tale decisione non sia disponibile al dialogo, come correttezza, educazione e rispetto impone? Mah!!!


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I POLIT

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Ernesto Valiante

geom.ernestovaliante@libero.it

Casoria: quando la politica è malata La posizione critica del PD nei confronti del Sindaco Carfora apre un acuto conflitto politico all’interno del centrosinistra.

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a politica oggi è malata, e questa malat- vuoto più assoluto. Il Sindaco Canfora deve tia ha segni evidenti: la caduta delle mo- rendersi conto che la politica dei rinvii, detivazioni ideali, il rinascere di atteggiamenti gli annunci propagandistici, delle passerelle qualunquistici, il rifiuto delle responsabilità d’avanspettacolo e degli sprechi delle risorse politiche che spesso diventa vero e proprio pubbliche non è più sostenibile a Casoria. assenteismo, il rinascere di egoismi corpora- Sono trascorsi inutilmente otto mesi senza tivi, la criminalità organizzata e i suoi legami, che fossero discussi in consiglio comunale più o meno subdoli, col mondo politiL’opposizione si risiede sulla riva del fiume e co e della pubblica pensa: ma quando passa Casillo?! amministrazione, il rinascere degli egoismi personali nel mondo della politica e della pubblica amministrazione. Il segno più grave che questo malessere sociale è la crescente perdita di credibilità dei partiti e delle Istituzioni pubbliche. La gente non si sente più rappresentata dai partiti ed avverte che il distacco dal palazzo è sempre più profondo. Sono queste le parole del Mons. Michele Pennisi durante temi qualificanti e di grande interesse per lo una lezione “ su Don Luigi Sturzo e sulla que- sviluppo, ricerca e occupazione (Piu Europa, stione morale” promossa dall’ufficio pastorale PUC, Piano Casa, Casoria Ambiente, Bilansociale Patriarcato di Venezia. Una fotografia cio Comunale, ecc.), nonostante la crisi ecoimpietosa del panorama politico- sociale ma nomica imponga alla popolazione sacrifici al anche di grande insegnamento etico - morale limite della sopportazione e misure urgenti che deve passare però, attraverso un rinnova- da attuare in tempi rapidi per contrastare mento etico capace di ridisegnare l’ordine dei la recessione economica in atto nel Paese. valori e degli ideali. L’analisi rispecchia fedel- Come se non bastasse, si è aggiunta anche mente lo spaccato della vita reale del Paese la grave crisi politica in atto all’interno della ed è un severo monito per la classe politica maggioranza di centrosinistra, che sostiene che di riflesso investe anche quella casoria- questa traballante e inconsistente Amminina, che sta vivendo un momento di grande strazione. Il Partito Democratico, in questi decadimento sotto il profilo etico e morale. Il mesi, oltre ad evidenziare la scarsa coesione segnale forte che i cittadini casoriani hanno e collegialità tra i partiti della maggioranza, lanciato ai partiti e alla classe politica locale coerentemente con le posizioni assunte pricon l’impressionante voto di astensione pari ma in consiglio comunale e poi attraverso al 55,11%, vale a dire la maggioranza del pa- documenti politici e comunicati stampa, in ese che ormai è stufa e stanca di una politica merito alle nomine dei dirigenti, piano urbasorda ai reali bisogni dei cittadini e del vivere nistico e, ultimo, sulle nomine CdA di Caquotidiano, sembrerebbe che sia caduto nel soria Ambiente, con un manifesto pubblico

ha sfiduciato il Sindaco Canfora, colpevole di essere venuto meno agli accordi programmatici ed elettorali e di subire passivamente il ruolo dominante dell’ex Sen. e Assessore T. Casillo che, a proprio dire, è il vero Sindaco Ombra di questa Città. Non si è fatta attendere molto la risposta della restante parte della maggioranza (API, FLI, NdA, IdV) che, in nome di un abusato e ormai logorato sillogismo “nell’interesse dei cittadini” e avanzando la pretesa del conseguimento di risultati “fasulli”, accusa il Partito democratico di perseguire le vecchie logiche politiche e di mercanteggiare sulla spartizione degli incarichi e delle poltrone, come se loro fossero esentati da questo pratica. In buona sostanza predicano bene e razzolano male. Comunque resta il fatto che il Sindaco Canfora non ha più la maggioranza politica in consiglio comunale e, considerato che ha sempre dichiarato pubblicamente che non esiste una maggioranza diversa da quella uscita dalle urna, dovrebbe trarre le giuste deduzioni e rassegnare le proprie dimissioni. Diversamente si tratterebbe della solita e consumata rappresentazione della mala politica che ha il solo scopo di prendere per i fondelli i cittadini. Per questi motivi, l’opposizione di centro destra, nella sua interezza, ha l’obbligo morale, in virtù del mandato assegnato dai cittadini, di presentare in consiglio comunale una mozione di sfiducia al Sindaco e sfidare il Partito Democratico ad essere conseguenziale con la posizione assunta nei confronti del Sindaco e mettere la parola fine a questa sciagurata esperienza amministrativa.

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V INTER

Sonia Tabacco

ISTA

Domenica - 22 gennaio 2012

s.tabacco@ildomenicaledicasoria.it

Intervista al nuovo coordinatore di Cittadinanza Attiva

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l Domenicale di Casoria ha intervistato Domenico Femiano, nuovo coordinatore dell’Associazione Cittadinanza Attiva di Casoria, il Movimento nato nel 1978, costituitosi in un'organizzazione d’impegno civico, che si è poi diffusa su tutto il Territorio nazionale e che pone al centro della sua mission la tutela dei diritti di ogni singolo cittadino. In qualità di nuovo coordinatore qual è secondo lei la mission che Cittadinanza Attiva può e deve mettere in campo per Casoria? Premesso che Cittadinanza attiva opera da trenta anni, in Italia ed in Europa, con lo scopo di tutelare e garantire i diritti della persona, ispirandosi alle Direttive ed alle Raccomandazioni dell’UE, ritengo che l’Associazione debba rivitalizzare in ambito territoriale la propria identità, promuovendo iniziative di sensibilizzazione dei cittadini ad una partecipazione diretta e democratica ed azioni a sostegno di una qualificazione del tessuto civico e sociale della comunità casoriana. Di quali settori specifici si occupa l’Associazione? Del Tribunale del diritto del malato, della Giustizia per i diritti, del Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici, dei Procuratori dei cittadini, della Scuola di Cittadinanza attiva, L’attivismo civico è senz’altro il modo migliore di essere cittadini. Quale percorso intende intraprendere Cittadinanza Attiva per poter realizzare iniziative utili? Innanzitutto voglio precisare che nulla si può realizzare in forme isolate

ed autoreferenziali di azione. La città di Casoria, già molto provata dalla carenza di servizi, di politiche sociali, di opportunità di sviluppo e di qualificazione ambientale, ha bisogno di interventi integrati sia delle istituzioni che del mondo dell’associazionismo e della politica. Intervento comune deve essere quello favorire azioni di benessere collettivo, dalla tutela dei diritti dei cittadini, alla sicurezza, alla salvaguardia ambientale, alla salute ed alla sostenibilità sociale. Ci vuole affidare un suo pensiero in merito alla sua nomina?

tuenti.

Voglio ringraziare coloro i quali mi hanno espresso fiducia proponendomi il Coordinamento dell’Assemblea territoriale di Casoria. Spero di poter offrire un diretto contributo alla causa e m’impegno a ricoprire il mandato solo fino a quando potrò realmente dedicarvi tempo. L’Associazione merita, per la sua importanza, attenzione e disponibilità, che oltre che in prima persona sarà collaborata da quanti mi affiancheranno negli organismi costi-

Come pensa di organizzare il Programma affinchè possa essere efficace? Qualsiasi programma che abbia una destinazione sociale deve giovarsi di una proficua interlocuzione con l’Amministrazione locale, che dovrebbe considerare il mondo delle Associazioni come un necessario Osservatorio per i bisogni della comunità, e di tutte le istituzioni operanti sul territorio (scuole, ASL, parrocchie, organizzazioni sindacali…) Da ciò deve scaturire, poi, una serie di misure, che nella loro fattibilità, trovino risonanza sia tra la cittadinanza che nelle istituzioni per la giusta realizzazione.


Domenica - 22 gennaio 2012

I POLIT

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Vincenzo Russo

vincenzo.ru@libero.it

Linea dura del Partito Democratico contro il “grande manovratore”

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a situazione politica a Casoria resta complessa, dopo le dimissioni “formali” degli assessori si sta tentando di ricucire lo strappo con il Partito Democratico che sembra intenzionato ad abbondare la maggioranza guidata dal sindaco Enzo Carfora. Nei giorni scorsi un manifesto del Pd è comparso per le vie cittadine, un messaggio chiaro ed inequivocabile, lanciato al sindaco e all’Assessore Tommaso Casillo, dai contenuti acuti: “All’indomani dell’elezione del Sindaco Carfora la città si è trovata nei fatti un altro sindaco, clamorosamente bocciato in precedenza dai cittadini di Casoria che ha immediatamente riproposto vecchie logiche che tanti danni hanno causato alle passate amministrazioni di centrosinistra”. Il Pd sembra essersi svegliato dal sonno che lo aveva costretto a subire la scelta del Sindaco, ora con questo manifesto prende le distanze da quel “sistema” che tanto ha fatto male alla città di Casoria. Ci sono voluti sette mesi per “partorire” questa decisione, ora va all’attacco del “grande manovratore” reo di aver fatto ripiombare la città in vecchie logiche di potere, affaristiche e private, ci si è resi conto del trasformismo politico dei socialisti

“scappati” nell’Api, che per opportunità politica, da mangiapreti sono diventati i nuovi “Santi” di Casoria. Nel manifesto si legge: “Casoria si può riscattare solo rifiutando questi vecchi metodi, mettendo in campo strategie mirate a ridurre le spese, rendere i servizi più vicini ai cittadini, snellire la burocrazia comunale con l’utilizzo delle nuove tecnologie, dotarsi di uno strumento urbanistico attuale ed all’avanguardia che fotografi la realtà di questa città, sfrutti le risorse dei fondi PIU Europa decidendo in consiglio comunale le migliori soluzioni per la città, valorizzi le uniche vere risorse dell’Ente, ovvero i dipendenti. Da queste parole sembra che il partito democratico sia stato in questi mesi all’opposizione, escluso, dalla vita politica cittadina, dalle scelte importanti riguardanti lo sviluppo della città, non ultimo le nomine del CdA di Casoria Ambiente, in palese contrasto con i requisiti previsti dal bando. Ora con la probabile uscita del Partito Democratico dalla maggioranza, salvo colpi di scena, il Sindaco apre la fase delle trattative, delle grandi manovre per tentare di uscire dalla crisi. Alcuni voci, riferiscono della possibilità di far na-

scere un nuovo g r upp o politico, quello dei “Respons a b i l i ”, formato da quattro consiglieri di minoranza che darebbero l’appoggio esterno al sindaco. Un gruppo di consiglieri “ballerini”, in cerca di qualche “poltroncina” e visibilità, che si sostituirebbero ai quattro del Pd (Fuccio, Balsamo, Laezza, Marigliano), mentre l’Udc resterebbe alla finestra, aspettando di capire i movimenti in vista di future alleanze. Il Sindaco Enzo Carfora, messo alle strette, deve prendere la decisione più importante, scegliere di continuare con un nuovo esecutivo o dimettersi. Nelle dichiarazioni rilasciate in passato in consiglio comunale aveva escluso una maggioranza alternativa, ora cosa dobbiamo aspettarci, un’evoluzione, un nuovo rinnovamento o dobbiamo affidarci magari all’Oroscopo dell’Altrolato?

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Pasquale D’Anna

direttore@ildomenicaledicasoria.it

Intervista al Consigliere Nicola Laezza

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er approfondire compiutamente la crisi al Comune di Casoria, abbiamo incontrato il Consigliere Nicola Laezza del Partito Democratico. Appartenente ad una famiglia di salde origini casoriane, Laezza è Area Manager di una importante società petrolifera, sposato, padre di due figli, ha ricoperto diverse volte il ruolo di consigliere comunale. La crisi che si sta consumando in seno all'amministrazione è frutto di logiche da prima repubblica, secondo lei le colpe di questa situazione a chi sono da addebitare? Ogni amministrazione sconta nella fase iniziale delle difficoltà di rodaggio e certo non voglio nascondere le problematiche non solo dell’amministrazione in generale, ma anche le difficoltà di relazione, più volte denunciate, dei consiglieri con gli assessori, i quali è evidente che non hanno inteso considerare le posizioni del gruppo consiliare, su atti deliberati dalla giunta, che andavano nella direzione opposta alle linee di buon senso, che devono caratterizzare un governo della città, in un momento così storicamente difficile per l’economia nazionale. E’ chiaro che ci siamo trovati in una situazione quasi paradossale, un partito di maggioranza costretto ad osservare e presentare interrogazioni e richieste di convocazioni di consigli comunali, su atti prodotti da una giunta autoreferenziale, che è evidente, ritiene di poter assolvere autonomamente anche l’indirizzo politico oltre che esecutivo . In questo contesto, la responsabilità del Sindaco, che ha sempre difeso e rivendicato le scelte fatte. Prendere le distanze ed uscire dalla maggioranza è stata una scelta sofferta, ma non avevamo alternative, dopo pochi giorni dalla crisi politica annunciata dal Sindaco con le dimissioni della giunta, nella riunione di maggioranza convocata per verificare le possibili soluzioni, abbiamo dovuto prendere atto che era stata tutta un

teatrino, per cui tutto restava come prima. Era chiaro l’intento, per chi ha fortemente voluto questa soluzione, conoscendo le posizioni del PD, di volerci “cacciare dalla maggioranza”. Il PD ha dimostrato grande coerenza e soprattutto coraggio a denunciare questo stato di cose, d'altro canto vi si accusa di scarsa capacità di governo e di essere disfattisti senza proporre nulla di alternativo e di concreto... Respingo l’idea che il PD secondo, l’accusa che qualcuno vuole accreditare, passi come la forza politica che sta frenando l’amministrazione. Nei documenti e negli atti sinora prodotti dal gruppo consiliare non vi è nessun intento di frenare l’azione amministrativa, anzi, semmai si tratta di proposte che una forza politica di governo come la nostra, che ha concorso in maniera decisiva all’elezione del Sindaco, deve necessariamente promuovere. In tal senso la posizione assunta sui dirigenti è stata chiara, la riduzione dei costi richiesta dalla legge nazionale, ha impegnato i consiglieri del PD sulla possibile soluzione che contemperasse l’economicità con l’efficienza. Il PD ha proposto una riduzione dei settori, una rapida verifica delle risorse interne e l’utilizzazione delle medesime.


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E’ stata presentata dal PD attraverso il Presidente del Consiglio comunale, una riforma delle commissioni che prevedeva la riduzione delle stesse e dei consiglieri, finalmente avrebbe assecondato tutte quelle esigenze che avvertiamo e che appaiono anche nel documento programmatico del Sindaco, ovvero efficienza, economicità e snellezza della macchina amministrativa. Oggi ci troviamo con quattro macroaree con 12 membri uno in più rispetto a quelle previste per il precedente consiglio comunale con 30 consiglieri. Per quanto riguarda il PUC, abbiamo presentato una proposta che prevedeva di contattare nuovamente i consulenti che hanno redatto il Piano urbano, affinchè lo stesso venga adeguato alle mutate esigenze onde evitare nuove spese aggiuntive di uffici di piano e/o simili e si possa portare in Consiglio, uno strumento che sia realmente la fotografia del territorio nel più breve tempo possibile. Sui finanziamenti Piu Europa, rilevata l’esigenza di partecipazione e le numerose censure mosse in questi mesi dai consiglieri comunali del PD sul tema, è esigenza avvertita da tutti, di voler partecipare attivamente e personalmente, senza delegare alcun super assessore o presunto tale, attraverso il Consiglio Comunale. Come gruppo consiliare abbiamo formalizzato una richiesta di consiglio sull’argomento e presentato proposte attraverso una mozione ai sensi dell’art. 62 del regolamento. Se questo significa disfattismo e mancanza di proposte…. Nel manifesto affisso dal PD vi è una chiara denuncia sul modo di intendere il ruolo di Sindaco da parte del Dott. Carfora, ritiene che effettivamente la posizione e il ruolo di quest'ultimo siano sviliti dall’ingombrante presenza di Casillo? Il PD nel manifesto denuncia quanto pensano e dicono in tanti nella città. Francamente per ciò che mi riguarda, non credo che Carfora consideri ingombrante la presenza di Casillo al suo fianco, forse la considera una necessità, un bisogno, che sicuramente lo limita e lo condiziona nelle scelte, ho detto forse, perché la mia speranza è che abbia uno scat-

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to di orgoglio e finalmente assuma la guida della coalizione, cercando di verificare se ci sono ancora le speranze per dare corso alla rivoluzione casoriana sempre richiamata, nel corso della sua campagna elettorale. A questo punto, tra voci di commissariamento, ricerche spasmodiche di nuove maggioranze e stallo politico amministrativo il PD andrà fino in fondo? Le voci di commissariamento, per quanto mi riguarda, lasciano il tempo che trovano, su una posizione politica, nessuna sezione in nessun partito è stata mai commissariata, il segretario Amoroso ha il sostegno della maggioranza del direttivo e degli iscritti, senza parlare poi, dell’intero gruppo consiliare. Nuove maggioranze in consiglio? E’ lo spauracchio che viene agitato da mesi per “terrorizzare” i consiglieri del PD, da sostituire, poiché rei di non barattare principi di buon governo e di buon senso con le poltrone. Così come chi immagina che il PD possa essere rappresentato in consiglio, da assessori ed un consigliere comunale, dichiaratosi indipendente, al posto di un intero gruppo consiliare ed un segretario eletto dal congresso, dà cacciare perché antepongono coerenza e dignità politica all’asservimento di chi, nella coalizione, ritiene di poter decidere per tutti,vecchie metodologie fatte girare da manovratori di mestiere. Io sono certo che Carfora, dopo la soluzione della crisi, con la manfrina delle dimissioni della giunta subito riconfermata, le nomine del c.d.a di Casoria Ambiente, in chiaro contrasto con i requisiti del bando, non verrà meno a quanto solennemente dichiarato in consiglio comunale ed ai tavoli della coalizione:non accetterò mai maggioranze con consiglieri “responsabili” al posto del PD, io aggiungerei anche cooptati nelle liste che mi sostengono. Voglio sperare che sia cosi, altrimenti altro che rivoluzione, dopo la stagnazione, Sindaco evitaci per favore, la restaurazione.

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ast. Mo B

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Gianni Bianco

gianni.biancogb@libero.it

“Forte con i deboli, debole con i forti”

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pesso, abbiamo ascoltato la frase che titolo l’articolo. Assistere a sentenze giudiziarie di assoluzioni o prescrizioni per reati di omicidi o estorsione, di condoni fiscali e patteggiamenti, insomma a un inchino al potere economico, a quello politico se non addirittura in certi casi a quello mafioso, che definire vergognoso rappresenta sicuramente una valutazione per difetto. Quando invece il potere cambia e diventa forte, autorevole, spietato? Quando di fronte c’è: di un anziano, un diversamente abile, un ragazzo, un disoccupato, un industriale, un artigiano, un commerciante di modesta ricchezza. Sono pronto a porgere dovute scuse se qualcuno mi dimostra il contrario. Tra le tante, cosiddette vessazioni, quella che più di tutte incarna quest’ atteggiamento, la Società Equitalia ha un primato ineguagliabile. Prendiamo ad esempio Casoria. Da qualche anno apre lo sportello Equitalia, ne abbiamo parlato in un precedente numero, ma in sintesi, tante le promesse, gli impegni: risultato? File interminabili, malcapitati utenti, di qualsiasi età, al caldo o al freddo, fermi in piedi, in attesa dell'apertura dello sportello di Casoria, fin dalle prime luci dell'alba. La scelta della sede stessa. È poco opportuna per la mancanza di un parcheggio adeguato e la densità di traffico causato dalla vicinanza del centro storico, della Piazza principale. Mettiamoci in questo calderone l’utenza che arriva da tutti i comuni limitrofi, la frittata è servita. Dopo qualche anno, accade un evento imprevisto. Un cittadino passa alle vie di fatto con l’irruzione violenta nella sede, provocando non pochi danni. La sede di Equitalia, in seguito all'accaduto, chiude i battenti. Per i cittadini il primo sportello utile è quello di

Casalnuovo, che a sua volta serve i comuni limitrofi. Totale? Tutti gli utenti dell’area a Nord di Napoli costretti all'utilizzo di una sola sede. Parliamo solo della parte organizzativa, quando invece si arriva all’interno della cartella, ci si tuffa nei meandri di tasse, tributi e quant’altro da pagare, spesso somme corrisposte ma da dimostrare, si arriva ai paradossi, compreso quello di un eventuale ricorso al Giudice di Pace dal costo di trentadue euro. Che cosa dire. Al danno si aggiunge la beffa, altre attese, altre carte e cartuscelle, in epoca di digitazione elettronica e di documenti che si possono pagare online. Dichiara il presidente della Federconsumatori Campania Rosario Stornaiuolo in un’intervista: “Non si può paragonare il cassaintegrato al grande evasore, che frega il fisco per piacere più che per dovere. Bisogna continuare a colpire le impunità: per questo siamo stati i primi a ritenerci soddisfatti per i controlli sistematici e finalmente seri eseguiti a Cortina. L’evasore ‘di professione’ evade tutto, sarebbe molto facile individuarlo se solo ci fosse la volontà di farlo. L’attenzione mediatica è oggi fondamentale se si pensa alle dichiarazioni dell’’onorevole Stracquadanio, che ha definito Equitalia come pizzo di Stato, o allo stesso Beppe Grillo, che tanto ha infervorato gli animi antiequitaliani con le sue dichiarazioni sul “capire le ragioni della violenza”. Le parole di Stornaiulolo, come quelle di Grillo, rappresentano sentimenti che la maggior parte di cittadini pensa nei confronti delle vessazioni continue ai danni dei tanti malcapitati contribuenti. Il vento è cambiato però, anche nei confronti di dell’Equitalia. Dopo le proteste in tante parti di Italia, non a caso, arriva una sentenza del Tar di Genova che

rende nulle le comunicazioni per raccomandata postale di eventuali somme accertate dall’Equitalia. Lo pensavamo da qualche tempo, lo sapevamo in tanti e solo oggi, speriamo, ci sia un’inversione di tendenza. Cari lettori, Venerdì 10 febbraio 2012 alle ore 17,00 presso la Biblioteca comunale di Casoria “Padre Mauro Piscopo” in Via Aldo Moro ci sarà una manifestazione dal titolo“Anche a Casoria MO BAST”. Sono state 2063 le firme raccolte contro il caro-assicurazione e possiamo dire di essere soddisfatti di questo risultato, ma non basta. Il tema dell’ingiustizia degli aumenti indiscriminati ha colpito non solo i cittadini, ma l’intera economia che gira intorno alla vendita, la distribuzione e l’assicurazione delle auto, delle moto e dei natanti. In più occasioni ne abbiamo parlato da queste pagine, il 10 febbraio alcuni rappresentanti del Comitato MO BAST! Regionale, chiariranno degli aspetti della vicenda e proporranno iniziative future. Il Domenicale di Casoria, insieme con altre associazioni, sarà tra gli organizzatori dell’incontro e chiunque sia interessato ad aderire all’iniziativa, a titolo personale o in rappresentanza di un’associazione, può farlo, sarà il benvenuto. Il 10 febbraio sarà l’inizio e non la fine di un problema che interessa la quasi totalità dei nostri concittadini.


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Alberto Simonetti

simonettiumberto@libero.it

Il 13 Gennaio 2012, un giorno da dimenticare !!!

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ono le 6.30 mi accingo ad andare a lavoro, squilla il cellulare, visualizza il numero di un collega, tra me e me dico “ strano a quest’ora”; rispondo e dalla voce capisco subito che è successo qualcosa di grave, con la voce rotta dal pianto Gaetano mi dice: "Umbè una brutta notizia: " è morto Giggino ….". Credo di aver urlato qualcosa al telefono, forse: "Gaetà ma che dici??!" Lui piangendo a dirotto riesce a dirmi che l’hanno trovato privo di vita nella sala TV della nostra caserma. Attimi di smarrimento. Mi dico “No, starà scherzando non voglio crederci”, ma sapevo che Gaetano non avrebbe mai detto una cosa del genere per scherzo. Il tragitto da casa a lavoro è un vortice di pensieri, ricordi e immagini di vita vissuta insieme in 15 anni di lavoro. Io e Gino siamo stati assunti insieme ad altri 11 ragazzi, il 1 luglio del 1997, lui è stato il primo nuovo collega che ho conosciuto al cancello della base ( Base U.S. Navy di Capodichino n.d.r.). Arrivato al lavoro, mi rendo conto di quale sia stata la scena che si è trovato davanti Gaetano. Uno scenario surreale, due ambulanze, Polizia militare, Carabinieri, scientifica. Tutto assurdo. Un po’ alla volta ci siamo ritrovati tutti fuori la stazione, tutti con gli occhi rossi, Luigi mi è venuto incontro piangendo e ripetendo: “come farò senza di Lui?”, ci abbracciamo e scoppiamo in un pianto incontenibile. Passa circa un’ora, prima che ci permettano di entrare in caserma, di vedere Gino non se ne parla, la scientifica

sta facendo i rilievi e nessuno può entrare. In un’atmosfera di inaccettabile dolore, sembriamo tanti fantasmi che girano con lo sguardo perso nei pensieri, uno ad uno tutti ci ritroviamo a darci conforto, ma sappiamo

benissimo che ci stiamo prendendo in giro, uno di noi è morto e non lo vedremo più. Gino, una persona che ha sempre dato tanto agli altri, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre pronto ad aiutare e sostenere chiunque fosse in difficoltà. Un uomo semplice e disponibile in tutte le circostanze, ma soprattutto umile, chiunque l’ha conosciuto è profondamente addolorato. Gino, se n'e' andato in silenzio la mattina del 13 Gennaio 2012. Tanti come lui, al momento del bisogno, non esitano neanche un secondo, s'infilano la divisa, salutano mogli, figli, genitori e vanno con

coraggio ad affrontare il pericolo.. Vanno dove c'è bisogno della Protezione Civile o dove si richiede l’intervento dei Vigili del Fuoco, dove è necessaria l’esperienza, la forza, l'intelligenza, ma soprattutto il cuore. Gino, 42 anni, Firefighter della Base U.S. Navy di Napoli e Presidente del Nucleo di Protezione Civile BASE PUMA, trovato morto presumibilmente per infarto dopo una stressante esercitazione di simulazione incendio. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato il giorno 13 gennaio alle ore 5.30 circa da un collega, i soccorsi sono stati chiamati immediatamente, ma per Gino non c’era più nulla da fare ci aveva lasciato chissà a che ora ed era morto nel silenzio della solitudine. Una morte assurda, un destino ancora più assurdo lo ha portato via da Teresa, Margot dai Suoi Familiari e da tutti noi, colleghi , amici e volontari. Vogliamo ricordarlo per l'entusiasmo, la passione, la generosità e l'umanità che l'hanno sempre contraddistinto, ci mancherà immensamente, il vuoto che lascia nei nostri cuori è profondo ed incolmabile. Ciao Gino!


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“di Michele Bruno”

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ALL’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CASORIA ADESSO BASTAAAAA – A TUTTO CE’ UN LIMITE-

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i Servo di uno strumento diretto, un articolo giornalistico da pubblicare, che possa assolvere a due compiti precisi:

1. Il primo, lo svolgimento di un analisi politica attuale dell’Amministrazione di Casoria; 2. Il secondo, un’analisi dei fatti amministrativi attraverso un monito lanciato a mezzo stampa locale agli Amministratori di Casoria sperando di chiarirmi alcuni dubbi e di porgere dei quesiti che, forse, interessano molti cittadini di Casoria. Questo, sia chiaro, non avviene con finalità demagogiche, ma proprio per l’esatto contrario. Per definizione costituzionale, i partiti politici a Casoria, ed in special modo l’attuale maggioranza sono tenuti a svolgere il difficile ruolo di intermediario tra i popolo e gli eletti dal popolo stesso. Ed in questo intento che chiedo all’Amministrazione Comunale di Casoria dei chiarimenti. Il presente articolo non intende nemmeno mettersi nel filone della critica sterile o “dell’andare contro” ad ogni costo: al contrario, intendo esprimere la mia preoccupazione per permettere all’Amministrazione di Casoria di fare una serena considerazioni in merito. ANALISI POLITICA Il periodo della campagna elettorale è stato segnato da una piacevole sensazione in quanto l’Amministrazione eletta dai casoriani si identificava ad un progetto di rinnovamento in cui, credevamo tutti noi. Mi sembrava davvero possibile concretizzare quei principi astratti di collegialità e trasparenza di cui si parlava nel programma elettorale. Ma tutto questo non è avvenuto in questi primi cinque mesi dall’insediamento dell’Amministrazione Carfora si è assistito ad uno scenario politico da galli in un pollaio che si pizzicano tra di loro a chi ha più galline da controllare. I veri problemi a Casoria – lo ripeto per l’ennesima volta - sono: • La rappresentanza di casoriani nel Consorzio Cimiteriale; • L’Ambiente; • Le aree dismesse: creare progetti per il loro riutilizzo; • La sicurezza nelle scuole; • La viabilità; • Il riordino della macchina comunale. Sindaco questi sono i temi forti dove lei deve dare delle risposte ai casoriani e non lasciarsi trascinare dalle molteplice beghe politiche; prenda delle decisione , con grinta, senza lasciarsi condizionare da fattori esterni. ANALISI AMMINISTRATIVA La mancanza di un progetto

Stilare un programma non significa aver un progetto. Un progetto, per chi decide di mettersi alla guida di una città di quasi centomila abitanti, su come la città di Casoria debba essere modificato, su quali siano i suoi punti di forza da esaltare o le debolezze da rimuovere, necessita uno studio approfondito ed una volontà di “fare” costante. • Dov’è un progetto dell’assessore alla pubblica istruzione su una scuola più sicura, con progetti finalizzati all’inserimento dei futuri alunni in un contesto lavorativo. Abbiamo visto solo convegni inutili, per fare passerella e sprecare enorme risorse economiche, senza creare un progetto scolastico forte e ricco di programmazione con il coinvolgimento di giovani diplomati e laureati. La cosa che mi lascia perplesso è che per l’assessore attuale, quando rivestiva la carica di consigliere comunale, aveva molto a cuore questi temi. Ed ora? • Dov’è un progetto per gli abitanti di Arpino che permetta loro di non aver disagi maggiori rispetto agli abitanti di Casoria centro; • Dov’è un elenco di professionisti di Casoria che lavorini a rotazione (vedi dirigenti comunali nominati recentemente uno o due sono di Casoria gli altri vengono da altre realtà), per evitare di permettere a qualcuno di accaparrarsi ogni cosa utile mentre gli altri sono perennemente esclusi??. Caro Sindaco per evitare ogni forma clientelare e assicurare quella trasparenza di cui abbiamo sempre parlato nella campagna elettorale che ti ha portato a vincere le elezioni, devi mostrare più grinta e decisione nel prendere iniziative nell’interesse dei casoriani. • Cosa ne sarà delle proprietà comunali? Cerchiamo di creare un progetto di riutilizzo; • Sindaco cosa vogliamo fare per i giovani casoriani? ……..e la collegialità??..... Ho iniziato questa lettere con un’analisi politica, che può riassumersi così. Ma attualmente dov’è la collegialità che ci auspicavamo????Durante questi cinque mesi non si è mai discusso di progetti e di programma da realizzare nell’interesse della popolazione di Casoria. Si stanno portano avanti progetti a medio e lungo termine (vedi concorso del vigili urbani – servizio civile etc.). Quando si è formata questa giunta tutti eravamo ben felici di avere delle persone altamente qualificate ai posti giusti: ma non siamo in tecnocrazia!!!! Tutte le cose che ho citato sono politiche e, come tali, vanno discusse scindendole dall’abilità professionale e tecnica!!!Discusse tutti insieme, sempre che quel programma elettorale abbia ancora senso.


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A CRON

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Marzia Luciano

marzialuciano_@libero.it

Anno nuovo di rifiuti? No, grazie!

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e uno dei maggiori auspici del 2012 è quello di poter vantare una città pulita, siamo partiti decisamente con il piede sbagliato: un nuovo anno è appena iniziato e le solite problematiche tornano a riaffiorare: Casoria non si smentisce mai. Si parla tanto di buoni propositi, di vanagloriose intenzioni e di buoni auspici: la nostra città è stata premiata da Legambiente come “Comune Riciclone”, la percentuale di raccolta differenziata tra la cittadinanza ha raggiunto il 61%, cresce il numero di abitanti che, coscienziosi, contribuiscono ad un corretto smaltimento dei rifiuti, permettendo il riciclo di carta, plastica, vetro, alluminio, però poi basta guardarsi intorno per lasciarsi buttare giù dallo sconfor-

to e dalla rassegnazione. La nostra città cambia mentalità ma resta, al contempo, sempre uguale, con le sue strade cariche di rifiuti e che strabordano d’indegnità; si pensi alle grandi distese di spazzatura che giacciono lungo le arterie che conducono all’Ikea e al Leroy Merlin, presso la Circumvallazione Esterna o, addirittura, a pochissimi passi dal Museo di Arte Contemporanea. Alcune strade casoriane sono state momentaneamente ripulite ma non resteranno a lungo spoglie: sono in attesa di un nuovo cumulo di rifiuti che, sicuramente, non tarderà a ricoprirle! E’ vergognoso che la nostra città dia un’immagine di sé che non rispecchia affatto il pensiero della maggioranza dei cittadini che si impegnano per il bene della comunità, differenziando i propri rifiuti ed incarnando appieno lo spirito di civiltà che dovrebbe essere alla base di qualunque collettività. La minoranza della popolazione poco rispettosa dovrebbe iniziare a non sminuire l’operato degli altri, senza contribuire a fornire un quadro della città così degradante ed i compiti di

controllo delle autorità competenti, mirati proprio all’individuazione di tali comportamenti incivili, dovrebbero essere svolti con maggiore attenzione ed incisione, evitando spiacevolissimi episodi di mancata applicazione della legge. Impariamo a sentirci parte della stessa comunità e adoperiamoci per il bene di noi tutti e della nostra città, senza scadere in vergogne simili, che non ci rendono affatto onore!


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Francesco Pagliuca pagliuca86@hotmail.it

“Cattive Maestre”

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osì come lo spread, anche le agenzie di rating sono diventate, spesso indesiderate, compagne di viaggio in questi mesi di turbolenze finanziarie. Ribattezzate dalla stampa le "tre sorelle", sentir parlare di loro non sempre è foriero di buoni auspici. Quasi come "profeti di sventura", esse hanno il compito di classificare (to rate dall’inglese, giudicare) lo stato di solvibilità di titoli e obbligazioni emessi da un soggetto (banca o stato). Come nascono e perché hanno assunto un ruolo così importante sul panorama economico e politico? Istituite in America agli inizi del `900, la loro funzione era di valutare l´affidabilità e qualità del credito per i progetti riguardanti la costruzione di canali e ferrovie negli Stati Uniti. Oggi questi organismi, conservando la loro iniziale vocazione, esprimono con un voto (A, B, C), un giudizio sulla capacità di ripagare il debito da parte dell´emittente nei confronti dell´investitore. Esse fungono quindi da interfaccia tra chi immette sul mercato quote di debito (gli stati finanziano sempre più spesso il loro debito con il mercato del credito) e chi le compra. Chi vende contatta l´agenzia di rating alla quale vengono fornite una serie di informazioni la cui analisi determinerà un giudizio complessivo sulla sua situazione creditizia. Il rating è quindi comunicato agli investitori che compreranno o no fidandosi del giudizio dato dall´agenzia. Alla valutazione complessiva concorrono aspetti quantitativi (performance economica, condizioni finanziarie) e qualitativi (struttura

proprietaria e caratteristiche dell´industria). Per ciò che riguarda gli Stati, sono considerate anche le prospettive future ovvero stabilità politica e crescita economica. Capito il ruolo, non possiamo esimerci dal considerare le ripercussioni del loro giudizio sui comportamenti dei singoli Stati. Quando un´agenzia declassa il debito di un paese, vuol dire che la percezione internazionale sull´affidabilità di quest´ultimo cala e gli investitori considerano più rischioso prestare soldi. I soggetti che hanno subito un declassamento saranno costretti a offrire un premio sempre più alto, correndo il rischio d'insolvenza ove si presentassero circostanze avverse. Dal piano economico, il tutto si riverbera anche sul piano politico, con ripercussioni sull´economia reale e lo stato sociale. Un paese che ha subito un down grading è un paese più esposto ad attacchi di tipo speculativo. Ne risulta che il suo orizzonte di manovra nel campo della politica economica è influenzato da organismi esterni (società private) e al contempo, per arginare il trend negativo, sarà costretto a ricorrere a misure di contenimento del debito sempre più stringenti adottando politiche di austerity, tagli e nuove imposte per fare cassa. Un panorama simile si deve al debito accumulato in anni di spesa incontrollata e sprechi. La situazione descritta è quella in cui si trova ora l´Italia dopo esser stata declassata a livello di BBB+. In altri termini il nostro paese è considerato ancora capace di ripagare gli interessi e il capitale ma suscettibile d'insolvenza lì dove si presentino

condizioni economiche sfavorevoli. Questa decisione, che ha riguardato anche altri paesi dell’euro zona, è stata presa dopo il vertice del 9 Dicembre scorso. In quell´occasione le agenzie hanno ritenuto non si siano raggiunti accordi sufficienti ad affrontare i problemi dell’area euro, soprattutto per ciò che riguarda l´aumento del premio al rischio per i nuovi emittenti di debito, per l'indebolimento delle prospettive di crescita, per le divergenze di vedute da parte delle autorità europee sulle misure di risanamento da adottare. Restando in casa nostra vediamo come da giudizio squisitamente economico, quello del rating assuma tonalità politiche. Le agenzie non riscontrano nell´Italia un livello di fiducia tale da poter considerarla immune da criticità nonostante le mosse del nuovo esecutivo. Il governo Monti, non gode appieno della fiducia internazionale perché non s'intravedono, a giudizio di S&P, prospettive di crescita sul lungo periodo, politiche di contenimento del debito, capacità di scardinare le resistenze corporative riottose a misure di liberalizzazione. Ecco quindi che da semplice voto in pagella, la valutazione sullo stato di sicurezza dei conti pubblici, va a minare la sovranità degli Stati e la loro autonomia influenzando le scelte di welfare state e d'investimenti per il futuro. Se questo vuol dire sempre più debito e tasse e sempre meno servizi e welfare, l´Italia e l´Europa affronteranno una fase a sovranità limitata in cui le sorti e i destini di milioni di cittadini saranno decisi dai capricci della finanza.



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Emiliana Cresci

emiliana.cresci@yahoo.it

Parola d’ordine: “Occupy LiberAzione”

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’ dal 1° gennaio 2012 che il quotidiano di Rifondazione Comunista, “Liberazione”, ha sospeso le pubblicazioni; ma questo è solo l’epilogo di una lunga vicenda. Già nell'estate del 2010 Liberazione minacciò di chiudere per gli eccessivi costi e per salvarla venne lanciata una grande campagna di abbonamenti e di sottoscrizioni (più un aumento del giornale a 1,20 euro i giorni festivi e a 2,00 euro la domenica) con l’obiettivo di chiudere il bilancio del 2010 in pareggio per recuperare un disavanzo di 300.000 euro. Ad ottobre ne furono recuperati quasi 225.000 anche grazie ad una mostra e ad un'asta alla quale hanno partecipato 105 artisti che hanno messo in vendita le loro opere per dare il ricavato tutto a sostegno di Liberazione; l'iniziativa si intitolava "Che cento fiori sboccino... per Liberazione". I problemi sembravano in parte risolti ma il 15 dicembre 2011 la Mrc, società editrice che pubblica Liberazione per conto di Rifondazione Comunista, ha annunciato, in modo irrevocabile ed in “via cautelativa”, la sospensione sia dell’edizione cartacea sia di quella online. Il motivo?? L’incertezza dei finanziamenti pubblici all’editoria; così è stato chiesto immediatamente un tavolo sindacale nazionale per chiedere all'azienda chiarimenti e per avanzare delle proposte alternative: riduzione della distribuzione e taglio ulteriore dei costi, compreso quello del lavoro, e magari aumento del prez-

zo per un paio di mesi, per affrontare gennaio e magari febbraio mentre la presidenza del consiglio e il sottosegretario Malinconico fissano i criteri per i finanziamenti. Purtroppo però tutto questo è risultato inutile. La

Mrc ha riproposto lo stop al giornale e, dopo 7 ore di discussione, si è detta disponibile a mantenere aperto l'online ma con soli 2 giornalisti, un poligrafico e il direttore. Hanno inoltre, annunciato di voler mettere tutti in cassa integrazione a zero ore e poi, non si sa bene quando, richiamare chi vogliono loro per non si sa bene quale prodotto editoriale. Un po’ il classico “Vi faremo sapere”. Nella trattativa, la società ha denunciato come il taglio del Fondo per l’editoria predisposto dal governo Berlusconi e confermato dal Governo Monti, determini costi insostenibili

per Liberazione. Ma la reazione da parte dei 50 lavoratori è stata istantanea; hanno dato vita, infatti, a fine dicembre all’ “Occupy Liberazione”, una parola d’ordine, concretizzata con l’occupazione della sede del quotidiano. Alcune stanze della redazione sono state trasformate in dormitori, mentre sacchi a pelo e coperte sono state portate un po’ da tutti. Inoltre la redazione è aperta a quanti vorranno passare per solidarizzare e discutere con i lavoratori. Un messaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica sui tagli all’editoria, poiché la stessa sorte purtroppo accadrà a decine di giornali. Intanto arrivano anche i primi attestati di solidarietà, come quello espresso dalla Federazione Nazionale della stampa. La vicenda sta suscitando molto interesse e soprattutto sul web, che si è diviso in due: c'è chi è d'accordo con la chiusura del giornale, ritenuto “malato incurabile”, e chi solidarizza con i lavoratori che occupano la redazione ed arriva ad accusare Rifondazione Comunista di tenere un comportamento non consono ad un partito che ovunque difende le cause dei lavoratori. Il 13 gennaio, infine, Liberazione ha iniziato una collaborazione con il settimanale “Left”, il quale ospitandone quattro pagine al proprio interno consente alla testata di poter continuare, almeno in parte, la propria presenza in edicola.


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Pasquale Lucchese napoledano@libero.it

Filosofia “vilipesa” per colpa del Napoli…

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edici punti su trenta disponibili, frutto di 4 vittorie, altrettanti pareggi e due sconfitte. Ventuno le reti all’attivo, 13 al passivo. Lo score del Napoli, e la sua classifica, pericolosamente a rischio anonimato, è tutta in questi dati casalinghi. Quest’anno il San Paolo stenta a tornare il fortino, dove nel recente passato avevamo costruito tante nostre fortune. Lontano dalle mura amiche, i numeri dicono dodici punti, frutto di tre vittorie, altrettanti pareggi e due sconfitte, con dodici reti realizzate, e solo sette subite. A mancare, quindi, è chiaramente l’apporto interno. Una causa potrebbe rinvenirsi nell’approccio chiuso e catenacciaro, che le piccole (e non solo) proporrebbero a Fuorigrotta. In verità, l’alto numero di reti al passivo non suggerisce una siffatta conclusione. Certo, il Bologna di stasera, e diverse altre squadre presentatesi al S.Paolo, non sono venute a Napoli a giocar la partita a viso aperto; ma neanche si sono presentate imbottite di soli giocatori poco propensi ad offendere. Quindi, dove ricercare la causa di un simile “andamento lento”? A Mazzarri, alla società, ai ragazzi in campo, il compito di capire i motivi, ma soprattutto di cercare un’immediata soluzione positiva. Per tentare di rendere queste righe meno noiose e nume-

riche, per evitare che la bile ci divori il fegato, dimentichiamo questi dati e il pareggio con i felsinei. “Sfruttiamole”, le righe, per scrivere del turno di Coppa Italia superato contro il Cesena. Certo, una partita non entusiasmante: tutt’altro! Contro i romagnoli, imbottiti di seconde linee e primavera, un Napoli “quasi” titolare soffre, va sotto e ha bisogno di Pandev per centrare la qualificazione. Esordio per il cileno Edu Vargas, pesce fuor d’acqua per 45

minuti. Chiaramente inopportuno e ingiusto provare una valutazione tanto precoce. Il macedone, sempre più tenore(!), propizia la rete di Cavani che impatta il match, e segna su punizione, con il pallone che forse entra,

forse no, la rete che vale i quarti contro la vincente tra Inter e Genoa. Anche per i quarti, il regolamento della manifestazione tricolore prevede partita secca, ancora al San Paolo, il prossimo 25 gennaio. Inutile ribadire che la Coppa Italia, al di là di un prestigio progressivamente, ma inopinatamente, scemato negli anni, deve essere un obiettivo da tenere fortemente in considerazione. In definitiva, questo brevissimo scorcio di 2012 ha riproposto il solito Napoli “pirandelliano”: bello e impossibile a Palermo (prima versione), carino e cinico contro i romagnoli (seconda versione), brutto e fastidioso contro gli emiliani (terza versione). “Il Napoli è come un pendolo che oscilla incessantemente tra la prima versione e la terza, passando per l’intervallo fugace della seconda versione". Significherebbe pretendere troppo, se questa nobile citazione, poco sopra parafrasata, fosse così trasformata: “Il Napoli è come un pendolo che oscilla incessantemente tra la prima e la seconda versione, passando per l’intervallo fugace (fugacissimo) della terza versione”? No! Solo così il pendolo della nostra vita oscillerà costantemente tra gioia e felicità, e il buon Schopenhauer sarà smentito! Avanti Napoli!


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Rosaria Ascolese

rosaria.ascolese@libero.it

Buon compleanno Sic

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pochi minuti dal fischio d’inizio del match Napoli – Bologna, lo Stadio San Paolo ha accolto con un caloroso applauso i genitori di Marco Simoncelli. Il Presidente Aurelio De Laurentis in occasione del compleanno di Marco, che il prossimo 20 gennaio 2012 avrebbe compiuto 25 anni, ha deciso di invitare papà e mamma Simonceli e il manager della San Carlo ( Vitalone ) che è sponsor sia della squadra partenopea che della Honda, scuderia del Sic. E’ stato proprio Vitalone a consegnare al papà Paolo una targa commemorativa e, pochi istanti dopo, l’esterno di fascia destra, l’azzurro Christian Maggio, in rappresentanza dell’intera formazione partenopea, ha consegnato al

papà del Sic una maglia azzurra col nome di Simoncelli, il numero 58 (numero con

cui correva il campione della moto GP) e tutti gli autografi dei giocatori napoletani. Marco era un appassionato di calcio, o meglio un appassionato del Milan, che era la sua squadra del cuore, ma ha sempre dichiarato di simpatizzare per il Napoli e di sentirsi in un certo qual modo molto legato a questa città. Infatti, nel marzo del 2010, in occasione della partita Napoli – Juventus è stato ospite al San Paolo ed ha indossato la maglia azzurra. Inutile descrivere quanto grande è stata l’emozione di vedere i 50.000 tifosi del

Napoli uniti in un unico pensiero, l’affetto che li legava a questo fantastico campione. “Marco era legato a questa città e per un giorno è stato un vero e proprio tifoso azzurro, ringrazio la Società e tutta Napoli per questo splendido ricordo”. Queste sono state le parole del padre al momento della consegna della maglia. A seguire, per concludere questa cerimonia in onore del campione di motociclismo, sono stati fatti volare via tanti palloncini rossi raffiguranti il numero 58, il tutto accompagnato dall’applauso dei tifosi che hanno riempito lo stadio. Sulla pista dello Stadio è stato esposto anche uno striscione con su scritto “Sarai sempre nei nostri cuori”, accanto alla gigantografia del centauro. E’ stato un bel modo per ricordare e salutare un ragazzo che, oltre ad essere stato una grande campione nel suo sport, è stato un amico di tutti, una persona che è riuscita, anche solo attraverso lo schermo, a farsi amare indistintamente da appassionati e non del mondo delle moto e siamo convinti di poter dire a nome di tutti “Ciao campione, non ti dimenticheremo mai”!


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Gelsomina D’Anna geadann@libero.it

COSTA TITANIC

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uasi cento anni fa, nella notte tra il 14 e 15 aprile 1912, veniva inghiottita dalle gelide acque dell’Atlantico una nave che sembrava essere stata creata per vincere qualsiasi sfida con il mare, per questo motivo era stata chiamata Titanic. Fu una notte terribile; le cronache del tempo parlarono a lungo di questa immane tragedia che vide la morte di 1500 persone, la compagnia di navigazione Whithe Star accusata, per una smisurata presunzione, di non avere a bordo un numero di scialuppe sufficienti a salvare la vita degli sfortunati viaggiatori. Il kolossal cinematografico Titanic, di qualche anno fa, ha riproposto la tragica storia dell’affondamento rendendo, se possibile, più struggente il momento della fine con il racconto di una bellissima , impossibile storia d’amore finita con la tragica morte del protagonista, interpretato da uno strepitoso Di Caprio. A tre mesi dal centenario dell’affondamento del Titanic risulta inquietante il naufragio della nave da crociera Costa Concordia, avvenuto in prossimità dell’isola del Giglio. Quando si è appresa la notizia, che in po-

che ore ha fatto il giro del mondo, credo che molti abbiano pensato, anche per un attimo, al Titanic; gli stessi passeggeri, colti da un panico incontrollabile, avranno rivisto, come in un fatale flash back, le scene del film dove una marea umana cerca di trovare la salvezza anche a discapito delle donne e dei bambini. Il capitano Smith restò sulla tolda

della nave a dirigere le operazioni di salvataggio con dignità e coraggio, poi , alla fine, impotente, disse agli uomini : Adesso ciascuno pensi per se stesso” e andò a chiudersi nella sua cabina, affondando con la sua nave. Il capitano Schettino, comandante della Co-

sta Concordia, è stato incriminato per omicidio colposo plurimo, per naufragio, (dovuto probabilmente al fatto che si è avvicinato troppo all’isola) ma soprattutto il terzo capo d’accusa fa cadere la mannaia del giudizio popolare: ha abbandonato la nave che gli era stata affidata in un momento grave, in cui erano in pieno svolgimento le operazioni di salvataggio. Possiamo comprendere l’errore umano, ma appare imperdonabile il comportamento di un capitano, poco coraggioso, che si eclissa nel momento dell’estremo bisogno. Vi sono alcune professioni che non possono essere destinate a chiunque; le persone a cui è affidata la vita e la sicurezza di migliaia di esseri umani devono avere, oltre ad elevate capacità professionali, doti umane che , purtroppo, non si rinvengono tanto facilmente : parliamo di senso di responsabilità , altruismo e interesse per il benessere della collettività affidata. Anche nella tragedia scalda il cuore sentir parlare di eroi, di persone che sostengono e aiutano, forse siamo ancora troppo legati ai buoni sentimenti.


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Mario Romano

mario.romano65@gmail.com

L’ottuagenario Eco

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o scorso 5 gennaio Umberto Eco è giunto alla gloriosa età di ottant’anni. Quello che è senza ombra di dubbio l’intellettuale italiano più popolare al mondo, a meno che non si voglia arditamente arruolare anche Benigni in questa schiera, incarna forse ancora oggi l’immagine più moderna della cultura italiana. Plasmato dal rigore di studi di estetica medievale, ma nutrito letterariamente dallo spirito leggero e disincantato di Queneau e di Calvino, è riuscito a maturare e a mettere a frutto la sua versatilità. Quella stessa che gli ha permesso di soggiogare milioni di avidi lettori, in particolare dei suoi romanzi, ma anche delle sue bustine di Minerva. A questi ha concesso con lucida grazia di toccare con mano oggetti culturali che gli sarebbero rimasti altrimenti ignoti. O meglio oggetti di cui sarebbe rimasto del tutto ignoto il loro valore culturale. Figura a metà tra il rigattiere e il gran collezionista museale, ha sempre trattato con la medesima maestria e malia l’umile e il sublime, l’ignoto (occulto?) e il noto, la bellezza e la bruttezza, di cui si è dichiarato equanimemente ammiratore in due diversi libri degli ultimi anni. Pochi hanno come lui la capacità di sciogliere e riannodare i fili della narrazione, secondo

quella necessità omerica di raccontare ogni possibile rimando, ogni punto sospensivo della curiosità umana e intellettuale, senza mai svirgolare o disperdersi, se non per calcolo. Ancora prima del trionfo del digitale e della rete, il suo modo di scrivere è già ipertesto, è già wikiscrittura. Ed è forse l’enciclopedismo il carattere distintivo della sua vicenda culturale. Ma non è l’Encyclopédie di D’Alambert e Diderot, non l’architettura piana e razionale della grande autocelebrazione illuministica. Piuttosto la titanica e improba impresa compiuta nel settimo secolo dopo Cristo da Isidoro di Siviglia con le sue Etymologiae ovvero il bizzarro tentativo di dare spiegazione di ogni elemento o oggetto della natura e del mondo umano attraverso la comprensione etimologica del significato delle parole che li denominavano. Insomma la speranza di chiarificazione del mondo attraverso la parola e i suoi rimandi. Qualcosa di analogo ha tentato nel secolo scorso il grande filosofo Heidegger nella sua ricerca di radicalità verbale e psicologica. Eco non ha però preteso speculative né finalità mistiche. Egli è autenticamente disincantato, disinteressato alla ricerca della sostanza morale, del valore

etico da assumere. La sua ricerca e il suo artificio mirano solamente al dato estetico, al fascino del riverbero culturale, all’aspetto giocoso e per questo tremendamente serio della ricerca ardita e dell’avidità della scoperta. A Isidoro di Siviglia è tributario solo del metodo, meglio sarebbe dire dell’invenzione, di quello che con un termine derivato dal teatro viene detto agnizione, che è non solo disvelamento, ma capacità di tracciare un percorso comune lungo elementi tra loro apparentemente eterogenei. I suoi percorsi, le sue architetture mistiche, la moltiplicazione e chiarificazione dei segni, la tessitura di luoghi geografici e letterari distanti nel tempo e nello spazio fanno di Eco un creatore di moderne etimologie. Non importa se vere o false. Quel che conta è che siano godibili.


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Gennaro Crispino

gennarocrispino@libero.it

Invitiamo i lettori ad inviare le loro eventuali richieste di pareri in merito a quesiti giuridici all ‘indirizzo di posta elettronica dell’avv Crispino : gennarocrispino@libero.it

CONTAGIO DA EMOTRASFUSIONI: Indicazioni per a (re)agire

A

ffrontiamo l’analisi di una recente decisione della giurisprudenza di merito inerente alla responsabilità del Ministero della Salute per le infezioni contratte a seguito di vaccinazioni e trasfusioni con sangue infetto. Tali casi, oggi rari, purtroppo, erano piuttosto frequenti sino a 15-20 anni fa. La legislazione italiana, invero, attribuisce al Ministero della Sanità il compito di dettare le direttive per l’organizzazione, gestione e vigilanza dei servizi inerenti alla raccolta, conservazione e distribuzione del sangue per uso trasfusionale, in modo da prevenire il rischio di contagio. Nel caso in cui si verifichi una “patologia da contagio” si verte in responsabilità extracontrattuale, ricollegabile al comportamento omissivo, ovvero, alla non corretta esecuzione dei compiti e alla mancata adozione degli accorgimenti utili a scongiurare il verificarsi di quell’evento dannoso. Tale responsabilità, cui si affianca, con vincolo di solidarietà, quella contrattuale della struttura sanitaria che ha utilizzato il plasma infetto, può dare corso al risarcimento in favore del paziente per la menomazione al bene salute e per gli altri danni subiti. Al paziente contagiato sono concesse due tutele: quella amministrativa e quella giurisdizionale. La Legge 210/92, in via amministrativa, dispone un indennizzo per coloro che hanno subito danni irreversibili da epatiti post-tra-

sfusionali a condizione che la patologia sia palese, permanente, non latente ed insuscettibile di guarigione. Le problematiche più rilevanti inerenti alla tutela giurisdizionale riguardano, da un lato, la prova del rapporto di causa-effetto – il “nesso di causalità”- tra la trasfusione e l’insorgere della patologia da contagio, in quanto questa spesso si palesa a distanza di molti anni (es. epatite), dall’altro, la prescrizione del diritto al risarcimento. Infatti, è difficile determinare il momento a far data dal quale (il cd. dies a quo) decorre il termine quinquennale di prescrizione, maturato il quale non sarà più possibile agire contro il Ministero. In tema di responsabilità per fatto illecito altrui, la giurisprudenza di legittimità ha elaborato il principio secondo cui l’azione risarcitoria si prescrive in 5 anni dal giorno in cui il danneggiato abbia avuto adeguata conoscenza del danno e della sua ingiustizia. Ovviamente, la “vittima” non deve approfittare del suo stato d’ignoranza, dovendo usare diligenza per accertare gli effetti dei comportamenti ingiusti subiti. Orbene, applicando tale principio alla materia delle patologie da contagio, il Tribunale di Milano ha sancito che il termine iniziale di prescrizione comincia a decorrere dal momento in cui il paziente infettato ha individuato la malattia e l’ha avvertita come un danno ingiusto conseguente all’omesso con-

trollo da parte del Ministero che ha dato luogo alla trasfusione con plasma infetto. Tale momento viene identificato con quello della proposizione della domanda amministrativa di indennizzo; è da questo momento, difatti, che la vittima del contagio ha avuto sufficiente percezione sia del tipo di patologia che delle sue conseguenze dannose. Quindi, la mera consapevolezza della vittima di stare male, che potrebbe farsi risalire all’esito positivo del primo esame fatto per l’accertamento del virus, non è di per sé sufficiente a dare avvio alla decorrenza del termine di prescrizione. Occorre, in più, che la vittima possa ricollegare quelle conseguenze lesive alla pregressa emotrasfusione, cosa che certamente accade quando si determina a presentare domanda di indennizzo (Trib. Milano, sent. n. 8501/2011).



Domenica - 22 gennaio 2012

T SPOR

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Valerio Cresci

vcresci@gmail.com

A spasso nel calcio

È una serie B…ellissima Prima Parte

L

a serie Bwin quest’anno è davvero un campionato fantastico non solo per le squadre che vi partecipano, ma anche per gli attori protagonisti: i calciatori che, mai come quest’anno, sono per l’80% italiani, in più la media anagrafica dei tesserati è passata in due stagioni da 25 anni e mezzo a 23,8 e vi è stato un raddoppio dei minuti giocati dai nostri giovani under 21. Un’annata per la serie B a cui prendono parte squadre titolate e con un gran passato come la Sampdoria , il Verona, il Torino; squadre che hanno da sempre calcato il panorama delle serie A come la Reggina, il Bari,il Brescia, il Livorno; come in ogni campionato ci sono delle sorprese, outsider che non ci si aspetta possano lottare per il vertice come il Sassuolo, il Padova (dell’abile dirigente Rino Foschi) e il Pescara (dell’immortale Zeman); e come non menzionare le due campane Juve Stabia e Nocerina. Da quando la serie B e la serie A si sono scisse, la prima ha avuto un’involuzione eccezionale in positivo diventando, oltre che

un campionato divertente ed appassionante dove finalmente il numero degli spettatori aumenta, una vera e propria vetrina per giovani talenti. Un ruolo fondamentale di questo successo lo dobbiamo al Presidente

della Lega serie B Abodi, che da quando è al timone ha creduto e portato avanti un progetto basato sui giovani. Un progetto che permette alle società di abbassare i costi e dare maggiore visibilità ai nuovi talenti rispetto a quanto fa la serie A, dove le grandi squadre non hanno il coraggio di far esordire giovani

giocatori e si preferisce invece spendere di più per acquistare calciatori già rodati ed affermati o magari ci si fa suggestionare dai gettonati nomi sudamericani. Abodi ha ancora tante idee da apportare alla serie cadetta: la stipula del nuovo contratto collettivo, stadi e strutture di proprietà delle società calcistiche ed infine la riduzione delle squadre a 20. Queste modifiche riuscirebbero a regalare davvero un futuro lungimirante alla serie B che potrebbe così investire sui giovani ancora più di oggi. Proprio i giovani talenti sono il maggior successo della cadetteria, che quest’anno ne ha sfornati davvero parecchi. Sarebbe troppo semplice e riduttivo parlare solo della coppia d’attacco più giovane e forte della serie B, formata da Insigne ed Immobile, perle di assoluto valore e calciatori dal futuro più che radioso, perciò rimandiamo l’elenco dei giovani più talentuosi , dal mio punto di vista, al prossimo numero del domenicale. Anche la prossima sarà una puntata B…ellissima


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VIK CATTI

Domenica - 22 gennaio 2012

CattiviK

Il mostro della palude Pinotto: dove sei stato Gianni? Gianni: sono stato al comune per prendere un certificato e mi hanno fatto pagare 15 euro! Pinotto: devono fare cassa in qualche modo, lo Stato gli taglia i fondi e gli enti locali cercano il modo per recuperare risorse. Gianni: e noi poveri fessi siamo sempre i primi a pagare, e poi in fin dei conti sarebbe anche giusto pagare una gabella in più, ma quando ad essa corrispondano maggiori servizi. Pinotto: non ci pensare, a cosa ti serviva quel certificato? Gianni: ho fatto richiesta per avere gli assegni familiari! Pinotto: ma tu non hai nessun familiare a carico! Gianni: e questo cosa conta, ho parlato con ComandoSempreIo e mi ha detto che non ci sono problemi, ci pensava lui... Pinotto: Gianni mi meraviglio di te, come hai potuto, tu che sei sempre stato critico nei confronti di tutti, ti sei andato a vendere? Gianni: e se fossi furbo lo faresti anche tu caro Pinotto, non fare l'ingenuo, questo è il momento buono, bisogna approfittarne, il suo potere viene minacciato e sarebbe disposto a tutto pur di non perdere. Pinotto: non voglio nemmeno stare a sentirti, io credo nelle nostre battaglie... Gianni: ma noi non abbandoniamo il campo siamo solo più morbidi, rifletti: in questo momento il Sindaco è come se non esistesse, non prende posizioni, e lascia che tutti litighino tanto a mettere insieme i cocci ci pensa ComandoSempreIo lui tira tutti i fili delle marionette e non vuole che nessuno si avvicini alla cabina di regia. Questo è il suo momento e noi dobbiamo correre sul carro dei vincitori almeno finché possiamo. Pinotto: tu sei convinto che lui riesca a gestire la situazione? A me ormai sembra che si sia raggiunto il limite! Gianni: abbi fede, nessuno vuole andare a casa e lui sta lavorando ai fianchi quelli del Partito dei Decelebrati che alla fine cederanno. E poi siamo in piena campagna acquisti.... Pinotto: Sei troppo convinto delle capacità di ComandoSempreIo, in questa palude in cui si è impantanata l'amministrazione non c'è da stare tranquilli, ormai sono fermi da troppo tempo e la gente è stanca. Gianni: tu dimentichi un dato fondamentale caro mio, la palude è l'habitat naturale dei mostri e ComandoSempreIo tra i mostri di fango si sente a suo agio.


Domenica - 22 gennaio 2012 Luca Tramici

’ ALITA ATTU

IA POES

l.tramici@gmail.com

Arpino: Il cambio di rotta del C88

L

e prime settimane di questo nuovo anno, possono essere ricordate come le settimane dei tagli e degli aumenti, confermando le previsioni già annunciate negli ultimi mesi del 2011. A farne le spese sono, come il solito, i cittadini ai quali sono sottratti o moltiplicati i beni o i servizi cui si attingono. Tra i settori in questione ritroviamo anche quello dei trasporti pubblici locali campani, a cui il governo tecnico ha dimezzato i fondi degli investimenti del 39%, 174 milioni, che saranno divisi tra le cinque province. Una cifra troppo bassa per il sostenimento delle spese che costringe le società a dimezzare le corse o cancellare le tratte prestabilite. Cosa che accaduto al percorso extraurbano C88 dell’ANM. Il tratto, in funzione dal 2006, fu progettato e deciso da un incontro tra la Provincia, la sottoscrizione di Arpino e dall’ANM con lo scopo di collegare Arpino a Casoria,

percorrendo la circumvallazione esterna, e passando per il quartiere di via Capri. A inizio del 2012, senza preavviso, arriva la modifica del medesimo tragitto ed il cambiamento ha colto alla sprovvista gli stessi cittadini della frazione. Una decisione infelice manifestata, in seguito, al Sindaco di Casoria Canfora, che ha spiegato di non essere stato aggiornato sulle disposizioni e che avrebbe chiesto spiegazioni chiamando la stessa azienda di mobilità napoletana. In una nota, l’ANM spiega che tali variazioni sono state introdotte per rendere concomitanti le corse degli autobus della Circumvesuviana di Volla, “Mi auguro che si ascoltino i cittadini di Arpino, per il bene di tutti e per la funzionalità di una linea, il C88, utile ai pendolari e studenti.”- ha commentato alla nota il Sindaco. Aspettiamo con fiducia lo sviluppo della vicenda da parte dell’ANM.

29 “di Aldo Grazzi”

C

ontinua, la rubrica di poesia in vernacolo diretta dal Cav. Aldo Grazzi,.

(e non solo),

PAURA E DIFFIDENZA Se fanno sempe cchiù dimostrazione pecchè se vo' 'a fatica e nun ce sta. Nun puo' dicere a' panza:Sta' diuna, dimane, forse, te faccio magnà.

difficilmente tuorne e 'a truove llà e si ce sta, quaccosa spisso manca e nun ne puo' fa a meno 'e jastemmà.

E song'aumentate 'e mariuole ca girano p''e case p'arrubbà e nun ce stanno porte e mascature ca nun songhe capace 'e te scassà.

Saglienno 'int'a nu mezzo addò c'è folla, 'e chi sta attuorno nun te puo' fidà e staje c''a mano sempe accorto a' sacca si 'o portafoglio nun vuo' fa' vulà.

Nun ne parlammo, po' pe' mmiez''a via chello ca so' capace 'e cumbinà. 'E scippe nun se contano nemmeno tanto ca fa paura 'e cammenà. Si 'a machina nun lasse a nu parcheggio

Se campa cu paura e diffidenza speranno ca quaccosa po' cagnà pecchè si se va annante 'e chistu passo, 'nzerrate dint''e case avimm''a sta'!


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CINEM

A

Domenica - 22 gennaio 2012

Amalia Vettoliere amypig@alice.it

“A volte siamo un po’ IMMATURI!” "A volte siamo un po’ immaturi, come il cielo all'improvviso, come il buio in un sorriso, noi cerchiamo una risposta, ma poi quando la troviamo, scappiamo via... Come il cielo del mattino e lo sguardo di un bambino; adulti di nascosto, ma che forse adulti non saremo mai..." Ecco le parole di "Immaturi", colonna sonora scritta da Alex Britti proprio per il film omonimo, opera seconda di Paolo Genovese, presentato nelle sale cinematografiche in due capitoli: il primo uscito nel gennaio scorso, il secondo arrivato da pochi giorni. La storia è semplice e "leggera": un´intera classe è costretta a ripetere l´esame di Stato a causa dell'annullamento da parte del Ministero della Pubblica Istruzione di quello sostenuto 20 anni prima. E così, alcuni ex compagni di scuola, molti dei quali in carriera, si rivedono per tornare nuovamente tra versioni di greco ed Epicuro. I protagonisti naturalmente si trovano a confrontarsi con la realtà di oggi e con i loro cambiamenti. "Immaturi" è una pellicola che diverte, rilassa e aiuta a ricordare; è la perfetta occasione per tornare anni

indietro e rivivere per qualche ora quell'età, che probabilmente, è la migliore di tutte. Per ogni personaggio, infatti, viene raccontata la storia del passaggio dall'età "acerba" alla maturità, con tutti i problemi e le conseguenze che comporta. Alcuni ci son riusciti male, altri non ci son riusciti per niente; nonostante siano prossimi agli "anta", nessuno dei protagonisti è ancora veramente cresciuto. Ma ci riusciranno, ognuno di loro riuscirà a risolvere i proprio problemi e le proprie mancanze. Ottima appare la scelta del cast: Raoul Bova, Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Ricky Memphis, Barbora Bobulova, Paolo Kessisoglu e Anita Caprioli più il "battitore libero" Maurizio Mattioli, ognuno è calato perfettamente nel ruolo da interpretare, e tutti sono vitali, energici e positivi. "Immaturi" convince tanto da incassare quasi 16 milioni di euro nel 2011, e obbligare la scelta del sequel, che arriva con giusto un anno di distanza: "Immaturi - Il viaggio". Come ogni maturità che si rispetti, infatti, anche loro hanno diritto al loro viaggio, ed ecco che l'isola greca di Paros

li accoglie, accompagnati da mogli, fidanzati, amanti e parenti; in questa cornice suggestiva, vedremo il succedersi di tentazioni e tradimenti, questioni di famiglia e problemi ben più gravi da affrontare di una versione di greco. Più che originale, poi, la colonna sonora di Daniele Silvestri: la canzone "Il viaggio", così come accaduto nel primo film con Alex Britti, è cucita alla perfezione sulla storia. Sì, i due episodi di "Immaturi" sono ottime commedie, un tuffo nel passato, nella nostalgia di quando si era innamorati e si scrivevano grandi propositi sui libri di scuola, durante le noiose ore di lezione, ma anche un modo per riflettere sulla nostra paura di crescere. E' la giusta occasione per andare a godersi questa commedia spensierata, magari con gli amici di sempre, quelli che non ci hanno abbandonato, quelli che hanno vissuto con noi le esperienze migliori. Beh, chi ha la fortuna di averli quegli amici, non perda l'occasione: al cinema c'è la possibilità di tornare, anche solo per poche ore, "IMMATURI"!

SA L U Pina Savorra

pinacaribe@hotmail.it

B

anali vuoti di memoria, sporadiche dimenticanze. Poi il subentrare del buio, come una lunga notte che annebbia la mente. Parliamo dell’Alzheimer, patologia cagionata da una degenerazione irreversibile dei neuroni cerebrali. Le persone colpite dall’Alzheimer sin dall’inizio presentano una graduale perdita delle funzioni mnestiche-orientamento, memoria a breve termine e disturbi cognitivi, alla quale si associano comportamenti invalidanti quali: vagabondaggio ossessivo, aggressività, ansia e depressione. Successivamente, si verifica una progressiva e sempre più grave compromissione del linguaggio, una diminuzione dell’emotività e dell’iniziativa, un incremento dell’ostinazione. Con il progressivo invecchiamento della popolazione, l’Alzaimer, riveste grande rilevanza sociale. Se si pensa che circa il 10% della popolazione sopra i 65 anni, e il 30% della popolazione sopra gli ottanta soffre di questa malattia, possiamo immaginare quanto debba essere importante prendere in considerazione un intervento multidisciplinare. Fondamentale

TE

Sospesi nel Nulla! negli ultimi anni è stata l’ipotesi di prevedere un approccio clinico più efficace che integrasse gli interventi rivolti alle persone affette da demenza e quelli rivolti alle loro famiglie. Si è potuto constatare che convivere e prendersi cura di un familiare colpito da questa malattia, ancor oggi pressoché incurabile, è difficile e gravoso. Tutto il contesto familiare ne risente, se ne addolora e, a lungo andare ne esce fortemente logorato e provato. Gli studi interdisciplinari fatti evidenziano l'utilità di una prevenzione precoce e la necessità di un supporto psicologico immediato trasversale, che possa tenere in considerazione anche i familiari dei pazienti affetti da Alzheimer. Attraverso un approccio interdisciplinare, con tecniche specifiche, e un'attenta valutazione neuropsicologica si può migliorare, recuperare o mantenere intatte tutte quelle aree e competenze originarie che non risultano essere ancora danneggiate. Il compensare le difficoltà cognitive e comunicative, con atteggiamenti e comportamenti alternativi, permette alla persona di ri-entrare in contatto con la realtà, con gli altri e con i suoi vissuti

peculiari. L’avvento della malattia comporta, infatti, dei cambiamenti notevoli nella vita del soggetto e la presenza di stati, quali ansia e depressione, sono la prova del vissuto carico di stress che comporta la presenza dei deficit. Nelle prime fasi della malattia il soggetto mostra un elevato grado di consapevolezza circa le sue difficoltà e, il non essere in grado di adempiere le attività quotidiane, può indurlo a sperimentare sentimenti d’insicurezza, impotenza, confusione, rabbia, dispiacere, delusione e diffidenza. Posto di fronte ad una situazione così altamente stressante, per mantenere un equilibrio la persona affetta da Alzheimer dovrà cercare un modo per adattarsi ai cambiamenti. Nei malati di Alzheimer la terapia farmacologica è di-

retta a contrastare alcuni aspetti di un quadro clinico destinato ad un inevitabile peggioramento mentre le terapie riabilitative tendono a coinvolgere il paziente, stimolarlo in modo adeguato, cercando continua a pag. 31


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Domenica - 22 gennaio 2012 segue da pag. 30

di mantenere e ravvivare il suo interesse verso il mondo esterno e gli altri. Molti geriatri ritengono uti-

le e necessario incoraggiare gli anziani a seguire terapie espressive (tra le quali la musicoterapia) che hanno come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita, oltre a rivitalizzare l’umore, ridurre l’aggressività e, ovviamente, stimolare la memoria. Gli approcci musicoterapici sono volti ad integrare funzioni cognitive, affettive, fisiche ed interpersonali, utilizzando tecniche attive e ricettive. Durante le sedute i pazienti cantano canzoni popolari, ascoltano musica dal vivo e/o registrata, danzano liberamente o vengono coinvolti in danze popolari molto semplici, accompagnano con strumenti a percussione brani musicali o canzoni, ri-trovando in questo modo quel sé che ha iniziato ad affievolirsi. Dal 16 al 30 gennaio 2012,

Necrologi Il Direttore de “Il Domenicale di Casoria”, il Caporedattore e la Redazione tutta partecipano al dolore del caro amico e collega Enzo Marino per la dipartita della sorella. Costernati partecipiamo al dolore della Famiglia di Luigi Rullo ed esprimiamo le nostre più sentite condoglianze. La Redazione

inviando un SMS al 45503 è possibile donare 2€ per sostenere l'attività di Pronto Alzheimer, il servizio di assistenza telefonica per i familiari dei malati e per tutti coloro che sono coinvolti nella malattia. Per non lasciare nel buio anche chi assiste i malati di Alzheimer, donate!!

dalla figlioletta Margot e dal nipotino Marco



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