Il Domenicale di Casoria N°16

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Anno I - Numer o 16 - 26 f eb b r aio 2012

R I T O R N O A L L E

U R N E

U N I C A S O L U Z I O N E . . .


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Domenica - 26 febbraio 2012

In questo numero pag. 2 La vignetta della settimana

pag.20 L’addio a Whitney Houston

pag. 3 Editoriale

pag.21 Napoli (di Lucchese)

pag. 4 Casoria: una Città senza futuro “di Francesco Polizio” Anno I - Numero 16 - 26 febbraio 2012

R I T O R N O A L L E

U R N E

U N I C A S O L U Z I O N E . . .

pag.22 A spasso nel calcio pag.23 Un pulcinella triste

pag. 5 Enzo Marino

pag.24 Comunicati stampa

pag. 6 Le periferie sedotte e abbandonate

pag.25 Fortunato Celentino

pag. 7 Anche i politici hanno fame

pag.27 La festa è donna

pag. 8 Il Bluff

pag.28 CattiviK

pag. 9 La Villa Comunale di Casoria

pag.29 Grammy Awards 2012

pag.11 Prima la scuola e poi...

pag.30 Tangentopoli 20 anni dopo

pag.11 Comenius Day 2012

pag.31 Poesia

pag.12 Rincari auto: ora tocca al bollo

pag.31 Necrologi

pag.13 Incontro con Antonio Vassallo pag.15 I penitenziari italiani pag.16 Il vergognoso prezzo da pagare pag.17 A proposito di emergenza - II parte pag.19 Perchè Sanremo è Sanremo

Periodico settimanale a diffusione gratuita Anno I n. 16 - 26 febbraio 2012 Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 4925 del 28/09/2011 Direttore responsabile: Pasquale D’Anna direttore@ildomenicaledicasoria.it Caporedattore: Sonia Tabacco s.tabacco@ildomenicaledicasoria.it Redazione: Via G. Marconi, 80026 Casoria (NA) redazione@ildomenicaledicasoria.it Stampa: Tuccillo Arti Grafiche Via dell’Indipendenza,37 80021 Afragola (NA) graficatuccillo@libero.it Edito da: Associazione Culturale Kasauri Casoria (NA) associazionekasauri@libero.it Progetto grafico ed impaginazione: Sonia Tabacco Questo numero è stato chiuso in redazione

Giovedi 23 febbraio 2012

Per suggerimenti, critiche, segnalazioni, scrivere a: redazione@ildomenicaledicasor i a . i t

La vignetta della settimana


Domenica - 26 febbraio 2012

RIA E D I TO

LE

Pasquale D’Anna

direttore@ildomenicaledicasoria.it

I l S i n d a c o : g ra d i m e nt o i n ca d u t a ve rt i ca l e …

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nzo Carfora, Sindaco di Casoria, ha deluso la città. Per scongiurare una Caporetto di dimensioni catastrofiche gioca d’azzardo la carta della riconciliazione con il Partito Democratico. Città immobile, otto mesi sprecati a rincorrere capricci e rivendicazioni più o meno legittime. Un braccio di ferro che ha sfinito la città e che ha trovato la sua vetta più alta nel consiglio comunale scorso, disertato dalla totalità dei consiglieri e anche del Presidente del Consiglio che pure aveva convocato lo stesso. In tanti anni non mi era mai capitato di assistere a una farsa cosi squallida. E’, in sintesi, la storia della dilapidazione del consenso ricevuto, quando si arriva a negare la democrazia (cosi com’è stato fatto in occasione del consiglio comunale andato deserto) si è davvero arrivati alla fine della strada. In questa parabola Kafkiana del potere, in cui il Sindaco confessa che non governerà mai con una maggioranza diversa da quella con la quale è stato eletto, la crisi con il Partito Democratico ha avuto un peso determinante che non ha ridimensionato però colpe e responsabilità di Carfora. Le nomine sindacali sui dirigenti, il troppo spazio dato a Casillo, i troppi, generosi ed inutili contributi elargiti con disinvoltura dall’assessorato della Prof. ssa Marro, uniti alla assoluta indifferenza nei confronti del mondo della scuola, i ritardi

spaventosi accumulati su questioni importanti per la città intera e la inevitabile paralisi che è scaturita da questi atteggiamenti, ha rimesso in moto, un sentimento di malcontento composto da una miscela rabbiosa che potrebbe scoppiare da un momento all’altro. In queste ore le voci si rincorrono: dalla maggioranza, mutilata dai Democratici, si punta a fare incetta di consiglieri, ma nulla esclude una marcia indietro del Partito Democratico che “spinto” dalla segreteria provinciale potrebbe fare non un passo indietro ma addirittura una capriola acrobatica, ritornando sui suoi passi per “senso di responsabilità”. Fine del braccio di ferro e sconfitta sonora per i dissidenti della maggioranza. Cosi sarebbe anche chiara la strategia del Sindaco per ripartire. Dopo le tante promesse, dopo i discorsi solenni sulla “responsabilità” (che nel dubbio la si mette sempre in mezzo) la maggioranza dopo aver votato Piano casa, PUC e Regolamento andrebbe dritta e spedita alla verifica chiesta dai consiglieri dei Democratici. Sembra però che anche questa ipotesi sia tramontata (anche un bambino di cinque anni avrebbe intuito l’inganno). E allora pazienza, se nel mentre si è consumata la spinta del nuovo, le vecchie pratiche continuano a mietere vittime, prima tra tutte la città. E ancora pazienza, se in campagna

elettorale si promisero mari e monti agli ignari elettori del centrosinistra, spargendo fango a destra e a manca sul candidato a Sindaco del vero centrodestra Iodice; tanta pazienza occorre ancora ai casoriani per sopportare l’ennesima illusione del centrosinistra. Alla nostra città servirebbero delle buone idee, dei progetti concreti, ma soprattutto dei buoni propositi, magari un tavolo dei volenterosi o un patto trasversale tra le forze sane di questa città. Vi è bisogno, di una nuova moralità, che, credo, sia diffusa, ma non riesce a trovare un valido catalizzatore. Basta con i modelli vetusti del dirigismo degli ultimi vent’anni e del controllo forzato di tutto, il criterio della fedeltà nella scelta dei posti chiave è ormai anacronistico, esso ha prodotto danni incalcolabili in tutti i settori; nominare un operatore scolastico in Casoria Ambiente non serve a nulla, ma sembra che a Casoria, di tutto questo, nessuno se ne sia accorto… Insomma, il ritorno alle urne non rappresenta un’idea cosi lontana. Bisognerebbe provare a riscattare i nostri cittadini, costruendo tutti insieme (politica, associazioni, cultura, professioni, gente comune e società civile) una proposta di governo seria ed autorevole che recuperi il tempo perduto e ci faccia uscire da questa melmosa palude. Un duro lavoro di ricostruzione politica e morale…

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“di Francesco Polizio”

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Domenica - 26 febbraio 2012

C a s o ri a : u n a c it t à s e n z a f u t u ro

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ipercorrendo la storia recente della città di Casoria balza evidente la certezza di ritrovarsi in un agglomerato urbano senza futuro per la insipienza degli amministratori che hanno governato nell'ultimo ventennio. Molte delle funzioni esistenti sul territorio durante gli anni ottanta sono state trasferite altrove ed ulteriori rischi incombono sulla città dopo la sottrazione dell'ufficio del giudice di pace per la possibile perdita del tribunale. Nell'ultimo ventennio si sono avvicendati vari sindaci ma non c'è segno del loro passaggio nella vita pubblica. Durante la fallimentare gestione della sinistra addirittura la città di Casoria ha subito l'onta del commissariamento per infiltrazioni camorristiche. Una città che non vede crescere una classe dirigente è destinata al declino e non ha futuro. Le energie che pur esistono sul territorio non vengono sufficientemente valorizzate perchè prevale il servilismo e l'affarismo per cui è preferibile il cameriere di turno che risponda al padrone che lo ha scelto piuttosto che esprimere alla guida del governo della città persone qualificate all'altezza del compito da svolgere e delle difficoltà da affrontare. L'ultimo confronto elettorale, al di là dell'esito, poteva essere un momento di svolta per riprendere un cammino certamente faticoso ma foriero di opportunità e novità. Superato il momento elettorale si è preferito un esecutivo di comodo, facendo leva sulle ambizioni personali e familiari. Invece di lavorare in consiglio per cambiare l'approccio ai problemi e per trovare la strada per riprendere la via dello sviluppo e del miglioramento della qualità della vita, ci si immiserisce nella moltiplicazione delle sedute delle commissioni consiliari.

Quando mancano le regole della politica per risolvere i conflitti nelle coalizioni di governo e non si è capaci di fare mediazioni, la città sprofonda nel baratro. Al Comune operano dirigenti che non potevano avere la nomina e che non hanno i requisiti oggettivi e soggettivi per ricoprire l'incarico; nessuno dei nominati ha mai vinto un concorso per dirigente ma la politica vuole tale andazzo che mortifica le intelligenze e le personalità che pure esistono sul territorio. La maggioranza che governa la città e che è uscita vittoriosa dalla competizione elettorale ormai non tiene più e non è in grado di assicurare la governabilità. Il buon senso e la politica con la P maiuscola impongono al Sindaco di rassegnare le dimissioni e costringere la maggioranza a misurarsi sui problemi veri; gli assessori che non hanno la fiducia dei partiti che hanno espresso l'indicazione si devono dimettere ed affrontare liberamente il confronto interno; non ha senso la posizione ballerina dei partiti intermedi (IDV, FLI, Noi di Arpino) che sbagliano a non chiedere l'azzeramento della giunta che è imposta dalle regole minimali della convivenza politica e non possono essere superate dalla convenienza del momento e dal gradimento di qualche esponente. Il Sindaco recupera dignità e forza sia che si dimetta sia che azzera l'esecutivo. Esistono problemi senza risposte: manca una politica di sviluppo e per l'occupazione; non si mette in cantiere un piano straordinario di interventi per mettere in sicurezza gli edifici pubblici ed in particolare le scuole; non si utilizzano le convenzioni lottizzatorie, i permessi di costruire e le acquisizioni degli edifici abusivi, per ridurre i fitti passivi; non si procede ad una riorganizzazione funzionale della macchina comunale; non si pro-

cede nella direzione dell'esame delle osservazioni al PUC per modificare le impostazioni recuperando aree per attrezzature sociali e verde attrezzato sottraendo il territorio alla speculazione; non si procede ad un nuovo piano di insediamenti commerciali che può determinare occupazione nel settore dei servizi; non si procede ad interventi mirati di bonifica per eliminare gli sconci della "Cantariello" e degli insediamenti ROM; non si procede nel rispetto della legge e delle competenze per dare il via definitivo al programma PIU' EUROPA. L'elenco, incompleto, delle cose da fare nel più breve tempo possibile è l'unica risposta credibile alla città per evitare il definitivo collasso del paese. Casoria può forse recuperare il suo futuro se il Sindaco si sveglia dal letargo e decide di imprimere una svolta nei rapporti recuperando il senso delle regole e le professionalità disponibili a varare provvedimenti nell'interesse della collettività. Sulle forze consiliari di maggioranza e di opposizione è preferibile, per ora, non indulgere in considerazioni che suonerebbero come condanna senza appello.


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Domenica - 26 febbraio 2012 Non cercate coerenza o un filo conduttore o uno stile letterario …vi saranno negati! Questa rubrica sarà solo il passepartout tra me e voi quando io navigherò tra i miei ricordi veri o fantastici, nostrani o internazionali, sociali o spirituali.

“Villa Doria d’Angri”

E N Z O

M A R I N O

VIAGGI NELLA MEMORIA, VIAGGI NELL’ESTRO

Era ricomparsa la mia “dolce pazzia…” (dal catalogo: Folate Iridescenti – Villa Doria d’Angri Napoli 2006)

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ra troppo presto per andare a Napoli, l’appuntamento all’Università Parthenope era alle 10 del mattino ma non era ancora spuntata l'alba. Ero sveglio ed agitato senza un motivo e stanco di rigirarmi nel letto sputai in faccia al sonno e mi alzai. Infilai pantaloni e camicia del giorno prima, scolai i residui di una macchinetta di caffè, non mi guardai neanche allo specchio e uscii di casa. Mentre raggiungevo la stazione ferroviaria di Casoria, tendevo le orecchie a quei suoni notturni non ancora spenti e a quelli del mattino che incominciavano a rimbalzare sull’aria che schiariva. Cercavo di smaltire il nervosismo e speravo che il frastuono e il dinamismo della città mi riportassero alla giusta lucidità. Alla stazione, senza obliterare il biglietto, mi diressi al sottopassaggio dove a metà percorso fui bloccato da una zingarella nostrana che con un neonato in braccio cercava riparo dietro di me mentre un suo coetaneo con un enorme coltello a serramanico tentava di colpirla malgrado la mia difesa. La gente passava impassibile e frettolosa mentre un calcio allo scroto mi fece piegare in due e perdere il senno, quando mi ripresi non c’era più nessuno intorno a me. Solo sangue calpestato a terra ma nessun fattaccio era accaduto. “…Scendere da via Petrarca verso Posillipo, per raggiungere Villa Doria d’Angri, fu per me un cammino lento e pieno di riflessioni sull’intensa mattinata, che ormai volevo lasciare alle spalle. Lungo il percorso davo uno sguardo distratto alla grigia rampa scoscesa e a quel verde che, là dove poteva, mascherava il cemento dei muraglioni di contenimento e senza volerlo, a chiazze, impediva all’ occhio di spaziare. Tutto conciliava i miei grevi pensieri ed io ormai ero pentito di essere lì proprio quel giorno. Non conoscevo ancora la villa dei Doria e la curiosità destatami dalle descrizioni di Mariano era l’unico elemento che mi sosteneva in quella visita. Villa Doria vista dal lato di sopra non riesce ad esprimere tutta la sua bellezza ma suscita le prime emozioni già dall’atrio che con i suoi tempietti laterali sembra che ti accolga tra le braccia di dionisiache vestali con promesse di futuri grandi amori. Accoglienza piacevole che si dissolve nel “salone Wagner “ luogo intriso di antica stabilità e dello sfarzo di una nobiltà stantia che cercava di rigenerarsi nell’ameno. Nell’eccessivo. Luogo pregno di vita vissuta, forse scrigno di una tragedia, certamente polla d’arte. Ambiente concettualmente complesso e pieno da dare la sensazione di avere il vuoto attorno e oltre di sé. Le tre grandi imposte sulla parete sono lì tanto per fare scena, forse solo disegnate, forse solo sbozzate e comunque un loro sbocco non potrebbe essere che sull’ignoto. L’innata curiosità del ricercatore mi spinse ad aprire lo scuretto dopo la vetrata e subito la calda luce di pieno giorno mi abbacinò. Adeguai l’occhio e, magicamente, non il vuoto ma il meraviglioso Infinito mi comparve davanti. Villa Doria in tutto il suo superbo splendore si dava alla sua Napoli, mentre Napoli abbracciava il suo Mediterraneo e insieme si proiettavano verso la loro iridescente Immensità. Frastornato mi proiettai anch’io con esse, abbandonai le tinte rintronanti della città e m’inzuppai di quella aria fatta di puro giallo sulfureo. Mi tuffai ancora nel blu marino e poi, volteggiando, mi feci trasportare su nel profondo azzurro dell’Etere dalle profumate folate prochitane. Poi, oltre, fino a luoghi lontani e mai gustati. Danzai al ritmo del vento di terra, percorsi distanze a passo di Masai, declamai poesie del mundo náhuatl, mi tinsi la faccia di terra bianca africana, recitai nei corpi femminei di Li Yu. Mi ritrovai così a volteggiare e a giocare nei meandri della psiche, a suonare con scassati strumenti iridescenti e a dipingere con sporche tavolozze sonore.


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IC POLIT

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Domenica - 26 febbraio 2012

Pellegrino Mazzone pelle.mazzone@virgilio.it

L e p e ri f e ri e s e d ot te e a b b a n d o n ate d a l l a G i u nt a C a s i l l o - C a r f o ra …... prima si sono fatti votare e poi li hanno abbandonati............

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asoria, al pari di una città media qual è, è composta dalle sue periferie. Quartieri più o meno grandi sorti con l'abusivismo edilizio e con scelte di politica urbanistica sbagliata degli ultimi trent’anni . Quartieri abbandonati a se stessi dove ancora in alcune realtà non esiste l’allacciamento alla rete fognaria ed in alcune strade non esiste nemmeno l'impianto di pubblica illuminazione. In questo degrado, l'allora opposizione alla giunta Ferrara, attuale maggioranza – Marro, Casillo, Carfora -ha mistificato scientificamente la propria campagna elettorale organizzando gli abitanti di questi quartieri periferici in “ Comitati di Quartiere “ con il solo scopo elettorale. Uno dei quartieri che ha subìto da parte di questi Signori l'ennesima promessa elettorale è il Quartiere Castagna. Un mega agglomerato di edifici sorto verso la fine degli anni '80, gli anni delle Cooperative e dell'Edilizia economica e popolare, ma anche dell'abusivismo clientelare di chi ha amministrato Casoria in quel periodo . Il quartiere

Castagna, chiamato così perché la sua strada principale è appunto via Castagna, una strada abbastanza larga da essere la sede del mercato settimanale dei tessuti

di venerdì! Un quartiere dormitorio, come del resto tutta Casoria, dove mancano servizi e centri di aggregazione per i giovani ed i meno giovani , l’unico vero centro di aggregazione è l’attività svolta dalla Parrocchia San Giustino . La giunta Carfora ha promesso che in questo quartiere porterà il Museo ed

un Teatro , opere faraoniche finanziate con il Programma “ Più Europa”che cementificheranno ulteriormente il quartiere senza un’utilità palpabile per i suoi abitanti , ma anche per tutta la città. Vedrete che si daranno in gestione a privati, come accadde per il Palazzetto dello sport e la Piscina che furono affidati dalla Giunta De Rosa a privati per gli alti costi di gestione. Eppure il quartiere presenta ancora terreni liberi e centrali alcuni di proprietà del Comune dove si potevano realizzare servizi fruibili in modo diretto dagli abitanti anziché opere mastodontiche che poi non si possono mantenere. Ancora una volta una scelta politica sbagliata dall’amministrazione CasilloCarfora!! Il problema delle periferie di Casoria è, purtroppo, dovuto ad anni ed anni di clientelismo politico-elettorale, non basta organizzare i quartieri in Comitati e far eleggere qualche Consigliere Comunale , serve una nuova , seria e vera politica urbana , quale occasione migliore quella dell’approvazione del PUC.


Domenica - 26 febbraio 2012

IC POLIT

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Vincenzo Russo

vincenzo.ru@libero.it

A n c h e i p o l it i c i h a n n o “ fa m e ”

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ono passati otto mesi da quando l’amministrazione Carfora si è insediata, stiamo assistendo al solito teatrino della politica, fatta di accordi, di soluzioni, di inciuci, di personalismi, di interessi, di comunicati stampa. I nostri assessori pensano solo al loro “appetito” e ai 2400 euro che portano a casa ogni fine mese per fare quella che chiamano “politica”. Poltrone da affidare ad amici e conoscenti e accordi sottobanco sono i “contorni” di questo menù. Ancora una volta la politica Casoriana esce sconfitta. I cittadini avevano riposto la speranza sul dott. Enzo Carfora, e attendevano di ricevere la cura ai loro malanni, invece si sono ritrovati lo pseudo - sindaco che già in passato alla città di Casoria aveva regalato solo fallimenti. Ci siamo ritrovati ad avere una giunta variegata composta da vecchi e nuovi volti della politica, in rappresentanza di schieramenti politici che fino all’altro ieri si contendevano le poltrone cittadine. Ora una giusta “spartizione” li ha messi tutti d’accordo. Il Partito Democratico con i due assessori oggi si ritrova ad affrontare beghe e rivendicazioni interne. Il giovane Pasquale Tignola, che guida l’assessorato all’ambiente, un settore delicato, difficile da gestire, è

consigliato dal suo “padrino” Tommaso Girasole che pensando di essere un allenatore di politici in erba, lo consiglia ogni giorno su come difendersi dagli attacchi dei nemici. I quattro consiglieri del Pd, Fuccio, Balsamo, Laezza e Marigliano chiedono le sue dimissioni insieme a quelle di Giovanni Gagliardi, altro esponente del loro partito, che si occupa dell’assessorato all’Urbanistica. Il sindaco Carfora con grande fatica cerca a piccoli passi di andare avanti e rinnova, per il momento, la fiducia ai due assessori. I giorni trascorrono in fretta e Casoria si presenta come una città senza identità, con problemi di sicurezza, di viabilità, e di degrado ambientale. Poche le cose fatte, troppe le richieste dei cittadini non accolte, dal lavoro, alle politiche sociali, alla manutenzione delle strade. Gli assessori Bene, Marro, D’Anna, invece si sono distinti solo per spot elettorali: bilancio partecipato, meno costi, più politiche sociali per tutti, più illuminazione e manutenzione per le nostre strade. Poi ti accorgi che non vivi nel fantastico mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie, che Casoria paga dei fitti esagerati per piccole strutture, che le scuole cadono a pezzi, che le strade sono piene di buche da evitare. Si

parla del rilancio della cultura a Casoria e ancora non è chiaro come viene gestito il museo Cam e qual è il ruolo di Manfredi. Si parla della scuola ma non c’è alcun progetto per realizzare spazi attrezzati per la pratica di sport agonistici o amatoriali. Si guarda alle tante aree dismesse e ci si accorge che tra poco ce ne sarà un’altra, quella dell’Alenia. Strutture per giovani e anziani sono inesistenti e gli interventi del PIU Europa sono ancora il sogno da realizzare. La nostra classe politica non è in grado di incontrarsi, di dialogare, di costruire, la città di Casoria non ha futuro, la luce in fondo al tunnel è ancora lontana e il domani sembra essere ancora più incerto. Buona Domenica a tutti!

Sede legale ed operativa: Via Domenico Morelli n. 49 Afragola 80021 (Na) Info: + 39 081.860.27.81 e-mail: info@cmlverifiche.it www.cmlverifiche.it

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 Organismo abilitato dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi: Del D.P.R. 462/01 ad effettuare verifiche periodiche e straordinarie impianti elettrici di messa a terra ed impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (vedi D.lgs. 81/08);  Organismo Notificato dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi: Del D.P.R. 162/99 ad effettuare verifiche e collaudi ascensori e montacarichi C.M.L. Veifiche è convenzionata con la CONFESERCENTI Casoria

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ast. Mo B

.!

Domenica - 26 febbraio 2012

Gianni Bianco

gianni.biancogb@libero.it

I L BLUF F

L

a politica nella nostra cittadina somiglia sempre più a una partita a poker, dove i contendenti confidano più nell’abilità di fuorviare gli altri giocatori al tavolo che nel proprio punto. Le sorprese in politica come nel gioco non mancano mai, dai manifesti affissi in città dal Partito Democratico, parlano di quello sottoscritto dalla maggioranza dell’assemblea cittadina, dai quattro consiglieri comunali e dal segretario, fa da contraltare il manifesto dei due rampolli, fedelissimi del Sindaco Carfora, Tignola e Chianese. Domenica 19 febbraio, dalle pagine del settimanale l’altrolato, anche la consigliera Rosa Sosio, scrive il suo manifesto, titolandolo “Comunicato stampa”, con il simbolo del Pd ?!? Magie mediatiche. Veniamo alla partita. Il sindaco Enzo Carfora, per chi lo conosce, sta compiendo sforzi sovraumani per ricompattare la sua maggioranza. Insieme al Sindaco sono impegnati nell’opera di persuasione quasi tutti i consiglieri della maggioranza, che, alternandosi dalle pagine dei settimanali locali, esprimono concetti, opinioni, proclami, annunci, richiami a coesione e solidarietà politica, con un pathos encomiabile. A dire il vero la scaletta delle interviste immagino stia rispettando l’ordine alfabetico o il numero di preferenze raccolte, questo devo scoprirlo, ma leggendo

e rileggendo gli interventi degli autorevoli esponenti politici, sembra un “copia e incolla” che passa da un lato all’altro della stampa cittadina tracciando frontiere inimmaginabili per il sapere politico locale. Il Sindaco intanto oltre a essere impegnato nell’opera di ricucitura, quasi fosse diventato un sarto, è sovraccaricato anche dell’innalzamento culturale della nostra città. Partecipa, interviene, sostiene convegni e dibattiti, spaziando dai problemi sociali alla legalità, sempre organizzati in Biblioteca comunale, accompagnato di solito dall’assessore Marro, i Wess e Dori Ghezzi in salsa politica, gli altri in prima fila ad applaudire. Eppure in quest’alleanza, che qualcuno ha definito “anomala”, ma potrebbe trasformarsi in “strana”, usando un eufemismo, qualcuno o più di uno potrebbe trarre vantaggi, di varia natura, come spesso propone Cattivik dalle pagine del domenicale. Strani passaggi di carriera di dipendenti all’interno dell’ente per “recuperare” qualche pecorella smarrita. Dirigenti “confermati” per ingraziarsi qualche vecchio “compagno” di percorso. Possibili sostituzioni in giunta per "ritrovare" passati amici. L’opposizione politica, quella “responsabile”, immobile in Piazza Cirillo attende la fumata bianca, l'ingresso in campo per “bene della città”. Una partita complessa, giocata all’inizio da tanti,

chi con un grande patrimonio, chi con pochi spiccioli in tasca, eppure, da qualche “giro”, al tavolo sono rimasti in pochi. Chi vincerà? In passato l’assessore Casillo ha di solito vinto “tirando le carte” della partita e cambiando spesso alleanze e strategie al tavolo. Oggi, dopo anni di mani non certo leali (spesso aveva l’asso nella manica), dichiara la sua lealtà al tavolo da gioco, sarà vero o sarà un bluff? Nei momenti di confusione, di litigi al tavolo ha giocato le carte migliori, finge di perdere con gli avversari, batte regolarmente gli alleati. In passato come nel presente a nulla valgono: offese personali, richiami a vecchi problemi giudiziari, accuse di nepotismo e tirannia politica, denunce di trasversalismo e doppiogiochismo, Lui è’ sempre lì, freddo e cinico, in attesa della mossa dell’avversario. Voglio dare una dritta ai suoi avversari di gioco al tavolo. Oggi non bara, bleffa e se proprio volete vincere, vi consiglio un aforisma del grande Sun Tzu: “Chi è prudente e aspetta con pazienza chi non lo è, sarà vittorioso”.


Domenica - 26 febbraio 2012

ElleCci

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AC CRON

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L a V i l l a co m u n al e di C as o ri a... O g l i “ s cavi di P o m pei” ??

elle le iniziative organizzate nella villa comunale di Via Pio XII, ma sarebbe necessario rendere la stessa il fiore all’occhiello della città, non un luogo pregno di problemi e di criticità da sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale. Ardua impresa quella di sollecitare un intervento che possa migliorare lo stato dei luoghi; ardua soprattutto perché attualmente la nostra amministrazione non risponde ai continui appelli dei cittadini, non risponde a proposte…insomma: non risponde. Ma qualcuno deve pur caricarsi il compito di “sensibilizzare” e sollecitare, quindi ci sembra giusto che la stampa faccia il primo passo e denunci. Allora da dove vogliamo partire ?? Beh c’è l’imbarazzo della scelta, ma la cosa che risalta di più all’occhio anche di un frequentatore poco assiduo di questa pseudo – villa è la vasca, che fino a qualche mese fa ospitava pesciolini e ochette (in pessime condizioni di salute e non curate), ma che ormai è un ricettacolo di rifiuti, sporca, lasciata

all’incuria ed alla mercè dei soliti incivili che ne hanno fatto un deposito a cielo aperto di oggetti vari, senza curarsi del decoro urbano. In quanti credono ancora di poter usufruire della villa comunale come diritto? Crediamo ormai che i cittadini casoriani passando davanti ai cancelli della stessa abbassino gli occhi in segno di umiliante sconfitta. Ma andiamo avanti con l’elenco: i tombini sono disconnessi con il rischio di inciampo o addirittura il rischio che si finisca dentro; finché ciò accade ad un adulto il rischio è limitato, se accade ad un bambino (solitamente sono loro che scorazzano senza controllo per i viali della villa) allora le conseguenze diventano disastrose. Gli alberi incolti, malcurati ed in evidente stato di sofferenza presentano rami spezzati, che ovviamente sono lasciati in terra; le aiuole non sono curate è come se da tempo nessuno abbia lavorato per la manutenzione del luogo, allora ci chiediamo: ma a Casoria non abbiamo i giardinieri comunali, i custodi, gli

addetti alla pulizia ecc.ecc..?? E se ci sono, di cosa si occupano? perché sinceramente di verde curato in Città non è che se ne veda poi tanto! Se poi consideriamo che numerose persone hanno segnalato una raccolta di legna senza controllo né per lo smaltimento né per ciò che concerne proprio l’uso della legna (qualcuno parla di raccolta per uso personale) allora la cosa si fa ancor più complicata ed assume le dimensioni di una vera e propria speculazione ai danni dei cittadini. Per questo numero finiamo qui, anche perché più delle nostre parole parlano le immagini allegate all’articolo, ma ritorneremo sulla questione raccogliendo altre segnalazioni e facendo altri sopralluoghi!!!

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Domenica - 26 febbraio 2012

LA SCUO

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Alberto Simonetti

simonettiumberto@libero.it

P ri m a l a Scu o l a e po i… G i oc h iam o a far l e Dive !!

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silarante messa in scena da parte delle docenti del III° circolo didattico di uno spettacolo teatrale per la raccolta fondi da utilizzare per il funzionamento della Scuola al Teatro “Le Maschere”di Arzano. “Dopo il successo dello scorso anno si è pensato bene di replicare questo evento” - ci dice con orgoglio la Dirigente Scolastica Dott.ssa Fernanda Manganelli, lodando quanti si sono impegnati nella buona riuscita dello spettacolo, “il corpo insegnante non si è fatto pregare e con il solito entusiasmo è partito il progetto”. A differenza dello scorso anno lo spettacolo è stato un susseguirsi di divertentissime parodie di Dive Internazionali; da segnalare anche le due cantanti soliste Rosa Errichiello e Cinzia Evangelista che

hanno interpretato nell’ordine Marilyn Aprea, Maria Tuccillo, Rosaria Rossi, Monroe e Audrey Hepburn che ci Milena Calvanese, Mariangela Tizzano, Silvana Procida Elena Romano, Rosa Acampora, tutte davvero bravissime e sempre più disinvolte nel calcare le tavole del Palcoscenico. Eccellente come sempre la regia della Maestra Annamaria Esposito, presente in sala L’assessore alla Cultura Dott.ssa Luisa Marro. Lo spettacolo è stato fluido e divertente ed il pubblico alla fine ha salutato le insegnanti e quanti si sono impegnati per la buona riuscita dello spettacolo con una standing ovation. L’evento si replicherà il giorno 5 Marzo prossimo, vi invitiamo ad acquistare i biglietti presso il III° hanno fatto trascorrere momenti di puro Circolo Didattico in modo da passare divertimento e spensieratezza. Da lodare circa 3 ore in serenità, divertendosi e anche l’impegno delle Docenti Pina collaborare con l’istituzione scolastica . Di Somma, Michela De Rosa, Adriana

C ome ni us D ay 2 012

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l 22 febbraio scorso, si è tenuto presso l’Istituto Andrea Torrente il 3° Meeting del Progetto Comenius “Imagine” coordinato dalla Prof.ssa Marina Garzia. Il meeting ha avuto come protagonisti i giovani di nazioni diverse: Turchia, Regno Unito, Polonia, Slovacchia e Lituania, assente la delegazione spagnola. Il progetto ha visto la luce nel 2010, ed è incentrato sul mondo delle tradizioni con particolare interesse all’artigianato, alle arti, alle danze popolari e agli strumenti musicali della tradizione in genere. In particolare quest’anno si è lavorato soprattutto sull’antica e bellissima arte dei mosaici. Tutti i lavori eseguiti dagli studenti sono stati esposti negli affollati stand del Comenius Day. Sono intervenuti: il Consigliere Regionale Angelo Marino, che ha dimostrato grande interesse per il Progetto del Torrente, che pone al centro dell’iniziativa la volontà di perseguire un’unità culturale e valoriale che parta dalla scuola e dai giovani, il Sindaco Enzo Carfora che ha portato il saluto dell’Amministrazione e l’imprenditore casoriano Giuseppe Credendino patron dei Pini. In chiusura un simpatico scambio di doni all’insegna dell’apertura alla cultura ma anche e soprattutto alle persone con interazioni linguistiche tra i convitati e tanta allegria. Un plauso particolare agli studenti della sezione enogastronomica del Torrente che sotto la guida sapiente ed esperta dei loro docenti, hanno preparato i classici piatti della tradizione partenopea ed hanno ricevuto gli ospiti con garbo e professionalità. Naturalmente, su tutti, la figura del Dirigente Giovanni De Rosa, sempre lungimirante e convinto sostenitore di una scuola aperta non solo al territorio più prossimo ma all’Europa e al mondo. La Redazione


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’ ALITA ATTU

Domenica - 26 febbraio 2012

Luca Tramici

l.tramici@gmail.com

Rincari Auto: Ora tocca al bollo

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nnesima beffa per il popolo automobilistico napoletano, già torchiato dal problema del Rc Auto e dell’incombente crescere del prezzo della benzina, ora tocca al bollo auto, erroneamente chiamato anche “tassa di circolazione”. Secondo la finanziaria 2012, approvata in extremis lo scorso 30 dicembre 2011, è previsto un aumento del 10% sul bollo auto, rincaro che non è stato comunicato dalla stessa Provincia che ne regola la competenza, quindi quando i cittadini sborseranno il tributo locale, subiranno l’ennesima doccia fredda. Un problema che si creerà anche per chi ha già eseguito tempestivamente il pagamento, ritrovandosi a pagare anche l’integrazione, che se non pervenuta implicherebbe un iter lungo e l’inscrizione nella black list degli strozzini di Equitalia. Malgrado ciò la Regione si

giustifica affermando: «la maggiore entrata derivante dall'aumento della tassa sarà utilizzata per sostenere le fasce più deboli della popolazione, essendo stati

gettito di 120 milioni, rispetto ai 94 dello scorso anno! Intanto continua la campagna informativa e di raccolta firme del comitato “Mo’ Bast!” Domenica 26 febbraio 2012 sarà allestito un gazebo in Marconi, altezza Sede de "Il Domenicale di Casoria", dalle ore 10,00 alle ore 13,30.

praticamente azzerati i fondi nazionali per le politiche sociali e anticrisi». Bollo auto che si va ad aggiungere al problema RCA. Le ultime notizie parlano di un nuovo incremento, da parte della Provincia, dell’aliquota massima dell’imposta, arrivando al 16% con un

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Domenica - 26 febbraio 2012

T EVEN

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Cristian Iorio

I nc o nt ro con Antoni o Va s s a l lo , f i gli o d e l Si nd a co Pe s catore

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ella cornice della Biblioteca Comunale, ospite dei ragazzi del Progetto “Officina Giovani” il figlio del compianto Sindaco di Pollica Angelo Vassallo, Antonio, 28 anni, che ha sicuramente contribuito a rendere il pomeriggio del 15 febbraio un momento di grande confronto e dibattito, nel ricordo sempre vivo di suo padre Angelo. All’evento, moderato da Maria Grazia Romano, hanno partecipato come ospiti anche il Sindaco Vincenzo Carfora e l’Assessore alle Politiche Sociali Luisa Marro. Nel ricordo di Angelo Vassallo, morto per cause ignote, ucciso da persone che, purtroppo, non sono state ancora riconosciute, il figlio Antonio ha ripercorso con i presenti gli anni della sua vita, sino agli ultimi

momenti vissuti con il padre, ricalcando il suo aspetto di persona modello, sotto ogni aspetto: umano, civile, politico. Antonio, oggi Assessore al Comune di Pollica, l’ha detto chiaramente: “Il mio impegno politico non sarà mai come quello di mio padre, non dedicherò tanto tempo alla politica in modo da sottrarne alla mia vita privata.” Sia pure impegnandosi nel realizzare le opere necessarie al miglioramento della collettività, il giovane riuscirà sempre a trovare la linea di confine tra vita e lavoro. Così come Angelo Vassallo fece nell’ultima settimana di vita, a dire di Antonio, quasi come un presagio di quello che di lì a poco sarebbe successo. La famiglia Vassallo chiede giustizia, chiede al popolo a

cui tanto hanno dato di rivelare qualsiasi cosa di cui siano a conoscenza. Tanti gli i nte r ve n ti, tra cui quello di Enzo Iovino, rappresentante di Legambiente Arzano. Tra le domande dei giovani partecipanti al progetto ricorreva un interrogativo angosciante: come si fa a non mollare e a credere ancora nelle Istituzioni, dopo episodi del genere? “La speranza nella giustizia è l’ultima a morire, e noi non molleremo mai, non avremo mai paura di vivere secondo il nostro modo di essere” dice Antonio, a dimostrazione che gli animi puri possono essere soltanto colpiti, ma mai abbattuti.


Domenica - 26 febbraio 2012


Domenica - 26 febbraio 2012

AC CRON

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Rosaria Ascolese

rosaria.ascolese@libero.it

I p e nite nziari italiani e il nuovo d e cret o “ svuota carc eri “

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’Ordinamento Penitenziario che regolamenta le condizioni di vita delle carceri italiane afferma, tra i molti principi, che il trattamento che devono ricevere i detenuti deve essere conforme a norme di umanità e rispetto della dignità della persona. Ma non sempre questo è quello che accade. Le condizioni in cui sono tenute le persone nelle carceri sono disumane. C’è un elevato sovraffollamento di detenuti, in carceri in cui si possono tenere ad esempio 500 persone se ne tengono 800 e questo comporta anche una scarsità nei controlli e l’aumento di violenza tra i carcerati, i classici episodi di bullismo. I dati del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria ( Dap ) aggiornati al 31 gennaio 2012 riportano questi numeri : detenuti presenti nelle carceri italiane 66.973, detenuti che dovrebbero esserci 44.688. Inoltre le condizioni igienico sanitarie sono insufficienti, talvolta anche inesistenti. Tutti questi fattori insieme hanno spinto molti detenuti, nel corso di questi ultimo 10 anni, a togliersi la vita. L’ultimo a compiere questo gesto folle è stato Alessandro Gallelli, 21 anni. Il giovane era detenuto nel carcere milanese di San Vittore, in attesa di giudizio, accusato di diversi episodi di violenza sessuale su donne, anche minorenni, talvolta adescate tramite facebook. A gennaio il Tribunale del Riesame aveva respinto la richiesta agli arresti domiciliari. Nel frattempo Alessandro aveva più volte denunciato di aver subito violenze dagli altri carcerati. Il reato di cui era accusato – violenza sessuale a danni di minori – è tra i più «infamanti»

tra i reclusi. Ma Luigi Pagano, ex direttore del San Vittore e provveditore agli istituti di pena in Lombardia ha affermato che il ragazzo era in isolamento e quindi non poteva essere stato oggetto di pestaggi. L'affollamento degli istituti di detenzione, il numero elevato dei suicidi e delle morti in carcere, le condizioni igieniche e sanitarie insufficienti, dimostrano lo stato di emergenza

creto “svuota carceri” che è entrato in vigore dal 21 febbraio. Paola Severino, dopo l’approvazione del decreto alla Camera dei deputati con 385 sì, 105 no e 26 astenuti ha dichiarato: “Il decreto non è né un indulto mascherato, né una resa dello Stato alla delinquenza perché in ogni caso vi sarà un magistrato a valutare se la persona sia o meno meritevole di una modifica migliorativa del suo stato di limitazione della libertà”. "Il sovraffollamento delle carceri doveva essere affrontato con urgenza, le condizioni di vita dei detenuti negli istituti di pena sono una priorità e come tale doveva essere trattata. Diritto, civiltà e sicurezza sono i tre principi che ci hanno guidato nel votare a favore del decreto Severino", ha detto nel suo intervento in Aula Emanuele Fiano (Pd), polemizzando con il gruppo della Lega Nord. Questo decreto svuota carceri è un provvedimento criminogeno: noi non lo votiamo e ci dispiace che voi, in nome di una solidarietà con i carcerati, diventate correi dei delinquenti", ha detto il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, nella sua dichiarazione di voto in aula alla Camera sul decreto Severino. "Non avete risolto un bel niente - spiega il presidente - perché al detenuto che favore gli fate se lo spostate dalla cella alle camere di sicurezza che sono sempre quelle e sono sovraffollate e insufficienti". "La latitanza dello Stato - conclude Di Pietro - che siccome non è in grado di fare nuove strutture carcerarie ricorre a un atto di pavidità e ingiustizia e mette fuori chi può commettere altri reati".

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della situazione penitenziaria italiana. E’ per questo che è stato proposto e in seguito approvato il “ decreto svuota carceri “. Domiciliari per chi deve scontare una pena fino a 18 mesi. Possibilità di custodia cautelare presso la propria abitazione se non è stato disposto l’arresto per reati quali furto, rapina o scippo. Camere di sicurezza per i reati più gravi in alternativa alla detenzione in carcere su disposizione del pm. Addio agli ospedali psichiatrici giudiziari, le nuove strutture costeranno ben 180 milioni di euro, mentre le spese di funzionamento saranno di 77,7 milioni di euro l’anno. Queste le novità del de-

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ACA CRON

Domenica - 26 febbraio 2012

Marzia Luciano

marzialuciano_@libero.it

I l ve r g og n o s o prez z o da pagare

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ono circa dieci anni che l’Italia porta avanti la sua “missione di pace” in Afghanistan inviando militari all’estero ed il numero totale di deceduti dall’inizio della spedizione Nato-Isaf è recentemente salito a 49: pochi giorni fa, infatti, l’intera nazione ha appreso la notizia della morte dei Caporal maggiori Francesco Currò, Francesco Paolo Messineo e Luca Valente, rispettivamente di Messina, Palermo e della provincia di Lecce, e del ricovero in ospedale di un quarto soldato per ipotermia. A causare la morte dei tre militari sarebbe stato, secondo la ricostruzione del contingente italiano in Afghanistan, il ribaltamento in un corso d’acqua del mezzo blindato su cui erano a bordo, mentre si accingevano a recuperare un’unità in pericolo a causa delle condizioni meteorologiche tutt’altro che favorevoli. Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha espresso il suo cordoglio nei riguardi di questo triste e grave incidente che ha colpito i tre soldati; il Ministro degli Esteri Giulio Terzi ha

colto, invece, l’occasione per rinnovare la gratitudine sua e di tutta la nazione verso le Forze Armate, congratulandosi ancora una volta per le innumerevoli dimostrazioni di coraggio dei soldati che contribuiscono valorosamente a tutelare la pace e la sicurezza globali. Se non è un atteggiamento ipocrita questo…

Non c’è bisogno di indovini per svelare l’arcano che si cela dietro quella che è comunemente definita “missione di pace”: la spedizione italiana in Afghanistan è esclusivamente dettata da interessi

economici e stento a credere che un Presidente del Consiglio si addolori grandemente per il decesso di tre soldati a lui sconosciuti che hanno perso la propria vita per stabilire una pace illusoria all’estero, quando poi la vera guerra è qui nel nostro Paese e la combattiamo ogni giorno, inermi. Il cantante John Lennon affermava: “Combattere per la pace è come fare sesso per la verginità” ed infatti non v’è nulla di più insensato che combattere una guerra che non ci appartiene, dove noi Italiani siamo carnefici ed al compito vittime di tante stragi di innocenti ed il cui esito non sarà sicuramente una pace duratura. Ogni anno il numero di soldati caduti durante spedizioni all’estero cresce gradualmente ed è solo una parte del prezzo da pagare per ottenere vantaggi che tardano ad arrivare, altro che pace. La crisi c’è (più morale che altro) ma non quando si tratta di finanziare imprese militari del genere.


Domenica - 26 febbraio 2012

ICA RUBR

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Pina Savorra

pinacaribe@hotmail.it

A proposito di emergenza “ seconda parte”

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a maggior parte dei bambini che percepiscono la loro vita o quella dei loro cari in pericolo, riporta alti livelli di sofferenza. Questo aiuta a comprendere perché molti sintomi si manifestano anche quando non ci sono stati danni o ferite fisiche per il bambino. Bambini che hanno perso un genitore in un disastro devono affrontare il difficile compito della perdita, ma devono anche risolvere i difficili sensi di colpa per il fatto che loro sono vivi e papà o mamma no. Da valutare come risorsa positiva, la possibilità di mitigare l’impatto del disastro grazie all’intervento di un supporto sociale efficace ed efficiente, attento ai bisogni del bambino, fatto di tempi, spazi e ritmi adeguati e rispettosi dello sviluppo complessivo del bambino. Il più comune supporto riportato dai bambini stessi è quello proveniente da persone significative come gli insegnanti, che in questo caso ancor di più si evidenziano come seconda opportunità di vita. I bambini possiedono risorse psicologiche infinite e le più significative risultano essere: una buona abilità di comunicazione, forti credenze di autoefficacia e incredibile capacità di far fronte alle situazioni problematiche. I bambini vittime di un disastro hanno spesso necessità di parlare della loro esperienza e contempora-

neamente di avere accesso ad adulti che li supportino, sia a livello emotivo, sia a livello comportamentale. Anche per i bambini, come per gli adulti, le posizioni di chi si trova coinvolto in un disastro

o in una situazione traumatica possono essere di quattro tipi: vittima, spettatore, persecutore e soccorritore. Il bambino è vittima nella misura in cui perde qualcosa di proprio nella catastrofe ed è colpito in qualcosa che sentiva appartenergli. La posizione di spettatore è altrettanto traumatica poiché assistere impotenti alla violenza agita contro i propri cari è una delle peggiori esperienze umane. In questa situazione non si è colpiti apparentemente in modo diretto, mentre è

distrutta la fiducia nel poter far qualcosa per difendere sé e i propri cari. Non va sottovalutato che anche i bambini, all’interno dei contesti di emergenza, possono essere soggetti attivi in termini di soccorso; le esperienze operative e le osservazioni sul campo mostrano come i bambini cerchino, e a volte riescano attivamente, a svolgere un ruolo di soccorso sia per i coetanei e addirittura per gli adulti in difficoltà. Come accade per gli adulti, anche per i bambini farsi soccorritore può trasformarsi in un’esperienza di impotenza e di fatica, vissuta molto intensamente specialmente sul piano emotivo. L’ultima possibilità, per un bambino come per un adulto, di essere coinvolto in una situazione traumatica è, infine, come persecutore. In situazioni drammatiche, la percezione di essere “causa di male” per altri può intrecciarsi con quella di subire gli eventi in molti modi ad esempio, alcuni sopravvissuti ricordano, di essere riusciti a fuggire solo a costo della soppressione di altri compagni di fuga, o attraverso atti egoistici che sono costati la vita ad altri. Come sempre, è necessario rivolgersi ad esperti in grado di offrire il giusto intervento al momento giusto nel rispetto dell’individuo, senza perdersi in inutili ed interminabili chiacchiere da salotto. Fine


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Emiliana Cresci

emiliana.cresci@yahoo.it

P e r c h é S a n re m o è S a n re m o , n o ? !

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arapapapara, parapapapara, parapapapara rarara, taa ra ra, perché Sanremo è Sanremo!!

E finisce così anche la 62° edizione del Festival di Sanremo, con un podio tutto femminile, con Arisa e Noemi e con la vittoria su queste di Emma. Questa edizione ha raggiunto picchi d’ascolto altissimi e che non si raggiungevano da tempo. E come sempre non c’è Festival senza polemiche; potremmo addirittura definirlo il “Festival della polemica”, per il suo gran chiacchiericcio anche quando non ce n’è bisogno. Tantissimi, come sempre, gli ospiti nazionali ed internazionali: dalla Pellegrini alla Ferilli, passando per Siani, Luca e Paolo, Elisabetta Canalis e poi ancora il violinista David Garret, la ballerina disabile Simona Atzori, Geppi Gucciari, i Cranberries, Patti Smith, Brian May famosissimo chitarrista dei Queen, un magnifico Al Jarreau, Macy Gray, Josè Feliciano, Sky dei Morcheeba e predonatemi se mi sfugge qualcuno non meno importante. E così, chiuso il “quadrimestre”, ritiriamo la pagella…. CELENTANO: Abbiamo assistito a due interventi del molleggiato anche piuttosto lunghi nei quali ha inveito contro preti e contro giornali ad indirizzo religioso colpevoli di non parlare della vita e di Dio, bensì di politica e dei problemi nel mondo. Non sono mancati i sospetti sulle contestazioni combinate ed organizzate già precedentemente; queste anche le parole di Claudia Mori che, al termine dell'esibizione di Adriano, incontra il cda Rai Antonio Verro, gli stringe la mano e gli dice: "Grazie per la buffonata che avete organizzato". Ma sfoghi personali a parte, quando Adriano inizia a cantare e ad esibirsi non ce n’è per nessuno! Voto: 7 GIANNI MORANDI: A tratti svampito e dal sorriso fisso, ha però rappresentato un perfetto “continuum”. Alcune persone, soprattutto le vecchie generazioni hanno bisogno di una figura storica, come lui, che faccia da collegamento tra il Festival di oggi e quello di ieri. Voto: 6 ROCCO PAPALEO: una magnifica scoperta per chi non lo conosceva e una grande conferma per quelli a cui era già noto! Interventi intelligenti, mai eccessivi e divertenti. Nella serata finale del 18 febbraio canta, fuori concorso, “Come vivere”, brano con il quale

s'era già proposto in qualità di concorrente al festival di Sanremo 2011 e che non venne ammesso in gara dallo stesso Morandi. Ha raggiunto un alto picco d ascolto durante l’esecuzione di un suo brano La foca, coinvolgendo tutto il pubblico presente in sala, prime file comprese! Lui la rivelazione di quest’anno!Voto: 9 IVAN(K)A MRAZOVA: Modella Ceca di 19 anni. Presente solo dalla seconda sera per una cervicalgia, abbiamo scoperto che era pure parlante. Un’offesa alle donne italiane… troppe molto più belle, troppe avrebbero saputo fare molto di più. Voto: 4,5

BELEN: Lei la seconda grande polemica dopo Celentano. Su consiglio probabilmente del suo compagno che conosce bene le dinamiche dello spettacolo, ha sfoggiato un abito con un eccessivo spacco inguinale, di cattivo gusto e inopportuno per l’occasione. Lo spacco lasciava vedere una farfalla tatuata e da lì sono iniziate le polemiche e gli infiniti doppi sensi. Ma d’altronde cosa c potevamo aspettare da una come Belen, visto anche il suo precedente successo pornocinematografico. Volgare ed inopportuna!! Voto: 5 Molto spesso, però, ci si dimentica che il Festival di Sanremo è innanzitutto il festival della canzone italiana e a volte si parla un po’ troppo, o solo, di tutto ciò che ruota attorno alla musica vera e propria. Peccato che poi alla fine sia affidato tutto al televoto, ad un pubblico incompetente che per forza di cose non può, non ha i parametri per giudicare la qualità di una canzone, tanto da ridurre anche il Festival ad un talent show o ad un reality. GIGI D’ALESSIO E LOREDANA BERTE’: un accoppiata da rimanere senza parole, a tratti fenomeni da baraccone, una canzone banale ma per loro fortuna commerciale e

molto radiofonica. Voto: 5 (la sufficienza sarebbe solo per la Bertè, che rimarrà sempre parte importante della canzone italiana!) MATIA BAZAR: bellissima canzone, bellissima melodia, ma purtroppo non da podio anche perché ormai fuori dai circuiti commerciali, non avrebbero mai potuto superare il televoto. Voto: 6 e 1/2 LUCIO DALLA E PIERDAVIDE CARONE: testo ripetitivo e melodia ansiogena; ma apprezzabile il ruolo non di protagonismo di Lucio Dalla, quasi mimetico! Voto: 5 e 1/2 SAMUELE BERSANI: al di là dell’interpretazione, che può sicuramente piacere o non piacere, i suoi testi ti entrano nella testa, e ad ogni ascolto, l’indice di gradimento sale; in ogni caso non da Sanremo. Voto: 6 e 1/2 NINA ZILLI: maginifica la sua voce, e il suo stile sempre un po’ Amy. La critica ha nominato la Zilli come grandissima interprete addirittura azzardando la proiezione di erede della grandissima Mina…ma penso che per questo ce ne vuole di tempo! Voto: 7 e 1/2 E finalmente il podio…. 3° classificata, NOEMI: si riconosce palesemente l’influenza di Fabrizio Moro, autore della canzone; una voce calda e forte, quella di noemi che grazie alla sua interpretazione da più forza al testo. Voto: 7 e 1/2 2° ARISA: Lei la migliore, lei la vincitrice se non si fosse utilizzato il sistema del televoto. Un cambio d’immagine al quale è seguito anche un cambio di stile delle sue canzoni. La canzone, anche se non originale nel testo, resta, lascia il segno e ti ritrovi a cantarla ripetutamente. Voto 8 1° EMMA: Dopo Amici nel 2010, Emma Marrone vince anche il Festival di Sanremo 2012; una voce graffiante, potente e passionale; un testo attualissimo, ed espressione di un disagio sociale molto diffuso. Voto: 7 Il mio 10, infine, va alla terza serata del Festival di Sanremo 2012 caratterizzata interamente da duetti con ospiti internazionali, che finalmente hanno riportato l’attenzione sulla musica. Grandi canzoni, che hanno fatto la storia della musica italiana, arrangiate e mescolate con lo stile degli artisti stranieri, diversi tra loro ma importanti allo stesso modo. Fantastiche contaminazioni linguistiche e stilistiche, dalle quali magari si potrebbe partire per costruire il Festival 2013.


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CA MUSI

Domenica - 26 febbraio 2012

Eduardo Paola edu80@libero.it

L ’ Ad d io a W h it n ey Ho u ston

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ella Chiesa battista della Nuova Speranza di Newark nel New Jersey è stato dato l’ultimo saluto a Whitney Houston. La cerimonia, svolta in forma privata, è stata seguita in diretta streaming sul web. Oltre 1.500 persone hanno partecipato al triste evento per dare l’ultimo saluto alla celebre artista, mentre un cordone di polizia ha impedito ai tanti fan e alla stampa di entrare nella chiesa dove la bara è stata coperta di rose e lillà. Tra le testimonianze di stima e di affetto verso la grande Whitney Houston, molto sentito e commovente è stato l’intervento dell’attore Kevin Costner, partner della Houston nel film ‘The Bodyguard’, che ha visto la cantante debuttare come attrice. «La più grande popstar di tutti i tempi non era sicura di essere all’altezza. Voleva essere al meglio, solo che indossò il trucco pesante dei concerti, che si sciolse sotto le caldissime luci del set... Whitney, se tu mi puoi sentire, non eri solo brava, eri grande... non eri solo carina, eri bellissima, come una vera donna può essere»: queste le parole dell’attore che con la voce rotta dall’emozione ha concluso poi il suo intervento dicendo: «Non preoccuparti, anche ora sarai all’altezza». Subito dopo la cantante Alicia Keys, commossa, ha eseguito un brano regalando ai presenti un’esibizione molto emozionante, seguita poi da Stevie Wonder. Tra gli altri sono stati presenti

Oprah Winfrey, Beyoncè, Bill Cosby, Mariah Carey e Jennifer Hudson. La madre di Whitney Houston, Cissy, era sorretta da due persone quando è entrata in chiesa e si è seduta accanto alla nipote Bobby Christina e gli altri membri della famiglia. L’ex marito Bobby Brown, in passato accusato di violenza domestica ai danni dell’attrice e cantante, ha fatto una breve apparizione, ha attraversato la chiesa, accarezzato la bara ed è andato via, con un aspetto contrariato. Decine sono stati gli operatori e i fotografi presenti sin dalle prime ore della mattina appostandosi davanti all'ingresso della chiesa, dove alle 12 ora locale (le 18 in Italia)

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hanno avuto inizio i funerali. Il funerale è stato celebrato a una settimana dalla morte avvenuta l’11 febbraio, a Los Angeles. Il suo corpo è stato trovato all’interno di una camera d’albergo, aveva 48 anni. Le cause della morte dell’artista, che pare soffrisse da tempo di dipendenza da alcol e droghe, sono ancora da determinare: i risultati degli esami tossicologici sono attesi per i prossimi giorni. Le indiscrezioni sulla sua morte e sul suo stato di salute s’inseguono da giorni. Whitney Houston sarà seppellita accanto al padre, John Houston, nel cimitero della cittadina di Westfield, New Jersey.

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Domenica - 26 febbraio 2012

LI NAPO

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Pasquale Lucchese napoledano@libero.it

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E l ’ A z z u r ro b at t é i . . . B l u e s . . .

hi l'avrebbe mai detto! In una piovosa serata di febbraio, il tuo Napoli strapazza il Chelsea 3-1 nell'andata degli ottavi di Champions'. Ciononostante, ti resta un pizzico di amaro in bocca. Bastava poco, una minidose di cinismo e potevi chiudere a doppia mandata il discorso qualificazione. Rinsavisci, e mediti su una prestazione superba, su un risultato assolutamente lusinghiero. Anzi, fai due conti, e scopri che è martedì grasso, carnevale: sarà mica uno scherzo?! Non c'è candid, non c'è scherzo, è tutto vero, tutto reale. Un pubblico immenso, nonostante i prezzi “lord”, che poco tengono conto di spread e crisi. Un incasso da record, che supera i 3 milioni. Una squadra che corre, soffre, non si scompone dopo l'immeritato svantaggio, e conquista una straordinaria e netta rimonta. Un Pocho che si scopre anche goleador; un Matador che segna forse di petto, forse di spalla; un Marek meno incisivo, ma ordinato e diligente. Un Gargano che corre come un matto, recupera palloni e smista il gioco; un Inler finalmente in versione felina.

Maggio e Zuniga che percorrono la fascia come dannati. Hugo, Paolo e Sasà che fanno a sportellate con l'ivoriano Drogba e i suoi

compagni di reparto. Un Morgan che dopo un inizio timoroso, non sbaglia nulla. Certo, la compagine del ricchissimo Abramovich, è tutto fuorché un'armata invincibile. Ha difficoltà in campionato, relegata a lottare per il 4° posto, lontanissima dalle due squadre di Manchester. Questo dato incontrovertibile non ridimensiona l'impresa partenopea. Anzi. I Blues hanno, nella coppa dalle grandi orecchie, un obiettivo fondamentale, per provare a raddrizzare una stagione finora negativa. Hanno una discreta esperienza europea, e in rosa dispongono di diversi vecchi “marpioni”, forse un po' logori. In panca, a suon di petroldollari, hanno il giovane erede di Mou, Villas Boas, il trainer che la scorsa stagione ha vinto tutto con il Porto. Saranno pure in crisi, ma non era per nulla facile affrontarli con tanta spavalderia, con tanto coraggio e determinazione. A Stamford

Via Giosuè Carducci, 68

Bridge, nel loro catino, sarà tutt'altro che semplice. Ma stasera l'autostima ha avuto una notevole impennata. Restare con i piedi per terra è un obbligo, soprattutto per una grande squadra. Al di là di voli pindarici, La Champions' resta un' occasione da godersi impresa dopo impresa. Lo snodo cruciale della stagione è ora. Due vittorie, Chievo e quella netta di Firenze, con i tre tenori sugli scudi, hanno rilanciato un campionato frettolosamente dato per archiviato. Prima del return match di Londra, bisognerà cercare un'altra piccola, grande scossa in campionato. Senza dimenticare che dopo la trasferta anglosassone, ci sarà un altro “ritorno” fondamentale, quello in Coppa Italia. Come volevasi dimostrare, la stagione è assolutamente da vivere e da gustare. Magari con una dose maggiore di equilibrio, e soprattutto di sano “ottimismo”. Siamo una meravigliosa realtà, con evidenti, “ovvii” limiti, ma in costante crescita. Stringiamoci a coorte... il Napoli chiamò!

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T SPOR

Domenica - 26 febbraio 2012

Valerio Cresci

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A spasso nel calcio

Standing ovation..Standing ovation for you!!!

Q

uesta è la prima cosa che pensi alla fine di Napoli –Chelsea, scendendo le scale della tua amata curva, cerchi di isolarti e vivere il momento, l’emozione. Provi a rivedere nella tua mente gli highlights della partita, ma è impossibile perchĂŠ intorno a te tutti urlano per la gioia ed intonano cori . Napoli - Chelsea è la partita dell'anno, per capire che i soldi non sono tutto nel calcio e ribadire un concetto ormai storico: "Vedi Napoli e poi muori" o meglio “See Naples and dieâ€? per Villas Boas! Questa partita (che entrerĂ negli annali della storia) era da giorni nell'aria di Fuorigrotta, nei vicoli dei quartieri, in tutti i bar e nelle piazze, la gente ha vissuto l’attesa con ansia e trepidazione. Napoli – Chelsea: il destino ha voluto che si giocasse nel giorno di Carnevale, il giorno perfetto per giocare uno scherzetto ai blues, che per la serata si travestono da agnellini, da sacrificare nel tempio del calcio.E allora anche il San Paolo si traveste, indossa vesti europee stasera: un enorme pallone della Champions al centro del campo, pronto per essere sventolato al rimbombo di un magico suono. Alle 19.30 sono tutti giĂ allo stadio. L’ansia della partita era talmente forte da non permettere di lavorare o studiare senza pensarci almeno ogni 10 secondi, perciò meglio avviarsi prima ed evitare le code lunghissime in cittĂ o in tangenziale e l’infinita ricerca di un parcheggio per l’auto. Il San Paolo è un pentolone enorme in cui ribollono i 55.000 spettatori, pronti a riascoltare e cantare ancora una volta quella magi-

ca canzoncina. Iniziano i riscaldamenti. La fiamma dell’entusiasmo si accende, lo stadio si surriscalda, l’inferno è pronto ed anche i carnefici. Le squadre entrano: la colonna sonora inizia a risuonare e i brividi iniziano a salire, l’emozione si prepara a scoppiare insieme ai nostri cuori. Ci siamo: urliamo

a squarciagola THE CHAMPIONS, come per dire noi siamo qui, eccoci, giochiamo! Inizia la partita. Il Napoli fa subito capire al Chelsea che non sarĂ una passeggiata anzi, ma Ceck non sbaglia e gli undici partenopei sprecano troppe occasioni. Ed ecco infatti che al nostro primo errore (come da consuetudine)il Chelsea ne approfitta e con un pizzico di fortuna ecco il gol! Ma il San Paolo non si arrende, non si vince senza lottare, cosĂŹ si alza il coro “DAI RAGAZZI NON MOLLATEâ€?. Inizi a sperare e a credere nella reazione, anche se nelle tua mente prendono piede le ipotesi piĂš negative possibili,

inizi a pensare che forse era troppo bella l’illusione di riuscire a battere il Chelsea. Ma nel bel mezzo dei pensieri ci pensa il Pocho con un bellissimo gol a scuoterti, a farti volare in aria ed a riportarti con la mente alla partita. Il primo tempo giunge ormai agli sgoccioli, arriva la segnalazione dei minuti da recuperare e con essi anche il gol con la spalla del Matador, che va ad esultare incontro ai tifosi orgoglioso della maglia che indossa; e a questo punto sei di nuovo scosso, ma nel senso reale del termine, voli in area rischiando seriamente per la tua incolumitĂ . Ma poi quando ti rialzi, ti stropicci gli occhi come un bimbo chiedendoti se è realtĂ , se sta davvero accadendo! Ăˆ tutto vero ed è tutto troppo bello! Le squadre rientrano negli spogliatoi e finalmente ti ricomponi: ti rimetti il giubbino, prendi fiato e bevi qualcosa, sei distrutto dalle emozioni. Il secondo tempo inizia e da subito si capisce che il Chelsea dovrĂ per forza attaccare ed il Napoli ripartire di contropiede. Ma questa è una delle specialitĂ della casa, e allora proprio con un’azione cominciata cosĂŹ, Cavani passa a Lavezzi la palla che non può sbagliare e GOOOAAALLLL. 3-1 e via con l’esultanza: “Everybody let’s go, Everybody let’s goâ€?. Eppure le emozioni non finiscono qui: il colmo arriva, quando addirittura sei arrabbiato perchĂŠ Asley Cole salva sulla linea di porta il gol del 4-1, che sarebbe stato firmato da Maggio. Al minuto 93 l’arbitro fischia la fine e la partita termina 3-1 ma va bene cosĂŹ...SENZA PAROLE!


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Gelsomina D’Anna geadann@libero.it

U N P UL CI N EL L A T RI STE

L

a sera del 18 febbraio guardavo ,con scarso interesse, il Festival di Sanremo ; le canzoni non mi sono piaciute, i sermoni del guru Celentano insopportabili, le belle statuine vestite da sarti famosi sfacciatamente appariscenti ed inopportune in un periodo di crisi economica, infine le volgarità di Papaleo e la farfallina di Belen mi hanno indotto a cambiare canale. Bene ho fatto; su un canale privato ho rivisto le scene più famose di alcuni film del compianto Massimo Troisi ed ho ritrovato la fiducia nel genere umano. Il 19 febbraio ricorre l’anniversario della nascita di questo grande artista, nostro conterraneo, morto prematuramente a soli 42 anni, dopo aver terminato le riprese del suo ultimo film Il Postino, liberamente tratto dal romanzo Il postino di Neruda dello scrittore cileno Antonio Skarmeta. Alcune scene di questo film, girato a Procida e Salina, ritraggono il grande Massimo con un viso molto segnato ; l’attore era ammalato, soffriva da anni di un’anomalia cardiaca che lo aveva costretto ad un intervento

alla valvola mitralica, doveva recarsi negli Stati Uniti per un altro intervento ma volle terminare a tutti i costi il film del regista inglese Michael Radford, successivamente candidato all’Oscar. Da questo film la rassegna televisiva riproponeva una scena in cui avviene un dialogo dolcissimo e poetico tra l’umile portalettere (Troisi) e il poeta Pablo Neruda (un indimenticabile Noiret). Attimi di intensa commozione e nostalgia per un volto che dopo qualche giorno non avremmo più rivisto. Opportunamente sono partite le scene più divertenti del primo film del grande attore di San Giorgio a Cremano : Ricomincio da tre; la partenza per Firenze , seguito dall’amico invadente e fastidioso (Lello Arena), la scena esilarante di quando aspetta nel letto Marta, una ragazza presso cui trova ospitalità e con la quale avvia una relazione sentimentale. Le musiche stupende del grande amico Pino Daniele. Devo confessare che il film di Troisi a cui sono più legata è Non ci resta che piangere , del 1984, con Roberto Benigni. Il film è ric-

co di citazioni storiche e rimane nell’immaginario collettivo per le gag dei due grandi protagonisti : Mario (Troisi) e Saverio (Benigni) ; la scena riproposta è quella famosa della chiusura del passaggio a livello, i due amici trascorrono la notte in una locanda ma la mattina scoprono di essersi risvegliati a Frittole, nel 1492. Un’altra gag famosa è la scena della scrittura di una lettera a Girolamo Savonarola, chiara citazione dell’analoga scena interpretata da Totò e Peppino De Filippo in Totò, Peppino e la malafemmena. L’ultima scena era tratta da Capitan Fracassa, del 1990, in cui ho ammirato un Troisi Pulcinella ; non ho mai visto questo film ma devo dire che il grande Massimo ha rappresentato la vera anima della maschera partenopea : il viso triste, il volto sofferto ma aperto al sorriso e alla speranza di un domani migliore sono quanto di più emblematico rappresenti l’animo del napoletano. Massimo è stato un Pulcinella triste ed un grande napoletano.

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Città di Casoria ( NA)

COMUNICATO STAMPA Gentile Socio

Esiste l’obbligo per tutti i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze almeno un lavoratore, di fare effettuare “Verifiche periodiche di messa a terra sugli impianti elettrici”, queste verifiche possono essere effettuate solo dalle ASL – o Organismi abilitati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Tale obbligo è sancito dal D.P.R. 462/01 e dal D.Lgs 81/08 che prevedono sanzione che vanno da: Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.000,00 a € 4.800,00, in caso di applicabilità dell’art. 80 comma 3 art. 87 comma 3 lettera D art. 64 comma 1 lettera E art. 68 comma 1 lettera B del D.Lgs 81/2008 – D.lgs 106/09 Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda Da € 2.500,00 a € 6.400,00 in caso di applicabilità dell’art. 296 comma 1 art. 297 comma 2 del D.Lgs 81/2008 – D.lgs 106/09 La Confesercenti si è attivata cercando di fare cosa gradita ai propri associati, facendo una indagine di mercato per trovare un Organismo col quale stipulare una convenzione tale da poter scontare il miglior prezzo per l’effettuazione delle stesse. Dopo varie indagini ha sottoscritto una convenzione con la C.M.L. Verifiche srl con sede in Afragola, “Organismo Abilitato” a effettuare verifiche, ritenendola (considerato anche il curriculum di tutto rispetto, è la più vicina al n/s territorio), la più affidabile e la più conveniente economicamente. Pertanto vi invito a verificare che nei locali in cui operano i dipendenti, sia garantita la messa a terra dell’impianto elettrico onde evitare rischi e danni gravi per la salute dei dipendenti anche, in considerazione dei controlli che si stanno intensificando sul n/s territorio da parte dell’Asl – Inail. Chi è interessato può contattare: C.M.L. Verifiche srl Via Domenico Morelli 49 Tel & Fax. + 39 081 860 27 81 e-mail:info@cmlverifiche.it Comunicando che è Associato Confesercenti Casoria Sicuro di avervi fatto cosa gradita vi porgo distinti saluti

Il Presidente Martino Laezza

Via Carlo Verre n°45 - 80026 Casoria Na – tel - fax - 0817585253 -e-mail confcasoria@libero.it

Oggetto: Prove scritte concorso pubblico per 10 posti di Vigile Urbano Comunicato : In data 15 e 16 febbraio 2012, si sono svolte le due prove scritte del concorso in oggetto. Per ciascuna di tali prove sono state predisposte numero 20 tracce , in buste chiuse, ed un candidato volontario ha provveduto a sorteggiare una traccia. Nella prima giornata erano presenti n.154 concorrenti, dei 168 ammessi, di questi quattro si sono subito ritirati mentre due sono stati allontanati perchè trovati in possesso di materiale non consentito. Nella seconda giornata si sono presentati n.144 candidati, uno si e' ritirato subito, dopo l'identificazione ed un altro e' stato allontanato perchè trovato in possesso di materiale non consentito, restano al momento idonei al concorso n.142 candidati. Si avvisa che dalla prossima settimana inizieranno le procedure per l'assegnazione dei punteggi in ordine ai titoli presentati con le domande di partecipazione, mentre successivamente si procederà alla correzione degli elaborati delle prove scritte. Sono previsti circa due mesi per il completamento di tali attività. Il Presidente della Commissione Dr. Com. Michele Pezzullo


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ICA RUBR

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P

resentiamo “NICOLA EPIFANIA” studente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli ed allievo della scuola fotografica di Fortunato Celentino. Per Informazioni rivolgersi allo studio: 0817362005 “Se una donna è malvestita si nota l’abito. Se è vestita impeccabilmente si nota la donna”.. (Coco Chanel)

Climbing up a statue to show …

A che serve passare dei giorni se non si ricordano? I giovani che parteciparono a questa manifestazione ricorderanno per sempre quei momenti di forte condivisione…



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Gelsomina D’Anna geadann@libero.it

I L S U C C ESSO NO N BA STA…

O

ggi assistiamo , increduli e impotenti, ad una pericolosa deriva che mina profondamente la qualità della nostra vita: molte delle variabili da cui dipendono la nostra salute sono in grave pericolo. Quando , con dolore, apprendiamo che lo stato di salute di persone che amiamo o a cui siamo legati da vincoli di amicizia non va bene, facciamo sempre una serie di valutazioni: il clima instabile, il cibo che consumiamo, l’aria che respiriamo. Il nostro pianeta , la nostra città, il posto in cui viviamo sono offesi da una serie di azioni messe in atto da persone senza scrupoli ; gli uomini nei confronti della natura si comportano in maniera scorretta e gli esiti di questo rapporto hanno degli effetti devastanti sulla nostra salute. Qualche secolo fa le persone morivano per motivi molto banali ; spesso anche una bronchite poteva causare esiti nefasti. Con le scoperte fondamentali in campo medico, a partire dalla penicillina del dottor Fleming, la qualità della vita è migliorata e l’età media è salita. Ma negli altri campi dello scibile umano gli scienziati hanno prodotto , forse inconsapevolmente ma sicuramente animati dal desiderio della scoperta ad ogni costo, notevoli danni ; soprattutto in alcuni campi ( la fisica nucleare) gli scienziati ,

certamente uomini molto istruiti, hanno privilegiato l’affermazione delle loro teorie piuttosto che la cura dei valori e la voce della loro coscienza ha taciuto, laddove ha primeggiato la smania di successo e di affermazione personale. La letteratura ci offre molti esempi di uomini, con alte capacità, disposti a tutto pur di arrivare al potere e al successo: il dottor Faust da l’anima in cambio di conoscenza e potere, il dottor Jekyll si trasforma nel malefico Mister Hyde pur di dimostrare la valenza della sua scoperta terrificante, e inoltre nell’iconologia classica il diavolo tenta gli uomini più istruiti e volti al raggiungimento del successo. Il ricordo della magistrale interpretazione di Al Pacino nel film “L’avvocato del diavolo” rappresenta un esempio di come il connubio di potere e malvagità sia presago di temibili alleanze tra governo, affari e conoscenza, che ha prodotto tanti effetti negativi nella nostra società. Dobbiamo ad un americano, Daniel Goleman, la scoperta dell’intelligenze emotiva, in controtendenza alla supremazia dell’intelletto sostenuta da Galileo e alla separazione tra sé e oggetto di Cartesio; Goleman preconizza la supremazia della mente preposta alla creatività, alla forza dei

sentimenti, all’ empatia . Il distacco da una concezione di tipo essenzialmente analitico rappresenta una sorta di riaffermazione dei valori rispetto agli scopi , dell’umanità e della coscienza in antitesi alla totale sicurezza delle teorie. Diceva Elie Wiesel, il grande fustigatore del nazismo, che coloro che progettarono l’Olocausto e lo sterminio di sei milioni di ebrei, erano i discendenti di Kant, di Beethoven, di Goethe, uomini che hanno dato all’umanità la grandezza delle loro idee, della musica e della poesia. Anche gli scienziati , gli uomini che gestiscono l’alta finanza, in genere i potenti , spesso mancano in quella parte di umano che è preposta alla generosità, all’altruismo, orientati unicamente al raggiungimento del successo; ma spesso il successo non basta, il nostro pianeta ha un disperato bisogno di mediatori di pace, di pensatori liberi, di amanti, di poeti e cantastorie, di persone con coraggio morale, che pensino non solo al raggiungimento dei propri obiettivi ma al bene comune. Queste qualità, indispensabili per la costruzione di un mondo migliore , hanno poco a che vedere con il successo nell’accezione che la nostra cultura gli ha dato.

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VIK CATTI

Domenica - 26 febbraio 2012

CattiviK

Crisi di idee Gianni: allora Gianni, tu che sei sempre informatissimo, mi sai dire cosa sta succedendo al comune? Pinotto: purtroppo, non so che dirti, tutti corrono fingendosi indaffarati, ma la realtà è molto amara. Gianni: spiegati meglio! Pinotto: le uniche cose che sta producendo questa amministrazione riguardano i soliti giochetti. Gianni: ancora? Eppure lo stallo politico avrebbe dovuto fermare anche gli affarucci di ComandoSempreIo. Pinotto: ed invece ti sbagli, è proprio in queste circostanze che il buon assessore sfodera tutti i suoi tentacoli, mentre gli altri sono distratti dalle beghe. Gianni: ed il Sindaco? Si è reso conto di quello che gli succede intorno? Pinotto: ma vuoi scherzare? Mi sembra imbambolato pienamente avviluppato nei fili del burattinaio. Gianni: brutta situazione, ma fammi capire bene a cosa ti riferisci quando parli dei giochetti di ComandoSempreIo? Pinotto: adesso te lo spiego! Sai che l’assessore all’urbanistica sta andando a sbandierare ai quattro venti che c’è la necessità di approvare il Puc in tempi brevissimi altrimenti NonCiRestaChePiangere sarà nuovamente preda degli speculatori, senza una concreta pianificazione urbanistica. Gianni: e fin qui tutto regolare e condivisibile. Pinotto: se non fosse che ad oggi nessuna proposta ufficiale della giunta è stata ancora messa agli atti. Dicono che sia di vitale importanza arrivare all’adozione in Consiglio Comunale per far scattare le norme di salvaguardia in grado di proteggere il territorio dal edilizia selvaggia, ma fin ora nessuno si è mai sognato di chiedere la convocazione dell’assise civica su questo tema. Il tempo trascorso inattivamente avrebbero potuto impiegarlo per rimaneggiare il Piano urbanistico già vecchio di dieci anni! Invece vogliono adottare proprio quel Puc che fa comodo a loro. L’idea, in una fase successiva, sarebbe quella di demandare ad un ufficio di piano, composto di tre quattro membri, tra cui anche personale esterno al comune, il compito di ammodernare il piano urbanistico ormai vecchio e non più applicabile. Gianni: ovviamente questo è un modo per distribuire qualche altro incarico esterno, attraverso l’utilizzo di consulenze affidate a professionisti amici! Pinotto: bravissimo, si vede che nonostante la tua pazzia afferri le cose al volo, ma ti dirò di più al momento non si possono permettere di portare il Puc in Consiglio perché sarebbe bocciato dall’opposizione e dal Partito dei Decelebrati, sempre molto critici sull’argomento. Nel frattempo che non si scioglie il bandolo della matassa, con la crisi politica che imperversa ed il piano che langue in un cassetto, la Giunta ha pensato bene di concedere il cambio di destinazione d’uso per costruire un parcheggio privato nella zona centrale della città. Gianni: proprio un bel buisness per il fortunato beneficiario. Pinotto: infatti e questo non ti puzza? Gianni: forse ti sbagli è solo la tua mente malevola che vede il marcio ovunque. Pinotto: sarà ma mentre migliaia di persone sono ancora in attesa dell’approvazione del Piano Casa che permetterebbe loro di costruire un’abitazione per la propria famiglia l’amministrazione si concentra solo sugli affari di piccoli imprenditori! CattiviK: ed a voi?


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CA MUSI

Amalia Vettoliere amypig@alice.it

G RAMMY AWARDS 2012 : TRIONFANO LE “VOCI FANTASMA” E LA MALINCONIA

L

o scorso 12 febbraio abbiamo assistito alla consegna dei cosiddetti Oscar della musica (edizione numero 54) con decine e decine di premi in palio e la partecipazione di tantissimi artisti provenienti da buona parte del mondo. A guidare il carro dei plurinominati è il Signor Kanye West, che aggiunge la bellezza di sette nominations al suo già ricco palmares. Seguono Foo Fighters, Adele e Bruno Mars con sei a testa, Drake, Rihanna, Radiohead a quota 4, e la nostra Germanotta, in arte Lady Gaga, “fermata” a sole tre nomine. La notizia che, nei mesi precedenti l’evento, suscitava maggiore scalpore, o meglio, maggiore attesa, era quella dell’ “incerto” live di Adele; la quale, a seguito di un’operazione alle corde vocali a cui si era sottoposta, non si era più esibita, nonostante il suo album continuasse a vendere in tutto il mondo. Ed era stata proprio questa la grande novità di questi Grammy: l’apertura della se-

rata della “malinconica” Adele. Questo poco prima di un tragico episodio che ha deciso il cambiamento totale della scaletta della serata, la morte di Whitney Houston, avvenuta il giorno prima delle famose premiazioni, a cui avrebbe dovuto partecipare lei stessa. Ovviamente un lutto così grande non poteva non aver ripercussioni sulla cerimonia degli “Oscar della Musica”, tanto che la serata si apre proprio con un tributo alla Houston e tutti i protagonisti le dedicano qualche parola. Ma il momento più emozionante arriva quando Jennifer Hudson omaggia Whitney intonando I Will Always Love You, un’interpretazione pacata e piena di trasporto, senza fronzoli o parole sdolcinate. Nonostante, però, il cambio di scaletta, la sorpresa è arrivata ugualmente: Adele dopo sei mesi di stop torna ad esibirsi, e lo fa veramente benissimo decretandosi protagonista indiscussa della serata, e

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permettetemi anche di dirlo, dell’anno. Con quel tono di voce particolare che si ritrova, un album tra i migliori che il panorama musicale possa offrirci in questi periodi, regala attimi sempre più emozionanti, in particolare nelle esibizioni live, dove da il meglio di se stessa. E dopo questo periodo di assenza, che ha messo in allerta tutti i fan, torna ancora meglio di prima, con un’esibizione degna di merito e di premi, tanto che se ne aggiudica ben sei, lasciando a bocca asciutta Lady Gaga e Katy Perry. Ottimi risultati anche per Foo Fighters, che sale a quota cinque, e a seguire Tony Bennet, premiato per il duo “Body and Soul” con la fantastica Amy Winehouse, altra protagonista indiscussa dei Grammy. Insomma, questa 54esima edizione degli Oscar della Musica, oltre ad essere caratterizzata da “voci fantasma” andate via troppo in fretta, ha visto il trionfo di uno stile finalmente diverso, non le solite melodie pop, balletti e coreografie, ma voce e microfono. Sarà definita anche troppo “malinconica” ma Adele è riuscita a dare un tocco differente anche alla manifestazione musicale più importante che esista.

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Angelo Ferro

Domenica - 26 febbraio 2012

ferroangelo@yahoo.it

Tangentopoli 20 anni dopo : le “mani” sono ancora più sporche!!!

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ono passati vent’ anni dalla grande inchiesta di tangentopoli che portò alla luce il sistema del malaffare nella pubblica amministrazione stravolgendo la politica e l’imprenditoria ; le indagini fecero emergere i reati di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti ai livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano. Furono coinvolti ministri, deputati, senatori e imprenditori; gli anni di “MANI PULITE” diedero vita anche alla cosiddetta “stagione dei suicidi “ dove molti funzionari e amministratori pubblici si tolsero la vita a causa delle loro malefatte, le inchieste furono condotte da un pool della procura di Milano ( formato dai magistrati : Di Pietro, Davigo, Greco, Colombo, Parenti e Boccassini guidato dal procuratore- capo Borrelli e dal suo vice D’ambrosio). Tangentopoli ebbe inizio il 17 febbraio 1992, con un ordine di cattura nei confronti dell’ ingegner Mario Chiesa colto in flagrante mentre intascava una tangente da un imprenditore monzese rivoltosi alle forze dell’ ordine, in seguito a tale episodio si apre il calderone di un fitto sistema ben organizzato di “mazzette” che costituivano la base per il finanziamento illecito dei partiti ma anche per l’arricchimento personale dei loro membri. Uno dei protagonisti indiscussi di mani pulite fu Bettino Craxi ,leader del psi , tra i maggiori responsabili del sistema capillarmente organizzato, il quale finita la legislatura , con il venir meno dell’ immunità dall’ arresto fuggì in Tunisia, dove si è spento nell’ anno duemila. L’inchiesta durò circa due anni e portò a 1300 condanne definitive con

il conseguenziale ridimensionamento della politica e la caduta di partiti storici come dc,psi,psdi e pli fino all’ avvento della “seconda repubblica”. Sono passati quattro lustri dal

più grande scandalo politico che ha colpito la scena italiana , e con l’apertura del nuovo anno giudiziario il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, ha dichiarato che «L’illegalità, la corruzione e il malaffare sono fenomeni ancora notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce»,indi si può tranquillamente affermare che nulla è cambiato, anzi la situazione é peggiorata. Allora bastavano gli avvisi di garanzia a far dimettere un ministro, col passare degli anni si è via via scivolati alla normalità del fatto che chi patteggia una pena , chi sia pregiudicato

o indagato possa lodevolmente amministrare la cosa pubblica; la recente dichiarazione della Corte dei conti stronca definitivamente ogni eventuale illusione "La corruzione è dunque ancora ''dilagante"... ha una dimensione di 60 miliardi di euro all'anno, ma le sentenze di condanna della magistratura contabile nel 2011 sono state per soli 75 milioni. L’illegalità e il malaffare sono sempre più diffuse e devastanti. L’evasione fiscale è da record europeo. Come un disco rotto che si blocca sempre allo stesso punto, l’Italia è ferma al punto di partenza. Vent’anni dopo Tangentopoli,Sanità, opere pubbliche, consulenze, opere incompiute, ritardati pagamenti ai fornitori: è un rosario senza fine di malversazioni quello che si consuma ogni giorno ai danni dei contribuenti onesti. Truffa e falso la fanno da padrone, poi peculato e appropriazione indebita,concussione e corruzione, abuso d’ufficio; con restituzione assai dubbia del maltolto alle casse pubbliche. La colpa di tutto questo è anche del principale sostenitore di Mani Pulite,il popolo, che dopo aver inneggiato e plaudito i magistrati, ha man mano ritirato le deleghe, isolando quella magistratura che qualcuno si è sentito in diritto di definire “socialmente inutile”, lo stesso popolo che ha sopito la propria capacità di indignarsi e contestare attivamente atteggiamenti opachi o poco trasparenti riguardanti la classe politica tutta , incentivando quel gap democratico che intercorre tra amministrati e amministratori.

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Domenica - 26 febbraio 2012

“di Aldo Grazzi”

Necrologi

Continua, la rubrica di poesia in vernacolo diretta da Aldo Grazzi. ‘E VOLANTE! Chillo ca tutt’’e juorne stent’’a vita pe’ cchello ca s’abbusca c’’a fatica, ‘sta piaga nun se sana, è storia antica, cerca n’industria: ll’arte ‘e s’arrangià.

Era fravecatore ‘o puveriello, nun ce ‘a faceva a sustenè ‘a famiglia, teneva na mugliera cu dduje figlie e ‘o nicessario ce ll’aveva dà.

E Napule pe’ st’arte è na maesta. Ne sforna a centenara ‘e chesta ggente ca p’abbuscà nu sordo onestamentene ne jettano sudore pe’ campà.

Comme s’arrepusava? ‘A dummeneca ammatina, primma c’albasse juorne, cu na canesta ‘ncapa e senza scuorno asceva, zitto, senza ce scetà.

P’’e strade d’’a città, ‘e juorne ‘e festa, ‘mmiez’a ‘sta schiera longa ‘e disgraziate, c’’a sciorta ‘a porta ‘nfaccia ll’ha ‘nzerrate, steva pure ‘a bonanema ‘e papà.

Da Forerotta a’ villa comunale, a ppere tutt’’o tratto se faceva. Quann’arrivava, stracquo, s’assettava e ‘o puosto accumminciava a priparà.

Nu bravommo, grandu faticatore, ca cu pacienza s’abbracciava ‘a croce ‘nzieme ch’’e pene ‘e chella vita atroce. senza s’addumannà manc’’o pecchè.

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IA POES

Venneva pazzielle ‘e poche solde e palluncine ‘e gomma culurata ca ‘ncielo annariavano attaccate scapuzzianno pe’ se libberà.

Il Direttore. il CapoRedattore e la Redazione tutta si uniscono con profondo e sentito cordoglio al dolore di Lello, Teresa e Giovanna De Rosa per la perdita dell’adorata mamma. L’Associazione culturale Kasauri, desidera esprimere a Raffaele, Teresa e Giovanna la loro vicinanza per la dipartita della cara madre.

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