Anno I - Numer o 5 - 4 d icem b r e 2011
IL V(U)OTO
A N T I C I PAT O
Gli sprechi
dell’Assessore Marro
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In questo numero
Anno I - Numero 5 - 4 dicembre 2011
pag.17 Politica e Magistratura - Danni Colla-
pag. 3 Editoriale
terali
pag. 4 La crisi economica per la Giunta Carfora
pag.19 Un Volo......
non esiste!!!
pag.20 Una bellissima ragazza
pag. 5 Un Sindaco evanescente e una giunta
pag.21 Napoli
comunale inconcludente
pag.22 Per la serie “NONSOLOCALCIO”
pag. 6 Riceviamo e ....
IL V(U)OTO
A N T I C I PAT O
Gli sprechi
pag. 2 La vignetta della settimana
dell’Assessore Marro
pag.23 La festa dell’albero
pag. 7 Enzo Marino
pag.24 Orgoglio Federiciano
pag. 8 Per i disoccupati gli impegni devono
pag.24 Rubrica
essere rispettati
pag.25 Il grande male degli Italiani
pag. 9 Comunicato Stampa
pag.27 La politica categoria morale
pag.11 Periferie, degrado e demagogia
pag.27 Attori delle migliori soap
pag.12 Campania Infelix - Mo Bast!
pag.28 CattiviK
pag.13 Per il bene di Casoria
pag.29 Scripta Manent
pag.15 A spasso nel calcio
pag.30 Forum delle culture
pag.16 Intervista
pag.30 Comunicato stampa
pag.16 Pina Della Rossa
pag.31 XII Edizione Premio Letterario...
pag.17 Storie di violenza psicologica
Periodico settimanale a diffusione gratuita Anno I n. 5 - 04 dicembre 2011 Autorizzazione del Tribunale di Napoli (in attesa di autorizzazione) Direttore responsabile: Pasquale D’Anna direttore@ildomenicaledicasoria.it Caporedattore: Sonia Tabacco s.tabacco@ildomenicaledicasoria.it Redazione: Via G. Marconi, 80026 Casoria (NA) redazione@ildomenicaledicasoria.it Stampa: Tuccillo Arti Grafiche Via dell’Indipendenza,37 80021 Afragola (NA) graficatuccillo@libero.it Edito da: Associazione Culturale Kasauri Casoria (NA) associazionekasauri@libero.it Progetto grafico ed impaginazione: Sonia Tabacco Questo numero è stato chiuso in redazione
Giovedi 01 dicembre 2011
La vignetta della settimana Sulle CAVE e l’accordo con la Provincia qualcuno sta mentendo...!!!
Domenica - 4 dicembre 2011
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RI E D I TO
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ALE
“I Dirigenti che il Sindaco Carfora sta difendendo da mesi, violando palesemente la legge, non sono nemmeno in grado di garantire l’ordinario…”
Pasquale D’Anna
direttore@ildomenicaledicasoria.it
Il vUoto anticipato…
A
lmeno un anno, ed invece, molto prima sono venute alla luce le crepe di una coalizione messa in piedi con un unico ed inequivocabile fine: riprendersi la Città! Un contenitore vuoto, celato dietro la faccia pulita del candidato a sindaco, e retto da una serie interminabile di falsità e menzogne, tipiche delle campagne elettorali “create” da una precisa parte del centrosinistra casoriano. E’ bastato il primo valzer ed i ballerini hanno preso a puntare i piedi e nella migliore delle ipotesi a calpestarseli di brutto. L’ultimo atto veramente pietoso è stato il rinvio della votazione sull’assestamento di Bilancio, atto disciplinato dal dlgs 267/2000 art.175 comma 8, con il quale un’amministrazione “normale” approva le variazioni da apportare al bilancio comunale al fine di assicurare il pareggio dello stesso. Volete conoscere le motivazioni di tale rinvio? “ le variazioni sono pervenute in ritardo da parte dei Dirigenti”. Ci sembra giusto lo sfogo che abbiamo raccolto da parte del leader dell’opposizione Massimo Iodice ex assessore al bilancio: “ I Dirigenti che il Sindaco Carfora sta difendendo da mesi violando palesemente la legge, non sono
nemmeno in grado di garantire l’ordinario, la gente deve sapere che professionisti pagati profumatamente non riescono ad assolvere nemmeno ai loro obblighi più elementari.” Ai costernati cittadini non rimane che assistere allo spettacolo deprimente di un’Amministrazione cadente che volteggia nell’aria come le foglie d’autunno. La confusione è grande sotto il cielo del Partito Democratico e della coalizione che sostiene il Sindaco Carfora. L’ultima notizia arriva dalla “corrente” dei consiglieri comunali: documenti, tavoli ballerini e prese di posizione per ribadire l’assoluta sfiducia nei confronti dei due Assessori che secondo i Consiglieri non risponderebbero alle direttive del gruppo presente in Consiglio comunale. La “guerra”, chiaramente, è contro lo strapotere di Casillo e la regia dell’ex delfino di quest’ultimo: l’altro Tommaso! Sul caso Assessori, Girasole critica duramente l’appiattimento della segreteria del Partito Democratico rispetto a questa richiesta, ormai non più nascosta, di dimissioni degli assessori. Un balletto irresponsabile e logorante, che chiaramente mette in secondo piano la programmazione, lo
sviluppo e il futuro della Città già afflitta da problemi gravissimi. Tra lo stupore dei cittadini che hanno votato Carfora, sperando (per l’ennesima volta) in un “vento” nuovo, serpeggia la delusione, lo sconforto e la frustrazione per essersi ancora una volta fidati dei soliti noti e una domanda diviene obbligatoria: è ancora questo il Sindaco della svolta, quello che può condurre verso una nuova alba radiosa e felice la Casoria de- ferra rizzata? O è un “rassemblement” di convenienza e convivenza forzata tra ex democristiani, ex socialisti rampanti e nostalgici delle vecchie pratiche consociative e clientelari? E può questa coalizione ormai divisa e lacerata in correnti l’una contro l’altra armate, aspirare a guidare il rinnovamento e mettere in piedi programmi di governo credibili agli occhi dei Casoriani? Difficile crederlo. Per ora tra Via San Benedetto e Piazza Cirillo sembra che vada in scena solo il triste rito di un’eutanasia politica e programmatica che noi avevamo ampiamente previsto. In scena, un copione già visto: il vUoto anticipato…
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w w w. c a f f e p a r t e n o p e . i t
Domenica - 4 dicembre 2011
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POLIT
ICA
Pellegrino Mazzone pelle.mazzone@virgilio.it
La crisi economica per la Giunta Carfora non esiste !!! L’ Assessore Luisa Marro sta sprecando centinaia di migliaia di Euro in manifestazioni pseudo -culturali e non fa niente per i meno abbienti.
S
tiamo vivendo, in questo scorcio di 2011, una delle più tremende crisi economiche che i paesi occidentali abbiamo mai avuto, se non la più devastante in termini economicofinanziari. Una crisi che per intensità sta portando centinaia di migliaia di famiglia in Italia alla disperazione per arrivare alla fine del mese. La nostra città, come del resto tutto il sud Italia, non è scevra da questa situazione. Anzi dove il lavoro scarseggia con tassi di disoccupazione ed inoccupazione superiori alla media nazionale, i politici locali, per quanto di competenza e non solo, dovrebbero mettere in campo azioni di carattere sociale ed assistenziale per cercare di arginare almeno economicamente la disperazione di queste famiglie. Nello scorso mese di settembre l’Amministrazione Carfora, nell’atto di approvazione del riequilibrio di bilancio, ha approvato una maxi variazione di bilancio prevedendo un aumento della spesa corrente di circa un milione di euro, e la metà è stata attribuita al settore servizi diretti alla persona e politiche sociali di cui Luisa Marro è Assessore . Certamente, essendo il settore servizi alla persona, assistenza e politiche sociali, in questo momento uno dei settori più delicati del Comune proprio per la difficile situazione economica, ci saremmo aspettati da parte dell’assessore Mauro una serie di provvedimenti che avrebbero alleviato le sofferenze economiche di centinaia di famiglie della nostra città. Invece la nostra
Domenica - 4 dicembre 2011
onnipresente Assessore, in modo illegittimo, si fa approvare, senza copertura di spesa dalla Giunta una delibera per pagare ad una Onlus la prestazione di circa 20mila euro di V. Sgarbi alla Galleria privata -museo CAM. Sulla legittimità della delibera già abbiamo scritto! La nostra “ zarina” non contenta, sempre nella maxi variazione al bilancio fa stanziare
Tavolo contributi: qui si spreca...!!
la cifra di 50.000 € per gli addobbi delle festività natalizie per pura bramosia di potere ! e nel contempo taglia tutta la spesa per lo sport ed i Giochi della Gioventù. Nel corso del mese di ottobre, sempre la vulcanica Assessore, si fa impegnare con determine dal suo Dirigente dott.Petirro e deliberare dalla Giunta impegni di spesa per svariate migliaia di euro per una serie di
manifestazioni pseudo -culturali e progetti pseudo - educativi, mentre centinaia di persone affollano il Consiglio Comunale e gli uffici comunali per chiedere sostegni economici per poter arrivare alla fine della settimana. Per ultimo, ma solo in termini temporali, sempre la nostra Assessore con Determina 567 dello 08.11.2011 a firma del suo Dirigente dott. Petirro impegna la spesa di 10.000 € più Iva per un “ progetto culturale corporation art “ di un’associazione culturale Inform Art di Napoli , il cui progetto prevede nella giornata conclusiva un concerto di musica Folk ! La crisi si fronteggia con la musica! Speriamo di non trovarci un progetto di musicoterapia perché il progetto per la banda musicale già lo ha deliberato. Crediamo che la misura sia colma! Sarebbe meglio che la Giunta Carfora si dia una calmata e soprattutto la sua espressione più eccentrica che è l’Assessore Marro. Non è possibile sperperare i soldi dei contribuenti casoriani per attività pseudo - culturali in questo momento così delicato del vivere, anzi del sopravvivere quotidiano. Non si lamenti il Sindaco ed i suoi Assessori dei tagli che lo Stato effettuerà nei confronti dei Comuni , se a Casoria si finanziano progetti inutili , o per lo meno utili solo per pochi in vista di una imminente campagna elettorale, con l’avanzo di amministrazione che il centrodestra ha prudentemente lasciato nelle casse comunali.
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POLIT
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ICA
Ernesto Valiante
geom.ernestovaliante@libero.it
UN SINDACO EVANESCENTE E UNA GIUNTA COMUNALE INCONCLUDENTE
S
i mettesse l’anima in pace chi aveva posto la propria fiducia nel Sindaco Carfora. La politica messa in atto da Carfora, basata esclusivamente sull’apparire piĂš che dell’essere è destinata miseramente a fallire. Gli ultimi avvenimenti politici hanno messo in mostra un quadro politico desolante i cui effetti preoccupanti non sono tardati a venire. L’immagine del Sindaco, senza nulla togliere all’uomo, fatta passare nell’immaginario collettivo come il nuovo messia della politica, la brava persona, il Robin Hood di Casoria, vacilla sempre di piĂš sotto il fuoco amico del Partito Democratico. Non vi è dubbio che il pasticcio combinato con le nomine dei dirigenti e degli assessori e l’assenza nella Relazione Programmatica di un vero e proprio patto per la cittĂ , basato sulla chiarezza degli obiettivi, dei tempi e sulla trasparenza dei percorsi, abbiano determinato lo sfaldamento dell’attuale maggioranza. Di certo a contribuire maggiormente le divergenze tra le forze politiche del centrosinistra, sono state alcune scelte prese autonomamente dal Sindaco e dagli Assessori. Le modifiche al programma integrato urbano del “PIU EUROPAâ€?, ha comportato lo slittamento dei tempi per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma con la Regione Campania oltre alla mancata attivazione immediata degli interventi per un importo complessivo di circa 35 milioni di euro. Oggi, in piena crisi finanziaria del Paese, i fondi della ComunitĂ Europea rappresentano l’unica occasione re-
ale per l’accrescimento economico, sociale e occupazionale della città di Casoria. Il Vice Sindaco e Assessore ai LL.PP. Sergio D’Anna, tuttora, non ha ancora impegnato milioni di euro previsti nel piano annuale 2011 delle Opere Pubbliche e non ha proceduto alla consegna di diversi lavori appaltati in precedenza dalle passate amministrazioni. Sperperati centinaia di migliaia di euro in lavori, forniture e servizi, per finalità inutili, attraverso una gestione allegra del bilancio comunale e senza l’adeguato controllo da parte dell’Ente per l’inesistenza dell’Organismo di Regolarità degli atti Amministrativi. L’Assessore al Bilancio, avv. Raffaele Bene, non è riuscito a farsi approvare dalla sua maggioranza politica, l’assestamento di bilancio entro il termine utile del 30 novembre. L’Assessore all’Urbanistica, avv.Giovanni Cagliardo, si è impegnato ad approvare entro dicembre del 2011, il P.U.C. strumento fondamentale per ridisegnare il nuovo assetto urbano del territorio al fine di incoraggiare gli investimenti pubblici e privati. Al momento, la stragrande maggioranza dei consiglieri comunali ignora sia i contenuti e sia lo stato dell’arte dell’iter tecnico e amministrativo del redigente Piano Urbanistico Comunale. L’Assessore alla Pubblica Istruzione, prof.ssa Luisa Marro, oltre a sponsorizzare e partecipare alle manifestazioni culturali, dovrebbe preoccuparsi maggiormente alla sicurezza dei plessi scolastici. Molte scuole, infatti, sono sprovviste dei collaudi statici, dei certificati di preven-
zione incendi, dei certificati per la sicurezza degli impianti, dei certificati di agibilitĂ ecc. aggiornati alla normativa vigente i quali, sono indispensabili ai fini della sicurezza e dell’idoneitĂ degli edifici scolastici. L’Assessore alle AttivitĂ produttive, dott. Tommaso Casillo, è piĂš interessato a reggere le fila di una maggioranza sgangherata, piuttosto che assicurare una presenza attiva delle istituzioni sul territorio al fine di rispondere tempestivamente alle esigenze delle categorie produttive mediante la partecipazione alle scelte che qualificano il tessuto imprenditoriale ed economico della cittĂ . L’Assessore all’Ambiente, avv. Pasquale Tignola, invece di compiacersi dei risultati lusinghieri della raccolta differenziata,avviata con successo nel 2008 dalla giunta di centro destra, deve verificare se da parte del Comune è stato esercitato il “controllo analogoâ€? sulla societĂ in House di Casoria Ambiente Spa ed elaborare un piano efficiente ed efficace per la sua collocazione sul mercato entro i primi mesi dell’anno 2012, cosĂŹ come prevede la legge. In merito poi, alle polemiche sollevate per l’utilizzo delle cave abbandonate sul territorio comunale previste nell’Accordo di Programma sottoscritto tra il Comune e la Provincia di Napoli, va sicuramente stigmatizzato il comportamento irresponsabile del Sindaco per aver generato allarmismo nella popolazione. Un’Amministrazione incapace di governare e di programmare è solo dannosa per la CittĂ .
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“Riceviamo e pubblichiamo” NECROLOGIO Vicini nel dolore e nel lutto il Direttore, il Caporedattore, la Redazione e i collaboratori de “Il Domenicale di Casoria” porgono sentite condoglianze all’amico fraterno Salvatore per la dipartita del caro padre Gennaro Arcella.
Egr. direttore del “Domenicale di Casoria” La dirigenza e gli iscritti del PD di Casoria confutano e stigmatizzano quanto dichiarato dal segretario, dott. Pasquale Amoroso, nell’intervista pubblicata domenica 20 novembre, in quanto lo stesso, abbandonato da tempo il suo ruolo istituzionale, esprime opinioni personali e/o di un gruppo ristretto di prescelti ma sicuramente non della maggioranza del direttivo e della segreteria. Invero da mesi, i sottoscritti chiedono insistentemente al segretario di riaprire il partito affinchè se ne ripristini il democratico funzionamento e le problematiche relative all’azione politica, amministrativa ed all’attuazione del programma per lo sviluppo della città possano essere portate nella loro sede naturale ed implementate e condivise da tutte le componenti del PD cittadino e non siano oggetto esclusivo degli interessi e della concupiscenza di “pochi eletti”. A tal proposito si allega il documento inviato il 14/11/2011 al segretario, sottoscritto da assessori, da componenti della segreteria, del direttivo e da rappresentanti degli iscritti del PD con il quale si rileva il venir meno del ruolo super partes, di garanzia e di coordinamento del segretario rispetto al partito e si chiede allo stesso di aprire una nuova fase politica e di riunire il direttivo e la segreteria per consentire la partecipazione e la discussione a tutte le componenti come democrazia impone ma anche questa legittima richiesta è stata ignorata totalmente dal segretario che in spregio ha reiterato le iniziative illegittime, personali e non condivise dalla maggioranza, non ultima anche la precitata intervista. Con cordialità, La ringraziamo dello spazio che ci concederete.
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Domenica - 4 dicembre 2011
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7 Non cercate coerenza o un filo conduttore o uno stile letterario …vi saranno negati! Questa rubrica sarà solo il passepartout tra me e voi quando io navigherò tra i miei ricordi veri o fantastici, nostrani o internazionali, sociali o spirituali.
LA CASA D’ORO
F
ino a qualche decennio fa si diceva, tra i vecchi della nostra gente, che, in occasione di eventi eccezionali, compariva uno scrigno d’oro a forma di casa, dal quale i casuriani attingevano forza, saggezza e potere. Ma, ancora oggi, la “Casa d’Oro”, simbolo di Casoria, e le storie antiche della città ricompaiano periodicamente sulle labbra di alcuni casuriani, portatori di tradizioni orali, a volte, senza neanche conoscerne motivazioni ed origini. Eppure, la Casa non è solo un simbolo grafico e le storie non sono solo fattarielli paesani ma semmai elementi di un patrimonio di conoscenze dalle origini mitiche ed ancestrali come confermano alcune testimonianze. Qui trasmetto una confidenza contenente una rivelazione straordinaria: “Da un po’ di tempo ho preso l’abitudine a camminar più spesso per la città interessandomi ai comportamenti sociali, alle mutazioni della città nel tempo, all’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro habitat, alle dinamiche delle attività cittadine. Insomma, curiosando un po’ su tutto e su tutti. Mentre ero nei pressi di un terreno macchiato di gramigna e di “friarielli spicati”, ho notato uno scrigno ben decorato d’oro e turchese ma stravecchio
E N Z O
dal tempo. Diffidente e per accertarmi cosa fosse l’ho spostato col piede. Leggero ma consistente, roteandosi su se stesso, mi ha lasciato un alone dorato sulla scarpa. Quasi stregato l’ho sollevato e l’ho aperto senza cautela. Non dirò ora cosa m’è apparso, le sensazioni che ho provato e gli avvertimenti avuti da una voce impercettibile e suadente, ma dirò solo ciò che da quel bagliore ho visto emergere. Un gruppo di fogli dorati o forse solamente invecchiati, organizzati in pila, un manoscritto con una calligrafia da fine amanuense in oro zecchino o forse di sanguinaria ormai sbiadita. Sul primo foglio c’era un’iscrizione: “Li Fatti de li Casuriani Antiqui” e sui successivi lessi questo straordinario documento su come era nata Casoria: “Quando l’ Universo fu creato, l’ Architetto lo progettò badando a non metterci troppa perfezione né poco impegno, poi l’Artigiano lo realizzò dandogli la giusta instabilità per evitare noia e fissità. L’Arredatore allestì, divertito, ecosistemi, atmosfere e scenari con la sua solita bizzarria, mentre l’Artista, svolazzando qua e là, colorò tutto di vivacità, di armonia e bella pazzia.
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M A R I N O
VIAGGI NELLA MEMORIA, VIAGGI NELL’ESTRO
Su un granello sperduto del Cosmo, navicella poi dell’umana schiatta, quando già tutto era in mutazione e l’azzurro pianeta avanzava spedito, proprio quando l’atmosfera ignea era calata e l’etere variava dal viola al ceruleo, l’Artefice disponeva i luoghi più ameni. Nei pressi di un golfo intinto di blu, tra sulfurei vulcani e un cielo mutante, Lui, distratto dalla bellezza del sito, nel segnar con la mano il luogo prescelto, dimenticò di dare l’oro prescritto. Continuò a planare su e giù per il mondo, ad elargire le cose più belle. Tirò fuori dallo scrigno dorato splendori, meraviglie e bugiarde aurore. Poi, donò ancora, con infinito amore, tutte le magie e le insidie di questo mondo. Quando sostò per badar meglio e si accorse dell’oro rimasto, subito, alla baia volle tornare. Mentre cedeva quell’oro zecchino, una folata improvvisa glielo portò via. Cadde festoso oltre i colli del golfo dando magia alla terra selvaggia e, per dotarla di ulteriore vezzo, la scatola piena lasciò lì nel mezzo. L’aulico Poeta, lì sopraggiunto, adocchiato lo scrigno ne prese possesso. Lo rivestì d’incanto, lo riempì di sogni e lo elesse sua Casa d’Oro”.
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AL ATT U
I TA’
Sonia Tabacco s.tabacco@ildomenicaledicasoria.it
Per i disoccupati gli impegni devono essere rispettati… Niente più chiacchiere!!
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ecine di disoccupati del Comitato Disoccupati per la Legalità di Casoria hanno cominciato la protesta incatenandosi ai cancelli dell’ingresso del Comune di Casoria, martedì 29 novembre e continuano a protestare ad oggi (giovedì 1 dicembre). La disperazione di questi uomini ha oltrepassato ogni logica. Essi reclamano il lavoro, pretendono un dialogo con le istituzioni di una città che, disperatamente, sta cercando di alzare la testa. Sollecitano quelle attenzioni che sono mancate all’indirizzo di coloro che, senza lavoro, devono mantenere moglie e figli, alcuni dei quali impegnati negli studi. Questo è il risultato di un periodo d’incertezze e di vane promesse fatte da un’amministrazione che all’insediamento promise una visione ricca di "humanitas", con l'uguaglianza di opportunità, la solidarietà, gli affetti per i simboli comuni; la stessa amministrazione che poi ha sottoscritto accordi, ma continua a disattenderli. Non più di un mese fa, durante un consiglio comunale, Carfora sottoscrisse un protocollo (con l’Unione Sindacale di Base e il Movimento di Lotta per il lavoro Disoccupati di Casoria) che prometteva un tavolo di confronto costante sui progetti PIU Europa e Ovulo commerciale e corsie preferenziali per assunzioni presso il Comune, l’Ospedale Santa Maria della Pietà e tutte le aziende che, in futuro, si aggiudicheranno gli appalti sul nostro territorio. Nulla si sta muovendo, dicono i manifestanti, nulla si può muovere a loro vantaggio con un protocollo d’intesa “bufala”, non legittimo, che non ha tardato a rivelarsi per quello che è nella sostanza : UNA PRESA IN GIRO! Un anno difficile sta consumandosi, un anno complesso, segnato da una crisi economica lunga e intensa. La cosa più dolorosa è che ad angosciarsi sono tanti uomini e donne che hanno sofferto sulla propria pelle e nelle proprie famiglie la perdita del lavoro o che ancora cercano un’occupazione in vano. Per essi le misure da adottare, le promesse da mantenere sono una priorità ineludibile. Essi meritano il no-
stro più ampio appoggio. I molteplici sforzi quotidiani e quelli di tante famiglie confidano sulla
nostra più grande solidarietà, ma purtroppo non basta, non basta più..La crisi ormai è dilagante e chiede l'adozione di importanti decisioni da parte dei nostri poteri e istituzioni pubbliche, a tutti i livelli. Su scala europea ha richiesto la concertazione di nuove iniziative. Per Casoria si chiede rispetto degli impegni e solidarietà, il miglioramento della produttività e competitività, l'istruzione e l'innovazione, sostegno, coesione sociale e solidarietà. Non quella dei pranzi di Natale, delle tavolate con i meno abbienti, con tanto di servizio fotografico e consegna di buste piene di pasta. La dignità, soprattutto, va preservata. Bisogna impegnarsi, vincere la battaglia alla disoccupazione con decisione, costanza e fermezza. Per crescere come abbiamo bisogno, si devono creare progetti, mettere in campo idee e rispettare soprattutto gli impegni in materia di bilancio e deficit questo, ovviamente, riconduce all’ossequio delle promesse elettorali. Si deve generare maggiore fiducia agli investitori (per questo sarebbe opportuno evitare divisioni interne, ma tant’è) per riattivare la nostra economia, proiettandoci verso nuovi esempi di vitalità e di spinta sociale. Per questo non devono esserci atteggiamenti individuali o collettivi d’in-
differenza o egoismo, che alla fine ci danneggiano tutti. Nessuno, in questo momento, irresponsabilmente, deve progettare o pretendere di “tirar acqua al suo mulino”. La priorità sono le famiglie in difficoltà. La protesta dei disoccupati non è fatta di grida, di slogan ed accanimenti, è silente, ma incisiva. Ad ogni passaggio in piazza Cirillo, gli sguardi rivolti a quegli uomini, le catene, i termos di caffè, i cappucci per ripararsi dal freddo, le coperte per la notte, pesano come un macigno sula nostra coscienza. Ci chiediamo: quanto durerà? Come fanno a resistere? Sono talmente disperati? Ci siamo avvicinati, subito hanno fatto capannella interno a noi, vogliono parlare tutti, farsi ascoltare, finalmente avere qualcuno che li ascolti. Ci dicono chi sono, che si sono incontrati con il Sinda-
co e il Presidente del Consiglio comunale, i quali non hanno dato alcuna speranza di occupazione. La loro protesta dunque andrà avanti; non hanno speranze, solo la consapevolezza di non potercela fare in queste condizioni, pensano al coinvolgimento delle loro famiglie nella protesta nei prossimi giorni. Al Sindaco chiedono una Commissione di Vigilanza che tuteli ogni atto e decisione. Sarebbe dunque opportuno che questo “grido di dolore” venga considerato in tutta la sua entità e gravità e valutato in modo serio. Questi uomini non devono essere dimenticati, deve essere sradicato lo scoraggiamento. Sia data ad essi l’opportunità di rialzare dignitosamente la testa.
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9 AL SINDACO DI CASORIA Dott. Vincenzo Carfora ALL’ ASSESSORE ALLA CULTURA Prof.ssa Luisa Marro epc. AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Avv. Pasquale Fuccio AL PRESIDENTE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Dott. Tralice Bonaventura AL SEGRETARIO GENERALE Dott. Giuseppe Ferrara Oggetto: Interrogazione urgente a risposta scritta. I sottoscritti Consiglieri Comunali; PREMESSO: -Che l’Associazione culturale Inform of Art – Scuola d’arte, con nota prot. 37026 del 07/11/2011 ha presentato il progetto culturale “Corporation of Arts” da svolgersi nel mese di dicembre c.a. in Casoria; -Che al suddetto progetto parteciperanno il comune di Casoria, l’Associazione culturale Inform of Art di Napoli e l’Associazione culturale Anema e Corde di Napoli; -Che con determina dirigenziale n. 567 del 08/11/2011 reg. al n. 2130 in pari data, è stato approvato il progetto presentato dall’Associazione culturale Inform of Art – Scuola d’arte, per un importo complessivo di € 12.100,00; CONSIDERATO: -Che l'art.6 c. 9 della L. 122/10 (Riduzione dei costi degli apparati pubblici), prevede per gli Enti locali, il divieto di effettuare spese di sponsorizzazione a decorrere dall'anno 2011; -Che la partecipazione del Comune di Casoria, ad iniziative pubbliche e private e la relativa autorizzazione, è di competenza della Giunta Comunale ai sensi degli artt. 8 e 9 del vigente Regolamento adottato dal consiglio Comunale con Atto n. 69 del 06/12/2004; -Che ai sensi dell’art.1 del Regolamento, le Associazioni, per poter accedere a contributi finanziari e vantaggi economici concessi dal Comune devono essere già iscritte all’Albo Comunale delle Associazioni; -Che ai sensi dell’art.12 del Regolamento, per accedere a contributi annuali per attività culturali, ricreative, turistiche e del tempo pieno, le istanze devono pervenire entro e non oltre il 15 gennaio di ogni anno; -Che all’Albo comunale possono iscriversi solo le Associazioni operanti sul territorio comunale; -Che la determina dirigenziale n. 567 del 08/11/2011 reg. al n. 2130 in pari data, è priva di qualsiasi riferimento normativo di Legge vigente, con il quale il Comune può concedere l’erogazione del contributo di € 12.100,00 a favore dell’Associazione culturale Inform of Art di Napoli; Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA La S.V. Il/ma: 1.Sulla legittimità della determina n. 567 del 08/11/2011 reg. al n. 2130 di pari data; 2.Quali provvedimenti intende assumere nei confronti del Dirigente designato, qualora si ravvisassero gli estremi di illegittimità dell’ Atto. Si resta in attesa di un sollecito riscontro Casoria lì 24/11/2011 I CONSIGLIERI COMUNALI
Massimo Iodice, Nando Mosca (Casoria in Positivo), Giovanni Del Prete (Casoria in Positivo), Orlando Esposito (PDL), Nello Cerbone (Nuova Città)
AL SINDACO DI CASORIA Dott. Vincenzo Carfora epc. AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Avv. Pasquale Fuccio AL SEGRETARIO GENERALE Dott. Giuseppe Ferrara Oggetto: Interrogazione urgente a risposta scritta. I sottoscritti Consiglieri Comunali; PREMESSO: - Che con Delibera di Giunta n. 59 del 13/09/2011, sono stati nominati il dott. Alfonso Setaro, Responsabile del Programma Integrato Urbano della Città di Casoria e Responsabile del Procedimento ai sensi della Legge n. 241/90 ss.mm.ii. e ai sensi del D.Lgs n. 163/2006 ss.mm.ii. e l’ing. Gennaro Esposito, Responsabile dell’unità per il coordinamento del Sistema di Attuazione; - Che con determina dirigenziale n. 109 del 18/10/2011 reg. al n. 1943 in pari data, si è reso necessario procedere alla sostituzione di due componenti della commissione valutativa del concorso di progettazione per la realizzazione di un edificio polifunzionale teatro alla via Padula e per la realizzazione di un edificio da adibire a Torre Direzionale alla via Macello, atteso che l’ing Antonio Fontanella, nella qualità di componente è stato sostituito dal Dr. Alfonso Setaro e l’ing.. Salvatore Arcella, nella funzione di Presidente della Commissione è stato sostituito dall’ing. Gennaro Esposito; - Che con determina dirigenziale n. 117 del 08/11/2011 reg. al n. 2136 in pari data, si è reso necessario procedere ad una nuova sostituzione di un componente della predetta commissione, atteso che l’ing. Gennaro Esposito, nella qualità di Presidente della Commissione è stato sostituito dal Dr. Alfonso Setaro il quale, nella pregressa qualità di componente, è stato sostituito dall’arch. Salvatore Napoletano; CONSIDERATO: - Che nella determina n. 117/11, al richiamo della determina n. 1943 del 18/10/2011, è riportato il nominativo dell’ing. Pasquale Orefice in luogo dell’ing. Antonio Fontanella; - Che nella succitata determina, non sono state motivate le cause che hanno comportato ad una nuova sostituzione e modifica dell’assetto della commissione valutativa del concorso di progettazione per la realizzazione di un edificio polifunzionale teatro alla via Padula e per la realizzazione di un edificio da adibire a Torre Direzionale alla via Macello; Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA La S.V. Il/ma, per conoscere: 1. quale dei due professionisti è stato realmente sostituito con la determina n. 1943 del 18/10/2011; 2. quali sono le cause reali che hanno determinato la necessità di procedere alla sostituzione dell’ing. G. Esposito in qualità di Presidente della commissione; 3. quali provvedimenti intende assumere nei confronti del Dirigente preposto, qualora si ravvisassero gli estremi di illegittimità degli Atti. Si resta in attesa di un sollecito riscontro. Casoria lì 24/11/2011 I CONSIGLIERI COMUNALI Massimo Iodice, Nando Mosca (Casoria in Positivo), Giovanni Del Prete (Casoria in Positivo), Orlando Esposito (PDL), Nello Cerbone (Nuova Città)
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A CRON
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CA
Vincenzo Russo
vincenzo.ru@libero.it
Periferie, degrado e demagogia
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eriferie abbandonate, strade senza illuminazione, con rete idrica e fognaria insufficiente, e manto stradale ridotto a percorso ad ostacoli, insomma squallidi deserti di degrado. Argomenti trattati più volte, quelli della salvaguardia delle periferie, dello sviluppo dei quartieri, della sicurezza ai cittadini, che ancora oggi non trovano soluzioni giuste e adeguate, argomenti di centrale importanza nelle campagne elettorali per attirare consensi e voti. Attualmente, la città di Casoria soffre di questi problemi e oltre le difficoltà strumentali, si aggiungono difficoltà di tipo politico. Si pensi alla zona di Arpino, al quartiere Castagna, Via Duca D’Aosta, via Calvanese, via Santa Croce, via Etna stanno implodendo sommerse dai loro problemi che puntualmente non vengono risolti. Appelli, petizioni popolari, richieste d’incontro con il sindaco non sembrano destare lo spirito d’intervento di quest’amministrazione. Qualcuno, sulla pagina ufficiale del sindaco, su facebook, scrive: “Gentile Sindaco, volevo chiederle se poteva interessarsi di fare qualcosa per via Ventotene oramai è piena di buche, impraticabile, praticamente sto distruggendo la mia autovettura, lo so che non ci sono soldi, ma almeno poter vivere civilmente penso che sia un nostro diritto”.
Sul Giornale “Cronache di Napoli”, nei giorni scorsi, è stato trattato il problema delle periferie della nostra Città, il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Sergio D’Anna ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Più illuminazione per garantire sicurezza ai cittadini”. Sembra quasi uno spot natalizio, forse nell’avvicinarsi del Natale ha pensato di lanciare questo slogan. Nell’articolo l’assessore interviene illustrando gli interventi in corso: “Elemento forte di questa amministrazione consiste nel recupero delle periferie, nel quartiere Arpino gran parte delle opere di potenziamento della pubblica illuminazione sono complete. I lavori sono quasi completati anche nella zona confinante con Afragola nei pressi di Via Duca D’Aosta”. Se l’assessore crede che potenziare l’illuminazione è cambiare qualche lampadina nella zona di Arpino, si sbaglia di grosso. Per quanto riguarda Via Duca D’Aosta nessun intervento è stato fatto, anzi i cittadini lamentano un peggioramento delle situazioni di vivibilità, con un’illuminazione praticamente inesistente, e un intero rione lasciato alle scorribande di giovani teppisti in moto che terrorizzano gli anziani con continui furti e rapine. Via Duca d’Aosta, quale importante arteria di collegamento con la vicina Afragola, per i plessi scolastici ivi esistenti
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e come s e d e d e l Cam, dovrebbe essere il biglietto da visita della Città ed invece è una “cartolina sporca”. Accanto al degrado più volte "gridato" da chi vive in queste zone, abbiamo dovuto tristemente constatare la mancanza non soltanto di un inciso intervento, ma di una parvenza di partecipazione da parte dell'Amministrazione Comunale. Questa si attiva solo in seguito alle sollecitazioni dei cittadini o dopo la nascita di comitati di quartiere, sarà che i movimenti organizzati riescono a muovere voti e quindi sono situazioni da tenere sempre presenti nell’eventualità di elezioni. Ci auguriamo che l’Amministrazione provveda quanto prima ad ideare un numero telefonico specifico, in modo che, i cittadini, possano facilmente rivolgersi ai competenti di settore per vedere risolti i problemi che quotidianamente si presentano sulle strade della Città. Se i cittadini scrivono, sulla bacheca di facebook del Sindaco, è perché sono esasperati dal crescente disagio e dalla mancanza di risposte. Bisognerebbe fare meno demagogia spicciola e più verità, quella che i cittadini si aspettando da anni.
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ast. Mo B
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Gianni Bianco
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Campania Infelix unhappy country
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’è un luogo nei monti sibillini tra le Marche e l’Umbria, Castelluccio di Norcia, che rappresenta una delle mete più affascinanti per gli amanti della natura. Tra la fine di giugno e gli inizi di luglio, vi avviene un fenomeno di straordinaria bellezza: “La fioritura di Castelluccio”. Tutto grazie ad un equilibrio termico sul tavolato più alto d’Europa, a 1500 metri di altezza. Ebbene, quale collegamento ci può essere con l’amara realtà delle nostre terre, così differenti dal paradiso umbro? C’entra e non poco. Ascoltare le parole del dott. Gennaro Esposito dopo la visione del film “Campania Infelix - Unhappy Country” mi ha richiamato quel luogo. Alla fine del dibattito, quando tutte le speranze parevano vane, ha fatto capolino una soluzione che potrebbe consistere nell’immediato divieto di coltivazione di frutta e ortaggi, e la riconversione in coltivazione di fiori. Alcune specie possono negli anni decontaminare il terreno. I fiori potrebbero aprire nuove prospettive di guadagno per i coltivatori. Proprio i fiori, ai quali siamo così legati, per essere stati un’icona degli anni ‘70, delle proteste degli Hippies contro la guerra in Vietnam. Ma per il momento fa freddo, a Casoria, e non solo per via dell’inverno incipiente, che trascina giù il sole vanamente aggrappato alle caviglie del cielo. Fa freddo, e allora ci si ripara come possibile, lasciando tutte le metafore da parte. Il luogo è la sala multimediale della Basilica di San Mauro, intitolata al Beato Ludovico; il motivo è un convegno definito dai suoi stessi organizzatori “non convenzionale”, dal nome tanto sibillino quanto lapidario, che prende il nome dal film di Ivana Corsale: Campania In-felix, per l’appunto. È un ritrovo ideale, in cui la sinergia tra spazio esterno e profilo morale si concretizza in una condivisione di proposte e contenuti, in modo sobrio, onesto, lontano dai giochi del-
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le parti e dai colori politici, così come l’organizzatore Gianni Bianco ha voluto rimarcare in modo vivido. Non è politica, dunque, ma è anche politica, perché la tematica ambientale non è un’astrazione pittorica di concettualismi, ma il contesto fondamentale in cui
la società vive e opera. In che modo, quindi, porsi di fronte alle gravi problematiche che affliggono il nostro territorio? Con una forte sensibilizzazione alla responsabilità, come spiega anche Susi Pagliuca, promotrice dell’evento. Il problema non è “competenza di alcuni”, ma riguarda tutti, e da tutti è lecito aspettarsi un contributo alla risoluzione. Un focus sul territorio ci rammenta, quindi, delle sterminate aree dismesse che martoriano il territorio casoriano, degli interventi di bonifica avvolti da una cortina di mistero, della necessità di farne contenitori di sviluppo e non di veleno. Poi parte il filmato. Le immagini del “Triangolo della morte” sono una rappresentazione spietata e crudele della realtà, sono i cocci di un incantesimo infranto che ancorava i ricordi ai tempi felici di molti decenni fa, quelli della terra più fertile d’Europa, impedendoci di vedere il presente avvelenato dalle ecomafie, dalle diossine, dagli stabilimenti chimici, dai tumori. Il presente ci racconta un’altra storia, uno
spartito di orrori degni delle più sofisticate atmosfere kafkiane, tanto è il senso d’assurdo e d’incredulità che si prova dinanzi a tale scempio. Sversamenti abusivi, lastre di eternit, fusti tossici all’aria aperta, scarti industriali interrati come concime per produrre verdure ed ortaggi di cui nessuno ha mai impedito la coltivazione. E che finiscono sulle nostre tavole. In realtà, il vertice composto da Nola, Acerra e Marigliano è puramente simbolico, perché situazioni analoghe pregiudicano la sopravvivenza dell’intero ecosistema regionale, barattato con un giro d’affari che sfiora i venti miliardi di euro per la camorra ed i suoi commensali. L’inquinamento è una malattia logorante che s’insinua a poco a poco, con la complicità colpevole dei cittadini, che rifiutano di sacrificare la propria beata incoscienza, e degli amministratori, più occupati a praticare eutanasie elettorali che a somministrare i medicinali giusti sotto forma di normative, tutela e controlli. Ivana Corsale, italiana di origine, texana di adozione, ci regala però una speranza, attraverso le riflessioni scientifiche e le lotte degli attivisti, che portano avanti la battaglia contro tutto e tutti. È l’ora della responsabilità, perché la situazione di degrado non ha neppure raggiunto il suo apice e potrebbe addirittura peggiorare. Bisogna pressare gli amministratori, bisogna fermare “gli imbecilli” della camorra, bisogna risvegliare il senso del dovere, perché è già troppo tardi. Sarà così, sapranno i nostri amministratori raccogliere questa speranza? Spero che i nostri figli possano un giorno ammirare uno spettacolo simile alla foto pubblicata, in una Campania di nuovo “felix”, e sentirsi anche loro, come fu per i figli dei fiori degli anni ‘70, figli di una nuova speranza. GIANNI BIANCO EMANUELE TANZILLI
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AL ATT U
PER IL BENE DI CASORIA
S
ono mille i problemi da risolvere che attanagliano Casoria, se volessimo elencarli tutti, potremo scrivere dei romanzi, perciò ci soffermeremo su quelli che ci toccano più da vicino. Casoria, per la sua posizione geografica, in quanto situata alla periferia di Napoli, in relazione alla crescita richiesta del mercato “casa”, ha visto crescere a dismisura giorno per giorno, i suoi immobili. Ciò in relazione all’attuale Piano Regolatore generale e all’applicazione del piano di fabbricazione vigente, unico strumento urbanistico esistente fino a pochi anni fa. Si è costruito senza il rispetto dei vincoli urbanistici, dimenticando così di integrare le costruzioni nel contesto urbanistico esistente; calpestando così quel poco di cultura di questo paese che ha circa 600 anni di vita. Ci siamo dimenticati del verde attrezzato, dei percorsi funzionali e scorrevoli, dei parcheggi a vasto raggio e non focalizzati in alcuni punti del paese, ci siamo dimenticati di rendere vivibile la vita dei casoriani e dei nuovi immigrati nostri concittadini…..Per il bene della collettività si devono realizzare opere idonee ad abbattere le barriere architettoniche; si deve amministrare nel bene e nell’interesse
del cittadino, si deve contenere il debito pubblico a favore del cittadino, (es. nomina di tanti dirigenti al Comune di Casoria – eterna telenovela-) e per fare ciò bisogna essere onesti e capaci di bene amministrare nel rispetto della persona umana a favore della collettività. Bisogna dare credibilità a persone capaci e abituati a risolvere i problemi in modo collegiale, e non singolarmente; perché quasi alle soglie del 2012 , noi italiani che abbiamo combattuto tanto per la conquista della libertà, vogliamo vivere da uomini liberi, non condizionati dalla scelta dei singoli personaggi. Per amministrare il denaro pubblico, se si vuole amministrare, onestamente, non c’è bisogno di questa corsa sfrenata alla richiesta di voti, come sono soliti fare personaggi ben noti, in cambio di mille promesse e atti illeciti che, una volta saliti al potere, governano a proprio vantaggio e a vantaggio dei soliti amici a Casoria ben conosciuti!!!!!!! I cittadini che sono e si sentono onesti dentro e fuori devono rendersi conto che, continuando a votare questi personaggi, non faranno il bene del loro paese, contribuiranno ad ingrassare le riserve aurifere di certi personaggi e ad aumentare il deficit pubblico. Sappiamo a Ca-
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I TA’
“di Michele Bruno”
soria come vanno le cose. Quante promesse fasulle vengono fatte e che tipo di clientelismo ad alto rischio appoggia certi contesti e certe persone. Questi “politici da strapazzo” dovrebbero rispettare un programma finalizzato a risolvere i vari problemi di Casoria: dal problema della casa per i meno abbienti, alla sanità (a Casoria non esiste un pronto soccorso ospedaliero, un reparto di ginecologia cosicché non nascono bambini Casoria da oltre trent’anni), all’occupazione dei giovani diplomati e laureati, dalle scuole, che hanno bisogno di manutenzione continua (lancio a proposito un monito all’Assessore alla Pubblica Istruzione e quello di apparire di meno ed essere più concreta nel migliorare la scuola a Casoria – un convegno in meno e dedicarsi alla sicurezza nelle scuole unitamente all’Assessore ai Lavori Pubblici) al deficit pubblico, questi sono i veri punti da battere e ribattere, che se risolti con la buona volontà, la preparazione giusta e un’amministrazione di uomini seri, onesti e idonei alla risoluzione dei problemi su citati; Casoria sarebbe angustiata dai problemi quotidiani di un paese post-moderno, ma diventerebbe una cittadina più vivibile e tranquilla..
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Valerio Cresci
vcresci@gmail.com
A spasso nel calcio
Il Fair Play Finanziario
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n tempo di crisi, di manovre e di sacrifici, anche il mondo del Calcio ha cercato di stringere un po’ la cinghia. Infatti, nel settembre 2009 il Comitato Esecutivo dell’Uefa, sotto la spinta del presidente Platini, ha approvato il Fair Play Finanziario, con l’obiettivo di evitare il continuo indebitamento dei club di calcio. Dal 2009 ad oggi è divenuta solo una materia di discussione, ma la sua reale applicazione comincerà dalla stagione calcistica 2013 ed avrà uno sviluppo graduale. Infatti, fino al 2012 la Uefa non applicherà alcuna limitazione ed inizierà ad analizzare i bilanci delle società di calcio relativi agli esercizi delle stagioni 2011/12, 2012/13 e 2013/14 ove verranno evidenziate le perdite superiori ai 45 milioni di euro. Successivamente, nel triennio 2015-2017 l’Uefa obbligherà le società al contenimento delle perdite in 30 milioni di euro, fino ad arrivare alla stagione calcistica 2018 ove sarà necessario il pareggio di bilancio(costo=ricavi). Inoltre gli indebitamenti previsti dovranno essere ripianati mediante aumenti di capitale o attraverso donazioni, ma non più mediante prestiti. All’interno del bilancio grande
rilevanza avranno le entrate e le uscite virtuose: in pratica entrate saranno i ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti, abbonamenti, diritti televisivi, sponsorizzazioni, pubblicità ed attività commerciali mentre saranno considerate uscite virtuose gli investimenti sui vivai, gli acquisti di giocatori under 16 e la costruzione di stadi di proprietà. Questo è il sistema delineato dall’Uefa la quale sostiene che grazie al Fair Play Finanziario anche le società minori potranno diventare protagoniste. Ma è una grande bufala, poiché se una società dovrà avere un pareggio di bilancio e quindi spendere in base a quanto guadagna, come potrà il Chievo Verona guadagnare quanto il Real Madrid??Quindi a mio avviso se a maggiori ricavi, e pertanto a fatturati più elevati, potranno essere associati investimenti più onerosi sul calciomercato per acquisire e stipendiare giocatori il gap tra piccole e grandi società sarà sempre più ampio. Quindi il Fair Play Finanziario non apporterà alcuna modifica al mondo del calcio se non quella di controllare maggiormente le società, in modo da evitare che si accumulino debiti che
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difficilmente potranno essere ripianati. Inoltre l’applicazione del fair play finanziario creerà differenze anche tra il campionato italiano e gli altri campionati europei di spicco dal punto di vista economico in quanto, la possibilità di immettere denaro sul mercato per acquisire giocatori e creare organici competitivi, sarà di gran lunga inferiore per l’Italia, rispetto agli altri a causa di vari motivi:1) in Italia, tranne la Juventus, gli altri top club non hanno stadi di proprietà e pagano l’affitto ai comuni, quindi un’uscita in Italia all’estero è un’ entrata; 2) Il sistema fiscale in Italia è diverso e le società di calcio devono versare di tasse circa il 50% di quanto contrattualmente previsto dal guadagno lordo di un calciatore. La situazione in Spagna ed Inghilterra è ben diversa ove le tasse da pagare sono intorno al 30-35%.Per fortuna da qui al 2018 di tempo per colmare queste differenze c’è, speriamo ci sia anche la classe dirigente e politica capace di farlo. E se Platini ha avuto l’idea del Fair Play Finanziario, magari Monti potrebbe pensare ad un Fair Play Politico??
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Luca Tramici
l.tramici@gmail.com
Intervista a Domenico D’Alise
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uesta settimana abbiamo il piacere di intervistare un nostro eccelso concittadino, il campione di arti marziali e maestro, nella disciplina del Taekwondo, Domenico D’Alise. Il suo palmarès parla da solo, bronzo alle Olimpiadi di Barcellona 92, due volte campione d’Europa, vice campione nel mondo, sette volte campione d’Italia e tre volte medaglia d’oro in ambito mondiale ed europeo. Una passione per quest’arte nata all’età di sei anni, scaturita un po’ per gioco, e che nel corso degli anni si è tramutata in professionalità e nell’atleta vincente che tutti oggi conosciamo. Maestro D’Alise, lei è uno dei pionieri di questa disciplina in ambito nazionale, poiché è stato uno dei primi italiani a vincerne una medaglia, cosa ricorda di quegli istanti? A Barcellona nel 92’, ho raggiunto un importante traguardo, quello di vincere un bronzo nella mia categoria, una medaglia che aveva un peso diverso in quegli anni; per me rappresentava l’orgoglio e l’esaltazione di portare L’Italia e la mia città, Casoria, alla gloria, non
come spesso succede adesso tra i nuovi atleti, dove si accantona il vero valore della medaglia per la fama e il denaro che gira intorno ad essa. Oggi, lei cosa prova nel ritrovarsi dall’altra parte del quadrato e alla guida di tanti giovani promettenti che hanno intrapreso la sua strada? Da maestro, cerco di crescere nuovi campioni, affinchè siano campioni non solo nella disciplina, ma anche nella vita, perché il taekwondo deve essere anche terapeutico, infatti, avvicino a quest’arte, ragazzi che hanno bisogno di trovare sicurezza in se stessi, ragazzi pigri, associando la parte salutare dello sport, con il sociale. Perché chi insegna ha l’obbligo di far acquisire i valori dell’umiltà, riconoscenza e del rispetto degli altri, solo così un atleta può definirsi completo. Il Centro azzurro, una delle maggiori palestre di taekwondo, una realtà radicata sul territorio di Casoria, e da un paio di anni, di Afragola, ci parli di questa esperienza che la vede protagonista. Il Centro Azzurro nasce non solo come pa-
lestra, ma anche come un punto d’integrazione per i ragazzi, infatti, grazie a Casoria e Afragola riesco a ricoprire un bacino di tanti giovani che vogliono intraprendere il taekwondo; una struttura che ho messo in piedi con le mie mani, nel privato, senza aiuti amministrativi, cosa che mi inorgoglisce. Mi preoccupa il disinteresse delle istituzioni, soprattutto nelle scuole, dove non ci sono corretti programmi di associazione allo sport, al che sviluppano nei ragazzi, svogliatezza e sedentarietà. Nel centro giorni fa, ho organizzato anche un dibattito sulla legalità e sull’alimentazione con persone specializzate, proprio per sensibilizzare i miei atleti e ricoprirne il ruolo di guida per loro, di aiutarli a diventare campioni, divertendosi. Vorrei ringraziarvi per la disponibilità, nel concedermi di divulgare anche la mia opera, in quello che c’è di bello a Casoria, che non sia un’opera di propaganda, ma un qualcosa che permette alle nuove generazioni di poter crescere meglio, anche con lo sport.
A RT E
Marzia Luciano
marzialuciano_@libero.it
Pina Della Rossa continua a brillare
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l 26 novembre 2011 si è tenuta, presso la galleria Area 24 Art Gallery, sita in Napoli alla Via Ferrara n°4, l’inaugurazione della mostra “Selected Works”, che si protrarrà fino al 20 Gennaio 2012. Nella mostra sono esposte opere di artisti di calibro e fama internazionale quali Nobuyoshi Araki, Franco Ciuti, Bruno Conte, Vincenzo De Simone, Gabo, Marcolino Gandini, Sandro Mele, Hidetoshi Nagasawa, Michele Zaza e, dulcis in fundo, Pina Della Rossa, fotografa, designer e docente di Disegno e Storia dell’Arte presso il liceo scientifico Gandhi di Casoria. Dopo il gran successo riscosso in seguito all’esposizione dei suoi lavori nella mostra personale “Percorso d’artista”, tenutasi presso il Complesso Monumentale S. Severo al Pendino dall’8 al 31 Ottobre 2011, l’artista ha deciso di proseguire il suo cammino esponendo, nella successiva mostra, ulteriori opere fotografiche intitolate “Finestra della follia”, “Viaggio a Calvello”,
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“Viaggio a Calvello 2”. Queste tre fotografie sono accomunate da uno stesso denominatore comune, rappresentato dalla presenza di luoghi non immaginari o ameni, bensì reali e caratterizzati da una finestra, nel caso della prima opera, e da una porta, nei due casi rimanenti. Lo scopo dell’artista è di permettere che l’osservatore, attraverso l’attenta contemplazione delle fotografie, si lasci trasportare dalla misteriosa, enigmatica inquietudine dei
paesaggi e dei luoghi, evocatori della latente volontà dell’animo di evadere dalla sua realtà torbida ed ostile per immergersi in uno spazio oscuro, fantomatico e desiderabile. Il significato profondo delle opere va anche ricercato nell’innato desiderio umano di conoscenza, mai saziabile: l’osservatore resta quasi perso dinanzi alla sua impotenza nello svelare quanto celato aldilà di quegli spiragli, il cui passaggio è miseramente bramato; il suo segreto resta ignoto ma, ad ogni modo, oggetto di fascino ed immenso stupore. Ancora una volta, Pina Della Rossa ha saputo esprimere magnificamente il suo talento, mostrandosi all’altezza del confronto con altri celebri e rinomati artisti del panorama internazionale. Si prospetta, pertanto, un ulteriore successo per l’artista la cui indiscussa bravura e le indubbie potenzialità troveranno sicuro riconoscimento.
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Pina Savorra
pinacaribe@hotmail.it
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Storie di violenza psicologica
Molte donne finiscono per credere che sia normale essere punite, anzi riescono addirittura a convincersi che la violenza faccia parte delle cose “poco piacevoli” ma inevitabili nella vita. Imparano a controllare la paura e a gestire la vita matrimoniale a seconda del livello di aggressività quotidiano presente in casa. Molte donne nel momento in cui subiscono una violenza psicologica, non sono sicure di percepire oggettivamente la realtà anzi non parlano dell’abuso, temendo di essere schernite o perfino considerate colpevoli. Di fronte alla opportunità di una separazione coniugale è molto facile che la donna scelga di restare con il proprio compagno nonostante le continue aggressioni nell’intimità della sua casa. In questa realtà maltrattante, la donna impara ad accettare un equilibrio precario ma possibile, violento ma, nel profondo, accettato culturalmente. Paura di essere abbandonate, bisogno di appartenenza, grande senso di colpa per la rivalità con gli uomini, sfiducia in sé e vergogna ostacolano queste donne, dissuadendole dal denunciare gli abusi e svelare i propri vissuti. E’ molto difficile rompere il silenzio e mettere in luce la realtà del proprio rapporto coniugale, anche se sarebbe il primo passo fondamentale per una via di uscita, si sceglie molte volte di subire le violenze in una sorta di abitudine e rassegnazione. Una delle gravi conseguenze
visibili, e allo stesso tempo, campanello d’allarme evidente all’ambiente esterno, sono i bambini e le bambine, quei figli che assistono a scene di violenza psicologica o che ne sono stati/e vittime in prima persona. I bambini mostrano problemi di salute e di comportamento, tra cui disturbi di peso, di alimentazione o del sonno. Possono avere difficoltà a scuola e non riuscire a sviluppare relazioni intime positive. Possono cercare di fuggire da casa o anche mostrare tendenze suicide. A volte già da piccoli segnali, i figli mostrano ad occhi attenti, ciò che sta succedendo all’interno dell’ambiente domestico. Le ore trascorse davanti alla tv o con i videogiochi chiusi in camera non possono distogliere da comportamenti e atteggiamenti maltrattanti che nascono proprio dalle principali figure di riferimento, modello primordiale di uomo e di donna. Piuttosto amplificano in maniera patologica ciò che poi diverrà una vera e propria personalità deviante. Ben presto i figli, così come le mamme, imparano a mettere in atto tutte le strategie necessarie al “quieto vivere”, al non fare arrabbiare papà, perché in fondo in fondo “gli vuole bene”. Purtroppo questo atteggiamento può restare inascoltato fino a quando la donna non comincia a prendere coscienza dell’evidente comportamento maltrattante al quale si costringe e costringe i propri figli a vivere. Ma non basta pren-
derne atto, occorre poter chiedere aiuto quando ancora si è in tempo, occorre essere aiutati da esperti. Spesso l’unica soluzione è chiedere aiuto in relazione alla presenza dei sintomi che derivano dalla costante tensione interiore, dal dover reggere la situazione, sforzandosi di non reagire, molte volte di comprendere e giustificare . I sintomi/segnali di malessere si possono individuare nei disturbi del sonno, nell’irritabilità, nell’insorgenza frequente di mal di testa e cefalee, nei disturbi gastrointestinali o in un continuo stato di apprensione, di tensione e di ansia. Questi possono essere considerati segnali di disagio di cui è opportuno verificare l’origine per poter, lentamente e con fatica, coglierne l’evidenza consapevole delle aggressioni subite, comprendere perché le si è assorbite e ridefinire il proprio significato di tollerabilità, in modo che non vengano mai più oltrepassati i limiti. La protagonista del film della regista spagnola, riesce a farcela, riesce a rompere la grande barriera del silenzio, riesce ad alzare la testa e guardare in faccia la paura nonostante sia difficile, riesce ad accettare di comprendere la sua vita ed il suo modo di essere nei legami e nelle relazioni, riesce a farci vedere che c’è sempre un cammino possibile verso la crescita nonostante sia doloroso percorrerlo.
Fine Rubrica
P O L I T I C A E M A G I S T R AT U R A - D A N N I C O L L AT E R A L I Oltre alle sempre più frequenti esondazioni dalle proprie prerogative la magistratura sta lasciando perplessi per altri suoi comportamenti. Essa è un ordine dello stato dotato di indipendenza come dimostra l’esistenza del Consiglio Superiore della Magistratura, unico organo che può adottare provvedimenti disciplinari nei confronti dei giudici, organo ovviamente composto da altri magistrati ad eccezione della presidenza. Ordine dello stato autonomo ed indipendente e fin qui tutto regolare. Il problema sorge quando l’ordine dà vita ad una associazione di categoria, quale è l’associazione nazionale magistrati, che opera al pari delle altre rappresentanze di categorie lavorative quali tessili, avvocati, metalmeccanici o altro. Un ordine dello stato dotato di sì incisive prerogative d’indipendenza non è legittimato a raddoppiare le tutele di cui gode. In sostanza non si può essere ordine indipendente dello stato al mattino e associazione sindacale di categoria la sera ed è pertanto legittimo interrogarsi su cosa voglia fare da grande la magistratura. Qualcuno maggiormente impudente ha accampato il sospetto che la magistratura abbia preso coscienza del proprio potere, sia istituzionale che mediatico, ed intenda sfruttarlo appieno per influenzare la vita della nazione ed incidere sulle scelte necessarie a
guidarla. Magari sarà il solito insinuatore ma, alla luce dei comportamenti, non gli si può negare la spontaneità delle considerazioni da cui sorge la riflessione. Non molto tempo fa si è ipotizzata una verifica parlamentare sull’esatto e corretto funzionamento del sistema giudiziario, cosa che non avrebbe dovuto scandalizzare nessuno considerata l’assoluta assenza di controlli esterni di cui gode l’organo giudiziario. Nemmeno a dirlo si è scatenata una reazione indignata che, in prima fila, ha visto proprio l’associazione magistrati che ha espresso uno sdegno completamente fuori luogo stante il fatto che i magistrati sono uomini come gli altri e, al pari di questi, possono sbagliare come confermano i purtroppo rari processi a carico di toghe corrotte. I cittadini devono lasciarsi giudicare serenamente confidando nella imparzialità dei giudici e questo è giusto. Parallelamente non si comprende perché la magistratura debba impedire una verifica del proprio operato specie se sicura di aver fatto tutto secondo le regole e di non aver nulla da temere. Invece no, secondo l’associazione magistrati loro sono infallibili per mandato divino e pertanto incontrollabili. In un sistema davvero democratico nessuno è esonerato dal rendere conto delle proprie azioni. Questo principio era ben noto ai padri
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“di Avv. R. Bosco”
redattori della nostra costituzione che previdero cinque organi costituzionali che si limitavano a vicenda senza che nessuno potesse prevalere in assoluto. In sede costituente alla magistratura fu concessa una indipendenza che non ha omologhi nemmeno in altri paesi occidentali ma, si sa, anche le migliori istituzioni devono la loro fortuna all’uso che ne fanno i singoli chiamate a gestirle. Un po’ di umiltà e di sincero spirito di servizio sarebbero sufficienti a rimettere tutto in ordine. Forse è proprio questo che è carente: lo spirito di servizio ed il rispetto della propria funzione che è rivolta a tutelare i cittadini amministrando la giustizia con austera imparzialità e non con apparizioni mediatiche o, peggio, con prese di posizioni che, per definizione, suscitano il sospetto di non essere giudicati con equità in quei cittadini che la pensano diversamente. I fatti che suscitano perplessità purtroppo non sono pochi, basti pensare al caso parmalat dove al fianco delle responsabilità del patron Tanzi vi erano quelle evidentissime delle banche che avevano continuato a vendere al pubblico i bond dell’azienda ben sapendo delle sofferenze finanziarie della stessa o, peggio, al fine di rientrare degli affidamenti a questa concessi.
Fine IV parte
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CONAD
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Emiliana Cresci
emiliana.cresci@yahoo.it
U n Vo l o … . d a l l a l i b r e r i a a l l a s a l a c i n e m a t o g r a f i c a “Giornate sempre uguali, scandite da appuntamenti che, alla fine, si assomigliano tutti…È la vita di Giacomo…uno che è andato incontro agli avvenimenti rimanendo sempre in superficie. Un giorno, però, Giacomo incontra sul tram una sconosciuta, e se la ritrova davanti il giorno dopo, e quello dopo ancora. Per mesi. E così, quelle tre fermate lungo il tragitto per andare in ufficio…diventano l'appuntamento. Ma la sconosciuta ha un destino che la porterà lontano, in un'altra città. E Giacomo? Lui per la prima volta nella vita decide di non rimanere in superficie…e parte all'inseguimento di un sogno. È l'inizio di un gioco, incredibile e coinvolgente…che porterà i due fino a un punto di non ritorno, per scoprire se vale la pena, nella vita, di giocare fino in fondo. L'amore, l'amicizia, il viaggio, i dubbi, le scelte, più una dose di gioco e sana incoscienza….” Questi gli ingredienti del quarto libro di Fabio Volo, che passa dal successo letterario a quello cinematografico; è uscita il 2 dicembre, infatti, in tutte le sale la trasposizione cinematografica del romanzo. Pubblicato a novembre del 2007, “Il giorno in più”, ha venduto ad oggi più un milione di copie. Un vero e proprio fenomeno editoriale quello di Volo, che è sempre presente nella classifica dei libri più venduti con altri quattro: “Esco a fare due passi”(2001), “E' una vita che ti aspetto”(2003), “Un posto nel mondo”(2006) e “Il tempo che vorrei”(2009). Tra l’altro ad ottobre 2011 è uscito il sesto romanzo, dal titolo “Le prime luci del mattino”.
Con la regia di Massimo Venier, “Il giorno in più” ha per protagonisti lo stesso Fabio Volo insieme con Isabella Ragonese. Fanno parte del cast anche Stefania Sandrelli, Jack Perry, Roberto Citran e Luciana Littizzetto in un piccolo cameo. Sceneggiato da Michele Pellegrini, Federica Pontremoli, Fabio Volo e Massimo Venier, è prodotto
da Beppe Caschetto per ITC MOVIE e da RAI CINEMA con la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte; distribuito da 01 Distribution. Le riprese del film si sono svolte per sei settimane a Torino e per altre due a New York. Nel film Fabio Volo interpreta Giacomo Bonetti (che tra l’altro è il suo cognome reale): bravo nel lavoro ma soprattutto nell’evitare ogni tipo d’impegno affettivo e sentimentale. La sua vita cambia quando incontra una ragazza su un tram, (Isabella Ragonese): un’apparizione improvvisa in mezzo ai passeggeri, uno scambio di sguardi fugaci che divengono presto un’ossessione. La incontra tutte
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le mattine nel tragitto per andare a lavoro. La difficoltà nell’affrontare le situazioni, la paura di un rifiuto, non consentono a Giacomo, di entrare in contatto con lei. Ma si può amare una donna di cui non si conosce nemmeno il nome? Quando finalmente riesce a parlarle e passare una serata con lei viene a sapere che si chiama Michela e che è il suo ultimo giorno in Italia; sta per andare a vivere a New York dove le hanno offerto un incarico in una prestigiosa casa editrice. Un bacio lunghissimo e poi più niente, solo un saluto dal finestrino di un taxi. Si sono incontrati troppo tardi… A Giacomo, poi, propongono un grosso affare in Sud America, lui accetta, ma durante il trasferimento l’aereo fa scalo in una città non troppo distante da New York. È un attimo, un impulso irresistibile. È il cuore a comandare. Giacomo scende dall’aereo. La va a cercare…… Un romanzo molto romantico in cui il protagonista, anche se più che trentenne, ha spesso timori ed atteggiamenti adolescenziali. Fabio Volo mostra di conoscere bene la psicologia dei giovani uomini d'oggi, così come quella delle ragazze. Probabilmente questo romanzo risponde alla necessità di una magia possibile, al bisogno di immedesimarsi in personaggi comuni che riescano a raggiungere la felicità e a superare il disagio esistenziale in cui vivono. Una ricerca inconscia ma più che altro un’attesa lunghissima. Ma in fondo, citando una frase del romanzo…"Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti!".
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Eduardo Paola edu80@libero.it
“ U n a b e l l i s s i m a r a g a z z a ” , O r n e l l a Va n o n i si racconta in un’autobiografia Una vita piena, intensa, ricca di grandi soddisfazioni, riconoscimenti e incontri. E’ la vita di Ornella Vanoni, che lei stessa racconta, in un’interessante autobiografia dal titolo “Una bellissima ragazza”, edita da Mondadori, scritta in collaborazione con il giornalista e scrittore Giancarlo Dotto. Una delle più grandi protagoniste della canzone italiana si racconta in queste pagine con la semplicità e la sincerità di chi ha tutta la consapevolezza di essere una grande artista. A 77 anni Ornella Vanoni si sente libera di dire e di raccontare quello che vuole, togliendosi, tra le righe, anche qualche sassolino dalla scarpa. Leggendo le pagine del volume, che alternano momenti di riflessione a momenti leggeri, passando al puro divertimento con la pungente ironia e soprattutto autoironia che solo i grandi riescono a sfoderare, il libro si legge tutto d’un fiato, arrivando alla fine con l’impressione di aver fatto una lunga chiacchierata, non solo con la Vanoni, l’artista amata da generazioni, ma anche con Ornella, una donna con le sue fragilità, paure e insicurezze. I ricordi di Ornella Vanoni vanno molto indietro, fino a quando, bambina, vedeva nella figura di suo
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padre un uomo invincibile, sicuro, col suo cappotto grigio con spalle larghe che glielo facevano sembrare immenso, fortissimo, più forte della paura, più forte delle bombe, più forte della guerra. Una persona che poi, crescendo, ha imparato a conoscere come un uomo fragile e buono, che con la guerra aveva perso tutto. Ed è proprio con la figura paterna che la giovane Ornella comincia a mitizzare gli uomini, sua croce e delizia, confessando, ancora oggi, di non aver mai smesso di sognare che qualcuno la sollevi da terra e la porti via con lui, al sicuro per sempre, al sicuro da ogni paura. Gli uomini sono stati una costante fissa nella vita di Ornella Vanoni; tra le grandi storie che l’artista con generosità di dettagli e di aneddoti racconta, c’è quella con il grande Giorgio Strehler che le spalanca prima le porte del “Piccolo”, e quindi del Teatro nazionale e internazionale ai massimi livelli, e poi quelle della canzone, inventandosi la figura della cantante della “mala”. Ma il grande amore della sua vita, quello che l’ha fatta gioire, soffrire, versare lacrime è stato quello per Gino Paoli, autore di alcuni tra i suoi più importanti successi, come “Senza
fine”, “Il cielo in una stanza” e “Che cosa c’è”. Ornella Vanoni ricorda, nel periodo della storia con Paoli, che andava in giro sempre con un sacco pieno di gettoni per telefonare il suo amato, che nel frattempo, racconta lei, gliene combinava di tutti i colori. Quello che viene fuori da questo libro è sicuramente il ritratto di una donna che ha vissuto appieno la sua vita, facendosi guidare soprattutto dal cuore, lasciando che gli eventi si susseguissero nel corso della vita, concedendosi qualche “fuori programma”, cogliendo le opportunità che si presentavano, senza mai fare troppi progetti, proprio come canta in quella sua canzone, divenuta un vero inno di speranza, domani è un altro giorno, si vedrà.
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Pasquale Lucchese napoledano@libero.it
Napoli tra rimpianti, certezze e speranze... Difficile scrivere, dopo l'infinita partita di ieri. Infinita, non solo se si tiene conto dei 90 minuti, intensi ed entusiasmanti. Infinita se si considera che questo Napoli - Juve inizia domenica 6 novembre. Durante la notte, Napoli è colpita da una pioggia torrenziale, che crea i soliti problemi. Il Prefetto di Napoli decide di rinviare il match. Apriti cielo! Polemiche bianconeri: “il Prefetto vuole favorire il Napoli, stanco della trasferta bavarese”. Avendo già espresso il nostro parere, non torneremo sulla faccenda, ci basti solo evidenziare che il recupero si è giocato durante un autentico tour de force degli azzurri; quindi il rinvio deciso dal Prefetto tifoso non ha sortito alcun vantaggio! Anzi, il Prefetto tifoso non aveva fatto bene i calcoli! La mancanza di Cavani, per un fallo dell'ex Cigarini, nell'anticipo di sabato 26 nella ostile e razzista Bergamo, è pesante. Inutili le danze della pioggia, orchestrate da Mazzarri e dai folkloristici, scaramantici tifosi Partenopei. Giove Pluvio non ne vuole sentire, la pioggia non cade. Napoli – Juve si gioca, senza Cavani. Al suo posto Pandev. “Colpetto” di fine mercato, il macedone non ha convinto. In evidente ritardo di condizione, appare solo un lontano parente
dell' “alessandrino” guerriero visto a Roma, sponda laziale. Il primo tempo del Napoli è da incorniciare, uno dei migliori dell'era Mazzarriana: il miglior primo tempo stagionale. La squadra di Conte, capolista del nostro malconcio campionato, appare stordita. Concesso per fallo netto di Pirlo su Lavezzi, il rigore è la sintesi di una supremazia netta. Hamsik va sul dischetto: tira un rigore perfetto, su cui Buffon non può arrivare. Lo slovacco esulta, scende le scalette dello spogliatoio, scaricando tensione e rabbia. Non sa, però, che l'arbitro zelante e pignolo ha ravvisato una irregolarità: troppi giocatori in area. Il rigore si ripete. Esecuzione pessima, pallone in curva. Nessuna polemica, ma una semplice osservazione: se si volesse rispettare la regola sui penalties, probabilmente andrebbero tirati 10 volte. Il Napoli però reagisce alla presunta ingiustizia, e lo stesso slovacco di testa non sbaglia: Napoli in vantaggio e non domo. Sale in cattedra Pandev, e con una rasoiata realizza la sua prima marcatura in maglia azzurra. Finisce il primo tempo, con la sensazione di non aver chiuso definitivamente il match, nonostante la mole di gioco espresso. La Juve di Conte ha carattere, non è quella delle ultime due stagioni, non tanto per gli effettivi in campo, quanto per determinazione e capacità di reazione. Complice un nostro calo, la squadra bianconera trova la rete che dimezza il risultato. La paura si insinua tra tifosi e giocatori partenopei. Eppure, Pandev estrae dal cilindro un gol spettacolare, che riporta il Napoli avanti di due reti. La Juve di Del Neri sarebbe morta, finita. Non quella di Conte, che corre e senza impegni settimanali ha freschezza da vendere. La caparbietà piemontese (!), si allea con la nostra stanchezza, sia mentale che fi-
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sica, e consenta alla Juve di impattare una partita apparentemente persa. Inutile nascondersi: il 3-3 fa male, c'è amarezza e rabbia, ma anche la piena consapevolezza di essere forti. Il calcio vive di episodi, di momenti, e possono esserci anni, o periodi, in cui gira tutto, e altri in cui la fortuna sembra non volerti assistere. Siamo franchi: siamo ad un bivio. La Champions' ci sta costando tanto, anzi un mercato sbagliato ci sta costando tanto. Ora però non si deve mollare, né in Champions', e meno che mai in campionato, anche perché si rischia un campionato anonimo, e viste le concorrenti, sarebbe un crimine atroce non rientrare, non tanto nella corsa scudetto, ma in quella europea, benché le "due corse" sono le medesime. Basta regali, basta paure, basta errori: macinare punti e riprendere il cammino! Mi si consenta una “chicca” finale, chiaramente polemica e sarcastica(!): veder esultare gli “apolidi” tifosi della nobile vecchia signora d'Italia, squadra pluridecorata, per un pareggio, sia pure in rimonta, a Napoli, è un chiaro segno dei tempi che cambiano, nonché del rispetto e della paura che alla fine in fondo suscitiamo. Avanti NAPOLI.
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Domenica - 4 dicembre 2011
22 Carmine Mondola
carminemondola@hotmail.it
Per la serie “NONSOLOCALCIO”
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uesta settimana incontriamo Marco Dandolo atleta 17enne casoriano impegnato nel Motocross nazionale e neo vincitore, proprio domenica scorsa, del secondo titolo regionale consecutivo nella categoria MX2. Marco inizia a praticare questo sport all'età di 12 anni con il team Cerbone racing e sotto la guida di Tony Cerbone muove i primi passi nella categoria Minicross coadiuvato, naturalmente, dal papà Edmondo e la mamma Angela. La svolta però arriva un paio di anni fa quando nella carriera del giovane pilota si affaccia Gianni Tiano, che cura tutti gli aspetti che vanno dalla preparazione fisica alla tecnica di guida. Proprio con lui (team CUMARICAMBIKE di Diego Russo) arriva il primo titolo regionale in MX2 (fino a 250 cc) in sella ad una KTM SX 150 2 t. Quest’anno il giovane pilota Casoriano corre in sella ad una Honda CRF 250 ottenuta grazie a Tiano dalla concessionaria del frusinate FastMotors; con tale moto Marco si "fa le ossa " nei vari campionati Nazionali come quello Italiano, Trofeo Italia e Supermarecross, e vince, alla fine di un campionato tiratissimo, il suo secondo titolo nella MX" del Regionale categoria Top Class, dopo aver lottato, e per soli due punti, fino all'ultima manche dell'ultima gara (Crossodromo città di Acerra) con il forte pilota salernitano Massimo Coda. Oltre al suo impegno atletico Marco frequenta con ottimo profitto, anche grazie allo splendido corpo docente, il 4° anno del Liceo Brunelleschi di Afragola. Grazie agli sponsors del suo Team ONE95 racing e che sono: CUMARICAMBIKE, FASTMOTORS, LEdueruote, AMMotor, Lido Turistico, EDILMER, ARNONE Soft DrinK,DEMA ed altri, l'avventura di Marco proseguirà anche quest'anno, come proseguirà anche la dura preparazione che lo vede impegnato quasi tutti i giorni tra moto, palestra e piscina. La carriera di questo giovane atleta, le sue vittorie fregiano la città di Casoria, speriamo sia da esempio per tanti altri giovani.
Domenica - 4 dicembre 2011
Il Ministro RICCARDI ALLA “TEOLOGICA” "Napoli e' uno dei grandi cuori pulsanti del Paese, anche se e' un po' ferita e' bella e forte". Cosi' il ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione Andrea Riccardi, a Napoli per l'apertura dell'anno accademico alla Pontificia Facolta' Teologica dell'Italia meridionale. "Credo nel rinascimento di Napoli, la amo e vengo qui spesso". Il ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, ribadisce la sua opinione sulla necessità di concedere la cittadinanza italiana ai bambini figli di immigrati. “La cittadinanza ai bambini è un atto dovuto e di grande responsabilità per il futuro del Paese – ha detto, parlando con i giornalisti all’inaugurazione dell’anno accademico della Facoltà Teologica dell’Italia meridionale Questi ragazzi sono cresciuti nella cultura italiana, come dimostra Napoli che è un crogiolo di civiltà e di storie diverse. Riccardi ha ribadito, però che la questione della cittadinanza ai figli degli immigrati non costituisce necessariamente una priorità. “Non so dire se questa sia una priorità, oppure no, perché il governo collegialmente non ha elaborato niente a questo proposito. Credo – ha concluso il Ministro – che questo discorso sulla cittadinanza debba maturare in Parlamento, anche se ciò non significa unanimismo”. “Apprezzo le parole del presidente Napolitano. Sono parole ovvie, naturali. Chi nasce qui non può non essere parte della comunità”. Così il Cardinale Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe ha risposto ai giornalisti sul tema del diritto di cittadinanza dei figli degli immigrati, parlando all’inaugurazione dell’anno accademico della facoltà Teologica. “La società – ha aggiunto il cardinale Sepe – non è più monolitica, ma si compone di persone che arrivano da tutte le parti del mondo, con tutte le ricchezze ed i problemi che questo comporta”. L’aula magna della facoltà era gremita all’inverosimile, da tanti giovani e tutti hanno ascoltato attentamente le parole dei relatori, il Ministro Ricciardi, Il Cardinale Crescenzio Sepe il Preside Prof. Gaetano Castello si sono avvicendati ai microfoni, alla manifestazione ha collaborato al fine della buon riuscita dell’evento l’Associazione Le Aquile di Casoria, che con i suoi volontari ha gestito il la sicurezza dell’evento, alla fine della manifestazione sono stati consegnati dei premi per le tesi di Laurea presentate, uno dei riconoscimenti è andato a Suor Elvira Piscopo delle Suore Bigie Elisabettine di Casoria.
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Alberto Simonetti
simonettiumberto@libero.it
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La Festa dell’Albero 2011 Sulle tracce degli alberi monumentali
uanti alberi ci vogliono per fare una foresta? 1, 10, 100, 100.000?!?! E quanti per compensare la CO2 prodotta dalle nostre attività quotidiane? Ogni anno noi facciamo la nostra parte con la Festa dell’Albero …e anche tu puoi farlo con noi!! Le giornate che dedicate a questo evento sono: sabato 19, domenica 20 e lunedì 21 novembre e si svolgeranno, anche quest’anno, nell’ambito della Giornata nazionale dell’albero istituita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e promosso da LEGAMBIENTE. Quest’anno gli alunni del 3° circolo didattico “Carducci” e della scuola dell’infanzia “A. De Simone” di cui è dirigente la dott.ssa Fernanda Manganelli, da sempre sensibile alle attività formative per i suoi scolari, hanno aderito alla 2a edizione della “Giornata Nazionale dell’Albero”che il ministero dell’ambiente, in collaborazione con l’ANCI e d’intesa con il ministero dell’istruzione, celebra sull’intero territorio Nazionale il giorno 21 Novembre . L’obiettivo della giornata dell’albero è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul patrimonio arboreo e boschivo mondiale ed italiano per la tutela della biodiversità, il contrasto ai cambiamenti climatici e la prevenzione del dissesto idrogeologico, che nella nostra Nazione provoca non pochi disastri. Alla festa dell’albero è stata dedicata un’intera settimana che ha visto nascere molteplici iniziative laboratoriali, disegni, poesie, racconti e drammatizzazioni. Tanti sono stati gli spunti di riflessione
sull’importanza della tutela ambientale e sulla necessità di sensibilizzare anche i più piccoli alle tematiche ambientali. L’albero dà colore alla nostra città ma soprattutto ricorda a tutti e soprattutto a chi ci governa il diritto dei bambini a poter usufruire di un ambiente migliore. E’ stata scritta una lettera al Sin-
daco per sollecitare l’interesse da parte dell’amministrazione su questo progetto, affinchè anche Casoria aderisca alla campagna e sia previsto un fondo per acquistare e piantare alberi nelle zone dove ci sia la necessità. Più alberi per respirare meglio, più verde dove poter giocare. Questi e tanti altri i pensieri che i bambini hanno espresso. Con questo spirito i bambini hanno animato il percorso laboratoriale effettuato fino ad oggi, la speranza è di aderire alla campagna per
il prossimo anno per trasmettere sempre più l’importanza del rispetto ambientale. All’iniziativa hanno preso parte gli alunni di tutte le interclassi, guidati durante tutto l’excursus (natura, ecosistema, ecologia) dalle proprie insegnanti. L’evento del 21 novembre “Festa dell’albero”è parte integrante del Pof, Anche i più piccoli alunni del III Circolo hanno partecipato con gioia alla festa dell’albero. Gli alunni di tre anni hanno consegnato ai più grandi una lettera dell’amico“Arancetto Alberetto” che li invitava a festeggiare gli alberi, nostri grandi amici. Per l’occasione tutti i bimbi hanno preparato dei lavori, insieme alle loro insegnanti, con cartoncini colorati, pasta di sale, plastilina e pitture. I piccoli di tre anni hanno abbellito i loro alberelli con frutta di stagione, i bambini di quattro anni hanno realizzato alberi dalla chioma colorata fantasiosamente con i colori dell’autunno, gli alunni di cinque anni hanno creato il plastico di un bosco. Alcuni genitori hanno collaborato con i loro piccoli alla realizzazione degli animaletti. Tutta la fase organizzativa è stata curata dalle docenti: Tizzano Mariangela, Mugione Pina, Patierno Dorotea, Marino Adele e la vicaria Di Somma Pina, alle quali va un plauso per l’adesione all’interessante iniziativa.
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Domenico Pagliuca l governo tecnico dei superprofessori-ministri ha suscitato apprezzamenti, critiche e discussioni di ogni tipo. Una delle osservazioni principali, al di là di quelle strettamente politiche, è stata quella di notare che la grande parte dei Ministri provenisse da Università prestigiose, ma private (Luiss,Bocconi). Molti hanno osservato anche come molte Università italiane importanti, ma pubbliche non comparissero nella compagine governativa e che quindi fossero da considerare di serie B. Quello che mi porta a scrivere su questo argomento è quindi un piccolo atto
gennarocrispino@libero.it
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di orgoglio, perchè personalmente sono orgoglioso di essere iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli - Federico II. Perchè sono orgoglioso di far parte di quest’Università? L'Università Federico II è stata la prima ad essere stata fondata con un provvedimento statale, l’ateneo laico più antico del mondo, e la Facoltà di Giurisprudenza è attualmente la Facoltà con più iscritti in Italia. Nell'attuale Governo quindi tra bocconiani e luissini al vertice delle istituzioni non si può non ricordare due illustrissimi studenti federiciani, che sono rispettivamente Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica ed Alfonso Quaranta Presidente della Corte Costituzionale e se volessi scrivere la lista di stu-
denti e Professori illustri non mi basterebbero le pagine di questo giornale. E' vero, la nostra Università ha anche problemi di tipo strutturale e non solo,ed è in questo momento, dove la concorrenza delle Università private non deve essere vista come una minaccia, ma come una spinta a migliorarsi e ad eccellere , che la Federico II deve ricordare che cosa è e che cosa è stata per la città di Napoli e per l’Italia. La Federico II deve riprendersi il suo orgoglio, l'orgoglio della sua storia, dei suoi risultati e delle sue eccellenze, l'orgoglio di essere un punto di riferimento per questa città e per il futuro di tanti giovani.
L A L E G I S L A Z I O N E T R A L’ E T I C A P U B B L I C A E L A S F E R A P R I VATA
uali aspetti della nostra vita possono dirsi veramente privati? Pochi. Quant’è spesso il limite tra la galassia individuale e l’universo sociale in cui l’individuo interagisce, superato il quale la normazione, eccedendo nel perseguimento dell’interesse pubblico, finisce per compulsare le libertà individuali? Poco. Forse è giusto che sia così in una società complessa come quella attuale, attenta affinchè gli effetti delle azioni individuali non si scontrino con i diritti e gli interessi dei terzi. Ritengo giusto, altresì, che le leggi tendano a preservare una morale pubblica, intesa come sfera di valori universalmente condivisi in un dato periodo storico. Non sempre si riesce ad individuare quale sia il valore prevalente. Occorre, perciò, che il contemperamento degli interessi contrapposti sia quanto mai approfondito, senza porre insindacabili tabù. Il contrasto tra la tutela dell’etica pubblica e la spinta ad un pieno sviluppo
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“ORGOGLIO FEDERICIANO”
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Gennaro Crispino
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dei singoli e delle loro aspettative di vita segna, con particolare enfasi, il settore della ricerca scientifica. Un aspro campo di battaglia tra le due spinte è quello della legislazione in materia di procreazione medicalmente assistita. L’Italia regola la materia con la legge n. 40/2004 e proibisce ogni forma di fecondazione eterologa sanzionando le trasgressioni con una salatissima sanzione pecuniaria. Una recente pronuncia del massimo organo giurisdizionale europeo, la Grand Chambre della Corte Europea dei diritti dell’uomo, cui si guardava con fiducia per una innovazione progressista, lascia immutati i veti delle leggi nazionali e non svela il tabù della fecondazione eterologa. Secondo la C.E.D.U., la scelta degli Stati , nel caso dell’Austria, di limitare le tecniche fecondazione eterologa non è contraria al diritto al rispetto della vita privata e familiare, garantito dall’art.8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Gli Stati, insomma, non sono tenuti a mettere a disposizione delle coppie con problemi di sterilità tutte le tecniche mediche per assi-
curare la procreazione, potendo vietarne talune a loro piacimento. Il diritto alla vita familiare di ogni individuo soccombe di fronte all’esigenza di escludere talune tipologie di procreazione assistita, motivata dall’evitare abusi e forme di selezione genetica e all’interesse del nascituro ad essere informato sull’identità dei donatori del seme o degli ovociti. A me pare concretizzarsi una chiara discriminazione, in conseguenza del diverso trattamento delle situazioni di infertilità. Vorrei dilungarmi oltre, il tema è complesso e un articolo non basta, ma speriamo di offrire qualche informazione in più, in modo da orientare le coscienze, auspicando che tali argomenti abbiano una maggiore attenzione anche da parte della CE che non può rifuggire dal garantire perequazione tra i cittadini europei, mettendo così fine a (troppo spesso) vani viaggi del-
la speranza.
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Mario Romano
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mario.romano65@gmail.com
Il grande male degli italiani
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l grande male degli italiani, direi una peculiarità antropologica, è l’indomabile tendenza a chiedere e a preservare privilegi, di ogni ordine e grado, da quello minimo del piccolo favore a quello delle cariche più prestigiose. Esso è di tutti. Del popolo minuto, dei padri di famiglia, delle professioni e dell’impresa, del mondo del lavoro, della pubblica amministrazione. E passa ancora oggi attraverso le mediazioni e le decisioni dei tradizionali centri di potere della società italiana, che sono quelli della chiesa, dei giuristi, dei banchieri. Ai quali occorre aggiungere quello relativamente più recente dei sindacati. La politica è spesso mera manifestazione di questi poteri, che tendono ad intrecciarsi tra loro, anche quando indossano la maschera della divisione ideologica e culturale. Per definire usi e abusi dell’Italia del potere, gli autori di best-seller sull’argomento ricorrono al termine “casta”, che siamo abituati a riferire a quello che era il particolare sistema sociale dell’India, caratterizzato da ordini di casta gerarchicamente distinti, dove quelli posti un gradino sopra l’altro preservavano rigidamente i loro privilegi, impedendo ogni possibilità di evoluzione di quelli sottoposti. L’uso di questo termine è però fuorviante. E per gli italiani rischia di diventare indebitamente autoassolutorio. Gli specialisti della “casta” hanno il merito di passare al setaccio vasti e numerosi
terreni di corruzione e malcostume, ma mancano di una visione d’insieme e non affrontano il nodo centrale del problema, che è la sua connaturazione alla cultura sociale italiana. Il loro è un approccio quantitativo. Cercano e facilmente trovano e sommano mille episodi. Credono di registrare un inarrestabile degrado, una “deriva”, della società italiana, dello Stato. Come se questa società, anzi il “suo” Stato, fosse sgorgato da una pura fonte di grazia e solo ora fosse risucchiato nel fango. Essi hanno un pudico rispetto verso lo Stato originario dell’Italia unita. E’ forse il frutto dell’indottrinamento risorgimentale. Con “casta” ricorrono ad un’immagine estranea alla storia italiana per marcare una novità, una sorta di contagio virale. Lo stesso atteggiamento lo ha avuto qualche anno fa Giorgio Bocca, che nel constatare la corruzione della società settentrionale parlava di “meridionalizzazione” dell’Italia ed isolava il virus nelle forme simboliche di Napoli. Invero si deve alla storia comunale dei “popoli” del centronord di questo paese il conio del termine “corporazione” e a questo forse occorre ancora una volta riferirsi per esaminare il fenomeno italiano. Un sistema di organizzazione sociale, questo, quasi del tutto estraneo alla storia meridionale, che invece di suo mostra altri e perniciosi limiti di specie. In Italia non esistono “caste”, ma sono sempre esistiti percorsi sociali di af-
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fermazione del tutto corporativi. La differenza con una società di caste è che le corporazioni non necessariamente si distribuiscono in modo gerarchico. Esse godono anzi di una pari dignità morale, che pur secondo i diversi rapporti di forza le orienta al patto piuttosto che al conflitto. E’ questa la storica tendenza della società italiana unitaria. Un fenomeno che i politologi chiamano consociativismo. Ed è questo neocorporativismo consociativo, lo scambio di favori fra le corporazioni, che crea le posizioni di privilegio all’interno e sullo Stato. Per gli accoliti delle diverse corporazioni, tutto sommato, i privilegi sono quasi un segno distintivo. Un crisma. Come quello che promana dall’anello del vescovo. Esso luccica per la gioia di tutti, che corrono a baciarlo fino a che regge la sua funzione taumaturgica. L’amputazione di quello stesso dito, in cui il privilegio è simbolicamente inanellato, invocano però quando le dispense cominciano a svuotarsi. Difficile che questo paese riesca a liberarsi della sua ipocrisia di fondo e a mettere il proprio cuore a nudo per creare le condizioni di una società dove le posizioni di responsabilità siano fondate sul merito e sulla necessità di svolgere funzioni nell’interesse e per il beneficio generale. Perché sotto la superficie di vitalità questo paese nasconde una società voluttuosamente statica.
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AL ATT U
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Gelsomina D’Anna geadann@libero.it
L A P O L I T I C A C AT E G O R I A M O R A L E Gli italiani, lo apprendiamo dai mass media, sono soddisfatti per l’insediamento del nuovo governo; il professore Monti, eletto anche senatore a vita, nostro primo ministro, gode dell’apprezzamento del popolo italiano nella misura dell’80%. Dopo la lunga gestione berlusconiana , conclusasi con lancio di monetine e cortei di indignati, sembra finalmente arrivata la pax sociale ; il primo ministro ha evidenziato anche un carattere piacevole, facile alla battuta , attento alle” best practices “, con la parola giusta al momento giusto. Ha scelto i suoi ministri con attenzione alla preparazione nelle materie di loro competenza, prevedendo un futuro di grandi cambiamenti per allinearci alle richieste europee , ma anche di grandi sacrifici. Il nuovo governo dovrà gestire una congiuntura delicata eppure il cittadino medio, pur sapendo che potrà essere penalizzato dalle manovre economiche indispensabili ed ormai ineludibili, si dice soddisfatto del cambiamento. Come mai ? Negli ultimi sessant’anni della politica italiana, praticamente dopo De Gasperi, gli italiani onesti si sono allontanati dalla politica intesa come categoria morale ; nell’antica Grecia la politica era identificata con l’etica ed il filosofo Aristotele la definiva “ filosofia pratica “ includendo nello stesso concetto sia l’etica che la politica ; in realtà
chi si occupava di politica , a quei tempi, lo faceva per il bene comune , per il raggiungimento della felicità dell’uomo, che non poteva prescindere dalla moralità (eudaimonia). Il politico era un uomo che, per le sue doti morali, poteva collaborare alla costruzione della felicità dei suoi concittadini ; per questo nobile intento egli non riceveva alcun compenso pecuniario, ma si guadagnava la stima ed il rispetto della comunità a cui apparteneva. In questo momento delicato della nostra storia patria ci sembra che da più parti sia invocato un necessario ridimensionamento degli emolumenti percepiti dai nostri politici , spesso anche incapaci, non possiamo pensare ad un futuro di lacrime e sangue per tutti , in specie per le categorie più deboli, ed una normalità abnorme per i nostri delegati in Parlamento. Il sentimento dell’ingiustizia che si perpetua cresce nel cittadino che si allontana dalla politica ma che , pur sempre, crede nella redenzione del genere umano ; i concittadini che hanno espresso parere favorevole al governo Monti credono in un domani migliore, in cui i politici non frequentino più i mafiosi, dove non ci siano più connivenze e scandali tra il potere e la gestione dell’economia, dove i magistrati non stiano ad indagare tra i conflitti di interesse
di Berlusconi e le manovre di Bersani e D’Alema , inquilini inquietanti di via delle Botteghe Oscure. Gli italiani sperano che quei signori compassati ed eleganti, seri e preparati che siedono sugli scranni più alti del nostro Transatalantico non ci facciano più vergognare , risolvano i problemi dell’Italia con competenza ed onestà e soprattutto ridiano al Paese credibilità. La politica , dopo questa parentesi, deve riappropriarsi della morale ; noi cittadini vogliamo sentire che chi ci rappresenta lo fa senza coltivare interessi personali e di parrocchia ; allo stato delle cose sembra quasi un’utopia , ma , come si dice, quando si raggiunge il fondo bisogna solo risalire. Se ciascuno di noi sente ancora forte il richiamo alla moralità, se sente montare la rabbia davanti alle ingiustizie, se un governo di tecnici riaccende le speranze di un popolo terribilmente deluso ed amareggiato, allora possiamo ancora sperare… Il grande Immanuel Kant, nella Critica della Ragion Pratica, in una frase che volle come epitaffio sulla sua tomba, diceva: “ Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione ed hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.
Attori delle migliori soap al centro commerciale I Pini di Casoria
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ente assiepata intorno al palco, altri che per poco non travolgevano transenne e vigilantes, entusiasmo alle stelle. Folla delle grandi occasioni centro commerciale “I Pini” di Casoria per “European Soap Fan Day”, la giornata europea delle soap opera che si svolge ogni anno. Ad attirare l’attenzione di centinaia di fans, giunti da tutta la Campania, e di testate giornalistiche locali e nazionali, la presenza di tanti attori ed attrici delle più rinomate serie televisive che vanno in onda su Mediaset e Rai, “Centrovetrine”, “Un posto al Sole”, “La strada per la felicità”, “Tempesta d’amore” e “Alisa”. Alex Belli e Daniela Fazzolari di “Centrovetrine”, molti protagonisti di “Un posto al Sole”, fra cui Flavio Gismondi, la giovanissima Giorgia Giannitiempo, Marina Tagliaferri, Nina Soldano, Vanessa Villafane, Lucio Allocca; infine, Roman Rossa (“La strada per la felicità”), Lorenzo Patanè (“Tempesta d’Amore”) e la tedesca Maria Worch di “Alisa”.
“Il mestiere dell’attore è entrare nelle vesti di un altro personaggio, bello o brutto, forte o meno forte” ha affermato Nina Soldano fra i beniamini del pubblico che recita in un Posto al Sole la parte della cattiva. I protagonisti hanno prima sorseggiato un caffè nel bar del centro commerciale di proprietà dei fratelli Credendino, poi inaugurato un negozio per articoli da bambini e ragazzi, infine si sono concessi ai fans a cui, oltre a rivelare qualche novità prossima delle loro soap, hanno dispensato foto ed autografi scendendo i gradini del palco. La serata si è conclusa con una targa premiazione offerta da “I pini” per gli artisti, il classico taglio della torta e fuochi d’artificio. Tutti hanno sottolineato come il pubblico napoletano sia il più caloroso anche in termini di audience. L’evento è tasto voluto dalla direzione del parco per festeggiare un compleanno importante, ovvero il 17° anniversario dell’inaugurazione de “I Pini”.
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“di Gaetano Graziano”
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CattiviK
Le favole di CattiviK
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'era una volta un paese molto, molto sfortunato, i cui abitanti erano governati da un potente stregone. Il suo più grande potere era la "dissimulazione", era abilissimo in questa antica arte. Tutti i regnanti che si erano succeduti da quando lui era arrivato in città in un modo o nell'altro erano caduti sotto la sua influenza. Sembravano come creta nelle sue mani, non dotati di una volontà propria. Ma un giorno lui aveva tentato di conquistare il regno tutto per se scalzando qualsiasi re, a quel punto la popolazione stanca delle sue continue angherie si era ribellata e lo aveva cacciato. Ma questa purtroppo non è una storia con il lieto fine. Il potente mago aveva riorganizzato le sue truppe ed approfittando di un momento di confusione del comitato dei cittadini che si era sostituito a lui era riuscito a piazzare un altro suo burattino sul trono senza che nessuno se ne rendesse conto. Lo sgomento nel ritrovarlo di nuovo al fianco di un re fu grande ma ormai la frittata era fatta e nessuno poteva farci niente. Però c'era ancora qualcuno che tentava di opporre resistenza, ma le arti del mago erano molto potenti: ammaliava, prometteva, sviava. Chi non si piegava al suo volere era oggetto di feroci attacchi, persino i suoi alleati che non si erano completamente asserviti a lui venivano demoliti sistematicamente. Delle continue lotte con il mago, però, ne pagavano le spese più
salate i cittadini che ogni giorno vedevano marcire quel poco che restava del loro paese. Molti erano ridotti alla fame poiché lo stregone era abilissimo nelle arti nere ma non era in grado di governare, era voracissimo anche se non riusciva a produrre niente. Pretendeva che ogni decisione passasse per le sue mani anche se alla fine non era capace di fare grandi cose se non ricavarci vantaggi solo per se stesso. Il mago aveva anche un altro difetto, era molto pigro e svogliato, nonostante la sua bramosia di potere. Diciamo che il lavoro non era mai stato il suo forte. Tutti lo conoscevano ma nessuno era in grado di dire che titolo di studio avesse e quale fosse la sua vera occupazione. I cittadini confidavano nello scatto d'orgoglio di un valoroso condottiero che affrontasse il mago e lo sconfiggesse, ma fino ad ora chi ci aveva provato aveva fatto una brutta fine oppure era stato sedotto dalle lusinghe del mago diventando suo sodale. Ormai tutti avevano perso la fiducia ed erano rimasti amareggiati dalla pochezza degli sfidanti. Non c'era più speranza? A questa domanda nessuno può ancora dare una risposta, il finale di questa storia non è stato ancora scritto. Chi si era immaginato una storia con cavalieri senza macchia resterà deluso, qui non ci sono eroi ma solo sconfitti. Ma forse una morale c'è: a chi legge il compito di scovarla!
CM YK
PREPS
Gli eventi che seguiremo...
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“di Vittoria Caso”
S C R I P T A
M A N E N T
Premiazione del talento e della creatività in ricordo di Claudio Ferone Emozione e cultura si sono intrecciate in un magico connubio il 25 novembre, in occasione della premiazione del concorso letterario “SCRIPTA MANENT”, promosso dal 29° Distretto Scolastico e aperto non solo agli studenti delle nostre scuole, ma anche a maggiorenni dilettanti del territorio, allo scopo di valorizzarne la creatività e le doti espressive. SCRIPTA MANENT ha confermato che i giovani amano scrivere e affidare alla carta sentimenti ed emozioni. Chi li accusa di essere aridi, superficiali, frivoli deve assolutamente leggere i loro scritti! La giuria, costituita da esperti e da cultori dell'ars scribendi, quali: prof. Luigi Antonio Gambuti, prof. Pasquale Di Petta, dott. Rodolfo Cusano, dott. Luigi Maglione, prof. Francesco Palladino, prof.ssa Vittoria Caso, dott.ssa Silvana Tufano, valutato i prodotti, ha assegnato i premi; inoltre, come ulteriore gratificazione, i racconti e le poesie, giudicati più densi di si¬gnificato sono stati raccolti in una pubblicazione di elegante fattura. A primi, secondi e terzi classificati, sono state conferite splendide coppe; ai quarti, medaglie; a tutti una pergamena-ricordo assieme al libro. Bellissima la copertina, alla cui autrice, Desideria Maglione, studentessa universitaria ex liceale, appartengono anche i disegni che lo impreziosiscono; le foto, invece, sono di Daniele Capuozzo, studente
del Gandhi. La cerimonia conclusiva, nella bella cornice del teatro ATENEO, straripante di pubblico, è stata coordinata dal prof. Palladino e dalla prof.ssa Caso. Momenti d’intensa emozione sono stati vissuti durante la declamazione dei versi dei primi classificati, per opera dell’attrice M. Luisa Ambrosino e della prof.ssa Vittoria Caso, accompagnate alla chitarra dallo studente Mario Scarano. Il momento, tuttavia, più intenso è stato quando Palladino ha commemorato il prof. Claudio Ferone, cui il distretto ha voluto dedicare la pubblicazione e l'intero concorso: “I giovani hanno bisogno di esempi e di modelli paradigmatici! La figura del prof. Claudio Ferone può sicuramente guidarli sulla strada dell'impegno serio e fecondo. – ha esordito il prof. Palladino - Ferone è stato un figlio di Casoria, di spessore culturale ineguagliabile, che ha contribuito con il suo impegno nelle humanae litterae, i suoi scritti, di alto livello scientifico, tradotti anche in altre lingue, a dare lustro non solo alla nativa Casoria ma all’intera nostra nazione”; ha proseguito con un sintetico profilo del prof. Ferone, cui ha fatto eco il “non omnis moriar” di oraziana memoria. La moglie, prof.ssa Liliana Del Giudice, e i figli, dott. Francesco e Arianna, visibilmente commossi, hanno collaborato a premiare poeti e scrittori
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dilettanti, assieme all’ispettore Rossi, al Sindaco Sollo, al dott. Brighina e ad altre eminenti personalità…
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Angelo Ferro
ferroangelo@yahoo.it
FORUM DELLE CULTURE: TRA INNOVAZIONE E POLEMICHE
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a città di Napoli sarà la capitale mondiale delle culture nel 2013, così è stato deciso dalla Fondazione Forum universale delle culture, che all’unanimità ne ha decretato l’ assegnazione ufficiale, nel Dicembre 2007. Un evento sostenuto dall’ UNESCO e nato a Barcellona, con l’ obiettivo di promuovere il dialogo interculturale e la conoscenza tra i popoli, attraverso il rispetto dei valori della diversità e dello sviluppo umano sostenibile. Il Forum sarà articolato su cinque assi tematici: condizioni per la pace, sviluppo sostenibile, conoscenza,diversità culturale, memoria del futuro ( conoscere le proprie radici per progettare il futuro). Durerà 101 giorni, durante i quali si protrarranno dialoghi, esposizioni ed espressioni culturali , in cinque grandi aree che corrisponderanno ai cinque continenti; gli eventi avranno principalmente luogo negli spazi della Mostra d’Oltremare, di Bagnoli, di Città della Scienza, negli scenari di Piazza del Plebiscito, Reggia di Caserta, Capodimonte e Pompei. Una città che respirerà cultura per oltre tre mesi; un avvenimento di natura internazionale, un progetto a lungo termine. Chi meglio di Roberto Vecchioni, già professo-
re universitario, baluardo della cultura musicale e Cavaliere della Repubblica Italiana, avrebbe potuto prendere la presidenza dell’evento, ha pensato il sindaco Luigi de Magistris. Ma quando si inizia a parlare di compensi scoppia la polemica,pare sia trapelata la notizia che il suo “plafond” si aggiri intorno ai 220mila euro, attaccato da destra e sinistra, il cantautore si giustifica dichiarando: “io ho un compenso da cui non posso scendere per dignità e immagine, credo di poter valutare in compenso l’immagine che posso trasmettere alla città di Napoli, lo faccio davvero per amore della città e della cultura in generale : in due anni se lavorassi, come lavoro normalmente, guadagnerei il doppio di quello che guadagnerei lavorando per il Forum delle Culture”. Per una città come Napoli, con le casse perennemente vuote, che rischia di pagare 600mila euro di multa giornalieri per i mancati adeguamenti allo smaltimento rifiuti, con strade dissestate ed epocali problemi di occupazione, risulta davvero difficile ascoltare ed accettare le dichiarazioni del professore. In un periodo dove tutti gli schieramenti politici chiedono austerità, risparmio e sacrifici , in una regione
dove i veri guai sono sanità e rifiuti; il cantautore milanese pare anche infastidito quando si parla di soldi, e si perché lui lo fa per amore della cultura e della città, dopotutto i genitori erano entrambi napoletani, però il plafond non si tocca, se proprio non si raggiungesse un accordo l’autore di “luci a san Siro” sarebbe pronto a fare un passo indietro, colorando l’evento con una collaborazione esterna. Luigi de Magistris, promotore della candidatura di Vecchioni è convinto che si giungerà ad una sintesi, il neo- sindaco, ultimamente, pare non attenersi alle cose dette in campagna elettorale, vedi il caso della cugina infilata nello staff di un assessore e del suo entourage raddoppiato rispetto a quello del sindaco precedente, questa della presidenza del forum è un'altra tegola che cade sugli inquilini di palazzo San Giacomo.
Via Torino, 16 tel. 0813456214 fax 081261885
Napoli Via Medina, 5 tel. 0815515120 fax 0815514395
Napoli P.le Immacola Nuova, int. 5 tel. 08122252411 fax 0815534453
COMUNICATO STAMPA INCONTRO COMUNE DI CASORIA 18 novembre 2011
Il giorno 18 novembre 2011 i rappresentanti sindacali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, insieme ai rispettivi rappresentanti territoriali, si sono incontrati con il Sindaco del Comune di Casoria, dott. Vincenzo Carfora, per discutere della sicurezza del territorio e dei progetti europei previsti per la città di Casoria. In relazione alla sicurezza, il Sindaco ha precisato che insieme alla Prefettura l’Amministrazione Comunale sta progettando di installare un sistema integrato di videosorveglianza con collegamenti tra Carabinieri e Vigili urbani. Si è poi concordato con le rappresentanze sindacali una serie di incontri monotematici con la partecipazione dei dirigenti e degli assessori interessati su diversi temi quali: • Ripresa dei lavori dell’Osservatorio su Prezzi e Servizi Pubblici, approvato dalla precedente giunta e già avviato; • Bilancio di previsione; • Tasse, tariffe locali e patti antievasione; • Puc e Più Europa. Le Organizzazioni Sindacali presenti hanno posto l’accento sulla necesità di trasparenza e legalità nell’assegnazione degli appalti, in accordo con l’operato del Sindaco che ha già siglato un Protocollo d’Intesa con la Prefettura per tutti gli appalti superiori a 250.000 euro. Altro tema in discussione è stato quello relativo alle tariffe locali, in merito alle quali l’Ammistrazione ha informato che per quest’anno la Tarsu non aumenterà. E proprio per evitare ulteriori aumenti di tasse locali che il sindacato ha sottolineato la necessità di una lotta all’evasione per poter aiutare chi ha un reddito basso o ha perso il lavoro. Inoltre, il Sindacato ha chiesto all’Amministrazione di prevedere all’interno dello sviluppo dei piani europei, maggiori spazi da dedicare ai giovani, con particolare riferimento al tema dell’orientamento al lavoro. Napoli 18 novembre 2011 All’incontro erano presenti: Per il Comune di Casoria: Per il Sindacato: Il Sindaco Enzo Carfora Cgil: Teresa Potenza, Antonio Andreozzi, Salvatore Pallara, Antonella Pacilio Cisl: Giosuè Laezza - Uil: Davide Sarnataro, Andrea Armenise
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Emilia Navas
emilinav@libero.it
XII Edizione del Premio Letterario e riconoscimento alla Carriera a Casoria
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i è tenuta sabato 26 novembre presso l'hotel Futura la XII edizione del Premio Letterario internazionale di Poesia Inedita "Tra le parole e l'infinito","Labore civitatis". Presenti in sala, per ricevere l'ambito Premio, autori provenienti dal Canada, dal Venezuela, dalla Russia, dalla Spagna e dalle regioni italiane. Ideatore del Premio è il Cav. Nicola Paone casoriano d'hoc con le proprie radici a S. Benedetto. Ad organizzare l'evento è stata l'Associazione" Tal Dei Tali" che da tempo si impegna per la realizzazione di iniziative culturali e teatrali sul territorio casoriano, sempre attenta nel riconoscere il merito con il Premio alla Carriera ad insigni rappresentanze che da anni con dedizione, passione e costanza curano i settori di propria appartenenza. Nel mondo dell'imprenditoria è stata individuata la figura del Comm. Vincenzo Cafarelli persona umile, attiva nel sociale e sempre pronta a dare il proprio contributo per aiutare disagiati e ammalati, notevole infatti è stato il sostegno dato dalla
Tufano Holding S.P.A. all'ospedale Santobono di Napoli, per la realizzazione di progetti come quello del progetto “ridi che ti passa”che vede la presenza di clown presso i reparti pediatrici. il Premio, consegnato da Diego Silvestro, anch'egli noto imprenditore di Casoria, Cafarelli lo ha dedicato ad una persona molto importante per Casoria, punto di riferimento per tutti, Mons.Mauro Piscopo scomparso di recente. L'Associazione poi ha ritenuto meritevole del Riconoscimento alla Carriera Gaetano De Rosa ex calciatore di serie A, che da sempre si è distinto per professionalità e serietà. Merito e lode riconosciuti anche all'illustre regista e produttore Gaetano Liguori, direttore artistico del teatro Totò, che con grinta esilarante, parlando della propria storia personale, ha voluto dare ai presenti un esempio concreto di come la cultura è strumento di recupero e riscatto. A consegnare il Premio a Liguori è stato l'assessore regionale al Demanio e Patrimonio Ermanno Russo.
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Tra le autorità militari è stata individuata la figura P.Dir. Corpo Forestale Vincenzo Stabile, a consegnare il premio il dott. Di Girolamo di Flora Napoli. Esigua, ma significativa, la rappresentanza del Comune di Casoria con l'assessore al Patrimonio dott. Mariano Marino,il consigliere dott. Salvatore Iodice e il Presidente del movimento Noi D'Arpino Camillo Rapullino amici prima e politici, che da sempre hanno dimostrato sensibilità verso iniziative tese alla riqualificazione della nostra città. La cornice della serata è stata arricchita da vari momenti di canto e di ballo, la bellissima voce di Ivan e Francesco Esposito e ad esibirsi in un ballo moderno Francesca, allieva e sorella di Giorgia Sarnelli insegnante di danza classica e moderna di fama nazionale. Molto allietante è stato ascoltare dalle voci dei declamatori intervenuti Cristina Raiola, Roberto De Falco, Emilia Bozzaotra l'interpretrazione delle Poesie iscritte al Premio.
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