il giornale di Casoria - Anno 1 - Numero 6

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Anno 1 - Numero 6 - Domenica 5 giugno 2011

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - ilgiornaledicasoria@libero.it - Distribuzione gratuita

Milano - Napoli - Casoria: che botta!

LA “CAPORETTO” DEL CENTRODESTRA


EDITORIALE

La “CAPORETTO” del centrodestra di Giuseppe Storti

In politica, è risaputo: i voti prima si contano e poi si pesano. La matematica anche in politica non è un’opinione. Morale della favola: “avimm scassat verament”. Questa la battuta rigorosamente in vernacolo che è risuonata nel comitato elettorale di De Magistris, quando con somma meraviglia dei suoi più accesi sostenitori, si è concretizzato il vero e proprio “cappotto” elettorale imposto allo scialbo candidato a sindaco del Centro destra Lettieri. L’ex P.M. definito come novello Masaniello dal suo avversario in campagna elettorale, diventa Sindaco di Napoli, doppiandolo con oltre il 65% dei voti. Nel quartiere Vomero: culla della borghesia napoletana, da sempre definita lazzarona e affarista, De Magistris ha totalizzato il 71% dei consensi. Evidentemente la borghesia partenopea si riscopre giacobina. In maniera non meno colorita la stessa atmosfera si è registrata a Milano, a Cagliari, a Trieste, a Novara, ad Arcore, a Gallarate, a Marano, a Villaricca, ed infine a Casoria. Insomma una vera e propria “Caporetto” elettorale della destra ed in particolare del Pdl. Questa la realtà nuda e cruda dei numeri. Dopodichè si possono pesare i voti. Impazzano quindi i commenti, le analisi le dichiarazioni ed il resto del “Circo Barnum” della politica italiana che può

interessare o meno la massa dei cittadini. Il dato saliente è che queste elezioni, che in altri paesi europei hanno il peso di mere elezioni locali, sono state caricate di un significato politico nazionale dal Premier Berlusconi, che le ha caratterizzate come un vero e proprio referendum pro- o contro di lui.Il risultato non lascia adito a dubbi. I moderati: nocciolo duro del Pdl, sono in fuga. Il popolo delle partite Iva: spina dorsale dell’economia produttiva del

Nord, è in libera uscita. Il Corriere della Sera, scrive di svolta laburista di autonomi e professionisti. Renato Mannhaimer: analista di flussi elettorali, di Moderati in uscita dai grandi partiti. Il mite Giurista Pisapia, neo sindaco di Milano, pre-

sentato come il male assoluto, affonda la Moratti. Insomma il vento del Nord che già al primo turno aveva scosso la foresta pietrificata di un Paese: L’Italia, immobile che non cresce, ma che presenta tutti gli indici di finanza economica in rosso, con un Governo in letargo, un parlamento bloccato da presunti “ responsabili” in cerca di posti al sole, si è trasformato al ballottaggio in uno “tsunami” di proporzioni ben superiori a tutti sondaggi della vigilia. Questo in generale. Passando al microcosmo locale: Napoli e Casoria, dobbiamo dire che il Centro- Destra, ha dimostrato una notevole capacità di farsi male da solo. Una sorta di consapevole suicidio di massa. Tipo quello delle sette americane, che fanno karakiri mangiando e cantando. Napoli. Candidato debole. Anzi debolissimo. Scelta calata dall’alto. Morale: disimpegno totale o quasi, dei principali leaders napoletani. Sconfitta annunciata di Lettieri, dopo vent’anni di bassolinismo. Bastava solo dire questo. Casoria. Pdl lacerato dalla vigilia elettorale. Due candidati sindaco. Stefano Ferrara con il Pdl ufficiale. Massimo Iodice ex suo assessore di punta a capeggiare liste civiche con l’Udc, Forza del Sud e Nuovo Psi con il Consigliere regionale Nocera. Risultato: divisi si perde. Uniti: con il dato elettorale del primo turno registrato da Ferrara e Iodice, sarebbe stata vittoria . Questa la sintesi. Il resto è noia. Quello che è successo al ballottaggio è frutto del clima di odio politico, di rissa e di beghe sotterranee ed in superficie, intollerabile per un

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Milano, Napoli, Casoria: che botta!

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EDITORIALE partito che si professa moderato e liberale. Una leadership forte ed autorevole del partito a livello regionale e provinciale non avrebbe dovuto consentire una siffatta situazione. Ma tant’è . Ironia della sorte: Carfora al ballottaggio, ha riportato la stessa percentuale di voti: 58% conseguita da Ferrara nel 2008, quando al secondo turno sconfisse Tommaso Casillo. Un segno del destino? Corsi e ricorsi storici di “vichiana” memoria? Chissà! Sicchè tra i due litiganti, si inserisce l’abilissimo senatore casoriano, con una coalizione diversa che puo’ rappresentare un laboratorio politico, estrae dal cilindro il miglior candidato possibile: il suo. Una buona lista: l’API che consegue il 12%, crediamo che in nessuna altra parte d’Italia in cui si è votato il partito di Rutelli abbia riscosso tanti voti. Il Dottore Enzo Carfora, con la sua faccia, la sua storia, i suoi ideali, e la sua capacità di girare in lungo ed in largo la città ha fatto il resto! Ora dalla politica delle parole si passa alla politica dei fatti. Già al lavoro il neo sindaco. In attesa dell’ufficialità, quotidiani sono i rapporti e i colloqui con il Commissario straordinario Leonardi. Primo obiettivo: l’emergenza rifiuti, che penalizza e paralizza la città a vantaggio della vicina Napoli. Un’ultimissima annotazione. Impazza già il toto nomi per la prossima giunta. Noi non ne facciamo. Un auspicio sì. Più donne in giunta. Il neo sindaco di Milano Pisapia, ha promesso che metà della sua giunta sarà rosa. Qui, siamo a Casoria, è ovvio che non sia possibile. Ma almeno due sì. Staremo a vedere.

Un SINDACO MEDICO per guarire i mali della nostra città! Ballottaggio: Carfora è il nuovo sindaco di Casoria. di Francesco Scalamogna Il centro-sinistra vince anche a Casoria, Vincenzo Carfora è il nuovo sindaco. Si tratta del 29° mandato di sindaco da quando nel 1944 Giovanni Amato fu eletto primo cittadino; il medico di famiglia e cardiologo subentra a Stefano Ferrara, la cui giunta si era sciolta lo scorso Febbraio causa sfiducia. Tale vicenda politica aveva anche portato al secondo commissariamento per il Comune in soli 6 anni, la prima volta nell’Ottobre 2005 causa infiltrazioni camorristiche con allora al governo una coalizione di centrosinistra. Vincenzo Carfora l’ha spuntata al ballottaggio su Massimo Iodice con il 58,08% dei consensi (15.922 voti), contro il 41,91% (11.491 voti) dell’ex assessore delle finanze della giunta di centro-destra

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guidata dal sindaco uscente Ferrara. Al primo turno, Iodice aveva ottenuto maggiori voti, il 37% delle preferenze rispetto a Carfora, 33%. Ma soprattutto la coalizione a sostegno del primo aveva sfiorato il 42% dei consensi, distaccando quella di Carfora di ben 10 punti percentuali. Ballottaggio che ha ribaltato i risultati precedenti. Da sottolineare anche il dato dell’astensionismo: con appena il 44% di affluenza, Casoria ha registrato la minor affluenza alle urne rispetto a tutti i comuni d’Italia impegnati nelle elezioni amministrative. Dei 62.670 aventi diritto, solo 28.135 (di cui 27.413 validi, 156 schede bianche, 566 schede nulle per un totale di 722 voti non validi) hanno esercitato il loro diritto di voto ed espletato il loro dovere civico. Nella coalizione a sostegno di Vincenzo Carfora, si sono trovati insieme Partito democratico, Italia dei valori ma anche Alleanza per l’Italia e Futuro e libertà, più la lista civica “Noi di Arpino autonoma” che in dote ha portato circa mille voti. Insomma, una via di mezzo tra centro-sinistra e Terzo polo. Tra i sostenitori di Carfora, Luisa Marro dell’API, preavvisa l’inizio di un duro lavoro. Dal suo canto, Massimo Iodice si appresta ad essere il capo dell’opposizione costruttiva per il bene della nostra città. Il Neo sindaco della quarta città della Campania, visibilmente commosso, è stato accompagnato al Municipio da un festante corteo dei suoi sostenitori, alla cui testa c’era il senatore Tommaso Casillo leader del partito di Rutelli. Il Dr. Carfora è salito al primo piano della sede del palazzo di governo della Città, presentandosi al Commissario Prefettizio che attualmente regge le sorti dell’Ente. Quindi si è affacciato alla finestra della stanza che a breve, dopo il giuramento, occuperà, per salutare le centinaia di sostenitori e amici che lo acclamavano dalla sottostanza Piazza Cirillo. Al neo sindaco della città gli auguri di buon lavoro dalla redazione e dall’editore del Giornale di Casoria.

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IL CASO

Scuola “San Mauro”: a che punto siamo? Intervista alla prof.ssa Roseli Ferraiuoli, del Comitato “Salviamo la S. Mauro”. di Giovanna Bocchetti Come molti sapranno, la scuola “San Mauro”, da ormai quasi tre anni, è chiusa per lavori di ristrutturazione. Lavori che, per i primi due anni, non hanno neppure preso l’avvio, per motivi non molto chiari alla maggioranza degli utenti. Com’è noto, gli alunni della scuola sono ospiti in parte del Madrinato “S. Placido”, in parte dell’Istituto Comprensivo “F. Palizzi”. Una sistemazione certo non troppo agevole, che si è ulteriormente complicata quest’anno, a causa di nuovi problemi sorti al Madrinato: un’odissea che, fortunatamente, sembrerebbe avviarsi al termine. Per saperne di più, abbiamo chiesto informazioni alla professoressa Roseli Ferra-

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iuoli, del Comitato “Salviamo la ‘S. Mauro’”. In quali circostanze si è formato il Comitato? “L’idea di costituire un Comitato di genitori è nata in seguito all’improvvisa chiusura, avvenuta il 4 novembre 2010, di una parte del complesso scolastico “Madrinato San Placido”, che da due anni ospitava le classi del I Circolo, esattamente dalla chiusura, anch’essa improvvisa, della scuola “San Mauro”. Per la seconda volta, alunni e genitori si sono trovati ad affrontare una paradossale situazione di emergenza: di nuovo tutti a casa, a tempo indeterminato e senza alcuna speranza di soluzione. Ecco perché un gruppo di genitori, facendosi portavoce di una intera comunità, ha deciso che bisognava agire repentinamente e incisivamente, dando una scossa anche e soprattutto agli Enti Locali, che nonostante l’avvenuto stanziamento di cospicui fondi per la ristrutturazione del I Circolo, ormai da mesi giacevano in un immobilismo ingiustificato senza dare l’avvio ai lavori, nascondendosi dietro oscure scuse burocratiche. Così, il 6 Novembre 2010, si è costituito legalmente il Comitato, denominato, non a caso, “Salviamo la ‘S. Mauro’”, a cui aderiscono immediatamente i tanti genitori interessati al futuro dei loro figli. Manifestazioni di piazza, incontri con gli Enti Locali, contatti con la Prefettura di Napoli e con la stampa locale sono state le prime azioni intraprese dal Comitato per risolvere il dramma del diritto allo studio negato”. Chi fa parte del Comitato e qual è il suo scopo principale? “Il nostro Presidente è la sig.ra Assunta Angelone, mentre del Consiglio direttivo fanno parte, oltre a me, Angela Verde, Enzo Purcaro, Francesca Picarelli, Monica Cardinale. Sono circa un

centinaio, inoltre, i genitori che hanno aderito. Lo scopo del Comitato, così come specificato nel suo Statuto, è quello di “intervenire attivamente per la riapertura della sede storica della Scuola Primaria e dell’Infanzia ‘San Mauro’”. Il Comitato si propone, inoltre, “il compimento di ogni altra attività atta alla tutela degli alunni, quale lo svolgimento delle attività didattiche presso luoghi strutturalmente idonei e compatibili con la salute pubblica”. L’impegno del Comitato, in pratica, è volto non solo alla riapertura della struttura del I Circolo, ma anche alla messa in sicurezza degli edifici che nel frattempo ospitano i nostri figli”. In questo vostro impegno, siete adeguatamente supportati dagli Enti Locali? “Senz’ ombra di smentita, ci fa piacere credere che, grazie alle tante azioni messe in atto finora dal Comitato, in sinergia con la Dirigenza scolastica, nel giro di pochi mesi questi obiettivi siano stati parzialmente raggiunti. L’Ente locale, davanti ad una così pressante richiesta di risposte e di azioni risolutive, non ha più potuto rimanere sordo e inerme e quindi giocoforza ha dovuto far fronte all’emergenza attivandosi concretamente. Non solo sono state garantite sicurezza e tutela ambientale agli alunni ospitati dal Madrinato, ma è stato anche finalmente aperto il cantiere di lavoro presso l’edificio San Mauro”. Lasciando da parte le troppe rosee previsioni iniziali, quando, verosimilmente, la scuola verrà riconsegnata alla Città di Casoria? “Certo la scuola non è stata ancora restituita a genitori e alunni che attendono da quasi tre anni, ma indubbiamente siamo in dirittura d’arrivo: la riapertura della ‘San Mauro’ è prevista per il mese di Febbraio del 2012 e se nel frattempo si dovessero verificare ulteriori ‘intoppi’ il Comitato vigilerà, pronto ad intervenire. Ovviamente ci si augura che la nuova Amministrazione comunale, qualunque essa sia, possa continuare quanto già avviato, ma in ogni caso, ripeto, il Comitato, insieme ai tanti genitori che vi hanno aderito, proseguirà la ‘lotta’ fino alla riapertura della ‘San Mauro’”. Ringraziamo la prof.ssa Ferraiuoli e ci auguriamo che l’edificio scolastico in questione ritorni prestissimo ai bambini casoriani, che più di chiunque altro ne sentono la mancanza, e ci uniamo al coro delle famiglie che invocano: ”Ridateci la “nostra” scuola!”.

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AT T U A L I TÀ

Liberiamo la citta’ dalla “MONNEZZA” Casoria: l’eterna emergenza rifiuti della quarta città della Campania. di Daniela Devecchi Donne che scavano tra i rifiuti alla ricerca di cianfrusaglie per casa, strade invase da sacchetti maleodoranti, cassonetti che vengono rovesciati o dati alle fiamme per protesta, auto completamente invase da pattume, una puzza nauseabonda che si propaga in tutto il centro abitato. Sembrerebbe quasi uno scenario da guerra, eppure è proprio quello che si profila nella città di Casoria. Dopo decenni di lotte e proteste pacifiche e non, proprio a cavallo delle elezioni, la situazione sembra addirittura peggiorata. E se alcune vie del comune, sembrano sgombre dai così detti sacchi neri, le strade centrali, come Via Pio XII, Principe di Piemonte, Strada Sannitica, Piazza San Paolo, sono ancora invase da sporcizia, puzza e insetti. La raccolta della normale spazzatura procede ancora a rilento. Alcuni cittadini hanno già cominciato, per il troppo caldo di questi giorni, per la puzza e l’ aria irrespirabile, a sentirsi male. Nei casi peggiori a fornirsi di bombole d’ ossigeno. Nemmeno la pioggia, in queste condizioni, riesce a mitigare la situazione. Le precipitazioni delle scorse settimane infatti, hanno fatto saltare i tombini creando dei veri e propri corsi d’ acqua stagnante e fetida. Nei pressi del mercato ortofrutticolo, gli abitanti sono stati costretti, a causa del troppo cattivo odore, a restare chiusi in casa, fino a che l’ aria non è tornata a essere parzialmente respirabile. La raccolta differenziata si aggirerebbe a circa il trentotto per cento. Troppo poco, come dichiarano i cittadini, per un paese a così alta densità abitativa. E anche là dove il servizio starebbe quasi per partire, gli stessi residenti si rifiuterebbero persino di compierla. Troppo spreco di fatiche, per sacchetti che infine “vengono gettati tutti

insieme in una stessa discarica”, a detta di molti. I contenitori preposti alla raccolta dei medicinali scaduti, fuori le tante farmacie, sarebbero da tempo ricolmi di scatole e bottigliette semivuote. Il servizio non funzionerebbe a dovere, sul manto stradale, tutt’oggi come anni fa, ancora ci sarebbero involucri contenenti quantità di medicinali nocivi, spesso ingeriti dai piccoli rom. E non è finita. La maggior parte dei bidoni per la raccolta abiti usati, sono aperti e con gli stessi indumenti gettati a casaccio per strada. I rifiuti speciali abbandonati sui marciapiedi, vecchi materassi, mobili, persino tappeti e vecchie suppellettili, spesso vengono raccolti dagli stessi abitanti, per farne oggetti semi nuovi da disseminare per casa. Ma non si

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tratterebbe di un mercato delle pulci. Le suppellettili raccolte, sono le stesse lasciate a marcire, da qualche altro cittadino, stufo di avere roba vecchia. Quasi si trattasse di un virtuale “baratto”, stavolta giocato tra un abitante e un altro. Ma senza un accordo in un clima da medio evo e non da tempi moderni. Le televisioni di mezzo mondo, hanno deriso e denigrato una realtà napoletana sicuramente d’ altri tempi. Un progresso che, invece di farci avanzare, non ha fatto altro, per colpa delle classiche “scelte sbagliate”, che farci tornare indietro. Rimettere le cose a posto, anche in questo senso, sarà compito dell’ormai imminente nuova giunta comunale. E c’è chi già, simpaticamente, gioca i numeri al lotto scommettendo sulla nuova e si spera rinnovata situazione. “Meraviglia, paura e diavoletti” il primo terno secco che già si gioca sulla ruota di Napoli.

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CASORIANI D.O.C.

I nuovi talenti di Casoria: FRANCESCO CICCHELLA “L’Alighiero Noschese” casoriano. di Rosa e Concetta Alvino Se dovessimo usare tre agget tivi per definirlo, scriveremmo eclettico, talentuoso e casoriano. Stiamo parlando di Francesco Cicchella, giovanissimo artista che, bruciando tutte le tappe, si sta facendo prepotentemente spazio nel cuore del pubblico e nel mondo dello spettacolo. A dispetto della sua giovane età, Francesco vanta un curriculum da fare invidia anche al più navigato degli artisti. Vincitore Nazionale della III edizione del Premio “Alighiero Noschese” 2008 e della III edizione del “Premio Totò” come imitatore, ne ricordiamo, inoltre, la sua partecipazione a “Made in Sud” (II, III e IV edizione), in onda su SKY Comedy Central, Mtv e Telenapoli, al fianco di Vincenzo De Honestis, con cui forma il duo comico “Doppia Coppia”, le sue apparizioni al programma “Top of the pops” su Rai2 e a “Stiamo tutti bene” su Rai2, condotto dalla bellissima Belèn Rodriguez. Ciao Francesco! Come d’obbligo partiamo dall’inizio. Tu nasci come imitatore, passione che coltivi sin dalla scuola. Chi ti ha spin-

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to ad intraprendere questo percorso? Hai trovato difficoltà in questo ambiente? “ L’inclinazione ad imitare l’ho avuta sin da piccolo. Conservo ancora un filmino del mio terzo compleanno nel quale imito personaggi come Verdone, Troisi, Corrado, Andreotti… Anche da più grande mi sono sempre divertito a giocare molto con la mia voce, scoprendone sempre nuove sfaccettature e aggiungendo così anche nuovi personaggi alla mia collezione di imitazioni. Non solo famosi, ma anche persone della vita quotidiana: ad esempio succedeva una cosa divertentissima al liceo. Spesso i miei professori avevano difficoltà a parlare tra di loro, perché ciascuno aveva in mente la parodia che io facevo dell’altro!! A quei tempi comunque non pensavo di essere tagliato per fare il comico, studiavo pianoforte, canto e recitazione e mi vedevo più come cantante o attore di musical... Anche se l’imitazione mi divertiva molto... Poi il mio professore di latino e greco, Antonio D’Addio, che è anche un ottimo giornalista, è stato il primo a darmi la possibilità di fare alcune esperienze nell’ambito di concorsi e festival scolastici, nei quali ho vinto tanti premi, come “Pulcinellamente”. Un giorno, poi, il Prof. D’Addio mi ha iscritto a mia insaputa alla terza edizione del Premio Totò, premio nazionale per attori comici, imitatori, cabaret-

tisti. Lì mostrai un po’ di perplessità. Non me la sentivo di parteciparvi. Da 17enne inesperto, quale mi sentivo, ero dubbioso, ma a giochi fatti non potevo tirarmi indietro... e forse in fondo al cuore non volevo. Con mia grande sorpresa vinsi e nel periodo immediatamente successivo mi ritrovai ad essere contattato e chiamato in giro in qualità di comico, pur avendo lavorato fino a quel momento soltanto come cantante. In pratica il mio repertorio da comico non superava i 15 minuti!!! Dovevo inventarmi qualcosa. Comunque la voce, anche nell’approcciarmi ad un personaggio da imitare, per me resta sempre fondamentale; è l’elemento principale e di maggiore impatto. Quello che più di tutto rende subito l’idea del personaggio e rende l’imitazione credibile. Io non propongo mai personaggi di cui non sappia imitare veramente la voce e non sopporto gli imitatori che lo fanno. Non voglio dire che la voce debba essere identica, ma deve ricordare subito il personaggio. Il trucco per riuscire in questo è individuare toni, tempi e sfumature particolari, magari le più ricorrenti, nel modo di parlare o cantare del personaggio che si va ad imitare e riprodurle esagerandole un po’. Poi c’è la mimica, l’atteggiamento del corpo.

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CASORIANI D.O.C. Anche qui vale lo stesso discorso: gesti, posture, movimenti particolari catturati ed enfatizzati al punto giusto. Un passo successivo è poi cercare di capire la psicologia del personaggio, in modo da poter dare una motivazione a quei particolari gesti o suoni e da renderli più credibili”. Sei un vero talento insomma! Ma ora parliamo della tua città, Casoria. Che rapporto hai con Casoria? Qui è cambiato qualcosa? Ti riconoscono? “A Casoria mi conoscono molte persone. Io non la vivo molto perché sono sempre in giro tra i vari impegni e forse proprio per questo, quando mi capita di camminare per le strade della città, mi fermo ogni venti metri perché incontro sempre qualcuno che non vedo da tanto tempo e con cui di sicuro c’è tanto da raccontarsi. A volte capita anche che qualcuno che non conosco mi fermi perché mi ha riconosciuto, ma questo succede di rado... non sono così famoso in fin dei conti, almeno non a tal punto da indurre le persone ad avvicinarmi per strada e fermarmi, anche se magari mi hanno riconosciuto o stanno pensando che gli ricordo qualcuno che hanno visto vagamente in tv”. Oramai con “Made in sud”, che è trasmesso su un canale nazionale sei conosciuto in tutto il Paese. Cosa ti aspetti da questa esperienza? “Made in Sud rappresenta qualcosa di molto importante per me e per tanti giovani comici meridionali. Innanzitutto, è una grande vetrina che ha consentito ai validi comici emergenti di uscire dall’anonimato e di farsi notare, sia dagli addetti ai lavori che da una sempre più vasta fetta di pubblico. Allo stesso tempo, rappresenta per noi un’ottima palestra dove partorire, sviluppare e mettere in scena nuove idee, grazie soprattutto ai laboratori di cabaret a cui tutti noi comici prendiamo parte durante l’anno presso il Tam Tunnel Comedy Club di Napoli, che è poi la location della stessa trasmissione televisiva. E’ un programma in crescita esponenziale e può arrivare veramente tanto lontano...”. Qual è il segreto di questo grande successo? “Il segreto del suo successo è il duro lavoro e soprattutto lo spirito di gruppo molto forte che c’è nel cast”. Com’è nato il due “Doppia coppia” di cui sei protagonista insieme a Vincenzo De Honestis? Il duo “Doppia Coppia” nasce quando, una volta terminato il liceo, Vincenzo De Honestis, che avevo conosciuto proprio a scuola, mi propone un programma insieme a lui su Radio Prima Rete, un’emittente casertana. La cosa mi alletta subito e nasce da lì il programma domenicale “Scusate il disturbo”, nel quale ci divertiamo ad inventare e sperimentare personaggi e parodie.

Il passo dalla radio alle serate nei locali è stato molto breve e così abbiamo cominciato ad esibirci in giro portando un nostro spettacolo. Dopo qualche mese abbiamo deciso di chiamarci “Doppia Coppia”.” Perché questo nome? “Semplicemente non ci veniva proprio in mente niente di diverso. Nel giro di un anno, dopo la mia vittoria al Premio Alighiero Noschese, siamo approdati al TAM e da lì è iniziato il percorso che ci ha portati a “Made in Sud”.” Il famoso pezzo di Bublé, in cui sfoggi la tua capacità canora e le doti mimiche, da cosa è stato ispirato? “Sicuramente la musica è il mio primo amore e la mia passione più grande, ma ho capito che il cabaret può essere la forma di spettacolo nella quale poter esprimere tutte le mie qualità, sia attoriali che musicali. Oltretutto credo che

l’ambiente discografico sia veramente inquinato e mosso da meccanismi perversi (vedi i tanti giovani usciti dai talent show che vengono puntualmente spremuti e poi buttati via). I soldi sono la priorità rispetto al proporre buona musica e questo non mi piace. Non escludo un progetto musicale, anzi ne sento sempre di più l’esigenza, ma alla luce di tutto ciò l’idea sarebbe quella di continuare nel cabaret che mi dà la possibilità di avere una visibilità costante e di crearmi un mio pubblico affezionato, per poi, al momento giusto, propormi anche come cantante, magari con un progetto autoprodotto. Insomma vedremo... intanto c’è una domanda di ammissione al conservatorio di Napoli da consegnare proprio in questi giorni.”. Hai lavorato con la soubrette più famosa del

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momento, Belèn ... com’è stata questa esperienza? “Tutti, ma veramente tutti mi chiedono se Belèn da vicino sia tanto bella quanto in televisione. Io ironicamente rispondo che non è tanto carina… ma è sul serio molto molto bella. E’ impressionante il potere mediatico che ha acquisito in questi ultimi tempi... Lavorare con lei è stata sicuramente un’esperienza speciale, in tutti i sensi: voglio dire, doverla sedurre cantandole all’orecchio e stringendola a me mi ha fatto un certo effetto…” Quali sono i tuoi punti di riferimento nell’ambito artistico? “Non mi ispiro a nessuno in particolare. Tengo ben presente tutto quello che hanno fatto i grandi del passato, ma la mia attenzione è rivolta soprattutto agli artisti contemporanei. Cerco di attingere da tanti per arricchire il mio bagaglio, sempre alla ricerca di uno stile personale che crescendo bisogna sempre meglio delineare.” Questo è un giornale prettamente Casoriano. Per ora, siamo alle prime uscite... Cosa ti auguri per questa città? E quali sono i pregi ed i difetti per te di Casoria? “Credo che Casoria sia ricca di risorse umane e che come città abbia delle grandi potenzialità ancora inespresse. Non voglio addentrarmi in questioni politiche, conosciamo tutti le difficoltà che questa città ha attraversato con le varie amministrazioni comunali... Quello che mi sento di dire, da 22enne che cerca di costruire il proprio futuro, è che il nostro territorio purtroppo fornisce poche possibilità a noi giovani di crescere culturalmente e professionalmente. Giusto per restare in tema, mi viene in mente ad esempio che a Casoria non c’è un vero e proprio teatro. Credo ci sia bisogno in generale di più iniziative e progetti dedicati ai giovani, che rappresentano il presente e il futuro della nostra società. Bisogna fornire ai giovani un contesto culturalmente favorevole e gli strumenti per potere affermarsi prima a livello personale e successivamente all’interno della società. Troppe volte sento dire dai miei coetanei frasi tipo “Questo posto fa schifo, non offre niente, non vedo l’ora di poter andare via”. Vorrei vedere al contrario una Casoria (e un’Italia) dove i giovani fossero nelle condizioni di poter esprimere al meglio le proprie potenzialità, felici di poterlo fare nel luogo in cui sono nati e cresciuti.” Non possiamo che condividere le parole di questo giovane, ma già grande artista, che con la sua sensibilità ha raccontato perfettamente la situazione di Casoria. Auguri Francesco, siamo certi che con il tuo talento andrai lontano e che avrai sempre nel cuore questa terra! Grazie!

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CASORIA NELLA STORIA

Quando a Napoli si andava in tram

Dal 1881 al 1958 anche a Casoria il tram era il mezzo pubblico più utilizzato. di Giuseppe Pesce

C’era un volta il tram, anche a Casoria. E per ottant’anni, a cavallo di due secoli, è stato il mezzo più veloce ed economico per raggiungere Napoli. Sferragliante, con le sue carrozze sempre affollate, resta nei ricordi di gioventù di una generazione ormai matura – quella dei miei genitori – e si intravede in qualche vecchia fotografia della piazza in bianco e nero. Adesso, però, un libro ricostruisce tutta la storia dei tram della provincia di Napoli. E ne è protagonista anche Casoria, fin dalla copertina, dove appare una rara foto dei primi del Novecento. Il tram che arriva nella piazza affollata di gente, qualcuno si mette in posa, sullo sfondo il vecchio palazzo municipale. Il libro di Andrea Cozzolino e Antonio Gamboni si intitola Napoli: i tram per la provincia, e raccoglie centinaia di foto e documenti, aneddoti e notizie di giornale, per

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ricostruire una storia finora inedita; tutto un L’ultimo tram passò a Casoria nel 1958. Col mondo che ruotava intorno a quei due binari dopoguerra erano accadute molte, troppe, che nella seconda metà dell’800 ruppero per cose. Le bombe della guerra. Ma anche la sempre l’isolamento dell’entroterra, avvici- fretta della ricostruzione. Alla società belga nando finalmente i paesi alla città. si era gradualmente sostituita l’italiana TPN Tre i percorsi: Napoli-Aversa, Napoli-Frat- (Tranvie Provinciali di Napoli), che sulla tamaggiore, e Napoli-Casoria-Afragola- spinta della politica napoletana operò una scelta che oggi appare del Caivano. Quest’ultima tutto discutibile. In pochi linea era stata la prima ad entrare in funzione, nel anni fu dismessa l’intera 1881. L’esperienza casorete di tram elettrici – e dunque ecologici – per riana era stata pioniera. sostituirli con inquinanti La convenzione del 1880 autobus a gasolio. Molti, porta la firma degli ami fattori che avevano inministratori dell’epoca: fluito su questa decisione. sindaco Achille Del GiuTanti, gli interessi in giodice, assessori Costantino co, e anche i progetti al Ferrara, Pasquale Iazzetvaglio; compreso quello ta, Domenico Ferone e di un treno metropolitaMichelangelo Capone. I no dalla stazione di piazprimi tram erano a vapoza Cavour per Casoriare, solo una quindicina di Afragola-Caivano, datato anni dopo arrivò l’elettricità. L’imprenditore era Il libro di A. Cozzolino - A. Gam- 1952! belga, si chiama Èduard boni, Napoli: i tram per la pro- Questa e tante altre stoOtlet, e la sua eredità fu vincia (Rolando Editore, pp. 240, rie, accompagnate da Euro 23) si può facilmente ordiraccolta dalla SATP, che nare in rete, sui principali book- bellissime foto, si trovano stava per Sociéte Anonyme store online, oppure inviando una sfogliando le pagine di des Tramways Provinciaux e-mail all’editore (vigilante.srl@ Napoli: i tram della prode Naples. vincia. libero.it).

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RUBRICHE

PANORAMA NAPOLI NORD MANIFESTAZIONE DELLE SCUOLE DEI COMUNI DELL’AMBITO III NAPOLI NORD 150° Anniversario dell’Unita’ d’Italia. A cura di Antonella Storti L’Ambito III Napoli Nord, comprende le scuole di ogni ordine e grado, anche paritarie dei Comuni a Nord di Napoli. Fanno parte della rete ben 15 scuole, che in questo modo mettono in comune risorse umane, tecnologiche, strutture e competenze. Il lavoro di ambito è ormai una consuetudine perché periodicamente a turno nei vari istituti, si riuniscono i dirigenti scolastici intorno ad un tavolo con la partecipazione della Prof./ssa Rosalia Marino che è la referente dell’ambito stesso. Scopo delle riunioni è quello di costruire una rete di proficue relazioni fra le scuole, per affrontare i risolvere insieme le problematiche scolastiche, ma anche per iniziative e percorsi comuni. In quest’ottica si è svolta il giorno 26 maggio scorso presso il Cine Teatro De Rosa di Frattamaggiore un’interessante manife-

stazione organizzata nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Nel corso dell’evento, è stato presentato il DVD prodotto dagli alunni degli Istituti: “ G.Filangieri”, “Niglio”, “Durante” di Frattamaggiore, “Torrente” di Casoria, e “LS” e “Moscati” di Sant’Antimo. Quindi è stata declamata una poesia in vernacolo a cura degli studenti del “Torrente” di Casoria, una sfilata di abiti d’epoca ispirata all’antico Egitto a cura degli studenti dell’Istituto “Niglio” di Frattamaggiore, ancora una mostra allestita dagli studenti delle scuole dell’Ambito, ed infine un delizioso buffet preparato dalla sezione alberghiera dell’Istituto “Torrente” di Casoria. Il “Moscati” di Sant’Antimo e Il “Filangieri” di Frattamaggiore hanno fornito il servizio Hostess. Folto il parterre degli intervenuti dal Prefetto di Napoli all’Assessore Provinciale all’Istruzione Gennaro Ferrara al Presidente del Consiglio Provinciale di Napoli Rispoli ai consiglieri provinciali e Regionali al sindaco di Casavatore Pasquale Sollo. Tutti i Dirigenti scolastici dei Comuni dell’Ambito3. Per la prima volta scuole diverse per indirizzo e specializzazione: Liceo classico, scientifico, istituti tecnicocommerciale,turistico ed alberghiero e sezione di moda unite con spirito sinergico nell’interesse dell’Istituzione scolastica e del diritto allo studio. Hanno collaborato : Protezione civile, Commissariato di PS, Polizia Municipale e Polizia Ambientale.

il giornale di Casoria • Domenica 5 giugno 2011

Quello che mi dice il Cuore... Questa settimana “Quello che mi dice il Cuore...” recita della donna e dice: Che sarebbe per noi, poveri uomini, su questa terra la vita senza la donna? La donna ti può dare ma ti può “fare” anche di tutto. La donna ti può non amare ma ti può anche iper-amare. La donna ti può far salire sulla scakla della vita ma ti può fare anche repentinamente scendere... La donna ti può tenere per tutto il tempo che vuole sulla corda tesa di questa vita che stiamo vivendo! La donna va comunque amata quando capisci che veramente ti ama La donna non va sfiorata nemmeno con un fiore quando ti fa capire (come recitava un motivo qualche tempo fa)che “non sei l’uomo per me”. La donna insomma t’aggira e t’avote comme vò e noi “poveri uomini” siamo nelle sue mani quello che la donna vuole che siamo... Adesso io mi fermo qui e magari continuate voi... voi...voi... voi uomini che mi state leggendo perchè io devo dire alla “mia” donna... “mia” ragazza... “mia” compagna... “mia” mogli...“mia” amante...oh donna accetta questa rosa simbolo dell’amore e ascolta “il grido” di un uomo che da sempre considera il vero motore nella sua vita su questa terra: grazie di esistere!!! Michele Iuliano (Manager di “Pane, Pizza , Fantasia e Gastronomia)

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RUBRICHE

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Esperti e scuole in gioco per la lotta all’ obesità infantile Gemellaggio formativo tra il “Torrente” di Casoria e il Circolo didattico “Don Milani di Arzano.

Si è concluso nei giorni scorsi l’eccellente gemellaggio formativo tra il Primo Circolo Didattico “Don Lorenzo Milani “ di Arzano e l’I.S.I.S. “A. Torrente” di Casoria avvenuto per realizzare un importante progetto di prevenzione dal titolo: ”ALIMENTI…AMIAMOCI”. All’iniziativa aperta a genitori e insegnanti hanno aderito, ognuno per la propria competenza, medici sportivi, cardiologi, nutrizionisti, allergologi e psicologi. L’obesità ha una genesi multifattoriale ed è la conseguenza di cattive abitudini alimentari, di uno stile di vita sedentario e dell’interazione complessa tra molteplici variabili. Questi gli argomenti approfonditi con competenza e sotto ogni profilo. Interessante

l’intervento della dott.ssa Marilena La Rosa, Psicologa, che si è occupata degli aspetti psicologici, socio-ambientali e familiari dell’obesità infantile ripercorrendo, in maniera dettagliata, tutti gli elementi determinanti che incidono sulla sua insorgenza e sulla sua successiva strutturazione patologica. La dott.ssa La Rosa ha giustamente evidenziato che il cibo ha anche un’importante funzione relazionale e affettiva e il suo uso distorto può indicare, nella maggior parte dei casi, un sottostante malessere psicologico. L’istinto e la cultura, oggi, sembrano non guidare più l’alimentazione e l’incoerenza nell’educazione e nell’uso del cibo è una realtà che si fa sempre più spazio nei nuovi contesti familiari che appaiono indeboliti nei propri riferimenti etici. L’OMS, infatti, ha definito l’obesità un’emergenza sociale e il suo incremento negli ultimi anni è stato di circa il 25% in tutta Europa.Oltre ad una corposa parte teorica e informativa sull’argomento, il messaggio forte per genitori e docenti è stato quello di educare alla sana alimentazione, di valorizzare la cultura della convivialità, di promuovere l’importanza dell’attività fisica per eliminare calorie in

eccesso preservando la salute in generale ed, infine, di incentivare l’autostima che rappresenta il tallone d’Achille dei soggetti obesi. L’obiettivo del programma dell’Unione Europea “Frutta nelle scuole” è proprio quello di evitare il consumo di zuccheri e grassi in eccesso inserendo, nei programmi didattici della scuola primaria, i frutti al posto delle merendine. Nel 2011 più di 8 mila scuole primarie in Italia hanno aderito a questo programma. Se i bambini vengono incoraggiati a mangiare in modo sano nei primi anni di vita, avranno più probabilità di evitare l’obesità e le malattie alimentari nell’età adulta e avere dei bambini consapevoli e sani, vuol dire avere degli adulti in salute e meno costi per la sanità.

La dieta per l’estate A cura della dott.ssa Silvana Di Martino - nutrizionista Frutta verdura e pochi grassi: ecco la dieta estiva per chì non ama seguire uno stile di vita sano tutto l’anno, ma avverte il timore della prova costume. Colazione: Succo di frutta o latte e fette biscottate+ marmellata e caffè+ zucchero Mezza mattinata: yogurt e frutta o cereali Pranzo: riso e verdure a scelta + carni bianche grigliate+frutto a scelta Mezzo pomeriggio: coppa di fragole o ghiacciolo alla frutta Sera: pesce grigliato+ verdure grigliate+frutto a scelta Nell’arco della giornata: olio e pane q.tà b.te N.B le quantità variano a seconda del sesso e dell’età e dopo un’analisi impedenziometrica che ci permetta di stabilire lo stato nutrizionale specifico che varia da individuo ad individuo.

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CASA CASORIA

Edifici sicuri solo con il patentino Il “Fascicolo del fabbricato” indispensabile per la prevenzione. di Carlo De Vita Troppe emergenze e poca prevenzione. Il fascicolo del fabbricato deve diventare la pietra miliare della sicurezza e della qualità del patrimonio edilizio in generale. La proposta viene lanciata ormai da tutti i settori dell’edilizia affinchè il fascicolo del fabbricato diventi obbligatorio a livello nazionale. L’Immobile è un bene duraturo e conoscerne le qualità nel corso del tempo è indispensabile non solo per chi vi abita, ma anche per lo stato, per conoscere meglio il territorio e non trovarsi impreparato di fronte alle calamità. Ecco perché, in mancanza di una legislazione che ne dispone l’obbligatorietà bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica per renderlo vincolante. Una mano in questo senso è arrivata dal Ministero dell’economia che nel Luglio del 2010 ha emanato una circolare (106063 del 09 Luglio 2010) che rappresenta una spinta verso la valo-

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rizzazione del patrimonio immobiliare. Infatti solo sapendo cosa possediamo, e come lo conserviamo, ci permette di valorizzarlo nel tempo. Il fascicolo del fabbricato è uno strumento per monitorare lo stato di conservazione e la regolarità edilizia al fine di programmare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per l’effettiva conservazione del fabbricato tutelando chi vi abita o chi vi lavora. L’iter ebbe inizio nel 1998 a seguito di una tragedia, il crollo di una palazzina in Roma di via Vigna Jacobini che provocò la morte di ventisette persone. Successivamente con delibera del Consiglio Comunale n. 166/99, fu introdotta nella normativa urbanistica del Comune di Roma il fascicolo del fabbricato. Ma subito ebbe una battuta di arresto prima dal TAR del Lazio e successivamente dal Consiglio di Stato e quindi venne accantonato. I Giudici ritennero gli adempimenti necessari per la redazione del fascicolo illegittimi perché eccessivamente gravosi per i proprietari ed inutili perché riguardanti una serie di dati che avrebbero dovuto essere già in possesso delle pubbliche amministrazioni. Solo successivamente alla tragedia in Abruzzo, si è tornati a discutere della sicurezza in generale degli edifici e della importanza del fascicolo del fab-

bricato. Da non sottovalutare l’efficacia che potrebbe avere tale strumento nelle transazioni immobiliari in quanto garantisce alle parti la regolarità tecnicaurbanistica e catastale e potrebbe essere allegato al rogito notarile come ulteriore attestato di regolarità urbanistica. Certo, che tale fascicolo rappresenta un costo, ma per la sicurezza degli immobili non ci sono costi che tengano, e proprio sui costi si sta lavorando alla proposta di andare verso un meccanismo di recupero attraverso incentivi fiscali per chi adotta il fascicolo. Tale proposta è stata condivisa da tutte le associazioni di categoria, Federconsumatori, Unione piccoli proprietari, Amministratori di Condominio. Concludiamo affermando con certezza che curare e gestire un immobile correttamente significa mantenere nel tempo il suo valore. Non a caso da anni il gruppo Napolincasa è impegnato attraverso una campagna divulgativa sulla creazione di un OSSERVATORIO IMMOBILIARE.

il giornale di Casoria • Domenica 5 giugno 2011


RUBRICA LEGALE

Separazione dei coniugi con addebito A cura dell’Avv. Gennaro Calvanese E mail: avv.calvanese@tiscali.it Egregio avvocato, dopo anni di furibonde liti con mio marito e dopo aver scoperto la sua infedeltà coniugale, non avendo ancora figli, avrei deciso di separarmi. Alcuni amici mi suggerivano di rivolgermi ad un legale per iniziare una causa di separazione con addebito. Sarebbe Lei così cortese da spiegarmi di cosa si tratta? Gentile Lettrice, in ossequio alle disposizioni del sistema normativo previgente, separazione e colpa costituivano un connubio quasi inscindibile. Con la riforma del diritto di famiglia del 1975, nel tentativo di svincolare i due concetti tra loro, il Legislatore ha inteso porre le basi per delineare il nuovo istituto dell’addebito della separazione. Quale effetto di tale novella legislativa, l’attuale formulazione dell’art 151 del codice civile distingue la domanda di separazione personale dei coniugi, che trova la sua disciplina al primo comma di tale norma, dalla domanda di addebito prevista al secondo comma. Se, difatti, la dichiarazione personale dei coniugi presuppone l’accertamento di fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della vita coniugale o da recare grave pregiudizio all’educazione della prole, e ciò, anche indipendentemente dalla volontà di uno o di entrambi i coniugi, conditio sine qua non, ai fini della dichiarazione di addebito, è, invece, il comportamento posto in essere da uno dei due coniugi in contrasto con i doveri che derivano dal matrimonio. Nonostante la responsabilità dei nubendi non costituisca più un presupposto indefettibile della pronuncia di separazione giudiziale, il suo accertamento, ad oggi, è necessario, invece, per la declaratoria di addebitabilità dal momento che il giudice, pronunciando la separazione, dichiara, ove ne ricorrano le circostanze e ne sia richiesto, a quale dei coniugi sia addebitabile la separazione in considerazione del suo comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimonio. In termini sostanziali ciò significa affermare l’esistenza di un rapporto di accessorietà dell’addebito alla pronuncia di separazione dei coniugi. I doveri coniugali a cui sopra si faceva riferimento, espressamente previsti dall’art. 143 codice civile, sono gli obblighi di fedeltà derivanti dal matrimonio, l’assistenza morale e materiale, la parità dei coniugi, la collaborazione nell’interesse della famiglia e la coabitazione oltre a tanti altri derivanti da specifiche norme e pronunce giurisprudenziali che hanno fortemente formalizzato ed inquadrato la

tipicità di ulteriori obblighi coniugali. L’istituto dell’addebito di separazione si pone quindi, per costante orientamento di giurisprudenza e dottrina, come una mera variante dell’accertamento dell’improseguibilità della convivenza, alla stregua di una modalità accessoria ed eventuale, accertabile ove ne ricorrano le circostanze: essa presuppone l’espressa domanda di parte e il riscontro da parte del giudice di un comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimonio. Il giudice è pertanto chiamato a valutare il comportamento di entrambi i coniugi per il tramite di una valutazione globale e comparativa delle rispettive condotte onde verificare se il comportamento dell’uno non possa trovare piena giustificazione nelle provocazioni insite in quello dell’altra. Si rileva, inoltre, come molte pronunce di addebito nella giurisprudenza meno recente trovassero fondamento nella violazione dell’obbligo di fedeltà coniugale. Il concetto di fedeltà, infatti, anche se talvolta inteso in maniera restrittiva, come mero dovere di astensione da atti sessuali

il giornale di Casoria • Domenica 5 giugno 2011

con persona diversa dal coniuge, fu concepito, dopo la riforma del 1975, come l’obbligo coniugale di più largo spettro, perché profondamente ancorato, nell’impegno solennemente assunto, con le nozze, dai nubendi di non tradire la fiducia reciproca. Tale ricostruzione deve ritenersi, alla luce delle recenti pronunce giurisprudenziali, ormai anacronistica, avendo la Cassazione, da ultimo con sentenza del 19 marzo 2009, affermato il principio secondo cui la separazione non può essere addebitata al coniuge infedele, qualora l’incidenza del tradimento sulla relazione coniugale non abbia spiegato effetti negativi sull’unità familiare e qualora la relazione sia giunta alla rottura per il concorrere di altri motivi. Oggi, pertanto, si deve rilevare come l’infedeltà non sia presupposto sufficiente per ottenere la pronuncia di addebito, essendo parimenti necessario che essa sia stata causa della fine dell’unione tra i coniugi secondo un rapporto di causalità stringente e diretto tra infedeltà ed intolleranza della convivenza.

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RUBRICA MEDICA

Pillole di pediatria E’ nato un bimbo! Quanti dubbi! Seconda parte.

A cura del Dr. Liberatore Graziano Pediatra La morte in culla. La ”sindrome della morte in culla” (SIDS) è caratterizzata dalla morte improvvisa, per lo più durante il sonno, di un lattante apparentemente sano nel corso del primo anno di vita, senza alcuna ragione apparente. Le cause di tale evento catastrofico non sono del tutto conosciute (è verosimile che siano più di una) ma è noto che, prendendo le seguenti precauzioni, è possibile ridurre di circa la metà il rischio di SIDS: 1. Il bambino deve dormire su un materasso rigido, senza cuscino (o con un sottile cuscino antisoffocamento) e in posizione supina (a pancia in sù): è dimostrato scientificamente che questa è la posizione più sicura; paradossalmente, è proprio questa posizione che i genitori tendono ad evitare per il timore che il piccolo possa inalare del materiale rigurgitato.

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2. Le coperte devono essere leggere, ben rimboccate e devono coprire il bambino fino al petto, lasciando scoperte le braccia in modo da evitare che il loro movimento possa portare le coperte a coprirgli la testa e le vie respiratorie. 3. Non ci devono essere spazi vuoti tra il materasso e le sponde della culla le cui sbarre non devono essere distanti più di 6 cm l’una dall’altra. Nella culla non ci devono essere oggetti che possano limitare la respirazione del bambino (pupazzi, pelouches, cuscini, lenzuola stropicciate). 4. Per i primi 6 mesi di vita del bambino la culla deve essere tenuta nella stanza dei genitori: quest’ultima va areata spesso per mantenere nell’aria un’adeguata concentrazione di ossigeno. 5. Il bambino non deve dormire in mezzo ai genitori: per far abituare il bambino a dormire da solo, è utile metterlo nella culla prima che si addormenti. In questo modo, addormentandosi nel suo lettino, al risveglio si troverà in una situazione a lui familiare e non si troverà spaesato come avverrebbe, invece, se si fosse addormentato tra le braccia di uno dei genitori.

6. Non bisogna fumare in gravidanza: si triplicherebbe il rischio di SIDS nel neonato! 7. Dopo la nascita, bisogna evitare che il bambino sia esposto al fumo passivo: ricordare che anche se si fuma in un’altra stanza, il fumo rimane nell’aria per molto tempo; inoltre, il bambino può inalare le particelle di fumo che erano rimaste sui vestiti del fumatore e quelle contenute nell’aria che questi espira dopo aver fumato. 8. Bisogna evitare di surriscaldarlo coprendolo troppo o facendolo dormire un una stanza molto calda: la temperatura ambientale non deve superare i 20 °C. Le mamme hanno paura che il neonato abbia freddo e tendono a coprirlo troppo e ciò, a causa dell’immaturità dei meccanismi che mantengono costante la temperatura corporea, può portare ad un surriscaldamento ed al rischio di SIDS. 9. Abituare il bambino all’uso del succhiotto, ma senza metterci sù sostanze dolcificanti: il succhiotto consente al bambino di tenere il viso lontano dalla superficie del materasso, riducendo così il rischio di soffocamento.

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LETTERE AL DIRETTORE

La “class-action” un’arma per la difesa del cittadino. La class action è un’azione collettiva legale condotta da uno o più componenti di una stessa classe. Può capitare che un gruppo di cittadini abbia la necessità di richiedere la soluzione di una questione comune di fatto e/o di diritto. L’azione legale collettiva intrapresa attraverso la formazione di una class-action offre uno strumento che oltre alle funzioni di deterrenza ha anche vantaggi di economia processuale e di riduzione della spesa pubblica. Tale azione si rivela particolarmente utile in tutte quelle situazioni nelle quali si controverte per importi di valore contenuto per il cui valore il consumatore tende generalmente a rinunciare alla difesa dei propri diritti. Con l’azione collettiva possono essere esercitate anche pretese risarcitorie, ad esempio nei casi di illecito plurioffensivo,.

È quindi ammesso al risarcimento anche chi agisce in giudizio dopo l’emissione di una sentenza che definisce un procedimento avviato con azione collettiva. All’uopo, il Tribunale dovrà conformare la propria decisione sulla precedente sentenza già favorevole alla class/classe che ha proposto l’azione in giudizio. La direttiva 98/27/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 19-05-1998 relativa a provvedimenti inibitori a tutela degli interessi del consumatori nell’Unione Europea stabilisce che enti legittimati, quali ad esempio associazioni dei consumatori o autorità pubbliche indipendenti, sono autorizzate ad agire in giudizio per conto di un gruppo di persone danneggiate dalla condotta del convenuto. Il Codacons di Casoria sito in via G.Gigante n.26 promuove azioni collettive avendo legittimazione ad agire per la tutela dei cittadini. Ancora più in particolare, il nuovo art. 140 bis del codice del consumo sancisce che “i diritti individuali omogenei dei consumatori e degli utenti sono tutelabili anche attraverso l’azione di classe, l’azione tutela: i diritti contrattuali di una pluralità di consumatori e utenti che versano nei confronti di una stessa impresa in una situazione identica”. Un recente caso concreto posto all’attenzione del Codacons di Casoria dal cittadino è quello che lo vede utente dell’azienda Ottogas, ma destinatario di un’anomala intimazione di pagamento

Il noleggio...e non ci pensi piu’

da parte della società. In tale missiva il cittadino moroso viene intimato al pagamento del saldo delle morosità oltre al pagamento di un iniquo tasso di interesse entro un brevissimo termine di 10 giorni dalla notifica della missiva, pena l’interruzione istantanea del servizio e senza ulteriore preavviso di intimazione al pagamento. In quest’ottica, tutti i cittadini casoriani negati del loro diritto al rateizzo, al ricevimento di una rituale intimazione di pagamento prima e di una legale e trasparente procedura di recupero del credito possono aggregarsi avvalendosi dell’istituto della classaction a tutela dei loro diritti negati per avanzare pretese risarcitorie con l’ausilio dell’Associazione dei consumatori territorialmente competente. Il Codacons di Casoria contattabile attraverso e.mail codaconscasoria@libero. it lotta unitamente al cittadino per la tutela di tutti i diritti negati. Avv. Luisa Santucci

Anno 1 - Numero 6 Domenica 5 giugno 2011 Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 1 giugno. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557 Inserto di Napolincasa News Aut. Tribunale di Napoli n. 0062 del 30/09/2005 Editore: Carlo De Vita Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Direttore responsabile: Giuseppe Storti

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In redazione: Rosa e Concetta Alvino, Daniela Devecchi, Margherita De Rosa, Antonella Storti, Giusto, Francesco Scalamogna, Liberatore Graziano, Edy Vitale, Angela Uliano, Giovanna Bocchetti, Gennaro Calvanese, Pasquale Di Petta. Direzione e redazione: Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Tel. 081 7588818 Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafis print s.a.s. Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA) Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

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