il giornale di Casoria Anno 1 - Numero 9

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Anno 1 - Numero 9 - Domenica 26 giugno 2011

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - ilgiornaledicasoria@libero.it - Distribuzione gratuita

Ing. Pasquale Iodice Arpinese D.O.C.

Presentata la giunta Carfora. Completato il puzzle delle nomine e adesso...

...la festa è finita!


EDITORIALE

La festa è finita

La giunta Carfora sulle montagne russe. di Giuseppe Storti

La festa è finita. Forse non è mai iniziata. Il Sindaco Carfora ha presentato la sua giunta in maniera sobria. Venti minuti e via. Ci sono le montagne russe casoriane da scalare. Lì si balla molto. Una giunta di alto profilo. Una volta si diceva così. Tre avvocati: Tignola, Bene e Gagliardi. Due Medici: Marino e Carfora. Una Professoressa: Marro. Un Ingegnere: Sergio D’Anna. Un ex di tutto: il senatore Tommaso Casillo. Uno che ha attraversato tutti i mari della politica italiana. E’ partito da Casoria, è approdato a Napoli: Regione Campania, dove è stato assessore regionale e Vice Presidente vicario del Parlamentino regionale. Poi il salto a Palazzo Madama. Quindi la poltrona governativa di sottosegretario nel Governo Prodi. Poi ritorno a casa. Sconfitta rovinosa al ballottaggio con Stefano Ferrara nella corsa a sindaco della città(anno 2008 ). Quindi l’abbandono di tutti i suoi amici e compagni. Perché, si sa: la sconfitta è orfana. Quindi una lunga traversata nel deserto. Con lui resta la guardia pretoriana: Luisa Marro e Enzo Carfora. Ebbene i due ora sono: l’una “assessora”l’altro sindaco. Per la cronaca Casillo è laureato in Scienze Politiche.Un cittadino mentre entrava nella sala consiliare gli ha quasi gridato: “è la tua ultima occasione

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non la sprecare” “Hai ragione”- gli ha risposto il neo-assessore alle Attività produttive“E’ proprio l’ultima. Non la sprecherò” Alla Giunta Carfora gli auguri di buon lavoro nell’interesse di questa nostra martoriata città . Ma un augurio particolare agli avvocati Raffaele Bene e Pasquale Tignola. Sono due trentenni: brillanti e conosciuti professionisti casoriani, provengono da famiglie stimate e molto note. in città. Tignola ripercorre le orme del nonno che è stato sindaco di Casoria nel 1970. Per anni si è auspicato, in specie sulla stampa locale, che andasse in onda la stagione dei trentenni in politica, contro l’idea e la prassi di un ceto politico gerontocratico e autoreferenziale.Con questa giunta pare che si sia invertita la tendenza. Entrambi sono colleghi giornalisti. Ci aspettiamo da loro, un dialogo costante e trasparente con i cittadini che hanno diritto di sapere in maniera costante cosa si sta facendo per risolvere le ataviche emergenze cittadine. Una polemica la vogliamo fare con il Sindaco Carfora. Una polemica di genere. Sì: quello femminile. Aveva promesso nell’intervista rilasciata al nostro giornale nel numero del 10 giugno scorso, che avrebbe nominato in giunta almeno due donne. Ma forse anche tre. La montagna ha partorito il topolino. Entra in giunta la sola Luisa Marro.Quindi piu’ che di quote rosa, parliamo di riserva indiana. All’avv. Gagliardi del Partito democratico è andata la delega piu’ scottante: l’urbanistica. Crocevia di una politica: quella locale rapace e pronuba al sacco edilizio della città. Di cui si vedono passati e recentissimi segni. L’avv. Gagliardi accompagnato da Villino ci fa capire invece che il Pd si è assunta questa responsabilità perché ha un’idea diversa della città. Ce lo auguriamo. L’Ing. Sergio D’Anna promette, invece, di risanare le strade e i marciapiedi casoriani. Se lo augurano i cittadini. Forse meno i meccanici e i carrozzieri, che finora nelle proprie officine

avevano la foto dei vari sindaci a mo’ di santi protettori. Mentre avveniva la presentazione della giunta Carfora, fuori dal palazzo la città appare ancora in preda all’emergenza rifiuti. Caldo e puzza insopportabile. Proteste, paura e risentimento da parte della cittadinanza assediata dall’ennesima invasione di pattume. Con seri rischi per la salute dei cittadini. Anche se il neo assessore all’ambiente Pasquale Tignola, accellera il piano per l’estensione della raccolta “porta a porta” all’intera città. Questo è il clima che si registra in città. Insomma la nave è partita. La traversata è lunga e difficile. Ma chi ha cuore veramente le sorti della propria città, non può che augurarsi che l’approdo sia sicuro e rapido.

La Giunta Carfora Il Sindaco di Casoria, Enzo Carfora, sulla base delle prerogative attribuitegli dall’art. 46 comma II del Tuel approvato con D.Lgs. n. 267/2000 ha reso nota ufficialmente la composizione della sua Giunta. L’esecutivo del neosindaco si compone di: Sergio D’Anna Vicesindaco, Lavori Pubblici, Manutenzione Raffaele Bene Bilancio, Programmazione Economica, Fondi Comunitari Tommaso Casillo Attività Produttive, Sicurezza Urbana, Fonti Energetiche, Sport Giovanni Gagliardi Assetto del Territorio, Urbanistica, Edilizia Privata Mariano Marino Patrimonio, Decentramento demografico Luisa Marro Istruzione, Cultura, Turismo, Politiche Sociali Pasquale Tignola Ambiente, Risorse Umane, AA. GG.

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POLITICA

L’emergenza rifiuti: la PRIMA SFIDA La giunta politica che suscita attesa. di Federico Russo

Una giunta politica che più politica non si può. È il dato più importante che emerge dalla composizione dell’esecutivo targato Enzo Carfora al Comune di Casoria. In controtendenza a quanto accaduto in tutta la storia recente della politica cittadina, tutti i sette assessori sono infatti espressione dei partiti da cui derivano, niente tecnici, nessun super professore. Il nome più famoso di tutti è senz’altro quello di Tommaso Casillo, senatore, ex Sottosegretario alle infrastrutture del Governo Prodi e accreditato di molteplici ruoli istituzionali a livello regionale che occuperà la poltrona di assessore alle Attività produttive, Fonti energetiche, Sport ma soprattutto alla Polizia Municipale, settore delicato dell’Ente comunale dal quale i cittadini si attendono cambiamenti, in termini di operato e resa sul campo, più immediati. Una presenza, quella di Casillo, che ha subito innescato molteplici letture che però lo stesso neoassessore sembra aver chiarito nella dichiarazione affidata ad un comunicato stampa: “La mia presenza nella Giunta del sindaco Enzo Carfora è innanzitutto una sfida personale che mi sono sentito di raccogliere per pormi in prima persona a disposizione della città. È forte in me la disponibilità al sacrificio per questo ho accettato anche deleghe che comportano una grande mole di lavoro. Per me non rappresenta un passo indietro ma bensì la volontà di far rivedere un giudizio sul mio operato politico che è stato ingiustamente negativo” Il Vicesindaco sarà Sergio D’Anna, consigliere comunale eletto di Futuro e Libertà, al quale è andata anche la delega ai Lavori Pubblici. Completano la squadra dell’esecutivo Carfora il giovane avvocato Raffaele Bene a cui andrà l’arduo compito di tenere ben saldo il bilancio del Comune così come il tentativo di catturare i fondi europei da mettere a disposizione della collettività. A Giovanni Gagliardi, imprenditore in quota Partito Democratico, è andata la delega all’Urbanistica e all’Assetto del territorio. Mariano Marino, medico farmacologo, è stato designato invece per il decentramento e il patrimonio. Anche se sul tema dei poteri delegati alle periferie e ad Arpino in particolare, il sindaco ha annunciato di voler creare una sorta di Commissione consiliare speciale con tutti i consiglieri di Arpino eletti nel consesso civico. Unica donna Luisa Marro, prima eletta nelle

file dell’Api, a cui sono andate comunque deleghe importanti come Istruzione, Politiche Sociali, Cultura e Turismo. “C’è tanta voglia di far bene ed un onesto timore rispetto alle problematiche che dovranno essere affrontate in seno alle mie deleghe – ha detto la Marro - da parte mia ci sarà una grande attenzione alla sicurezza delle scuole, alcune sono in condizioni non rassicuranti dal punto di vista dell’agibilità”. Alla Marro anche il compito, molto sentito negli ambienti culturali della città, di avviare una seria politica che favorisca il turismo religioso, fino ad oggi solo chiacchierato. Il più giovane è invece Pasquale Tignola, 29 anni, che dopo aver suscitato la sorpresa di tutti per la sua brillante affermazione elettorale ha deciso di entrare nell’esecutivo cittadino con deleghe peraltro pesantissime, l’ambiente (e quindi la questione rifiuti) e il personale comunale: “L’impegno che mi è stato chiesto di affrontare in questa amministrazione è gravoso ed importante. Lo farò con l’impegno che fino ad oggi ha contraddistinto la mia passione politica. Stanotte ho dormito solo un’ora, mi auguro solo essere utile alla mia città, al luogo dove vivo.” Durante la conferenza stampa di presentazione, proprio la difficile situazione sul fronte rifiuti ha indotto una precisa domanda da parte del nostro direttore, Giuseppe Storti, a cui lo stesso sindaco Enzo Carfora ha risposto che grazie al conferimento straordinario di 25 quintali al giorno presso la discarica di Piano d’Ardine, nel beneventano, la situazione potrebbe tornare quasi normale nei prossimi giorni. Tuttavia Carfora ha ribadito come gran parte delle responsabilità di questa crisi siano da ricercare nell’operato di Provincia e Regione che in questi ultimi tre anni hanno dormito su temi forti come la raccolta differenziata e nuovi impianti di smaltimento. Comunque intorno a questa nuova giunta c’è un clima di forte ottimismo, indotto dalla figura del sindaco che gode tanta stima tra le gente ed appare persona che ascolta gli altri ma che alla fine va dritto per la sua strada, senza troppi fronzoli. Le persone scelte per far parte della giunta sono peraltro tutti casoriani che vivono in città, ed hanno fatto politica, per cui conoscono i problemi della città, e questo è già un dato importante perché negli ultimi anni non sempre era stato così. Ora, le buone intenzioni di tutti dovranno scontrarsi con la realtà, con i problemi, ed i sogni di gloria o di resurrezione di qualcuno potrebbero avere un brusco risveglio. Ciò che conterà a nostro sommesso avviso è la determinazione con cui i problemi saranno af-

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frontati, la responsabilità di assumere decisioni difficili, di scardinare interessi da anni incancreniti e la forza con cui queste decisioni saranno difese. Per molti analisti si tratta dell’ultima possibilità per questo centrosinistra a Casoria. La giunta sembra, infine, garantire anche la necessaria stabilità. Su tutti emerge il dato che ben quattro consiglieri eletti abbiano accettato di uscire subito per entrare nell’esecutivo; si tratta infatti di Marro, Tignola accreditati peraltro di prestazioni lusinghiere, Marino e D’Anna. Segno che evidentemente questi consiglieri si sentono garantiti sulla durata della giunta Carfora, la prima interamente politica degli ultimi anni. I quattro consiglieri, divenuti assessori, faranno posto ad altrettanti giovani sotto i trent’anni: Massimo Mileto (Api), Rosa Sosio (Pd), Gianluca Cortese (Fli) e Marco Colurcio (Noi d’Arpino). Un altro dato incoraggiante che farà del prossimo consiglio comunale il più giovane della storia repubblicana. Un primo record di per se già invidiabile.

COMUNE DI CASORIA AVVISO ALLA CITTADINANZA

E’ intendimento di questa Amministrazione procedere ad una sostanziale riorganizzazione dell’intero settore commerciale sul territorio comunale. A tal fine si invitano gli operatori commerciali a rispettare le norme inerenti l’esposizione delle merci con particolare riguardo all’occupazione del suolo pubblico con merci esposte al di fuori degli esercizi commerciali in tenimento. Tale attività, per altro normata da leggi dello stato e soggetta a sanzioni amministrative in caso di inottemperanza, e’ ancor piu’ sentita in questo momento di allarme sanitario determinato dall’emergenza rifiuti. Dalla casa comunale L’Assessore al Commercio Dott. Tommaso casillo

Il Sindaco dott. Vincenzo carfora

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IL CASO

Patrimonio comunale: CAPITOLO DOLENTE La problematica della manutenzione degli immobili. di Daniela Devecchi. Sono circa settecento gli alloggi sparsi tra Via Cava, Via Bissolato, Via Napoli, Via Castagna, Via Garibaldi, Via Etna, Via Principe di Piemonte, prese d’ assalto dai terremotati negli anni ottanta, privi di manutenzione da parte del comune. Una pesante situazione che hanno dovuto pagare i residenti, al momento “legittimi inquilini” delle abitazioni, e a caro prezzo. Così per provvedere alla manutenzione, hanno dovuto “pagare di tasca propria”e ingaggiare nel corso degli anni, ditte private. La vicenda si è protratta per decenni, le amministrazioni che si sono susseguite nel tempo, a detta dei condomini rappresentati dalla CGIL casa, non si sono interessati dell’onerosa questione. Il problema aveva trovato una quasi parziale soluzione anni fa, con il vecchio sindaco che fortunatamente, aveva preso in mano la “vecchia” faccenda. Con l’ amministrazione Ferrara infatti,venne indetta una gara d’ appalto con lo stanziamento di circa

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quattro milioni di euro. Concorso vinto dalla ditta Gefi Spa che assunse circa venticinque lavoratori della ex ditta Castaldo con la parola di prenderne altri sei o sette per provvedere alla conservazione delle abitazioni, come avrebbe dovuto essere da decenni, a totale spesa del comune. Una questione che avrebbe potuto essere chiusa e risolta già da tempo, se non fosse sopraggiunto, come sempre in certi casi, il ”normale” imprevisto. Con lo scioglimento dell’amministrazione comunale la faccenda è stata nuovamente accantonata.

I residenti in dette abitazioni comunali, hanno continuato a pagare con propri soldi la manutenzione delle strutture, preparando nel frattempo “il terreno” per sottoporre il tema alla commissione o a

chiunque si sarebbe presentato in seguito alla guida del comune. La venuta di Carfora, per i condomini e per la stessa CGIL casa, ha fatto risollevare nuovamente il problema. Gli abitanti già al momento del ballottaggio, hanno presentato una lettera, affinchè la nuova giunta si occupasse ancora del caso riproponendo così il disagio ventennale per il bene e il benessere di ogni singolo casoriano. Con la nuova amministrazione i residenti, rappresentati sempre dalla Cgil casa, hanno voluto inviare un chiaro messaggio. Riprendendo in mano l’ argomento con un incontro tra sindaco e enti, allo scopo di varare un piano di manutenzione straordinaria per i fabbricati di proprietà comunale, poichè “chi paga il canone ed è in regola deve permettersi di avere una migliore qualità della vita” come ha dichiarato Gaetano Oliva segretario della CGIL casa che si occupa da tempo del fatto. La vicenda ormai è “storia vecchia”. Le abitazioni suddette, occupate dai terremotati negli anni ottanta, sono state legittimate nel corso degli anni. Come assegnatari, gli inquilini non hanno mai avuto dal comune una ditta che si occupasse della manutenzione ordinaria e straordinaria delle abitazioni. Con il tempo detti cittadini, hanno cominciato a lamentarsi per fare sentire la propria voce e fare valere “i diritti che spettano a ogni casoriano residente di case comunali”. Una voce e una protesta che, inascoltata nel corso di tanti anni, si è riproposta ancora al giorno d’ oggi. La questione è stata rilanciata al comune di Casoria, al neo sindaco Carfora e alla nuova giunta. Al più presto, sperano i dimoranti, la definitiva e conclusiva risposta.

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PERIFERIE

Tante promesse: POCHI FATTI! Quartiere Castagna: la periferia inascoltata. Incontro con il Presidente del “Comitato Castagna”: Ciro Galiero. di Maria Esposito Quartiere Castagna – popolato da centinaia di famiglie, tantissimi giovani, il grande quartiere soffre da sempre di un male comune a molte realtà provinciali del nostro Paese: l’abbandono, il degrado, l’incuria, la scarsa sicurezza. Basta farsi un “giro” in zona Castagna per rendersi conto del livello di abbandono in cui versa l’intero quartiere: strade dissestate, mancanza di segnaletica e di impianti semaforici, scarsa illuminazione, scarsa presenza di Vigili e Forze dell’ordine. Questi ed altri problemi hanno fatto sì che a Giugno 2008 nascesse il Comitato Castagna, un comitato di cittadini costituito per dare finalmente dignità a tale luogo, per unire le tante voci di questo quartiere in un unico coro ed avere maggiore possibilità di ascolto da parte delle istituzioni. Importanti gli obiettivi che il comitato si pone: migliorare i servizi di pubblico interesse, la sicurezza, i problemi ambientale, promuovere iniziative sociali e culturali per migliorare la qualità di vita. Decisamente sconfortate appaiono tuttavia le parole di Ciro Galiero, da due anni Presidente del Comitato: le richieste fatte alle istituzioni sono sempre state accolte ma poi scivolate di volta in volta in un triste “dimenticatoio”. Eppure tante sono le iniziative portate avanti in questi tre anni dal comitato di Quartiere: si pensi alla battaglia contro l’individuazione in zona dell’isola ecologica, destinata ad essere impiantata nel terreno dismesso accanto alla parrocchia, zona centralissima del quartiere ed immersa nei palazzi. Il Comitato, attraverso un esposto al Comune, ha lottato affinché tale isola non venisse impiantata in un luogo già fortemente abusato dal punto di vista ambientale Lo scorso gennaio è stato organizzato un Convegno dal titolo “Territorio, Salute, Ambien-

te”, con la collaborazione della Parrocchia San Giustino de Jacobis, a cui hanno partecipato diverse personalità tra cui l’oncologo Antonio Marfella, il Prof. Vincenzo Iorio, ricercatore universitario, l’ex Sindaco di Casoria Stefano Ferrara e il Consigliere Comunale Luisa Marro. Tema del convegno è stata la presenza in diverse aree dismesse di materiale nocivo che da tempo giacciono nelle zone in questione (Tubi bonne, Torex, Area ex Deposito Carburante dell’Aereonautica ). Il risultato del convegno è stata una petizione firmata da più di 400 persone per la tutela del territorio. Tra le altre cose, si chiedeva alle istituzioni preposte di: • accertarsi delle condizioni ambientali delle aree dismesse ed intervenire con azioni di bonifica dove fosse necessario; • provvedere ad una disinfestazione delle tante aree abbandonate del quartiere; • recintare l’area adiacente la chiesa di S. Giustino e quella di accesso alla Terex; • Porre fine allo stillicidio continuo di via Calvanese e traverse limitrofe causato dal mercato rionale dei tessuti il Venerdì che crea scompiglio e caos in zona. Si ribadiscono, inoltre, alcune istanze ormai note agli abitanti della zona, tra cui: • una soluzione definitiva alla famosa curva di via Castagna pericolosa per l’incolumità di pedoni e automobilisti; • la realizzazione dell’arteria, da tempo promessa, che collega via Mauro Calvanese con Via Petrarca; • la vigilanza lungo le strade del quartiere e il diserbo dei marciapiedi; il rifacimento dei marciapiedi e il decollo della videosorveglianza nel quartiere. Il documento in questione e le 400 firme verranno consegnate al nuovo Sindaco di Casoria Vincenzo Carfora, con il quale il Comitato spera di poter instaurare un rapporto di reciproca collaborazione ed ascolto. Di recente il comitato ha ottenuto l’incontro con l’ingegner Isoldo di Casoria Ambiente, per discutere dell’annoso problema della spazzatura, soprattutto sul perché quest’ultima non venga rimossa, nonostante la raccolta differenziata abbia preso piede in quasi tutto il quartiere già da un bel pezzo. Risultato? Si dà precedenza, per il conferimento dei rifiuti, ad altre città come Napoli,

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Pozzuoli, Giugliano, penalizzando così chi si è da tempo “educato” alla corretta raccolta differenziata. A mancare all’interno del quartiere sono soprattutto punti di incontro: unico punto di aggregazione è costituito dalla parrocchia di San Giustino de Jacobis. A quest’ultima ed al suo Parroco, va il merito di riuscire a catalizzare e ad aggregare le persone attraverso diverse iniziative promosse dai suoi collaboratori. Quest’anno si è svolto il primo oratorio zonale, organizzato da Alfredo D’Eustacchio, che ha coinvolto centinaia di bambini, con tre incontri a settimana. A breve partirà, inoltre, il terzo campo scuola organizzato dalla parrocchia: 15 giorni di attività ludiche ed educative che coinvolgeranno centinaia di bambini del quartiere. È proprio partendo dall’educazione dei più giovani che il Comitato intende riprendere le proprie attività: l’intenzione è quella di proporre alle scuole di quartiere incontri tra le classi e il Comitato,

per inculcare nei giovani cittadini il fondamentale senso di legalità verso il proprio paese. L’appello di Ciro Galiero va soprattutto ai cittadini, principali attori del progresso sociale del proprio Quartiere: è importante che gli stessi non demordano, che prendano parte alle attività del Comitato e che non restino avulsi dalla vita del quartiere. L’auspicio è che la nuova amministrazione ascolti maggiormente e finalmente dia seguito alle proposte che per lunghi anni sono rimaste inascoltate.

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AT T U A L I TÀ

Quando l’arte è SPAZZATURA... Rinvio a tempo indeterminato di adesione del Museo Cam di Casoria alla Biennale di Venezia. di Antonella Storti Arte contemporanea? No,grazie. Casoria,di “opere d’arte” ne ha già in abbondanza. Cumuli di immondizia che ostruiscono marciapiedi,cancelli e scuole. Strade piene di sacchetti,sapientemente distribuiti per metri e metri come a formare una graziosa siepe. Emergenza rifiuti,anche se,più che un’emergenza,ormai a Casoria quella della spazzatura in strada è una routine. A pagarne le conseguenze,stavolta,è il Museo Cam (contemporary art Museum) del paese,sito in Via Duca D’Aosta e diretto dal Maestro Antonio Manfredi. Le montagne di rifiuti,infatti,bloccano l’accesso al Museo che,per questa ragione,non potrà essere inserito nell’iniziativa “Percorsi e soste del Padiglione d’Italia,promossa dal Padiglione Italia della 54esima Esposizione internazionale d’arte della Biennale

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di Venezia. Il Padiglione Italia,ampliato per l’anniversario del 150esimo anno dell’Unità d’Italia,accoglierà ben 200 personalità di noto prestigio internazionale. Il progetto è stato curato da Vittorio Sgarbi e mira a mettere in evidenza i trenta siti d’Italia di maggior interesse artistico e culturale,attivi negli ultimi dieci anni. Il museo Cam di Casoria,unica sede in Campania, avrebbe dovuto avviare il progetto per il prossimo Sabato,25 Giugno. Dopo un’iniziale adesione,tanto festeggiata anche sul sito web del Cam,il direttore artistico,Dott. Antonio Manfredi si è visto costretto a comunicarne al Padiglione il rinvio a tempo indeterminato,viste le condizioni in cui verte il Museo e l’intera città di Casoria. Il Cam è l’unico museo d’arte contemporanea in Italia che non sia sostenuto da enti pubblici,nonostante ciò,col coraggio che l’ha sempre contraddistinto,cerca di andare avanti in un contesto difficile come quello napoletano. Eppure stavolta è stato surclassato dalla “concorrenza”:in bella mostra,sotto gli occhi di milioni di spettatori e telespettatori,la macabra arte della “monnezza” la fa da padrone ancora una volta,ma,soprattutto,chissà per quanto tempo continuerà ad essere così!

PANORAMA CASORIANO Maggio dei monumenti ed i piccoli ciceroni del III C.D.”Carducci” Anche quest’anno il III C.D. “Carducci” ha aderito all’iniziativa “Maggio dei monumenti” pro-mossa dal prof. F. Palladino.Gli alunni delle classi II C e II D, un po’ piccoli per fare da ciceroni agli adulti,però curiosi di conoscere le cose belle che ci sono nella nostra città di Casoria, han-no accettato di adottare un monumento di cui molti non ne conoscono l’esistenza .Si tratta della Reale arciconfraternita di S. Maria della Pietà eretta nella insigne Collegiale e Parroc-chiale Chiesa di San Mauro Abate in Casoria.Per prepararsi bene all’evento gli alunni,con l’aiuto delle insegnanti,hanno osservato alcuni documenti molto antichi procurati dal signor Domenico(responsabile della Congrega) . Certo,c’erano delle parole che non avevano mai sen-tito come per esempio: congrega, arciconfraterni ta,oratorio,ipogeo. Il signor Domenico è sta-to molto bravo perché è riuscito a far comprendere il significato di queste parole con frasi molto semplici e con degli esempi. Durante le attività laboratoriali,i bambini hanno realizzato dei cartelloni con le immagini dei dipinti e delle statue che ci sono nella chiesa. Anche la corale della scuola preparata dall’insegnante Pugliese M. ha partecipato all’evento con vari canti sui temi dell’amore,della pace e della solidarietà. Il 25 maggio molti genitori sono intervenuti alla manifestazione che si è svolta secondo il programma stabilito. A conclusione dell’incontro ha tenuto un breve discorso il D. S. F. Manganelli,sottolineando l’impegno e l’entusiasmo che i bambini hanno manifestato non solo durante l’esibizione ma,anche durante la fase preparato-ria. Il prof. Palladino ,poi,ha rivolto un invito alle famiglie a creare tante occasioni per avvici-nare i bambini al mondo dell’arte e della cultura. Sono tanti “ i tesori nascosti” che ci sono nella nostra città!I bambini sono stati contenti dell’esperienza e,sicuramente il prossimo anno adotteranno un altro monumento. Le insegnanti: Di Somma G. - Mugione G.

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T ER Z A PAG I N A

Il Cardinale MAGLIONE nei diari del Conte Ciano di Pasquale Di Petta

Il conte Galeazzo Ciano, genero di Mussolini, ambasciatore e ministro degli esteri del governo fascista, nei suoi famosi diari (1937-1943) parla spesso del nostro illustre casoriano, il cardinale Luigi Maglione, segretario di Stato del pontefice Pio XII. Ecco alcune sue testimonianze. 5 Marzo 1939, <<Pignatti (Pignatti Morana, conte di Custozza, ambasciatore presso la Santa Sede) dice che in Vaticano si profila una manovra per far credere che l’Italia si oppone alla nomina di Maglione alla Segreteria di Stato, nomina che è nel cuore del Papa. Parlo al Duce per essere autorizzato a smentire. Risponde: “Di’ a Pignatti che io mi infischio del Papa , del Cardinale Segretario e di chi è a tali posti”. Faccio fare la smentita, ugualmente, ed in altri termini>> [1] Ciano, il 18 marzo 1939, al termine dell’udienza ottenuta da Pio XII, si soffermò a parlare con il Segretario di Stato, cardinale Luigi Maglione. Ed ecco cosa annotò nel suo diario:<<L’udienza è durata mezz’ora. Credo che con questo Pontefice le cose potranno andare bene. Parlo a lungo col cardinale Maglione. E’ un meridionale pieno d’ingegno e di spirito che a stento riesce a frenare con l’educazione clericale gli impulsi del suo temperamento esuberante. Anche Maglione è preoccupato dell’avanzata tedesca. Mi fa un cenno discreto alla voglia francese di mettersi d’accordo con noi, sottolineando però subito che egli non ha ricevuto incarichi né intende sollecitarne>>. [2] 11 Aprile 1939, <<Comunico a Pignatti la decisione del Duce di erigere una

moschea a Roma, in considerazione del fatto che ormai ben 6 milioni di sudditi italiani sono musulmani. Pignatti mi riferisce, dopo aver parlato con Maglione, che in Vaticano sono costernati di questa idea, che è contraria all’articolo 1 del Concordato. Ma il Duce è deciso ed è molto spinto anche dal Re, che è sempre all’avanguardia allorché si tratta di fare una politica anticlericale. Personalmente, non vedo la necessità della cosa e comunque sarei più favorevole per costruirla a Napoli, dato che questa città è la vera testa di ponte verso i domini africani. Per quanto poi concerne gli Albanesi, bisogna tener presente che si tratta di un popolo ateo, e che alla moschea preferiscono un aumento di salario>>. [3] 27 Dicembre 1939, <<Il Papa mi ha conferito lo Speron d’Oro. Più che la decorazione in se stessa, ho gradito il telegramma del cardinale Maglione, nel quale si esalta la mia opera in favore della “causa nobilissima della pace” e del ravvicinamento tra Stato e Chiesa. Mussolini, nel complesso, tende a svalutare l’importanza della visita del Papa al Re, e mai tanto come in questi giorni si compiace definirsi “miscredente”. Invece l’avvenimento piace molto al popolo italiano, che conferisce alla visita un sapore antitedesco ed antibolscevico>>. [4] 25 Dicembre 1941, <<Il Papa ha fatto un discorso natalizio che naturalmente non è piaciuto a Mussolini, perché ha trovato che dei cinque punti che contiene, quattro almeno sono rivolti contro le dittature. Ma ciò è inevitabile, con la politica anticattolica dei tedeschi. Isabella Colonna mi narrava ierisera di avere recentemente parlato con il cardinale Maglione, il quale ha detto che in Vaticano si preferiscono i russi ai nazisti>>. [5]

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5 Dicembre 1942, <<Guariglia ha parlato con Maglione sulla questione dei bombardamenti di Roma. La Santa Sede fa del suo meglio per evitarli ed è stato fatto conoscere agli anglo-americani che il Papa, vescovo di Roma, non potrebbe inerte assistere alla distruzione della Città eterna. Il ministro inglese Osborne ha risposto che Roma non è soltanto la città dei cattolici, ma anche la sede del Comando Supremo, di un grosso comando tedesco, di molti aeroporti nonché un centro fondamentale di smistamento ferroviario: gli Alleati, quindi, si riservano libertà di azione, se non altro contro gli obiettivi militari. Il cardinale Maglione ha perciò fatto presente che l’allontanamento dei Comandi da Roma darebbe gran forza al Santo Padre per la prosecuzione della sua opera. Ne ho informato il Duce, ma ancora non ne conosco la reazione. Viceversa ho saputo che il Re sarebbe a ciò favorevole e che lui stesso avrebbe prospettato una tale eventualità>>. [6] 16 Dicembre 1942, <<Il Duce conferma l’allontanamento dei Comandi tedeschi da Roma ed io do istruzioni di parlarne subito al Cardinale Maglione. Forse varrà la pena di mettere per iscritto i negoziati in corso. Un’assicurazione inglese di non bombardare non l’avremo mai, però continuo ad essere ottimista su quanto in realtà avverrà>>. [7] Note: [1] Galeazzo Ciano, “Diario 19371943”, Rizzoli, 1980, pag.261 [2] Ibidem pag.268 [3] Ibidem pag.283 [4] Ibidem pag.378 [5] Ibidem pag.571

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CASORIA NELLA STORIA

La scomparsa di FRANCESCO PAONE

Un breve ricordo di “don Ciccio”, sindaco democristiano dei primi anni ‘80. di Giuseppe Pesce

Con Francesco Paone se n’è andato un altro pezzo di una Casoria di altri tempi, che non c’è più. La basilica di San Mauro domenica scorsa era gremita per l’ultimo saluto a don Ciccio, come lo chiamavano con affetto i vecchi Casoriani. Dirigente Inail, aveva seguito le orme del padre Raimondo, sindaco di Casoria per quasi un ventennio, dal dopoguerra alla fine degli anni Sessanta, in quel periodo che vide la città trasformarsi da centro agricolo a realtà industriale. Sempre nel segno della Democrazia Cristiana, anche Francesco fu sindaco, ma in anni molto più difficili, quando il sogno industriale era ormai finito e nuove emergenze si affacciavano all’orizzonte. Arrivò al municipio nel 1980, una settimana prima del tragico terremoto

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Santa Maria della Pietà. Di questa antica arciconfraternita che sorge presso San Mauro, e che affonda le sue origini nel Cinquecento, Francesco Paone fu a lungo orgogliosamente priore. La storia della sua famiglia è un pezzo della storia (fatta di luci e di ombre, come tutte le storie) di questa città, e il suo nome si aggiunge ora a quello del padre Raimondo e del fratello Arcangelo, canonico di San Mauro e primo parroco di San Paolo; nonché a quello del prozio in Irpinia che colpì anche Napoli e pro- Arcangelo senior, il più longevo prepovincia. L’anno seguente un’altra scossa, il sito di San Mauro, vissuto nella seconda 14 febbraio dell’81, colpì la chiesa di San metà dell’Ottocento. Mauro, che rimase inagibile fino all’89. E al di là del ricordo pubblico, resta anCome se non bastasse, in quel periodo che la mia personale memoria privata: la la Resia, il primo storico insediamento sua affabilità, la cordialità con cui mi ha industriale di Casempre accolto, la sua soria, si avviava alla curiosità (era un gran definitiva dismislettore, don Ciccio), sione. Insomma, le chiacchierate in cui non era proprio un Casoria smetteva di esbel periodo. sere una città e diveniva Nonostante tutto, un sommatoria di luofu Paone a comghi e di famiglie di altri missionare a Don tempi: ed io stesso non Gaetano Capasso ero più io, ma ero solo la prima ricerca il nipote della vecchia storica su Casoria, Ngiulia l’impagliaseche vide la luce die e di mia nonna, che nel 1983. Ed oltre lui conosceva da fin da vent’anni dopo, fu bambina, prima della sempre don Cicguerra. E parlando, nocio ad accogliernostante il divario degli mi, entusiasta, per anni, sembrava ci copresentare il mio noscessimo da sempre, saggio “Casoria, riper una strana magia costruire la memoria che riesce solo a chi apdi una città” nella partiene a questi luoghi suggestiva corni- Francesco Paone, sindaco di Casoria e ne serba intatta la ce dell’oratorio di negli anni 1980-83. memoria.

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ARPINESE D.O.C.

L’ingegnere PASQUALE IODICE Intervista al noto imprenditore arpinese. di Sara Mottola Idee, progetti, iniziative a servizio dell’intera collettività. In seguito al clamoroso successo della manifestazione scolastica indetta dalla Fondazione “Giovanni Iodice-Muntagniello”, il presidente della Fondazione, l’ingegnere Pasquale Iodice, insignito del prestigioso titolo di cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana, nominato dal Capo dello Stato il Presidente Napolitano, ci rilascia gentilmente una lunga intervista, all’interno dell’accogliente ufficio della sua azienda “CAR.IO” s.r.l., in merito alle sue considerazioni circa la manifestazione, passando poi alle argomentazioni politiche e sociali e, infine, esponendoci quelli che sono i suoi futuri progetti. La manifestazione scolastica indetta dalla Fondazione Iodice-Muntagniello, ha riscosso un enorme successo. Si sente soddisfatto? Mi sento soddisfatto sia in merito all’organizzazione della manifestazione sia per coloro che hanno collaborato (scuole, distretto scolastico). Ricordo, ancora con molto piacere, il giorno in cui l’ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ci diede il suo plauso, premiando alcuni bambini, vincitori del concorso letterario “Teresina Iorio”. Grande è stata la soddisfazione nel ricevere il consenso dalla massima istituzione. Il nostro obbiettivo è quello di creare una sana competizione culturale tra i ragazzi per migliorare i livelli del sapere, in

quanto avendo un tasso culturale più elevato, si ha una migliore vivibilità e una crescita del territorio. Lei è l’unico imprenditore della zona a perpetuare da vent’anni questa iniziativa a tutto vantaggio delle nuove generazioni. Non si sente un po’ solo in questa scelta coraggiosa? Non mi sento per nulla solo. Non ci si può sentire soli quando si è circondati da tantissimi ragazzi che mi motivano, che mi danno continuamente la spinta ad andare avanti. In un’intervista precedente con il direttore del giornale, Giuseppe Storti, lei ha dichiarato che uno degli ostacoli allo sviluppo economico e sociale del territorio è la mancanza della cultura d’impresa. Ci spieghi meglio cosa vuol dire questo concetto. Fare impresa al sud è molto complesso rispetto ad altre parti d’Italia perché ci sono fenomeni, mentalità istituzionali, mentalità operative che frenano lo sviluppo, la crescita di un territorio. Quindi, risulta evidente che far crescere la cultura significa, da un lato, abbattere questo tipo di mentalità e, dall’altro lato, determinare una maggiore cooperazione e sinergia tra gli attori del territorio, procurando uno sviluppo economico, sociale e culturale dello stesso. Quali consigli darebbe al neo-sindaco Carfora e alla nuova classe dirigente per cercare di trat-

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tenere i giovani talenti nel nostro territorio ed accrescere, così, lo sviluppo economico, sociale e culturale di Arpino e Casoria nel suo complesso? Il consiglio che mi sento di dare al sindaco e alla nuova amministrazione è quello, innanzitutto, di stare più a contatto con la realtà dei cittadini per rendersi conto delle problematiche reali esistenti e poi fare in modo che ci sia una collaborazione di tutti per sfruttare nella maniera migliore tutte le risorse economiche a disposizione (fondi statali, europei). In questa maniera, si potrebbero avere molteplici benefici in molti settori quali sviluppo delle fonti rinnovabili(energie alternative), sviluppo dell’edilizia pubblica e privata con regole serie e concrete, esecuzione di procedure di snellimento della burocrazia etc. Infine, si innesterebbe il meccanismo virtuoso dell’occupazione giovanile, in quanto molti sarebbero i giovani pronti a sfruttare le loro capacità, le loro idee per lo sviluppo dell’intera collettività. Lei può essere definito il pioniere del metano per autotrazione a Napoli. Ad oggi qual è il ruolo che occupa questo prodotto nel mercato campano? Si, io sono il presidente dell’Associazione del metano per autotrazione nella regione Campania. Noi siamo presenti sul territorio di Arpino dal 1800, la nostra famiglia è composta da agricoltori. Successivamente essa si è interessata di edilizia e carburanti, attività che noi continuiamo a portare avanti. Io rappresento il metano da dieci anni e mi sono attivato a livello istituzionale, politico ed economico affinché questo prodotto avesse la fetta di mercato che merita, in quanto da un punto di vista economico c’è un risparmio di costi per le famiglie e poi il metano è un prodotto ecologico, è il carburante a più basso impatto ambientale. Io ho cercato in tutti i modi di pubblicizzare questo prodotto, lavorare con le istituzioni, con i privati, con le compagnie petrolifere, affinché esso si sviluppasse nella regione Campania come nelle altre regioni del nord. Ad oggi, posso dire che abbiamo creato una rete distributiva soddisfacente. Quali sono i suoi futuri progetti? Da un punto di vista sociale l’obbiettivo è quello di far crescere la Fondazione affinché possa essere uno strumento attivo e propositivo per lo sviluppo di Arpino. Chiedo la collaborazione delle parrocchie presenti sul territorio e della società civile ed istituzionale. Considerando il momento storico di profonda crisi economica che la Nazione e il mondo intero stanno attraversando, da un punto di vista professionale, sento di dover concentrare le mie energie e forze nel cercare di conservare il livello occupazionale delle nostre attività e nello stesso tempo cercare di portare avanti nuovi progetti che possano creare benefici sia a chi li porta avanti e sia ai molti giovani che si trovano ad avere così nuove opportunità lavorative. Altro progetto di fondamentale importanza per Arpino sarebbe la creazione di un piccolo insediamento sportivo che possa fungere da strumento di intrattenimento e aggregazione sociale dei nostri ragazzi.

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AT T U A L I TÀ

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Progetto “Amici senza frontiere” ad Arpino Già da qualche anno l’Associazione “ONLUS – Santa Maria Francesca”, situata nel comune di Casoria (fraz. Arpino), da seguito all’opera di costruzione di un ponte dell’amicizia tra l’Italia e la Bosnia Erzegovina. Il percorso mira ad accostare i più piccoli alla cultura della pace, della tolleranza e dell’amore, e a favorire l’incontro tra etnie e culture differenti. È all’insegna di questi obiettivi che per due volte l’anno e precisamente nel periodo estivo (luglio-agosto) e nel periodo invernale in coincidenza con le festività natalizie, l’Associazione da inizio al progetto “AMICI SENZA FRONTIERE” per bambini provenienti dall’ex Jugoslavia. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione “C.R.I.” con la collaborazione dell’Ass. “ONLUS”, permette a tanti bambini, vittime dirette o indirette dei tragici episodi di guerra che hanno profondamente martoriato la Bosnia Erzegovina (molti di loro provengono da famiglie disagiate e anche da orfanotrofi), di trascorrere brevi periodi di vacanza presso alcune famiglie italiane. La Parrocchia Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, sede dell’Ass. ONLUS, unitamente a tutta la comunità parroc-

chiale, anche quest’anno con grande gioia accoglierà ancora una volta i bambini bosniaci a Arpino di Casoria. Questo è un segnale importante perché ci fa capire che malgrado ci ritroviamo nel mezzo di una pesantissima crisi economica, le famiglie aderenti al progetto, anche a costo di notevoli sacrifici sui propri bilanci famigliari, non fanno mancare il proprio sostegno. Siamo sicuri che le famiglie, con l’affetto e la generosità di cui si sono dimostrati capaci, riusciranno a rendere gradevole la loro permanenza. I bambini (provenienti da Spalato via nave) arriveranno al porto di Ancona il 29 luglio, nella stessa giornata saranno trasferiti a mezzo pullman G.T. da Ancona a Casoria Arpino (Parr. S. M. Francesca delle Cinque Piaghe.) Durante il tragitto saranno effettuate alcune soste per dar loro modo di riposarsi e pranzare. L’arrivo in parrocchia è previsto per le ore 15 circa, dove ad attenderli ci saranno le famiglie a cui saranno temporaneamente affidati. Durante il periodo di permanenza l’Ass. ONLUS, metterà in atto delle attività ricreative e culturali, al fine di rendere il soggiorno dei bambini piacevole e formativo.

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La partenza è prevista per il 28 agosto, giorno in cui con gli stessi mezzi faranno ritorno alle loro abitazioni. La nostra Parrocchia, afferma il Parroco “Gianneo don Jonas”, è sempre stata sensibile al progetto accoglienza, anche perché è una nostra consapevolezza che la presenza dei bambini bosniaci sul nostro territorio durante la loro permanenza, non servirà solo a lenire le loro ferite morali causate dalla guerra ma anche, ne siamo sicuri, ad arricchire le famiglie che li ospiteranno. Cav. Raffaele Anastasio Vice Presidente

Per informazioni telefonare al numero 081-4933536 - dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,00 alle 17,00 sabato, dalle ore 8,00 alle 13,00

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L’ E M I G R A N T E

Compagni di viaggio Pescara-Napoli andata e ritorno. di Edy Vitale

Anche questo venerdì sono riuscita a prendere il bus Pescara-Napoli per un pelo. Mi sistemo al posto assegnato e mi preparo ad affrontare il viaggio. Alla partenza siamo in pochi: i soliti pendolari del fine settimana; ne approfitto per sistemare comodamente le fotocopie che avevo accumulato disordinatamente. Poi, a Chieti, salgono a bordo tanti studenti universitari e giovani militari e i posti cominciano a riempirsi, tra un vociare festante. Altra fermata a Sulmona. Mentre distrattamente guardo dal finestrino la piazzola del parcheggio antistante l’Ospedale, mi sento chiedere: “Posso sedere qui?”. E’ un uomo sulla quarantina, bell’aspetto, abbronzato, distinto, dai lineamenti gentili, probabilmente dell’Est. Rispondo con un cenno d’assenso e riprendo a guardare fuori gli splendidi balconcini fioriti. Ripartiamo. Dopo un po’ l’uomo mi chiede col suo garbato accento straniero: “A che ora arriveremo a Napoli?”. “Verso le 14,30” - rispondo. Lui inizia a parlare, anche se alcune parole all’inizio mi sfuggono, sia per il linguaggio un po’ approssima-

tivo, sia per il tono di voce molto basso e pacato. Mi racconta, come se mi conoscesse da tempo, che lavora in un paesino fatto di poche casette sui monti vicini a Sulmona, come taglialegna. Un lavoro duro: si sveglia alle quattro del mattino e, oltre a quello, fa tanti altri lavoretti, riparando attrezzi agricoli e staccionate. Torna nella sua stanza in affitto dopo tante ore, stanco morto. Per fortuna i vicini di casa, gentili e ospitali, spesso lo invitano a mangiare con loro e cercano di alleviargli la nostalgia per la famiglia lontana, senza voler niente in cambio: si sono arrabbiati una volta perchè ha com-

prato dei dolci per i bambini, spendendo qualche soldo. Gli chiedo da dove viene, mi risponde che si chiama Emilio, abita a Reggio Calabria da quando era un bambino; alle mie insistenze sulla pronuncia straniera, dice di essere di origine rumena, ma di aver venduto la casa in Romania per 38000 euro, per comprarne

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una a Reggio: la moglie e il suocero sono siciliani, affettuosi e gelosi, ha due splendide bambine di 9 e 10 anni, Michelle e Cristine, che domenica faranno la Prima comunione. Proprio per questa festa importante sta tornando a casa dopo tanti mesi di lontananza. Poi, come un fiume in piena, mi parla dei tanti sacrifici fatti per trovare lavoro: solo grazie alle tante amicizie che ha in varie regioni e all’estero, è riuscito sempre a barcamenarsi tra lavori stagionali e a guadagnare sui 1200 euro al mese. Non gli pesa la solitudine: tanta è la stanchezza a fine giornata, che sente solo il desiderio di dormire, dopo aver bevuto una birra ed essersi collegato in chat con la web cam con le sue bimbe. Perchè col computer è bravo: sa installare programmi e protezioni, ha preso anche la patente del computer quando lavorava a Trento. In verità aveva anche un brevetto di bagnino, che gli permetteva alcuni anni fa di guadagnare bene d’estate a Rimini. Vorrebbe ritornarci ancora, ma il brevetto è scaduto e si sente troppo vecchio per riprenderlo. Poi improvvisamente si rabbuia, un’ombra di tristezza gelida traspare nel momento in cui accenna ad un collega di lavoro invadente e maleducato che lo tormentava. Lui non vuole essere seccato, non dà fastidio e vuole essere rispettato,”Ho dovuto già pagare per questo!”- dice. Io non chiedo altro: quel lampo strano negli occhi chiarissimi,quelle poche parole mi hanno fatto sussultare, in un guazzabuglio di pensieri, aperti su un baratro profondo e insondabile. Ma è solo un attimo. Emilio ricomincia a parlare delle sue bellissime figlie, dalla pelle chiara e dai lunghi e ricci capelli corvini. Siamo arrivati: gli faccio gli auguri per la festa delle bimbe; lui ricambia augurandomi un definitivo ritorno in Campania. Un sorriso, una stretta di mano e ognuno per la sua strada. Ma resta in fondo in fondo un pensiero strano: a Sulmona c’è anche il carcere e spesso ai detenuti vengono concessi permessi di uscita per buona condotta, per occasioni importanti come la prima comunione di un figlio, appunto...Sorrido ripensando al mio misterioso compagno di viaggio; ma sia che fosse realtà o fantasia, o sogno e speranza, gli auguro di poterla realizzare quella vita laboriosa e tranquilla che mi ha raccontato! 13


RUBRICA MEDICA

Esenzioni dal TICKET SANITARIO per reddito: pensi di averne diritto? La normativa per l’esenzione. a cura del Dott. Mauro Fiore

Nel panorama giornalistico locale non mancano rubriche che trattano di un bene comune come la salute: credo che come Medico di Famiglia sia opportuno dare ai lettori informazioni anche di carattere normativo e sociale. Fino all’anno scorso era il cittadino che, ritenendosi in possesso dei requisiti reddituali previsti dalla legge, presentava al Distretto Sanitario di Casoria una domanda in cui autocertificava il suo diritto all’esenzione dal ticket, per sé e per il suo nucleo familiare. Oggi invece è l’INPS, con l’Agenzia delle Entrate, che comunica per via telematica direttamente al Medico di Famiglia l’elenco dei suoi assistiti esenti per condizioni di reddito. Per questo motivo l’assistito deve verificare presso il proprio Medico se tutto il suo nucleo familiare è presente nel cosiddetto “file telematico”: in caso di assenza, e ritenendo di esserne in diritto (un errore informatico è comunque sempre possibile), deve recarsi al Distretto e rifare la vecchia procedura di autocertificazione. Attenzione però: una volta

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trasmessa la domanda, il controllo avviene in tempo reale e in caso di falsa dichiarazione scatta automaticamente la sanzione penale. Bisogna chiarire che un nucleo familiare è costituito da un capofamiglia e da un coniuge con figli o comunque conviventi fiscalmente a carico, cioè per i quali il capofamiglia beneficia delle detrazioni d’imposta per familiari a carico. Il fatto che due o più conviventi abbiano tutti un proprio reddito individuale non concorre al calcolo del reddito familiare e questo può essere evidenziato nella cosiddetta certificazione ISEE (Indicatore Socio-Economico Equivalente), cioè un documento rilasciato dall’INPS tramite il Comune, un CAF o un Padronato, in cui è attestata la condizione sociale ed economica del nucleo familiare. Tutti bambini fino a 6 anni di età e gli adulti oltre i 65 anni di età con un reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro sono esentati dal pagamento dei ticket sanitari (codice di esenzione E01). E’ comunque dovuta una quota di 5 euro per ricetta sulle prestazioni diagnostiche, come le analisi del sangue, visite specialistiche, radiografie ed ecografie, accertamenti cardiologici e le fisiokinesiterapie riabilitative. In farmacia si paga una quota di 2 euro per ricetta più 1,50 euro per ogni farmaco prescritto: una ricetta con un solo farmaco 3,50

euro - con due farmaci 5 euro. Gli invalidi civili, del lavoro o per servizio pagano solo un euro per ricetta: anche i soggetti affetti da patologie croniche o rare, ma con reddito familiare ISEE inferiore a 22.000 euro, pagano un solo euro per ricetta ma soltanto per i farmaci che riguardano la loro patologia. Queste quote aggiuntive non sono dovute qualora il cittadino : - abbia un reddito familiare, sempre da certificato ISEE, inferiore a 10.000 euro (codice di esenzione E05); - sia un pensionato INPS al minimo ultrasessantenne con reddito inferiore a 8.263,31 euro, incrementato a 11.362,05 euro in presenza di coniuge o convivente e di ulteriori 516 euro per ogni figlio a carico (codice di esenzione E04); - sia un titolare di assegno di ex pensione sociale INPS (codice di esenzione E03); - sia disoccupato: in tal caso deve recarsi al Distretto Sanitario per autocertificare la sua condizione (codice esenzione E02).

il giornale di Casoria • Domenica 26 giugno 2011


INFORMAZIONE COMMERCIALE

Il Personal Chef intervista a Paolo Terminiello.

Personal Chef, Sommelier A.I.S. e Amministratore di Chef@casatua (www.chefacasatua.net) società specializzata nel servizio di Chef a domicilio. Chi è il Personal Chef? Il Personal Chef è una figura di grande attualità, che sta riscuotendo successo in America e in Europa. Si tratta di un professionista qualificato, che ha scelto una strada indipendente dalla ristorazione tradizionale. Il Personal Chef oltre alla passione, competenza, fantasia e talento, deve disporre di una partita I.V.A. e di un’ attestato Haccp (necessario per chi manipola alimenti e bevande). Garanzia ulteriore, è l’iscrizione ad un albo professionale come ad esempio la F.N.P.C. Federazione Nazionale Personal Chef, categoria di riferimento presente sul territorio internazionale, (www. federpersonalchef.it) di cui sono il referente per la Regione Campania. Dove lavora il Personal Chef? Il Personal Chef, lavora direttamente a domicilio del cliente, che sia privato o azienda, ovunque si trovi. Dispone di tutte le attrezzature professionali per poter svolgere il servizio, come ad esempio: coltelli, utensili, padelle e pentolame. E’ un servizio tipo catering? No, è totalmente diverso. Ingaggiando un Personal Chef, il cliente avrà a sua completa disposizione uno Chef personale, le cui preparazioni saranno frutto di lavoro espresso realizzato nella propria cucina. Il Personal Chef, con la sua sensibilità, percepisce i desideri del cliente coccolandolo e soddisfacendo le sue aspettative. Come è nata l’idea di Chef@casatua? Il progetto Chef@casatua è nato per caso circa 10 anni fa, quando ho cominciato a pormi domande sull’etichette dei prodotti che trovavo sugli scaffali del supermercato. Insieme al mio collega Gianni Borsa ho approfondito i concetti dell’alimentazione, e dopo aver

svolto dei corsi professionali, ci siamo prefissati l’obiettivo di diffondere la cultura del mangiare bene (Fate che il vostro cibo sia anche il vostro farmaco giornaliero – Ippocrate), selezionando e promuovendo i prodotti migliori, di cui l’enogastronomia italiana è ricchissima. Agricoltori, allevatori, micro produttori che non riescono a valorizzare le loro eccellenze, perché il mercato comunica soltanto il messaggio delle grandi industrie e dei grandi numeri, che non possono essere sinonimi di alta qualità. Come funziona esattamente il servizio di Personal Chef? Dopo essere stato contattato, il Personal Chef fissa un primo incontro per fare reciproca conoscenza e per ascoltare le richieste del cliente. Successivamente, predispone un sopralluogo, per verificare che ci siano tutte le condizioni necessarie per organizzare l’evento. Naturalmente, si presta attenzione ai particolari in cucina, come ad esempio i fuochi, piani di lavoro ecc. Il Personal Chef si occupa della spesa, arriva al domicilio del cliente, solitamente 5/6 ore prima e comincia la preparazione delle ricette. Spesso, le persone osservano le varie fasi delle preparazioni in cucina, come ad esempio la panificazione, ecc. Ci occupiamo anche della mise en place, del servizio al tavolo, poi provvediamo a sparecchiare pulendo e riordinando la cucina. Insomma, i padroni di casa non devono preoccuparsi assolutamente di nulla, se non di rilassarsi e divertirsi con i propri ospiti. Perché un Personal Chef e non un ristorante? Ma perché non bisogna prendere l’auto, niente traffico, confusione, parcheggio, risparmio di soldi per benzina e spostamenti. Nessun cameriere scortese, o ordinazione sbagliata. La comodità della propria casa, la qualità delle materie prime, un servizio raffinato ed esclusivo ed infine non si deve mangiare in fretta e furia per liberare il tavolo! Avete dei menù prestampati? No. Il Personal Chef solo dopo aver effettuato il sopralluogo e dopo aver ascoltato le esigenze del cliente e sempre di comune accordo, ipotizza un menù. Costa molto un Personal Chef? No affatto, ma il prezzo dipende da tanti fattori, quali la distanza, il numero dei commensali, il tipo di evento ecc. Mediamente, per una cena in Campania, per 12 invitati si può spendere al massimo 40/50 euro a persona, tutto compreso.

il giornale di Casoria • Domenica 26 giugno 2011

Devo però ripetere, che Chef@casatua utilizza esclusivamente prodotti di altissima qualità. Quali sono gli eventi più richiesti? Soprattutto le cene con gli amici, feste di compleanno, corsi di cucina amatoriali, ma anche meeting aziendali, pranzi di lavoro. Chef@casatua, collabora anche con alcuni tour operator, agriturismi e ristoranti. Che tipo di cucina fate? E’ una cucina ispirata ai sapori mediterranei, semplice ma creativa. La qualità e la freschezza delle materie prime, sono la base per le nostre ricette, molte delle quali di nostra creazione. Igiene e sicurezza, costituiscono la nostra filosofia di lavoro. Noi diciamo sempre: “la manipolazione degli alimenti non è un gioco”. Ci racconta un’ aneddoto capitato durante una cena? Più che aneddoti, vorrei raccontare di un “evento pubblico” al quale abbiamo partecipato recentemente: si tratta del Golden Goal 2011, una kermesse sportiva ideata dal noto giornalista Mediaset e conduttore a radio Kiss Kiss, Valter De Maggio. Abbiamo progettato e realizzato il menù per 150 ospiti vip del mondo dello sport e dello spettacolo, nello splendido scenario del Parco dei Principi di Sorrento. Uno straordinario successo per Chef@casatua.

Anno 1 - Numero 9 Domenica 26 giugno 2011 Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 22 giugno 2011. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557 Inserto di Napolincasa News Aut. Tribunale di Napoli n. 0062 del 30/09/2005 Editore: Carlo De Vita Via S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA) casadevita@libero.it Direttore responsabile: Giuseppe Storti In redazione: Rosa e Concetta Alvino, Daniela Devecchi, Margherita De Rosa, Antonella Storti, Francesco Scalamogna, Maria Esposito, Liberatore Graziano, Edy Vitale, Angela Uliano, Giovanna Bocchetti, Gennaro Calvanese, Pasquale Di Petta, Sara Mottola. Direzione e redazione: Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Tel. 081 7588818 Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafis print s.a.s. Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA) Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

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