Agata De Gotici e la festa dei misteri

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€ 14,50

ISBN 978-88-6966-014-6

9 788869 660146

www.castoro-on-line.it

Agata De Gotici

e la festa dei misteri

Strani ospiti arrivano da ogni dove, e i misteri si moltiplicano per Agata e gli amici del Club della Soffitta: cosa sta tramando il maggiordomo Maltraversi? Qual è il segreto di Torreannunziata, la sua timidissima cameriera personale? E in tutto questo, qualcuno si ricorderà del compleanno di Agata?

CHRI S RIDDELL

Al Palazzo di Gorgonza coi Grilli fervono i preparativi per la Festa del Plenilunio e per la Grande Gara Culinaria fra i migliori cuochi del Paese.


Per Frances

Chris Riddell Agata De Gotici e la festa dei misteri Traduzione di Pico Floridi © 2015 Editrice Il Castoro Srl viale Andrea Doria 7, 20124, Milano www.castoro-on-line.it info@castoro-on-line.it Pubblicato per la prima volta con il titolo Goth Girl and the Fete Worse Than Death da Macmillan Children’s Books una divisione di Macmillan Publishers Limited © 2014 Chris Riddell ISBN 978-88-6966-014-6 Finito di stampare nel mese di ottobre 2015 presso Grafiche Tintoretto Srl - Castrette di Villorba (TV)


e la festa dei misteri

CHRI S RIDDELL

QUESTO LIBRO CONTIENE NOTE PALMATE SCRITTE DA UN’ANATRA MUTA, FAMOSA PER I SUOI NUMEROSI VIAGGI.



Capitolo Uno gata saltellò leggera sui sette piccoli comignoli. Indossava le sue eleganti scarpette nere da funambola. Fece una piccola pausa per rimettersi in equilibrio, poi guadagnò la sommità del comignolo più alto, in marmo, in fondo alla fila. Un anello da salvietta d’argento volò nel cielo notturno e la sua superficie liscia brillò al chiarore della luna. Agata si inclinò in avanti in equilibrio su un piede solo e infilò l’anello sulla punta del suo ombrello da scherma. Altri tre anelli da salvietta guizzarono nell’aria e Agata li infilò tutti, volteggiando lungo la fila dei comignoli. Terminò facendo un inchino. «Ottimo lavoro, mia cara», disse Lucri Borgia, la sua governante, con voce melodiosa e un leggero accento straniero. «Vedo che hai fatto i compiti.» 1


Lucri, il vampiro di trecento anni, si librò nell’aria. L’orlo del suo mantello fluttuava nella brezza leggera. Brandiva il suo ombrello da scherma la cui punta acuminata era protetta da un turacciolo di sicurezza. Mentre Agata la osservava, la governante volò giù in picchiata e la raggiunse

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sul gruppo di comignoli ornamentali chiamati “Biancaneve e i sette nani”. Erano solo alcuni delle centinaia di comignoli ornamentali, tutti diversi fra loro, che spuntavano dai tetti del Palazzo di Gorgonza coi Grilli. Lucri Borgia brandì il suo ombrello. «Adesso un po’ di esercizi di scherma», esclamò mentre avanzava verso la sua allieva.


Agata De Gotici era l’unica figlia di Lord De Gotici, il piÚ famoso poeta ciclista inglese. Anche se non aveva ancora finito di crescere (il suo compleanno era la settimana successiva), Agata aveva già avuto sei governanti.


Lucri era la settima e di gran lunga la sua preferita. Oltre a scivolare verso l’alto sui corrimano e a dare lezioni unicamente di notte, Lucri Borgia era un’esperta di duelli con ombrello e insegnava la sua arte ad Agata. Le punte dei loro ombrelli da scherma si incrociarono e Agata fece un passo in avanti, tentando una mossa laterale che la governante parò con un colpetto.

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«Precisione…», disse Lucri Borgia, e con una stoccata dell’ombrello forzò Agata a indietreggiare. «Equilibrio…», continuò, schivando un affondo dell’ombrello di Agata e punzecchiando leggermente il fianco della sua allieva con il proprio. Agata saltò giù sul tetto. «E soprattutto…», concluse Lucri, con uno scatto del polso che disarmò Agata facendo volare via il suo ombrello, «… eleganza!». Lucri afferrò l’ombrello di Agata prima che cadesse. Glielo porse. «Lei ha un’allieva molto promettente, signorina Borgia», disse una voce raffinata e suadente. Proveniva da un grosso comignolo in mattoni sormontato da sei comignoli sottili. Lucri Borgia attirò Agata fra le pieghe del suo mantello nero con una mano e con l’altra tolse il turacciolo di sicurezza dalla punta del suo ombrello. Una figura alta, con un cappello ancora più alto e una redingote scura, scivolò fuori da dietro i Sei Comignoli di Enrico VIII. 6



Lucri aggrottò le sopracciglia. «Non mi sembra che ci conosciamo», disse con voce bassa. «Lord Sidney Dandy, al suo servizio», disse il personaggio, avanzando di due passi, mentre Lucri si metteva in guardia. «Perdoni l’intrusione, mia cara signora», disse Lord Sidney, togliendosi il cappello e rivelando una chioma biondo argento pettinata alla moda. La luna scintillò sul suo monocolo. «Sono un amico di Lord De Gotici dai tempi dell’università», disse. «Mi ha gentilmente incaricato di organizzare la Festa del Plenilunio.» Si tolse il monocolo e lo lustrò con la punta del foulard che aveva al collo, pensoso. Agata notò che aveva le sopracciglia e i baffi altrettanto curati dei capelli. Agata era stupita che un gentiluomo così elegante si interessasse alla Festa del Plenilunio, che era in genere una serata abbastanza noiosa. Ogni anno, gli abitanti del piccolo villaggio di Gorgonza senza Grilli si radunavano con le torce 8


accese sul viale del palazzo e restavano lì a fare coretti stonati per celebrare l’estate. Si dipingevano le facce di blu, indossavano gonne di paglia e facevano anche una strana danza sotto la luna che consisteva nel colpirsi a vicenda con dei cuscini. Nessuno aveva mai capito perché. «Ah, quanti bei ricordi… facevamo le gare in barchino sul fiume, giocavamo a *Il cricket con il cilindro fu cricket indossando il cilindro* e a croquet inventato come con le draisine… De Gotici, Simon e io: ci una scusa per bere tè e chiamavano i Due Amigos e Mezzo…» mangiare dolci e tramezzini. I «Due e mezzo?», domandò Agata, difensori usano cilindri per scrutandolo dalle pieghe del mantello di Lucri. iacchiappare le palle da «Simon era molto basso», spiegò Lord cricket colpite Sidney. Si rimise il monocolo e osservò Agata. dai battitori, che indossano dei copriteiera «Sai, non ti vedevo da quando eri un – ovvero dei bebè, Agata», disse con un sorriso. «Da cappelli fatti ai ferri per tenere quando…» in caldo le Lord Sidney Dandy fece una pausa, poi si teiere. raschiò la gola, «… da quella terribile notte». Agata sapeva a cosa si riferiva Lord Sidney. 9


Era la notte in cui sua madre Partenope, la bellissima funambola, aveva avuto una caduta fatale durante un temporale improvviso mentre si esercitava sui tetti del Palazzo di Gorgonza coi Grilli. Da allora e per quasi tutta l’infanzia di Agata, Lord De Gotici si era chiuso nel suo studio a scrivere poesie estremamente tristi – ma recentemente, a seguito delle avventure di Agata con Ismaele Vibrissa, il fantasma di un topo, era diventato un altro uomo. Non passava più le giornate ad avvilirsi nel suo studio, ma usciva molto di più. In 10


quel momento stava viaggiando nella regione dei Laghi per promuovere il suo ultimo volume di versi del camminator cortese intitolato Ella passa radiosa, come la guerriera. Lucri Borgia lasciò andare Agata e gettò uno sguardo profondo negli occhi di Lord Sidney. «Purtroppo mio padre non è qui», disse Agata dopo un momento di imbarazzato silenzio. Lord Sidney, che aveva guardato altrettanto profondamente negli occhi di Lucri Borgia, si voltò verso Agata. «Cosa? … Oh, sì, proprio così», disse. «Sta facendo un giro di promozione del suo libro.» Lord Sidney sorrise. «In questo preciso momento sta mangiando spezzatino di montone con tre pastori in una capanna sulla cima Landgale.» 11


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«Come fa a saperlo?», domandò ammirata Agata. «Me lo ha detto un uccellino», rispose Lord Sidney, tornando a guardare Lucri Borgia e sorridendole ancora. «E un altro mi ha detto che lei, signorina Borgia, è un vampiro di trecento anni di squisita educazione, per non parlare del fatto che è un’abilissima esperta di scherma con ombrello. Sono molto lieto di incontrarla.» Proprio in quel momento, scese dal cielo una colomba bianca. Schivò il Penny Sghimbescio, planò oltre Tommaso e Gerardo e svolazzò giù per atterrare sul braccio disteso di Lord Sidney. Egli prese con cura un rotolino di carta legato alla zampa destra della colomba. «C–mail», disse Lord Sidney. «È l’innovazione più recente della 14


mia professione.» Srotolò il foglietto e lesse la nota che vi era scritta. Prese un moncone di matita che teneva dietro l’orecchio, scrisse una risposta sul rovescio del foglietto e poi lo legò nuovamente alla zampa della colomba. «Vai più veloce che puoi, Colomba Pasquale», tubò nell’orecchio dell’uccello prima di lanciarlo nel cielo. «Possiamo esserle utili, Lord Sidney?», chiese Lucri Borgia con voce dolce e melodiosa. «In effetti sì, ci sarebbe una cosa», rispose Lord Sidney Dandy, tirando fuori un vasetto di vetro dalla tasca della sua redingote. Una busta indirizzata a “Torreannunziata” in calligrafia sottile era fissata al coperchio con del nastro rosso. «Potreste consegnare questo.» Torreannunziata era il nome 15


della cameriera personale di Agata. Prima era stata la cameriera di sua madre e si chiamava così perché l’avevano trovata alla stazione di posta di Torreannunziata con un bigliettino che diceva che arrivava dalla Bolivia. Agata non sapeva altro della sua cameriera, perché non l’aveva mai vista. Torreannunziata era così timida che stava sempre nell’enorme armadio nel guardaroba di Agata e ne usciva solo di notte, quando Agata era addormentata, per lasciarle i vestiti pronti sul divano dalmata. «Farò in modo che lo riceva», disse Agata prendendo il barattolo che conteneva un liquido dorato. «Grazie», disse Lord Sidney. «Prendi questo», aggiunse tirando fuori un pacchettino di granaglie dal taschino del suo gilè e dandolo ad Agata. «Se mai avrai bisogno di contattarmi, gettane un po’ a terra.» Lord Sidney fece un piccolo inchino e poi scomparve nelle tenebre dietro a Vecchio Fumatore. Malgrado il suo nome, Vecchio Fumatore non fumava più. Era il comignolo di una vecchia 16


fornace in cantina che non veniva più utilizzata, ma era il più vecchio e il più sbilenco dei comignoli ornamentali e il preferito di Agata. La governante di Agata era rimasta imbambolata a guardare nel vuoto. «Lord Sidney mi ricorda un artista che un tempo conoscevo», disse sognante, con voce profonda. «È bello e pieno di talenti proprio come Leonardo, ma forse…», fece il sorriso che ricordava sempre ad Agata un certo quadro nell’Ala Diruta del Palazzo di Gorgonza coi Grilli, «… è anche un po’ selvaggio». *I vampiri si trasformano La governante fece una risatina e in pipistrelli quando devono aggiunse: «Credo che abbiamo fatto fuggire abbastanza esercizio per stanotte. Ci all’improvviso quando rivediamo domani al crepuscolo. Dormi odevono infilarsi silenziosamente bene, mia cara». Avvolse il mantello nelle finestre delle camere da intorno alle spalle, alzò le braccia sopra letto. la testa, fece una piroetta e si trasformò in un grande pipistrello.* Agata osservò la sua bambinaia volare sullo sfondo 17


della luna quasi piena e planare giù, scomparendo nella finestra più alta della cupola del Palazzo di Gorgonza coi Grilli. Agata rimase un attimo a guardare la foresta di comignoli ornamentali, con la luce argentea della luna che si posava sulle gargolle scolpite nella pietra, i comignoli a spirale e i mattoni a spina di pesce. Poi si voltò e si avviò attraverso i tetti verso gli attici, tenendo l’ombrello in una mano e nell’altra un barattolo del miglior miele boliviano.

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ISBN 978-88-6966-014-6

9 788869 660146

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Strani ospiti arrivano da ogni dove, e i misteri si moltiplicano per Agata e gli amici del Club della Soffitta: cosa sta tramando il maggiordomo Maltraversi? Qual è il segreto di Torreannunziata, la sua timidissima cameriera personale? E in tutto questo, qualcuno si ricorderà del compleanno di Agata?

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