CATERINA RIGO architecture portfolio 6 | 7 | Montefeltro
8 | Milano
5 | Zimbabwe 2 | 3 | Santiago de Chile 4 | Benin
1 | Brasilia
1 | CONTAMINAZIONI. Upgrading Brasila
Università Iuav di Venezia, Atelier Città e Paesaggio | 2015 prof. Aldo Aymonino, prof. Enrico Fontanari, prof. Agostino Cappelli, prof. Luigi Latini con Gabriele Catanzano, Mattia Da Riol, Andrea Guardigli, Alonso Gonzalez
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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DE TO AU
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ACQUA | VASCHE ESONDABILI
SCAVO | PERCORSI questo tipo di percorso offre, a seconda dell’orografia che interseca, la possibilità traguardare gli spazi in maniera sempre differente a volte impedendone la visuale, a volte offrendo punti di vista privilegiati
SPAZI APERTI | STONEBOX sistema di muretti costituiti da box di rete metallica che ingabbiano frammenti di quarzite brasiliana provenienti dagli scarti di lavorazione. Questi elementi assecondano l’orografia e contribuiscono a definire il paesaggio
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PARTICOLARE DELLE SEDUTE | scala 1:20 1 _ geotessuto | 2 mm 2 _ ghiaia | 15 cm 3 _ cordolo in c.a. | 20 cm 4 _ soletta in c.a. | 10 cm 5 _ massetto posa pavimenti | 3 cm 6 _ pavimentazione in cemento levigato | 2,5 cm
SPAZI APERTI | SEDUTE sistema di sedute generato dalla pavimentazione dei percorsi. Offre punti vista privilegiati e differenti possibilità di sosta
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I UN
PARTICOLARE DEL PERCORSO PAVIMENTATO | scala 1:20 1 _ geotessuto | 2 mm 2 _ muro di contenimento in c.a. | spessore variabile 3 _ rivestimento in lamiera di acciaio corten | 6 mm 4 _ geotessuto | 2 mm 5 _ ghiaia | 15 cm 6 _ soletta in c.a. | 10 cm 7 _ massetto posa pavimenti | 3 cm 8 _ pavimentazione in pietra di quarzite brasiliana | 3,5 cm
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a seconda del livello dell’acqua si hanno configurazioni sempre differenti dovute alle diverse pendenze delle vasche
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5 SCAVO | CAMPO DA GIOCO attraverso una sottrazione di terreno si ricava uno spazio scavato che offre differenti percezioni visive
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1 CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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CO N TA M I N A Z I O N I UPGRADING BRASILIA GRUPPO 7 | Gabriele CATANZANO | Mattia DA RIOL Alonso GONZALEZ | Andrea GUARDIGLI | Caterina RIGO
Università Iuav di Venezia | Dipartimento di CULTURE DEL PROGETTO | A.A. 2014-2015
ATELIER CITTÀ E PAESAGGIO proff. Aldo AYMONINO | Agostino CAPPELLI | Enrico FONTANARI | Luigi LATINI coll. arch. Roberta Bartolone | Sergio Bortolussi | Giuseppe Caldarola | Anna Costa | Andrea Sardena | Luca Zilio
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40m
6 PLANIVOLUMETRICOPLANIMETRIE PIANI TIPO scala 1:500 scala 1:1000
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CO N TA M I N A Z I O N I UPGRADING BRASILIA GRUPPO 7 | Gabriele CATANZANO | Mattia DA RIOL Alonso GONZALEZ | Andrea GUARDIGLI | Caterina RIGO
Università Iuav di Venezia | Dipartimento di CULTURE DEL PROGETTO | A.A. 2014-2015
ATELIER CITTÀ E PAESAGGIO proff. Aldo AYMONINO | Agostino CAPPELLI | Enrico FONTANARI | Luigi LATINI coll. arch. Roberta Bartolone | Sergio Bortolussi | Giuseppe Caldarola | Anna Costa | Andrea Sardena | Luca Zilio
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SEZIONE A-A’
SEZIONE B-B’
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8m
PIANTE | PIANO DI ACCESSO AGLI ALLOGGI
PROSPETTO | scala 1:50
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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PARTICOLA
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CHIUSURA 1 _ intonac 2 _ pannel 3 _ doppio 4 _ profili a 5 _ pannel 6 _ intonac
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PIANTE | PRIMO PIANO DEGLI ALLOGGI
PARTICOLA
MATERIALI DELLA COSTRUZIONE
7 _ lamiera 8 _ dispos 9 _ pannel 10 _ guain 11 _ strutt
GRUPPO 7 | Gabriele CATANZANO | Mattia DA RIOL Alonso GONZALEZ | Andrea GUARDIGLI | Caterina RIGO
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Università Iuav di Venezia | Dipartimento di CULTURE DEL PROGETTO | A.A. 2014-2015
ATELIER CITTÀ E PAESAGGIO
QUARZITE BRASILIANA
LEGNO HYMENAEA COURBARIL
QUARZITE BRASILIANA
pannelli oscuranti utilizzati per le schermature degli alloggi
lavorazione irregolare, utilizzata per i setti di contenimento delle gradonate
EDIFICI DI PROGETTO scala 1:200
proff. Aldo AYMONINO | Agostino CAPPELLI | Enrico FONTANARI | Luigi LATINI coll. arch. Roberta Bartolone | Sergio Bortolussi | Giuseppe Caldarola | Anna Costa | Andrea Sardena | Luca Zilio
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MANTO ERBOSO
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
SEZIONE TECNOLOGICA | scala 1:50 con particolari costruttivi
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
CO N TA M I N A Z I O N I UPGRADING BRASILIA GRUPPO 7 | Gabriele CATANZANO | Mattia DA RIOL Alonso GONZALEZ | Andrea GUARDIGLI | Caterina RIGO
Università Iuav di Venezia | Dipartimento di CULTURE DEL PROGETTO | A.A. 2014-2015
ATELIER CITTÀ E PAESAGGIO proff. Aldo AYMONINO | Agostino CAPPELLI | Enrico FONTANARI | Luigi LATINI coll. arch. Roberta Bartolone | Sergio Bortolussi | Giuseppe Caldarola | Anna Costa | Andrea Sardena | Luca Zilio
12 _ profil 13 _ profil 14 _ isolan 15 _ guain 16 _ panne
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
ACCIAIO CORTEN rivestimento setti di contenimento dei terrazzamenti e dei percorsi
PROSPETTO SUD-OVEST | PROSPETTO NORD-EST
CO N TA M I N A Z I O N I UPGRADING BRASILIA
CEMENTO ROSSO
CEMENTO RASATO
cemento mescolato con la terra del luogo, utilizzato per pavimentazioni da esterno
pavimentazione dei percorsi del parco
QUARZITE BRASILIANA lastre di dimensioni variabili, utilizzate per le pavimentazioni da esterno
SIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
17 _ panne 18 _ panne 19 _ guain 20 _ profil
21 _ inton 22 _ contr 23 _ trave 24 _ lamie 25 _ solett 26 _ panne 27 _ masse 28 _ pavim
29 _ lamie 30 _ dispo 31 _ strutt
32 _ inton 33 _ contr 34 _ trave 35 _ lamie 36 _ solett 37 _ masse 38 _ pavim
PROSP
MATE
TO AUTODESK 5
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ACCIA
PIANTA PIANO DI ACCESSO
PIANTA PRIMO PIANO
TIPOLOGIA 1 | ALLOGGIO DUPLEX
PIANTA PIANO DI ACCESSO
PIANTA PRIMO PIANO
rivestim conten terrazz percor
TIPOLOGIA 2 | ALLOGGIO DUPLEX
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TIPOLOGIA 5 | ALLOGGIO SIMPLEX
PIANTA PIANO DI ACCESSO
TIPOLOGIA 4 | ALLOGGIO DUPLEX
PIANTA PIANO DI ACCESSO
TIPOLOGIA 3 | ALLOGGIO DUPLEX CON AFFACCIO SUL PARCO
SEZIONE TECNOLOGICA | scala 1:50 con particolari costruttivi
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2 | UNFOLDING SANTIAGO. Sequenza di scenari metropolitani sul Rio Mapocho Tesi di Laurea Magistrale selezionata per il Premio Miglior Tesi Iuav 2016 relatori prof. Aldo Aymonino, Enrico Fontanari, Marco Ferrari con Gabriele Catanzano, Andrea Guardigli
Unfolding, parola che riassume in maniera chiara il processo mentale di analisi e progetto di cui è oggetto questa tesi, è un termine il cui significato si può tradurre con l’espressione “analizzare per livelli”, intendendo l’atto di sfogliare le diverse sovrapposizioni, svelare, svolgere un foglio alla volta. Questo processo si realizza attraverso l’uso del disegno in sezione, strumento di indagine essenziale per la comprensione della metropoli di Santiago del Cile, poiché un’analisi per layer sovrapposti è incapace di gestire la complessità delle interazioni tra gli elementi dello scenario urbano. Tale metodo ha trovato concretezza utilizzando il Rio Mapocho come elemento urbano continuo sul quale è stata costruita una sequenza di sezioni in grado di descrivere la città a diverse scale di rappresentazione. L’aver costruito questa sequenza di sezioni ha fornito un quadro operativo che ha permesso di sviluppare il progetto, tenendo insieme i differenti episodi che costituiscono la complessità di ogni scenario.
VOLUMI
FLUSSI
ESTACION BAQUEDANO
SCAVI N
schemi
passerella in sezione
schema flussi
LINE PL. DE MAIPÙ
schema griglie e punti in pianta
500 m 7 minuti | velocità media
Santa Maria
Bellavista
5m
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Costanera Norte
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VICUNA MACKENNA 32 auto/min
Cardenal José Maria Caro
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200
LIBERTADOR O’ HIGGINS 88 auto/min
MERCED
LINE 5 | -15 m PL. DE MAIPÙ | VICENTE VALDÈS CARDENAL JOSÉ MARIA CARO 52 auto/min
i LINEA 1 | -15 m SAN PABLO | LOS DOMINICOS
SANTA MARIA 32 auto/min
COSTANERA NORTE AUTOPISTA
E 5 | -15 m Ù | VICENTE VALDÈS 500 m 7 minuti | velocità media 350 m 8 minuti | velocità bassa
BELLAVISTA
PERCORSI 600 m 7 minuti | velocità alta 400 m 9 minuti | velocità bassa
780 m
9 MIN WALK | HIGH SPEED
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3 | EVOLVING SANTIAGO. Un progetto per Baquedano, Santiago del Cile
Laboratori Metropolitani Santiago 2015|2016 Università Iuav di Venezia, Università Politecnica delle Marche, Universidad Diego Portales Santiago con Gabriele Catanzano, Andrea Guardigli A
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BAQUEDANO
PAJARITOS
ESTACION CENTRAL
TOBALABA
LOS HEROES LIB. O’HIGGINS 88 auto/min
PROVIDENCIA 60 auto/min
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ANDRES BELLO 52 auto/min
VICUNA MACKENNA 32 auto/min S.TA MARIA 32 auto/min
F F’
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G’
DESIGN STRATEGY | STRATEGIA DI PROGETTO
SECTION LINE N
LINE 5
COSTANERA NORTE
PATHS
LINE 1
320 m
5 MIN WALK | AVERAGE SPEED
METAL ROOFING
CONCRETE PAVEMENT 2.00
4.70
DETAIL A | ROOFING COPPER SKIN
STEEL STRUCTURE
MATERIALI | MATERIALS
8.00 8.00
1.20 1.20
FLUSSI | FLOWS
+4.50 +4.50
2.75 2.75
DETAIL B | SKIN
A B
580 m
12 MIN WALK | LOW SPEED
720 m
11 MIN WALK | AVERAGE SPEED
780 m
9 MIN WALK | HIGH SPEED
SENSI DI VIAGGIO. Tirocinio in Benin, Africa
Università Iuav di Venezia e ONG Atout African Arch.it prof.ssa Patrizia Montini Zimolo coll. arch. Flavia Vaccher | arch. Barbara Borgini
La collaborazione tra Iuav e Atout African Arch.it, associazione di solidarietà internazionale attiva nei paesi subsahariani, ha reso possibile un’esperienza di viaggio e tirocinio nella Repubblica del Benin. La partecipazione alla costruzione del polo scolastico di Ganlononcodji a Zomai, Ouidah, è stata occasione di incontro con una cultura radicalmente diversa dal nostro abitudinario. Oltre al contributo dato in cantiere per la realizzazione del progetto, il programma ha previsto alcune visite alle città di Ouidah, Cotonou, Abomey, Porto-Novo, Ganvié.
Celui qui vit ne peut pas réfuser ce que la vie lui donne.
Spazio | Tempo L’Africa è un continente dove lo spazio e il tempo si dilatano e si comprimono secondo leggi diverse da quelle che un viaggiatore passeggero è abituato a rispettare. Lo spazio è configurato in modo tale da permettere al vuoto di assumere una sua importanza e, come in ogni civiltà legata a una forte tradizione spirituale, il significato di un luogo sembra spesso essere ad esso attribuito dalla presenza di persone. Il tempo appare come una continua alternanza di ossessività e lentezza: i ritmi di una danza quasi martellante, le grida concitate dei bambini, i capelli intrecciati rapidamente dalle abili mani delle donne, la pazienza, la calma che si manifesta dall’interiorità delle persone. Ogni momento passato in lentezza sembra acquisire maggiore importanza e assumere il carattere di un’attesa, quasi a voler sottolineare la condizione effimera dell’individuo nei confronti dell’universo. È questa la disposizione mentale che investe il visitatore, che arriva cercando risposte e finisce per accumulare altre domande, investito da una molteplicità di sensazioni scombinate, di suoni e di colori. Di cosa è fatta l’architettura qui? Spazi, persone e relazioni tra di essi, destabilizzano i soliti canoni di approccio alla progettazione, che vengono gradualmente impregnati dalla ricerca del significato profondo del “fare” architettura. Abbiamo passato talmente tanto tempo a disegnare case, che abbiamo dimenticato di progettare ciò di cui ci saremmo realmente dovuti prendere cura: lo spazio in cui viviamo.
4 | RI-GENERARE SENZA FRONTIERE. Un college per Hwange, Zimbabwe
UniversitĂ Iuav di Venezia e Architetti Senza Frontiere Veneto | 2013 prof.ssa Patrizia Montini Zimolo, arch. Flavia Vaccher, arch. Stefano Ferro, arch. Daniel Tiozzo con Giacomo Cecchetto, Ilaria De Luca, Francesca Vinci, Paolo Zin
L’occhio dello straniero vede solo ciò che già conosce. (proverbio africano)
Il progetto di masterplan per il college di Hwange si basa su tre principi fondamentali: la divisione delle funzioni in ambiti precisi, il disegno di alcune forme che identifichino il carattere delle aree, la scelta dei materiali di suolo in modo da rendere più chiara l’identificazione degli spazi. La valorizzazione delle strade esistenti permette di separare l’area del college da quella di residenza dei missionari e dell’oratorio, ed insieme di creare un polo centrale per l’intera area, posizionando la nuova chiesa all’incrocio delle strade (esistenti e di progetto) e creando così il maggior spazio collettivo all’aperto. La terra battuta identifica, com’è usuale, tutti gli spazi aperti collettivi, così come gli altri spazi residui, su cui però potrebbero crescere erbe e piccole piante. Il cemento compone i basamenti degli edifici e i piccoli campi sportivi e di gioco. La polvere di carbone, di colore nero, identifica gli assi carrabili, così come negli esistenti, e la piazza centrale. Il tessuto vegetale è proprio dei soli orti, già che lo sforzo di irrigazione si può prevedere dedicato esclusivamenti a questi spazi produttivi. L’acqua caratterizza, anche nella sua assenza, i collegamenti tra i piccoli padiglioni e i bordi dell’area.
5 | AFRIQUE CO_OPÉRATIVE. Progetto di un centro agricolo a Materì, Benin Università Iuav di Venezia, Atelier Sostenibilità Ambientale | 2014 prof.ssa Patrizia Montini Zimolo, prof. Massimo Rossetti, prof. Luca Cecchinato con Elena Favaro, Amalia Mazzetto
In Benin l’architettura, e non solo, è composta da una parte materiale e da una immateriale... Aimé Gonçalves
3.2 SCHEMA FUNZIONALE
x 300 allevamento capre
stoccaggio derrate alimentari impianto biogas
I temi del proge�o oscillano costantemente tra scale diverse: se l’abitazione è modulo del sistema insedia�vo, il campo, con le sue dimensioni, disegna e regola il suolo a scala territoriale; se la corte nel nucleo urbano si fa perno a�orno al quale si svolge la vita famigliare, nello spazio pubblico diviene luogo di incontro sul quale si affacciano gli spazi dello studio e del lavoro. Le scelte proge�uali di materiali e strategie energe�che tendono a ridurre i cos� di realizzazione degli edifici, massimizzando la facilità di costruzione, la durabilità dei manufa� e il comfort interno. A par�re da materiali costru�vi semplici e reperibili localmente, si ado�ano soluzioni tecnologiche innova�ve.
aule e laboratori
orti didattici
ristorante
cucine
spazio per la vendita
alloggi per studenti fitodepurazione
ingresso visitatori
40
41
SEZIONE ricoveri capre
magazzini | essicatoi | celle frigorifere
orti
ristorante e cucina
IONALE
magazzini | essicatoi | celle frigorifere
aule
alloggi studenti
strada mercato
ricoveri capre
silos
impianto biogas
impianto biogas
aule
orti
ristorante e cucina
alloggi studenti
silos
vele
vele
strada mercato
cisterne per la raccolta dell’acqua
vasche per la fitodepurazione
vasche per la fitodepurazione
SCHEMA FUNZIONALE
SCHEMA COLTURE
SCHEMA COLTURE
PIANTA PIANO TERRA
PIANT
6 | PAESAGGI STRATEGICI. La città nuova del Montefeltro
Seminario itinerante di progettazione Villard 15 | 2014 Università Iuav di Venezia, Università Politecnica delle Marche, Università degli Studi di Camerino, Politecnico di Milano con Alberto Doncato, Giulia Cavallari, Luca Chieregato, Jing Wang, Federico Durigon, Andrea Roverato
Si racconta che piovesse a dirotto, la sera di quell’8 Novembre 1443. Calate le tenebre, migliaia di uomini si addentravano nel freddo e nel buio di queste campagne per affrontarsi in una feroce battaglia. Era la sanguinosa notte di Monteluro. Questo progetto nasce dall’attività di ricerca svolta dall’Università Iuav di Venezia all’interno del programma Villard, un seminario itinerante di progettazione che vede coinvolte tredici scuole di architettura e ingegneria, italiane ed europee. La quindicesima edizione, avente come tema “Paesaggi strategici: la città nuova del Montefeltro”, ha generato una riflessione sulle nuove dinamiche di trasformazione del territorio compreso tra Pesaro e Urbino, in relazione alla valenza storica dei paesaggi del Montefeltro. Il lavoro si è concretizzato con il progetto di un percorso che collega i diversi centri storici oggetto di studio.
7 | LE COLLINE DELLA MEMORIA. Un progetto di recupero per il castello di Montelabbate UniversitĂ Iuav di Venezia, Atelier Heritage | 2014 prof.ssa Fernanda De Maio | prof. Mario Piana | prof.ssa Luisa Berto
progetto | obiettivi _recuperare la memoria storica del luogo e riallacciarla al tempo presente | il castello medievale, le battaglie nei secoli | lo sviluppo industriale, l’abbandono del castello _ restituire alla comunità locale uno spazio fortemente identitario | utilizzare il torrione rimasto come dispositivo per riattivare la memoria _ dare senso al distacco che si è creato tra due paesaggi diversi | il rapporto tra le colline e la valle progetto | strategie _ recupero dell’esistente | le mura vengono rese visitabili, il torrione diventa uno spazio espositivo _ nuove costruzioni dedicate al turismo | un turismo di tipo “colto” rivolto al paesaggio e all’enogastronomia | costruzione di alloggi, un ristorante, un centro benessere _ istituzione di spazi pubblici ad uso della comunità | la piazzateatro, il parco
Il mio monte l’abbate si trovava di modo che se per avventura lo Isauro fiume, che hora Foglia si chiama, non mutava il letto, e non si scostava, di necessità cadeva in manifesta ruina, però che l’acqua correndo tirava à lame il terren molle, à poco à poco mancava il monte e dietro quello ne veniva il castello. G. G. Leonardi, Libro delle fortificazioni de nostri tempi
Le colline situate tra Pesaro e Urbino sono state nei secoli teatro di numerose vicende di interesse storico. Dalle contese territoriali dell’alto medioevo fino al passaggio della Linea Gotica durante la Seconda Guerra Mondiale, il paesaggio di Montelabbate è stato nei secoli segnato dagli eventi. Alle diverse epoche storiche corrispondono le azioni insediative che si sono succedute, consolidate oggi in un modello urbanistico molto comune nel centro Italia, un sistema a pettine che predilige le valli formate dai fiumi che dagli Appennini scendono al mare. Lo sviluppo industriale più recente ha acuito la differenza di urbanizzazione tra le valli e il contesto collinare. Quello che resta, lungo le colline pesaresi, sono i vecchi borghi fortificati costruiti all’epoca del Montefeltro. Il caso di Montelabbate è significativo rispetto agli altri castelli limitrofi, non solo per le dimensioni o la conformazione della struttura. Dopo aver perso il suo ruolo strategico, e in seguito ad una serie di eventi idrogeologici che ne ha compromesso la stabilità, è stato gradualmente abbandonato, e quasi dimenticato anche da chi ci vive a stretto contatto. Il presente studio parte quindi da una ricerca storica attuata attraverso l’analisi delle testimonianze, scritte o visibili, del glorioso passato di Montelabbate, e conduce inevitabilmente alla redazione di un progetto di recupero dell’esistente e di costruzione di uno spazio nuovo, nel tentativo di ristabilire il legame perduto con la storia.
8 | CASA EMERGENCY. New Headquarters Emergncy NGO, Milano
piazza/ giardino
Studio TAMassociati, Venezia | 2017 collaborazione alla progettazioneQuesto esecutiva di interni ed esterni, è un edificio parlante. Il progettoredazione pratiche, disegni per esposizione comunicativo e grafico partecipa attivamente con arch. Raul Pantaleo | arch. Enrico Vianello | arch. Laura Candelpergher alla definizione della “casa di Emergency” in sinergia con il progetto architettonico. foto di Marcello Bonfanti, testi di TAMassociati Il colore diventa strumento per controllare gli aspetti non solo psicologici ma anche dimensionali di un ambiente, permettendo di di sottolineare le superfici di “CASA EMERGENCY mostradefinire comeesia possibile il recupero di un Bene un’architettura. Le campiture cromatiche vengono utilizzate come eticamente volume e non piùorientate come Comune attraverso un percorso fatto di scelte superficie, esaltando le qualità strutturali e sia sul piano tecnico che su quello procedurale-metodologico” materiche dello spazio.
scuola
un luogo parlante
infografica scala
olore diventa strumento per controllare gli petti non solo psicologici ma anche mensionali di un ambiente, permettendo di inire e di sottolineare le superfici di architettura. Le campiture cromatiche ngono utilizzate come volume e non più come perficie, esaltando le qualità strutturali e teriche dello spazio.
piano terra
spazio pubblico
un edificio civico
SPAZIO EMERGENCY
AREA RISTORO
reception/ shop
biblioteca
uffici uffici
volontari
formazione
eventi
spazio aperto alla città superficie totale immobile ristrutturato volume superficie acquisita sottotetto superficie totale giardino
darsena del Naviglio Grande
area ristoro
Museo Diocesano
eventi
piazza/ giardino Basilica di
grafica ascensore Sant’Eustorgio
parco delle Basiliche
3570 mq 13021 mc 665 mq 2315 mq
P1 P0
SPORTELLO DI ORIENTAMENTO SOCIO-SANITARIO
superficie spazio pubblico giardino uso pubblico 1910 mq area ristoro 200 mq sala polifunzionale 227 mq superficie spazio semipubblico biblioteca 63 mq volontari 65 mq postazioni di lavoro 196 posti ristorante 100 posti sala polivalente 32
piazza Sant’Eustorgio
10 minuti a piedi
uffici
uffici
colonne di San Lorenzo
esto è un edificio parlante. Il progetto municativo e grafico partecipa attivamente a definizione della “casa di Emergency” in ergia con il progetto architettonico.
spazio semipubblico
uno spazio per incontrarsi
sportello
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giardino
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postazioni di lavoro 196 posti ristorante 100 posti sala polivalente 32
“uno spazio per incontrarsi”
architettura della città
ll'ottica di mantenere una forte funzione civica ociale all'edificio si è pensato di dedicare gli azi del giardino ed i primi due piani a funzioni nformazione, formazione, educazione e svago alizzati sui temi della pace, uguaglianza e del tto alla salute e soltanto i piani superiori dicati agli uffici dell'organizzazione.
superficie spazio semipubblico biblioteca 63 mq volontari 65 mq
sportello
giar
un luogo parlante
giardino uso pubblico 1910 mq area ristoro 200 mq sala polifunzionale 227 mq
spazio semipubblico uffici
spazio pubblico
parco via Conca del Naviglio / via Arena
uno spazio “CASA per incontrarsi EMERGENCY desidera provare l’importanza del recupero chiostro Basilica di
piano terraSant’Eustorgio parco della Vetra
Casa Emergency
di Beni Comuni dismessi come principio attivatore di innovazione SPAZIO EMERGENCY AREA RISTORO sociale; definendo un nuovo spazio di interazione tra individui e le risorse di contesto (pubbliche e private). Un lavoro volto a dimostrare che prendersi cura di spazi pubblici in disuso o abbandonati per finalità sociali e non solo per il profitto, può significare concretamente ergersi a baluardo contro la marginalità e l’esclusione, diventando motore di nuove visioni per il futuro”
“Abbiamo immaginato uno spazio fluido che rompesse la monotonia dello spazio lineare originario, creando continue prospettive cangianti e mobili. Uno spazio che potesse esprimere il variegato mondo di Emergency in continua mutazione. Lo spazio interno è dominato da volumi colorati posti in modo dinamico”
uno
“Questo è un edificio parlante. Il progetto comunicativo e grafico partecipa attivamente alla definizione della “casa di Emergency” in sinergia con il progetto architettonico. Il colore diventa strumento per controllare gli aspetti non solo psicologici ma anche dimensionali di un ambiente, permettendo definire e di sottolineare le superfici di un’architettura. spaziodi domestico Le campiture cromatiche vengono utilizzate come volume e non più come superficie, esaltando le qualità strutturali e materiche dello spazio”
una macchina efficiente
La scelta di un impianto geotermico ha incontrato nel migliore dei modi le necessità di un edificio "intelligente" sotto il profilo dei consumi energetici e delle emissioni nocive. La scelta di questo impianto permette, inoltre, di recuperare parte dell’acqua di falda usata per gli scambiatori utilizzandola per l’irrigazione e per la rete duale dell’edificio. Inoltre sono state predisposte zone di ricarica dei veicoli elettrici dell’organizzazione per l’utilizzo nelle rete urbana di Milano.
“Nell’ottica di mantenere una forte funzione civica e sociale all’edificio si è pensato di dedicare gli spazi del giardino ed i primi due piani a funzioni di informazione, formazione, educazione e svagofocalizzati sui temi della pace, uguaglianza e del diritto alla salute e soltanto i piani superiori dedicati agli uffici dell’organizzazione”
“L’obiettivo perseguito nel progetto è stato quello di creare spazi “domestici”; spazi di lavoro dove l’individuo potesse ritrovare punti di ancoraggio alla sua quotidianità in continua mutazione. Particolare cura è stata dato allo studio dello spazio prossemico delle aree di lavoro realizzando punti di aggregazione che potessero creare senso di prossimità tra colleghi, volontari ma anche con lo spazio”
C C C C
D A
A sonde geotermiche B pompa di calore C caldo-freddo ai piani D recupero acqua per irrigazione e sistema duale
A
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“La scelta di un impianto geotermico ha incontrato nel migliore dei modi le necessità di un edificio ‘intelligente’ sotto il profilo dei consumi energetici e delle emissioni nocive. La scelta di questo impianto permette, inoltre, di recuperare parte dell’acqua di falda usata per gli scambiatori utilizzandola per l’irrigazione e per la rete duale dell’edificio”
CATERINA RIGO +393498430490 rigocaterina@gmail.com Venezia, ottobre 2017