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Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone

CINQUANT’ANNI


IL CONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALE FROSINONE

50 ANNI DI INDUSTRIALIZZAZIONE E SVILUPPO


Si ringraziano: dott. Carlo Pompeo, già Direttore dell’Ente, per aver collaborato alla formulazione del testo della presente pubblicazione sulla base del libro “Industrializzazione e società nella provincia di Frosinone” scritto congiuntamente a Franco Mastracco geom. Umberto Grande, già Responsabile Ufficio Assegnazioni dell’Ente ing. Massimiliano Ricci, Direttore dell’Ente Il personale dell’Ente che ha collaborato alla realizzazione della presente pubblicazione

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È nella foto di copertina che, metaforicamente, è racchiuso il messaggio e la ragione di questa pubblicazione: il tratto bianco dell’Autostrada del Sole che taglia il nostro territorio rappresenta il sogno, la speranza, l’idea di sviluppo, il progetto che avrebbe permesso al Consorzio ed al nostro territorio di crescere e svilupparsi a ritmi e livelli oggi impensabili. In un territorio dove non c’era nulla c’era, però, un progetto, un’idea da perseguire. È a quello spirito del tempo che dobbiamo, oggi, tornare se vogliamo ridare un futuro ed una speranza al nostro territorio ed alle nuove generazioni. Ed è con quello spirito che vogliamo celebrare il cinquantenario del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone; una tappa significativa per un Ente che è, ed è stato, motore e fulcro del processo di sviluppo e di industrializzazione della nostra provincia. Le oltre 1.000 imprese insediate negli agglomerati di Frosinone, Anagni, Ceprano e Sora-Isola Liri rappresentano il tangibile risultato dell’attività di un Ente che ha, tra l’altro, realizzato e, spesso, ancora gestisce alcune delle opere più significative del nostro territorio. Con questa pubblicazione, quindi, abbiamo voluto ripercorrere e ricordare i 50 anni di storia del “nostro” Consorzio; per lasciare una traccia ed un doveroso omaggio e riconoscimento a chi ha saputo, dal nulla, creare sviluppo e benessere; per spronare e stimolare tutti noi a immaginare una nuova visione ed un nuovo ruolo del Consorzio e, quindi, del nostro territorio, una nuova idea di sviluppo, un nuovo progetto per i prossimi 50 anni. Arnaldo Zeppieri Presidente Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone

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Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone

INDICE I Consorzi Industriali in Italia ..............................................................................................................................................................

pag. 5

La legislazione delle zone industriali, dei Consorzi ASI e dei Nuclei di Industrializzazione .......................

pag. 11

LA STORIA il Nucleo di Industrializzazione della Valle del Sacco .......................................................................................................... il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della provincia di Frosinone .......................................................

pag. 17

GLI AGGLOMERATI Agglomerato Industriale di Frosinone ......................................................................................................................................... Agglomerato Industriale di Anagni ................................................................................................................................................ Agglomerato Industriale di Ceprano ............................................................................................................................................ Agglomerato Industriale di Sora-Isola del Liri ......................................................................................................................... Agglomerato Industriale di Cassino-Pontecorvo .................................................................................................................

pag. 27

31 47 pag. 57 pag. 61 pag. 67 pag.

pag.

Gli amministratori del Consorzio Industriale ...........................................................................................................................

pag.

75

Lo statuto dell’Ente ed i soci ..............................................................................................................................................................

pag.

79

I piani regolatori territoriali del Consorzio Industriale ......................................................................................................

pag. 81

Appendice - Le opere realizzate dal Consorzio ......................................................................................................................

pag. 83

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I CONSORZI INDUSTRIALI IN ITALIA Prima di entrare nella analisi particolare e nella storia riguardante il Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone (ASI Frosinone), un accenno alla tipologia di questi tipi di enti non avrà carattere semplicemente accademico, ma finalità mirate a conoscere la funzione e gli scopi ad essi assegnati ed espletati. La istituzione “Consorzio” ha genesi abbastanza lontane: nacque quando le forze politiche si posero con decisione di fronte al problema della industrializzazione e della elevazione delle condizioni economiche dell’Italia Meridionale ed Insulare (1950). Dopo la Guerra Mondiale del 1940-1945, con sempre maggiore intensità, si avvertì la necessità di colmare il grande divario fra il Nord d’Italia, già industrializzato ed il Mezzogiorno, rimasto in stato di grande arretratezza, non soltanto sul piano industriale. La creazione della Cassa per il Mezzogiorno, a tale scopo destinata, portò l’inizio di

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una nuova era nella storia delle Regioni meridionali

E’ indubbio, comunque, che furono un fatto

e subito si appalesò come il vero e proprio veicolo

innovativo nella legislazione e nel panorama

di decollo del Mezzogiorno d’Italia.

italiano.

Il legislatore statale, con legge del 10.08.1950, n.

Per le caratteristiche attribuite si avvicinavano già

646, istituì tale specifico Ente, che ha riempito le

al concetto di una “agency” di tipo anglosassone, a

cronache per quaranta anni, guadagnando estesa

concezione pragmatica, operativa e concreta.

notorietà nel campo dell’intervento straordinario.

Nel tempo, proiettandosi verso il futuro con

Alcuni anni dopo, su proposta dell’allora Ministro

l’intento di anticipare le situazioni, hanno tentato,

Giulio Pastore, venne autorizzata la nascita dei

spesso, l’armonizzazione del pubblico e del privato,

Consorzi Industriali con legge 29.07.1957, n. 634.

la fusione, cioè, degli elementi propri dell’ente

Le figure consortili, per volontà degli enti interessati

locale e dell’ente economico.

e dei decreti richiesti dalla legge, erano di duplice

La originaria scommessa che prevedeva proiezioni

definizione: Consorzi per le Aree di Sviluppo

verso

Industriale e Consorzi per i Nuclei Industriali.

miglioramento e alte rese gestionali, con positive

Sono, ancor oggi, così diversamente denominati

ricadute nella zona di influenza, è tuttora valida ed

in rapporto al loro ambito dimensionale, nel senso

insostituibile.

che, il “Nucleo” opera in una zona ristretta pur

Questi enti sono nati come soggetti particolari e

comprendendo anche porzioni di territori di più

speciali al punto che l’opera, che hanno svolto e che

Comuni ed è ubicato in una parte del territorio

svolgeranno in avanti, non si crede possa essere da

provinciale, mentre “l’Area” è una struttura più

alcun altro ente, sia pure di rappresentanza globale,

ampia in quanto si estende nell’intera Provincia con

egualmente assolta.

vari agglomerati.

La

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elevati

prodromica

conseguimenti

normativa

che

di

moderno

regolava

i


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Consorzi

Industriali,

di

promanazione

statale,

fini dell’attrezzatura della zona, anche allo scopo

successivamente viene consegnata alla potestà

di rivenderle, per l’impianto di nuovi stabilimenti

regionale, unitamente al compito di legiferare sul

industriali”.

conto degli stessi.

“Gli Statuti dei Consorzi sono approvati dal Presidente

Lo Stato stesso, infatti, provvede a porre in essere

della Repubblica” (ora dalla Regione).

i primi requisiti giuridici necessari per l’ingresso

“I Consorzi sono enti di diritto pubblico”.

nel contesto delle regioni meridionali di questi

Nella

organismi.

annoverati le Banche, le associazioni di operatori

Con la legge 29.07.1957 n. 634, articolo 21, è, tra

economici, imprenditori e vari enti di natura non

l’altro, disposto:

pubblicistica, cosicché i Consorzi unitamente alla

“Allo scopo di favorire nuove iniziative industriali di

facoltà di acquistare e rivendere, di fare promozione

cui sia prevista la concentrazione in una determinata

industriale, arrivano a contenere crismi di enti

zona, i Comuni, le Province, le Camere di Commercio,

aventi sì profilo pubblicistico, ma, di converso, scopi

Industria, Artigianato e Agricoltura, gli altri enti

prevalentemente economici e, inoltre, caratteri

interessati, possono costituirsi in Consorzi con il

propri di associazione volontaria, retti da norme

compito di eseguire, sviluppare e gestire le opere di

speciali che ne fanno un organismo originale ed

attrezzatura della zona”.

autonomo.

“Il Consorzio può assumere ogni altra iniziativa

A

ritenuta utile per lo sviluppo industriale della zona”.

comportamento

“I Consorzi sono autorizzati ad espropriare i terreni

essi sono anche dotati del requisito di enti di

occorrenti per le opere da eseguire. Tali Aree

progettazione, di programmazione, per effetto del

possono essere adoperate, fra l’altro, oltre che ai

piano regolatore (che hanno il potere di redigere),

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dizione

ben

“altri

rilevare,

enti

interessati”,

oggettivamente, omissivo

non

vanno

diverrebbe

affermare

che


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enti di sviluppo, promozione e di assistenza alle

“qualunque iniziativa” utile al conseguimento dei

attività industriali, oltre che di gestione.

fini istituzionali, i Consorzi sono indicati, inoltre,

Se si vuole, la loro configurazione, a prima vista li

ad assistere le imprese all’interno delle esigenze

porta ad essere definiti come organismi atipici. Ma

relative all’organizzazione insediativa.

ciò non ne inficia la loro forza ed elevata consistenza,

E’ stato innanzi detto che sono nati come strumenti

dotati come sono di capacità tecnico-organizzative

agili ed idonei a stimolare moderni impulsi nel

e realizzatori di opere di grande portata.

campo della industrializzazione e, quindi, dello

Sono, altresì, contenitori di importanti possibilità

sviluppo economico e sociale. Non v’è dubbio che

di determinarsi, in virtù della norma che consente

in ciò hanno lasciato il proprio positivo e profondo

loro di assumere ogni “altra iniziativa ritenuta utile

segno.

per lo sviluppo”.

Hanno iniziato il loro cammino non sufficientemente

Altra sfaccettatura di rilievo sta nel fatto che essi

corredati di una completa disciplina giuridica;

provvedono alla redazione del proprio piano

sta di fatto, però, che nonostante l’avvio faticoso

regolatore, compiendo, con ciò, un atto di vera

della loro azione, dovuto a difficoltà ambientali,

disposizione del territorio su cui il Consorzio

burocratiche e procedurali, hanno saputo redigere

esercita capacità di intervento, dando luogo ad una

elevati bilanci consuntivi di attività.

concreta manifestazione delle proprie attitudini che sono sintomatiche di un ente dotato di specifica autonomia di comportamento, sia pure soggetto al controllo dell’autorità governativa prima e, per certe limitate materie, regionale, in seguito. Avendo la legge concesso loro la facoltà di assumere

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Il Nucleo di industrializzazione “Valle del Sacco� (1963)

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LA LEGISLAZIONE

DELLE ZONE INDUSTRIALI, DEI CONSORZI ASI E DEI NUCLEI DI INDUSTRIALIZZAZIONE La legislazione riguardante i Consorzi ASI e Nuclei industriali è contenuta in diversi testi legislativi sia di natura nazionale che regionale. La legislazione nazionale ha dato luogo a leggi e decreti, a normative specifiche spesso inserite in altro tipo di leggi prescrittive di materie diverse. Anteriormente al 1957, anno di emanazione della legge 29 luglio 1957 n.634, istitutiva dei Consorzi Industriali, il legislatore aveva già fatto ricorso a strumenti legislativi volti a favorire la creazione ed il potenziamento di un apparato industriale nel sud. Fra tutti, la legge n.351 dell’8 luglio 1904 “Per il risorgimento di Napoli”, voluta da Giolitti, che riuscì a dare una spinta allo sviluppo industriale di quella città. Però è nelle leggi regionali di Sicilia e Sardegna, rispettivamente del 21 aprile 1953, n.70 e del 7 maggio 1953, n.27, che compare per la prima volta l’espressione

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acquedotti industriali e potabili, fognature; redazione del pianto regolatore, attività di promozione, acquisto e vendita di rustici e suoli industriali. L’art. 144 del T.U. delle leggi sul Mezzogiorno, approvato con D.P.R. 30 giugno 1967, n.1523 definì i Consorzi “Enti di diritto pubblico sottoposti alla vigilanza e tutela del ministero dell’Industria”. Il D.P.R., con gli articoli da 145 a 154, provvide a riunire e coordinare le leggi relative agli interventi dello Stato nel Mezzogiorno e venne definito come testo unico e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.159 del 24.6.1968. La legge n.853 del 1971 è stata un punto di svolta nella politica meridionalistica, principalmente per il ruolo che le Regioni venivano chiamate a svolgere. Con essa furono trasferite le funzioni svolte dal disciolto Comitato dei Ministri e dal Ministero per gli interventi per il Mezzogiorno e attribuite agli organismi regionali le competenze per l’approvazione dei piani regolatori dei Consorzi e delle loro varianti. I Consorzi erano anche collocati sotto le direttive del CIPE per quanto riguardava le localizzazioni industriali e rientravano nella sfera decisionale del

“zona industriale”, matrice dell’attuale “Area e Nucleo di sviluppo industriale”, intesa come entità con compiti regolatrici dell’attività urbanistica e dell’azione promozionale per lo sviluppo industriale. Con legge del 10 agosto 1950, n.646, intanto, veniva istituita la Cassa per il Mezzogiorno. Nel 1957 il legislatore statale avvertì il bisogno di impostare su basi razionali l’intervento straordinario della “Cassa” nell’area meridionale e definì l’assetto istituzionale in quanto a funzioni ed obiettivi, emanando la citata legge n.634, che pur successivamente modificata (legge n.555 dell’anno 1959) conservò i suoi effetti, pressoché identici fino alla emanazione della legge 6 dicembre 1971, n.853. La legge n.634/57 e le posteriori prescrizioni contenute nell’art.1 della legge 29 giugno 1965, n.142 e nell’art.31 di quella del 26 giugno 1965, n.717, dirette a favorire le nuove iniziative industriali, attribuivano ai Consorzi questi compiti: l’affidamento in concessione per la realizzazione delle infrastrutture, finanziate dalla “Cassa”, la gestione e manutenzione delle opere che si sintetizzano in strade, raccordi ferroviari,

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tutte le altre prescrizioni contenute negli articoli della legge stessa. Nel novero delle leggi va incluso anche il D.P.R. 24 luglio 1977, n.616 (art.65) che disciplina il passaggio alle Regioni delle competenze sull’assetto amministrativo dei Consorzi industriali. Ne era parte anche il D.P.R. 6 marzo 1978, n.218, T.U. sugli interventi nel Mezzogiorno, articoli da 50 a 54, con il quale venivano ribaditi i riconoscimenti per i Consorzi in ordine ai piani regolatori, alla durata dei vincoli, alle procedure di esproprio ed alle agevolazioni fiscali. Nel 1981 origina i suoi effetti la legge n.214 del 14 maggio, non specifica per i Consorzi Industriali, anche se li riguarda per affidamenti e circostanze attinenti agli interventi dello Stato a favore delle Regioni Basilicata e Campania, a seguito di eventi sismici. Nella casistica in esposizione è naturale citare anche la legge 1 marzo 1986, n.64, che ha modificato l’intervento straordinario nel Mezzogiorno, ma che tocca solo marginalmente i ”Consorzi”. Altra legge di assoluta importanza, che consacra la definitiva qualificazione giuridica dei “Consorzi” è la n.317 del 5 ottobre 1991, che all’art.36, commi

Comitato dei presidenti delle Regioni meridionali, che avevano funzioni consultive, per la concessione di sostegni al Mezzogiorno. Le funzioni del Comitato, venivano in parte modificate in virtù della legge 2 maggio 1976, n.183, con l’inserimento di alcuni rappresentanti dei Consigli regionali. Dalle combinate disposizioni contenute nella legge n.853 e nella sopravvenuta legge n.183, risultava che alle Regioni competeva oltre la costituzione di apposito Comitato, composto come innanzi descritto, anche la determinazione che questo organo doveva esprimere pareri sulle iniziative di carattere legislativo e su tutte le decisioni da sottoporre al CIPE, nonché tutte le questioni che attenevano al coordinamento dell’intervento straordinario. I pareri del Comitato potevano essere inviati al Parlamento (art.3 della legge 183/76). Le Regioni, tra le varie attribuzioni che gli derivavano dalla legge 183/76, avevano la incombenza di pronunciarsi sui progetti speciali, esprimere il proprio motivato parere sulle domande di concessione del credito agevolato per le aziende, gestire le opere eseguite dalla Cassa e

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4° e 5°, li definisce univocamente Enti Pubblici Economici. In seguito, sono state emanate nuove norme che hanno attribuito ai Consorzi altri compiti e prescrizioni, come il caso del D.Lgs. n.244/1995, che con l’art.11 che abroga d’articolo 12 del D.Lgs. n.149 dell’anno 1993 (parte riferita ai Consorzi), hanno escluso questi Enti dall’applicazione della normativa in materia di società per azioni. Da ricordare, infine, la Legge n.448 del 23 dicembre 1998, che all’art.63 (provvedimenti per favorire lo sviluppo industriale) prevede, tra l’altro, che “I consorzi di sviluppo industriale di cui all’articolo 36 della legge 5 ottobre 1991, n. 317, nonchè quelli costituiti ai sensi della vigente legislazione delle regioni a statuto speciale, hanno la facoltà di riacquistare la proprietà delle aree cedute per intraprese industriali o artigianali nell’ipotesi in cui il cessionario non realizzi lo stabilimento nel termine di cinque anni dalla cessione” e che “Gli stessi consorzi di cui al comma 1 hanno altresì la facoltà di riacquistare unitamente alle aree cedute anche gli stabilimenti industriali o artigianali ivi realizzati nell’ipotesi in cui sia cessata l’attività industriale o artigianale da più di tre anni.”

La legislazione regionale si è man mano impossessata del pieno titolo a disciplinare i soggetti consortili, adottando diverse figurazioni normative che, comunque, non si distaccano molto le une dalle altre in riferimento agli scopi d’istituto. La Regione Lazio, con la legge regionale n.13 del 29 maggio 1997, ha disciplinato il Consorzio ASI di Frosinone, unitamente agli altri, allora, presenti nella regione Lazio: Gaeta, Roma-Latina e Rieti. Nel 2013 la Regione Lazio ha avviato le procedure per una sostanziale rivisitazione della sopra citata legge regionale n.13/1997.

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Confini comprensorio consortile (1969)

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LA STORIA:

IL NUCLEO DI INDUSTRIALIZZAZIONE DELLA VALLE DEL SACCO La storia del Consorzio ASI di Frosinone inizia, in pieno regime di depressione socio-economica della Provincia, con la nascita del Nucleo di industrializzazione della Valle del Sacco, istituito con D.P.R. n. 1526 dell’11.10.1963.

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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA - Vista la legge 29 luglio 1957, n.634, modificata ed integrata dalla legge 18 luglio 1959, n.555; - Visto l’atto del notaio dott. Eduardo Imbelloni di Frosinone in data 3 aprile 1963, n. 21507 del repertorio general, con il quale è stato costituito il Consorzio per il Nucleo di industrializzazione “Valle del Sacco” e ne è stato determinato lo Statuto; - Visto l’atto integrativo del suindicato notaio, in data 5 luglio 1963 n. 23346 del repertorio generale, con il quale sono state apportate alcune modifiche allo Statuto predetto; - Vista la deliberazione del 2 agosto 1963 del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, con l’intervento del Ministro per l’interno; - Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri;

DECRETA E’ approvato lo Statuto del Consorzio del nucleo di Industrializzazione “Valle del Sacco” Ente di diritto pubblico a norma dell’articolo 8 della legge 18 luglio 1959, n. 555. Il presente decreto munito del sigillo dello Stato sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e decreti della Repubblica Italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Roma , addì 11 ottobre 1963

SEGNI LEONE Visto il Guardasigilli: Bosco Registrato alla Corte dei Conti addì 20 novembre 1963 Atti del Governo, registro n. 176, foglio n. 55 - Villa

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primario. La struttura dell’extra-agricolo non presentava picchi di sviluppo eccezionali. Il commercio denotava andamenti di miglioramento, ma non certo apprezzabili; scarsa rilevanza presentavano le altre attività, trasporti, comunicazioni, servizi. Lo sviluppo del sistema produttivo della Provincia non sembrava aver ancora raggiunto un equilibrio economico soddisfacente, nonostante sussulti in avanti. Agli agglomerati più o meno industrializzati di alcune zone si contrapponevano centri di spopolamento, nei quali non si era verificato quasi nessun sintomo di espansione. Un vero sviluppo industriale non avveniva: diverse erano le difficoltà, non escluse quelle di inserire il prodotto nei grossi mercati causa la mancanza di una rete stradale sufficiente ed efficiente, che aggravava il già pesante scenario socio-economico. Nemmeno con la immissione della Provincia a fruire dei benefici derivanti dal Piano di Industrializzazione del Mezzogiorno, avvenuta con interventi nel 1948 e nel 1957, era stato possibile un decollo. Pur tuttavia qualche industria di rilievo, come

Intorno a quel periodo, il contesto di industrializzazione faceva risiedere le proprie radici nella esclusiva esistenza di poche industrie del vestiario e dell’abbigliamento, del legno, delle costruzioni edili, alimentari, con prevalenza per il settore della carta, principalmente in quella parte del territorio della Provincia che poi sarà chiamato “Agglomerato industriale di Sora-Isola Liri”. Il territorio provinciale in epoca anteriore alla creazione del “Nucleo”, versava in situazione di precarietà, sia sotto il profilo occupazionale che della efficienza dell’apparato industriale e dei livelli sociali, ampiamente al di sotto di quelli regionali e nazionali che pure non rappresentavano gli standard ottimali. Il settore agricolo costituiva un altro quadro della società provinciale, non certo confortante. Da esso affioravano cospicui elementi di arretratezza e una sempre minore incidenza percentuale della popolazione attiva in agricoltura, per effetto della trasmigrazione della stessa nel settore industriale e commerciale in movimento. Il ridimensionamento della popolazione dedita all’agricoltura ebbe un vero e proprio carattere di stravolgimento delle forze impiegate nel settore

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primi giorni del mese di agosto del 1961, presso la sede dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone si tenne la prima riunione dei rappresentanti di vari comuni interessati alla creazione del Consorzio. Il 19 agosto dello stesso anno, in una successiva riunione, fu decisa, per la finalità consortile, la nascita di un Comitato Promotore cui fu affidato l’espletamento delle procedure per portare alla luce il “Consorzio del Nucleo”, al quale si convenne di dare il nome definitivo di “Nucleo di industrializzazione Valle del Sacco”. Al Comitato aderivano, assumendo la qualifica di enti promotori, i seguenti soggetti: Amministrazione provinciale di Frosinone; Camera di Commercio di Frosinone; Comune di Frosinone; Comune di Ceccano; Comune di Ferentino; Comune di Patrica; Comune di Supino; Comune di Veroli; Banco di Napoli; ISVEIMER. A Presidente del Comitato fu eletto, all’unanimità, l’Ingegner Vona.

la divisione tessile della B.P.D. di Colleferro, che impiantò uno stabilimento in località Castellaccio, in Comune di Paliano, e la CEAT Gomme, in Comune di Anagni, venne a portare sollievo alla forte richiesta di occupazione. Bisognava attendere il 1962, epoca di apertura dell’Autostrada del Sole, tratto Roma-Capua, che attraversa longitudinalmente tutta la Valle del Sacco, per vedere, finalmente, l’inserimento effettivo di “Frosinone” fra i mercati di Roma e Napoli (il 2 giugno 1962 fu inaugurato il tratto Roma-Frosinone). L’apertura della tratta citata stimolò anche il miglioramento della rete interna ed offrì la grande possibilità di collegare rapidamente il Settentrione con il Mezzogiorno. In uno spaccato di pesanti carichi di istanze sociali, quindi, prende avvio l’attività del “Nucleo” di industrializzazione. La cronistoria degli avvenimenti che hanno condotto alla costituzione del “Nucleo” fa ricordare che essa è dovuta alla intuizione dell’ingegner Armando Vona, Sindaco di Frosinone, nell’anno 1961. Su iniziativa del Comune di Frosinone, infatti, ai

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E’ l’anno 1964 quando la prima compagine amministrativa del Consorzio Industriale, con deliberazione n.1 del Comitato Direttivo del 20 maggio 1964 avente come oggetto “Designazione del Gruppo progettista per la redazione del Piano Regolatore Territoriale del Nucleo. Richiesta di intervento finanziario alla Cassa per il Mezzogiorno”, muove i primi passi storici verso una trasformazione sostanziale della Provincia che, anche per la posizione geografica, si presentava come destinata a svolgere la funzione di collegamento tra Nord e Sud. Il territorio del “Nucleo”, a quel momento, si estendeva su una superficie omogenea di circa 400 ettari, deputata ad accogliere le localizzazioni industriali. Con l’attivazione del “Nucleo”, il panorama industriale, demografico e sociale venne a subire notevoli modificazioni in positivo. Già nel 1965 una indagine nelle imprese manifatturiere con più di 10 addetti, effettuata per la redazione del Piano Regolatore del “Nucleo” evidenziava un aumento della occupazione, nel triennio 62-64, pari al decennio 1951-1961. Parimenti, si verificava un aumento della

Il 28 settembre 1962 il Comitato approvò il progetto di massima e tutti gli elaborati predisposti per il riconoscimento del “Nucleo”. Il 6 dicembre dello stesso anno il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno procedette all’approvazione di tale progetto e deliberava il riconoscimento del “Nucleo” nella denominazione come innanzi riportato. Nel lungo e laborioso iter burocratico intrapreso fu questa una prima fondamentale meta raggiunta. Di conseguenza, si procedette alla elaborazione di un apposito Statuto, basato sugli Statuti – tipo appositamente diramati dalla “Cassa”, che fu approvato dal Comitato degli Enti Promotori nella seduta del 14 dicembre 1962. Il 3 aprile 1963, con atto pubblico notar Imbellone, fu costituito il Consorzio e nella stessa seduta al Comitato degli Enti Promotori, subentrò il “Comitato Provvisorio degli Enti Promotori” Tutti gli atti furono trasmessi agli organi competenti dello Stato, che con Decreto del Presidente della Repubblica dell’11 ottobre 1963, n. 1526, pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale n. 307 del 20 novembre 1963, dava luogo al riconoscimento di ente di diritto pubblico per il “Nucleo di Frosinone”

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Nel 1969 l’unità comprensoriale aveva già generato una situazione formata da 26 industrie in funzione, con 5.000 addetti, 17 in costruzione, con 1.600 addetti, e 52 in programmazione, con previsione di 7.000 addetti. Sono cifre che confermano come la industrializzazione non era un fenomeno artificiale, spiegabile solo in base agli incentivi della politica meridionalistica, ma che era frutto di una oggettiva vocazione industriale del territorio, adeguatamente lievitata e gestita dall’ente ad essa preposto, che si arricchì anche della presenza straniera. Caratteristica. appunto, delle nuove unità produttive era rappresentata dal fatto che queste, in larga parte, scaturivano da iniziative imprenditoriali con massiccia partecipazione di capitale straniero. Il carattere di zona industriale “aperta”, che qualificava il “Nucleo”, non precludeva a nessuno di usufruire delle opportunità insediative. Le possibilità connesse a tale natura riversarono subito riscontri di localizzazione di livello nazionale e locale, con benefiche ricadute sul reddito delle famiglie, non solo nei comuni costituenti il “Nucleo”, ma nell’intera Provincia.

popolazione nei Comuni del comprensorio del “Nucleo”. Infatti, dai 92.000 abitanti censiti nel 1961 nel territorio di influenza del Consorzio si passa, alla fine del 1965, a 96.810, con un aumento di circa il 4,54%. Appariva evidente che il Consorzio si presentava già come il principale coefficiente di integrazione e di esaltazione dei diversi fattori dinamici in atto. Prima del riconoscimento del Nucleo, nel comprensorio industriale di Frosinone, erano ubicate le seguenti industrie: Permaflex, Italbed, Bomprini Parodi Delfino, Brunsig Sud e Osim Plocco, all’interno dell’ambito territoriale che poi costituì l’agglomerato industriale e Solac, Fornace di Frosinone, Fornace Cilsa, Plastisud, Imefer, Annunziata esterne al futuro agglomerato industriale. Subito dopo il suddetto riconoscimento gli insediamenti sono andati via, via aumentando e tra i più significativi: Sigme, Clipper Oil Italiana, Mallory Timers Continental, Italfornaci, Prinz Brau, Novafias, Cemamit, Hen Med, Accumulatori in piombo e derivati, Sicem Sesam, Xiloplast, Marmo Resina, Co.me.pa, Ilfem Sud, Klopman.

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Lettera autografa dell’Ing. Armando Vona a Giulio Andreotti

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“Nucleo”. I cosiddetti effetti indotti, poi, si verificarono, in piena regola. La qualificazione a tipo industriale della economia provinciale subito presentò livelli di incremento tra i più consistenti nel Mezzogiorno. I fenomeni riscontrabili non furono ragguagliati solo al comprensorio del “Nucleo”, ma sia pure in forma non coordinata e programmata, anche al di fuori dello stesso. Tuttavia, appariva chiaro che né lo sviluppo e l’azione programmatoria del “Nucleo”, né gli elementi di crescita spontanea sarebbero stati sufficienti a far fronte alla crescente domanda sociale ed alla esigenze di inserimento nel contesto di sviluppo regionale e nazionale. La valutazione complessiva di tutti gli aspetti connessi alla comunità provinciale portò alla conclusione che era maturo il tempo per conseguire ulteriori strati di trasformazione e perseguimenti di risultati adeguati alle nuove esigenze. Una intensa attività programmatoria e di proiezione fu subito affrontata, approntando le procedure per trasformare il limitato “Nucleo” in una più vasta dimensione territoriale, comprendente e

Un dato statistico non può essere sottaciuto e cioè che nel 1966 su circa 19.000 milioni di investimenti esteri nel Lazio, 7.500 furono investiti nel “Nucleo”. I vantaggi conseguenti ai fattori in itinere ed alla nuova situazione strutturale ed insediativa non si sarebbero potuti realizzare se l’ente non si fosse premurato di dotarsi di un Piano Regolatore che ponesse il medesimo in grado di richiedere l’intervento della “Cassa” per la realizzazione delle infrastrutture. Il documento urbanistico fu approntato nei dovuti tempi ed approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 7650 del 31.03.1970 e la originaria superficie del “Nucleo” inizialmente contenuta in 400 ettari, viene allargata a 2.500 ettari, e, con vanto del Consorzio, senza alcuna sua richiesta in proposito. Il “Piano” assunse una dimensione urbanistica e la funzione di Piano territoriale di coordinamento (L. 17.08.1942, n.1150, art. 6). E’ evidente che a tutto ciò conseguì una vera esplosione di benefici i cui riflessi positivi non si limitarono solo al miglioramento del reddito familiare dei cittadini dei Comuni costituenti il

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coinvolgente l’intera Provincia. Al disegno in seguito realizzato è ascrivibile il senso di una vera trasformazione, non di un semplice ampliamento del “Nucleo”. Sotto la favorevole spinta della esperienza del “Nucleo”, nella segnalata prospettiva, per un momento si considerò che la necessità poteva essere soddisfatta con la creazione di altri nuclei separati. Un’attenta valutazione di tutti gli aspetti relativi, però, condusse all’accantonamento di una simile soluzione.

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Realizzazione superstrada Sora-Frosinone

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LA STORIA:

IL CONSORZIO PER L’AREA DI SVILUPPO INDUSTRIALE DELLA PROVINCIA DI FROSINONE L’esclusione della ipotesi di strutturare l’Area in più Nuclei era sostenuta anche dalla valutazione dei pesanti costi, che sarebbero stati molto maggiori, mentre gli effetti positivi sarebbero stati inferiori per via di difficoltà tecniche a saldare i momenti di crescita dei diversi Nuclei, in una prospettiva unitaria, che superasse contrasti e disarmonie. Fu, invece e felicemente, prescelta la soluzione di un ambito spaziale che coinvolgesse tutto il territorio del frusinate, nella convinzione che il tipo di soluzione potesse produrre una più ampia azione propulsiva capace di interessare l’intera Regione e di raccordarsi con altre zone in una visione di razionale sviluppo complessivo. In termini pratici il glorioso “Nucleo” si apprestava a lasciare il passo ad una figura

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Incarico, Sgurgola, Sora, Strangolagalli, Supino, Torrice, Veroli, Villa S. Lucia e da Amministrazione Provinciale di Frosinone, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Frosinone, Banco di Napoli ed I.S.V.E.I.M.E.R. di Napoli. La sua consistenza strutturale iniziale si articolava in 5 agglomerazioni industriali socio-economiche: Agglomerato di Frosinone; Agglomerato di Anagni; Agglomerato di Ceprano; Agglomerato di Sora-Isola Liri; Agglomerato di Cassino-Pontecorvo. Tutti gli agglomerati sono dislocati nella pianura del Sacco, lungo il fiume e l’Autostrada del Sole, tranne quello di Sora-Isola Liri che ha l’importante valore di ponte verso l’Abruzzo. Vicino agli anni ’90 nei 5 agglomerati sono complessivamente presenti n. 330 stabilimenti in funzione, per 34.000 unità lavorative addette, 70 in costruzione e circa 180 in programmazione, un dato che da solo rende l’idea di una corposa dimensione, contenente sintomi di accrescimento. Il plafond delle infrastrutture è di assoluta rilevanza e annovera opere stradali, impianti di depurazione (agglomerati di Frosinone e Cassino-Pontecorvo),

di maggiore portata: l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Frosinone, con terminologia abbreviata, Consorzio ASI di Frosinone. Per lo scopo il Consiglio Generale del “Nucleo”, con deliberazione n. 23 del 27.11.1967, previa debita istruttoria, inoltrò al Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno la richiesta di trasformazione da “Nucleo” in “Area”. La competente Commissione Ministeriale, in data 23 dicembre 1967, pronunciò il voto favorevole. La finalità accennata viene a maturazione con D.P.R. 05.05.1969 n. 288, che consacra la nascita del Consorzio ASI in titolo, formato da 36 Comuni, comprensivo degli originali promotori, e incrementato, nel corso del tempo, dall’ingresso di altra entità, anche di natura privata. Il comprensorio consortile dell’Area per l’effetto, risultò formato dai seguenti soggetti: Alatri, Anagni, Aquino, Arce, Arnara, Belmonte Castello, Boville Ernica, Cassino, Castelliri, Castrocielo, Ceccano, Ceprano, Colfelice, Ferentino, Fontana Liri, Frosinone, Isola del Liri, Monte S. Giovanni Campano, Morolo, Paliano, Patrica, Piedimonte S. Germano, Pignataro Interamna, Pofi, Pontecorvo, Ripi, Roccasecca, S. Elia Fiumerapido, S. Giovanni

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costantemente al massimo nella consapevolezza che c’era molto da lavorare per venire a migliori livelli integrativi e sicuri di vita e che l’incessante impegno non poteva essere limitato nel tempo. Con la individuazione all’interno di essa degli agglomerati già segnalati, cioè di zone destinate a ricevere la concentrazione industriale, secondo precipue norme socio-economiche ed urbanistiche, si superarono le disfunzioni della crescente nuova dimensione industriale al punto che si ottennero validi contributi al superamento delle croniche situazioni di sottosviluppo. Su questi punti di attrazione insediativa, come in precedenza riportato, si affacciavano altri 52 comuni, situati fuori dalla delimitazione degli agglomerati, ma, con la loro dislocazione geografica e gravitazione economica, venivano ad integrarsi con la suddivisione degli stessi. Nel decorso di tempo e fino ai momenti attuali, le oggettive dinamiche di cambiamento correlate hanno inevitabilmente modificato le componenti in fermento all’interno di ogni polo di concentrazione industriale. Ora, velocemente, uno sguardo alla caratteristica dimensionale degli agglomerati industriali.

di sollevamento e quelle riguardanti gli acquedotti potabili ed industriali, serbatoi per acque potabili ed industriali, raccordi ferroviari e metanodotto. Un momento fondamentale della storia della Provincia lo ha certamente scritto il Consorzio ASI, che si è avvalso, come linea propedeutica, dell’influenza esercitata dalla esperienza del vecchio e valoroso “Nucleo”. La sempre più collaudata esperienza dell’organismo ha permesso una operatività abbastanza spedita che ha colto risultati a carattere collettivo di indubbia rilevanza. La ricchezza della manodopera della Provincia ha rappresentato la piattaforma ideale per la realizzazione degli obiettivi e la disponibilità dell’elevato elemento umano, poliedrico e svelto ad adeguarsi alle nuove realtà con successo, ha, anch’essa, sicuramente contribuito a velocizzare lo sviluppo. L’ ”Area”, considerata nella sua organicità, già appariva destinata a divenire una delle realtà economiche più importanti dell’intero Meridione. La nuova struttura consortile, concentrata nel proprio disegno evolutivo, ha continuato l’opera di superamento delle depressioni, impegnandosi

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Asse attrezzato agglomerato Industriale Frosinone

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GLI AGGLOMERATI

AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI FROSINONE L’Agglomerato industriale di Frosinone è, oggi, formato da parte del territorio dei seguenti comuni: Frosinone, Ferentino, Ceccano, Alatri, Morolo, Patrica e Supino. Dei 5 è quello meglio servito dalla rete viaria, essendo attraversato in direzione Nord-Ovest e Sud-Est dalla Via Casilina, dall’Autostrada del Sole, con i caselli in territorio del Comune di Frosinone e del Comune di Ferentino (quest’ultimo di recente costruzione), collegato dalla Statale n. 156 con Latina, dalla Statale n. 155 con Fiuggi, dalla Statale 214 con Isola Liri e Sora, oltre che primariamente, con queste zone, dalla Superstrada Sora-Frosinone-Ferentino. L’agglomerato è inoltre servito da altre strade provinciali e da una consistente maglia di strade comunali di facile comunicazione con le arterie maggiori. Ha una superficie totale di ha 2.205, di cui 1.360 destinati a lotti industriali.

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di Fiumicino, 75 km da Ciampino e ha al proprio interno il casello autostradale di Ferentino mentre quello di Frosinone dista circa 1 km Le infrastrutture, numerose nel detto agglomerato, sono di notevole caratura. Elemento questo basilare per lo sviluppo degli ambiti socio-economici in genere. Nel significato più largo, una infrastruttura è così denominata per indicare ciò che è capitale fisso, quell’insieme di opere che formano le fondamenta dell’avanzamento economico di un territorio, su cui esse vengono realizzate. Il concetto, così come definito, vale per ogni tipo di polarizzazione industriale essendo, per altro, un indiscusso mezzo di misura.

Mentre 393 ha risultano a servizi e zona mista (commerciale), 413 ha a verde pubblico e rispetto, inoltre le restanti superfici sono adibite a impianti tecnologici e zone intercluse. La conformazione dei terreni è prevalentemente pianeggiante e offre buone sistemazioni alle localizzazioni. Dispone di strade di collegamento con la viabilità esterna, come l’Asse Attrezzato, a due corsie per ogni senso di marcia, che sfocia sulla Statale Monti Lepini, ed è a sua volta collegata con il casello autostradale di Frosinone, mentre nella parte Nord conduce alla Stazione Ferroviaria e al nuovo casello autostradale di Ferentino ed alla esistente rete stradale comunale e provinciale che permette congiungimenti con arterie nazionali in direzione Roma e verso il Nord d’Italia. Per la posizione baricentrica, inoltre (ma ciò vale non solo per l’agglomerato di Frosinone, anche per l’intera Provincia) il problema delle distanze non costituisce una difficoltà, data la facilità di collegamento con le grandi città e Porti sia a Nord che a Sud. Dal Capoluogo, Frosinone, l’agglomerato dista km 4; dal porto di Gaeta km 80, km 96 dall’Aeroporto

Di seguito la ripartizione delle Aree dell’Agglomerato industriale di Frosinone, il numero di Aziende insediate e il relativo numero di Addetti (riferito al momento dell’insediamento):

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Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone TABELLA AREE LIBERE ED OCCUPATE (aggiornate al 31.12.2012 - valori espressi in mq)

ZONA PRODUTTIVA

ZONA SERVIZI

occupata

libera

occupata

libera

11.880.000

1.710.000

600.000

1.970.000

n. Aziende insediate

588

n. Aziende dismesse

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n. Addetti

15.000 (*)

(*) il numero degli addetti è riferito al momento dell’insediamento, dichiarato dall’azienda.

In sintesi (il dettaglio è riportato in appendice) l’insieme infrastrutturale di questo agglomerato è costituito dalle seguenti opere:

fibra (da 48, 60 e 96 fibre) che permette l’allaccio a 190 aziende e l’installata antenna Wireless per soddisfare le aziende non raggiunte dalla fibra;

Opere realizzate Dimensione (lunghezze) Strade km 27 Acquedotto industriale km 40 Acquedotto potabile km 60 Fibra Ottica km 53 Fognature km 48 Fognature acque pluviali km 22 Impianto Depurazione 1 Impianto riciclo acque 1 Impianto trattamento acque 1 Metanodotto km 7 Raccordo Ferroviario km 9 In particolare sono da evidenziare:

Impianto di depurazione consortile di Ceccano: tratta acque reflue sia civili sia industriali ed è composto da una linea per il trattamento delle acque reflue ed una linea per il trattamento dei fanghi prodotti durante il processo depurativo per una popolazione equivalente di circa 300.000 unità ed una portata giornaliera pari a circa 50.000 mc serve oltre 190 utenze industriali (tra cui: NESTLE’, HENKEL, KLOPMAN, M & G POLIMERI, VISCOLUBE, HUNTSMAN, impianti trattamento rifiuti liquidi, etc.) oltre che i reflui ACEA ATO 5 dei comuni Frosinone, Ferentino, Ceccano, Alatri, Patrica, Morolo. Data l’importanza ed imponenza dell’opera deve, invece, essere dedicato uno spazio particolare alla superstrada Sora-Frosinone.

Infrastruttura in fibra ottica di circa 53 km di cavo in

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Impianto depurazione consortile Ceccano

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LA SUPERSTRADA SORA-FROSINONE

Frosinone e con l’Abruzzo. Il precario ed insufficiente sistema viario del passato appesantiva l’articolarsi delle comunicazioni. La statale 214 (Mària), notevolmente tortuosa, con svariati tratti in pendenza, è stata sempre compromessa dalle confluenze di numerose strade, da edificazioni ai margini ed appesantita dall’attraversamento dei centri urbani del Giglio di Veroli, di Castelliri e Isola del Liri. Il flusso di traffico era impressionante; cresceva a dismisura tanto da collocare la strada in parola nelle condizioni di pericolosità rilevante. Le sue caratteristiche negative avevano già da tempo fatto rilevare, senza alcuna incertezza, l’antieconomicità di soluzioni di ammodernamento del percorso esistente. La soluzione, quindi, della costruzione della SoraFrosinone si è dimostrata l’unica. Questa ha anche assolto alle necessità di attuare quel sistema dello sviluppo trasversale, indicato nel programma di Sviluppo Economico del Lazio adottato dal CRPE, come “trasversale sud” che va dal Fucino, attraverso la vallata del Liri, Frosinone e la Valle dell’Amaseno, fino alla Piana Pontina, con lo scopo di assicurare la connessione dei vari poli di

(PROG. SAI/FR 789) Progettualmente è chiamata “Strada di collegamento tra gli agglomerati industriali di Frosinone e Sora”. E’ la infrastruttura regina del Consorzio, quella che domina il campo dall’alto della grande dimensione dei propri elementi tecnici, socio-economici, umani. Opera di notevole impegno destinata ad assolvere compiti e funzioni sociali e turistiche, diversamente non delegabili ad altre strutture stradali del territorio. Il collegamento Sora-Frosinone è stato sempre premessa indispensabile per un valido ed articolato sviluppo delle aree industriali e della provincia di Frosinone. La realizzazione dell’opera, già prevista fin dall’epoca della redazione del progetto preliminare del Piano Regolatore dell’Area e, prima ancora, nel Piano di coordinamento degli interventi pubblici del Mezzogiorno, approvato dal CIPE, ha un ruolo decisivo per la sistemazione spaziale del territorio, come risposta alla domanda di traffico attuale, come asse viario che risolve i molti problemi di comunicazione delle zone sorane e come mezzo di collegamento tra gli agglomerati di Sora – Isola Liri e

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Superstrada Sora-Frosinone

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l’attuale “SS. 214”, realizzando una economia reale di percorso di km 3+592 e di tempi di percorrenza veramente notevoli. Tornando agli albori della Sora – Frosinone, è bene ricordare che il Consorzio, nel contempo, si apprestava a redigere il Piano Regolatore del Comprensorio consortile, prevedendo gli agglomerati industriali già esposti. La Commissione interministeriale per i Piani Regolatori dei Consorzi Industriali, nel 1970, espresse parere favorevole a detto Piano, evidenziando la necessità “di porre in essere ogni possibile accorgimento al fine di contrarre la tendenza allo sviluppo accelerato della direttrice Valle del Sacco e di esaltare, viceversa, lo sviluppo delle direttrici trasversali e, prima di tutto, la direttrice Latina – Frosinone – Sora – Avezzano. Questa, legando tre comprensori (ASI Roma-Latina, ASI Frosinone, N.I. Avezzano) con una linea di penetrazione, dalla costa al sistema appenninico, avrebbe costituito la più valida premessa alle auspicate inversioni di tendenza. In tale logica il Consorzio industriale di Frosinone, constatato l’avvio della realizzazione del collegamento viario veloce Frosinone – Piana di

industrializzazione, di accelerare lo sviluppo dell’Area industriale nei suoi agglomerati di Frosinone e Sora – Isola Liri, di favorire lo sviluppo industriale e turistico dell’Abruzzo e delle Marche. La costruzione della Sora-Frosinone, oltre al collegamento dei due centri terminali e dei due agglomerati, favorisce lo scopo fondamentale di cucire la trasversale adriatico – tirreno. Originariamente era l’idea di una strada a scorrimento veloce tra Frosinone e Sora, e come tale nacque, con un progetto di massima predisposto a cura dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone e del Comune di Sora. Il collegamento aveva l’iniziale e preminente intento di favorire i traffici fra i due centri terminali: -Frosinone, che accennava ad un evidente sviluppo per la localizzazione di attività industriali, fatto questo, fra l’altro interconnesso con la entrata in funzione dell’Autostrada del Sole; -Sora, noto centro di interessi delle tre vallate: di “Rovereto”, del ”Liri”, di “Comino”. L’inizio della nuova strada era stato programmato a partire dalla SS.214 (Mària), progressiva – km 1+900, con termine alla SS.82, progressiva km 52+500 con uno sviluppo complessivo di km 26 e venne a sostituire

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ancor di più. La strada, così come progettata, innestandosi all’Autostrada del Sole in territorio di Ferentino, ha un suo primo sviluppo nella Piana tra i Lepini e gli Ernici, lambisce poi una serie di costoni che, concludendo a sud degli Ernici, racchiudono in Veroli, Boville, Casamari, Monte S. Giovanni Campano, Isola del Liri e Sora una parte della Ciociaria con alto valore storico paesaggistico. Era pur logico che in sede di progettazione della stessa, si prescindesse da un mero disegno stradale: “Non si è cercato un compromesso tra tecnica stradale e soluzione urbanistica territoriale (precisano i progettisti nella loro relazione), si è avuto timore che così facendo l’opera non avesse spontaneità. Si è poi cercato di inserire l’asse stradale in modo da evitare quelle profonde ferite che la strada spesso provoca nel territorio. Tutto questo, naturalmente, senza sacrificare la funzione del collegamento, la capacità di traffico, la velocità di scorrimento e la sicurezza”. L’intera arteria dello sviluppo complessivo di 35,800 km (dal Casello Autostradale di Ferentino, innesto autostradale, allo svincolo di Broccostella, innesto

Latina, ritenne suo compito prioritario provvedere alla progettazione della direttrice Frosinone – Sora, affidandone l’incarico alle esperte mani degli stessi progettisti dell’originale progetto di massima (Ing. Franco Quattrocchi e Ing. Carlo Bartolomucci), affinché procedessero ad un aggiornamento dello stesso, adeguandolo per il raggiungimento delle nuove emergenti finalità. La delegazione del Consiglio Superiore dei LL.PP. e il Consiglio di Amministrazione della Cassa, allo scadere del 1971, approvarono il progetto di massima aggiornato, invitando il Consorzio a promuovere la progettazione esecutiva dell’opera i cui lotti intermedi, secondo il programma finanziario della “Cassa”, venivano appaltati nell’arco di tempo intercorrente tra il 1974 ed il 1981. I primi due lotti appaltati, consentirono l’entrata in esercizio del tratto svincolo di Veroli - svincolo agglomerato industriale di Sora, per un sviluppo complessivo di km 13,500. L’arteria, a completamento avvenuto, rappresenta una eccezionale realizzazione viaria, una struttura economica di primo ordine, un’opera che, inserendosi nei valori paesistici esistenti in una Ciociaria piena di verde e di sole, tende ad esaltarli

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con la Cassino-Sora-Avezzano) viene realizzata con caratteristiche autostradali. I problemi tecnici, sia progettuali che esecutivi, sono stati risolti con avanzata modernità . Le opere principali, concentrate nel I lotto, per le profonde irregolarità morfologiche riscontrabili tra la Valle del Sacco ed il Torrente Amaseno, sono costituite da tre arditi viadotti, dello sviluppo complessivo di m. 1500 con n. 30 campate ed una luce di campata di m. 48,50 e altezza dei piloni di oltre 60 m. * Il dettaglio delle opere realizzate dal Consorzio è riportato in appendice

Sistema canalizzazione acque meteoriche Frosinone

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Chi è Huntsman Huntsman è un’azienda che produce e commercializza a livello mondiale prodotti chimici differenziati. Le aziende che ne fanno parte realizzano prodotti per una varietà di settori industriali su scala mondiale che comprendono quello chimico, plastico, automobilistico, aeronautico, tessile, calzaturiero, delle vernici e dei rivestimenti, edilizio, tecnologico, agricolo, sanitario, dei detergenti, dell’igiene personale, dell’arredamento, degli elettrodomestici e dell’imballaggio. Originariamente

conosciuta per le innovazioni pionieristiche apportate nel campo dell’imballaggio e, successivamente, per la crescita rapida e integrata nel settore petrolchimico, Huntsman conta oggi circa 12.000 dipendenti ed opera in diversi stabilimenti dislocati in tutto il mondo. Nell’Area Industriale di Frosinone, nel Comune di Patrica, è attivo dal 1972 uno Stabilimento produttivo specializzato nella produzione di Tensioattivi di base per l’industria della detergenza.

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La famiglia Mangia, fondatrice della LEM linea ecologica Mangia srl, da quattro generazioni si occupa sul territorio nazionale della raccolta e del trasporto dei sottoprodotti di origine animale (Reg. CE 1069/2009), e della raccolta di oli vegetali esausti (D.Lgs. 152/2006). Per garantire una copertura completa della filiera,

nasce la LEM ITALIA srl, azienda che si occupa della trasformazione dei sottoprodotti di origine animale di categoria 3 in farine e grassi animali proteici utilizzati per uso industriale e zootecnico (fertilizzanti, peet-food) applicando il metodo 4 del Reg. CE 1069/2009. L’azienda è dotata di un laboratorio interno per monitorare la qualitĂ del prodotto.

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Uno stabilimento di 70mila metri quadri, 400 dipendenti, 130 milioni di fatturato: Klopman International è una delle più grandi realtà di Frosinone e la più grande in Europa nella produzione di tessuti tecnici per Protectivewear, Corporatewear e Workwear, dove ha la maggior quota di mercato. Dalla sede laziale esce 1 milione di metri a settimana, la distanza tra Milano e Taranto. Nel 2013 la Klopman International compie 45 anni, ma è più giovane che mai grazie all’orientamento all’innovazione. Tecnologie avanzate, in particolare in tintoria, finissaggio ed ispezione del tessuto, e un controllo dei processi centralizzato, che monitora e corregge simultaneamente 3800 punti macchina, sono solo alcuni degli skill che ne fanno un gioiello del knowhow italiano. Un management di livello internazionale impegnato in strategie di ampia vision, sempre con attenzione primaria alla responsabilità sociale e ambientale, assicura uno sviluppo costante e sostenibile. Le certificazioni ottenute sono la garanzia degli standard di qualità.

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Prima S.p.A. rappresenta un gruppo industriale attualmente operante nel settore della progettazione e realizzazione di componentistica in plastica per l’industria dell’auto ,delle moto e degli elettrodomestici con circa 2000 dipendenti dislocati in unità operative e centri di progettazione e ricerca ubicati sia in Italia che all’estero. In anni recenti Prima ha rafforzato la sua presenza industriale sul territorio della provincia di Frosinone

in modo molto significativo affiancando le potenzialità offerte dalle nuove sedi operative di Anagni e Ferentino a quelle già presenti nella sede storica di Torrice. Oggi il Gruppo è impegnato nel potenziamento del suo livello di crescita attraverso l’incremento del grado di internazionalizzazione in modo da poter divenire in breve tempo un player globale presente in aree geografiche molto importanti quali, ad esempio, la Cina ed il Sudamerica.

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La Toti Trans nasce nel 1969 come società di trasporti stradali trasformandosi negli anni, in una società di logistica integrata. Nel 1999, al trasporto stradale, è stato affiancato quello intermodale per offrire un servizio a costi contenuti ed a basso impatto ambientale. L’azienda ha investito risorse per la realizzazione di un terminal ferroviario, con annessa piattaforma logistica, collegata con la stazione ferroviaria di Frosinone. I servizi prestati, certificati da organismi accreditati a

livello internazionale, vengo svolti da una flotta di circa 250 mezzi IVECO e di 1.500 containers diversificando il trasporto su gomma e ferro, con mezzi telonati, cassonati, cisternati, refrigerati e porta-container allestiti per lo scarico di granulati, liquidi e altri prodotti sfusi. L’azienda dispone di circa 450.000mq di aree dislocate a Frosinone, Ferentino, Firenze e Bergamo di cui 80.000mq adibite a magazzini con autorizzazioni doganali, per lo stoccaggio, movimentazione e ricondizionamento merce.

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Fondata nel 1963, da 50 anni Viscolube opera in Italia e all’estero nel settore della riraffinazione degli oli lubrificanti minerali usati: 50 anni di crescita costante, caratterizzati da significative innovazioni e da un continuo miglioramento tecnologico, con una forte attenzione alla tutela dell’ambiente, alla sicurezza nei luoghi di lavoro e al benessere delle persone che vi operano. Viscolube è società leader in Italia ed in Europa nella sua attività e, nei suoi due Stabilimenti produttivi (uno a Ceccano ed uno in Provincia di Lodi), rigenera circa l’80-85% dell’olio usato rigenerabile raccolto in Italia dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU). Applicando tecnologie avanzate, Viscolube svolge un’attività ecologica: sottrae all’ambiente un rifiuto pericoloso – l’olio lubrificante usato – e lo trasforma in un prodotto prezioso, contribuendo al contempo alla riduzione dei consumi di greggio. Viscolube attiva rapporti costanti e proficui con tutte le parti interessate del suo territorio:

le autorità e istituzioni, le comunità locali, le associazioni umanitarie, il mondo della scuola. La storia del sito di Ceccano inizia nel 1963 con la costituzione della Società Ferentum, passa per diverse gestioni, tra cui quella fondamentale di AgipPetroli (1980), ed arriva al 5 maggio 2001, data di acquisizione del sito da parte di Viscolube.

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Impianto depurazione agglomerato industriale Anagni

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GLI AGGLOMERATI

AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI ANAGNI Dei comuni compresi in detto agglomerato, quello di Anagni è particolarmente ben servito da vie di comunicazione, infatti ha un proprio casello sull’Autostrada del Sole A2, e la linea ferroviaria secondaria Roma-Caserta, che anch’essa tocca il territorio di Anagni, ove è localizzata anche la Stazione ferroviaria. La superficie totale è di ha 883, di cui ha 671 destinati a lotti industriali, ha 27 riservata ai servizi, mentre ha 136 per verde, strade e parcheggi e ha 15 sono riservati alla zona mista, ha 18 alla logistica, ha 2 alle zone tecnologiche. Per lo più, il terreno è pianeggiante, tranne qualche parte che si presenta morfologicamente ondulata. La distanza dal centro abitato – Anagni, abitanti 22.000 – è di km 7, quella dal capoluogo di km 24; dai porti di Gaeta e Civitavecchia, rispettivamente km 106 e 145, dall’Aeroporto di Fiumicino km 76 e km 55 da quello di Ciampino, dal Casello autostradale appena 500 metri.

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In particolare sono da evidenziare:

Di seguito la ripartizione delle Aree dell’Agglomerato industriale di Anagni, il numero di Aziende insediate e il relativo numero di Addetti (riferito al momento dell’insediamento):

Fibra Ottica: sono stati posti in opera circa 27 km di cavo in fibra (da 48 e 60 fibre), dando la possibilità di allaccio a 95 aziende, inoltre è stata installata una antenna Wireless per soddisfare le aziende non raggiunte dalla fibra (circa 30); è di prossima realizzazione il completamento della rete in fibra, coprendo così tutto il territorio dell’agglomerato;

in sintesi (il dettaglio è riportato in appendice) l’insieme infrastrutturale di questo agglomerato è costituito dalle seguenti opere: Opere realizzate dimensione Strade km 5,59 Acquedotto industriale km 12,5 Fibra Ottica km 27 Fognature km 24,26 Impianto Depurazione Realizzato dalla R.L. Raccordo ferroviario Realizzato da privati

Impianto di depurazione acque reflue, completato ed adeguato dalla Regione Lazio, non ancora attivato, è stato realizzato per trattare acque reflue sia civili, sia industriali ed è composto da una linea per il trattamento delle acque reflue ed una linea

TABELLA AREE LIBERE ED OCCUPATE (aggiornate al 31.12.2012 - valori espressi in mq)

ZONA PRODUTTIVA

ZONA SERVIZI

ZONA LOGISTICA

occupata

libera

occupata

libera

occupata

libera

4.750.000

670.000

50.000

210.000

180.000

0

n. Aziende insediate

161

n. Aziende dismesse

3

n. Addetti

7.600 (*)

(*) il numero degli addetti è riferito al momento dell’insediamento, dichiarato dall’azienda.

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per il trattamento dei fanghi prodotti durante il processo depurativo per una popolazione equivalente di circa 75.000 unità ed una portata giornaliera pari a 8.800 mc; servirà più di 30 utenze

industriali oltre che i reflui ACEA ATO 5 del Comune di Anagni. * Il dettaglio delle opere realizzate dal Consorzio è riportato in appendice

Vasca accumulo acquedotto agglomerato industriale Anagni

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oggi, nell’impianto si producono:

ACS DOBFAR SpA 40 anni di esperienza ed una crescita straordinaria Nel 1973 nasce a Vimercate, la Dobfar che inizia a produrre preparati grazie a processi produttivi originali, che ancora oggi permettono di essere competitivi e di fornire una qualità superiore. Nel 1991 la ACS e la Dobfar si fondono in un’unica azienda, la ACS Dobfar.

Daptomicina, un antibatterico lipopeptidico ciclico Enzimi utilizzati per reazioni d’idrolisi enzimatiche Panaferd, integratore alimentare utilizzato per la mangimistica “Che un sogno coincida con la propria vocazione al lavoro è cosa che non capita tutti i giorni: a me è successo!” – Marco Falciani, uno dei fondatori.

Nel 1996 viene acquistato ad Anagni un grosso impianto di fermentazione. Il sito sorge nell’ambito dell’agglomerato industriale del Comune di Anagni, previsto nel Piano Regionale Territoriale ASI, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio. Ad

ACS Dobfar lavora nel presente concentrandosi nel futuro, perché nei mercati dove la ricerca e la tecnologia sono fattori di primaria importanza, bisogna sempre correre sul filo del rasoio del progresso verso lo sviluppo della produzione.

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Le Distillerie Bonollo sono una delle più importanti realtà della distillazione vitivinicola in Europa. Fondate nel 1908, la loro attività è focalizzata su quattro settori principali: spirits, acido tartarico, fertilizzanti ed energia. Nel settore degli spirits le Distillerie Bonollo producono alcool, grappa, brandy, acquaviti di frutta, di altissima qualità. Ad Anagni le Distillerie Bonollo sono presenti dal 1958 con uno stabilimento in località Fontana (ora adibito ad invecchiamento di acquaviti) a cui nel 1980 si è aggiunto un altro modernissimo in località Paduni: oggi i suoi stabilimenti costituiscono la più grande distilleria vitivinicola d’Europa. Dal 2013 le Distillerie Bonollo, già fondatrici della Bonollo Energia S.p.A., ne detengono il 100% del capitale. Quest’ultima società, sempre ad Anagni, produce energia rinnovabile da biomasse grazie ad un impianto della capacità produttiva di 12 MWe. Per info: www.bonollo.com

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Il sito di Anagni occupa più di 600 persone, di cui due terzi tra produzione e qualità. E’ approvato da AIFA, FDA, nonchè certificato ISO 14001 e OHSAS 18001. BMS Anagni oggi produce 1.400 tipi diversi di confezioni con oltre 100 milioni di fiale e flaconi e 300 milioni di compresse ogni anno. Anagni unisce le caratteristiche di uno stabilimento farmaceutico a quelle di un centro di distribuzione, servendo oltre 60 Paesi nei cinque continenti con i farmaci di nuova generazione dell’azienda. Attualmente, rappresenta quindi il sito più importante di Bristol-Myers Squibb al di fuori degli Stati Uniti.

Bristol-Myers Squibb è un’azienda italiana, parte di una multinazionale con headquarter negli USA con 27.000 dipendenti in tutto il mondo. Il suo fatturato nel 2012 è stato pari a 17,6 miliardi di dollari. BMS è riconosciuta come una delle aziende con la linea di nuovi farmaci tra le più interessanti del settore, e con oltre 60 nuove molecole in sperimentazione, 6.600 ricercatori e un investimento in Ricerca e Sviluppo di 3,9 miliardi di dollari (2012). Presente in Italia dal 1946, ha una sede commerciale a Roma e un sito produttivo ad Anagni, punto di riferimento per la realtà della Valle del Sacco.

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Il Gruppo DGL Logistics, gestito dalla famiglia Diurni, è un esempio di realtà logistica nata e radicata nel territorio del frusinate. Nella zona di competenza del Consorzio ASI di Anagni, il Gruppo è proprietario di due complessi logistici, uno dei quali servito da un raccordo ferroviario, dislocati su un’area di oltre 284.000 mq, per un totale di 91.000 mq di superfici coperte. La prima azienda del gruppo nasce negli anni ‘70 quale indotto della Videocolor spa. Nel corso degli anni, complici una posizione

territoriale favorevole e lo sviluppo delle aziende limitrofe, il Gruppo ha accresciuto le sue dimensioni, con la costruzione di nuovi magazzini e del raccordo ferroviario in linea. Oggi il Gruppo rappresenta una realtà composita: i magazzini ospitano, tra l’altro, la logistica ricambi di importanti case automobilistiche, mentre, sul fronte dei servizi, DGL si occupa della logistica dell’ultimo miglio per clienti nazionali e internazionali, portando in distribuzione le merci che giungono via treno.

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Dal 1867 Ponti usa qualità, serietà ed innovazione per soddisfare le richieste dei consumatori in termini di gusto, servizio e di qualità degli ingredienti, mixando la tradizione culinaria italiana con tecnologia e marketing. La cultura aziendale Ponti è la cultura del gusto. Coltivare il gusto significa, per Ponti, un impegno totale verso la qualità che coniuga la genuinità della natura con la tecnologia più avanzata nei processi produttivi. È la tradizione italiana del gusto, una tradizione viva nel dna di Ponti oggi come alle origini. Oggi il Gruppo Ponti dispone di sei unità produttive in Italia, all’insegna dell’innovazione. Tecnologia e automazione sono messe al servizio della qualità.

La nostra Storia ha un altro Sapore

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destinati all’ampliamento della capacità produttiva e al miglioramento della dotazione tecnologica dello stabilimento. La struttura produttiva consta di 11 linee di riempimento asettico, 10 liostati – dotati di una superficie di liofilizzazione di 275 metri quadrati, tra le più grandi d’Europa – 8 macchine ispezionartici automatiche e più di 17 linee di confezionamento. Dal 2006, inoltre, il sito di Anagni partecipa al Programma Accesso ai Farmaci del Gruppo, grazie al quale Sanofi mette a disposizione dei Paesi in via di sviluppo farmaci a prezzo di costo per sconfiggere alcune delle più diffuse malattie infettive, quali la malaria e la tubercolosi, allo scopo di garantirne l’accesso ai Paesi in cui queste patologie sono endemiche. Il sito fornisce infatti i principali prodotti in tutte le aree terapeutiche identificate dal programma.

Lo stabilimento Sanofi di Anagni (FR), uno dei sei siti produttivi di Sanofi in Italia, opera con successo nel mercato farmaceutico da più di 35 anni. A partire dal 2011, Sanofi ha scelto di concentrare nello stabilimento di Anagni alcune produzioni strategiche. Lo stabilimento di Anagni si è nel tempo specializzato nella produzione di sterili iniettabili in forma liquida e liofilizzata (fiale e flaconi) ed è considerato un centro di eccellenza a livello europeo per l’expertise maturata nella liofilizzazione. Vi si producono inoltre farmaci solidi e liquidi per uso orale (compresse, confetti, capsule, gocce, sciroppi) e vaccini, in partnership con Sanofi Pasteur MSD, la joint venture tra Sanofi Pasteur e Merck operante in Europa. Tra il 2000 e il 2012 il Gruppo Sanofi ha investito nel sito di Anagni complessivamente 105 milioni di euro,

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Rete fibra ottica Consortile

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GLI AGGLOMERATI

AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI CEPRANO L’Agglomerato industriale di Ceprano è, oggi, formato da parte del territorio dei seguenti comuni: Ceprano, Pofi e Falvaterra. Per la morfologia del territorio e la facilità a raggiungere le grandi linee di intercomunicazione Nord-Sud, si presta a recepire grandi e medi complessi industriali. In particolare, detto territorio permettere un facile raggiungimento di punti e nodi stradali e consente rapidi collegamenti anche con il mare, mediante la provinciale Cassino-Formia. L’agglomerato dista dal centro abitato maggiore - Ceprano, che ha 8.622 abitanti - km 2, dal capoluogo di provincia km 24, dall’Aeroporto di Fiumicino km 116, da Ciampino km 95, dal Casello autostradale, in loco, km 1.

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L’unica grande infrastruttura stradale esistente al momento è costituita dall’Asse viario Pofi/ Ceprano, la cui lunghezza si snoda per km 5 + 945 m avente una carreggiata di 10,50 m. È di prossima realizzazione della rete in fibra ottica sull’intero agglomerato di Ceprano (circa 15 km di fibra). Di seguito la ripartizione delle Aree dell’Agglomerato industriale di Ceprano, il numero di Aziende insediate e il relativo numero di Addetti (riferito al momento dell’insediamento):

È formato da porzioni di territorio dei Comuni di Ceprano, Pofi, Falvaterra e lambito dall’Autostrada del Sole, dalla nuova linea ferroviaria ad alta velocità e dalla linea ferroviaria Roma-Napoli, via Cassino. All’agglomerato si può accedere tramite il casello autostradale di Ceprano, percorrendo la strada provinciale Caragno, oppure dirigendosi verso la Stazione ferroviaria di Ceprano ed immettendosi nell’Asse viario Attrezzato che attraversa l’area industriale. La zonizzazione, in via sintetica, per quanto riguarda le superfici totali delle Zone, esprime queste cifre: il totale degli ettari per la zona produttiva è di ha 305, per la zona a servizi ha 9, per le zone verdi, strade e parcheggi ha 98, per le zone intercluse ha 18, per la zona destinata agli impianti tecnologici ha 10, donde un totale di ha 500 circa.

* Il dettaglio delle opere realizzate dal Consorzio è riportato in appendice

TABELLA AREE LIBERE ED OCCUPATE (aggiornate al 31.12.2012 - valori espressi in mq)

ZONA PRODUTTIVA

ZONA SERVIZI

occupata

libera

occupata

libera

1.060.000

1.980.000

0

90.000

n. Aziende insediate

53

n. Aziende dismesse

2

n. Addetti

(*) il numero degli addetti è riferito al momento dell’insediamento, dichiarato dall’azienda.

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1.000 (*)


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Planimetria storica agglomerato Ceprano

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Agglomerato Industriale Sora – Isola Liri

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GLI AGGLOMERATI

AGGLOMERATO INDUSTRIALE SORA – ISOLA DEL LIRI L’Agglomerato industriale di Sora-Isola del Liri è, oggi, formato da parte del territorio dei seguenti comuni: Sora, Isola del Liri, Arpino, Broccostella e Monte San Giovanni Campano. I comuni di questo agglomerato, pur lontani dal tracciato autostradale dell’Autosole, risultano, tuttavia, ben collegati con il capoluogo mediante la SS n. 214, a mezzo della importantissima arteria a scorrimento veloce, a due corsie per ogni senso di marcia, denominata Superstrada Sora-Frosinone-Ferentino e con la SS n. 82 che si riallaccia alla Via Domizia verso il Golfo di Gaeta. E’ anche agevolmente collegato con l’Abruzzo potendo percorrere la strada Sora-Avezzano e la Superstrada Cassino-Atina-Sora.

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La loro vocazione industriale ha origini molto indietro nel tempo e se inizialmente è stata per lo più segnatamente cartaria, nelle epoche più recenti si è venuta sempre più diversificando, nelle varie forme tipologiche di produzione e di servizi, assumendo le proporzioni di un vero sviluppo integrato. Le aree di pertinenza dell’agglomerato sono, sostanzialmente pianeggianti, e, nel complesso, ben disposte in rapporto alle esigenze di comunicazione con l’esterno. La superficie totale è di ha 363, mentre quella disponibile per insediamenti industriali è di ha 227, ha 59 per servizi, ha 16 per verde, strade e parcheggi, ha 3 per le intercluse ed ha 6 per gli impianti tecnologici. L’insieme della zona industriale dista km 2 dal centro abitato – Sora, abitanti 27.591 - km 24 da capoluogo di provincia, km 92 dal Porto di Gaeta, km 121 dall’Aeroporto di Ciampino e km 140 da Fiumicino, km 22 dal Casello autostradale di Ceprano e km 35 da quello di Frosinone. Lo sviluppo complessivo della Superstrada, sostituisce l’attuale SS 214, realizzando una economia reale di percorso di km 3 + 592 m. e di Superstrada Sora - Frosinone

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tempi di percorrenza, veramente notevole. A servizio di questo agglomerato il Consorzio ha realizzato la grande arteria a scorrimento veloce che va sotto il nome di Superstrada Sora-Frosinone. La carreggiata è a due corsie di 10,50 m. per ogni senso di marcia. Sono stati posti in opera circa 5,2 km di cavo in fibra ottica (da 48 fibre), dando la possibilità di allaccio a 25 aziende; inoltre è di prossima realizzazione il completamento della rete in fibra, coprendo la quasi totalità del territorio. Di seguito la ripartizione delle Aree dell’Agglomerato industriale di Sora-Isola del Liri, il numero di Aziende insediate, e il relativo numero di Addetti (riferito al momento dell’insediamento):

TABELLA AREE LIBERE ED OCCUPATE (aggiornate al 31.12.2012 - valori espressi in mq)

ZONA PRODUTTIVA

ZONA SERVIZI

ZONA LOGISTICA

occupata

libera

occupata

libera

occupata

libera

2.210.000

30.000

130.000

450.000

0

45.000

n. Aziende insediate

182

n. Aziende dismesse

3

n. Addetti

3.200 (*)

(*) il numero degli addetti è riferito al momento dell’insediamento, dichiarato dall’azienda.

* Il dettaglio delle opere realizzate dal Consorzio è riportato in appendice

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Fondata nel 1988 ad Arpino in provincia di Frosinone, la Carind Srl è un’industria cartaria specializzata nella produzione di articoli igienici monouso in carta tissue e non, destinati al mondo dell’industria, al settore Away From Home e al settore Ho.Re.Ca. Lo stabilimento ha una superficie di circa 13.000 mq. su un’area di 80.000 mq. con un importante impianto fotovoltaico in grado di garantire, ad impatto zero, una parte del fabbisogno energetico dei suoi cicli produttivi. Grazie alla sinergia con la Cartiera Ideal Cart Spa di Sermoneta (LT), alla ragguardevole capacità produttiva, alle avanzate tecnologie di produzione ed automazione ed alla facilità di adattamento alle mutevoli condizioni dei mercati internazionali, Carind si propone come azienda leader nel settore igienico sanitario.

Carind è presente su tutto il territorio nazionale e per difendere e sviluppare la propria posizione competitiva segue da anni una strategia di internalizzazione con una quota di mercato export pari al 45% L’impegno e la serietà con i quali Carind da sempre è attiva nell’ambito della Qualità, della tutela dell’Ambiente e dell’Ecosistema sono testimoniati dalla certificazione di Qualità ISO 9001 e dalla Certificazione Ambientale ISO 14001. A queste si aggiungono la certificazione BS OHSAS 18001 che attesta l’attenzione per la Sicurezza e la Salute dei Lavoratori e la certificazione FSC MIX che testimonia come i prodotti contengano legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

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Planimetria storica agglomerato Sora-Isola Liri

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Impianto depurazione Consortile Villa Santa Lucia

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GLI AGGLOMERATI

AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI CASSINO - PONTECORVO Rispetto ai collegamenti viari, ferroviari, autostradali ed a quelli consentiti dalla strada SS Casilina, quasi tutti i comuni dell’agglomerato si trovano in condizioni di ottimo posizionamento. I riflessi della loro favorevole collocazione territoriale verso la fine dell’anno 1968, soprattutto per i Comuni facenti parte dell’agglomerato, furono apprezzabili, pur considerando che 3 di essi – Belmonte Castello, Piedimonte S. Germano e Villa S. Lucia – in quel contesto risultavano privi di insediamenti industriali. Era di tutta evidenza che il fulcro della potenza industriale si incentrava nel Comune di Cassino. All’epoca si poteva notare che la maggior parte dei fenomeni insediativi, indipendentemente dai settori economici di appartenenza, era dislocata su

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Raccordo Ferroviario Comprensorio Industriale FIAT

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cosicché, nella redazione del piano regolatore della nascente “Area”, l’intendimento trovò rispondente proposizione, già in sede di stesura di piano, quando il CIPE, nell’esaminare il programma degli investimenti FIAT nel Mezzogiorno, riconobbe la necessità di far localizzare nell’area di Cassino una industria traente (voto n. 99 dell’01.04.1970: “considerazioni e parere sulla prima stesura del piano regolatore preliminare presentato dal Consorzio per l’ASI della Provincia di Frosinone” - Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno per le Aree di Sviluppo Industriale e dei nuclei di industrializzazione). Stava, così, per fare ingresso nel proscenio delle dinamiche sociali provinciali il colosso FIAT, con tutti i suoi carichi e pesi, al quale si legava fortemente l’aspettativa di risposte alla incessante domanda di occupazione e di benessere. Mentre, quindi, proseguiva la redazione del piano regolatore preliminare, il Consorzio, per fronteggiare le urgenze legate al soddisfacimento delle necessità innanzi accennate, procedette alla predisposizione di uno stralcio di piano relativo all’agglomerato industriale di Cassino–Pontecorvo, allo scopo di disporre di uno strumento tecnico-

Sora-Isola Liri e ancor più su Frosinone, Ceccano, Ferentino, Anagni e nella fascia di comuni più a Nord dell’”Area”. Ciò, significava che dal confine Est del vecchio “Nucleo” fino al limite Est dell’”Area”, dove si incontra il Comune di Cassino, non vi era sviluppo industriale, ma solo qualche isolato opificio. Questa constatazione negativa, indusse a concentrare ogni sforzo mirato a far sì che il piano generale di sviluppo industriale fosse indirizzato verso sostanziali impegni tesi al raggiungimento di una equa distribuzione delle industrie, delle risorse economiche e dell’impegno della manodopera al fine di ottenere la più larga possibile attenuazione della diversità dei pesi economici che si riscontravano nella Provincia. Partendo da questa focalizzazione dello stato delle cose si avvertì la esigenza di provvedere alla installazione, in quelle zone, di una industria motrice, capace di produrre effetti di svolta, da cui far discendere, in parallelo, benefici effetti indotti, nel campo imprenditoriale e occupazionale e che fosse in grado, inoltre, di esplicare risvolti positivi sull’intero territorio provinciale. In tale proiezione si mirò a livelli di assoluto valore,

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coincise con le previsioni territoriali del Piano del 1990 fino al 2000 (data di scadenza del P.R.T.), era formato con porzioni di territorio dei Comuni di Piedimonte S. Germano, Cassino, Pontecorvo, Villa S. Lucia e Pignataro Interamna. L’effettuazione di appositi sopralluoghi e lo svolgimento di specifici esami delle situazioni ambientali espletati dal Consorzio, unitamente ai tecnici della FIAT ed ai suggerimenti delle sfere politiche competenti fece cadere la scelta ubicazionale nel territorio del Comune di Piedimonte S. Germano, in pieno agglomerato. Ben individuato il posizionamento territoriale dell’agglomerato, comprendente i siti insediativi, e ottimamente prescelta la caratteristica dei terreni, che risultano pianeggianti o lievemente ondulati, prese avvio la costruzione del mastodontico opificio che, sorto nell’anno 1971, avviò la produzione nel 1972. Il complesso metalmeccanico torinese, di indiscusso peso e valenza, fin dalla fase programmatoria, mostrò contorni e contenuti di assoluta rilevanza: per investimenti (cinquantadue miliardi) e per numero di forza di lavoro (cinquemila), che aumentò negli anni successivi.

operativo che consentisse la formalizzazione amministrativa degli atti richiesti per le localizzazioni di opifici e permettesse l’avvio delle procedure per l’attuazione delle infrastrutture richieste dall’insediamento FIAT. Il momento prorompeva in tutta la sua delicatezza ma il contributo dato dall’impegno delle forze attive della provincia e dall’elemento politico, fortemente incisivo, condussero al successo la progettualità. Il Comitato Direttivo del Consorzio in data 31 ottobre 1969 si apprestò ad adottare lo schema preliminare di massima del piano regolatore dell’”Area” contestualmente allo stralcio riguardante l’agglomerato Cassino-Pontecorvo. In data 14 novembre 1969 furono inoltrati al Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, chiedendo che fosse esaminato d’urgenza dalla Commissione Interministeriale, lo stralcio dell’agglomerato di Cassino-Pontecorvo, per concretizzare la costruzione dello stabilimento FIAT e, nel contempo, per offrire agli altri operatori esterni e della zona sicure possibilità di attuare le loro iniziative programmate. L’agglomerato presentato nello stralcio, che poi

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In circa 40 anni di storia, la realtà automobilistica di Piedimonte S. Germano è stata di avanguardia. A conclusione, si forniscono le seguenti indicazioni relative all’agglomerato: distanza dal capoluogo di provincia km 50, dal Porto di Gaeta km 48, dal Porto di Napoli km 191, dall’Aeroporto di Capodichino (Na) km 87, dall’Aeroporto di Fiumicino km 145, da quello di Ciampino km 120, km 4 dal principale centro abitato – Cassino, abitanti n. 35.021, km 2 dal Casello autostradale A2 di Cassino. Esso è formato da parte dei territori dei seguenti comuni: Cassino, Aquino, Villa S. Lucia, Piedimonte S. Germano, Pontecorvo, Castrocielo. L’agglomerato è lambito dall’Autostrada del Sole, dalla nuova linea ferroviaria ad alta velocità e dalla linea ferroviaria Roma-Napoli, via Cassino. Si accede all’agglomerato dal Casello autostradale di Cassino e dalla strada SS Casilina, attraverso lo svincolo a più livelli all’uopo realizzato dal Consorzio.

Che la entità stesse per assumere le forme di una realtà appartenente all’intera provincia diventava sempre più noto a tutti. E’ stato un avvenimento nel senso completo che questa parola contiene. Non è esagerato affermare che fu il più importante impegno FIAT nel processo di industrializzazione del Mezzogiorno, sia per la modernità degli impianti, sia per la concezione dei fabbricati, luminosi ed aerati; nonché per la disponibilità di una pista di prova per il collaudo di tutte le autovetture in sostituzione dei tradizionali rulli, oltre che, in definitiva, per tante altre novità legate all’avanzamento dei tempi. Le diverse lavorazioni vennero sistemate in fabbricati separati, collegati tra loro da tunnel aerei per migliorarne la funzionalità operativa. Dal punto di vista spaziale può essere attribuito il termine “mega” all’entità totale dell’area FIAT – 2.000.000 m2, su cui insiste un’area coperta di 350.000 m2 . Da qui sono uscite, nel 1972, le prime autovetture 126 e, nel 1974 la Mirafiori 131. A seguire RITMO, REGATA, UNO, TIPO, TEMPRA, BRAVO e BRAVA, STILO e più recentemente Alfa Romeo.

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Opera Presa Acquedotto Comprensorio Industriale FIAT

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Raccordo Ferroviario e Stazione Ferroviaria di Piedimonte San Germano: il Consorzio ha realizzato sia la stazione ferroviaria che gli oltre 27 km di raccordi ferroviari che collegano la stessa allo stabilimento FIAT AUTO ed alle aree intermodali. Sebbene l’agglomerato industriale di Cassino, come meglio spiegato di seguito, non ricada, oggi, nelle competenze urbanistiche del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone, le infrastrutture (acquedotto, fognatura, impianto di depurazione e raccordo ferroviario) sono gestite da questo Consorzio. Le vicende successive dell’agglomerato in parola, a cominciare dall’anno 2004 (anno dell’istituzione del COSILAM), hanno determinato che l’agglomerato di Cassino-Pontecorvo non facesse più parte del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone. Tanto è che nel P.T.R. del Consorzio per lo Sviluppo industriale Frosinone approvato dalla Regione Lazio nel 2008, giusta delibera Consiglio Regionale n. 48 del 23 gennaio 2008, pubblicata sul B.U.R.L. n.16 del 28.04.2008, il territorio dell’agglomerato è fuori dalla competenza dell’ASI Frosinone.

Il volume delle infrastrutture a servizio dell’agglomerato (il dettaglio è riportato in appendice) è così riassunto: Opere realizzate Dimensione Strade km 9,97 Acquedotto industriale km 8,02 Serbatoio in galleria mc 18.500 Fognature km 5,0 Impianto depurazione 1 Raccordo ferroviario km 27,58 In particolare sono da evidenziare: Impianto depurazione acque reflue (FIAT): l’impianto di depurazione consortile di Villa S. Lucia tratta acque reflue sia civili sia industriali ed è composto da una linea per il trattamento delle acque reflue ed una linea per il trattamento dei fanghi prodotti durante il processo depurativo per una popolazione equivalente di circa 67.000 unità ed una portata giornaliera pari a circa 1.500 mc. Serve tutto il comprensorio FIAT AUTO oltre che i reflui ACEA ATO 5 dei comuni Villa S. Lucia e Piedimonte San Germano;

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GLI AMMINISTRATORI DEL CONSORZIO INDUSTRIALE La durata statutaria dell’Ente, istituito con D.P.R. n. 1526 dell’11.10.1963, fissata in 30 anni, venne a scadenza l’11 dicembre 1993. Da allora, fino al mese di luglio 1999, il Consorzio fu amministrato da organi commissariali.

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Dott. Onofrio Evangelisti, Presidente dal 03.12.1991 al 04.02.1994;

Primo Presidente del Consorzio Industriale, all’epoca “Nucleo della Valle del Sacco”, è stato l’ing. Armando Vona, il quale, nominato a tale carica con deliberazione del Consiglio Generale del 24 aprile 1964, espletò il mandato fino al 19 febbraio 1968.

Dott. Giovanni Giacomini, Commissario Regionale dal 04.02.1994 al 26.04.1995; Dott.ssa Liliana Cannino, Commissario Regionale dal 26.04.1995 al 21.10.1997;

Successivamente e fino al 1999 hanno ricoperto la carica di rappresentanti legali e/o Presidenti del Consorzio Asi Frosinone:

Collegio di Gestione Commissariale: dal 21.10.1997 al 05.12.1998; Presidente Dott.ssa Liliana Cannino; membri: Sigg. Luigi Galli e Nazzareno Cecinelli;

Dott. Francesco Battista, Presidente dal 19.02.1968 al 07.04.1982;

Collegio di Gestione Commissariale: dal dicembre 1998 fino al luglio 1999: Francesco Cioffarelli, Domenico Marzi e Loreto Gentile.

Dott. Pasquale Antignani, Presidente dal 07.04.1982 al 07.06.1985; Dott. Claudio Mori, Commissario Ragionale dal 07.06.1985 al 30.10.1986;

La gestione commissariale dell’Ente ha termine nel luglio 1999 quando, così come disposto dalla L.R. 13/97, il Presidente della Giunta Regionale del Lazio, con Decreto n. 2188 del 7.12.1998, nomina l’Assemblea Generale del Consorzio che, riunitasi in data 26.07.1999, provvede a nominare il Consiglio d’Amministrazione dell’Ente.

Ing. Domenico Salvati, Presidente dal 30.10.1986 al 30.03.1990; Sig. Rocco Magni, Vice Presidente dal 30.03.1990 al 15.01.1991; Dott. Carlo Polegri, Commissario Regionale dall’01.03.1991 al 21.12.1991;

Di seguito i Consigli di Amministrazione succedutisi fino al 2013:

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Consiglio di Amministrazione 1999 – 2002

Direttore: Dott. Giuseppe Poggiaroni - dal mese di ottobre 2006: Avv. Francesco Rabbotti

Presidente: Cesare Novelli Componenti: Maurizio Cerroni, Antonio Abbate, Francesco Canale, Enzo Di Stefano (sostituito nel 2000 da Marco Di Torrice), Franco D’Itri (sostituito nel 2000 da Augusto Pigliacelli) Direttore: Dott. Carlo Pompeo - dal mese di settembre 2001: Dott. Giuseppe Poggiaroni

Consiglio di Amministrazione 2008 - 2012

(Deliberazione Assemblea Generale n. 1 del 26.07.1999)

(Deliberazione Assemblea Generale n.1 del 15.07.2008) Presidente: Arnaldo Zeppieri Componenti: Francesco Brighindi (Vicepresidente), Marco Di Torrice, Antonio Ciotoli, Alessandro Foglietta, Michele Mele, Silvio Ferraguti Direttore: Avv. Francesco Rabbotti - dal mese di settembre 2011: Ing. Massimiliano Ricci

Consiglio di Amministrazione 2002 - 2005

(Deliberazione Assemblea Generale n. 12 del 29.04.2002)

Consiglio di Amministrazione in carica

(Deliberazione Assemblea Generale n. 2 del 27.04.2012)

Presidente: Cesare Novelli Componenti: Michele Mele (Vicepresidente), Antonio Abbate, Maurizio Cerroni, Alessandra Di Legge, Antonio Gargano, Marco Di Torrice, Augusto Pigliacelli Direttore: Dott. Giuseppe Poggiaroni

Presidente: Arnaldo Zeppieri Componenti: Giuseppe Patrizi (Vicepresidente), Francesco Brighindi, Marco Cesaritti, Augusto Cestra, Marco Di Torrice, Giovanni Proia Direttore: Ing. Massimiliano Ricci

Consiglio di Amministrazione 2005 - 2008

(Deliberazione Assemblea Generale n. 3 dell’11.05.2005) Presidente: Maurizio Cerroni Componenti: Marco Di Torrice (Vicepresidente), Antonio Cinelli, Francesco Giannetti, Michele Mele, Cesare Novelli, Mario Popolla (sostituito nel 2007 da Arnaldo Zeppieri)

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LO STATUTO DELL’ENTE ED I SOCI Il primo Statuto dell’Ente del 1963, come precedentemente riportato, registrato in data 3.04.1963, aveva durata trentennale. Con deliberazione di Assemblea Generale n.1 del 18.02.2000 viene adottato il nuovo Statuto dell’Ente, ai fini dell’adeguamento alla L.R. 13/97, con il quale, tra l’altro, il Consorzio, già denominato “Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Frosinone” viene ad assumere la denominazione di Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone; il suddetto testo statutario viene successivamente modificato dall’Assemblea Generale con deliberazioni n. 4 e n. 6 del 29.04.2002. Il definitivo ed ultimo testo dello Statuto adottato dall’Assemblea Generale con la deliberazione n.6/2002 viene approvato con deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n.1502 del 15.11.2002 e pubblicato sul BURL del 30.01.2003 n.3. In data 25.10.2010, l’Assemblea Generale del Consorzio ha adottato il nuovo Statuto dell’Ente, approvato con deliberazione di Giunta Regionale n.269 del 10.06.2011.

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Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone Di seguito viene riportato l’elenco dei soci al 2013 e relative quote: Amministrazione Provinciale di Frosinone Camera di Commercio di Frosinone XII Comunità Montana del Lazio Monti Ernici Comune di Alatri Comune di Anagni Comune di Arnara Comune di Arpino Comune di Broccostella Comune di Ceccano Comune di Ceprano Comune di Falvaterra Comune di Ferentino Comune di Frosinone Comune di Isola del Liri Comune di Monte S. Giovanni Campano Comune di Morolo Comune di Pastena Comune di Patrica Comune di Pofi Comune di Ripi Comune di Sgurgola Comune di Sora Comune di Supino Comune di Torre Cajetani Comune di Veroli Comune di Vicalvi Unindustria Frosinone - CNA - Federlazio

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6.86% 18.81% 2.66% 5.65% 6.69% 0.51% 1.64% 0.58% 5.72% 2.27% 0.18% 5.91% 13.19% 2.69% 2.67% 0.75% 0.36% 1.97% 1.04% 1.09% 0.60% 6.30% 1.31% 0.26% 4.13% 0.16% 6.00%


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I PIANI REGOLATORI TERRITORIALI DEL CONSORZIO INDUSTRIALE Di seguito viene riportata la successione cronologica, e relativi atti di approvazione, dei Piani Regolatori Territoriali (PRT) che hanno sancito la storia del Consorzio: PRT del nucleo Industriale della Valle del Sacco, approvato dal Ministro LL.PP. il 31.03.1970; PRT per l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Frosinone, approvato con deliberazione di Consiglio Regionale n. 273 del 27/12/1973; PRT del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Frosinone, approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 1251 del 21/03/1990; PRT del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone, approvato con deliberazione di Consiglio Regionale n. 48 del 23.01.2008.

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APPENDICE Le opere realizzate dal Consorzio AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI FROSINONE

il più importante tronco di strada all’interno dell’agglomerato industriale di Frosinone: ha una lunghezza di km 6 + 200, con carreggiata a doppia corsia di 28 m.; h) Strada di collegamento Asse Attrezzato/Ceccano: lunghezza km 2 + 994, carreggiata 10,50 m.; i) Via Armando Fabi: lunghezza km 2 + 600.

Strade Strada n. 1, lunghezza km 1 + 795, carreggiata unica da 12 m. e lunghezza km 0 + 873, carreggiata unica da 7 m.; b) Strade n. 2 e 3: strada n. 2, lunghezza km 1 + 55 m., carreggiata 7,50 m. e strada n. 3, lunghezza km 1 + 353, carreggiata 750 m.; c) Strade n. 4 e 5: strada n. 4, lunghezza km 1 + 373, carreggiata 12 m. e strada n. 5, lunghezza 0 + 945, carreggiata 12 m.; d) Strada n. 7, 1° lotto, lunghezza km 1+ 682, carreggiata 12 m. e 2° lotto, lunghezza km 1 + 544, carreggiata 12 m.; e) Strade 1S e 2S: strada 1S, lunghezza km 1 + 719, carreggiata 9,50 m., strada 2S, lunghezza km 1+ 0,85, carreggiata 950 m.; f) Strade 3D e 4D: strada 3D, lunghezza km 0 + 950, carreggiata 9,50 m., strada 4D, lunghezza km 0 + 965, carreggiata 950 m.; g) Asse Attrezzato:

Opere idrauliche Acquedotto industriale e captazione sorgente laghetto: lunghezza km 8; b) Rete di distribuzione acqua industriale: lunghezza km 12 + 250 m.; c) Acquedotto potabile in sinistra Fiume Sacco, lunghezza km 40; d) Acquedotto potabile in destra Fiume Sacco, lunghezza km 20; e) Impianto derivazione e trattamento acque Fiume Sacco, con tubazioni in acciaio per una lunghezza complessiva di km 4 + 800 m.; f) Impianto di riciclo acque – Impianto trattamento depurativo per usi di processi produttivi, con tubazioni in

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acciaio per una lunghezza di km 15 + 618 m.; g) Impianto depurazione e fognatura bianca e nera, km 36 + 109 m.; h) Fognatura acque nere, pluviali e industriali, canale a sezione aperta per acque bianche, lunghezza km 2 e fognatura ovoidale per acque nere, lunghezza km 1 + 13 m.; i) Fognatura in destra Fiume Sacco: fognatura acque bianche, lunghezza km 9 + 870 m., con tubazioni circolari in calcestruzzo e fognatura acque nere in Gres ed ovoidi, lunghezza km 10 + 779 m.; l) Rete scolante acque pluviali, lunghezza km 3; m) Inalveazione Torrente Fenicia: modifica del percorso del torrente, lunghezza km 4 + 700 m.; n) Deflusso acque pluviali zona Bonser: canali a sezione aperta rettangolare. Lunghezza km 2 + 600 m. Impianto depurazione di Ceccano

Raccordo Ferroviario Henkel Motta e Valeo, e un altro lotto della lunghezza di km 1 + 200 fino alla stazione di Frosinone a servizio di importanti realtĂ industriali operanti nella logistica e nel trasporto intermodale oltre che del realizzando interporto.

Metanodotto Metanodotto in sinistra Fiume Sacco, tubazione in acciaio DN8, lunghezza km 7.

Raccordo ferroviario con stazione di Frosinone 1° binario lunghezza km 1 + 250 m.; un lotto della lunghezza di km 5, originariamente denominato

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AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI ANAGNI

AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI CEPRANO

Strade

Strade

Oltre alle strade comunali e provinciali, di collegamento con le varie parti del territorio, si cita l’Asse viario della lunghezza complessiva di km 3 + 430 m., carreggiata media 10 m.; b) Strada Lepetit: per una lunghezza di km 1 + 454 m. la carreggiata è di 7 m., per km, 0 + 710 m. la carreggiata è di 21,50 m.

Al momento l’unica grande infrastruttura stradale è costituita dall’Asse viario Pofi/Ceprano, la cui lunghezza si snoda per km 5 + 945 m., avente un carreggiata di 10, 50 m.

AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI SORA – ISOLA DEL LIRI

Opere idrauliche Acquedotto industriale: lunghezza km 12 + 500 m.; b) Approvvigionamento idrico, n. 2 pozzi; c) Fognatura 1° lotto: fognatura bianca in calcestruzzo, lunghezza km 5 + 214 m. e fognatura nera in Gres ed Ovoidi, lunghezza km 5 + 486 m.; d) Fognatura 2° lotto: fognatura bianca in calcestruzzo, lunghezza km 6 + 998 m. e fognatura nera, lunghezza km 6 + 563 m; e) Impianto di depurazione realizzato dalla Regione Lazio.

Strade A servizio di questo polo dell”Area” il Consorzio ha realizzato la grande arteria a scorrimento veloce che va sotto il nome di Superstrada Sora-Frosinone, della lunghezza totale di km 18,458 (dallo svincolo di Castelmassimo, Comune di Veroli allo svincolo per l’agglomerato industriale di Sora-Isola Liri, sito in comune di Sora). La carreggiata è a due corsie di 10,50 m. per ogni senso di marcia.

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AGGLOMERATO INDUSTRIALE DI CASSINO-PONTECORVO

Raccordi ferroviari a) Raccordo ferroviario e nuova Stazione di Piedimonte S. Germano: fascio base (16 binari), ferroviario, 2 binari di corsa della linea FS RomaCassino e nuova stazione ferroviaria, lunghezza km 27 + 380 m.; b) Raccordo ferroviario tra FIAT e linea FF – binario di raccordo tra la FIAT e la linea di corsa FS: lunghezza m. 200.

Strade a) Strade Sud, Est, FIAT/A2: Strada Sud, lunghezza km 1 + 290 m. e larghezza 15, 1250 m.; Strada Est, lunghezza km 1 + 500 m., e larghezza 20/14 m.; Strada FIAT/A2, lunghezza km 3 + 680 m. e larghezza 15 m.; b) Strada Provinciale Volla, lunghezza km 1 + 500 m., larghezza 8 m.; c) Innesto Strada Provinciale Volla; d) Strada di collegamento FIAT con la SS Casilina, lunghezza km 2, carreggiata a due corsie per senso di marcia con larghezza di 20,60 m.

Opere idrauliche a) Alimentazione idrica: opera di presa del Fiume Gari e condotta in acciaio per lunghezza di km 8 + 020 m.; b) Serbatoio in galleria: capacità 18.500 mc.; c) Impianto depurazione acque reflue della società FIAT; d) Fognatura acque nere e meteoriche: fognatura scatolare ed ovoidale per acque nere, lunghezza km 5; fognatura aperta per acque meteoriche e vasca di laminazione.

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Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone Main Sponsor

Sponsor

Sponsor Tecnici

BCC ROMA

FASTWEB

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Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone P.le De Matthaeis, 41 c/o Grattacielo Edera 03100 Frosinone (FR) Centralino: 0775.80051 Fax: 0775.800533 info@asifrosinone.it www.asifrosinone.it

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