CAMCOM VERONA 2022#2 HOUSE ORGAN DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA
EDITORIALE
Elezioni anticipate Senza Draghi non rispetteremo le scadenze del Pnrr. I politici rischiano il benessere della popolazione italiana e delle Imprese, per un pugno di voti in più Andare a elezioni ora significa mettere a rischio il già fragile equilibrio dell’economia italiana alle prese con le scadenze del Pnrr e con una congiuntura che prelude ad una pesante recessione. Bisogna adottare entro i primi giorni di agosto un provvedimento importante per attenuare l’impatto su cittadini e imprese dell’aumento dei costi dell’energia, e poi per rafforzare il potere d’acquisto. Le riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco, degli appalti – oltre alla corposa agenda di semplificazioni – sono in corso d’opera. In pochi mesi, le importazioni italiane di gas russo sono state ridotte dal 40% a meno del 25% del totale e occorre azzerarle entro un anno e mezzo per essere indipendenti dalla Russia. La riforma del Codice degli Appalti attende i decreti delegati che devono essere licenziati entro marzo del prossimo anno. La Riforma del Codice Civile e Penale ha come scadenza la fine dell’anno per la stesura dei decreti di attuazione della legge delega civile. Entro fine anno devono essere approvati i decreti di attuazione della riforma della concorrenza, come previsto dal Pnrr. Queste sono tutte scadenze che l’Italia non sarà in grado di rispettare, non ho dubbi. Mancano 21 miliardi di euro di fondi Ue relativi a progetti del Pnrr da concludersi nei tempi previsti. Li perderemo. Perché non esiste una figura dalla statura e dalle
skills di Mario Draghi. Abbiamo esaurito i conigli da tirare fuori dal cilindro. Il comportamento dei politici è scellerato e irresponsabile. Per un pugno di voti in più, si butta all’aria la possibilità di ridare fiato alla crescita del nostro Paese, garantire un futuro sereno alle nostre famiglie e permettere alle nostre imprese di agire alla pari con la concorrenza straniera. Siamo in una fase delicatissima della nostra economia. Nessun settore è escluso da una congiuntura che è sempre più difficile da affrontare. Oltre ai rincari energetici e delle materie prime, all’inflazione, alla prevista recessione per il prossimo anno, si è aggiunta anche la siccità che ha messo in ginocchio le nostre 15mila imprese agricole. Persino il turismo, che pure si è ripreso, è ora minacciato dalle voci sulla siccità del Lago di Garda, che circolano all’estero. Come al solito, noi italiani dobbiamo fare i conti solo su noi stessi. E’ una vergogna. Venendo alle vicende politiche veronesi, ringrazio l’ex Sindaco Sboarina, e la sua Giunta, con il quale abbiamo collaborato strettamente e in modo proficuo per l’economia veronese. Al nuovo Sindaco di Verona, Damiano Tommasi e a tutta la sua squadra, va il mio benvenuto. Apprezzo che lo stesso Tommasi abbia tenuto la delega alle aziende partecipate, un segnale di lungimiranza e attenzione. Sono certo che collaboreremo assieme per il benessere della popolazione e delle imprese.