Ad Italia Herbarium

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ARCHITECTURAL DIGEST

GALLERIA

Dentro l’erbario incantato A Casa degli Atellani, dietro le quinte della collezione di wallpaper dipinta a mano creata da Pictalab e Nicolò Castellini Baldissera Pictalab ha studiato e dipinto a mano ogni dettaglio dell’erbario originale. Poi ogni elemento, compreso il prato inferiore e la tenda superiore, è stato singolarmente digitalizzato. Il risultato è un design modulare che può essere mescolato per creare modelli su misura e in diverse varianti cromatiche. da sinistra

Max Pescio

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Alessandra Pellegrino

«Non vorrai che noi si venga ad abitare in questa topaia», obiettava Gianna Casati al marito, l’ingegnere e senatore Ettore Conti, che nel 1919 acquistò a Milano le case degli Atellani (una famiglia di diplomatici originari della Basilicata saliti a nord nel Quattrocento) per farne la propria dimora. Così, per accontentare la moglie, Conti affidò al genero, l’architetto Piero Portaluppi, l’incarico del progetto, che diventerà uno dei suoi capolavori, se non il capolavoro assoluto. Ovunque il genio multi-talento riscoprì e aggiunse affreschi e reperti scovati nei cinque secoli di vita dell’edificio. Tuttora l’abitazione è un tripudio di pareti dipinte, orologi solari, trompe-l’œil floreali, oggetti d’arredo che mescolano forme geometriche déco, influenze orientali e codici stilistici completamente nuovi. Difficile non rimanerne affascinati. Proprio come accadde 15 anni fa a una studentessa di nome Orsola, che visitò il palazzo mentre frequentava l’Accademia di Brera, e ne rimase folgorata. «Probabilmente è germogliata allora l’idea di ricreare il famoso ingresso», spiega oggi. Nasce così Portaluppi’s Herbarium, una collezione frutto della collaborazione tra Pictalab – sofisticato laboratorio di decorazione d’interni fondato da Orsola Clerici e Chiara Troglio – e Nicolò Castellini Baldissera, interior designer e pronipote di Portaluppi, che sarà presentata ad Alcova durante la prossima Design Week a Milano. Il team ha lavorato al progetto per un anno, partendo da uno studio del motivo della parete originale e dei dettagli della tecnica pittorica. «Effettuato il rilievo, abbiamo prima ridipinto ciascuna pianta, integrando le parti mancanti», spiegano da Pictalab. «Successivamente, abbiamo digitalizzato i dipinti per gestire i diversi elementi (piante, prato, tenda, griglia della serra) in modo indipendente. Infine, abbiamo studiato le varianti di colore. Con Nicolò

sopra Orsola Clerici e Chiara Troglio, fondatrici di Pictalab. Nato in un piccolo spazio in un cortile milanese in zona Navigli, oggi il laboratorio occupa oltre 250 metri quadrati nelle Officine de Rolandi, dove un team di decoratori realizza artigianalmente carte da parati dipinte a mano con tecniche differenti. pagina accanto La riproduzione digitale del progetto Herbarium nella sala da pranzo della casa di Nicolò Castellini Baldissera.

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ARCHITECTURAL DIGEST

GALLERIA

Piero Portaluppi all’ingresso di Casa degli Atellani nel 1957. L’interior designer Nicolò Castellini Baldissera, pronipote dell’architetto, posa nello stesso luogo. sot to L’Herbarium in versione ocra. Il progetto Portaluppi’s Herbarium sarà presentato ad Alcova durante la prossima Milano Design Week. da sinistra

«L’idea è di creare ambienti mai seriali, capaci di rappresentare l’universo di chi li abita» Nicolò Castellini Baldissera

© Fondazione Piero Portaluppi. Max Pescio (2)

era inconcepibile limitarsi a una sola versione cromatica!». La collezione di wallpaper è raffinata, grafica, classica e contemporanea allo stesso tempo. «L’idea è di creare ambienti mai seriali, che rappresentano l’universo di chi li abita. Décor con una storia da raccontare, un significato speciale», sottolinea Nicolò. «C’è una forte sinergia di stile tra la mia estetica e i lavori di Pictalab. Spesso basta uno spunto per visualizzare quali saranno i colori adatti ad arredare un ambiente», continua l’architetto. «Se per me i punti di riferimento sono i materiali e gli oggetti, per Orsola sono i pattern decorativi che completano la mia visione». Fil rouge è il concetto chiave di “Living in Beauty”, che ha lo scopo di mostrare a livello internazionale alcuni raffinati esempi di artigianato italiano, introducendo il cliente alla sensibilità stilistica milanese. «È uno stile di vita», aggiunge Orsola. «Non un concetto che si esaurisce nel vivere in posti belli o nell’accumulare oggetti altrettanto belli, ma saper scoprire e ricercare il valore aggiunto che dà gioia alla vita». E nessuno meglio di Portaluppi ha saputo essere maestro del “vivere in bellezza”. «Pensa che il mio bisnonno commissionò il dipinto originale dell’ingresso botanico a una studentessa di Brera nel 1922, esattamente 100 anni fa», conclude Castellini Baldissera. Ed ecco che la storia oggi fa un passo oltre. ○

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