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INVISIBILI ISSN 2280 773X
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772280
773004
20036
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ALESSANDRA E IL CALCIATORE di Isabella Bossi Fedrigotti
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Sopra, da sinistra, le artiste Orsola Clerici e Chiara Troglio, fondatrici dello studio Pictalab che ha realizzato con Nicolò Castellini Baldissera le carte da parati Portaluppi’s Herbarium. In alto a destra e nella pagina accanto, due varianti colore del progetto. Sotto, da sinistra, l’architetto Piero Portaluppi nel 1957 ritratto nella stanza della sua casa milanese, il cui affresco del 1922 ha ispirato la collezione; il pronipote Nicolò Castellini Baldissera fotografato nello stesso ambiente; una decoratrice dello studio Pictalab all’opera. pictalab.com, casatosca.eu
RESPIRARE L’ARTE IN CASA SI PUÒ. UNA NUOVA COLLEZIONE DI CARTE DA PARATI RIPRENDE, DALLA STORICA DIMORA MILANESE DI PIERO PORTALUPPI, I DECORI PIÙ AMATI DAL GRANDE ARCHITETTO. «SI ISPIRA AI DISEGNI DEL GIARDINO D’INVERNO: UN MONDO MAGICO», DICE IL NIPOTE DESIGNER NICOLÒ
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Pareti d’autore
È stato necessario un anno di lavoro per trasformare la stanza più amata dal grande architetto Piero Portaluppi nella collezione di carte da parati Portaluppi’s Herbarium. L’idea di rendere fruibile l’atmosfera del giardino d’inverno della Casa degli Atellani, dove il maestro milanese ha abitato, è stata del pronipote Nicolò Castellini Baldissera, raffinato interior designer e autore della collezione di arredi Casa Tosca. «In quella stanza sono racchiusi moltissimi ricordi della mia infanzia. Quando ero piccolo avevo l’abitudine di andare ogni giovedì a colazione dalla bisnonna e trascorrevo ore in
questo spazio alla scoperta dei dettagli nascosti nel disegno, come le cavallette e i piccoli insetti: era come immergermi in un mondo magico», racconta Nicolò, che per realizzare il suo progetto ha coinvolto lo studio di interior decoration e restauro Pictalab fondato dall’amica Orsola Clerici e Chiara Troglio. «Abbiamo fatto un rilievo fedele del disegno originale, ricostruito alcune parti mancanti e dipinto a mano i pannelli che poi sono stati digitalizzati per essere stampati in vari colori», spiega Orsola. È nata così una serie di moduli che possono essere accostati a piacere per poter godere
in casa propria della grande bellezza di quella stanza. Il dipinto a muro originario, voluto dall’architetto Portaluppi che a Milano ha progettato una serie di importanti edifici come il Planetario, la Villa Necchi Campiglio, l’Arengario, era stato realizzato negli Anni Venti da una studentessa di Brera e oggi interpreta perfettamente il dilagante bisogno di natura. «Se impariamo a osservare il paesaggio incontaminato o la bellezza dei giardini scopriamo che la natura ci lascia spesso senza parole e ci regala sempre un gran senso di pace perché rappresenta la rinascita», conclude Nicolò.
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