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la campagna TOSCANA
Giornale di Coldiretti Toscana Anno XX n.1/2017 Gennaio-Febbraio
Via alla presentazione delle domande PAC 2017 La scadenza al 15 maggio. Sale la soglia di esclusione a 300 euro.
Sono stati aperti gli applicativi che consentiranno agli agricoltori la presentazione della domanda di aiuto della Pac, con scadenza al 15 maggio prossimo. A darne notizia è la Coldiretti sottolineando che rispetto al 2016 sarà potenziata la domanda grafica, avviata lo scorso anno. Infatti, per il 2017 la normativa prevede l’obbligo di presentazione della domanda grafica per un numero di beneficiari tale da coprire almeno il 75% della superficie totale determinata per il regime di pagamento di base (+50% rispetto al 2016), per arrivare a regime nel 2018 (100% dei beneficiari). E’ bene ricordare che, in base a quanto stabilito dalle norme nazionali sui pagamenti diretti, per il 2017 è previsto anche l’aumento della soglia di esclusione dai pagamenti. Infatti, nei primi due anni di applicazione della Pac (2015 e 2016), agli agricoltori con un ammontare di pagamenti diretti inferiore a 250 euro non sono stati erogati gli importi corrispondenti. Dall’anno di domanda 2017, la soglia aumenterà e sarà pari a 300
euro, con conseguente esclusione dai pagamenti degli agricoltori che non raggiungono tale importo. Si ricorda che la soglia è riferita all’importo totale dei pagamenti diretti e corrispondente, quindi, alla somma di tutte le componenti (pagamento di base, greening, pagamenti accoppiati e pagamento per i giovani agricoltori). Rispetto ai primi due anni di applicazione (2015 e 2016), gli agricoltori potrebbero aver subito un aumento dei titoli grazie al processo di convergenza e, quindi, maggiore possibilità di supera-
mento della soglia, considerando anche l’aumento di risorse per il sostegno accoppiato e delle corrispondenti tipologie di premio a partire dal 2017 (es. nuovo premio alle vacche nutrici non iscritte ai Libri Genealogici e ai Registri Anagrafici ed appartenenti ad allevamenti non iscritti alla BDN come allevamenti da latte). Recandosi presso gli uffici Coldiretti è possibile avere una stima del livello di pagamenti spettanti al singolo produttore. Dovranno prestare particolare attenzione all’andamento del valore dei titoli gli agri-
coltori che hanno aderito al regime dei piccoli agricoltori: infatti, nonostante il pagamento sia costante nel tempo e pari all’importo totale dei pagamenti diretti del 2015, il valore dei titoli, a causa del processo di convergenza, potrebbe essere aumentato e superare la soglia dei 300 euro. In tal caso l’agricoltore potrà uscire dal regime (perdendone i benefici) e vedersi riconoscere un pagamento maggiore. Infine, si ricorda che la domanda per l’ottenimento del premio per il grano duro soggetto a contratti di filiera (introdotto con il decreto 11000 del 2 novembre 2016 e che esula dal regime dei pagamenti diretti) dovrà essere presentata all’interno della Domanda Unica di Pagamento della Pac. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. L’invito agli agricoltori associati è ovviamente quello di recarsi per tempo negli uffici e non attendere la prossimità della scadenza. Consulta anche il sito http://www.terrainnova.it/ dove potrai trovare le novità sulla Pac.
TUSCANY FOOD AWARDS 11 marzo a Firenze
Una serata unica con cena, con menù rigorosamente toscano, e spettacolo per conoscere i vincitori delle eccellenze agrolimentari toscane che si fregeranno del prestigioso riconoscimento “Tuscany Food Awards 2017”è quella che si annuncia per sabato 11 marzo al Teatro Puccini di Firenze in contemporanea a Taste. Tuscany Food Awards dell'enogastronomia, una manifestazione che nasce con l'obiettivo di premiare le eccellenze enogastronomiche del territorio: divisi in 12 categorie, che corrispondono alle produzioni più caratteristiche, i Tuscany food awards vogliono essere un'occasione per riunire in una speciale serata tutti i protagonisti del mondo agroalimentare. Le categorie sono dodici: Vino, Olio, Pasta, Miele, Salumi, Pane, Dolci, Cioccolato, Formaggi, Birra Artigianale, Legumi, Tartufi e Funghi. L’iniziativa nasce con il Patrocinio della Regione Toscana e di Coldiretti Toscana. “Una preziosa occasione per le imprese agricole toscane – dice Tulio Marcelli Presidente di Coldiretti Toscana – che hanno partecipato alla prestigiosa iniziativa che farà parlare dei loro prodotti al mondo intero. Un’opportunità per presentare le molte eccellenze toscane da oscar attraverso una rete qualificati di eventi”. La serata è aperta a tutti. Per info e prenotazioni www.tuscanyfoodawards.com info@tuscanyfoodawards.com.
Obbligo patentini trattori, proroga al 31 dicembre 2017 Nella Legge di Stabilità inserito emendamento Slitta al 31 dicembre 2017 l’entrata in vigore delle disposizioni sul cosiddetto patentino, ovvero l’obbligo di abilitazione all’uso delle macchine agricole. Il provvedimento, sostenuto da Coldiretti, è stato inserito con un apposito emendamento nella legge di stabilità. Ricordiamo che la norma (decreto legislativo 81/08) prevede che chiunque utilizza trattori agricoli e forestali, deve essere in possesso di una formazione ed addestra-
mento adeguati e specifici, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano essere causati ad altre persone. Viene invece prorogato al 31 dicembre 2018 l’obbligo di effettuare i corsi di aggiornamento per l’utilizzo dei trattori per lavoratori del settore agricolo in possesso di esperienza documentata almeno pari a 2 anni. La precedente scadenza era stata fissata al 12 marzo 2017.
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1 - GENNAIO FEBBRAIO 2017
Grano toscano: valorizzarlo con la filiera CINGHIALI TOSCANA
Da Siena Coldiretti lancia una strategia per il futuro del settore
La cerealicoltura è uno dei pilastri dell'agricoltura regionale e anche dell'industria agro-alimentare. La superficie coltivata (circa 160.000 ettari, gran parte dei quali nelle province di Siena e Grosseto, seguite da Pisa e Arezzo) rappresenta il 5,5% del totale nazionale, e sono ben 17.000 le aziende interessate di cui circa 600 interamente biologiche. Tra i cereali prodotti in Toscana al primo posto c'è il frumento duro (cui sono dedicate oltre 90.000 ettari, oltre metà delle superfici), seguito da frumento tenero (oltre 20.00 ettari), orzo (18.000), mais (16.000), avena (10.000). La produzione regionale di grano si attesta intorno ai 3,6 milioni di quintali annui. Questi i numeri emersi durante il convegno sulla cerealicoltura che si è svolto di recente a Siena organizzato da Coldiretti Toscana. A fare gli onori di casa Alberto Bertinelli e Simone Solfanelli rispettivamente, Delegato Confederale e Direttore di Coldiretti Siena. Il saluto delle istituzione è stato portato da Fulvio Mancuso vice-sindaco della città del Palio. Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana introducendo i lavori è entrato subito nel merito di questioni scottanti per il settore cerealicolo. “Non possono essere più tollerate speculazioni come quelle che hanno determinato il crollo dei
prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione”, ha sottolineato De Concilio. “In pericolo non ci sono solo la produzione di grano duro e la vita delle aziende agricole che lo coltivano, fatto già gravissimo, ma anche un territorio a rischio desertificazione che vedrebbe stravolto lo stesso paesaggio toscano e con una perdita di un valore aggiunto per l’intera regione di oltre 200 milioni di euro”. Dalla spiga di grano al pane, o alla pasta, accanto alle colture, nella costituzione della filiera cerealicola toscana, entrano poi in gioco molti altri soggetti che si collocano sia a monte delle aziende agricole stesse che a valle: gli impianti di rac-
colta e stoccaggio, i molini, i pastifici, i panifici e infine i mangimifici. Fabio Del Bravo, Responsabile Servizi Sviluppo Rurale ISMEA, suo intervento ha tracciato gli scenari internazionali, presenti e futuri,disegnando i riflessi sul mercato interno. Gianluca Lelli, Capo Area Economica Coldiretti ha affrontato i paradossi del mercato del grano dichiarando come “non sia possibile pagare di più il grano importato spacciandolo per grano di qualità migliore quando questo non è assolutamente vero”. Lelli ha auspicato migliori controlli sui flussi di importazione a cominciare dai porti. Dal canto suo Alessia Liguri di
Nel 2016 100.000 prelievi
Coop ha confermato le “scelte di COOP per valorizzare la produzione in particolare di pasta 100% con grano italiano e l'intenzione di lavorare con Coldiretti per valorizzare le produzioni del territorio”. All’assise senese presente anche Filippo Tramonti, Presidente del Consorzio Agrario dell'Adriatico e Presidente pastificio Ghigi esempio del progetto filiera agricola italiana. “La possibilità di dare giusto valore al grano dei nostri territori passa per la costruzione di una filiera toscana che sia in grado di garantire un prezzo in linea con i costi di produzione, anche attraverso una migliore e al tempo stesso una indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta. Bisogna smascherare l’inganno del prodotto estero spacciato per italiano – ha detto Tulio Marcelli Presidente di Coldiretti Toscana concludendo i lavori in una situazione in cui un pacco di pasta su tre contiene grano straniero senza che i consumatori possano saperlo. Siamo molto soddisfatti del percorso avviato con lo schema di decreto firmato dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per rendere obbligatoria l’indicazione di origine del grano utilizzato per la pasta, ora in attesa dell’ok definitivo da parte di Bruxelles”.
Vigneti: al via richieste per nuove autorizzazioni Nel 2017 a livello nazionale disponibili 6621 ettari.
Come è noto il nuovo sistema di gestione degli impianti vitati è basato sul sistema delle autorizzazioni e consente ogni anno agli stati membri di assegnare l’1% della superficie vitata nazionale come nuove autorizzazioni. Per l’anno 2017 sono a disposizione 6621 ettari a livello nazionale. La normativa nazionale applicativa è contenuta nel dm 15 dicembre 2015 che è stato recentemente modificato da dm 30 gennaio 2017 con l’introduzione di importanti correttivi. L’apertura del bando nazionale per la richiesta di autorizzazioni per nuovo impianto è prevista dal 15 feb-
braio a 31 marzo di ogni anno, ma ad oggi sul SIAN l’applicativo non è stato ancora reso disponibile Sulla base delle informazioni raccolte il sistema dovrebbe essere pronto e attivato entro la prossima settimana presumibilmente a partire dal 1° marzo. Le autorizzazioni sono rilasciate dalle Regioni competenti entro il 1° giugno. Sul decreto sono riportate le scelte effettuate dalle regioni rispetto ai criteri di priorità e relativi punteggi attribuiti, per la Toscana riguarda le aziende agricole medie e piccole (0.5-30 ettari) e quelle con produzione biologica.
L’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi ha presentato un primo bilancio della legge obiettivo per il contenimento degli ungulati fortemente richiesta da Coldiretti anche con una clamorosa manifestazione dello scorso Agosto in Piazza Duomo a Firenze. "Questi primi risultati – ha detto Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana – ci dicono che la strada intrapresa è quella che noi abbiamo sempre sostenuto per un contenimento degli ungulati che creano enormi danni alle attività agricole. I dati forniti dalla Regione dicono che nel 2016 siamo arrivati ad un prelievo di circa 100.000 cinghiali. Al vertice Siena con 19.800 prelievi seguita da Grosseto con 18.400 e poi Firenze con 16.500 ed Arezzo con 14.400”. Nel 2016, nonostante la legge sia stata attivata in ritardo in molte province, vi è stato un deciso aumento dei capi di cinghiale abbattuti che in Toscana è 4,5 volte superiore al normale e che ha creato gravissimi danni all'agricoltura. Nel solo 2016 sino al mese di novembre sono stati accertati danni per oltre 2 milioni e mezzo di euro. Il dato più generale, quello sui prelievi complessivi di cinghiali effettuati in tutta la regione mostra un incremento netto rispetto agli altri anni con 93.306 capi abbattuti (erano stati 79.330 nel 2015 e 83.578 nel 2014 e 70.482 nel 2013). “Quest’anno le cose andranno ancora meglio - dice Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana – perché la legge viene applicata in modo più tempestivo così da ridurre la proliferazioni di cinghiali in Toscana che ha ormai superato quota 230.000 capi, che alterano gli equilibri ambientali con danni enormi a colture di pregio e comunque vitali per l’economia del territorio, come viti e cereali”. “Ci auspichiamo che presto – conclude De Concilio - possano essere preservate tutte le aree non vocate del territorio toscano a seguito della nuova delimitazione delle aree vocate e non vocate al cinghiale. Su questo argomento Coldiretti Toscana ha già formulato una ipotesi chiara, che fa coincidere le aree in cui non possono essere presenti i cinghiali, e non solo, con quelle destinate alle attività agricole ed in riferimento alle quali vengono erogati gli interventi della Politica Agricola Comune (PAC)”.
1 - GENNAIO FEBBRAIO 2017
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Qualità, Innovazione e Sviluppo delle Aree Rurali TOSCANA
5-6 Aprile 2017 a Lucca la Terza Conferenza Regionale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Toscana
La “Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale”, giunta ormai alla sua terza edizione, rappresenta un evento molto importante per la Regione Toscana perchè si colloca in un momento chiave per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. L’evento mira infatti a fare il punto su ciò che è stato fatto negli ultimi 10 anni, a partire dalla precedente edizione della Conferenza (Coltiviamo il futuro - 2006), nei settori agricolo, agroalimentare, forestale e dello sviluppo rurale, e pone l'attenzione su ciò che ancora deve essere fatto, alla luce dei cambiamenti in atto e nell'ottica di delineare alcune linee strategiche per la futura programmazione (prospettive post 2020). Proprio per gli argomenti che tratterà nella due giorni sarà compreso anche l'evento annuale del PSR FEASR 2014-2020. La Conferenza avrà luogo a Lucca, presso il Real Collegio (piazza del Collegio 13), mercoledì 5 e giovedì 6 aprile (5 aprile dalle 14 alle 18,30 e 6 aprile dalle 9,30 alle 18,00). Sarà strutturata in sessioni plenarie e sessioni parallele, queste ultime organizzate su 5 tavoli tematici: • Tavolo 1 "Innovazione e trasferimento delle conoscenze, cooperazione in agricoltura e nello sviluppo rurale"
• Tavolo 2 "Agrobiodiversità, prodotti di qualità e promozione, tradizione e sostenibilità alimentare" • Tavolo 3 "Sviluppo e vivibilità delle aree rurali, Leader e diversificazione" • Tavolo 4 "Montagna, foreste, agricoltura e sostenibilità ambientale, contrasto ai cambiamenti climatici" • Tavolo 5 "Competitività, filiere e giovani. Approccio agli strumenti finanziari” Le autorità UE, nazionali e regionali, così come gli attori regionali in rappresentanza del mondo agricolo e dello sviluppo rurale, saranno riuniti per discutere sugli scenari futuri e sulle tematiche di maggiore rilevanza per il mondo agricolo.
Per saperne di più e per iscriversi all’evento clicca su: http://www.regione.toscana.it//terza-conferenza-regionale-dellagricoltura-e-dello-svilupporurale Il programma dettagliato dell’evento è in corso di definizione. Se ne riporta una sintesi: Mercoledì 5 aprile 13.30 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI 14.00 – 18.30 SESSIONE PLENARIA DI APERTURA 14.00 – 14.40 INTERVENTI DI APERTURA - Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana - Direttore Direzione Agricoltura e sviluppo rurale della Regione
Toscana 14.40- 17.40 RELAZIONI TEMATICHE DI SCENARIO Interverranno autorità della Commissione Europea, esponenti della Regione Toscana, ARTEA, IRPET, Accademia dei Georgofili, rappresentanti delle OOPPA e delle cooperative. 17.40-18.30 INTERVENTI DI CHIUSURA Giovedì 6 aprile 9.00- 9.30 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI 9.30 -12.00 SESSIONI SEPARATE SUI SEGUENTI TAVOLI TEMATICI: • Tavolo 1 "Innovazione e trasferimento delle conoscenze, cooperazione in agricoltura e nello sviluppo rurale" • Tavolo 2 "Agrobiodiversità, prodotti di qualità e promozione, tradizione e sostenibilità alimentare" • Tavolo 3 "Sviluppo e vivibilità delle aree rurali, Leader e diversificazione" • Tavolo 4 "Montagna, foreste, agricoltura e sostenibilità ambientale, contrasto ai cambiamenti climatici" • Tavolo 5 "Competitività, filiere e giovani. Approccio agli strumenti finanziari” 9.30-12.30 SESSIONE PLENARIA PARALLELA AI TAVOLI TEMATICI Interventi programmati 14.00-18.00 SESSIONE PLENARIA DI CHIUSURA 14.00-14.15 Marco Remaschi Assessore all’Agricoltura Regione Toscana 14.15-15.30 CONCLUSIONI DEI TAVOLI TEMATICI a cura dei rapporteur di ciascun tavolo (15 minuti ciascuno) 15.30-17.30 RELAZIONI DI CHIUSURA Interverranno autorità regionali, nazionali e UE, fra cui Phil Hogan, Commissario Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale. CONCLUSIONI 17.30-18.00 Enrico Rossi Presidente Regione Toscana
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1 - GENNAIO FEBBRAIO 2017
Voucher: in agricoltura servono TOSCANA
In Toscana nel 2016 venduti 10.462.260 “buoni lavoro”
Mentre il dibattito sui voucher entra nel vivo, tra modifiche legislative e referendum abrogativo, Coldiretti Toscana sottolinea come questi “buoni lavoro”, introdotti in via sperimentale per la vendemmia 2008, e poi diffusi in tutte le tipologie di attività, hanno perso radicalmente la loro connotazione agricola. A conferma di ciò i dati forniti da INPS regionale dai quali risulta che nel 2016 sono stati venduti nella nostra regione 10.462.260 “buoni lavoro”, ma di questi una minima parte destinati al settore primario. Una autentica esplosione visto che nel 2015 i voucher si fermarono a quota 7.900.000. “Nel 2016 sono stati venduti da Inps in Toscana, per le attività agricole, 143.392 voucher – dice Tulio Marcelli Presidente di Coldiretti Toscana – che rappresentano appena l’1,3% del totale, diminuiti anche rispetto al 2015 dove toccarono soglia 168.000. Nel nostro settore – continua Marcelli – continuano ad essere utilizzati per lo scopo per cui sono nati, cioè per remunerare lavoro accessorio ed occasionale, di alcune figuri particolari come studenti e pensionati, per alcune operazioni specifiche come la rac-
colte delle uve o delle olive, quindi lavori a basso contenuto professionale e per periodi molti limitati”. In effetti le province dove sono stati venduti il maggior numero di voucher sono quelle a forte vocazione vitivinicola: in testa Siena con 42.447 voucher, pari al 29%, seguita da Firenze con 30.089 voucher, pari al 20%, distaccata Arezzo con 18.555 voucher, che rappresentano il 12%. “Vogliamo sottolineare come i voucher, introdotti nel 2008, in agricoltura hanno mante-
nuto il loro carattere nativo – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – e rappresentano uno strumento utile per remunerare prestazioni occasionali, portando alla luce lavoro che diversamente sarebbe rimasto nelle maglie del sommerso. E’ per questo che ci auguriamo che il lavoro di revisione della norma, pur giusto ed opportuno, diventi occasione per fare chiarezza e colpire l’utilizzo distorto senza però far venir meno questo strumento”.
È in questo quadro che - sottolinea la Coldiretti - si vanno peraltro a collocare le novità introdotte a suo tempo dal decreto correttivo del Jobs Act e che, per il settore agricolo, ha previsto da una parte un non irrilevante appesantimento burocratico (obbligo di comunicazione anticipata limitato ai soli 3 giorni successivi di prestazione), e dall’altra una limitazione economica (tetto di 2.020 euro per singolo committente). “Servono pene severe e rigorosi controlli – conclude Antonio De Concilio - che colpiscano il vero lavoro nero e lo sfruttamento, portando alla luce quelle sacche di sommerso che peraltro fanno concorrenza sleale alle imprese regolari che hanno intrapreso percorsi di legalità e trasparenza. E’ necessaria però anche una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, - prosegue per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore, perché non è possibile che 5 chili di grano valgono come 1 caffè”.
Disoccupazione agricola, la richiesta a Inps Entro il 31 Marzo deve essere presentata domanda tramite il Patronato Epaca
L’agricoltura è da sempre caratterizzata da una forte stagionalità del lavoro, alternando periodi di picco, come le stagioni delle raccolte, a periodi di pausa come la stagione invernale. E’ per questo che il lavoro dell’operaio agricolo ha caratteristiche particolari, legate alla stagionalità, e quindi vi sono momenti di fermo, per i quali i lavoratori sono coperti da disoccupazione. Quando scatta la disoccupazione si ha diritto ad una particolare indennità erogata da INPS. La disoccupazione agricola spetta agli operai agricoli a tempo determinato, ai piccoli coloni ed agli operai agricoli a tempo indeterminato che lavorano per parte dell’anno L’indennità di disoccupazione spetta ai lavoratori agricoli che abbiano: • iscrizione negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti, per l'anno cui si riferisce la domanda o
un rapporto di lavoro agricolo a tempo indeterminato per parte dell'anno di competenza della prestazione; • almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria • almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall'anno cui si riferisce l'indennità e dall'anno precedente (tale requisito può essere perfezionato mediante il cumulo con la contribuzione relativa ad attività dipendente non agricola purché l’attività agricola sia prevalente nell’anno o nel biennio di riferimento). Vengono pagate un numero di giornate di disoccupazione pari al numero di giornate lavorate nel 2016, entro il limite massimo di 365 giornate annue, dalle quali si debbono detrarre le giornate di lavoro agricolo e non agricolo. L’importo corrisponde al 40% della retribuzione di riferimento moltiplicata per le giornate indennizzate.
QUADRI E IMPIEGATI Contratto rinnovato
E' stato sottoscritto, con un aumento salariale del 2,5 per cento e decorrenza a gennaio 2017, il verbale di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per i quadri e impiegati agricoli scaduto il 31 dicembre 2015. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il rinnovo ha rappresentato passo difficile e coraggioso in tempi di crisi che l’economia e la società italiana stanno attraversando. Si tratta però anche della conferma della dinamicità del settore agricolo e del ruolo che può svolgere a sostegno della ripresa. Ai lavoratori del settore è stata garantita la necessaria copertura contrattuale sia in termini di recupero del potere d’acquisto che di salario di produttività grazie alla definizione delle linee guida per la sua esigibilità. Il rinnovo siglato da tutte le organizzazioni datoriali e di rappresentanza del mondo del lavoro si contraddistingue in termini di contenuti in una riconferma e rafforzamento del sistema di welfare contrattuale oltre alla integrale riconferma degli assetti contrattuali esistenti. Di rilevante importanza l'allineamento alle effettive necessità delle imprese: dei livelli di flessibilità nella gestione del rapporto in termini di monte ore di straordinario sia annuale che giornaliero e settimanale, del regime di flessibilità multi periodale e di regolazione del rapporto a termine. In ordine ai risultati del negoziato lo sforzo profuso in sede di trattativa al fine di creare i necessari spazi di rinnovamento e semplificazione, oltre ad aver avuto esito positivo, non ha prodotto alcuna particolare compromissione a riguardo l’entità degli aumenti salariali risultati assolutamente compatibili e congrui rispetto alla congiuntura economica che attraversa in complesso il sistema agricolo, né alle concessioni alla controparte sindacale per molta parte legate al sistema di protezione sociale dei lavoratori.