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la campagna Giornale di Coldiretti Toscana Anno XX n.3/2017 Maggio-Giugno
#FUTUROpresenteINCAMPO: ecco l’ App TerraInnova A Lido di Camaiore l’evento di Coldiretti Giovani Impresa di Toscana e Liguria
Presentata l’App TerraInnova sullo Sviluppo Rurale nel corso dell’evento #FUTUROpresenteINCAMPO che ha visto coinvolti oltre 300 giovani provenienti dalla Toscana e dalla Liguria guidati da Paolo Giorgi e Federico Allavena, rispettivamente Delegati Giovani Impresa di Toscana e Liguria. L’App consentirà finalmente di avere l’informazione giusta in tempo reale sul proprio Smartphone. I giovani intervenuti hanno riconosciuto nell’App TerraInnova, presentata da Stefano Leporati responsabile dell’Area Economica di Coldiretti Nazionale, uno strumento in grado di fornire informazioni sempre aggiornate sulle opportunità del PSR, sui prezzi di proprio interesse e la possibilità di simulare la validità della propria idea imprenditoriale. L’incontro promosso in modo congiunto da Coldiretti Toscana e Liguria con il contributo della Commissione Europea, si è tenuto presso il Dune Resort Hotel di Lido di Camaiore ed ha coinvolto giovani agricoltori e studenti degli Istituti tecnici agrari. Tra i temi dell’iniziativa anche l’agricoltura di precisione, sem-
pre più al centro dell’interesse del settore e, soprattutto, dei giovani sempre attenti alle innovazioni e alla sostenibilità delle produzioni. Le nuove tecnologie sono la frontiera della rivoluzione in atto nel mondo agricolo e richiedono una attenta valutazione perché non devono sostituire l’impresa ma accompagnarla. Il tema è stato affrontato da Marco Vieri, Ordinario di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali dell’Università di Firenze e Giovanni Minuto, Direttore del CERSA Centro Sperimentazione e Assistenza Agricola della Liguria. Dei servizi per l’accesso al credi-
to grazie agli strumenti messi a disposizione da CreditAgriItalia ne ha parlato Matteo Sembianti regional manager per l’Italia centrale. Di Psr ne hanno parlato Andrea Pruneti e Fabio Rotta sullo stato dell’arte nelle rispettive regioni. Ai lavori è intervenuto anche l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, che ha annunciato l’impegno assunto dalla Giunta di destinare risorse aggiuntive pari a 7.5 milioni di euro per scorrere la graduatoria del bando per l’insediamento dei giovani che si sommano ai 20 milioni di euro già assegnati con il Pacchetto Giovani.
Sulla centralità dei giovani per l’agricoltura italiana e per la Coldiretti sono state le considerazioni dei presidenti regionali Tulio Marcelli e Gerolamo Calleri. Nel chiudere la giornata Antonio De Concilio direttore regionale di Coldiretti Toscana ha ribadito il sostegno alle imprese in termini di servizi messi in campo dall’organizzazione, sottolineando in modo positivo l’annuncio delle nuove risorse rese disponibili dalla Regione, ma evidenziando anche come occorre che queste siano accompagnate da una migliore capacità di spesa perche le imprese agricole non possono attendere i tempi lunghi della burocrazia."Non può essere mortificato l'entusiasmo di chi ha fatto una scelta di vita impegnativa- ha concluso De Concilio- una scelta importante anche per le imprese meno giovani, perché dimostra che in agricoltura vi è traiettoria di futuro, in cui val la pena investire da parte della società, che si traduce in sicurezza alimentare e tutela del territorio".
TOSCANA
L’ACCORDO CETA? A CHI CONVIENE
Marcelli, presidente regionale parla ancora più chiaro “Questo accordo è un regalo alle grandi lobby industriali dell’alimentare che colpisce il vero Made in Italy e favorisce la delocalizzazione, con riflessi pesantissimi sul tema della trasparenza, delle ricadute sanitarie e ambientali, oltre che occupazionali”. Il 2016 ha segnato un record storico nelle esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy – trend confermato anche nei primi mesi del 2017- che hanno raggiunto il massimo di sempre, arrivando a quota 38,4 miliardi di euro, grazie a una crescita del 4 per cento. A trainare le exportazioni, verso l’Europa ed i Paesi extra UE, in particolar modo Nord America, i prodotti a denominazione d’origine, che per la Toscana significa in primis vino ed olio. Ed adesso questo nuovo accordo che consente alle più prestigiose indicazioni geografiche Made in Italy di accedere con il proprio nome al mercato canadese ma dovranno "coesistere" sullo scaffale con le loro imitazioni di bassa e scadente qualità! Il consumatore continua a non avere vita facile a vantaggio delle lobby industriali che traggono la propria forza dalla mancanza di trasparenza. “Sebbene l’accordo autorizzi l’accesso al mercato canadese di 171 prodotti ad indicazione geografica dell’UE tra cui figurano 41 nomi italiani (rispetto alle 289 denominazioni Made in Italy registrate), queste dovranno coesistere con i marchi canadesi registrati. Ad esempio, il nostro Prosciutto Toscano – continua Tulio Marcelli - potrà entrare nel mercato canadese con il suo nome ma sarà venduto assieme ai prodotti d’imitazione canadese. Come del resto il vino Chianti made in Italy che dovrà stare fianco a fianco al Chianti Made in Canada”. L’accordo mette a rischio anche le scelte UE ed italiane su OGM e, indirettamente, carne ormonizzata. “Non siamo contrari ai trattati, ma occorre che in questi sia riservata alle produzioni agroalimentari una particolare attenzione che ne tuteli la distintività – dice Antonio De Concilio direttore regionale di Coldiretti Toscana e possa garantirne la salubrità, la protezione dell’ambiente e la libertà di scelta dei consumatori. Il Ceta non elimina l’ambiguità in cui versano le indicazioni geografiche italiane - precisa De Concilio – al contrario interviene a vantaggio delle lobby industriali su una situazione caratterizzata dal 90% per cento dei formaggi di tipo italiano consumati in Canada di produzione locale. Poi ci preoccupa in modo particolare la situazione del grano perché il Canada è il principale esportatore di grano in Italia. Con il Ceta – conclude De Concilio – si uccide il grano duro italiano con il crollo dei prezzi favorito dall’azzeramento strutturale dei dazi per l’importazione dal Canada, dove peraltro viene fatto un uso intensivo di glifosate nella fase di pre-raccolta, vietato in Italia perché accusato di essere cancerogeno. Sono questi i motivi che ci hanno imposto di avviare una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei decisori, a cominciare da tutti i parlamentari, che sono chiamati ad esaminare ed a decidere sulla definitiva approvazione del trattato”.
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la campagna
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Ecco i Pink Oscar dell’agricoltura toscana TOSCANA
Imprese al femminile per due aziende agricole su cinque condotte da madre-figlia, zia-nipote, sorelle, amiche …
Coldiretti Toscana ha riconosciuto un premio alle “dinastie rosa” dell’agricoltura regionale assegnando il Pink Oscar alle aziende che vantano conduzioni al femminile da più generazioni. Madre e figlia, zia e nipote, sorelle, amiche, socie … sono sempre più numerose le imprenditrici che scelgono di unire le forze per scommettere in agricoltura, dando vita ad esperienze innovative o tradizionali ma rivisitate sempre con creatività e fantasia. I dati parlano chiaro e non lasciano spazi a dubbi, secondo le ultime stime disponibili si scopre che in Toscana dei 29.000 lavoratori autonomi iscritti ad Inps come Coltivatori Diretti ed Imprenditori Agricoli Professionali, 11.600 sono donne. Questo significa che 2 aziende su 5 sono condotte al femminile. A consegnare i Pink Oscar con Marco Remaschi, Assessore agricoltura della Toscana, Daniela Volpi, Dirigente Pari Opportunità e Politiche per il consumo della Regione, Annamaria Tossani giornalista Italia 7, Maria Cristina Rocchi, Responsabile Coldiretti Donne Impresa Toscana. Gli onori di
casa sono stati fatti da Tulio Marcelli e Antonio De Concilio, rispettivamente, Presidente e Direttore di Coldiretti Toscana Davanti ad una affollata platea di imprenditrici in rosa sono state premiate quattro realtà imprenditoriali significative ed espressione del variegato mondo agricolo toscano. Hanno ricevuto il Pink Oscar: Marina Cirielli e Mariachiara Milani, madre e figlia, di Torrita di Siena, le sorelle Cipriani, Manuela e Serena di Castel Focognano ad Arezzo, Angela Sabatino e Stella Dei, madre e
figlia, di Lamporecchio (Pt), Rita e Sara Negrari, zia e nipote, della Lunigiana. “E’ questo uno spaccato della presenza della componente femminile - dice Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana che spazia in tutti i comparti agricoli, dalle coltivazioni arboree e orticole agli allevamenti, ma soprattutto caratterizza le nuove forme di economia diversificata/multifunzionale che ben si adattano alle vocazionalità della Toscana ed al dinamismo innovativo delle donne. Sono state proprio le
I PINK OSCAR DELLA TOSCANA Marina Cirielli e Mariachiara Milani, madre e figlia, di Torrita di Siena hanno ereditato dalla nonna l’azienda agricola di famiglia, quindi una azienda in “rosa” da tre generazioni! Coniugando esperienza, entusiasmo e intraprendenza tutta femminile, la struttura produttiva è stata indirizzata alla produzione di olio e vino e completata con l’avvio dell’attività agrituristica. Le sorelle Cipriani, Manuela e Serena, a Castel Focognano di Arezzo, hanno seguito la tradizione familiare e si sono dedicate all’allevamento. Strada facendo all’attività storica hanno aggiunto con un tocco d creatività uno specialissimo spaccio aziendale per la vendita diretta della carne a km0 con il marchio IGP Vitellone Bianco dell’Italia Centrale. Angela Sabatino e Stella Dei, madre e figlia, di Lamporecchio (Pt) hanno dato una svolta ambientalista alla loro azienda. Aderendo al progetto “lungo le grotte migratorie”, hanno creato lo stagno delle piante idrofite, l’osservatorio faunistico e il museo della civiltà contadina in casa. L’azienda oltre a produrre cereali e foraggere è diventata luogo ideale per lezioni di educazione ambientale. In Lunigiana, Rita e Sara Negrari, zia e nipote, gestiscono una delle più grandi aziende agricole produttrici di latte di vacca della vallata e di recente hanno realizzato l’agriturismo “Al Vecchio Podere”, un caseificio per la produzione di formaggio, ricotte e yogurt e uno spaccio carni, per la delizia del pubblico e degli ospiti dell’agriturismo.
imprenditrici a far volare in Toscana l’agriturismo e ancora oggi fanno la parte del leone nel settore dell’accoglienza in fattoria dove sulle 4.265 aziende in esercizio nel 2015 (ultimi dati ufficiali disponibili) il 40,8 % è condotto da donne con punte massime nelle aree di Massa (oltre il 53%) Prato e Lucca (50%). E sono ancora loro – conclude Marcelli - a cimentarsi con maggiore impegno nelle attività didattiche, di agricoltura sociale, di vendita diretta, di servizi rivolti ai cittadini e ai consumatori: attività che richiedono un’organizzazione dell’azienda e del lavoro più flessibile rispetto all’agricoltura tradizionale”. Una preziosa occasione per le imprenditrici per conoscere e raccontare le loro esperienze e al tempo stesso per presentare all’Assessore Remaschi alcune richieste specifiche. “Occorre la messa a punto di strumenti ad hoc per promuovere, sostenere e alimentare la multifunzionalità che ancora troppo spesso resta imbrigliata in maglie di normative troppo rigide, le quali non tengono conto delle caratteristiche, delle peculiarità e delle difficoltà dell’ambiente agricolo. Tra le priorità su cui chiedono alla Regione Toscana impegni precisi in termini di interventi e di relativa tempistica – ha detto
Maria Cristina Rocchi, delegata Donne Impresa della Toscana la modifica della legge regionale “Disciplina delle attività agrituristiche e delle fattorie didattiche in Toscana n.30/2004” e del conseguente regolamento, affinché le attività didattiche, come accade già in altre regioni italiane, vengano considerate attività culturali e quindi possano beneficiare dell’azzeramento dell’Iva sulle prestazioni erogate. Importante è anche l’ampliamento dell’elenco delle attività che possono essere svolte in agriturismo, comprendendo, tra le stesse, le attività di benessere e wellness, con il limite dell’impiego di prodotti a base di materie prime toscane, esattamente come accade per la somministrazione pasti alimenti e bevande”. “Abbiamo anche chiesto all’Assessore Remaschi – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – di abrogare e sostituire con una nuova norma la legge regionale n. 24/2010 “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”, per rilanciare le attività di agricoltura sociale con misure idonee per l’allestimento e l’organizzazione di servizi alla persona sempre più richiesti come agrinidi, agriasili e agricentri per anziani e bambini”.
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la campagna
Programma di Sviluppo Rurale della Toscana 3 - MAGGIO-GIUGNO 2017
TOSCANA
Lo stato dell’arte - Pagina a cura del Settore Autorità di Gestione del PSR FEASER della Regione Toscana
Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 della Regione Toscana è stato approvato il 26 maggio 2015 con una dotazione finanziaria complessiva per tutti i 7 anni di quasi 962 milioni di €. Da maggio 2015 fino ad oggi, sono stati allocati oltre 518,3 milioni di € che corrispondono alla somma delle risorse messe a bando (sia bandi e procedure negoziali chiusi, sia bandi attualmente aperti che in totale sono 31). Se a questi sommiamo i 118 ml€ dei trascinamenti della programmazione 2007/2013 (in prevalenza impegni quinquennali dei premi a capo o a superficie assunti durante la programmazione 20072013 e ancora vigenti) si arriva a 636,3 ml€ già stanziati, quindi ben oltre i due terzi dell’intera dotazione finanziaria prevista per tutti i 7 anni Inoltre, entro la fine del 2017 è prevista l’uscita di ulteriori 10 bandi più l’attivazione delle operazioni relative agli Strumenti finanziari, per un totale da allocare di ulteriori 82 milioni di € (Decisione di GR n. 7 del 6 febbraio 2017 che approva il cronoprogramma dei bandi in uscita a valere sui fondi SIE). Per quanto riguarda l’impegnato, ovvero le risorse oggetto di contratti di assegnazione a favore dei beneficiari, già stipulati e quindi giuridicamente vincolanti nei confronti dei
beneficiari stessi, la somma è pari a 322 milioni di € (che corrisponde al 51,6% del messo a bando). A questi vanno sommati i contratti in procinto di essere stipulati, derivanti dalle istruttorie in corso. Il liquidato, ovvero il totale delle somme effettivamente pagate ai beneficiari, alla metà di aprile 2017 era pari a 75 milioni di €. Si stima di raggiungere la quota di 150 milioni di € di pagamenti entro il 31/12/2017.
PSR 2014-2020: totale allocato da maggio 2015 al 29 maggio 2017 25 bandi e procedure negoziali chiusi (in corso di attuazione) Trascinamenti PSR 2007/2013 Bandi aperti al 29/5/2017 (5) TOTALE *solo bandi e trascinamenti, no assistenza tecnica (M20).
Ml€ 498,8 118 19,5 636,3*
BANDI PREVISTI ENTRO LA FINE DEL 2017
1) Sottomisura 8.5 - Investimenti diretti ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali (dotazione finanziaria 7,5 ml €) - Scadenza al 31 maggio 2017, ore 13.00 2) Operazione 10.1.4 - Conservazione di risorse genetiche animali per la salvaguardia della biodiversità (seconda annualità 2017) (dotazione finanziaria 1 ml €) - Scadenza al 15 giugno 2017 3) Sottomisura 13.1 - Indennità compensative in zone montane (terza annualità – 2017) (dotazione finanziaria 4 ml €) - Scadenza al 15 giugno 2017 NB: la formazione dell'elenco delle domande ammissibili è condizionata all'approvazione della modifica del piano finanziario del PSR da parte della Commissione Europea. 4) Misura 8.1 - Sostegno alla forestazione e all'imboschimento. Beneficiari: Privati e Enti pubblici proprietari o gestori di terreni agricoli e non agricoli. Spesa ammissibile: sostegno per la copertura dei costi sostenuti per l'impianto, per la manutenzione e i mancati redditi. (dotazione finanziaria 7 milioni di €). Scadenza al 30 giugno 2017 ore 13.00.
Sottomisura 1.2 "Progetti dimostrativi e azioni informative" Beneficiari: Agenzie formative accreditate ai sensi della Legge Regionale n. 32/2002 e s.m.i., secondo quanto previsto dalla DGR 968/2007 e s.m.i. Spese ammissibili: costo del personale coinvolto, costi di missioni e trasferte, costi per materiale didattico e informativo e costo degli spazi utilizzati per le attività formative/informative (dotazione finanziaria 2 milioni di €) Sottomisura 3.2 - Promozione qualità sistemi di qualità Beneficiari: Associazioni di produttori. Spese ammissibili: Organizzazione e partecipazione a fiere; attività informative e di comunicazione. (Bando condizionato ad approvazione da parte della CE della modifica PSR) (dotazione finanziaria 1,35 milioni di €) Operazione 4.3.1: Sostegno agli investimenti agricoli in infrastrutture per incentivare l’efficienza nella gestione della risorsa idrica Beneficiari: Enti pubblici e loro associazioni, enti pubblici economici. Spese ammissibili: costruzione di beni immobili e acquisizione di terreni per espropri necessari alle realizzazione delle opere; acquisto di nuovi materiali, impianti e apparecchiature fino a copertura del valore di mercato del bene (dotazione finanziaria 4 milioni di €) Sottomisura 5.2 - Ripristino di terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità, avversità ed eventi catastrofici Beneficiari: Agricoltori di all'art. 2135 del c.c. singoli o associati. Spese ammissibili: ripristino/ricostruzione di beni immobili, acquisto di nuovi macchinari e attrezzature. (dotazione finanziaria 3,2 milioni di €) Sottomisura 7.2 - Realizzazione di impianti pubblici per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Bando condizionato ad approvazione da parte della CE della modifica del PSR in corso). (dotazione finanziaria 10 milioni di €) Misura 8.4 - Sostegno per il ripristino dei danni alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici. Beneficiari: proprietari, possessori e/o titolari privati della gestione di superfici forestali, Regione Toscana, altri Enti pubblici, altri soggetti ed enti di diritto privato. Spese ammissibili: costruzione o miglioramento di beni immobili, acquisto di nuovi macchinari e attrezzature. (dotazione finanziaria 5 milioni di €) Misura 16.9 – Agricoltura sociale Beneficiari: Enti pubblici, associazioni, cooperative. Spese ammissibili: sostegno alla realizzazione di servizi sociali volti all'inclusione lavorativa, sociale, terapeutica di soggetti svantaggiati. (dotazione finanziaria 1 milioni di €) Piano Strategico dei Gruppi Operativi (GO) del PEI 2017, (Bando multimisura: 16.2, 1.1, 1.2, 1.3). Beneficiari : imprese agricole e forestali, le PMI operanti in zone rurali, gli operatori commerciali, le imprese di servizio, i soggetti di diritto pubblico, i soggetti operanti nella produzione di ricerca e trasferimento di innovazione, le ONG, le associazioni, le organizzazioni dei produttori, le rappresentanze delle imprese e altre loro forme aggregative, i soggetti operanti nella divulgazione e informazione, i consulenti. Spese ammissibili: costi di costituzione, funzionamento e gestione del partenariato di progetto o del GO; costi diretti dei progetti specifici finalizzati all’innovazione, costi di formazione, animazione e informazione; costi di divulgazione dei risultati ottenuti. (dotazione finanziaria 8 milioni di €) Progetti integrati di filiera - PIF AGRO Beneficiari: aziende agricole e PMI. Spese ammissibili: acquisto di nuovi macchinari e attrezzature, costruzione/miglioramento di beni immobili, azioni informative e sostegno alla collaborazione orizzontale tra imprenditori della filiera. (dotazione finanziaria 30 milioni di €) Progetti integrati di filiera - PIF FORESTALE Beneficiari: privati, Comuni e PMI. Spese ammissibili: acquisto di nuovi macchinari e attrezzature, costruzione/miglioramento di beni immobili, investimenti per la valorizzazione economica dei boschi, nelle energie rinnovabili, azioni informative e sostegno alla collaborazione orizzontale tra imprenditori della filiera. (dotazione finanziaria 7,5 milioni di €) Strumenti finanziari - Operazione 4.1.6 - Miglioramento della redditività e della competitività delle aziende agricole - Operazione 4.2.2 - Investimenti nella trasformazione, commercializzazione e/o nello sviluppo dei prodotti agricoli. Beneficiari: imprenditori agricoli professionali, micro, piccole, medie imprese e small mid-caps; imprese agricole professionali. Spese ammissibili: macchine ed attrezzature; fabbricati ad uso produttivo; miglioramenti fondiari; efficientamento energetico; stoccaggio e trattamento dei reflui aziendali; impianti energetici. (dotazione finanziaria 10 milioni di €)
TOTALE 19,5 ml €
TOTALE DA ALLOCARE ENTRO LA FINE DEL 2017 82,05 MILIONI DI €
BANDI APERTI AL 29/5/2017
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la campagna
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Cani da guardiania: possibili sviluppi positivi TOSCANA
Il Progetto europeo LIFE+Medwolf
Alleato tradizionale nella prevenzione e nel contrasto dagli attacchi da grandi carnivori, il cane da guardiania conferma oggi la sua efficacia nella protezione degli animali al pascolo. Con la progressiva espansione del lupo e di individui ibridi, oggi sono sempre di più le aziende che scelgono di dotarsi di questo speciale aiutante che, insieme ai ricoveri notturni, è una delle principali misure di prevenzione promosse dal Progetto europeo LIFE + Medwolf. In provincia di Grosseto sono oltre 40 i cani consegnati dal progetto alle diverse aziende che ne hanno fatto richiesta e 17 tra la Regione Toscana, EmiliaRomagna e Umbria. La buona resa di questi aiutanti però richiede un grande impegno da parte degli allevatori, come pure risulta indispensabile il supporto tecnico necessario alla gestione corretta di questi animali. Per rispondere a questa necessità DifesAttiva (http://www.difesattiva.info), l’associazione sottoscritta dagli allevatori dotati di strumenti di prevenzioni promossi dal pro-
getto LIFE Medwolf, è particolarmente impegnata tanto nel fornire supporto tecnico agli allevatori che decidano di adottare un cane come strumento di prevenzione, quanto nella formazione/informazione indirizzata a un duplice pubblico: quello dei professionisti del settore zootecnico e della montagna per il settore turistico. “La corretta gestione del cane da guardiania è di importanza cruciale nel garantire l'efficacia nella protezione e nell’assicurare la pacifica convivenza con i fruitori del territorio, tanto locali quanto turisti” spiega Luisa Vielmi tecnico dell’associazione. Per essere definiti “buoni”, i cani da guardiania devono essere allevati in modo tale da non abbandonare mai il bestiame, a difenderlo dagli attacchi dei predatori e a non essere aggressivi con la gente, nonostante il loro comportamento possa talvolta intimorire chi non conosca le loro abitudini o il loro modo di lavorare. “I cani tendono ad avvisare della presenza di animali al pascolo abbaiando e correndo verso chi, ai loro occhi, viene
interpretato come una potenziale minaccia per il gregge. La loro corretta educazione, quindi, non è solo funzionale alla loro efficienza ma fa parte di quella forma di cura del territorio che, inevitabilmente, si riflette anche sul turismo”. Da qui l’impegno di DifesAttiva, volto a sostenere e promuovere il lavoro suppletivo delle aziende che si dotano dei cani e a offrire ai visitatori le corrette informazioni sulle norme da osservare in caso di incontro. “Abbiamo attivato un percorso di formazione per le guide escursionistiche e
ambientali perché si possa continuare a fruire del territorio senza incorrere in situazioni spiacevoli. Inoltre, conoscendo l’impegno delle aziende di DifesAttiva che lavorano con i cani, le attività turistiche possono favorire la promozione dei loro prodotti. In futuro vorremmo coinvolgere nella formazione anche chi si occupa della questione dal punto di vista legale, per esempio i Comuni e le Unità sanitarie locali (USL) per poter creare una rete di competenze condivise in materia, che possa essere un valido supporto a tutti”.
Oltre a questo, l’associazione proseguirà nella sua azione di sensibilizzazione con la produzione di materiali informativi e provvedendo al posizionamento di cartelli informativi per segnalare la presenza di cani sul territorio. “I cani non sono la risposta assoluta e definitiva per risolvere il conflitto con il lupo, ma sono certamente uno strumento utile per trovare una mediazione e per facilitare la coabitazione, per questo richiedono la nostra massima attenzione e il nostro impegno”
AL VIA L’ESONERO CONTRIBUTIVO PER GIOVANI AGRICOLTORI UNDER 40 Ecco la circolare INPS con tutte le istruzioni Con la circolare dell’11 maggio scorso l’INPS fornisce le istruzioni per l’uso del provvedimento sull’esonero contributivo per i giovani imprenditori agricoli. “L’intervento, fortemente sostenuto da Coldiretti ed annunciato in occasione della nostra convention al Mandela Forum del settembre dello scorso anno – dice Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – vuole accompagnare i primi anni di vita per le neo-imprese agricole di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali con età inferiore a quaranta anni. Scelta quanto mai intelligente e lungimirante perché molti giovani si stanno avvicinando al mondo agricolo –continua Marcelli - perché in esso vedono traiettorie di futuro personale e professionale”. La misura fa riferimento
alle nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2017 e riconosce l'esonero dal versamento del 100 per cento dell'accredito contributivo presso l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, per un periodo massimo di trentasei mesi. Decorsi i primi trentasei mesi l’esonero è riconosciuto, per un periodo massimo di dodici mesi, nel limite del 66 per cento e, per un periodo massimo di ulteriori dodici
mesi, nel limite del 50 per cento. L'esonero è, altresì, riconosciuto ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali di età inferiore a quaranta anni che nell'anno 2016 hanno effettuato l'iscrizione nella previdenza agricola con aziende ubicate nei territori montani e nelle zone agricole svantaggiate. “Con la circolare Inps vengono finalmente fornite le precisazioni normative e le indicazioni operative per il godimento dell’esonero. Bisogna evidenziare – dice Antonio De
Concilio, direttore di Coldiretti Toscana - che il beneficio è riconosciuto solo tramite una istanza da presentare esclusivamente in forma on-line. Tutti gli interessati troveranno adeguata assistenza presso gli uffici Coldiretti dove opera il patronato EPACA che sarà in grado di fornire anche consulenza per comprendere dinamica ed impatto economico di questa misura. Certamente si tratta di una bella boccata di ossigeno per chi ha deciso di cimentarsi in un lavoro di grande fascino, in cui l’entusiasmo tipico dei giovani può trovare stimolo nella nuova multifunzionalità dell’impresa agricola, ma è altrettanto impegnativo in termini di regole e risorse. A questi giovani Coldiretti vuole far sentire forte il proprio sostegno”.