LA CAMPAGNA TOSCANA N.03 2018

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Editore: Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana- Registro Operatori della Comunicazione n.9714 - Reg. Trib. Firenze n.4768 del 20.02.98 - Direttore responsabile: ANTONIO DE CONCILIO Direzione, redazione e amministrazione Viale Fratelli Rosselli, 20 - 50123 Firenze - Tel. 055/323571 - Fax 055/3246612 - Mail: lacampagna.toscana@coldiretti.it - http://www.toscana.coldiretti.it

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Giornale di Coldiretti Toscana Anno XXI n.3/2018 Maggio-Giugno

LOMBARDI LEADER DEI GIOVANI MONICA MEROTTO Aretina, 28 anni, con azienda viticolo-olivicola nel valdarno

La mancanza di lavoro costringe i giovani italiani a restare in casa con i genitori fino a 30,1 anni, quattro in più rispetto alla media europea di 26 anni. E’quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Eurostat che evidenziano come a lasciare per primi i familiari siano i ragazzi dei Paesi nordici, come Svezia (21 anni), Danimarca (21,1) e Finlandia (21,9). In coda alla classifica insieme all’Italia ci sono Malta e Croazia con rispettivamente 32,2 e 31,9 anni e la Slovacchia (30,8). Ma nel modo agricolo qualcosa sta cambiando è quanto emerso a Firenze nel corso dell’assemblea regionale di Coldiretti Toscana Giovani Impresa. Non solo zappa o trattore. La nuova generazione degli imprenditori dell'agricoltura tra gli attrezzi del mestiere oggi annovera anche smartphone e tablet, connessi e in cloud. Fanno così capolino le tecnologie digitali e la capacità di essere social. Una schiera di giovani si sta avvicinando al mondo agricolo coniugando tradizione ed innovazione per sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori. Sono i Giovani Impresa di Coldiretti Toscana che a Firenze hanno eletto la loro leader per i prossimi 5 anni. A succedere al pistoiese Paolo Giorgi arriva Francesca Lombardi, 28 anni imprenditrice del Valdarno aretino con un’azienda tra il comune di Bucine e quello di Montevarchi con circa 75 ettari a prevalenza vigneto e oliveto. Presenti all’assemblea fiorentina i vertici dell’organizzazione agricola e Carmelo Troccoli segretario nazionale Giovani Impresa. “Sono onorata di questo incarico, Giovani Impresa è una realtà in grado di creare sviluppo nelle nostre campagne spiega Francesca – da oggi in poi mi metto a disposizione del comitato e di tutta la struttura di Coldiretti Toscana. Noi siamo l’agricoltura e partiamo da un progetto vero, non siamo più quelli che coltivano la terra e basta, siamo diventa-

ti imprenditori a tutti gli effetti, la nostra forza – conclude la neoeletta - è quella di valorizzare il territorio reinterpretando in chiave moderna la sua storia”. Faranno parte del comitato regionale anche Francesco Longini (Firenze-Prato), Lorenzo Pavone (Grosseto), Luca Angelotti (Lucca), Francesco Mulinari (Siena), Marco Napoli (Pisa-Livorno), Simona Falzarano (Pistoia) e Marco Bellè (Massa) quest’ultimi nella qualità di vicedelegati. “In Italia le imprese agricole condotte da under 35 sono 55.121 e siamo – ha affermato il Presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli introducendo i lavori- al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura, infatti i giovani imprenditori nel 2017 sono aumentati del 6%. Siamo in piena fase di trasformazione per il settore agricolo che è tornato a svolgere un ruolo chiave all’interno del sistema economico, favorendo l’interesse delle nuove generazioni. Negli ultimi quattro anni sono praticamente raddoppiati i giovani che vogliono investire in attività imprenditoriali. Le sfide di questa nuova agricoltura – continua Marcelli – necessitano di una politica capace di dare risposte concrete, rapide e certe alle esigenze delle nostre imprese agricole”. La Toscana in questo scenario svolge un ruolo da protagonista infatti nella classifica delle domande per il primo insediamento presentate con i Piani di Sviluppo rurale, si colloca al terzo posto, dopo Sicilia e Puglia, con ben 2763 domande. Siamo davanti ad un cambiamento epocale che non accadeva dalla industrializzazione. Basta pensare che in Toscana, secondo i dati forniti da INPS, delle 23.303 aziende agricole autonome ben 3.805 sono gestite da titolari under 40 pari al 16.5%”. Le aziende agricole dei giovani – ricorda la Coldiretti – possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75

per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. I giovani agricoltori – rileva la Coldiretti – usano il web e la tecnologia, 1 su 4 è laureato e conosce, almeno a livello scolastico, una o più lingue straniere, di solito l’inglese, mentre 8 su 10 sono abituati a viaggiare e andare all’estero, una caratteristica che permette di raggiungere e inserirsi in nuovi mercati e di mandare i propri prodotti in giro per il mondo. Secondo un recente sondaggio Coldiretti/Ixè, nel 57% dei casi oggi un giovane preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento). “Per sostenere gli aspiranti imprenditori, Coldiretti sta realizzando piattaforme di servizi, corsi di formazione, consigli per accesso al credito e assistenza web. Per la nostra organizzazione – afferma Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Toscana – è chiaro che il mestiere della terra non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni – conclude De Concilio – grazie anche ad intuizioni lungimiranti che hanno cambiato il mondo agricolo come la legge di Modernizzazione ed Orientamento con la quale è stato riconosciuto il ruolo multifunzionale del settore primario”.

Eletta alla guida di Coldiretti Donne Imprese

E’ la fiorentina Monica Merotto la nuova responsabile di Coldiretti Donne Impresa della Toscana che ha raccolto il testimone dalla senese Maria Cristina Rocchi. Ad eleggere la leader per i prossimi 5 anni delle imprenditrici agricole l’assemblea regionale radunata a Firenze con la presenza dei vertici dell’organizzazione e Silvia Bosco Coordinatrice nazionale Donne impresa. La neo eletta conduce un'azienda agricola nell’alto Mugello, dove produce marroni e farro biologici e alleva bovini di razza limousine in selezione. È attiva con un'azienda agricola anche nel grossetano dove produce olio e vino. Insieme a Merotto nel comitato regionale le vice-responsabili Elena Bertini (Arezzo) e Francesca Coppini (Livorno), affiancate da Sabrina Cortazzo (Pisa), Michela Nieri (Pistoia), Marina Fruzzetti (Massa Carrara) e Francesca Buonagurelli (Lucca). L’agricoltura toscana si tinge sempre di più di “rosa”. Secondo dati forniti di recente da Inps in Toscana dei 28.930 imprenditori agricoli principali e coltivatori diretti ben 11.454 sono donne, quindi il 39.91%. Quindi una azienda agricola su tre è al femminile. “Nella loro attività imprenditoriale – ha detto Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – le agricoltrici hanno dimostrato capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambien-

te, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi: dalle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici, mercati di Campagna Amica e l’agriturismo”. “Sono molto felice di questo incarico -ha dichiarato Monica Merotto - insieme al gruppo di imprenditrici della nostra associazione, saremo attive nella promozione di un'agricoltura legata al territorio, avendo particolare attenzione al rapporto con i consumatori finali”. “Le quasi 12mila aziende agricole guidate da donne in Toscana – commenta Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – sono un patrimonio per tutto il sistema economico regionale con un peso nel mondo produttivo che non è dato solo dal numero delle titolari, ma anche da una capacità di innovazione che è stata in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla multifunzionalità per le imprese agricole in ambito economico, ambientale e sociale. Le donne in agricoltura sono quelle che hanno saputo interpretare al meglio il ruolo multifunzionale del comparto grazie alla legge di orientamento, fortemente voluta da Coldiretti”.

Da sinistra: Francesca Lombardi, Tulio Marcelli, Monica Merotto, Antonio De Concilio.

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IL TESTIMONE DA ZANIERI A BALLINI LA RIFORMA DELLA PAC TOSCANA

3 - MAGGIO-GIUGNO 2018

Rinnovati i vertici di Coldiretti Pensionati della Toscana

L’Europarlamento dice no ai tagli

E’ il fiorentino Sergio Ballini il nuovo presidente di Coldiretti Pensionati della Toscana. Ad eleggerlo l’assemblea regionale che si è svolta a Firenze nella nuova sede di Coldiretti Toscana nel Viale Fratelli Rosselli. Ballini 71 anni, noto produttore di Chianti Classico Gallo Nero, ha raccolto il testimone dal mugellano Carlo Alberto Zanieri, che ha guidato gli over 65 di Coldiretti per oltre 16 anni. Sergio Ballini, che conduce con la famiglia l’azienda agricola Podere di San Cresci a Greve in Chianti (Fi), con produzione di vino ed olio, è un profondo conoscitore del mondo agricolo fiorentino e non solo, è membro del Consiglio direttivo di Coldiretti Firenze-Prato e del Consiglio di amministrazione del Consorzio Agrario di Firenze. All’assise fiorentina hanno partecipato i vertici di tutte le Federazioni toscane sotto la guida del Presidente Tulio Marcelli e del Direttore Antonio De Concilio. Ha portato i saluti, introducendo i lavori, Danilo Elia, segretario nazionale Federpensionati Coldiretti sottolineando come: “I pensionati hanno un ruolo centrale nella società infatti in molti casi sono un vero aiuto delle famiglie sia per quanto riguarda la cura dei figli ma anche per il sostegno economico che possono offrire. In Toscana si registra il record nazionale di longevità – ha continuato Elia – e i pensionati del mondo rurale sono più penalizzati quando si parla di sanità ed assistenza poiché spesso hanno difficoltà di mobilità e di assistenza domiciliare.” “Ringrazio i pensionati Coldiretti per la fiducia che mi hanno riconosciuto – ha detto il neo-eletto – assicuro il mio impegno per cercare risposte alle necessità dei tanti agricoltori che dopo una vita dedicata al lavoro meritano attenzione e rispetto. Chi ha lavorato una vita nel settore agricolo – spiega ancora – prosegue il suo impegno attivo, spesso a supporto dei familiari,

No alla rinazionalizzazione della Politica agricola comune, più strumenti per aiutare gli agricoltori a sostenere le crisi e per attrarre nuovi operatori, meno burocrazia, ma soprattutto una bocciatura netta ai tagli di bilancio e un invito a sostenere finanziamenti equi per contrastare la scomparsa delle aziende agricole europee a conduzione familiare. Queste le linee guida per la prossima Riforma della Pac approvate il 30 maggio dal Parlamento Ue. Positiva la presa di posizione di Strasburgo che con questa risoluzione risponde alla comunicazione della Commissione sul futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione tenendo conto che la nuova Politica agricola dovrà essere approvata da Parlamento e Consiglio con la procedura della co-decisione. Gli europarlamentari sono favorevoli a una maggiore flessibilità che non si traduca però in una rinazionalizzazione della Pac che “deve basarsi su una serie comune di obiettivi, norme, strumenti e controlli”. Tra le priorità il sostegno alle aziende agricole perché continuino a produrre alimenti sicuri e di qualità a prezzi accessibili e con garanzie sempre maggiori di sostenibilità ambientale e di integrazione

Da sinistra: Carlo Alberto Zanieri e Sergio Ballini

in quanto resta tutta la vita agricoltore. I pensionati Coldiretti – ha detto Ballini – credono fortemente nel progetto Campagna Amica che ha rilanciato il contatto diretto tra il produttore e il consumatore finale. I pensionati Coldiretti sono spesso i veri protagonisti nei mercati a km zero diffusi ormai in ogni angolo della toscana”. Affiancheranno Sergio Ballini nel nuovo consiglio di Coldiretti Pensionati Giuliano Scattolin (vice-presidente), Anna Iadanza, Gaetano Zambrini, Anna Boschi, Luciana Petri, Cesare Lorenzi, Piero Cirri, Luciano Pattaro, Lucia Marraccini e Antonino Manerchia Maserà. “La nostra organizzazione – ha detto Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – è da sempre attenta alle esigenze dei pensionati. Di recente grazie al nostro forte impegno abbiamo ottenuto anche lo stop al pagamento dell'Imu sui terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (Iap) pensionati iscritti alla previdenza agricola che continuano a condurre le loro aziende”. Sanità e welfare sono i due temi su cui poggerà l’attività di sensibilizzazione di Coldiretti Pensionati nei confronti degli attori del territorio. In Toscana, secondo recenti dati Inps, le pensioni vigenti della gestione privata sono 1.189mila di queste le pensioni di coltivatori diretti e mezzadri sono poco più di 99mila. La pensione media di un agricoltore ammonta a 676 euro al mese.

“Un migliore sistema sanitario ed una più attenta assistenza sociale – commenta Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – rappresentano due temi importanti per la serenità e la salute che svolgono un ruolo fondamentale nel preservare l’equilibrio famigliare quando ci sono figli e nipoti. E’ su questi punti che dovremo trovare sinergie e risorse, al fine di tracciare traiettorie di futuro per una categoria che non va mai in pensione e che svolge un ruolo fondamentale nella tenuta del tessuto socio-economico di vaste aree dei nostri territori”.

nell’economia circolare. Il Parlamento Ue chiede che i pagamenti diretti continuino a essere finanziati dal bilancio europeo, che si escludano i settori più sensibili dai negoziati commerciali e che si assicuri più sostegno ai giovani e agli agricoltori colpiti dalla volatilità dei redditi e dei prezzi. E, ancora, metodi più efficaci per garantire che i contributi siano destinati agli agricoltori, un sistema che elimini gradualmente i criteri storici nel calcolo dei pagamenti diretti e meno denaro per le aziende più grandi. Nel dettaglio il documento approvato prevede un sufficiente finanziamento della Pac che significa mantenere il budget al livello attuale in prezzi costanti; un nuovo metodo Ue per calcolare i pagamenti diretti per eliminare gradualmente i criteri di sostegno storici con criteri flessibili per tenere conto della capacità di un'azienda agricola di fornire occupazione stabile che mantiene le persone nei territori rurali; una più equa distribuzione dei fondi tra gli stati membri, considerando lavoro impiegato, costi di produzione, potere d'acquisto, un sostegno accoppiato volontario, per mantenere la diversità dell'Unione in termini di produzione agricola, occupazione agricola e sistemi di produzione sostenibili, più sostegno a giovani e nuovi agricoltori, anche attraverso l’obbligo per gli Stati membri di offrire misure cofinanziate dall'Ue per aiutare i nuovi entranti a costituirsi e gli strumenti finanziari per facilitare il loro accesso al capitale; strumenti per affrontare meglio le crisi, agevolando l'accesso agli strumenti di gestione del rischio e di stabilizzazione e migliorando la lotta alle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare; un meccanismo di riserva di crisi in un vero fondo indipendente e il mantenimento delle disposizioni esistenti del cosiddetto regolamento Omnibus che consentono agli agricoltori di negoziare collettivamente i contratti di vendita. Inoltre, i deputati chiedono iniziative chiare e trasparenti per le filiere corte e sostenere regimi di produzione alimentare di qualità, che potrebbero essere conseguiti tra l'altro attraverso programmi europei di etichettatura dell’origine.


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AGRICOLTURA SOCIALE: PROSSIMA USCITA PER IL BANDO 3 - MAGGIO-GIUGNO 2018

TOSCANA

Lo stato dell’arte - Delibera GR n. 540 del 21 maggio 2018 recante “Disposizioni specifiche per l'attuazione della sottomisura 16.9”

La Regione Toscana ha approvato la Delibera GR n. 540 del 21 maggio 2018 recante “Disposizioni specifiche per l'attuazione della sottomisura 16.9 ‘Diversificazione delle attività agricole in attività riguardanti l'assistenza sanitaria, l'integrazione sociale, l'agricoltura sostenuta dalla comunità’ - Annualità 2018”. Entro giugno 2018 uscirà il relativo bando. La sottomisura 16.9 si prefigge lo scopo di promuovere la realizzazione di progetti finalizzati a sostenere forme di cooperazione tra aziende agricole e soggetti che operano nella sfera del sociale, in cui l’attività agricola sia funzionale alla realizzazione di servizi sociali volti all’inclusione lavorativa, terapeutica o riabilitativa di soggetti svantaggiati. Di seguito alcune anticipazioni su quanto sarà previsto dal bando della sottomisura 16.9 di prossima uscita. DOTAZIONE FINANZIARIA L’importo complessivo dei fondi che sarà messo a disposizione con il bando è pari a 1.000.000 €. BENEFICIARI I soggetti interessati alla realizzazione del progetto devono essere costituiti o devono impegnarsi a costituirsi sotto forma di associazione temporanea di impresa (ATI) o associazione temporanea di scopo (ATS). L’ATI/ATS deve essere composta da almeno due aziende agricole o forestali in forma singola o associata e può inoltre comprendere una o più tra le seguenti tipologie di soggetti purché vi sia coerenza tra gli scopi indicati nel proprio statuto o atto costitutivo e le finalità del bando: • soggetti del terzo settore (imprese sociali di cui al D. lgs 155/06 e s. mi, cooperative sociali di cui alla L.381/91 e s. mi); • soggetti pubblici tra quelli che hanno funzioni di programmazione e gestione dei servizi e degli interventi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali per gli ambiti territoriali di riferimento del progetto (ai sensi delle L.R. 40/05 e L.R. 41/05 – società della salute, zone distretto, aziende sanitarie, comuni in gestione singola o associata); • associazioni di promozione sociale di cui alla L.383/2000; • fondazioni attive nella progettazione e nella realizzazione di interventi e servizi sociali; • organizzazioni professionali e associazioni di categoria delle filiere agricole e organizzazioni sindacali; • Università degli Studi ed Enti di ricerca. ATTIVITÀ - ATTIVITA’ A) il sostegno è concesso per la costituzione, l’organizzazione, il coordinamento, gli studi propedeutici e l’animazione della forma associata

dei soggetti coinvolti nel partenariato, al fine di sviluppare rapporti di cooperazione tra diversi operatori. - ATTIVITA’ B) il sostegno è concesso per l’attività di cui al punto A nonché per la realizzazione del progetto operativo volto all’accoglienza di persone con disabilità e/o svantaggio ai sensi dell’art.4 della L.381/1991 c/o le aziende agricole partecipanti al progetto, al fine di favorire l’inclusione sociale e migliorarne l’autonomia tramite lo svolgimento di attività rurali. SPESE AMMISSIBILI Le voci di spesa ammissibili, ognuna finalizzata al progetto di agricoltura sociale, sono le seguenti: • studi preliminari e di contesto che comprendono l’analisi dei fabbisogni, studi di fattibilità, indagini di marketing finalizzati alla predisposizione del progetto; • animazione (incontri, focus groups, workshops, seminari); • costi di costituzione, funzionamento e gestione del partenariato di progetto compreso il compenso del coordinatore del progetto; • costi per la redazione e presentazione del progetto; • costi per la divulgazione dei risultati ottenuti; • costi diretti per la realizzazione di servizi e pratiche di agricoltura sociale dettagliati nei singoli progetti che non possono essere coperti da altre misure del PSR (es. costo assicurazione dei soggetti svantaggiati,

spese per accompagnatore/tutor dei soggetti svantaggiati, piccole attrezzature compresi i dispositivi di protezione individuale necessari per svolgere attività agricola). Sono esclusi i materiali di consumo. Eventuali spese propedeutiche sostenute per la costituzione dell’ATI/ATS sono ammissibili dalla data di pubblicazione del bando. CONTRIBUTO Il sostegno è concesso in forma di contributo in conto capitale ed è pari al 90% delle spese sostenute e ammesse a finanziamento. L’importo massimo del contributo concedibile per ciascun progetto è di 40.000 euro nel caso in cui l’intervento riguardi il solo sostegno alle spese sostenute per la costituzione, l’organizzazione, il coordinamento, gli studi propedeutici e l’animazione della forma associata dei soggetti coinvolti nel partenariato (Attività A) e di 100.000 euro nel caso in cui siano sostenute anche le spese per la realizzazione del progetto operativo volto all’accoglienza dei soggetti svantaggiati (Attività B). Non sono ammesse domande con un contributo minimo richiesto/concesso inferiore a 5.000,00 euro. Il contributo è concesso in regime di “De minimis” di cui al Reg.(UE) n.1407/2013. Ai sensi del citato Regolamento, l’importo complessivo dei contributi che un soggetto privato può ricevere non può superare i 200.000,00 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.


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