LA CAMPAGNA TOSCANA GENNAIO-FEBBRAIO 2016

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Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F- La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa - Una copia Euro 1,55

UNGULATI: APPROVATA LA LEGGE

POLIZZE CONTRO LE CALAMITA’

Spinta propositiva di Coldiretti

Contributi fino al 65% della spesa

VIGNETI: AL VIA LE AUTORIZZAZIONI Dal 1° Gennaio cambiato il sistema a pagina 2

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la campagna TOSCANA

Giornale di Coldiretti Toscana Anno XIX n.1/2016

IL SALUTO DI ROBERTO MADDE’ ANTONIO DE CONCILIO Dopo sette anni lascia la direzione di Coldiretti Toscana Dal luglio 2009, anno della mia nomina a Direttore della Coldiretti Toscana e della Coldiretti di FirenzePrato sono passati 7 anni di grande impegno e di intenso lavoro che hanno visto la Coldiretti al centro di tante iniziative e di tante battaglie. Dalle pagine di questo tabloid vorrei rivolgermi a tutta la Coldiretti che è in Toscana, ai singoli soci, a tutti coloro che lavorano sul territorio nella miriade di uffici di zona per esprimere la mia gratitudine. Sono stai sette anni segnati da un profondo cambiamento della scena politica e del mondo agricolo. Possiamo dire con soddisfazione che l’agricoltura, anche grazie al nostro impegno, è tornata centrale come motore di sviluppo per l’intero Paese. I dati di questi giorni ci dicono che vino, olio e carne sono cresciuti segnando quasi un boom delle esportazioni. E’ l’onda lunga del grande lavoro fatto con Expo2015 di Milano che ha ridato centralità all’agro-alimentare italiano e toscano. Come non ricordare nel mio saluto i sei mesi di Expo durante i quali i tutti i territori di Toscana sono stati protagonisti indiscussi di giornate memorabili all’insegna della tipicità e della qualità della nostra agricoltura. La battaglia in difesa del vero Made in Tuscany è stato il leitmotiv di questi anni ad iniziare dai molti presidi al Brennero e a Montecitorio fino ai più recenti davanti alla Lactalis di Ospedaletto Lodigiano. Come non ricordare in questa logica le due grandi manifestazioni organizzate nel 2012 davanti al Consiglio Regionale della Toscana ed alla

Stazione Leopolda di Firenze in difesa dell’olio extravergine di oliva? Forti e qualificate sono state le interlocuzioni con la Pubblica Amministrazione sia per le scelte di politica agricola, con i due PSR approvati, quello del 2007-2013 e quello del 2014-2020, sia per la gestione di interventi specifici come la riforma della Bonifica e la centralità riconosciuta ai Consorzi, sia nella gestione delle emergenze come quella degli ungulati, coronata da pochi giorni dall’approvazione della legge obiettivo. La Coldiretti in tutte queste vicenda ha svolto un ruolo di assoluto protagonismo sotto la stella polare della tutela degli interessi delle imprese agricole, impegno riconosciuto dagli oltre 10.000 agricoltori che il 4 Giugno 2014 hanno gremito il Mandela Forum di Firenze alla presenza del Presidente Confederale Roberto Moncalvo. La tutela delle imprese agricole in questi anni si è fortemente ancorata in tutti i territori della Toscana dove sono nati altre 1000 punti Campagna Amica, tra aziende agricole, agriturismi, botteghe e mercati. Un progetto

che ha dato risposte concrete alle esigenze delle imprese ed alle attese dei cittadini. La Coldiretti Toscana è sempre più radicata sul territorio con una miriade di servizi che vanno dal Patronato Epaca, ai CAA, ai Centri di Assistenza Fiscale, si servizi di Creditagri Italia. Tutto questo sarebbe impossibile se non ci fosse una forte sinergia ed un coinvolgimento dei nostri dirigenti. Un grazie particolare sento di dover esprimere quindi a tutti i dirigenti della Coldiretti Toscana, dalle sezioni ai membri dei consigli, ai pensionati, alle donne ed ai giovani. I giovani meritano un’attenzione particolare e sono stati i protagonisti assoluti di questi anni a partire dalle molte iniziative realizzate con gli Oscar Green, fino al grande successo dell’ultimo bando per l’insediamento in agricoltura che ha visto presentate oltre 1700 domande. Segno che i giovani vedono traiettorie di futuro nel mondo agricolo toscano e fanno ben sperare per gli anni a venire. Roberto Maddè

Il neo Direttore regionale si presenta

In qualsiasi modo le si voglia chiamare, prevalgono la sottile malinconia per il distacco dal territorio che si lascia e l'intrigante attrazione per le sfide, di cui l'incarico in una diversa realtà territoriale è "portatrice sana". Certo, chi come me queste sensazioni se l'e' giocate prima tra Puglia e Piemonte ed oggi tra quest'ultima e la Toscana, in verità gode di un ben fortunato contendere fra tre delle regioni di massimo rilievo, nello scenario non solo agricolo e non solo nazionale. Ora, mi perdonerete se eviterò di propinarvi quali siano le mie inten-

zioni nell'affrontare il nuovo incarico. Spero di essere in grado di dimostrarle nelle azioni più che nei propositi. A cinquantanove anni, con 37 anni di Coldiretti e quasi 29 di direzione, la cosa che ho fortemente cercato di utilizzare con grande accortezza è l'esperienza, una vera arma a doppio taglio: subdola nel creare la convinzione che ormai le abbiamo viste tutte, preziosa quando la si utilizza inquadrando ed avendo metodo nell'approcciare le diverse problematiche. Comunque, un proposito voglio pormelo ed è quello di far avvertire il meno possibile la partenza del collega Roberto Madde', al quale vorrei rivolgere il ringraziamento per quanto ha fatto in questi sette anni per la Coldiretti Toscana ed anche per come mi stia agevolando nel subentro, cosa mai scontata nelle successioni. Ma questo, nella grande famiglia Coldiretti accade. Ora non resta che rimboccarsi le maniche e ...buon lavoro a tutti! Antonio De Concilio

IL PROFILO DI ANTONIO DE CONCILIO Antonio De Concilio, approda alla guida di Coldiretti Toscana, dopo aver avuto due esperienze da direttore regionale in altre due straordinarie realtà, Puglia e Piemonte. Cinquantanove anni, di origini salernitane, il nuovo direttore che ha assuto le sue funzioni a partire dal 1° marzo, dopo aver maturato un corposo curriculum. Entra in Coldiretti nel 1979, quando è ancora studente in Medicina all’Università Federico II di Napoli. La prima esperienza è ad Avellino, dove, nell’80, ha modo di impegnarsi professionalmente e socialmente, nel prestare soccorso alle popolazioni colpite dal sisma. Inizia dall’Irpinia dove ben presto diventa vice direttore della federazione, il suo percorso, un crescendo di esperienze che si sono andate affinando e consolidando, sino a quando, nel 1987, ottiene il primo incarico da direttore e gli viene affidata la Coldiretti di Frosinone. Nel 1994 approda a Benevento, nel 2001 a Caserta, dove è chiamato ad affrontare emergenze ambientali di pesante rilevanza. L’anno successivo arriva a Foggia, dove comincia a lavorare al progetto di filiera dell’olio. A novembre del 2007 assume la direzione regionale di Coldiretti Puglia. Dal febbraio del 2013 è Componente del Consiglio della Confederazione Nazionale Coldiretti. L’anno successivo è a Torino, dove assume le redini di Coldiretti Piemonte. Ad attenderlo c’è adesso una nuova prestigiosa tappa: la Toscana.

L’EDITORIALE di Tulio Marcelli Presidente Coldiretti Toscana

Stagione molto importante per Coldiretti questa, e anche stagione di rinnovamento al vertice di molte federazioni, sia a livello regionale sia delle federazioni provinciali. In particolare un ringraziamento sentito senza dubbio a Roberto Maddè che lascia la direzione regionale dopo anni di un ottimo e fecondo lavoro, mentre un benvenuto di cuore va ad Antonio De Concilio che assume un ruolo davvero importante e impegnativo, e con il quale sarà senz’altro possibile proseguire e arricchire ancora il lavoro di sostegno al sistema agricolo toscano che stiamo portando avanti. La nostra organizzazione nel suo insieme lavorerà con grande impegno per affrontare le tematiche più delicate sul tappeto. A cominciare dalla questione ungulati. L’approvazione da parte del Consiglio regionale toscano della legge, fortemente voluta proprio da noi, che disciplina per i prossimi tre anni la gestio-

www.toscana.coldiretti.it


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Regione

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ne straordinaria delle specie cinghiale, capriolo, daino, cervo e muflone è, infatti, molto importante: si tratta di una misura necessaria per riportare la popolazione della fauna selvatica presente in Toscana ad un livello di sostenibilità e di convivenza sopportabile. Ci auguriamo che questa rinnovata spinta porti, anche con la riorganizzazione degli Ambiti Territoriali di Caccia e delle deleghe, ad una diversa attuazione delle norme esistenti, più efficace e corrispondente all’esigenze degli agricoltori e alla situazione che stanno vivendo ormai da molti anni. Qui ci attendiamo una forte presa di responsabilità della Regione Toscana, che sia operativa e equilibrata anche sui territori dando piena attuazione di questa legge, e consentendo quindi di giungere a soluzione dei gravissimi problemi legati al sovraffollamento insostenibile degli ungulati. Questione giovani: le risorse del pacchetto giovani daranno una spinta importante all’occupazione giovanile. Nelle nostre campagne nasceranno fino a 3mila nuovi posti di lavoro diretti, escluso indotto e filiera, oltre 8mila nel triennio, grazie al premio di primo insediamento e ai contributi messi in campo dalla Regione Toscana attraverso il Piano di Sviluppo Rurale. Coldiretti ringrazia la Regione Toscana per aver portato, anche qui su una nostra forte sollecitazione, il fondo delle risorse finanziare da 40 a 100 milioni riuscendo a soddisfare così molte più domande. Auspichiamo anche, e chiediamo con forza all’istituzione regionale, la riapertura di un nuovo bando in tempi brevi per consentire, alle imprese escluse, spostando il limite di insediamento da 6 a 12 mesi, di poter dare gambe ai loro progetti.

UNGULATI: TOSCANA, APPROVATA LA LEGGE Decisiva la pressione propositiva di Coldiretti Approvata dalla Regione Toscana la tanto attese legge obiettivo che disciplina per i prossimi tre anni la gestione straordinaria delle specie cinghiale, capriolo, daino, cervo e muflone. Dietro la spinta di Coldiretti, che da tempo si sta battendo per tutelare le imprese agricole dal “flagello” del numero fuori controllo degli ungulati in tutta la regione. Tante sono state, in questi anni, le iniziative organizzate per denunciare gli effetti devastanti e repressivi sull’economia agricola regionale. La legge anti-cinghiale, che è bene precisare che non consente, come scritto erroneamente da più parti, l’apertura della caccia tutto l’anno o abbattimenti senza alcune limitazioni o regolamentazione, è “contromisura”purtroppo necessaria per riportare la

popolazione della fauna selvatica ad un livello di sostenibilità e di convivenza sopportabile. E’ bene infatti ricordare che la legge regionale si muove necessariamente nel quadro delle disposizioni nazionali e quindi non può prescindere dalle regole e dai principi fissati nella legge 157 del 1992 che ha il preciso obiettivo di proteggere la fauna selvatica quale bene pubblico. In questo senso non è del tutto sbagliata la posizione di chi ha sostenuto che non c’era bisogno di una nuova legge regionale, in quanto quella vigente, se correttamente applicata, permette già alla pubblica amministrazione di governare il fenomeno e di realizzare tutti gli interventi per gestire la fauna selvatica. La nuova norma consente la caccia agli ungulati, non in

maniera indiscriminata, ma attraverso un piano di prelievo selettivo (distinguendo aree vocate e non vocate) e secondo un preciso calendario. Zonizzazione, piani di prelievo e calendario dovranno essere approvati dalla Regione, sentito il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, organo tecnico del Ministero dell’Ambiente. Anche gli interventi di controllo, finalizzati a limitare i danni alle produzioni agricole e ai boschi, sono strettamente regolamentati e, per essere messi in atto, necessitano dell’approvazione della Regione, previo parere dell’Ispra. Merito della legge è semmai quello di aver semplificato il percorso per l’approvazione di tutti questi atti. A seguito della riforma delle Province la

Regione ha riassunto le competenze in materia di gestione faunistico venatoria: questo è un elemento importante che potrà agevolare l’applicazione della legge. Fino ad ieri gli imprenditori agricoli, che denunciavano la grave situazione dovuta ad una popolazione di ungulati ormai fuori controllo, si scontravano contro il muro di gomma dello scarico di responsabilità: la Regione diceva che la colpa era delle Province che non applicavano la legge ed i regolamenti regionali, le Province controbattevano evidenziando le carenze o la non chiarezza delle disposizioni regionali, gli Ambiti Territoriali di Caccia sostenevano che non avevano gli strumenti per intervenire e qualche volta si finiva per addossare le colpe ai cacciatori che, secondo qualcuno, non

facevano gli abbattimenti, o ai produttori agricoli, che non avrebbero realizzato le opere di prevenzione per contenere i danni. Da domani tutto questo non sarà più possibile. La nuova legge regionale individua chiaramente il soggetto che ha la competenza e la responsabilità in materia: è la Giunta regionale che ha a disposizione tutti gli strumenti utilizzabili all’interno di un quadro normativo che, come già ricordato, è finalizzato a tutelare la fauna selvatica. La Giunta regionale è subito chiamata a dimostrare la volontà e la capacità di affrontare il problema; la legge fissa termini precisi per la revisione delle aree vocate (90 giorni) e per l’approvazione del piano di prelievo selettivo (30 giorni). Il rispetto di questi termini sarà il primo, importante elemento per dimostrare che si vuole davvero cambiare registro e governare l’emergenza ungulati, un fenomeno che in Toscana e stato troppo a lungo sottovalutato.

GIOVANI/1: DAL PSR 100MILIONI PER UNDER 40

GIOVANI/2: OSCAR GREEN 2016

Coldiretti: troppi gli esclusi, urgente un nuovo bando

Nuova sfida con Coldiretti Giovani Impresa

Finanziate 686 domande. Le nuove aziende porteranno in 3 anni oltre 8 mila nuovi occupati. Secondo l'Irpet le 686 domande che verranno finanziate genereranno investimenti per 136,5 milioni. Il Pil aggiuntivo per la Toscana sarà di circa 75 milioni di euro, le unità di lavoro attivate inizialmente circa 1050 (circa 2500 con l'indotto) e il reddito disponibile distribuito alle famiglie e spendibile in consumi sarà di circa 25 milioni. In un triennio l'impatto positivo sul PIL stimato da Irpet sarà di circa 187 milioni di euro e le unità di lavoro attivate saranno 8253. Sono le proiezioni e le aspettative nei confronti dei contributi erogati dal pacchetto giovani del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana. Al bando potevano presentare la domanda i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in una azienda agricola, in forma singola (ditta individuale) o associata (società di persone, società di capitale e cooperative agricole di conduzione) con un'età compresa fra i 18 anni compiuti e i 40 anni non

Parte il nuovo assalto all’Oscar dell’Agricoltura. Aperte le iscrizioni alla decima edizione del concorso Oscar Green che valorizza, esalta e premia l’agricoltura giovane, fatta dai giovani, sempre più vicina alla tecnologia, ecosostenibile e sinonimo di qualità Made in Italy. Il concorso è riservato agli imprenditori agricoli e agroalimentari under 40 che abbiano realizzato un modello d’impresa originale e innovativo. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 marzo e possono essere fatte online sul sito web www.oscargreen.it, dove è possibile trovare anche il regolamento, oppure rivolgendosi alle sedi provinciali di Coldiretti. Dal 2009 sono state centinaia le imprese agricole toscane che hanno partecipato al concorso, tre quelle che sono riuscite a vincere la rispettiva categoria (Caseificio Manciano nel 2014 e Società Pesciatina Orticoltura nel 2014 e Oasi Agrituristica Baugiano nel 2009), sei le finaliste (Orti Dipinti e Cappella S. Andrea nel 2014, Azienda agricola ed agrituristica Ceregne nel 2013, Acquacoltura nel 2012, Pascal

compiuti e rispettino i requisiti previsti nel bando. Il premio all'avviamento era fissato in 40 mila euro per ciascun giovane che si insedia o in 50 mila per aziende ricadenti completamente in aree montane. Restano però escluse, dai finanziamenti, oltre 1.000 progetti presentati per cui Coldiretti, applaudendo all’iniziativa della Regione Toscana, chiede la riapertura di un nuovo bando in tempi brevi per consentire, alle imprese escluse, spostando il limite di insediamento da 6 a 12 mesi, di

poter dare gambe ai loro progetti. Sarà questa la prossima missione di Coldiretti. La maggior parte delle domande proviene dalle province di Grosseto (325) e Siena (298), seguite da Arezzo (220) e Firenze (205). A ruota c'è Lucca (168), Pisa ( 160) e Pistoia (159), infine Massa e Carrara (93) e Prato (27). Rilevante la mole di domande proveniente dalle zone montane dove la prosecuzione dell'attività agricola riveste notevole importanza anche dal punto di vista della salvaguardia del territorio.

Goldsmith e Vivai Romiti e Giusti nel 2011 ed il Ciliegio nel 2010). Cinque le sezioni previste dal bando: “Campagna Amica”, che premia le imprese che in maniera innovativa raggiungono direttamente il consumatore finale rispondendo alle esigenze di sicurezza alimentare, qualità dei prodotti tutela ambientale; “Fare rete”, destinato a imprese, dalle cooperative ai consorzi agrari, alle società agricole capaci di fare rete per massimizzare i vantaggi delle aziende agricole, agroalimentari e del consumatore finale; “Impresa 2.terra”, riservato alle aziende agroalimentari che hanno sviluppato una cultura d’impresa esemplare per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana; “Paese Amico”, riservato a istituzioni (Comuni, Ausl, scuole) che hanno dato il loro contributo per l’attuazione dei progetti promossi da Coldiretti; “We green”, riservato alle aziende che pongono particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e all’agricoltura sociale con un sviluppo incentrato sulla sostenibilità e il servizio all’intera società.

LA CAMPAGNA TOSCANA - Giornale di Coldiretti Toscana - Anno XIX n.1 GENNAIO-FEBBRAIO 2016 Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F - Stampa: Tip. Rindi - Prato La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa Editore: Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana- Registro Operatori della Comunicazione n.9714 - Reg. Trib. Firenze n.4768 del 20.02.98 Direttore responsabile: ROBERTO MADDE’- Direzione, redazione e amministrazione Via della Villa Demidoff, 64/d - 50127 Firenze Tel. 055/323571 - Fax 055/3246612 - Mail: lacampagna.toscana@coldiretti.it - http://www.toscana.coldiretti.it Ai sensi del Dlgs del 30.06.2003 n.196 (codice Privacy), si precisa che i dati dei destinatari del giornale, da tempo in nostro possesso, forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento o diversamente acquisiti da enti collegati con La Campagna Toscana/Caict srl/Coldiretti, verranno utilizzati dalla stessa Caict srl, editrice del giornale, per essere inseriti in archivio informatizzato idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo espresso divieto sottoscritto degli interessati, oltre che per il rispetto del rapporto di abbonamento o di invio del giornale, anche per le proprie attività istituzionali ivi comprese la comunicazione, l’informazione e la promozione, nonché per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.


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Sindacato

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RINNOVO AI VERTICI DI GROSSETO, PISTOIA, FIRENZE-PRATO Marco Bruni e Michela Nieri neo Presidenti. Simone Ciampoli alla direzione Stagione di rinnovamento dei vertici anche in tre province della nostra regione: Pistoia, Grosseto e Firenze-Prato. Partiamo dalla capitale mondiale del vivaismo, dove Michela Nieri è la nuova presidente Coldiretti eletta dall'assemblea della Federazione Provinciale. 47 anni, imprenditrice agricola, già vice presidente della principale associazione agricola pistoiese e responsabile di Coldiretti Donne Impresa Pistoia, Michela Nieri fa parte del Comitato per la promozione dell'imprenditoria femminile della Camera di commercio,

industria, artigianato e agricoltura di Pistoia. Michela Nieri succede a Mario Carlesi. Saluta Pistoia, Vincenzo Tropiano, chiamato alla federazione di Salerno. Al suo posto Simone Ciampoli. Forte di una esperienza ventennale in giro per l’Itala, Campania, Agrigento, Cosenza, Modena, Pescara e Chieti, Ciampoli è originario di Scandicci. Il neo direttore ha indicato tra i primi impegni da portare a termine, il potenziamento del progetto confederale per una filiera agricola tutta italiana, l’ampliamento di una rete di aziende aderenti alla fon-

dazione Campagna amica e una progettualità per garantire e implementare il reddito delle imprese agricole. Simone Ciampoli ha assunto anche la direzione di Coldiretti FirenzePrato sostituendo Roberto Madde’chiamato ad altro incarico. Anche Grosseto vivrà una fase di rinnovamento: dopo due mandati Francesco Viaggi lascia il testimone a Marco Bruni. Bruni è il primo presidente che viene dal mondo vitivinicolo. “Sono onorato di essere stato eletto in una associazione radicata sul territorio da anni. Sono stato rappresentante

regionale del movimento giovani di Coldiretti – ricorda Bruni – mi riconosco nel progetto che porta avanti oggi la Coldiretti nazionale. Ripartirò dalla base dialogando con tutti, per far crescere ulteriormente l’associazione e quello che posso garantire è il mio impegno personale. Non faccio promesse ma sono determinato con il supporto del direttore, della struttura, dei presidenti di sezione e di quanti tra i soci vorranno portare avanti con vigore e virtuosità tutte le attività a tutela delle aziende agricole maremmane”.

Nella foto: Michela Nieri e Marco Bruni rispettivamente neo Presidenti di Coldiretti Pistoia e Coldiretti Grosseto

Nelle foto. A sinistra Michela Nieri e Simone Ciampoli, Presidente e Direttore di Coldiretti Pistoia. Sopra Roberto Nocentini e Simone Ciampoli, Presidente e Direttore di Coldiretti Firenze-Prato. A sinistra l’intervento del Segretario Generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo.

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Campagna Amica

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PESCE: A LIVORNO ASTA ON-LINE FATTORIE DIDATTICHE IN RETE Progetto di Coldiretti Impresa Pesca Iscrizione entro il 31/12/2016 Rilanciare il ruolo strategico del mercato ittico aumentando il numero di produttoripescherecci che ogni mattina conferiscono il pescato ed il numero degli acquirenti, commercianti, ristoratori, alberghi anche attraverso un sofistico e all’avanguardia sistema di asta online. Inizia una nuova era per il mercato ittico di Livorno che, attraverso un progetto di filiera di Impresa Pesca Coldiretti, punta a ridare centralità nello scacchiere tirrenico alla storica struttura di Piazza della Fortezza Vecchia. Saranno due le linee d’asta che potranno essere utilizzate: una diretta, quindi con presenza sul posto del venditore ed acquirente, così come avvenuto fino ad oggi, ed una – e questa è una novità assoluta – linea di asta online. I potenzialità acquirenti professionali (non quindi consumatori) potranno connettersi

da casa o dal posto di lavoro e seguire l’asta dal pc o dal tablet, fare la propria offerta ed aggiudicarsi il pescato senza essere presenti fisicamente. Il pesce sarà poi consegnato al luogo convenuto oppure sarà lo stesso acquirente a ritirarlo. Le due aste saranno integrate. Previsto, nell’ambito del piano di rilancio elaborato da Impresa Pesca Coldiretti, anche uno sportello dedicato ai pescatori a meno di 50 metri dalla banchina. Sarà aperto due volte la settimane e metterà nelle condizioni i pescatori di ottimizzare i tempi ed avere sempre un esperto a disposizione. Attualmente sono 13 le imbarcazioni che vendono il pesce al mercato di Livorno conferendo alla linea d’asta circa 120 tonnellate di pescato all’anno per un fatturato complessivo di 1,3milioni di euro. “L’obiettivo – spiega

Danilo Di Loreto, Responsabile Impresa Pesca Toscana – è migliorarlo ed ambire a raddoppiarlo nel giro di un paio di anni incrementando tutti i protagonisti della filiera. Nel progetto, il cui piano è stato presentato a giugno al Ministero e che attualmente stiamo realizzando con risorse interne, prevede anche la nascita di un punto-degustazione e un centro di trasformazione, altro anello ancora mancante che sarà strategico per il futuro della nostra pesca. Con questo progetto rimettiamo al centro il mercato ittico di Livorno e diamo un futuro agli attori di una filiera importante come quella del pescato locale che sta vivendo, da anni ormai, una fase di profonda sofferenza”. Per informazioni sui Impresa Pesca Coldiretti rivolgiti ad una delle sedi presenti sul territorio.

Via libera alla creazione della rete regionale delle fattorie didattiche contraddistinte dal logo identificativo. Con Decreto Dirigenziale 5802 del 1/12/2015, in Toscana, le aziende che intendono svolgere attività di fattoria didattica possono presentare la DUA (Dichiarazione Unica Aziendale) sul sito di Artea per iscriversi nell’Elenco regionale e utilizzare il logo “Rete delle Fattorie Didattiche della Toscana”. Come indicato all’art. 20 del regolamento n.74/2014, per iscriversi all’elenco l’imprenditore agrituristico che già svolge attività didattiche di cui all’art. 14 della

legge 30/2003, che si configurano come fattorie didattiche e/o utilizzano tale denominazione, per proseguire tale attività deve adeguarsi alla nuove norme sulle fattorie didattiche e può farlo senza interrompere il proprio operato, entro il 31 dicembre 2016. Per l’iscrizione in Elenco

FILIERA CORTA

oltre all’adeguamento alla normativa (l.r. 30/2003 e Reg. 46/2004 come modificati nel 2014), l’imprenditore deve aggiornare o presentare la DUA sul sito di Artea (opportunità l.r. 30/2003-Agriturismo o fattorie didattiche non in ambito agrituristico) e la SCIA al Comune di riferimento. Dopo è possibile iscriversi in Elenco tramite l’apposita DUA (opportunità l.r. 30/2003 Rete Fattorie Didattiche-Richiesta utilizzo logo ed inserimento in elenco) e scaricare il logo “Rete delle Fattorie Didattiche della Toscana” per la realizzazione del cartello da porre all’ingresso dell’azienda.

CAMPAGNA AMICA SU RADIO TOSCANA Appuntamento tutti i Lunedì alle 13,00 su FM 104,7 e 88

Riprendono le interviste di Radio Toscana alle imprese agricole associate che si caratterizzano per aderire al circuito Campagna Amica. 27 trasmissioni, fino al 20 giugno per poi riprendere, dopo la pausa estiva, dal 20 ottobre al 28 novembre in onda tutti i lunedì. Continua l’impegno di Coldiretti per difendere la vera agricoltura Made in Tuscany che con Radio Toscana apre una

vetrina per cittadini e consumatori. Non mancate l’appuntamento e sintonizzatevi sulle onde FM 104,7 e 88 di Radio Toscana il lunedì alle ore 13.00. Campagna Amica è la rete di imprese agricole nata in casa Coldiretti nel 2008 per realizzare iniziative volte ad esprimere pienamente il valore e la dignità dell’agricoltura italiana, rendendo evidente il suo ruolo chiave per la

TERRANOSTRA

tutela dell’ambiente, del territorio, delle tradizioni e della cultura, della salute, della sicurezza alimentare, dell’equità, dell’accesso al cibo ad un giusto prezzo, dell’aggregazione sociale e del lavoro. In Toscana aderiscono alla rete oltre 600 imprese agricole e più di 300 agriturismi. Sono circa 90 i mercati contadini presenti in ogni angolo della regione targati Campagna Amica.

STOP ALLA COMUNICAZIONE PREZZI La Regione Toscana accoglie la richiesta di Terranostra Eliminato l'obbligo di comunicazione prezzi per le aziende agrituristiche della Toscana. Via libera al riordino del corpo normativo sul settore rurale. Il Consiglio regionale ha approvato la legge sul trasferimento delle funzioni provinciali

per effetto della legge 22/2015. Con l’occasione il Consiglio regionale ha anche approvato il provvedimento che interessa il settore agrituristico. Per quanto attiene la disciplina dell’agriturismo è

stato eliminato l'obbligo della comunicazione dei prezzi da parte degli operatori, sollecitata da Terranostra-Coldiretti, per tentare di ridimensionare gli oneri delle imprese e per armonizzare l'articolato alla norma nazionale.


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Opportunità

la campagna TOSCANA

VIGNETI: AL VIA LE AUTORIZZAZIONI POLIZZE CONTRO CALAMITA’NATURALI Archiviati i “diritti”di reimpianto Contributi fino al 65% della spesa Dal 1° gennaio 2016 è entrato in vigore il nuovo sistema delle che autorizzazioni sostituisce il regime di limitazione agli impianti viticoli gestito, negli anni passati, attraverso il regime dei “diritti di impianto e reimpianto”. La nuova normativa prevede che la pubblica amministrazione rilasci ai viticoltori autorizzazioni per l'impianto di nuovi vigneti e per i reimpianti; i 'vecchi' diritti di reimpianto in possesso dei produttori saranno convertiti in autorizzazioni su domanda dei produttori stessi. Per impiantare un vigneto occorre, quindi, essere in possesso della autorizzazione che corrisponde a una superficie espressa in ettari, è concessa senza costi a carico dei produttori e che, a differenza dei “diritti”, non è trasferibile da un produttore ad un altro. Le autorizzazioni per nuovi impianti, che consentiranno una piccolissima crescita del “vigneto Italia”, verranno rilasciate nel limite massimo annuo dell'1% della superficie vitata

nazionale (circa 6.400 ettari), suddivisa in quote regionali; alla Toscana dovrebbero essere assegnati circa 580 ettari, salvo integrazioni per quote non utilizzate da altre Regioni. Al termine del primo anno di applicazione sarà effettuata una verifica approfondita al fine di valutare i risultati e apportare, se del caso, modifiche ed integrazioni al fine di migliorare l'efficienza del sistema. Le modalità e le tempistiche di rilascio delle autorizzazioni per i nuovi impianti sono disciplinate dagli articoli 8 e 9 del Decreto del Ministero delle politiche agricole n. 12272 del Dicembre scorso. Dal 15 Febbraio al 31

FRANTOI, OK SCARICO IN FOGNATURA ACQUE REFLUE Le acque reflue dei frantoi oleari sono assimilate alle acque reflue domestiche e possono essere oggetto di scarico in pubblica fognatura. E’ quanto disposto dall’articolo 65 del cosiddetto Collegato ambientale (legge n.221/2015). La norma, nel prevedere l’assimilazione, prevede che per assicurare la tutela del corpo idrico ricettore ed il rispetto della disciplina degli scarichi delle acque reflue urbane, lo scarico di acque di vegetazione in pubblica fognatura è ammesso, ove l'ente di governo dell'ambito ed il gestore d'ambito non ravvisino criticità nel sistema

di depurazione, per i frantoi che trattano olive provenienti esclusivamente dal territorio regionale e da aziende agricole i cui terreni insistono in aree scoscese o terrazzate ove i metodi di smaltimento tramite fertilizzazione e irrigazione non siano agevolmente praticabili, previo idoneo trattamento che garantisca il rispetto delle norme tecniche, delle prescrizioni regolamentari e dei valori limite adottati dal gestore del servizio idrico integrato in base alle caratteristiche e all'effettiva capacità di trattamento dell'impianto di depurazione.

Marzo di ogni anno i produttori interessati potranno presentare la domanda telematica, mediante il SIAN, per ottenere l’autorizzazione per nuovi impianti, con l’unica condizione di essere in possesso di superficie agricola pari o superiore a quella per cui si chiede l’impianto. Entro il 30 Aprile il Mipaf decide sull’ammissibilità delle domande e lo comunica alle Regioni. Le Regioni entro il 1° Giugno rilasciano le autorizzazioni ai richiedenti ritenuti ammissibili. Nel caso in cui gli ettari richiesti superino quelli disponibili, le autorizzazioni saranno rilasciate per quote ridotte; per l’anno in corso la riduzione sarà applicata in modo proporzionale; dal 2017 potranno essere introdotti criteri di priorità. Il produttore entro 10 giorni dalla data del rilascio può rifiutare l’autorizzazione, qualora la stessa sia rilasciata per una superficie inferiore al 50% di quanto richiesto. Tutti i produttori che sono titolari di diritti di reimpianto al 31 dicembre 2015, secondo il vecchio regime, avranno tempo fino al 31 dicembre 2020 per convertire tali diritti in autorizzazioni.

Avversità atmosferiche e calamità naturali sono già costate all’agricoltura oltre 400milioni di euro dal 2012 ad oggi. Arriva la polizza assicurativa agevolata che “copre” i danni alle coltivazioni agricole, ma anche agli impianti e alle serre, causati da alluvioni, grandine, vento, siccità, sbalzi termini. Per le aziende agricole della Toscana che in questi ultimi anni hanno dovuto fare i conti con almeno una decina di calamità, il contributo pubblico per la copertura parziale dei costi sostenuti per il pagamento dei premi assicurativi può arrivare fino al 65% della spesa ammessa. Le polizze dovranno prevedere una soglia di danno superiore al 30% da applicare sull’intera produzione assicurata per Comune, ad eccezione delle tipologie di polizze senza soglia di danno e nel caso di copertura integrativa non agevolata. Lo ricorda il Codipra Toscano (www.codipratoscano.it), il consorzio toscano di difesa delle produzioni.

Attualmente soltanto una impresa su cinque in Toscana è assicurata. Una quota destinata a salire, nei prossimi anni, in conseguenza della progressiva presa di coscienza della necessità di prevedere una strategia di rischio per la propria attività economica. La prima scadenza, per richiedere il contributo, è il 30 aprile 2016 e riguarda la sottoscrizione della polizza sulle produzione arboree a ciclo autunnoprimaverile e permanente (uva, olive, frumento duro e tenero, avena, orzo, farro ed altri cereali minori). Per le altre colture primaverili la scadenza è il 31 maggio, per le colture a ciclo estivo, secondo raccolto o trapiantata il 15 luglio, per le colture a ciclo autunno-invernale e vivaistiche il 31 ottobre. Le coperture assicurative che coprono la mancata resa (quantitativa o quanti/qualitativa) delle produzioni vegetali possono avere diverse combinazioni: polizze che coprono l’insieme di tutte le avversità (catastrofali + frequenza + accessorie), polizze che

coprono l’insieme di tutte le avversità catastrofali e almeno 1 delle avversità di frequenza, polizze che coprono almeno 3 avversità di frequenza e eventualmente 1 o entrambe le avversità accessorie e polizze che coprono l’insieme di tutte le avversità catastrofali. E’ bene sapere che, per poter accedere al sostegno per l’assicurazione agevolata, è indispensabile rivolgersi presso il Centro Assistenza Agricola per aggiornare il fascicolo, predisporre il piano di coltivazione e, novità, l’elaborazione del piano assicurativo individuale che rappresenta la richiesta d’aiuto per l’accesso al contributo sulla spesa assicurativa (il documento deve essere allegato alla polizza, e non è quindi più possibile sottoscrivere alcuna polizza assicurativa agevolata senza di esso). Per richieste preventivi, prenotazioni contributi e sottoscrizioni, rivolgersi ad una delle sede Coldiretti presenti su tutto il territorio o al Codipra Toscano: www.codipratoscano.it.

LE SCADENZE DA RICORDARE

PRODUZIONI ARBOREE A CICLO AUTUNNO-PRIMAVERILE E PERMANENTI ENTRO IL 30 APRILE 2016 ALTRE COLTURE PRIMAVERILI ENTRO IL 30 MAGGIO 2016 COLTURE A CICLO ESTIVO, SECONDO RACCOLTO O TRAPIANTATE ENTRO IL 15 LUGLIO 2016 COLTURE A CICLO AUTUNNO-INVERNALE E VIVAISTICHE ENTRO 31 OTTOBRE 2016


PROGETTO GENNAIO FEBBRAIO 2016

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la campagna TOSCANA

IL REGISTRO INFORTUNI “IN SOFFITTA” Con Decreto attuativo Jobs Act abolito l’obbligo di tunuta Non sarà più necessaria la tenuta del registro infortuni. In un’ottica di semplificazione in materia di adempimenti formali concernenti gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il D.Lgs n.151/2015 – attuativo del Jobs Act (L. n.183/2014) – all’art. 21 c.4, ha introdotto una norma attesa da anni dai datori di lavoro, ossia la definitiva abrogazione dell’obbligo di tenuta del registro infortuni. La novità, operativa dallo scorso 23 dicembre 2015, fa quindi venir meno l’onere per i datori di lavoro di trascrivere gli infortuni occorsi ai lavoratori, in quanto considerato ormai un adempimento superfluo, visto che gli eventi infortunistici sono comunque inviati telematicamente. L’entrata in vigore della

IL CASO

Fisco & Impresa

di Gianni Donati - Impresa Verde Toscana srl

COME RECUPERARE L’IVA SUGLI ACQUISTI?

suddetta norma fa si venir meno l’obbligo di tenuta del registro infortuni, ma non esclude altri adempimenti importanti, quali l’obbligo di conservazione del registro per i canonici quattro anni. Inoltre, permane comunque l’obbligo di denuncia in materia di infortunio sul lavoro. Un punto ancora in dubbio riguarda l’obbligo di vidimare il registro alla ASL, in quanto la disposizione normativa, così come è scritta, non chiarisce la cessazione di

tale adempimento. Ricordiamo che l’inosservanza delle disposizioni sulla istituzione, tenuta e conservazione del registro infortuni è punita con la sanzione amministrativa da 2.828,00 a 16.977,00 euro. Stante l’attuale situazione, ed in attesa di successivi chiarimenti, invitiamo le aziende associate, a titolo prudenziale, a continuare ad utilizzare nelle modalità di conservazione e di compilazione, le procedure fino ad oggi utilizzate.

Sono un’impresa olivicola che fino ad oggi ho applicato il Regime Iva forfettario e pertanto non ho mai versato l’IVA essendo la percentuale di compensazione dell’olio uguale alla all’aliquota Iva di fatturazione cioè il 4 %. Questo regime non mi permette però di recuperare l’Iva sulle fatture di acquisto. In vista di alcuni investimenti che mi appresto a fare, ho intenzione di acquistare alcune attrezzature (imbottigliatrice, vasche per la conservazione dell’olio, ristrutturazione di annesso agricolo ecc) per un costo stimato di circa 60.000 + Iva. Come posso fare a recuperare l’Iva su tutti questi acquisti? Il passaggio da Regime Iva forfettario (art. 34 DPR 633/72) al Regime Iva ordinario non presenta particolari limitazioni. Dal prossimo anno (01/01/2016), basterà effettuare il calcolo delle liquidazioni Iva relative alle fatture emesse e ricevute, in maniera ordinaria cioè evidenziando come debito verso l’erario, tutta l’Iva esposta nelle fatture emesse e recuperando a credito, l’Iva relativa alle fatture di acquisto. Ai sensi dell’art. 19-bis2 del DPR 633/72, passando da Regime Iva forfettario ad ordinario, ha la

possibilità di portarsi a credito quota parte dell’Iva relativa all’acquisto di eventuali beni strumentali effettuati negli ultimi esercizi passati e anche parte dell’Iva relativa alle merci in magazzino (nel suo caso olio in giacenza al 31/12/2015 come risulta dai registri). Nella dichiarazione Iva 2017 (per il 2016) dovrà ricordarsi di manifestare l’opzione per il Regime Iva Ordinario nell’apposito Quadro VO e comunque dovrà rimanere nel regime Iva Ordinario per un minimo di tre anni. Le ricordo che nel caso di vendita diretta a privati, dovrà emettere ricevuta / scontrino fiscale non potendo più beneficiare della speciale deroga prevista a favore delle aziende agricole che adottano il Regime Iva forfettario. Prima però di mettere in moto le procedure indicate le consiglio di verificare attentamente la reale convenienza ad effettuare il passaggio di Regime; per fare questa valutazione oltre all’ammontare dell’investimento che ha programmato di fare, è necessario verificare anche il fatturato di vendita di olio e le ordinarie spese di gestione. Gli Uffici Coldiretti sono a disposizione per la necessaria attività di supporto in questa delicata scelta.

730 PRECOMPILATO AL CAF COLDIRETTI Un servizio qualificato a disposizione di tutti i cittadini CAF Coldiretti è il Centro di Assistenza Fiscale costituito dalla Coldiretti: opera dal 1993 garantendo assistenza qualificata nell'intero arco dell'anno a tutti i cittadini che ne fanno richiesta ed è presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale. Anche quest’anno si avvicina il tempo della dichiarazione dei redditi 2015. Il CAF Coldiretti è a disposizione di tutti i cittadini e pensionati che vogliono verificare la loro posizione, acquisire la propria dichiarazione dei redditi 730 precompilata ed essere informati sui dati resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate. Questo consente al contribuente di conoscere e verificare i dati a disposizione d e l l ’A m m i n i s t r a z i o n e

Finanziaria ed allo stesso tempo evitare ulteriori complicazioni che possono verificarsi nella richiesta delle credenziali di accesso oppure nella compilazione ed invio della dichiarazione dei redditi. Tutti gli interessati sono invitati a rivolgersi agli uffici del CAF Coldiretti con una copia del documento d’identità per sottoscrivere una delega e poter accedere ai propri dati e far si che il nostro CAF possa fornire l’assistenza fiscale necessaria a valutare se i dati resi disponibili on-line sono completi o se, diversamente, è necessario modificarli e/o integrarli con altri non conosciuti d a l l ’A m m i n i s t r a z i o n e Finanziaria. Il Caf Coldiretti con le

numerose strutture operative distribuite su tutto il territorio rappresenta un valido ed efficiente punto di riferimento per i contribuenti. Con riservatezza, competenza e rapidità gli operatori del Caf Coldiretti si rendono disponibili a risolvere tutti gli adempimenti fiscali. Rivolgendosi a uno degli uffici del Caf Coldiretti ci si accorge che fare la dichiarazione dei redditi può essere un gesto semplice, un dovere da compiere in modo veloce e non un’incombenza. Attraverso il numero verde 800 730 730 o contattando le singole strutture provinciali è possibile avere informazioni sugli orari di apertura e fissare un appuntamento.

730 UNICO ISEE IMU TASI RED


PROGETTO GENNAIO FEBBRAIO 2016

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Epaca & Servizi

la campagna TOSCANA

L’ESPERTO RISPONDE

Formazione

di Nicola Prosperi - Responsabile Epaca Firenze-Prato

OPZIONE DONNA, QUALI SONO I REQUISITI? Buongiorno, recentemente ho sentito alla Tv che l’ultima legge finanziaria ha prorogato per le donne la possibilità di andare in pensione a 57 anni, la cosiddetta “opzione donna”. Quali sono esattamente i requisiti per avere diritto a questa pensione? L’art.1, comma 281, della legge n.208/2015, ha esteso la possibilità di optare per il regime sperimentale (la cosiddetta “Opzione Donna” introdotta con l’art.1 comma 9 della Legge 243/2004)alle lavoratrici che hanno maturato i requisiti anagrafici e contributivi entro il 31 dicembre 2015. I requisiti sono sempre quello anagrafico di 57 anni e tre mesi per le lavoratrici dipendenti e di 58 anni e tre mesi per le autonome (quindi anche per le imprenditrici agricole), congiunto al requisito contributivo minimo di 35 anni. Si è dunque “riaperta” la possibilità di accedere al regime sperimentale che, prima dell’approvazione della Legge di stabilità 2016, era limitata alle lavoratrici che avessero maturato i requisiti anagrafici e contributivi entro l’anno 2014. Per quanto riguarda invece le lavoratrici che maturino i requisiti pensionistici dal 1° gennaio 2016 in poi, non è attualmente prevista la possibilità di avvalersi del regime sperimentale. E’ importante ricordare che la scelta di accedere alla pensione con l’

“Opzione donna” determina l’applicazione del sistema di calcolo contributivo e che tale opzione, una volta liquidata la pensione, diventa irrevocabile. In molti casi, però, questa possibilità può rivelarsi conveniente, considerato che il regime dell’Opzione donna può consentire di anticipare di parecchi anni il diritto alla pensione. Suggeriamo pertanto di avvalersi della consulenza gratuita del nostro Patronato per verificare sia i requisiti che la convenienza di questa scelta. Sono un coltivatore diretto e le volevo chiedere se è vero che da quest’anno l’Inps non mi invierà più la lettera con gli estremi per il pagamento dei contributi previdenziali? Con messaggio n.7381 del 10.12.2015 l’ Inps ha comunicato che a partire dalla contribuzione dovuta per l’anno 2016 (1 rata scadenza 16 luglio 2016) l’istituto non invierà più, come da prassi, le lettere contenenti gli estremi per il pagamento mediante modelli f24 ai lavoratori agricoli autonomi (coltivatori diretti e Iap), in quanto gli stessi saranno disponibili on-line sul sito Inps accessibile soltanto con il proprio pin personale o attraverso intermediario delegato. L’invito a rivolgersi al proprio ufficio zona Coldiretti, prima della scadenza del 16.07.2016, per ricevere tutte le informazioni per la ristampa dei modelli f24.

• ALIMENTARISTI (EX HACCP) Cicli di corsi rivolti a tutte le categorie di operatori ed imprese che trattano generi alimentari. Da 4-8-12-16 ore secondo il livello di rischio e di responsabilità. • RSPP, PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO, RLS Corsi rivolti ai vari livelli di figure con durate variabili secondo l'organizzazione aziendale e il livello di rischio . • CORSO FOR.CAP PER LA CAPACITÀ PROFESSIONALE DELLO I.A.P. Il corso di 54 ore finalizzato all'ottenimento della capacità professionale necessaria per la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale. • COME SI DIVENTA FATTORIA DIDATTICA? ECCO IL CORSO Il corso è rivolto a tutti coloro che intendono realizzare nella propria impresa agricola una “fattoria didattica”. Alla luce delle nuove definizioni normative della Regione Toscana si prenderanno in esame gli aspetti relativi a questa attività che ben si integra con la multifunzionalità dell’impresa agricola. La frequenza al corso sarà certificata da un attestato rilasciato da CAICT srl e riconosciuto dalla Regione Toscana che darà la possibilità di esercitare tale attività. • “PISCINE” Percorsi obbligatori per “responsabile degli impianti natatori”e “addetto agli impianti tecnologici”. Percorso abbreviato di 20 ore quando le due figure coincidono. I percorsi sono obbligatori per i detentori di piscine in agriturismo. • PIANO D’AZIONE NAZIONALE USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI Corsi relativi al PAN: – Formazione obbligatoria per utilizzatori professionali (ex patentino) – 20 ore più esame – Aggiornamento per utilizzatori professionali – 12 ore C – Formazione obbligatoria per distributori di prodotti fitosanitari – 25 ore più esame – Formazione obbligatoria per consulenti fitosanitari- 25 ore più esame – Esami per tecnici esonerati da frequenza corsi – Tecnici addetti ai controlli sulle macchine irroratrici • PATENTINO TRATTORI Corsi di aggiornamento e di formazione da 4 ore e da 13 ore secondo le tipologie di utenza, per utilizzo di trattore a ruote o trattore a cingoli, sulla base dell’Accordo Stato Regioni del 22 Febbraio 2012.

Per informazioni sull'offerta formativa rivolgersi alla sede Coldiretti più vicina oppure a CAICT SRL - Formazione & Sviluppo Via Della Villa Demidoff, 64/d - 50127 Firenze caict.formazione.toscana@coldiretti.it - Tel.05532357212 - Fax 0553246612

AL VIA DISOCCUPAZIONE AGRICOLA 2015 Il Patronato EPACA a disposizione per chiedere indennità E’ già possibile presentare la domanda per ottenere la disoccupazione agricola relativa all’anno 2015. La disoccupazione agricola è una particolare indennità che viene riconosciuta agli operai che hanno lavorato in agricoltura, in questo caso nel 2015, indipendentemente da cosa stiano facendo ora. La domanda può essere presentata da tutti gli operai agricoli che abbiano almeno 102 giornate lavorative nel biennio 20142015. A ricordarlo è il patronato Epaca di Coldiretti che mette a disposizione la propria rete di uffici presenti su tutto il territorio per accompagnare i lavoratori agricoli nell’espletamento delle pratiche. La domanda comprensiva della eventuale richiesta di Anf (domanda di assegni familiari), deve pervenire in via telematica alla sede Inps competente entro il 31 marzo 2016. Prima viene presentata

prima viene lavorata e liquidata. Vengono pagate un numero di giornate di disoccupazione pari al numero di giornate lavorate nel 2015, entro il limite massimo di 365 giornate annue, dalle quali si debbono detrarre le giornate di lavoro agricolo, ed eventuale lavoro non agricolo, le giornate indennizzate ad altro titolo, quali malattia, maternità infortunio etc.. L’importo corrisponde al 40% della retribuzione di riferimento moltiplicata per le giornate indennizzate. Per quanto riguarda i documenti necessari per la presentazione, per tutti sono necessari solo il Codice IBAN per l’accredito e il Documento di identità (Passaporto per extracomunitari). Per la richiesta di ANF (domanda di assegni familiari) sono necessari copia di tutti i documenti e codici fiscali dei componenti il nucleo, delle denunce dei redditi fatte nel 2015 e nel 2014.

SCADENZE

l PREVIDENZIALI 16 MARZO 2016: termine versamento contributi per manodopera agricola 31 MARZO 2016: ultimo giorno utile per la presentazione delle domande di disoccupazione agricola anno 2014.

l FISCALI

2 MARZO 2016: Invio Telematico Comunicazione Annuale dati IVA per tutte le società e ditte individuali con Volume Affari superiore a 25.000 7 MARZO 2016: Presentazione telematica certificazione unica dei redditi di lavoro autonomo e dipendente per l’anno 2016 16 MARZO 2016: Versamento saldo IVA 2015 (tale versamento può essere effettuato anche entro luglio con una piccola maggiorazione) 25 APRILE 2016: Presentazione Modello INTRA per le Operazioni del Primo Trimestre 2016. 30 APRILE 2016: Invio Telematico Spesometro (Elenco Clienti e fornitori relativi al 2015) anche per i contribuenti in Regime di Esonero IVA.

l TECNICHE

31 MARZO 2016: richiesta autorizzazioni per nuovi impianti di vigneti 1° APRILE 2016: completamento domande di aiuto "Pacchetto giovani".


PROGETTO GENNAIO FEBBRAIO 2016

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VITE

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GUIDA ALLA CONCIMAZIONE ORGANICA A cura di Leonardo Dragoni - Direzione Nazionale - Cell. 348 3053733

Un piano ottimale di fertilizzazione del vigneto deve prevedere il miglioramento delle condizioni fisiche, chimiche e biologiche del terreno. I fertilizzanti organici da impiegare devono rispondere ai seguenti requisiti: CONCENTRAZIONE, SOLUBILITÀ ED IGROSCOPICITÀ, VITALITÀ

CONCENTRAZIONE: l'humus è costituito essenzialmente da Carbonio Organico di Origine Biologica. Devono essere privilegiati i fertilizzanti organici che contengono livelli elevati di Carbonio Organico. SOLUBILITA' e IGROSCOPICITA': la Sostanza Organica se alterata con le lavorazione non si scioglie in acqua e non rigonfia. Tutti i nostri fertilizzanti organici e organo-minerali a contatto con acqua in 5 minuti si sciolgono ed in 15 minuti triplicano di volume. Ricordiamo che il rilascio degli elementi fertilizzanti organici avviene solo dopo che si sono sciolti i pellets. VITALITA': come previsto dal Reg. Ce 1069/2009, lavoriamo le nostre matrici organiche a 70°C per 60 minuti. La flora microbica utile è viva ed in grado di attivare i meccanismi biologici del terreno.

FASE PRODUTTIVA Concime Organico

BIO

6-8-15+2 +29%C

BIO

2,8-2,5-3 +38%C

Dose:

Concime Organo-Minerale

20-30 q/ha

Per favorire il mantenimento dell'attività microbiologica, interrare il fertilizzante nei primi 30 cm di terreno. L'humus oltre a consentire e condizionare la vita della microflora del terreno, favorisce l'ossigenazione e la ritenzione idrica del suolo ed è fonte insostituibile di macro e micro-elementi. BIO-REX grazie al 38% di Carbonio Organico è lo stallatico più concentrato in commercio.

4-6 q/ha

Grazie all’esclusivo apporto di elementi fertilizzanti organici a cessione graduale PHENIX può essere impiegato sia in autunno, prima del riposo invernale, che a fine inverno, poco prima della ripresa vegetativa. La lenta cessione organica garantisce il giusto equilibrio vegeto-produttivo. Può essere leggermente interrato o distribuito anche in superficie (vigneti inerbiti). Grazie alla accurata lavorazione della sostanza organica, in presenza di umidità, PHENIX si rigonfia e poi si scioglie in pochi minuti.

IN ALTERNATIVA

PRE-IMPIANTO Ammendante Letame

Dose:

5-5-12 +30%C

Dose:

4-6 q/ha

MADEIRA garantisce alla vite una nutrizione equilibrata, integrando i vantaggi di un concime organico, con quelli di uno chimico, grazie al 30% di Carbonio Organico. Il titolo elevato di potassio (12%), proveniente da solfato, migliora la qualità delle uve e la maturazione. MADEIRA può essere impiegato sia in autunno, prima del riposo invernale, che a fine inverno, poco prima della ripresa vegetativa.

3 SISTEMI PER L’ARRICCHIMENTO MICROBIOLOGICO DEL SUOLO CON MICORRIZE E TRICHODERMA 1) CONCIA DEL SEME DA SOVESCIO

SECONDO ANNO Concime Organico

BIO

6-15-3 +32%C

Dose:

5-6 q/ha

Per la formazione del legno e dell’apparato radicale, è fondamentale una buona concimazione organica "fosfatica" localizzata sulla fila. GUANITO è il concime organico studiato per apportare un alto quantitativo di azoto e fosforo organici assimilabili al 100%. La preziosa ed esclusiva materia prima utilizzata (guano) è il frutto di una attenta selezione che assicura un basso indice di salinità e una cessione degli elementi pari alla durata media del ciclo colturale.

2) BARBATELLE: INZAFFARDATURA DELLE RADICI

Argilla 3) VERSIONE PASTIGLIE


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