LA CAMPAGNA TOSCANA SETTEMBRE-OTTOBRE 2016

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Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F- La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa - Una copia Euro 1,55

GIORNATA DELL’OLIO EXTRAVERGINE

TOSCANA: SEMPLIFICAZIONE IN ARRIVO URBANISTICA, NOVITÀPER ANNESSI AGRICOLI

Tour 2016: focus su “oro verde” al Mandela Forum

Dario Nardella: Firenze sceglie Campagna Amica

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Contributi per manutenzione strade poderali a pagina 4

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la campagna Giornale di Coldiretti Toscana Anno XIX n.5/2016

TOSCANA

RENZI A COLDIRETTI: DAL 2017 VIA ANCHE IRPEF AGRICOLA

L’annuncio al Mandela Forum: 13 milioni di euro il risparmio fiscale per le imprese agricole toscane La giornata dell’extravergine italiano, tappa toscana della convention itinerante “Le Raegioni del Cuore”, con cui Coldiretti sta percorrendo tutta la penisola, ha colpito nel segno e ha incassato nuovi importanti provvedimenti a sostegno dell’agricoltura. Davanti agli oltre 10.000 imprenditori riuniti al Mandela Forum, Governo e Regione Toscana infatti hanno assunto impegni precisi per un settore ritornato finalmente al centro dell’agenda politica, siglando un autentico patto con il “popolo giallo” che ha invaso pacificamente Firenze, “armato” di bandiere, striscioni e trattori. E’ maturato in questo contesto l’annuncio degli impegni dei rappresentanti delle istituzioni intervenuti il 29 settembre, che si sono avvicendati sul palco con il Presidente Roberto Moncalvo e il Segretario Generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo; alcuni giovani imprenditori, testimonial delle criticità e del valore dell’agricoltura made in Italy; il Presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli che ha lanciato qualche provocazione al governatore della regione. I risultati? Tanti e tutti importanti, per le migliaia di imprenditori che hanno rinunciato a una

giornata di lavoro per partecipare alla kermesse intitolata #salviamogliulivi in omaggio a una delle colture più rappresentative del territorio toscano. Con gli interventi del ministro Maurizio Martina, prima, e del premier Matteo Renzi, poi, è piombata sulla platea la notizia della scelta del governo di eliminare l’Irpef agricola a partire dal 2017. Come era accaduto nel settembre del 2015, quando, nella cornice della giornata dell’agricoltura, celebrata all’Expo di Milano, fu annunciata la cancellazione dell’Imu e dell’Irap agricola, il primo ministro ha scelto un evento di Coldiretti per far conoscere il provvedimento con cui si completa la più grande operazione di sgravio fiscale per il settore: un vantaggio che tradotto in euro significa per gli agricoltori un risparmio complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro di tasse in due anni. Ad annunciare il taglio IRPEF per le imprese agri-

cole è stato proprio il Presidente del Consiglio che ha dichiarato: «Nel quadro economico del DEF, a cui seguirà la Legge di Stabilità, abbiamo previsto a partire dal 2017 la cancellazione della parte di IRPEF agricola che le aziende pagano. Un provvedimento che rientra nella logica del passo dopo passo, dopo che abbiamo tolto IMU e IRAP, ma che è anche un’operazione che dà il senso del valore sociale dell’agricoltura. In questi ultimi anni in Italia all’agricoltura non è stato dato il giusto peso e il giusto ruolo. È ora di riprenderci tutti assieme questo ruolo». In Toscana secondo le nostre stime sono 23.000 le imprese agricole interessate con un risparmio fiscale di circa 13 milioni di euro. A questo annuncio si è accompagnato anche l’assunzione di un impegno a favore della cerealicoltura italiana, per migliorare, anche attraverso accordi di filiera con l’industria, il riconoscimento economico del grano 100 per cento italiano, prodotto di elevata qualità oggi, ingiustamente, “sottovalutato” dal mercato e pagato come 20 anni or sono. Insieme al governo centrale,

anche la Regione ha fatto la sua parte, assumendosi impegni puntuali in materia di sburocratizzazione, di controllo della fauna selvatica e di chiusura delle filiere. Su questi temi Coldiretti non abbasserà la guardia perché la battaglia per l’etichettatura obbligatoria in tutte le filiere resta la battaglia delle battaglie: il Segretario Generale Gesmundo lo ha ribadito, insieme alla necessità di procedere rapidamente con una semplificazione dell’iter di approvazione delle norme che, per anni, tiene in ostaggio provvedimenti legislativi come la legge sul consumo del suolo che giace in parlamento da 1.180 giorni, mentre l’agricoltura continua a perdere ettari di terreno. Anche per questi motivi Coldiretti è favorevole alla riforma costituzionale, come sottolineato dal Segretario Generale e ribadito dal Presidente Moncalvo. La convention di Coldiretti, a cui hanno partecipato, tra gli altri il presidente della commissione agricoltura dela Camera Luca Sani; il capogruppo pd della stessa Nicodemo Oliverio; la vicepresidente della commissione anticontraffazione Colomba Mongiello; i deputati toscani, assessori e consiglieri regionali, il sindaco di Firenze Dario Nardella insieme a molti colleghi provenienti da tutta la regione, la giunta nazionale di Coldiretti e i massimi dirigenti toscani dell’organizzazione, si è tradotta in una spontanea e condivisa celebrazione dell’agricoltura quale bene comune, per i benefici sul piano ambientale, paesaggistico e culturale. Ma è anche il settore che nel secondo trimestre del 2016 è

cresciuto in termini di valore aggiunto e di occupazione segnando un +1,8%, il triplo dell’industria e il doppio dei servizi. Un valore da difendere con forza per Coldiretti che, con l’iniziativa le Raegioni del Cuore, in Toscana, ha voluto richiamare l’attenzione sull’ex-

travergine di oliva, uno dei prodotti più “copiati” al mondo, mettendo sotto accusa la concorrenza sleale, le speculazioni, la mancanza di trasparenza, le truffe e gli inganni che rischiano di compromettere il futuro di un prodotto simbolo del “made in”.

LA NOTIZIA

PER LA PASTA: PRESTO ETICHETTA DEL GRANO MADE IN ITALY GRANO ESTERO IN 1 PACCO SU 3 Con l’etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta si cambia direzione anche nella trasparenza dell’informazione ai consumatori in una situazione in cui un pacco di penne e spaghetti su tre contiene prodotto straniero senza che il consumatore lo sappia. E’quanto afferma Coldiretti in occasione dell’annuncio fatto dal premier Matteo Renzi che si è impegnato a fare in modo che venga riconosciuta come Made in Italy la pasta fatta con grano italiano che non puo’ essere pagato come 20 anni fa. Dopo il piano cerealicolo e i contratti di filiera che premiano l'origine nazionale del grano, condivisi con determinazione da Coldiretti, ora c’è la necessità di contrastare le speculazioni che nell’ultimo anno hanno provocato il crollo del prezzo del grano duro destinato alla pasta che è praticamente dimezzato (-43 per cento) mentre si registra un calo del 19 per cento per quello del grano tenero destinato alla panificazione con i compensi degli agricoltori che sono tornati ai livelli di 30 anni fa. Il risultato è che oggi il grano duro per la pasta viene pagato sotto i 18 centesimi al chilo mentre quello tenero per il pane è sceso addirittura ai 16 centesimi al chilo, su valori al di sotto dei costi di produzione e con un “crack” da 700 milioni di euro per il Granaio Italia. In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy.

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A FIRENZE LA GIORNATA NAZIONALE DELL’EXTRAVERGINE D’OLIVA

Produzione in calo, import in aumento #salviamogliulivi made in Italy Crollo del 38% della produzione di olio di oliva in Italia che scende ad appena 298 milioni di chili, un valore vicino ai minimo storici di sempre, con effetti inevitabili sui prezzi. Anche in Toscana le stime sono con il segno meno con una produzione 2016 stimata intorno alle 16mila tonnellate molto lontano dalle 19mila tonnellate del 2015. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ismea/Unaprol presentati alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze. Un andamento che si riflette sulla produzione a livello mondiale dove si prevede una storica carestia dei raccolti per effetto del crollo della produzione anche in Grecia con circa 240 milioni di chili (-20%) ed in Tunisia dove non si supereranno i 110 milioni di chili (-21%) mentre in Spagna, che si conferma leader mondiale, si stimano circa 1400 milioni di chili, in linea con l'anno scorso. In controtendenza la Turchia che aumenta la produzione del 33% per un totale di 190 milioni di chili. Il risultato è una previsione di produzione mondiale a 2,785 miliardi di chili in calo del 9%, con conseguenti tensioni sui prezzi che si prevedono in forte rialzo per effetto della corsa all’acquisto dell’olio nuovo. I cambiamenti si faranno sentire sul carrello della spesa soprattutto in Italia dove i consumi di

olio di oliva a persona sono attorno ai 9,2 chili all’anno, dietro la Spagna con 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. I prezzi alla borsa merci di Bari, che è la più rappresentativa a livello nazionale, sono in significativo aumento con un balzo nell’ultima settimana del 14% per l’extravergine rispetto all’inizio dell’anno. Le previsioni Ismea/Unaprol che classificano l’Italia come secondo produttore mondiale nel 2016/17 indicano che la Puglia si conferma essere la principale regione di produzione nonostante il calo, mentre al secondo posto si trova la Calabria con una riduzione della produzione inferiore alla media nazionale e sul gradino più basso del podio si trova la Sicilia dove il taglio dovrebbe essere più marcato a causa delle condizioni meteorologiche primaverili che hanno causato perdite in fioritura.

Complessivamente nel Mezzogiorno si stima un calo produttivo del 39%, al nord di appena il 10% mentre al centro del 29%, con la Toscana in linea con questa riduzione. “Con l’approvazione del piano olivicolo nazionale si è aperto un percorso di crescita del vero ‘Made in’ sul quale fare leva per incrementare la produzione nazionale, sostenere attività di ricerca, stimolare il recupero varietale e la distintività a sostegno della competitività del settore”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’Italia può contare su oltre 250 milioni di piante di ulivo su oltre un milione di ettari di terreno coltivato con il maggior numero di oli extravergine a denominazione (44) in Europa e sul più vasto patrimonio di varietà d’ulivo del mondo che garantiscono un fatturato al consumo stimato in 3,2 miliardi di euro nel 2015”.

C’e’ piu’ olio spagnolo che italiano nelle bottiglie riempite a livello nazionale che in 2 casi su 3 contengono prodotto straniero proveniente per oltre il 60% dalla Spagna, il 25% dalla Grecia, ma per quasi il 10% da un paese extracomunitario come la Tunisia. E’ quanto emerge dallo studio Coldiretti presentato alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze in Toscana che è la regione italiana che importa piu’ olio di oliva dall’estero da “spacciare” come italiano sfruttando l’immagine del paesaggio piu’ famoso al mondo. L’Italia si classifica come il maggior importatore mondiale per un quantitativo stimato nel 2016 superiore a 500 milioni di chili a fronte di una produzione nazionale di 298 milioni di chili, anche per effetto delle agevolazioni concesse dall’Unione Europea che ha appena dato purtroppo il via libera per l'importazione senza dazi nella Unione Europea di 35.000 tonnellate in più l'anno che vanno ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall'accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi “agevolati” annuale oltre quota 90mila tonnellate. Gli oli di oliva stranieri vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri. Sotto accusa è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari”obbligatorie

LA CAMPAGNA TOSCANA - Giornale di Coldiretti Toscana - Anno XIX n.5 SETTEMBRE-OTTOBRE 2016 Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F - Stampa: Tip. Rindi - Prato La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa Editore: Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana- Registro Operatori della Comunicazione n.9714 - Reg. Trib. Firenze n.4768 del 20.02.98 Direttore responsabile: ANTONIO DE CONCILIO - Direzione, redazione e amministrazione Via della Villa Demidoff, 64/d - 50127 Firenze Tel. 055/323571 - Fax 055/3246612 - Mail: lacampagna.toscana@coldiretti.it - http://www.toscana.coldiretti.it Ai sensi del Dlgs del 30.06.2003 n.196 (codice Privacy), si precisa che i dati dei destinatari del giornale, da tempo in nostro possesso, forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento o diversamente acquisiti da enti collegati con La Campagna Toscana/Caict srl/Coldiretti, verranno utilizzati dalla stessa Caict srl, editrice del giornale, per essere inseriti in archivio informatizzato idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo espresso divieto sottoscritto degli interessati, oltre che per il rispetto del rapporto di abbonamento o di invio del giornale, anche per le proprie attività istituzionali ivi comprese la comunicazione, l’informazione e la promozione, nonché per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.

per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli. I consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente. “In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato per approfittare dell’ottima annata Made in Italy, il consiglio è quello di guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica”, ha suggerito il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’aggiungere che “se si vuole comperare un buon extravergine italiano bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione”. Durante la Giornata Nazionale dell'extravergine italiano il pesciatino Pietro Barachini ha avuto modo di dialogare direttamente col Ministro Martina al quale si è rivolto in cerca di una risposta concreta sulla valoriz-

zazione della biodiversità delle cultivar italiane. Da produttore di piante di olivo biologiche e certificate della Società Pesciatina d'Orticoltura, che produce 300.000 piante all'anno su un totale produttivo di circa un milione, Barachini ha detto: «Conosco bene il comparto, ogni giorno ho a che fare con aziende agricole che hanno grosse difficoltà, soprattutto dovute all'importazione selvaggia di oli provenienti da altri paesi, qualitativamente peggiori di quelli italiani e senza certificazioni.» Lo svantaggio in cui si trova la produzione italiana per costi, legislazione e burocrazia che frenano, deve essere risolto e secondo Barachini lo si deve fare puntando sulla qualità dell'extravergine italiano. «Io - ha continuato Baracchini ho avuto la possibilità di creare una piccola start up sulla tracciabilità di filiera che permette ai piccoli olivicoltori con coraggio di tracciare il proprio prodotto.» Ecco la soluzione: una produzione di qualità, tracciabile e che favorisca la biodiversità. «Lei, Ministro, saprà bene che in Italia esiste una biodiversità, unica al mondo, di 533 cultivar, ma di cui ne vengono prodotte e piantate solo cinquanta. Allora io mi chiedo quando l'Italia veramente investirà in questo settore, recuperando e valorizzando queste cultivar e facendole conoscere. Ricordo anche che queste hanno il contenuto di polifenoli più alto nel mondo» ha concluso Barachini rivolgendosi al Ministro Martina.


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ROSSI: “ENTRO L’ANNO LE SEMPLIFICAZIONI” NARDELLA: “IL CIBO E’CULTURA A VA DIFESO”

Basta ungulati, il diritto di fare impresa Firenze sceglie Campagna Amica "Entro le festività di fine anno la Regione approverà i decreti attuativi della legge sull'agricoltura, per consentire agli 86 Centri di assistenza agricola aperti in Toscana di accogliere le domande delle imprese agricole e di istruirle, sollevando gli imprenditori dallo spreco di tempo a cui sono costretti". Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel corso del suo intervento al Mandela Forum di Firenze. E ha poi aggiunto che a febbraio compirà un giro in alcune realtà, per vedere se legge e decreti funzionano. Parole apprezzate dal popolo “giallo” che ha partecipato convinto e numeroso alla tappa toscana del tour per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulle criticità che mettono in difficoltà uno dei settori più importanti dell’economia regionale. Per le oltre 55 mila imprese che ogni anno si rivolgono alla pubblica amministrazione per presentare una domanda e che, complessivamente, inoltrano più di 140 mila richieste di autorizzazione o finanziamento, in dodici mesi, la buona notizia: presto l’iter sarà più facile. Sollecitato dalle domande del presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli, Enrico Rossi ha parlato del problema della proliferazione degli ungulati, per i quali la Toscana è stata la prima Regione ad approvare un'apposita legge. "Il problema adesso - ha commentato Rossi - è di attuarla, perché gli agricoltori prima dei rimborsi per i danni subiti (che comunque devono essere erogati con sollecitudine) hanno il diritto di vedere tutelati i frutti del loro lavoro. Per questo serve ricomporre in tempi brevi un rapporto con il mondo venatorio perché concordiamo insieme piani di abbattimento soddisfacenti per il mondo agricolo. Anche su questo punto nei prossimi mesi daremo una risposta ope-

rativa". In una regione dove, secondo stime prudenziali, si contano oltre 230 mila cinghiali, 200 mila caprioli, 12 mila daini, 4 mila cervi, 3 mila mufloni, ma dove i numeri potrebbero essere di gran lunga più grandi, gli agricoltori di Coldiretti hanno sottolineato con un applauso l’impegno assunto da Rossi in materia di controllo dei selvatici. La chiusura delle filiere per rispondere alle speculazioni che hanno fatto crollare i prezzi nelle campagne e per valorizzare il vero made in è il terzo importante tema, toccato

opportunità per l'intero territorio regionale. "Ma le filiere - ha precisato - vanno chiuse. Per questo è importante che i panificatori accettino, come stanno facendo, questa sfida, e che si lavori sull'aspetto commerciale su cui le Camere di commercio possono giocare un ruolo importante". Quanto all'olio, Rossi si è augurato che si possa ripercorrere l'opera di valorizzazione già svolta per il vino toscano, mentre oggi "l'olio toscano rimane ancora limitato sia i termini di Dop che di indicazione geografica tipica. Ma

“Una delle sfide che abbiamo passa da quello che mettiamo ogni giorno sui tavoli di centinaia di ristoranti delle nostre città, a partire dalle città d’arte dove mettiamo in mostra l’immagine del nostro Paese. La liberalizzazione del commercio e la potenza economica delle multinazionali del cibo stanno cancellando l’anima e l’identità del nostro Paese. Per questo abbiamo varato, primi in Italia, un regolamento per tutelare il centro storico di Firenze, dove passano 15 milioni di turisti all’anno, e che può essere esportato in tutta Italia: con il regolamento Unesco abbiamo, infatti, confermato il divieto di apertura di fast food, pizze al taglio, kebab nel centro storico e introdotto la regola in base alla quale chi vuole aprire un locale che somministra cibo deve puntare sulla qualità dei prodotti e la filiera toscana. Ci hanno detto che siamo conserva-

dal Presidente Marcelli, su cui il governatore ha ribadito l’impegno della Regione. E il punto di partenza non poteva essere che la filiera del grano, oggi una delle più disastrate. Il presidente Rossi ha ricordato la decennale battaglia che ha portato ad inizio anno ad ottenere la Dop, la Denominazione di origine protetta per il pane sciocco toscano, sottolineando come si tratti di una straordinaria

anche su questo siamo impegnati a marcare ulteriori progressi". “Su questi temi non siamo disponibili a fare sconti – ha detto il direttore di Coldiretti Toscana Antonio De Concilio -. Nelle campagne l’esasperazione è tangibile e merita risposte urgenti e significative. Le promesse sono importanti ma il nostro compito è verificare sul campo la reale efficacia delle misure adottate dalla Regione”.

tori: sbagliano. Il governo ha raccolto il nostro modello e tra qualche settimana passerà in Parlamento una norma in attuazione del decreto Madia che finalmente restituisce ai sindaci il potere di proteggere e sostenere le attività legate alla storia e alla bellezza del contesto urbano in cui si trovano”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenendo al Mandela Forum. “Noi pensiamo che il cibo

sia cultura e pertanto va difeso e valorizzato come facciamo con i nostri monumenti, i nostri palazzi storici, le nostre chiese - ha continuato il sindaco -. Il futuro sta nella riscoperta delle nostre tipicità, delle nostre tradizioni. L’agricoltura ha bisogno di innovazione, progresso tecnologico, ma non c’è innovazione senza tradizione”. “Viviamo un tempo nel quale si gettano le basi per una nuova forte alleanza tra le città e la campagna ha proseguito - e anche in un settore come quello dell’agricoltura sono fon-

damentali il dialogo e la collaborazione tra il pubblico e il privato. Il cambiamento degli stili di vita, una nuova consapevolezza dell’importanza della qualità del cibo e la necessità di promuovere il made in Italy sono tutti fattori che rendono decisivo il ruolo delle città”. Nel corso del suo intervento il sindaco ha parlato anche del compito che hanno le Istituzioni nel diffondere l’educazione ali-

mentare e ha spiegato quanto viene fatto nelle mense scolastiche fiorentine: “Ogni giorno i 15 centri cottura della città preparano e distribuiscono nelle nostre scuole 23 mila pasti. Siamo stati i primi a puntare, dai tempi di Matteo Renzi sindaco, alla qualità e al territorio, tanto che oggi l’80% dei prodotti vengono dal mercato biologico e il 90% dalla filiera corta. Stiamo potenziando ulteriormente questo progetto con la collaborazione della Camera di Commercio”. “Finalmente questo modello è stato esportato in tutta la Toscana, ma dobbiamo allargarlo definitivamente a tutta l’Italia perché l’educazione alimentare parte dalla ristorazione pubblica - ha aggiunto -. È un dovere morale portare nelle mense delle scuole di tutta Italia i prodotti che vengono dai nostri territori. La vera educazione alimentare comincia dalla scuola”. Intensa è la collaborazione tra Comune e Coldiretti nell’ottica di riqualificazione dei mercati cittadini: “Abbiamo detto sì al progetto ‘Campagna amica’ con un negozio permanente in un immobile che troveremo nella nostra città e dove porteremo il mercato di qualità; abbiamo detto sì al progetto di un mercato settimanale alle Cascine con l’aiuto anche della Regione e della Camera di Commercio di Firenze per fare conoscere ai cittadini e, soprattutto ai bambini, i prodotti della nostra terra e la ricchezza del nostro territorio e abbiamo detto sì alla creazione di un mercato della filiera corta toscana in una delle piazze del centro, ogni mese”.


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Regione

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LE NORME URBANISTICHE PER AREE RURALI STRADE BIANCHE: IN ARRIVO RISORSE DAL PSR In vigore il nuovo regolamento per gli annessi agricoli

2,5 milioni di euro nel 2016 per strade poderali ad uso pubblico

Finalmente in Toscana la nuova legge regionale in materia di governo del territorio, approvata nel Novembre del 2014, sta divenendo operativa. La legge (LR n. 65 del 10/11/2014) ha avuto un lungo percorso prima di essere varata dal Consiglio regionale: è una norma complessa, che conta più di 250 articoli, e fissa alcuni importanti principi sull’uso del territorio in una logica di contenimento dell’uso del suolo agricolo e di “sviluppo sostenibile”. Ad oggi già sette leggi regionali hanno modificato il testo del 2014 per portare correzioni tecniche e aggiornamenti. Lo scorso 15 Settembre è entrato in vigore il primo dei numerosi regolamenti di attuazione che la Regione dovrà approvare per rendere pienamente operativa la legge. Si tratta del regolamento n. 63 del 25/08/16 che contiene le disposizioni applicabili al territorio rurale. Il regolamento rappresenta lo strumento per dare finalmente applicazione ad alcuni elementi fondamentali introdotti nella normativa urbanistica regionale dalla LR 65/2014 ed in particolare dall’articolo 70 che disciplina l’istallazione di manufatti e annessi (sia temporanei che permanenti) funzionali all’attività delle imprese agricole. Negli articoli 1, 2 e 3 del regolamento viene definita, in maniera dettagliata e pun-

La Giunta regionale ha adottato la delibera e adesso siamo in attesa dell’ok definitivo da parte della U.E. A disposizione per il 2016 ci sono due milioni e mezzo di euro, con contributi che copriranno l'intero ammontare delle spese sostenute. E' un aiuto allo sviluppo agricolo e forestale, ma anche alla cura e difesa dell'immagine più tipica della Toscana. “Le strade bianche sono un elemento tipico del paesaggio della nostra regione – sottolinea il presidente della Toscana, Enrico Rossi -. Come giunta ci siamo impegnati molto, la scorsa legislatura, sulla difesa del paesaggio, con un piano dedicato. Con questo bando diamo un contributo affinché queste strade continuino ad essere un elemento essenziale della Toscana". "Si tratta infatti di un aiuto – spiega l'assessore Remaschi - per realizzare vie rurali e forestali di libero accesso a superfici agricole. Vi potranno partecipare i privati, ma anche soggetti pubblici che quelle strade hanno in progetto di realizzare per più utenti". Le vie oggetto di contributo dovranno essere aperte al pubblico. I contributi sono destinati anche a sistemare strade rurali inadeguate o poco sicure che già esistono, attraverso una migliore regimazione delle acque, con la posa in opera ad esempio di tombini, cunette e tubazioni che l'attraversino, realizzando guadi, ponti in legno o nuovi tracciati, rimodellando pure le scarpate con la costruzione magari di

tuale, per ogni categoria di manufatto, la tipologia di documento che deve essere presentato dalle imprese agricole (comunicazione, SCIA, richiesta di permesso a costruire). Le procedure sono state notevolmente semplificate per tutte le strutture e gli annessi utili all’attività agricola. Infatti per tali manufatti, anche quando è richiesto il permesso a costruire, non è più necessaria la presentazione ed approvazione del programma aziendale; si elimina quindi il passaggio che determinava un consistente allungamento dei tempi per ottenere le autorizzazioni da parte dei Comuni. Tutto il testo del provvedimento è frutto di un lungo lavoro; più volte come Coldiretti siamo intervenuti, sia sugli uffici della Giunta che con proposte rivolte alle Commissioni del Consiglio regionale, per introdurre elementi di semplificazione. Anche sugli articoli finali del

regolamento (articoli 14 e 15), che definiscono le disposizioni transitorie e di raccordo con la precedente normativa, c’è stato un lungo lavoro che ha portato a successivi aggiustamenti. La formulazione del testo che era stata proposta dalla Regione, in accordo con la rappresentanza dei Comuni, avrebbe comportato la rimozione di tutte le serre temporanee istallate da più di due anni; inoltre era previsto che rimanessero in vigore le disposizioni regolamentari dei Comuni più restrittive, rispetto al regolamento. Il testo approvato ha superato queste posizioni e consentirà, in particolare per le serre, di regolarizzare molte situazioni critiche emerse in questi ultimi anni, mantenendo le strutture in essere. Inoltre con l’entrata in vigore del regolamento regionale decadranno tutte le disposizioni contenute nei regolamenti comunali che siano in contrasto.

muri e muretti. L'operazione è volta a incentivare investimenti in infrastrutture finalizzate a migliorare e potenziare l’accesso ai terreni e a servizio delle unità produttive agricole e forestali, per permettere lo svolgimento delle attività colturali. Tali interventi, sono essenziali per permettere e favorire lo sviluppo economico di questi settori, incidono notevolmente sulle prestazioni economiche delle aziende, migliorano le condizioni di vita e di lavoro degli operatori, favoriscono il conteni-

accesso a superfici agricole; ed anche soggetti pubblici o privati per la realizzazione di strade di libero accesso aperte al pubblico al servizio di una moltitudine di utenti. Gli interventi prevederanno i seguenti investimenti: 1) viabilità per l’accesso alle superfici agro-forestali (strade poderali, strade forestali, piste forestali carrabili) e di collegamento con la viabilità pubblica asfaltata; 2) viabilità forestale infrastrutturale finalizzata a facilitare le ope-

mento dei consumi energetici e in generale garantiscono la gestione attiva di dette superfici ed il miglioramento della competitività dei sistemi produttivi, prioritariamente nelle aree rurali con problemi complessivi di sviluppo. Sono ammessi a presentare domanda e a beneficiare del sostegno gli agricoltori, così come definiti ai sensi dell'articolo 2135 del Codice civile, che conducono terreni agricoli per la realizzazione di strade di libero

razioni selvicolturali e la gestione attiva delle superfici forestali; 3) realizzazione di opere e manufatti connessi direttamente all’intervento e di opere accessorie per la mitigazione degli impatti generati dagli interventi. L'importo massimo del contributo pubblico concesso per singola domanda di aiuto è pari a 500.000,00 euro. Non sono ammesse domanda di aiuto con un contributo pubblico concedibile inferiore a 100.000,00 euro.

NOVITÀ IN ARRIVO PER LE AZIENDE AGRITURISTICHE TOSCANE Entro fine anno la revisione della legge 30/2003. Restyling anche per decreto 2220/14 In arrivo cambiamenti in materia di classificazione, preparazione e somministrazione pasti alimenti e bevande, macellazione aziendale. L’iniziativa legislativa, che si concluderà entro la fine dell’anno e che si porterà al seguito anche il restyling del decreto n. 2220/2014 “Guida operativa di indirizzo relativa ai prodotti utilizzabili in ambito agrituristico”, ha appena iniziato il suo iter. Con il provvedimento si modifica prima di tutto la classificazione che sposa il marchio nazionale Agriturismo Italia e introduce quindi i girasoli che sostituiscono le spighe. Varia anche il numero dei simboli della qualità che possono variare da uno a cinque in base ai requisiti vantati dall’a-

zienda. Sarà ovviamente concesso alle aziende il tempo necessario per l’adeguamento. Cambiamenti importanti interessano le aziende che effettuano somministrazione di pasti alimenti e bevande che, in Toscana, sono circa 1.300 e che, fermo restando il concetto del 100 per cento toscano, potranno utilizzare una gamma di alimenti più ampia per il completamento della loro offerta gastronomica. Finalmente vengono introdotte disposizioni in merito alla macellazione, che si portano al seguito importanti semplificazioni soprattutto per le strutture che necessitano di piccoli quantitativi di capi. Per ora il provvedimento vale solo per pollame e lagomorfi allevati in azienda, ma l’o-

biettivo è di ottenere il via libera della commissione europea anche per un numero massimo di 3 unità di grosso bestiame per cui si sono già mossi congiuntamente gli assessori all’agricoltura Marco Remaschi e alla sanità Stefania Saccardi. Ricordando alle imprese agrituristiche dotate di impianti natatori esistenti al 20 marzo 2010 che, entro il 31 dicembre 2016, sono tenuti ad adeguare i requisiti strutturali e a completare l’iter formativo richiesto dalla lr 8/2006 e dal dpgr 23 R 2010, si fa presente che, con la Regione Toscana, stiamo predisponendo apposite linee guida per facilitare l’applicazione del quadro normativo al momento della riapertura della stagione estiva.

Importante infine è il richiamo per le imprese agrituristiche autorizzate prima della modifica della lr 30/2003, datata 2010, a verificare se, alla scadenza del termine fissato dalla normativa, sono stati presentati i documenti necessari per l’adeguamento: la dichiarazione agrituristica sul portale di Artea e la Scia al comune in cui ha sede l’azienda. Si fa presente che tale inadempienza formale, in caso di controllo degli organi competenti, comporta l’applicazione di una sanzione pecuniaria e di una sanzione accessoria che vieta all’agriturismo la riapertura per un anno. Chi intende chiarire e verificare la sua posizione può rivolgersi alla segreteria di Terranostra di riferimento.


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Territorio

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A PISTOIA LA SCUOLA INIZIA CON I GIRASOLI RINASCITA FIORENTINA E FILIERA CORTA Gli alunni dell’Istituto “Fermi”di Casalguidi a Monsummano Terme Al via Mercati di Campagna Amica e PIT della riva sinistra dell’Arno Coldiretti Pistoia ha iniziato l'anno scolastico con la raccolta dei girasoli. Una intensa mattinata di studio per gli studenti dell'Istituto comprensivo Enrico Fermi di Casalguidi nella campagna di Monsummano Terme per vedere, chiedere, ascoltare e capire il mondo dei girasoli: quando si semina? come avviene la separazione dei semi di girasole dalla pianta? quanto costa la mietitrebbia? A rispondere Michela Nieri, presidente di Coldiretti Pistoia. La visita degli oltre 40 studenti nell'azienda agricola dell'imprenditrice cerealicola rientra in 'Terra: nome femminile plurale', progetto dell'Istituto Fermi a cui collabora Coldiretti Pistoia. È stato il primo appuntamento dell'anno scolastico dell'agricoltura pistoiese. Quest'anno sarà potenziata la collaborazione con le scuole di ogni ordine e

grado, perché sempre più il settore primario diventi fonte di prospettive future, dia insegnamenti ai giovani e continui a dare reddito a chi sceglie di 'lavorarci'. Collaborazione a partire dagli istituti agrari della provincia, Pescia e Pistoia, e poi scuole medie e primarie. Nuovi progetti in fase di definizione si aggiungeranno a quanto realizzato negli ultimi anni: mercati dentro i cortili delle scuole nel pesciatino, collaborazioni con docenti e bambini per la cura di orti didattici e di progetti a Pistoia e Serravalle Pistoiese, fornitu-

ra di cibo per il menu a km zero per le scuole di Quarrata, premi, ecc.. Il progetto 'Terra: nome femminile plurale', curato dalle professoresse dell'Istituto Fermi, ha tra gli obiettivi quello di superare gli stereotipi di genere e di riflettere su mestieri considerati da maschi e mestieri considerati da femmine. Un tema non superfluo! Infatti: lei è attiva anche in azienda, o sta solo in ufficio? È una delle domande poste a Michela Nieri, prima di vederla alla guida della mietitrebbia costata circa 200 mila euro.

All'insegna della filiera corta e della sana alimentazione, la città de I Medici sta rinverdendo la sua identità. Nuovi mercati di Campagna Amica, ristorazione cittadina qualificata dagli ingredienti toscani ed un progetto che concorre ai fondi del Pit destinati all'Area fiorentina. Firenze sta facendo propri i principi attorno ai quali Coldiretti ha costruito il proprio paradigma, per rendere l'agricoltura italiana produttrice di benessere per i consumatori, per l'ambiente e redditizia per gli agricoltori. In questa direzione vanno gli impegni del Comune di Firenze, a partire dagli ingredienti con cui preparare i pasti nelle mense comunali, all'obbligo per i ristoranti di servire una certa percentuale di alimenti toscani, ai 3 progetti allo studio per dare ai cittadini maggiori occasioni di approvvigionarsi di ali-

menti direttamente dai produttori agricoli: un mercato coperto, un mercato mensile in una piazza prestigiosa di Firenze e, quello più prossimo, un mercato settimanale al Parco delle Cascine. Sono concrete opportunità per le imprese agricole dell'area fiorentina, pratese e di tutta la Toscana. Un ulteriore sviluppo della cultura della filiera corta è possibile grazie alla partecipazione di Coldiretti al bando per i Pit, Progetti Integrati Territoriali, lanciato dalle Regione Toscana che consentono di attivare le risorse messe a disposizione del Programma di Sviluppo Rurale (PSR-2014-2020) in territorio geograficamente e ambientalmente ben definito. Per partecipare al bando hanno sottoscritto un Accordo Quadro: la Città metropolitana di Firenze, i Comuni di Firenze, Scandicci e Lastra a Signa, il Quartiere 4 di

Firenze, il Dipartimento di Urbanistica (DIDA) dell’Università di Firenze, Coldiretti e il Consorzio di Bonifica del Medio Valdarno. Il 'patto' si chiama 'Consortium Agreement Coltivare con l’Arno. Parco Agricolo perifluviale', che si propone di stimolare e coordinare le varie opportunità di progetto nel territorio agro-urbano che dalle colline dei tre comuni (Firenze, Scandicci, Lastra a Signa) arriva fino alla riva sinistra dell’Arno. Capofila del progetto Pit è l'Università di Firenze. Coldiretti avrà il ruolo di coordinare una specifica azione del Pit: sostegno alla cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticale, per la creazione e lo sviluppo di filiere corte e mercati locali e sostegno ad attività promozionali a raggio locale connesse allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali. Nella foto la firma del Pit in Palazzo Vecchio

LA MAREMMA AL TOUR 2016 AL MANDELA FORUM Grano e olio al centro dell’attenzione del direttore Andrea Renna “Abbiamo preso parte all’iniziativa - dice Andrea Renna Direttore della Coldiretti di Grosseto - con oltre 1200 tra imprenditori e dirigenti, 26 pullman con tante autorità presenti tra i quali Luca Sani, presidente Commissione Agricoltura della Camera, Leonardo Marras, capogruppo del PD in Regione Toscana e Riccardo Breda, presidente della Camera di Commercio di Grosseto e Livorno e tanti Sindaci. Una giornata storica, importante davvero”. A suo giudizio qual’è stato il risultato più importante della giornata? “Senza dubbio - dice Renna la cancellazione dell’Irpef agricola su tutto annunciata. Questo riconosce, finalmente, la specificità dell’attività agricola che nel fare impresa produce bene comune oltre a benefici sul piano ambientale, paesaggistico e culturale”. E per il grano così importante anche per la Maremma quali le prospettive? “Anche qui occorre l’etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta. Solo così si cambia direzione anche

ASSISI: INCANTATI DAI FIORI DELLA VERSILIA Rose e girasoli per Papa Francesco e il Presidente Mattarella

nella trasparenza dell’informazione ai consumatori in una situazione in cui un pacco di penne e spaghetti su tre contiene prodotto straniero senza che il consumatore lo sappia. Renzi si è impegnato a fare in modo che venga ad essere riconosciuta come Made in Italy la pasta fatta con grano italiano che non può essere pagato come 20 anni fa”. Il tema della giornata fiorentina era la difesa dell’olio extravergine d’oliva. La raccolta è appena iniziata, cosa consigliate ai consumatori? “In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato e dell’ottima approfittare annata Made in Italy, il consi-

glio è quello di guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica”. Quali sono le prospettive per la Maremma? “La Maremma è affascinante ed ha qualità indiscusse ribadite anche dagli autorevoli ospiti che erano presenti alla riunione nazionale. Occorre continuare a lavorare con serietà e pragmatismo e portando a casa delle imprese risultati come ad esempio quelli del taglio dell’Irap”.

Girasoli, rose e viole della Versilia per l’allestimento floreale Made in Italy del più importante evento religioso organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio, dalla diocesi di Assisi e dalle Famiglie Francescane a trent'anni dalla di Mondiale Giornata Preghiera voluta da Giovanni Paolo II. I fiori della Versilia, fianco a fianco delle bacche di rosa della Liguria e dell’antarium verde campano, incantano il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e Sua Santità Papa Francesco. L’occasione è stata la tre giorni dedicata al dialogo e alla preghiera che ha riunito nella città di San Francesco, la scorsa settimana, oltre 500 leader religiosi, numerose personalità del mondo politico e culturale e oltre 12 mila pellegrini. Eseguito dai Fioristi Italiani e dall’Associazione Piante e Fiori d’Italia con il contributo di Florexport che ha curato tutti gli aspetti della logistica, i colori ed i profumi della

Versilia capitale del fiori sono stati protagonisti nel maxi allestimento del palco da cui hanno parlato tutti i relatori. Una vetrina ancora una volta internazionale per la produzione floricola della costa che consolida l’immagine di qualità e varietà che contraddistingue il comparto. Molte le aziende di Coldiretti che hanno contribuito all’allestimento e che alimentano uno dei settori più importanti con 400 aziende specializzate e 9mila addetti tra diretti ed indiretti. “La presenza dei nostri fiori è un chiaro atto di stima e di riconoscenza di un’eccellenza

che è figlia di tradizione e capacità imprenditoriali internazionali. – spiega Cristiano Genovali, viareggino e presidente dell’associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia – La promozione è uno degli strumenti e degli elementi indispensabili per valorizzare il settore. Il vero nodo è riuscire a promuovere i valori dei nostri fiori canalizzando gli sforzi in una sola direzione. Come associazione stiamo lavorando per canalizzare, in una unica direzione e senza disperdere energie, tutti gli sforzi. Questo è un altro passo in avanti verso questo obiettivo”.


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Referendum Costituzionale

VADEMECUM PER ORIENTARSI IN VISTA DEL REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE Il referendum sulla Riforma si svolgerà il 4 Dicembre 2016. E’ confermativo e quindi non ha bisogno di quorum SUPERAMENTO DEL BICAMERALISMO PERFETTO La fine della parità tra le due Camere, che accompagna l'Italia repubblicana fin dalla sua nascita, è sancita dal nuovo articolo 55 della Costituzione. Solo la Camera dei deputati voterà la fiducia al governo Inoltre solo "la Camera dei deputati (...) esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell'operato del Governo". Di regola, le leggi saranno approvate dalla sola Camera dei deputati. Più complesso invece il profilo del nuovo Senato. Per prima cosa "il Senato della Repubblica rappresenta le istituzioni territoriali" e sarà composto da 100 membri, 95 scelti dalle Regioni (21 devono essere sindaci) e 5 dal Presidente della Repubblica. Mantiene poteri sulle nomine di competenza del Governo, nei casi previsti dalla Carta. Mantiene la funzione legislativa (insieme alla Camera) sui rapporti tra Stato, Unione Europea e enti territoriali. Inoltre il Senato mantiene la funzione legislativa anche: • per le leggi di revisione della Costituzione, le altre leggi costituzionali • per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche • per le leggi sui referendum popolari • per le leggi che determinano l'ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni. Il Senato può decidere - su richiesta di un terzo dei Senatori - di proporre modifiche su una legge approvata dalla Camera. Solo nel caso di leggi che riguardano le competenze regionali, il voto del Senato è obbligatorio. In tutti gli altri casi, se il Senato non agisce entro il termine di 10 o 15 giorni (a seconda delle materie), le leggi entrano in vigore. La Camera potrà ignorare le modifiche approvate dal Senato, riapprovando la legge così com'è, o accettare le modifiche. Ma con un'eccezione: se si tratta di leggi che riguardano le competenze legislative esclusive delle Regioni o leggi di bilancio, la Camera può 'superare' le

modifiche volute del Senato solo a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Il nuovo Senato non avrà più competenze sullo stato di guerra, che dovrà essere deliberato dalla sola Camera dei deputati "a maggioranza assoluta". Inoltre solo la Camera approverà le leggi di amnistia e indulto, e le leggi che recepiscono i trattati internazionali (a meno che non riguardino l'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea, e in quel caso anche il Senato deve approvarle). Sulle leggi elettorali di Camera e Senato, è previsto che una minoranza di parlamentari possa chiedere un giudizio preventivo di Costituzionalità IL NUOVO SENATO E' stato uno dei punti più dibattuti della riforma. Per il governo l'eleggibilità diretta andava esclusa. Per la minoranza Pd, i cittadini dovevano avere voce in capitolo. Il compromesso è stato raggiunto usando queste parole: i consiglieri sono eletti dai Consigli regionali "in conformità alle scelte espresse dagli elettori". Come nello specifico saranno eletti i senatori è quindi rinviato a una legge elettorale che Camera e Senato dovranno approvare in un secondo momento. LE NOVITÀ DEL SENATO Scompare la limitazione dell'età nell'elezione del Senato. E da Palazzo Madama scompariranno anche i senatori eletti nella circoscrizione Estero. Indennità solo per i deputati. Scompare dalla Costituzione la possibilità per i senatori di ottenere un'indennità per il ruolo. Insomma i consiglieri regionali che sono anche senatori non saranno pagati in più. Il disegno di legge però tace su eventuali rimborsi-spese, che saranno regolati da fonti interne di ciascuna Camera. I SENATORI A VITA Saranno senatori a vita solo gli ex presidenti della Repubblica. I senatori a vita nominati sono sostituiti dai SENATORI DI NOMINA PRESIDENZIALE: il presidente può nominare senatori che durano in carica 7 anni e non possono essere nuovamente nominati. Non possono esserci più di 5 senatori di nomina presidenziale contemporaneamente. I senatori a vita nominati prima della riforma (Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano e

Carlo Rubbia) manterranno il loro posto. ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Cambia l'elezione del Presidente della Repubblica. Rispetto ad oggi: · partecipano al voto solo deputati e senatori (scompaiono quindi i 59 delegati regionali) • rimane uguale il quorum delle prime tre votazioni: maggioranza qualificata dei due terzi (ovvero il 66%) • sale il quorum dal quarto scrutinio al sesto scrutinio: servirà la maggioranza di tre quinti (60%) contro l'attuale maggioranza assoluta (50%). • cambia il quorum dal sesto scrutinio in poi: servirà la maggioranza di tre quinti dei votanti invece della maggioranza degli aventi diritto. Il presidente della Repubblica potrà sciogliere solo la Camera dei Deputati, e non più anche il Senato. Il presidente della Camera diventa la seconda carica dello Stato. E in quanto tale sarà il Presidente della Camera a fare le veci del Presidente della Repubblica se quest'ultimo non può. IL VOTO A DATA CERTA La nuova Costituzione (all'articolo 72) prevede che il governo possa richiedere una via preferenziale per l'approvazione di un disegno di legge "essenziale per l'attuazione del programma di governo". La Camera vota sulla richiesta del governo entro 5 giorni, e se accoglie la richiesta poi dovrà

concludere discussione e votazione entro 70 giorni (rinviabili al massimo di 15 giorni). Il 'voto a data certa' è escluso per le leggi di competenza del Senato, le leggi in materia elettorale, la ratifica dei trattati internazionali e le leggi di amnistia, indulto e le leggi di bilancio VIA PROVINCE E CNEL La riforma Boschi abolisce definitivamente le Province. La Repubblica sarà quindi costituita solo "dai Comuni, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato". L'articolo 99 della Costituzione viene abolito, e quindi scompare il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro. LEGGI DELLO STATO E LEGGI DELLE REGIONI Il ddl di riforma costituzionale riscrive sostanzialmente l'articolo 117, quello che divide le competenze legislative tra Stato e Regioni. La riforma abolisce la definizione di legislazione concorrente e trasfe-

risce allo Stato alcune competenze finora divise con le Regioni. Ad esempio mercati assicurativi, promozione della concorrenza, previdenza complementare e integrativa, tutela e sicurezza del lavoro, protezione civile, beni culturali e turismo. Ma rimane il principio che lo Stato si occupi della legislazione di principio, lasciando alle Regioni quella specifica, su alcune materie, tra cui: tutela della salute, politiche sociali e sicurezza alimentare, istruzione, ordinamento scolastico. LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE Cambia anche l'articolo 71 della Costituzione: sale a 150.000 il numero di firme necessarie per le leggi di iniziativa popolare. E nella Carta fa la sua comparsa la garanzia che queste proposte saranno discusse e votate. REFERENDUM Cambia in parte il quorum dei referendum abrogativi: il voto è

valido se partecipa il 50% degli aventi diritto (come oggi) ma se il referendum era stato richiesto da almeno 800mila elettori, il quorum scende al 50% dei votanti delle ultime elezioni. Nascono due nuovi tipi di referendum: quello propositivo e quello di indirizzo. Per decidere modalità ed effetti di queste consultazioni, serviranno prima una legge costituzionale e poi una legge ordinaria. QUOTE ROSA Nell'articolo 55 entra un nuovo comma: "Le leggi che stabiliscono le modalità di elezione delle Camere promuovono l'equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza". Simili norme sono previste anche per le leggi elettorali dei Consigli Regionali. CORTE COSTITUZIONALE I 5 giudici della Corte Costituzionale che oggi sono eletti dalle Camere in seduta comune saranno eletti separatamente: 3 dalla Camera e 2 dal Senato.

PIÙ VALORE ALLA TUA IMPRESA Una struttura moderna e dinamica, specializzata nel credito e nella finanza di impresa in agricoltura. Un vero punto di riferimento su tutto il territorio nazionale per favorire l'accesso al credito, sostenendo ed incentivando la pianificazione di investimenti nel settore agricolo, agroalimentare e delle cooperative appartenenti ad ogni settore.


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Epaca & Servizi

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L’ESPERTO RISPONDE DALL’INPS NESSUNA LETTERA DI “RICHIESTA RED” Sono un pensionato al minimo e tutti gli anni devo presentare il modello RED per dichiarare i miei redditi e quelli di mia moglie all’INPS. Mi arriverà la lettera di richiesta del modello RED dall’INPS? Quando scade il termine per la presentazione del modello RED 2016? Le lettere “richiesta RED” e “richiesta INV CIV” (queste seconde sono le dichiarazioni di responsabilità che devono trasmettere all’INPS tutti i titolari di prestazioni di invalidità civile e assegno sociale) non vengono spedite dall’Inps. E’ in capo al titolare della pensione o della prestazione assistenziale collegate al reddito adempiere all’obbligo di trasmissione del modello RED all’INPS. I soggetti interessati possono adempiere ai propri obblighi di comunicazione dei dati attraverso il CAF Coldiretti recandosi presso l’Ufficio Coldiretti più vicino a casa. Il termine per la presentazione del modello RED 2016 è stato fissato al prossimo 28 febbraio 2017 mentre le dichiarazioni di responsabilità mod. ICRIC – ICLAV – ACC AS/PS devono essere presentate entro il prossimo 15 febbraio 2017. Il consiglio comunque, per tutti i pensionati che negli anni passati hanno inviato il modello RED all’INPS e per

tutti coloro che vogliono fare un controllo, è quello di rivolgersi agli Uffici Epaca che gli assisteranno nella verifica di tutti gli adempimenti a cui sono eventualmente obbligati. Salve, sono una coltivatrice diretta e da tre settimane sono diventata mamma. Vorrei sapere come presentare domanda all’INPS per chiedere la maternità e se esiste una scadenza. Grazie mille. L’indennità di maternità è pagata direttamente dall'Inps ed è riconosciuta alle coltivatrici dirette per i due mesi precedenti la data del parto e per i tre mesi successivi alla data medesima. Per i periodi di maternità spetta un'indennità economica pari all'80% della retribuzione giornaliera stabilita annualmente dalla legge. La domanda di maternità deve essere presentata all’Inps telematicamente. Le lavoratrici autonome trasmettono la domanda telematica a parto avvenuto e comunque non oltre un anno dalla fine del periodo indennizzabile, pena la prescrizione del diritto all’indennità. Per ricevere tutte le informazioni e l’assistenza necessaria all’inoltro della domanda all’ INPS le suggerisco vivamente di recarsi presso il suo Ufficio Epaca.

Formazione

• ALIMENTARISTI (EX HACCP) Cicli di corsi rivolti a tutte le categorie di operatori ed imprese che trattano generi alimentari. Da 4-8-12-16 ore secondo il livello di rischio e di responsabilità. • RSPP, PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO, RLS Corsi rivolti ai vari livelli di figure con durate variabili secondo l'organizzazione aziendale e il livello di rischio . • CORSO FOR.CAP PER LA CAPACITÀ PROFESSIONALE DELLO I.A.P. Il corso di 54 ore finalizzato all'ottenimento della capacità professionale necessaria per la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale. • COME SI DIVENTA FATTORIA DIDATTICA? ECCO IL CORSO Il corso è rivolto a tutti coloro che intendono realizzare nella propria impresa agricola una “fattoria didattica”. Alla luce delle nuove definizioni normative della Regione Toscana si prenderanno in esame gli aspetti relativi a questa attività che ben si integra con la multifunzionalità dell’impresa agricola. La frequenza al corso sarà certificata da un attestato rilasciato da CAICT srl e riconosciuto dalla Regione Toscana che darà la possibilità di esercitare tale attività. • “PISCINE” Percorsi obbligatori per “responsabile degli impianti natatori”e “addetto agli impianti tecnologici”. Percorso abbreviato di 20 ore quando le due figure coincidono. I percorsi sono obbligatori per i detentori di piscine in agriturismo. • PIANO D’AZIONE NAZIONALE USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI Corsi relativi al PAN: – Formazione obbligatoria per utilizzatori professionali (ex patentino) – 20 ore più esame – Aggiornamento per utilizzatori professionali – 12 ore – Formazione obbligatoria per distributori di prodotti fitosanitari – 25 ore più esame – Formazione obbligatoria per consulenti fitosanitari- 25 ore più esame – Esami per tecnici esonerati da frequenza corsi – Tecnici addetti ai controlli sulle macchine irroratrici • PATENTINO TRATTORI Corsi di aggiornamento e di formazione da 4 ore e da 13 ore secondo le tipologie di utenza, per utilizzo di trattore a ruote o trattore a cingoli, sulla base dell’Accordo Stato Regioni del 22 Febbraio 2012.

Per informazioni sull'offerta formativa rivolgersi alla sede Coldiretti più vicina oppure a CAICT SRL - Formazione & Sviluppo Via Della Villa Demidoff, 64/d - 50127 Firenze caict.formazione.toscana@coldiretti.it - Tel.05532357212 - Fax 0553246612

SCADENZE l PREVIDENZIALI

16 novembre 2016 - Contributi previdenziali coltivatori diretti, coloni, mezzadri, imprenditori agricoli professionali relativi al terzo trimestre 31 dicembre 2016 - Pagamento III° trimestre 2016 per gli autorizzati ai versamenti volontari contributi IVS Inps

l FISCALI

16 dicembre 2016 - Saldo IMU su immobili diversi dalle abitazioni principali 27 dicembre 2016 - Versamento acconto IVA

l TECNICHE

3 novembre 2016 – Presentazione domande sottomisura 4,1 psr Miglioramento della redditività e della competitività delle imprese agricole: Fondi a disposizione 25 milioni di euro. 3 novembre 2016 – Presentazione domande sottomisura 6.4.1 psr Diversificazione aziende agricole: Fondi a disposizione 3,5 milioni di euro. 3 novembre 2016 – Pacchetto Giovani: Fondi a disposizione 20 milioni di euro. 30 novembre 2016 – PSR domande Sottomisura 4.2 Investimenti Trasformaione e Commercializzazione 26 novembre 2016 – Piano d’Azione Nazionale - Taratura irroratrici e atomizzatori. 15 dicembre 2016 – Contributi per Apicoltura misura C - Transumanza 16 gennaio 2017 – Presentazione Progetti Integrati di Territoriali (PIT). Fondi a disposizione 10 milioni di euro. 16 gennaio 2017 – Presentazione Domande sottomisura 8.6 Sostegno a selvicoltura e prodotti foreste.


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