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Sostenibilità, parola chiave per i Garden
Un mercato in trasformazione. Nonostante l’apparente stabilità e le avverse condizioni meteo, il comparto dei garden center e delle aziende florovivaistiche si sta orientando sempre più verso la sostenibilità; con l’obiettivo di realizzare prodotti resilienti e di qualità
È una tendenza generale che riguarda tutto il contesto internazionale. E in Italia ciò sta significando maggiori investimenti in formazione ed aggiornamento degli operatori. È questo il senso delle parole di Stefano Donetti, presidente di AICG (Associazione Italiana Centri Giardinaggio), che quest’anno snocciola informazioni su trend ed evoluzione della domanda mondiale e nazionale. Con un occhio alle specificità territoriali e regionali che fanno dell’Italia uno dei player più importanti nel contesto europeo.
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Quanto valgono attualmente produzione e mercato italiano dell’attività di giardinaggio e come si è evoluto il settore negli ultimi due anni?
È difficile effettuare una valutazione e quantificare i valori ed i volumi di produzione e mercato del settore florovivaistico italiano. Vi sono dei dati in proposito, ma non sono uniformi e quindi sono poco rappresentativi della nostra realtà. Si può comunque dire che nell’arco dell’ultimo biennio si prevede un calo sull’ordine del 6% del fatturato e delle vendite interne.
Quali sono le regioni italiane che concentrano la maggiore attività produttiva e di vendita e come si è sviluppato il mercato in queste aree territoriali?
La produzione dell’attività florovivaistica italiana è concentrata in particolari distretti nazionali. Partendo dal nord, quelli a maggiore densità produttiva sono Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia (in particolare il territorio riminese), Toscana, Lazio (precisamente la provincia di Latina), Puglia e Sicilia.
Ogni distretto ha le proprie peculiarità. Per quanto riguarda le vendite, queste si concentrano nelle regioni settentrionali, dove è ubicato il 90% dei centri giardinaggio italiani. In particolare, le principali regioni sono, nell’ordine, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. In questa zona, dove il mercato è saturo, si risente in misura maggiore del calo delle vendite, mentre nelle regioni centro-meridionali si assiste ad una crescita.
Quanto incide il fatturato destinato alle esportazioni e come è variato nel corso degli ultimi due anni?
Le esportazioni rappresentano una quota significativa e stabile dei valori e dei volumi di fatturato. La tendenza mostra un po’ di calo in primavera in seguito alle difficili condizioni meteorologiche e al freddo che ha colpito soprattutto lo spazio europeo durante i mesi primaverili.
Quali sono i principali paesi di destinazione della nostra produzione e come si è evoluto il mercato internazionale?
Sono soprattutto quelli del nord Europa, come Germania, Francia, Norvegia, Svezia e Olanda. Fra gli altri paesi si possono citare Repubblica ceca e stati limitrofi. Un’altra area interessante è quella dei paesi arabi. La tendenza delle vendite è buona in tutti questi territori, ad eccezione di Russia ed Ucraina dove si sta registrando un crollo del mercato in seguito ai recenti eventi bellici.
Come si sono evolute invece le importazioni nel corso degli ultimi due anni? E quali sono i prodotti e i principali paesi di importazione? Ci sono particolari cambiamenti di anno in anno?
Le importazioni provengono essenzialmente da Francia, Germania, Olanda e Spagna. Fra gli altri paesi di provenienza si possono citare Polonia ed Albania. Non mancano nuovi distretti produttivi come Grecia e Turchia, dove l’attività florovivaistica si sta lentamente diffondendo. Per quanto riguarda i principali prodotti di importazione si possono citare le piante da appartamento, esterno e da vivaio, oltre ai fiori recisi.
Quali sono le piante e i prodotti più venduti e apprezzati nel mercato italiano? Ci sono specificità a livello territoriale e regionale?
È difficile dare una risposta. In generale, si può assistere ad una generale diversificazione del prodotto. Le tendenze specifiche, valide su tutto il territorio nazionali, sono tre. Innanzitutto si assiste ad una continuità nelle vendite di piante stagionali, orticole e frutticole. In secondo luogo si registra una lieve diminuzione delle piante aromatiche. Infine si assiste ad una crescita delle piante da esterno.
Quali sono, e perché, i principali fattori e le ragioni che stanno trasformando e hanno trasformato il comparto italiano e mondiale del giardinaggio e dell’attività florovivaistica?
Anche in questo caso si possono identificare tre fattori fondamentali nella trasformazione del settore dell’industria florovivaistica. Il primo riguarda la ricerca della sostenibilità di prodotto. Il secondo afferisce alla resilienza del prodotto dal punto di vista climatico ed idrico. Il terzo fattore riguarda la ricerca e la realizzazione di piante destinate a piccoli giardini e terrazze. In definitiva, si punta alla produzione di piante compatte, belle e di facile cura.
A livello mondiale gli operatori internazionali cosa richiedono al comparto produttivo italiano? Ci sono particolari mutamenti della domanda a seconda della stagionalità e degli anni?
In generale, come detto, la domanda tende sempre più a concentrarsi su prodotti di facile vendita e di buona qualità. È un fenomeno che riguarda ormai tutti gli spazi di mercato.
Come si è trasformata la gamma d’offerta dei prodotti offerti dal settore? E contestualmente degli spazi di vendita?
Gamma e spazi di vendita sono essenzialmente gli stessi da un paio di anni a questa parte. Non c’è stata nessuna particolare variazione significativa, se non appunto la tendenza a produrre piante sempre più sostenibili e ad abbandonare quelle linee di prodotti (come fungicidi e fitosanitari) dannosi per l’ambiente.
Come si sta trasformando e/o si è trasformato l’approccio al mercato dei singoli operatori? E l’associazione in che modo supporta i propri membri?
Una parte degli operatori ha avuto e sta avendo un approccio assertivo con il mercato e la domanda finale grazie alla formazione del proprio personale di vendita. In tale contesto sono aumentati i corsi di aggiornamento specifici e organizzati anche dalla nostra associazione.
Ci sono state particolari variazioni nei servizi offerti da parte di AICG ai propri associati al fine di sostenere la loro brand awareness?
Ogni anno AICG propone una ricca serie di progetti ed un’estesa gamma di servizi. Tra le iniziative ricorrenti di AICG vi è il “Garden Festival d’Autunno”, iniziativa per promuovere l’importanza dei mesi autunnali per la cura degli spazi verdi e per la messa a dimora della piante e che aderisce alla Campagna Nastro Rosa AIRC con la vendita di ciclamini solidali; il viaggio studio in Europa generalmente in programma tra giugno e luglio; il Corso ITS Manager per Garden Center in collaborazione con la Fondazione Minoprio (Como), che promuove la professionalità e la competenza del personale dei Centri di Giardinaggio; il Convegno nazionale annuale (che in genere si tiene nel mese di gennaio) con ospiti relatori italiani e internazionali che affrontano e approfondiscono tematiche di interesse per il settore; il Meeting estivo (in genere nel mese di giugno) per un incontro e confronto tra soci.
Ci sono altri servizi e progetti?
Quest’anno si è aggiunto il Progetto Top-Tunia® selezione AICG, nato dalla collaborazione fra la nostra associazione e Gruppo Padana, azienda specializzata nella produzione di giovani piantine. Questo progetto propone un prodotto unico che unisce made in Italy e alte prestazioni. Tutto il ciclo, infatti, dall’idea alla produzione delle talee è 100% Made in Italy e il risultato sono delle petunie uniche, disponibili in 30 colori, di cui 10 tonalità in esclusiva per i Centri Giardinaggio AICG. La pianta viene inoltre fornita direttamente con un vaso brandizzato AICG, appositamente realizzato, anch’esso made in Italy, e riciclabile al 100%.
AICG ha compiuto dieci anni. Come festeggiate questo particolare compleanno?
Il prossimo settembre AICG ha l’onore di ospitare in Italia il Congresso internazionale IGCA (International Garden Centre Association), che si tiene ogni anno in un Paese diverso. Il Congresso, dal titolo “La Grande Bellezza. Food, Fashion, Flowers”, si tiene dal 24 al 30 settembre a Baveno, sul Lago Maggiore, e con un programma che intende portare i partecipanti in più territori del nord Italia alla scoperta di interessanti realtà del nostro settore, ma anche di bellezze architettonico-paesaggistiche e, naturalmente, di eccellenze enogastronomiche.
I partecipanti sono all’incirca 250 e provengono da tutto il mondo. Il programma prevede inoltre un pre-tour in Sicilia dal 21 al 24 settembre. In questa occasione i centri di giardinaggio avranno la possibilità di confrontarsi con colleghi di tutto il mondo su trend, mercati e prodotti in un contesto diverso e stimolante. Il sito per tutte le informazioni è www.igca2023.com.
Agri Brianza
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