La Città Metropolitana di Milano

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La CittĂ metropolitana di Milano Franco Sacchi (Direttore Centro Studi PIM) Comune di Bresso - Consiglio Comunale aperto Palazzo Comunale, Sala consiliare Via Roma 25, Bresso 7 novembre 2014


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Sommario

1. L. 56/2014: l’istituzione della Città metropolitana di Milano 2. Le funzioni della Città metropolitana 3. Una proposta di lavoro 4. Post-it

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L’istituzione della Città metropolitana di Milano


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L’istituzione della Città metropolitana

Con l’approvazione definitiva del “DDL Delrio” da parte della Camera dei Deputati, le Città metropolitane divengono realtà (L. 7 aprile 2014, n 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”).

Il 28 settembre si sono tenute le elezioni del Consiglio metropolitano di Milano L’8 ottobre il Consiglio metropolitano si è insediato e ora è impegnato nella predisposizione dello Statuto.

Il percorso istitutivo previsto vedrà altre due date essenziali da fissare sul calendario: •

31 dicembre 2014, decadenza del Presidente e della Giunta Provinciale e approvazione dello Statuto da parte della Conferenza metropolitana

1 gennaio 2015, la Città metropolitana subentra alla Provincia in tutte le sue funzioni

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Organi della Città metropolitana

Sono Organi della Città metropolitana: •

Il Sindaco metropolitano, che è di diritto il Sindaco del comune capoluogo.

Il Consiglio metropolitano, costituito, oltre che dal Sindaco metropolitano, da 24 membri per le Città metropolitane con più di 3 milioni di abitanti, come Milano, eletti da e tra i Sindaci e Consiglieri dei Comuni appartenenti alla Città metropolitana. Dura in carica 5 anni.

La Conferenza metropolitana, composta dal Sindaco metropolitano, che la convoca e presiede, e dai Sindaci dei Comuni della Città metropolitana.

Il Sindaco metropolitano può nominare un Vicesindaco assegnare deleghe a Consiglieri metropolitani. Lo Statuto può prevedere l'elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano. Per le Città metropolitane con oltre 3 milioni di abitanti, come nel caso di Milano, due sono le condizioni necessarie: •

che lo Statuto della Città metropolitana preveda la costituzione di zone omogenee nei Comuni esterni al capoluogo;

che il Comune capoluogo abbia realizzato la ripartizione del proprio territorio in zone dotate di autonomia amministrativa.

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Lo Statuto della Città metropolitana

Lo Statuto stabilisce le norme fondamentali dell'organizzazione dell'ente, comprese le attribuzioni e le competenze degli organi. In particolare: •

regola le modalità e gli strumenti di coordinamento dell'azione complessiva di governo del territorio metropolitano;

disciplina i rapporti tra i Comuni e la Città metropolitana per l'organizzazione e l'esercizio delle funzioni metropolitane e comunali, prevedendo anche forme di organizzazione in comune, eventualmente differenziate per aree territoriali;

può prevedere la costituzione di zone omogenee, per specifiche funzioni e tenendo conto delle specificità territoriali, con organismi di coordinamento con la Città metropolitana.

individua le modalità per istituire accordi con i Comuni non compresi nella Città metropolitana.

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Le funzioni della CittĂ metropolitana


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Le funzioni della Città metropolitana

Le funzioni attribuite dalla L. 56/2014 alla Città metropolitana attingono a quattro “giacimenti”: 1. Funzioni fondamentali proprie della Città metropolitana (art. 1, c. 44)

2. Funzioni fondamentali in capo alle Province, come riformate (art. 1, c. 85, 86 e 88) 3. Funzioni delegate da Stato e Regione (art. 1, c. 46 e 85-97) 4. Funzioni delegate dai Comuni alla Città metropolitana e viceversa (art. 1, c. 11. lett. b)

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Le funzioni della Città metropolitana previste dalla L. 56/2014

1. Funzioni fondamentali proprie della Città metropolitana (art. 1, c. 44) a)

adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano che costituisce atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei comuni e delle unioni di comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all’esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle regioni, nel rispetto delle leggi delle regioni nelle materie di loro competenza

b)

pianificazione territoriale generale ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all’attività e all’esercizio delle funzioni dei comuni compresi nel territorio metropolitano

c)

strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano D’intesa con i comuni interessati la città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive

d)

mobilità e viabilità anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell’ambito metropolitano

e)

promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio di cui alla lettera a)

f)

promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano

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Le funzioni della Città metropolitana previste dalla L. 56/2014

2. Funzioni fondamentali in capo alle Province, come riformate (art. 1, c. 85, 86 e 88) a)

pianificazione territoriale provinciale di coordinamento nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza;

b)

pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;

c)

programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale

d)

raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali

e)

gestione dell’edilizia scolastica

f)

controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale

g)

cura dello sviluppo strategico del territorio e gestione di servizi in forma associata in base alle specificità del territorio medesimo

h)

cura delle relazioni istituzionali

i)

servizi per documenti di gara, stazione appaltante, monitoraggio contratti, organizzazione di concorsi, ecc. d’intesa con i Comuni Franco Sacchi

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Le funzioni della Città metropolitana previste dalla L. 56/2014

3. Funzioni delegate da Stato e Regione (art. 1, c. 46 e 85-97) a) Nell’ambito del processo di riordino delle funzioni delle Province: entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge lo Stato e le Regioni individuano in modo puntuale, mediante accordo sancito nella Conferenza unificata, le funzioni diverse rispetto a quelle fondamentali oggetto del riordino e le relative competenze. b) Stato e Regioni, ciascuno secondo le proprie competenze posso attribuire ulteriori funzioni alle Città metropolitane, in attuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza di cui al primo comma dell’articolo 118 della Costituzione.

4. Funzioni delegate dai Comuni alla Città metropolitana e viceversa (art. 1, c. 11. lett. b, c) I comuni e le loro unioni, mediante convenzione, possono: ‐ avvalersi di strutture della città metropolitana per l’esercizio di specifiche funzioni e viceversa; ‐ delegare, mediante convenzione e secondo la disciplina prevista dallo Statuto, l’esercizio delle funzioni a strutture della Città metropolitana e viceversa. Lo Statuto può inoltre prevedere, anche su proposta della Regione o comunque d’intesa con la medesima, la costituzione di zone omogenee, per specifiche funzioni e tenendo conto delle specificità territoriali, con organismi di coordinamento collegati agli organi della Città metropolitana.

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Una proposta di lavoro


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Una proposta di lavoro per la Città metropolitana di Milano

Obiettivo: individuare, a partire dalle funzioni previste dalla L. 56/14, i “mestieri” della Città metropolitana di Milano.

Riferimento: dossier tematico/territoriali PIM/Comune Milano (www.pim.mi.it e www.milanocittametropolitana.org): 00 01 02 03 04 05 06

[QR] [ES] [PT] [SP] [TP] [RV] [TA]

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Quadro di riferimento Promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale Pianificazione territoriale Sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici Programmazione delle reti infrastrutturali e servizi trasporto pubblico Programmazione delle reti di viabilità Tutela e valorizzazione ambientale

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Una proposta di lavoro per la CittĂ metropolitana di Milano

Promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale a) consolidare la struttura produttiva, migliorando la competitività delle imprese esistenti, razionalizzando gli insediamenti e rafforzando la dotazione di infrastrutture e servizi b) promuovere nuove imprese, sostenendo la ricerca, l’innovazione tecnologica e sociale, mettendo in opera fattori precedentemente sottoutilizzati o espulsi dal processo produttivo c) dare impulso a politiche pubbliche finalizzate a rafforzare le connessioni del sistema economico metropolitano con i mercati mondiali e a potenziare le reti di relazioni locali d) mettere a punto politiche attive del lavoro e favorire lo sviluppo del capitale umano, in quanto mezzo di promozione della crescita delle imprese, del benessere e della coesione sociale e) favorire la semplificazione amministrativa, per incrementare l’efficienza complessiva del sistema socioeconomico metropolitano

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Una proposta di lavoro per la Città metropolitana di Milano

Pianificazione territoriale e ambientale Il Piano Territoriale Metropolitano è chiamato a svolgere tre funzioni: visione strategica/di indirizzo, coordinamento, programmatica/prescrittiva con efficacia prevalente per pochi e selezionati temi/ambiti a.

Governo delle grandi funzioni di rango metropolitano (grandi funzioni di interesse pubblico, grandi strutture commerciali e terziarie, grandi aree produttive e logistiche), attraverso previsioni di efficacia prescrittiva prevalente, promuovendo forme di perequazione intercomunale

b.

Infrastrutture, territorio e processi di governance: definizione dell’assetto infrastratturale attraverso previsioni di efficacia prescrittiva prevalente e forme di progettazione integrata

c.

Rigenerazione urbana, consumo di suolo e agricoltura, privilegiando le trasformazioni del tessuto già edificato rispetto al suolo libero, individuando l’agricoltura come componente strutturale del territorio, anche attraverso previsioni di efficacia prescrittiva prevalente (Ambiti Agricoli Strategici)

d.

Paesaggio e ambiente, considerati come invarianti territoriali, attraverso previsioni di efficacia prescrittiva prevalente

e.

Edilizia sociale: analisi della domanda e programmazione dell’offerta a scala metropolitana

f.

Sistemi informativi territoriali, promuovendo la valorizzazione della conoscenza dei fenomeni territoriali e potenziando agenzie pubbliche dedicate

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Una proposta di lavoro per la Città metropolitana di Milano

Programmazione delle reti infrastrutturali e servizi di trasporto pubblico a.

Modello gestionale e di governance •

b.

c.

definizione delle relazioni tra Città metropolitana, Regione, Agenzia TPL, Comuni e società che gestiscono il TPL ai fini dell’integrazione dei servizi

Programmazione integrata del Trasporto Pubblico Locale e integrazione modale •

integrazione tra pianificazione territoriale e di settore (Piano Territoriale Metropolitano e Programma di Bacino del TPL)

programmazione integrata e unitaria delle reti e dei servizi di trasporto pubblico e integrazione modale (trasporto pubblico, rete viaria, mobilità dolce)

affidamento dei servizi di trasporto pubblico, con espletamento delle gare, stipula dei contratti e controllo del servizio in relazione agli standard definiti

Sistema tariffario •

determinazione sistema tariffario di bacino, integrato su tutta la rete, superando la distinzione di gestione per tipologia di rete e di mezzo Franco Sacchi

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Una proposta di lavoro per la Città metropolitana di Milano

Programmazione delle reti di viabilità a.

b.

Definizione della rete viaria di livello metropolitano •

riclassificazione della rete esistente, finalizzata alla ricomposizione di un sistema continuo ed efficiente

definizione del “demanio metropolitano”, con trasferimento da Regione/ANAS/Concessionari e Comuni delle competenze sui tratti stradali di rilevanza metropolitana e delle relative risorse gestionali

Pianificazione dello sviluppo della rete viaria

Piano della Mobilità/Piano del Traffico, finalizzati alla programmazione, adeguamento e sviluppo della rete viaria di livello metropolitano secondo una visione integrata e coordinata con la pianificazione territoriale (in primo luogo PTM), urbanistica (PGT) e di settore (in primo luogo quella regionale)

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Una proposta di lavoro per la Città metropolitana di Milano

Sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici a.

Servizi alla persona e alla comunità, con la possibilità di:

• l’individuazione di zone omogenee per la gestione associata dei servizi da parte dei Comuni • la definizione di strumenti di coordinamento finalizzati a favorire la gestione associata dei servizi da parte dei Comuni e delle loro Unioni b.

Servizio Idrico Integrato • definizione di un unico ATO Città metropolitana e individuazione del gestore unico • attivazione del percorso verso l’omogeneizzazione tariffaria per zone omogenee

c.

Gestione integrata dei rifiuti urbani • definizione degli ATO (per zone omogenee) e individuazione della Città metropolitana come Ente d’Ambito • individuazione del/i gestore/i unico/i secondo gli ATO, con concreto avvio della gestione integrata del ciclo dei rifiuti urbani • efficientamento e governo dei flussi, attraverso un percorso di razionalizzazione e riorganizzazione dei soggetti operanti Franco Sacchi

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1. Legge 56/2014 e (neo) riforma del Titolo V della Costituzione Il conferimento di potestà legislativa esclusiva allo Stato in materia di ambiente, beni culturali e paesaggistici, norme generali sul governo del territorio, infrastrutture strategiche e le grandi reti di trasporto, prevista dal DDL Costituzionale 31 marzo 2014 di riforma del Titolo V della Costituzione, potrebbe determinare mutamenti profondi nell’assetto e negli equilibri istituzionali metropolitani, con conseguenze rilevanti sul quadro legislativo di riferimento sia nazionale che regionale e persino sulla strumentazione operativa a disposizione. 2. Sviluppi normativi Il quadro delle funzioni attribuite alla città metropolitana appare ancora “mobile”. La L. 56/2014 ha avviato un processo di riforma destinato a svilupparsi e a correggersi/precisarsi nel corso del tempo, attraverso una molteplicità di provvedimenti assunti a diversi livelli e con varie fonti (Costituzionale, statale ordinaria, regionale). Senza tale adeguamenti, con particolare riferimento al quadro normativo regionale, la Città metropolitana parte “zoppa”. 3. Risorse Appare difficile ipotizzare che i risparmi conseguiti attraverso l’abolizione degli organi delle Province rappresentino una provvista sufficiente a sostenere il processo istitutivo della Città metropolitana. La costituzione della Città metropolitana – associata all’annunciata modifica del Titolo V della Costituzione richiedono un più generale processo di riforma della finanza locale, che si presenta come particolarmente urgente anche per accompagnare e sostenere il processo di ripresa economica a scala nazionale ed europea.

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4. Government and governance Il “dominio territoriale” della nuova istituzione non corrisponde al territorio delle relazioni metropolitane. Occorre dunque affiancare all’esercizio dei poteri amministrativi direttamente attribuiti forme e modalità attraverso cui realizzare “governo per accordi” tra una molteplicità di attori posizionati alle diverse scale, avente per oggetto un’ampia varietà di temi e progetti (es. TPL, grandi infrastrutture, attrezzature e servizi strategici, servizi sociosanitari, inquinamento, acque, ecc.). 5. Lo Statuto e le opportunità che offre Lo Statuto della Città metropolitana non si presenta come una semplice “carta” di principi generali, ma si qualifica come un documento che già prefigura scelte rilevanti in ordine al modello istituzionale, alla regolazione dei rapporti con i Comuni, all’esercizio delle funzioni, al proprio modello organizzativo. Praticare in modo innovativo lo Statuto, sarà fondamentale per adattare le disposizioni normative al “corpo” della Città metropolitana di Milano. 6. Non basta la legge, occorre un’idea attiva di governo metropolitano L’esperienza dimostra che non basta una legge per fare nascere istituzioni evolute e buone pratiche di governo metropolitano. E’ necessario invece accompagnare le previsioni di legge con un’idea attiva di governo, che pratichi in forma partecipata il processo di costruzione della nuova istituzione, valorizzando le diverse identità e le diverse progettualità che compongono l’area metropolitana (in primis i Comuni). Per traguardare tali obiettivi, appare opportuno indicare alcune regole di condotta: - progressività del processo istitutivo; - cultura della cooperazione e coordinamento; - monitoraggio degli esiti parziali ed adattamento evolutivo nel corso del processo. Franco Sacchi

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I dossier tematico/territoriali e le relative sintesi sono disponibili e scaricabili dai siti web: www.pim.mi.it www.milanocittametropolitana.org


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