“L’Ombra”
Lucia Cardelli
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INTRODUZIONE
All'osservazione del mondo odierno progredito in campo economico, tecnologico e scientifico possiamo ritenerci soddisfatti dell'evoluzione che si è verificata, soprattutto se studiamo la storia umana dai tempi più remoti ad oggi. Si può anche riscontrare un progressivo approfondimento della natura umana in tutte le sue sfaccettature. Lo studio teorico e pratico delle relazioni umane, delle emozioni, dei pensieri e di tutto ciò che si riferisce alle relazioni interpersonali e perfino all'aspetto più intimo dell'affettività di ciascuno; ha dato spazio alla nascita di teorie specifiche. A livello culturale e scientifico l'apporto dato da studiosi come Freud, Jung e le successive scuole che si sono poi avvicendate, sono segno di questa continua ricerca e studio di ciò che possiamo chiamare abisso che è il cuore dell'uomo. Aver definito il ruolo dell' Inconscio,dell'Io,del Super io, dell'Es e le profonde connessioni con le nevrosi, psicosi, fobie,
depressioni ed ogni coinvolgimento emotivo della salute mentale, è stato
fondamentale per i successivi approcci curativi. E'
trascorso comunque del tempo,
indubbiamente necessario, per far sì che queste teorie diventassero di uso pubblico e che soprattutto avvicinassero i clienti a questo mondo considerato particolare e soprattutto solo per le persone considerate “pazze” Nel tempo si è andata superando l'idea della sola gravità della malattia mentale, per poter affrontare invece quei disordini affettivi di cui ognuno in un modo o in un altro può soffrire. Attualmente le nuove generazioni o anche le persone con una certa apertura mentale, valutano le teorie considerate e le successive applicazioni come un importante riferimento per la propria crescita personale. Si va delineando sempre più un tipo di approccio globale alla persona nei suo aspetti fisici psichici e spirituali. Grazie a questi passi graduali che il genere umano sta compiendo si va avanti progredendo nella rivalutazione dell'uomo nella sua grandezza davanti al mondo, al creato e soprattutto nel suo essere in stretta connessione con i propri simili. Riconosco che sono affermazioni importanti sull'umanità. Anche se a onor del vero si può affermare che
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forse ci sono dietro tante parole e pochi fatti. Posso dire con cognizione di causa, che solo in certi ambienti, anche a livello sanitario, si può parlare di queste problematiche, per non dire delle difficoltà in questo campo, di portare la conoscenza e l'utilizzo di quelle che vengono definite “medicine alternative”
nella visione chiamata “olistica” dell'uomo. La
medicina allopatica non considera ancora in modo ufficiale la stretta connessione tra corpo, psiche e spirito. Per chi lavora in campo sanitario è difficile accompagnare i pazienti verso questo tipo di approccio,dato che la classe medica detiene il “potere” della guarigione a tutti i costi e la forte pretesa di “infallibilità” del proprio agire. Nella nostra cultura occidentale sono conosciute e utilizzate scuole di pensiero psicologiche che approfondiscono lo studio della psiche umana. Ma sono altrettanto in auge, provenienti dalla millenaria e sapiente cultura orientale, le correnti filosofiche spirituali ed esoteriche “riadattate” alla maniera occidentale. Queste puntano al benessere umano nella sua completezza, alla ricerca cioè del proprio equilibrio interiore. Nel panorama della visione olistica c'è un'ampia gamma di associazioni, di gruppi e soprattutto di “intenditori” che propongono la loro verità e invitano ad aderire ai loro percorsi di crescita. Credo sia importante un' atteggiamento critico per una cernita oculata su queste soluzioni presentate anche via web. Non e'
comunque così scontato quanto possa
sembrare, il fatto che l'uomo di oggi, così come lo vediamo “saturo” di benessere, preso dal lavoro, sempre di corsa, stressato, affannato, depresso ma soprattutto non in pace con se stesso
qualunque sia il suo grado di cultura, scolarizzazione, ricchezza e benessere
economico, senta il bisogno profondo di prendersi cura di se stesso negli aspetti più reconditi della propria anima. Per coloro che desiderano affrontare questo tema, diventa importante prima di tutto informarsi, capire ed eventualmente scegliere tra le proposte incontrate, se si ha a cuore la propria maturità umana, psicologica ed anche spirituale,quest'ultima intesa come approccio alla spiritualità
in senso generico, che non significa la sola adesione ad una religione
ufficiale. La domanda da porsi allora credo sia la seguente: sono veramente interessato come uomo e donna ad approfondire la mia esperienza umana in ogni suo aspetto?
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Oppure basta solo inneggiare e proclamare “carpe diem”, cogliere l'attimo nella propria vita, per quanto possa apparire importante e come unica risorsa. Vale la pena spendere tempo, soldi e impegno per l'approfondimento della propria esistenza? Oppure si vuole o si “deve” continuare ad andare “ciondolando” per il mondo tra una critica e l'altra sul lavoro, sui colleghi , sui politici di turno nostrani e mondiali, sul parliamo poi dei figli e dei genitori i quali con
compagno o compagna. Non
il trascorrere degli anni richiedono dalla
famiglia, dai singoli e dalle istituzioni un forte impegno di assistenza e dedizione. Ai primi perchè si aprono al mondo, ai secondi perchè hanno ormai compiuto la loro missione nella società e hanno bisogno di essere accuditi e onorati facendo parte della stirpe di ciascuno. Ad ognuno la libertà di scegliere come vivere la propria vita. In questo studio tratteremo come l'individuo odierno che vive le proprie difficoltà interiori e relazionali, può approcciarsi ad una psicologia che considera gli aspetti del mondo interiore partendo da come questi si manifestano nel corpo e nella vita quotidiana. L'uomo crede di essere cosciente del proprio corpo, del suo uso e della sua “manutensione” Gli sfugge però la stretta relazione che esiste tra corpo e psiche, considerando l'uso della mente come l'unico mezzo di valutazione e di sostegno nella propria vita. La mente è considerata la “padrona” che gestisce ogni passo, ogni decisione, ogni scelta della propria esperienza umana. Non è essenziale per l'uomo imparare ad “ascoltarsi”
dentro
ha
certamente altro a cui pensare, perchè la vita è dura. Ma egli non è felice nell'intimo del cuore. Cosa gli rimane allora se non darsi il permesso di credere in se stesso e in tutte le proprie capacità, ma soprattutto di aprirsi ad un cammino di riscatto e di superamento dei veri problemi interiori. Ecco che l'applicazione della psicologia empirica può dare delle risposte all'uomo incamminandolo verso la propria evoluzione personale. Il Counseler in scienze psicologiche empiriche ha un compito
arduo, per quanto
affascinante. Il suo atteggiamento di fondo sarà quello di considerarsi un facilitatore nel cammino evolutivo del cliente, cosciente di non avere le competenze di uno psicologo,ne tanto meno quelle di uno psichiatra. Ciò non significa comunque che si restringa il campo di
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azione, ma bensì che egli detiene altri spazi operativi.
BASI DELLA PSICOLOGIA EMPIRICA
L'avvicinarsi a questo tipo di psicologia suppone simultaneamente un'apertura mentale e interiore ma direi anche pratica..Non ci si può approcciare solo in senso “tecnico” con la formulazione dei suoi principi base,ma è importante l'atteggiamento di volerli conoscere per aderire a qualcosa di più grande del nostro piccolo e limitato pensiero sul mondo,sull'uomo e le sue manifestazioni. Per il soggetto si verifica una situazione quasi “paradossale”, quella di dover aderire ad un sistema che è al di fuori di sè, che ha regole precise e preesistenti la coscienza umana. Allo stesso tempo l'uomo è liberato dall'accettazione dei principi religiosi prettamente cattolici della nostra cultura europea. Per dirla più semplicemente Dio nella sua espressione trinitaria di Padre ,Figlio e Psicologia Empirica. Questa
Spirito Santo, non rientra negli schemi della
va oltre, va al di là della religione stessa. L'uomo in
cambio, con il suo forte ego vuole essere l'unico ad assumersi il diritto di scegliere tra il bene e il male. L'ordine non giudica l'uomo, non lo prevarica, ne lo punisce. In cambio lo mette di fronte alla accettazione doverosa delle proprie responsabilità, anche contro la propria volontà. Il sistema poi nella sua unicità, non ha ne inizio ne fine. Può apparire come un paradosso, ma così è. Se l'uomo accetta le leggi dell'ordine e non viola i suoi principi raggiungerà la piena serenità. Ma si tratta di un'adesione che si esprime attraverso dinamiche pratiche, attraverso il fare. Il sistema infatti non accetta come determinanti la “buona volontà” o i “propositi” dell'uomo, anche se la mente umana spesso si “intromette” contro i moti profondi dell'anima. Non si nega cioè l'importanza della mente ma bensì il suo atteggiamento presuntuoso e arrogante insieme all'ego di portare avanti solo le proprie convinzioni. Lo studio sulla mente umana ha fatto tanti progressi ma ciò non significa di pari passo un 'evoluzione della psicologia umana.
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Quante realtà umane di nevrosi, fobie, paure e angosce ci circondano e ci coinvolgono personalmente. Come si può credere che la cultura dell'intelletto sia così sanamente determinante sulla naturalezza umana? Quante volte in modo inconsapevole diciamo che non “c'è più umanità?” In termini empirici diremmo che il solo uso dell'intelligenza umana si va sempre più allontanando da una più profonda saggezza empirica. Nell'ordine empirico si sviluppa un movimento fluttuante e armonioso nel quale il principio di causa ed
effetto
agiscono. Concretamente aderire ai principi empirici apre a nuove visioni del mondo. Basta guardare con uno sguardo nuovo la stessa natura che ci circonda: l'evolversi delle stagioni, la presenza degli uccelli che in primavera ci richiamano con il loro cinguettio alla ripresa della vita dopo il buio e lungo inverno. Ciò non vuol dire essere romantici ma imparare ad essere profondamente vivi cercando di percepire i moti intimi dell'anima del mondo e quelli della propria anima. Un principio importante dell'ordine si fonda su l' equilibrio naturale da cui tutto parte e verso cui ogni intento empirico cerca il compimento come avviene per ogni moto interiore. Per questo esiste la legge della compensazione che recupera ogni eccesso nel processo evolutivo sistemico. L'ordine cerca quindi di recuperare le situazioni, di bilanciare ciò che è venuto meno. L'uomo cerca da sempre uno stato di intimo equilibrio Su ciò di cui stiamo trattando questo costituisce non solo il suo profondo desiderio ma è anche la condizione determinante per rimanere all'interno del libero fluire..Non è una costrizione interiore per l'individuo, ma gli è necessario per superare tutti gli stati considerati come infrazione alle leggi del sistema il quale, per evitare l'estromissione del soggetto dal libero fluire,interviene tramite la compensazione empirica. Ciò che accade però è uno sforzo non vero perchè l'uomo pur rientrando nello stato armonico, ignora completamente lo scompenso in cui vive. In un tempo come il nostro nel quale la mente s' intromette in tutto, il processo di cui sopra, induce ad un suo utilizzo in campi psicologici e fisici dell'uomo ma anche in aspetti che riguardano il recupero del proprio sentire. E' proprio questo l'aspetto nuovo e determinante della visione empirica. L'uomo ha paura di sentire, di sperimentare ciò che ha dentro di sé, nel suo intimo dove esiste una visione più vera della propria vita, dando invece spazio alla
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mente. Questa vuole imporsi, prendendo campo con le sue pretese di dominio, creando così un ulteriore infrazione contro il sistema. Ma non si tratta di eliminare l'azione della mente,anche perchè impossibile, ma di riconoscere il ruolo positivo che essa
ha
nell'esperienza umana, e non nella sua presenza assillante e ossessiva. Diventa quindi necessario trovare e utilizzare i mezzi adeguati per capire l'esperienza empirica dei fatti reali che accadono al soggetto. L' uomo che contrasta l'ordine empirico vive un forte stress, perchè ogni volta che egli lo viola aumenta la propria ansia emotiva. Questo il più delle volte avviene in modo nascosto. Il disagio interiore dell'essere umano è dovuto al contrasto presente tra le sue impostazioni mentali e i moti empirici. Accade cioè che la persona abbia
desideri, ambizioni e aspettative che non coincidono con quelli
dell'ordine. Si creano dei veri conflitti e l'intento dell'uomo è in contrasto con le leggi dell'ordine. Egli ha comunque il potere del proprio libero arbitrio e l'ordine,può solo segnalare l'infrazione avvenuta. Nella concretezza della vita gli stress fisici e psichici vissuti dall'uomo stanno a testimoniare una sola cosa, che esiste un conflitto sistemico. E' questa la novità della psicologia empirica. Con questo tipo di approccio ogni superamento della malattia, di ogni malessere è l'espressione della positività del libero fluire, dell' assenza cioè di ogni conflitto. Eliminare le fonti del malessere umano suppone come primo passo, l'accettare di voler indagare su se stessi, cercando sinceramente di eliminare le cause profonde e vere di ogni disagio vissuto,i chiamati conflitti con l'ordine. All'apparente difficoltà di comprensione dei parametri che definiscono la psicologia empirica si apre all'intelletto umano una possibilità reale e concreta di superare se stesso da ciò che viene chiamato il ruolo alterato del soggetto per entrare nel “flusso armonioso” della vita nel suo espandersi e donarsi, ciò che viene chiamato libero fluire. Per l'uomo essere in pace con se stesso significa sperimentare un'armonia interiore determinata dallo stare nel libero fluire. La propria anima si espande in questo flusso sistemico riconoscendolo come integrante della propria natura. Appaiono dei concetti astratti,ma in realtà si parla di ciò che per l'uomo è essenziale,vivere nel sistema come unica possibilità di rimanere in contatto con l'armonia originaria che lo porterà ad essere felice. Ogni manifestazione della natura,
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dal sorgere del sole al pianto di un neonato, esprimono l'armonia dell'ordine empirico determinandone i suoi moti naturali. Alla base dell'ordine armonico c'è il principio della funzionalità che regge un dato importante per l'umanità: l'evoluzione della specie e di tutte le cose create. Ciò vuol dire che tale principio è situato al di sopra delle nostre regole cultuali,sociali o religiose e spesso è in contrasto con esse. La definizione di questi principi e di altri presentati successivamente risulterà determinante per la comprensione dell'approccio psicologico empirico. L' elemento specifico che lo presenta si rifà al sistema che supera l'idea del determinismo riguardo alle scelte della nostra vita concreta. Questo ordine e' al di là delle nostre regole, anzi succede che spesso sia in contrasto con esse. L'uomo moderno vuole l'allontanamento
determinare tutto della propria vita.
Ciò gli suppone
dal principio vitale dell'armonia naturale che gli consente di vivere
serenamente o comunque di tentarlo di fare. All'interno del flusso armonico dell'ordine,l'uomo sperimenta il vero amore, in un senso di profondo appagamento. Cosa può desiderare di più? Se il soggetto vive in sintonia con l'ordine i suoi saranno moti armonici,sennò sperimenterà la disarmonia .Vivere immergendosi nel libero fluire darà serenità e gioia in ogni ambito della vita, prescindendo dalle eventuali situazioni avverse. La forza interna del sistema si manifesta quando si presentano i moti disarmonici che violano i suoi principi, segnalando l'infrazione avvenuta. Nel
sistema prevale il principio dello
equilibrio tra dare e avere, come parametro di base, e l'amore diviene allora l'espressione naturale dell'ordine. L'uomo vivrà un atteggiamento di apertura e di disponibilità. L'amore non è percepito come romanticismo, ma come spinta vitale sia nell'uomo che nella donna. Ognuno lo manifesterà in modo differente. La donna attraverso la dolcezza, la tenerezza ma sarà carente della forza e consistenza dell'amore espresso dall'uomo. Il sistema si basa sul principio di causa ed effetto regolando così ogni moto vitale. Si definisce come moto un movimento di fondo legato alle varie espressioni universali, come possono essere il sentimento che lega due persone o il sorriso di un bimbo. Anche tutta l'esperienza umana, con i suoi sentimenti, emozioni, sensazioni fa parte dei moti vitali
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prettamente umani. Alla base del movimento di tutti i moti universali c'è l'azione dell'ordine e il suo principio base del libero fluire. Esso descrive lo stato d'eccellenza del sistema. Tra gli altri elementi importanti del sistema stesso c'è quello che esso
non dipende da
convinzioni personali ne deve rendere conto a nessuno del proprio operato. In una sorte di definizione si può dire che esso presenta l'essenza stessa dell'universo ,della nascita, della morte e della vita. Ogni suo movimento riflette il principio stesso della vita, trasformandola continuamente nel suo evolversi. Un'altra caratteristica del sistema sono i suoi meccanismi empirici, ovvero quelle dinamiche nascoste che determinano diritti ed obblighi per l'uomo nel suo aderire al sistema, anche se lui non
li prevede. Possiamo dire che questa funzione dell'ordine è
semplicemente rivoluzionaria creando una sorte di rispettosa unicità. Ma c'è un altro elemento che coinvolge e sconvolge la pretesa di autonomia dell'essere umano. Si chiama responsabilità empirica. Queste responsabilità nascono autonomamente, rifacendosi alle leggi del sistema,anche se il singolo non dovesse approvarle, creandosi comunque un' interazione con la vita dell'uomo provocandone anche il suo operato. Praticamente ogni scelta compiuta, ogni passo fatto dall'uomo determina una conseguenza diretta , come anche la non scelta. Ogni azione fatta ha un peso empirico preciso, anche se questo è rinnegato generando così una responsabilità precisa per il suo portatore. Ciò che sorprende e' che l'ordine determina tutto ciò che esiste nelle dimensioni del mondo:quello materico e quello sottile utilizzando le leggi naturali, ma rimane determinante l'applicazione delle proprie dinamiche nascoste. Il singolo con l' operato verso se stesso e verso gli altri dà vita a conseguenze dirette che hanno le loro ripercussioni su ogni legame. Nella situazione odierna sociale e culturale l'uomo non ammette che un sistema lo superi e lo influenzi. Pensiamo per esempio alla difficoltà di accettare la visione di un Dio che gli sia superiore, che lo governi tramite i suoi comandamenti o con l'imposizione di dogmi ben precisi, dando origine ad un
malessere che
accetta
malvolentieri le punizioni
sperimentando la paura. L'uomo con il suo ego è in difficoltà quando deve accettare qualcuno o qualcosa che è al di
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fuori di sé, per non dire quando sperimenta su di lui un controllo e una condanna. Ma cosa rende la situazione psicologica umana tanto difficile da vivere? Quando l'anima è in pace significa che l'uomo è rientrato nell'ordine armonico del sistema sperimentando attraverso il suo sentire una sorte di chiarezza e serenità. Questa è la situazione ideale di assenza di debito, l'unico stato che il sistema riconosce. Consideriamo ora invece cosa succede quando si è in presenza del debito sistemico arretrato. La persona non esercita più la propria libertà perchè va sperimentando quegli indicatori sistemici che l'allontanano dal libero fluire e la sua anima si va ritirando dal moto dell'amore. Il soggetto si trova ad affrontare situazioni di aggressività, di senso di colpa,di paura, che non gli permettono di utilizzare la carica necessaria per affrontare le situazioni avverse. Può succedere allora che si abbiano crisi incontrollate di rabbia, forti espressioni di aggressività o al contrario il soggetto non è capace di parlare a proprio sostegno e non dialoga per non contrariare qualcuno. Il debito empirico si presenta quando c'è uno squilibrio tra il moto del dare e quello del ricevere. Direi che è un blocco interiore che paralizza l'uomo, lo disorienta conducendolo ad esperienze disarmoniche. Non è importante sapere il motivo o la causa di ciò che ha creato il debito, ma sta di fatto che accade e il sistema esterna un fattore importante, la capacità di riconoscere la realtà delle cose e il loro peso. All'uomo invece succede di non dare importanza alla realtà oggettiva delle cose, degli eventi, incappando così nell'infrazione al sistema. Ma ancora più determinante
per l'individuo è avere un atteggiamento che lo
allontana dalla matrice di eccellenza del proprio ruolo empirico. Ogni volta che la donna si allontana dal proprio codice yin e l'uomo da quello yang, si va aumentando il debito sistemico. Ma esso non si crea solo in queste condizioni. Succede che si
assumano
all'insaputa umana tutti gli arretrati sistemici che provengono dalla nostra famiglia di origine, dai genitori,ma anche più in generale dalla nostra stessa stirpe. All'uomo le compete assumersi l'impegno di diventare consapevole del proprio grado di disarmonia, delle sue strategie contro sistemiche in cui vive per invertire il proprio cammino avviandosi verso la pienezza di un ruolo integrato. Il debito fa parte dell'ombra dell'uomo,quella sua parte che andrà assumendo importanza
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successiva nella trattazione .La sua caratteristica è il suo fascino intrigante e si manifesta tramite dei moti tutti convergenti verso un legame particolare della vita quello con la morte. Non c'è da stupirsi nonostante le interpretazioni che l'uomo ne abbia dato lungo i secoli o il silenzio e l'accantonamento odierno, che essa abbia un'influenza su tanti aspetti della vita. Si va da manifestazioni dolorose fisiche e interiori, alle
vicende umane che coinvolgono
distruzione e ogni sorte di disfacimento. E' normale riconoscere l'ombra nelle catastrofi,nei terremoti, nelle uccisioni di innocenti,ma vederla in atteggiamenti possessivi considerati gesti d'amore, o pretendere sempre l'affetto dagli altri,appare inconcepibile. Ma parlare dell'ombra suppone valutare il suo lato contrapposto,quello della luce. Esso contiene tutte le componenti positive, creative, talentuose del vasto campo delle qualità empiriche. Attraverso queste l'uomo si manifesta nel proprio essere.
L'OMBRA
Quando si comincia a conoscere il proprio debito empirico e soprattutto si cerca di accettarlo si deve poi partecipare a quello che viene chiamato il
processo di yinghizzazione e di
yanghizzazione , ossia si inizia a rieducare il proprio sentire, cominciando così il vero cammino di crescita, nell'adesione completa al proprio stato d'eccellenza nel proprio essere yin o yang ,ognuno secondo la propria carica energetica. Nel modo di pensare odierno appare scontato parlare di pregi e difetti, di talenti e di limitazioni, di modi d'essere propositivi e di atteggiamenti decisamente negativi presenti nell'individuo. Nella realtà umana,secondo la visione empirica, comprendente la dimensione yang
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(maschile) e quella yin (femminile) sono presenti due lati della stessa medaglia: il lato luce e il lato ombra. Queste due parti si intrecciano nell'esperienza interiore che si riversa poi nella vita pratica di ciascuno.,ma la coscienza piena di questo meccanismo non è di scontata comprensione. Ognuno può essere convinto di voler aderire al proprio essere donna e al proprio essere uomo anche se non è così chiaro che ci si possa riuscire e soprattutto comprenderne la portata. Ogni sesso e' contraddistinto da una variegata espressione di principi attivi che contribuiscono alla definizione di ciò che chiamiamo uomo e donna. Solo attraverso l'appartenenza a questi principi si rivelano per entrambi i propri ruoli empirici. Tale principi guida riconosciuti dal sistema, si manifestano nelle proprie dimensioni di luce e di ombra. Gli elementi guida fondamentali di ogni sesso biologico sono determinate dai codici empirici Yin e Yang che devono essere manifestati come veri e propri diritti, pena l'essere estromessi dal sistema. E così l'uomo si approccia a questa teoria empirica aderendo ad entrambi le espressioni delle realtà umane del lato luce e del lato dell'ombra. E' importante sapere che l'appartenenza a questi principi empirici infondono all'essere umano un senso intimo di sicurezza e di fiducia profonda, perchè rispondono alla sua intensa partecipazione al processo sistemico. Riuscire ad appropriarsi di tutte le espressioni proprie dell'essere femminile o del
maschile è l' unico modo per intraprendere la via della
guarigione interiore che porta alla vera realizzazione umana,in una sorta di equilibrio che immette sempre più nel libero fluire, espressione di piena realizzazione del sistema . Ogni membro dei due sessi raccoglie in se un insieme di qualità empiriche che permettono a ciascuno dei due codici di esprimere nel modo più coerente possibile, la propria matrice di eccellenza secondo il principio della funzionalità. Non è facile sentir parlare di tribù delle donne e di cerchio degli uomini, ne tanto meno incontrare dei percorsi di crescita i quali, superando le barriere stereotipate del conformismo, facciano prendere coscienza all'essere umano delle sue qualità creando una sorte di attrazione tra di essi, ogni sesso alla propria maniera. Ma ciò che determina il fascino più potente e intrigante in questa relazione è l'abbondante parte dell'essere umano definita come lato ombra. Esso comprende tutto ciò
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che non piace della propria matrice empirica. Racchiude quello che ci è difficile d'accettare di noi stessi. Ma l'ombra ha un suo fascino morboso e attrattivo, è l' insieme di una sorte di ricchezza e di pienezza insita in ogni essere umano. Ma succede che noi crediamo che siano degli elementi da cancellare,da dimenticare o al limite da “scusare”. quando prevale la pretesa di essere “compresi dagli altri” ad ogni costo. La brava bambina infatti non accetterà di buon grado sapere che il suo lato ombra è dato proprio da quella rabbia che le “rode dentro” da sempre. Ma le sarà difficile anche capire e integrare che le proprie manifestazioni empiriche espressive ed intense sono date proprio dal suo lato ombra. Essa risponde alle sue esperienze disarmoniche attraverso questi moti strettamente femminili legati al dolore interiore, allo sconforto, alla disperazione o al lutto. L'espressione yin sarà guidata da principi guida diversi dall'ambito yang e che sono: la tristezza, la paura, l'isterismo,e paradossalmente anche la cattiveria e la perfidia. Per quanto riguarda l'espressione maschile si parla invece di una spinta vitale che è la forza rabbiosa, in tutta la sua carica più distruttiva. Ma anche degli atteggiamenti più temuti quali sono: la violenza, la crudeltà, l'aggressività, tutte espressioni predominanti l'ombra yang. Ogni sesso manifesta la propria ombra tenendo presente una funzione importante all'interno del sistema,
quella della
sopravvivenza della specie. Il ruolo che si manifesta in entrambi i sessi si diversifica così definendo due identità precise
in stretto rapporto tra di loro. La donna può lasciarsi
prendere dalla rabbia, e persino voler prevalere ma reagirà in modo differente,cercando di aggirare l'ostacolo in modo armonico con la forza del suo potere liquido che la caratterizza. Nell'uomo in cambio avremo la forza dell'irruenza nel reagire allo stimolo, paragonata alla forza del fuoco che tutto brucia, e che va aprendo un varco. E' più facile capire la forza reattiva dell'uomo, il suo imporsi, il suo esigere, la sua determinazione,nella presa in carico della famiglia e della prole. E' decisamente più complessa e semplice allo stesso tempo la maniera della;donna che non ha bisogno di pretendere, di imporsi aggressivamente o di competere con il proprio partner,se lo fa diventando arrogante, perde la propria caratteristica espressiva yin come di colei che sa stare al proprio posto;mantenendo comunque il potere all'interno della coppia senza nessun senso di inferiorità, poichè è guidata dalla propria
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apertura e completa accoglienza che la rende unica. L'essere yin per la donna suppone compensare le reazioni del compagno, anche se saprebbe arginarle attraverso la propria parte interiore yang frutto di un animus ben formato. Uno dei tabù sistemici più temuti dall'essere umano è quello della morte che acquista per lui un fascino e un'interesse particolare. Si sviluppa un atteggiamento che nei ruoli alterati di entrambi i sessi lo possiamo definire come affinità con la morte. La manifestazione concreta si presenterà con un fare sistemico molto doloroso e a volte incomprensibile per la persona. Ciò accade anche nella relazione di coppia. Si può avere per esempio che la scelta del partner avvenga inconsciamente attraverso l'affinità con il proprio debito. Ogni sesso nel ruolo alterato attirerà l'altro sesso con la stessa alterazione, fin quando ognuno non affronterà la propria metamorfosi empirica, incamminandosi con fiducia ma soprattutto con responsabilità verso il processo di crescita attuando con il proprio fare empirico, i passi necessari verso i propri ruoli integrati yin e yang.
L'OMBRA NELL'ESPRESSIONE DELLA VITTIMA RABBIOSA: LA SINDROME DEPRESSIVA NELLA DONNA
Attraverso l'analisi empirica il Counselor in Scienze Psicologiche Empiriche cerca prima di tutto nell' approccio con la cliente di decifrare quanto la metamorfosi empirica l'abbia allontanata dal proprio ruolo d'eccellenza. Attraverso
l'ascolto della persona, nella
maniera di presentare i propri problemi, egli
considererà per esempio l' atteggiamento emotivo che essa assume nell'esprimersi. Importante è però quanto “parli” il suo corpo. Non solo, ma anche capire attraverso il suo fare empirico di donna “non integrata” qual'è specificatamente il proprio ruolo alterato.
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Prendiamo in considerazione per esempio la vittima rabbiosa. Essa già nel definirla ci apre un grande spazio di comprensione
dato da uno stato emotivo concreto decisamente
compromesso: quello della vittima. Ma si individua anche come indicatore negativo che l'allontana dal libero fluire, quello della rabbia, che non è propriamente un suo parametro espressivo. La donna si trova immersa nella propria ombra, ma ancora non ne è pienamente cosciente. Vive questa attrazione come un forte malessere interiore, ma anche fisico. Dà la colpa a tante situazioni esterne, alle relazioni sbagliate, al lavoro che non le piace, ai colleghi insopportabili,e forse se approfondisce da sola un pò il suo stato, può persino pensare di dare la colpa ai genitori. Prima di tutto l'essere vittima suppone un forte allontanamento dai parametri dell'ordine. Essa non è radicata nei principi yin ,per quanto sia adulta secondo l'età anagrafica. In realtà è ancora una piccola bimba che soffre profondamente per la mancanza di amore sperimentato durante la propria vita, specialmente nei primi anni. La carica empirica genuina che è stata seminata al suo concepimento,non ha ricevuto la spinta necessaria per la sua futura auto realizzazione, per il suo cammino di yinghizzazione. Non ha potuto elaborare cioè i valori empirici
che i genitori avrebbero
dovuto apportare nell'essere genitori, ognuno secondo il proprio ruolo empirico. Si è generato così il suo debito empirico e di conseguenza l'obbligo di evaderlo, pena l'impossibilità di rientrare nel flusso del libero fluire. La piccola bambina si trova così indifesa e sola, non ha il sostegno delle cure amorevoli della madre ma neanche la protezione dal padre. La piccola bambina vittima rabbiosa non accettando l'evoluzione della vita stessa nei suoi vari passaggi di crescita, si scontra con le “disgrazie della vita”, con le “occasioni perse”,con la “sfiga” che la perseguita. Tutte queste situazioni le pesano sulle spalle, rattristandone l'anima. Si configura così una vittima rabbiosa succube ahimè! di ogni evento,considerato avverso dove lei non ha nessuna colpa,( tra l'altro quest'ultima non prevista dal sistema). Ma soprattutto ciò che accade è la non consapevolezza della donna che non sente la responsabilità dei propri atti concreti, delle proprie scelte o non scelte Sia chiaro che in tutti questi ragionamenti ella non capisce che il fulcro del problema è l'allontanamento
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sempre più gravoso , da quello che la renderà felice, pur accettando le sofferenze interiori, e cioè l'accesso e il “godimento” dell'esperienza viva e vera di essere nel Sistema, nel suo eterno libero fluire. Nella donna pervade un senso di impotenza,di nullità, di indecisione, di forte sconforto ma soprattutto la certezza che non esiste una via d'uscita, un'ancora di salvezza. Ed è così che si lascia andare scivolando inesorabilmente nel baratro del non senso, dell'emotività anestetizzata,del blocco interiore,dello sguardo perso e della profonda tristezza. Ecco cosa è la depressione in una vittima rabbiosa. Gettando uno sguardo sul mondo femminile si potrà percepire come questo sia vero. Ecco ciò che viene chiamato il male oscuro. Nell'espressione più comune questa sorte di malattia dell'anima non è considerata solo come una vera e propria “sofferenza interiore”,che si ripercuote su ogni aspetto della vita. Ma nella visione “classica” in senso psichiatrico, essa è valutata come una malattia che si scatena grazie ad un importante calo del tono dell'umore,dovuto alla carenza di particolari neurotrasmettitori. La cura farmacologica diventa così l'unica possibilità di uscita dal tunnel. Per certo si può parlare di eventi scatenanti l'episodio depressivo. Ma ciò che conta per la medicina ufficiale è sostenere il paziente anche con la psicoterapia, se egli l'accetta come un importante aiuto. Ma spesso succede che solo l'idea di andare dallo “strizza cervelli” sia egli psicologo o psichiatra,viene visto dal cliente come un'invasione della propria privacy, ma soprattutto che non ha senso esternare i propri sentimenti ed emozioni allontanandola anche da questo aiuto. Prevale così nel soggetto il solo desiderio di “passare” più in fretta possibile questo “calvario” assumendo eventualmente la terapia farmacologica che ahimè copre in modo irrimediabile le emozioni più profonde, la tragedia interiore e il
dolore
insopportabile
dell'anima.
Possiamo
allora
considerare
l'importanza
dell'approccio empirico in questo particolare tipo di difficoltà emotiva, domandandoci se ne vale veramente la pena di pagare un prezzo così alto per ciò che è di importanza estrema: la serenità dell'essere umano. Invece non può essere più necessario per la propria salute psicofisica accettare questo malessere profondo come una “possibilità” di evolversi personalmente? Ecco allora come
prima cosa importante è che la piccola e
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brava
bambina esprima la rabbia che ha dentro di sé senza paura o remore soprattutto non credendone coinvolta. Non solo, ma essa ha bisogno che cominci anche a capire che il sentirsi vittima non rientra nei canoni empirici e che solo così essa potrà vedere quali sono i primi passi verso la progressiva “guarigione interiore”. E' facile dare definizioni e consigli, ma sarà solo la donna che prendendo in mano la propria vita potrà abbracciare tra singhiozzi, lacrime e imprecazioni rabbiose, l 'ombra sua eterna compagna .Ma solo così, invece
di
capire
mentalmente,essa
sperimenterà
nel
profondo,
che
solamente
attraversando il buio potrà scorgere da lontano la luce della propria essenza umana e spirituale. La propria anima andrà accettando che tanto più grande è l'ombra tanto più sarà raggiante l'aspetto luce della propria vita che manifestandosi agli altri la renderanno bella e unica. Nel processo evolutivo di presa di coscienza del proprio stato alterato, della lontananza dai parametri yin e quindi l'accettazione del proprio arretrato sistemico, la donna intraprende un cammino di riscatto, che è decisamente in salita e in solitudine, accompagnata nel cuore dal profondo dolore, che se accettato sarà sperimentato come un balsamo benefico nelle ferite dell'anima. Il ruolo del Counselor in psicologie empiriche assume forza e determinatezza nell'accogliere la grande sofferenza della cliente ma cercherà soprattutto con i propri mezzi di accompagnarla in questo cammino. Non ci è dato di decidere quanto possa essere il tempo necessario per questo cambiamento nella donna da vittima rabbiosa a donna integrata yin. Ci saranno sempre degli spazi interiori nei quali essa ritornerà ad abbracciare la piccola bambina che ha tanto sofferto e cercherà di consolarla e incoraggiarla ad andare avanti. Anche per lei infatti ci saranno tempi sereni in cui il dolore che ha lacerato la sua anima,la potrà accompagnare come un fedele compagno di cammino verso i prati della pace interiore.
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