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A tutto truck

NISSAN NAVARA

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PERCHÉ NEGLI USA I PICKUP SONO COSÌ POPOLARI? E COME STA CAMBIANDO IL LORO MERCATO? NISSAN NAVARA CI OFFRE L'OPPORTUNITÀ DI RAGIONARE SULLA “FILOSOFIA TRUCK”

di Marco Cortesi

olti si chiedono, e provano a spiegare, le ragioni del successo dei pickup negli USA, dove normalmente vengono chiamati "truck" e da decenni sono in testa alla classifica dei veicoli più desiderati (e venduti).

Le risposte sono molteplici; motivi di comodità, urbanizzazione, dimensioni delle strade e dei centri abitati, tipologia delle zone di campagna. Ma c’è anche un altro motivo, che riguarda una delle cose più influenti nella nostra vita e nelle nostre decisioni.

Spesso più forte dell'amore e più potente della patria… le tasse.

Dove da noi per un artigiano è meglio utilizzare un'auto per portare in giro la famiglia, e un furgone per scaricarlo dalle imposte, negli USA questa convenienza non c'è. Da noi se si porta in giro la famiglia su un mezzo strumentale a un'azienda, si rischia una denuncia per evasione. Altrove, nulla di tutto questo.

Non c'è quindi da sorprendersi di come, con un utilizzo a 360 gradi, un mezzo come il Nissan Navara abbia molte attrattive, per chi svolge lavori manuali e ama la vita all'aria aperta. Caricare mattoni, ma anche biciclette o moto, trainare una barca, ma anche un escavatore, ospitare quattro scaricatori di porto oppure moglie e tre bambini. Per una larga parte di lavoratori, o aziende che danno in uso veicoli di flotta, questo è il mezzo più sensato che si possa acquistare, con l'ovvia limitazione dell'assenza di spazio adeguato per i bagagli, da coprire o lasciare alle intemperie.

Autoveicoli come il Navara hanno caratteristiche valide da molteplici punti di vista.

Non sono più soltanto mezzi da lavoro, ma hanno abbracciato anche l'uso prettamente familiare e, perché no, d'immagine. Tuttavia solo ora i "light truck" giapponesi iniziano a fare breccia nel quasi monopolio delle tre grandi case USA.

Ma la qualità e la performance però non c'entrano in quanto, ancora una volta, è tutta questione di tasse. E anche di polli. Si, avete letto bene: il mercato americano dei pickup è il risultato di una guerra commerciale sul pollame. Nel 1964, a seguito dei dazi imposti dall'Europa sull'importazione di polli dall'America, il Governo USA introdusse, con il lobbying dei costruttori automobilistici, una misura ritorsiva: una tassa del 25 percento sui pickup esteri. Provvidenziale, dato che proprio in quel periodo stavano arrivando da oltreoceano tante alternative economiche, moderne ed efficienti.

Il risultato, per molti anni a venire, fu il dominio di Ford, Chrysler e GM, che hanno potuto continuare a fare il bello e il cattivo tempo, proponendo design datati e imponendo i propri (enormi) standard dimensionali.

Solo negli ultimi anni, con corposi investimenti nella produzione sul territorio americano, case come Nissan e Toyota hanno potuto offrire mezzi di qualità esenti dall'imposta. Ma hanno nel frattempo accumulato un ritardo, o meglio, dovendosi adattare allo standard esistente non hanno prodotto un'accelerazione brutale come quella vista con le auto.

Tuttavia, le cose stanno cambiando rapidamente e all'alba del 2022, con l'elettrificazione alle porte, la sfida è diventata più accesa. Nuove proposte come il Navara (che negli USA si chiama Frontier) si stanno imponendo come alternativa più efficiente, e anche le dimensioni-monstre tipiche del mercato non sono più un punto fermo. Per certi versi, è una piccola rivoluzione, e la sfida è solo iniziata.

I pickup non moriranno, ma si dovranno trasformare seguendo l'onda green; nuovi costruttori potranno godere di un insperato assist, ma ci sarà anche un prezzo: ogni errore sulla strada dell'elettrico, applicato a un mercato così importante e complicato, potrebbe risultare fatale.

La nuova Nissan Frontier, versione del Navara personalizzata per gli USA, ha preso parte nelle scorse settimane al Rebelle Rally, competizione off road riservata ad equipaggi femminili tra Nevada, California e Arizona, che ha la particolarità di mettere al bando qualsiasi ausilio elettronico, obbligando gli equipaggi a darsi da fare con bussola e mappe. Con oltre 2000 chilometri, si tratta del raid più lungo disputato in territorio americano. La vettura, pilotata da Sedona Blinson e Lyn Woodward, è stata verniciata nella tradizionale livrea rossa, bianca e blu, e ha ricevuto un trattamento NISMO che comprendeva tra l’altro nuove luci, aggiornamenti allo scarico, alle sospensioni e nuovi cerchi Axis. Per il resto la meccanica è rimasta quella di serie con un V6 3.8 da oltre 300 cavalli e cambio ZF a 9 rapporti

ono molti gli elementi caratterizzanti che si notano nella guida di un pickup come questo Nissan Navara. Il primo, ovviamente, è la sensazione di protezione e non c'è nemmeno bisogno di spiegarlo: le dimensioni, il posizionamento del guidatore, il feeling generale.

Ma c'è anche la capacità di carico. E' vero che nel 99 percento dei giorni non ce ne sarà bisogno, ma dopotutto non è necessario fare incidenti per valutare la protezione dagli urti e per sentirsi sicuri. Sapere di poter trasportare praticamente qualunque cosa è rassicurante, anche se concretamente non lo si deve fare tutti i giorni; basta la sensazione di poterlo fare.

Il terzo elemento è la reazione degli altri utenti della strada, che si rivela particolarmente interessante. C'è chi tratta il Navara semplicemente come un altro automezzo, ma anche chi lo guarda con ammirazione. Ma soprattutto c'è invece chi invece trasmette ostilità, specie quando, grazie alle grafiche e alle finiture della versione N-Guard, diventa chiaro che si tratta di un veicolo più votato al divertimento che alla produttività.

Come sempre quando si mette in mostra qualcosa di inusuale e un po' fuori contesto, è interessante vedere l'adattamento al mondo circostante, indipendentemente dal fatto che si ricopra il ruolo del buono o del cattivo…

Sulla strada il Nissan Navara dà il meglio nelle aree di sua competenza, senza sfigurare per niente anche negli utilizzi "turistici".

Si muove con grande facilità anche con molto carico, grazie ai 450 Newton/metri di coppia, e ha prestazioni eccellenti in fuoristrada. Dopotutto ha una costruzione da vero off road, con il telaio separato, e un differenziale con ridotte e bloccaggi.

Ma Navara è capace di sorprendere anche dove non te l'aspetteresti.

Su oltre 400 chilometri in autostrada, andando intorno ai 110 orari per tenere bassi i consumi (14 km/l), il tempo vola. La posizione di guida alta fa miracoli per ridurre lo sforzo del conducente e la bontà dell'intrattenimento di bordo (Apple CarPlay e Android Auto) fa il resto. E tra le curve, a dispetto di uno sterzo ovviamente non sportivo, si apprezza il posteriore multilink che migliora nettamente il comportamento rispetto alle balestre di altri concorrenti.

Il motore, un 2.3 diesel da 190 cavalli (ma è in commercio anche una versione da 163 cavalli) regge il colpo e anche il cambio, un automatico moderno a sette rapporti, si comporta in modo sorprendente considerando la tipologia di veicolo.

In generale, la nostra prova ha confermato che Nissan ha raggiunto l'obiettivo di fornire un'esperienza utile per molti aspetti della vita quotidiana, eccellendo in alcuni ma senza sacrificarne troppo altri.

Per la cronaca Navara, nelle varie versioni, parte da un prezzo di poco superiore ai 32.000 Euro per arrivare a sfiorare i 50.000 Euro nell’allestimento top di gamma.

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