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BERMAT GT BELLA E POSSIBILE

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NASCE IN TRENTINO LA NUOVA SPORTCAR VELOCE, BELLA, MODERNA E ITALIANA AL 100%. IL PROGRAMMA PREVEDE DI COLLOCARE SUL MERCATO LA VERSIONE GT-PISTA DALLA PRIMA METÀ DEL 2022. A SEGUIRE, VERRANNO PROPOSTE LA VARIANTI STRADALI CON POWERTRAIN ENDOTERMICO E FULL ELECTRIC

La Bermat GT-Pista ha una carrozzeria in fibra di carbonio, così come la monoscocca, per ottenere un veicolo leggero e resistente, nel rispetto delle norme FIA per i prototipi della categoria CN. Le dimensioni della versione GT-Pista sono: lunghezza 4600mm, larghezza 2000mm, altezza 1200mm con un passo di 2600mm e un peso a vuoto da nell’ordine dei 1100kg. Il powertrain accoppiato a questa prima versione della neonata GT permette di far scattare la vettura da 0 a 100Km/h in circa 4 secondi. Il motore, un 4 cilindri da 1996cc in linea sovralimentato, disposto posteriormente in senso longitudinale, è capace di erogare dai 320cv ai 400cv, con coppie fino a 450 Nm. Il cambio, sequenziale a 6 rapporti ad innesti frontali e differenziale autobloccante, è azionabile con paddle-shift dedicato

chiama Bermat GT-Pista la prima versione del neonato brand, capitanato in quel di Rovereto (Trento) da Matteo Bertezzolo, un sognatore capace di concretizzare una vettura che rappresenta un mix di bellezza e prestazioni.

Lo stile è opera dello Studio CAMAL di Torino, giovane firma di design fondata da Alessandro Camorali e già nota nel nuovo corso dei centri stile torinesi.

“La prima creatura di Bermat è stata ideata dal team di design ispirandosi ad un oggetto volante non identificato riportato a terra. - sono le parole di Alessandro Camorali, direttore del centro stile - Tutto è in movimento anche da ferma, linee scolpite e volumi organici si alternano in una silhouette di un'altra epoca, esaltando i fasti delle sportcar del passato ma con un nuovo corso avveniristico nei volumi”.

Il muso aggredisce l'asfalto molto più in basso del solito, come non si vedeva dagli anni '70, mentre la coda si ispira, nei suoi parafanghi “pinnati”, al mondo delle esplorazioni spaziali anni '60, il tutto strizzando l'occhio alla cultura pop degli anni '80. Un mix dirompente (e decisamente riuscito)

che trascende le mode e il tempo per sfrecciarvi nel mezzo!

Italiana già nell'aspetto delle sue forme generali, la Bermat GT-Pista ha una cupola pronunciata a cui sono collegate, in bella mostra, due porte ad ali di gabbiano capaci di donare la sinuosità tipica delle sportcar di razza, mentre i parafanghi permettono una nuova interpretazione stilistica dei volumi ed un interessante incontro con il corpo vettura.

La fiancata, filante e slanciata, separa in diagonale l'intera figura, svuotandone la parte bassa e mettendone in luce prese d’aria e buona parte delle gomme, scoprendo elementi tecnici solo dove necessario.

L'anteriore è aggressivo ma allo stesso tempo armonico, lo splitter diventa un tema iconico dell'identità Bermat mentre i due proiettori tondi per ciascun lato, incastonati nei parafanghi, disegnano un'accattivante geometria frontale.

Il posteriore mostra invece un cofano motore attentamente lavorato nello stile, ottimizzato al tempo stesso per fungere da coda aerodinamica così come da estrattore calore.

Osservandola da dietro si avrà l'impressione di inseguire un'astronave spaziale nata dall'immaginazione della cultura sci-fi anni '90, tanto cara a

Le sospensioni sono a triangoli sovrapposti con sistema push rod e ammortizzatori regolabili. Bermat GT-Pista monta pneumatici Pirelli DHB 245/645/18 su cerchi O.Z. Racing da 9"x18" all'anteriore e 265/645/18 su cerchi da 10"x 18" al posteriore. Il potente impianto frenante, dotato di ABS racing, è caratterizzato da dischi autoventilanti da 380mm con pinze a 6 pompanti sull'anteriore e da dischi autoventilanti con diametro da 355mm e pinze da 4 pompanti sul posteriore

Matteo Bertezzolo quanto ai designer che lo hanno seguito in questa visione.

Nel complesso una vettura sportiva molto elegante, muscolosa quanto basta e con una sensazione di dinamicità che ha poche eguali nell’attuale panorama delle Gran Turismo.

Gli interni della versione Pista sono spartani (ma non per questo meno curati) con un'ampia plancia in fibra di carbonio che attraversa tutto l'abitacolo sospesa a mezz'aria.

Una consolle menù a rotella è incastonata nel mezzo e il cockpit, di chiara ispirazione aerospace, avvolge il pilota indirizzandone lo sguardo verso il monitor lcd 12”, personalizzato con grafiche specifiche disegnate dal team CAMAL per Bermat. Per parte sua il pannello porta, anch’esso in fibra carbonio, crea un effetto sinuoso ricavando spazio vitale e garantendo al contempo contenimento durante la guida.

I sedili della OMP, anche se di tipo standard omologati per le corse, sono stati rivisitati e personalizzati nella scelta di colori, materiali e cuciture, al fine di risultare coerenti con le finiture e gli interni della GT-Pista.

Una grande capacità di alta personalizzazione sarà applicabile anche alla carrozzeria, permettendo

La sigla GT vuole riportare in vita la cultura della Gran Turismo all'italiana, ormai abbandonata a favore di supercar e hypercar di potenze sempre più esasperate. La versione Pista sarà la prima a mostrarsi, in attesa della variante stradale (nella foto), endotermica ed elettrica, in arrivo dal 2022. Per la progettazione e la messa a punto della sua prima vettura, la neonata casa automobilistica trentina, si è avvalsa del supporto di JAS Motorsport, attore di primissimo piano nel mondo delle corse automobilistiche e partner di alto livello capace di raggiungere gli standard di qualità, affidabilità e prestazioni richiesti dal mercato di riferimento

una scelta di colori e livree, capaci di mutare sensibilmente l'aspetto stesso della vettura a seconda della configurazione scelta.

Carbonio a vista, vernice lucida o opaca, wrapping e livree sono il modo in cui il cliente potrà sentirsi veramente padrone della propria vettura, in un rapporto intimo e personale.

Infine va rilevato che gli interni sono realizzati per la maggior parte con tecnologia di stampa 3D.

La GT-Pista nasce sul telaio micro-modulare brevettato Bermat e denominato T-MM.

La tecnologia micro-modulare del T-MM nasce per risolvere il problema tecnico di fornire un processo produttivo efficiente per la creazione di autoveicoli artigianali, totalmente personalizzabili.

Ciò ha portato alla realizzazione di telaietti anteriore e posteriore ancorati alla cellula abitativa (in acciaio alto resistenziale) che possono ospitare, diversi tipi di motorizzazioni, permettendo anche la variazione del passo e della carreggiata in funzione delle prestazioni e dell’allestimento del veicolo.

Infine una nota per il configuratore “Car Creator”, un configuratore on-line attraverso il quale il cliente potrà scegliere il livello di personalizzazione della propria vettura Bermat.

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