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Capri. Un fiorire di Paisley all’Hotel Punta Tragara

Hotel Punta Tragara a Capri: terrazza (a destra) e suite (sopra) usano tessuti del brand milanese. Sotto: Elsa Hosk, modella, ospite dell’experience Etro.

Capri L’ISOLA È MONDANA E IL DRESS CODE DELL’HOTEL PUNTA TRAGARA È TUTTO UN FIORIRE DI PAISLEY

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DI FIORENZA BARIATTI

L’ARCHITETTURA È UN RIFUGIO dove «mettere al riparo corpo, cuore e pensiero». Così diceva Le Corbusier alle cui mani, unite a quelle di Emilio Enrico Vismara, si deve la villa a picco sul mare di Capri costruita negli anni Venti proprio per l’ingegnere lombardo. Una cinquantina di anni dopo Punta Tragara si trasforma in albergo (durante la Seconda guerra mondiale fu sede distaccata del comando americano e ospitò Dwight Eisenhower e Winston Churchill) via via fino a diventare l’ esclusivo cinque stelle che è adesso. Feste esclusive, mondanità, personaggi del cinema e della cultura vanno e vengono tra i cocktail bar, i ristoranti e le terrazze; l’hotel è ancora quella villa che emerge come la «fioritura architettonica» descritta dall’ architetto francese, e a sottolinearla è stato chiamato Etro che ha portato il Paisley, il celebre motivo simbolo del brand, sui tessuti usati per rivestire suite e terrazza. E i faraglioni sono lì, a guardare.

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Il cortile coperto del Café Alaïa; sopra la libreria; sotto un ritratto dello stilista franco-tunisino scomparso il 18 novembre 2017.

Francia TAVOLI DI MANGIAROTTI E SEDIE DI BERTOIA PER IL CAFÉ ALAÏA. NEGLI SPAZI DOVE NACQUE LA SUA MODA

DI MICHELE CIAVARELLA

NEL SETTEMBRE 2013 L’INSEGNA mitica di Azzedine Alaïa uscì dal confine Marais, dov ’ era nata, e si replicò anche nella parte più istituzionale della capitale francese, in un ristorante al 5 di Rue de Marignan. Alaïa e Carla Sozzani lo arredarono con i tavoli in marmo di Angelo Mangiarotti, che lo stilista aveva scoperto nella mostra alla Fondazione Sozzani, e le sedie di Harry Bertoia. Ora lo stesso arredo, con l’ aggiunta delle lampade di Le Corbusier e la scultura Le seins di César, caratterizza gli ambienti (interni e cortile adiacenti alla già esistente libreria) del Café Alaïa aperto negli spazi della Fondation al 18 di rue de le Verrerie, il luogo dove tutto è nato. Qui è possibile fare anche il lunch e la cena che recuperano lo spirito informali di quelli famosi che il rimpianto stilista organizzava nella sua cucina, quasi sempre all’improvviso e con gli amici. Un posto in cui la moda convive con le altre espressioni creative in un gioioso lifestyle.

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PE CH DE L SYL VI E BENSIMON; S GILLE F O T O:

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