Birzeit Water Re-Cycling

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BIRZEIT

WATER RE-CYCLING

l’acqua nella West Bank, da risorsa contesa a occasione di sviluppo

PAOLA MARIA COGHI CHIARA PIERI GIOVANNA REGGIORI RELATORE SALVATORE PORCARO POLITECNICO DI MILANO SCUOLA DI ARCHITETTURA E SOCIETÀ CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA ANNO ACCADEMICO 2010/2011


COSA SIGNIFICA PER UN TERRITORIO NON AVERE IL CONTROLLO DELLE PROPRIE RISORSE?

ABU DIS. Il Muro a Gerusalemme Est



GERICO. L’oasi vista da Jebel Quruntul


QUANTO È IMPORTANTE LA GESTIONE DELL’ACQUA PER LO SVILUPPO DI UN TERRITORIO?


LA SCARSITÀ D’ACQUA PUÒ DIVENTARE UN’OCCASIONE PER RIPENSARE LO SVILUPPO DI UN INTERO VILLAGGIO?

BIRZEIT. La città e le vicine colonie dalla collina di Al Kherbt



BIRZEIT. Pioggia che scorre sulla strada


NUOVI SPAZI URBANI POSSONO GENERARE UN PIÙ ATTENTO USO DELL’ACQUA?


BIRZEIT. Cortile privato con tank e cisterna per la pioggia


UN PIÙ ATTENTO USO DELL’ACQUA PUÒ DARE NUOVA FORMA A STRADE, CASE, SPAZI APERTI?


INTRODUZIONE Inquadramento

018 | 019

Premessa

020 | 021

Superficie / Popolazione / Densità / Consumo pro-capite

022 | 023

1. WEST BANK Cronologia sintetica del conflitto

026 | 041

La Linea Verde e il Muro di separazione

042 | 045

Le colonie e gli Accordi di Oslo I

046 | 051

Separazione a ‘matrice tridimensionale’

052 | 057

Oslo II e l’Articolo 40

058 | 061

Situazione attuale dell’acqua

062 | 065

Principali cause della situazione attuale

066 | 067

Grafici Sintetici

068 | 069

2. BIRZEIT Inquadramento

073 | 074

Territorio, Storia, Popolazione

075 | 077

Superficie / Popolazione / Densità / Altitudine / Temperatura / Piovosità

078 | 079

Analisi urbana

080 | 085

Grafici Sintetici

086 | 087

Le risorse idriche e la loro gestione

088 | 097

Schema degli usi diffusi

098 | 099

3. INCONTRI In cosa consiste il controllo israeliano dell’acqua? B’TSELEM

104 | 107

Qual è la situazione di Birzeit rispetto all’acqua? MIRA STEPHAN

108 | 113

Qual è la storia di Birzeit? MOUSA ALLOUSH

114 | 117

Che rapporto c’era in passato con le sorgenti? MUNIR NASSER

118 | 121

Come è organizzato il territorio? MIRA STEPHAN

122 | 124

In che modo l’università si occupa del tema dell’acqua? NIDAL MAHMOUD

125 | 127

Quali sono le abitudini e gli usi più diffusi nelle case? BIRZEIT WOMEN SOCIETY

128 | 131

Chi usa le sorgenti? MARUEN HASSAN

132 | 133

Quanto costa l’acqua? Quanta se ne usa? Come si affronta l’estate? FAMIGLIE

134 | 142

Come l’industria risente della carenza d’acqua? JUUMA KHALAF

143 | 145


Si possono usare risorse alternative alla rete? SALEM BURBAR

146 | 147

Come è raccolta la pioggia? MANUEL MUSALLAM

148 | 151

Come favorire nuove iniziative per la città? MAZEN SAADEH

152 | 153

Quali problemi emergono? HANI AYED

154 | 157

Quali sono i punti critici? Quali le possibilità? ABDALRAZZAQ ABURAHMA

158 | 160

Quali interventi sono già stati realizzati altrove? PHG

161 | 164

Perché è utile costruire cisterne? ICC

165 | 167

Come l’uso più attento della risorsa sviluppa il territorio? BUSTAN QARAAQA

168 | 175

Come le sorgenti possono essere sfruttate? PHG

176 | 178

Quali sono gli ostacoli allo sviluppo? ARIJ

179 | 181

Che ruolo gioca la persona? ICC

182 | 184

Esiste già un’idea di città fondata sull’uso attento dell’acqua? AMIR DAJANI

185 | 187

Come Birzeit immagina il suo futuro sviluppo? YOUSEF NASSER

188 | 189

Quali aspettative?

190 | 191

4. PROGETTO Strategie di sviluppo

196 | 197

Ciclo attuale delle risorse ‘alternative’

198 | 199

Localizzazione interventi

200 | 201

Come far fruttare le sorgenti?

202 | 215

Una fermata dei trasporti può aumentare il verde urbano?

216 | 221

Si può pulire l’acqua giocando?

222 | 229

Le acque reflue producono solo inquinamento?

230 | 235

Tutta la casa ha bisogno di acqua potabile?

236 | 241

Ciclo possibile delle risorse ‘alternative’

242 | 243

CONCLUSIONI Scenario sintetico

246 | 247

Localizzazione interventi possibili

248 | 259

Conclusioni

260 | 261

BIBLIOGRAFIA

262 | 264


016 017



018 019



020 021


PREMESSA

‘spaziale’ del conflitto in corso per coglierne le cause e gli effetti sul presente.

In seguito agli Accordi di Oslo e a causa del crescente controllo israeliano sul territorio della West Bank e le sue risorse, il problema della carenza di acqua per la popolazione palestinese si è aggravato. Il quadro attuale è definito da numerosi fattori. La presenza delle colonie israeliane e del Muro, le restrizioni sulla mobilità, gli accordi stipulati, i mancati investimenti palestinesi e la difficoltà nell’ottenere i permessi per realizzare di nuove infrastrutture, rendono le prospettive di sviluppo più complicate. Ai Palestinesi è negata la possibilità di migliorare e costruire una rete idrica a larga scala. La situazione geo-politica ha costretto le città e i villaggi – in particolare quelli non connessi alla rete idrica – a fare affidamento alle risorse alternative locali e a ripensare ad un uso più responsabile dell’acqua disponibile, soprattutto nelle pratiche quotidiane. Da circa un anno una ONG italiana, AVSI – Associazione Volontari per il Servizio Internazionale –, ha cominciato ad interessarsi alla situazione di un villaggio palestinese a nord di Ramallah, Birzeit. La Municipalità di questo villaggio, responsabile della distribuzione dell’acqua, ha, infatti, manifestato la volontà di migliorare l’infrastruttura e rendere più sostenibile lo sfruttamento della risorsa. AVSI sta attualmente scrivendo una sua proposta di progetto per poter partecipare al Programma ENPI (European Neighbourhood and Partnership Instrument). Il nostro lavoro di tesi nasce dall’incontro con l’ing. Alberto Mazzucchelli, già consulente di AVSI per i progetti sull’acqua in Libano, che ci ha introdotto alla realtà di Birzeit. Questo incontro è per noi coinciso con la possibilità di riflettere sul tema dell’uso sostenibile dell’acqua in rapporto alla città. Allo stesso tempo ci ha offerto il pretesto per spingere la nostra ricerca a un livello concreto: la formulazione di una nostra strategia progettuale nasce da un contesto ben preciso.

Durante i tre mesi trascorsi a Birzeit il nostro intento è stato indagare un possibile campo d’azione all’interno di un contesto, la cui complessità ha implicato un’osservazione che sapesse cogliere la molteplicità delle relazioni e degli elementi coinvolti. Abbiamo voluto soprattutto investigare gli usi e le abitudini legati all’acqua, a livello individuale e collettivo, prendendo in considerazione l’intero ciclo dell’acqua sotto le sue varie forme - raccolta, distribuzione, gestione, costi, usi, scarichi, ritorno nel terreno. Il metodo da noi seguito è stato quello dell’esperienza diretta: sopralluoghi, incontri, interviste, raccolta di dati da istituzioni e associazioni impegnate nel campo. Dall’analisi sono emersi alcuni campi d’indagine: la fornitura di acqua potabile, gli usi all’interno dell’abitazione, i costi della rete idrica, la raccolta di acqua piovana, la produzione agricola, le sorgenti naturali e il loro inquinamento, la mancanza di un sistema fognario, il conseguente impatto sull’ambiente e la falda acquifera sotterranea… La comprensione di queste tematiche ci ha portato ad identificare, ad ogni livello, le persone coinvolte o incaricate della gestione. L’indagine compiuta ha portato a domandarci quali elementi giochino un ruolo chiave dentro questo villaggio, cioè quali siano in grado di promuovere un cambiamento nell’uso degli spazi pubblici e domestici, sia esistenti che futuri, verso un ciclo delle acque più sostenibile, e allo stesso tempo meno dipendente dal controllo sul piano geo-politico. Il contenuto della nostra proposta vuole essere il ‘motore’ dello sviluppo per l’intera città, sostenendo un cambiamento nelle pratiche d’uso attuali, anche a livello del singolo. Cosa può quindi innescare un nuovo modo di pensare e costruire i luoghi che le persone vivono e che spesso sono già stati trasformati e modellati dalla necessità di affrontare la scarsità d’acqua? Possiamo immaginare uno sviluppo urbano che, a partire da un uso diverso dell’acqua, risponda alle aspettative delle persone? Quale contributo progettuale può essere efficace dentro un contesto politico così delicato?

La parte iniziale del nostro lavoro corrisponde alla descrizione del contesto generale della West Bank: abbiamo approfondito gli eventi storici e la dimensione

Fonte: M.SHOSHAN, Atlas of the &RQᆂLFW ,VUDHO ৶ 3DOHVWLQH. 010 Publishers Rotterdam 2010; www. btselem.com; ARPA, Regione Lombardia Nelle pagine seguenti: Diagrammi di confronto tra Lombardia, Israele e West Bank.


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7.515.000 242 100

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WEST BANK INQUADRAMENTO

1

E. WEIZMAN, $UFKLWHWWXUD GHOOৼRFFXSD]LRQH 6SD]LR SROLWLFR H FRQWUROOR WHUULWRULDOH LQ 3DOHVWLQD H ,VUDHOH, Mondadori Milano 2009 – Prefazione all’edizione italiana. 2

Molte delle informazioni contenute nelle mappe che abbiamo redatto sono tratte da M.SHOSHAN, $WODV RI WKH &RQᆂLFW ,VUDHO ৶ 3DOHVWLQH. 010 Publishers Rotterdam 2010. )RWRJUD‫ۋ‬H WUDWWH GD L’Europeo, n.4, maggio 2008

CRONOLOGIA SINTETICA DEL CONFLITTO

Occorre brevemente domandarsi quali fattori abbiano nel tempo determinato l’attuale assetto della Cisgiordania - chiamata comunemente West Bank per rendere più chiaro quale sia il contesto del nostro lavoro. Abbiamo redatto una sintetica cronologia, legando gli eventi storici principali agli episodi connessi al problema del controllo delle risorse idriche. L’acqua è da sempre al centro delle ostilità in Medio Oriente, non solo tra Israeliani e Palestinesi ma anche tra i vicini paesi arabi, come dimostra il conteso controllo del bacino del fiume Giordano e dei suoi affluenti. La rilevanza di questo tema ha giocato un ruolo chiave anche nel periodo precedente alla fondazione dello Stato d’Israele e nel tempo gli accordi raggiunti non hanno portato ad una effettiva risoluzione: il controllo delle risorse d’acqua è infatti ancora oggetto della discussione sullo status finale della Palestina. Per definire ciò che sta attualmente accadendo all’interno dei Territori palestinesi occupati si parla di conflitto ‘territoriale’. Nel caso della Palestina il paesaggio e l‘ambiente costruito non sono solo allegorie delle relazioni di potere: qui l’ambiente (…) non è il luogo dove la guerra si svolge, ne è il vero e proprio strumento1. Nel suo libro - Architettura dell’occupazione. Spazio politico e controllo territoriale in Palestina e Israele Eyal Weizman, mette in luce la dimensione ‘spaziale’ dell’occupazione israeliana ripercorrendone la storia e descrivendo i differenti dispositivi architettonici e giuridici. Facendo riferimento al contenuto del suo lavoro racconteremo brevemente la situazione della West Bank. Vogliamo inoltre introdurre il contesto in cui ci troviamo attraverso l’uso di mappe2 che, evidenziando via via le diverse componenti, restituiscano la reale ‘scala’ di ciò che il conflitto sta producendo.


EVENTI STORICI

In seguito ai pogrom in Russia, inizia la prima ondata di immigrazione ebraica (aliyĂ ) in Palestina.

In Francia scoppia l’Affare Dreyfus.

CONFLITTO ACQUA

Nel periodo dell’Impero Ottomano, gran parte della popolazione palestinese vive in un migliaio di villaggi. La maggioranza degli abitanti sono agricoltori o vivono lavorando indirettamente per l’agricoltura, come commercianti o come conducenti di muli per il trasposto di acqua e merci. Per l’irrigazione Ê sfruttata la pioggia raccolta durante l’inverno, l’acqua proveniente dai pozzi, dalle sorgenti o dai fiumi stagionali.

Il Movimento Sionista fondato da Theodor Herzl tiene il suo primo Congresso a Basilea.


Inizio della seconda ondata di immigrazione ebraica (aliyà) in Palestina.

DICHIARAZIONE BALFOUR

Inizio del Mandato Britannico.

É annunciato alla Federazione Sionista il sostegno inglese alla fondazione in Palestina di un ‘focolare nazionale’ per il popolo ebraico.

La Gran Bretagna, in previsione del suo Mandato sulla Palestina e l’Org. Sionista, corrispondente al futuro ‘Jewish National Home', chiedono che il Giordano e tutti i suoi affluenti siano interamente inclusi nel territorio palestinese e che il limite nord arrivi fino al fiume Litani. Il confine viene tracciato più a sud, lasciando il Litani (ora in Libano) e tre dei quattro principali affluenti del Giordano (Hasbani, Banias e Yarmuk) nei territori del mandato francese. Più tardi la Transgiordania (attuale Giordania), dove scorre gran parte del fiume Yarmuk, viene separata dalla Palestina occidentale.

Istituzione di Mekorot, compagnia idrica nazionale israeliana.

L’ co p p l’ A V u G d fi l’ G il l’ M el a


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STATO d’ISRAELE 09/11 RISOLUZIONE DELL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE, N.181 Divisione del Mandato Britannico sulla Palestina in due stati, uno ebraico (gli Ebrei che possiedono il 7% della terra ne ottengono il 53%) e l'altro arabo (ai Palestinesi che costituiscono il 70% della popolazione va il 47% della terra).

L’Agenzia Ebraica richiede la consulenza di esperti internazionali per lo sviluppo delle risorse idriche del paese. Walter C. Lowdermilk propone l’istituzione di una ‘Jordan Valley Authority’, sul modello della ‘Tennessee Valley Authority’, con lo scopo di utilizzare l’inclinazione profonda del Giordano per generare energia, deviando il Giordano superiore, i fiumi Yarmuk e Zarqa in canali per l’irrigazione lungo la valle del Giordano fino al Negev, compensando il calo delle acque del mar Morto con l’introduzione di acque dal Mediterraneo. Queste idee sono state elaborate in seguito dall’ingegnere americano James B. Hays.

Lo stato di Israele ottiene la parte superiore del Giordano, rendendo possibile realizzare i piani di Lowdermilk e Hays.

Termine del Mandato Britannico. Dichiarazione d’indipendenza di Israele, Ben Gurion primo premier. Gli Ebrei immigrati salgono a 430.000 (circa 150.000 sono sopravvissuti della Shoah). Scoppio della prima guerra arabo-israeliana.

Cessa il conflitto tra Israele e i paesi arabi – Gaza rimane sotto il controllo dell’Egitto, la West Bank sotto quello della Giordania.

Istituzione all’interno del Ministero dell’Agricoltura israeliano di un Dipartimento per la pianificazione idrica, compito poi svolto da una società di proprietà del governo (Tahal), in collaborazione con il Fondo Ebraico Nazionale e l’Agenzia Ebraica.

La Giordania e l’UNRWA chiedono all’inglese Murdoch MacDonald di riesaminare le indagini compiute in precedenza: il piano prevede l’irrigazione di entrambi i lati della valle del Giordano, usando il lago di Tiberiade come riserva per l’acqua proveniente dal fiume Yarmuk.

Viene tracciata la linea di cessate il fuoco, chiamata LINEA VERDE.


18/05 RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU, N.92

PIANO BUNGER

Il Fondo Nazionale Ebraico dell’Org. Sionista Mondiale si impegna a contribuire al progetto per il drenaggio delle paludi di Huleh e la creazione di circa 15.000 ettari agricoli; Israele chiude una diga a sud del lago di Tiberiade e inizia lo svuotamento delle paludi di Huleh. 18/05 Ad Israele è chiesto di arrestare il prosciugamento delle paludi di Huleh, permettendo il ritorno dei Palestinesi, ma a sole 350 persone viene concesso. La Giordania annuncia il piano per l’irrigazione dell’area dell’East Ghor, a sud del lago di Tiberiade. A giugno la Siria e la Giordania concordano la condivisione del Yarmuk, Israele sostiene che non sono rispettati i suoi diritti.

Il piano Bunger (Giordania, Siria e UNRWA) prevede una diga per l’accumulo dell’acqua del fiume Yarmuk presso Maqarin, e una diga presso Addasiya per deviarla verso l’East Ghor. La Siria avrebbe ricevuto i 2/3 dell’energia idroelettrica, la Giordania i 7/8 del flusso naturale del fiume, permettendo il re-insediamento di 100,000 profughi.

02/09 Israele comincia la costruzione del progetto di deviazione dell’acqua del Giordano tramite un canale di circa 13 km che partendo dal ponte B’not Yaakov (in zona smilitarizzata) avrebbe permesso all’acqua di scorrere dalla Galilea verso Sud, e di irrigare la pianura costiera; molto terreno palestinese e siriano si sarebbe di conseguenza inaridito. Gli Stati Uniti tagliano gli aiuti ad Israele, l’ONU chiede ad Israele di fermare i lavori in attesa di un'inchiesta. Israele alla fine cede, ma per i tre anni successivi gli Stati Uniti mantengono le sanzioni economiche, insistendo sul voler vincolare i loro aiuti per l'azione di Israele.

Entra in vigore il primo piano nazionale di Israele – Piano Settennale – per integrare le risorse e la distribuzione dell'acqua in un unico sistema nazionale. La Tennessee Valley Authority redige un documento per lo sviluppo unificato delle risorse idriche della valle del Giordano (Piano Main). Gli Americani propongono come soluzione il piano Johnston, in vista di una migliore organizzazione delle sorgenti e della ridistribuzione delle acque ai paesi del bacino del Giordano secondo i loro bisogni, in un quadro unitario di interventi in zone differenti. Per Israele è previsto il 33% della fornitura totale d’acqua, mentre per gli stati arabi il rimanente 67%.


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CRISI di SUEZ ‘COTTON PLAN’

PIANO JOHNSTON

Seconda guerra arabo-israeliana, le forze israeliane invadono il Sinai.

PIANO della LEGA ARABA Progetto israeliano ‘LAGO DI TIBERIADE – NEGEV’

Gli Israeliani, sostengono che alla Giordania venga assegnata più acqua di quanta sia in grado di gestire e rispondono alla proposta americana con il cosiddetto ‘Cotton Plan’. La reazione degli stati arabi consiste invece nella formulazione del Piano della lega araba, in cui sottolineano che ciascun stato ha il diritto di irrigare la sua terra all’interno dei propri confini.

Dopo due anni di negoziati il Piano Johnston riesce a raggiungere una stesura definitiva. Viene respinta la richiesta di Israele di includere il Litani e limitato il suo progetto per il Giordano; oltre al lago di Tiberiade, sono concordati un secondo bacino nel Giordano e i progetti per l’energia di Israele e Giordania. Il problema delle allocazioni delle quantità d’acqua è risolto prevedendo per Siria e Libano la quantità richiesta dal Piano della lega araba, per la Giordania circa 480 MCM e il resto (430-460 MCM) ad Israele. L’accordo è raggiunto ma in ottobre, dopo essersi riunita al Cairo, la Lega Araba nega il suo consenso all’approvazione.

Un accordo sembra irraggiungibile, Israele dà comunque avvio ad un progetto alternativo. Abbandonando l’idea del piano B’not Yaakov, viene scelto come punto per la deviazione della acque del NATIONAL WATER CARRIER Eshed Kinroth, nell’angolo nord-occidentale del lago di Tiberiade, per portare attraverso gallerie e canali l’acqua fino al Negev. Le quantità d’acqua estratte sarebbero state in linea con quanto previsto dal Piano Johnston.

Mentre Israele inizia l’esecuzione del nuovo piano (NATIONAL WATER CARRIER), la Giordania porta avanti un proprio progetto per la deviazione del fiume Yarmuk (East Ghor Canal project).


GUERRA DEI SEI GIORNI Nasce l’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina).

Primo attentato palestinese in Israele.

NATIONAL WATER CARRIER

In Giordania il clima di terrore sfocierà nel cosiddetto Settembre nero (1970), da questi eventi prenderà il nome un’organizzazione terroristica palestinese.

In gennaio i leader arabi si riuniscono per la prima volta al Cairo; il NATIONAL WATER CARRIER è definito come un piano che nega i diritti dei paesi arabi. Gli Israeliani completano il progetto in maggio, nel frattempo la lega araba decide di raccogliere le acque dei fiumi Hasbani (Snir) e Banias (Hermon), deviandole verso Mukheiba. In Siria comincia la costruzione del piano per la deviazione dell’acqua, gli Israeliani bombardano distruggendo in punti strategici le opere che stanno realizzando. Più tardi Israele estende il suo controllo sulle acque a monte del Giordano, attraverso la presa del fiume Dan e delle sorgenti circostanti.

La Siria comincia la costruzione di dighe sui fiumi Banias e Dan, per deviare le acque, riducendo la possibilità di prelievo a valle da parte di Israele.

I Sovietici pongono il veto sulla RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU (S/757/Rev.1) che chiede alla Siria di rafforzare le sue misure di sicurezza per evitare incidenti che costituiscono una violazione dell’accordo generale di Armistizio.

Israele attacca e occupa la West Bank, Gaza, il Golan, Gerusalemme e il Sinai, nascono le prime colonie. 22/11 RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU, N.242 L’obiettivo è ristabilire la pace con il ritorno ai confini precedenti. Israele annette però Gerusalemme Est e proclama la città riunificata sua capitale. I Paesi arabi si rifiutano di avviare trattative dirette con il governo israeliano.

Israele prende il controllo totale delle fonti idriche delle alture del Golan, del territorio di Al-Hamma, della West Bank e di Gaza. L’autorità sulle fonti d’acqua della West Bank passa nelle mani del Commando Militare di quell’area. 15/08 MILITARY ORDER 92 I Palestinesi perdono l’accesso alle acque del fiume Giordano. 19/11 MILITARY ORDER 158 Ai Palestinesi è proibita la costruzione non autorizzata di infrastrutture idriche.

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Fatah prende il potere nell’OLP.

Gli eserciti di Egitto e Siria, appoggiati dagli altri paesi arabi, attaccano Israele. Israele attraversa il Canale di Suez, capovolgendo le sorti del conflitto. 22/10 RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU, N.338 pone fine alle ostilità .

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GUERRA dello YOM KIPPUR

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19/12 MILITARY ORDER 291 Il Commando Militare israeliano assume pieno e regolare controllo dell’acqua. I precedenti accordi sull’acqua sono dichiarati ‘invalidi’. L’anno seguente Mekorot inizia a scavare pozzi nelle alture del Golan.

Mekorot scava il suo primo pozzo nel Sud della West Bank.

La Giordania progetta la costruzione di una diga presso Maqarin, per l’accumulo d’acqua, in totale circa 486 MCM, e la produzione di energia idro-elettrica.


INVASIONE del LIBANO

GUERRA del LIBANO

RISOLUZIONI DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU, N.425 e 426

Annessione delle alture del Golan.

Assedio israeliano di Beirut.

PIANO DROBLESS per l’espansione delle colonie.

Accordi di Camp David tra Israele,Egitto e Stati Uniti, sono previste la restituzione del Sinai e l’autonomia amministrativa palestinese per la West Bank.

Israele ottiene temporaneamente il controllo della sorgente Wazzani, che confluisce nel Giordano.

La Siria comincia la costruzione di una serie di dighe nelle acque a monte del fiume Yarmuk all’interno del territorio siriano, portandole nel corso del tempo ad una capacità d’acqua complessiva di oltre 250 MCM. Israele nello stesso tempo ha portato a 70-100 MCM annui i prelevamenti d’acqua dallo Yarmuk, rispetto ai 25 MCM previsti dal piano Johnston.

Inizio della costruzione di una rete di approvvigionamento di acqua potabile agli insediamenti israeliani.

Durante l’assedio Israele taglia la fornitura d’acqua alla città di Beirut.

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L’OLP di Arafat riconosce Israele.

13/09 Firma da parte di Israele e l’OLP della Dichiarazione dei Principi riguardanti gli ACCORDI AD INTERIM di auto-governo (OSLO I).

Firma del trattato di pace tra Israele e Giordania.

PRIMA INTIFADA Sollevamento popolare palestinese.

Fondazione di Hamas. Il Consiglio nazionale palestinese proclama lo Stato di Palestina.

Arafat presidente dell’Autorità Palestinese.

Viene creata l’Autorità Nazionale Palestinese, fino allo stabilimento di un accordo sullo status finale.

La Siria e la Giordania firmano un accordo, riaffermando il loro reciproco impegno per la costruzione di una diga a Maqarin, ma Israele si rifiuta di ratificare il piano.

Viene prevista la divisione della West Bank e di Gaza in tre zone: AREE A controllo militare e amministrazione palestinesi AREE B - controllo militare israeliano e amministrazione palestinese AREE C - controllo militare e amministrazione israeliani.

Il pieno controllo della gestione e dello sviluppo delle fonti idriche passa nelle mani di Mekorot.


Israele attacca Gaza.

Inizio della costruzione del MURO DI SEPARAZIONE.

SECONDA INTIFADA 28/09 Firma della seconda parte degli ACCORDI AD INTERIM (OSLO II).

L’anno seguente è presentata la ROAD MAP, piano di pace americano discusso da Sharon e Abu Mazen.

Israele inizia a ritirarsi dalle città palestinesi, l’anno successivo viene rinviato ‘sine die’ il ritiro israeliano da Hebron.

L’art.40 stabilisce la fornitura di acqua e di sistemi fognari riconoscendo, pur senza specificarli, i diritti palestinesi legati all’acqua, non include però il fiume Giordano; dà all’Autorità Palestinese la gestione di alcune fonti della West Bank e la responsabilità dei servizi.

La sorgente Wazzani è al centro della contesa tra Libano e Israele.

Alcuni Palestinesi danneggiano le condutture di approvvigionamento idrico alla colonia di Yitzhar e al kibbutz Kisufim. Viene tagliata la fornitura d’acqua al campo profughi di Agbat Jabar, vicino a Gerico dopo che i Palestinesi hanno saccheggiato e danneggiato le pompe locali. I Palestinesi accusano Israele di aver distrutto una cisterna d'acqua e bloccato la costruzione di una cisterna, oltre al progetto di un impianto per il trattamento delle acque reflue.


‘PIOMBO FUSO’ Israele si ritira da Gaza.

Israele attacca il Libano come risposta ai razzi di Hezbollah. 11/08 RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU, N.1701 pone fine alle ostilità .

Razzi di Hezbollah contro un impianto di trattamento delle acque reflue in Israele. Il governo libanese stima che gli attacchi israeliani nel sud del Libano, abbiano danneggiato numerosi impianti idrici tra cui tank, tubi, stazioni di pompaggio e altre strutture lungo il fiume Litani.

Hamas prende il controllo della Striscia di Gaza, Fatah governa invece sulla West Bank. Conferenza di pace ad Annapolis.

Israele attacca Gaza per fermare gli attacchi di Hamas.


FLUTTUAZIONE CONFINI

INSEDIAMENTI PALESTINESI

INSEDIAMENTI ISRAELIANI

POPOLAZIONE PERCENTUALE




Fonte: M.SHOSHAN, Atlas of the &RQᆂLFW ,VUDHO ৶ 3DOHVWLQH. 010 Publishers Rotterdam 2010.


042 043


LA LINEA VERDE E IL MURO DI SEPARAZIONE Le frontiere hanno una geografia diversa da quella dei luoghi statici e stabili. Prive dell’equilibrio di cui godono i confini nazionali saldi e lineari, esse sono territori profondi, mobili, frammentati, elastici. Linee d’azione temporanee, marcate da barriere improvvisate, non segnano il limite dello spazio politico ma lo attraversano, in tutta la sua profonditĂ . Le distinzioni tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’ sono impossibili da stabilire con chiarezza. In realtĂ quanto piĂš i confini dei ‘Nuovi mondi’ prendevano forma geometrica e astratta, tanto piĂš i territori effettivamente controllati erano frammentati e mobili e pertanto difficili da censire attraverso tecniche cartografiche convenzionali. I Territori palestinesi occupati potrebbero essere visti come una zona di frontiera di questo tipo3. Nel 1949, dopo il cessate il fuoco tra i Paesi Arabi e Israele del 1948, viene firmato un armistizio. L’accordo raggiunto disegna le frontiere tra Israele, la West Bank e la Striscia di Gaza, riconosciute dalla comunitĂ internazionale come confini politici dello Stato d’Israele, corrispondenti a quella che oggi è chiamata Linea Verde. In quello stesso anno, secondo le Nazioni Unite il 70% della popolazione araba palestinese (corrispondente a circa 600.000/760.000 persone) è costituita da profughi provenienti dai territori controllati da Israele. Sia Israele che gli stati arabi non ritengono quella linea ‘stabile’: entrambe le parti hanno le loro ambizioni territoriali che non renderanno mai quella frontiera un confine permanentemente consolidato. Durante la Guerra dei sei giorni del 1967 le forze israeliane prendono la penisola del Sinai, la Striscia di Gaza e la West Bank, occupando la sponda ovest del Giordano, la CittĂ Vecchia di Gerusalemme e le alture del Golan4. Da quel momento in poi lo status di questi territori

costituisce il principale punto di ostilitĂ tra i diversi paesi e popolazioni coinvolti. Quello che ora divide la West Bank dallo Stato di Israele non è un confine definito, ma una ‘frontiera’ in costante trasformazione. Il percorso del Muro - la cui costruzione è cominciata in seguito alla seconda Intifada5, nel giugno 2002 ad opera del Ministero della Difesa Israeliano e del Dipartimento di pianificazione regionale e strategica – subisce continue modifiche, riflesso dei molteplici conflitti presenti su questioni di demografia, territorio, risorse idriche, archeologia, sicurezza e identitĂ . Il tracciato del Muro – costituito in realtĂ da una serie frammentata e discontinua di barriere autonome e differenti - si allontana spesso dalla Linea Verde, per includere sul ‘lato israeliano’ interi insediamenti (come nel caso di Ariel), siti archeologici della storia ebraica (sottraendo, ad esempio, al tessuto urbano di Betlemme la tomba di Rachele), oppure punti strategici d’estrazione d’acqua dalle falde acquifere. In alcuni casi, altre modifiche imposte al percorso della Barriera sono seguite alle sentenze dell’Alta corte di giustizia israeliana per far fronte in alcuni casi alle difficili condizioni dei Palestinesi6. La morfologia dinamica della frontiera fa pensare a un mare punteggiato da molteplici arcipelaghi di enclave etnico-nazionali, omogenee al loro interno e alienate dall’esterno – il tutto sotto un mantello di sorveglianza aerea da parte di Israele. In questo irripetibile ecosistema territoriale esistono zone diversissime fra loro che si affiancano, si sovrappongono e si compenetrano7. Alcuni villaggi palestinesi sono rimasti nei territori compresi tra la Linea Verde e il lato ovest del Muro, diventando parte di ‘zone militari chiuse’, mentre le colonie lasciate sul lato est sono circondate da ulteriori misure di protezione, in alcuni casi dichiarate dall’esercito ‘zone di sicurezza speciale’. La West Bank vive uno stato di emergenza ‘permanente’, in cui porzioni di territorio costituiscono ‘normali’ eccezioni8.

3

E. WEIZMAN, op. cit., p.8.

4

La prima vera e propria trasformazione urbana nei Territori Occupati operata dall’esercito è coincisa con la demolizione del quartiere di Maghariba, di fronte al Muro del Pianto. Questo evento rivela l’assenza di qualsiasi intenzione a ritirarsi dall’area occupata. 5

L’adozione di numerose misure di sicurezza ha preceduto la costruzione del Muro, nel marzo 1996 sono stati creati i primi checkpoint. 6

Nel 2004, in seguito al primo FDVR GL PRGL‍ۋ‏FD GHO WUDFFLDWR discusso dall’Alta corte di giustizia, la Corte internazionale di JLXVWL]LD GHOO‍×?‏$LD UL‍ۋ‏XWDQGR OD JLXVWL‍ۋ‏FD]LRQH GHO JRYHUQR LVUDeliano della ‘necessitĂ tattica’ di circondare le colonie con il Muro, ha sottolineato che questo costituisce una violazione dei diritti dei Palestinesi. 7 8

E. WEIZMAN, op. cit., p.12.

Queste espressioni sono tratte da A. PETTI, $UFLSHODJKL H (QFODYH $UFKLWHWWXUD GHOOয়RUGLQDPHQWR VSD]LDOH FRQWHPSRUDQHR, Mondadori Milano 2007 – p.31.


JENIN

044 045

WEST BANK MURO, CONTROLLO

TUBAS TULKAREM

NABLUS QALQILYAH

SALFIT

RAMALLAH GERICO

GERUSALEMME

BETLEMME

Muro di Separazione Barriera in costruzione Barriera approvata Barriera da approvare Linea Verde 1949 Confini Distretti palestinesi Area C Controllo militare israeliano Checkpoint fissi o parziali Passaggi nel Muro Basi militari israeliane

0

5

10 km

HEBRON



046 047

WEST BANK COLONIE, OSLO I

9

Dopo il caso della colonia di Elon Moreh (1979) l’Alta corte di giustizia non ha piĂš consentito la requisizione di terra allo scopo di costruire colonie per motivi di sicurezza, anche se di fatto ha continuato a permetterlo per aree usate poi per erigere il Muro o realizzare strade. Secondo un rapporto di Peace Now (Breaking the Law in the West Bank: the private land Report, 2006) quasi il 40% dell’area totale su cui sorgono gli avamposti, le colonie e le loro zone industriali è di proprietĂ privata dei Palestinesi. 10

Una descrizione approfondita dei dispositivi giuridici usati nell’occupazione israeliana si trova in A. PETTI, op. cit., p.4145. 11

Insediamenti di tipo agricolocooperativo, tipici dei governi laburisti. 12

Lo stesso Ariel Sharon, che si trova impegnato nella carriera militare, vede i campi di addestramento militare come una prima fase di ‘addomesticamento’ dei vasti Territori Occupati: le infrastrutture dei campi sarebbero diventate l’ossatura della successiva colonizzazione civile. Secondo i suoi piani, la risposta DO ELVRJQR GL XQD GLIHVD D‍Ű?‏GDbile è garantita da una rete di insediamenti urbani e industriali sugli altopiani che dominano la pianura, dalla piana costieUD ‍ۋ‏QR LQ SURIRQGLW¢ DOO‍×?‏LQWHUQR della Cisgiordania.

LE COLONIE E GLI ACCORDI DI OSLO I Dopo la guerra del 1967 i confini di Israele si allargano, i nuovi territori triplicano la sua estensione; si pone quindi la necessitĂ di trovare soluzioni efficaci per il controllo di tutti i fronti. Il processo di colonizzazione è inizialmente fondato su slanci di natura diversa: religiosi– cioè occupare i siti della storia biblica; politici - influenzando gli eventuali compromessi territoriali; economici – per ottenere terreni a prezzi bassi e costruire nuovi ‘quartieri’. Sulla base delle condizioni eccezionali di ‘temporaneità ’ e ‘sicurezza’ sono inoltre emessi decine di ordini di requisizione di terre palestinesi, rivendicate come necessarie per motivi di difesa militare dell’intera regione9. Facendo riferimento alla legge agraria ottomana del 1858, rimasta in vigore anche durante l’amministrazione giordana, molti terreni sono inoltre dichiarati ‘terre statali’ e requisiti da Israele. Secondo questa legge - creata con lo scopo di incentivare l’agricoltura - un lotto di terra è ‘proprietĂ privata’ se lavorato per almeno dieci anni consecutivi. La proprietĂ passa invece al sovrano (cioè all’autoritĂ locale) nel caso in cui un terreno privato non venga coltivato per tre anni consecutivi10. Di fatto i terreni ‘espropriabili’ corrispondono alle zone del deserto e alle alture rocciose, ma anche ad aree destinate ad altri usi, ad esempio per il pascolo. Questi terreni sono quindi affittati ad organizzazioni ebraiche o israeliane per la realizzazione di colonie.

13

*XVK (PXQLP è un movimento ebraico di natura anche politica nato con lo scopo di fondare insediamenti ebraici all’interno GHL FRQ‍ۋ‏QL GHOOD :HVW %DQN QHL luoghi della storia biblica. 14

E. WEIZMAN, op. cit., p.93.

Nei primi dieci anni di occupazione è gradualmente attuato il piano ideato da Yigal Allon che prevede, con lo scopo di ridisegnare il confine nella valle del Giordano, la creazione di una serie di colonie agricole

(di tipo kibbutz o moshav11), supportate dall’estrazione idrica dalla falda della catena montuosa, a discapito dei villaggi palestinesi. Allo stesso tempo vengono sparse per tutta la West Bank installazioni militari12. Nel 1977 si contano circa trenta colonie, in maggioranza all’interno dei confini previsti dal Piano Allon, ma anche a Hebron e a sud-ovest di Gerusalemme. Nel giugno del 1981 il numero è piĂš che raddoppiato, arrivando a 16.200 coloni. Nel corso del tempo la politica di Israele riguardo alle colonie è cambiata piĂš volte: il processo di colonizzazione può essere letto attraverso i conflitti che dalla fine della Guerra dei sei giorni in poi hanno coinvolto i vari governi israeliani, i rispettivi ministri, le autoritĂ internazionali, le organizzazioni di coloni come Gush Emunim13, l’Alta corte di giustizia israeliana e i proprietari terrieri palestinesi. Weizman, descrivendone i differenti fattori, parla di ‘strategia senza stratega’: in particolare i governi hanno gradualmente imparato a trarre beneficio dal caos degli insediamenti; a volte l’hanno favorito, o persino provocato (‌). La perdita di controllo reale o presunta sui Territori Occupati è cosĂŹ diventata a tutti gli effetti una strategia di governo. L’essere apparentemente fuori controllo ha permesso allo stato di raggiungere i propri obiettivi ideologici senza accettarne la responsabilitĂ . Quando veniva criticato dalla comunitĂ internazionale, lo stato ha avuto sempre la possibilitĂ di discolparsi, dichiarando che quelle in atto erano azioni illegali, iniziative locali di organizzazioni non governative o eccezioni (‌) quando in realtĂ queste eccezioni erano la norma. (‌) il fatto che gli insediamenti venissero stabiliti illegalmente permise a Begin di spiegare agli americani quanto la Cisgiordania fosse importante per l’opinione pubblica israeliana e di sostenere che quel territorio non poteva essere restituito tanto semplicemente come era successo per il Sinai14. Nel 1993 Shimon Peres e Yasser Arafat firmano a Washington gli Accordi di Oslo. Oltre al ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza e dalla West Bank è affermato il diritto palestinese all’autogoverno di quel territorio, con la creazione dell’AutoritĂ Nazionale Palestinese.


Il governo ad-interim sarebbe dovuto durare cinque anni, periodo in cui i negoziati sullo status permanente si sarebbero dovuti avviare e concludere. In attesa di una soluzione definitiva il territorio palestinese viene diviso in zone A - dove l’amministrazione e la sicurezza sono in mano all’AutoritĂ Palestinese, B – in cui l’amministrazione è palestinese ma il controllo militare israeliano, e C – di cui Israele è responsabile sia per l’amministrazione che per la sicurezza. Le Aree A e B includono i principali villaggi, campi profughi e cittĂ palestinesi, comprendendo il 40% del territorio della West Bank. Queste Aree sono però frammentate: gli accordi di Oslo hanno infatti lasciato all’esercito israeliano il controllo delle zone che dividono le circa duecento zone abitate da Palestinesi, circondate dagli insediamenti israeliani, dalle strade costruite per i coloni e dalle aree militari inaccessibili. Le divisioni tra queste ‘enclave’ relativamente indipendenti si sono irrigidite durante la seconda Intifada. Il 95% dei Palestinesi vive all’interno di queste Aree ma la maggior parte delle infrastrutture è localizzata o passa attraverso le Aree C. Queste ultime comprendono il 60% del territorio della West Bank, incluse tutte le terre libere e le strade principali. In esse la costruzione o lo sviluppo di attivitĂ sono permessi molto raramente dall’esercito israeliano. In seguito agli accordi del 1993, è diventato anche piĂš difficile per i coloni israeliani ottenere permessi ufficiali per la costruzione di nuove colonie nella West Bank. Di fatto però la fondazione di nuovi insediamenti non si è fermata, ricorrendo spesso ad espedienti alternativi. L’aumentare del numero di coloni corrisponde, come giĂ accennato, all’intenzione di rallentare o ‘deviare’ qualsiasi progresso nelle relazioni politiche, procurando ad Israele quanta piĂš terra possibile, ma rispecchia soprattutto lo sviluppo della politica di incentivi economici da parte del governo che concede numerosi sconti e sovvenzioni a chi decide di vivere oltre i confini del ‘6715. Molti Israeliani considerano oggi le colonie vicine a Gerusalemme semplici sobborghi o quartieri ebraici, cioè come legittimi luoghi di residenza16.

Per descrivere lo spazio geografico odierno della Cisgiordania, Eyal Weizman usa le espressioni di ‘geografia irrisolvibile’ o di ‘caos strutturato’. Lo stato attuale della West Bank si mostra infatti come il frutto di un processo che ha tentato di creare nel tempo condizioni troppo complesse per l’attuarsi di una concreta soluzione, basata sulla divisione territoriale.

15

Secondo un Rapporto pubblicato da +Dয়DUHW] nel 2003, Israele ha speso 45 miliardi di Shekel (NIS) per le colonie dal 1967 in poi. Al tempo in cui è stato steso questo rapporto, circa 2,5 miliardi (NIS) all’anno riguardavano spese non militari per mantenere il controllo sulla West Bank e Gaza, in infrastrutture e sovvenzioni speciali. Ad esempio il ministero degli Alloggi riconosce a chi compra una casa nei Territori Occupati una sovvenzione di GROODUL H XQ SUHVWLWR ‍ۋ‏QR D 15.000; il ministero delle Infrastrutture prevede una riduzione del 50% nei costi per lo sviluppo edilizio o uno sconto del 69% VXL FDQRQL G‍×?‏D‍Ű?‏WWR LO PLQLVWHUR GHOO‍×?‏,VWUX]LRQH R‍ۊ‏UH XQR VFRQWR del 90% per le rette degli asili. 7KH FRVW RI WKH VHWWOHPHQWV 7KH H[WUD QRQ PLOLWDU\ SULFH WDJ $W OHDVW 1,6 ELOOLRQ SHU \HDU, Moti Bassouk in +Dয়DUHW], 26 settembre 2003. Vedi anche B’Tselem Land *UDE ,VUDHOয়V 6HWWOHPHQW 3ROLF\ LQ the West Bank, 13 maggio 2002. 16

Gli insediamenti israeliani nei Territori Occupati sono illegali per il diritto internazionale. Il 18 febbraio scorso è stata votata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU una Risoluzione che, ribadendo l’illegalitĂ delle colonie, chiede ad Israele – in quanto potenza occupante - di cessare immediatamente e completamente ogni attivitĂ di insediamento oltre la Linea Verde, inclusa Gerusalemme Est, ed esorta tutte le parti a continuare i negoziati sulle questioni relative allo staWXV ‍ۋ‏QDOH *OL 86$ SXU UL‍ۋ‏XWDQdo la legittimitĂ delle colonie, hanno posto il veto dichiarando che questa Risoluzione mette in pericolo le possibilitĂ di nuove trattative di pace.


048 049

WEST BANK COLONIE, OSLO I

Muro di Separazione Linea Verde 1949 CittĂ israeliane Colonie / area costruita Colonie / confini municipali Controllo israeliano Area annessa Israele Area costruita palestinese Area A Area B Area C Confini Distretti palestinesi

0

5

10 km



050 051

WEST BANK DEMOGRAFIA



052 053

WEST BANK INFRASTRUTTURE

17

E. Weizman ‘The Politics of Verticality’ in www.opendemocracy.net e in $UFKLWHWWXUD GHOOয়RFFXSD]LRQH 6SD]LR SROLWLFR H FRQWUROOR WHUULWRULDOH LQ 3DOHVWLQD H ,VUDHOH Mondadori Milano 2009 p.186 18

Si legge nell’Allegato 1 dell’AcFRUGR DG LQWHULP â€Ť× â€Ź$O ‍ۋ‏QH GL mantenere l’integritĂ territoriale della Cisgiordania e della Striscia di Gaza come una singola unitĂ territoriale, e per promuovere la loro crescita economica H L FROOHJDPHQWL GHPRJUD‍ۋ‏FL H JHRJUD‍ۋ‏FL WUD GL HVVH HQWUDPEH le parti dovranno implementare le disposizioni di questo Allegato, rispettando e garantendo senza ostacoli, nel frattempo, la normale e scorrevole circolazione di persone, veicoli e beni [‌] tra la Cisgiordania e la Striscia di Gazaâ€?. 19

Cfr. M. BENVENISTI, ‘An Engineering Wonder’, in +Dয়DUHW], 5 giugno 1996; E. WEIZMAN, op. cit.

SEPARAZIONE A ‘matrice tridimensionale’ Ăˆ nato un nuovo modo di immaginare lo spazio. Dopo avere frammentato la superficie della Cisgiordania usando muri e barriere di altro genere, i pianificatori israeliani hanno iniziato a cercare di cucire insieme i frammenti per farne due geografie nazionali separate ma sovrapposte: due reti territoriali che si accavallano sulla stessa area, lungo le tre dimensioni, senza doversi incrociare o incontrare. La prima è una terra alta – la terra degli insediamenti – fatta di borghi ben tenuti, sparsi sulle cime delle colline e cuciti insieme da moderne autostrade, il cui uso è riservato ai propri abitanti. L’altra, la Palestina, è fatta di cittĂ affollate, paesi e villaggi costruiti nelle valli, ai piedi delle colline, in cui la comunicazione è mantenuta fragilmente attraverso passaggi improvvisati. In questo inedito spazio politico sono stati intessuti corridoi di sicurezza, infrastrutture, ponti e tunnel sotterranei che hanno fatto un paesaggio sconcertante, irreale, degno della fantasia di Escher, che si sforza di rendere molteplice una singola realtĂ territoriale. Eppure, attraverso l’estrema complessitĂ che esso richiede, il sistema di tunnel e ponti mostra chiaramente gli stessi limiti della politica di separazione. Dall’infinita ricerca dei meccanismi e delle forme della separazione ‘perfetta’, infatti, emerge la consapevolezza che una soluzione davvero attuabile potrebbe non accordarsi con l’ambito dell’architettura del territorio17. La lettura della separazione fra aree israeliane e palestinesi all’interno dei Territori Occupati non può limitarsi alla superficie del suolo, occorre considerare la dimensione effettiva, frutto della cosiddetta ‘politica della verticalità ’: Israele controlla - oltre al territorio che circonda le aree abitate palestinesi - le falde sotterranee e gli spazi aerei; i Palestinesi di Gaza scavano gallerie per aggirare le barriere israeliane; la presenza di

luoghi archeologici legati alla storia biblica influenza notevolmente la fondazione di nuovi villaggi, cittĂ o colonie e le loro conseguenti denominazioni; le reti di infrastrutture si sovrappongono senza incontrarsi. Il ricorso ad una concezione di territorio ‘tridimensionale’ ha segnato la storia delle trattative e dei tanti tentativi di separazione. Gli stessi accordi di Oslo prevedevano che la West Bank e Gaza costituissero una singola unitĂ territoriale18 e al riguardo sono state formulate varie ipotesi – gallerie seminterrate oppure ponti e viadotti sopraelevati - per unire i due territori separati da 47 chilometri di terra israeliana. Durante i negoziati di Camp David del 2000, anche la proposta di Clinton per la separazione di Gerusalemme ha fatto ricorso al principio di separazione verticale di alcune porzioni della CittĂ Vecchia: i Palestinesi avrebbero ad esempio controllato la superficie del terreno su cui sorgono le Moschee, mentre il controllo di Israele si sarebbe esteso nel sottosuolo, porzione corrispondente alle fondamenta dell’antico tempio ebraico. All’interno della West Bank i diversi tentativi di separazione sono nel tempo coincisi con il progetto e la costruzione di una matrice tridimensionale, per dividere e collegare i rispettivi frammenti di territorio. La continuitĂ che non può essere ottenuta in superficie la si ottiene sfruttando le tre dimensioni. La ‘Strada del Tunnel’, che collega Gerusalemme Ovest con la colonia di Gush Etzion e gli insediamenti ebraici a sud di Hebron, costituisce un caso esemplare: sovrasta su ponti le valli coltivate palestinesi e supera, al di sotto del livello del suolo, la cittĂ di Beit Jalla. Il controllo della strada è in mano agli Israeliani (essendo parte dell’Area C). Il territorio israeliano si trova prima sopra e poi sotto quello palestinese, Beit Jalla – al di sopra del tunnel – è in Area A e la valle – al di sotto del ponte – in Area B. Si assiste alla spaccatura delle tre dimensioni in sei: tre israeliane e tre palestinesi19. Le strade – spazio della mobilità – sono diventate anche il luogo in cui la sovranitĂ israeliana ha preso gradualmente forma, attraverso i checkpoint, i controlli


sui flussi di persone e risorse, le chiusure e le restrizioni imposte20. All’interno delle zone amministrate da Israele gli accordi prevedono anche che sia Israele a determinare il diametro delle tubature della rete idrica che serve i Palestinesi, avendo il controllo delle quantità e della pressione dell’acqua fornita.

20

Ulteriori informazioni a riguardo in B’TSELEM, )RUELGGHQ 5RDGV ,VUDHOয়V 'LVFULPLQDWRUL 5RDG 5HJLPH LQ WKH :HVW %DQN, agosto 2004. Ăˆ possibile reperire una mappa aggiornata sul percorso del Muro e sui dispositivi di controllo sul sito www.ochaopt.org/onlinemapping.aspx


054 055

WEST BANK RETE STRADALE

0XUR GL 6HSDUD]LRQH 6WUDGH SULQFLSDOL ,VUDHOH /LQHD 9HUGH 6WUDGH YLHWDWH R VRJJHWWH D UHVWUL]LRQL SHU L 3DOHVWLQHVL 7XQQHO 6WUDGH SULQFLSDOL :HVW %DQN 6WUDGH SDOHVWLQHVL &KHFNSRLQW 3DVVDJJL

NP



056 057

WEST BANK RETE IDRICA

R R R

R

D

R

R

D

D

R Pozzi West Bank Pozzi israeliani Pozzi palestinesi Punto estrazione West Bank Punto estrazione Israele Acquedotto israeliano Acquedotto palestinese Rete potabile israeliana National Water Carrier Impianti Desalinizzazione D Riserve principali Israele R S Serbatoi palestinesi

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5

R

10 km

R

R

D D


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6

6 66

6


058 059

WEST BANK ARTICOLO 40

OSLO II E L’ARTICOLO 40 Il 28 settembre 1995 si firmano i cosiddetti Accordi di Oslo II: quasi un terzo della West Bank passa sotto il controllo civile dei Palestinesi. Le principali città – Jenin, Nablus, Qalqilya, Tulkarem, Ramallah, Betlemme, Hebron – sono ora sotto il controllo esclusivo palestinese. Vengono inoltre stabiliti – attraverso l’Articolo 40 – i principi per l’uso delle risorse idriche e lo sviluppo delle relative infrastrutture. Cosa prevede questo Articolo21?

PRINCIPI

21

Allegato III – &LYLO $ᆀDLUV 2VOR ,QWHULP $JUHHPHQW traduzione nostra.

1. Israele riconosce i diritti all’acqua per i Palestinesi della West Bank, da trattare nel quadro dei negoziati sullo status permanente. 2. Entrambe le parti riconoscono la necessità di ottenere ulteriore acqua per usi differenti. 3. Rispettando i poteri e le responsabilità di ogni parte in campo idrico e delle acque nere nelle rispettive aree, entrambe le parti concordano di coordinare la gestione delle risorse e dei sistemi idrici nella West Bank, nel periodo ad interim secondo i seguenti principi: a- Mantenere le attuali quantità di utilizzo delle fonti, considerando per i Palestinesi le quantità di acqua in aggiunta dall’Eastern Aquifer e da altre fonti nella West Bank, concordate in questo articolo; b- Prevenire il deterioramento della qualità dell’acqua nelle fonti idriche; c- Usare le fonti d’acqua in maniera tale da assicurare in futuro un uso sostenibile, in qualità e quantità ; d- Adattare l’uso delle risorse alle variabili condizioni climatiche e ideologiche; e- Prendere tutte le misure necessarie per prevenire qualsiasi pericolo per le fonti idriche, comprese quelle utilizzate dall’altra parte; f- Trattare, riusare o disporre in maniera appropriata

di tutti le acque nere domestiche, urbane, industriali e agricole; g- I sistemi idrici e fognari esistenti devono essere resi operativi, mantenuti e sviluppati in maniera coordinata, come previsto da questo articolo; h- Ciascuna parte deve prendere tutte le misure necessarie per prevenire qualsiasi pericolo per i sistemi idrici e fognari nelle loro rispettive aree; i- Ciascuna parte deve assicurare che tutto quanto previsto da questo Articolo sia applicato a tutte le fonti e i sistemi idrici e fognari, compresi quelli di proprietĂ o gestione privata, nelle loro rispettive aree.

TRASFERIMENTO DI AUTORITÀ 4. La parte israeliana deve trasferire alla parte palestinese i poteri relativi all’acqua e alle fognature nella West Bank. La parte palestinese deve assumersi tutte le responsabilità relative esclusivamente ai Palestinesi, che attualmente sono in mano al governo militare e alla sua Amministrazione Civile, eccetto per quelle questioni da trattare nel quadro dei negoziati sullo status permanente. (‌)

ACQUA IN AGGIUNTA 6. Entrambe le parti hanno concordato che le necessità future dei Palestinesi nella West Bank sono stimabili tra i 70/80 MCM all’anno. 7. In questo quadro e in vista della soluzione del bisogno immediato dei Palestinesi di acqua pulita per uso domestico, entrambe le parti riconoscono la necessità di rendere disponibile per i Palestinesi durante il periodo ad interim una quantità totale di 28.6 MCM all’anno. (‌)

IL JWC (Joint Water Committee) 12. La funzione del JWC è di occuparsi di tutte le questioni relative all’acqua e alle fognature nella West Bank, tra cui: a- Gestione coordinata delle fonti idriche; b- Gestione coordinata dei sistemi idrici e fognari;


c- Protezione delle fonti idriche e dei sistemi idrici e fognari; d- Scambio di informazioni relative alle leggi e ai regolamenti sull’acqua e le fognature; e- Supervisione e applicazione delle attività coordinate; f- Risoluzione delle dispute relative all’acqua e le fognature; g- Cooperazione nel campo dell’acqua e delle fognature, come dettagliato in questo Articolo; h- Disposizioni per la fornitura d’acqua tra le due parti; i- Sistemi di monitoraggio. Le attuali regolamentazioni riguardanti le misure e il controllo devono rimanere in forza fino a che il JWC non decida diversamente; j- Altre questioni di interesse nel campo dell’acqua e delle fognature. 13. Il JWC deve essere composto da un egual numero di rappresentanti di ogni parte. 14. Tutte le decisioni del JWC devono essere prese con il consenso generale. (…)

FORNITURA D’ACQUA 18. Entrambe le parti hanno concordato che nel caso di fornitura d’acqua tra le due parti, il fruitore deve pagare il reale e intero costo sostenuto dal fornitore, compreso il costo di produzione alla fonte e il convogliamento fino al punto di consegna. (…)

PROTEZIONE DELLE FONTI D’ACQUA E DEI SISTEMI IDRICI E FOGNARI 21. Ciascuna parte deve prendere tutte le misure necessarie per prevenire qualsiasi danno, inquinamento o deterioramento della qualità dell’acqua e delle fonti idriche. 22. Ciascuna parte deve prendere tutte le misure necessarie per la protezione fisica dei sistemi idrici e

fognari nelle rispettive aree. 23. Ciascuna parte deve prendere tutte le misure necessarie per prevenire qualsiasi inquinamento o contaminazione dei sistemi idrici e fognari, compresi quelli dell’altra parte. 24. Ciascuna parte deve rimborsare l’altra per qualunque uso non autorizzato o per il sabotaggio dei sistemi idrici e fognari situati nelle aree sotto la propria responsabilità e che servono l’altra parte. (…)


CARMEL AQUIFER

060 061

TABARIA AQUIFER

NORTH-EASTERN AQUIFER

WEST BANK FALDE AQUIFERE, PIOVOSITÀ

COASTAL AQUIFER

WESTERN AQUIFER

EASTERN AQUIFER

Pozzi West Bank Pozzi israeliani Pozzi palestinesi Punto estrazione West Bank Punto estrazione Israele Alto potenziale estrattivo Basso potenziale estrattivo

0

5

10 km

NAQAB AQUIFER


10

0

m m

MAR MEDITERRANEO GIORDANO

MAR MORTO

20 0

m m

300 mm

400 mm

500 mm

600 mm


062 063

WEST BANK SITUAZIONE IDRICA

SITUAZIONE ATTUALE DELL’ACQUA RISORSE IDRICHE DELLA WEST BANK La maggior parte delle risorse d’acqua della West Bank si trova al di sotto del suo suolo, nelle tre falde condivise - Western Aquifer, North-Eastern Aquifer, Eastern Aquifer - spesso complessivamente denominate come ‘Mountain Aquifer’. Tutte e tre le falde mantengono la loro riserva d’acqua attraverso le piogge e sono caratterizzate dalla stessa geologia predominante (rocce sedimentarie di tipo carsico), dalla notevole profonditĂ (in media 250 metri) e da flussi sotterranei piuttosto rapidi. Due delle tre falde giacciono al di sotto anche del territorio israeliano, la terza giace invece quasi completamente all’interno della West Bank e contiene localmente piĂš acqua salata. In sintesi: - Western Aquifer rifornimento naturale di circa 335-450 MCM22, scorre dai pendii occidentali delle colline palestinesi verso la costa israeliana. - North-Eastern Aquifer rifornimento naturale stimato tra i 130-200 MCM. - Eastern Aquifer rifornimento naturale di circa 155237 MCM, drena verso il fiume Giordano e il Mar Morto.

22

MCM corrisponde a ‘milioni di metri cubi all’anno’. Fonte: Tal & $EHG 5DEER. 23

Fonte: $UWLFROR $QQH[ ,, &LYLO $ᆀDLUV, degli Accordi di Oslo II (Schedule 10), numeri calcolati su una media annuale. 24

Fonte: +\GURORJLFDO 6HUYLFH RI ,VUDHO 'HYHORSPHQW RI 8WLOL]DWLRQ DQG 6WDWXV RI :DWHU 5HVRXUFHV.

Il volume di acqua accumulata annualmente è variabile. Il carico d’acqua del Western Aquifer è superiore al potenziale stimato secondo l’accordo di Oslo di circa il 10%. Per le altre due falde invece è inferiore. Complessivamente comunque il carico d’acqua supera del 4% la stima di Oslo (tabella A). Le piogge - presenti solo nel periodo invernale, da

novembre ad aprile - costituiscono la principale ricarica per l’acqua di falda. Questa zona è classificata come ‘arida’, le precipitazioni totali annue variano tra 600900 mm/anno nelle zone interne; 300-600 mm/anno nelle zone costiere fino a circa 100 mm/anno ed anche meno nel sud e nel Negev.

ATTUALI ESTRAZIONI E DISPONIBILITĂ€ Ăˆ difficile trovare dati affidabili, in ogni caso le estrazioni di acqua dalle falde da parte dei Palestinesi nella West Bank possono essere quantificate tra i 113 e i 138 MCM, circa il 17-20% del potenziale stimato. Il restante 80-83%, aggiungendo le estrazioni extra, è prelevato da Israele, sia all’interno della West Bank che ad ovest della Linea Verde. Le estrazioni palestinesi nella West Bank, contrariamente a quanto previsto dagli accordi di Oslo II, sono diminuite (138 MCM nel 1999, 113,5 MCM nel 2007) principalmente a causa dell’abbassamento del livello dell’acqua di falda, mentre nello stesso periodo la popolazione è cresciuta di circa il 50% (tabelle B23,24, C). Nel caso dell’Eastern Aquifer, l’Art.40 prevede per i Palestinesi una quantitĂ di 54 MCM piĂš 20,5 MCM per i ‘bisogni immediati’. L’estrazione nel 1999 da parte dei Palestinesi risulta in linea con quanto previsto (118 MCM + 20,5 MCM = 138,5 MCM), le estrazioni extra degli Israeliani (388,6) sono pari circa all’80% dell’estrazioni totali di Israele (483). Secondo l’Art.40 l’aumento delle quantitĂ estratte richiede l’approvazione previa del Joint Water Committee (JWC). Le estrazioni extra creano inoltre rischi per le falde: nel Western Aquifer l’eccesso di estrazioni può diminuire i livelli dell’acqua nella parte superiore della falda della West Bank, riducendo la quantitĂ totale di acqua che potrebbe essere sfruttata all’interno della West Bank. Nel caso dell’Eastern Aquifer la presenza dei profondi pozzi israeliani costituisce spesso un pericolo per le sorgenti e i pozzi palestinesi: secondo la Palestinian Water Authority (PWA) nel 2005, solo 328


pozzi palestinesi erano in funzione nella West Bank, in confronto ai 774 del 1967 (tabella D25,26).

EROGAZIONE E COSTI Dal 1994 nei Territori Occupati è stato investito molto denaro per portare acqua alle abitazioni e alle comunitĂ attraverso una rete idrica, e nel 2005 il 90% della popolazione della West Bank era collegato. Una ricerca del PCBS (Palestinian Central Bureau of Statistics) relativa al 2006 ha riscontrato che solo l’84% delle case esaminate erano effettivamente collegate alla rete pubblica27. La popolazione è cresciuta in fretta, c’è stato un aumento del 50% nel numero di abitanti serviti, ma la copertura in percentuale è aumentata di poco, circa un terzo delle comunitĂ della West Bank non hanno ancora la connessione ad una rete idrica (tabella E28, G30). La politica, la pianificazione e la regolamentazione del settore idrico spetta ad un corpo interministeriale, riunitosi una sola volta, il National Water Council (NWC). La Palestinian Water Authority29(PWA) assieme al Ministero per l’Agricoltura si occupa delle questioni relative all’irrigazione. Dal punto di vista del servizio di fornitura, la ‘produzione’ di acqua è gestita dal West Bank Water Department (WBWD), dalla PWA, e dai differenti gestori di pozzi municipali o privati. A seconda delle comunitĂ la distribuzione dell’acqua è gestita da servizi pubblici regionali - come il Jerusalem Water Undertaking o il Water Supply and Sewerage Authority - e municipali nelle aree urbane, dai dipartimenti idrici dei Consigli Cittadini e dai Joint Service Councils (JSC) nelle aree rurali. A vari gradi l’erogazione d’acqua da parte di questi operatori frammentati e spesso inefficienti (nonostante la poca quantitĂ d’acqua e il territorio piuttosto ridotto) si appoggia ad un singola compagnia idrica israeliana, la Mekorot, che riesce a far fronte alla scarsitĂ d’acqua grazie a sistemi di interconnessione e reti alternative. Complessivamente le quantitĂ di acqua fornita (Municipal and Industry Supply), è aumentata. Nel 2007 il 45% dei 84 MCM è stato fornito da Mekorot, compresi i 10 MCM estratti all’interno della

West Bank. Nonostante lo sviluppo di nuove risorse ‘palestinesi’ secondo l’accordo di Oslo, la dipendenza palestinese da Mekorot è aumentata, dai 22 MCM nel 2000 ai 38 MCM del 2007 (tabella F31). L’approvigionamento pro capite è variabile ed estremamente bassa in alcune cittĂ , la fornitura media è aumentata dagli 88 lpcd - litri pro capite al giorno del 1997 ai 97 del 2005, ma con ampie differenze tra le cittĂ meglio servite come Gerico (175 lpcd) o Betlemme (142 lpcd) e quelle peggio servite come Tubas (46 lpcd) e Hebron (79 lcpd). La fornitura non è sempre costante: il Jerusalem Water Undertaking (JWU) è generalmente in grado di erogare acqua 24 ore su 24, mentre alcune zone di Hebron ricevono 10-15 lpcd, con acqua erogata ogni 40 giorni. Gli abitanti delle Aree C soffrono della carenza d’acqua e della sospensione dell’erogazione, dovuta alla posizione remota dei loro villaggi. Le quantitĂ d’acqua erogate sono meno di 50 lpcd per circa un quarto della popolazione. Nelle cittĂ del sud della West Bank l’erogazione al 16% delle persone che vivono in case collegate alla rete non supera i 20 lpcd. C’è uno scarto elevato tra la quantitĂ erogata e quella usata nelle case: la disponibilitĂ d’acqua effettiva per le abitazioni è normalmente inferiore alla metĂ di quella fornita per i servizi pubblici e le industrie (Municipal and Industry Supply). Occorre confrontare questi dati con gli standard raccomandati della Organizzazione Mondiale della SanitĂ (World Health Organization WHO) che prevedono una quantitĂ di 100 lpcd per un ottimale apporto d’acqua e l’applicazione del criterio ’15 lpcd se a 500 metri di distanza dalla fonte’, adottato per evitare le epidemie dalle differenti organizzazioni internazionali in risposta ai disastri umanitari. A Gaza è particolarmente forte il problema della salinizzazione dell’acqua, ma anche nella West Bank gli standard da questo punto di vista non sempre sono raggiunti, questo vale anche per alcuni apporti idrici da parte della Mekorot, con livelli di cloruri localmente in eccesso di 250 mg/l (tabella H32).

25

Basato sui seguenti dati: Palestinesi della West Bank: 105, 9 (MCM dell’estrazione del 2007 - 7,1 , MCM di acqua salmastra) e popolazione pari a 2,35 milioni (3DOHVWLQLDQ &HQWUDO %XUHDX RI 6WDWLVWLFV, censimento Dicembre 2007). Israeliani: 1408,6 MCM e popolazione pari a 7,1 milioni (dati dell’,VUDHOL :DWHU $XWKRULW\, dati forniti nel Novembre 2008 alla stampa israeliana per un Global Water Intelligence Report ‘:DWHU 0DUNHW 0LGGOH (DVW’. In aggiunta Israele usava ulteriori 277 MCM di acqua salmastra e piovana, e produceva nel 2006 altri 450 MCM di acqua di riuso attraverso il trattamento di acque grigie e la desalinizzazione. In totale queste fonti equivalgono a 280 litri pro capite al giorno, che sommati a quelli considerati danno 824 litri pro capite al giorno, piĂš di 6 volte la quantitĂ della popolazione della West Bank. 26

Fonte: Water, Sanitation and Hygiene Monitoring Program (WaSH MP 2007/2008), :DWHU IRU /LIH p. 36. 27

Verranno esplicitati in seguito i metodi ‘alternativi’ utilizzati da quel 16% di case non collegate alla rete. 28

Fonte: PCBS - 3DOHVWLQLDQ &HQWUDO %XUHDX RI 6WDWLVWLFV, &HQVXV Web Page Aprile 2007, e PWA – 3DOHVWLQLDQ :DWHU $XWKRULW\ 2005 $QQXDO 5HSRUW 29

La 3DOHVWLQLDQ :DWHU $XWKRULW\ è l’ente tecnico di governo dell’acqua e fa capo, per Statuto, direttamente alla Presidenza della AutoritĂ Palestinese. Ăˆ un ente programmatore preposto al governo dell’acqua ed allo sviluppo di politiche di gestione GHOOD ULVRUVD DOOD SLDQL‍ۋ‏FD]LRQH dell’uso della risorsa idrica ed alla sua tutela. Nel quadro istituzionale di Governo è interposto tra il piano politico (Consiglio dei Ministri e 1DWLRQDO :DWHU &RXQFLO) che emana le politiche idriche e quello operativo condotto dalla ZDWHU QDWLRQDO XWLOLW\, dalla UHJLRQDO ZDWHU XWLOLW\, le ORFDO XWLOLWLHV e le associazioni dei consumatori. 30

Fonte: :RUOG %DQN 2007a II, p.46B, 44 31

La comunitĂ non collegate ad una rete sono soprattutto piccoli villaggi nei governorates del Nord e del Sud

0XQLFLSDO DQG ,QGXVWU\ 6XSSO\ Fonte: World Bank 2007a II, p.42 32

Fonte: :RUOG %DQN 2007a II, p.41, PWA 2005


064 065

WEST BANK SITUAZIONE IDRICA

(Jenin, Tubas, Hebron). Solitamente prendono l’acqua da sorgenti, cisterne e da pozzi rurali superficiali, (spesso quest’acqua non è buona da bere) oppure si affidano alla fornitura d’acqua da parte di camion-cisterne, al prezzo di 12 NIS33 al metro cubo o pagandola ancora di più, circa 5 o 6 volte il prezzo dell’acqua fornita tramite la rete da Mekorot. Le case non collegate o che non ricevono acqua a sufficienza utilizzano quindi mezzi alternativi:

e i numerosi checkpoint influenzano in maniera seria gli accessi dei camion-cisterna e delle squadre tecniche di manutenzione, facendo aumentare esponenzialmente i prezzi. Il WaSH MP ha messo inoltre a confronto i prezzi prima e dopo l’Intifada: da una media di 5-10 NIS/m3 ad una di circa 10-20 NIS/m3.

- usano pozzi di raccolta per l’acqua piovana, in media per una quantità di 4 metri cubi per ogni abitazione e costo medio di 6 NIS/m3 - comprano acqua da camion-cisterna, in media per una quantità di 9 metri cubi per ogni abitazione e costo medio di 12 NIS/m3 - usano acqua di sorgente, in media per una quantità di 4 metri cubi per ogni abitazione e costo medio di 3,5 NIS/m3 - usano acqua da altre fonti, in media per una quantità di 3 metri cubi per ogni abitazione e costo medio di 13 NIS/m3 (tabella I34).

Nella West Bank solamente 10 città sono servite da un sistema fognario, di queste 4 hanno degli impianti di trattamento e nessuna ha un impianto di riuso. Secondo le indagini condotte dal PCBS (Palestinian Central Bureau of Statistics) circa il 69% della popolazione palestinese usa ancora pozzi neri. Il rimanente 31% scarica le acque nere in canalizzazioni, poche delle quali adeguatamente trattate. Gli impianti esistenti a Hebron, Jenin, Ramallah e Tulkarem funzionano molto al di sotto delle potenzialità con cui sono state progettate: l’efficienza attuale è circa del 10-30%. È stato stimato che 25 MCM di rifiuti liquidi non trattati sono scaricati nell’ambiente ogni anno, in 350 posti diversi della West Bank, il danno più grosso è subito dal terreno e dalla qualità delle acque sotterranee. C’è un problema crescente di contaminazione biologica, particolarmente nel caso delle sorgenti e delle cisterne d’acqua. Nel 1999 è stato completato un programma dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che prevedeva il trattamento dell’acqua di sorgente nella West Bank. Dopo circa sette anni, solo alcuni dei clorinatori installati durante il programma erano in funzione e il rischio di contaminazione era evidente. Allo stesso modo, per più di 200.000 persone sfornite di acqua corrente dalla rete, si registrano alti livelli di inquinamento – BOD (Domanda Biochimica di Ossigeno). Le malattie derivanti dall’acqua sono il problema più urgente per i Palestinesi, poichè oltre ai rischi per la salute creano continue spese e perdite, in particolare al di fuori delle città principali. Alcuni dati raccolti dal Water, Sanitation and Health Monitoring Program (WaSH MP) nel 2003/0436 metteno in evidenza che:

Alcuni abitanti dei villaggi a nord est della zona di Jenin - dove l’acqua ricavata dalla falda superficiale è di scarsa qualità e il diffondersi di pozzi illegali sta rapidamente svuotando la riserva idrica - spendono 1/6 delle loro entrate solo in acqua; anche le nuove risorse, arrivate nella zona dopo gli accordi di Oslo, risultano inadeguate già solo per la città di Jenin.

33

1 NIS (1HZ ,VUDHOL 6KHNHO) corrisponde a circa 0,2 Euro 34

Fonte: :RUOG %DQN ,QWHUYLHZV, Jenin Governorate November 19-20,2008 35

WaSH Mp fondato sotto la guida del 3DOHVWLQLDQ +\GURORJ\ *URXS (PHG), si occupa di monitorare l’erogazione idrica, i servizi legati all’igiene e alla sanità nelle comunità palestinesi, escluse le principali città. 36

Fonte: WaSH MP 2004, p.64

L’acqua fornita attraverso la rete idrica domestica costa circa 4 NIS/ m3. Una ricerca svolta dal PCBS (Palestinian Central Bureau of Statistics) nel 2003 aveva messo in luce che la spesa media per l’acqua (qualsiasi fosse la sua fonte) era circa l’8% delle entrate della casa, e ancora di più per gli abitanti con un reddito inferiore. Un tale livello di spesa per l’acqua è il doppio dello standard (3,5%) della spesa di ogni abitazione raccomandato dall’Unicef e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) (tabella L). L’alto costo dell’acqua è confermato dalle inchieste condotte dal Water, Sanitation and Health Monitoring Program (WaSH MP)35: le restrizioni

QUALITÀ DELL’ACQUA E MALATTIE


- 41% delle comunità riportavano infezioni derivanti dalla precarietà dell’acqua dei servici igienici - 14% delle comunità presentavano segni di dissenteria - 22 % presentavano infezioni amebiche Nelle comunità che presentavano l’ameba: - 39 % non avevano accesso al trattamento dell’acqua - 84 % non possedevano clorazione a livello dell’abita-zione - 52 % non possedevano sistemi di clorazione comunitari - 93 % non possedevano una rete fognaria

valle del Giordano. Il Muro ha occupato buona parte della terra palestinese, dividendo spesso le aree agricole dai rispettivi proprietari e coltivatori, o ha creato il significativo caso delle ‘Aree Chiuse’, terre localizzate a ovest del Muro e a est della Linea Verde, dove molti Palestinesi vivono o possiedono terreni. Il potenziale sviluppo dell’agricoltura è limitato dalla scarsità d’acqua: i pozzi agricoli risalgono agli anni precedenti il 1967 ed assieme alle sorgenti si stanno progressivamente esaurendo, nessun nuovo pozzo agricolo è stato nel frattempo autorizzato.

Anche le diffuse situazioni diarroiche sono fortemente associate alla qualità dell’acqua e dell’igiene. Considerando la natura e i costi dei trattamenti medici necessari, senza tener conto della perdita di produttività negli adulti, è stato stimato che il costo annuale delle conseguenze sanitarie derivanti dalla scarsità d’acqua e di servizi igienici sui bambini al di sotto dei 5 anni è di 20 milioni di dollari, equivalenti allo 0,37 % del PIL palestinese37.

AGRICOLTURA L’agricoltura irrigua copre circa il 12% del terreno coltivato ed usa circa 2/3 delle risorse idriche palestinesi, la sua produzione equivale a circa il 12% del PIL, fornendo il 25% delle esportazioni. L’agricoltura è il terzo maggior settore di impiego (nel 2005 coinvolgeva circa 117.000 persone), crea quindi entrate e posti di lavoro, riesce a garantire una sicurezza alimentare e contribuisce alla riduzione della povertà, può rallentare la migrazione verso le città permettendo la presenza fisica palestinese nelle aree rurali (riveste quindi un ruolo chiave, considerata la storia israeliana dell’occupazione e delle colonie)38. Le restrizioni e le chiusure post-Intifada hanno fatto tornare molti disoccupati al settore agricolo, nonostante le crescenti difficoltà: i mercati si limitano alla West Bank, l’acqua per l’irrigazione è molto cara, la maggioranza della terra agricola si trova in Aree C, quindi sottoposta a severe restrizioni specialmente nella

37

Fonte: MAS (3DOHVWLQLDQ (FRQR PLF 3ROLF\ 5HVHDUFK ,QVWLWXWH) 2009 38

Fonte: Agricultural stategy


066 067

WEST BANK SITUAZIONE IDRICA

PRINCIPALI CAUSE DELLA SITUAZIONE ATTUALE 39

FALLIMENTI NELLO SVILUPPO E NELLA GESTIONE DELLE FONTI IDRICHE

39

Tratto da: The World Bank, $VVHVVPHQW RI UHVWULFWLRQV RQ 3DOHVWLQLDQ ZDWHU VHFWRU GHYHORSPHQW, April 2099, p. 3337. 40

Fonte: :RUOG %DQN ,QWHUYLHZV, Tel Aviv, November 21-22, 2008 41

Vedi tabella precedenti.

nelle

pagine

Nonostante l’Art. 40 preveda un controllo dell’acqua basato sul consenso generale, Israele ha mantenuto di fatto il predominio sulla gestione e la distribuzione delle risorse: - l’accordo permette ad Israele di limitare la quantità d’acqua estratta dai Palestinesi della West Bank, ma non garantisce ai Palestinesi il diritto di limitare i prelievi d’acqua israeliani all’interno di Israele ed effettivamente nemmeno dentro la West Bank; - l’Art. 40 prevede quantità extra di acqua per i Palestinesi dall’Eastern Aquifer e da altre fonti concordate ma l’Autorità Palestinese non è stata in grado di sviluppare la fonte nella maniera prevista ed ancora necessita del permesso israeliano per farlo, inoltre la Palestinian Water Authority non viene consultata sulle decisioni di Israele e dei coloni di estrarre acqua da quella falda, nonostante l’Art. 40; - le autorità israeliane hanno di fatto il veto sui progetti per l’estrazione e le infrastrutture dell’Autorità Palestinese, ma non viceversa. Ad esempio, nonostante la crescente richiesta da parte delle città palestinesi, gli Israeliani impediscono – rivestendo il ruolo di regolatori – lo scavo di altri pozzi palestinesi nel Western Aquifer, anche se la riserva d’acqua di questa falda è per l’85 % nella West Bank e il 94 % del carico d’acqua viene pompato ad

ovest della Linea Verde40. - Israele mantiene il controllo sulla maggior parte delle linee di approvvigionamento e dei profondi pozzi scavati da Mekorot dal 1967 in poi; - passando all’interno delle Aree C le infrastrutture idriche devono sottostare alla regolamentazione israeliana; - nelle Aree A e B i progetti palestinesi devono soddisfare le restrizioni israeliane riguardo l’accesso e gli spostamenti; - Israele ha a continua disposizione i dati sulle fonti idriche, l’Autorità Palestinese no. In pratica la responsabilità della Palestinian Water Authority è ridotta – dentro questi limiti – al tentare di migliorare l’approvvigionamento di acqua e i servizi fognari delle comunità palestinesi. Da Oslo in poi sono stati fatti vari piani di sviluppo per il settore idrico palestinese, i cui obiettivi prevedevano che l’Autorità Palestinese sviluppasse tutte le fonti concordate nell’accordo, ma poco più della metà delle cosiddette “esigenze immediate” di Oslo sono state sviluppate nella West Bank. Riguardo ai 70-80 MCM relativi alle “necessità future” i Palestinesi hanno ricevuto l’autorizzazione per 17 pozzi (16,7 MCM), il cui sviluppo è cominciato nel 1996, ad oggi solo 3 di questi sono stati portati avanti per una capacità totale di 3,2 MCM, ma a causa della mancanza di fondi necessari per l’installazione di elementi elettromeccanici o del mancato collegamento ad una rete, nessuno di essi è operativo. Le estrazioni palestinesi dalle falde della West Bank sono calate al di sotto dei livelli previsti dagli accordi di Oslo (113 MCM stimati nel 2007, rispetto ai 118 concordati41) e il calo maggiore è nel North-Eastern Aquifer; la spiegazione della Palestinian Water Authority è che la maggior parte dei pozzi e delle fonti palestinesi sono nella falda superficiale che quindi subisce di più il calo del livello dell’acqua. A questa questione si aggiungono i problemi di gestione che richiederebbero operazioni tecniche e di manutenzione da parte di personale specializzato. L’acqua di Mekorot è diventata la fonte sostitutiva


delle risorse idriche palestinesi: nel 2008 Mekorot ha fornito 22,3 MCM d’acqua, 19,2 MCM in più di quanto previsto dall’Art. 40. La dipendenza palestinese da Mekorot è aumentata in maniera significativa, andando contro l’aspirazione palestinese ad una maggiore autonomia idrica. La quantità extra fornita da Mekorot di fatto mette in evidenza la necessità crescente di acqua per la West Bank e che tale necessità non viene soddisfatta dai pozzi previsti. Ci sono inoltre da prendere in considerazione le considerevoli perdite economiche dovute all’inefficienza del sistema di convogliamento e della rete di fornitura: la disponibilità d’acqua viene ridotta di un terzo per gli usi collettivi e industriali, e l’applicazione di sistemi di riuso delle acque in agricoltura è sviluppata solo a scala ridotta.

INVESTIMENTI BASSI E GESTIONE DEBOLE DEI SERVIZI Il programma di investimento e di spesa è stato al di sotto delle attese: l’investimento totale necessario calcolato per il settore idrico palestinese era di circa 260 milioni di dollari all’anno, l’investimento in media tra il 1997 e il 2004 è stato di 90 milioni all’anno, nel periodo 2005 – 2007 è sceso in media a 47 milioni e solo 20 sono stati spesi nel 2008. Dei sette grandi impianti di trattamento per le acque di scarico pianificati dopo Oslo, solo quello di Al-Bireh (Ramallah) funziona, per quelli di Nablus e Hebron, già approvati non sono ancora cominciati i lavori, poco è stato fatto inoltre per collegare più abitazioni alla rete fognaria. Differenti fattori rendono gli investimenti sull’acqua rischiosi e molto costosi: molti progetti non escono nemmeno dalla fase di trattativa, l’approvazione dei progetti dipende dal Joint Water Committee e dalla Civil Administration, la debolezza istituzionale nel programmare e rendere effettive le decisioni, lo stato più o meno permanente di emergenza. Gli investimenti da soli non sono sufficienti a migliorare i servizi, parte del problema della fornitura idrica sono le scarse performance degli enti responsabili per la distribuzione, anche se si registrano casi positivi di efficienza come

quello del Jerusalem Water Undertaking (JWU), uno dei due fornitori della West Bank ad avere uno status legale di servizio pubblico autonomo, con 6 pozzi che prelevano acqua da una profondità di 1500 metri. La maggior parte dell’acqua del JWU - circa l’80% - viene comunque da Mekorot, ma nel tempo ha raggiunto buoni standard di fornitura nonostante il servizio non riesca ad essere garantito durante tutta l’estate. Un caso opposto è invece quello dell’ente pubblico per l’acqua a Jenin, dove manca un’autonomia istituzionale, l’acqua è insufficiente e le relazioni con la controparte israeliana sono scarse. La municipalità di Jenin non paga effettivamente la Mekorot per l’acqua, viene dedotta dalla tassa fiscale. Entrambi i casi mettono in luce questo rischio: pagare i servizi idrici e di trattamento degli scarichi deducendoli dalle tasse, costituisce un incentivo permanente per l’aumento della dipendenza dalla fornitura israeliana e per il sottosviluppo delle risorse palestinesi. L’inefficenza nella gestione e negli investimenti è limitata – come già accennato – da vari fattori: innanzitutto dai vincoli derivanti dagli accordi di Oslo, dall’occupazione e dalle relative restrizioni di movimento e accesso, come nel caso del funzionamento del Joint Water Committee (JWC). Creato per attuare l’Art. 40, questo organo non è stato in grado di provvedere alla gestione delle risorse in maniera effettiva. Gli incontri del JWC sono andati scemando con il passare del tempo, in particolare in seguito alla Seconda Intifada e l’istituzione del governo di Hamas e questo ha fatto si che gran parte dei progetti proposti dai Palestinesi fossero respinti o ritardati: la procedura è lenta, il numero dei progetti accettati è molto basso (circa il 57% tra il 1996 e il 2008), i progetti riguardanti lo scavo di pozzi e gli impianti di trattamento delle acque hanno tassi di approvazione molto bassi. All’interno del JWC esiste una disparità di potere e di disponibilità d’informazioni, che non lo rende capace di essere un’istituzione ‘unita’ (joint).


068 069

WEST BANK SITUAZIONE IDRICA

A

Quantità di estrazioni previste dall’’Art.40 - MCM / anno :HVWHUQ 1RUWK (DVWHUQ

Totale palestinese

22

(DVWHUQ

42

54

D

Estrazioni d'acqua pro capite (litri al giorno)

190

118

870 Totale israeliano

Totale

B

340

103

40

483

circa 1000

Accumulo, Potenziale e Carico falde ($TXLIHU) :HVWHUQ 1RUWK (DVWHUQ 130-200

155-237

362

145

172

Coloni Israeliani

circa 123

Palestinesi West Bank

circa 544

Coloni

QuantitĂ d'acqua pro capite (lpcd - litri al giorno)

(DVWHUQ

Accumulo stimato 335-450

Palestinesi West Bank

300 250 200

Potenziale stimato

150

Carico d’’acqua 1998-2005

Standard WHO

100 405,3

138,6

165,3

50

C

Estrazioni all’’interno della West Bank e d’’Israele (1999) :HVWHUQ 1RUWK (DVWHUQ

Totale palestinese

29,4

36,9

54% di 608 comunitĂ

591,6

147,1

132,9

872

Fonte: dati :RUOG %DQN e 3+*

90% di 2.123.000 abitanti

86,3% Totale

64% di 608 comunitĂ

Gaza

West Bank

87% di 1.492.000 abitanti

138

13,7% Totale israeliano

Francia

Popolazione servita dalla rete idrica

(DVWHUQ 71,9

E

Spagna

Israele

0 Totale


F

H

Fornitura d'acqua 2000/2007

Popolazione percentuale con fornitura d'acqua da rete tra i 20-50 lpcd 2007

25% Pozzi Municipali 24%

G

4%

Pozzi PWA

12%

14%

Nord West Bank

3%

Pozzi JWU

3%

12%

Centro West Bank

8%

Sorgenti

6%

20%

Sud West Bank

4%

Pozzi agricoli

3%

PHGLD

18%

WBWD

9%

34%

Mekorot

45%

Popolazione percentuale con fornitura d'acqua da rete sotto i 20 lpcd 2007

Popolazione West Bank non collegata alla rete 2005

5HJLRQH 3RS QRQ VHUYLWD 3RS WRWDOH 1 &RPXQLW¢ Nord

173.000

952.000 18%

113

- Nablus

69.000

332.000 21%

27

- Jenin

45.000

258.000 17%

39

Centro Sud - Hebron WRWDOH

4.000

472.000

1%

7

40.000 37.000

699.000

6%

100

533.000

7%

88

I

L

3%

Nord West Bank

1%

Centro West Bank

16%

Sud West Bank

PHGLD

Prezzo dei rifornimenti 'alternativi' alla rete (NIS al metro cubo) 6

raccolta acqua piovana

12

acqua da camion-cisterna

3,5

acqua di sorgente

13

acqua da altre fonti

Spesa media percentuale per l ’acqua

UHGGLWR WRWDOH

3,5%

percentuale raccomandata

8%

media palestinese




072 073



JENIN

074 075

BIRZEIT INQUADRAMENTO

NABLUS

BIRZEIT

RAMALLAH GERICO

BETLEMME

MAR MORTO

HEBRON

0

5

10 km


TERRITORIO, STORIA, POPOLAZIONE In questo capitolo è descritta la realtà del villaggio di Birzeit attraverso l’uso di testi, mappe e immagini. Il metodo da noi seguito per conoscere nella maniera più approfondita possibile il contesto del progetto è stato quello dell’esperienza diretta. I nostri tre mesi nella West Bank sono stati segnati da numerosi incotri, sopralluoghi, rilievi, raccolte di dati da istituzioni e associazioni. Il problema della carenza d’acqua è diventato un punto di vista privilegiato per cogliere la complessità dei fattori in gioco: alla descrizione del territorio, delle infrastrutture, del costruito, degli spazi aperti del villaggio si affianca la lettura di questi elementi nel loro rapporto con le differenti risorse d’acqua presenti. Birzeit si trova a dieci chilometri a nord di Ramallah sulla strada che conduce a Nablus. È circondato dai villaggi di Jifna, Abu Qash, Abu Shukheidim, Burham e ‘Atara, non lontano da qui sorgono le colonie di Beit El e ‘Ateret. L’area costruita del villaggio è all’interno dell’area A, sotto il controllo e l’amministrazione della Palestinian Authority. Le sue colline - tra i 710 e gli 818 metri slm - nel tempo sono state trasformate dall’intervento dell’uomo: dei suoi 14088 dunum1 totali, circa 1500 risultano oggi costruiti, 3800 sono coltivati ad ulivo ed in gran parte terrazzati per aumentare la produzione agricola. Bir Zeit in arabo significa infatti ‘pozzo d’olio’. In passato l’agricoltura era la principale attività degli abitanti, il paesaggio ricco di mandorli e ulivi lascia intuire la natura secca di questo terreno calcareo, la profondità del suolo adatto alla coltivazione è infatti di circa 1-2 metri. Il primo insediamento di Birzeit risale al 2000 a.C., sono stati ritrovati resti archeologici in differenti aree

della città, in zone facilmente difendibili, probabilmente scelte anche per la vicinanza alle sorgenti d’acqua. Alla fine del XVI sec. solamente 27 famiglie vivevano nel villaggio, il centro – corrispondente alla Città Vecchia - era suddiviso in sette quartieri, ognuno abitato da una famiglia diversa. I registri ufficiali del periodo Ottomano riportano un totale di 135 abitanti. La convivenza tra musulmani e cristiani non sempre è stata pacifica e le migrazioni sono state frequenti fino ai giorni nostri. Durante il Mandato Britannico e la dominazione giordana la popolazione ha continuato a crescere. L’aumento più significativo è dovuto all’arrivo di molti profughi nel 1948, dopo l’istituzione dello Stato di Israele e la prima Guerra arabo-israeliana. In seguito alla Guerra dei sei giorni, nel 1967, circa il 30% della popolazione ha lasciato il villaggio, migrando per lo più in Giordania, in America o verso altri stati arabi. Il legame con gli emigrati è sempre stato forte, costituendo anche un sostegno economico per le persone rimaste a Birzeit. Dall’ultimo censimento governativo del 20072 il numero totale degli abitanti risulta essere di 4529, corrispondenti a 1005 nuclei familiari e 1772 unità abitative. Le case al di fuori della Città Vecchia sono state costruite seguendo i tracciati delle strade principali. Ciò che rende Birzeit differente da qualsiasi altro villaggio palestinese è la presenza dell’Università. Nata come scuola elementare nel 1924 in risposta alla quasi totale assenza di istituti scolastici non ha mai smesso di crescere, arrivando ad inaugurare un nuovo campus nel 1972, a sud del villaggio. L’occupazione israeliana ha spesso costretto l’Università a chiudere per più mesi consecutivi, ma la sua attività è continuata fino ad oggi, arrivando a contare 8892 studenti e altre 881 persone tra professori, assistenti e impiegati3. L’Università rende Birzeit un importante polo d’attrazione per tutto il territorio circostante e l’intera West Bank. Molte attività sono nate per rispondere alle esigenze degli studenti: numerosi supermercati e cafè caratterizzano la zona commerciale centrale, alcuni cittadini che vivono attualmente all’estero affittano le loro case ai tanti studenti che decidono di vivere nel villaggio per

1

Un GXQXP corrisponde a 1.000 metri quadrati 2

Fonte: 3DOHVWLQLDQ &HQWUDO %XUHDX RI 6WDWLVWLFV 3

Fonte: www.birzeit.edu. Dati del 27 ottobre 2009


076 077

BIRZEIT INQUADRAMENTO

Nelle pagine seguenti: Diagrammi di confronto tra Milano, Ramallah e Birzeit.

tutta la durata dei loro studi. Birzeit rimane comunque molto legata ai servizi sanitari, commerciali e ricreativi del vicino centro di Ramallah, dove molti dei suoi abitanti lavorano. Le principali attività culturali sono legate all’Università. Birzeit ospita ogni anno alcune manifestazioni tradizionali o legate all’arte. Alle attività commerciali e terziarie si aggiungono alcune industrie nel settore farmaceutico, alimentare e delle costruzioni. La Stone Factory, ad esempio, estrae pietra calcarea dalle numerose cave presenti, esportandola anche in Israele

e in Europa. Durante la seconda Intifada la frequente chiusura della strada che collega Birzeit a Ramallah ha causato vari problemi: oltre ai normali trasporti di persone e cose, in particolare per ragioni sanitarie, si è interrotta la regolare raccolta delle acque nere e dei rifiuti solidi verso l’impianto di trattamento e la discarica di Ramallah / Al-Bireh, è stata inoltre danneggiata dall’esercito la rete idrica principale lasciando Birzeit senz’acqua per alcuni periodi.



D E (a NSI bi TA ta ’ nt DI i /k P m 2 OP ) O

LA PO PO

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ZI O N E

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LA ZI

O

N E

BIRZEIT INQUADRAMENTO

SU

078 079

183,77

1.317.882

7.188,9

16,30

27.460

1.684,6

4.529

321,4

14,09


120 12,5 943

870 17,4 598

780 16,7 669

D IN E

(m

sl m )

PI O m VO ed SI ia TA an ’ nu a

(m

m )

TE M m PE ed R ia AT an UR nu A a (° C)

AL TI TU


080 081

BIRZEIT ANALISI URBANA

OROGRAFIA TERRENO VIABILITÀ Strade asfaltate e sterrate


SPAZI APERTI Coltivati e con destinazione incerta COSTRUITO Edifici e parcellario


082 083

Area industriale Area commerciale Campus universitario Sito archeologico


zona 6

zona 2

zona 7

zona 1

zona 5

zona 3

zona 4 Area Area Area Area

A B C ricreativa


084 085

Alimentari e supermercati Ristorazione e ricreazione Commerciale e terziario Artigianale Industriale Strutture sanitarie


Edifici Edifici Edifici Edifici

scolastici pubblici culturali religiosi


086 087

BIRZEIT ANALISI URBANA

Popolazione, censimento governativo, 2007 - PCBS

Attività produttive, 2009 2

produzione macchinari

1

4

produzione abbigliamento

2

49,9%

Uomini

2261

10

agricoltura

50,1%

Donne

2268

16

produzione di elementi metallici

21

prodotti alimentari

9

21

produzione mobili

10

78

produzione elementi non metallici

8

produzione farmaceutica

2

Costruito e spazi aperti

120

4 10

10,6%

Aree costruita

27,0%

Aree coltivata

62,4%

Aree non costruite

Attività commerciali, 2009 2

informatica e attività correlate

1

16

altre attività commerciali

8

31 tempo libero / sport / attività culturali Edifici e nuclei familiari, 2009 1.772 841 1.005 4,5

10

54

vendita, manutenzione auto

23

Unità abitative

70

ristorazione e settore alberghiero

28

Edifici

150

vendita dettaglio alimentari

96

Nuclei familiari Componenti della famiglia media

Attività terziarie e servizi, 2009 Rete stradale, 2009

16%

40,175 km 13,5 km

strade in buono stato

strade asfaltate strade sterrate

2

affitto macchinari e attrezzature

1

3

trasporti

1

8

poste e telecomunicazioni

2

25

sanità e assistenza sociale

14

26

attività di gestione servizi

6

27

altre attività di servizio

42

mediazione finanziaria

3

educazione

6

856

1584 lavoratori

WRWDOH

17

261 attività


PiovositĂ annua dal 2003-04 al 2009-10, in mm

Consumo percentuale della risorsa idrica, 2010

PP

1,8%

Agricoltura

7,3%

Industria

16,5%

UniversitĂ

74,4%

Abitazioni, Commerciale

535,2

829,8

690,1

734,5

523,5

641,7

727,9

03-04 04-05 05-06 06-07 07-08 08-09 09-10

PiovositĂ . Confronto tra Birzeit e Milano, 2009

6

1082

2046

3128

4

2549

1756

4305

3

3463

423

3886

2

5359

3201

8566

1

311

1672

1983

7RWDOH Percentuale

58%

42%

100 %

ra io m ar zo ap ril e m ag gio giu gn o lug lio ag os to se tte m br e ot to b re no ve m br e dic em br e

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Infrastruttura idrica, 2010


088 089

BIRZEIT RISORSE IDRICHE

LE RISORSE IDRICHE E LA LORO GESTIONE PIOGGE E SORGENTI

4

Fonte: 3DOHVWLQLDQ :DWHU $XWKRULW\. 1 mm corrisponde ad 1 litro di pioggia caduto su 1 mq. 5

ANERA. $PHULFDQ 1HDU (DVW 5HIXJHH $LG; USAID. 8QLWHG 6WDWHV $JHQF\ IRU ,QWHUQDWLRQDO 'HYHORSPHQW. 6

Dati Birzeit.

della

municipalità

di

Il clima di Birzeit è secco con piogge concentrate solo nella stagione invernale. Il villaggio si trova nell’area della West Bank caratterizzata da una quantità media di pioggia pari a 550-600 mm all’anno4. Lo scorso anno – da settembre 2009 a maggio 2010 - ne sono piovuti in tutto 728. Nell’area di Birzeit non sono presenti fiumi né altre superfici d’acqua. Le falde – come già accennato per la West Bank - sono particolarmente profonde e vulnerabili alla contaminazione: a causa del sottile strato di suolo, del flusso concentrato nella parte più superficiale e fessurata dello strato carsico e della presenza di numerosi fori, gli inquinanti possono raggiungere facilmente la riserva d’acqua. L’accumulo sotterraneo d’acqua ha luogo nelle fessure e nei pori della formazione carsica. All’interno dei confini del villaggio non ci sono pozzi per prelevare l’acqua di falda, sono però presenti sette sorgenti principali che prima della costruzione della rete costituivano l’unica risorsa per Birzeit. L’acqua era raccolta dalle sorgenti e distribuita di casa in casa grazie a persone incaricate di rifornire ogni abitazione con l’aiuto di asini. Le tre sorgenti principali - Al Hammam, Ein Flaifleh e Ein Al Kus - sono state recuperate e migliorate nel 1996, grazie ad un progetto della municipalità e ANERA, con fondi provenienti da USAID5, ma l’Intifada e la mancanza di manutenzione hanno annullato le possibili conseguenze di questo intervento. Gran parte dell’acqua delle sorgenti di Ein Al Hammam e Ein Flaifleh non è canalizzata e

si disperde nei campi adiacenti. É molto probabile che le sorgenti di Birzeit siano inquinate a causa della loro vicinanza alle case e ai rispettivi pozzi neri.

RETE IDRICA La distribuzione dell’acqua nel villaggio di Birzeit avviene per gravità e consiste di una semplice rete, con tubi, allacciamenti domestici e valvole. Parte della lunghezza della rete (circa il 48,5%) e circa il 78% dei tubi principali sono stati costruiti nel 1970, dopo che è stata istituita la municipalità di Birzeit nel 1969. La parte restante è stata installata tra il 1970 e il 1990. La rete idrica ha una lunghezza totale di circa 27,240 km. L’acqua attraverso la rete municipale raggiunge il 99,9% delle case6. Dal 1990 fino al 2006 non è stato realizzato nessun progetto di miglioramento sulla rete idrica. Nel 2008 USAID ha finanziato un progetto per il recupero dei tubi della rete principale, che attraversa il centro della città. La parte più vecchia della rete è stata costruita secondo standard, metodi e tecnologie non più adeguati. Le cause del cattivo stato della rete sono molteplici. I tubi hanno perso resistenza per la corrosione dovuta al suolo, per la mancata manutenzione, per interventi sbagliati, per la fornitura non continua e il passaggio d’acqua intermittente. In estate l’acqua arriva alle abitazioni solo una volta o due alla settimana, con conseguenze serie sulla vita quotidiana delle persone. La morfologia del territorio rende difficile la costruzione delle infrastrutture. La maggior parte delle strade sono piane e corrono ad un altezza più o meno costante, alcune invece presentano una pendenza notevole. Le case localizzate nei punti più alti del villaggio devono affrontare spesso il problema della scarsità d’acqua a causa della mancanza di pressione nei tubi della rete idrica.


GESTIONE MUNICIPALE E PREZZI Dal 2006, dopo l’elezione del nuovo consiglio comunale, la distribuzione dell’acqua e la gestione della rete è nelle mani della municipalitĂ , che compra acqua dal Jerusalem Water Undertaking7. Rispetto alla generale situazione della West Bank, l’efficienza di questo ente palestinese di distribuzione può essere considerata buona anche se la fornitura non è sempre garantita durante l’estate e gran parte dell’acqua distribuita è ancora comprata dalla israeliana Mekorot8. Alla fine del 2006 è stato anche istituito un dipartimento per l’acqua, che ha cominciato a lavorare sul miglioramento e lo sviluppo della rete idrica, preparando per l’area urbanizzata un nuovo ‘masterplan’ relativo ai prossimi 30 anni9. Oltre alla divisione in aree prevista dagli accordi di Oslo, all’interno del villaggio c’è anche un altro tipo di zonizzazione, basata sulla tipologia delle abitazioni e il numero di piani possibili: la zona A è formata da uffici e case di alta qualitĂ , di solito sono case ad un piano con giardino privato; la zona B ha case a due piani; mentre la zona C può essere costruita con case fino a cinque piani. Questo tipo di classificazione è un indicatore della futura distribuzione di popolazione nella cittĂ di Birzeit. Due linee guida principali determinano lo sviluppo della rete idrica: il crescente numero di cittadini con i loro bisogni, e le future aree funzionali. I dati raccolti dalla municipalitĂ mostrano le conseguenze positive di questa nuova gestione municipale dell’acqua dal 2006 al 2009: le perdite d’acqua sono state ridotte dal 48 al 23%, la qualitĂ del servizio è migliorata, è cresciuto il consumo di acqua pro capite da 51.3 a 64.4 litri al giorno, i costi di manutenzione sono piĂš bassi, la percentuale di persone che pagano le loro bollette è passata dal 60 all’80%. Un nuovo contatore municipale è stato installato alcuni anni fa per misurare esattamente la quantitĂ d’acqua che entra a Birzeit. La quantitĂ media d’acqua fornita negli ultimi quattro anni a Birzeit è di circa 310.884 m3 all’anno secondo i dati della municipalitĂ 10. Sono stai inoltre sostituiti i vecchi contatori delle case. La

maggior parte dei cittadini incontrati si è lamentata del fatto che i nuovi contatori ‘volumetrici’ calcolano anche l’aria che passa nel tubo quando l’acqua non c’è. Nel punto piĂš alto del villaggio (Al Kherbt, 818 m) è localizzato un serbatoio comunale, con una capacitĂ di circa 300 metri cubi, che ora non è in funzione. Da quel punto l’acqua potrebbe essere distribuita alle case solo per gravitĂ . La difficoltĂ di gestione della rete è anche dovuto al fatto che il consumo e la richiesta non sono fissi: per esempio, l’universitĂ consuma molta acqua solamente nei mesi lavorativi e non in estate, o la richiesta da parte degli utenti aumenta in particolari giorni, secondo il calendario religioso. Generalmente nella West Bank l’acqua fornita attraverso la rete domestica costa ai consumatori circa 4 NIS al metro cubo. La municipalitĂ di Birzeit paga il Jerusalem Water Undertaking 4.2 NIS per ogni metro cubo di acqua fornita. La popolazione paga tra i 5 e i 7 NIS. Le persone si lamentano del forte disequilibrio tra i costi e la qualitĂ del servizio fornito. Nei villaggi circostanti la fornitura del JWU alle case è diretta e i prezzi per l’acqua sono piĂš bassi, circa 2-2.5 NIS. Agli enti pubblici (come la municipalitĂ di Birzeit) l’acqua costa piĂš cara, attualmente – trovando ingiusta questa politica – la municipalitĂ paga solamente il 70% dell’acqua che riceve dal JWU.

MANCANZA DI UN SISTEMA FOGNARIO Tutti i cittadini usano pozzi neri per raccogliere le loro acque grigie e nere. Dalle statistiche del 2007 del Palestinian Central Bureau of Statistics si può presumere che ce ne sono piÚ di 840, distribuiti in tutto il villaggio. Solamente da 5 anni esiste una legge municipale che prevede per ogni nuova abitazione la costruzione di un pozzo nero in cemento, quindi impermeabile; nella maggioranza dei casi, a causa delle frequenti perdite, provocano inquinamento nel sottosuolo. La municipalità non ha mai fatto una campagna di sensibilizzazione riguardo al possibile inquinamento delle sorgenti e delle aree coltivate.

7

Il JWU -HUXVDOHP :DWHU 8QGHUWDNLQJ è l'ente palestinese responsabile per la fornitura idrica in gran parte delle aree del distretto di Ramallah. 8

Circa l’80% secondo il Report della :RUOG %DQN del 2009. 9

Dalla municipalitĂ sono GH‍ۋ‏QLWL GXH WLSL GL FRQ‍ۋ‏QL TXHOOR dell’area urbana vera e propria e il limite dell’area rurale. Il primo circonda la zona urbanizzata in cui la gente vive e dove la municipalità è incaricata della fornitura dei principali servizi (acqua ed elettricitĂ ). Il secondo invece, molto piĂš esteso in VXSHU‍ۋ‏FLH LQFOXGH DQFKH WXWWD l’area agricola attorno a Birzeit, qui i servizi minimi non sono sotto la responsabilitĂ della municipalitĂ . L’area rurale ha XQD VXSHU‍ۋ‏FLH GL GXQXP, piĂš del doppio di quella urbana pari a 6700 GXQXP. 10

I dati della 3DOHVWLQLDQ :DWHU $XWKRULW\ riportano che la fornitura al villaggio di Birzeit. supera i 320.000 metri cubi all’anno.


090 091

BIRZEIT RISORSE IDRICHE

I camion privati incaricati del loro svuotamento, rilasciano gli scarichi all’aria aperta nelle zone più periferiche del villaggio, causando ulteriori danni all’ambiente e rischi per la salute pubblica. La municipalità riceve molte lamentele a riguardo, ma il problema è finora rimasto irrisolto perchè non esistono aree municipali libere né ha il denaro necessario per acquistare terreni da privati. Una rete fognaria è stata installata nella Città Vecchia durante il restauro del 2009 fatto dal RIWAQ11. La rete attualmente non funziona ma è stato proposto un progetto per la costruzione di un impianto di raccolta e trattamento decentralizzato e a piccola scala, come progetto-pilota per l’intero villaggio. L’acqua trattata potrebbe essere ri-usata dai contadini per coltivare, senza rischi per la salute delle persone.

INFRASTRUTTURE IDRICHE DELL’UNIVERSITÀ

11

RIWAQ è un'associazione di studenti, architetti, archeologi e storici impegnati nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio culturale palestinese. Maggiori informazioni in www. riwaq.org. 12

PHG, *URXS.

3DOHVWLQLDQ +\GURORJ\

L’Università di Birzeit ha un piccolo impianto per il trattamento dell’acqua, basato su un processo chimico (contact stabilization units). La costruzione di questo impianto è stata completata nel 1982 e ha una capacità massima di 600 metri cubi al giorno. Riceve gli scarichi di tutti gli edifici dell’università, compresi quelli provenienti dai bagni e dai laboratori chimici e scientifici, per questo motivo il primo stadio di trattamento corrisponde ad una vasca di ‘equalizzazione’ che rende l’acqua più omogenea. Il processo utilizza infatti batteri che possono essere danneggiati o uccisi dall’alta concentrazione di componenti chimici. Dopo il passaggio nella zona di aerazione e la fase di filtraggio, l’acqua viene pompata in cima alla collina e ri-utilizzata per irrigare le piante all’interno del campus. Il riuso agricolo è ancora in fase di sperimentazione. Vicino all’impianto esiste anche un sistema di trattamento sperimentale basato sull’uso di vasche ad alghe (duckweed / algae ponds). Nel campus è anche presente un serbatoio la cui costruzione risale al 1997. La sua capacità totale è di 3000 metri cubi, serve gli edifici del campus e la rete dei pompieri.

USI QUOTIDIANI E ABITUDINI DIFFUSE Alcune case sfruttano l’acqua, totalmente gratuita, delle sorgenti solitamente per usi non potabili, certi agricoltori utilizzano quell’acqua per irrigare le loro colture. Durante la stagione estiva, a partire da maggio, l’acqua delle sorgenti Ein Al Marj e Ein Al Hammam è usata per riempire le piscine di due diverse zone ricreative. Alcune famiglie hanno una cisterna, interrata, per la raccolta dell’acqua piovana dal tetto della casa; in un solo caso abbiamo incontrato un cittadino che convoglia la pioggia dalla strada al proprio giardino. La pioggia è generalmente raccolta per la pulizia della casa e l’irrigazione delle zone esterne, solo in alcuni casi è utilizzata anche per cucinare o bere, con o senza l’uso di clorinatori o filtri. Con l’aiuto di ONG come la PHG12, alcune famiglie sono riuscite a costruire delle cisterne per l’acqua piovana, scavate nel terreno con la tradizionale forma ‘a pera’. Dagli incontri fatti è emerso che rendere partecipi del progetto i diretti beneficiari li responsabilizza e sensibilizza le persone su uso più consapevole della risorsa. Durante l’estate, quando la fornitura d’acqua dalla rete non è costante, l’acqua è raccolta in tank di plastica sul tetto, la pressione nei tubi è sufficiente per farla salire in alto, da lì per gravità si distribuisce nella casa. L’interruzione nell’approvvigionamento dalla rete causa problemi tra le persone, succede che l’acqua venga illegalmente deviata, privandone altre famiglie. I consumi d’acqua in estate si riducono al minimo, non si usa la lavastoviglie, si riduce l’uso della lavatrice, si riusa l’acqua impiegata in cucina per la pulizia della casa e per irrigare il giardino, in certi casi si diminuisce il flusso di scarico del water. L’acqua del rubinetto non sempre è buona, chi può permetterselo preferisce bere acqua in bottiglie. Solo raramente si acquista acqua da camion-cisterna, con prezzi fino ai 40 NIS a metro cubo. Ad esempio un’industria farmaceutica (Birzeit Pharmaceutical Company) in estate è costretta a comprarne da camioncisterna che si riforniscono dalle sorgenti di Ajul. Il consumo medio per la produzione e la pulitura delle


macchine si aggirava attorno ai 12 metri cubi al giorno; quello attuale è di circa 5-6. La scarsità d’acqua ha costretto l’industria a spostare la produzione a base liquida nella sede di Ramallah e ad aumentare il numero di cisterne per immagazzinare l’acqua dalla rete. La fabbrica di pietra (Stone Factory), nonostante la maggior parte dei macchinari lavori con l’acqua, non è allacciata alla rete. L’acqua piovana è raccolta in una cisterna - con capacità di 50.000 metri cubi - scavata accanto alle cave. Il consumo medio giornaliero della fabbrica è di 40-50 metri cubi. L’acqua sporca è riutilizzata perché trattata con sali speciali. Un camion raccoglie l’acqua grigia tutte le mattine.


092 093

PENDENZE DISLIVELLI 0-30% 30-45% 45-70% 70-100%


EIN AL UQBAN altitudine 720m

EIN AL JAMAL altitudine 710m

EIN AL MUSHAYYADAH altitudine 760m

EIN AL FLAIFLEH altitudine 745m carico d’acqua 6.926mc EIN AL HAMMAM altitudine 730m carico d’acqua 12.310mc

EIN AL KUS altitudine 500m carico d’acqua 2.070mc

EIN AL MARJ altitudine 725m

Sorgenti


094 095

BIRZEIT RISORSE IDRICHE

A

B

C

D

E

Sezioni schematiche con punti di raccolta


Andamento orografico Possibile area di accumulo


096 097

RETE IDRICA Ø 0,75“ Ø 2” Ø 3” Ø 4” Ø 6”


Uliveti Orti Spazi riqualificabili Giardini


098 099

BIRZEIT USI DIFFUSI

INVERNO OTTOBRE-APRILE

E S TAT E MAGGIO-SETTEMBRE

9,;,

(3;9, -6950;<9,

(

)

U S O Q U O T I D I A NO *

+

,


706..,

:69.,5;0

:*(90*/0

A. In inverno la fornitura d’acqua dalla rete municipale è continua. B. In estate l’acqua raggiunge le case 1 o 2 volte la settimana per alcune ore al giorno. L’acqua viene accumulata in tank posizionati sul tetto. C. La gestione municipale dell’acqua provoca l’aumento dei costi del servizio (JWU_ 4,2NIS/m3; MUNICIPALITY_ 5-7NIS/m3) D. Chi puó permettersi di comprare acqua in bottiglia, la preferisce a quella fornita dalla rete.

-

/

E. Alcune industrie e attività produttive, per far fronte alla carenza d’acqua, la acquistano da camion-cisterna. F. Le piogge che cadono da novembre a marzo sono solitamente raccolte dal tetto in cisterne a livello del terreno. G. L’acqua piovana raccolta serve per irrigare, lavare e pulire. In estate alcune famiglie la consumano con o senza l’uso GL VSHFLDOL FORULQDWRUL R ‫ۋ‬OWUL

.

H. Le piogge, penetrando nel terreno, raggiungono la falda e costituiscono la principale ‘ricarica’ delle sorgenti.

0

I. L’uso delle sorgenti è gratuito, alcune case si sono allacciate, sfruttando l’acqua soprattutto nei primi mesi successivi all’inverno. L. L’acqua delle sorgenti è utilizzata principalmente per irrigare i campi coltivati. Qualcuno la considera potabile.

3

5

M. La qualità dell’acqua delle sorgenti è bassa a causa dell’inquinamento del terreno dovuto alla mancanza di una rete fognaria. N. In mancanza di fogne si utilizzano pozzi neri, che vengono svuotati più o meno regolarmente. Le acque nere sono poi scaricate in terreni ai margini del villaggio. O. Non tutti i pozzi sono costruiti con pareti in pietra o cemento. /H QXPHURVH LQ‫ۋ‬OWUD]LRQL nel terreno sono fonte di inquinamento anche per la falda.

4

6




102 103



& '*) *,)!/"#$


IN COSA CONSISTE IL CONTROLLO ISRAELIANO DELL’ACQUA?

17/03 GERUSALEMME. EYAL HAREUVENI Incontro con Eyal Hareuveni di B’Tselem, responsabile per i diritti legati all’acqua nella West Bank.

Ci interessa capire meglio qual è la d’acqua, non piove molto… occorre gestire la situazione generale della West Bank risorsa con molta attenzione, risparmiandone riguardo al problema dell’acqua, in il più possibile. Inoltre è importante avere particolare come il potere sulle risorse una rete idrica efficiente, cosa che i Palestinesi diventa uno strumento di controllo. non hanno. Israele non ha praticamente La prima cosa che vi raccomando di fare investito quasi nulla per rafforzare la rete e i è leggere il nostro ultimo report, Troubled tubi delle comunità palestinesi fino al 1995. Waters, credo sia una buona introduzione al Ci sono alcuni villaggi che ricevono l’acqua tema. Descrive il quadro solo per metà settimana, La principale riserva generale della situazione e anche quando l’acqua nella West Bank e nella arriva, non riescono d’acqua, condivisa sia Striscia di Gaza. ad immagazzinarne dagli Israeliani sia dai La principale riserva abbastanza per il Palestinesi, è chiamata d’acqua condivisa sia resto della settimana. ‘Mountain Aquifer’ dagli Israeliani sia dai Invece in qualsiasi Palestinesi è chiamata ‘Mountain Aquifer’, insediamento si trovano grandi serbatoi per l’area di ricarica di questa falda si trova al di la raccolta d’acqua. Occorre quindi investire sotto della zona montuosa della West Bank. in nuove infrastrutture. La perdita media Lo scarico migliore di questa falda avviene dell’acqua fornita è molto alta nei villaggi ad ovest della Linea Verde, in Israele, e nella palestinesi, è circa un terzo del totale, per le valle del Giordano, che è sotto il controllo perdite dei tubi. La perdita media d’Israele israeliano. Israele controlla questa falda è attorno all’11%, piuttosto bassa per gli dal 1967, a nessun Palestinese è consentito standard occidentali. scavare pozzi senza il permesso di Israele. Gli accordi ad interim del 1995, di fatto, hanno Come sono riusciti gli Israeliani ad avere un consolidato questo controllo israeliano sulla così forte controllo delle risorse? Prima del risorsa idrica. Israele usa circa l’80% dell’acqua 1967 quest’acqua era ancora palestinese… del ‘Mountain Aquifer’ e i Palestinesi Sì, di fatto impendendo ai Palestinesi di avere risultano discriminati una rete efficiente, di Israele controlla anche dalle quantità scavare pozzi profondi, questa falda dal 1967 assegnate dagli accordi: occupando le aree questo è il motivo più strategiche per perché non c’è sufficiente acqua in quasi l’estrazione dell’acqua, specialmente nella tutta la West Bank. La fornitura d’acqua è valle del Giordano… questo è il modo in cui legata alle scelte politiche israeliane: ci sono hanno preso il controllo. zone della West Bank in certi periodi dove l’acqua non arriva alle comunità palestinesi, Ma hanno fatto tutto questo in maniera devono comprarla da dei camion-cisterna completamente illegale? Per farlo hanno ma, paradossalmente, agli insediamenti creato nuove leggi? israeliani vicini l’acqua non manca mai! Oltre Hanno imposto degli ordini militari, violando a questo fattore c’è da aggiungere che questa ovviamente le leggi internazionali. Al paese è un’area molto arida, in generale tutto il occupante non è consentito di utilizzare le Medio Oriente: non ci sono abbastanza fonti risorse naturali del territorio occupato.


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– , per esempio per costruire una linea della La maggior parte delle colonie si trova nella rete che colleghi due villaggi vicini, occorre valle del Giordano, perché è una zona più ricca ottenere un ulteriore permesso da parte della da questo punto di vista. C’è una convinzione La prima questione nella gestione del settore Civil Administration, un’autorizzazione che diffusa tra i Palestinesi che il percorso del idrico è assegnare una certa quantità d’acqua è molto complicato avere. Ogni iniziativa Muro di Separazione sia stato disegnato per per l’agricoltura, è fondamentale non solo palestinese nel settore idrico deve sottostare ottenere più acqua, ma guardando le mappe nelle aree palestinesi ma anche in Israele. ad un’approvazione israeliana, e ovviamente delle riserve d’acqua non è vero. Israele può Israele ricicla il 70% delle acque grigie e le tutto ciò ha un’implicazione politica. Dovete prendere l’acqua dal territorio israeliano, riusa per l’agricoltura. Che è una percentuale anche tener conto che quando gli Israeliani senza entrare nella West Bank. Sono così abbastanza alta per gli standard occidentali. e i Palestinesi hanno vicini, che non fa alcuna Ogni iniziativa I Palestinesi hanno un unico impianto di steso gli accordi ad differenza. trattamento funzionante. palestinese nel settore interim, era prevsito che venissero attuati nei Siamo state in un idrico deve sottostare ad Dove? cinque anni successivi – villaggio nei pressi di un’approvazione israeliana Ad Al-Bireh. È l’unico. Nel resto della West dal 1995 al 1999. Sono Jifna dove, di frequente, Bank non ce n’è nemmeno uno. passati più di quindici anni, io non credo che i coloni dell’insediamento vicino vanno a i Palestinesi sappiano o che forse abbiano prendere l’acqua alle sorgenti, reclamando La ragione è che devono ottenere un compreso solo ora il problema della gestione quel posto come terra che appartiene a loro. permesso da parte di Israele per costruirlo? delle risorse idriche nella West Bank. Episodi a livello locale come questo non sono Sì, in alcune zone devono avere il permesso Quando parliamo di area C intendiamo una rari, la quantità d’acqua delle sorgenti sta per farlo. In futuro l’acqua trattata dovrà zona sotto il controllo militare israeliano in diminuendo. Quest’anno è piovuto meno del diventare una delle risorse principali per cui non è possibile costruire nulla; quest’area solito. Nell’ultimo decennio molti anni sono l’agricoltura a causa della diminuzione delle nega la connessione tra una zona palestinese stati ‘secchi’. piogge, del riscaldamento globale… Il riuso e l’altra rendendo quasi impossibile la di quest’acqua è la fonte principale per costruzione di una rete. A differenza degli La ragione principale dell’abbassamento l’agricoltura israeliana. Israeliani che invece hanno costruito il del livello di falda è la ridotta quantità National Water Carrier, attraverso enormi di piogge o anche il generale aumento di Dove sono gli altri impianti palestinesi? tubi prende l’acqua del lago di Tiberiade e popolazione? Uno si trova a Nablus, ma non funziona, ce la porta attraverso il centro di Israele fino a Per entrambi i motivi. n’è un altro a Ramallah sud. È stato costruito Israele ricicla il 70% che non è per niente negli anni ‘60-‘70. Quali sono le zone della West Bank che sono efficiente… ogni delle acque grigie e È impensabile fare più afflitte dal problema della mancanza volta che i Palestinesi qualcosa del genere nella d’acqua? le riusa per l’agricoltura vogliono migliorare West Bank, gli unici Dipende; soprattutto le comunità più isolate L’unico impianto di le loro infrastrutture impianti che possono all’interno dell’area C. A sud di Hebron ci trattamento in funzione devono avere il permesso realizzare sono locali, sono certe comunità di beduini, o a nord nella West Bank per farlo, devono quindi più costosi nella valle del Giordano… sono costretti a è ad Al Bireh passare attraverso il e possono servire al comprare acqua dai camion-cisterna, il cui Joint Water Committee, dove Israele ha il massimo un paio di villaggi. prezzo è decisamente più alto, spendendo potere di veto e se il progetto riguarda una spesso metà del guadagno familiare per averla. zona interna all’area C – che praticamente C’è una relazione tra la localizzazione costituisce il 60% della West Bank e divide degli insediamenti israeliani e la presenza Anche il livello del mar Morto si sta tutte le comunità palestinesi l’una dall’altra di risorse idriche? abbassando? INCONTRI EYAL HAREUVENI


Sì, perché Israele preleva sempre più acqua del Giordano, in cui i consumi superano di Ci sono due parti degli accordi ad interim, mi dal Giordano. Allo stesso tempo la Siria molto i 200 litri al giorno. Stiamo parlando riferisco all’articolo 40: la prima parte riguarda e la Giordania prendono acqua dai suoi solo di usi domestici: in questi numeri l’impegno di Israele a fornire 65 milioni di affluenti del Giordano, non sono comprese metri cubi d’acqua all’anno. Attualmente Il bacino del Giordano per esempio c’è un le quantità d’acqua Israele ne fornisce ai Palestinesi il doppio. La progetto condiviso da destinate all’agricoltura. seconda questione riguarda il fatto che Israele è un’altra risorsa a cui i Siria e Giordania per consenta ai Palestinesi di sviluppare nuove Palestinesi non hanno prendere acqua dal Rispetto agli standard risorse idriche in questa area. I Palestinesi alcun accesso fiume Yarmuk, che dell’Organizzazione ritengono che sia praticamente impossibile costituisce la principale immissione d’acqua Mondiale della Sanità (WHO)? farlo perché costerebbe troppo, pensano che nel Giordano. Secondo una ricerca il flusso L’Organizzazione Mondiale della Sanità Israele abbia raggirato gli accordi. Anche del Giordano è circa il 2-3% di quello che era dice che lo standard minimo raccomandato se avessero le capacità tecniche e il budget negli anni ‘40 del secolo scorso. Questa è il per il consumo giornaliero è di 100 litri necessario per farlo sarebbe troppo costoso motivo per cui il livello del mar Morto si sta per le popolazioni che e non riuscirebbero I consumi delle colonie abbassando di un metro l’anno. Il bacino del vivono in villaggi e città, comunque ad ottenere israeliane nella valle del Giordano è un’altra risorsa a cui i Palestinesi facendo riferimento la disponibilità d’acqua non hanno alcun accesso e che continuano anche ai consumi legati che vorrebbero. Giordano superano di a reclamare, ma non c’è nessun modo per ai servizi, come le scuole, molto i 200 litri al giorno ottenerlo. gli ospedali… Non ne varrebbe la pena? E com’è la situazione a Gerico? Questi dati però non tengono conto Esatto. Non c’è nessuna possibilità di Gerico è nella zona in cui si trovano le sorgenti dell’acqua proveniente da altre fonti, come sviluppo. più ricche d’acqua, è la zona con più risorse di dalla raccolta di acqua piovana... tutta la West Bank. Non c’è però alcun modo Di fatto in area C non è consentita nemmeno in cui possa essere trasportata l’acqua da lì al la costruzione di serbatoi per la raccolta, resto del Paese, nemmeno nei villaggi a nord Israele li distrugge ogni volta. di Gerico. A Gerico il consumo medio pro capite Anche per costruirlo in casa propria? d’acqua è attorno ai 200 litri il giorno. Sì. Occorre ottenere un permesso. La maggior parte dei territori dell’area C sono considerati Praticamente in linea con uno standard zone militari chiuse in cui non è possibile europeo? costruire nulla; qui tutto può essere demolito, In questa zona sì, e comunque il consumo compresi i pozzi di raccolta per l’acqua. è doppio nei vicini insediamenti. A nord di Gerico, ad Al Auja, il consumo medio è attorno Quindi gli Israeliani stanno costruendo agli 82 litri pro capite al giorno. Nel piccolo una loro rete indipendente? villaggio di beduini poco più ad est, è di 24 Sì, a volte serve i villaggi palestinesi, ma litri. Comparabile alla situazione in Darfur, in principalmente è costruita per rispondere alle Congo. Prendendo in considerazione tutta la necessità delle colonie. In certi casi Israele West Bank, il consumo medio è di 70-73 litri continua a fornire l’acqua ai Palestinesi, al giorno, in Israele – insediamenti compresi questo riguarda parte degli accordi ad – è 240 litri nelle città, 210 per le zone rurali. interim. Israele fornisce anche più acqua di L’unica eccezione sono le colonie nella valle quanto stabilito dagli accordi del 1995.


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QUAL È LA SITUAZIONE DI BIRZEIT RISPETTO ALL’ACQUA?

01/02 BIRZEIT. MIRA STEPHAN Incontro con il capo del Dipartimento per l’acqua della municipalità di Birzeit.

Qual è la situazione generale di Birzeit equivalgono al numero delle case. rispetto al problema dell’acqua? All’interno della città di Birzeit sono presenti Ogni quanto viene svuotato? sette sorgenti, tre delle quali di dimensioni Circa due o tre volte al mese. significative, le altre sono gestite da privati. L’acqua delle sorgenti è principalmente Dove sono svuotati i camion-cisterna che utilizzata per l’irrigazione agricola. prelevano le acque nere? La maggior parte delle persone che vivono Ho una mappa che mostra i punti in cui accanto alle sorgenti cercano di sfruttarle: il questi camion vengono svuotati. Questo è un loro uso è gratuito, anche se probabilmente servizio privato ma la municipalità dovrebbe l’acqua è inquinata. evitare che gli scarichi Ogni casa può vengano svuotati all’aria All’interno della città sono possedere un pozzo per aperta e controllare presenti sette sorgenti raccogliere dal tetto i problemi legati alla l’acqua piovana: questa viene riutilizzata per sanità. Negli ultimi giorni, per esempio, irrigare campi e giardini, lavare le auto e per alcune persone sono venute a lamentarsi per la pulizia delle zone esterne della casa. Ci il cattivo odore e per la presenza d’insetti, sono persone che utilizzano clorinatori per dovuti agli scarichi delle acque nere vicino depurare l’acqua e berla durante l’estate. alle case. La capacità dei pozzi per l’acqua piovana varia I proprietari del servizio di ‘svuotamento’ tra i 45 e i 60 metri cubi. hanno fatto presente il problema, per Non c’è un serbatoio municipale per la raccolta sapere dove poter scaricare i rifiuti, ma la dell’acqua piovana e non esiste neanche municipalità non possiede alcuna terra e non una rete di fognature, né un impianto per il può offrire nessuna alternativa. Allo stesso trattamento e il riuso dell’acqua di scarico: le tempo, però, non possiamo fermare il loro acque sporche confluiscono, infatti, nei pozzi lavoro poiché è necessario svuotare i pozzi neri di ciascuna casa. neri. Abbiamo fatto Non esiste una rete di C’è un problema appello al Ministero fognature, né un impianto d’inquinamento legato della sanità a Ramallah. alle infiltrazioni di Una soluzione potrebbe per il trattamento e il riuso queste acque nere nel essere quella di dell’acqua di scarico suolo. Solo da cinque comprare un terreno anni esiste una legge che obbliga a costruire apposta ma non abbiamo soldi per farlo. Il i pozzi neri in cemento; mentre prima tutti problema è fermo per ora e vedremo come gli scarichi filtravano nel terreno. Ora invece risolverlo. chi costruisce una nuova casa deve rispettare questa norma. Che qualità ha l’acqua raccolta? Effettivamente non abbiamo mai testato la Ogni casa possiede nel proprio terreno il qualità di quest’acqua; quei pozzi sono privati suo pozzo nero? e l’acqua è gestita direttamente dagli abitanti: Sì, ogni casa ne ha uno. Chi costruisce una non abbiamo in mano noi il controllo di casa deve averlo per legge, non è una scelta. questo sistema. Molto probabilmente c’è la I numeri dei pozzi neri praticamente presenza d’inquinanti perché l’acqua proviene


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INCONTRI MIRA STEPHAN

dal tetto, che spesso non è pulito.

pagare così tanto l’acqua alle persone. Per questo motivo il rapporto che abbiamo con il Jerusalem Water Undertaking non è buono; abbiamo chiesto loro di abbassare i prezzi, ma si sono rifiutati. È stata fatta un’analisi e si è deciso che la municipalità pagherà solamente il 70% di ogni bolletta mensile, fino a che non verranno abbassati i prezzi.

anni passati solo il 50% era quello che arrivava effettivamente alle abitazioni, tutto il resto finiva nel suolo per le perdite dei tubi. La prima cosa è stata scrivere una proposta e spiegare la situazione attuale, abbiamo raccolto dei fondi dall’UE, da USAID… abbiamo studiato come riabilitare la rete, abbiamo diviso la città in 7 zone, prevedendo che il nostro piano potesse servire la città per i prossimi 30 anni. Sapevamo che i tubi erano molto piccoli, che avevamo bisogno di allargarli e di fare varie connessioni. In questi anni con i fondi di USAID abbiamo lavorato per le due zone più ‘sofferenti’, le zone 2 e 4. Sono le due zone con i tubi principali della rete della città. Abbiamo cambiato inoltre tutti i contatori delle abitazioni.

Qual è il vostro rapporto con il Jerusalem Water Undertaking? Il Jerusalem Water Undertaking è l’istituzione da cui noi compriamo l’acqua. Ogni mese abbiamo una certa quantità d’acqua da La distribuzione negli altri villaggi quindi ridistribuire all’interno della città. Un è diretta? Non c’è un’istituzione municipale apposito contatore misura le quantità d’acqua che distribuisce a sua volta alla gente? che entrano nella rete cittadina. Noi paghiamo Sì. Un altro aspetto del problema è che non l’acqua 4.2 NIS per tutta la gente paga le Il Jerusalem Water ogni metro cubo, e la bollette: fino a quattro vendiamo alla gente ad Undertaking è l’istituzione anni fa lo faceva solo il un prezzo compreso tra 60% della popolazione. da cui compriamo l’acqua i 5 e i 7 NIS. Ora la situazione Paghiamo 4.2 NIS Siamo soggetti a un sta leggermente per ogni metro cubo sistema ‘a blocco’: da 0 a migliorando; la Quando avete fornito il nuovo contatore, 20 metri cubi si paga 5 NIS, da 21 a 30 5,5 percentuale è infatti salita all’80%. avete fatto qualche pubblicità? NIS etc. Sì, quando l’abbiamo installato, abbiamo Perché la gente non vuole pagare le bollette? distribuito brochure, volantini e cartelloni Il prezzo cresce con le quantità? La gente è povera, poche persone lavorano, in cui si spiegavano i motivi e lo scopo Esatto, di fatto quelli che pagano di più sono alcuni si lamentano del servizio quindi non della sostituzione del vecchio contatore. La le industrie che usano molta acqua (oltre i vogliono pagare. Ci sono interruzioni, il gente prima non controllava il consumo, 60 metri cubi). Anche se la bolletta ha una servizio non è continuo. La loro posizione è: non leggeva il contatore. Per esempio se si scadenza bi‐mensile, i prezzi non sono legati ‘il servizio non è buono, quindi non pago’… consumava 30, prima veniva letto 10 e per a un certo ‘periodo’ di tempo. Il sistema è la situazione sociale è questa. È molto difficile noi era una perdita enorme. Mettendo dei proporzionale alle quantità: ad esempio, se in avere una percentuale del 100% da questo contatori nuovi in questi 4 anni abbiamo due mesi ho usato 50 metri cubi, pago i primi punto di vista. Che la percentuale si sia ridotto le perdite d’acqua dal 52 al 23%. La 20 a 5 NIS, i 10 dopo (fino a 30 metri cubi) alzata fino all’80% in 4 anni è il risultato di gente si è accorta che il servizio non è più 5.5, fino a 45 metri cubi li pago 6 NIS e così uno sforzo fatto dalla come una volta e molti via. 4.2 NIS è un prezzo alto, alcuni villaggi municipalità: è stato sono tornati a pagare La fornitura d’acqua qui vicino la pagano 2-2.5 NIS. cambiato lo staff, è stato la bolletta: abbiamo non è continua: in estate creato un dipartimento acqua buona, in buone arriva solo due giorni alla Qual è la causa di un prezzo così alto? per l’acqua, abbiamo quantità. settimana Il Jerusalem Water Undertaking copre le perdite fatto uno studio per Qui a Birzeit, la d’acqua dei tubi e i costi di manutenzione. migliorare tutto il sistema, non c’era una fornitura non è continua, in estate l’acqua Inoltre, siccome noi siamo un’istituzione, e cartografia quindi abbiamo ridisegnato la arriva solo due giorni alla settimana. La non un soggetto privato, ce la fanno pagare rete. Abbiamo preso un nuovo contatore per domanda allora è: come riesce la gente a di più. Dicono: “Siete un’istituzione e riuscite calcolare l’acqua proveniente dal Jerusalem gestire questa situazione? Ovviamente vuole a farvi pagare”, ma di solito non fanno Water Undertaking. Del 100% preso negli farsi la doccia, vuole vivere la sua vita…


Gli abitanti comprano dei tank di plastica per l’acqua e li mettono sul tetto. Quando c’è acqua, questa arriva dai tubi, sale per pressione sui tetti e riempie i tank. Durante i due o tre giorni in cui l’acqua c’è, la gente riempie tutti i tank che ha, cosicché, quando viene a mancare l’acqua della rete, si può utilizzare quella dei tank. Le case hanno un sistema di tubi che collega i tank all’interno delle abitazioni: per i quattro o cinque giorni successivi usano solo quell’acqua per cucina e bagni. Dopodiché il tank si svuota e bisogna aspettare che torni l’acqua della rete. La soluzione più comune è quindi immagazzinare acqua sul tetto.

patrimonio: si può vendere e si può comprare. Per noi la rete è un investimento. Come comprare una casa. Possiamo con il tempo, usare i soldi che prendiamo dalla distribuzione dell’acqua per fare qualche piccolo progetto per la città. Abbiamo preso questa decisione, avremmo potuto fallire, ma ci sono stati dati molti aiuti, dalla gente e da alcune istituzioni. Da quando è cominciata la gestione dell’acqua da parte della municipalità? Dal 2007, in realtà tutto il lavoro è cominciato dal 2006. Dove è situato il tank della città? Nel punto più alto di Birzeit. Non abbiamo pompe o motori, da lì la ridistribuiamo solo per gravità.

Questo sistema funziona solo a livello ‘privato’, non c’è una raccolta pubblica di acqua per la città? No. Per essere precisi c’è un tank cittadino, Nelle abitazioni, la cui capacità è di 300 metri cubi, ma è La soluzione più comune piuttosto piccolo e viene è immagazzinare l’acqua usato raramente. della rete sul tetto Questi tank che vengono riempiti d’estate non sono gli stessi usati per la raccolta dell’acqua piovana? Sono diversi. Quelli per l’acqua da bere sono sul tetto, quelli per la pioggia sono sottoterra. Sono sul tetto perché altrimenti avrebbero bisogno di una pompa per portare l’acqua a tutti i piani. La pompa è costosa e ha bisogno di elettricità. Invece, mettendoli in alto, distribuiscono l’acqua per gravità. La pioggia raccolta non viene usata in casa, ma all’esterno. Perché la municipalità ha deciso di gestire lei stessa l’acqua, invece di avere le case direttamente collegate al Jerusalem Water Undertaking? Perché l’acqua è un bene per noi, un

per portare l’acqua sul tetto c’è bisogno di una pompa? No, la pressione dei tubi è sufficiente. Quando l’acqua passa da una zona più alta ad una più bassa, per la differenza di quota, ha una buona pressione. Per quanto riguarda la rete… Abbiamo i dati sulla dimensione del diametro e la lunghezza dei tubi, sia i vecchi che i nuovi. La percentuale delle case allacciate alla rete è del 99,9%. Come viene scaldata l’acqua raccolta nei tank? Come si ottiene acqua calda? Ci sono due modi: d’estate si scalda ‘gratis’ con i pannelli solari che abbiamo sul tetto – qui tutto è sul tetto! –; d’inverno, invece, l’acqua è collegata ad una caldaia. Quali funzioni usano più acqua? Abbiamo alcuni dati riguardanti le quantità

d’acqua assegnate per le diverse funzioni. Per le abitazioni la percentuale di uso dell’acqua è il 74.4% del totale, per le industrie il 7.3%, l’Università di Birzeit ne usa il 16.5%. Non abbiamo molte altre informazioni. Quali sono le zone della città che ancora devono essere sistemate? Vogliamo lavorare sulle zone 1, 6, 7. Non vogliamo lavorare sulle zone 3 e 5 perché sono le aree per lo sviluppo futuro della città. La rete è stata pensata per i prossimi 30 anni. Per quanto riguarda la Città Vecchia, abbiamo fatto l’intera risistemazione delle infrastrutture: c’è stato un progetto per la rete elettrica, idrica e anche quella delle fogne. Vi sorprenderete che sia stata fatta la rete delle fogne quando in città non esiste una rete principale o un impianto di trattamento. Effettivamente ora quella rete non funziona, comincerà ad essere operativa quando verrà collegata con il resto. L’abbiamo fatto avendo la disponibilità di fondi del progetto. Sono stati restaurati circa 30-40 edifici, abbiamo cominciato ad incoraggiare la gente a tornare nella Città Vecchia. Hanno aperto un caffè, un ristorante, stanno aprendo una guest‐house… Stanno lavorando per creare una possibilità di turismo anche qui, per gli stranieri. C’è l’Università e ci sono gli studenti, che costituiscono una grande risorsa per Birzeit. Non pensa che la rete per le fognature che avete costruito nella Città Vecchia possa essere usata adesso, parzialmente, attraverso la costruzione di un impianto di trattamento più piccolo? Questa idea è stata pensata, abbiamo individuato un’area appena fuori dalla città ma il più vicina possibile dove costruire una sorta di impianto di trattamento ‘pilota’, un modello sperimentale per la città.


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INCONTRI

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L’acqua verrebbe poi riutilizzata per cosa? Per l’agricoltura? Oppure pensate di riportarla all’interno della città? Sarebbe riutilizzata per l’agricoltura. Il progetto c’è ed è già stato avviato? Il progetto è sulla carta, stiamo cercando fondi. Quante persone vivono a Birzeit? La popolazione di Birzeit è di circa 5000 persone. Ci sono poi oltre 2000 studenti che arrivano dai villaggi circostanti per andare l’Università. Alcuni vivono qui per tutta la durata degli studi. Solo l’università con gli studenti, i professori e tutti gli impiegati conta quasi 10.000 persone. Avete dati recenti sulla popolazione? No, secondo le statistiche del 2007 il numero delle famiglie di Birzeit era di 1005. Il prossimo censimento sarà nel 2017 (ne viene fatto uno ogni 10 anni). Gli studenti vivono in case dentro la città? Si, c’è uno studentato ma non è sufficiente per tutti: la maggior parte degli studenti vive in case affittate. Durante l’Intifada, com’era la situazione a Birzeit? C’erano posti di blocco, le strade erano controllate…? C’era un check point nella strada tra Ramallah e Birzeit; si poteva passare ma ci voleva molto tempo.


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QUAL È LA STORIA DI BIRZEIT?

Qual è la storia di Birzeit? La città di Birzeit è molto antica, risale a 2000 anni prima di Cristo. All’interno della città sono presenti tre siti storici: il primo, Al Kherbt (che significa ‘rovine’), è in cima alla collina qui a lato; il secondo è la Città Vecchia; e il terzo, Al Ahlras (che significa ‘altura’), si trova sulla strada per Atara. La gente viveva in questi tre luoghi? Questi centri erano abitati già dal periodo romano e bizantino. Sono stati ritrovati anche reperti greci, soprattutto ad Al Ahlras. In tutti e tre i luoghi storici sono presenti tracce di diverse culture: greca, romana, bizantina, islamica, crociata (ad Al Kherbt), mamelucca e ottomana.

dei cristiani che vivevano qui si sono spostati ad est del Giordano poiché i Mamelucchi li perseguitavano come se fossero crociati. La città era piccola? Tutti i paesi erano piccoli. Nel 1595‐96 Birzeit era molto piccola: secondo quanto riportato dai documenti turchi c’erano in tutto 27 famiglie. Si crede che Cristo sia passato da qui andando a Nazareth. La Vergine Maria lo portò attraverso Al Bireh, Jifna, Birzeit, fino a Nazareth.

Come viveva la gente? La città vecchia era divisa in quartieri, ognuno dei quali era un’area ben delimitata dove viveva una sola famiglia. Quando questa diventava troppo grande, alcune persone La gente era divisa a seconda della famiglia formavano un nuovo quartiere. dell’appartenenza? Si parla di sette quartieri all’interno della città No, questi erano i diversi periodi: durante il vecchia di Birzeit: c’era il quartiere Musallam periodo greco tutto il paese era sotto i Greci, (che si trova sulla sinistra entrando nel centro ma quando arrivarono i Romani non c’erano storico); il quartiere della famiglia Nasser più i Greci. Si crede che nel periodo ottomano (che inizialmente apparteneva al quartiere la gente vivesse qui, su questa montagna. Musallam, ma poi si staccò per creare il Successivamente ci proprio quartiere); il furono molti dissidi tra quartiere della famiglia La città di Birzeit è molto i popoli Qais e Yaman, musulmana Abu Awwad; antica: ci sono tre diversi e furono obbligati a il quartiere Ladar (un siti archeologici spostarsi nella città componente della vecchia. All’inizio del periodo ottomano famiglia Umm Eid che viveva nel quartiere Birzeit era abitata solo da musulmani. Nel Abu Awwad creò un nuovo quartiere e lo 1715, avvennero degli scambi tra le tribù chiamò Ladar, poiché le stanze era chiuse le Qais e Yaman: i cristiani di Ain Arik che une verso le altre); c’era poi il quartiere di appartenevano al gruppo Qais si spostarono a un’altra famiglia musulmana, chiamata Al Birzeit, unendosi ai musulmani Qais, mentre Washahah (ora è in atto la riabilitazione di i musulmani della tribù Yaman che vivevano questo quartiere, che è di fronte alla vecchia a Birzeit andarono ad Ain Arik e Ain Qinia. chiesa); e infine i quartieri Shahin e Abdallah. 08/02 BIRZEIT. MOUSA ALLOUSH Incontro con un abitante, farmacista ed esperto di storia locale.

Non c’erano cristiani prima di allora qui a Birzeit? Si, non c’erano cristiani, soprattutto nel periodo ottomano. Dopo le crociate molti

Cristiani e musulmani convivevano pacificamente? Sì, a volte c’erano problemi, ma riuscivano sempre a controllarli. I cristiani che vivevano


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le guerre crociate, la Palestina era vuota, non ogni famiglia costruiva un solo locale, ma c’erano più di 300.000 persone in tutta la dopo il periodo ottomano, durante il mandato Palestina. E quando venne Saladino, portò britannico, la gente divenne più sicura e qui strinsero numerose relazioni con altri qui più di 20 tribù dall’Iraq e dal Kurdistan. iniziò ad occupare le zone più periferiche. villaggi: ciascuna famiglia cristiana di Birzeit Ci sono anche tribù che provengono dallo Mio padre, ad esempio, costruì qui la nostra instaurò un rapporto con una famiglia Yemen. Quando arrivò l’Islam, tutti i casa. Quando il mandato britannico stabilì musulmana in un altro Cristiani dell’Arabia a Ramallah un organo di controllo contro i paese. La famiglia Al furono mandati al nord, dissidi tra le tribù, la gente si sentì più sicura La popolazione di Birzeit Kaileh (che faceva parte verso la Siria, la Palestina ed iniziò a costruire tutt’attorno alla città era solita bere della famiglia Umm e il Giordano orientale. vecchia, e Birzeit cominciò ad espandersi. l’acqua delle sorgenti Eid) aveva rapporti con Per questo motivo noi La situazione economica migliorò quando un villaggio chiamato Al Mazhra, mentre la diciamo di arrivare dallo Yemen. L’Arabia le persone che si erano spostate in Kuwait a famiglia Aranki (appartenente alla famiglia Saudita e la Penisola del Sahara divennero di vivere e lavorare, iniziarono a mandare soldi Musallam) si legò al villaggio di Dura. Altre un’unica religione, l’Islam. ai propri familiari qui a Birzeit, cosicché ogni famiglie strinsero rapporti con Silwad e famiglia poté costruirsi la propria casa, con Atara. Le famiglie si legavano tra di loro Per quanto riguarda il problema due o tre locali. Nel 1967 poi, con l’Intifada, per difendersi: quando c’era un problema si dell’acqua… un gran numero di persone emigrò verso gli aiutavano reciprocamente e nelle occasioni Inizialmente la popolazione di Birzeit era Stati Uniti. Se ora i cristiani presenti a Birzeit particolari, come ad esempio i matrimoni, solita bere l’acqua delle sorgenti: ce n’erano sono 2000, in America ce ne sono 5000. Se la tutti i membri delle famiglie erano invitati a più di 20 in questa zona. Tre di queste – comunità musulmana originale era di 1000 partecipare. Ein Al Hammam, Ein Flaifleh e Ein Al Kus persone, ce ne sono altrettanti ad Amman, – avevano acqua durante tutto l’anno. Ein Al nei Paesi Arabi e anche in America. Qual era il lavoro di questa gente? Kus si trova a sud della città vecchia, mentre Erano contadini, tutti lavoravano la terra. Si Ein Al Hammam e Ein Flaifleh sono a nord. Perché sono emigrati in America e non in coltivavano ulivi, viti e fichi. Quando nel 1948 arrivarono i rifugiati, Europa? l’acqua qui a Birzeit non era più sufficiente, Perché era già successo durante il periodo Si praticano ancora queste colture? e la gente cominciò ottomano: i cristiani No, ora nessuno più lavora la terra. Non ci ad usare altre sorgenti, scappando dalle leggi Si cominciò a costruire sono più viti, poiché la gente è emigrata in una delle quali è Al della dominazione nella Città Vecchia. Kuwait e in America lasciando le proprie Marj (oggi una piscina turca erano andati negli Ciascuna famiglia viveva terre. Mio padre era contadino, ma io sono prende l’acqua da quella Stati Uniti, così come in un unico locale farmacista e i miei fratelli vivono in Giordania sorgente). Un’altra durante il mandato e in altri paesi. Non tornano a Birzeit perché sorgente è Ein Uqban, a nord della città. Il britannico. Per questo motivo molte persone non possono. termine deriva o dal nome di un grande a Birzeit avevano parenti che si erano già uccello, Uqban, o dall’esistenza in quel luogo stabiliti in America, e risultava più facile Questi rapporti tra popoli esistono ancora? di un’antica chiesa chiamata Abuna Yacoub, raggiungere gli Stati Uniti, piuttosto che I legami tra le famiglie divennero sempre più da cui il nome Uqban. riuscire ad ottenere la cittadinanza in Europa, forti. Questo è stato il modo con cui i cristiani Germania, Inghilterra… si sono protetti durante i 1300 anni nella loro La gente cominciò a costruire la propria terra: hanno instaurato relazioni durature tra casa attorno a queste sorgenti per prelevare La città è cresciuta molto negli ultimi anni? le diverse famiglie. Tutti i cristiani discendono l’acqua? Non molto, ma abbastanza. È cresciuta perché da uno stesso antenato, chiamato Farah, No, all’inizio si cominciò a costruire nella città la gente viene a Birzeit a vivere e a lavorare proveniente dal Giordano orientale. Dopo vecchia, all’interno dei quartieri. Inizialmente in Università, nella fabbrica farmaceutica e INCONTRI MOUSA ALLOUSH


alla municipalità. E per tutti gli insegnanti dell’Università è più conveniente costruirsi una casa nuova piuttosto che affittarla. In questo modo la situazione migliora economicamente. Oggi Birzeit ha circa 5.600 abitanti, ma le persone originarie del posto sono solo 3.100. Dopo il mandato britannico, a partire dal 1925 la gente cominciò a costruire nella zona ovest della città, ed era solita inserire all’interno delle proprie case iscrizioni del periodo ottomano.

problema con Israele, sta prendendo gran parte dell’acqua. Se Birzeit, Ramallah, o Al Bireh vogliono l’acqua, la devono comprare da Israele.

Ora Israele sta prelevando l’acqua dalle vostre sorgenti? No, fino ad adesso no, perché le nostre sorgenti non sono abbastanza grosse. Loro prendono l’acqua dalle sorgenti più grandi. Queste sorgenti non sono abbastanza grandi Alcune persone erano per poter fornire incaricate di prelevare l’acqua nelle zone l’acqua dalle sorgenti con circostanti, ma sono un grande recipiente di sufficienti solo per la città di Birzeit. terracotta e di portarla con

Lei sa quando è stata costruita la rete dell’acqua? Sì, nel 1971. Prima di questa data alcune gli asini direttamente persone erano Avete problemi di nelle case incaricate di prelevare acqua? l’acqua dalle sorgenti con un grande Si, tutte le estati. Da maggio a settembre recipiente di terracotta e portarla con gli asini l’acqua non arriva. direttamente nelle case. Quando mi sono laureato in Egitto nel 1971, sono tornato e Lei vive qui? ho trovato la rete dell’acqua appena fatta. Mio padre ha insistito molto perché io rimanessi qui, poiché i miei fratelli sono E le sorgenti sono attualmente in uso? andati in Kuwait e non sono mai potuti No, sono state riabilitate più di una volta, tornare. Io invece, essendo studente, ho ma la gente butta dentro di tutto (bottiglie, ottenuto il permesso di tornare. pietre…) e le distrugge. Non ci sono pozzi a Birzeit? Ogni famiglia ha il suo pozzo per raccogliere l’acqua piovana, ed ora la municipalità non dà il permesso di costruire se prima non si costruisce il pozzo. Noi abbiamo un pozzo qui e uno vicino alla casa nuova. Per cosa usate l’acqua piovana? Durante l’estate non c’è acqua. L’acqua arriva una volta a settimana, per cui noi ne abbiamo bisogno e usiamo l’acqua del pozzo per tutto, tranne che per bere. Abbiamo un


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CHE RAPPORTO C’ERA IN PASSATO CON LE SORGENTI?

09/02 BIRZEIT. MUNIR NASSER Incontro con un biologo dell’Università di Birzeit e visita alle sorgenti del vicino villaggio di Dura Al Qar’, a circa 2 chilometri da Birzeit.

Lei vive a Birzeit? Sì, ho studiato prima in Olanda, poi ho fatto il dottorato ad Amburgo. Ho cominciato a fare l’insegnante nel college di Birzeit, quando ancora non esisteva l’Università. Vi sarete accorte di qual è il paesaggio della Palestina, anche le case che sono costate molti soldi sono rovinate dalla mancanza di acqua, perché siamo costretti a mettere sul tetto i tank per la raccolta durante l’estate, quando l’acqua arriva una o due volte la settimana. Si dice che l’acqua dentro questi tank non sia sana, la gente a volte me lo chiede e non so cosa rispondere. I tank sono di plastica? Sì, a qualità dell’acqua potrebbe dipendere dalle perdite dal tank, dal loro degradarsi nel tempo, dall’esposizione continua al sole… essendo neri, credo siano stati fabbricati con della plastica riciclata.

strada che da Birzeit arriva a Jifna) Qui abita il mio vicino, ha costruito la casa due anni fa e ha già scavato tre cisterne per la raccolta dell’acqua piovana. È fissato con l’acqua! Ha anche pensato di raccoglierla dalla strada e ha iniziato a costruire un altro serbatoio. Immagazzinare l’acqua è decisivo per poi averla a disposizione. La situazione dell’acqua a Birzeit è tale da costringere, non solo i cittadini, ma anche la municipalità a scelte attente, ad esempio rispetto a quali progetti sia meglio approvare o no. Occorre pensare: ‘questo progetto consumerà molta acqua?’ Tempo fa è stato approvato un macello per il pollame, macellano 4.000 polli ogni giorno servendo tutta questa zona, potete immaginare di quanta acqua hanno bisogno per farlo! A Birzeit c’è anche una delle migliori compagnie farmaceutiche, hanno una parte dell’azienda a Ramallah, vendono in Algeria e anche nell’Europa dell’est.

Dove stiamo andando Quando è cominciato La situazione dell’acqua esattamente? il problema dell’acqua? a Birzeit è tale da Il villaggio di Dura Al È iniziato a diventare costringere, non solo i Qar’ si trova a circa due un problema serio alla cittadini, ma anche la chilometri da Birzeit, nei fine degli anni ‘80. municipalità, a fare scelte pressi del villaggio che si Con le colonie, forse attente, soprattutto su trova in fondo alla valle, qualcuno ve ne ha quali progetti sia meglio Jifna. Jifna era la capitale già parlato, di quanto durante il periodo consuma un colono approvare e quali no romano, era la capitale negli insediamenti, di di un distretto, come oggi lo è Ramallah. Al quanto consuma un abitante di Tel Aviv e tempo dei Romani il territorio era diviso in quanto un Palestinese. Un colono consuma dieci distretti. Avete mai sentito parlare di più dell’israeliano medio, che a sua volta quei famosi mosaici in Giordania?...Hanno consuma più di un palestinese. Io non so i scoperto un antico mosaico che rappresenta numeri esatti, ma c’è una bella differenza. la mappa della Palestina, dentro una chiesa bizantina a Madaba in Giordania. Sono (arrivando a Jifna) rappresentate le mappe delle principali città: Jifna era un antico villaggio cristiano, ora più Gerusalemme, Betlemme… e anche Jifna! della metà sono musulmani. Come vedete, Jifna giace in una valle pianeggiante, era un (Mentre passiamo davanti ad una casa sulla posto conosciuto per la produzione del vino


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nostra mentalità, la gente continua a buttare sopra dei rifiuti e spesso si bloccano. Mi ricordo quando venivo qui quarant’anni fa e e la coltivazione delle albicocche. Nei libri di le cose erano tenute meglio, era più pulito. storia si ricorda che Tito, il generale romano, Ogni pezzo di terra appartiene ad una si accampò qui per preparare il suo esercito famiglia, c’è un sistema prima dell’invasione di Gerusalemme, nel A casa sua possiede di distribuzione Ogni pezzo di terra 70 dopo Cristo, quando gli Ebrei erano in un pozzo per la dell’acqua molto appartiene ad una famiglia, rivolta contro i Romani. Tito poi è diventato raccolta dell’acqua? preciso: per fare un c’è un sistema di distribuzione imperatore. Quello che vedete sulla collina No. Quando ho esempio, di lunedì dell’acqua molto preciso: è un campo profughi, ora ha perso l’aspetto costruito la casa non l’acqua arriva a certe l’acqua arriva alle diverse di un campo profughi ma nel 1948 si sono ho pensato di lasciare famiglie durante famiglie ad un’ora prestabilita spostate qui tantissime persone, all’inizio lo spazio per farlo, alcune ore prestabilite, vivevano praticamente sotto gli alberi con l’acqua a quel tempo dalle 8 alle 12, il delle tende, pian piano con il passare del non era così preziosa. Ogni tanto ho seri sabato ad altre famiglie e così via. È un sistema tempo hanno cominciato a costruire le case. problemi, dobbiamo programmare quando a tempo, sarebbe una vergogna enorme se Perché hanno scelto questo posto? C’era fare la lavatrice, quando farci la doccia, qualcuno rubasse l’acqua, se venisse qui di una sorgente! Ecco come l’acqua influisce d’estate non innaffiamo le piante, ogni litro notte a prendersi l’acqua di qualcun altro, sull’urbanizzazione e gli insediamenti umani. è prezioso. Magari ci dicono che l’acqua sarebbe disprezzato, umiliato da tutti nel Quella sorgente era chiamata Jalazoun, per arriverà di martedì quindi ci organizziamo di vecchio villaggio. Non c’è la polizia ma tutti questo motivo è chiamato campo profughi conseguenza, a volte però è successo che poi rispettano questo codice sociale. di Al‐Jalazoun, una volta apparteneva arrivasse di lunedì senza che nessuno ci dicesse Anche se c’è l’acqua nei tubi di casa, la gente a Jifna. Nei libri di storia è scritto che niente, così sono costretto a passare un’altra viene a prenderla qui, per berla e fare il tè. Jifna era sulla via principale che collegava settimana senza acqua, aspettando che torni. L’acqua della rete è usata solo per cucinare Gerusalemme a Nablus, fino a Nazareth, Di solito tengo chiuso il tubo quando l’acqua e lavarsi, anche i coloni vengono a prendere la gente arrivava a piedi o in sella agli asini non c’è, perché l’aria continua a far funzionare l’acqua qui. Quando vengo qui di pomeriggio, e c’erano come degli ostelli, soprattutto nei il contatore e mi fa pagare di più. di solito è pieno di bambini che riempiono le luoghi ricchi di sorgenti. Si dice che da qui loro bottiglie. sia passata la famiglia di Gesù. Era la strada (Ci avviciniamo alle sorgenti) Gli abitanti del villaggio in passato hanno principale, l’altra strada correva lungo la valle Quello sulla collina è un insediamento, si fatto di tutto per poter usare l’acqua di del Giordano, da Jifna c’era una strada che stanno espandendo sempre di più. Il villaggio queste sorgenti fino all’ultima goccia: l’acqua deviava verso Birzeit, fino a Cesarea. Vedete, di Dura Al Qar’ una volta era conosciuto per esce da un foro molto piccolo nella roccia; sulle porte delle antiche case dei cristiani si l’agricoltura, adesso le giovani generazioni hanno costruito un sistema di raccolta in trovano spesso decorazioni, di solito c’è una non rimangono qui, vanno a lavorare in città. modo che, quando il serbatoio è pieno, croce, ci sono anche stelle e motivi geometrici. Ora in questi campi non si vede molto perché aprendo l’ingresso al canale, l’acqua può è inverno, ma si vedono scorrere con più forza raggiungendo anche i Quante persone vivono delle cipolle. Circa campi più lontani. Senza questo sistema non Un tempo Dura Al Qar’ nel campo profughi di quarant’anni fa con riuscirebbero a sfruttarla. era un villaggio molto Al-Jalazoun? gli aiuti di un’agenzia conosciuto per l’agricoltura Circa 9.000… Tutte le americana è stata fatta Perché vengono a prendere l’acqua qui, se acque di scarico provenienti dal campo di una canalizzazione nel vecchio villaggio, dieci l’hanno nelle loro case? Jalazoun finivano a Jifna, erano scarichi a anni fa hanno cambiato il sistema mettendo Perché l’acqua ha una qualità migliore. cielo aperto. Attraverso degli aiuti esteri, sono tubi di plastica, che non si adattano molto alla Questa era la sorgente più grossa, ce ne INCONTRI MUNIR NASSER

riusciti ad installare una rete di tubi sotterranei sotto la città, fuori da Jifna però gli scarichi sono di nuovo scoperti. Il paesaggio di una volta è stato distrutto, guardate, al posto degli albicocchi ora c’è un distributore per il gas…


sono diverse, ma questa era la più grossa, l’acqua arrivava da più lati, chiudendo il ora hanno messo un tubo di plastica. Prima piccolo canale con degli stracci o delle pietre, scendeva direttamente dalla roccia. Non è direzionavano l’acqua facendola arrivare in ancora piovuto molto, un piccolo bacino. La Gli abitanti del villaggio dall’inizio dell’anno pietra a terra qui è molto sono caduti solo 200 liscia, era il punto dove in passato hanno fatto mm, nella regione di la gente lavava i vestiti, di tutto per poter usare Ramallah piovono circa portavano le loro cose, l’acqua di queste sorgenti 600-650 mm all’anno, usavano del sapone o fino all’ultima goccia in più la popolazione delle piante forse, li è aumentata. Dieci milioni di persone in battevano con dei pezzi di legno per togliere Cisgiordania attingono dalla stessa falda. Una lo sporco… dopo centinaia di anni la pietra volta l’acqua scendeva da più punti, guardate è diventata così. Qui in fondo si riconosce adesso è molto debole. Qui piantano cipolle, una sorta di diga, forse serviva d’inverno o melanzane, menta... non ho mai visto per raccogliere l’acqua o per bloccare il flusso, piantare dei pomodori, piantano cosa è più perché non entrasse nei campi con troppa conveniente e ciò che gli permette di vendere forza, rovinando il raccolto. di più. Quando è il momento, le donne vengono qui a raccogliere le loro verdure, se le mettono sulla testa, aspettano per strada l’autobus, vanno a Ramallah e vendono i loro prodotti al mercato. Le casalinghe di Ramallah e Al‐Bireh al mercato chiedono sempre se sono già arrivate le donne di Dura Al Qar’, vogliono comprare da loro perché sanno che l’acqua che usano per irrigare è pulita. Queste scritte che vedete in giro, sono in ebraico, sono parole offensive, i coloni a volte vengono qui a scrivere cose tipo ‘questa terra è Queste scritte che vedete in nostra’... giro, sono in ebraico Questa piccola sorgente Sono parole offensive invece è chiamata scritte dai coloni che a ‘sorgente del seno’, c’è volte vengono qui a scrivere una tradizione tra gli cose come ‘questa terra è abitanti del villaggio, se nostra’... una donna beve l’acqua di questa sorgente ‘produce’ più latte per suo figlio. I canali sono stati scavati a mano nella roccia, questo buco nella pietra serviva per appoggiare la brocca a terra, riuscendo a riempirla più facilmente. In quest’altro punto


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COME È ORGANIZZATO IL TERRITORIO?

17/02 BIRZEIT. MIRA STEPHAN Secondo incontro con il capo del Dipartimento per l’acqua della municipalità di Birzeit.

Per installare un impianto per il se prima non si è costruito un pozzo nero. trattamento e il riuso a livello domestico, Probabilmente cambieremo la legge, dalla occorre ottenere permessi dall’Autorità costruzione dei pozzi neri passeremo a quella Palestinese? dell’impianto di riuso. Abbiamo dei vincoli L’area in cui la gente vive, solo se dobbiamo Dei confini della città fare un sistema di di Birzeit fanno parte e dove sono presenti i trattamento di grande sia l’area costruita con principali servizi forniti dimensioni: bisogna i principali servizi, dalla municipalità avere il permesso sia che le aree agricole e (acqua ed elettricità), della Palestinian Water industriali, giusto? è di soli 6.700 dunum Authority che di Israele. Sì. Con il termine ‘masterplan’ noi intendiamo l’area in cui la Quali sono le dimensioni massime che un gente vive e dove sono presenti i principali intervento di questo tipo può avere per non servizi forniti dalla municipalità, come l’acqua dover chiedere questi permessi? e l’elettricità. Questa area è di soli 6.700 Non abbiamo delle particolari norme. Per i dunum (1 dunum = 1000 metri quadrati) ed piccoli progetti, anche per quelli sperimentali, include la zona commerciale, le istituzioni, le non occorre nessuna autorizzazione. Per scuole, le industrie; è l’area che noi abbiamo quelli a grande scala, invece, è diverso. diviso in 7 ulteriori zone. I confini di Birzeit, invece, sono molto più Se qualcuno volesse quindi installare estesi e comprendono, oltre al ‘masterplan’, nella propria casa un impianto di riuso un’area tendenzialmente agricola in cui non dovrebbe solo avere l’autorizzazione dalla è compito della municipalità offrire i servizi. municipalità? Tutta quest’area è di circa 14.000 dunum, Sì, dobbiamo farlo noi con l’utente. per cui si può dire che il ‘masterplan’ è Attualmente l’unica cosa che possiamo fare circa la metà dell’effettiva area di Birzeit. La come municipalità è incoraggiare le persone municipalità di Birzeit è responsabile solo che stanno costruendo una casa ad installare dell’area del ‘masterplan’. direttamente questo tipo di impianto, ma non possiamo imporlo noi. È una decisione Per quanto riguarda la divisione in zone A, che spetta al singolo proprietario. Potrebbe B, C? essere applicabile come regola ma finora Abbiamo due tipi di zonizzazione: non l’abbiamo fatto. ‐ Il primo è in base al Noi diamo il permesso controllo d’Israele. La La nostra rete raggiunge ma non ci occupiamo zona C è praticamente già il 99,9% degli abitanti, dell’istallazione. Forse degli Israeliani, noi non per cui ora non in futuro potremmo possiamo costruirci la stiamo espandendo, fare una legge che nega niente. Nessun territorio ma sistemando la possibilità di costruire all’interno dell’area una casa senza l’installazione di un impianto urbana di Birzeit è in zona C. L’area A è di riuso, come è ora la legge per i pozzi neri, totalmente palestinese: possiamo costruire che dice che non si può costruire una casa e siamo sotto il controllo della polizia


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INCONTRI MIRA STEPHAN

palestinese; mentre nella zona B possiamo costruire, ma il controllo è israeliano. La polizia palestinese può andare ovunque, ma agire solo col consenso della polizia israeliana. ‐ Nel ‘masterplan’ invece abbiamo le zone A, B e C. La zona A è un’area di abitazioni di alto livello qualitativo e uffici: solitamente costruiscono case ad un piano, con giardino. Nella zona B le costruzioni hanno tendenzialmente due piani, mentre nella zona C si possono costruire dai tre ai cinque piani e c’è una concentrazione più elevata di popolazione. Quando parlate del progetto di riabilitazione della rete fognaria, fate riferimento ad un progetto trentennale. Quali sono le linee guida di questo progetto? Ci sono due linee guida principali: ‐ La prima consiste nel prevedere, attraverso un’equazione matematica basata sui numeri della popolazione attuale (7.000 + 2.000 studenti = 9.000 totali), quante persone ci saranno a Birzeit tra trent’anni. Dopodiché immaginiamo quale sarà la domanda di acqua di quella popolazione fra trent’anni e dimensioniamo le tubature in base al valore trovato. ‐ Per la seconda linea guida non abbiamo usato nessuna equazione matematica. Per la zona industriale, ad esempio, abbiamo previsto una possibile espansione e la conseguente domanda di acqua tra trent’anni, quindi abbiamo già dimensionato le tubature in base alla domanda d’acqua futura. Noi speriamo che attraverso AVSI arrivino i fondi per poter riabilitare le altre zone della città (1, 6, 7), perché la gente e le industrie stanno crescendo molto, e occorre allargare le tubature. La nostra rete raggiunge già il 99,9%

degli abitanti, per cui il nostro criterio di attuazione non è estendere la rete per coprire tutto il territorio, ma allargare le tubature per avere l’acqua più facilmente. Non stiamo espandendo la rete, la stiamo sistemando. Per ora abbiamo riabilitato le zone 2 e 4, perché erano le meno servite, e il tronco principale della rete, un punto centrale della distribuzione dell’acqua, che facilita la distribuzione anche alle tubature più piccole. Cosa s’intende per ‘blocchi’ nel ‘masterplan’? Il ‘masterplan’ è diviso in 19 blocchi e ogni blocco è diviso in un certo numero di lotti in base alle diverse proprietà. Ogni proprietario conosce il numero del lotto e del blocco cui appartiene il proprio terreno. È una divisione fatta dagli ingegneri per facilitare l’individuazione di eventuali problemi.


IN CHE MODO L’UNIVERSITÀ SI OCCUPA DEL TEMA DELL’ACQUA?

29/01 BIRZEIT. NIDAL MAHMOUD Incontro con il direttore dell’IEWS (Institute for Environmental and Water Studies) dell’Università di Birzeit.

Di cosa si occupa il vostro Istituto? alcuni villaggi in Palestina. Legandoci a loro Il nostro istituto lavora su temi riguardanti abbiamo fatto una proposta per il riuso e l’ambiente e l’acqua. Portiamo avanti diversi il trattamento delle acque grigie, ma non progetti collaborando con alcune università siamo ancora riusciti a trovare i fondi per europee; io, ad esempio, portarlo avanti. In passato Vogliamo sviluppare ho studiato nei Paesi Bassi. la città ha ricevuto fondi Oltre a questo Istituto, il dall’USAID, ma la sistemi e strategie che cui scopo principale è la politica di quest’università rendano il territorio ricerca per lo sviluppo, chiede di non lavorare ‘autosufficiente’. abbiamo due programmi Promuoviamo l’agricoltura con fondi americani, né di Master, per cui israeliani, e per questo urbana, perché la gente svolgiamo principalmente motivo non li possiamo possa vivere nel verde e un’attività accademica utilizzare. Credo che il produrre nel luogo di studio e formazione. problema di alcune ONG in cui vive Collaboriamo inoltre sia quello di funzionare anche con alcune come ‘negozi’: lavorano ONG, come la PHG, la ‘House of Water con chiunque su qualunque cosa. È diverso se and Environment’, e alcune ONG che un edificio viene costruito direttamente da un collaborano con il governo, con la Palestinian muratore, oppure se prima viene progettato Water Authority e il GVC (Gruppo da un ingegnere e poi costruito dal muratore. Volontariato Civile). Siamo un istituto È necessario un progetto. piuttosto prestigioso, specializzato nel campo ambientale: siamo l’unico istituto del Su quali tecnologie state lavorando? Qual è Paese che si occupa di questo. Esistono altre la vostra idea di sviluppo? organizzazioni che lavorano su questi temi, Stiamo lavorando sul riuso e la raccolta delle ma siamo gli unici con un corso di Dottorato acque grigie dalle case. Dal 2003 abbiamo in Ingegneria ambientale, che non studia sviluppato varie tecniche: abbiamo costruito, perciò le sole risorse idriche. Con la città di ad esempio, diversi ‘terreni biotici’ a basso Birzeit abbiamo una relazione molto forte: il costo applicabili in tutta la Palestina. Vogliamo sindaco Yousef Nasser è nostro amico e alcuni sviluppare sistemi e strategie che migliorino di quelli che ora sono suoi collaboratori sono e rendano il territorio ‘autosufficiente’: stati nostri studenti. sosteniamo l’idea di agricoltura urbana, perché la gente possa Avete fatto progetti per vivere in un ambiente La presenza dell’Università Birzeit? verde e possa produrre rende Birzeit differente da Da qualche anno è stato nel luogo in cui vive, qualsiasi altro villaggio avviato un progetto vicino a casa. Quel che palestinese, pur avendo le per il rinnovamento ci proponiamo di fare è medesime caratteristiche della Città Vecchia, di lavorare direttamente geografiche o idriche un progetto proposto a contatto con la gente: dal RIWAQ, cerchiamo ad esempio un’associazione che si occupa della si venire incontro alla necessità che le famiglie salvaguardia del patrimonio culturale di hanno di acqua per irrigare.


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Il progetto di cui parla riguarda anche Birzeit? Qui i villaggi sono simili per condizioni climatiche ed hanno più o meno le stesse caratteristiche, per cui quello che si studia per un villaggio qui vicino può essere applicato anche a Birzeit. Per quanto riguarda il progetto sulla Città Vecchia – qui non ci sono spazi verdi, sembra tutto secco – si può pensare di combinare una proposta per attrarre gente, attività economiche, turismo con una gestione dell’acqua che abbia emissioni zero sull’ambiente. Birzeit, pur avendo le stesse caratteristiche geografiche o idriche, in realtà per la presenza dell’Università è diverso da tutti i villaggi qui attorno, è diverso in termini di ‘funzioni’. Perché non pensare di usare risorse idriche non convenzionali? O di fare più spazi pubblici? Bisognerebbe rendere la città più vivibile ed attraente per chi già ci vive, per gli studenti. Potremmo considerare Birzeit come un laboratorio per sperimentare un approccio nuovo? Si, per la presenza dei giovani e per la stretta relazione che c’è con il sindaco e l’amministrazione. Da questo punto di vista gli studenti sono una grande risorsa. Si potrebbe ripensare Birzeit come una ‘ecotown’, in cui integrare l’utilizzo di acqua piovana con quello delle acque grigie, o fare impianti di produzione del compost… Quando tre anni fa sono stato in Olanda, ho visitato una regione completamente ecologica. Ciò che più mi ha sorpreso è stato vedere come tutto è parte di un unico grande sistema: l’isolamento delle case, i giardini privati e quelli pubblici si combinano… Qui dove non ci sono le case, lo spazio aperto è invivibile. Perché non fare di Birzeit un modello? Si possono pensare edifici che funzionino anche fuori dalla Palestina.


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QUALI SONO LE ABITUDINI E GLI USI PIÙ DIFFUSI NELLE CASE?

08/02 BIRZEIT. BIRZEIT WOMEN SOCIETY Incontro con un’associazione cittadina impegnata in campo sociale e sanitario.

Stiamo raccogliendo dati e informazioni ha installato in ogni casa. Il problema di sulle abitudini quotidiane legate all’acqua. questo dispositivo è che se si lasciano aperte La gente del villaggio ha sempre costruito le tubature per aspettare l’arrivo dell’acqua, la pozzi e ora è obbligatorio, per chi costruisce pressione dell’aria, che passa anche quando una casa, fare un non c’è flusso corrente, pozzo per la raccolta continua a far girare il Se si lasciano aperte le dell’acqua piovana così contatore. Per questo tubature per aspettare da avere una riserva motivo noi paghiamo l’arrivo dell’acqua, la per il periodo estivo. In anche l’acqua che non pressione dell’aria, che estate si usa quest’acqua abbiamo. passa anche quando per tutto, lavare la casa, non c’è flusso corrente, i vestiti perché l’acqua Adesso, con il nuovo continua a far girare il non arriva in tutte le contatore, pagate contatore; case, magari anche di più? Il servizio è così paghiamo anche solo una volta al mese migliorato? e non è una situazione Non è migliorato, una l’acqua che non abbiamo per niente facile. Per volta avevamo l’acqua questo è necessario avere un serbatoio per fare almeno due volte la settimana. Adesso economia sull’acqua. Non so precisamente invece c’è più scarsità ma questo dipende quanti metri cubi consumi ogni casa. principalmente dall’occupazione israeliana. Fino a qualche anno fa avevamo un sacco L’acqua piovana per quali usi è destinata? di problemi con le tubature per colpa Per ogni cosa: per lavare la casa, per la delle grandi perdite, i tubi erano rotti. La lavatrice e in alcuni casi addirittura per bere, municipalità quando è stata eletta ha speso 3 dopo averla bollita. I casi sono due: l’acqua milioni di NIS per le risorse legate all’acqua. piovana viene raccolta sui tetti delle case e Adesso forniscono una quantità minore ma condotta attraverso delle tubature nei pozzi ad un costo più elevato per far fronte alle a livello del terreno oppure l’acqua comprata spese di realizzazione. Non hanno sistemato dalla municipalità viene immagazzinata nelle tutte le tubature e un sacco di gente non cisterne sui tetti. paga le bollette perché, con l’aumento delle tariffe, non riesce a far fronte ai costi. Un Qual è il costo dell’acqua? quarto della popolazione palestinese ha un La bolletta è di almeno 50 NIS ogni mese, guadagno giornaliero inferiore a 3 dollari per anche se l’acqua non viene consumata. ogni individuo. Per esempio in casa mia siamo 4 persone e paghiamo 200 NIS; a Birzeit è molto più L’acqua che bevete da dove proviene? costosa che a Ramallah perché è gestita dalla La compriamo in bottiglia perché è più sana. municipalità che compra l’acqua da una La gente che non riesce a comprarla, beve società palestinese e ci ricava degli interessi direttamente quella del rubinetto o facendola che poi investe per una migliore gestione prima bollire. Sia il colore che la qualità dell’infrastruttura. Se consumiamo più di 5 dell’acqua proveniente dalle tubature: a volte metri cubi, la rata si alza. La bolletta viene è sporca e piena di sabbia. calcolata con un contatore che la municipalità


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INCONTRI BIRZEIT WOMEN SOCIETY

Questa situazione è diffusa in tutta la città o ci sono delle aree più afflitte? In tutta la città.

della città e se l’acqua non arriva la gente pur di avere un quantitativo maggiore aumenta la pressione dell’acqua così da riuscire a immagazzinarne di più impossessandosi della quantità destinata agli utente più lontani dal punto di smistamento centrale. Poi ci sono cinque o sei scuole, e l’Università, che consuma più della metà dell’acqua che arriva a Birzeit. Anche le fabbriche consumano molta acqua, ma crediamo che la loro presenza sia molto importante, se ce ne fossero di più ci sarebbe più possibilità di lavoro per la nostra gente.

Le vostre abitudini sono cambiate da quando l’acqua ha incominciato a scarseggiare? In estate laviamo i vestiti una volta alla settimana e, per pulire i piatti, non possiamo usare la lavastoviglie, perché consumerebbe troppa acqua. Utilizziamo due Per quanto riguarda le In estate, laviamo i vestiti catini diversi: uno per sorgenti? una volta alla settimana il lavaggio e uno per Adesso il flusso delle e non possiamo usare il risciacquo, come ai sorgenti è molto debole, la lavastoviglie, perché vecchi tempi. Per questo sono inefficienti e consumerebbe troppa motivo ora compriamo lontane dalle case. Fino acqua i piatti e i bicchieri di a qualche anno fa, certe plastica molto più frequentemente. parti della città non ricevevano acqua per oltre Siamo diventati più parsimoniosi. Laviamo le un mese e la gente era costretta a recarsi alle verdure e la frutta, poi riutilizziamo la stessa sorgenti pulite. Comunque ora scorre molta acqua per annaffiare e con quella usata dalla meno acqua o sono inquinate per via delle lavatrice puliamo i pavimenti esterni della perdite dei pozzi neri. Non abbiamo pioggia casa. D’estate non puliamo quotidianamente, da marzo fino a dicembre. Quest’anno ma solo una volta la settimana. praticamente non è piovuto fino a gennaio. Recentemente si è scoperta una nuova Per cosa consumate più acqua in casa? sorgente. Passa attraverso un pozzo nero e Per la lavatrice. Siamo anche abituati a così confluisce tutta sulla strada. La gente non riempire a metà il sifone del bagno. Mettiamo sapeva della sua esistenza. C’è una casa sopra una bottiglia di plastica piena d’acqua così di essa, avrà circa 30 anni, e i proprietari che quando tiriamo l’acqua consumiamo solo abitano negli Stati Uniti. Quando sono metà del contenuto del sifone. Specialmente tornati si sono accorti che il terreno si era durante il periodo estivo. sollevato tutto. In estate per scaldare l’acqua che raccogliete dalla rete usate i pannelli solari? Sì, utilizziamo i pannelli solari per riscaldare l’acqua. Un altro grosso problema che si acuisce d’estate è il rapporto con i vicini. Ci sono alcune tubature che arrivano a certi punti

Ci sono tante persone che non abitano qui? Sì, ci sono molti Palestinesi che abitano negli Stati Uniti e tornano solo per le vacanze. Questa città non ha un serbatoio per l’acqua piovana?

Abbiamo un tank nel punto più alto della città che immagazzina l’acqua della rete, non quella dell’acqua piovana. Alcune persone possiedono dei pozzi di raccolta e quando consumano tutta l’acqua in essi contenuta, li riempiono di nuovo con l’acqua che non spetterebbe a loro. Consapevoli del fatto che c’è gente che cerca di raggirare la municipalità e convogliare quanta più acqua possibile nelle proprie case, cosa dite dei contatori di consumo da poco installati? Non dovrebbero garantire una trasparenza maggiore? Non possono controllare. Se le persone rubano, i vicini non ricevono acqua. I contatori registrano solo quanta acqua entra in casa. Alcuni li rimuovono e fanno arrivare l’acqua gratuitamente o prima che l’acqua arrivi in prossimità del contatore installano un altro tubo e deviano il flusso dell’acqua. L’acqua è una cosa importantissima nella vita. L’acqua è la vita della gente. Non avete un sistema fognario, ma pozzi neri... vero? Una o due volte al mese un camioncisterna viene a casa per rimuovere gli scarichi dai pozzi neri; e molti di questi non sono impermeabilizzati, per cui gli scarichi penetrano direttamente nel terreno. Paghiamo il servizio di svuotamento circa 80 NIS per viaggio, se il camion è pieno deve fare due giri. Insomma, paghiamo due volte tanto il costo dell’acqua. Veniamo alla vostra associazione. Potete raccontarci come è nata, di cosa si occupa…? Siamo un’associazione di donne nata nel 1917 e ci occupiamo di tante attività sociali. Bazar, conferenze, giornate legate alla sanità, competizioni culinarie nell’area di Birzeit, prepariamo il Maftoul, il piatto tipico


palestinese. C’è una giuria che valuta il sapore, Perché la municipalità non si fa rispettare? la presentazione, la creatività. Lavoriamo Vogliono controllare tutto con i nuovi sempre con l’aiuto di volontari. Cinquanta contatori. Ci hanno detto che erano nuovi persone fanno parte e che sarebbe stata Riutilizziamo l’acqua usata dell’associazione, e sette un’azione vincente. per lavare frutta e verdura dell’amministrazione. Ma come ben sapete Ci incontriamo secondo questo contatore calcola per innaffiare le piante, le attività che abbiamo. anche il passaggio della quella della lavatrice per Il centro è aperto tutti pressione dell’aria. pulire gli spazi esterni i giorni. Abbiamo Alcune volte si sbagliano una stanza per le emergenze, se c’è bisogno nella valutazione dei costi. Pensavano che con l’ambulanza e il pronto soccorso possono questo sistema avrebbero ridotto la perdita utilizzarla appoggiandosi a noi. Stiamo anche d’acqua ma noi abbiamo gli stessi problemi. collaborando con il RIWAQ, hanno donato Questo nuovo dispositivo è costoso per la dei fondi per costruire un giardino pubblico, gente ma se c’è una regola, questa deve essere un piccolo parco per i bambini. Le donne applicata allo stesso modo per tutti. che fanno parte dell’associazione sono sia musulmane che cristiane. Siamo in buoni Come associazione avete pensato a qualche rapporti con la municipalità, ci sostengono e attività legata al problema dell’acqua? riconoscono le nostre attività. Magari qualche corso per accrescere la consapevolezza sulla situazione… Manca lavoro a Birzeit? Perché la gente Tutti sono a conoscenza del problema, tutti non paga le bollette? lo vivono. Con la municipalità condividiamo No, io penso che il problema del mancato la pubblicità per la nuova gestione, per pagamento delle bollette sia a livello di esempio riguardo l’installazione del nuovo gestione. Se, per esempio, qualcuno si rifiuta contatore, dovevano convincere le persone di pagare le bollette dell’acqua, la municipalità della convenienza di questi nuovi dispositivi. non lo costringe a farlo. Si creano quindi dei debiti nei confronti della municipalità: c’è Qual è stata la reazione delle gente con i uno squilibrio tra i soldi spesi per comprare nuovi contatori? l’acqua e quelli che la municipalità dovrebbe All’inizio questi nuovi contatori sembravano ricevere per il servizio offerto. Se avesse una portare un cambiamento, ma poi per colpa politica più ferrea, ridurrebbe notevolmente la del suo mal funzionamento e dell’aumento propria perdita di denaro. Lo stesso problema dei costi abbiamo cambiato idea. c’era a Ramallah ma lì, essendoci una gestione più severa, se non paghi le bollette, Forse si tratta di un investimento per il ti viene tolto il servizio. Lo stesso accade, per futuro… esempio con l’elettricità. Forse la soluzione Questo era quello che speravamo, ma abbiamo sarebbe la gestione dell’acqua da parte di una scoperto che non tutti pagano le bollette. E se compagnia privata. Non abbiamo problemi io so che il mio vicino non paga le bollette con l’elettricità, con le linee telefoniche... mi chiedo “perché io devo pagare e lui no?”; Siccome la municipalità non è molto severa, non solo, “perché io devo pagare di più la gente ne approfitta. rispetto alle persone che vivono a Ramallah?”

Chiediamo prezzi uguali per tutti, come avviene per l’elettricità. O la municipalità adotta una politica più severa oppure faccia gestire l’acqua da una compagnia privata. Altrimenti si crea un clima d’ineguaglianza e d’inefficienza. Il mese scorso ho ricevuto la bolletta dell’acqua per un costo di 376 NIS. Da un anno a questa parte ho sempre pagato attorno a 120 NIS. Mi sono recata alla municipalità per chiedere spiegazioni visto che il mio consumo d’acqua è rimasto uguale e in casa siamo sempre stati in due. Hanno cambiato l’importo della bolletta e mi hanno fatto pagare 115 NIS. Ho chiesto la ragione di questo conto errato e lo sbaglio probabilmente era legato al contatore. Se questo contatore non sbaglia perché mi hanno cambiato l’importo? Non possiamo più fidarci! La vita è molto costosa! Che percentuale del vostro guadagno mensile è speso per l’acqua? Dipende dal salario. Mia sorella, per esempio, ha un salario fisso di 100$, possiede una casa con un mutuo da finire di pagare e la somma totale che spende mensilmente per tutti i servizi (acqua, elettricità, telefono, gas, casa, boiler...) è alta. Le tasse sono molto alte, poiché le paghiamo sia agli Israeliani che ai Palestinesi. Per un totale del 17%. Ci vogliono 2$ per un litro di benzina e un litro di latte costa 6 NIS. La scarsità dell’acqua si ripercuote anche sulla produzione agricola. Il prezzo della frutta e della verdura di conseguenza si è alzato.



CHI USA LE SORGENTI?

Usi l’acqua della sorgente per irrigare i campi? Sì, certo. Come la trasporti fino ai campi? Con tubi di plastica. Cosa coltivi? Prima il terreno era coltivato a ravanelli. Io coltivo ravanelli, zucchine, cetrioli, altre erbe e verdure. L’acqua della sorgente è sufficiente? Sì, l’acqua non manca. Il problema è raccoglierla: servirebbe un serbatoio. La gente che abita nelle case qui vicino usa quest’acqua? L’acqua è inquinata, quindi usano quell’acqua, ma non per berla. La gente la pompa da qui per portarla in casa, poi la usa in vari modi. Ci sono molti contadini a Birzeit? Ce ne sono molti in questo lato della città, dove ci sono alcune sorgenti. Io vorrei costruire una serra di plastica, ma costa cara e non ho i soldi per costruirla. È meglio coltivare in una serra? Sì, si produce meglio e di più. Cosa faresti se ci fosse più terra disponibile? Pianterei molto di più, l’acqua mi permetterebbe di farlo.

30/03 BIRZEIT. MARUEN HASSAN Incontro con un contadino che ha affittato un terreno accanto ad una sorgente per coltivarlo.

Saresti disposto a riutilizzare nei tuoi campi l’acqua derivata da un impianto di trattamento degli scarichi? Se attraverso l’irrigazione non c’è nessun impatto sulle persone, non ho problemi ad usarla, perché no!


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QUANTO COSTA L’ACQUA? QUANTA SE NE USA?

Come utilizzate l’acqua in casa e quali sono tra le abitudini quotidiane quelle che consumano più acqua? Di sicuro per lavare i vestiti, i piatti e fare il bagno. Adesso faccio la lavatrice tutti i giorni, mentre d’estate solo una volta la settimana. Mio figlio è carpentiere, si sporca facilmente. In tutto siamo in otto persone. Ho due lavatrici una semi-automatica e l’altra automatica. Usiamo la prima perché consuma meno acqua e riusciamo a riutilizzarla per altri scopi.

d’estate, nonostante l’acqua arrivi solo un giorno la settimana. Avete un pozzo nero per gli scarichi? Sì, qui fuori. Per bere comprate l’acqua in bottiglia? Sì, perché crediamo sia meglio. Quante volte la settimana pulite la casa? Tutti i giorni. Avete cambiato il vostro modo di utilizzare l’acqua quando i prezzi sono aumentati e l’acqua è diminuita? Sì, riutilizziamo l’acqua del lavaggio dei piatti.

Avete dei tank? Quanti ne avete? Cinque per la mia casa e altri due per i due studenti che abitano in affitto qui di fianco. I tank sono I tank sono combinati tutti combinati con i pannelli solari per poter con i pannelli solari riscaldare l’acqua. che scaldano l’acqua Ci sono due tipi diversi di tank, quelli neri di plastica e quelli grigi di metallo. Che differenza c’è? Provengono da differenti fornitori. I più nuovi sono quelli neri di plastica, non si arrugginiscono e sono prodotti in Palestina. Raccogliete l’acqua piovana? No.

16/03 BIRZEIT. FAMIGLIA Incontro con una famiglia che vive nella zona 7, nei pressi della Città Vecchia.

È sempre stata così dura la situazione in estate? No, negli ultimi dieci

anni. Avete un orto in giardino? Un tempo coltivavo otto diversi tipi di ortaggi: pomodori, zucchine, cavoli… ma ora non posso più permettermelo. Abbiamo alcuni alberi di fico e prugne.

La rete è arrivata negli anni ‘70, prima dove prendevate l’acqua? Cosa fate quando Prendevamo l’acqua manca l’acqua nella dai pozzi, oppure Paghiamo 250 NIS rete? dalle sorgenti. Ed era ogni mese; anche quando La compriamo e la abbastanza da coprire l’acqua arriva solo un facciamo arrivare con tutte le nostre necessità; giorno la settimana, come i camion-cisterna. una volta non c’erano le in estate Paghiamo 350 NIS per lavatrici, si consumava la cisterna grossa (200 litri) e 150 NIS per meno acqua. Le case erano più piccole, due quella piccola. stanze per nove persone. Una volta pioveva molto di più, c’era più acqua nelle sorgenti e Quanto pagate per l’acqua della rete? noi coltivavamo il nostro orto. Ogni mese paghiamo 250 NIS. Anche


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INCONTRI FAMIGLIE

Ora le sorgenti sono utilizzate? Sono utilizzate soprattutto per riempire le piscine. Alcune case si collegano direttamente alla sorgente, senza neanche aver bisogno di essere allacciate alla rete della municipalità. La nostra è una casa vecchia, costruita nel 1983; non c’è un sistema di riscaldamento, utilizziamo una stufa a legna. La casa all’inizio era formata solo da due stanze e con gli anni sono state fatte delle aggiunte.

i vecchi tubi. Oppure si dovrebbero scavare pozzi fino a raggiungere la falda, ma non possiamo farlo per colpa dell’occupazione. E l’agricoltura? Non è una questione che dipende solo dall’acqua. Sessant’anni fa tutti coltivavano, poi la gente ha cominciato a spostarsi e a trovare lavoro nel terziario. Ora chi coltiva vive solitamente attorno alle sorgenti.

Dove è collocato il pozzo nero? Verso valle, il camion-cisterna arriva da una strada sterrata. Il nostro pozzo nero è di cemento, lo svuotiamo ogni mese, mese e mezzo. È un pozzo nuovo l’ho costruito recentemente, più lontano dalla casa per questioni igieniche. Cosa dite a proposito del nuovo contatore dell’acqua? Ci fa pagare di più, paghiamo per l’aria che passa nelle tubature e fa girare il contatore! L’uomo che sta per arrivare qui è la persona incaricata di chiudere ed ad aprire i tubi della rete nelle varie parti della città. L’acqua che raggiunge Birzeit non arriva dappertutto allo stesso tempo quindi, appena l’acqua ha raggiunto una certa area, lui si preoccupa di convogliarla in un’altra zona. Quali sono le aree che soffrono di più? L’area in cima alla collina. E il grande tank municipale a cosa serve? È utilizzato dai pompieri. Viene riempito dalla rete. 28/03 BIRZEIT. FAMIGLIA Qual è il problema più urgente a Birzeit? Serve una nuova rete. Occorre sostituire tutti

Incontro con una famiglia che vive nella zona 2.


Qual è la situazione dell’acqua? In estate la fornitura dell’acqua viene spesso interrotta, abbiamo acqua solo un giorno alla settimana e in modo discontinuo.

In estate, quando manca l’acqua, la comprate anche dai camion-cisterna? L’anno scorso l’abbiamo comprata una volta. Quest’anno no.

Quante persone vivono in questa casa? 5 persone. Padre, madre e 3 figli.

I camion-cisterna prendono l’acqua da Gerico? No, ci sono dei villaggi In inverno qui vicino che hanno sorgenti con molta l’approvvigionamento acqua. d’acqua è regolare, ma in

Avete dei tank per raccogliere l’acqua della rete durante l’estate? Quanti ne estate i tagli avete? Abbiamo 4 tank e un pozzo per l’acqua piovana. Sono per la mia famiglia e quella di mio fratello, che vive al piano superiore. Quando avete costruito il pozzo? Questa casa apparteneva a mio nonno e il pozzo l’ha costruito lui. Qui è normale che chi costruisce la propria casa la lasci in eredità ai propri figli. L’acqua piovana è raccolta dal tetto e portata nel pozzo? Per cosa la usate? Sì. La usiamo per tutto: bere, lavare, cucinare… Avete un sistema per depurare l’acqua? No, la prendiamo direttamente dal pozzo e la usiamo così com’è, senza bollirla. Quanto pagate per l’acqua della rete? La bolletta si aggira tra i 100 e i 120 NIS. Avete problemi con la rete? No, in quest’area la rete è stata rinnovata. In inverno l’approvvigionamento d’acqua è regolare, ma in estate i tagli sono molto frequenti. Bevete l’acqua del rubinetto? Si, non la compriamo in bottiglia.

sono frequenti

Per quanto riguarda gli scarichi… avete un pozzo nero? È costruito in cemento o è semplicemente scavato nel terreno? È solo scavato nel terreno. Qui il suolo è quasi tutto roccioso, abbastanza resistente, per cui non ci sono molte perdite. Quanto è lontano dalla casa? Circa 10 metri. Abbiamo un pezzo di terreno attorno alla casa, per cui può essere abbastanza lontano. Avete anche un piccolo orto? No. Usate pannelli solari? Sì, molte case a Birzeit hanno i pannelli solari. Quale pensate sia la necessità maggiore di Birzeit per quanto riguarda il problema dell’acqua? Poter scavare dei pozzi per raggiungere l’acqua di falda. La situazione dell’acqua è sempre stata così? È peggiorata negli ultimi due anni. Come è peggiorata? Non c’erano tutti questi tagli nella fornitura,

un tempo avevamo acqua anche in estate. Che lavoro fate? Abbiamo un piccolo negozio di alimentari vicino a casa. La merce che vendete arriva da Israele? Una parte da Israele, una parte da altri paesi, un’altra ancora sono prodotti palestinesi. Cosa viene prodotto nella West Bank? Alcune marche di sigarette, qualche vino, alcuni alcolici, formaggi, latte e yogurt.


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COME SI AFFRONTA L’ESTATE?

Qual è la vostra situazione problema dell’acqua? A causa dell’occupazione, in riceviamo l’acqua solo una settimana. Bevendo l’acqua del miei due figli hanno i calcoli.

rispetto al estate noi volta alla rubinetto i

Secondo voi cosa bisogna fare per migliorare questa situazione? Fare in modo che l’acqua che arriva alle case sia pulita e cercare di abbassarne il prezzo. Quante persone vivono qui? 6 persone.

Non c’è pressione perché siete lontani dal tronco principale della rete? Questo è il punto più alto di Birzeit, quindi non arriva molta acqua. Raccogliete anche l’acqua piovana? No, non abbiamo un pozzo perché non abbiamo un terreno su cui costruirlo. Quanto pagate l’acqua della rete? 100-150 NIS al mese. Per quanto riguarda gli scarichi, avete un pozzo nero? È costruito in cemento? Sì, abbiamo un pozzo, ma non di cemento.

Incontro con una famiglia che vive nella zona 2.

Vivevate a Birzeit anche prima della costruzione della rete? Dove prendevate l’acqua? Un tempo le donne andavano alla sorgente a prendere l’acqua con dei grandi catini e la portavano sulla testa fino a casa.

Poiché a volte la pressione non è sufficiente per fare arrivare l’acqua sul tetto, abbiamo due tank anche in giardino

Quanti tank avete? Poiché a volte la pressione non è sufficiente per fare arrivare l’acqua in alto, abbiamo due tank sul tetto e due in giardino. Un piccolo motore elettrico pompa l’acqua sul tetto.

28/03 BIRZEIT. FAMIGLIA

Quando è stata costruita questa casa? Nel 1980. È stata costruita in due momenti: inizialmente era solo a un piano, in seguito ne è stato aggiunto un secondo.

Quanto è lontano dalla casa? Che dimensioni ha? È a un metro dalla casa, perché non abbiamo spazio, ed è profondo circa 3 metri.

Quante volte in un giorno? Una o due volte al giorno. Usavano l’acqua solo per le cose essenziali. Inoltre le case nella Città Vecchia erano diverse, erano più piccole: c’era magari una grande stanza in cui vivevano fino a quattro famiglie insieme. E la gente usava l’acqua delle sorgenti per tutto. Da quali sorgenti attingevano l’acqua? Ce n’erano due vicino alla Città Vecchia e una dall’altra parte. La gente non beve quell’acqua? Dipende da quanto è pulita la sorgente. E andavano solo le donne a prendere l’acqua alle sorgenti? A volte alcuni uomini caricavano due taniche sul dorso degli asini e giravano per il paese vendendo l’acqua. La maggior parte invece lavorava nei campi, per cui chi prendeva l’acqua erano le donne. I panni si lavavano direttamente alla sorgente o a casa? Sia a casa, sia alle sorgenti.


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INCONTRI FAMIGLIE

Perché avete deciso di costruire un pozzo? Quanto pagate l’acqua della rete? Durante l’estate avevamo seri problemi per la Non meno di 150 NIS al mese. Questo mancanza d’acqua dalla rete. però non significa che ci sia acqua: a volte La PHG ha scavato un pozzo per ‘paghiamo’ l’aria che scorre nei tubi per colpa immagazzinare l’acqua del contatore che non Durante l’estate avevamo piovana. La pioggia è funziona bene. raccolta dal tetto della seri problemi per la casa. Il pozzo ha una Quale è la cosa che mancanza d’acqua forma ‘a pera’, è scavato consuma più acqua dalla rete nella roccia, le pareti nelle faccende di casa? La PHG ha scavato un sono state intonacate Lavare i vestiti. pozzo per immagazzinare e l’apertura è chiusa da la pioggia una botola metallica. In estate come risparmiate acqua? Ad esempio, riusate Quanti giorni la settimana ricevete l’acqua l’acqua della lavatrice? durante l’estate? Sì, riusiamo quell’acqua per irrigare, anche le Meno di un giorno alla settimana. acque grigie della casa servono per questo. Quante persone vivono in questa casa? 15, vivono qui due famiglie. Usiamo il pozzo per l’acqua piovana ma non è sufficiente, la capacità totale è di circa 60‐70 metri cubi. Perché non è sufficiente? Per le dimensioni, la capacità del pozzo non è molta. Prima della costruzione del pozzo riempivate i tank con l’acqua delle rete quando c’era? La pressione della rete non è sufficiente per raggiungere il tetto. Raccoglievamo in questi tank l’acqua dalla rete a livello del terreno, poi con una pompa la distribuivamo nella casa; non raccoglievamo l’acqua dal tetto, perché non avevamo altri tank disponibili.

30/03 BIRZEIT. FAMIGLIA Incontro con una famiglia che vive nella zona 7, a cui il PHG ha costruito un pozzo per la raccolta della pioggia.

Bevete l’acqua della rete? Sì, non compriamo altra acqua. Bevete l’acqua raccolta nel pozzo? In estate sì.


Come usate l’acqua? Come sopperite alla Quanta gente vive qui? mancanza d’acqua durante l’estate? In tutto 6 persone. Tre qui e tre al piano Durante l’estate non abbiamo acqua neanche superiore: mio figlio, sua moglie e la loro per fare la doccia. Abbiamo 7 tank ma non figlia. Abbiamo un solo contatore, paghiamo bastano, perché l’acqua arriva solo un giorno un’unica bolletta, come per l’elettricità. alla settimana. Ho due figli che vivono con me e si devono fare la doccia tutti i giorni, ma Più o meno qual è l’importo della bolletta non c’è abbastanza acqua. Non tutti i tank dell’acqua? si riempiono, perché Circa 200-250 NIS ogni l’acqua non arriva due mesi. Qualche volta Abbiamo un pozzo nero direttamente: prima che di più. costruito in cemento arrivi qui, riempie tutti i tank delle case prima, per cui a volte abbiamo Per quanto riguarda le acque di scarico, l’acqua solo per 5 o 6 ore e non riusciamo a avete un pozzo nero? Dov’è? riempire tutti i tank. Sì, abbiamo un pozzo nero costruito in cemento. Solitamente le case costruite dopo Durante l’inverno avete problemi con la gli anni ‘80 hanno tutte il pozzo in cemento. rete o la pressione è sempre buona? Paghiamo una bolletta per l’acqua e una D’inverno l’acqua c’è. Il problema è che qui bolletta per svuotare il pozzo nero. l’estate è molto lunga, va da aprile a ottobre, e per tutto questo periodo l’acqua arriva solo Quanto spesso dovete svuotare il pozzo un giorno la settimana. nero? Ogni due mesi, esattamente come l’acqua, e Raccogliete l’acqua piovana? anche per questo paghiamo 200 NIS. No, non abbiamo un pozzo per l’acqua piovana. Usate l’acqua anche per innaffiare il giardino? Perché non avete spazio all’esterno? No, in estate no. Sapete cosa faccio? Quando No, abbiamo spazio ma non abbiamo soldi, lavo le verdure metto l’acqua in un catino e la è molto costoso farne uno (tra i 6.000 e i uso per innaffiare solamente i miei fiori, non 10.000 NIS). tutto il giardino. Non abbiamo un orto.

29/03 BIRZEIT. FAMIGLIA Incontro con una famiglia che vive nella zona 7.

Bevete l’acqua del rubinetto? Quali sono gli altri accorgimenti che usate In estate no, la compriamo in bottiglie. per risparmiare acqua in estate? D’inverno qualche Anche quando lavo i Ogni due mesi paghiamo volta sì, perché abbiamo vestiti a mano e i piatti, 200 NIS un filtro in cucina per metto sempre l’acqua in l’acqua del rubinetto. In estate l’acqua non è un catino e la uso per i fiori. Ho due lavatrici, pulita, perché i tubi sono pieni di ruggine e un’automatica e una semi‐automatica. In l’acqua è gialla. Se provate a metterla in un estate uso sempre la semi‐automatica, perché bicchiere, vedete che è sporca. posso recuperare l’acqua e riusarla ad esempio per lavare l’esterno. Uso l’altra lavatrice solo per fare la centrifuga.


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INCONTRI JUUMA KHALAF

E la lavatrice è la cosa che consuma più acqua? Sì. Ho un figlio che fa il magazziniere, uno che è taxista e uno che è meccanico, per cui uso la lavatrice ogni giorno. In estate quante volte vi fate la doccia durante la settimana? A volte mettiamo l’acqua in un catino e ci laviamo con una brocca di plastica… come ai vecchi tempi! E prima della costruzione della rete, andavate a prendere l’acqua alle sorgenti? Sì, quando avevo 15 anni portavo l’acqua sulla testa dalla sorgente fino a casa mia. Era molto lontano, prima di sposarmi non vivevo qui. Questa casa è molto vicina alle sorgenti, ma la casa dei miei genitori era lontana. Quante volte andavate alla sorgente? Circa tre o quattro volte al giorno. Qualche volta si usavano anche gli asini, per portare più acqua in un solo viaggio. Un tempo si usava meno acqua e non c’erano le lavatrici: si lavava tutto a mano, in due catini messi per terra. Si lavava alle sorgenti o in casa? Probabilmente mia madre andava a lavare i panni alle sorgenti, ma la mia generazione li ha sempre lavati in casa. Prima la gente non era impiegata negli uffici, per cui erano sempre nei campi, vicino alle sorgenti. Oggi tutti lavorano fuori, la lavatrice è diventata necessaria. Secondo voi qual è la cosa più urgente da fare per quanto riguarda l’acqua? Ogni giorno gli Israeliani usano acqua per

irrigare gli alberi e per riempire le loro piscine, sia in Israele che nelle colonie. Mentre noi non possiamo bere e lavarci, loro hanno piscine e l’irrigazione per ogni pianta. Uno dei miei figli lavora in un villaggio che è tutto in zona C, dove il controllo è 100% israeliano. Questo villaggio prende l’acqua direttamente da Israele, dalle loro stesse tubature, e lì non c’è nessun problema, la fornitura è continua, possono lavare tranquillamente le macchine quando vogliono e fare ogni cosa con l’acqua. È paradossale come qui non ci si possa lavare e là ci sia acqua in esubero. Nel terreno c’è dell’acqua che scorre, ma che non arriva alle sorgenti presenti a Birzeit. Un intervento che si potrebbe fare è quindi scavare dei pozzi per raccogliere quest’acqua che altrimenti andrebbe persa. Non abbiamo il permesso di Israele, ma questa potrebbe essere una soluzione. Molte delle strade che sono state scavate nella roccia hanno deviato il naturale percorso dell’acqua piovana, che scorre verso altri punti e non verso le sorgenti. Abbiamo dei terreni vicino a una sorgente e quell’acqua ora è usata per coltivare.


COME L’INDUSTRIA RISENTE DELLA CARENZA D’ACQUA?

10/02 BIRZEIT. JUUMA KHALAF Incontro con il manager della Pharmaceutical Company (BPC).

Birzeit

Stiamo facendo una ricerca sul problema Da quando l’acqua è diminuita, avete dell’acqua… cambiato le vostre abitudini? Stiamo affrontando una situazione molto Sì, certo ci sono stati molti cambiamenti. difficile in tutta la Palestina. Gli Israeliani Abbiamo aumentato il numero di tank. Sia ci distribuiscono la sottoterra (con una quantità che vogliono. capienza di 10 metri Gli accordi con gli Sfortunatamente, cubi), sia nei tetti per Israeliani vietano ai secondo gli accordi un numero totale di Palestinesi stabiliti tra gli Israeliani circa 40. L’acqua la di scavare pozzi e i Palestinesi, non compriamo quando possiamo costruire pozzi e se ciò dovesse terminiamo le nostre riserve, con una accadere, non mi stupirei se qualcuno fosse frequenza regolare. imprigionato. La popolazione sta aumentando e l’acqua sta diminuendo, soprattutto nel La fornitura dell’acqua dipende dalla periodo estivo poiché le restrizioni sono rete dell’acquedotto o è legata alla non maggiori. Non è raro comprare acqua da disponibilità della risorsa? Qual è il camion‐cisterna che prelevano l’acqua da problema con la rete? sorgenti palestinesi. Paghiamo 5 NIS al metro La rete idrica era obsoleta ed è stata rinnovata. cubo ma l’acqua delle sorgenti costa 200 NIS C’erano due problemi: il diametro dei per 5 metri cubi, circa 40 NIS al metro cubo. tubi era veramente piccolo (1 inch), con la riabilitazione si è passati a 2 inch. Il secondo Comprate molta acqua dai camionproblema era legato alle perdite dei tubi. La cisterna? municipalità ha perso molti soldi per via di Nel periodo estivo siamo obbligati. Circa 2 queste perdite. tank ogni settimana. Per un totale di dodici tank. Il prezzo varia dal venditore. Potenzialmente ora la quantità dell’acqua fornita è aumentata? Per la produzione avete bisogno di tanta Sì, ma non abbastanza da soddisfare i nostri acqua? bisogni. La fornitura è la stessa ma le perdite Sì. La nostra compagnia ha tre sedi: una a sono diminuite. Birzeit e due a Ramallah. Un tempo la sede di produzione per farmaci a base liquida Pensi che il prezzo dell’acqua sia giusto? era proprio qui a Birzeit, a quel tempo Sì. Il problema non sta nel prezzo quanto consumavamo circa 12 metri cubi al giorno. nella disponibilità dell’acqua. Non possiamo Oggi ne consumiamo dai 5 ai 6 (metri cubi) ridurre o cambiare la produzione. Così al giorno. Per la carenza abbiamo aumentato Spesso compriamo l’acqua d’acqua abbiamo il numero di tank spostato la linea di nel suolo e sul tetto. da camion‐cisterna che produzione liquida a Siccome l’acqua della prelevano acqua da Ramallah. rete arriva di notte, sorgenti palestinesi abbiamo alcune persone Quando è avvenuto questo cambiamento? che si occupano del controllo della fornitura. Circa diciotto mesi fa.


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L’acqua è utilizzata solo per la produzione o anche per il lavaggio delle macchine? Anche per il lavaggio. La qualità dell’acqua delle sorgenti è buona, anche quella della rete, l’abbiamo analizzata e non ci sono problemi. È potabile. La maggior parte dell’acqua è utilizzata per produrre le medicine? Sì. Prima di spostare la linea di produzione liquida consumavamo 12 metri cubi, ora 5 metri cubi il che significa che all’incirca 6 metri cubi erano utilizzati per la produzione liquida.

economici più gravi, legati alla produzione e l’importazione. Il cibo, i vestiti sono importati dalla Cina. Più del 90% nel nostro mercato è prodotto in Cina. Questo incide sull’economia locale? Sono due facce della stessa medaglia. I prodotti costano poco rendendosi accessibili alla gente ma d’altra parte si penalizza l’economia locale.

Che cosa pensi che potrebbe essere sviluppato dalla municipalità? Qual è il bisogno più urgente? Una rete fognaria. A Ramallah abbiamo Non raccogliete l’acqua piovana? due linee d’acqua. L’acqua usata è raccolta e No. Raccogliamo l’acqua della rete. Per trasportata dai camion nella linea di recupero la produzione non possiamo diminuire la a Ramallah. Serve una rete per il trattamento quantità d’acqua, ci sono dell’acqua. A Betunia Oggi ne consumiamo dai 5 delle procedure precise hanno incominciato ai 6 (metri cubi) al giorno. da rispettare. Per gli il progetto per le altri usi abbiamo cercato fognature. Per la carenza d’acqua di limitare il consumo abbiamo spostato sensibilizzando la gente. Da quali sorgenti la linea di produzione attingete l’acqua? liquida a Ramallah I lavoratori, coscienti Noi ci riforniamo delle del problema dell’acqua, sono attenti agli sorgenti di Ajul. Negli ultimi anni l’acqua sprechi? piovana è diminuita. Non molto. Forse lo sono a casa loro, qui in fabbrica non sono molto attenti. Siete l’unica fabbrica nel campo farmaceutico a Birzeit? Quando è stata fondata la fabbrica? No. C’è n’è un’altra ma ora gli operai sono Nel 1974. Questa è stata la nostra prima sede, in sciopero. Prima del 1967 la West Bank successivamente ci siamo espansi e abbiamo era sotto il controllo della Giordania e non aperto anche a Ramallah, sia per far fronte c’erano industrie, le farmacie importavano alla scarsità d’acqua sia perché avevamo i medicinali. Dopo il 1967 non c’erano più bisogno di più spazio. Il numero d’impiegati medicine disponibili. La prima fabbrica è 280, in questa sede sono circa 100. Vengono farmaceutica è stata fondata nel 1969 e principalmente da Birzeit e dall’area qui presto sono diventate 8. Con il tempo, tre attorno. compagnie si sono fuse insieme per totale di cinque. Per quanto riguarda la disoccupazione? II problema c’è ma abbiamo problemi Servite tutto il territorio della West Bank?

Sì. Prima che Hamas avesse il controllo della Striscia di Gaza, esportavamo regolarmente anche lì, tutte le settimane. Oggi non è più così. Possediamo il 50% di una fabbrica in Algeria, dove spediamo i prodotti e in loco ci occupiamo del packaging. Esportiamo anche in Russia, Bielorussia, Uzbekistan.


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SI POSSONO USARE RISORSE ALTERNATIVE ALLA RETE?

14/02 BIRZEIT. SALEM BURBAR Incontro con il proprietario delle cave della Stone Factory.

Di cosa si occupa? due tank per la raccolta d’acqua piovana. Sono di Birzeit, tutta la mia famiglia ha L’acqua sporca è riutilizzata perché è pompata sempre abitato qui, mio padre e mio nonno. in una macchina che contiene dei sali speciali Posseggo delle cave in questa zona, ed esporto provenienti dall’Italia. Questi sali sono i miei prodotti in mischiati all’acqua in La fabbrica è autosufficiente: tutto il mondo (Italia, un particolare tank di Spagna, America, 3‐4 metri cubi e – con utilizza l’acqua piovana Russia, Germania). l’uso di una pompa – raccolta nelle mie cave Tutte le mie macchine Ogni giorno ne consumiamo l’acqua trattata passa vengono dall’Italia, da alle macchine. Gli 40-50 metri cubi Verona. Sono contento scarichi invece sono della mia vita, ho un figlio e anche mio fratello prelevati da un camion-cisterna ogni mattina lavora qui nella mia cava a nord di Birzeit, a e portati altrove. Possediamo una macchina Rawabi. Questa è un’azienda di famiglia ed speciale che separa i sedimenti dall’acqua che io sono il proprietario. Ho un ostello che è poi riutilizzata per i macchinari. Sono questi affittavo agli studenti dell’Università ma ora gli scarti portati via tutte le mattine. lo sto trasformando in un hotel. Ho fondato questa fabbrica nel 1980, Comprate acqua dalla municipalità? lavoravo nell’edilizia come ha fatto mio padre No, ora io utilizzo l’acqua piovana raccolta per tutta la sua vita. Lavoro ormai da 53 nelle mie cave. Sono autosufficiente. Perché anni, ho 67 anni. Ho tre cave da cui prelevo l’acqua della municipalità non arriva tutti i le pietre di diversi colori (gialla, grigia, beige, giorni, soprattutto d’estate. Io tutti i giorni marrone e verde). Qui nella fabbrica lavorano ho un consumo di 40-50 metri cubi. 27 persone, una volta erano 150. Esporto moltissimo in Israele (a Gerusalemme e La rete dell’acqua raggiunge la tua casa? Tel Aviv), circa un milione di tonnellate di Sì, ma per bere compro l’acqua in bottiglia. pietra. Adesso che c’è il Muro è tutto più rallentato. Nella West Bank abbiamo diversi stabilimenti, a Hebron e Betlemme. Come incide il problema dell’acqua nel suo lavoro? Tutte le mie macchine lavorano con l’acqua. L’acqua qui è un grande problema, ma io sono molto fortunato perché nella mia cava ho una cisterna che raccoglie l’acqua piovana. È alta 3‐4 metri e così ho acqua a sufficienza per tutto l’anno (con una capacità di circa 50.000 metri cubi). Produco anche olio, dagli uliveti che ho sulle pendici delle mie cave. Abito piuttosto in alto a Birzeit e l’acqua non arriva molto spesso ma ho un serbatoio d’acqua e così mi arrangio. Nel mio stabilimento ho


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COME È RACCOLTA LA PIOGGIA?

09/03 BIRZEIT. MANUEL MUSALLAM Incontro con un abitante, proprietario di un sistema privato di raccolta di acqua piovana dalla strada e direttore della sede di Birzeit dell’‘Islamic Christian Commission in Support of Jerusalem and the Holy Sites’.

Stiamo facendo una ricerca riguardo alla questione dell’acqua… La situazione dell’acqua è molto complicata. La risorsa è sotto il controllo israeliano, a Birzeit ci sono delle sorgenti ma sono deboli e inquinate. L’unico modo per riuscire a sopravvivere è scavare dei pozzi per la raccolta, immagazzinare l’acqua piovana e utilizzarla per l’irrigazione delle piante, dei giardini, per l’agricoltura e per la casa. Ho un pezzo di terreno in cui ho intenzione di piantare fiori: voglio vivere in un bel posto.

mi ha fatto interrompere i lavori per tre mesi perché la cisterna era troppo vicino al bordo della strada. Solo recentemente abbiamo ripreso la costruzione.

Raccoglie l’acqua dalla strada? Sì. È molto semplice perché l’acqua scorre naturalmente nel mio terreno. Ci troviamo in un ambiente arido e io vorrei proprio vivere in uno spazio verde. L’acqua piovana non è sufficiente e ci costringe a rivolgerci agli Israeliani per comprare quella che serve per vivere una vita normale.

Ci può raccontare qualcosa in più di Gaza? Gaza è Gaza. È una situazione veramente terribile; io chiamo quel posto un pezzo d’inferno! Le persone vivono in pieno i crimini della guerra, senza acqua e senza elettricità, c’è 2-3 ore al giorno. Non c’è lavoro.

Quante persone vivono nella casa? Due, io e mia sorella. Sono un prete; ho lasciato Birzeit nel 1951 e sono rientrato nel 2009. Ho passato il resto della mia vita a Gaza… per quarant’anni a soffrire le ingiustizie della guerra.

Sono un popolo che ha speranza? Direi proprio che è un popolo che non ha paura Raccoglie l’acqua dal tetto? della situazione, il tempo li ha abituati, sono Proprio di fianco al muro della casa c’è una molto coraggiosi, sfidano gli Israeliani con la cisterna interrata. L’acqua che raccogliamo chiara coscienza che un giorno prevarranno. viene utilizzata per la casa e non possiamo Non parlerei propriamente di speranza, ma ancora berla poiché il pozzo è nuovo e devo di sfida, più loro oppongono resistenza più far passar almeno due anni prima di poterla la nostra speranza, come popolo palestinese, utilizzare come acqua potabile. Inoltre viene rafforzata. È la Palestina che sta sfidando quella che riesco ad Israele, un giorno li L’unico modo per riuscire immagazzinare copre sconfiggeremo. Da a sopravvivere è scavare il mio fabbisogno solo prete posso dirvi che un per 3 mesi poi devo giorno saranno battuti dei pozzi per raccogliere comprarla. se non indirizzano la l’acqua piovana loro politica verso la Utilizza l’acqua che raccoglie per innaffiare pace con tutti i paesi arabi; saranno distrutti il giardino? dalla forza che ora posseggono. Poiché un Sì e anche per le faccende domestiche. Si gioco di potere può recar pace per un periodo tratta di un’acqua pulita che può essere limitato di tempo, può certamente portare utilizzata anche per l’igiene personale. sicurezza ma non pace. La via per la pace è la pace stessa, non ci sono alternative. È giunto Quando ha costruito la cisterna? il momento di accettare questo compromesso, Ho cominciato a novembre, ma il comune di ridare il 75% delle terre ai Palestinesi, di


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cerchiamo, abbiamo il desiderio di crescere, il mondo intero ci riconosce per quello che siamo ad eccezione degli USA, si può dire così ritornare ai confini del ‘67. Gli Israeliani dopo l’ultimo veto che hanno posto all’ONU, hanno il loro sogno sionista di un impero, riguardo all’illegalità della costruzione delle del grande Israele ma falliranno perché sono colonie israeliane. I Palestinesi ne hanno circondati dai paesi abbastanza di sentir arabi. È un momento Hamas vuole i diritti prima parlare di pace e tutto storico particolare per il mondo arriverà a della pace, mentre Fatah il Medio Oriente, non riconoscere questo antepone la pace ai diritti c’è Mubarak o Gheddafi fatto! Ora abbiamo che tenga, non è più tempo di dittature, dalla nostra parte i paesi arabi. Ci saranno questo cambiamento cambierà anche le idee dei cambiamenti prossimamente, questa dell’America. situazione terminerà rapidamente. INCONTRI MANUEL MUSALLAM

Di cosa si occupava a Gaza? Ora sono in pensione, gestisco e dirigo un’organizzazione, si chiama Islamic Christian Commission in Support of Jerusalem and the Holy Sites. È stata creata dal nostro presidente Abu Mazen. Sono a capo anche del Christian World Department della commissione per le relazioni internazionali, una commissione palestinese che persegue anche i crimini di guerra israeliani. Lavoriamo per la pace. Come sono i rapporti tra i cristiani e i musulmani? Devo dire che in Palestina questa divisione non ha mai creato nessun tipo di problema, la convivenza è pacifica; anche le scuole sono miste. I Palestinesi come vedono le rivolte del Medio Oriente? I Palestinesi vivono sotto una dura occupazione ed una persona oppressa è sempre in cerca di ottenere la libertà. All’inizio i Palestinesi hanno tentato di reagire con la forza ma dopo il loro fallimento hanno imboccato la via della pace: un processo che dura fino ai nostri giorni ma che non ha ancora portato nessun risultato positivo. Noi viviamo per la pace, la

giustizia, perdono sono i pilastri portanti della pace; nessuno sembra accorgersene. Ma vi dico una cosa: l’impero romano è stato distrutto dagli schiavi. Ho vissuto per quarant’anni a Gaza, quattordici dei quali senza avere il permesso di uscire da lì. Ero il direttore di una scuola di tantissimi alunni, avevamo 86 insegnanti. Ho lavorato moltissimo sull’educazione, per i programmi didattici. Ho scritto molti manuali per l’insegnamento dell’arabo per le classi elementari e l’asilo. Di fatto lavoravo sia in parrocchia sia a scuola.

Crede che l’educazione giochi un ruolo I Palestinesi sono uniti? importante nel processo verso la pace? Sì. Ci sono difficoltà “bilaterali”. Hamas Quando dovevo scegliere gli insegnanti per vuole i diritti prima della pace mentre la mia scuola facevo sempre domande chiare, Fatah antepone la pace ai diritti. Israele cercando risposte chiare. A ogni colloquio non accontenta nessun dei due. Penso che ponevo sempre la stessa domanda: ‘Chi è alcuni politici dovrebbero rendersi conto l’insegnante che può far davvero crescere i che il processo di pace portato avanti in Palestinesi e di cui gli Israeliani devono aver questi ultimi vent’anni non ha portato a più paura?’ Ognuno aveva la sua risposta. nessun risultato, non si può, evidentemente, Alcuni rispondevano che era l’insegnante di continuare così. religione perché il Corano può generare un certo tipo di mentalità. Altri sostenevano A Gaza Hamas che erano i professori di Il processo di pace portato è la maggioranza? chimica perché possono No. Hamas formare dei costruttori avanti in questi ultimi non rappresenta la di bombe. Altri ancora vent’anni non ha portato a maggioranza; ora si dicevano che erano gli nessun risultato aggira attorno al 15%. Non si può, evidentemente, insegnanti di arabo, I Palestinesi appoggiano perché l’eloquenza continuare così questo partito perché è importante per Israele non sembra retrocedere di un passo conquistare le folle. Io non cercavo niente di sulle sue decisioni: non ci darà la pace, i nostri tutto questo e non accettavo nessuno che mi confini, le nostre terre, non smantelleranno il desse questo tipo di risposte. Io ho sempre muro di separazione. Israele sta letteralmente assunto chi capiva che l’educazione era un rifiutandosi di delimitare i suoi confini. processo lento, un processo che va sostenuto Sembra proprio che non ci sia nessuno che nel tempo; come un bambino che prima di capisca che per costruire la pace ci vuole nascere si sviluppa nel grembo della madre per prima di tutto la giustizia, anzi che la pace nove mesi, poi nasce e va nutrito, accudito. Il si basa sulla giustizia. Possibilità di sviluppo, processo di pace ha lo stesso sviluppo nella


mentalità della gente. Come si può parlare misericordioso? ai Palestinesi di rispetto dei diritti quando Ora, è giunto il momento che gli stati liberi nessuno rispetta i loro? Se parli loro di prendano una decisione. Ho nominato il perdono ti prendono in 2011 come l’anno del Ho vissuto per giro perché dicono: ‘Chi coraggio: coraggio a dovremmo perdonare’? dire no a quello che quarant’anni a Gaza, Si rifiutano di accettare sta succedendo. Gli quattordici dei quali senza il loro nemico. Israeliani dovrebbero avere il permesso Potrei raccontare molti bloccare l’espansione di uscire da lì episodi… Una bidella delle colonie, tutto il della mia scuola è morta colpita da una mondo ha riconosciuto l’illegalità di questo raffica di proiettili mentre era affacciata alla atto. Noi non accettiamo di essere schiavi di finestra di casa sua. C’erano tanti bambini nessuno. che abitavano nello stesso edificio e che hanno assistito alla scena, al crimine. Hanno visto tutto, le pallottole, il sangue, gli inutili tentativi di trasportarla in ospedale e di salvarle la vita. Hanno visto anche come la famiglia preparava la morta al funerale, hanno sentito i pianti, i lamenti; hanno seguito la processione che accompagnava la donna al cimitero. Solitamente a casa della famiglia del morto è lutto per una settimana e altre famiglie e amici vanno a trovarli. I bambini stanno alla larga per non disturbare il clima di dolore. Trascorsa quella settimana, i bambini sono finalmente tornati a giocare. Il loro passatempo preferito era giocare alla guerra tra Israeliani e Palestinesi. Hanno cominciato la battaglia, alcuni con le armi e gli altri con i sassi. Durante il gioco un bambino di tre anni è caduto a terra fingendosi morto. Hanno ripetuto esattamente tutto quello che avevano visto la settimana prima. Hanno iniziato a piangere, hanno preso il morto e, secondo l’usanza del posto, gli hanno legato le mani e presentato i loro ossequi. L’ultima a fare ciò è stata una bambina che fingeva di essere la sposa del morto, gli ha slegato le mani e lo ha baciato. Dopo quel bacio il bambino è tornato in vita! I Palestinesi hanno bisogno di un bacio per ritornare a vivere! Chi è capace di fare ciò? È sufficiente avere uno sguardo


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COME FAVORIRE NUOVE INIZIATIVE PER LA CITTÀ?

16/03 BIRZEIT. MAZEN SAADEH Incontro con il proprietario di un ristorante aperto da qualche mese nella Città Vecchia.

Come funziona questo posto dal punto di che anche gli studenti possono permettersi vista all’acqua? e diamo spazio a diverse attività culturali: L’apporto principale d’acqua proviene dalla proiettiamo film, leggiamo poesie, ospitiamo municipalità, attraverso tubi interrati. esposizioni. Ogni casa a Birzeit è allacciata alla rete e prende l’acqua da lì. In strada abbiamo visto che ci sono dei Durante l’estate qui è molto difficile avere tombini. Funziona la fognatura? acqua, spesso arriva solo No, ancora non una volta a settimana. All’inizio la gente guardava funziona, ma hanno Per questo motivo preparato la Città con sospetto il mio lavoro, abbiamo dei tank sul Vecchia in modo che se ma per me era chiaro che tetto. Siccome per il in futuro costruiranno la stavo facendo qualcosa ristorante usiamo molta rete sarà facile allacciarsi. per tutta la città acqua, noi ne abbiamo 6 o 7. Così l’acqua viene prima raccolta nei Per cosa usate l’acqua piovana? tank e poi distribuita all’interno della casa. Per ora non la stiamo usando perché il pozzo A Birzeit non c’è un sistema di fognature, non è pulito. Ho affittato questo locale lo per cui ogni casa ha fatto un grande buco scorso ottobre e ho chiamato una persona nel terreno e solitamente ogni mese viene a pulirlo ma non è ancora venuta, e ora le un camion-cisterna a svuotare i pozzi neri. piogge sono finite. Pulirò il pozzo quest’estate Noi abbiamo anche un pozzo per raccogliere in modo da prepararlo per il prossimo l’acqua piovana. Molte case in Palestina ne inverno. Solitamente usiamo l’acqua piovana hanno uno, perché l’acqua è fondamentale. più o meno per tutto, specialmente per le piante e per pulire, ma non per bere. Quanto pagate l’acqua che comprate dalla Io vivo in un villaggio che ho costruito municipalità? nel 2005 insieme ad un gruppo di artisti e 5 o 6 NIS al metro cubo. scrittori. Al momento sono abitate solo 20 delle 30 case presenti. Nel villaggio c’è una Cos’era questo luogo in passato? rete, sia di fognatura sia di riciclo dell’acqua. Non era un unico spazio, c’erano più case. In ogni casa viveva una famiglia diversa. Poi però Che cosa fate per riciclare l’acqua? queste case sono diventate vecchie e sono Abbiamo fatto un sistema di riciclo, crollate. Un anno fa circa la municipalità costruendo un grandissimo contenitore di insieme al RIWAQ hanno recuperato buona cemento su tre livelli: l’acqua di scarico (senza parte della Città Vecchia. Grazie ai fondi i rifiuti solidi) passa dal primo al secondo del Consolato olandese, nell’agosto scorso livello, dove ci sono delle piccole pietre e della sono riuscito a cominciare il progetto di un sabbia, e poi al terzo. Usiamo quest’acqua per ristorante nel cuore di Birzeit. All’inizio la l’agricoltura. gente guardava con sospetto il mio lavoro, ma per me era chiaro che stavo facendo qualcosa E dove vanno tutti gli scarichi? per tutta la città. Più che un ristorante, Hosh È molto grande, per cui possiamo usarlo al-Elleya vuole essere una casa. Serviamo i per 30 anni prima di doverlo svuotare. Ci è piatti della nostra cucina tradizionale a prezzi costato molto: l’abbiamo pagato 200.000$.



QUALI PROBLEMI EMERGONO?

Come il problema dell’acqua incide sullo sviluppo urbano? Tutti i villaggi, nei tempi antichi, si sono sviluppati attorno a delle sorgenti per la necessità dell’acqua. L’argomento della mia tesi era l’uso dell’acqua nelle zone rurali dell’area di Ramallah. Quali sono gli usi quotidiani della gente, ad esempio, si raccoglie l’acqua piovana? Ora, a fronte della crisi idrica, tutti vogliono ottenere una licenza per iniziare dei progetti. Per la costruzione di nuove case la municipalità richiede la progettazione di una cisterna d’acqua perché funzioni come deposito delle acque piovane. Nel nostro paese i serbatoi d’acqua sono sul tetto. Senza di essi è impossibile vivere, alcune volte l’acqua raggiunge le case solo di notte perché durante il giorno è troppo alta la richiesta. Durante la notte, quegli edifici che non hanno ricevuto l’acqua nella giornata, possono immagazzinarla nei tank del tetto. In Europa tutto ciò sarebbe assurdo perché l’acqua piovana non è pulita, ma qui è normale.

09/02 BIRZEIT. HANI AYED Incontro con un ingegnere civile. Durante il suo dottorato presso l’Università di Birzeit ha portato a termine una ricerca sull’uso dell’acqua nelle aree rurali palestinesi.

con le fondazioni oppure di fianco alla casa. A casa mia ce n’è una e la utilizzo quando non ho nessun’altra risorsa. Alcune persone per ridurre la spesa dell’acqua usano le cisterne tutto l’inverno. Come ben sapete siccome non è acqua trattata non tutti si fidano ad utilizzarla, io la uso per l’irrigazione. A Birzeit non c’è una fognatura. Tutte le case hanno un pozzo nero per raccogliere le acque sporche. I pozzi non sono quasi mai impermeabili e l’acqua filtra nel terreno e contamina la falda. Così tutta l’acqua va persa e noi abbiamo bisogno di riutilizzarla essendo in un’area semiarida. La gente desidererebbe ed è convinta che si possa riutilizzare l’acqua ma ha bisogno di più consapevolezza, della giusta formazione. Fino ad ora nella nostra zona rurale l’acqua non è mai stata recuperata.

È possibile costruire un sistema domestico di trattamento delle acque grigie? Deve essere approvato dalla municipalità? Fino adesso la municipalità non tratta di questi argomenti perché non ha nessun tipo di competenza. Ciò che richiede è la costruzione dei pozzi neri in cemento, ma la L’acqua raccolta nel tank del tetto è gente preferisce non farli impermeabilizzati potabile? perché per lo svuotamento devono pagare un L’acqua della rete è potabile ma c’è bisogno di servizio in più. Degli appositi camion cisterna controllare i propri tank prelevano il contenuto Il consumo di acqua è per verificare la qualità e lo scaricano altrove, aumentato, anche per la dell’acqua. Per esempio questo servizio costa gli uccelli cercano molto, circa il doppio forte crescita demografica, di bere quest’acqua, del costo dell’acqua. ma io credo che il vero inquinandola. L’acqua La mia casa è stata problema sia politico: potrebbe essere gli Israeliani hanno preso il costruita 50 anni fa, il contaminata. A casa mio pozzo nero non controllo delle risorse mia beviamo l’acqua è impermeabilizzato e delle bottiglie. Ma per fare il tè e per cucinare l’acqua si infiltra nel terreno. uso l’acqua immagazzinata nei tank perché La finalità della ricerca che ho fatto riguarda sarà sterilizzata con la bollitura. Quasi tutti la proposta di incrementare la disponibilità hanno una cisterna per la pioggia, costruita dell’acqua di buona qualità, attraverso


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è aumentato. Inoltre c’è una forte crescita son circa 22 nella zona di Birzeit, sia nell’aria della popolazione. Questo fa dell’acqua costruita, che in quella agricola. Nella zona un problema serio. Ma io credo che il vero costruita ce ne sono due, in passato tutti le l’indagine sulle risorse idriche non sfruttate problema sia politico, perché gli Israeliani utilizzavano perché avevano una quantità (come le sorgenti, la raccolta dell’acqua hanno preso il controllo delle risorse idriche d’acqua maggiore. Ma, con l’occupazione, gli piovana e il recupero delle acque grigie). in Palestina. La West Bank si trova ad un Israeliani hanno cominciato a utilizzare molto In secondo luogo occorre sviluppare un altitudine piuttosto considerevole, l’acqua l’acqua delle falde e il livello delle sorgenti sistema di gestione delle acque più efficiente piovana scorre sui due versanti – est e ovest – ha cominciato a diminuire. È una questione che si concentra su e parte di essa raggiunge naturale: se tu prelevi l’acqua dalle falde, metodi riconosciuti di la falda acquifera, che è questa si abbassa, la pressione diminuisce e A Birzeit il consumo reperibilità delle acque. la riserva naturale per così avviene anche nelle sorgenti. Il consumo medio d’acqua (dalla rete) Gli obiettivi sono: una eccellenza. Gli Israeliani d’acqua è aumentato tra la popolazione; oggi raggiunge gli valutazione dello stato non ci lasciano avere il si consumano circa 200 litri per giorno. A 80 litri al giorno e delle potenzialità controllo di quest’ultima Birzeit il consumo medio raggiunge gli 80 delle risorse idriche esistenti, in quantità perché altrimenti non avrebbero abbastanza litri al giorno. Lo standard internazionale e qualità; compiere indagini sui metodi di acqua nelle loro zone. Ai Palestinesi non è si aggira attorno ai 130 litri pro capite al raccolta delle acque, una valutazione tecnica e permesso scavare dei pozzi in profondità, giorno. C’è da aggiungere che l’acqua piovana ambientale dell’uso dell’acqua grigia trattata e soprattutto nella falda occidentale perché utilizzata non è calcolata e, quindi, il dato si l’analisi economica della proposta. Nel nostro vogliono utilizzare quella quantità per loro. riferisce solamente alla rete. Le sorgenti non territorio non ci sono fiumi stagionali e il Invece nella parte orientale ci permettono sono la soluzione e non rispondono alle tipico modo di raccolta dell’acqua è dai tetti di scavare pozzi. La disponibilità d’acqua necessità. L’Università di Birzeit è un grande ad una cisterna. nella parte occidentale supera di 5 volte ‘consumatore’ d’acqua nei mesi lavorativi. quella orientale. Circa 600 milioni di metri Alcune volte c’è una domanda molto alta E per quanto riguarda le sorgenti a Birzeit? cubi: Israele usa questa quantità e la vende ai d’acqua per le 10.000 persone dell’Università. Fino agli anni ‘70 tutti si servivano delle Palestinesi secondo gli accordi. Non c’è un Non è facile per la progettazione della rete sorgenti, perché non esisteva ancora la rete. uso efficiente dell’acqua, perché il consumo e la L’acqua potabile veniva direttamente da Alcune sorgenti sono abbiamo dei grossi domanda cambiano e questi luoghi, trasportata dagli asini, oppure problemi ma nello non restano fissi. L’uso contaminate a causa degli manualmente con l’uso di giare. Si preferiva stesso tempo anche se dell’acqua varia anche scarichi dei pozzi neri bere l’acqua della sorgente piuttosto che ci troviamo in un’area in base alle abitudini delle cisterne. La rete è arrivata attorno agli semiarida, esiste un buon ricambio annuale legate alla religione. Il venerdì c’è una grande anni ‘70 e nel giro di dieci anni il 50% della d’acqua piovana nella falda acquifera. Se ci domanda d’acqua siccome la gente lava, popolazione era servita. Quando ho fatto permettessero di utilizzare le nostre risorse, pulisce, e si lava prima di pregare. la mia ricerca circa il 99% della gente era non saremmo in crisi, staremmo molto Ajul, un villaggio a nord, ha una grossa collegata alla rete; ci si poteva allacciare ad un meglio rispetto agli altri paesi mediorientali. sorgente. Le altre grosse sorgenti nell’area costo relativamente basso. Il problema dell’acqua fa parte delle trattative di Ramallah sono: Arrek T, Areek F, Zerqua, per la soluzione permanente. Lo so… Shamiya, Harasha e Dilba. Durante i miei La carenza d’acqua è un problema degli i Palestinesi parlano troppo di politica, studi ho notato che alcune sono contaminate, ultimi 20 anni oppure c’è sempre stato? ma volevo farvi un quadro generale della a causa degli scarichi dei pozzi neri. Nell’aree La situazione è peggiorata negli ultimi situazione. agricole l’acqua ha una buona qualità. Il 10‐15 anni perché in passato il rapporto con picco massimo della pioggia è in gennaio, l’acqua era diverso ed oggi gli standard di A Birzeit le sorgenti sono utilizzate? ma il picco del flusso nelle sorgenti avviene consumo si sono occidentalizzati. Il consumo Sì. Ho fatto delle ricerche sulle sorgenti, ce ne dopo due mesi, tempo che serve all’acqua INCONTRI HANI AYED


per raggiungere le falde. La parte finale del mio lavoro consiste in alcune proposte: per esempio servire le persone che vivono attorno a queste sorgenti. Se c’è una grande quantità d’acqua la possiamo convogliare nella rete. Ho dedicato una parte del mio lavoro di ricerca all’immagazzinamento dell’acqua. La gente, un tempo, dipendeva completamente dalla raccolta delle piogge prima dell’arrivo della rete. Ora il 97% delle case è collegato all’acquedotto. Il tetto è usato come piano di raccolta, le prime piogge serve per pulire il tetto e la cisterna. Dopo si incomincia a raccoglierla. Ora queste procedure sono più trascurate poiché non è la prima risorsa che hanno, è solo una fonte supplementare. Mi ricordo che mia madre era molto attenta a tutto ciò. Per me è già diverso perché l’acqua piovana la uso per l’irrigazione e non per cucinare, per lavarmi. C’è anche una parte dedicata all’analisi delle quantità e all’uso strategico della risorsa. Ho studiato i metri quadrati utilizzati – in una città – per la raccolta dell’acqua piovana. Adesso la gente è veramente interessata a ciò perché ancora prima di progettare la propria casa pensa al modo migliore per la costruzione dei dispositivi per la raccolta domestica dell’acqua. Una casa di 200 metri quadrati avrà bisogno di un serbatoio di circa 2 metri cubi. Alcuni pensano che usando l’acqua raccolta, si salvi, durante l’inverno, la quantità dell’acqua nella falda così da poterla utilizzare in estate. Il miglior raccoglitore d’acqua è la falda e se la si utilizza troppo durante il periodo invernale, la quantità disponibile in estate sarà minore. I wadi invece sono i fiumi stagionali. Trenta o quaranta anni fa c’erano, ora invece sono diminuiti. In passato gli strumenti per scavare le cisterne erano più primitivi. Si scavavano a mano delle fosse nel terreno (con la sezione di un vaso, a forma di pera) in una pietra dura. La sezione delle

aperture è molto ridotta rispetto al corpo centrale. Strutturalmente questa forma è la migliore perché evita le crepe. Cinquant’anni fa utilizzavano il martello a compressione. Facevano questo in modo da ridurre il più possibile la grandezza dell’apertura. Ora si utilizzano degli escavatori e dei muri di contenimento in cemento, il serbatoio ha la forma di un parallelepipedo. Il terreno è permeabile? Sì, perché il sottosuolo è formato da calcare ed ha delle ‘crepe’ tra le quali l’acqua riesce a infiltrarsi. Come funzionano i contatori dell’acqua? I contatori purtroppo misurano anche il passaggio dell’aria. L’acqua raggiunge meno frequentemente chi abita nelle zone più in alte dopo aver ‘saturato’ il resto della città. La gente cerca di collegarsi, illegalmente, alla rete nella parti più basse della città, e se non sono loro a farlo sono gli operai della municipalità che non sono a conoscenza delle linee chiuse e di quelle aperte. Non c’è molto controllo. Alcune persone stanno sveglie la notte per essere sicuri di ricevere l’acqua; controllano i vicini oppure si spostano di quartiere per capire dove l’acqua è arrivata e perché. È anche un problema di comportamento! A Gaza il problema è peggiore perché hanno il problema della salinizzazione della falda acquifera. C’è un grande concentrato di nitrato e questo causa malattie ai bambini e problemi all’agricoltura.


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QUALI SONO I PUNTI CRITICI? QUALI LE POSSIBILITÀ?

23/03 RAMALLAH. ABDALRAZZAQ ABURAHMA Incontro con il project coordinator del Palestinian Hydrology Group (PHG).

Quali sono le vere ragioni della scarsità d’acqua? Vi devo fermare subito! Dobbiamo parlare di accessibilità non di scarsità. L’acqua c’è in Palestina, la scarsità si riferisce ad un problema di gestione e manutenzione, la parola scarsità è relativa alla conformazione naturale, alle precipitazioni, ecc… e non alle ragioni politiche. L’acqua è disponibile in Palestina, il problema è il controllo della risorsa. Il secondo problema, minore, è la gestione e la manutenzione. Riguardate gli accordi di Oslo e leggete, vedrete come gli Israeliani non seguono quello che è stato deciso allora.

Per quanto riguarda la riabilitazione delle sorgenti di Birzeit… La maggior parte delle sorgenti è privata e quindi sono utilizzate. Se le sorgenti sono inquinate, non possiamo utilizzarle per bere, implementare una nuova riabilitazione dipenderebbe dal grado d’inquinamento, tendenzialmente se la sorgente si trova in prossimità delle case, è contaminata dalle perdite dei pozzi neri. Dobbiamo fare delle analisi, andare a visitare le sorgenti, allora si potrà valutare se fare una zona di protezione attorno alle sorgenti, se si può implementare un impianto di trattamento. Dai dati che avete raccolto sulle sorgenti, non sembrerebbero avere un alto grado d’inquinamento, ma i dati risalgono a tre anni fa.

La ridotta quantità di acqua non è forse legata anche al cambiamento del clima, al maggior sfruttamento della risorsa per la crescita della popolazione, alla Come avete riutilizzato le sorgenti già diminuzione della ricarica annuale della riabilitate? falda? Le sorgenti sono state riabilitate sia per Sono d’accordo sul cambiamento climatico renderle potabili, sia per l’irrigazione. mondiale, questo scenario riguarda tutto il Pompiamo l’acqua dalla sorgente al villaggio nostro pianeta. Penso però che se potessimo in diversi tank e distribuiamo l’acqua per avere accesso alla nostra gravità. Alcune volte L’effluente di un sistema acqua l’impatto del l’acqua è utilizzata per di riuso delle acque grigie cambiamento climatico l’agricoltura ma questo per i Palestinesi dipende dalle necessità a scala domestica equivale graverebbe poco. Non all’80% del consumo e può delle varie zone. abbiamo l’acqua che ci essere utilizzato al posto spetterebbe! Avremmo Quali sono i parametri dell’acqua corrente diritto all’acqua del principali per misurare Giordano, avremmo il diritto all’acqua del l’inquinamento del suolo? lago di Tiberiade… Gli Israeliani prelevano Misuriamo principalmente la salinità del l’acqua da questi bacini come dalle falde suolo; un suolo può essere alcalino o acido. Il del Libano. L’acqua del lago di Tiberiade sistema fognario manca e la sua realizzazione è convogliata nel Negev, negli ultimi anni è sempre legata a quella di un impianto il livello dell’acqua del lago è diminuito di trattamento. È meglio installare un notevolmente. Sono convinto che la causa impianto a livello domestico, perché quando fondamentale sia il controllo delle risorse si aumentano le dimensioni c’è bisogno del idriche da parte d’Israele, non ha molto permesso degli Israeliani e di un budget più senso parlare del cambiamento demografico consistente. e climatico.


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INCONTRI ABDALRAZZAQ ABURAHMA

La municipalità ha installato il sistema fognario nella Città Vecchia ma non funziona… Nella valle c’è anche una rete fognaria che passa da Jifna, Ein Siniya, Al Jazaloun e arriva ad un impianto di trattamento che non funziona. Potrebbe essere rimesso in funzione, si potrebbe pensare di allacciare anche Birzeit a questa rete, ma bisogna sviluppare questo impianto.

Su quale tecnologia si basa? Fanghi attivi e sistema di aerazione. Occorre fare una valutazione su quale sia la tecnologia migliore per Birzeit.

Quanto costa costruire una cisterna da 70 metri cubi? Il costo totale si aggira attorno a 4.800 euro. L’effluente di un sistema di riuso delle acque grigie a scala domestica equivale all’80% del consumo e può essere utilizzato al posto dell’acqua corrente. La manutenzione ha un costo pari a zero. Per installare un’unità ci vogliono almeno 2.000 euro. Perché questo impianto non è in funzione? Abbiamo costruito un sistema di trattamento In sostanza è stata una banale esportazione di e riuso comunitario a Nablus, ma preferiamo tecnologia, accompagnata da uno studio non non fare installazioni a livello comunitario efficace. Non è monitorato da nessuno perché perché, se interveniamo a scala domestica, Al Jalazuon non ha una siamo sicuri della Se interveniamo a scala municipalità; prima il manutenzione, del campo di Al Jalazoun riuso, dei diretti domestica, scaricava tutti i rifiuti beneficiari, e la famiglia la famiglia ne diventa nei campi della valle ne diventa responsabile. direttamente responsabile sottostante; i contadini L’acqua ottenuta è si lamentavano e quindi hanno realizzato sufficiente per poter irrigare tutto il giardino una rete fognaria. Non c’è stato nessun in un’area rurale che varia dai 400 ai 500 ‘management planning’, nessun lavoro con metri quadrati. Inoltre per le famiglie che i contadini, nessuna sensibilizzazione. La installano queste unità aumenta il livello della tecnologia non era adatta alla situazione, sicurezza alimentare, quella che viene definita l’impianto ha dimensioni ridotte, l’operazione ‘food security’. era sbagliata, i costi troppo alti, non c’è stata nessuna manutenzione e nessuno ne aveva la responsabilità. Chi è responsabile di questo impianto? Bella domanda! Non lo so. L’unico impianto di trattamento attualmente in funzione in Palestina si trova ad Al Bireh: è stato progettato in maniera efficace, è centralizzato. Il problema è l’output, cioè il riuso dell’acqua trattata. Al momento l’acqua ottenuta è utilizzata solamente nella zona circostante all’impianto.


QUALI INTERVENTI SONO GIÀ STATI REALIZZATI ALTROVE?

10/02 AL MAZHRA. FAMIGLIE e PHG Incontro, in un villaggio poco distante da Birzeit, con due famiglie, che hanno partecipato al progetto delle ONG Drosos e PHG per la costruzione di alcune cisterne per l’acqua piovana, e Abdalrazzaq Aburahma, Project Coordinator del Palestinian Hydrology Group (PHG).

Com’è migliorata la vostra vita dopo la personalmente, non sono d’accordo con costruzione della cisterna? l’irrigazione perché ci sono molti sali, alcuni È appena stata costruita: l’abbiamo finita agenti inquinanti che contaminano il suolo, settimana scorsa. Non c’è ancora nessun le colture. miglioramento. La situazione, soprattutto in estate, non era per niente facile. L’acqua dalla Quante persone beneficiano di questo rete non raggiunge la mia casa e io dipendevo serbatoio per l’acqua piovana? completamente dall’acqua comprata dai 14 persone, 7 donne e 7 uomini; per un totale trasportatori. Mi aspetto che la cisterna risolva di due famiglie. questo mio problema. Diamo la possibilità alle L’acqua sarà disponibile Chi l’ha costruito? in estate e sarà gratuita! La mia famiglia. Io famiglie di contribuire alla lavoro nel campo costruzione della propria Durante l’estate non delle costruzioni e cisterna: in questo modo c’è acqua perché non ne per me è stata una le persone si sentono più arriva dalla rete? buona occasione per responsabili Qui il problema fabbricarlo da me. dell’acqua è legato a una cattiva gestione PHG_Per le altre famiglie è diverso, dipende della rete, la pressione non è abbastanza per dalle regolamentazioni dei donatori. Alcuni permettere all’acqua di risalire e raggiungere chiedono di fare un preventivo con i costi, il le case che si trovano più in alto, come la mia. materiale. Quando facciamo un preventivo il costruttore vuole sempre avere un profitto e L’acqua che si raccoglie in questo periodo il prezzo finale aumenta, ma soprattutto non dell’anno sarà utilizzata in estate? diamo la possibilità alle famiglie di contribuire Sì. La quantità dell’acqua piovana che alla costruzione. È molto importante questo raccogliamo è molta e questo ci permette di aspetto: la famiglia si sente responsabile e ne trarne beneficio anche in inverno. L’acqua diventa orgogliosa. Se superiamo il limite raccolta sarà disponibile in estate, che è il del budget dobbiamo diminuire il numero periodo più critico. dei beneficiari. Il costruttore di solito è più PHG_Se l’acqua interessato al profitto Offriamo loro un piovana non presenta che alla qualità del programma di formazione: nessun inquinamento lavoro. In questo biologico, è perfetta! progetto siamo sostenuti un gruppo di esperti Non c’è bisogno di anche dall’associazione spiega ai beneficiari come nessuna aggiunta di svizzera Drosos. utilizzare le cisterne, elementi chimici, come raccogliere l’acqua etc. Secondo la loro C’è bisogno di piovana e come mantenerle religione l’acqua grigia manutenzione per in buono stato è considerata impura questi serbatoi? e non posso utilizzarla. Ma in altri posti le PHG_Praticamente no. Solo durante il acque grigie che derivano dalla cucina o da cambio di stagione bisogna pulire i tubi, le altre risorse sono considerate utilizzabili. grondaie, aggiustare le eventuali perdite. Il Non c’è nessun inquinamento pesante. Io, tetto va pulito ogni inverno. L’acqua delle


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prime piogge non viene raccolta ma serve per pulire la cisterna. La cisterna inoltre deve essere pulita ogni due anni. E tutto questo non ha bisogno di nessun specialista, lo fanno direttamente loro. Il primo periodo di pioggia serve per la pulizia. In parallelo, offriamo loro un programma di formazione per i beneficiari e tutti quelli che vogliono partecipare a queste lezioni. Abbiamo degli esperti che spiegano come utilizzarla, come raccogliere l’acqua, la manutenzione, la necessità di usare un clorinatore, etc. Durante il periodo d’installazione del progetto diventiamo amici della gente delle famiglie.

Com’è la situazione qui rispetto al problema dell’acqua? Questo villaggio è molto soggetto alla scarsità d’acqua e alle perdite della rete. Da 2‐3 anni due villaggi si sono uniti sotto un’unica municipalità. È una zona montuosa e l’acqua non arriva fino a qui. La PHG è presente in quest’ area da dieci anni, cercando di sostenere le famiglie più povere con progetti di raccolta delle acque piovane o impianti per il trattamento delle acque nei giardini, costruiamo le strade che servono per l’agricoltura per facilitare i movimenti degli agricoltori, per incentivarli a coltivare. La nostra relazione con la gente del posto è ottima.

Il problema dell’acqua è ormai entrato nella cultura: tutti sanno della sua importanza e come è possibile conservarla

La municipalità riceve l’acqua e poi la distribuisce oppure ogni casa è connessa direttamente alla rete del Jerusalem Water Undertaking? Il processo di distribuzione e la rete appartengono al JWU, noi, come municipalità, svolgiamo un compito di controllo, di interfaccia tra gli utenti e la compagnia. La gente in estate viene a lamentarsi da noi e noi riferiamo alla JWU, ma non possiamo risolvere i loro problemi.

(è arrivato un altro abitante del villaggio) Anch’io sono un beneficiario del progetto. Faccio l’insegnante in questo villaggio. Nella sua scuola ci sono corsi di formazione per aumentare la consapevolezza del problema dell’acqua? Sì, sono inclusi nel percorso di studi (le risorse dell’acqua, la raccolta delle piogge, le sorgenti…). Insegniamo ai bambini come conservare l’acqua in casa, come lavarsi i denti, per esempio, senza dover far scorrere l’acqua ma usando un bicchiere. Piccole cose! Anche per la doccia non c’è bisogno di aprire l’acqua:per sciacquarsi si possono usare le bottiglie. Distribuiamo brochure di sensibilizzazione. Ormai il problema dell’acqua è entrato nella cultura: tutti sanno quanto è importante e come conservarla.

Quanto pagate? Una famiglia di dieci persone spende circa 200-250 NIS al mese.

10/02 AL MAZHRA. ABU RABIN Incontro con il coordinatore della municipalità per i progetti legati alla PHG.

Come municipalità avete proposto qualche cosa? Più di una volta abbiamo fatto richiesta alle autorità o alle organizzazioni per la riabilitazione della rete ma non abbiamo mai ottenuto una risposta. Inoltre il villaggio è molto esteso, le case sono molto distanti l’una dall’altra. La pressione è molto debole in estate; nella parte più bassa del villaggio l’acqua manca per almeno due settimane mentre


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installare nessun impianto per il trattamento dell’acqua centralizzato per tutto il villaggio senza il permesso degli Israeliani. E non è nella parte alta anche per due mesi. Il JWU facile ottenerlo. Da molto tempo ormai è applica una politica di tagli nei mesi estivi così. La PHG ha ottenuto un permesso e per riuscire a distribuire forse in luglio ne avrà l’acqua a tutti i villaggi. uno per Nablus. Se si In estate la pressione dei La quantità non è molta volesse costruire un tubi è molto debole e va divisa. L’unica sistema domestico, soluzione per la gente è la raccolta dell’acqua non ci sarebbe bisogno di nessun permesso. piovana. Questo può risolvere parte del Alcune volte gli Israeliani sono contro problema. anche la raccolta dell’acqua piovana perché considerano che questo sistema possa privare I progetti che avete costruito sono efficaci? la falda acquifera suo principale fornitore, che Sì, ma non sono sufficienti. Nel futuro è la pioggia. sarà ancora peggiore. In verità le persone A cosa serve implementare incominciano ad essere la rete idrica se manca seriamente preoccupate l’acqua? per la scarsa quantità Non c’è scarsità, manca d’acqua. Perché gli l’accesso alla risorsa Israeliani ci rubano le risorse. In Palestina ci sono le risorse ma tutto è controllato dagli Israeliani, che non ci permettono di prelevare la quantità necessaria d’acqua. La cattiva gestione dell’acqua è solo secondaria; è facile riabilitare una rete idrica, installarne una, possiamo trovare dei donatori. A cosa serve implementare la rete idrica quando l’acqua non c’è? L’acqua esiste in Palestina, ed è sufficiente per entrambi i popoli. Non c’è scarsità, manca l’accesso a questa risorsa. Abbiamo la falda acquifera più grande in Palestina nella parte occidentale. Ora il Muro di separazione che Israele ha costruito coincide precisamente con la linea di confine della falda acquifera così che loro possano avere l’accesso. Il muro è costruito anche per separare le risorse idriche in questo territorio. Nel nord, hanno già evacuato la falda. A Gaza è lo stesso, la falda è salinizzata. Le sorgenti in Palestina sono messe a rischio dalla presenza delle colonie. Non possiamo INCONTRI ABU RABIN


PERCHÉ È UTILE COSTRUIRE CISTERNE?

17/03 GERUSALEMME. EYAL HAREUVENI Incontro con Eyal Hareuveni di B’Tselem, responsabile per i diritti legati all’acqua nella West Bank.

Ci interessa capire meglio qual è la sono abbastanza fonti d’acqua, non piove situazione generale della West Bank molto… occorre gestire la risorsa con molta riguardo al problema dell’acqua, in attenzione, risparmiandone il più possibile. particolare come il potere sulle risorse Inoltre è importante avere una rete idrica diventa uno strumento di controllo. efficiente, cosa che i Palestinesi non hanno. La prima cosa che vi raccomando di fare è Israele non ha praticamente investito quasi leggere il nostro ultimo nulla per rafforzare Israele sostiene di essere report, Troubled Waters, la rete e i tubi delle -fino ad oggi- in linea con credo sia una buona comunità palestinesi introduzione al tema. fino al 1995. Ci sono gli accordi di Oslo, Descrive il quadro alcuni villaggi che ma non tiene conto generale della situazione ricevono l’acqua solo per della crescita della nella West Bank e nella metà settimana, e anche popolazione palestinese Striscia di Gaza. quando l’acqua arriva, La principale riserva d’acqua condivisa sia non riescono ad immagazzinarne abbastanza dagli Israeliani sia dai Palestinesi è chiamata per il resto della settimana. Invece in qualsiasi ‘Mountain Aquifer’, l’area di ricarica di questa insediamento si trovano grandi serbatoi per falda si trova al di sotto della zona montuosa la raccolta d’acqua. Occorre quindi investire della West Bank. Lo scarico migliore di questa in nuove infrastrutture. La perdita media falda avviene ad ovest della Linea Verde, dell’acqua fornita è molto alta nei villaggi in Israele, e nella valle del Giordano, che è palestinesi, è circa un terzo del totale, per le sotto il controllo israeliano. Israele controlla perdite dei tubi. La perdita media d’Israele questa falda dal 1967, a nessun Palestinese è attorno all’11%, piuttosto bassa per gli è consentito scavare pozzi senza il permesso standard occidentali. di Israele. Gli accordi ad interim del 1995, di fatto, hanno consolidato questo controllo Come sono riusciti gli Israeliani ad avere un israeliano sulla risorsa idrica. Israele usa circa così forte controllo delle risorse? Prima del l’80% dell’acqua del ‘Mountain Aquifer’ e i 1967 quest’acqua era ancora palestinese… Palestinesi risultano discriminati anche dalle Sì, di fatto impendendo ai Palestinesi di quantità assegnate dagli accordi: questo è avere una rete efficiente, di scavare pozzi il motivo perché non profondi, occupando le Israele sa benissimo che c’è sufficiente acqua in aree più strategiche per quasi tutta la West Bank. l’estrazione dell’acqua, l’acqua è la principale La fornitura d’acqua specialmente nella valle risorsa per lo sviluppo è legata alle scelte del Giordano… questo politiche israeliane: ci sono zone della West è il modo in cui hanno preso il controllo. Bank in certi periodi dove l’acqua non arriva alle comunità palestinesi, devono comprarla Ma hanno fatto tutto questo in maniera da dei camion-cisterna ma, paradossalmente, completamente illegale? Per farlo hanno agli insediamenti israeliani vicini l’acqua creato nuove leggi? non manca mai! Oltre a questo fattore c’è da Hanno imposto degli ordini militari, violando aggiungere che questa è un’area molto arida, ovviamente le leggi internazionali. Al paese in generale tutto il Medio Oriente: non ci occupante non è consentito di utilizzare le


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risorse naturali del territorio occupato. La prima questione nella gestione del settore idrico è assegnare una certa quantità d’acqua per l’agricoltura, è fondamentale non solo nelle aree palestinesi ma anche in Israele. Israele ricicla il 70% delle acque grigie e le riusa per l’agricoltura. Che è una percentuale abbastanza alta per gli standard occidentali. I Palestinesi hanno un unico impianto di trattamento funzionante. Dove? Ad Al-Bireh. È l’unico. Nel resto della West Bank non ce n’è nemmeno uno. La ragione è che devono ottenere un permesso da parte di Israele per costruirlo? Sì, in alcune zone devono avere il permesso per farlo. In futuro l’acqua trattata dovrà diventare una delle risorse principali per l’agricoltura a causa della diminuzione delle piogge, del riscaldamento globale… Il riuso di quest’acqua è la fonte principale per l’agricoltura israeliana. Dove sono gli altri impianti palestinesi? Uno si trova a Nablus, ma non funziona, ce n’è un altro a Ramallah che non è per niente efficiente… ogni volta che i Palestinesi vogliono migliorare le loro infrastrutture devono avere il permesso per farlo, devono passare attraverso il Joint Water Committee, dove Israele ha il potere di veto e se il progetto riguarda una zona interna all’area C – che praticamente costituisce il 60% della West Bank e divide tutte le comunità palestinesi l’una dall’altra – , per esempio per costruire una linea della rete che colleghi due villaggi vicini, occorre ottenere un ulteriore permesso da parte della Civil Administration, un’autorizzazione che è molto complicato avere. Ogni iniziativa palestinese nel settore idrico deve sottostare

ad un’approvazione israeliana, e ovviamente tutto ciò ha un’implicazione politica. Dovete anche tener conto che quando gli Israeliani e i Palestinesi hanno steso gli accordi ad interim, era prevsito che venissero attuati nei cinque anni successivi – dal 1995 al 1999. Sono passati più di quindici anni, io non credo che i Palestinesi sappiano o che forse abbiano compreso solo ora il problema della gestione delle risorse idriche nella West Bank. Quando parliamo di area C intendiamo una zona sotto il controllo militare israeliano in cui non è possibile costruire nulla; quest’area nega la connessione tra una zona palestinese e l’altra rendendo quasi impossibile la costruzione di una rete. A differenza degli Israeliani che invece hanno costruito il National Water Carrier, attraverso enormi tubi prende l’acqua del lago di Tiberiade e la porta attraverso il centro di Israele fino a sud. È stato costruito negli anni ‘60-‘70. È impensabile fare qualcosa del genere nella West Bank, gli unici impianti che possono realizzare sono locali, quindi più costosi e possono servire al massimo un paio di villaggi. C’è una relazione tra la localizzazione degli insediamenti israeliani e la presenza di risorse idriche? La maggior parte delle colonie si trova nella valle del Giordano, perché è una zona più ricca da questo punto di vista. C’è una convinzione diffusa tra i Palestinesi che il percorso del Muro di Separazione sia stato disegnato per ottenere più acqua, ma guardando le mappe delle riserve d’acqua non è vero. Israele può prendere l’acqua dal territorio israeliano, senza entrare nella West Bank. Sono così vicini, che non fa alcuna differenza. Siamo state in un villaggio nei pressi di Jifna dove, di frequente, i coloni dell’insediamento vicino vanno a prendere

l’acqua alle sorgenti, reclamando quel posto come terra che appartiene a loro. Episodi a livello locale come questo non sono rari, la quantità d’acqua delle sorgenti sta diminuendo. Quest’anno è piovuto meno del solito. Nell’ultimo decennio molti anni sono stati ‘secchi’. La ragione principale dell’abbassamento del livello di falda è la ridotta quantità di piogge o anche il generale aumento di popolazione? Per entrambi i motivi. Quali sono le zone della West Bank che sono più afflitte dal problema della mancanza d’acqua? Dipende; soprattutto le comunità più isolate all’interno dell’area C. A sud di Hebron ci sono certe comunità di beduini, o a nord nella valle del Giordano… sono costretti a comprare acqua dai camion-cisterna, il cui prezzo è decisamente più alto, spendendo spesso metà del guadagno familiare per averla. Anche il livello del mar Morto si sta abbassando? Sì, perché Israele preleva sempre più acqua dal Giordano. Allo stesso tempo la Siria e la Giordania prendono acqua dai suoi affluenti del Giordano, per esempio c’è un progetto condiviso da Siria e Giordania per prendere acqua dal fiume Yarmuk, che costituisce la principale immissione d’acqua nel Giordano. Secondo una ricerca il flusso del Giordano è circa il 2-3% di quello che era negli anni ‘40 del secolo scorso. Questa è il motivo per cui il livello del mar Morto si sta abbassando di un metro l’anno. Il bacino del Giordano è un’altra risorsa a cui i Palestinesi non hanno alcun accesso e che continuano a reclamare, ma non c’è nessun modo per ottenerlo.


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COME L’USO PIÙ ATTENTO DELLA RISORSA SVILUPPA IL TERRITORIO?

13/03 BEIT SAHOUR. BUSTAN QARAAQA Incontro con Tim, professore presso l’Università di Gerusalemme (Al-Quds), ad Abu Dis.

Cos’è Bustan Qaraaqa? Bustan Qaraaqa è un esperimento per vivere appieno la sostenibilità in un contesto come quello palestinese, il modo stesso in cui il progetto è stato fondato si basa sulla sostenibilità. Tra gli altri lavori che facciamo gestiamo anche una guest house e alcuni corsi educativi. In tutti i due i casi, le persone che partecipano pagano le proprie spese per venire qua e lavorare con noi. Questo ci permette di comprare da mangiare e pagare le bollette dell’elettricità. Quello che noi facciamo non è un progetto finalizzato all’aiuto delle comunità qui attorno, eppure, spesso i singoli privati vengono a chiederci di costruire questo o quell’altro sistema. Noi, quindi, cerchiamo di aiutarli per quanto ci è possibile. Devo aggiungere che spesso le persone sono consapevoli del potenziale dei materiali che già possiedono e ci chiedono una mano. Non hanno le conoscenze tecniche adatte e per questo noi, da parte nostra, mettiamo a disposizione le nostre capacità; loro invece mettono l’esperienza che hanno acquisito. Così la nostra collaborazione funziona e riusciamo a coinvolgere molti Palestinesi che affrontano gli stessi problemi: la raccolta delle acque e l’esigenza di un uso più efficiente dell’acqua. In sostanza quello che noi creiamo è un programma per scambiarsi le esperienze e soprattutto per imparare come realizzare progetti. Quando è incominciato questo progetto? Tre anni fa. Abbiamo incominciato senza un soldo, e ancora adesso siamo squattrinati. Viviamo alla giornata e per i nostri progetti non abbiamo bisogno di budget considerevoli. Riusciamo a raccogliere un po’ di soldi ogni giorno e viviamo con quelli. Quello che più ci interessa è la sensibilizzazione ma non andremmo mai dalle famiglie a dire loro cosa devono fare per vivere meglio, o quali

progetti debbano realizzare. L’input viene sempre dall’altra parte, cioè dalla gente. Così lavoriamo insieme alle persone che si rivolgono a noi. I nostri campi d’interesse sono principalmente la raccolta dell’acqua, il riuso della risorsa, la ricostruzione e la diversificazione dell’ecosistema dal quale la gente dipende. Per esempio reintroduciamo specie di alberi nativi del paesaggio palestinese. Come e perché avete incominciato questo progetto? Ci siamo accorti che avevamo un team di persone con le capacità tecniche per farlo. All’inizio eravamo molti, fino a quando si è reso concreto il tutto, abbiamo preso questo posto, la terra, ma a quel punto molti hanno abbandonato. Tutti erano coinvolti in lavori diversi nel campo dello sviluppo sostenibile a Betlemme, legato anche alla questione politica; la maggior parte di loro era impegnata nello spiegare perché lo sviluppo ambientale non era efficace e non portava nessun beneficio nella West Bank. Soprattutto per il problema della zonizzazione del territorio in aree A, B e C e delle restrizioni dovute all’occupazione. Di solito quando vai in bagno tiri l’acqua e non ti preoccupi più, paghi le tue tasse mentre qualcun altro se ne fa carico. Qui cerchiamo di fare diversamente: la gente è attenta all’ambiente. Non si trova la spazzatura in giro perché la raccolgono e la trasportano altrove, tendenzialmente nel deserto dove viene bruciata. La più estesa opera fatta a mano nella West Bank è questa discarica e il corso d’acqua più grande è quello che esce fuori da questa montagna di rifiuti, che non va da nessuna parte, semplicemente evapora. Si capisce bene che qui non c’è nessun controllo, o meglio c’è ma solo a livello locale nelle zone A, non in quelle B o C. Gli enti internazionali si accorgono di questi problemi, mettono a disposizione i fondi ma il


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D’estate, quando la usi per irrigare non hai visto i pochi risultati che di solito le ONG problemi. L’uso di acqua diversa da questa, riescono a raggiungere. Dal punto di vista giorno dopo giorno riempirebbe di sali il politico è semplice, è più facile inserirsi in problema non si risolve facilmente, per colpa suolo e nel giro di otto mesi con lo scopo di una singola comunità perché coinvolgersi a dell’occupazione che proibisce la costruzione coltivare qualcosa continueresti a buttare sali un livello più alto è davvero difficile, dovete di qualunque infrastruttura, anche con le nel tuo terreno. Le piante ricavano l’acqua capire che se vieni da un altro paese e applichi migliori intenzioni, ed per crescere da quella la tua ‘agenda’ in un contesto culturale che è così da vent’anni. È terra, il risultato però non è il tuo, è come se stessi imponendo alla Bustan Qaraaqa è un guardando in faccia è un suolo sempre più gente una cosa a loro estranea. Ci sono molte esperimento per vivere questa situazione che salato, che richiede una altre cose che possono aiutare a cambiare la appieno la sostenibilità in abbiamo cominciato il quantità di acqua ogni situazione. un contesto come quello progetto riconoscendo volta maggiore per veder palestinese che un approccio di crescere qualcosa. Vale (Tim ci porta a vedere il tetto della loro casa sviluppo ‘dall’alto’ non funzionava in questo la pena sottolineare che ogni cultura ha la dove parte dell’acqua piovana viene raccolta) contesto. Abbiamo iniziato a sperimentare sua propria storia: questa gente per anni ha La geologia di questo territorio è caratterizzata un approccio ‘dal basso’, lavorando fatto semplicemente affidamento alle riserve da rocce dure e uno strato di rocce meno semplicemente con i singoli individui, con d’acqua che riusciva ad immagazzinare. Il resistenti. Se riesci a scavare sotto le rocce piccoli gruppi di famiglie. Il nostro lavoro fatto che ora abbiano una rete idrica e che molto resistenti puoi creare un grande è aiutarli a rendersi conto di quanto potere prendano l’acqua dalla falda non è per loro volume per la riserva d’acqua piovana: questo hanno già per cambiare la loro condizione, una forma di approvvigionamento da cui è quello che abbiamo sotto la casa. Di solito nel presente. Come singoli individui non dipendevano prima, per loro è anche più gli impianti di raccolta artificiali hanno un possono cambiare l’intera situazione ma costosa. C’è inoltre il problema politico: volume di 70 metri cubi, ma questo qui se ciascuno cambiasse, potrebbero avere c’è un’infrastruttura primaria che serve gli rispecchia il modo tradizionale di raccolta a disposizione acqua pulita. Quindi può insediamenti e una secondaria che fornisce dell’acqua. Raccogliamo anche l’acqua dalla davvero fare una grande differenza. Trenta l’acqua ai Palestinesi. L’infrastruttura strada in una cisterna da 100 metri cubi, anni fa la gente non aveva una rete idrica e all’interno dei villaggi è selettiva, per le una cisterna che per due terzi è sotto terra, qui nell’area di Betlemme ancora oggi il 10% differenze di pressione. Fondamentalmente per un terzo fuori. Abbiamo scavato per della gente non è collegato. Usano l’acqua la strategia israeliana è negare l’accesso alle due settimane e mezzo, per raggiungere una raccolta nei pozzi, oppure comprano l’acqua risorse naturali fondamentali, non possiedono profondità di 2,5 m. Le fonti d’inquinamento dai camion-cisterna, a volte pagandola quasi la pioggia e il suolo ma dalla strada sono molto I nostri campi d’interesse venti volte in più. Anche qui è così: abbiamo il miglior mezzo per il poche perché passano ricevuto l’acqua dalla rete un solo giorno nelle controllo è avere il potere forse una o due macchine sono principalmente la ultime due settimane, ed è ancora inverno! sull’infrastruttura. al giorno. Ma ci sono gli raccolta dell’acqua e il Che cosa succederà in estate? Il periodo La controllano e ne animali, le capre che suo riuso, la ricostruzione senz’acqua più lungo che abbiamo avuto è impediscono qualsiasi transitano tutti i giorni. e la diversificazione stato di dieci settimane. nuovo sviluppo da Riempiamo la cisterna dell’ecosistema dal quale la parte dei Palestinesi. La due volte l’anno perché gente dipende Come riuscite ad affrontare questo soluzione più facile e con le piogge si riempie problema? conveniente è usare l’acqua in maniera più in due ore. 100 metri cubi d’acqua sono una Costruendo delle riserve d’acqua. Come efficiente, non sprecandola, anche perché quantità irrisoria in confronto all’acqua che prima cosa tentiamo di conservare più pioggia tutte le superfici d’acqua, i fiumi, i laghi sono scorre e che si potrebbe raccogliere. Il limite possibile, non solo perché non costa nulla inquinati. La ragione per cui noi lavoriamo più grande di questo territorio è l’incapacità ma anche perché è più pulita. Non è salata. direttamente con le persone, è che abbiamo di immagazzinare la maggior quantità INCONTRI BUSTAN QARAAQA


d’acqua possibile nel periodo invernale, non è un problema di quantità dell’acqua piovana ma di capacità nell’accumularla. La gente ha sempre saputo adattarsi: 6000 anni fa già si scavavano cisterne nella roccia per raccogliere e immagazzinare l’acqua. Ci sono tre modi per immagazzinare l’acqua: ve li spiegherò in ordine decrescente di efficacia. Primo caso: puoi convogliare immediatamente l’acqua piovana nel tuo ecosistema per irrigare le piante e dar da bere agli animali. Questa è la differenza tra avere dei soldi e conservarli sotto il tuo materasso oppure investirli subito. Realizziamo questo cercando di convogliare l’acqua sulle superfici permeabili, anche nei contesti urbani dovrebbe essere così: bisogna evitare di costruire troppe superfici ‘dure’, ovunque si ha la possibilità occorre ‘scoprire’ il terreno perché l’acqua piovana sia assorbita. Poiché anche il terreno permeabile raggiungerà un punto di saturazione e si potranno verificare inondazioni: a questo punto si può raccogliere l’acqua in eccesso. È veramente importante che l’acqua vada nel terreno, non solo per un tuo ritorno ma per una responsabilità nei confronti della comunità in cui vivi. Il secondo modo per raccogliere l’acqua è direttamente nel terreno. Vedete nei campi quelle sorta di tagli a forma di “V”? Ecco sono dei fossi. Quando l’acqua scorre nei campi scaviamo dei canaletti. L’acqua scorre sempre perpendicolare al gradiente – la via più pendente e più corta lungo il pendio – e si concentra nel punto più basso del wadi per alcune ore l’anno. Non penetra nel terreno ma viaggia velocemente verso valle a 70 miglia orari. Ora, l’acqua, con questa tecnica, non scorre via ma si distribuisce per tutto il campo e lentamente passa da un canaletto all’altro. Non abbiamo deciso noi dove scavare questi canali, il terreno ha già una

sua conformazione, si tratta di seguirla. Così aumentiamo il grado di umidità del terreno e l’opportunità di immagazzinare l’acqua piovana, preveniamo il dilavamento del suolo perché l’acqua non avendo un flusso veloce non trasporta il terreno e anzi aiuta a creare una buona terra perché qualsiasi materiale proveniente da fuori resta intrappolato nel nostro sistema accumulando materiale organico. Il terzo modo per raccogliere l’acqua, una volta che le tue piante e gli animali hanno avuto il necessario ed una volta che il tuo terreno è bagnato, è di convogliare il resto in tank di raccolta. L’immagazzinamento è costoso, mi riferisco ai costi di costruzione delle infrastrutture: non tutti hanno lo spazio necessario per la realizzazione di cisterne. Ogni tank per essere efficace deve essere posto nel punto più alto del sistema, per esempio sui tetti delle case. Per prima cosa noi saturiamo l’intero sistema e il rimanente lo conserviamo (si tratta di un valore minor dell’1%). La maggior parte dell’acqua che abbiamo va nel terreno e nelle colture. (Tim ci mostra dove raccolgono i loro rifiuti. Nel cortile sta ‘nascendo’ una nuova parte della casa) Alcuni ragazzi del nostro team stanno lavorando su un nuovo edificio costruito 100% da materiale riciclato. Uno spazio utile e multifunzionale ottenuto solamente da materiali che già possediamo, cose che sono generalmente considerate rifiuti. È una grandissima opportunità per dimostrare come si può raccogliere l’acqua piovana dalla struttura stessa della casa per soddisfare il fabbisogno necessario per l’igiene personale, lavaggio dei vestiti, irrigazione, e la raccolta dell’energia invernale dal sole per riscaldare l’edificio. Inoltre vorremmo dimostrare il funzionamento del riscaldamento passivo.

Sarà fresco d’estate e caldo d’inverno sfruttando l’energia solare, realizzando un sistema di convezione. Il complesso si baserà su questa struttura di metallo già esistente che si stenderà sull’intero sito. Inoltre abbiamo progettato una torre del vento per creare bassa pressione ed eliminare l’aria calda; abbiamo anche pensato di mantenere una temperatura fresca facendo evaporare l’acqua. Per la costruzione dell’edificio utilizzeremo il guano degli animali, terreno, sabbia e bottiglie di vetro vuote. Abbiamo costruito anche un ‘compost toilet’ con materiali riciclati, dei blocchi di cemento che abbiamo trovato sul ciglio della strada, travi di legno raccolte dai cantieri, scarti; le finestre sono ricoperte da sacchetti di plastica. Per la struttura abbiamo utilizzato terra e guano. Tutto quello che finisce nel water è biodegradabile ed è miscelato con della segatura: a Betlemme ci sono molti falegnami che scolpiscono oggetti sacri e quello che noi facciamo è ripulire i loro negozi dalla segatura. È un materiale perfetto per il ‘compost toilet’. Questo ‘toilet’ l’abbiamo utilizzato per sei mesi: abbiamo due fori e alterniamo il loro uso coprendo quello inutilizzato con un vaso. Il compost deve riposare sei mesi per diventare effettivamente compost. In basso si forma una sorta di camera, dove le temperature raggiungono i 70-80 gradi, impedendo la vita a qualsiasi cosa di vivente. Produciamo compost con qualsiasi scarto organico, carbone, resti di verdure. Impiliamo i rifiuti e li lasciamo riposare per un anno o più e dopo otteniamo un compost perfetto per l’agricoltura. Ci sono modi per produrre il compost più velocemente ma non ne abbiamo bisogno: la nostra filosofia è di ottenere il massimo beneficio con il minimo sforzo. Il ‘compost toilet’ è l’elemento più significativo di una gestione dell’acqua efficiente in questa


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regione. In una casa media della West Bank più della metà d’acqua è utilizzata per gli scarichi del water (circa il 60%). La sua realizzazione avrebbe un peso notevole, finanziariamente parlando. A lungo termine i bagni con gli scarichi tradizionali si rivelano essere un sistema decisamente non sostenibile. Ovviamente la gente è molto consapevole del problema della scarsità d’acqua, soprattutto durante il periodo estivo ma comunque si guardi c’è una reale perdita d’acqua. Capisco anche che il ‘compost toilet’ riceverebbe una forte resistenza ‘culturale’. Per lo più è la gente che non è collegata alla rete idrica che ci chiede di costruire loro il ‘compost toilet’. La cosa più importante è quella di non sprecare l’acqua potabile. La realizzazione dei ‘compost toilet’ si basa su tre ragioni: risparmio del 50% dell’acqua, nessuna contaminazione per l’ambiente (wadi, falde, acque) e il terzo motivo riguarda il suolo che è stato impoverito per migliaia di anni di agricoltura da culture non sostenibili. E il terreno ha proprio bisogno di materiali organici. Qui il terreno è quasi bianco, è un misto di argilla e polvere trasportata dal vento. Il terreno è poco profondo. La pietra non contribuisce fisicamente, non sostiene il terreno che viene lavato via dalle piogge. Annualmente produciamo 3.000 alberi di 140 specie diverse, piante native del luogo. Ogni singola specie di albero che sia mai stato rilevato in Palestina, anche le più rare che nessun altro in questa terra conserva. I semi provengono da alberi selvatici e sappiamo precisamente dove li abbiamo raccolti. Per esempio se qualcuno di Birzeit vuole costruire un sistema includendo specie native, può rivolgersi a noi. Qualsiasi contributo finanziario al nostro lavoro avviene per donazione. Cerchiamo di tenere i costi al minimo.

(Andiamo a vedere una grotta scavata nella estendere il periodo della loro attività durante roccia) tutto l’arco dell’anno. Gli alberi forniscono Qui finisce la spazzatura che non possiamo nutrizione per gli animali, fiori per le api, riciclare, la mettiamo dentro dei vecchi materiale da costruzione e combustibile. Gli pneumatici e le ricopriamo con una miscela alberi crescono fino all’autunno, poi sono di sabbia, argilla, guano di capre…un’ultima tagliati e le loro chiome sono sovrapposte al rifinitura per rendere il tutto liscio e così terreno delle verdure così che le foglie, i fiori, abbiamo ottenuto delle pedane, strutture a i semi cadono e formano uno strato protettivo terra per possibili letti. per le piante. Fertilizzano il terreno per via Abbiamo molti progetti differenziati dell’azoto. Questo è un sistema utilizzato nel sull’agricoltura. Il ‘flood nord‐est dell’Africa dove Osserviamo e studiamo la trench design’ consiste il clima è molto arido. in un pezzo di terreno spontaneità dell’ecosistema Irrighiamo i campi poco coltivato concavo; esso alla volta utilizzando e cerchiamo di permettere è riempito d’acqua una principalmente acqua che esso si riproduca volta la settimana ed piovana. essendo tutte le essenze piantate molto vicine Questo invece è lo scarico della nostra casa: creano un loro microclima di elevata umidità un grosso tubo proveniente dalla cucina e il relativa, riducono la traspirazione e rendono bagno finisce in questa fossa riempita con più efficace la produzione del terreno. Questo materiale organico e piante quali girasoli e sistema è in contrasto con la coltura di una spinaci. Nessun materiale chimico finisce qui. sola specie di pianta, in questo caso non c’è È un sistema molto semplice e siamo convinti bisogno di ridurre la ‘competizione d’acqua’ della politica ‘massima efficacia, minimo tra le piante. Utilizziamo le acque grigie per sforzo’, cioè installare un sistema che si autoirrigare le colture fino al mese di luglio per mantenga e sia autosufficiente prendendo ad avere un flusso continuo di cibo in cucina. esempio l’equilibrio dell’ecosistema, che non necessita il mio intervento. (Intanto sopra le nostre teste stanno passando Non vogliamo ripetere l’errore del sistema interi stormi di uccelli) agricolo, al contrario, cerchiamo di imitare Guardate le cicogne! Stanno migrando. quello spontaneo della natura. Infatti, Questa è la stagione più bella in Palestina nell’agricoltura tradizionale, si sceglie una perché le traiettorie degli uccelli passano pianta e si combatte contro tutte le altre. Il proprio da qui. Parliamo di più di 500 specie, nostro approccio si basa sulla dipendenza e la un numero maggiore anche del Nord America collaborazione che esiste tra i diversi organismi; includendo il Messico. se ne rimuoviamo alcuni allora dobbiamo supplire al lavoro che essi farebbero: meglio (Tim ci mostra una parte del loro orto) avere un ecosistema completo. Osserviamo Questa è l’irrigazione a goccia: l’acqua è e studiamo la spontaneità dell’ecosistema e trasmessa più efficacemente ad ogni albero. cerchiamo di permettere che esso si riproduca, Fino ad ora ‘ali-croping’ è stato l’esperimento proliferi. Cerchiamo un sistema diversificato non riuscito. Facciamo crescere piante di alberi di piante e di animali: quella che si chiama e verdure molto vicine; gli alberi fanno ombra biodiversità! sulle verdure diminuendo l’evaporazione, per In cucina abbiamo una regola molto semplice:


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non usare tutto ciò che non mangeresti mai. Nel lavandino abbiamo due bacinelle, la prima contiene agrumi che usiamo per lavare i piatti e la seconda è piena d’acqua per il risciacquo. L’acqua con i limoni, a fine giornata, finisce in questa fossa e l’acqua che serviva per il risciacquo sostituisce la prima. In questo scavo crescono anche degli alberi che sfruttano l’acqua che c’è. Tra un mese le piante saranno tutte più alte. Il cartone che vedete sparso assorbe l’acqua e la ridistribuisce su un’area più vasta, è una fossa molto ricca di azoto e perciò l’equilibriamo con il cartone così che non manda cattivi odori e riusciamo a creare un terreno bagnato ossigenato. Gli alberi sono da frutto, assorbono l’acqua appena arriva, mantengono il terreno umido perché non vogliamo che evapori ma che rimanga nel suolo. Circa cento alberi sono presenti su tutto il terreno e dovrebbero crescere nel giro di tre anni. Abbiamo mantenuto un’estesa biodiversità non trattando la terra. Se osservate bene vedete ci sono moltissimi alberi ancora giovani che cresceranno in 15 anni. Cerchiamo di sfruttare il cambiamento di stagione, per esempio un grande contrasto tra l’umidità e la luce. Dove hai studiato tutte queste cose? Ho studiato ecologia in Spagna, Colombia e Bulgaria. Ora insegno all’Università di Gerusalemme. (Passiamo di fianco ad alcuni alberi che hanno le radici coperte da tessuti) A cosa servono i vestiti? Li mettiamo per tenere il sole lontano dalle radici. La lana è il migliore tessuto ma preferiamo darla a qualcuno che la lavori. I

primi due anni abbiamo fatto un esperimento creano fertilizzante per le acque. È un ciclo. con due alberi: il primo aveva le radici coperte Non ci credereste mai ma quest’acqua è di e il secondo no. L’albero scoperto è morto e ottima qualità. l’altro è sopravvissuto. Sostanzialmente quello La costruzione della vasca ci sarebbe costata che fanno i vestiti è di limitare la competizione 60.000 NIS ma l’abbiamo realizzata noi. È dell’assorbimento un sistema che si basa dell’acqua con l’erba. sulla fotosintesi. Se fosse Questo posto Si può benissimo stata una vasca per pesci costituisce una sfida utilizzare del cartone, l’avremmo progettata Ha tutti i problemi: materiale organico, o diversamente, se fosse clima caldo e secco, della plastica. Quando stata una vasca per pessimo suolo, ecosistema siamo arrivati in questo la raccolta d’acqua degradato posto gli alberi presenti l’avremmo coperta, se Se riusciremo a rimettere in non producevano fosse stata una piscina moto questo sistema, più frutta, ci siamo non avremmo costruito trovati di fronte ad un il muro divisorio: avremo in mano strumenti sistema completamente insomma è un perfetto concreti di sviluppo inefficiente e, con esempio di una struttura il tempo, la grossa differenza l’ha fatta multifunzionale. Non ricaviamo solo del ricostruire l’ecosistema. Per esempio, scavare pesce o l’acqua per l’irrigazione e la casa. Non dei fossi ha aumentato l’umidità del suolo. risponde a nessuno di quegli scopi in maniera Gli alberi sono piantati ogni 7 metri lungo ideale ma ricaviamo comunque tutti questi il filo dei dossi. Questi invece sono stati servizi! In estate quando finiamo il lavoro posti ogni 3 per creare una barriera naturale. veniamo qui a farci il bagno, quando alle 9 di Questi sono spinosi e sono perfetti quando sera ci sono ancora 40 gradi… È pulita, non diventano secchi perché li utilizziamo per è acqua sterilizzata anche perché se lo fosse alimentare le colture. Tutti questi alberi stagnerebbe e incomincerebbe a puzzare. hanno bisogno di un’irrigazione sistematica per i primi due anni per stabilizzarsi. C’è abbastanza acqua piovana? In media piove dai 60 mm ai 100 mm. Per (Ci avviciniamo ad una vasca artificiale, usata ogni 20 giorni che piove sulle montagne per raccogliere l’acqua piovana dalla strada) qui ne piove uno. Ogni chilometro che ci si In questa vasca alleviamo dei pesci, delle allontana dalle montagne si perdono circa carpe. È un sistema assolutamente naturale e 100 mm di pioggia. noi non aggiungiamo né acqua, né mangime. Riusciamo a ricavare 1 chilo di pesce ogni Perché avete scelto questo posto? settimana. L’acqua piovana porta le sostanze Perché costituisce una sfida. Questo posto nutritive nel sistema trasportandole dalla ha tutti i problemi: clima caldo e secco, superficie della terra, il sole permette alle pessimo suolo, ecosistema degradato che piante microscopiche di crescere nell’acqua. nessuno stava utilizzando. Ci siamo detti: ‘se E tutto viene da sé per quanto riguarda la riusciamo a rimettere in moto questo sistema, produzione di piante complesse, molluschi, allora, avremo in mano strumenti concreti di animali microscopici e in più i pesci stessi sviluppo’.


Quante persone abitano qui? Di solito siamo in tre ma molta gente ruota attorno a questo posto. Alcuni rimangono anche a dormire, altri solo per una giornata. Variamo tra 3 e 20: dipende molto anche dalle attività che facciamo. Riguardo al problema dei rifiuti… L’approccio più intelligente è distribuire quantità più piccole possibili nel paesaggio così da non avere un grande impatto su tutto il territorio. Raccogliere la spazzatura concentrandola in un solo posto è una soluzione temporanea perché essa non reagisce con l’ecosistema. Alcune volte c’è bisogno di passare da una soluzione temporanea. Il nocciolo della questione sta nella ‘concentrazione’ dei rifiuti: se la quantità eccede un certo limite, diventa dannosa e compromette il funzionamento dell’ecosistema. È molto importante avere in mente ciò quando si tratta di affrontare la gestione delle acque di scarico perché culturalmente siamo convinti che sia conveniente raggruppare tutte le sostanze contaminate in un solo punto e trattarle in un solo impianto. A parte che l’installazione viene sempre a costare molto ed il trasporto è spesso inefficiente. La soluzione sta partire dall’individuo, sta nel potere di ognuno di noi: saremo molto più responsabili dell’impatto sul nostro stesso ecosistema.


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COME LE SORGENTI POSSONO ESSERE SFRUTTATE?

30/03 ABU SHUKHEIDIM, PHG Visita con Abdalrazzaq Aburahma ad una sorgente riabilitata da PHG in un villaggio a sud di Birzeit.

A quando risale e in che cosa è consistito la raccolta e la manutenzione. questo progetto? Abbiamo riabilitato questa parte della sorgente Perché avete deciso di costruire un serbatoio nel 2007, la cosiddetta ‘head spring’. L’altra per la raccolta dell’acqua distante dalla parte della sorgente invece è stata risistemata sorgente principale? solo recentemente. Abbiamo riabilitato Occorre raccogliere l’acqua a valle rispetto la prima questa, perché era più urgente farlo, sorgente, costruire un serbatoio vicino alla molta acqua finiva nel terreno. Abbiamo ‘head spring’ implica scavare molto di più, costruito questa struttura di cemento, l’acqua sarebbe più profonda è occorrerebbe sistemato il canale che collega le due parti più energia per la pompa. Quella che abbiamo della sorgente, steso l’intonaco e messo una scelto è la posizione originale, è dove la gente griglia di protezione. Il canale che collega la veniva a prendere l’acqua. Il tubo precedente ‘head spring’ al serbatoio corre a 4 metri sotto aveva un diametro inferiore e non funzionava terra, abbiamo dovuto scavare per sostituire più bene. il tubo che c’era con quello di plastica, molto più largo, un tubo di plastica che raggiunge il (Incontriamo AHMAD, contadino responsabile serbatoio, trasportando l’acqua fin lì. La fonte della sorgente) d’acqua è sotto terra, a circa 4‐5 metri sotto il livello del terreno, prima della sistemazione Come è migliorata la situazione dopo la c’era una scala che raggiungeva il livello costruzione del nuovo serbatoio? della sorgente e l’acqua veniva raccolta in un La capacità è aumentata notevolmente, ora è serbatoio molto più piccolo. Abbiamo scavato di circa 250 metri cubi. Ho allargato l’area il terreno perché tutta l’area diventasse – con coltivata; prima non potevo ripiantare più il volume costruito in cemento – un grande volte il terreno, ma ora posso farlo due o tre tank, ottenendo un volume molto maggiore volte all’anno. In estate l’acqua diminuisce per la raccolta dell’acqua. La capacità del per la totale mancanza di pioggia, ma in serbatoio è comunque inferiore alla quantità inverno ce n’è in abbondanza e raccogliendola d’acqua che si può raccogliere d’inverno, riesco a gestirmi. il flusso di acqua in esubero, quello non raccolto, è piuttosto potente, scorre sotto Quindi l’acqua che raccogli è sufficiente, terra attraverso un altro tubo verso il wadi non occorre che ne compri altra? e finendo nel terreno va a ricaricare la falda. No, anzi a volte distribuisco l’acqua che Il contadino qui coltiva vari ortaggi e anche prendo dalla sorgente alla gente del villaggio. alberi da frutto, ha due serre con un sistema Anche la gente del villaggio E usano quest’acqua di irrigazione a goccia, per bere? può usare all’acqua che ci sono alcune piante Sì, in estate. Vendo prendo dalla sorgente officinali… Anche il l’acqua al solo costo pastore che abita qui accanto, usa l’acqua di servizio, cioè faccio pagare solamente il della sorgente per dar da bere al suo bestiame. trasporto, nel villaggio e non solo. Prima la La piccola stanza ricavata sopra il volume del semina dipendeva solo dalla pioggia, ora posso serbatoio non è ancora finita, ma servirà come farlo indipendentemente da essa. Nell’area deposito degli ortaggi e degli attrezzi usati per ci sono altri contadini e tutti sfruttiamo


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INCONTRI PHG

quest’acqua, anche la gente del villaggio viene qui a prenderla. La sorgente è pubblica, tutti la possono usare. Che tipo di ortaggi coltivi? Cetrioli, zucchine, verze, insalata, broccoli, cipolle, alcune piante officinali che noi usiamo per preparare da mangiare, e poi limoni, uva… Vendi i tuoi prodotti o la famiglia li consuma direttamente? Porto le cose al mercato, tutto quello che non usiamo noi, per lo più vendo verdura fresca. Usi fertilizzanti o prodotti chimici particolari? Per il 90% uso concime organico, solo in certi casi specifici uso prodotti chimici. Prendi il concime dal pastore qui vicino? Sì e anche da un altro posto. Prendo il concime organico, lo lascio qui per terra o dentro delle botti, si crea del compost, poi lo uso come fertilizzante, funziona molto bene. Il vero problema per noi è avere una fonte di energia, la linea elettrica è lontana, se ci fosse la possibilità di creare un sistema che sfrutti l’energia solare… ora per prendere l’acqua dalla sorgente uso una pompa a benzina. O magari si potrebbe generare energia, biogas, dagli allevamenti degli altri contadini. Hai bisogno di energia anche per gli attrezzi e le macchine oppure usi solamente attrezzi a mano? Ho bisogno di energia soprattutto per la pompa e l’illuminazione e poi per la macchina che uso per distribuire i semi nel terreno. Avrei bisogno di un frigorifero dove

custodire alcuni ortaggi, i semi per la semina successiva, qualche medicinale… ora mi manca l’energia. Probabilmente la possibilità di avere più energia sarebbe un’occasione enorme per incrementare la produttività del mio terreno. Quanto spendi per la benzina? Circa 40 NIS al giorno.


QUALI SONO GLI OSTACOLI ALLO SVILUPPO?

Di quali progetti vi occupate? Attualmente ci stiamo occupando soprattutto delle acque di scarico e delle risorse alternative legate alle acque grigie e al loro uso in agricoltura. Noi Palestinesi avremmo risorse sufficienti ma a causa del controllo israeliano abbiamo grossi problemi. Alcuni dei nostri lavori sono ‘di ricerca’ altri invece riguardano la realizzazione vera e propria di nostri progetti. Abbiamo appena completato due progetti legati alle acque reflue: il primo - in un villaggio nei pressi di Betlemme – è la costruzione di un impianto di medie dimensioni per il trattamento delle acque, capace di trattare 3 metri cubi d’acqua al giorno, riutilizzabili in agricoltura. Quante persone sono collegate a questo impianto? Circa 1.300 persone. In quel villaggio – senza una rete fognaria – tutti usavano i pozzi neri, e le numerose sorgenti presenti erano di conseguenza inquinate. Dallo scorso

21/03 BETLEMME. JANE SAMI HILAL Incontro con una rappresentante di ARIJ, Applied Research Institute Jerusalem.

sviluppo. Quando si progetta un impianto di trattamento bisogna tenere in considerazione anche l’uso di terreno, la sua posizione… molti fattori giocano un ruolo chiave. Che qualità ha l’acqua trattata? La qualità è buona, rispetta gli standard palestinesi, può essere utilizzata per l’agricoltura ad alto fusto. Inoltre, in collaborazione con la Palestinian Water Authority pensiamo di migliorare ulteriormente questo impianto. Per questo tipo di progetti non avete quindi bisogno di nessun tipo di autorizzazione da parte degli Israeliani? Per tutti i progetti in Area B e C occorre ottenere un permesso. In questo caso specifico abbiamo cambiato il sito 4 volte per riuscire ad averlo, ma alla fine ce l’abbiamo fatta, anche se è in Area B!

Il dover ottenere un permesso anno ad oggi dipende anche sono state distrutte 82 Quale tecnologia dimensioni cisterne in tutta la West Bank. dalle è utilizzata per il dell’impianto che si L’unica ragione per cui lo trattamento? intende costruire? fanno è che questi progetti si È un impianto a Ci sono diverse ragioni trovano in Area C. fanghi attivi. Ci che influenzano le Ogni progetto per lo siamo interrogati su decisioni israeliane: sviluppo di risorse idriche quale metodo fosse motivi di sicurezza, migliore: l’utilizzo deve essere sottoposto al Joint la divisione in Aree, di una tecnologia Water Committee, e in questo la vicinanza a risorse più semplice avrebbe idriche o a qualche organo praticamente gli implicato l’uso di colonia… Israeliani hanno molto terreno. Siamo L’altro progetto che potere di veto sotto occupazione, abbiamo realizzato è hanno diviso il nostro territorio in Aree un impianto di trattamento di dimensioni A, B, C, la maggior parte dei progetti che ridotte, a scala domestica. Nella West Bank vorremmo realizzare si trovano in Area C, solo il 30% della popolazione è collegata dove è molto difficile ottenere permessi ad una rete fognaria che funziona, il resto dagli Israeliani, di fatto ostacolano il nostro della gente usa pozzi neri. Questo tipo di


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ragione per cui lo fanno è che questi progetti si trovano in Area C. Abbiamo molti vincoli su tutto ciò che riguarda l’acqua: secondo gli intervento non richiede nessun permesso, Accordi di Oslo ogni progetto per lo sviluppo ogni casa può trattare gli scarichi che produce di risorse idriche deve essere sottoposto al e riutilizzarli per coltivare. Anche in questo Joint Water Committee, e in questo organo caso è utilizzata la tecnologia a fanghi attivi, praticamente gli Israeliani hanno potere di ma le dimensioni sono veto, possono accettare Noi infatti realizziamo inferiori, la quantità o rifiutare. I progetti d’acqua trattata è 1 progetti ma siamo in che invece portano metro cubo al giorno. l’acqua alle colonie non costante dialogo con i Le persone attraverso devono ottenere nessuna ministeri per capire quali sistemi come questo autorizzazione. esigenze sono più urgenti, riescono a risparmiare, quali progetti servono facendo fronte anche Come è nata la vostra al problema sanitario. Spesso non ci sono associazione? nemmeno i pozzi neri, aumenta anche la ARIJ è stato fondato nel 1990, prima sicurezza alimentare, perché le cose coltivate ancora degli Accordi di Oslo. All’inizio era sono sane. un piccolo istituto, giorno dopo giorno Stiamo progettando anche un altro impianto, si è allargato, arrivando a collaborare con a media-grande scala. Siamo ancora nella ONG - sia palestinesi sia internazionali - e fase di dimensionamento, stiamo calcolando soprattutto con l’Autorità Palestinese. Noi il flusso d’acqua che potrà avere. Questo infatti realizziamo progetti ma siamo in progetto sarà nella zona di Hebron, in un’area costante dialogo con i ministeri per capire molto affetta dal problema delle acque quali esigenze sono più urgenti, quali progetti reflue. Il terreno è molto impoverito, perché servono. La collaborazione è continua, i gli scarichi provenienti dal vicino campo progetti sono nostri ma lavoriamo con loro. profughi finiscono nei campi, ci sono anche enormi problemi legati alla salute. Stiamo Fate anche attività di sensibilizzazione? facendo alcune ricerche per capire meglio Sì, riteniamo che se le persone non vogliono il quale tipo di tecnologia di trattamento sia più progetto, non debba essere realizzato. Il primo adatta per la West Bank, ancora non abbiamo ‘step’ è sempre quello di incontrare la gente, pubblicato i risultati. Abbiamo inoltre raccontare loro del progetto, fare una sorta costruito cisterne e pozzi per la raccolta di campagna di informazione per aumentare d’acqua piovana. la loro consapevolezza rispetto al problema trattato. Solitamente la gente è cosciente della Anche per le cisterne e i pozzi non sono situazione, la questione è che il problema necessari permessi se sono costruiti alla ambientale passa spesso in secondo piano, a scala domestica? loro avviso l’occupazione ha portato problemi Di fatto anche se sono a livello dell’abitazione, peggiori. Occorre renderli consapevoli che il all’interno dell’Area C vengono demoliti. problema ambientale ha ripercussioni sulla Dallo scorso anno ad oggi 82 cisterne sono loro vita quotidiana: i rifiuti, gli scarichi, state distrutte in tutta la West Bank. L’unica l’inquinamento delle risorse idriche… INCONTRI JANE SAMI HILAL

Voglio parlarvi anche di un nostro progetto sperimentale, si chiama Agenda 21. È stato fatto nella zona di Betlemme; abbiamo coinvolto le persone, i vari ‘stakeholder’ e ‘decision maker’, per riuscire a progettare ciò di cui ha bisogno la gente, non l’Autorità Palestinese! Il progetto nasce dal basso, dalle radici, non può essere imposto dall’alto. La prima fase è coincisa con una campagna di sensibilizzazione e formazione, perché aumentasse la consapevolezza delle persone. Poi c’è stata una sessione di ascolto e dialogo, la gente ha realmente espresso i suoi bisogni, ha formalizzato gli obiettivi di progetto, sia a livello individuale che comunitario…è stato davvero un progetto interessante! Per quanto riguarda le colonie… Abbiamo un dipartimento che si occupa di monitorare le colonie, la loro espansione, le loro attività. Da che punto di vista? Qualsiasi… che sviluppo hanno sul territorio, come ottengono i terreni, cosa fanno alle persone, come scaricano le loro acque reflue nei campi palestinesi, come collegano i vari insediamenti, come costruiscono le loro strade by-pass, come realizzano il Muro, come usano l’acqua… Le colonie hanno una loro rete fognaria? Sì, di fatto raccolgono le loro acque reflue e poi le scaricano sui nostri terreni. La loro posizione sopraelevata, in cima alle colline, permette loro di farlo facilmente. Inoltre hanno consumi d’acqua molto più elevati, noi non abbiamo una rete mentre loro riempiono le piscine. La rete che arriva alle colonie è la stessa che serve i villaggi palestinesi? In alcuni casi sì, succede però che a volte


venga chiusa la valvola sul lato del villaggio A livello politico si stanno facendo passi palestinese, lasciando che l’acqua possa in avanti? Si stanno raggiungendo altri comunque raggiungere la colonia. Ricordate accordi sul problema dell’acqua? inoltre che noi compriamo la nostra acqua L’acqua fa parte delle trattative sullo status da Mekorot, la compagnia idrica israeliana. permanente, di fatto i negoziati sono bloccati. Controllano le risorse quindi paghiamo per Il cambiamento climatico diventa spesso una la nostra stessa acqua. Il consumo medio scusa da parte degli Israeliani, per darci meno palestinese è di 80 litri al giorno pro capite, acqua di quella che ci spetterebbe. alcuni villaggi non Siamo costretti ad Si sta pensando a come hanno una rete quindi agire e operare per lo è difficile stabilire che sviluppo delle risorse far fronte alla situazione consumo abbiano; in in un costante stato ora, non si riesce molto ad altri il consumo non di crisi, i vincoli sono affrontare il problema a supera i 50 litri al giorno. tanti e anche i problemi ‘lungo termine’ Nelle colonie della West di gestione hanno a Bank invece il consumo medio è circa 400 che fare con questa condizione generale di litri al giorno pro capite. La fornitura quindi emergenza: la nostra urgenza è portare l’acqua discrimina fortemente i Palestinesi. alle persone. L’arrivo dell’estate è vicino, si sta pensando a come far fronte alla situazione ora, I villaggi non collegati alla rete ricavano non si riesce molto ad affrontare il problema a l’acqua semplicemente dalle sorgenti o la ‘lungo termine’. Si pensa a come far arrivare la comprano dai camion-cisterna? fornitura a tutti i villaggi almeno un giorno la Sì, entrambi. Nel secondo caso l’acqua settimana, a come si può risolvere il problema è davvero cara, il prezzo aumenta molto della mancanza di pressione, raccogliendo quando calano le piogge. Di solito in inverno l’acqua in cisterne…in inverno la situazione si raccoglie quanta più acqua possibile, ma non è così pesante, la pioggia può essere questo anno in particolare le piogge sono immagazzinata dai tetti… La situazione diminuite, nell’area di Betlemme la quantità generale è questa, poi ogni villaggio ha i suoi di piogge è all’incirca la metà della media problemi particolari. finora, la gente comincerà molto presto a comprare acqua dai camion, in aprile piuttosto che a giugno. La situazione si è aggravata con l’occupazione o la mancanza d’acqua era un problema già prima? Da quando hanno occupato il nostro territorio la situazione è peggiorata. Abbiamo perso l’accesso al Giordano, che è la nostra unica acqua di superficie. Occupandoci hanno distrutto molti pozzi… a tutto questo s’aggiunge la questione del cambiamento climatico, dell’aumento di popolazione…


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CHE RUOLO GIOCA LA PERSONA?

05/04 GERUSALEMME. RAMZI ZANANIRI Secondo incontro con il direttore esecutivo di ICC, International Christian Committee.

Dopo aver letto il documento finale sul tempo, sia gli uomini che le donne poiché vostro lavoro dell’anno 2010 vorremmo comprende sia gli aspetti tecnici legati alla avere dei chiarimenti su tre argomenti manutenzione sia quelli qualitativi legati in particolare. Quando in un villaggio all’utilizzo. I risultati di tale approccio sono costruite le cisterne a livello domestico immediati, soprattutto nel campo della vi preoccupate di fornire dei corsi di riduzione delle malattie. A riguardo sono stati formazione differenziati per gli uomini e stampati e distribuiti opuscoli che toccavano le donne. Che cosa insegnate nello specifico? molti aspetti dell’acqua: le pratiche legate Per quanto riguarda invece l’agricoltura all’igiene, la conservazione dell’acqua, la minor e la ‘food security’ pensiamo che l’acqua perdita possibile, i supporti tecnici, i metodi giochi un ruolo molto importante. Che cosa di clorinazione, le abitudini d’uso che se concretamente avete realizzato? Ultimo introdotte nella vita quotidiana garantiscono punto, vorremmo un approfondimento 15 anni di vita alla cisterna. Abbiamo inoltre, sulla procedura di assegnazione dei fondi condotto numerose indagini da cui è emerso per la costruzione delle cisterne. Secondo un dato molto importante: sono i giovani quale criterio sono scelti i beneficiari del dai 10 ai 15 anni i meno attenti ad un uso progetto? responsabile della risorsa. Così abbiamo Inizierei con i corsi promosso una campagna L’aspetto del ‘capacity di formazione per di sensibilizzazione nelle building’ coinvolge, gli uomini e per le scuole soprattutto per donne, si tratta per lo l’estate, il periodo più allo stesso tempo, sia gli più di incrementare critico perché richiede uomini che le donne, le competenze delle un uso più razionale poiché comprende sia gli persone. È nato tutto della poca acqua aspetti tecnici legati alla dall’esperienza: non disponibile. Spesso la manutenzione sia quelli basta solamente lavorare stessa acqua è utilizzata qualitativi legati all’utilizzo prima per lavare i con la gente nella fase della costruzione ma renderla capace di piatti e poi per pulire la casa. L’aspetto mantenere e gestire il progetto una volta del ‘capacity building’ è così fondamentale che noi non siamo più sul campo. L’aspetto perché due differenti livelli sono coinvolti: della sostenibilità è un tema importante e cui la formazione di una nuova coscienza nei siamo molto legati. Ci siamo accorti che tra la confronti dell’acqua e la ‘food security’. gente non c’è molta consapevolezza riguardo Infatti nel programma di quest’ultimo la responsabilità sull’ambiente. Una cisterna progetto, il ‘capacity building’ verrà integrato d’acqua, per durare nel tempo, necessita di per un miglior utilizzo dell’azienda agricola, un supporto tecnico, di una manutenzione, della produzione agricola, dell’allevamento sosteniamo i nostri utenti attraverso corsi animale ecc.. di formazione che aumentano il ‘capacity building’. In questo processo devono essere Ora vi parlerei dei criteri di selezione per la interpellati sia quelli che si occupano della costruzione di cisterne. L’iter decisionale è manutenzione della cisterna, gli uomini, guidato da una commissione. Il criterio di sia chi utilizza l’acqua, le donne. L’aspetto selezione avviene attraverso diversi passaggi. del ‘capacity building’ coinvolge, allo stesso Inizialmente è pubblicato un bando, è


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INCONTRI AMIR DAJANI

che veniva costruita di una casa era la cisterna. Noi ci siamo sempre opposti a questa pratica perché si sono verificati numerosi incidenti. Viene fatto un bilancio sulle valutazioni economiche e sociali e vengono scelte solo alcune famiglie di quelle candidate. Una volta finalizzata questa fase facciamo un incontro di gruppo per spiegare come procederà il lavoro, per avere l’approvazione delle famiglie e firmare un contratto basato sull’accordo.

presentata la nostra associazione, il lavoro previsto e sono esplicitati i criteri secondo cui saranno scelti i beneficiari: famiglie con più di sei persone, famiglie che non hanno nessuna fonte d’acqua disponibile, famiglie con problemi di disoccupazione, famiglie che hanno spazio disponibile per la costruzione della cisterna. Tutti quelli che soddisfano questi criteri possono partecipare Parliamo ora della sicurezza alimentare (‘food al bando registrandosi presso la municipalità. security’). La società palestinese è una società L’annuncio del bando è fatto anche con l’aiuto agricola per tradizione. L’agricoltura, infatti, del capo religioso musulmano che il venerdì, ha un peso molto grande sul PIL nazionale. durante il rito, avviserà i fedeli. Inoltre, il Sfortunatamente negli ultimi anni la bando è affisso per una settimana per tutta la situazione politica ha cominciato ad avere un città, sugli alberi, sulle porte: vogliamo essere peso non indifferente nel processo di confisca sicuri che a nessuno sia negata la possibilità di delle terre. I villaggi più colpiti sono quelli partecipare. Segue la prima fase di selezione sulla Linea Verde. Con il nostro programma dei candidati condotta da una commissione sull’agricoltura, cerchiamo di salvaguardare formata da dipendenti dell’organizzazione e la presenza di questi villaggi e li sosteniamo della municipalità per aiutarci a verificare la fornendo il materiale necessario per coltivare. veridicità delle richieste arrivate. Questa è la A cause dell’aggressività dell’occupazione, prima fase di ‘scrematura’. Successivamente i Palestinesi sono continuamente ‘sotto conduciamo un analisi socio- economica pressione’ e sono privati di molte terre. sulle famiglie scelte e attribuiamo a ciascuna Stanno perdendo la loro ricca eredità. Sono dei punti secondo una matrice. Esiste una comunità impoverite, ormai dipendenti persona, non residente dagli aiuti locali e Il programma prevede la nel villaggio, che si internazionali. La nostra occupa personalmente costruzione di una serra di ONG si è interessata a di questa indagine loro, si è documentata 72 metri quadrati recandosi casa per e ha incontrato queste La produzione agricola è casa a raccogliere le persone che hanno diventata sufficiente per il informazioni necessarie: espresso il desiderio fabbisogno familiare con i dati anagrafici, i di lavorare anche sulla un surplus commerciabile loro posti di lavoro, poca terra rimasta - una nel villaggio il numero di figli, il media di 500 metri reddito, le proprietà, la disponibilità di quadrati a famiglia. Mettendo insieme questi spazio per costruire la cisterna, la vicinanza due elementi, con i contadini, è nata l’idea di un pozzo nero, la presenza di una vecchia dell’agricoltura domestica. Il programma cisterna sotto il livello dell’abitazione… che è prevede la costruzione di una serra di 72 metri una cosa molto diffusa poiché la prima cosa quadrati, una piccola stalla, la recinzione del

terreno, la semina e il bestiame. Col tempo, la produzione agricola è diventata sufficiente per il fabbisogno familiare con un surplus commerciabile nel villaggio. I contadini sono riusciti a passare da un’agricoltura domestica a una produzione domestica, rendendo l’attività fonte di guadagno. Il nostro programma prevede una formazione in loco, in un’azienda agricola ‘modello’. Insegniamo loro come coltivare, come seminare, come installare l’irrigazione etc. I temi di cui ci occupiamo riguardano lo sviluppo delle comunità, l’acqua, la sicurezza alimentare e l’educazione. Alcuni bisogni non sono strettamente legati alla fornitura di un servizio o di materiali ma rientrano nel campo della tutela dei diritti. Noi ci occupiamo anche di questo.


ESISTE GIÀ UN’IDEA DI CITTÀ FONDATA SULL’USO ATTENTO DELL’ACQUA?

04/04 RAWABI. AMIR DAJANI Incontro con il vice-direttore generale dell’impresa impegnata nella costruzione di Rawabi, la prima città pianificata palestinese.

Quando è cominciato il progetto? Tre anni fa è cominciato il progetto e da un anno la costruzione, a partire dalle strade e dalle infrastrutture.

connessioni veloci, per servire anche il business, le imprese che verranno qui.

Quante persone vivranno a Rawabi? 20.000 persone dopo la prima fase e 40.000 Come nella progettazione è stato integrato a costruzione terminata. La prima fase verrà un uso più attento dell’acqua? terminata nel giro di due anni, con 1.300 Per quanto riguarda abitazioni per più di Tre anni fa è cominciato il il trattamento degli 5.000 persone. Sarà progetto e da un anno la scarichi, abbiamo la prima città senza piani a breve e lungo limiti, senza barriere, costruzione, a partire dalle termine. I piani a breve strade e dalle infrastrutture i suoi confini saranno termine prevedono la disegnati attraverso gli disposizione di differenti unità di raccolta alberi e il paesaggio, avrà il parco pubblico sotterranee, che tratteranno gli scarichi più grande della West Bank, che ospiterà secondo gli standard previsti sia dall’Autorità un’area per concerti all’aperto nel wadi per Palestinese, che da Israele, il che significa 5.000 persone. Stiamo costruendo ora le che l’acqua trattata potrà essere utilizzata per infrastrutture per il parco. l’irrigazione e l’agricoltura. Il progetto a lungo termine invece riguarda la È qualcosa di nuovo qui, per la Palestina? costruzione di un impianto a scala regionale, Sì, è una sfida. Non abbiamo mai progettato per Rawabi e gli altri villaggi. una città prima d’ora, è una sfida indirizzare Raccogliamo inoltre acqua dai tetti, c’è il progetto, ottenere i permessi necessari, una rete per questo, per riusare l’acqua per approvare i piani… è stata una sfida anche per l’irrigazione. l’Autorità palestinese, abbiamo presentato il nostro masterplan era di 300 pagine, quando Siete riusciti a fare tutto questo perché metti 300 pagine sul tavolo di qualcuno questa è area A? al Ministero, pensi che sarà difficile che la Sì, ma nonostante città venga approvata. È una sfida: non abbiamo questo a volte ci sono È stata una sfida, non mai progettato una città stati problemi con il erano d’accordo con governo israeliano. questo o con quello, prima d’ora Le autorità ritengono non accettavano le che stiamo costruendo in maniera sbagliata, cose scritte in inglese…siamo passati anche che non facciamo le cose come andrebbero attraverso delle battaglie legali con il governo, fatte. per spiegare loro perché volevamo progettare, Ma quest’area non è sotto la loro giurisdizione costruire in quel modo, per ottenere dei e non è vero che non siamo in regola, questo è confini municipali molto più grandi rispetto un grande progetto, è il progetto di una città alla proprietà che avevamo. Nella discussione moderna. con l’Autorità palestinese sono state messe in Tutti gli impianti saranno sottoterra, evidenza molte delle ragioni che sostengono telecomunicazioni, gas, sistemi antincendio, la nostra intenzione di costruire una città elettricità e anche la fibra ottica, per le moderna.



Ci sono già molte persone interessate? C’è gente che vuole vivere a Rawabi? Ci sono oltre 7.000 persone registrate nel nostro sito, persone che consideriamo potenziali abitanti. Ci sono tutte le condizioni che servono. Inoltre chiediamo a queste persone riguardo ai servizi: le scuole, le tasse… quanto sono in grado di pagare, cosa possono permettersi… è un processo interattivo. È importante costruire qualcosa che sia sostenibile per le persone. Esatto, è importante anche perché puoi costruire qualcosa solo per i ricchi, ma significa trascurare la classe media. Costruire una città solo per i poveri, significa non avere più un ritorno per l’investimento fatto. Questo progetto ha un budget di circa 800 milioni di dollari. È molto interessante vedere che le condizioni, le sfide per voi sono molteplici: l’occupazione, la gestione delle risorse… Sì, anche la fornitura dei materiali, la forza lavoro, le autorizzazioni, i servizi… abbiamo acquistato un’intera fabbrica di pietre dall’Italia. Oggi in cantiere c’erano due operai italiani addetti alla costruzione di questa fabbrica di pietre, staranno qui per due mesi a lavorare con il nostro team. Le macchine italiane sono molto buone in questo campo, sono conosciute in tutto il mondo. Direi che qui la lavorazione delle pietre è un settore molto sviluppato… Sì, nel nostro caso siamo fortunati perché riusciamo a estrarre e lavorare le pietre necessarie alla costruzione direttamente in cantiere.


ECONOMIA

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INCONTRI YOUSEF NASSER

COME BIRZEIT IMMAGINA IL SUO FUTURO SVILUPPO?

PIANIFICAZIONE E GESTIONE

INFRASTRUTTURE E SERVIZI PUBBLICI

Dal luglio del 2009 Birzeit - grazie alla collaborazione di CHF International e i fondi di USAID - ha cominciato a pensare al suo futuro. Attraverso un progetto di sviluppo strategico, basato sulla partecipazione dell’intera comunità è stato formulato un nuovo piano per i prossimi cinque anni (2011-2014). Sono stati individuati alcuni assi fondamentali di sviluppo - pianificazione e gestione, infrastrutture e servizi pubblici, ambito ambientale, sociale e sanitario, educazione e cultura, economia locale, sicurezza - e messi in evidenza gli obiettivi generali, le principali iniziative di sviluppo, i risultati previsti e gli indicatori relativi ad ognuno di essi.

ASSI DI SVILUPPO OBIETTIVI GENERALI

Iniziative di sviluppo Risultati previsti

Scrive Yousef Nasser, Sindaco di Birzeit, nella presentazione del nuovo piano: Nei quattro anni passati abbiamo messo insieme i nostri sforzi per rafforzare la struttura della municipalità e promuovere lo sviluppo delle risorse umane, facendo sì che le nostre entrate migliorassero davvero il livello dei servizi. Ci siamo resi conto dal primo momento che la gestione della municipalità nella sua forma ‘tradizionale’ di processo di sviluppo non necessariamente corrisponde al benessere della comunità, costantemente dobbiamo fare i conti con la scarsità delle risorse finanziarie e sempre di più occorre allargare il cerchio del nostro decision-making attraverso la partecipazione comunitaria nell’indagine dei bisogni della città e delle priorità dei progetti che occorre realizzare. (…) Non è un’esagerazione dire che questo nuovo piano rappresenta una pietra miliare della storia di Birzeit e che davvero aumenta le possibilità dei cittadini.

SANITÀ E AMBIENTE

EDUCAZIONE

SICUREZZA


CI

SVILUPPARE IL SETTORE AGRICOLO E AUMENTARE LE AREE VERDI

promozione dell'ampliamento del verde sostegno all ’agricoltura e al verde pubblico aumento della produzione agricola domestica giardini pubblici e piantumazione aumento della quantità di terra agricola aumento della produttività agricola uso di metodi di coltivazione più avanzati

PROMUOVERE INVESTIMENTI SUL TURISMO

investimenti sui siti archeologici sviluppo di infrastrutture per il turismo aumento del numero di turisti all ’anno restauro di edifici antichi aumento del numero di istituzioni sensibilità dei cittadini sull ’importanza di preservare gli edifici antichi

INTENSIFICARE L ’UTILIZZO DI ENERGIA PULITA

promozione di progetti relativi all'uso di energie rinnovabili sostegno agli studi e alla ricerca per l ’uso di energia pulita progetti che usano energia pulita - solare, eolica illuminazione stradale tramite energia solare

ORGANIZZARE E PIANIFICARE LA CITTÀ

creazione di un nuovo piano basato sulle future tendenze di sviluppo computerizzazione del piano e uso di sistema GIS sensibilizzazione sull ’importanza del coinvolgimento dei cittadini al piano promozione di regole più severe nel sistema di controllo degli abusi edilizi piano che prenda in considerazione i differenti bisogni di sviluppo della popolazione grande coinvolgimento dei cittadini al piano computerizzazione del processo di pianificazione e attuazione di un piano strutturato

SVILUPPARE SERVIZI PUBBLICI CONNESSI ALLA TECNOLOGIA

sviluppo della rete di telecomunicazione sviluppo della rete elettrica sviluppo della rete di internet miglioramento dell ’efficienza dei servizi municipali servizi municipali elettronici servizi municipali più efficienti infrastrutture tecnologiche e servizi internet

SVILUPPARE LA RETE STRADALE E I TRASPORTI PUBBLICI

sistemazione delle strade interne miglioramento delle strade agricole miglioramento del servizio di trasporto pubblico costruzione di una stazione e un garage per le auto e i mezzi pubblici sviluppo della gestione del traffico rete stradale più sviluppata sistema di traffico adeguato

AUMENTARE LA DISPONIBILITÀ D ’ACQUA E LA RETE DI DISTRIBUZIONE

razionalizzazione dei consumi aumento dell ’efficienza della rete e riduzione delle perdite aumento del numero di cisterne e scavo di nuovi pozzi sviluppo delle sorgenti distribuzione idrica efficiente all ’intera popolazione risposta alle necessità legate all ’acqua sensibilità sull ’uso razionale della risorsa sistema di tassazione efficace

RAFFORZARE LE INFRASTRUTTURE SANITARIE

costruzione di una rete fognaria sviluppo di servizi sanitari sviluppo di infrastrutture di supporto al settore sanitario creazione di un sistema efficace di raccolta e smaltimento dei rifiuti sistema fognario che serva l ’intera popolazione sistema efficiente di raccolta e trasferimento dei rifiuti diminuizione dei livelli di inquinamento sensibilità pubblica sui problemi ambientali

SVILUPPARE SERVIZI PER L ’EDUCAZIONE

creazione di strutture per l ’educazione tecnica e professionale aumento dei centri di servizi in appoggio all ’università aumento dei centri per la formazione e la ricerca costruzione di spazi che favoriscano la cultura e l ’educazione aumento della competenza nel settore professionale e tecnico creazione di un ambiente formativo adeguato alla ricerca e alla comunicazione

RAFFORZARE LA CULTURA E LE ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO

coinvolgimento delle associazioni cittadine nel rafforzare il volontariato promozione della comunicazione tra gli studenti universitari e i giovani volontari sensibilizzazione sul ruolo del volontariato nel campo educativo e lavorativo partecipazione più ampia al volontariato programma differenziato di attività di volontariato impiego del volontariato nei diversi settori della comunità

RAFFORZARE LA SICUREZZA

sensibilizzazione dei cittadini sulla sicurezza pubblica misure di sicurezza e protezione per i cittadini minor tasso di abusi sulla pubblica proprietà riduzione degli incidenti sul lavoro diminuizione dei furti diminuizione incidenti stradali


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QUALI ASPETTATIVE?

Municipalità / Università

Sono presenti sette sorgenti, tre delle quali di dimensioni significative...continuiamo a scaricare le acque nere nel terreno ai margini del villaggio, l’inquinamento sta aumentando È stata realizzata una rete fognaria nella Città Vecchia ma non funziona, non c’è ancora nessun impianto di trattamento! Perché non fare di Birzeit un modello? Vogliamo sviluppare sistemi e strategie che rendano il territorio ‘autosufficiente’: sosteniamo l’idea di agricoltura urbana, perché la gente possa produrre nel luogo in cui vive

Sintesi delle principali problematicità e aspettative emerse durante gli incontri.

Abitanti / Donne

La rete idrica raggiunge tutte le case ma da maggio a settembre l’acqua non arriva! La rete in certe zone del villaggio andrebbe risistemata, anche riempiendo molti tank a volte l’acqua d’estate non basta Le sorgenti sono contaminate per la presenza dei pozzi neri Per la scarsità d’acqua anche il prezzo della verdura e della frutta si è alzato


Abitanti / Uomini

L’unico modo per sopravvivere è scavare cisterne per immagazzinare la pioggia La mia fabbrica è autosufficiente: utilizza l’acqua piovana raccolta nelle cave di pietra Buona parte del nostro salario è speso per l’acqua e per svuotare i pozzi neri La situazione è tale da costringere non solo i cittadini ma anche la municipalità a scelte attente riguardo l’uso dell’acqua

Abitanti / Contadini

Tutti lavoravano la terra, si coltivavano ulivi, viti e fichi

ONG / Associazioni

Nel settore idrico ogni iniziativa palestinese a larga scala deve sottostare all’approvazione israeliana

Coltiverei molto di più, l’acqua della sorgente non manca, il problema è raccoglierla

A cosa serve migliorare la rete se manca l’acqua?

Un tempo coltivavo, ora non posso più permettermelo

La costruzione di cisterne crea anche nuovi posti di lavoro

Avere più energia a disposizione per la pompa e i macchinari sarebbe un’occasione per aumentare la produttività del mio terreno

Intervenire a scala domestica rende le persone più responsabili




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STRATEGIE DI SVILUPPO

L’indagine compiuta ha fatto emergere da un lato le esigenze e le aspettative degli abitanti rispetto allo sviluppo di Birzeit, dall’altro le criticità e gli ostacoli ad esso. Gli interventi fatti sulla rete municipale negli ultimi anni hanno migliorato il servizio diminuendo le perdite, ma la fornitura non continua al villaggio durante l’estate da parte del Jerusalem Water Undertaking rende questi progetti praticamente inutili. La nostra proposta ha alla base lo sfruttamento di tutte quelle risorse idriche non direttamente legate all’infrastruttura: la pioggia, gli scarichi domestici, le sorgenti. I nostri interventi vogliono mostrare le potenzialità di queste risorse: l’aumentata disponibilità d’acqua, infatti, si presta a nuovi usi possibili. Abbiamo scelto di declinare la risposta al problema in particolari punti del villaggio: lo spazio aperto vicino alle sorgenti, le zone esterne degli edifici scolastici, gli spazi domestici di alcune case significative, i percorsi principali dei trasporti locali. La scelta di dove intervenire è stata determinata dal riscontrare una particolare potenzialità non sfruttata o da una criticità evidente: la possibilità di aumentare i campi coltivati presenti, la destinazione di zone incolte ad ‘area verde’, i frequenti problemi di pressione nella rete delle zone alte della città, la carenza di spazi di gioco per i bambini, l’accumulo di acqua piovana sul manto stradale… L’impiego di certe soluzioni – come i sistemi di trattamento per le acque nere o le cisterne per la pioggia – è a livello domestico. Altre proposte – come il riuso d’acqua negli spazi pubblici e la raccolta di pioggia dalle strade – implicano invece una dimensione ‘comunitaria’. Ripensare il futuro di Birzeit a ‘lungo termine’ significa tenere in considerazione e integrare questo doppio livello, gli sforzi in vista di un uso più attento della risorsa partono dai singoli individui, ma allo stesso tempo nuovi modelli di gestione e migliori infrastrutture possono letteralmente diventare l’‘ossatura’ della crescita sostenibile del villaggio. Le due componenti si rafforzano l’un l’altra: quante più case inizieranno ad avere una rete d’acqua non potabile per gli scarichi tanto più diventerà importante creare un’infrastruttura cittadina per le acque grigie riutilizzabili, e viceversa. Il nostro lavoro corrisponde ad alcune proposte progettuali in grado di attivare un processo di sviluppo di questo tipo.


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PROGETTO CICLO ATTUALE

PIOGGE

TETTO

STRADA

RACCOLTA TRATTAMENTO

TERRENO

CISTERNA

USO RI-USO

CONSUMO

PULIZIA ESTERNO

USO ABITAZIONE

GIARDINO

AGRICOLTURA

RICARICA FALDA

Diagramma dell’attuale ciclo delle risorse ‘alternative’ alla rete.


SORGENTI

SCARICHI

CAMION CISTERNA

SERBATOIO

RETE DOMESTICA

PULIZIA ESTERNO

USO ABITAZIONE

GIARDINO

TERRENO

AGRICOLTURA

RICARICA FALDA

POZZO NERO

TERRENO


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PROGETTO INQUADRAMENTO


zona delle destinata ad zona sorgenti area verde

scuola pubblica superiore maschile Amer Hassan

spazi agricoli e ricreativi

casa esistente nel punto piĂš alto della cittĂ spazio aperto riqualificabile

punto di sosta dei trasporti locali


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PROGETTO SPAZI APERTI

COME FAR FRUTTARE LE SORGENTI? Nell’area presa in considerazione si trovano due delle sette sorgenti principali di Birzeit e una zona destinata, secondo il piano di sviluppo, ad area verde. Il progetto prevede innanzitutto la canalizzazione delle acque delle sorgenti per l’agricoltura: l’acqua che prima si disperdeva nel terreno scorre ora verso i campi, protetta da un percorso pedonale, prolungamento dei tracciati presenti nel nuovo parco. Tramite una serie di serbatoi successivi si sfrutta la pressione dell’acqua per coltivare una maggior superficie di terra. L’area verde verrà irrigata grazie alla raccolta di acqua piovana dalla strada adiacente: sfruttando la pendenza naturale durante l’inverno, la pioggia andrà a riempire una cisterna sotterranea posizionata nel punto più basso del terreno. Da qui l’acqua potrà essere pompata tramite un sistema fotovoltaico o andrà ad alimentare l’area gioco grazie ad una pompa ‘a giostra’. L’intento è mostrare il valore di questa risorsa, capace – se usata adeguatamente – di far crescere il verde del villaggio. In questa stessa area è inoltre previsto l’inserimento di un impianto ‘pilota’ di trattamento degli scarichi domestici. L’installazione di questo sistema ha molteplici scopi: garantire un sito per lo scarico e lo smaltimento delle acque dei pozzi neri, che ora avviene nel terreno libero ai margini della città; diminuire progressivamente il livello di inquinamento della falda e quindi dell’acqua delle sorgenti; permettere alla rete fognaria già installata nella Città Vecchia di cominciare a funzionare e riusare l’acqua per irrigare i campi, anche nei mesi estivi, quando quella delle sorgenti diminuisce notevolmente. La tecnologia di trattamento impiegata a questa scala potrebbe essere quella ‘a fanghi attivi’ secondo il modello dei progetti già costruiti da ARIJ nell’area di Betlemme, o quella sviluppata dall’Università di Birzeit, un sistema integrato aerobico-anaerobico, con uno stadio di filtri percolatori. In entrambi i casi l’impiego di questi metodi avrebbe il vantaggio di occupare meno spazio, lasciando più terreno disponibile per la coltivazione e la produzione agricola. Il vecchio edificio abbandonato al centro dell’area potrebbe infine essere recuperato per creare un centro per le attività culturali e ricreative del villaggio, rispondendo alla numerosa presenza di giovani e studenti legata all’Università.

PIOGGE

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SCARICHI

SORGENTI

STRADA

CAMION CISTERNA

POZZO NERO

TERRENO

AGRICOLTURA

SERBATOIO

IMPIANTO DI TRATTAMENTO

FOGNA

CANALI

SPAZIO RICREATIVO


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strutture f o rm a z. tecnica / p centri rofessiona d le centr i servizi d'ap poggio crea i per la fo all'univ rma zio er

SVILUPPARE SERVIZ I PER L'EDUCAZIONE

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204 205

PROGETTO SPAZI APERTI

Situazione attuale Le sorgenti Ein Al Hammam e (LQ $O )ODLᆂHK hanno una portata media annua di 12.300 e 6.926 metri cubi Nell’area sono presenti strade con pendenze ‍ۋ‏QR DO Il piano di sviluppo prevede circa 77.000 mq di area ricreativa e circa 6280 mq di spazi verdi

la SHQGHQ]D delle strade fa confluire qui la pioggia

Il piano ‘pilota’ di trattamento degli scarichi occuperĂ circa 500 mq.

il ristorante dismesso può funzionare come un SDGLJOLRQH per le varie iniziative del villaggio

ARIJ ($SSOLHG 5HVHDUFK ,QVWLWXte Jerusalem) ha recentemente realizzato impianti di medie dimensioni simili a questo, capaci di trattare circa 3 metri cubi d’acqua al giorno, servendo piĂš di 1000 persone. Il sistema di depurazione potrebbe essere quello a fanghi attivi (Activated Sludge). In questo tipo di trattamento biologico si realizza nelle vasche un sistema dinamico aerobico controllato, che riproduce in ambiente arti‍ۋ‏FLDOH JOL VWHVVL PHFFDQLVPL ELRlogici che avvengono in natura (ad esempio lungo il corso di un ‍ۋ‏XPH SHU OD GHSXUD]LRQH GHOOH acque inquinate da sostanze organiche biodegradabili. Infatti, mescolando uno scarico da depurare con dei fanghi attivi in cui è presente un’alta concentrazione microbica aerobica preformata, si ha lo stesso processo di auto-depurazione che avviene in natura, ma con una velocitĂ delle reazioni accelerata e uno spazio occupato minore. Il vantaggio del trattamento a fanghi attivi rispetto alla depuUD]LRQH QDWXUDOH ÂŞ FKH OD â€ŤŰŒâ€ŹRUD microbica utilizzata per trattare le acque di scarico, anzichĂŠ riPDQHUH GLVSHUVD QHOO‍×?‏H‍ێ‏XHQWH trattato, tende ad agglomerarsi IRUPDQGR GHL ‍ۋ‏RFFKL FKH VH SRsti in condizioni di quiete, tendono a sedimentare e possono essere separati con facilitĂ dai OLTXDPL FKLDUL‍ۋ‏FDWL FKH ULPDQJRQR LQ VXSHU‍ۋ‏FLH

B

non solo verde ma anche agricoltura, gioco, ricerca, cultura!

A


esso può me un r le varie llaggio

C

con l ’LPSLDQWR di trattamento si ha ulteriore acqua per coltivare l ’area ricreativa esistente sarà legata al nuovo spazio verde

il primo tratto di IRJQH costruito arriva qui


206 207

PROGETTO SPAZI APERTI

SHUFRUVR SHGRQDOH

XOLYL H SLDQWH HVLVWHQWL


]RQD GHVWLQDWD DG DUHD YHUGH

DUHD JLRFR

SRPSD ‫ל‬D JLRVWUD‫ם‬

FLVWHUQD GL UDFFROWD DFTXD SLRYDQD

FDQDOH GL VFROR

VXSHUILFLH GL UDFFROWD


208 209

PROGETTO SPAZI APERTI

VRUJHQWH (LQ $O +DPPDP

FDQDOL]]D]LRQH DFTXD GL VRUJHQWH


DJULFROWXUD FDPSL LUULJDWL

H[ ULVWRUDQWH SDGLJOLRQH FXOWXUDOH

SHUFRUVR SHGRQDOH

VHUEDWRLR GL DFFXPXOR DFTXD GL VRUJHQWH

FDQDOH FRSHUWR GD SDVVHUHOOD


210 211

PROGETTO SPAZI APERTI

DJULFROWXUD FDPSL LUULJDWL

FDQDOL]]D]LRQH GL LUULJD]LRQH

VHUEDWRLR GL UDFFROWD DFTXD WUDWWDWD

DFTXD WUDWWDWD


LPSLDQWR GL WUDWWDPHQWR D IDQJKL DWWLYL

]RQD GL VFDULFR FDPLRQ GHOOH DFTXH QHUH GRPHVWLFKH

UHWH IRJQDULD &LWW¢ 9HFFKLD


212 213

PROGETTO SPAZI APERTI

SHUFKª QRQ RUJDQL]]LDPR TXL OD SURVVLPD VDJUD GHO 0DIWRXO"

TXHVW‫ם‬DQQR LO JUDQR VWD FUHVFHQGR LQ IUHWWD


DYHYL PDL SHQVDWR FKH O‫ם‬DJULFROWXUD SRWHVVH FUHDUH XQ SDUFR SHU %LU]HLW"


214 215

PROGETTO SPAZI APERTI


ª OD SLRJJLD UDFFROWD GDOOD VWUDGD

VH IDFFLDPR JLUDUH OD JLRVWUD HVFH O‫ם‬DFTXD "


216 217

PROGETTO STRADE

UNA FERMATA DEI TRASPORTI PUÒ AUMENTARE IL VERDE URBANO? L’unico mezzo di trasporto locale presente a Birzeit è formato da una serie di pulmini che fanno ‘la spola’ tra le differenti località, funzionando come ‘taxi allargati’ che raccolgono clienti con la stessa destinazione. Il centro di Birzeit è collegato all’Università, Ramallah, Nablus e ai villaggi circostanti. Non esistono vere e proprie ‘fermate’, anche se per consuetudine i ‘punti di raccolta’ principali si sono ormai consolidati. L’intervento vuole rafforzare questi punti con la progettazione di pensiline che creino nuovi luoghi d’incontro e, allo stesso tempo, funzionino da serbatoi di raccolta dell’acqua piovana. Il sistema di immagazzinamento della pioggia è essenzialmente costituito da due parti: un serbatoio per filtri successivi che rende immediatamente fruibile per i cittadini parte dell’acqua raccolta, e una cisterna posizionata sotto il livello della strada, nel punto verso cui l’acqua scorre naturalmente per la pendenza del terreno. L’intervento prevede quindi, oltre alla pensilina stessa, una canalizzazione parallela alla strada che convogli la pioggia che scorre sul manto stradale impermeabile verso il serbatoio interrato, evitando che l’acqua venga assorbita dal terreno. In questo modo è possibile rispondere alla richiesta di nuovo verde urbano, senza prelevare ulteriore acqua dalla rete, specialmente nei mesi in cui questa è già di per sé incapace di sopperire all’ingente domanda d’acqua da parte dei cittadini. Si è inoltre pensato di promuovere l’utilizzo di energia pulita, dotando il serbatoio interrato di pompe ad energia solare e facendo funzionare l’illuminazione stradale con pannelli fotovoltaici.

PIOGGE

STRADA

SERBATOIO

,O GLDJUDPPD D ‫ۋ‬DQFR PRVWUD come il nostro intervento integri il piano di sviluppo di Birzeit

FERMATA TRASPORTI

VERDE URBANO

CONSUMO


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PROMUOVERE INVESTIMENTI SUL TURISMO

investimenti sui siti archeologici sviluppo d i infrastru maggio tture per il r nume turismo resta ro di tu uro d risti all i edif mag 'a nno ici an gior tic n c

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RETE STR AD

GIA OLO

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218 219

PROGETTO STRADE

Situazione attuale Non esistono fermate dei trasporti locali ben stabilite La piovosità media annua è di 550mm Gran parte delle strade hanno una pendenza compresa tra il 25 e il 40%

in certi punti della strada la pendenza è del

la pioggia che qui confluisce è raccolta in un VHUEDWRLR

B

L’acqua piovana è raccolta dal tetto della fermata e canalizzata YHUVR LO SXUL‍ۋ‏FDWRUH PLFURELRORgico istantaneo e la cisterna interrata. Quando la prima vasca del depuratore è piena, l’acqua scorre direttamente verso il serbatoio d’immagazzinamento. Nel periodo estivo, o quando il SXUL‍ۋ‏FDWRUH ÂŞ YXRWR ÂŞ SRVVLELOH prelevare l’acqua precedentemente raccolta per mezzo di una pompa ad energia solare. ,O SXUL‍ۋ‏FDWRUH PLFURELRORJLFR istantaneo (Lifestraw) installato nella pensilina è un sistema GL ‍ۋ‏OWUDJJLR FKH UHQGH SRWDELOH O‍×?‏DFTXD ULPXRYHQGR H‍Ű?‏FDFHmente tutti i batteri responsabili delle principali malattie legate alla sua contaminazione. Il suo funzionamento avviene con il passaggio dell’acqua attraverso XQD VHULH GL ‍ۋ‏OWUL FKH WUDWWHQJRno via via particelle inquinanti di dimensioni sempre piĂš piccole, ‍ۋ‏QR DOOD FRPSOHWD GHSXUD]LRQH dell’acqua. 3X´ ‍ۋ‏OWUDUH ‍ۋ‏QR D OLWUL d’acqua. Il vantaggio di questo sistema è che non richiede elettricitĂ o batterie ed è un dispositivo indipendente, in quanto non ha bisogno nĂŠ di acqua corrente, nĂŠ di essere allacciato alla rete idrica. I raggi solari, tramite moduli fotovoltaici, producono energia elettrica. Questa viene accumulata in batterie che alimentano la lampada del lampione stradale durante le ore notturne, senza che questo debba essere allacciato alla rete elettrica.

dalla nuova fermata si può prelevare DFTXD SRWDELOH

A

il YHUGH aumenta senza usare acqua dalla rete

l’’illuminazione stradale sarà alimentata da

HQHUJLD VRODUH


KDL VHWH" SUHQGL XQ SR‫ ם‬ G‫ם‬DFTXD PHQWUH DVSHWWLDPR


220 221

PROGETTO STRADE

LOOXPLQD]LRQH VWUDGDOH D SDQQHOOL IRWRYROWDLFL

SUHOLHYR DFTXD SHU LUULJD]LRQH

FHQWUDOLQD HOHWWULFD GHO IRWRYROWDLFR

SRPSD SHU O LUULJD]LRQH

SXULILFDWRUH FLVWHUQD PLFURELRORJLFR GL UDFFROWD LVWDQWDQHR DFTXD SLRYDQD


SDQQHOOR IRWRYROWDLFR

SUHOLHYR DFTXD SRWDELOH

FDQDOH GL VFROR

VXSHUILFLH GL UDFFROWD DFTXD SLRYDQD


222 223

PROGETTO EDIFICI PUBBLICI

SI PUÒ PULIRE L’ACQUA GIOCANDO? Il nostro intervento prevede l’installazione, negli spazi esterni di una scuola, di un’unità di trattamento simile a quella progettata per le case di Birzeit. L’acqua trattata da questo impianto può essere impiegata per attivare piccoli ‘progetti agricoli’ a scopo didattico, incrementare il verde del giardino e potenzialmente essere reimmessa nella rete idrica dell’edificio, non in quanto potabile, ma come acqua per gli scarichi. Si vuole così dimostrare come sia possibile integrare la progettazione di un impianto di depurazione delle acque reflue, con il ridisegno delle aree aperte attigue alla scuola, dando una caratterizzazione propria a questi spazi, solitamente poco curati e privi di verde. Poiché l’edificio in esame è un liceo, si è pensato di inserire la ‘torre’ di depurazione nel ridisegno dei campi da gioco, facendola diventare il supporto del canestro di un campo da basket. Ipotizzando invece una possibile applicazione del medesimo impianto in scuole elementari o asili, si potrebbe pensare di sostituire il sistema di pompaggio dell’acqua, solitamente alimentato a energia elettrica o benzina, con pompe a energia solare o pompe ‘a giostra’, attivate dal gioco dei bambini. Volendo infine costruire un pozzo in cemento per la raccolta dell’acqua piovana, si è pensato di integrarlo con il disegno delle tribune dei campi da gioco. Oltre a migliorare la vivibilità degli spazi esterni e risolvere il problema dello smaltimento delle acque di scarico, il progetto risponde anche all’esigenza di sensibilizzare i cittadini ai temi dell’acqua, a partire dalle generazioni più giovani.

PIOGGE

,O GLDJUDPPD D ‫ۋ‬DQFR PRVWUD come il nostro intervento integri il piano di sviluppo di Birzeit

SCARICHI

TETTO

POZZO NERO

SERBATOIO

UNITÀ DOMESTICA

REIMMISSIONE IN RETE

ORTO DOMESTICO

SPAZIO RICREATIVO


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so


224 225

PROGETTO EDIFICI PUBBLICI

Situazione attuale 500 studenti I tank sul tetto, che vengono riempiti da maggio a settembre, hanno una capacità di 7.500 litri Ogni due settimane i camioncisterna portano un’ulteriore quantità d’acqua, costando 220 NIS a viaggio Non esiste un pozzo per la raccolta dell’acqua piovana

A

L’’XQLW¢ GL WUDWWDPHQWR è integrata nel sostegno verticale del canestro

la realizzazione del SR]]R QHUR corrisponde a quella di nuove sedute esterne

B

L’impianto di depurazione qui utilizzato è simile a quello che il Palestinian Hydrology Group ha iniziato da alcuni anni a costruire nei villaggi vicini a Birzeit. Ogni unitĂ di trattamento è capace di pulire una media di circa 0,5 metri cubi d’acqua al giorno, abbassando il livello di COD (domanda chimica di ossigeno in mg/litro) entro gli standard previsti dall’Organizzazione Mondiale della SanitĂ (WHO) e dalla Palestinian Water Authority. La qualitĂ dell’acqua trattata da questo impianto è ritenuta PROWR EXRQD ULVSHWWR DOO‍×?‏H‍ێ‏X ente di un qualsiasi altro sistema di depurazione degli scarichi domestici; aspetto non secondario nel momento del riuso, sia a livello sanitario, che religioso e culturale. Utilizzare l’acqua trattata dalla ‍ۋ‏WRGHSXUD]LRQH SHU O‍×?‏DJULFROWXUD evita che le colture vengano irrigate con acqua contaminata.

il volume delle tribune può essere usato come FLVWHUQD di raccolta per l'acqua piovana

una media di OLWUL di pioggia potrebbero essere raccolti in un anno dai 950 mq della copertura


KD VPHVVR GL SLRYHUH GXH PHVL ID

H LO QRVWUR FRUWLOH ª DQFRUD WXWWR YHUGH


226 227

PROGETTO EDIFICI PUBBLICI

SHUFRUVR SHGRQDOH

VHGXWD HVWHUQD

FDQHVWUR

DUHD FROWLYDWD


WULEXQD DOO DSHUWR

FLVWHUQD GL UDFFROWD DFTXD SLRYDQD

VXSHUILFLH GL UDFFROWD DFTXD SLRYDQD


228 229

PROGETTO EDIFICI PUBBLICI

SR]]R QHUR H VHGXWD VLVWHPD GL HVWHUQD ILWRGHSXUD]LRQH

ILOWUL DHURELFL LQ VHULH

FDQHVWUR


FDPSR GD JLRFR

WULEXQD DOO DSHUWR


230 231

PROGETTO ABITAZIONI

LE ACQUE REFLUE PRODUCONO SOLO INQUINAMENTO? L’occasione di questo intervento è la necessità di ridurre al minimo la dipendenza delle case dalla rete idrica municipale; occorre, infatti, cercare di utilizzare al meglio le risorse ‘alternative’ alla rete. Partendo dall’osservazione che gli scarichi domestici costituiscono circa l’80% del totale dell’acqua usata nelle case, il nostro progetto prevede l’implementazione di un’unità di trattamento delle acque nere a livello domestico, integrata con il ridisegno degli spazi esterni attigui alla casa. Almeno il 60% delle acque reflue, infatti, può essere recuperato, trattato e riusato per la pulizia degli esterni, l’irrigazione, il bucato, ecc. con un consistente risparmio di acqua potabile e una minore spesa per lo smaltimento degli scarichi per mezzo dei camion-cisterna. Il sistema di trattamento che si è pensato di installare consiste in un impianto di fitodepurazione a piccola scala: gli scarichi del pozzo nero vengono inizialmente fatti passare in una serie di vasche in cemento contenenti strati di ghiaia di differenti dimensioni, in cui le sostanze organiche presenti vengono eliminate, grazie alla presenza di piante fitodepurative (Phragmites australis). L’acqua viene poi pompata da un meccanismo ad energia solare in una struttura verticale fuori terra, cosicché, passando per gravità attraverso una serie di filtri aerobici, è resa immediatamente utilizzabile per l’irrigazione degli orti domestici, la pulizia della casa, ecc. La necessità di dover installare questa struttura verticale nelle immediate vicinanze della casa, offre la possibilità di ripensare e ridisegnare lo spazio tutt’attorno: può infatti costituire il sostegno principale di un nuovo pergolato che, creando ombra, sia luogo d’incontro tra le persone. Si è pensato poi di costruire un ulteriore pozzo di raccolta dell’acqua piovana, per permettere alla famiglia di disporre della risorsa idrica anche nei mesi estivi, riducendo notevolmente la dipendenza dalla rete.

PIOGGE

,O GLDJUDPPD D ‫ۋ‬DQFR PRVWUD come il nostro intervento integri il piano di sviluppo di Birzeit

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TETTO

POZZO NERO

SERBATOIO

UNITÀ DOMESTICA

CONSUMO

PULIZIA ESTERNO

USO ABITAZIONE

GIARDINO

ORTO DOMESTICO


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PROMUOVERE INVESTIMENTI SUL TURISMO

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SVILUPPARE SERVIZ I PER L'EDUCAZIONE

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232 233

PROGETTO ABITAZIONI

Situazione attuale Famiglia di 7 persone Il consumo medio mensile è di 25.000 litri La spesa media mensile per l’acqua dalla rete è di 125 NIS

A

circa OLWUL si possono raccogliere annualmente con una copertura di 246 mq

Il pozzo nero viene svuotato 2 volte all’anno per un costo complessivo di 120 NIS

circa OLWUL al mese sono ottenuti dall ’unità di trattamento domestica

B

Il trattamento tramite un’unità domestica permette di recuperare l’80% degli scarichi e rende l’acqua riutilizzabile per la pulizia della casa e lo sviluppo di nuovi spazi coltivati. Senza dover acquistare ulteriore acqua, la famiglia risparmierà anche sulla spesa alimentare. 0ROWLSOLFDQGR OD VXSHU‫ۋ‬FLH GHO tetto (246 mq) per la media annua di pioggia (550mm/anno), si osserva che si potrebbero potenzialmente raccogliere circa 135.000 litri d’acqua piovana.

la cisterna per l ’acqua piovana ha una capacità di

l ’acqua depurata può essere riutilizzata per

OLWUL

l ’DJULFROWXUD

non dovremo più spendere soldi per svuotare il nostro pozzo nero! finalmente potrò avere un orto mio!


OD VSHVD ┬к GLPLQXLWD GD TXDQGR KR XQ RUWR QRQ FRPSUR SL┬╗ OH YHUGXUH

PD GRYH WURYL WXWWD TXHOOтАл╫ЭтАмDFTXD SHU OH WXH YHUGXUH"

QRQ GHYR FRPSUDUOD GDOOD UHWH UHFXSHUR L PLHL VFDULFKL


234 235

PROGETTO ABITAZIONI

UDFFROWD VFDULFKL SR]]R QHUR

XQLW¢ GRPHVWLFD GL WUDWWDPHQWR

SLDQWH ILWRGHSXUDWLYH 3KUDJPLWHV DXVWUDOLV

ILOWUL DHURELFL LQ VHULH SHU WUDWWDPHQWR VFDULFKL


SDQQHOOR IRWRYROWDLFR

FLVWHUQD D SHUD GL UDFFROWD DFTXD SLRYDQD

DJULFROWXUD GRPHVWLFD


236 237

PROGETTO ABITAZIONI

TUTTA LA CASA HA BISOGNO DI ACQUA POTABILE? Circa il 50% di acqua utilizzata all’interno di un’abitazione può essere sostituito da pioggia. Tra gli usi quotidiani che ne consumano di più ci sono gli scarichi del water, il lavaggio dei vestiti e la pulizia personale. Pensando a come costruire le case in futuro perchè diminuisca la dipendenza dall’acqua proveniente dalla rete, abbiamo formulato una proposta basata sull’immissione dell’acqua piovana all’interno dell’abitazione. Volendo ottimizzare la raccolta della pioggia abbiamo progettato un tetto a falde convergenti: l’acqua confluisce in un solo punto, in corrispondenza della parete centrale. Un piccolo serbatoio inserito nel volume del muro ne permette un uso immediato all’interno della casa mentre un serbatoio di dimensioni superiori - posto nel terreno - accumula l’acqua necessaria anche per i mesi estivi. La pompa collegata a questa cisterna funziona grazie ad un sistema fotovoltaico. Secondo i dati del Palestinian Central Bureau of Statistics la famiglia media di Birzeit è composta da 4,5 persone. Abbiamo fatto una stima per una casa di 80 mq, con una copertura totale - compresa la veranda - di 95 mq. Come nel caso della casa esistente gli scarichi possono essere trattati, ricavandone il 60% di acqua adatta all’irrigazione. In questo caso specifico abbiamo deciso di collocare la nuova casa in una zona del villaggio non lontano dalla Città Vecchia, vicino ad un’area coltivata. È adiacente anche ad una strada in cui la pioggia che scorre sull’asfalto tende ad accumularsi, è stata infatti prevista la realizzazione di una cisterna per raccogliere anche questa acqua e sfruttarla per l’agricoltura.

PIOGGE

,O GLDJUDPPD D ‫ۋ‬DQFR PRVWUD come il nostro intervento integri il piano di sviluppo di Birzeit

SCARICHI

STRADA

TETTO

POZZO NERO

PULIZIA ESTERNO

USO ABITAZIONE

CISTERNA

SERBATOIO

UNITÀ DOMESTICA

REIMMISSIONE IN RETE

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SVILUPPARE SERVIZ I PER L'EDUCAZIONE

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238 239

PROGETTO ABITAZIONI

A le falde del tetto e della veranda raccolgono in media OLWUL all'anno con l ’XQLW¢ GL WUDWWDPHQWR si ottiene acqua per irrigare l ’orto

B

Tenendo in considerazione una media di 550 mm di pioggia all’anno si può stimare che da una copertura di 95 mq si possano raccogliere in tutto 52.250 litri. Dividendo il totale su tutti i giorni dell’anno 143 litri al giorno potrebbero essere immessi nella rete domestica. Questa quantità potrebbe essere usata per tutti quegli utilizzi che non necessitano di acqua riscaldata e potabile, come ad esempio la lavatrice o lo scarico del water. Per contenere questa quantità d’acqua il serbatoio ‘a parete’ dovrà avere una dimensione di circa 70x70x40 cm. Il serbatoio centrale posto nel terreno servirà come ‘accumulo’ delle piogge invernali per garantire una quantità costante anche nei mesi estivi. Secondo la variazione mensile di mm di pioggia nel 2010 è stato possibile calcolare il volume d’invaso necessario. Prevedendo un uso d’acqua costante il serbatoio a terra deve avere un volume di 32 metri cubi.

la pioggia è raccolta in GXH VHUEDWRL, uno 'a parete', l'altro nel terreno, collegati alla rete domestica

una FLVWHUQD nel terreno raccoglie l ’acqua piovana che si accumula in strada


O‫ם‬DFTXD QRQ PDQFD SL» PD OD QRVWUD EROOHWWD ª PHQR FDUD

H FRQ LO QXRYR RUWR VSHQGR PHQR DQFKH DO PHUFDWR


240 241

PROGETTO ABITAZIONI

VXSHUILFLH GL UDFFROWD DFTXD SLRYDQD

ULXVR GRPHVWLFR DFTXD SLRYDQD

VHUEDWRLR

D SDUHWH

FLVWHUQD GL UDFFROWD DFTXD SLRYDQD

ILOWUL DHURELFL LQ VHULH SHU WUDWWDPHQWR VFDULFKL


SR]]R QHUR H WUDWWDPHQWR GRPHVWLFR

FLVWHUQD GL UDFFROWD DFTXD SLRYDQD

VSD]LR DSHUWR YHUDQGD VHUUD

DJULFROWXUD GRPHVWLFD


242 243

PROGETTO CICLO POSSIBILE

PIOGGE

TETTO

STRADA

CISTERNA

SERBATOIO

TERRENO

SPAZIO RICREATIVO

AGRICOLTURA

RACCOLTA TRATTAMENTO

USO RI-USO

USO INDUSTRIA

SCARICHI

ORTO DOMESTICO

CONSUMO

PULIZIA ESTERNO

USO ABITAZIONE

GIARDINO

FERMATA TRASPORTI

RICARICA FALDA

,O GLDJUDPPD D ‫ۋ‬DQFR PRVWUD LO possibile ciclo delle risorse ‘alternative’ alla rete con l’inserimento dei nuovi interventi


SORGENTI

CANALI

SERBATOIO

RETE DOMESTICA

PULIZIA ESTERNO

USO ABITAZIONE

GIARDINO

SCARICHI

FOGNA

TERRENO

SPAZIO RICREATIVO

AGRICOLTURA

RICARICA FALDA

USO INDUSTRIA

AGRICOLTURA

CAMION CISTERNA

POZZO NERO

IMPIANTO DI TRATTAMENTO

UNITÀ DOMESTICA

REIMMISSIONE IN RETE

RICARICA FALDA

ORTO DOMESTICO

PULIZIA ESTERNO

USO ABITAZIONE


244 245



246 247

CONCLUSIONI SCENARIO

_Da un tetto di 95 mq si raccolgono in media 52.250 litri all ’anno _Nella rete della casa la pioggia permette di fare la lavatrice e usare il water 14 volte al giorno

_Consumo medio di 290 litri al giorno di acqua dalla rete _Almeno 140 possono essere recuperati dagli scarichi _È possibile coltivare un orto di circa 100 mq

FDVD HVLVWHQWH

_400.000 litri prelevati all ’anno dalla rete municipale _240.000 sono recuperati per irrigare _Reimettere nell'edificio l ’acqua piovana raccolta fa risparmiare oltre 2000 NIS all ’anno

_Da 100 mq di strada si raccolgono in media 54.000 litri all ’anno _148 litri al giorno per aumentare il verde urbano _Dalla copertura 3.300 litri d ’acqua potabile all ’anno

_Il carico d ’acqua totale è di 18 milioni di litri d ’acqua all ’anno _Circa 450 metri di nuove canalizzazioni _Aumenta la produttività di 14.800 mq di terreno coltivato

_50 edifici possono usare le fogne già presenti _circa 150 pozzi neri smettono di provocare inquinamento _2300 litri al giorno disponibili per coltivare

Rappresentazione sintetica degli interventi e del nuovo ciclo dell’acqua

WUDVSRUWR ORFDOH VWUDGD


FDVD IXWXUD

VLVWHQWH

VSD]L VFRODVWLFL

VRUJHQWL DJULFROWXUD

LPSLDQWR GL WUDWWDPHQWR


248 249

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!


SORGENTI

La quantità d’acqua delle sorgenti fa riferimento ai dati della Palestinian Water Authority: in media le sorgenti di El Al Hamman e di El Flaifleh ‘scaricano’ all’anno rispettivamente 12.309 e 6.926 metri cubi d’acqua. Sfruttando l’andamento del terreno il nostro intervento prevede la costruzione di oltre 450 metri di canali agricoli. Il dato del terreno corrisponde alla superficie coltivata già presente vicino alle due sorgenti. La canalizzazione dell’acqua per zone agricole già presenti può essere realizzata anche nel caso della sorgente di Al Marij a sud di Birzeit. Negli altri casi segnalati il recupero delle sorgenti di dimensioni inferiori permetterebbe la creazione di nuovi campi coltivati.

Possibili punti di applicazione dell’intervento sulle sorgenti.


250 251

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IMPIANTO DI TRATTAMENTO

Abbiamo stimato che l’impianto di trattamento ‘pilota’ a media scala installato - secondo il nostro intervento - nei pressi dell’area agricola della sorgente di El Al Hammam, possa servire circa 1000 persone. I dati relativi alla costruzione di impianti simili fatti da ARIJ (Applied Research Institute Jerusalem) nell’area di Betlemme, mostrano che un impianto che serve 1.300 individui produca al giorno 3 metri cubi d’acqua adatti per l’irrigazione agricola. Le case della Città Vecchia – allacciate alla fogna che ora non funziona – sono circa 50, corrispondenti a circa 200 abitanti. Gli scarichi domestici di altre circa 100 famiglie possono iniziare ad essere raccolti e trattati nello stesso impianto grazie allo svuotamento regolare dei loro pozzi neri da parte di camion – cisterna, essendo ora presente un luogo adatto dove scaricare le acque reflue. La costruzione di un impianto ‘pilota’ farebbe funzionare la rete fognaria già installata, secondo Nidal Mahmoud dell’IEWS (Institute for Environmental and Water Studies) dell’Università di Birzeit, il trattamento degli scarichi potrebbe essere attivato su tutta Birzeit attraverso la realizzazione di impianti simili a questo su tutti i lati del villaggio.

Possibili punti di applicazione dell’impianto di trattamento.


252 253

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STRADE, TRASPORTO LOCALE

Una superficie impermeabile di 100 mq – come quella di una strada – permette la raccolta di circa 54.000 litri all’anno, considerata, come nei casi precedenti, la media di 550 mm di pioggia. Se raccolti in opportuni serbatoi circa 148 litri (54.000 : 365) possono essere utilizzati al giorno per irrigare e aumentare il verde urbano senza ulteriori prelievi d’acqua dalla rete. Il sistema di trattamento LifeStraw installato nelle nuove ‘fermate’ permette di ottenere acqua potabile dalla pioggia raccolta dalla copertura. Da una superficie di circa 6 mq si ottengono 3.300 litri (6 x 550 mm). Tenendo conto dei percorsi dei pulmini del trasporto locale potrebbero essere rafforzati una fermata ‘consolidata’ 7/8 punti di raccolta delle persone. Serbatoi per la raccolta d’acqua piovana dalle strade possono essere localizzati in tutti quegli spazi liberi adiacenti alle zone naturali d’accumulo d’acqua a causa delle pendenze.

Possibili punti di applicazione dell’intervento sulle fermate dei trasporti locali.


254 255

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SPAZI SCOLASTICI

I dati fanno riferimento all’istituto superiore maschile Amer Hassan. Il consumo medio annuo della scuola è stato ricavato dai dati della municipalità. Come nel caso della casa, calcolando che il 60% delle acque può essere trattato e recuperato si ottengono 240.000 litri all’anno. La copertura di 950 mq permetterebbe di raccogliere in tutto 522.500 litri di pioggia in un anno (950 mq x 550 mm secondo il dato della Palestinian Water Authority). Nel caso in cui l’acqua della rete potesse essere sostituita al 100% dalla pioggia e stimando un consumo medio di 33.000 litri al mese (400.000 : 12), la re-immissione della pioggia nella rete della scuola farebbe risparmiare mensilmente circa 167 NIS, cioè 2.000 NIS in un anno. Un metro cubo d’acqua – equivalente a 1000 litri secondo le tariffe struttura ‘a blocchi’ della municipalità di Birzeit costa 5 NIS, fino ad un consumo bimensile di 20 metri cubi. Data la dimensione ‘comunitaria’ di gestione della rete idrica e la grande quantità di acque di scarico presenti il nostro intervento può essere efficace in tutte quelle scuole in cui lo spazio aperto lo consenta, in tutto…

Possibili punti di applicazione dell’intervento sugli spazi esterni di una scuola.


256 257

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CASA ESISTENTE

Considerando una famiglia media di Birzeit – 4,5 persone (dato del Palestinian Central Bureau of Statisics) e il consumo pro capite medio dalla rete idrica del villaggio – 64,4 litri secondo la municipalità, si ottiene il consumo medio giornaliero di acqua dalla rete di una famiglia ‘tipo’: 4,5 x 64,4 = 289,8, circa 290 litri in tutto. Almeno l’80% di quest’acqua (231,2 litri) diventa ‘scarico domestico’, cioè potenzialmente trattabile attraverso l’unità domestica di fitodepurazione. L’effluente di questo sistema di filtri successivi – secondo i dati del Palestinian Hydrology Group – coincide con il 60% delle acque nere immesse. 140 litri sono riutilizzabili per coltivare, la stima del terreno irrigabile non è molto accurata, nel nostro caso corrisponde ad un’irrigazione puntuale su un terreno molto secco. La quantità d’acqua necessaria per irrigare dipende da vari fattori: il potere tampone del terreno, le essenze piantate e la loro normale traspirazione, la posizione più o meno esposta dello spazio coltivato, l’ombreggiatura, etc. Operazioni come la pacciamatura - ricoprire il terreno con uno strato di materiale, al fine di mantenere l’umidità nel suolo, proteggere il terreno dall’erosione, evitare la formazione della cosiddetta crosta superficiale, diminuire il compattamento, etc. possono ulteriormente diminuire la quantità d’acqua necessaria. Un intervento simile a quello proposto può essere attivato in tutte quelle abitazioni che hanno uno spazio aperto sufficiente all’installazione dell’unità domestica di trattamento, in particolare nelle zone alte e ai margini del villaggio, dove la densità abitativa è minore e i problemi di pressione o di fornitura dalla rete sono più diffusi.

Possibili punti di applicazione dell’intervento su una casa esistente.


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CASA FUTURA

La superficie del tetto è calcolata considerando una casa per una famiglia media di Birzeit – 4,5 persone (dato del Palestinian Central Bureau of Statisics), cioè 80 mq di casa più 15 mq di area coperta dalla veranda. La superficie di raccolta totale (95 mq) moltiplicata per i mm di pioggia media annui (550 secondo la Palestinian Water Authority) permette di ottenere 52.250 litri di pioggia. Dividendo questo totale su tutti i giorni dell’anno si ottiene che la casa ha a disposizione quotidianamente una quantità costante i 143,15 litri al giorno (52.250 : 365). Un lavaggio di lavatrice consuma circa 17 litri, lo scarico del water 9-10. 17 + (9 x14) = 143 litri. Dagli incontri con le persone è emerso che è più conveniente costruire una nuova casa piuttosto che decidere di affittarla. Data l’instabile situazione politica è difficile stimare la crescita urbana futura di Birzeit. Abbiamo individuato come possibili aree di applicazione di questo intervento tutti quegli spazi riqualificabili, secondo la suddivisione di proprietà prevista dal catasto.

Possibili punti di applicazione dell’intervento su una casa futura.


260 261


CONCLUSIONI Tracciare le conclusioni del nostro lavoro coincide con l’esplicitare il metodo che ci ha portato a formulare la nostra proposta progettuale, tentando di fissare i punti fondamentali della nostra riflessione. Il termine ‘sviluppo sostenibile’ è apparso la prima volta nel 1987 con la pubblicazione del rapporto della commissione Brundtland1. Con esso s’intende uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di fare altrettanto. Occorre però che questa definizione non sia limitata semplicemente alla riduzione al minimo dell’impiego di risorse non rinnovabili. Attraverso la nostra indagine è emerso che la questione della sostenibilità fa riferimento ad un determinato territorio e alle sue svariate componenti locali: le risorse in gioco, infatti, non sono solo quelle naturali, ma anche quelle culturali ed umane. La sostenibilità diventa tanto più efficace quanto più è strettamente legata ad un luogo2. Il tentativo di dare una risposta al problema della carenza d’acqua a Birzeit è nato quindi dalla conoscenza diretta e il più approfondita possibile di tutti i fattori in gioco e si è concretizzato nel poter mettere in relazione le aspettative delle persone con un intervento progettuale attuabile fin da ora. Abbiamo voluto dimostrare che un cambiamento è possibile, superando l’ipotesi che occorra attendere la trasformazione di certe circostanze politiche, che pur sono alla base del problema. Il nostro lavoro interviene su alcuni spazi della città, a nostro avviso significativi per attivare una strategia per l’uso di risorse idriche non convenzionali, ‘alternative’ alla rete municipale. L’intento principale è dimostrare

che è possibile avere più acqua a disposizione. L’ulteriore obiettivo delle proposte fatte è che le persone che vivono a Birzeit possano guardare questo luogo e le relazioni che in esso esistono in una maniera differente, gravida di opportunità per costruire il futuro. Gli sforzi da compiere in vista dello sviluppo sostenibile di una città coinvolgono infatti vari ‘attori’. Nel caso di Birzeit il motore di un processo in questa direzione è spesso coinciso con gli aiuti provenienti da enti internazionali (USAID, diverse ONG…). Occorre evidenziare che questo tipo di investimenti diventano molto più efficaci se inseriti in un piano di sviluppo che integri le diverse necessità con uno scenario futuro complessivo, uscendo per quanto possibile dalla logica di una risposta puntuale ad un’emergenza immediata. Il non voler imporre una soluzione ‘dall’alto’, leggendo il contesto a partire dalle realtà locali, corrisponde cioè a risposte più sostenibili, in termini di tecnologie scelte, mezzi utilizzati, scopi condivisi. D’altro canto un simile approccio valorizza le istituzioni locali e gli individui stessi, smentendo la posizione diffusa che un cambiamento si realizzi solo attraverso un aiuto dall’esterno o con ill venir meno del controllo a livello politico. Ogni persona in questo senso diventa responsabile di ciò, ‘progettista’ dello sviluppo del luogo in cui vive. Alla dimensione presente del singolo si aggiunge il ruolo chiave della municipalità del villaggio, nello strutturare e nel coordinare le iniziative di sviluppo in questo scenario più ‘a lungo termine’. Il risolvere la carenza d’acqua s’interseca con la risposta ad altre esigenze: sistemare l’infrastruttura idrica, ad esempio, può significare ripensare le strade, la mobilità, la rete della telecomunicazioni, l’agricoltura… quello dell’acqua è solo un punto di vista da cui partire.

1

Documento redatto dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (WCED), ha preso il nome dalla coordinatrice Gro Harlem Brundtland che in quell’anno era presidente del WCED. 2

A. Thierfelder, M. Schuler, ,Q 6LWX 6LWH 6SHFLᆁFLW\ LQ 6XVWDLQDEOH $UFKLWHFWXUH, in M. MOSTAFAVI, G. DOHERTY (a cura di), (FRORJLFDO 8UEDQLVP, Lars Müller Publishers, Baden, 2010 Possibili punti di applicazione di tutti gli interventi all’interno della città.


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