&GO | B.Sc. Thesis Project

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Chiara Beretta Nicole Chmet Alessia Filippini Chiara Sangermani



indice

&GO

capitolo 1 ricerca

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abstract

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contesto

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cenni storici

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abitanti

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attivitĂ sociali

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commercio


capitolo 2 analisi

capitolo 3 concept

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flussi

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target

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scenario

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personas

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funzioni

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inquadramento

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la velocitĂ

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pit lane

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bolidismo e streamline

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divisione degli spazi


indice

capitolo 4 &go

capitolo 5 specifiche

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corridoio

85

pick&go

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wash&go

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leave&go

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infografica

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applicazione

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colori e materiali

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illuminazione

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bibliografia e sitografia



Un unico spazio al centro di Milano, tre funzioni diverse con lo stesso comfort di casa. pensato per il lavoratore che non ha tempo e spazi per potersi permettere le comoditĂ di cui ha bisogno. Un luogo smart e dinamico dove i servizi, gestiti tramite app, sono orientati a facilitare la frenetica vita di chi lavora a Milano: take-away di cibo e bevande senza problemi di attesa, lockers per alleggerirsi da qualsiasi oggetto, bagni completi di tutti i comfort necessari per rinfrescarsi dopo una giornata di lavoro.



ricerca CAPITOLO 1


Cimitero Monumentale

Porta Garibaldi

Via Rosmini

Piazzale Baiamonti

Via Niccolini

Via Lomazzo Via Bramante Via Canonica

Via Paolo Sarpi

Porta Volta

Via della Moscova

Arena Civica

Parco Sempione

Castello Sforzesco


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CONTESTO

Via Paolo Sarpi si trova nella zona nord-ovest della città di Milano, chiave di connessione tra due importanti poli urbani: l’area di Porta Garibaldi e Parco Sempione. Questa ubicazione la cataloga dunque tra le zone 1 e 8 di Milano: tra il vicinissimo centro storico, fatto di antichi quartieri alla moda, e le aree di tendenza della città, si respira l’orientalismo cinese. È il fulcro di quella che viene definita la Chinatown milanese, un quartiere che si sviluppa nella zona compresa tra Porta Volta, il Cimitero Monumentale e Via Canonica. Via Paolo Sarpi appare come una gradevole area pedonale, costeggiata su entrambi i lati da aiuole ben curate. In realtà, è una fervida e storica area commerciale: su entrambi i lati della strada si susseguono numerose vetrine di negozi, tra i quali si possono riconoscere anche alcune antiche botteghe storiche milanesi, pizzerie e pasticcerie, attorniate da negozi recanti invece insegne in lingua cinese.

Sia di giorno che di notte la via è molto frequentata: durante il giorno sembra di lasciarsi trasportare dalla massa di persone che quotidianamente vivono il quartiere; di sera, soprattutto nel fine settimana, la via subisce una vera trasformazione da centro commerciale all’aperto a punto di ritrovo per la vita notturna, quando si anima di persone di tutte le età che vi si recano per l’aperitivo o la cena. La zona, facilmente accessibile attraverso i mezzi pubblici di superficie e non, dista pochi metri dalle fermate del tram (linee 1, 12, 14) e dell’autobus (linea 43) sia in direzione Corso Sempione che piazzale Baiamonti. Nel raggio di 400 metri troviamo anche le metropolitane M2 e M5, con le fermate di Monumentale, Moscova e Porta Garibaldi, con la relativa stazione ferroviaria. Molto importanti per la viabilità ed il collegamento che offrono, sono, inoltre, le traverse via Lomazzo, via Niccolini e via Rosmini.

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CENNI STORICI

Questa zona, in particolare a ridosso del Cimitero Monumentale, era costellata di numerosi magazzini e laboratori. Anche l’architettura assecondò le esigenze degli abitanti, dotando i palazzi, che già alla fine dell’Ottocento formavano il quartiere, di grandi cortili e magazzini. Proprio per questi motivi l’insediamento artigiano nella zona nacque in modo spontaneo e naturale. In particolare, l’arrivo della popolazione cinese si lega soprattutto alla produzione e commercio della seta. A partire dal periodo fascista, quest’area venne nominata “quartier generale dei cinesi”. Durante la Seconda Guerra Mondiale, per necessità di fornire cinture militari ai contingenti italiani e tedeschi, si passò dalla lavorazione e commercio della seta a quello della pelle. Di conseguenza, si può notare che la vocazione commerciale della zona si modifica a seconda dei mutamenti della società e della città. Nel secondo dopoguerra, infatti, l’espansione continua: si sostituirono i dettaglianti italiani con attività prevalentemente all’ingrosso di abbigliamento e pelletterie di origine cinese. La zona continuò quindi ad avere una forte impronta commerciale, essendo un esempio di viale rinomato per negozi e botteghe

tradizionali, sia dedicate alla vendita che di artigianato, in particolare in Via Bramante. Il quartiere che notoriamente viene identifcato come Chinatown incominciò a svilupparsi nella zona attorno agli anni ‘80 con l’avvento di nuove aperture di esercizi commerciali all’ingrosso e la chiusura delle attività italiane storiche che cedettero alla ricchezza cinese. Inizialmente il loro insediamento massiccio nella via fu traumatico: si instaurarono, infatti, in una zona incompatibile con questo tipo di vendita (negozi all’ingrosso) per via della logistica e della configurazione della via stessa. Ciononostante, in un’intervista ai commercianti della zona, uno di loro afferma che, fino agli anni 2000, la via Sarpi era superiore persino a Corso Buenos Aires, per analogia di funzioni: un viale di 900 metri (molto meno dispersivo, quindi, del più famoso Corso Buenos Aires) in cui la strada carrabile occupa in maniera ridotta il passaggio, permettendo una migliore condizione di passeggio e attraversamento della strada. Con il crescere della popolazione cinese (nel 2006 si riscontra 24 volte il numero di persone rispetto al 1984) e del loro radicamento nella zona, crescono anche gli attriti tra i residenti, per la maggior parte italiani, e i commercianti cinesi.

La maggior parte delle architetture concentrate all’inizio e alla fine della via, si caratterizzano per essere eleganti palazzi di fine Ottocento e primo Novecento, di un’altezza massima di 5 piani. Le facciate di questi edifici sono proprie dello stile milanese, dipinte con colori opachi ed il tipico giallo lombardo. Anche gli interni, sebben ristrutturati, conservano ancora quel fascino di case di ringhiera, tipico di un’altra epoca.

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“Era un piccolo Corso Vercelli, un Corso Buenos Aires attivo, vivo, in cui tutto è molto concentrato e frenetico; bello e servito, a pochi passi dal centro. Poi c’è stato un momento di trasformazione con negozi all’ingrosso, ha quindi avuto il suo momento buio in cui non si sapeva che tipo di via fosse. Poi fortunatamente è diventata pedonale ed è tornata ad essere una zona viva.. infatti, a differenza di altre zone, è sempre piena di gente a tutte le ore del giorno”. Citazione tratta da un’intervista al proprietario di una storica pelletteria in Via Sarpi.

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Questi malcontenti degli abitanti italiani sono principalmente legati al fastidio arrecato dalla frenetica attività di carico e scarico delle merci, trasportate su carretti a due ruote, durante tutto l’arco della giornata. Risulta quindi difficile conciliare le esigenze di entrambi: questi dissidi derivano in gran parte dall’incompatibilità delle necessità dei grossisti e le esigenze di tranquillità dei residenti. Proprio per questi motivi, si arriva, nel 2011, alla trasformazione di via Paolo Sarpi in zona a traffco limitato. Questo intervento nell’ordine sociale si inserisce in una cornice più ampia di interventi iniziati, già negli anni Novanta, volti a riqualificare una zona che è sempre stata centrale nella città, ma all’apparenza abbandonata a sé stessa. Soprattutto negli ultimi anni, sono state svolte manovre per poter rispondere alle nuove esigenze del quartiere: prima di tutto, la normalizzazione delle attività commerciali per il controllo di carico e scarico delle merci; in secondo luogo, viene proposta la delocalizzazione delle attività all’ingrosso, attraverso una rivalutazione economica della zona, che si trova esattamente

a cavallo tra la zona 1 e la zona 8. In ultimo, si arriva alla pedonalizzazione di via Paolo Sarpi. Così, precisamente dal 2009 la via diventa zona pedonale, un cambiamento che ha effettivamente portato una ventata di tranquillità e sicurezza in quest’area, senza però risolvere i problemi per le attività commerciali. Nel 2010, viene attuata anche una riqualificazione urbana: viene posata una pavimentazione in pietra per tutta la lunghezza della via, ornata su entrambi i lati da aiuole, e la via gestita, inoltre, con la possibilità di transito ciclabile e automobilistico solo con appositi permessi. La riqualificazione edilizia su ampia scala porta all’aumento dei prezzi degli affitti e degli immobili e mira, secondo alcuni, a dissuadere ulteriori acquirenti cinesi, che si dicono disposti ad una delocalizzazione della comunità in un altro punto della città. I progetti di riqualifica del quartiere degli ultimi anni hanno reso via Paolo Sarpi, e tutto il qurtiere circostante, una zona dalle forti potenzialità attrattive, sia da parte di cittadini italiani e cinesi, che di turisti.


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Antiche fotografie di via Sarpi e alcune attivitĂ storiche.

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18 “La zona è vista dall’upper class milanese un po’ come zona popolare. In realtà a me piace molto, preferirei vivere qui che nella mia zona. E’ un posto, secondo me, ben visto da chi ha un ottica più dinamica, chi ha viaggiato.” dice un passante.


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ABITANTI

Contrariamente all’immaginario comune secondo il quale la comunità cinese ha già conquistato la città, solo 15244 dei 1702651 cinesi residenti in Italia, vive a Milano. Nella zona di via Paolo Sarpi meno del 15% degli abitanti è di origine cinese, mentre la popolazione italiana residente è pari all’ 84,4%2. Il fenomeno dell’inurbamento cinese dimostra, inoltre, come da via Sarpi, la vera Chinatown intesa come tale, si sia spostata soprattutto in viale Padova e viale Monza. Appare quindi chiaro come la comunità cinese abbia preso questa zona come punto di riferimento per fornire dei servizi, rendendola un luogo di incontro per tutti i cinesi di Milano, ma non ci si sia trasferita in massa. In particolare, gli immigrati cinesi provengono per oltre il 90%3 dalla provincia della Cina orientale Zhejiang, i cui abitanti sono famosi per essere bravi commercianti. A partire dalle grandi migrazioni del primo dopoguerra, rivolte prevalentemente in Francia e Inghilterra, i cinesi lì insediatisi lavoravano perlopiù come operai nelle fabbriche. Con il secondo dopoguerra e le leggi anticinesi adottate da USA, Canada e Australia, la popolazione maschile emigra, dando vita poi nel paese ospitante a numerosi matrimoni misti. La lingua cinese ha un termine preciso per definire

la situazione iniziale di disagio che gli immigrati sono costretti a sopportare, il “mangiare amaro” degli immigrati: chiku. Questo termine è riferito anche a chi si lancia nell’imprenditoria, fase che si traduce nella stabilizzazione dell’attività che prende un periodo che va dai primi 4 ai 6 anni. In Italia, gli ostacoli che trovano gli immigrati al loro arrivo sono molti, ma alcune testimonianze di vita raccolte tramite le interviste ci dimostrano come i cinesi abbiano portato con sè lo spirito ambizioso e fIessibile della loro cultura.. Sergio Basso, nel suo film documentario Giallo Milano, afferma che “Chinatown non è una massa di cinesi, ma un insieme di persone”4. Infatti, i cinesi che vivono il quartiere sono di tutte le classi sociali ed età, dal pittore arrivato a Milano negli anni ‘60 al ventenne nato già in Italia. Va quindi sottolineato come il cambio generazionale porti anche ad un diverso stile di vita: se i primi cinesi arrivati in Italia risultavano più chiusi alla cultura italiana e alle sue abitudini, ora i loro nipoti sono completamente integrati anche nella vita della città. Il regista porta in superficie tutte quelle realtà che consideriamo apparentemente quasi scontate, ma che in verità sono parte integrante della vita cinese in Italia. Ne è un esempio il

1,3. Dati INSTAT del 2010 ; 2. Dati del Dossier Statistico Immigrazione, CaritasMigrantes 2011; 4. tratto da un articolo di Carlotta Niccolini del 3. marzo 2010 su Giallo Milano, flm documentario di Sergio Basso

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5. Tradotto, “la via dei cinesi”; 6. Articolo online di Alessandro Diviggiano del 2016.

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problema della burocrazia italiana che, fra cittadinanza e documenti per le attività, rende difficile l’ambientantazione e l’integrazione. Nonostante siano qui da molti anni, i giovani cinesi residenti faticano ad ottenere la cittadinanza, se non dopo un’infinità di passaggi burocratici e tempo passato ad aspettare. Per i cinesi che, invece, sono nati qui la procedura di cittadinanza risulta molto più semplice. L’altra grande montagna da superare è la lingua. Anche in questo caso, molti cinesi frequentano i corsi di italiano erogati da associazioni che hanno sede in via Paolo Sarpi. Altre, invece, sono storie più difficili, di clandestini cinesi venuti in Italia in cerca di novità e successo. Come detto in precedenza, il fattore comune delle emigrazioni cinesi è l’esigenza lavorativa dovuta alla povertà, che porta ad esportare i valori e le tradizioni cinesi dal loro paese d’origine. Infatti, anche durante la permanenza all’estero, i cinesi mantengono saldo il legame con la loro identità. Via Paolo Sarpi rifIette anche questo: un sistema di valori che virano verso l’armonia sociale, in cui l’individuo non è mai una realtà

isolata, ma si realizza attraverso i rapporti sociali, che trovano la prima corrispondenza nella struttura cardine della società, la famiglia, in cui ognuno ricopre un ruolo preciso all’interno di un modello gerarchico. L’arrivo graduale a Milano ha seguito linee famigliari e legami di parentela. In molti, nella huarenjie5, si conoscevano già prima di arrivare qui. L’elemento fondante della comunità cinese è proprio un modello di famiglia allargata che esprime interessi comuni avendo come fulcro la gestione di un’attività e che, in caso di necessità, fornisce protezione e aiuto ai membri della comunità. È il molteplice che si fa uno. Come afferma una donna intervistata dal giornalista Alessandro Diviggiano, in passato anche fra i commercianti italiani esisteva questo tipo di relazione6. Nel dopoguerra, ci si aiutava molto, anche economicamente, tra diversi esercizi commerciali. Oggi, invece, la situazione è più difficile, in quanto un negozio richiede tante ore di lavoro, con orari scomodi, senza avere la certezza di un guadagno sicuro. Il lavoro, inoltre, va continuamente rinnovato, occorre differenziarsi dalla grande distribuzione, ma a spingere loro avanti è la


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passione per la propria attività. Così possiamo notare come la trasformazione della via segua di pari passo anche i cambiamenti sociali ed economici della città: esiste, infatti, una relazione tra il passaggio a famiglia mononucleare odierna e la scomparsa di alcune attività dell’economia italiana tradizionale. In questa via, soprattutto, i pochi negozi italiani che ancora resitono sono proprio quelli che hanno una storia familiare e una lunga tradizione alle spalle, tramandata da generazione in generazione, attività che riescono tutt’ora a mantenere tutti coloro che vi partecipano. In molti casi, invece, i figli, cresciuti nel benessere, non hanno voluto saperne di un lavoro fatto di sacrifici di orari e festività; di conseguenza, l’ultima generazione ha preferito cercare un impiego più “sicuro” e comodo. Anche per questo motivo, quando nei loro negozi si sono affacciati i cinesi, ricchi imprenditori o commercianti, non hanno avuto altra soluzione che accettare la somma offerta. Un altro negoziante italiano intervistato mostra la stessa prospettiva sul passato: come

nel precedente esempio, anche lui confessa che un tempo la via era molto più viva, una zona popolare, dove gli operai venuti dal sud, famiglie con tre o quattro figli, popolavano realmente il quartiere. Adesso, nonostante si stia ripopolando, anche grazie agli investimenti degli ultimi anni, ci le nuove costruzioni in zona sono soprattutto di mono e bilocali. Così, il commerciante spiega come anche i prodotti da lui venduti hanno dovuto subire un mutamento: dalla spesa per la famiglia numerosa, ha dovuto cambiare optando per prodotti pronti e porzionati per il single, portando anche all’aumento dei prezzi. L’immigrazione, piuttosto che rappresentare di per sé una minaccia all’identità italiana, ne mette in evidenza invece una debolezza: mentre la scelta dei cinesi è quella di mantenere la propria cultura in un paese diverso, molti italiani di via Paolo Sarpi hanno, invece, virato verso altri luoghi e stili di vita, scegliendo di sacrificare la propria tradizione. La strada si mostra come una terra di frontiera, in cui popoli differenti vengono a contatto senza, però, mai confondersi.

Pochi dei negozianti cinesi intervistati nella via frequentano effettivamente la zona per svago o per i servizi che offre. Come anche per i negozianti italiani, Chinatown è sfruttata solo durante il turno lavorativo.

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Eventi Via Paolo Sarpi, con la sua peculiare zona e comunità, si presta molto bene ad ospitare eventi di ogni genere. Alcuni esempi recenti di attività estranee al commercio ci sono stati e sono sempre in programma. Alcuni esempi nel 2013 sono il FuoriSalone con il progetto SarpiBridge, collegamento fra Europa e Asia nel mondo del design, e l’associazione Sarpi DOC che organizza eventi di arte e musica jazz nei negozi e negli spazi aperti lungo la via. Homi Salone, inoltre, organizzò nel

2016 anche dei temporary shop, con l’evento Salone degli stili di vita, al quale parteciparono varie aziende del made in Italy. Nel 2017, ancora, AltraAssociazione organizzò un festival formativo di 12 ore in cui le arti erano le protagoniste: musica, scultura, pittura e fotografia nel giardino Lea Garofalo. Più recentemente, nel quartiere si sono mobilitate associazioni come SarpiVerde per il progetto Green City Milano, per il quale si intende riavvivare il verde di Paolo Sarpi.


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ATTIVITà SOCIALI

Associazioni La via è animata da una comunità molto attiva, che si riunisce per diverse finalità ed obbiettivi, in enti o associazioni che vivacizzano la zona, offrendo aiuto, organizzando eventi e altro ancora. ViviSarpi, associazione esistente dal 1999, nasce in seguito all’espansione delle attività all’ingrosso cinesi nella zona. Nello specifico, si tratta di un’aggregazione di residenti del quartiere che cerca di combattere il degrado nel quale la zona stava sprofondando. L’associazione ha come obiettivo la valorizzazione del quartiere, con il conseguente miglioramento della vita. Molte sono le iniziative e i risultati da essa ottenuti: dalla raccolta di firme e petizioni alle manifestazioni. È anche presente uno spazio online dedicato, usufruibile per denunciare segnalazioni. Un’altra associazione locale, attiva prevalentemente sui

social, è SocialStreet Sarpi, che sfrutta queste piattaforme per lo scambio di consigli ed idee, mostrando anche le novità del quartiere. Diamoci una mano, è, invece, un altro ente che si occupa dell’integrazione fra la comunità italiana e quella cinese. Tratta principalmente di problemi legati all’amministrazione e alla burocrazia, oltre all’organizzazione di corsi di lingua ed incontri o eventi culturali. Un esempio è il Festival della Cina, svoltosi nel maggio 2017 presso la Fabbrica del Vapore, con esibizioni di danza, mostre, scrittura e street food. Giardini in Transito è, invece, un progetto ideato per il giardino comunitario dedicato a Lea Garofalo, vittima dell’Ndrangheta milanese. Lo spazio è gestito dall’omonima associazione che collabora con altri enti per eventi o incontri.

“Non si può dire se in positivo o in negativo, ma la città si trasforma, qui tutto cambia in fretta e parecchio: metro, Fondazione Feltrinelli, Corso Como, l’area dei grattacieli. Diverso sì, ma a me piace.” citazione tratta da un’intervista fatta ad una negoziante della macelleria storica.

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COMMERCIO

Via Paolo Sarpi può essere considerata un centro commerciale all’aperto e, come tale, presenta una lunga via centrale comune, alla quale tutte le attività presenti si affacciano attraverso ampie vetrine, dalle boutiques milanesi alle vetrate colme di prodotti esposti, e dehors. Lungo la via sono presenti ben 191 esercizi commerciali e servizi7, che offrono le tipologie più svariate: dai negozi di abbigliamento, all’assistenza tecnica nella piccola tecnologia, dai beautystore alla ristorazione, dai market internazionali ai servizi sanitari. Fra questi, le più recenti sono perlopiù attività lanciate in settori più moderni, casalinghi, telefonia, alta tecnologia, fotografia, ottica, servizi per gli immigrati, agenzie viaggi e internet point. Va inoltre sottolineato che, dei 12 esercenti intervistati in via Paolo Sarpi, di cui 7 italiani e 3 cinesi (gli unici

disposti ad essere intervistati a causa delle forti incomprensioni linguistiche), tutti hanno confermato che, in base alla loro quotidiana esperienza, in ogni settore la clientela è sempre mista. Ovviamente, fra i diversi negozi, questa varia a seconda dei prodotti o dei servizi forniti (ad esempio i grossisti hanno anche clientela che a sua volta rivende nei mercati), chi ha una clientela più benestante o chi l’ha più variegata, ma sempre multietnica. Nella Chinatown milanese, l’attività all’ingrosso sembra prevalere nel settore moda. In realtà, i negozi cinesi che si occupano di questo settore sovrastano di netto gli esercizi italiani: 76 negozi cinesi contro quelli italiani presenti che non superano la decina8. Il settore del food è la seconda categoria di attività commerciale in cui i cinesi prevalgono sugli esercizi italiani. Infatti, oltre la

7,8. Dati raccolti 25 dalla mappatura commerciale di Via Paolo Sarpi.


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metà di quelli presenti nella via sono ristoranti cinesi famosi per l’alta qualità offerta. Qui la ristorazione propone ancora piatti tradizionali della cultura cinese, nonostante siano presenti anche esercizi più occidentalizzati come il recentissimo ampliamento di ChateauDufan e i negozi in cui è possibile assaggiare il tipico Bubble Tea. Molti dei negozianti cinesi che aprono piccole attività nella via in realtà sono solo di passaggio: la maggioranza dei grossisti, dalla piccola bigiotteria e vendita di accessori ai negozi di tecnologia ha aperto da pochi anni ed è, spesso, soggetta ad un continuo ricambio di gestione. Fra i più antichi, esistono ancora i Magazzini Vittoria (aperti dal 1938), la Cappelleria e la Pelletteria, esistente da quasi 40 anni, attività di abbigliamento che continuano ad essere gestite dalla stessa famiglia. L’ultima in particolare, però, si differenzia per essere stata ai tempi una vecchia banca lombarda, per poi essersi modificata nel corso della storia in negozio di borse e pelletteria. L’attività è gestita da un negoziante cinese che, tramite la generazione ibrida che l’ha succeduto, porta avanti tutt’ora la sua attività. Per quanto riguarda il settore della ristorazione, diversi sono gli esercizi storici tutt’ora esistenti: Bar Torrefazione, Giuliano la pizzeria, Isola Vinicola e

la Macelleria. Il primo spicca per essere ciò che rimane del vecchio cinema della zona, di cui, appunto, ne è rimasto solo il bar dal 1958. L’ultimo, invece, è un ibrido culinario fra storia milanese e tradizione cinese: aperta da più di 60 anni, la classica macelleria di quartiere si fonde con la ravioleria cinese accanto. I due negozianti hanno infatti saputo cogliere l’opportunità di collaborazione fra i due negozi, di modo che la macelleria potesse rifornire con i suoi prodotti l’attività di ristorazione cinese. Hanno così portato al quartiere un’inedito street food, che diventa anche occasione di scambio culturale. Oltre a questa tipologia di attività, altre modalità di vendita sono presenti nella via come baracchini su strada, temporanei e non. Fra le prime possiamo trovare un fiorista, che porta avanti la sua attività da ben 48 anni. Si trovano poi venditori di strada del settore food: un carretto delle caldarroste, ragazze cinesi che vendono dolciumi ai bambini nel pomeriggio e qualche venditore ambulante. La Chinatown milanese, oltre ad essere una fusione di negozi etnicamente e commercialmente diverse, offre anche attività ibride che creano nuove tipologie di commercio. Un esempio specifico è SarpiOtto, attività che condivide ristorazione e co-


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working. Aperta da soli due anni e mezzo, è nata a seguito della pedonalizzazione: anticamente gli spazi in cui sorge erano quelli di un negozio d’abbigliamento, poi riallestito per trasformarsi in uno spazio più dinamico, adatto alla nuova attività. Infatti, esso fonde il settore della ristorazione al co-working in un ambiente giovane e contemporaneo. Non solo la sua clientela sfiora ogni età, ma si presta ad accogliere i suoi clienti in ogni momento della giornata: colazione, pranzo, aperitivo e cena, permettendo di utilizzare gli spazi con attività di co-working, eventi o riunioni. Un’altro spazio commerciale di tipo non convenzionale è Presso: si tratta di una vera e propria abitazione, arredata e curata come se fosse tale, che può diventare spazio per eventi, feste e altro. Quest’attività innovativa risponde alle esigenze della nuova popolazione del quartiere, come piccoli nuclei famigliari e giovani. “Vietato non toccare” è lo slogan presente sulla vetrina di Presso, che definisce al meglio il concetto su cui si basa, cioè uno spazio pensato e progettato come un luogo da vivere. ChateauDufan, invece, è un altro esempio di collaborazione interculturale: aperto dal 2012, nasce come unione tra la vecchia gelateria Pinguino Blu, gestita un tempo da un gelataio italiano, e un’imprenditore cinese. Così

la maestria artigianale italiana si è fusa con la sapienza imprenditoriale cinese, portando un’attività tradizionale come quella della classica gelateria ad un livello successivo, ampliando la proposta a caffetteria e pasticceria, oltre a diventare anche spazio di co-working. Vetrine La definizione di centro commerciale implica anche l’importanza vitale delle vetrine. Nella prima parte della via, soprattutto i grossisti cinesi mostrano la merce in vendita esposta di fronte alle vetrate del negozio. Si differenziano così i market alimentari che presentano una grande varietà di prodotti distribuiti per tutta la grandezza della vetrina, dove l’ordine nella disposizione ed i colori accesi, rendono la vetrina accattivante e contraddistintiva del negozio. Accanto a queste esposizioni troviamo poi alcuni esempi di design come la gelateria Dufan o SarpiOtto. È perònella seconda porzione di via, a partire dalla traversa di via Lomazzo, che le vetrine, sia di esercizi commerciali italiani che cinesi, si trasformano veramente. Imitando le tipiche boutiques milanesi, i negozi cambiano quasi la percezione che si ha di quest’area, già di per sé più tranquilla, che diventa un vero e proprio viale milanese dello shopping.

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ANALISI CAPITOLO 2


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Le due grandi variabili del sistema di via Paolo Sarpi sono le persone e l’orario: ad orari diversi corrisponde un target molto differente che frequenta la zona. Osservando la via in varie fasce orarie, abbiamo notato come esistano indicativamente quattro intervalli di tempo da tenere in considerazione all’interno dei quali vengono svolte diverse attività e si registra un flusso differente. Possiamo così definire la fascia oraria mattutina, che va indicativamente dalle sette a mezzogiorno. In questa fascia troviamo persone che si recano in Sarpi per una colazione veloce, lavoratori che si dirigono negli uffici e utilizzano la prima metà della via come collegamento alla zona di uffici, ed i negozianti che nelle prime ore della giornata aprono le attività. Questa fascia oraria è caratterizzata anche dalle attività di carico-scarico della merce nei negozi, che si registra soprattutto nella zona dove si concentrano

i negozi di vendita all’ingrosso. Durante tutto l’arco della mattinata, quindi, si nota la forte divisione tra la freneticità della metà della via caratterizzata da negozi all’ingrosso e vicinanza agli uffici, e la seconda metà, più residenziale e benestante, dove poche persone passeggiano in tranquillità godendosi le prime ore del mattino. All’ora di pranzo, tra le ore dodici e quindici, la via è molto affollata: studenti che escono da scuola, lavoratori, turisti, persone che si dedicano allo shopping ne approfittano per provare i prodotti culinari della zona. Il flusso si concentra nella zona centrale, dove si riuniscono le principali attività legate al settore della ristorazione. I dehor dei bar e dei ristoranti sono pieni e la gente si raduna in fila sui marciapiedi su cui affacciano i numerosi street food. Nel pomeriggio, tra le quindici e le diciotto, i residenti del quartiere, in particolare mamme con bambini e anziani,


analisi / capitolo 2

FLUSSI

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si godono una passeggiata lungo il viale, mentre i negozianti ne approfittano per fare una pausa in compagnia. Questo orario costituisce il momento di maggior dinamicità, il flusso è omogeneo con particolare accento nelle zone costellate di negozi per lo shopping. Si passa poi alla fascia oraria serale, quando già durante l’aperitivo la via si riempie di

giovani e i locali si animano. Proseguendo nella serata il target si modifica leggermente, portando adulti residenti o meno a godersi i ristoranti e la particolare atmosfera della via. Si registra in questa fascia oraria una distribuzione più statica di piccoli gruppi sparsi lungo tutta la via.

Le mappe evidenziano l’analisi redatta sulla base dei flussi studiati durante i vari orari della giornata: mattino, ora di pranzo, pomeriggio e sera.


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analisi / capitolo 2

TARGET

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Data l’analisi del quartiere e della via, è stato scelto un target di persone principalmente di lavoratori indicativamente tra i venti ed i cinquant’anni. Si parla, dunque, di persone smart, inserite completamente nella frenetica vita milanese e perlopiù pendolari. Questi, che per la maggior parte abitano fuori Milano o dal suo centro, sono costretti a rimanere in città per tutta la giornata, senza poter passare per casa e quindi probabilmente anche carichi di pesi. Inoltre, spesso e volentieri sono costretti a pause pranzo brevi, sempre di corsa e in movimento per arrivare in orario in ufficio. Data la vicinanza a quartieri ricchi e di vita notturna, molti lavoratori sfruttano l’occasione per concedersi un aperitivo o una cena dopo una lunga giornata di lavoro. Quindi, occorre loro ottimizzare

i tempi per potersi concedere un attimo di tranquilità in più, alleggerirsi da carichi che possono appesantirli durante gli spostamenti e rinfrescarsi dopo una stressante giornata lavorativa, data l’impossibilità di andare a casa e ritornare a Milano per la sera. Anche gli studenti o chi passa per Milano in giornata sono parte del target scelto poichè hanno le stesse esigenze di chi lavora. L’obiettivo del progetto &Go è proprio quello di semplificare le giornate di chi non ha tempo da perdere come i tanti servizi che la città offre i quali vogliono agevolare la vita ai cittadini (vedi car sharing, ATM e le più svariate app di delivey), sfruttando la tecnologia e le applicazioni.



2038 / milano / via paolo sarpi un quartiere nuovo un quartiere ricco UN QUARTIERE VERDE un quartiere smart un quartiere commerciale un quartiere pedonale un quartiere itALIANO UN QUARTIERE CINESE UN QUARTIERE COMODO UN QUARTIERE VIVO


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analisi / capitolo 2

SCENARIO

Milano, 2018-2038. Via Paolo Sarpi subisce profonde trasformazioni. In primo luogo, si assiste ad una gentrificazione della zona: il quartiere diventa un nuovo centro urbano della città di Milano, con conseguente aumento dei prezzi degli immobili e migrazione degli abitanti verso altri quartieri, favorendo così il riciclo della popolazione. Inoltre, l’inclusione del quartiere in una zona più “centrale” della città porta ad un miglioramento generale dei servizi e delle infrastrutture presenti. La via è completamente libera dalla circolazione di automobili, mentre aumenta il trasporto pubblico e l’utilizzo di biciclette. Quest’ultimo è favorito dalla creazione di piste ciclabili e dalla crescente diffusione di servizi bike-sharing. Anche l’ottimizzazione del trasporto pubblico tramite mezzi efficienti, puliti ed ecologici favorisce un comportamento più sostenibile da parte degi utenti. Proprio grazie all’unione di questi due fattori si ottiene un aumento dell’affluenza di passanti nella via, contribuendo anche al suo sviluppo commerciale ed economico.

Dai negozi all’ingrosso si passa a nuove boutiques alla moda. La clientela si rinnova e la via diventa un importante polo commerciale. Anche le nuove attività di carico e scarico per i negozianti sono limitate a determinati orari in modo da risultare meno invasive nella vita dei passanti. Soprattutto per quanto riguarda i lavoratori, la vita si svolge sempre più fuori casa. Questa abitudine genera, da parte della popolazione, nuove necessità a cui rispondere con soluzioni innovative. Il tema sempre più crescente è la ricerca delle tipiche “comodità di casa” anche fuori casa, che devono essere a portata di mano in qualsiasi momento. Inoltre, la vita dei cittadini diventa sempre più smart. Tutto è connesso e tutto parte da una semplice app. La tecnologia è parte fondamentale della vita quotidiana delle persone che si concedono le piccole comodità offerte dagli smartphones.

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Per identificare le caratteristiche tipo degli utenti, si sono ipotizzate tre personas: Luca, Giulia e Matilde.

Luca, che ha 34 anni, vive a Milano in zona Sempione, lavora negli uffici Microsoft di via Pasubio e si muove per la città in bicicletta. E’ appassionato di fumetti e ama prendersi una pausa dal lavoro per viaggiare, attività in cui investe la maggior parte dei suoi guadagni. La sua più grande passione, però, è la tecnologia. Grazie al suo lavoro cerca di portarla sempre più nella vita delle persone, perchè è convinto che possa facilitarle in diverse situazioni. Anche lui, per esempio, nella sua quotidianità è sempre di fretta. Ammette di aver bisogno di ottimizzare i tempi e sogna di avere un luogo in cui poter trovare tutto ciò che gli serve.


analisi / capitolo 2

PERSONAS

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Matilde è una donna di 48 anni, fa la commessa in una boutique in Corso Como a Milano e vive nella zona dei Navigli. Per muoversi usa soprattutto i mezzi pubblici ma appena può preferisce una camminata a piedi. È appassionata di arte contemporanea, ma le piace anche occupare le sue giornate libere facendo shopping. Ama prendersi cura di sè ed avere un look ordinato. Spesso si trova a fare un aperitivo con le amiche all’Arco della Pace dopo il lavoro e sogna di avere un posto in zona dove potersi cambiare e fare una doccia. Giulia è una studentessa di design del Politecnico di Milano. Ha 23 anni, vive in zona Lambrate e studia nella sede di

Bovisa. Non potendo permettersi un’auto sfrutta i mezzi pubblici per andare a lezione e muoversi in città. È una ragazza smart, le piace aggiornarsi su ciò che accade nel mondo e consulta tutti i giorni i siti internet delle grandi testate giornalistiche dal suo smartphone. Le sue grandi passioni sono la musica e la cucina etnica, che adora mangiare e cucinare. Si reca spesso in Chinatown con gli amici per mangiare nei ristoranti cinesi e passare una serata tranquilla. Arrivando direttamente dall’università, sogna di avere un posto sicuro dove lasciare il proprio zaino e computer per essere più libera durante la serata.

A fianco un esempio di personas individuate per il progetto. Da sinistra a destra: l’ingegnere Luca, la commessa Matilde e la studentessa Giulia.



LO SPAZIO SI CONFIGURA COME UN MIX DI SERVIZI CHE MIRANO A OTTIMIZZARE I TEMPI DEGLI UTENTI E risolvere alcuni piccoli problemi quotidiani. TROPPA fila al bar per un caffè? CONSEGNA DI paccHI del corriere DURANTE L’ORARIO DI LAVORO? bisogno di una doccia prima dELLA cena CON GLI AMICI? borsa troppo pesante per LA serata? QUESTO spazio offre semplici soluzioni pensate appositamente per i suoi utenti e studiate sui loro bisogni.


via Paolo Sarpi

BAGNI CON DOCCE E SPOGLIATOI

Vicinanza ad uffici e attività commerciali Vicinanza stazione Garibaldi Vicinanza a locali notturni Zona di passaggio e di collegamento Vicinanza a parco Sempione

LOCKERS PLURIFUNZIONALI Lavoratori

TAKE AWAY DI CIBI E BEVANDE

Turisti

Target Studenti

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problemi

Abitare fuori Milano Possedere valigie e carichi Breve pausa Impegni post-lavoro Sostare a Milano per tempi brevi

Diversi servizi in un unico spazio

bisogni

Tempo

Ottimizzare i tempi Essere sempre in ordine e sistemati Non dover tornare a casa Alleggerirsi

Comodità

Agevolare l’utente

Take away di cibo e bevande Bagni, docce e spogliatoi Spazi dove depositare borse, spesa... Ritiro pacchi dei corrieri


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FUNZIONI

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Per poter agevolare chi non ha tempo e centrare l’obiettivo del progetto, si devono offrire servizi come bagni, docce e spogliatoi, che garantiscano pulizia ed igiene, velocità di utilizzo e che garantiscano lo stesso comfort di casa. Anche un deposito di borse, valigie,abbigliamento per cambiarsi o deposito spesa è l’ideale per alleggerire gli utenti, per poter depositare oggetti scomodi, poter conservare a temperatura bassa la spesa e poter avere un cambio pulito. Per chi è poco tempo a casa o semplicemente ha urgenza di farlo, è anche difficile poter ritirare i pacchi: una sede di ritiro pacchi dei corrieri ha un’utilità fondamentale per chi non può

essere a casa ad orari diurni. Per ovviare alla mancanza o alla scarsità dei tempi di break serve un servizio take away in cui per acquistare cibo e bevande non ci sia bisogno di aspettare code interminabili dovute all’orario di punta. Conseguentemente a queste esigenze, la soluzione progettuale è volta a realizzare uno spazio che presenti più servizi in un unico luogo. Il progetto, dato il pubblico smart a cui è rivolto, è collegato all’utilizzo dell’applicazione per la gestione dei servizi, così da effettuare pagamenti direttamente dal device e così da poter sfruttare i tempi degli spostamenti per prenotare uno dei servizi.

A sinistra: mappa del processo con cui si è arrivati alla scelta dei servizi tramite l’analisi del target.


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analisi / capitolo 2

// ABOUT LIFE COFFEE BREWERS //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Atsushi Sakao Luogo: Tokyo, Giappone Anno: 2012

Il caso studio risulta perfettamente in linea con lo spazio ideato, proprio per la sua funzione di take away. Il concetto di pit-stop per passanti, infatti, è parte fondamentale del progetto, in cui si sviluppa sfruttando i medesimi criteri. Grazie ad una vetrina affacciata direttamente sulla via, è possibile acquistare e ritirare i prodotti scelti senza la necessità di entrare nello spazio. Questa caratteristica permette di ottimizzare il tempo dei clienti, principio su cui si basa il progetto dello spazio Pick&Go. Inoltre, About Life è particolarmente attento al servizio offerto ai numerosi ciclisti che riempiono le vie di Tokyo in bicicletta per evitare il traffico cittadino, proprio come accade nel quartiere di progetto.

About Life Coffee Brewers è un bar molto innovativo. Da quando ha aperto a Tokyo nel 2012, come punto vendita del brand Onibus Coffee, è divenuto sempre più famoso in città, grazie ad alcune peculiarità che lo rendono davvero unico. Innanzitutto, offre una vasta gamma di varietà di caffè, tra cui anche una miscela propria, molto apprezzata dai clienti più esigenti. I giapponesi, infatti, si stanno sempre più avvicinando al mondo del caffè, il cui mercato si amplia ogni giorno. Inoltre, a rendere questo posto così speciale è il suo animo take-away. In questi anni è diventato un vero e proprio pit-stop per i passanti, grazie al bancone che si affaccia direttamente sulla strada. Per chi volesse, invece, prendersi una sosta più prolungata sono state sistemate alcune panchine a lato ed un sistema di portabici fissato al muro su cui appendere il proprio mezzo.

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// TNT LOCKERS //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Azienda: TNT Italy + InPost Luogo: Italia Anno: 2014

In un periodo in cui rimanere a casa ad aspettare il corriere è praticamente impossibile, lo spazio Leave&Go da noi progettato, come il servizio offerto da TNT, agevola la vita delle persone. Il sistema dei lockers presenti nello spazio sfrutta il medesimo funzionamento del caso studio: un servizio smart, comodo e accessibile a tutti grazie all’utilizzo sempre più frequente della tecnologia.

TNT Italy e InPost hanno siglato un accordo strategico per l’istallazione di distributori automatici di ultima generazione che consentono il ritiro e la consegna di merci e documenti 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. I TNT lockers, infatti, costituiscono punti di ritiro automatici posizionati in luoghi pubblici facilmente accessibili come supermercati, stazioni di servizio, stazioni ferroviarie e distributori di benzina. Questo servizio risponde alle nuove esigenze delle persone: ordinare e ritirare un pacco per commissione non causerà più disagi in quanto i TNT lockers sostituiscono la funzione del “portinaio di condominio”. Per accedere al servizio occorre un device con connessione internet, tramite il quale acquistare un prodotto da un e-shop convenzionato con TNT. Al momento dell’acquisto, viene scelto il locker più comodo per la consegna del pacco. Non appena TNT avrà depositato la merce nel luogo indicato, il cliente riceverà un sms con un codice o QRcode e una e-mail con le informazioni necessarie per il ritiro. A quel punto sarà sufficiente recarsi presso il locker in cui è custodito il pacco e ritirarlo utilizzando il proprio codice di accesso.

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// PICK&GO APP //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Pick&Go! Luogo: Belgio Anno: 2017

Il caso studio è stato selezionato come esempio per l’applicazione che si intende proporre a supporto dello spazio Pick&Go. Grazie al servizio, infatti, è possibile prenotare in anticipo un box con prodotti selezionati e scegliere un determinato orario. Il tempo di preparazione del box può essere sfruttato dall’utente a suo piacimento, ritirando semplicemente il pacchetto all’ora prestabilita, senza alcuna attesa. Su questo concetto, molto affine all’app belga Pick&Go!, si basa l’idea trainante del progetto, configurato come spazio in cui l’ottimizzazione dei tempi è la mission fondamentale. Affinchè l’intero servizio possa funzionare, è necessario studiare un servizio di applicazione efficiente, semplice e veloce per rendere il Pick&Go accessibile in qualsiasi momento.

Pick&Go! è un’applicazione sviluppata e diffusa in Belgio con l’intento di agevolare i clienti che acquistano in modalità “da asporto” nelle attività di ristorazione. Questo servizio, infatti, offre la possibilità di prenotare un piatto da una selezione di ristoranti aderenti e pagare direttamente in-app. All’orario di ritiro prestabilito è sufficiente recarsi nell’attività prescelta e ritirare il piatto pronto. Ciò permette di evitare perdite di tempo dovute alla preparazione del cibo ed una eventuale fila, sfruttando diversamente il tempo risparmiato.

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// PENGUIN LOCKERS //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Future Lockers Luogo: Milano, Italia Anno: 2017

Questo caso studio è stato preso in considerazione per la particolare tecnologia che rende possibile la conservazione di cibi nei lockers. Essi infatti sfruttano un sistema studiato su misura che è risultato molto interessante se pensato come integrazione del progetto del Leave&Go. Mentre una parte di questi rimangono tradizionalmente legati al deposito di oggetti e/o bagagli, un’altra parte viene destinata alla conservazione di cibo o spesa, in modo da rendere la funzione di Leave&Go il più completa possibile. Dei Penguin Lockers, quindi, è stata considerata e sfruttata l’avanzata tecnologia, che comprende: ricircolo dell’aria, rifrigerazione dell’armadietto, unità multi-cooling e sistema di controllo indipendente.

Penguin Lockers è una soluzione innovativa di lockers progettati per accogliere e conservare il cibo. Il progetto è collegato al nuovo servizio che il brand ha lanciato: un sistema di e-commerce (Freskissimo) che consegna la spesa fuori casa - appunto nei Penguin Lockers. Una delle loro principali caratteristiche è la componibilità ispirata ai “Lego”: essi sono infatti modulari e adattabili a qualsiasi spazio. Grazie all’ispirazione di “Ikea” poi, anche l’operazione di montaggio e installazione è ridotta al minimo permettendo di comporre il locker a partire da più pezzi che il cliente provvede autonomamente a montare tramite semplici istruzioni. Ciò che rende questi lockers particolarmente innovativi, inoltre, è il fatto che siano completamente indipendenti per quanto riguarda i componenti elettromeccanici e il ricircolo dell’aria, che avviene grazie ad un’unità multi-cooling ed un sistema di controllo singolo per ogni locker. Questa tecnologia permette di evitare i rischi di contaminazione, riduce il rumore, consuma meno energia elettrica e semplifica le operazioni di riparazione e sostituzione dei lockers.

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// ALBERGO DIURNO VENEZIA //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Piero Portaluppi Luogo: Milano, Italia Anno: 1926

Questo caso studio è di particolare importanza per quanto riguarda l’organizzazione dello spazio del Wash&Go. Il servizio proposto, infatti, riprende sotto vari aspetti il vecchio Albergo Diurno, offrendo un bagno pubblico confortevole e di classe direttamente nel centro città.

L’Albergo Diurno Venezia è una struttura sotterranea, progettata e realizzata tra il 1923 ed il 1925 dall’architetto Piero Portaluppi, in piazza Oberdan a Milano. Il suo nome ufficiale era Albergo Diurno Metropolitano ed era aperto tutti i giorni dalle 7 alle 23. Scopo dell’Albergo Diurno era di poter offrire un servizio di classe ai viaggiatori arrivati in città, ma allo stesso tempo anche di dare alla povera gente che non aveva servizi igienici in casa l’opportunità di fare un bagno. Lo spazio si sviluppa attorno ad un lungo salone centrale su cui affacciano tanti piccoli separè: cabine da bagno e per la doccia, gabinetti, un locale per guardaroba e stireria, una sala privata per trattative d’affari, un’agenzia turistica, un deposito di biciclette e anche un’agenzia postale. La struttura è stata chiusa durante gli anni Novanta, con l’unica eccezione di un barbiere che ha portato avanti l’attività fino a metà anni Duemila. Oggi è in fase di restauro grazie ai fondi del Comune di Milano e gestita dal FAI per aperture al pubblico e visite guidate.

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// VAISE LUGGAGE LOCKERS //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Vaise Luogo: Venezia, Italia

Il caso studio è stato selezionato per l’affinità con il Leave&Go, studiato in modo da essere completamente accessibile e automatizzato, per garantire la migliore fruizione del servizio da parte dell’utente. Oltre ad essere racchiuso in un interno, e di conseguenza maggiormente sicuro, il servizio Leave&Go è completamente gestibile tramite applicazione, con cui è possibile effettuare prenotazioni e pagamenti.

Vaise Luggage Lockers è un servizio di deposito bagagli che si trova a Venezia in pieno centro città, aperto tutti i giorni dalle 8 alle 21. È completamente automatizzato, facilmente accessibile e garantisce una maggior sicurezza perchè è racchiuso all’interno di uno spazio. Il servizio permette la prenotazione dei lockers sia online - tramite sito web o applicazione - che in loco, grazie ad un codice personale che viene assegnato dall’utente per bloccare e sbloccare il lucchetto. Al momento della prenotazione l’utente paga la prima ora di servizio, mentre i successivi addebiti saranno pagati durante il ritiro del bagaglio.

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analisi / capitolo 2

INQUADRAMENTO

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Il civico numero 1 di via Paolo Sarpi, ad angolo fra via Montello e via Paolo Sarpi, si presenta come un grande ambiente su un unico livello a bordo strada. Sette ampie vetrine sono distribuite lungo il perimetro che affaccia sulle due vie, di cui cinque sul lato lungo e due sul lato corto. Questa caratteristica è risultata di particolare interesse perchè permette l’accesso all’ambiente da più punti. Lo spazio è facilmente visibile e raggiungibile grazie ai numerosi mezzi di trasporto che percorrono via Montello: si trova infatti a pochi passi dalla vicina fermata Monumentale della metropolitana M5, dalle fermate di diverse linee

di tram e autobus e a 15 minuti a piedi dalla stazione di Porta Garibaldi. Per la scelta di questo spazio, si è tenuto conto anche della vicinanza a zone ricche di uffici, come piazza Gae Aulenti ed il suo circondario e via Lomazzo, oltre che della sua strategica posizione lungo il nuovo asse di collegamento urbano GaribaldiSempione. Queste caratteristiche, insieme alla forte presenza di attività commerciali vicine, fanno sì che in questa prima parte di via Paolo Sarpi si concentri la maggior parte del flusso di persone che frequentano il quartiere.

L’immagine evidenzia la posizione dell’ambiente scelto rispetto alle vie Sarpi e Montello, i due principali assi di collegamento allo spazio.



CONCEPT CAPITOLO 3


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concept / capitolo 3

LA VELOCITà

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Una volta scelto lo spazio in via Paolo Sarpi 1, è stato possibile scandire gli interni in base alle funzioni prestabilite. Partendo da esse, è stato definito lo spazio seguendo tre principi differenti. Per la divisione degli spazi ci si è basati sul concetto della pit lane: lo spazio, di conseguenza, è stato suddiviso in tre fasce principali, corrispondenti ai tre servizi. Il concetto di velocità, è stato poi interpretato a partire dal

movimento bolidista, che ha ispirato le forme dello spazio. Esso, infatti, rappresenta la rapidità e la dinamicità tramite forme curve e fluide e colori accesi e contrastanti. Per quanto riguarda il corridoio centrale, invece, ci si è ispirati allo streamline, un movimento da cui il bolidismo ha preso spunto, conosciuto per la ricerca di forme aerodinamiche che agevolano la velocità.

Moodboard rappresentativo dello spazio.


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concept / capitolo 3

PIT LANE Box Pit lane Muretto Circuito

Wash&Go Leave&Go Pick&Go Via La Pit Lane è l’area all’interno di un circuito automobilistico adibita alla fermata delle auto e delle moto per fare rifornimento. Essa è suddivisa in tre zone che sono scandite su un asse centrale: quella più interna è formata dai box; la zona centrale è la parte asfaltata che si dirama dalla pista e dal flusso principale dove le macchine si fermano temporaneamente; la terza zona è quella delle cabine di monitoraggio video, dove il flusso non viene rallentato perchè è la parte adiacente alla pista. Così come nella pista vi è un flusso la cui velocità viene modificata, nel nostro spazio si ha una deviazione delle persone che, entrando all’interno del locale si fermano temporaneamente per accedere ai servizi, mentre

rimanendo all’esterno per utilizzare il servizio di take away l’idea è quella di non rallentare il flusso della via. Anche la scansione dello spazio si rifà alle zone della Pit Lane: se la via è il circuito, il corridoio principale è la pit lane dove bisogna mantenere una velocità limitata, su cui affacciano da un lato la zona dei box, corrispondente alla sosta rapida, e quindi al servizio Wash&go, mentre dall’altro lato, rivolto verso la strada, il Pick&go, che si rifà alla zona del muretto dove si trovano i tecnici che si interfacciano con i piloti in pista come gli addetti si interfacciano con gli utenti sulla via.

Il concept è l’unione dei tre concetti (Pit Lane, Bolidismo e Streamline) dai quali si è tratta l’idea di sviluppare la velocità in forme. E’ stata di conseguenza definita la divisione degli spazi che agevolano il movimento fluido secondo i concetti di aerodinamicità e linee curve.

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concept / capitolo 3

BOLIDISMO E STREAMLINE

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Bolidismo Il bolidismo è un movimento d’arte del tardo ‘900 nato a Bologna, dedito alla rappresentazione della velocità, della dinamicità e del movimento. Esso prende ispirazione dal futurismo italiano sia come concetti che come rappresentazione artistica. Gli esponenti di questa corrente utilizzano tratti fluidi e veloci, forme dinamiche e colori accesi posti in contrasto con colori scuri. Tra gli artisti più conosciuti aderenti a questo movimento vi è Massimo Iosa Ghini, architetto bolognese collaboratore di molte aziende italiane. Da questo movimento artistico si è preso ispirazione per la costruzione degli spazi, composti da forme fluide e linee curve, dove il dinamismo è reso grazie ad angoli smussati e ampi raggi di curvatura.

Streamline Lo Streamline un movimento di progettazione che si sviluppa a partire dagli anni ’20 del 1900 in America. Alla base vi è la ricerca di forme aerodinamiche che agevolano la velocità ed è stato quindi utilizzato per l’ottimizzazione di mezzi di trasporto che agevolino la velocità, quali automobili, treni e motociclette. Anche l’architettura degli anni ’50 in America si rifà spesso a questo stile, prediligendo l’utilizzo di linee curve e dinamiche come, ad esempio, negli edifici tipici dei fast-food di quegli anni. Questo movimento è stato di fondamentale ispirazione per quanto riguarda la costruzione della curva del corridoio, che vuole comunicare una sensazione di dinamismo e velocità.


uscita

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accesso del personale

consegna take-away

ingresso

Pick&Go Wash&Go Leave&Go Flusso principale


concept / capitolo 3

DIVISIONE DEGLI SPAZI

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Lo spazio in via Paolo Sarpi 1 ha una struttura più o meno rettangolare, lunga circa 18 metri e profonda 7 metri. Particolarmente interessante è l’affaccio su due vie che è stato sfruttato per scandire gli spazi. Le funzioni all’interno dello spazio sono rapide e mirano a velocizzare e semplificare le azioni delle persone, soprattutto dei lavoratori, in particolar modo quando sono di fretta. Essendo, perciò, tutte azioni dinamiche, si è pensato come concept la stremline: una linea che incarna tutte queste proprietà. E’ così stata studiata una linea curva, che funge da corridoio, sulla quale le funzioni si innestano.Tale linea trasmette fluidità e senso di velocità, ha un unico senso e sfrutta nel miglior

modo possibile l’intero ambiente. Il flusso di persone, punto di partenza dell’analisi di Paolo Sarpi, viene quindi inglobato nello spazio. L’angolo interno che presenta il doppio affaccio sulla via, infatti, è stato sfruttato per l’ambiente Pick&Go. Più internamente allo spazio si trovano il Wash&Go, funzione più lenta e che richiede il maggior dispendio di tempo, e verso l’uscita la zona del Leave&Go, servizio più veloce; questo perchè idealmente la curva “accelera” nello spazio in corrispondenza dei lockers che precedono immediatamente l’uscita.


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concept / capitolo 3

// GARAGE ITALIA //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Mario Bacciocchi Luogo: Milano Anno: 1952 Restauro: Michele De Lucchi, 2017

Il caso studio qui proposto è stato preso in considerazione poiché vuole suggerire l’idea di streamline come espressa nella forma esterna di questa stazione viva ed aereodinamica. La linea in movimento, declinata progettualmente ed esteticamente in maniera differente, viene espressa nello spazio &Go attraverso lo smussamento delle forme e la sfuggevolezza dei volumi.

Garage Italia nasce da un landmark dell’architettura moderna milanese: questa ex-stazione di rifornimento Agip Supercortemaggiore, situata in piazzale Accursio, viene disegnata e progettata da Mario Bacciocchi, sotto commissione di Enrico Mattei nel 1952. La stazione è costituita da un piazzale esterno per il rifornimento di carburante, un ampio spazio commerciale al piano terra contenente un bar, gli uffici, un’area di attesa e un’officina per il lavaggio e la manutenzione delle automobili. Sorge su di un lotto triangolare definito dall’intersezione di due viali, che determinano la particolare forma architettonica dell’edificio. La prospettiva trasforma le due grandi tettoie orizzontali: il vertice del triangolo plasma una curva che si proietta in avanti attraverso un poderoso sbalzo. Con il tempo, però, la struttura cade in rovina, fino a che non viene recuperata e restaurata nel 2017. Il team di architetti che se ne occupa, capitanati da Michele De Lucchi, attuano un intervento di restauro di carattere conservativo e di consolidamento statico. Infatti, viene rispettata l’anima dell’edificio, sia dal punto di vista storico che architettonico, proiettandolo nella contemporaneità.

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// IBM ITALIA //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Iosa Ghini Associati Luogo: Roma Anno: 2010

Proprio queste linee sinuose e fluide costituiscono la linfa che anima lo spazio &Go, in particolar modo per quanto riguarda le pareti curve del corridoio e gli arredi personalizzati degli ambienti Wash&Go. Queste forme conferiscono movimento e uniformità a spazi e funzioni che altrimenti sarebbero sconnessi e disomogenei.

Il nuovo Software Executive Briefing Center di Roma si trova all’interno della stessa struttura che ospita il laboratorio internazionale di sviluppo della IBM Software Group. La struttura fornisce tutti gli strumenti per esplorare la tecnologia IBM e le sue soluzioni innovative. L’architetto Iosa Ghini, consacrato al bolidismo, propone per IBM una soluzione di interior design in una nuova, stimolante atmosfera. Il progetto mira a dare un’identità più fresca e tecnologica all’azienda: perfettamente in linea con la sua poetica, lo studio offre all’edificio le iconiche linee del logo IBM rielaborate in maniera dinamica e bolidista. Tradotta in spazi, questa determina superfici liscie e smussate, colori forti e neutri creano un ambiente plastico e pulsante, che, con l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia in campo audiovisivo accuratamente selezionate, forniscono agli ospiti un ambiente confortevole ed un’esperienza ad alto valore aggiunto.

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// PIRELLI CORSO VENEZIA //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Renato Montagner Luogo: Milano Anno: 2011

L’impronta automobilistica e meccanica dell’ambiente plasma lo stile del Pirelli Store, rappresentando nel modo più È il primo flagship store della Pirelli, esemplare l’identità dell’azienda. situato in corso Venezia, 1. Il progetto Parallelamente anche il concept dell’architetto si configura in uno dello spazio &Go si fonda su spazio sviluppato su due livelli per base automobilistica, il pit-stop. un totale di 1500 metri quadrati. Si Da qui la strada, il circuito e la presenta come una novità assoluta velocità hanno costituito le radici nell’ambito dello shop-design, delle da cui il progetto ha preso vita. merceologie e dei servizi. Ogni movimento che percorre la strada (sia Questi elementi, applicati a livello esso automobilistico, motociclistico o pratico, si traducono in spazi scuri, pedonale) entra fisicamente nel punto fortemente caratterizzati anche da vendita; nel senso letterale della forti contrasti di luce. parola, uno street in the shop. A metà fra concept store e museo d’azienda, l’esposizione delle varie collezioni e special project Pirelli PZero avviene tra i motori iconici su due/quattro ruote e video wall della Formula 1, unificando così l’ambiente esterno con quello interno. Il rimando alla storia dell’azienda Pirelli è efficace poiché è chiara rappresentazione del suo DNA industrial. In particolare, alcuni elementi strutturali sono fortemente caratterizzanti: la parete anecoica, il rubber carpet, i camerini materassini ed altri pezzi di design (come il gatto Meo Romeo di Bruno Munari).

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&GO

CAPITOLO 4


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&go / capitolo 4

CORRIDOIO

Lo spazio Il corridoio, parte centrale dello spazio, è scandito da fasce orizzontali nere che percorrono interamente le pareti dall’ingresso in via Paolo Sarpi fino all’uscita in via Montello. Le fasce sono state scelte in quanto trasmettono sensazione di velocità, rapidità, e “incentivano” le persone a percorrere il corridoio in maniera fluida e veloce. Esse sono di tre diverse dimensioni che partendo della più grande a livello del pavimento, si riducono gradualmente fino al soffitto. Lo spazio è completamente privo di spigoli che sono stati sostituiti da curve dolci e morbide: le fasce della parete, infatti, “entrano” nei bagni definendo la porta di accesso; allo stesso modo, definiscono la zona del Leave&Go. Le linee orizzontali “fuoriescono” dalla curva principale per formare una seduta composta da tre livelli: uno per la seduta e

i due superiori per lo schienale e l’appoggio di oggetti personali, dotati anche di prese elettriche. Nella parete opposta alla zona dei lockers si trova una vetrata semitrasparente che permette agli utenti di vedere ed interagire con il personale; essa funge da infopoint per permettere agli utenti di comunicare con gli addetti in caso di necessità. Questa scelta progettuale è stata necessaria in quanto non vi è una reception per l’accoglienza del fruitore ed esso, in caso di problemi, può cosi rivolgersi al personale. Il corridoio è caratterizzato dalle pareti e dal soffitto neri in netto contrasto con la pavimentazione in resina gialla.

A sinistra in alto: vista dall’ingresso. A sinistra in basso: vista dalla seduta verso la parete con l’infografica posta all’ingresso.

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SEDUTA

a cura di Nicole Chmet

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La seduta che caratterizza il corridoio, posta vicino all’ingresso, è formata da fasce che sembrano “fuoriuscire” dalla parete ed è utile agli utenti in caso di attesa o per i momenti di sosta. Essa si sviluppa su tre differenti livelli: il primo costituisce la seduta vera e propria, in grado di ospitare fino a 9 persone; il livello intermedio diventa un comodo schienale e funge anche da appoggio per oggetti; quello superiore è stato attrezzato con prese elettriche a scomparsa. La seduta è realizzata interamente in poliuretano espanso e per la realizzazione di essa è stata utilizzata la tecnologia di taglio di tale materiale dell’azienda Six Inch. La densità del poliuretano è di 40 kg/mc, ciò significa che è rigido e mantiene la forma ed allo stesso tempo morbido e

confortevole alla seduta. La produzione di tale divano avviene in tre fasi: la prima è la progettazione della seduta ed il disegno CAD del progetto. Dopo che il file viene convertito ed importato nella macchina, il blocco di poliuretano espanso (2 x 2 x 1 m) viene tagliato e, successivamente, rivestito mediante pellificazione Flex Plus. Essa consiste nello ‘spruzzare’ tre strati differenti sulla seduta: il primer, che permette l’adesione degli altri materiali sull’espanso, il poliuretano, che fornisce le proprietà meccaniche del rivestimento, ed il colore. L’utilizzo di questa tecnologia ha permesso di ridurre il più possibile lo spreco di materiale e di sagomare i blocchi di poliuretano in modo da agevolare il trasporto e permettere l’assemblaggio direttamente in loco.

A sinistra: schema che illustra l’ottimizzazione dell’utilizzo del materiale.


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100 cm

200 cm

200 cm

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A sinistra: rendering della seduta. A destra: schema che illustra l’ottimizzazione dell’utilizzo del materiale.

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Il servizio Il Pick&Go è pensato per chi ha poco tempo a disposizione nell’arco della giornata, come un lavoratore, e quindi ha la necessità di sfruttarlo al meglio. Questo servizio prevede la composizione di un box con una selezione di prodotti provenienti da diverse attività presenti nella via, tranne le bevande calde che vengono preparate in loco. Tramite un’applicazione è possibile scegliere in anticipo (la sera prima o la mattina stessa) i prodotti con cui comporre il proprio pacchetto e selezionare un orario di ritiro.

Mentre l’utente si dirige verso il Pick&Go un operatore provvede a ritirare i prodotti dalle varie attività e a preparare il box per la consegna all’orario prescelto. Sfruttando le vetrine che si affacciano direttamente su viale Sarpi, il ritiro, che si effettua tramite il codice QR di prenotazione che viene inviato sul device, avviene senza dover entrare all’interno dello spazio. Per rendere l’azione più veloce, inoltre, il pagamento è effettuato direttamente tramite l’applicazione evitando così code e tempi di attesa.


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PICK&GO

Lo spazio L’area del Pick&Go è disposta angolarmente, di modo che la zona di consegna pacchi affacci direttamente su via Paolo Sarpi, mentre la porta di accesso degli addetti si trovi su via Montello, per una miglior accessibilità. Lo spazio è stato diviso in due zone separate da un piano di lavoro sul quale l’operatore prepara i vari box con i prodotti, che vengono poi, una volta pronti, riposti nelle mensole visibili dall’esterno. Nello spazio più interno si trova la zona della preparazione, adibita al mantenimento delle vivande in caldo o al fresco, la macchina del caffè per la preparazione delle bevande, i frigoriferi per la conservazione di bevande fredde ed un lavabo di servizio. L’area antistante al bancone invece è adibita alla consegna dei box ed è costituita da un grande piano da lavoro che affaccia sulla finestra utilizzata per per la consegna dei box all’esterno. La vetrina adibita a take away è tamponata da un

pannello nella parte inferiore e nella parte superiore ha due finestre a scorrimento. Nello spazio sono presenti alcuni monitor che servono per la gestione di tutto il servizoo Pick&Go. Il bancone nero nella zona sottostante e in quella sovrastante le mensole è caratterizzato dalle fasce nere orizzontali presenti in utto lo spazio. La finesta take away è l’elemento che più mette in contatto l’esterno con l’interno e crea rapporto tra i due, perciò si è studiato lo spazio in modo che esternamente l’utente potesse vedere gli operatori mentre lavorano e le mensole in cui vengono appoggiati i box pronti i quali, cambiando in continuazione la disposizione, cambiano ciò che vede l’utente, rendendo lo spazio più dinamico. Il pavimento, tutti i materiali e le dimensioni sono conformi agli standard igienici previsti dal sistema H.A.C.C.P.

A sinistra: pianta che evidenzia la posizione del servizio all’interno dello spazio.

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Lo storyboard La sera prima, da casa, Luca compone il box per la colazione tramite l’applicazione, scegliendo l’orario del ritiro. A mattino arriva al Pick&Go in via Paolo Sarpi all’orario prestabilito. Luca mostra all’addetto il codice della sua prenotazione, necessario per ritirare il box. L’addetto prende il box dall’apposito scaffale dove sono riposti tutti i pacchetti pronti, che un secondo addetto ha composto. Il cliente ritira il suo box dalla finestra, senza nemmeno entrare nello spazio. Una volta ritirata la colazione, Luca può andare velocemente al lavoro e raggioungere l’ufficio in orario.


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Il Pick&Go, grazie alla sua disposizione ad angolo nello spazio, lo rende raggiungibile da più punti. Innanzitutto, permette l’affaccio diretto su via Paolo Sarpi tramite il bancone per la consegna dei pacchi. L’altro lato affaccia, invece, su via Montello e tramite una porta di servizio consente l’accesso allo spazio da parte del personale. Per quanto riguarda lo spazio interno è presente un affaccio reso mediante una finestra posta a 150 cm da terra nella parte curva che consente il controllo del corridoio ed un eventuale comunicazione con gli utenti. Tramite il magazzino, invece, è possibile accedere al corridoio interno grazie ad una porta a battente a filo parete. La suddivisione delle aree lavorative all’interno del Pick&Go è stata di fondamentale importanza per la progettazione degli spazi.


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ARREDO

a cura di Chiara Sangermani

L’elemento centrale che divide in due la parte più ampia dello spazio assegnato è dato da un tamponamento da terra che alzandosi a 105 cm diventa poi piano di appoggio. Da qui si alzano altri due ripiani per la conservazione dei pacchi pronti per la consegna. Le mensole sono sorrette da quattro montanti equidistanti fra loro sostengono la parte alta della struttura, creata da un secondo tamponamento superiore che, oltre ad avere una funzione decorativa per la vista dall’esterno, contribuisce a chiudere lo spazio adibito alla preparazione pacchi dalla parte “logistica”. Rispetto a questo elemento centrale, infatti, si sviluppano nella parte retrostante l’area di preparazione dei pacchi, con tutta l’attrezzatura e strumentazione necessaria, mentre nella parte antistante il tamponamento si sviluppa l’area di consegna. La prima è costruita seguendo una forma a C rovesciata, configurazione ottimale per un servizio veloce

ed efficiente. Tutti gli arredi che compongono il piano di lavoro sono stati prodotti da Mareno, azienda specializzata nel settore della produzione e distribuzione di cucine professionali. Partendo dal piano di lavoro per l’effettiva composizione dei box che si nasconde dietro al tamponamento (la preparazione da parte dell’addetto dei pacchetti è quindi in parte visibile dall’esterno della vetrina) si sviluppate le successive aree in base a necessità dell’operatore e comodità di lavoro. La parte opposta al banco di lavoro è dedicata alla conservazione dei cibi preconfezionati che ogni mattina vengono consegnati dalle attività commerciali associate. L’area si compone di un frigorifero a due ante e cassetti per le bevande fredde, conservate in magazzino, su cui appoggiano due vetrinette per il mantenimento in temperatura dei cibi: una calda ed una fredda con sistema di ventilazione. Alla destra del blocco adibito

A sinistra: rendering dello spazio. 91


92 Rendering dello spazio.

alla conservazione troviamo un mobile contenitore con lavello ad incasso, interamente in acciaio inox e specifico per cucine professionali, dotato di ripiano di appoggio sulla sinistra. Questo lato si unisce poi al secondo lato ad esso perpendicolare grazie ad un mobile ad angolo che garantisce un ulteriore piano di lavoro senza perdita di spazio. Inizia quindi l’area per la preparazione di bevande calde composta da un mobile armadiato con cassettiera e tramoggia per il caffè. Sul piano di lavoro sono disposti a partire da sinistra la macchina per prodotti liofilizzati, per la prepazione di ginseng e orzo; il macina-dosatore, posto a sinistra della macchina da caffè per una maggior comodità lavorativa; la macchina da caffè professionale a 5 gruppi; la macchina per caffè americano. A chiudere

l’angolo che interseca con il banco per la preparazione dei pacchi si trova un tavolo di lavoro aperto nella parte sottostante per accogliere una tramoggia su ruote. Alla sua destra a costituire il vero e proprio piano di lavoro è un tavolo armadiato a due ante e cassettiera, utile a contenere tutta l’attrezzatura necessaria per la composizione dei pacchetti. La parte antistante all’elemento centrale, invece, è studiata per la consegna dei pacchi tramite l’affaccio diretto su via Paolo Sarpi. Un lungo piano di lavoro è composto da tre mobili contenitori, di cui due chiusi ed uno a giorno utile a conservare il materiale necessario alla preparazione dei pacchi. Un tamponamento esterno che richiama la parete curva del corridoio interno si affaccia sulla via e diventa un bancone d’appoggio a 120 cm


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da terra. Questo spazio è il punto centrale del servizio Pick&Go poichè sul bancone avviene la consegna dei pacchetti agli utenti. L’affaccio sulla strada è realizzato mediante una finestra con apertura scorrevole fino all’altezza di 210 cm e una parte superiore fissa. Sui banconi sono inoltre distribuiti tre monitor utili al personale per la gestione del servizio. Tramite una parete divisoria dotata di porta a battente si accede al secondo ambiente costituito dal magazzino. Lo spazio è suddiviso lungo le due pareti più lunghe. A destra rispetto all’ingresso, in corrispondenza

della vetrina (tamponata per togliere visibilità all’interno), si sviluppa una scaffalatura in acciaio inox modulare e componibile per la conservazione dei prodotti confezionati ed un carrello di servizio con doppio ripiano su ruote utile al trasporto dei prodotti dal magazzino all’area di preparazione. A sinistra dell’ingresso si sviluppa una zona adibita a spogliatoio, grazie ad un armadietto di servizio a tre posti con divisione interna sporco-pulito ed una panca.

Sezioni materiche (fuoriscala).


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&go / capitolo 4

// HILLY SOFA //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Achille Castiglioni Azienda: Cassina Anno: 1992

Palese è il riferimento ai volumi della seduta, rielaborati e proposti nel corridoio dell’&Go. Il sistema seduta/appoggio progettata appositamente per lo spazio, va a sottolineare la plasticità e la sinuosità della parete curva.

Hilly è un elemento di seduta che può adattarsi facilmente a diversi ambienti (grandi spazi pubblici o privati), funge, inoltre, da elemento di coesione fra persone diverse. Le 3 varianti del sofà (divano, divano centrale e poltrona) costituiscono gli imbottiti prossemici disegnati da Achille Castiglioni per l’azienda Cassina. Sono formati da una base rigida in legno laccato nero, sormontata da strati imbottiti di densità variabile di poliuretano espanso, dal profilo mistilineo e tra loro collegati. Per quanto riguarda i rivestimenti, sono disponibili in vari colori secondo una scala cromatica tonale, tutti in tessuto scamosciato. Nel foro presente al centro del divano è inserito un piano d’appoggio in laminato nero. Le forme sovrapposte, man mano più piccole, definiscono la linea stratificata della seduta.

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Il servizio Il Wash&Go è pensato per chi , non potendo passare per casa, ha la necessità di sistemarsi e lavarsi durante la giornata. Sono presenti quattro bagni( di cui uno interamente accessibile) attrezzati con spogliatoio, doccia, lavandino, fasciatoio e wc. Inoltre all’interno si possono trovare tutti gli accessori per la cura del corpo. Tramite un’applicazione è possibile verificare la disponibilità e prenotare un bagno; l’apertura della porta avviene mediante un codice numerico visibile dall’applicazione, che va inserito nel tastierino numerico posto sulla porta. Oltre ad un set di cortesia,composto da ciabatte e accappatoio, in

ogni bagno è possibile trovare vari kit monouso per la cura del corpo come ad esempio un set da barba, set per l’igiene orale, set femminile, ecc. Questi kit possono essere acquistati singolarmente in base alle necessità dell’utente. In caso di acquisto, il costo del servizio verrà addebitato automaticamente sul conto dell’utente tramite l’applicazione. Alcuni prodotti come bagnoschiuma, shampoo, ecc., sono resi disponibili gratuitamente tramite dispenser. All’interno del bagno l’infografica identifica dove si trovano gli accessori come il phon ed il cestino per gli asciugamani sporchi.


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WASH&GO

Lo spazio Il Wash&Go è lo spazio più in prossimità dell’ingresso ed è composto da quattro grandi bagni, di cui uno completamente accessibile. Tutti i bagni sono prenotabili tramite applicazione ed una tecnologia integrata alle porte automatiche permette di sbloccarle digitando il codice sul tastierino numerico presente su di ogni porta di accesso. All’interno dei bagni vi è un sensore di movimento che far aprire la porta, che si ribloccherà automaticamente. Strutturalmente la zona bagno è divisa in tre aree: un antibagno in cui potersi spogliare e deporre gli oggetti personali, formato da vari ripiani posti ad altezze differenti; la zona più ampia, dove è situato il lavabo, una panca d’appoggio, uno specchio retroilluminato studiato al meglio per la visibilità dell’utente, ed una doccia, molto ampia, servita dei dispenser di sapone necessari; la zona wc, situata accanto all’ antibagno, divisa dal resto dello spazio da una porta specchiante scorrevole che permette all’utente di potersi specchiare interamente.

La porta permette l’alternanza di chiusura-apertura degli ambienti antibagno e zona wc, che rimane isolato dal resto del bagno per un maggior comfort, creando così uno spazio più dinamico ed originale. L’arredo, tranne i sanitari e la doccia, è costituito da fasce orizzontali come quelle del corridoio, le quali entrano idealmente nel bagno ne definiscono le forme. All’interno del mobile lavabo vi sono inseriti cassetti e scomparti con gli accessori così da rimanere invisibili esternamente. In un ripiano dell’antibagno invece sono inseriti i kit extra a pagamento, anch’essi non visibili dall’esterno. Tutto ciò che viene nascosto dal mobilio è indicato tramite dei simboli applicati direttamente sulla superficie dell’arredo. I materiali utilizzati sono in linea con il sistema H.A.C.C.P., tra questi vi è il Fenix NTM® (un HPL brevettato da Arpa Industriale): un materiale composito, igienico e molto resistente all’umidità. Il pavimento è in resina epossidica di colore giallo, materiale igienico e facilmente lavabile.

A sinistra: pianta che evidenzia la posizione del servizio all’interno dello spazio. 97




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Lo storyboard Matilde ha appena finito il suo turno di lavoro in negozio e in vista di una cena con le amiche si reca al Wash&Go per fare una doccia e prepararsi per la serata. Al suo arrivo prenota un bagno disponibile tramite l’applicazione; successivamente apre la porta del bagno assegnatole tramite il codice numerico ricevuto sull’app. Accede così all’antibagno che, grazie alle mensole disposte a varie altezze è perfetto per spogliarsi e lasciare i propri averi. Dal cassetto dei kit monouso compra un kit extra per lavarsi i denti che le verrà addebitato tramite l’app una volta effettuata e confermata l’uscita. Accede poi alla zona più ampia del bagno dove ha accesso alla doccia e a tutti i servizi. Una volta sistemata e pronta per uscire, apre la porta tramite l’apposito sensore all’interno. All’uscita la porta si chiude automaticamente e Matilde deve solo confermare la fine. All’uscita deve effettuare il logout in modo che l’addetto possa, tramite un’apposita notifica, procedere con la pulizia del bagno e renderlo nuovamente disponibile.


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ARREDO

a cura di Chiara Beretta

La suddivisione degli spazi nell’ambiente bagno unisce l’ utilità pratica e la coerenza formale, in quanto permette all’utente una breve sosta nel Wash&Go senza allontanarsi dal concept di base, fluidità e sinuosità delle forme. La prima zona a cui si accede è l’antibagno. All’interno di esso si possono notare tre diverse fasce che costituiscono tre piani d’appoggio differenti: il primo, quello adiacente all’entrata posto a 116 cm da terra, funge da ripiano per borse o piccoli bagagli e contiene, inoltre, i kit extra che ogni utente può scegliere in base alle proprie esigenze. Questi kit monouso prevedono un set da barba, spazzolino e dentifricio, slip basic di emergenza, assorbenti, pannolini e uno smacchiatore per tessuti istantaneo. La seconda fascia nell’antibagno, posta a 47

cm da terra, forma una seduta che può essere paragonata, per stessa funzione ed utilizzo, alla panca da spogliatoio, al di sotto della quale un’altra fascia funge da ripiano per le scarpe. Nella zona grande del bagno la fascia della seduta dell’ingresso procede per tutta la parete, offrendo un ulteriore appoggio all’utente ed unificando i due spazi. Sulla parete opposta è presente il sistema arredo capace di integrare diverse funzioni ed accessori bagno in più elementi che, visivamente, rendono nell’insieme un unico arredo uniforme.In particolare si trovano il blocco lavabo, il blocco scopino (entrambi a 90 cm da terra) ed il blocco porta saponi (a 130 cm dal pavimento). Il lavabo è incassato nella fascia posta ad altezza di 90 cm da terra. Ogni fascia che costituisce l’arredo Wash&Go è costruita da

103 A sinistra: rendering dello spazio.


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un’intelaiatura interna in legno e uno strato di compensato, a cui è applicato come rivestimento esterno il Fenix NTM® con finitura nero opaco. Questo materiale è un laminato stratificato idrorepellente a cui viene applicata una vernice poliuretanica che incentiva le sue caratteristiche di resistenza all’umidità e di igiene (rivestimento brevettato da Arpa Industriale). Tutte le strutture sono sospese da terra e agganciate al muro tramite un binario di sospensione il quale viene fissato tramite un gancio alla struttura del mobile. I contenitori posti all’interno del mobilio sono di tipologia diversa in base alla loro funzione e a ciò che contengono. Sono presenti cassetti a scorrimento con chiusura rallentata Blu Motion per i kit extra nella zona antibagno, per il cestino, per lo scomparto dell’asciugacapelli e per il contenitore degli asciugamani usati. Un’altra tipologia è il sistema a scomparsa totale per gli accessori bagno (Sesamo di Antonio Lupi), che viene integrato nella struttura come se fosse incassato a muro (con aggiuntivi fusti di supporto)

e rivestito con il materiale di rivestimento dell’intero arredo. Di questa fanno parte il porta scopino ed il porta carta igienica. Anche per quanto riguarda i distributori di sapone incassati, si è creata una struttura all’interno dell’arredo che Ii reggesse e li nascondesse. La tipologia di sanitari, di rubinetteria e di accessori arredo è stata scelta appositamente in conformità al sistema H.A.C.C.P.: i sanitari (entrambi dell’azienda VitrA, wc Metropole Rim-Ex Wall-Hung e lavabo autopulente modello Metropole Autoclean) sono dotati di sistema autopulente che, associati ad una pulizia regolare dell’addetto, garantiscono una maggiore igiene dello spazio. Anche la rubinetteria è stata scelta incassata e temporizzata (modello Elo per il lavabo e il rubinetto per doccia temporizzato da incasso di Bruma) poiché permette di rispettare le norme igieniche vigenti e di ottimizzare l’ergoazione d’acqua. I distributori automatici di saponi con azionamento a fotocellula di Axeuro, sono incassatti nel blocco arredo sottostante lo


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specchio inclinabile di Go Man. La rubinetteria, interamente in acciaio cromato, viene abbinata alla linea Mare di Fantini, dalla finitura nero opaco, di forme decise e pulite, rimanendo in equilibrio formale con l’ambiente. La doccia è costituita da un vetro curvato dell’azienda Samo con un trattamento speciale Stare Clean autopulente e anticalcare. Accessibilità Uno dei quattro spazi Wash&Go è progettato per essere completamente accessibile (conforme con la Normativa per l’Accessibilità, del Decreto Ministeriale 236/89). Questo spazio non prevede antibagno, ma presenta ugualmente una fascia perimetrale all’ingresso che funge da seduta e ripiano d’appoggio, posto all’altezza da terra di 45 cm. A differenza degli altri spazi bagno, in questo si è deciso di utilizzare la fascia come complemento arredo nella parete a sinistra del wc (contenente scomparti per il cestino, lo scopino e porta carta igienica), e nella fascia dei portasaponi (che comprende i dispenser e lo specchio ingranditore). Le due

fasce sono poste rispettivamente a 82 cm e 122 cm da terra. Il mobile contenente il lavabo è stato posizionato anch’esso a 82 cm da terra, di modo che l’utente possa utilizzarlo senza difficoltà e nel miglior comfort possibile. Lo spazio prevede inoltre maniglie di ausilio fisse poste affianco al mobile lavabo, all’interno della doccia e una mobile accanto al wc. Sistema di accesso Gli spazi Wash&Go sono accessibili solo tramite app. Nello specifico, una tecnologia integrata alle porte automatiche (Vista SL C completa di unità di controllo ARIA EVO, di BFT Automation S.p.a.), permette di accedere ad ognuno dei quattro bagni digitando il codice generato dall’app sul tastierino numerico presente in ogni porta di accesso. Questo codice sarà diverso per ogni utente e si rinnoverà di volta in volta. La porta si aprirà automaticamente, per poi richiudersi al passaggio. Per aprire la porta dall’interno è necessario passare la mano sul sensore di movimento presente sulla superficie interna della

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Rendering dello spazio.

porta. Una volta usciti dallo spazio, la porta si bloccherà automaticamente, impedendo così l’accesso ad un successivo utente privo di codice. Questo sistema assicura un miglior controllo degli accessi ed una maggior igiene, grazie all’assenza di contatto con la superficie della porta da parte del cliente. L’area dell’antibagno è separata dal resto dello spazio da una porta scorrevole con sistema di scorrimento a ruote. Il modello B-Move Multy di Bluinterni è una porta scorrevole di nuova generazione e massima flessibilità, che presenta l’anta

scorrevole accostata ad un sistema di scorrimento costituito da ruote autonome e non collegate tra di loro. Essenziale e decorativa: questa porta riflette, sia dal punto di vista strutturale che decorativo, l’idea di pulizia e linearità che caratterizza lo spazio Wash&Go. La porta inoltre funge da pannello divisorio della zona antibagno o della zona wc, a seconda dello scorrimento, dal resto del bagno e,essendo la rifinitura specchiante, permette che l’utente possa specchiarsi interamente.


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Magazzino Anche per quano riguarda il Wash&Go, un’area di tutto lo spazio è adibita a magazzino, per lo più inteso come sgabuzzino per la pulizia dei bagni. Accessibile unicamente al personale di servizio e raggiungibile tramite il corridoio centrale e il magazzino del Pick&Go, il magazzino è organizzato appositamente per agevolare e ordinare i prodotti utili ai dipendenti. La parete in cui è presente l’apertura su via Sarpi, a cui viene applicato un tamponamento, viene sfruttata con una schiera di scaffali in

acciaio, sviluppati modularmente per poter contenere cestoni dell’immondizia, contenitori separati per asciugamani puliti e sporchi, ripiani per i kit usa e getta, detersivi e altri prodotti per la pulizia. In questo caso, lo spazio non prevede un area spogliatoio: il magazzino del Pick&Go e quello del Wash&Go sono comunicanti, per cui gli addetti possono facilmente fruire degli spazi a loro dedicati.

Sezioni materiche (fuoriscala).



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// UNA HOTEL VITTORIA //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: Fabio Novembre Luogo: Firenze Anno: 2003

Per gli spazi Wash&Go si fa riferimento in particolar modo al lavoro sui bagni di F. Novembre: unificare in un unico sistema più arredi con funzioni e ubicazioni diverse. Parallelamente alla sua idea progettuale, si vuole creare uno spazio dove appoggi e contenitori coincidano, lasciando l’ambiente aperto ed uniforme.

Una Hotel Vittoria è un luogo di sosta funzionale e d’ispirazione per le persone. L’architetto ha voluto enfatizzare la potenza culturale fiorentina: ognuna delle 84 camere ha una diversa figura storica raffigurata sulla porta che, presente in modo assiduo nel corridoio, accompagna l’ospite in un ambiente accogliente, dando un approccio più umano al soggiorno. I corridoi, dunque, si trasformano in gallerie d’arte, rendendo un semplice passaggio una sensazionale esperienza di immersione. All’ingresso, un vortice di mosaici si trasforma in un banco della reception, mentre il bancone del bar si circonda su se stesso, creando più occasioni di contatto. La sala da pranzo, come per gli altri ambienti, è costituita da elementi fusi insieme: l’architettura diventa parte integrante dei sistemi arredo. Gli ambienti sono resi uniformi dall’utilizzo di onde sinuose che inglobano gli spazi e li amalgamano. Così, anche i bagni assumono una caratterizzazione tramite una fascia nera contenente tutti gli arredi e accessori bagno (wc, lavabo, doccia). Inoltre, la struttura contenente questi elementi funge anche da piano appoggio, gestendo in modo esemplare l’equilibrio fra funzione e decorazione.

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Il servizio Il Leave&Go è pensato per coloro che hanno la necessità di liberarsi dal peso di un bagaglio, di ritirare pacchi o di depositare la spesa. Lo spazio è dotato di numerosi lockers di vari dimensioni e tipologie per poter essere multifunzionali. All’interno di alcuni armadietti sono installate prese di corrente per poter caricare i propri devices mentre in altri vi sono gli appendiabiti per depositare vestiti e capi d’abbigliamento lunghi. Una parte è poi dedicata al deposito di cibo, spesa e cio che è da conservare a temperature basse, grazie a lockers refrigerati con temperature che vengono

controllate elettronicamente. Un altro servizio è quello di ritiro pacchi per i quali vengono destinati dei lockers prenotati dall’utente nei quali il corriere deposita ciò che è stata ordinato online dall’utente. Il deposito, sia di cibo, di oggetti e di pacchi , è consentito fino ad un massimo di 48 ore, garantendo così maggiore disponibilità, pulizia dei lockers e continuo riciclo di utenza. Tramite l’applicazione &Go è possibile verificare la disponibilità di lockers e prenotarli, per poi effettuare il pagamento una volta effettuato il logout.


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LEAVE&GO

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Lo spazio La zona del Leave&Go si trova in prossimità dell’uscita dello spazio, che affaccia su via Montello. I lockers presenti sono di dimensioni e tipologie differenti per consentire il massimo della flessibilità: possono contenere borse, valigie, vestiti, oggetti personali e spesa o prodotti da conservare a basse temperature. I locker per ritiro oggetti e deposito pacchi sono dotati di prese elettriche all’interno o di appendiabiti per il deposito di capi di abbigliamento. La disposizione dei lockers segue una logica schematica funzionale: le varie tipologie e dimensioni sono disposte nella parete ponendo i depositi bagagli di dimensioni più grandi (60cm x 40cm) in basso nella zona centrale, così da rendere

più facile l’inserimento; i lockers refrigerati e non (45cm x 40cm) disposti più in alto e specularmente rispetto alla fascia centrale; i locker progettati per la capienza di vestiti (180 cm x 20 cm), sono posti ai margini esterni ed infine vi sono armadietti di piccole dimensioni per piccoli oggetti come tablet (15 cm x 40 cm) disposti nella colonna a sinistra dello schermo. La parete è di colore nero ed è costituita da un materiale che dona continuità formale con la curva, di modo da non interrompere il senso di velocità trasmesso da essa. Al centro della parete si trova un display con il software gestionale e uno scanner per codici QR i quali vengono inviati all’utetne tramite l’applicazione per poter sbloccare la chiusura del lock.

A sinistra: pianta che evidenzia la posizione del servizio all’interno dello spazio.




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Lo storyboard Giulia entra nello spazio senza mai averne mai utilizzato nessuno dei tre servizi. Legge le istruzioni nella parete d’ingresso, scarica l’applicazione e prenota il locker, scegliendo tra le varie dimesioni disponibili. Seguendo le indicazioni si dirige verso la zona dei lockers. Tramite la scansione del codice QR ricevuto sull’applicazione le viene indicato il numero del suo locker, che si apre automaticamente. Deposita i suoi oggetti personali e chiude lo sportello: il locker si blocca automaticamente. Giulia si dirige più leggera verso l’uscita su via Montello. Avrà 48 ore di tempo per tornare a ritirare il suo zaino.


&go / capitolo 4

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Rendering dello spazio rappresentazioni grafiche delle varie tipologie di lockers.

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SPECIFICHE CAPITOLO 5



specifiche / capitolo 5

INFOGRAFICA a cura di Alessia Filippini

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L’infografica verticale è stata realizzata con uno stile impattante che potesse sia caratterizzare lo spazio che agevolare l’utente e permettergli di orientarsi. Per la realizzazione di essa si è preso ispirazione dal progetto degli IND Architects per Energoprom Offices a Mosca. L’ufficio progettato dal gruppo IND Architects è interamente decorato da infografiche di grandi dimensioni poste sulle pareti e sulle porte. Essa è stata posta in zone strategiche: all’ingresso, accanto alle porte dei bagni, accanto ai lockers ed esternamente sia sulle vetrine che sulla finestra del take-away. Nella parete accanto all’ingresso vi è in alto una frase “slogan” che riassume i concetti dello spazio: “Tre servizi nel centro di Milano con lo stesso comfort di casa tutti gestibili da un applicazione”

così da descrivere in maniera generale il progetto. Sotto ad esso vi sono riassunti i passaggi per poter accedere ai servizi: scaricare app, accedere, utilizzare il servizio ed effettuare il pagamento; in più vi è il codice QR con cui poter scaricare l’applicazione &Go. Accanto alle porte, ai lockers e alla finestra take away vi sono le descrizioni più dettagliate di ogni servizio con scritte le tempistiche da rispettare e come poter accedere ai servizi tramite i codici che vengono inviati sul device dell’utente. Le grafiche sono poste circa ad un altezza media di 150/160cm, altezza sulla quale si pone la linea orizzontale di visione sulla quale si ha comfort visivo e l’occhio umano legge senza sforzarsi. Accanto alla finestrella dell’infopoint vi è una breve

A sinistra: rendering che mostra l’infografica applicata. A destra: logo dello spazio.


122 Grafica applicata nelle varie aree per evidenziare gli spazi.

descrizione di come funziona: non essendoci personale che accoglie l’utente, esso è un punto con cui poter comunicare con gli addetti del Pick&Go nel caso si necessiti di aiuto. Per localizzare le zone delle varie funzioni e per permettere all’utente di accedervi facilmente si sono utilizzate le scritte in verticale gialle che vengono riprese dalle grafiche utilizzate negli hotel e negli uffici. I numeri bianchi applicati direttamente sulle porte servono per identificare il numero del bagno della zona Wash&Go. La mancanza dell’interazione tra l’utente ed il personale può rendere lo spazio asettico, perciò si è scelto di utilizzare appositamente un linguaggio diretto ed informale per rendere più accogliente lo spazio. I colori utilizzati sono il giallo ed il bianco: il primo riprende la

colorazione della pavimentazione così da collegare i piani verticali, in cui l’infografica è posta, al piano orizzontale. Il bianco è un colore neutro ed è ben leggibile sullo sfondo scuro delle pareti. Le due tonalità sono in contrasto con lo sfondo e risultano ben leggibili anche da lontano così da non costringere l’utente ad avvicinarsi troppo date anche le elevate dimensioni della grafica nella parete dell’ingresso e della vetrina esterna che, viste da vicino, risulterebbero difficili da leggere. I due colori sono stati scelti anche perchè sono utilizzati nel mondo della velocità e nel mondo del motociclismo e automobilismo. Le grafiche che vengono stampate sopra un adesivo vinilico che ricopre interamente le pareti curve del corridoio. All’interno dei bagni la grafica è posta sul materiale Fenix NTM®


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con una pellicola adesiva o una vernice bianca applicata tramite stancil. La comunicazione è composta da testi di lunghezze e dimensioni differenti bianchi su nero, ed alcune parole vengono messe in evidenza dal giallo di codice colore NCS S 1060-Y. Il logo è stato creato con la sovrapposizione di tre lettere

che vengono delimitate dalla & posta sullo sfondo. L’insieme dei tre elementi compone una forma curvilinea che riprende il concept dello spazio. Il logo risulta ben leggibile grazie all’utilizzo dei colori contrastanti ed alla base vi è il nome scritto per intero: Andgo.

Grafica presente sulla parete posta a desta dell’ingresso.


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La parte esterna dello spazio è scandita da cinque vetrine che affacciano sul lato di via Paolo Sarpi e due vetrine su quello corto lungo via Montello. Esse sono state sfruttate per applicare l’infografica e due di esse sono state oscurate sia per rendere i testi più leggibili che per evitare che dall’esterno si vedessero internamente i magazzini. Sulle vetrine oscurate è stata applicata sia la stessa grafica che vi è sulla parete d’ingresso che il logo, il quale è inserito anche sulle


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vetrine di ingresso e di uscita. Nella terza vetrina vi è la descrizione dello spazio, il codice qr per scaricare l’applicazione ed il “come fare” per utilzzare i servizi. Per indicare dove si trovano i tre servizi è stata aggiunta una fascia nera, montata su un lungo pannello orizzontale che copra sia la vetrina che la muratura, che riprende le fasce delle pareti interne. Sulla finestra del take-away invece vi è la scritta “Pick&Go” verticale che riprende le scritte

all’interno dello spazio. Quest’ultima finestra è quella che maggiormente lega l’interno all’esterno dello spazio ed è l’unico punto in cui direttamente l’utente si interfaccia con gli addetti. Difatti da qui il cliente può osservare gli addetti al lavoro all’interno del Pick&Go. I colori utilizzati sono gli stessi dell’interno: giallo, nero, bianco. Essi sono in netto contrasto con il colore chiaro della muratura e risaltano e caratterizzano lo spazio.

Vista esterna dello spazio dall’esterno.


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// ENERGOPROM OFFICES //Descrizione dell’opera

//perchè interessa

Autore: IND Architects Luogo: Mosca, Russia Anno: 2016

Per il wayfinding dei 3 spazi costituenti il progetto &Go, la grafica scelta rispecchia il concept dell’ufficio: grandi scritte e grandi numeri identificano le aree e caratterizzano lo spazio. L’infografica utilizzata è principalmente di colore bianco così come le nostre grafiche.

L’ufficio progettato dal gruppo IND Architects è interamente decorato da infografiche di grandi dimensioni poste sulle pareti e sulle porte. Le aree dell’ufficio vengono identificate tramite testi applicati al muro e le numerazioni delle stanza sono poste direttamente sulle porte in misure grandi e inusuali. L’infografica caratterizza in maniera molto accattivante lo spazio, rendendolo originale e dinamico. Il colore dominante della grafica è il bianco che viene applicato su stutture e pareti di altri colori così da essere subito evidente.

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9:41 AM

100%

&GO ti offre i servizi di cui hai bisogno quando ti trovi fuori casa, senza farti rinunciare alla comodità e al comfort.

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1. effettua il login 2. prenota il servizio 3. accedi o ritira 4. effettua il logout come funziona?

accedi faq


specifiche / capitolo 5

APPLICAZIONE

L’applicazione gestisce i tre servizi, in particolare: le prenotazioni da parte degli utenti, la generazione dei codici di sblocco di porte e lockers quelli per il ritiro dei box ed i pagamenti. La gestione della consegna dei pacchi è lasciata in parte al software presente nei computer all’ interno dello spazio che, collegati all’applicazione, gestiscono gli avvisi di consegna ; mentre la prenotazione dei locker per il ritiro da parte dell’utente è gestita dall’applicazione &Go. Per lo sblocco, la selezione, la prenotazione ed il pagamento dei locker è necessario l’utilizzo dell’app &Go. Nel Wash&Go l’app serve per l’apertura e la chiusura della porta del bagno, il prenotamento ed il pagamento del servizio o dei set extra utilizzati all’interno, i quali vengono addebitati in automatico quando si effettua il logout. L’applicazione serve anche

alla gestione della pulizia dei bagni: essa avvisa l’addetto del fine utilzzo da parte dell’utente così da poterlo pulire e renderlo disponibile all’accesso successivo. Nel Pick&Go è utilizzata dai clienti per verificare le prenotazioni dei box, per gestirne la composizione, per scegliere l’orario di ritiro ed effettuare il pagamento. Le schermate di utilizzo sono ventidue più un “burger menu” ed una homepage. La grafica utilizzata riprende quella dello spazio, con le stesse tonalità e lo stesso logo. In essa non ci sono immagini o fotografie ma è prevalentemente composta da testi descrittivi o funzionali. All’interno troviamo le descrizioni più dettagliate dello spazio e dei servizi che sono assenti nell’infografica. Essa è semplice ed è composta da un flusso principale che si divide in tre parti.

A sinistra: 129 esempio di schermata della applicazione.


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Homepage


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cliente

Il cliente effettua il logout dall’applicazione

Il bagno è nuovamente prenotabile

Wash&Go addetto

cliente 132

L’addetto riceve la notifica del logout

L’addetto pulisce il bagno

Il cliente effettua l’acquisto online

Il cliente riceve la notifica dell’arrivo del pacco

Leave&Go addetto

Il corriere prende in carico l’ordine

cliente

Il cliente effettua l’ordine tramite l’app

Pick&Go addetto

Il corriere deposita il pacco nel locker

Il fattorino porta i prodotti all’&Go

L’addetto riceve la notifica dell’ordine

L’addetto compone il box con i prodotti

Il cliente ritira il pacco nel locker

Il cliente ritira il box


specifiche / capitolo 5

PERSONALE

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Il personale dell’ &Go è formato da chi gestisce lo spazio Pick&Go, chi è addetto alla pulizia dei bagni e da persone esterne allo spazio: fattorini per la consegna pacchi e fattorini per la consegna dei prodotti provenienti dal viale. Esso è prettamente legato all’applicazione ed ai software presenti nei computer dello spazio. Quando gli utenti effettuano una prenotazione o un logout, questi vengono notificati al personale che agiscono di conseguenza. L’addetto alle pulizie ad esempio, una volta notificatogli l’uscita dal bagno dal parte di un utente tramite l’app, deve pulire il bagno affinchè possa tornare disponibile e prenotabile. Gli operatori del Pick&Go sono disposti nella zona di consegna box e in quella di preparazione. Il primo si occupa della gestione degli utenti e della

consegna, il secondo si occupa della composizione dei box, assemblando ciò che arriva dalle attività esterne con le bevande calde e fredde preparate da lui stesso. Questi ultimi si occupano anche dell’infopoint e delle richieste dei clienti: vi è una finestra tra il Pick&Go ed il Leave&Go che, in caso di necessità, viene utilizzata dai clienti per poter interagire con il personale. Vi sono anche degli addetti esterni allo spazio che si occupano del traporto di ciò che proviene dalle attività esterne e del trasporto e della collocazione negli armadietti dei pacchi destinati agli utenti. Anche la gestione della consegna pacchi e della comunicazione con i fattorini è gestita dal personale tramite i software.

A sinistra: lo schema che mette in parallelo le azioni dell’utente e quelle degli addetti.


Resina epossidica / finitura giallo ocra

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Fenix NTMÂŽ 0,6 mm / finitura 0720 INGO / Arpa Industriale

Pellicola DI-NOCTM / 3MTM

Vetro con finitura Starclean / Samo


specifiche / capitolo 5

COLORI E MATERIALI NCS S 1060 - Y NCS S 0300 - N NCS S 9000 - N

Lo spazio è caratterizzato, in tutte le sue aree, da pochi materiali e colori ben precisi. Colori I colori scelti sono nero, giallo e bianco, una palette fortemente caratterizzante scelta a partire dall’evoluzione del concept. L’influenza nella scelta della palette deriva da due fattori: casi studio (es.Pirelli Corso Venezia) ed il settore automobilistico da cui si è presa ispirazione per il concetto di velocità. Materiali L’intera pavimentazione è in resina epossidica di colore giallo opaco, materiale molto resistente, di lunga durata ed impermeabile. Ideale per ambienti umidi che necessitano di proprietà antiscivolo, come i bagni del Wash&Go. La superficie monolitica, senza fughe o giunti, rende il pavimento altamente igienico e di facile pulizia e manutenzione, perfettamente adatto ad un luogo pubblico. La parete curva del corridoio centrale è caratterizzata da fasce orizzontali in compensato, di minimo spessore, di tre larghezze differenti che diminuiscono in prossimità del

soffitto (seguendo una logica di modularità progressiva di 60 cm, 30 cm e 15 cm). Essa è ricoperta interamente con una pellicola 3M DI-NOCTM opaca di colore nero, poco riflettente. Un altro materiale è il Fenix NTM® con finitura 0720 INGO, materiale prodotto da Arpa Industriale, innovativo, opaco, morbido al tatto e antigraffio che riveste interamente gli arredi all’interno dei bagni, il bancone di lavoro e le mensole dell’area Pick&Go. Esso, grazie al trattamento superficiale di resine acriliche fissate con il processo Electron Beam Curing, è igienico, idrorepellente, resistente all’umidità, e adatto al contatto con gli alimenti, oltre che molto facile da pulire. L’idrorepellenza è anche la proprietà principale del vetro utilizzato nelle cabine doccia del Wash&Go. Il trattamento termico Starclean, dell’azienda Samo, agisce sulle molecole di silicio contenute nel vetro, in modo che l’acqua scivoli via e si riduca la formazione di calcare. In questo modo le operazioni di pulizia sono molto più semplici ed efficaci. Il vetro è curvabile, antigraffio e resistente agli urti.

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specifiche / capitolo 5

PARETE a cura di Nicole Chmet

Il corridoio, parte centrale dello spazio, è scandito da fasce orizzontali nere che percorrono interamente le pareti, per tutta la loro altezza, dall’ingresso in via Paolo Sarpi fino all’uscita in via Montello. Sono state scelte queste strisce orizzontali in quanto trasmettono sensazione di velocità, rapidità, e ‘incentivano’ le persone a percorrere il corridoio in maniera fluida e veloce. Per la realizzazione di tali fasce si è pensato di applicare un’ulteriore struttura di rivestimento alla parete curva in cartongesso: viene fissato alla parete un telaio di legno suddiviso in 25 segmenti differenti (di cui alcune curve ed altre lineari)successivamente assemblati. A questa struttura sono stati fissati pannelli di compensato (252 x 187 cm) con delle viti che, grazie allo spessore di 3 mm, sono facilmente curvabili e, perciò, applicabili alla curva. A tali pannelli sono state fissate delle fasce del medesimo materiale, di uguale larghezza,

ma di altezza diversa: esse sono modulari dal basso verso l’altro di dimensioni 45, 30 e 15 cm, fissate anch’esse con delle viti e distanziate di 1 cm l’un l’altra. Per la finitura finale, invece, è stato utilizzato un laminato autoadesivo: la pellicola DINOCTM di 3M, con finitura Metallic Wood, di colore nero opaco. Tale pellicola è leggera, molto flessibile e di facile applicazione, anche grazie alla tecnologia 3M Comply che facilita la fuoriuscita dell’aria durante l’installazione. Possiede inoltre un’eccellente resistenza all’acqua, allo sporco ed all’usura, soprattutto negli ambienti interni. Una volta applicata alle fasce in compensato e grazie all’intervallo di 1 cm tra una fascia e l’altra, la pellicola ricreerà delle linee di fuga che, visivamente, enfattizzano l’aspetto di continuità e di velocità che si è voluto trasmettere attraverso la parete curva.

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139 Rappresentazione della struttura della parete: telaio, pannello in compensato, fasce in compensato, rivestimento con pellicola DI-NOCTM di 3M


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Reflex C.o.B. / iGuzzini supercomfort faretto rotondo spot 2800-6000 lm - 3000K Reflex C.o.B. / iGuzzini faretto wallwasher 1500-5000 lm - 3000K Reflex C.o.B. / iGuzzini fascia led da incasso 200 lm - 3000K


specifiche / capitolo 5

ILLUMINAZIONE

L’illuminazione utilizzata all’interno dello spazio è di tre diversi tipi: spot, wallwasher e led strip. Tutti gli apparecchi luminosi sono prodotti da iGuzzini e si differenziano in tre modelli: Reflex C.o.B/iGuzzini, supercomfort faretto spot Reflex C.o.B/iGuzzini, faretto wallwasher Reflex C.o.B/iGuzzini, fascia led da incasso L’apparecchio di tipo wallwasher è stato scelto per risaltare la texture della parete presente nel corridoio: le linee infatti vengono messe in risalto dal gioco di luci ed ombre creato dalla sorgente luminosa che ne risalta gli spessori. Il tipo spot è utilizzato in diverse parti dello spazio, per illuminare in maniera omogenea tutte le zone, conforme alla norma UNI EN 12464-1 riguardante i requisiti di illuminazione

dei luoghi di lavoro interni. L’illuminazione mirata è presente: all’ingresso, dove si è reso necessario illuminare la seduta e la parete dell’infografica perchè fosse ben leggibile; nell’area del Pick&Go che, essendo luogo di lavoro per gli operatori, richiede una buona illuminazione generale; nei quattro diversi ambienti che compongono i bagni, per ottenere una buona visibilità e comfort. Nei bagni, inoltre, la zona del lavabo è ulteriormente illuminata grazie al supporto dello specchio retroilluminato tramite una strip led. Gli apparecchi led da incasso sono invece disposti nella parte superiore della cornice della porta in modo da evidenziare l’accesso e render ben visibile il tastierino numerico necessario allo sblocco automatico delle porte.

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