Abusivi

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principio attivo Inchieste e reportage


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“La signora è incredula: nel loculo 180 del cimitero di Angri sono stati rimossi i resti dei suoi cari e sostituiti da due morti sconosciuti. Abusivi perfino nell’aldilà.” “La scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è un luogo di grande fascino. Qui è stata cementata una statua della Madonna. Nessuno ha autorizzato l’operazione. La statua della Madonna è abusiva. Anche lei!”

pretesto 1 f pagine 11, 13, 19


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Mani bucate

“Di dentisti non abilitati a svolgere la professione ce ne sono così tanti che è possibile trovarne più di uno nello stesso nucleo familiare. I finanzieri di Borgomanero scoprono padre e figlio privi di requisiti e laurea che condividono lo stesso studio.”

“Alcune province danno l’impressione di prediligere particolari specializzazioni. In quella di Verona sembra esserci quasi una vocazione per i carburanti abusivi.” pretesto 2 f pagine 23, 35


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“Sulle ricette scrive il numero di tessera dell’albo professionale: peccato che il falso veterinario all’opera in regioni del Nord e del Centro non usi il numero suo ma quello di un vero veterinario.”

“A Ravenna la finanza ferma uno psicologo abusivo che segue una settantina di pazienti ed è sicuro di sé. Incurante di non avere i requisiti, si fa pubblicità su internet facendo conoscere anche il proprio tariffario.”

pretesto 3 f pagine 39, 40


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Mani bucate

“A Napoli, fermati scuolabus abusivi e senza assicurazione. Un tassista ammette:

‘Non ho mai preso la patente’.”

“Nascono le infrastrutture fai da te. I proprietari di fondi ai lati del torrente Modica-Scicli non risparmiano le energie. Creano un reticolo di piccole strade, deviando le acque. Loro sono soddisfatti. Ma l’alterazione del torrente rappresenta un pericolo.”

pretesto 4 f pagine 82, 85, 97, 98


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“A Palermo i parcheggiatori abusivi storici si ritirano dalle strade, considerate quasi proprietà privata, e le subappaltano ad altri.” “Dentisti 800 medici 300 agenti immobiliari 450 discoteche e intrattenimento 1000 ristorazione 5500 pesca 400 varie attività economiche (benzinai, meccanici, trasporti, panifici, tagli boschivi, veterinari, psicologi, alberghi, agriturismi, b&b, ecc.) 1500 commercio 9000 occupazione suolo pubblico 1000 pubblicità 300 taxi e Ncc (noleggio con conducente) 700 parcheggiatori 350 costruzioni 1700 rifiuti 4000 giochi 15.000.” Stime del valore dell’abusivismo in milioni di euro nel 2014.

pretesto 5 f pagine 90, 143


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Š Chiarelettere editore srl Soci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A. Lorenzo Fazio (direttore editoriale) Sandro Parenzo Guido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.) Sede: Via Guerrazzi, 9 - Milano isbn 978-88-6190-632-7 Prima edizione: ottobre 2014 www.chiarelettere.it blog / interviste / libri in uscita


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Roberto Ippolito

Abusivi

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© 2014 Chiarelettere editore srl Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, ha conosciuto un nuovo successo con Ignoranti (Chiarelettere, 2013), denunciando il grave arretramento dell’istruzione e della cultura. In precedenza ha pubblicato con Bompiani i best seller Evasori (2008) e Il Bel Paese maltrattato (2010) e prima ancora è stato autore Laterza. Organizzatore di eventi culturali, è il direttore editoriale del festival letterario di Ragusa «A tutto volume» e di «Libri al centro», il primo evento di una settimana mai realizzato in un centro commerciale, Cinecittàdue a Roma, e l’ideatore di «Nel baule» al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo nella capitale. Ha curato a lungo l’economia per il quotidiano «La Stampa». È stato direttore della comunicazione della Confindustria e delle relazioni esterne dell’Università Luiss, dove ha insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.


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Sommario

abusivi Questo libro Perfino nell’aldilà

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Corpi sostituiti 11 – La cognata non prevista nella tomba 12 – Verande per i loculi 13 – Che affare il cimitero 14 – Pompe funebri in nero 16 – Le bare nelle discariche 17

Cattiva cura delle anime e del corpo

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La Madonna cementata 19 – L’abito non fa il prete 20 – Capelli e prezzi tagliati 21 – Tutti i massaggi, nessuna qualifica 22 – Dentisti non abilitati 23 – Condanna dopo il dente frantumato 24 – Sotto il camice un imbroglione 25 – Curati da chi non ha il diritto 27 – Medici creativi 28 – Stamina senza biologi iscritti 30

Quando l’economia non chiede il permesso

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Asparagi con il trucco 31 – Alberi abbattuti per un chilometro e quattrocento metri 31 – Furia nel bosco 33 – I forni fantasma 33 – Distributori di pericoli 35 – Tre officine a marzo 36 – Più denunce al Nord 38 – Veterinario con la tessera altrui 39 – Tanti pazienti, niente tasse 40 – Dalle agenzie immobiliari ai campi da sci senza titoli 40 – Operazioni finanziarie rischiose 42 – La banca della ’ndrangheta 43 – Lavoro nero in crescita 44

Giungla di città Chiosco sulla rotatoria e nella piazza pubblica 47 – L’avanzata dei locali 49 – Caduta del rispetto delle norme e del buon gusto 51 – La rivolta delle forchette 52 – Muri occupati 54 – Bruttezza in cartellone 56 – Spot fra le nuvole 57

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© 2014 Chiarelettere editore srl Shopping shock

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Storie di carciofi 59 – Piccoli fornelli per strada 60 – Tra le soluzioni: spiaggia sforbiciata 61 – Città peggiorata 63 – Le battaglie romane degli ombrelli e dei pennelli 65 – «Impossibile presidiare» 66 – Affari per almeno 9 miliardi 68

(Mal)tempo libero

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Il ballo dei finti dilettanti 70 – Anche nelle stazioni di servizio 71 – Miliardi che danzano 72 – Altro che volontariato! 74 – Sagre selvagge 75 – Rischio allagamento 76 – Agriturismi fantasma 77 – Posti letto dilatati 78 – Ombrelloni sequestrati 80

Patente mai avuta

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L’indimenticabile gita scolastica 81 – Scuolabus fermati 82 – La tradizione dei pullmini illegali 83 – L’irritazione dei tassisti regolari 85 – L’invasione dei noleggi 87 – Spacciati per voli umanitari 88

Professione parcheggiatore

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Il pizzo e il subappalto 89 – Ricorso alla violenza 90 – Il rifiuto della ventenne 91 – Gomme squarciate 92 – Uniti contro il pizzo di strada 94 – Pettorina e ricevute 95 – Attaccamento al lavoro 96

Opere private

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Torrente deviato 97 – Costa trasformata con il porticciolo 98 – La strada nel bosco 99 – Il Comune fa suo il ponticello spuntato nella notte 101

Il mattone selvaggio incoraggiato

103

La protesta dei bambini 103 – Il vescovo: eccesso di giustizia 104 – Neanche la procura sa 105 – L’incoraggiamento a continuare 107 – Operai al lavoro nonostante i sigilli 109 – Accade nel Parco 110 – Nonostante i morti 112

Un gioco da ragazzi

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Le scommesse dei minori 114 – La finta cartoleria 116 – Nuovi operatori 117

Fenomeno bestiale Il porcile nell’anfiteatro 119 – Il bollo falso del kebab 120 – I cavalli come le persone 121 – I cani della malavita 122 – Calci e pugni per il tonno rosso 123 – Arresti per le vongole 125 – Un mare di infrazioni 126

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© 2014 Chiarelettere editore srl Qualunque posto buono per i rifiuti

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Seduto sul water sotto casa 128 – Amianto nell’area archeologica 129 – I bidoni all’Agenzia delle entrate 130 – Gli scarti sulla strada 132 – I fiumi prediletti 133 – Responsabilità negli ospedali 134 – Sempre peggio in mare 135 – Il cimitero dei frigoriferi 137 – Offensiva delle mafie 138

La realtà non vista Il vigile supplente 141 – Arte all’insaputa del sindaco 142 – Che affare 143

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A Irene e Alice


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Questo libro

Lavoravo. Cercavo. Trovavo. Una dopo l’altra, mettevo insieme tante storie per costruire questo libro. Un’infinità. Sarei dovuto essere contento. Invece più di una volta ho confessato avvilito all’Editore: «È troppo. Credimi, sto trovando troppo». Gliel’ho detto nonostante il timore di non riuscire a farmi comprendere. Sono stato proprio io a proporgli di raccontare in un libro con più casi possibili gli abusivi, cioè i cittadini, i lavoratori, i professionisti, gli imprenditori o gli artigiani che agiscono ignorando le regole e non disponendo dei requisiti e dei permessi necessari. Le mie parole potevano apparire paradossali. Ma sarebbe stato ancora più paradossale che lui mi avesse chiesto: «E non sei soddisfatto di avere tanti episodi da poter raccontare?». Per fortuna non l’ha fatto. In questo modo ha tenuto a bada la mia inquietudine crescente. Ma ho rischiato di essere considerato confuso, disorientato e addirittura sconvolto. Un autore con queste caratteristiche non è certamente l’ideale. In realtà se, durante la raccolta delle informazioni e dei materiali, l’Editore mi avesse definito confuso, disorientato e addirittura sconvolto non avrebbe sbagliato. In certi momenti mi sono sentito schiacciato dalla miriade di vicende e situazioni in cui mi sono imbattuto. Mi sono sentito soverchiato. Ero (sono) sgomento per quello che ho trovato. Questo libro è troppo. L’abusivismo è peggio, molto peggio di quello che avrei pensato. Non risparmia nulla, nessun campo. Si manifesta in qualunque zona. Gli abusivi non hanno pudori, non hanno remore, non hanno limiti.


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Abusivi

Prima di mettermi all’opera sapevo di qualche dentista abusivo, ma come avrei potuto immaginare l’esistenza di uno studio condiviso da padre e figlio entrambi senza requisiti? Ho ottenuto i numeri degli abusivi smascherati dai carabinieri sul fronte medico: spaventosi. Quasi ogni giorno vengono scoperti un dentista e un medico che non potrebbero esercitare la professione. Ho preso nota, soffrendo. Sono andato avanti. Ho indagato su varie attività economiche. E sono saltati fuori i panettieri abusivi, i macelli abusivi, i meccanici abusivi, i benzinai abusivi. I benzinai? Sì, ce ne sono. Come ci sono discoteche e sagre abusive. Ho proseguito. Mi sono dedicato ai taxi cercando di capire la dimensione dell’illegalità. Non ho raccolto soltanto numeri impressionanti: ho trovato sulla mia strada perfino tassisti senza la patente. Proprio così: senza la patente. Mica solo loro però: ci sono anche autisti di linee abusive di pullmini che ne sono privi. Poi mi sono venuti incontro gli scuolabus irregolari senza assicurazione. Ogni giorno ci sono bambini che viaggiano su mezzi abusivi pericolosi e senza garanzie. Penso a loro e sono turbato. Ma ho scoperto anche che i veicoli fuorilegge, cioè senza l’assicurazione obbligatoria, sono stimati quattro milioni, l’8 per cento di quelli circolanti. I loro conducenti, almeno in una certa misura, sono potenziali pirati della strada: non coperti da una polizza, nell’eventualità di un incidente potrebbero preferire la fuga. Sono andato avanti così per mesi, travolto dalle brutte notizie scovate da una parte all’altra dell’Italia, dalle inverosimili scoperte della guardia di finanza o del corpo forestale oppure dei vigili urbani, dai cupi rapporti di varie organizzazioni, dalle denunce di associazioni. Sono rimasto sbalordito da quello che ho trovato. Non mi capacitavo. Tuttavia nascondo il mio sconforto e propongo al Lettore, come mi ero ripromesso, più casi possibili, documentati e dettagliati. Uno attaccato all’altro: una raffica. Come è capitato a me, qualcuno potrebbe, forse, sentirsi schiacciato dalla quantità di storie. A parziale consolazione, posso dire che ne avrei


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Questo libro

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illustrate tante altre se a un certo punto non avessi dovuto consegnare il testo. L’abusivismo pervade la società italiana. Esagero? Purtroppo no. La mia inchiesta documenta la capillarità del fenomeno. Il grande malaffare convive con una miriade di infrazioni, violazioni e reati più o meno piccoli e poco considerati proprio per la ridotta dimensione. Ma tutti insieme rappresentano una pesante distorsione da vedere e di cui rendersi conto. Per evidenziare la capillarità, perciò, mi soffermo poco sui traffici di rifiuti delle mafie, benché gravissimi, mentre descrivo come in tutta Italia sorgano discariche abusive. Dentro c’è di tutto, amianto compreso. Non mi soffermo sugli ecomostri tristemente noti, ma porto alla ribalta gli innumerevoli casi in cui il mattone selvaggio colpisce, arrivando anche ad accampare la pretesa di affermare un assurdo diritto di farlo. Segnalo i commercianti che lamentano l’invasione degli ambulanti non autorizzati, ma pongo in primo piano i tanti che invadono gli angoli più belli delle città con tavolini, stufette e gazebo non autorizzati di rara bruttezza. Testimonio l’allergia tutta italiana alle regole. E sottolineo: tutta italiana. L’illegalità nazionale, è amaro metterlo in risalto, è enorme e non è davvero sensato prendersela con gli extracomunitari. I quali, a volte, sono anche vittime di racket italiani. Parcheggiatori abusivi storici si ritirano subappaltando delle aree a immigrati. La malavita prospera con la propria illegalità e promuove quella degli altri. L’abusivismo nelle sue diverse forme è un affare colossale che ingrossa le grandi organizzazioni criminali in alcuni settori prediletti, dai rifiuti ai giochi clandestini, ma procura anche vantaggi a tanti. Alla fine del libro, tirando le somme, sono in grado di stimare le attività svolte senza le autorizzazioni necessarie per 42 miliardi nel 2014. Aggirando la legge, viene evitato accuratamente anche il fisco. Gli abusivi alimentano una quota significativa dei 130 miliardi di euro di evasione valutata, gravando sui conti pubblici e sul livello delle tasse pagate al posto loro dagli onesti.


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