“Uomini non ci si improvvisa, e nella lotta politica italiana ciò che più dolorosamente sorprende è la mancanza dell’uomo. Non dell’uomo grande, di cui non vogliamo neanche sentir parlare, ma dell’uomo reale, con il suo modesto, insostituibile corredo di qualità morali.”
www.chiarelettere.it I S B N 978-88-6190-234-3
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788861 902343
€ , Progetto grafico: David Pearson
don Primo Mazzolari Come pecore in mezzo ai lupi
don Primo Mazzolari (‒)
COME PECORE IN MEZZO AI LUPI DON PRIMO MAZZOLARI INSTANT BOOK CHIARELETTERE
CHIARELETTERE Instant Book Date: 17/10/2011 Designer: David Pearson e. david@davidpearsondesign.com t. +44 (0) 20 7837 6654 Trimmed size: 110·0mm (w) x 180·0mm (h) Spine width: 9·0mm ISBN: 9788861902343 Special instructions: Each title in the Instant Book series uses 1 x PANTONE colour (PANTONE 206 U) and 1 x process colour (black); is to be printed on a cotton-rich, uncoated cover board (approx. 300gsm) and finished with matt varnish or equivalent invisible sealant. The front cover artwork is to be subtly debossed (see page 2 for deboss guide).
Š 2011 Chiarelettere editore srl
instant book Discorsi e testimonianze di pensiero libero, piccoli saggi, articoli, lettere. Contro censure e condizionamenti. Libri politici per cercare un’altra politica e ritrovare un pensiero forte. Libri del passato pensati per il futuro. Usiamoli.
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don primo mazzolari (Boschetto di Cremona 1890 – Cremona 1959)
Di famiglia contadina, nel 1912 è ordinato sacerdote. La sua esperienza pastorale si svolge nelle terre d’origine, prima a Cicognara poi a Bozzolo (Mantova). La sua concezione della Chiesa inizia a procurargli i primi attacchi da parte del Vaticano. Già La più bella avventura, una delle sue prime opere, viene condannata dal Sant’Uffizio. Alle censure vaticane si aggiungono le condanne del regime fascista, che ordinerà il sequestro di un’altra sua opera, Tempo di credere, giudicata «non conforme allo spirito del tempo». Don Primo Mazzolari continua la sua missione con coerenza e determinazione: denuncia la chiusura dei cattolici nell’indifferenza, appoggia e sostiene la Resistenza partigiana, ragione per cui sarà costretto alla clandestinità per evitare la cattura. Nel 1949 fonda il quindicinale «Adesso», di cui sarà animatore fino alla morte. L’autorità ecclesiastica continua a ostacolarlo, vietandogli di predicare fuori dalla sua parrocchia e di scrivere su temi sociali. La riabilitazione avverrà solo nel ’59, poco prima della morte, quando Mazzolari è ricevuto da papa Giovanni XXIII che aveva da poco dato l’annuncio del Concilio vaticano II.
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don Primo Mazzolari
Come pecore in mezzo ai lupi
chiarelettere Š 2011 Chiarelettere editore srl
© Chiarelettere editore srl Soci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A. Lorenzo Fazio (direttore editoriale) Sandro Parenzo Guido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.) Sede: via Melzi d’Eril, 44 – Milano ISBN 978-88-6190-234-3 Prima edizione: novembre 2011 www.chiarelettere.it BLOG / INTERVISTE / LIBRI IN USCITA
Pubblicato su licenza della Fondazione don Primo Mazzolari, Bozzolo (Mantova) e delle Edizioni Dehoniane Bologna.
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Sommario
Nota editoriale Perché oggi di don Virginio Colmegna
VII IX
come pecore in mezzo ai lupi
Prima di tutto
5
La politica del peggio 5 - Questa democrazia 8 - Il nostro impegno 12 - Non si fa buona politica con la pattumiera 16 - «Conoscevo un camerata...» 23 - Non a destra non a sinistra non al centro, ma in alto 25
Il futuro dei giovani
29
Parole a un giovane 29 - Discorso sottovoce ai giovani... e agli altri 38
Imparare la tolleranza
45
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Il mestiere dell’uomo
57
Domani 57 - Guardando al domani 64 - Lettera a un «partigiano» 67 - Lezione e valori della Resistenza italiana 73
Giustizia sociale
79
Non hanno da mangiare 79 - A un industriale 83 - Addio clienti! 91 - Della pazienza in democrazia 94
Siamo tutti comunisti
99
Bibliografia delle opere di don Primo Mazzolari 125
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Nota editoriale
Proponiamo una selezione degli scritti politici di don Primo Mazzolari, composti tra il 1940 e il 1955. Il libro è introdotto da una premessa di don Virginio Colmegna ed è diviso in cinque parti. La prima parte raccoglie gli interventi più attuali e dirompenti (La politica del peggio, Questa democrazia, Il nostro impegno, Non si fa buona politica con la pattumiera, «Conoscevo un camerata...», Non a destra non a sinistra non al centro, ma in alto): scritti negli anni Quaranta, rappresentano ancora oggi una straordinaria provocazione morale e intellettuale. Le parti che seguono sono dedicate ai giovani (Parole a un giovane, Discorso sottovoce ai giovani... e agli altri), chiamati a riscoprire la passione politica dopo le delusioni della guerra; alla tolleranza; al mestiere dell’uomo (Domani, Guardando al domani, Lettera a un «partigiano», Lezione e valori della Resistenza italiana), per rinnovare e ripulire la politica corrotta e clientelare; alla giustizia sociale (Non hanno da mangiare, A un industriale, Addio clienti!, Della pazienza in democrazia), sempre dalla parte degli ultimi. L’ultima parte (Siamo tutti comunisti) presenta una riflessione di don Mazzolari sul comunismo non come dottrina politica o sistema di pensiero ma come stato d’animo, molto vicino all’ideale dell’impegno politico cristiano. Tutti gli scritti qui pubblicati sono ripresi dal volume Scritti politici, edizione critica a cura di Matteo Truffelli, con la prefazione di Giorgio Campanini, EDB, Bologna 2010. Con l’unica eccezione del testo Il nostro impegno, pubblicato in Impegno con Cristo, edizione critica a cura di Giorgio Vecchio, EDB, Bologna 2007.
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Perché oggi di don Virginio Colmegna
La politica non deve essere facoltativa Ho accettato di introdurre questa raccolta di scritti di don Primo Mazzolari con la consapevolezza che il suo pensiero sia di straordinaria attualità nel contesto sociale di oggi, con particolare riferimento alla crisi politica, culturale, economica, etica in cui versa il nostro paese. «Ci impegniamo, noi e non gli altri, senza pretese, per trovare un senso alla vita. Non ci interessa la carriera, non ci interessa il denaro. Abbiamo il cuore giovane» sono alcuni pensieri di uno dei primi testi di questa raccolta. I suoi scritti parlano a donne, uomini, giovani di oggi, credenti, dubbiosi, persone in ricerca, provenienti da diversi mondi culturali. Parlano alla Chiesa di oggi, la sollecitano a essere profetica, radicata nel Vangelo di Gesù, promotrice di una testimonianza di vita sobria, semplice, ispirata al Vangelo delle Beatitudini. I suoi scritti sollecitano a un impegno politico che non mette tra parentesi le motivazioni valoriali, che parte proprio da quella passione, da quegli ideali di giustizia, pace, non violenza, fraternità autentica. © 2011 Chiarelettere editore srl
X
Come pecore in mezzo ai lupi
Ho fatto un curioso esercizio di lettura, ho cercato per ogni testo di vedere la data, tentando di trovare una loro attualizzazione: ho scoperto che davvero sono carichi di un’attualità sorprendente. La politica rappresenta il filo conduttore forte: è una politica esigente, non facoltativa; un impegno che sa coinvolgere il cuore, le passioni, ed esige uno stile di vita coerente con gli ideali che la animano e che «ci impegnano, noi e non gli altri». Ho allora cercato di calarmi nell’oggi: ritroviamo un grande impegno di giovani, di comunità, di gruppi sociali, di famiglie ospitali in esperienze cariche di socialità e solidarietà. È l’immenso mondo che chiamiamo, in modo impreciso, «del volontariato», che esprime una società civile che non si rassegna all’individualismo e all’indifferenza verso gli altri. È la grande forza trainante delle motivazioni ideali, della carità e dell’altruismo, che concepisce la gratuità come valore, il bene relazionale come capace di diventare impresa economica, di esprimere la capacità di costruire legami sociali veri. È una società plurale, dove anche tradizioni culturali diverse hanno ritrovato un solidale cammino comune. Una società non più anonima La caduta, a volte rovinosa, delle ideologie ha lasciato spazio a una crescita tumultuosa, ma ricca di esperienze che hanno reso la società civile non anonima ma davvero, per dirla con il grande sociologo scomparso Achille Ardigò, «mondo vitale». Vi sta, in que© 2011 Chiarelettere editore srl
Perché oggi
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sto mondo plurale e motivato all’impegno verso gli altri, una grande domanda di senso alla vita, di riscoperta del gratuito come valore vero e bello, del dono come orientamento, capace anche di farsi economia sociale. L’attualità degli scritti di don Mazzolari scatta con questa domanda: come mai questa ricchezza sociale non è entrata a rinnovare la politica? Anzi, sembrerebbe confinata nella retorica esortativa, al più nella buona testimonianza, che quando si affaccia alla politica esprime una vertenzialità frammentata, spesso residuale. Don Mazzolari ci richiama oggi a riscoprire che quella domanda etica, di senso, spesso ispirata e alimentata dal Vangelo, deve diventare energia politica, deve ambire a diventare protagonista del cambiamento, capace di rinnovare la politica anche nel linguaggio. In questi anni l’impegno sociale è stato spesso confinato in quello che si è chiamato «prepolitico», correndo il rischio di una frammentazione, una certa autoreferenzialità, un’apologetica della testimonianza, finendo per abbandonare la politica a se stessa, anzi, prendendone garbatamente le distanze. Qui sta l’attualità provocatoria degli scritti di don Mazzolari: lasciare la zona detta del «prepolitico» e farsi nuova cultura politica, partecipata, rilanciando la connessione virtuosa tra etica e impegno politico, riscoprendo una soggettività che ha il coraggio del servizio disinteressato, del bene comune come responsabilità. Coloro che si impegnano in politica non devono diventare improvvisamente estranei al mondo che li ha motivati, assorbendo così una grande solitudine, preoccupati come si è che la politica © 2011 Chiarelettere editore srl
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Come pecore in mezzo ai lupi
porti con sé il pluralismo delle scelte, una cultura del limite, una costante ricerca non del bene ideale, ma del bene possibile. Va interrotta questa chiusura nel «prepolitico», e bisogna cogliere l’urgenza che questi mondi vitali, con la loro carica etica, entrino a pieno titolo a legittimare e a farsi promotori di una politica diversa, competente ma coraggiosamente sollecitata a farsi classe dirigente. Per una politica competente e responsabile Quando nelle nostre comunità si dice «non dobbiamo dividerci e quindi parliamo di valori, di motivazioni ma non di politica perché divide» non si compie un percorso corretto, perché non facilitiamo il discernimento come confronto e insinuiamo il dubbio che l’impegno politico sia un limite forse necessario, ma non capace di essere un’esigenza doverosa. Lasciamo così un vuoto che poi è riempito da una pseudocultura politica di carattere lobbistico, dove la politica serve per i propri interessi anche nobili, ma favorisce la degenerazione in clientelismo o in una perdita di quella ampiezza di orizzonti, anche sofferti, che don Mazzolari con i suoi scritti fa intravedere. Si pensi a tutto l’impegno per la pace, per la promozione attiva della non violenza che don Mazzolari richiama, soffrendo anche per il ritardo della Chiesa a non legittimare per nessun motivo la guerra. Tutta questa radicalità profetica incontra la politica, la esige per non diventare semplicemente esortativa. Qui sta la sfida esaltante della politica, che non © 2011 Chiarelettere editore srl
Perché oggi
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è arrendevolezza o semplice pragmatismo del possibile, ma cammino tra ostacoli, dove bisogna ritrovare il consenso senza sacrificare la ricerca di ciò che è giusto e riempire di interrogativi anche inquietanti, che ci spingono sempre a rientrare nella società civile, a stare tra la gente, per alimentare l’energia del cambiamento. La politica deve essere competente, plurale, deve pensarsi come servizio, gestendo il potere in modo responsabile, esprimendo professionalità, capacità anche di impresa e di sviluppo. Il cosiddetto mondo del volontariato deve entrare in questo nuovo scenario che Mazzolari aveva anticipato nel suo periodo storico; egli farebbe oggi probabilmente una polemica aspra con chi usa la cosiddetta appartenenza al mondo cattolico per la difesa di alcuni principi detti non negoziabili e poi sorvola su altri inquietanti silenzi sugli stili di vita o su richiami a visioni solidali che sono agli antipodi, su chiusure intolleranti verso chi è fragile o straniero. La cultura della paura, della sicurezza intesa solo come ordine pubblico, della difesa intollerabile di una situazione di disuguaglianza tra ricchi e poveri, della cancellazione di diritti inalienabili è da contrastare non solo dando risposte concrete, ma consolidando anche un impegno politico che diventa promotore di alternativa vera. Non è intransigenza, ma dovere culturale, di una cultura politica solida. Anche l’economia ha bisogno dell’etica: lo ricorda con insistenza il magistero della Chiesa. Queste però non possono essere esortazioni che tutti raccolgono e poi ciascuno prosegue con la sua traiettoria, vanificando l’in© 2011 Chiarelettere editore srl
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Come pecore in mezzo ai lupi
vito a dare sostanza politica a quei richiami. Abbiamo bisogno di ritornare alla politica, di far ripartire da quei «luoghi caldi di senso» le ragioni dell’impegno, di ritrovare la passione del perché impegnarsi, di entrare in un discernimento dove il disinteresse e la sobrietà si fanno non comportamenti privati senza incidenza pubblica, ma motivazioni cogenti che orientano scelte politiche. I giovani chiedono di voltare pagina Non possiamo assistere a questa degenerazione della politica. I giovani, coloro che stanno ancora esaltando l’impegno volontario, chiedono di voltare pagina. Don Mazzolari, che ha vissuto il dramma di due guerre mondiali, il periodo della Resistenza, ci lascia questa straordinaria attualità di uno spazio pubblico non di anonimi, ma di persone che vivono la fecondità del legame tra etica e politica. E allora il cosiddetto «prepolitico» di don Mazzolari si fa politico. L’utopia non è una stanza dei ricordi, è un modo possibile di stare nella storia che si vive, per orientarla a un futuro migliore. È anche una grande sfida educativa e formativa. La politica ci richiama all’arte di educare, ci fa fare i conti con la realtà e con le debolezze di agenzie che proclamano valori ma non si interrogano sul perché non riescono a suscitare consenso adeguato. Riprendiamo quel linguaggio non solo esortativo, ma di promozione sociale che don Mazzolari ha indicato e che questa raccolta di scritti mette bene in luce. © 2011 Chiarelettere editore srl
Perché oggi
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Mi sovviene, ad esempio, quanto scrive in una lettera (1° dicembre 1946): «Ma quale partito oggi in Italia ha il coraggio di predicare che bisogna pagare le tasse? Chi è disposto a dare l’esempio di onestà tributaria?». E nel 1950: «Questa è politica da pattumiera». Ancora, il 27 settembre 1946: «Prima di essere ammessi a un partito ci vorrebbe la promozione a uomo». Potremmo continuare in questo esercizio di attualità, ma forse conviene rileggere tutti gli scritti con quell’urgenza che anch’io sento, quella di capire in che modo riportare nella politica questo linguaggio non come esercizio retorico, ma come nuova necessità nell’agire politico. «Voltare pagina» significa anche questo. Avverto che in questo compito i tanti laboratori e luoghi «caldi» di società civile sono punti di partenza strategici. Per me ritorna quell’intuizione che il cardinale Carlo Maria Martini mi lasciò affidandomi la Casa della carità: «Rendila un luogo di ospitalità da cui guardare alla città, rimetterla in moto con l’ascolto che nasce ospitando le tante fragilità umane, anche le nostre». Ce ne sono tanti di questi laboratori: rendiamoli protagonisti di questa nuova esigenza di politica e di laicità che si sente chiamata a una responsabilità sociale vera. «Solo chi si misura nella folla col proprio cuore e confronta sulla strada e sulla barricata la propria anima può sperare di essere ascoltato in un’ora non lontana, quando il pensar bene, disgiunto dal pagare di persona, non sarà neanche preso in considerazione» (don Primo Mazzolari, 1943). © 2011 Chiarelettere editore srl
“Uomini non ci si improvvisa, e nella lotta politica italiana ciò che più dolorosamente sorprende è la mancanza dell’uomo. Non dell’uomo grande, di cui non vogliamo neanche sentir parlare, ma dell’uomo reale, con il suo modesto, insostituibile corredo di qualità morali.”
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don Primo Mazzolari Come pecore in mezzo ai lupi
don Primo Mazzolari (‒)
COME PECORE IN MEZZO AI LUPI DON PRIMO MAZZOLARI INSTANT BOOK CHIARELETTERE
CHIARELETTERE Instant Book Date: 17/10/2011 Designer: David Pearson e. david@davidpearsondesign.com t. +44 (0) 20 7837 6654 Trimmed size: 110·0mm (w) x 180·0mm (h) Spine width: 9·0mm ISBN: 9788861902343 Special instructions: Each title in the Instant Book series uses 1 x PANTONE colour (PANTONE 206 U) and 1 x process colour (black); is to be printed on a cotton-rich, uncoated cover board (approx. 300gsm) and finished with matt varnish or equivalent invisible sealant. The front cover artwork is to be subtly debossed (see page 2 for deboss guide).