Š Chiarelettere editore srl Soci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A. Lorenzo Fazio (direttore editoriale) Sandro Parenzo Guido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.) Sede: via Guerrazzi 9, 20145 Milano isbn 978-88-6190-703-4 Prima edizione: ottobre 2016 Fotocomposizione: Compos 90 S.r.l. - Milano
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Antonio Manzini
Orfani bianchi
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orfani bianchi
Secondo la definizione originale di Trivers, l’investimento parentale è qualsiasi atto compiuto da un genitore per aumentare le probabilità di sopravvivenza della prole. Danilo Mainardi, Dizionario di etologia
Prima parte
Sulla lama del rasoio
Da: mirta.mitea@gmail.com A: ilie-mitea@list.ru Perché non mi scrivi, Ilie? Nonna mi ha detto che hai tre voti insufficienti. Dice che stai sempre in giro con Andrea Monteanu e lo sai che a me quello non piace. Tu devi andare a scuola e studiare ogni giorno, non solo quando fanno le interrogazioni o ci sono i compiti in classe. Sempre. E se spendi tutti i soldi per andare in giro con Monteanu, come mi ha detto nonna, non mi piace, anzi, mi fai piangere il cuore. Sai quanto costano quei soldi? Promettimi che non succede più, che obbedisci a nonna Tatiana e che non fai stare in pensiero tua madre. E scrivimi. Tua madre Da: mirta.mitea@gmail.com A: boris_noica@list.ru Padre, ho bisogno di parlare con mamma. Le può chiedere perché Ilie non mi risponde? Provo anche sul cellulare ma ce l’ha sempre staccato. Ha già finito i soldi che gli avevo caricato? Quando lo vede per favore gli dica di scrivermi. Poi dovrebbe dire a mamma che fra tre giorni mando la roba con Pavel. Arriverà al paese il 25. Le dica di controllare sempre
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Orfani bianchi
bene dentro le tasche laterali, mi raccomando. I soldi li metto lì. Mi avverta se c’è bisogno di qualcosa. Sua, Mirta Mitea Da: boris_noica@list.ru A: mirta.mitea@gmail.com Cara Mirta, tua madre è qui con me. Ti chiede se puoi comprarle una medicina che qui non si trova, si chiama Almarytm, e se per favore la puoi spedire con Pavel. Tua madre dice: Ilie sta bene, ma va a scuola un giorno sì e altri tre no. È stanco, non può più fare tutti quei chilometri ogni mattina con la neve. Si gelano i piedi e la scuola è fredda. Tua madre dice: Forse dovresti tornare, anche solo due giorni. Lei non ce la fa, ormai è anziana. Ha una tosse da giorni che con questo freddo non le passa. Sempre tua madre dice: L’elettricità ora costa più di duecento lei al mese e le medicine si portano via la pensione del compianto tuo padre. Poi c’è il problema della stufa. Questo te lo dico sinceramente è una brutta cosa. È troppo vecchia e fa fumo. Potremo risolvere la cosa? Che il signore illumini la tua via. Padre Boris Da: mirta.mitea@gmail.com A: boris_noica@list.ru Padre, può dire a mia madre che io non posso tornare? Non posso, non ho i giorni liberi per almeno due mesi. La stufa posso provare a prenderla qui in Italia. A legna, costa sui cinquecento euro e poi la spedisco con Pavel. Qualcuno poi la può montare? E la tosse? Che dice il medico? Padre Boris, può provare a parlare lei con Ilie che non si fa sentire?
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Da: boris_noica@list.ru A: mirta.mitea@gmail.com Cara Mirta, con Ilie ci parlerò io. Ma credo che la cosa migliore da fare è continuare a scrivergli. Tutto quello che ti succede. Così magari ha la sensazione di averti qui accanto. E non preoccuparti se quello che scrivi è noioso. Per lui non lo è. Si beve con gli occhi le tue lettere. Passando alla tosse di Tatiana, il medico dice che è sì una brutta tosse, ma niente che un buon antibiotico non possa risolvere. Lo sai com’è tua madre, piena di ansie e di paure, ma le cose vanno bene. Se riesci a risolvere la stufa è una bella cosa. Qui al paese costa un occhio della testa e non è abbastanza buona. Con l’aiuto di Nostro Signore Gesù e dei Santi vedrai che tutto si aggiusterà. Ilie è un bambino vivace, ride e gioca, non gli va di andare a scuola. Ma alla sua età tu e io eravamo forse diversi? Stai tranquilla, e che il Signore Iddio vegli su di te. Da: mirta.mitea@gmail.com A: ilie-mitea@list.ru Caro Ilie, ora mamma ti racconta un fatto. Ero in camera mia quando mi sono sentita chiamare dalla signora Olivia dall’altra parte della casa. Era mezzanotte. Ogni tanto la signora fa così, si sveglia all’improvviso, chissà cosa le dice la testa. Mi sono alzata e sono andata da lei. «Che c’è Olivia, che succede?» le chiedo. Sta a letto, con le coperte tirate fino al mento e chissà come ha acceso l’abat-jour. Mi guarda e mi dice: «Ho fame! Che c’è per pranzo?». Capito Ilie? A mezzanotte! Io ero stanca morta, e allora le dico: «Olivia, non è ora di pranzo. È ora di dormire!». Ma lei non si accontenta: «Non voglio il brodo, e neanche il minestrone. Voglio la pasta!».