numerose copertine di dischi per artisti italiani e internazionali, da Claudio Baglioni a Vinicio Capossela, Paolo Conte, Pino Daniele, Gianna Nannini, Pavarotti, Vasco Rossi, a Kate Bush, Bob Dylan, Paul McCartney, Lou Reed e Frank Zappa. È stato per vent’anni uno dei fotografi personali di Fabrizio De André, alla cui figura e opera ha dedicato tre libri a loro modo definitivi - Fabrizio De André. E poi, il futuro (Mondadori 2001), Fabrizio De André. Una goccia di splendore (Rizzoli 2007), Fabrizio De André & PFM. Evaporati in una nuvola rock (con Franz Di Cioccio, Chiarelettere 2008) - e una mostra personale, Sguardi randagi. Harari è anche uno dei curatori della grande mostra multimediale dedicata al cantautore da Palazzo Ducale, a Genova. Tra i suoi libri più recenti The Beat Goes On (con Fernanda Pivano, Mondadori 2004), Vasco! (Edel 2006), Wall Of Sound (HRR 2007), Mia Martini. L’ultima occasione per vivere (con Menico Caroli, Tea 2009) e Chia. I guerrieri in San Domenico (HRR 2010). www.guidoharari.com
FONDAZIONE GIORGIO GABER
Costituitasi come Associazione Culturale pochi mesi dopo la scomparsa dell’artista e poi, dal 2006, come Fondazione con la presidenza di Paolo Dal Bon, ha tra gli obbiettivi principali quello di raccogliere tutta la documentazione audio, video e fotografica disponibile su Gaber, oltre a tutti i testi editi e inediti, al fine di costruire un archivio completo e ufficiale da mettere a disposizione di quanti desiderino avvicinarsi e approfondire la sua opera; nonché di confrontarne la portata culturale e verificarne l’attualità di pensiero in un incessante dialogo a tutto campo con i rappresentanti del teatro, della musica d’autore, dello spettacolo e della cultura contemporanei. I progetti che hanno sinora contraddistinto l’operato della Associazione e sono stati poi recepiti, fatti propri e sviluppati ulteriormente dalla Fondazione Giorgio Gaber, sono il Festival “Teatro Canzone”, la costituzione di un archivio digitale completo sull’artista, e la realizzazione e promozione di diversi progetti divulgativi, soprattutto per i più giovani, con una serie di iniziative, incontri, spettacoli e progetti specifici rivolti alle scuole. www.giorgiogaber.it
Perché invece di esibire la nostra moralina liberista e permissiva non abbiamo dato uno sguardo all’avanzata dello Sviluppo? Perché invece di parlare di buoni e di cattivi non abbiamo visto dove andava la Produzione? Perché non abbiamo alzato un muro contro la mano invisibile del Mercato? Perché abbiamo ceduto all’allegria del consumo? Perché abbiamo spalancato la porta al superfluo? Perché gridavamo contro i padroni e compravamo i motorini ai figli? Perché non abbiamo mai parlato di essenzialità? Perché non siamo riusciti a creare una razza diversa? Una razza che si ribellasse alla violenza dell’oggetto e alla mascherata della libertà? Liberi di fare tutto, di essere tutto, un tutto che è uguale a niente. Quale muro avete alzato contro il potere senza volto? Perché odiate per frustrazione e non per scelta? Perché vi accanite contro nemici imbecilli e superati? Perché spargete così male la rabbia che vi consuma? - GIORGIO GABER www.chiarelettere.it
ISBN 978-88-6190-112-4 e 59,00
GABERL’illogica utopia
GUIDO HARARI fotografo e giornalista musicale, ha firmato
Se abbiamo già sperimentato quanto possa fare male una dittatura militare, non sappiamo ancora quanto possa fare male la dittatura della stupidità. - Giorgio Gaber “È bello quando parla Gaber”, canta Enzo Jannacci, l’amico corsaro di sempre, ricordando quanto il signor G, a quarant’anni esatti dalla sua prima apparizione sulla scena del Piccolo Teatro di Milano, rimanga, oltre che fine affabulatore e artista totale, una delle rare coscienze civili del secondo Novecento italiano.
GABER L’illogica utopia
Autobiografia per parole e immagini a cura di Guido Harari in collaborazione con la FONDAZIONE GIORGIO GABER
Questo libro non vuol essere solo l’“autobiografia” di Gaber, ma anche una sorta di breviario irreligioso per liberi pensatori. Nelle sue parole soffia il vento di una morale di lotta, insieme all’ansia di un’etica nuova e di un ritorno al luogo del pensiero. Immerso nel suo tempo, Gaber auspica, anzi esige un neorinascimento, un nuovo umanesimo e, con esso, un individuo nuovo, fatto di privato e di politico. È questa “l’illogica utopia” del titolo, condita di un “appassionato pessimismo” che l’artista vorrebbe detonatore di uno slancio vitale e gioioso verso un futuro tutto da inventare. La viva voce di Gaber guida il lettore in un lungo e appassionante viaggio, ricostruito attraverso lo sterminato archivio della Fondazione Giorgio Gaber dei cui tesori viene qui presentata per la prima volta una corposa sintesi, con trascrizioni di materiali audio e video, interviste, manoscritti e testi spesso inediti, memorabilia, rare copertine di dischi e una messe di immagini tratte anche dagli archivi dei fotografi che più da vicino hanno seguito l’artista. Una cronologia dettagliata e una discografia completano questo volume facendone un prezioso riferimento per chiunque voglia addentrarsi nel pensiero gaberiano.