Š 2014 Chiarelettere editore srl
Pamphlet, documenti, storie REVERSE
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Š Chiarelettere editore srl Soci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A. Lorenzo Fazio (direttore editoriale) Sandro Parenzo Guido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.) Sede: Via Guerrazzi, 9 - Milano isbn
978-88-6190-598-6
Prima edizione: novembre 2014 www.chiarelettere.it blog / interviste / libri in uscita
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Giovanni Fasanella Giuseppe Rocca
La storia di Igor Markevicˇ
chiarelettere
© 2014 Chiarelettere editore srl Giovanni Fasanella è giornalista, documentarista e sceneggiatore. È autore di molti libri d’inchiesta sulla storia segreta italiana. Fra i più recenti: Intrigo internazionale (con Rosario Priore, Chiarelettere 2010), 1861. La storia del Risorgimento che non c’è sui libri di storia (con Antonella Grippo, Sperling&Kupfer 2010), Il golpe inglese (con Mario J. Cereghino, Chiarelettere 2011), Intrighi d’Italia (con Antonella Grippo, Sperling&Kupfer 2012), Viaggio in treno con suspense (con Andrea Camilleri, Raffaele La Capria, Stefano Malatesta, Dacia Maraini, Dante Matelli, Vieri Razzini e Sandro Viola, Neri Pozza 2012), Una lunga trattativa (Chiarelettere 2013), Le carte segrete del Duce (con Mario J. Cereghino, Mondadori 2014), 1915. Il fronte segreto dell’intelligence (con Antonella Grippo, Sperling&Kupfer 2014), Berlinguer deve morire (con Corrado Incerti, Sperling&Kupfer 2014). Per la tv ha scritto Il sorteggio (interpretato da Beppe Fiorello e Giorgio Faletti, Rai1 2010). Fra i documentari: Il sol dell’avvenire (con Gianfranco Pannone, 2008) e S.B. Io lo conoscevo bene (con Giacomo Durzi, 2012). Con Giuseppe Rocca è autore de Il misterioso intermediario. Igor’ Markevicˇ e il caso Moro, pubblicato da Einaudi nel 2003, oggi fuori commercio, riproposto qui in un’edizione aggiornata e ampliata. Giuseppe Rocca è regista e sceneggiatore; fino al 2014 ha insegnato all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico. In teatro ha privilegiato repertori dimenticati, come le Farse cavajole, mai rappresentate in epoca moderna. Ha diretto il film Lontano in fondo agli occhi, Mostra di Venezia 2000 (Targa d’argento e Grolla d’oro a Saint-Vincent 2000; col titolo The Impure Glance ha vinto il premio Best Cinematography al Woodstock Film Festival 2001). Ha sceneggiato Il resto di niente, Mostra di Venezia 2004 (con Maria De Medeiros, premio Flaiano 2005, premio Bufalino 2006) e Il sorteggio (con Beppe Fiorello e Giorgio Faletti, Rai1 2010, premio al XII International Festival of Detective Film di Mosca 2010). Ha vinto due premi Solinas con Una lingua tagliata (1988) e Il bambino che impazzì d’amore (1991), il Prix manuscript de Vercorin con L’harmonie de cristal (Svizzera 1993), il premio Moravia con Il diavolo va e viene (1993). Con Giovanni Fasanella è autore de Il misterioso intermediario. Igor’ Markevicˇ e il caso Moro, pubblicato da Einaudi nel 2003, oggi fuori commercio, riproposto qui in un’edizione aggiornata e ampliata.
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Sommario
l a s tori a di i go r ma rk ev ic Questo libro Premessa alla nuova edizione
5 11
Prima parte. Markevicˇ, i Caetani e i loro mondi Il druido 23 Il paradiso perduto 33 Démon femelle 48 Le api regine 59 Uno strano triangolo 77 Icaro e Orfeo 89 La gorgone dagli occhi felini 109 Alla destra del re del villaggio 120 Il misterioso intermediario 144 Guerra psicologica e giornali 162 Topazia 193 Una villa al tramonto 203
© 2014 Chiarelettere editore srl Il Congresso per la libertà della cultura Mimì, Marguerite, Elena e don Raffaele Feldenkrais, l’uomo di Ben-Gurion Il richiamo della Grande Madre Russia Ordo ab Chao
218 244 268 279 299
Seconda parte. Un’ipotesi fondata Unus et trinus Il Signore di Gladio Place des Ternes
343 369 408
Appendice «Il libro che mancava.» Storia di questo libro, dopo la sua pubblicazione Atto di citazione
423 443
Comparsa di costituzione e risposta 463 Sentenza 479
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A Daniela, Giusi, Tullio e Orsola
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Avvenne che da cose piccole e modeste germinò e quindi maturò un seguito, che avrebbe assunto proporzioni e significati non pensati né previsti agli inizi. In guerra assai più che non in pace tutto si lega ed è destinato a durare. Raimondo Craveri, La campagna d’Italia e i servizi segreti, 1980
A un tratto, tutto sembra ingarbugliato come una matassa: ci sono delle tragedie passeggere, delle crisi, un ingorgo. Poi un concorso di accordi invisibili taglia il nodo: il movimento si libera e si ritrova. Igor Markevicˇ, Métaphysique de la Place de Ternes, in Être et avoir été, 1980
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Questo libro
Se un libro viene criticato (com’è successo al nostro Il misterioso intermediario. Igor’ Markevicˇ e il caso Moro, pubblicato da Einaudi nel 2003), la prima domanda da porsi è dove abbiano sbagliato gli autori. Ce lo siamo chiesto, abbiamo individuato i difetti e, nel limite del possibile, abbiamo cercato di correggerli. Se però le critiche si trasformano in un ostracismo brutale, violento e sistematico, che può sconfinare a volte persino nell’intimidazione (come pure è capitato al nostro testo), allora la domanda da porsi è se per caso non siano stati toccati nervi sensibili. E non c’è dubbio che il rapporto tra mondo dell’arte, intelligence ed esoterismo, il filo rosso che corre lungo tutte queste pagine, sia un nervo ultrasensibile, tabù inviolabile, argomento da cui stare il più possibile alla larga. Perché, allora, abbiamo deciso di tornare in libreria? Innanzitutto, una precisazione. Nessuno dei due autori ha particolari interessi per l’esoterismo né tangenze di alcun tipo con ambienti iniziatici. Lo prova anche solo il fatto che la prima edizione di questo libro ha ricevuto biasimi, per alcune inesattezze al riguardo, da siti internet dedicati a questo tipo di temi. Eravamo accusati, per l’appunto, di essere dei profani, cioè, etimologicamente, di non godere dell’accesso al tempio della loro Sapienza.
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La storia di Igor Markevicˇ
Chi ci ha tirato dentro questi territori è stato lo stesso famoso direttore d’orchestra di origine russa, Igor Markevicˇ, di cui eravamo impegnati a seguire le tracce. Neanche questo protagonista è stato una nostra scelta. L’aveva messo sotto i riflettori l’inchiesta della Commissione parlamentare sulle stragi e sul terrorismo, assegnandogli un ruolo non secondario nella tragedia di Aldo Moro. Quello, appunto, di ipotetico intermediario nella trattativa fra Brigate rosse e diversi servizi segreti per la liberazione dell’ostaggio. Allora molte personalità della cultura e specialmente della musica (qualcuna anche ironizzando) avevano espresso la loro perplessità su quella ipotesi o, addirittura, dichiarato un inaffondabile e perfino pregiudiziale convincimento dell’impossibilità che un grande musicista possa essere implicato con il terrorismo. Quasi un assioma: come dire, per esempio, che un prelato non può essere implicato in casi di pedofilia. Per fornire qualche ulteriore dato a chi avesse avuto voglia o necessità di formulare un giudizio in merito, ci eravamo interrogati su quale vita avesse avuto il Maestro Igor Markevicˇ e se il suo itinerario di formazione, di relazioni e di affetti fosse o no compatibile con la ricostruzione della Commissione stragi. Prendemmo a guida le due autobiografie che egli ha lasciato, le testimonianze di quelli che l’avevano conosciuto e i ricordi di suo figlio Oleg Caetani, come lui direttore d’orchestra. Il libro, però, non riuscì a comunicare all’opinione pubblica questo suo intento di supporto. Non avvenne per il disinteresse dei lettori, i quali, anzi, con il loro gradimento, avevano proiettato il titolo nei primi posti delle classifiche di vendita. Accadde, invece, per il manifestarsi di alcune volontà avverse, delle quali diamo conto nell’Appendice.
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Questo libro 7
Ci è parso giusto, allora, ridare allo scritto la vita alla quale ogni idea ha diritto e che, a suo tempo, gli fu negata. Ripubblicandolo undici anni dopo, in un panorama arricchito da nuovi materiali, dalla disponibilità di nuovi documenti e dall’apertura di molti archivi, prima secretati, si sono rese necessarie modifiche e aggiunte in molte sue parti. Abbiamo, prima di tutto, cambiato il titolo. Quello di prima induceva l’errata percezione che si stesse per proporre un’ennesima ricostruzione della dolorosa vicenda di Aldo Moro. Chi era interessato a inediti dettagli sul delitto politico restava deluso da una lunga attesa, visto che del sequestro si parlava negli ultimi tre capitoli. Quello che abbiamo fin qui detto, invece, è che si è voluto in realtà ricostruire proprio il lungo percorso che ha portato Markevicˇ fino all’ipotesi di un suo coinvolgimento in quel caso. Il nuovo titolo, inoltre, dà conto anche delle rilevanti integrazioni, degli aggiornamenti bibliografici e dell’aggiunta di capitoli, completamente nuovi. In particolare, si sono sottolineati e irrobustiti alcuni fili accennati ne Il misterioso intermediario. Uno è la presenza tacita, ma predominante, della politica britannica nel Mediterraneo (che in Italia diventò perfino pervasiva) in funzione sia degli interessi petroliferi ed economici dell’United Kingdom, sia di quelli strategici di Jalta. Un altro è l’approfondimento che mostra come il Psychological Warfare Branch (il dipartimento di propaganda e guerra psicologica dei servizi segreti alleati) non si sia sciolto all’approssimarsi della fine del conflitto, ma si sia trasformato in altri organismi più adatti alla gestione del dopoguerra e al condizionamento culturale e psicologico dei vincitori sui paesi sconfitti.
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La storia di Igor Markevicˇ
Si è poi focalizzato lo sguardo sugli ultimi Caetani (gli aristocratici proprietari del palazzo situato nell’omonima via dove fu rinvenuto il cadavere di Moro), rimasti un po’ come figuranti speciali nella precedente edizione, e sulla «magia» della loro oasi di Ninfa. Vengono così alla ribalta le figure, peraltro interessanti e affascinanti, di alcuni di essi, come quelle di Leone e di sua zia Ersilia Caetani Lovatelli. Per dare spazio a questi attori, il nuovo libro accentua una delle caratteristiche di quello originario. Già nella precedente prefazione, infatti, avvertivamo il lettore sull’eclissarsi di Markevicˇ per molte pagine e per alcuni capitoli. Non è distrazione degli autori, bensì un loro preciso intento: quello di raccontare non solo il personaggio, ma anche i contesti che lo hanno via via impregnato o dei quali si è voluto deliberatamente materiare. A tratti sembra infatti che la figura abbandoni il quadro e che lo sfondo venga in primo piano. A poco a poco, però, capovolgendo il dipinto, si scopre che quelli che sembravano montagne e alberi tratteggiano le fattezze del protagonista nascosto. O, come nelle immagini dell’Arcimboldo, il pullulare disordinato di ortaggi e frutta costruisce il personaggio effigiato. Markevicˇ, dunque, come uomo plurale, come un camaleonte che si colora e si confonde con ambienti tenebrosi, sulfurei e ramificati, come le radici delle piante di Ninfa, delle quali si leggerà. È questo – auspichiamo – che alla fine darà la possibilità al lettore di decidere se la vita del Maestro e «quel certo Novecento» del quale essa si è fatta in qualche modo epitome, rendono o no plausibili le risultanze della Commissione stragi. Abbiamo, infine, irrobustito i capitoli finali sul caso Moro, inserendo notizie, testimonianze e documenti, ai quali prima d’ora non avevamo avuto accesso. Fra gli altri,
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Questo libro 9
ci è stato di grande aiuto il presidente della Repubblica emerito Francesco Cossiga. Con Il misterioso intermediario aveva un rapporto complesso e combattuto. In pubblico, in qualche occasione ne aveva preso bonariamente le distanze. Ma in privato ne era attratto. Era affascinato dalla figura di Markevicˇ e mostrava una curiosità quasi morbosa per il suo sistema di relazioni. Ancora di più, però, lo interessava la famosa seduta spiritica a cui, durante i cinquantacinque giorni del sequestro, aveva partecipato Romano Prodi. Prima di morire, ci ha consegnato un documento dei servizi segreti tedeschi che era in suo possesso. Parla del ruolo della rete Stay-behind (Gladio) nella vicenda Moro, proiettando un fascio di luce anche intorno al piattino, che si sarebbe mosso su quel tavolino, a sentire Prodi e gli altri illustri partecipanti alla seduta spiritica, spinto dall’energia degli spiriti evocati... I documenti dell’Appendice dimostrano che la Storia ha fatto giustizia. La causa promossa contro di noi dagli eredi di Sir Hubert Howard, gentiluomo inglese imparentato con i Caetani e cugino acquisito di Markevicˇ, si è conclusa con una piena assoluzione e con una sentenza che merita di essere conosciuta e che dovrebbe fare giurisprudenza. Essa, infatti, ribadisce il diritto che – specialmente in eventi di grande portata storica e politica –, per arrivare alla verità, è lecito anche avanzare ipotesi, se sono fondate. E la nostra – ha sancito il giudice – lo era. Era questa la vita che noi auguravamo al nostro libro. Quella di portare a compimento due intenzioni dei suoi autori. Far conoscere in tutto il suo spessore un personaggio assai complesso, che potrebbe essere un tassello piccolo o grande di un terribile puzzle e sul quale, da una parte e dall’altra,
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La storia di Igor Markevicˇ
sono stati espressi giudizi senza le dovute informazioni. E, inoltre, formulare un’ipotesi che potrebbe aiutare a collocare quella tessera. Un ostracismo, ben orchestrato da una campagna mediatica e da pressioni indebite, ha impedito alla vita di un libro il suo diritto. È per affermare questo diritto che lo ripubblichiamo. Giovanni Fasanella Giuseppe Rocca
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