OLTRE LA SIEPE è un libro visionario e innovativo, che prova a ripensare l’economia senza cavalcare la moda della decrescita felice. Gallegati mette al centro della sua riflessione la nostra vita, rilegge la crisi economica di questo inizio secolo come un fatto strutturale, smaschera la natura profonda della legge innaturale che da decenni contraddistingue il nostro stare al mondo (vivere per lavorare, lavorare per consumare). Il paradigma della crescita quantitativa e illimitata è fallito, ma c’è un’altra crescita possibile (Gallegati la chiama a-crescita), in cui l’innovazione ha un ruolo fondamentale, la distribuzione del reddito può essere più giusta, l’essere umano può riscoprire quella dimensione del vivere bene che non è un’utopia. Basta solo saperla vedere. Mauro Gallegati insegna Macroeconomia avanzata presso l’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona. Professore ordinario in Italia, collabora in varie attività di ricerca con il premio Nobel Joseph Stiglitz e con Bruce Greenwald, docente alla Columbia University.
Mauro Gallegati OLTRE LA SIEPE
“Ci vuole un’altra vita.” Franco Battiato
“Avremo un domani solo se riusciremo a cambiare il modo di vivere di oggi. Abbiamo bisogno di un movimento che ci aiuti a essere più consapevoli e che cambi il modo di far politica.” Joseph Stiglitz, Mauro Gallegati
OLTRE LA SIEPE Mauro Gallegati
www.chiarelettere.it I S B N 978-88-6190-556-6
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788861 905566
L’ECONOMIA CHE VERRÀ 12,00
Š 2014 Chiarelettere editore srl
Grazie per aver scaricato il primo capitolo del libro disponibile in esclusiva per gli iscritti alla newsletter di Chiarelettere. Nel sito www.chiarelettere.it potrai trovare tutti i dettagli su questo volume. Qualora tu decida di leggere il libro acquistandolo online o in libreria ti segnalo che attraverso il sito potrai scrivere una recensione o inviare domande all’autore per approfondire gli argomenti da lui trattati. Buona lettura, Lorenzo Fazio Direttore editoriale Chiarelettere
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Pamphlet, documenti, storie REVERSE
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Š Chiarelettere editore srl Soci: Gruppo Editoriale Mauri Spagnol S.p.A. Lorenzo Fazio (direttore editoriale) Sandro Parenzo Guido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.) Sede: Via Guerrazzi, 9 – Milano isbn 978-88-6190-556-6 Prima edizione: marzo 2014 www.chiarelettere.it blog / interviste / libri in uscita
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Mauro Gallegati
Oltre la siepe
chiarelettere
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Mauro Gallegati è professore di Economia presso l’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona. È stato allievo di Giorgio Fuà e di Hyman Minsky. È stato visiting professor in diverse università, tra cui Stanford, MIT e Columbia. Nel comitato editoriale di numerose riviste scientifiche, coordinatore di varie ricerche europee, è ora responsabile di una task force di Inet sulla Grande recessione. La sua ricerca include l’analisi dell’economia come sistema complesso, fluttuazioni economiche, dinamiche non lineari, modelli di fragilità finanziaria e agenti eterogenei che interagiscono. È considerato uno dei pionieri della modellistica economica fondata sugli agenti (Agent Based Models). Gallegati è ben conosciuto per i suoi lavori ampiamente citati con Joseph E. Stiglitz e Bruce Greenwald sulle asimmetrie informative, le crisi finanziarie e gli Abm. Nel comitato scientifico del Bes, si (pre)occupa del tema della sostenibilità. È autore di varie monografie e i suoi lavori sono pubblicati in riviste internazionali di economia, econometria, storia economica, storia del pensiero economico, matematica, complessità ed econofisica.
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Sommario
o ltre l a s i epe Premessa 5 Questo libro
Lavorare per vivere (bene) 9 – La dittatura del Pil 14 – Le origini del benessere in economia 18 – Verso un’economia della partecipazione 20
Liberiamoci dal Pil
Il Pil: una misura sbagliata della nostra vita 23 – Il Pil è misurabile? 24 – Cosa misura il Pil? 26 – Benessere e felicità quando il Pil cresce 28 – Per lasciarci alle spalle il Pil, da che parte dobbiamo andare? 34 – Pil e benessere in Italia 41
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La Grande recessione: disuguaglianza e crisi strutturale 49 Un circolo vizioso 49 – La disuguaglianza oggi 51 – La ragione strutturale della Grande recessione 55 – La globalizzazione 63 – La, malintesa, deregolamentazione del mercato 67 – L’applicazione della trickle down economics 69 – Lo sfruttamento di rendite di posizione 71 – La distribuzione del reddito in Italia 75 – Gli effetti della disuguaglianza 82 – Inefficienza distorsiva 82 – Sostenibilità 83 – Domanda aggregata 85 – A mo’ di conclusione 88
Vie di fuga
Cosa si può fare dell’euro 91 – Cambiare la politica del debito 100 – Se l’Italia facesse l’Italia 113
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L’economia che verrà
L’interazione complessa della sostenibilità 125 – Dal paradosso della produttività... 126 – ... alla sostenibilità 131 – Lavorare meno 135 – Domandate e vi sarà dato, forse 142 – Prima della scomparsa del lavoro, nuovi lavori 142 – La redistribuzione dei redditi e delle risorse 143 – Un reddito di cittadinanza legato al welfare 145
125
Conclusioni 149 Appendice Oltre il Pil
Il Pil verde 159 – L’Indice di sviluppo umano Isu 160 – Il Better Life Index 161 – L’Indice di benessere economico sostenibile 162 – L’Indicatore di progresso genuino 164 – La Felicità interna lorda 164 – Il Benessere equo e sostenibile 165 – La Commissione Sarkozy 167
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Bibliografia 173
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oltre l a siepe
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A Silvia e Giacomo, che spero non avranno bisogno di congelarmi per riscuotere quella pensione che le generazioni precedenti han rubato alla loro ipotecando il futuro
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Premessa
L’economia ha pervaso la nostra vita. L’ha trasformata, liberandoci da lavori schiavizzanti, ma rendendoci schiavi di altri meccanismi che non controlliamo. Produciamo e consumiamo, ma è quel che vogliamo? Be’, io no. Simili a criceti in una ruota, corriamo inseguendo il denaro, ma il benessere è sempre lontano. Scrivere sul futuro lontano ha un grande vantaggio: se ci si sbaglia nessuno potrà reclamare all’autore le sue previsioni erronee. Purché l’orizzonte sia lungo davvero. E il nostro speriamo lo sia abbastanza da permetterci di modificare lo svolgere del futuro senza che l’ecosistema o le interazioni sociali ci obblighino a farlo. Quel che chiedo al lettore è di dimenticare ciò che è stato e che non tornerà; di volgere lo sguardo al futuro e immaginarlo. Cercando magari di sognare di modificarlo, di non subirlo come un evento naturale e l’unico percorso possibile. Il futuro non è predeterminato, la storia non è già scritta. Possiamo, almeno in parte, provare a cambiarla. Un po’ come quando andavo a trovare Giorgio Fuà con mio figlio Giacomo piccino. Di solito gli raccontavo storie di fantasia stravolgendo il fumetto scritto su «Topolino». E per renderle più interessanti agli occhi di un bimbo le «arricchivo» di richiami scatologici. Così quando Fuà pre-
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Oltre la siepe
se sulle ginocchia Giacomo iniziando a leggergli la vera storia di un «Topolino» del 1948, Giacomo dopo poche pagine lo interruppe chiedendogli: «Ma in questo “Topolino”, Paperino non fa mai le puzzette?». Da tempo sappiamo che la crescita economica è dovuta alla tecnologia che si è materializzata in innovazioni. Queste ci hanno consentito di liberarci, almeno in parte, dalla maledizione biblica – lavorerai con sudore –, ma spesso a costo di rendere le nostre vite dipendenti dal consumo, per perpetuare la crescita e tenere vitale il sistema economico. È la tecnologia che, da contadini che eravamo, ci ha reso prima operai e poi impiegati; da lavoratori dipendenti a imprenditori di noi stessi. Ma è anche la tecnologia che ha prodotto la crisi ambientale e quella economica di oggi, con la sua carenza cronica di lavoro e l’iniqua distribuzione delle risorse. Questa è però solo una delle possibili vie percorribili. E percorse. Siamo di fronte a un primo bivio: proseguire lungo il sentiero, di cui individuiamo già i pericoli, o imboccarne altri, incerti perché nuovi e solo immaginabili, indirizzando la tecnologia. Un volo di fantasia che il futuro renderà reale. Se è vero che la tecnologia ha consentito di aumentare la produzione, e quindi il reddito, è giunta l’ora di interrogarci sull’opportunità di continuare il cammino che vede strettamente legati tecnologia e Pil o investigare sentieri alternativi che leghino l’aumento tecnologico a diverse dimensioni dell’esistenza (tempo libero, scolarizzazione, una vita lunga e sana, ad esempio) in armonia con la natura. Questo è un libro breve, nella tradizione marchigiana di Rossini, che amava ricordare: battuta tagliata non fu mai fischiata. Ho sempre trovato insopportabili quelli che ci vorrebbero costringere alla lettura di tomi elefantiaci, a
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meno che non si tratti di Proust o non si scrivano vocabolari (ma in quel caso nessuno che non sia un cretino lo legge). Ho cercato di seguire il suggerimento di Montaigne: nessuno è esente dal dire sciocchezze; l’importante è dirle senza presunzione.
Ringrazio per commenti, suggerimenti e consigli Piero Alessandrini, Paolo Alessandroni, Emiliano Brancaccio, Elisabetta Croce Angelini, Domenico Delli Gatti, Jean-Paul Fitoussi, Giorgio Gattei, Enrico Giovannini, Bruce Greenwald, Claudio Gnesutta, Peter Howitt, Emiliano Mondrone, Pier Carlo Padoan, Mario Pianta, Roberto Petrini, Paolo Pini, Fabiola Riccardini, Raffaella Rose, Joe Stiglitz, Giovanna Tatò, Stefano Zamagni e Adelino Zanini; il gruppo con cui collaboro al DiSES dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona (e dintorni): Fabio Clementi, Simone Landini, Antonio Palestrini, Luca Riccetti, Alberto Russo, Gabriele Tedeschi e, in particolare, Ermanno Catullo e Ruggero Grilli per la loro «indiscussa» abilità nel programmare in LaTeX. Grazie a Davide Gurrera e Riccardo Di Leo per l’encomiabile lavoro di editing. Molti di loro hanno letto e commentato varie stesure di questo libro. Oltre a osservazioni profonde e puntuali, delle quali sono certo debitore, la cosa più sorprendente è che alcuni sono rimasti miei amici anche dopo la lettura. Domenico ha materializzato il mio amico di fantasia e spesso mi ha spiegato quel che penso. E a volte ero pure d’accordo coi miei pensieri, dice.
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Questo libro L’uomo, monotono universo, crede allargarsi i beni e dalle sue mani febbrili non escono senza fine che limiti. Giuseppe Ungaretti
Lavorare per vivere (bene) Questo libro immagina l’economia che verrà. Quella che potrebbe essere verosimile una volta che riuscissimo a emanciparci dall’egemonia del vivere per consumare, e quindi del lavorare per consumare, anziché del vivere bene. Un cambio di paradigma reso necessario dalla consapevolezza di trovarci in un mondo finito, in un ambito malthusiano mitigato dalle innovazioni di processo,1 dove l’umanità interagisce con l’ambiente. 1
Le innovazioni sono generalmente distinte dagli economisti in innovazioni di processo, di prodotto e dirompenti (disruptive). Quelle di processo consentono di produrre una certa quantità di beni impiegando meno risorse; le seconde generano nuovi prodotti o migliorano quelli esistenti. Le prime consentirebbero di affrancarci dallo stato stazionario, purché tali innovazioni siano risparmiatrici di risorse ed energia. Quelle del secondo tipo permettono invece di allargare le possibilità di scelta arricchendo il numero di prodotti. Un’innovazione dirompente è invece quella che contribuisce a creare un nuovo mercato e va a sostituire una tecnologia precedente: dalla diffusione di queste, purché rispettose dello stock di risorse non-riproducibili, ci si può legittimamente attendere uno sviluppo delle nostre economie. Se tale condizione viene rispettata l’economia è sostenibile. In presenza di una progressiva riduzione dello stock di risorse esauribili, sotto condizioni probabili quanto la rinuncia
OLTRE LA SIEPE è un libro visionario e innovativo, che prova a ripensare l’economia senza cavalcare la moda della decrescita felice. Gallegati mette al centro della sua riflessione la nostra vita, rilegge la crisi economica di questo inizio secolo come un fatto strutturale, smaschera la natura profonda della legge innaturale che da decenni contraddistingue il nostro stare al mondo (vivere per lavorare, lavorare per consumare). Il paradigma della crescita quantitativa e illimitata è fallito, ma c’è un’altra crescita possibile (Gallegati la chiama a-crescita), in cui l’innovazione ha un ruolo fondamentale, la distribuzione del reddito può essere più giusta, l’essere umano può riscoprire quella dimensione del vivere bene che non è un’utopia. Basta solo saperla vedere. Mauro Gallegati insegna Macroeconomia avanzata presso l’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona. Professore ordinario in Italia, collabora in varie attività di ricerca con il premio Nobel Joseph Stiglitz e con Bruce Greenwald, docente alla Columbia University.
Mauro Gallegati OLTRE LA SIEPE
“Ci vuole un’altra vita.” Franco Battiato
“Avremo un domani solo se riusciremo a cambiare il modo di vivere di oggi. Abbiamo bisogno di un movimento che ci aiuti a essere più consapevoli e che cambi il modo di far politica.” Joseph Stiglitz, Mauro Gallegati
OLTRE LA SIEPE Mauro Gallegati
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