Š 2014 Chiarelettere editore srl
Š Chiarelettere editore srl Soci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A. Lorenzo Fazio (direttore editoriale) Sandro Parenzo Guido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.) Sede: Via Guerrazzi, 9 - Milano isbn
978-88-6190-644-0
Prima edizione: novembre 2014 Testi e realizzazione grafica pretenziosa: Emanuele Martorelli Foto: Annalisa Polli Impaginazione: Studio Editoriale Littera www.chiarelettere.it blog / interviste / libri in uscita
Š 2014 Chiarelettere editore srl Emanuele Martorelli
Starmale
chiarelettere
© 2014 Chiarelettere editore srl Emanuele Martorelli cresce e si sviluppa in altezza a Roma fin dal 1976. Musicista, videomaker, giornalista e antropologo, è autore di colonne sonore per spot e documentari (Renault, Geo & Geo, Cnn). Collabora con diverse riviste in modalità interinale seppure divertita. Ha vinto numerosi premi sia da cantautore (Premio Rino Gaetano 2007, Premio Fabrizio de André 2009), sia con cortometraggi e videoclip a basso budget ma che simulano costi importanti. Ha pubblicato due cd, Storie illustrate in La minore (2008), Diario tragicomico di una crisi (2009), e le opere multimediali D’un tratto, Piero (2009) e Condominio 23 (2012), contenenti romanzi, colonne sonore e videoclip da lui stesso realizzati. Dal 2012 è direttore artistico di Albe Animate, Festival internazionale itinerante di arti visive. Si batte da tempo per ridurre la globalizzazione a livello rionale. Nel tempo libero adora svenire.
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EDITTORIALE
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approfondimenti, ricette, copertine scomposte
vo si ce n di re in pp a
(s)FOCUS:
GADGET:
idee regalo per uno shopping elegante seppure compulsivo
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ZOODIACO:
uno sguardo impietoso sulle zone buie di ogni segno zodiacale
L’ANGOLO DEL RIFIUTO: proposte di lavoro a tasso e dignità zero
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TEST PSICOATTITUDINALI DI SCRITTURA CREMATIVA: per dire il non detto con stile impeccabile
COPERTINE:
tutte le cover raccolte per un malessere indicizzato
PAGINA DEI 89 RINGRAZI
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“A poster
EdiTtoriale
iori, è sempre una casualità.
«Starmale» è nato per caso, dopo l’ennesimo servizio sul benessere trasmesso o letto chissà dove. In contrapposizione netta all’ondata di riviste che, nella pretesa di fronteggiare il malessere, finiscono per snobbarlo amplificandone gli effetti. Un ipotetico mensile che negli strilli di copertina affronti tutte quelle tematiche a tratti ignorate da una società a pudore multiplo, che alla paura di un malessere vissuto in maniera imbarazzata e imbarazzante sostituisce un vile rimosso. Su «Starmale» quella rimozione è diventata un affondo gridato, soprattassato al 23%. Un modo diverso di reagire a un’epoca che non va compresa, ma somatizzata. Dal 2010 ho realizzato alcune copertine, rifiutate da diverse testate satiriche. Nell’agosto del 2013 un numero è stato inserito su un social network. Tre giorni dopo aveva fatto il giro della rete, introducendomi alla trafila che ha portato successivamente alla creazione di un sito: proposte, offerte di lavoro a tasso e dignità zero, richieste di collaborazione non retribuite, autori più o meno noti a sondare il terreno per poi svanire nel nulla. Il trionfo della modernità. In breve, dentro «Starmale» è iniziato a confluire tutto quello che, da giornalista pubblicista, mi era stato sconsigliato di scrivere collaborando con altre redazioni, a sostegno di un giornalismo e di un’editoria che fanno leva sulla svalutazione pre-impostata del lettore. Nei mesi successivi avrei capito cosa spaventa molti sedicenti produttori di idee: i progetti strutturati e le idee (fin troppo) chiare, rafforzando la convinzione che la crisi di cui tanto si parla è di intenti, prima che di mezzi. Le migliori proposte, al solito, sono arrivate dall’alto. «Starmale» mi è stato richiesto con una formula accattivante quanto assodata: è tutto meraviglioso, ma il lettore (come lo spettatore) non merita tanto. Occorre limare i contenuti: noi capiamo bene, gli altri purtroppo no. D’altra parte, mi si offriva un’ottima vetrina senza retribuzione. Svuotare, svuotare, alé. L’unica cosa che ho finito per svuotare è stata la posta in arrivo. Per schermare il progetto (e sentirmi meno solo) ho iniziato a percepirmi come redazione. Col senno di poi, i miei tre psicanalisti convengono sul fatto che questo abbia contribuito a dare brio alla rivista, lavorando su una dissociazione in Dolby Surround tipica dell’era moderna. A oggi la rivista porta al trionfo il concetto di precariato, spingendolo dove nessuno aveva fatto. Così «Starmale» nasce già nella sua fase interinale, non ha una vera e propria sede legale (la legalità nel nostro paese è soggetta a imposte indecorose) né un gruppo di lavoro stabile. La redazione è di fatto (s)componibile e vanta collaboratori non continuativi e scostanti, a seconda delle esigenze.
© 2014 Chiarelettere editore srl Sfoggiamo un merchandising che tanta apprensione sta creando alle Borse e al Mercato europeo (e che trovate su www.starmale.net alla sezione shop, contattando il nostro Ufficio Svendita Idee). L’unica forma di pubblicità della rivista è stato ed è tuttora un passaparola offerto da chiunque abbia sentito il bisogno di condividerne i contenuti. Possiamo contare sull’aiuto e l’interesse di collaboratori e amici operanti nei vari settori artistici, ai quali mando ringrazi ufficiosi ora che finalmente sono riuscito a sedermi. Dietro ogni contenuto c’è stato un lavoro appassionato, divertito, intrapreso come una piccola guerra lampo ai danni di un’editoria già maestra nel combattersi da sola, che fa del cliché e degli stage non retribuiti il suo motore trainante. A fronte di un interesse sempre crescente verso la rivista abbiamo rifiutato tutte quelle proposte editoriali che sminuivano entrambe le parti, e atteso con ansia fuori misura qualcuno che fosse disposto a sposare un progetto più ampio e complesso, senza cavalcare in maniera dozzinale il fenomeno del contenuto virale in rete. Per quanto ci riguarda l’attesa è stata ricompensata e, grazie a un proficuo giocoforza che ha gettato parte dello staff di Chiarelettere in un esaurimento nervoso a gittata perpetua, questo libro ha visto la luce nell’unica maniera in cui probabilmente doveva vederla. Il volume è strutturato come un raccoglitore grafico con pagine e sezioni a incastro, quasi fossero sostituibili, precarie anche loro, pensate per essere staccate e regalate. Un inconsapevole esperimento psicosociale diventato un libro da ritagliare non completamente finito, su cui scrivere appunti, idee, concetti. Con numerosi spazi bianchi offerti a un lettore affrontato sempre e comunque a viso aperto e con curiosità. Un volume che incita alla scrittura, o al limite alla sovrascrittura. A quanti continuano a chiederci delucidazioni su una linea editoriale che sembra votata all’insensatezza, ripetiamo fieri: «Starmale» nasce con il chiaro intento di sopravvalutarsi, puntando sullo sperpero immotivato dell’idea. Prevede un lettore smaliziato al quale offre articoli a rimarcare un vuoto emotivo fresco, frizzante, contemporaneo. Non si limita al semplice rovesciamento di fronte, semmai opta per una decostruzione del disagio in stile liberty, con contenuti grafici accattivanti e squallidamente di tendenza. È un esperimento che presuppone uno sguardo autoinferto, nonché un affondo nei contenuti non ponderato, e che trasposto su carta finisce per collocarsi tra il libro multimediale e quello di illustrazione grafica: caratteristica che lo renderà inadatto a qualsiasi scaffale, e quindi destinato al reso. La sola forma di resa che siamo disposti a tollerare a fronte di un progetto difeso con le unghie, uniche parti a fondo perduto di un fisico oggi tassato in maniera atroce e sconsiderata.
”
l’Indirettore irresponsabile Emanuele Martorelli
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(s)FOCUS Psicodinamica, rapporti interpersonali, egocentrismo: tutto su come fronteggiare un momento storico che non meriterebbe nient’altro che sguardi e analisi superficiali.
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PSICODINAMICA
I piccoli accorgimenti per eludere l’autostima Ottenere tensione emotiva da un hobby Un flash mob in casa da soli? Oggi si può! Percepire il presente come rimpianto
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Instaurare un rapporto di sfiducia con il proprio Ego
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L’approfondimento
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Instaurare un rapporto di sfiducia con il proprio Ego
preti i momenti più patetici della nostra giornata enfatizzandone i tratti spinge l’Ego verso una frantumazione in stile Impero.
In psicanalisi l’Ego è quell’en-
tità psichica spesso ostile e dissociata che, operando una mediazione tra noi e l’esterno, finisce per remarci contro. Quante volte, durante un colloquio di lavoro o in momenti cruciali, il vostro Ego ha preso il sopravvento mandando all’aria situazioni praticamente risolte? Ecco alcuni consigli per ridurre il nostro borioso amico interiore a una misera appendice:
LA CONTRADDIZIONE IN REAL TIME: con-
traddire se stessi in tempo reale aiuta a stabilire una netta separazione con il proprio Ego. La situazione di assoluta perfezione, definita anche «jackpot emotivo», si realizza quando il soggetto riesce a parlarsi sopra da solo. LA CALUNNIA FATTA IN CASA: mettere in circolazione voci e malignità sulla propria persona è alla base del raggiungimento del nostro obiettivo. Offre inoltre un margine di vantaggio sulle calunnie messe in giro da altri, a quel punto percepite come fioche e poco incisive. L’AUTOCRITICA AIUTATA: la semplice autocritica è spesso inefficace contro gli Ego più strutturati. Assumere un attore che reinter-
Consigli pratici a basso profilo
Francesca Maria Lembi è psicosociologa esperta in apprendimento sterile e mnemonico, nonché impassibile vittima di stati d’ansia importanti. Tra le sue opere più note ricordiamo Quando l’Io sa di tappo e In cucina con l’astio, entrambe con pagine da colorare.
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MONDO AL FEMMINILE
Provare empatia per la gelosia di un’amica Bissare il ciclo mensile con leggerezza e ironia Il vestito adatto per uno stato d’ansia importante Gli esercizi mnemonici per non dimenticare gli errori del partner Instillare il senso di colpa usando solo i movimenti oculari 6
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do, un’ancora di salvezza nelle situazioni più disparate. Nella coppia è l’elemento che definisce i ruoli di oppresso e oppressore: parliamo del senso di colpa, pratica in cui il genere femminile svetta su un maschile decisamente in affanno. Tuttavia, questa affascinante disciplina esige metodo e attenzione, perché non è sufficiente lasciarsi andare a scenate degradanti a base di urla scomposte e lancio di oggettistica per suscitare rimorso nell’altro. Qui di seguito alcuni suggerimenti per un infallibile senso di colpa:
L’approfondimento
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È il motore che muove il mon-
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Instillare il senso di colpa usando solo i movimenti oculari
IL PROCESSO PROBATORIO: ripercorrere
analiticamente le tappe delle azioni dell’altro grazie ad accurati dossier, interpretando sia l’accusa sia la difesa. Alla fine emettere un verdetto che lascerà scontente entrambe le parti.
La parola all’esperto
generico
LO SGUARDO GIUDICANTE: fissare l’altra
persona con sguardo vacuo arcuando di tanto in tanto il sopracciglio, con costanti citazioni rubate al genere western. LA CASSAFORTE EMOTIVA: chiudersi a riccio formulando solo brevi onomatopee a intervalli di almeno mezz’ora crea nell’altro lo stato detto anche di «allerta morale». In casi estremi potete spacciare questi silenzi come piccoli omaggi a un precursore del genere, il maestro e compositore John Cage.
Maria Grazia Pierottavio è psicologa cognitiva con specializzazione in Conclusione Affrettata da Pregiudizio. Collabora con «Starmale» in maniera gratuita ma appassionata, cosa che contribuisce a rendere i suoi approfondimenti sempre costanti e dozzinali.
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RELAZIONARSI CON STILE
Sopperire con le urla alla povertà di argomentazioni Snobbare la spensieratezza altrui Scusarsi con fastidiosa insolenza Sminuire l’altro su più livelli contemporaneamente
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Combattere l’egocentrismo degli altri con uno smodato accentramento
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L’approfondimento
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Combattere l’egocentrismo degli altri con uno smodato accentramento
IL METODO VAN HELSING: ci sono casi
estremi, in cui i precedenti consigli si rivelano inutili. È allora opportuno munirsi di croce in legno, aglio, martello e pala.
Si nutrono della loro stessa la-
mentela, si relazionano agli altri sfoggiando i propri insuccessi, vi innalzano costantemente al ruolo di vincitori; sono i cosiddetti Vampiri Energetici, persone a noi prossime che, incapaci di ritagliarsi degli spazi sociali, assumono un ruolo sempre disponibile: quello degli sconfitti. Contrastarli non è affatto semplice, perché spesso agiscono nell’ombra. Di seguito alcuni consigli per limitarne il campo d’azione:
L’appunto ovvio offerto come oro colato
L’ORO NELLA LAMENTELA: scalzarli dal po-
dio dell’egomania precedendo le loro mosse con una lamentela costante e ripetuta, anticipando gli incontri con brevi trailer che introducano il vostro ingestibile malessere. L’ACTOR STUDIO: assumere toni cupi e sommessi lavorando sull’intonazione, così da conferire alle vostre confidenze lo statuto di dramma perpetuo e sperare in una nomination ai David di Donatello.
In esclusiva per i lettori di «Starmale» un buono valido per partecipare all’estrazione del concorso «Vestiti per l’Occasione»: vinci l’esclusivo costume da Vampiro Energetico.
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