Strage continua

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Abbiamo paura di tutto, ma non degli scontri stradali. Ogni anno muoiono almeno settemila persone, ma per molti sono vittime di serie B. Svizzera, Svezia e Francia investono più di venti euro per cittadino in sicurezza stradale, in Italia nemmeno un centesimo nel triennio 2004-2006 e 90 centesimi per il 2007-2009. Una strage di Stato, per assenza, per colpevole distrazione (ci costa 35 miliardi ogni anno). Ma la società civile reagisce: per legittima difesa, per non lasciare soli coloro che sono toccati dalla tragedia e spesso neanche risarciti, mentre il colpevole facilmente sfugge alla pena. Morire sulle strade è un problema da rimuovere, come una guerra che però non sposta voti e non fa spettacolo. Troppo solidi gli interessi in gioco (auto, telefoni, consumo di alcol, locali notturni). Un tragico intreccio, sulla nostra pelle, su quella dei giovani soprattutto. Questo libro è un viaggio fra le storie delle vittime e le leggi che ancora mancano, è la testimonianza di una ventisettenne che, come molti altri ragazzi, ha visto morire degli amici sulla strada e ha voluto provare a capire le ragioni di una strage continua e inaccettabile. Elena Valdini è nata a Piacenza nel 1981. Giornalista pubblicista, ha collaborato soprattutto con “Il Giorno”. Dal 2004 si occupa dei progetti editoriali della Fondazione Fabrizio De André Onlus, per conto della quale ha curato VOLAMMO DAVVERO (Rizzoli/BUR). Questo è il suo primo libro. www.chiarelettere.it I S B N 978-88-6190-065-3

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788861 900653

12,00 Progetto grafico: David Pearson www.davidpearsondesign.com

LA VERITÀ,VI PREGO, SULLE VITTIME DELLA STRADA

ElenaValdini STRAGE CONTINUA

“OGNI CADUTO SOMIGLIA A CHI RESTA, E GLIENE CHIEDE RAGIONE.” Cesare Pavese

“I TEMPI SONO MATURI PERCHÉ QUALCOSA CAMBI NELLA GIUSTIZIA, NELL’ASSISTENZA ALLE VITTIME E NELLA PREVENZIONE. LA SITUAZIONE È TROPPO GRAVE: I POLITICI NON POSSONO FINGERE DI NON SAPERE, DI NON VEDERE!” Giuseppa Cassaniti Mastrojeni Presidente Associazione italiana familiari e vittime della strada

STRAGE CONTINUA ElenaValdini PREFAZIONE DI

Massimo Cirri e Filippo Solibello UNA TRAGEDIA QUOTIDIANA INACCETTABILE PER UN PAESE CIVILE. PROVIAMO A FERMARLA



Pamphlet, documenti, storie REVERSE


Autori e amici di

chiarelettere Michele Ainis, Avventura Urbana Torino, Andrea Bajani, Gianni Barbacetto, Stefano Bartezzaghi, Oliviero Beha, Marco Belpoliti, Daniele Biacchessi, David Bidussa, Paolo Biondani, Tito Boeri, Caterina Bonvicini, Beatrice Borromeo, Alessandra Bortolami, Giovanna Boursier, Carla Buzza, Olindo Canali, Davide Carlucci, Luigi Carrozzo, Andrea Casalegno, Carla Castellacci, Massimo Cirri, Fernando Coratelli, Pino Corrias, Gabriele D’Autilia, Andrea Di Caro, Franz Di Cioccio, Gianni Dragoni, Giovanni Fasanella, Massimo Fini, Fondazione Fabrizio De André, Goffredo Fofi, Massimo Fubini, Milena Gabanelli, Vania Lucia Gaito, Pietro Garibaldi, Mario Gerevini, Gianluigi Gherzi, Salvatore Giannella, Francesco Giavazzi, Stefano Giovanardi, Franco Giustolisi, Didi Gnocchi, Peter Gomez, Beppe Grillo, Guido Harari, Ferdinando Imposimato, Karenfilm, Giorgio Lauro, Marco Lillo, Felice Lima, Giuseppe Lo Bianco, Saverio Lodato, Carmelo Lopapa, Vittorio Malagutti, Giorgio Meletti, Luca Mercalli, Lucia Millazzotto, Angelo Miotto, Letizia Moizzi, Giorgio Morbello, Alberto Nerazzini, Raffaele Oriani, Sandro Orlando, Pietro Palladino, David Pearson (graphic design), Maria Perosino, Renato Pezzini, Telmo Pievani, Paola Porciello (web editor), Marco Preve, Rosario Priore, Emanuela Provera, Sandro Provvisionato, Luca Rastello, Marco Revelli, Gianluigi Ricuperati, Sandra Rizza, Marco Rovelli, Claudio Sabelli Fioretti, Andrea Salerno, Laura Salvai, Ferruccio Sansa, Evelina Santangelo, Michele Santoro, Roberto Saviano, Matteo Scanni, Roberto Scarpinato, Filippo Solibello, Riccardo Staglianò, Bruno Tinti, Marco Travaglio, Elena Valdini, Carlo Zanda.


PRETESTO 1

f a pagina 120

“Perché non parlano degli scontri nei salotti buoni di Vespa? Io so tutto di Cogne. Non accade lo stesso per le vittime della strada…” Giordano Biserni, ex agente di polizia stradale, presidente dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale.


PRETESTO 2

f a pagina 119

“È come se tutti i giorni precipitasse un aereo con centodieci-centoventi persone, di cui sedici sono italiane.” L’Istat parla di 5669 morti, il sito del ministero della Salute di ottomila vittime l’anno, quello dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada di settemila: perché questa confusione?


f a pagina 111

“Con decreto del maggio 2008 il nuovo governo Berlusconi trovava le risorse per detassare l’Ici sulla prima casa riducendo, fra tutti, anche i fondi per la sicurezza stradale.”

f a pagina 16

“È inaccettabile che si parli ancora di incidenti stradali. L’incidente è dovuto solo al caso. Qui stiamo parlando di una guerra, di veri scontri su strada.”


PRETESTO 3

f a pagina 64

“Faccio parte delle stragi del sabato sera. Ero in macchina con un’amica, lei guidava e io le ero seduta a fianco. Stavamo andando in discoteca.” Marcella, 29 anni, tetraplegica.


f a pagina 22

“Mio figlio aveva quattordici anni. Perché si deve perdere la vita così facilmente sulle strade. Perché a chi ha investito mio figlio non hanno fatto nemmeno la prova del palloncino o le analisi del sangue.” Roberto Merli, Associazione italiana familiari e vittime della strada, tiene corsi di educazione stradale nelle scuole.

f a pagina 163

“Quelli che tanto in Italia mica ti controllano, quelli che non è colpa loro se il pedone mi salta sul cofano della macchina. Dov’è allora la verità? Colpevoli o innocenti?”


Š Chiarelettere editore srl Soci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A. Lorenzo Fazio (direttore editoriale) Sandro Parenzo Guido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.) Sede: Via Guerrazzi, 9 - Milano ISBN

978-88-6190-065-3

Prima edizione: novembre 2008 www.chiarelettere.it BLOG / INTERVISTE / LIBRI IN USCITA


Elena Valdini

Strage continua

chiarelettere


Elena Valdini è nata a Piacenza nel 1981. Giornalista pubblicista, laureata in storia contemporanea con una tesi sul rapporto tra intellettuali e terrorismo negli anni Settanta. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche, soprattutto «il Giorno», occupandosi spesso di cronaca nera, quindi di scontri stradali. Dal 2004 segue i progetti editoriali della Fondazione Fabrizio De André Onlus per conto della quale ha curato il volume Volammo davvero. Un dialogo ininterrotto (Rizzoli/BUR, 2007). Questo è il suo primo libro.


Sommario

Prefazione di Massimo Cirri e Filippo Solibello

xv

strage continua PRIMA DI TUTTO

Un’orazione civile di Giuseppa Cassaniti Mastrojeni

9

Per una battaglia in difesa della civiltà

La verità, vi prego, sulla strada

13

Sedici morti al giorno in Italia. Fino a quando?

LA COGNIZIONE DEL DOLORE

La lezione del padre

21

L’importanza dell’educazione stradale

La stanza del figlio

33

Un ragazzo di diciotto anni

Le mamme di V. (V. come vittima) Risarcire il dolore. L’Associazione italiana familiari vittime della strada

37


Giustizia per le vittime

45

La società civile si organizza, lo Stato no

Da quel preciso momento

57

Un ospedale per la riabilitazione. Dopo un sabato sera e le cose che tutti dovremmo sapere

CAUSE ED EFFETTI. LE LEGGI E L’INGANNO

Omicidi stradali

77

Il parere del giudice Roia e del pm Giovannini. Se la vittima non può parlare. Patteggiamento e certezza della pena

Strage di Stato

101

Il Libro bianco sulla sicurezza stradale. Soldi stanziati e mai spesi. Lettera ai politici

Le dinamiche e le colpe

115

Incontro con Biserni: trent’anni nella polizia stradale. Quante sono le vittime della strada? Le cause degli incidenti, il parere di Taggi, Istituto superiore di sanità. Dove vanno a finire i soldi delle multe?

Un caso di esemplare inciviltà

139

Nascondere le colpe. L’assicurazione scoperta e la contraffazione del contrassegno

EPILOGO

Dopo la rabbia e il dolore

155

Raccontare la sofferenza. Incontro con i detenuti di San Vittore

La colpa di sentirsi innocenti Fine del viaggio. Perché qualcosa cambi

161


APPENDICE

Storia di una famiglia. Le perizie

167

Per non dimenticare ciò che resta dopo la strada

Contatti utili

181

Citazioni e ringraziamenti

197



strage continua



Un’orazione civile di Giuseppa Cassaniti Mastrojeni*

I tempi sono maturi perché qualcosa cambi nella giustizia, nell’assistenza alle vittime e nella prevenzione. La situazione è troppo grave: i politici non possono fingere di non sapere, di non vedere! Noi speravamo che ponessero attenzione al tema delle stragi stradali e abbiamo visto che nei loro programmi di governo non c’era niente. Avevamo dato delle indicazioni, poche ma importanti, e non sono state ascoltate. Per prima, impegnarsi a raggiungere entro il 2010 il dimezzamento dei morti sulle strade, secondo le direttive europee. Ci viene risposto che riusciremo a raggiungere il trenta per cento, non il cinquanta: ma perché? Forse i cittadini italiani sono meno capaci degli altri? Noi siamo costretti a confrontarci con la sofferenza, con la rabbia, con il dolore e dobbiamo sopportare – e davvero lo sopporto malamente – le istituzioni che ci dicono, quando affermiamo che non c’è stata giustizia: «Voi non dovete chiedere vendetta». Non si sono ancora resi conto che la vendetta non si pratica andando in tribunale. Andando in tribunale si vuole l’applicazione rigorosa della *Presidente Associazione italiana familiari e vittime della strada


10

Strage continua

legge e invece ci tocca riscontrare con dolore che in tribunale il reato e il danno vengono sottovalutati e trattati con superficialità: è un’ulteriore offesa arrecata alle vittime e ai familiari. La vendetta avviene fuori del tribunale e noi non la proponiamo. Ma non possiamo neanche negare che la tensione sociale è generata dalla mancanza di giustizia e dalla superficialità con cui le nostre istituzioni affrontano i problemi. La società che banalizza la pena, banalizza anche la civiltà, contribuisce ad annullarla perché fa una poltiglia dei valori: non si può privare della vita o della salute una persona e non espiare alcuna pena, come oggi avviene con l’omicidio colposo, considerato alla stregua del fortuito, e così annullando il peso della responsabilità personale. Non è possibile accettare un sistema di giustizia sempre basato sul minimo della pena che oltretutto viene anche sospesa! E questo nonostante il codice penale, articolo 133, dica espressamente che i giudici, nell’esercizio del potere discrezionale affidato loro dalla legge, debbono valutare la gravità del reato desumendola dal grado della colpa, dalla gravità del danno, e dal comportamento del reo, prima durante e dopo il reato, per applicare una pena congrua! Mi chiedo allora perché ai recidivi viene applicata ancora la sospensione condizionale della pena. Ma perché prendere in giro i cittadini? Noi abbiamo la personale esperienza del dolore, del danno, e tutto questo ci ha resi più attenti: lo Stato democratico deve assicurare ai cittadini pari dignità sociale e uguaglianza dinanzi alla legge, ma in Italia ciò non avviene. Ancora oggi ci sono riti processuali che favoriscono l’imputato a danno della vittima. In nome di quali principi


Prima di tutto

11

costituzionali si può oggi accettare che dal patteggiamento debba essere esclusa la parte offesa? Chi può rappresentare la gravità del danno se non la vittima che lo subisce, o i suoi familiari? Smettiamola di accettare con colpevole indifferenza discriminazioni e incoerenze, e impegniamoci tutti a condurre una battaglia di civiltà. Camera dei Deputati, Palazzo Marini Roma, 1° aprile 2008


Abbiamo paura di tutto, ma non degli scontri stradali. Ogni anno muoiono almeno settemila persone, ma per molti sono vittime di serie B. Svizzera, Svezia e Francia investono più di venti euro per cittadino in sicurezza stradale, in Italia nemmeno un centesimo nel triennio 2004-2006 e 90 centesimi per il 2007-2009. Una strage di Stato, per assenza, per colpevole distrazione (ci costa 35 miliardi ogni anno). Ma la società civile reagisce: per legittima difesa, per non lasciare soli coloro che sono toccati dalla tragedia e spesso neanche risarciti, mentre il colpevole facilmente sfugge alla pena. Morire sulle strade è un problema da rimuovere, come una guerra che però non sposta voti e non fa spettacolo. Troppo solidi gli interessi in gioco (auto, telefoni, consumo di alcol, locali notturni). Un tragico intreccio, sulla nostra pelle, su quella dei giovani soprattutto. Questo libro è un viaggio fra le storie delle vittime e le leggi che ancora mancano, è la testimonianza di una ventisettenne che, come molti altri ragazzi, ha visto morire degli amici sulla strada e ha voluto provare a capire le ragioni di una strage continua e inaccettabile. Elena Valdini è nata a Piacenza nel 1981. Giornalista pubblicista, ha collaborato soprattutto con “Il Giorno”. Dal 2004 si occupa dei progetti editoriali della Fondazione Fabrizio De André Onlus, per conto della quale ha curato VOLAMMO DAVVERO (Rizzoli/BUR). Questo è il suo primo libro. www.chiarelettere.it I S B N 978-88-6190-065-3

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788861 900653

12,00 Progetto grafico: David Pearson www.davidpearsondesign.com

LA VERITÀ,VI PREGO, SULLE VITTIME DELLA STRADA

ElenaValdini STRAGE CONTINUA

“OGNI CADUTO SOMIGLIA A CHI RESTA, E GLIENE CHIEDE RAGIONE.” Cesare Pavese

“I TEMPI SONO MATURI PERCHÉ QUALCOSA CAMBI NELLA GIUSTIZIA, NELL’ASSISTENZA ALLE VITTIME E NELLA PREVENZIONE. LA SITUAZIONE È TROPPO GRAVE: I POLITICI NON POSSONO FINGERE DI NON SAPERE, DI NON VEDERE!” Giuseppa Cassaniti Mastrojeni Presidente Associazione italiana familiari e vittime della strada

STRAGE CONTINUA ElenaValdini PREFAZIONE DI

Massimo Cirri e Filippo Solibello UNA TRAGEDIA QUOTIDIANA INACCETTABILE PER UN PAESE CIVILE. PROVIAMO A FERMARLA


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