Voce Italiana, May-June 2020, Washington DC

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Washington DC, May-June 2020

The construction work at Casa Italiana and Holy Rosary Church has finally come to completion. The Casa Italiana Language School, which had transferred to a G St. location during the construction period, has moved back home. Until further notice, however, classes are beig held online due to the coronavirus pandemic. The landscaping along F St. and on the south side of the church, along with new flower beds and fences around the sidewalks and the Christopher Columbus statue is now completed. Paving work on 3rd St. has also finished. The Holy Rosary Church rectory which was demolished during the construction of the Capital Crossing project is now located behind the church facing the new G St. The final phase of repairs inside the church has now begun. The plaster of the columns and cracks in the mosaic floor are being repaired. The temporary wall that was built in the Church lower hall to create a storage room during the construction has been dismantled, and now the hall is back to its original layout. Work on the exhibits for the Robert A. Facchina Italian American Museum in DC is now proceeding at a faster pace. An archive room is already in use to house historical documents pertinent to the history of Holy Rosary Church, Casa Italiana, and to

FRANCESCO ISGRO

Construction Completed at Casa Italiana, Holy Rosary Church

The new building, as seen from behind Holy Rosary and Casa Italiana, will feature a landscaped piazza. the Washington area Italian-American community. The plan is to create an historical

virtual collection accessible to all. An official opening of the new building

Coronavirus: Una lettera dallʼItalia Mi chiamo Danilo De Santi e sono medico di medicina generale (medico di famiglia o general practitioner nella terminologia anglosassone) e vivo e lavoro a Pesaro che è una piccola città della Regione Marche che si affaccia sul mare Adriatico di circa 90.000 abitanti. Come in tutta Italia e a seguire nella maggior parte dei paesi del mondo dal 26 febbraio è emerso un focolaio di infezione da Coronavirus SARS-COV2 che come uno tsunami ha investito il sistema sanitario del nostro territorio. Le strutture ospedaliere non si aspettavano certo una espansione del virus cosi violenta ma neanche noi come medici del territorio siamo stati in grado per diverso tempo di prenderci cura dei nostri pazienti ammalati in casa anche perche’ totalmente privi dei vari dispositivi di protezione individuale. Oltretutto all’inizio della pandemia abbiamo avuto grande difficolta’ ad eseguire

COMMUNITY NEWS

i tamponi a tutti i malati o sospetti. A marzo la mortalità complessiva a Pesaro è aumentata del 260,5% (quinto maggior incremento in un capoluogo di provincia in Italia) a tal punto che sia per l’elevato numero di contagi che di decessi la provincia di Pesaro è stata considerata una RED ZONE. Nella prima fase di lockdown durata fino al 4 maggio il mio lavoro come medico di famiglia e’ consistito nel seguire i miei pazienti soprattutto telefonicamente con possibilità di trasmettere ricette per farmaci per via telematica. Andare a visitare i pazienti a domicilio sospetti COVID non completamente protetti perchè privi dei dispositivi di protezione individuale (maschere, Santa Maria di Loreto with pews showing doppi guanti, occhiali, tute idrorepellenti, social distance sitting for worship face shields) ha causato un contagio di vari medici di medicina generale (anche io sono Per questo motivo in molte città italiane stato infettato dal COVID-19 ma fortuna- tra le quali Pesaro, hanno istituito delle unità tamente sono guarito) con circa 70 colleghi speciali di continuità assistenziale (USCA) generalisti morti in Italia. formate normalmente da due medici e a

will be organized as soon as current restrictions on social distancing are lifted. volte da un radiologo per ecografia polmonare, che sono dedicate alla cura a domicilio del paziente Covid o sospetto Covid dotati di tutti i dispositivi di protezione necessari e che collaborano giornalmente con noi. Il 4 maggio alcune attività hanno riaperto. Il 18 maggio è iniziata la seconda fase con apertura. In tale data ha ripreso anche il ritorno in chiesa a messa sempre con dovute precauzioni (mascherine e distanziamento) Ma per Pesaro il 18 maggio è stata una data importante perchè è coincisa con la dimissione dell’ultimo paziente Covid dalla Rianimazione del nostro Ospedale. Anche se ancora in alcune regioni del nord i contagi sono alti aumentano il numero dei guariti e sono diminuiti i decessi e sembra che il virus abbia perso aggressività perche da disturbi piu attenuati. Con la speranza e la fede che deve vivere nel nostro cuore un caro saluto a tutti voi --Danilo De Santi Note: Dr. De Santi is a cousin of Voce Italiana contributor Nancy De Santi.


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