Auguri 2013 - ricostruiamo il ponte sul Savuto

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Nocera Terinese, 31.12.2012

Poche ore e il 2013 prenderà il posto di un anno che, da molti, non verrà ricordato come entusiasmante. Il 2012 ci lascerà e non porterà con se i resti del ponte che ancora oggi sono lì, tra le acque del fiume, e che la corrente, nonostante la sua forza, non riesce a trascinare a valle. Ma ci lascia anche quel cartello a “bivio Brace” che, imperante come un totem burocratico, suggella la data 02.03.2006 e ci ricorda che la strada, a poche centinaia di metri da lì, è ancora interrotta. Dal 2006 ad oggi le chiacchiere sono stata molte, e molte ne seguiranno, motivo per cui verrebbe voglia di tacere, invocare il diritto al sacro silenzio, e fermarsi a riflettere. Ciò, però, avrebbe un solo effetto, aumentare il disinteresse da parte di chi ha la responsabilità di agire per la ricostruzione del ponte. Egli continuerebbe, magari schermandosi dietro la crisi, ad agire, indisturbato, in direzione esattamente opposta. Io non so cosa possa rendere accattivante e seduttiva l’azione di ricostruzione del ponte, da parte di tutti gli attori chiamati ad agire in tal senso, per dovere istituzionale e non. So di certo che la ricostruzione di tale opera renderebbe fruibile un’arteria viaria importante restituendola al territorio di interesse e a tutti quelli che per ragioni diverse vorrebbero, e dovrebbero, poterne usufruirne. Eppure altri territori e altre arterie, che successivamente alla fatidica data “02.03.2006”, hanno subito analoghe disgrazie, hanno captato maggiori attenzioni e sono stati, relativamente presto, sollevati dalla cattiva sorte che su di essi si era abbattuta, qualunque fosse la causa della loro disgrazia (frane, crolli di ponti, alluvioni, ecc.). L’augurio è che nel 2013 possa essere realizzato un nuovo ponte. In tutta franchezza, nutro un certo scetticismo e credo di non essere il solo ad esternare notevoli dubbi. Basterebbe avere la prova di atti ed azioni concrete, anche non definitivi, per accrescere il senso di fiducia da parte della collettività, sempre più abbandonata a se stessa, così come i resti del ponte. Verrebbe da urlare frasi di incitamento al risveglio del senso civico, e alla maggiore sensibilità ai diritti e soprattutto ai doveri, mi fermo, però, semplicemente a sussurrare, con fermezza, un messaggio: “Ricostruiamo il ponte sul fiume SAVUTO!” A tutti, i più sinceri auguri di buon anno che verrà.

Saverio Rocchino


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